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Più digitale nel settore delle locazioni

Giulia Ferrara e Andrea Pellegata
Giulia Ferrara e Andrea Pellegata

Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, nel 2025 il settore delle locazioni ha registrato dinamiche di crescita concentrate soprattutto nei grandi centri urbani, dove la domanda di soluzioni abitative flessibili e di qualità è in costante aumento. La crescente competitività del mercato rende necessario per gli operatori migliorare l’efficienza nella gestione degli immobili: un obiettivo che può essere raggiunto attraverso l’adozione di modelli digitalizzati e automatizzati, capaci di ottimizzare i processi e rispondere in modo più efficace alle esigenze della domanda. Il settore sta attraversando una fase di digitalizzazione profonda, che rende necessario un cambiamento di mentalità, passando da operazioni manuali e tradizionali a un approccio più automatizzato e connesso.

Lo rileva Relstay, hospitality brand italiano che nel 2025 ha gestito 50 strutture tra Milano e Genova, generando un incremento del fatturato del 100% rispetto al 2024 e accogliendo circa 12.500 ospiti con un tasso di occupazione medio dell’86%.

Giulia Ferrara e Andrea Pellegata
Giulia Ferrara e Andrea Pellegata

“Il successo economico deriva da una gestione integrata, fatta di persone motivate e di processi costruiti per durare” affermano Giulia Ferrara e Andrea Pellegata, founder di Relstay. “Gli strumenti digitali stanno diventando sempre più accurati e avranno un ruolo ancor più preponderante nei prossimi anni. La tecnologia è il nostro strumento chiave per scalare mantenendo qualità e coerenza operativa, massimizzando la redditività degli asset per i nostri partner e migliorando l’esperienza per gli ospiti”.

L’adozione del software proprietario e del modello gestionale integrato ha permesso di raggiungere un tasso di occupazione medio dell’86% su oltre 50 strutture. I dati della piattaforma riportano che soltanto nell’ultimo anno siano stati accolti circa 12.500 ospiti, con una soddisfazione degli ospiti che supera i benchmark di mercato, a conferma della qualità dell’esperienza e dell’efficacia degli strumenti digitali di monitoraggio e automazione.

La posa di qualità diventa un obbligo

Nuove norme per la posa di qualità dei serramenti: da febbraio diventa operativo il decreto del ministero dell’Ambiente.

La qualità della posa diventa requisito strategico per le opere pubbliche: il 3 dicembre la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il decreto del ministero dell’Ambiente che aggiorna i Criteri Ambientali Minimi (Cam) destinati a diventare, da febbraio, il nuovo riferimento per tutte le gare pubbliche nel settore delle costruzioni. Una delle principali novità riguarda la posa in opera dei serramenti, che assume un ruolo centrale sia nella fase progettuale sia nell’esecuzione dei lavori. La corretta posa in opera, insomma, non è più una buona pratica, am diventa un obbligo normativo per garantire qualità, efficienza energetica e durabilità.

Finestre per tetti Fakro
Finestre per tetti Fakro

I nuovi Cam introducono criteri obbligatori e premianti che richiamano in modo esplicito la conformità alla serie di norme Uni 11673 e l’utilizzo di nodi di posa qualificati. Il progetto deve prevedere nodi di posa conformi a Uni 11673-1, sia in caso di installazione ex novo che di sostituzione. La conformità può essere attestata tramite rapporto di prova o, in alternativa, tramite il Marchio Progettazione Posa Qualità, riconosciuto come evidenza di pre-verifica della conformità.

Punteggi aggiuntivi premiano gli operatori in grado di realizzare nodi di posa qualificati e le installazioni conformi ai requisiti del Marchio Posa Qualità Serramenti, che include anche il Marchio Progettazione Posa Qualità. Per imprese e progettisti diventa l’occasione di valorizzare la competenza tecnica e differenziarsi nelle gare pubbliche.

Il Sistema Posa Qualità è una piattaforma già pronta per rispondere ai Cam. È riconosciuto da tutte le principali associazioni di categoria e mette oggi a disposizione oltre 150 giunti di raccordo qualificati tra serramenti e involucro opaco, 14 Marchi Progettazione Posa Qualità già rilasciati, oltre cento costruttori di serramenti certificati con il Marchio Posa Qualità Serramenti.

Quante mance nei conti dello Stato

Euro

Nella legge di Bilancio trovano posto spese per iniziative locali spesso discutibili.

La legge di Bilancio si avvia alla meta, nel più classico dei cammini parlamentari. Maggioranza e opposizione hanno presentato oltre 5 mila emendamenti. Cioè idee per dirottare fondi a questo o quello. Da questo mucchio selvaggio, sono stati ammessi 441 emendamenti, pronti a sopravvivere al filtro del ministero dell’Economia. Con soddisfazione di deputati o senatori proponenti, saranno quindi destinate risorse finanziarie per gli scopi più disparati. Il Parlamento è sovrano, naturalmente, ed è lì apposta per rappresentare le istanze del territorio. Spesso istanze che servono anche a favorire la rielezione degli onorevoli rappresentanti alle consultazioni successive. Quello che sembra poco esaltante, mentre vengono ridotti drasticamente gli incentivi all’edilizia, è però la variegata tipologia delle spese che riescono a entrare nel budget dello Stato.

Si tratta in buona parte di microfinanziamenti destinati ai collegi elettorali dei proponenti , con interventi che vanno dai campi sportivi agli oratori, dal turismo alla celebrazione di eventi. Si tratta, è vero, di piccole spese, una mancia elargita per esigenze locali. Ma questo non toglie che questo genere di elargizioni, inserite in una legge di Bilancio che toglie risorse a un settore centrale come l’edilizia, sembrano piuttosto stridenti. Le spese per il 2026 si vedranno dal testo finale della legge di Bilancio in discussione. Ma il budget approvato lo scorso anno, con l’ok della maggioranza il 28 dicembre del 2024, può fornire qualche idea su che cosa stia a cuore a Camera e Senato, perlomeno a quelli che hanno detto sì (ma il discorso non cambia da una coalizione all’altra).

L'aula di Montecitorio
L’aula di Montecitorio

Per esempio, 225 mila euro sono andati all’Associazione vittime civili di guerra (forse quella terminata il 25 aprile del 1945). Altri 500 mila euro sono serviti al Comune di Pescara per la piantumazione della pineta D’Avalos, mentre 300 mila sono serviti all’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile per l’educazione nuove generazioni sui temi della sostenibilità. Il Comune di Castiglione Fiorentino ha ottenuto 150 mila euro per finanziare Italians Beyond Borders: cultura, fra tradizione e sviluppo innovativo, e genio nel Made in Italy. L’Accademia delle belle arti di Reggio Calabria ha avuto 50 mila euro per la realizzazione dell’opera Monumento al carabiniere. E la Società sportiva Lega Calcio a otto di Roma si è aggiudicata 150 mila euro per il sostegno all’organizzazione dei campionati di calcio a otto nazionali, con finalità sportiva e di integrazione sociale per l’inclusione di atleti portatori di disabilità.

Tutto legittimo, per carità. Ma, sommate, è bene sapere queste micro spese hanno inciso parecchio sul budget dello Stato: lo scorso anno il tesoretto messo a disposizione dal Mef a deputati e senatori è ammontato a oltre 164 milioni distribuiti su tre anni. Soldi che potevano essere destinati ad altri obiettivi? Decidete voi.Euro

Angaisa-Nomisma: 93 miliardi di valore aggiunto da idrotermosanitario e impianti

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Maurizio Lo Re, presidente Angaisa

Quello dell’idrotermosanitario e dell’impiantistica è un settore che vale 42,8 miliardi di euro con 1,3 milioni di addetti tra diretti, indiretti e indotti, e un valore aggiunto sull’economia nazionale che supera i 93 miliardi di euro.

Questo il quadro del comparto dipinto da Nomisma per Angaisa in occasione dell’analisi presentata durante il XXVI Convegno Nazionale dell’associazione, che si è tenuto giovedì 4 dicembre 2025 presso l’Auditorium del Centro Congressi Stella Polare a Rho Fiera.

I numeri

L’impatto del settore idrotermosanitario e impiantistica sull’economia italiana ammonta a 93,1 miliardi di euro in termini di valore aggiunto se si includono quello indiretto e gli indotti.

Nel dettaglio, Nomisma stima 22,3 miliardi di valore aggiunto diretto, 41 miliardi generati lungo la catena del valore e 29,8 miliardi derivanti dai consumi delle famiglie coinvolte.

Le società di capitali impiegano 125.721 addetti (+6,4% rispetto all’anno precedente), con una media di 9 per azienda, ma nel suo complesso la filiera attiva quasi 1,3 milioni di addetti tra diretti, indiretti e indotti. Ciò significa che, in totale, per ogni euro prodotto dal comparto ne vengono attivati 4,2 nel sistema economico nazionale.

A livello occupazionale, l’attività di ogni lavoratore impiegato nelle imprese del settore idrotermosanitario ne attiva un totale di 5,1, considerando le filiere produttive e gli indotti.

Relativamente al gettito fiscale prodotto dalle sole società di capitali attive nel settore, nel 2024 è stato pari a 896 milioni di euro, per un totale delle imposte versate negli ultimi 5 anni che è stato superiore ai 4,5 miliardi di euro. 

Dopo essere cresciuta con il superbonus, la filiera si trova ora ad affrontare una fase di normalizzazione caratterizzata da maggiore selezione sul mercato, meno spinta alla domanda, margini sotto pressione e investimenti più cauti.

Italiani in cerca di comfort: il 47% pronto a ristrutturare nei prossimi 12 mesi

La stretta sugli incentivi fiscali ha comportato un rallentamento nei settori idrotermosanitario e impiantistica, alla ricerca di un nuovo equilibrio per tornare a crescere.

Le prospettive di lavoro però non mancano: dall’indagine condotta tra i consumatori, infatti, emerge che il 47% degli intervistati ha in programma interventi di spesa e manutenzione entro i prossimi 12 mesi, e due intervistati su tre nell’arco dei prossimi tre anni. Uno su quattro è già nella fase attiva di raccolta delle informazioni con progettisti e imprese di ristrutturazione e arredamento, con una spesa prevista pari a circa 37 mila euro.

Nonostante l’incertezza, la manutenzione della casa sembra quindi rimanere una priorità condivisa dagli italiani, anche se il 25% degli italiani non ristrutturerebbe in assenza di incentivi.

Il 45% desidera migliorare l’ambiente bagno

Se i consumi energetici sono indicati come priorità assoluta solo dal 60% degli intervistati, il comfort abitativo (clima interno, comfort percepito, funzionalità reale) resta i principale driver di soddisfazione (il 76% degli intervistati indica al primo posto assoluto la vivibilità rispetto al clima).

Gli italiani non puntano a rivoluzionare la casa, ma vogliono migliorare subito gli ambienti che fanno la differenza nel quotidiano: bagni (il 45%), spazi esterni e facciate (il 40%), cucina e/o sala da pranzo (il 35%), zona giorno e living (il 30%), zona notte (il 21%) .

Come? Arredi (il 55%), infissi e pavimenti e rivestimenti (entrambi con il 51%) guidano la classifica, seguiti dagli interventi strutturali che migliorano comfort ed efficienza (interventi di isolamento interno ed esterno, sistema di condizionamento dell’aria, efficientamento della climatizzazione con pompa di calore, rifacimento del tetto per coibentazione, ecc).

Per il 79% degli italiani, il risparmio energetico è la leva che attiva l’azione, pur dovendo considerare le disponibilità della famiglia. Seguono la sostenibilità per ridurre l’impatto ambientale (per il 71% degli intervistati) e l’utilizzo di materiali e prodotti green per finiture, impianti e arredamenti (67%).

Burocrazia principale ostacolo alla ristrutturazione

Secondo l’indagine di Nomisma, unitamente ai costi elevati e ai tempi incerti, la burocrazia è il principale ostacolo ai progetti di ristrutturazione. 

Il 25% degli italiani dichiara che senza gli incentivi non ristrutturerebbe mentre il 48% ha affermato che la presenza dei bonus è stata determinante per convincerli a intervenire.

Dall’ecobonus al bonus ristrutturazioni, c’è buona consapevolezza tra gli intervistati delle misure di incentivazione fiscale, meno per quelle più tecniche come il Conto Termico. La comprensione reale resta comunque più selettiva, chiaro segnale che serve comunicare l’efficienza e la sostenibilità in modo più semplice e accessibile.

Quasi un italiano su due pensa che le difficoltà nell’applicazione dei bonus edilizi siano superabili e la relativa raccolta e consegna dei documenti necessari si riesce a gestire agevolmente con il supporto di tecnici installatori o di cantiere.

«La riqualificazione del patrimonio immobiliare avrà un peso crescente nell’economia italiana nel corso dei prossimi anni, per le esigenze delle famiglie quanto per gli obiettivi di politica ambientale. Il clima di sfiducia non è dunque destinato a prevalere nel medio termine ed è auspicabile che le istituzioni mettano a punto una nuova strategia, compatibile con il quadro di finanza pubblica, che curi le ferite lasciate dalla rapida chiusura della stagione degli incentivi», ha dichiarato Maurizio Lo Re, presidente Angaisa.

«Come operatori del settore registriamo intanto una maggiore consapevolezza dei consumatori per il risparmio energetico e un forte interesse per il comfort, che le imprese specializzate stanno già traducendo in una solida generazione di valore economico per il sistema Paese». 

Incentivi fiscali

Degli incentivi rimasti – bonus ristrutturazioni, ecobonus, sismabonus, bonus casa – molti saranno progressivamente ridotti nei prossimi anni.

Il settore nutre aspettative di stimolo provenienti dalla Direttiva Case Green e dal Decreto Salva Casa ma, soprattutto, dal nuovo Conto Termico, che rappresenta l’unico incentivo realmente strutturale per accompagnare la transizione energetica: una dotazione da 900 milioni l’anno, fino al 65% di contributo per privati e il 100% per la pubbliche amministrazioni, accesso esteso a imprese e comunità energetiche.

La domanda potenziale è alta, soprattutto per pompe di calore, sistemi ibridi, impianti a biomassa, solare termico e fotovoltaico con accumulo integrato, coibentazioni, automazioni e recupero calore. Ciò che manca al momento sono disposizioni attuative chiare, soprattutto per le tecnologie ibride e per la semplificazione delle procedure GSE.

«In uno scenario caratterizzato dal rallentamento del mercato, acuito dall’incertezza sulle
prospettive dell’economia nazionale, il settore idrotermosanitario rappresenta una delle leve più immediate per sostenere il percorso verso la decarbonizzazione intrapreso anche dall’Italia. Per sostenere lo sviluppo del settore, che gioca un ruolo di rilievo sull’economia nazionale, quello che serve oggi non è una nuova corsa agli incentivi, ma una cornice regolatoria chiara, stabile e di lungo periodo», è il commento di Roberta Gabrielli, responsabile Marketing, Business Processes e Communication di Nomisma.

Un ufficio in mansarda con le finestre da tetto Fakro

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A Roosendaal, nei Paesi Bassi, i due proprietari di una residenza indipendente hanno ristrutturato la soffitta per realizzare il proprio ufficio in mansarda.

La ristrutturazione ha visto l’installazione delle finestre da tetto Fakro FPU-V preSelect Max con tende ARF che hanno permesso di creare un ambiente piacevole, ben ventilato e inondato di luce naturale.

Ufficio in casa: come rendere la mansarda confortevole

Per creare un ufficio domestico più confortevole, in grado di favorire il benessere e la concentrazione, è importante prestare attenzione ad alcuni elementi, a partire dall’illuminazione.

La possibilità di regolare l’illuminazione naturale, a seconda delle condizioni meteorologiche e delle preferenze individuali, è un fattore determinante per lavorare meglio, così come poter gestire la corretta aerazione degli ambienti.

Nelle mansarde si rivelano fondamentali le finestre da tetto, tanto più se consentono una ventilazione naturale anche con l’anta chiusa. L’abbinamento con un sistema di ombreggiamento efficace e versatile inoltre aumenta i vantaggi di questa soluzione.

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Le finestre da tetto Fakro per mansarda

L’inserimento di due finestre da tetto Fakro FPU-V preSelect Max, abbinate al centro della falda per inondare di luce l’intera mansarda e dotate di tende scorrevoli interne ARF, ha creato le condizioni ottimali per l’ufficio di Roosendaal.

I serramenti, caratterizzati da un design sobrio, si aprono verso l’esterno. La possibilità di bloccare l’anta basculante ampliano lo spazio disponibile e permettono l’affaccio verso l’esterno durante i momenti di pausa.

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Fakro FPU-V preSelect Max

La finestra da tetto Fakro FPU-V preSelect Max consente due modalità di apertura e bloccaggio dell’anta: a vasistas (in qualsiasi posizione fino a 45 gradi), per consentire l’avvicinamento nella massima sicurezza, e a bilico (180 gradi). Il nuovo sistema di cerniere garantisce la piena stabilità del battente in entrambe le modalità.

Adatta per l’installazione su falde con pendenza da 15 a 55 gradi (fino a 85 gradi nella versione fuori standard), FPU-V preSelect Max è disponibile anche in grandi dimensioni (fino a 134 x 160 centimetri) con doppio vetrocamera.

Il telaio è costruito con lamellare di legno di pino impregnato sottovuoto ed è rifinito con tre mani di vernice poliuretanica, per una superficie liscia, stabile e resistente.

Il sistema topSafe aumenta la resistenza contro l’effrazione, mentre la tecnologia thermoPro garantisce una perfetta tenuta, migliorando l’efficienza energetica e aumentando la durata.

La versione U3 utilizzata nella mansarda a Roosendaal è dotata di vetrocamera termoisolante, per ridurre al minimo gli sprechi di calore, e del sistema di ventilazione automatico V40P, che regola automaticamente il flusso dell’aria di rinnovo. Le quattro guarnizioni di tenuta rendono FPU-V preSelect Max ancora più efficiente dal punto di vista energetico.

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Tenda Fakro ARF

La tenda Fakro ARF consente la regolazione della luce naturale fino al completo oscuramento dello spazio abitato.

Realizzato con un materiale elegante e performante, resistente ai raggi ultravioletti e all’umidità, il telo si avvolge dentro il coprirullo e, grazie alle guide laterali, può essere bloccato in qualsiasi posizione per assicurare privacy e relax. Nel periodo invernale, inoltre, la chiusura della tenda riduce le dispersioni termiche a vantaggio del risparmio energetico.

La tenda oscurante ARF può essere movimentata manualmente, utilizzando anche l’asta di manovra universale ZST. Se posizionata a un’altezza considerevole è opportuno installare uno dei modelli dotati di motorizzazione (15 V DC) e comando a distanza: ARF Z- Wave, con pulsantiera o radiocomando; ARF WiFi, gestibile da smartphone; ARF Solar, equipaggiata con un radiocomando.

Mercato in cerca di geometri

In cantiere
In cantiere

Non ci sono sufficienti risorse professionali per il mercato delle costruzioni e delle infrastrutture.

La filiera delle costruzioni e delle infrastrutture ha bisogno di geometri. Lo testimoniano i numeri: tra 226 mila e 271 mila nuovi tecnici richiesti nel quinquennio 2025-2029. Sono, secondo il rapporto Excelsior 2025-2029 di Unioncamere-ministero del Lavoro, tassi di fabbisogno annuo superiori alla media industriale (2,6%-3,1%). Ma c’è un problema: il sistema formativo italiano non riesce a rispondere, perché il fabbisogno di diplomati dell’istituto tecnico supera nettamente l’offerta. La carenza annua è stimata tra 6 mila e 32 mila unità. Anche per i nuovi laureati triennali nella classe LP-01 (Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio) la crescita attesa della domanda non trova ancora piena corrispondenza nei volumi di uscita dalle università. Numeri che, osserva la Fondazione Geometri Italiani, spingono verso il progetto didattico Georientiamoci. Una rotta per l’orientamento.

Lavoro in cantiere
Lavoro in cantiere

Il rapporto Excelsior indica anche quali competenze le imprese e le pubbliche amministrazioni cercano in questi profili: skill digitali (utilizzo di strumenti Bim, software di progettazione 3D, AutoCad, Sap2000), green per l’efficientamento energetico, le fonti rinnovabili e la conoscenza delle normative e dei protocolli ambientali, oltre a capacità nella gestione di processi integrati territorio-edilizia-ambiente.

La figura del geometra laureato è riconosciuta dal rapporto come profilo strategico sia per la domanda privata (imprese di costruzioni, studi tecnici) sia per la Pubblica amministrazione, risultando cruciale per i processi di rilancio del settore edilizio, in vista degli investimenti pubblici, delle trasformazioni urbane legate alla transizione green e all’innovazione tecnologica. Proprio la necessità di gestire cantieri complessi, rigenerazione urbana e patrimonio esistente rende queste figure indispensabili per affrontare le sfide della transizione ecologica e del risparmio energetico. Tema che è stato al centro della partecipazione di Fondazione Geometri Italiani a Job & Orienta 2025, il salone nazionale di orientamento, formazione e lavoro a Verona.

In cantiere
In cantiere

Noleggio: Gruppo Mollo si espande nelle Marche con Truck Mobil

Gruppo-Mollo-Truck-Mobil.

Il Gruppo Mollo approda nelle Marche con l’acquisizione della divisione noleggio di Truck Mobil.

Con questa operazione Gruppo Mollo arriva a contare una rete nazionale di 80 centri in Italia per il noleggio di attrezzature professionali per l’edilizia, l’industria, l’agricoltura e gli eventi.

Truck Mobil

Truck Mobil, con due sedi a San Benedetto del Tronto e a Monteprandone, in provincia di Ascoli Piceno, è stata fondata nel 2000 dall’unione di tre soci e nel tempo si è affermata come una realtà di eccellenza nel settore del noleggio mezzi per il sollevamento e il movimento terra e dei servizi per il sollevamento aereo.

Sotto la guida di Ezio Testa e della sua famiglia, che negli anni hanno acquisito l’intera proprietà della società, l’azienda è diventata un punto di riferimento per imprese ed enti pubblici e privati attivi nei settori dell’edilizia, dei trasporti, del giardinaggio, della manutenzione e dell’impiantistica.

Con una flotta moderna e diversificata, il servizio di noleggio con operatore, l’assistenza in cantiere e le consegne dirette, Truck Mobil si è sempre contraddistinta per un approccio tecnico e basato sulla consulenza, unito a un forte orientamento alla sicurezza e all’innovazione.

Gruppo Mollo

L’acquisizione della divisione noleggio di Truck Mobil si inserisce nella strategia di crescita per linee esterne di Gruppo Mollo.

L’azienda, guidata dai fratelli Mauro e Roberto Mollo, ha già visto l’ingresso nel Gruppo di numerose società per rafforzare la presenza capillare sul territorio nazionale e offrire un servizio sempre più efficiente e vicino alle esigenze dei clienti.

Mauro e Roberto Mollo
Mauro e Roberto Mollo

Grazie all’acquisizione della divisione noleggio di Truck Mobil, il Gruppo Mollo estende per la prima volta la propria presenza nelle Marche, garantendo alle imprese locali l’accesso a un’offerta ancora più ampia di attrezzature e servizi, supportata da soluzioni digitali all’avanguardia, personale qualificato e standard qualitativi elevati.

«Accogliamo con entusiasmo la divisione noleggio di Truck Mobil e i suoi collaboratori nella nostra grande famiglia. Truck Mobil condivide con noi valori fondamentali come la professionalità, la fiducia e l’attenzione al cliente. La sua lunga esperienza e la profonda conoscenza del territorio rappresentano un patrimonio importante per il nostro Gruppo», ha dichiarato Mauro Mollo, Presidente del Gruppo.

Siamo certi che insieme potremo sviluppare nuove sinergie, valorizzare le competenze reciproche e continuare a migliorare il servizio offerto ai clienti, puntando a traguardi sempre più ambiziosi».

Epbd in Italia: Ferraloro (Federcostruzioni) «serve un cambio di passo»

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Emanuele Ferraloro, presidente Federcostruzioni ©Federcostruzioni

La nuova direttiva EPBD IV (Case Green) è in attesa della divulgazione dei decreti attuativi: la consegna della prima bozza del Piano Nazionale di Ristrutturazione degli Edifici (NBRP) è fissata al 31 dicembre 2025, mentre il piano definitivo sarà da consegnare entro il 31 dicembre 2026.

Intanto, la sfida è lanciata: entro il 2030, cioè domani nel linguaggio dell’edilizia, tutti i nuovi edifici dovranno rispettare i requisiti del modello nZEB, quindi possedere elevate prestazioni energetiche, zero emissioni da fonti fossili e impronta carbonica minima lungo l’intero ciclo di vita dell’edificio. Gli edifici pubblici dovranno conformarsi a questi livelli già dal 2028.

Successivamente si dovrà garantire un progressivo calo del consumo medio di energia primaria fino al raggiungimento della totale decarbonizzazione entro il 2050. Per gli edifici residenziali esistenti, invece, si punta a ridurre il consumo medio di energia primaria del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035 (26% per le strutture non residenziali).

Considerando che gli edifici italiani rappresentano oltre il 40% dei consumi energetici del Paese, di cui il 69% per riscaldamento e raffrescamento, è urgente efficientare le strutture e lavorare sull’involucro affinché si possano ridurre i consumi di energia.

Secondo i dati emersi dal terzo sondaggio sulla sostenibilità in edilizia condotta dal Centro Studi Cortexa con il coinvolgimento di oltre 300 progettisti italiani, il sistema a cappotto è proposto da circa l’88% dei progettisti perché alla base del reale risparmio energetico (Energy Efficiency First: rendere prima non disperdente l’involucro e poi intervenire sugli altri aspetti);

Il sondaggio è stato presentato durante la Settima edizione dell’EAE ETICS Forum, evento internazionale sul Sistema a Cappotto e il suo ruolo nella transizione verso un’edilizia più efficiente e sostenibile, organizzato da Cortexa e EAE. 

All’interno della tavola rotonda moderata da Giuseppe Latour, giornalista de Il Sole 24 Ore, sull’implementazione dell’EPBD in Italia, si è parlato della posizione di Federcostruzioni con Emanuele Ferraloro, presidente dell’associazione.

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Intervento Emanuele Ferraloro, presidente Federcostruzioni, durante il 7° EAE Etics Forum

«Il settore edile ha un ruolo fondamentale nell’implementazione e nell’attuazione della direttiva EPBD. La presenza di Cortexa in Federcostruzioni è un chiaro esempio di quanto sia assolutamente centrale il tema dell’efficientamento energetico.

La tecnologia, il buon sapere e il buon fare sono assolutamente determinanti quando si tratta di coibentare correttamente gli edifici. Riscontri e studi ci dicono quanto la resa di questo tipo di interventi, in termini di risparmi e ritorni economici, sia uno degli elementi cardine dell’efficientamento energetico, uno di quelli che dà i risultati migliori. È questo il primo passo per raggiungere gli obiettivi della direttiva EPBD.

EPBD in ItaliaLa forma più efficace di risparmio è il non consumo. Tuttavia, a livello legislativo è necessario un cambio di passo, con leggi snelle, veloci e attuali. Basti pensare che la legge sull’urbanistica risale ad anni precedenti la Repubblica, il testo unico dell’edilizia ha 25 anni.

Il settore delle costruzioni può tornare a essere il traino del nostro Paese, ma per fare questo serve una visione sul lungo periodo. Come possono le aziende fare pianificazione se la politica cambia strategia da un anno all’altro?».

2G Italia: nuove pompe di calore in arrivo a gennaio

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Da gennaio 2026 2G Italia, filiale italiana dell’azienda tedesca specializzata in cogenerazione, completa la sua offerta mettendo a disposizione nuove pompe di calore di grandi dimensioni.

La nuova offerta sarà suddivisa nella gamma:

afilia aria-aria: la serie afilia air, progettata per l’installazione esterna e ideale per il raffrescamento o il riscaldamento di liquidi in applicazioni HVAC oppure per alimentare unità di ventilazione ad alta efficienza ambientale;

afilia aria-acqua: la serie afilia water si adatta in modo automatico e flessibile alle esigenze termiche di edifici e processi industriali, garantendo una temperatura costante anche in presenza di variazioni significative della domanda.

Oltre a garantire alta efficienza energetica, le nuove pompe di calore 2G sono soluzioni pronte all’uso, disponibili in container insonorizzati, integrate con il sistema di monitoraggio my2g e dotate di analisi predittiva intelligente dei guasti.

Disponibili in diverse taglie al fine di soddisfare diverse esigenze produttive, a partire dalla temperatura di mandata richiesta, le nuove pompe di calore 2G utilizzano gas refrigeranti a basso GWP (Global Warming Potential) e si integrano naturalmente con i sistemi di cogenerazione dell’azienda.

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L’integrazione della nuova offerta di pompe di calore nell’eco-sistema 2G spinge il principio di efficienza al massimo: l’energia elettrica prodotta dai cogeneratori in modo più economico diventa la fonte di alimentazione delle pompe stesse mentre il calore di scarto generato naturalmente dal processo di cogenerazione può essere recuperato e portato dalle pompe di calore a temperature più elevate.

Il calore efficientemente processato diventa pertanto energia rinnovabile da valorizzare attraverso le pompe di calore, che lo rendono disponibile ai più svariati processi produttivi o per il riscaldamento degli ambienti di lavoro.

«Quello che per molti è uno scarto, per noi diventa una risorsa da mettere a disposizione della tecnologia che lo trasforma in energia al servizio delle realtà produttive», dichiara Christian Manca, Ceo di 2G Italia. «Con il lancio delle nostre pompe di calore vogliamo completare il nostro eco-sistema efficiente e metterlo al servizio delle aziende che vogliono decarbonizzare la produzione di calore o il raffrescamento dei loro spazi, eventualmente in configurazione stand alone o nel caso più efficiente partendo proprio dallo scarto dei nostri cogeneratori».

SAVE THE DATE – Le date dei tre convegni YouTrade nel 2026

Convegni YouTrade 2026
Locandina del primo evento YouTrade 2026

Aumenta l’incertezza e per questo cresce il bisogno di informazione. Le imprese chiedono dati e analisi utili per prendere decisioni, a determinare strategie, affrontare la competizione sempre più stringente.

Per questo il 2026 offrirà tre opportunità per la community della distribuzione di materiali e servizi per l’edilizia. Virginia Gambino Editore, accogliendo la richiesta giunta da molti operatori del mercato, è già all’opera per organizzare gli appuntamenti del prossimo anno. 

Si comincia con Bari, dove al Nicolaus Hotel per le giornate dell’11 e 12 marzo è in programma il IV Convegno YouTrade Sud.

Dopo il successo delle edizioni precedenti, che si sono tenute a Lamezia Terme, l’appuntamento con i distributori e la filiera dell’edilizia si sposta nella città pugliese, con un programma che si profila già come molto coinvolgente.

La seconda occasione in calendario è un’assoluta novità: il Primo Convegno YouTrade Roma. La Città Eterna coagula business e interessi che vanno al di là del Grande Raccordo Anulare, e abbracciano tutta l’area del Centro Italia.

Inoltre, proprio l’Urbe è al centro di un sensibile rinnovamento che, inevitabilmente, coagula l’interesse del mondo delle costruzioni.

L’appuntamento con il convegno romano è fissato per l’11 e 12 giugno, allo Sheraton Rome Parco de’ Medici. Anche per questo appuntamento il programma prevede un’informazione tagliata ad hoc sulle esigenze dei distributori, con il coinvolgimento diretto del mondo delle rivendite.

Infine, sarà la volta del XIX Convegno Nazionale YouTrade, ancora una volta ospitato a Villa Quaranta (Ospedaletto di Pescantina, Verona).

Come è avvenuto quest’anno, l’evento prevede due tempi: il primo nel tardo pomeriggio di giovedì 22 ottobre, seguito dalla cena di business e dalla consegna degli YouTrade Awards.

Il secondo è fissato per venerdì 23 ottobre, con il consueto convegno, che si preannuncia già con interessanti novità. Tre appunamenti da segnare in agenda fin da subito.

Per maggiori informazioni: info@vgambinoeditore.it
oppure telefonare al n. + 39 02/47761275

ROCKWOOL nella riqualificazione energetica del Polo logistico di Piacenza

Rockwool

Due autostrade, quattro statali, una tangenziale e un raccordo ferroviario: sono le infrastrutture che collegano il polo Piacenza Logistics Hub, il principale snodo intermodale d’Italia, al resto del Paese e dell’Europa.

Una struttura di oltre 470 mila metri quadrati coperti, che mira a diventare ancora più grande per far fronte alla domanda in costante crescita.

A supportare il progetto di ampliamento, affidato da Generali Real Estate a GSE Italia, sono intervenute la consulenza tecnica e le soluzioni ROCKWOOL, in grado di rispondere simultaneamente a criteri di sicurezza, sostenibilità ed efficienza operativa.

Dalla normativa alla scelta del materiale 

Richiedendo elevati standard tecnici e di sostenibilità e ponendo particolare attenzione all’efficienza energetica e alla biodiversità, Generali Real Estate, società proprietaria della struttura, ha approvato l’ampliamento del polo logistico con una espansione di ulteriori 85 mila metri quadrati, distribuiti su cinque immobili con strutture prefabbricate, comprensivi di pavimentazioni industriali per gli interni e pavimentazioni dei piazzali esterni, coperture, impianti nelle aree esterne e allestimento degli uffici e sottoservizi.

In risposta alle specifiche richieste della proprietà, ROCKWOOL ha offerto una consulenza tecnica mirata, incentrata sull’evoluzione dei requisiti relativi alle coperture con impianti fotovoltaici e ai rischi d’incendio connessi, qualora non adeguatamente messe in sicurezza: il dossier dettagliato, basato su dati certificati, ha proposto un’analisi comparativa dei materiali isolanti, esplicitando le caratteristiche della lana di roccia in termini di incombustibilità, durabilità, prestazioni termoacustiche e compatibilità con impianti fotovoltaici di larga estensione, il tutto in un’ottica di sostenibilità lungo l’intero ciclo di vita dell’edificio. 

Prodotti ROCKWOOL

Per realizzare la copertura di circa 630 mila metri quadrati di superficie, con un volume complessivo di isolamento pari a circa 50 mila metri cubi, sono stati utilizzati pannelli in lana di roccia ROCKWOOL Hardrock 1000, nello spessore da 80 millimetri e nel formato 1200 x 1884 millimetri.

Selezionato per le sue elevate prestazioni meccaniche, che garantiscono una calpestabilità ottimale sia durante l’esecuzione della copertura sia per fini manutentivi, Hardrock 1000 grazie alla combinazione di conduttività termica e densità assicura comfort abitativo in tutte le stagioni.

La stabilità dimensionale del pannello permette di mantenere inalterate le sue prestazioni al variare delle condizioni termiche e igrometriche. Un altro vantaggio significativo è la struttura a celle aperte, che migliora notevolmente le prestazioni fonoisolanti della copertura.

Essendo incombustibile, il pannello non genera né fumo né gocce se esposto a fiamme libere, prevenendo così la propagazione del fuoco e incrementando le prestazioni di resistenza al fuoco dell’elemento costruttivo.

La permeabilità al vapore del pannello, con un valore di µ pari a 1, consente la realizzazione di pacchetti di chiusura traspiranti.

Particolarmente indicato per le coperture che prevedono l’installazione di pannelli fotovoltaici, ROCKWOOL Hardrock 1000 ha risposto pienamente alle richieste del cliente per la rigenerazione del Piacenza Logistics Hub, assicurando un isolamento termico di alta qualità, conforme ai requisiti in materia di sostenibilità e sicurezza antincendio.

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Microelettronica, una sfida per l’industria

Scheda con microelettronica
Scheda con microelettronica

Nuove sfide per i diversi ambiti dell’industria italiana con l’aiuto della microelettronica.

Energia, ambiente, salute e mobilità: per questi settori, ma non solo, la microelettronica rappresenta una sfida e uno strumento. Ma il traguardo è trasformare i risultati della ricerca in soluzioni avanzate, concretamente adottabili dall’industria. Argomento al centro  dell’incontro intitolato Dalla Ricerca all’Industria: la microelettronica al servizio di Energia, Ambiente, Salute e Smart Mobility, ospitato al Kilometro Rosso di Bergamo. Per l’occasione sono stati presentati i risultati dei progetti sviluppati da Fondazione Samothrace, nell’ambito dell’Ecosistema Sicilian MicronanoTech Research and Innovation Center – Samothrace, finanziato dal Pnrr, con un ruolo chiave delle imprese di Anie Componenti Elettronici.

Tra le soluzioni tecnologiche più avanzate sviluppate negli ultimi tre anni ci sono quelle dedicate a spazio ed energia, con sensori per raggi x autoalimentati per applicazioni nella space economy, tecnologie in semiconduttori avanzati (incluso SiC) per la misura di radiazioni ionizzanti, strumenti non intrusivi per la diagnostica di emissioni X nei plasmi e sistemi innovativi per migliorare la resilienza delle reti energetiche. Ma anche sensori intelligenti per il monitoraggio ambientale, sistemi fluorescenti su smartphone per l’individuazione rapida di funghi fitopatogeni, tecniche ottiche non invasive per monitorare la conservazione degli agrumi, oltre a sensori elettrochimici per il rilevamento dei composti azotati nelle acque, dispositivi medicali integrati per mobile health, tecnologie optoelettroniche e sensoristiche per diagnosi e terapie avanzate, soluzioni 3D-printed come spacer protesici sensorizzati con rivestimenti antibatterici per il trattamento delle infezioni periprotesiche, sistemi di rilevamento urti per barriere stradali, sensori ad alte prestazioni per infrastrutture critiche e tecnologie abilitanti per una mobilità più sicura, predittiva e interconnessa.

Cosimo Musca
Cosimo Musca

«La microelettronica è il cuore pulsante dell’innovazione tecnologica e rappresenta oggi una leva strategica per affrontare le grandi sfide del nostro tempo: la transizione energetica, la mobilità sostenibile, la tutela dell’ambiente e la salute delle persone», secondo  Cosimo Musca, Presidente di Anie Componenti Elettronici. «L’industria dei componenti elettronici è tra i comparti a più elevata intensità di ricerca e innovazione in Italia, destinando circa il 14% del fatturato alle attività di R&S: un impegno concreto che ci colloca tra i motori fondamentali dell’innovazione nazionale». Federazione Anie aderente a Confindustria, con 1.100 aziende associate e circa 480 mila addetti, rappresenta il settore più strategico e avanzato tra i comparti industriali italiani, con un fatturato aggregato di 112 miliardi di euro e 27 miliardi di export per le tecnologie elettrotecniche ed elettroniche nel 2024. Le aziende aderenti ad Anie investono mediamente in Ricerca e Sviluppo il 4% del fatturato, rappresentando più del 30% dell’intero investimento in R&S effettuato dal settore privato in Italia.

Quanto vale il business della casa

Lavoro di progettazione
Lavoro di progettazione

Attorno al mondo degli immobili, dell’edilizia e delle costruzioni gira il 30% del Pil.

Perché mai bisogna passare buona parte della propria vita a lavorare? La risposta è scontata: per soddisfare innanzitutto i bisogni primari. Nutrirsi e poter dormire in un alloggio decente. Sono le stesse necessità comuni al genere umano dall’età della pietra. Tutto il resto viene dopo. Oggi questi bisogni primari sono soddisfatti con la spesa al supermercato o dal fruttivendolo sotto casa e da un appartamento o abitazione unifamiliare. Non stupisce, quindi, che una buona parte di quanto guadagnato sia investito sulla casa, di proprietà o in affitto. E tantomeno sorprende che tutto quello che gira attorno agli immobili abbia un peso notevole sul Pil. Il calcolo del recente studio del Cresme realizzato per per Fillea Cgil, non svela una verità nascosta, ma ha il merito di assegnare un valore a quella che è un’opinione acquisita.

Laterina, provincia di Arezzo
Laterina, provincia di Arezzo

Da questo punto di vista, i valori calcolati nello studio andrebbero fatti leggere bene a chi siede in Parlamento e in consiglio dei ministri. La intera filiera delle costruzioni, secondo il Cresme, rappresenta quasi il 30% del valore aggiunto nazionale. Poco meno di un terzo, insomma, è legato al mattone. Certo, il dato è il risultato di tutto quanto mette in moto questo segmento di mercato. E prendendo in considerazione la casa di abitazione, tra nuovi edifici, ristrutturazione e manutenzione, i flussi annui sono pari al 21% del Pil. A questo si può aggiungere che secondo l’Istat nel 2021 il valore aggiunto del settore è pari a 85,3 miliardi, con un’incidenza del 5,2%, salita al 5,7% nel 2022, al 6,1% nel 2023 e assestata al 5,9% nel 2024. Insomma, è comunque rimasto alto anche con la fine del superbonus.

Case a Milano
Case a Milano

Nel dettaglio, lo studio scorpora le diverse aree di attività, basandosi sulla contabilità Istat. Risultato: genio civile, manutenzione ordinaria e ristrutturazioni valgono più o meno 190 miliardi, la progettazione 33,7 miliardi, le attività immobiliari 235 miliardi, i servizi finanziari legati ai prestiti per la casa 26, 3 miliardi. La somma relativa al il settore costruzioni allargato, purtroppo relativa solo al 2021, risulta quindi di 485 miliardi, il 29,5% del valore aggiunto nazionale.

Più aggiornati, invece, i flussi relativi alle abitazioni, che nel 2024 hanno raggiungono 466 miliardi di euro, il citato 21% del Pil. La cifra è il risultato di 31,1 miliardi di investimenti in nuove abitazioni, 7,5 miliardi di spese per l’acquisto e l’abitabilità, 123,3 miliardi di interventi sul patrimonio esistente e 303,9 miliardi di risorse connesse all’uso dell’abitazione, che comprendono spese per l’affitto, imposte, oneri di gestione, mobili, energia, acqua, oneri fiscali e assicurativi. Insomma, la casa è un bisogno primario. Ma anche un grande business di cui pochi hanno la misura.

Lavoro di progettazione
Lavoro di progettazione

Le classifiche e il Convegno dei lattonieri sul nuovo numero di Lattoneria

LATTONERIA 41 dicembre cover web

Il II Convegno dei Lattonieri è un evento molto atteso dalla categoria. E all’appuntamento per giovedì 4 e venerdì 5 dicembre è dedicato ampio spazio sul nuovo numero di Lattoneria, la rivista dell’associazione Pile realizzata da Virginia Gambino Editore.

Un numero speciale, che contiene una sintesi di quello che è in programma a Villa Quaranta (Pescantina, Verona), la struttura che ospita il convegno. 

Ma, accanto alle anticipazioni sull’appuntamento, Lattoneria propone anche una nutrita serie di argomenti caldi per la categoria.

A partire dalle nuove classifiche degli installatori di lattoneria edile e coperturisti: i bilanci di 900 imprese sono stati analizzati dal Centro Studi YouTrade in un lavoro esclusivo, che è anche un prezioso strumento di lavoro per i professionisti del metallo.

Ricavi e performance finanziarie sono sintetizzati in tabelle, precedute da un commento che interpreta i trend del settore. 

La rivista si occupa, inoltre, della formazione: un aspetto cruciale per il coinvolgimento delle nuove generazioni e per un salto di qualità della professione.

Il periodico, quindi, ha incontrato chi svolge un ruolo di formatore e ha fotografato anche quello che avviene sotto il profilo formativo in Svizzera.

Non solo: sul nuovo numero di Lattoneria non manca un articolo che analizza le dinamiche del mercato dei metalli nella chiave delle politiche green, che si rivelano un fattore di condizionamento per il prezzo delle materie prime necessarie per il lavoro del lattoniere.

Ancora: la rivista offre uno sguardo sul prossimo Caseitaly Expo, in programma a febbraio alla Fiera di Bergamo, oltre a un focus sul sistema cappotto, il modo di isolamento più diffuso per l’involucro degli edifici.

Tra i tanti argomenti, case history e novità di materiali e soluzioni, vale la pena di segnalare anche la fotografia scattata da Unicmi sul settore della carpenteria metallica e lo speciale dedicato all’involucro metallico. Un numero di Lattoneria che è da non perdere.

Buona lettura!LATTONERIA 41 dicembre cover web

 

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Lattoneria dicembre 2025

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LATTONERIA N°41
DICEMBRE 2025
In copertina:
II Convegno dei Lattonieri: ecco i temi dell’evento
Metalli: i prezzi influenzati dalla spinta green
Formazione: così si fa in Svizzera
 
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