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Mapei: fatturato in crescita (+60% dal 2020) e investimenti per 213 milioni di euro

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Linea di produzione Mapei

+4,7% di fatturato dal 2023 al 2024 (al di sopra della performance del mercato mondiale delle costruzioni, attestata al 2,3%) e +60% dal 2020: con questi numeri Mapei, la multinazionale italiana guidata da Veronica Squinzi e Marco Squinzi, conferma il trend positivo che l’ha vista crescere negli ultimi cinque anni.

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Veronica e Marco Squinzi

Protagonista nel settore della chimica per l’edilizia, Mapei ha chiuso il 2024 con un fatturato consolidato di 4,4 miliardi di euro, investimenti per 213 milioni di euro e 106 impianti produttivi, ognuno dotato di un laboratorio di controllo qualità, con una presenza capillare in 59 Paesi di tutto il mondo, oltre 13 mila dipendenti e 98 società consociate, incluse quelle di altri marchi internazionali come Vinavil e Polyglass.

Lo scorso anno Mapei ha inaugurato nuovi stabilimenti in Portogallo (Cantanhede), Regno Unito (Speke) e Danimarca (Vejen), trasferito la sede di Olomouc (Repubblica Ceca) in una nuova struttura più moderna e aperto la prima sede in Cile, a Pudahuel.

Grazie a una rete di 38 centri di ricerca in cinque continenti, coordinati dal centro corporate di Milano, Mapei formula e propone prodotti e sistemi di qualità, durevoli e attenti alle problematiche ambientali.

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Linea di produzione Mapei

Nella geografia del gruppo si conferma preponderante l’incidenza dell’Europa che nel 2024 contribuisce al 52% del fatturato globale, notevole anche l’apporto del Nord America stabile al 31%.

«Il Gruppo ha registrato un incremento di fatturato in ogni area geografica in cui opera con crescita a doppia cifra in America Latina (+28,3%), e a tripla cifra in Medio Oriente (+130,3%), un’area in grande espansione dove stiamo investendo molto. Nel 2024 abbiamo acquisito l’azienda saudita Bitumat, leader nei sistemi impermeabilizzanti, e inaugurato il nuovo stabilimento di Tabuk, nella regione di Neom, dove sono in corso numerosi progetti di sviluppo previsti dal piano Vision 2030», dichiara Veronica Squinzi, amministratore delegato Mapei.

«Ci siamo rafforzati anche in Europa con le acquisizioni di Wecal nei Paesi Bassi e Wykamol nel Regno Unito, aziende specializzate rispettivamente in soluzioni per l’isolamento e le coperture e in sistemi per l’impermeabilizzazione e la ristrutturazione, e in Nord America con l’acquisto della canadese Diaplas, specializzata in profili e finiture per pavimenti e pareti».

«La nostra formula per perseguire l’obiettivo di una crescita continua e responsabile è semplice: cogliere le opportunità esterne e, al tempo stesso, continuare a investire nelle nostre aziende, fabbriche, uffici, per rafforzare la nostra capacità produttiva ed essere vicini ai nostri clienti e ai grandi progetti infrastrutturali», aggiunge Marco Squinzi, amministratore delegato Mapei.

«Nel corso del 2024 abbiamo acquisito immobilizzazioni materiali per oltre 213 milioni di euro, e anche per il prossimo anno proseguiremo su questa strada. Nel primo trimestre del 2025 abbiamo già aperto un nuovo stabilimento produttivo in Egitto, nella Città del decimo Ramadan, a nord ovest del Cairo per rispondere alle crescenti richieste del mercato in Nord Africa. In Italia abbiamo inaugurato una nuova sede commerciale a Catania mentre proseguono i lavori del nuovo sito di Modugno, vicino a Bari, che sarà a pieno regime a partire dal 2026», prosegue Marco Squinzi.

«Nel nostro futuro vediamo ancora una crescita equilibrata, fatta di acquisizioni strategiche per entrare in nuove aree o migliorare la nostra offerta e, soprattutto, investimenti nei nostri asset in Italia e all’estero. Questo è il nostro modo di fare impresa, migliorando un passo alla volta insieme al mercato, alle nostre persone e alle comunità dove operiamo, perché nessuno cresce da solo», conclude Veronica Squinzi .

I dilemmi della transizione green

La bandiera europea in versione green
La bandiera europea in versione green

Possiamo permetterci un’Europa green? Dopo gli anni in cui la sensibilità per l’ambiente ma, badate bene, anche ai consumi di energia, erano al primo posto, sull’onda della spinta delle nuove generazioni sensibili a questo tema e della necessità di affrancarsi dal gas russo, l’entusiasmo sembra essersi spiaggiato come una balena che ha sbagliato rotta. Ovviamente, nessun politico si sogna di dire che se ne impippa di inquinamento e consumi di gas per riscaldare le case. Ma, nei fatti, il «drill baby drill» (perfora, baby, perfora) di Donald Trump, riferito all’estrazione di petrolio, è fonte di ispirazione per molti anche in Europa. A dispetto dei disastri provocati da un clima sempre più estremo.

La sede parlamentare a Bruxelles
La sede parlamentare a Bruxelles

Nei fatti la Commissione di Bruxelles sembra avviata a ridimensionare o cancellare vari pezzi del Green Deal, nome che si riferisce a un insieme di direttive sul clima (tra cui Case green) approvato nella scorsa legislatura. Un esempio del clima politico meno propenso ai temi ambientali è quello che riguarda la direttiva Green Claims, che avrebbe vietato alle aziende politiche di greenwashing, cioè farsi pubblicità vantando compatibilità ambientali che non sono verificate. La direttiva bocciata introduceva la possibilità di controlli. Il governo italiano si è pronunciato contro e l’approvazione è saltata. La Commissione, inoltre, ha rinviato di un anno l’applicazione di una legge contro la deforestazione, di due anni il limite per le aziende automobilistiche di adeguarsi agli obiettivi sulla riduzione delle emissioni inquinanti.

Ma sarebbe ingiusto additare i contrari al Green Deal e i tentennamenti della Commissione solo come una rivincita degli inquinatori. Perché sulla transizione green pende l’interrogativo espresso all’inizio: possiamo permetterci il Green Deal? L’esigenza di abbassare, o ancora meglio cancellare, le emissioni di Co2 e, più in generale, l’inquinamento provocato da vetture e abitazioni è un imperativo categorico soprattutto nei confronti delle nuove generazioni. Ma è inutile girarci introno: le auto elettriche e le riqualificazioni degli edifici costano.

Lavori al parlamento europeo
Lavori al parlamento europeo

Rimangono, per ora, le linee direttrici decise dal precedente Parlamento europeo, su input della Commissione: blocco della produzione di motori termici a partire dal 2035 e riqualificazione energetica di almeno una parte (classe G) degli edifici per il 2033. Traguardi ideali. Gli sforzi economici e l’impegno per decarbonizzare l’Europa, cioè il 6,7% delle terre emerse della Terra, sono un obiettivo velleitario? Il Vecchio Continente si trova di fronte a un bivio: non fare nulla, perché il resto del mondo, che occupa il 93,3% della superficie terrestre non fa nulla, o dare il buon esempio. Nel 2023, l’Unione Europea ha prodotto il 6,4% delle emissioni globali di Co2 ed è al quarto posto tra i maggiori inquinatori dopo Cina, Stati Uniti e India. Migliorare la classe G, che comporta un intervento contestato in partenza da almeno una parte politica e dalla resistenza di chi non ha soldi da investire, è una soluzione? Prendiamo il caso delle auto: un motore elettrico è, sulla carta, meno inquinante di un motore a gasolio. Lo è anche produrre l’elettricità per ricaricare le batterie? E che dire della produzione degli accumulatori, che inevitabilmente renderà la filiera dell’auto ostaggio di produttori di materie prime e terre rare come Congo e Cina, così come lo è stata finora l’Europa con le forniture di gas russo? Gli stessi dilemmi si possono applicare per lo stop applicato alle caldaie a gas condominiali, anche quelle finite nel mirino della politica ambientale europea. Insomma, la ricetta per vivere green è complicata e l’Europa rappresenta solo una piccola parte del problema. Eppure da qualche parte bisogna pur cominciare.

La bandiera europea in versione green
La bandiera europea in versione green

Inaugurato il Pala BigMat a Firenze

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«Il Pala Wanny a Firenze è diventato ufficialmente Pala BigMat», dichiara soddisfatto a YouTrade Alessandro Cerbai, presidente BigMat Italia, durante la cerimonia di inaugurazione che si è tenuta mercoledì 23 luglio 2025. Il nuovo naming sponsor sarà visibile almeno fino a fine 2027, dentro e fuori l’impianto.

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Alessandro Cerbai, presidente BigMat Italia

«L’operazione, fortemente voluta dai soci toscani del Gruppo, segue la scia del rapporto di sponsorizzazione tra BigMat Italia e la Federazione Italiana Pallavolo – FIPAV, che va avanti dal 2023», prosegue il presidente.

La sponsorizzazione BigMat Italia della Federazione Italiana Pallavolo – FIPAV è stata prolungata fino al 2028, comprendendo la 34° edizione dei Giochi Olimpici di Los Angeles che si disputeranno proprio fra tre anni.

Il Gruppo BigMat sarà sempre co-sponsor di maglia di tutte le Nazionali italiane di pallavolo (Seniores, Juniores, Sitting Volley), fornitore ufficiale dei Campionati Europei di Pallavolo Maschili 2026 e continuerà a supportare il mondo della pallavolo giovanile. Dal 2026 al 2028 BigMat sarà anche partner ufficiale del campionato italiano di Beach Volley Gold e delle finali di Snow Volley.

Continua Cerbai: «Dopo circa un anno e mezzo siamo arrivati all’inaugurazione del Pala BigMat, grazie all’impegno dei 27 soci toscani che sono presenti nella Regione con oltre 40 punti vendita. Il confronto è da sempre la nostra arma vincente, ed è grazie al confronto che abbiamo potuto realizzare con successo questa fantastica iniziativa».

La cerimonia di inaugurazione ha visto la partecipazione di esponenti istituzionali, sportivi e imprenditoriali. Tra i presenti Giuseppe Manfredi, Presidente della Federazione Italiana Pallavolo – FIPAV.

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Giuseppe Manfredi, presidente della Federazione Italiana Pallavolo – FIPAV

«Quando inaugurammo questo bellissimo impianto, grazie soprattutto alla ferma volontà di un uomo che ha dedicato la sua vita alla nostra disciplina, Wanny Di Filippo, vivemmo una giornata splendida perché una città come Firenze, da sempre amante del volley, apriva le porte di una struttura moderna, che da allora in diverse occasioni ha ospitato le nostre Nazionali (…) sono convinto che la nuova denominazione Pala BigMat continuerà a renderlo sempre di più un punto di riferimento per la pratica agonistica e sociale. Questa iniziativa, voluta da BigMat e approvata da Wanny, testimonia il fortissimo legame tra l’azienda e il territorio, così come quello tra Wanny e l’intera comunità toscana».

Wanny di Filippo è il fondatore e ambasciatore de Il Bisonte, storica azienda fiorentina di borse e accessori in pelle. L’imprenditore patron de Il Bisonte Azzurra Volley Firenze, è stato promotore e finanziatore di tutto il progetto del PalaWanny, oggi Pala BigMat, un’arena coperta in zona San Bartolo a Cintoia, Firenze, aperta al pubblico da febbraio 2022.

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Wanny Di Filippo durante la cerimonia di inaugurazione del Pala BigMat

Il Pala BigMat sarà teatro delle partite di Serie A1 femminile de Il Bisonte Azzurra Volley Firenze e della Savino Del Bene Scandicci, accogliendo anche match di Champions League di volley e, nella stagione estiva, anche discipline come tennis, boxe, judo, ginnastica e karate.

«Oltre agli eventi sportivi, il Pala BigMat ospiterà anche eventi del Gruppo BigMat, probabilmente già in occasione del BigMarket 2026. Per dare visibilità al nostro marchio intendiamo, inoltre, avviare nuove sponsorizzazioni in ambito sportivo: ne saprete di più al BigMarket del prossimo anno», anticipa Cerbai.

Sul palco della cerimonia d’inaugurazione del Pala BigMat è intervenuto anche Elio Sità, vicepresidente FIPAV e Presidente de Il Bisonte Azzurra Volley Firenze.

«Pala Wanny assume la titolazione Pala BigMat alla luce di un accordo di collaborazione-sponsorizzazione con le aziende toscane del Gruppo BigMat. Non cambia però il senso di questo impianto, voluto e finanziato da Wanny per garantire alla città di Firenze un adeguato sviluppo sia per l’alto livello, sia per una costante attività per centinaia e centinaia di ragazze e ragazzi. In questi primi anni il Palazzo ha ospitato grandi eventi e tantissime manifestazioni, siamo, quindi, contenti che BigMat abbia deciso di collaborare con noi fino al 2027»

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Wanny Di Filippo, patron della squadra Il Bisonte Azzurra Volley Firenze, riceve la maglia sponsorizzata BigMat

Un segno di vicinanza reso ancora più evidente dall’omaggio di BigMat a Il Bisonte Azzurra Volley Firenze: un kit di divise identico a quello fornito attraverso il progetto di responsabilità sociale Costruiamo per lo Sport. Solo in Toscana 23 squadre under 12 o under 13 riceveranno un kit di divise personalizzate per la stagione 2025–2026, mentre a livello nazionale sono ben 156 i club giovanili di pallavolo supportati.

Made Expo 2025: soluzioni per un involucro sostenibile e performante

Made Expo 2025

Dal 19 al 22 novembre 2025, Made Expo torna a Fiera Milano con un’edizione che si preannuncia più ricca, completa e coinvolgente che mai.

Punto di riferimento per il mondo delle costruzioni e dell’architettura, la manifestazione offrirà una panoramica aggiornata e concreta sulle principali tendenze del settore, mettendo in dialogo progettisti, imprese, produttori, tecnici e decisori.

Il Salone Involucro: focus sull’alluminio e sull’innovazione

Tra le aree tematiche, il Salone Involucro si conferma particolarmente rappresentativo, con un’attenzione particolare all’intera filiera dell’alluminio.

Quest’anno, infatti, le aziende leader del comparto saranno presenti in forze per presentare soluzioni all’avanguardia in fatto di serramenti, facciate continue, sistemi oscuranti, tecnologie per la posa e materiali innovativi.

Le aziende protagoniste a Made Expo 2025 filiera dell’alluminio

Tra i nomi di rilievo: Aluk Group Spa, Aluminios Cortizo S.a.u., Aluminium Du Maroc, D.f.v. Srl, Ensinger Italia Srl, Exlabesa Building Systems S.a., Giesse Spa – Quanex, Kromoss Srl, Lm Dei F.lli, Monticelli Srl, Master Italy Srl, Metra Spa, Opera Company Srl, Pellini Spa, Pertici Industries Spa, Pilkington Italia Spa, Posa Spa, Stac Sl, Technoform Bautec Italia Spa, Tecseal Sa, Uniform Spa.

Made Expo 2025 sarà l’occasione ideale per toccare con mano i più recenti sviluppi tecnologici e progettuali, in un momento storico in cui il mercato richiede soluzioni sempre più performanti, sostenibili ed esteticamente evolute.

Un programma ricco di eventi, workshop e dimostrazioni

Il design dei serramenti e delle facciate, la ricerca di nuovi equilibri tra ambienti interni ed esterni, l’efficienza energetica e la sostenibilità degli edifici pubblici e privati: sono solo alcuni dei temi che animeranno i padiglioni della fiera, arricchiti da workshop, talk, dimostrazioni dal vivo e percorsi tematici.

Il Salone Involucro, con il protagonismo della filiera dell’alluminio, rappresenterà una sintesi virtuosa tra tecnica e visione, mettendo in luce l’evoluzione dell’edilizia contemporanea.

Un’opportunità unica per scoprire soluzioni che coniugano durabilità, leggerezza, estetica e rispetto per l’ambiente.

Perché partecipare a Made Expo 2025?

Made Expo 2025 sarà quindi molto più di una semplice fiera: sarà un hub di innovazione, un luogo di confronto tra eccellenze e un appuntamento imprescindibile per chi guarda al futuro delle costruzioni con uno sguardo consapevole e orientato alla qualità. Non perdere l’appuntamento dal 19 al 22 novembre a Fiera Milano.

Veka amplia la propria gamma con le finestre in alluminio-Pvc AluConnect

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Veka, specializzata in sistemi in Pvc per serramenti, amplia la propria gamma con AluConnect, finestre con sistema misto alluminio-Pvc. Questi due materiali, uniti attraverso un incollaggio strutturale permanente, donano alla finestra i più alti livelli qualitativi in termini di prestazione, durata, resistenza all’invecchiamento ed efficienza nel tempo.

Le superfici in alluminio di alta qualità garantiscono resistenza e stile senza tempo; mentre il Pvc assicura elevate performance di isolamento termico.

Il nucleo in Pvc multicamera di nuova concezione e il sistema di guarnizioni con pinna centrale ad alte prestazioni minimizzano la dispersione termica tra le superfici.

Questa efficace separazione termica consente di ottenere ottimi valori di isolamento fino a Uf 1,1 W/(m2K), ed è possibile utilizzare tutti i moderni tripli vetri raggiungendo valori Uw fino a 0,77 W/(m2K), in linea con i più elevati standard dell’edilizia sostenibile.

La verniciatura a polvere altamente resistente agli agenti atmosferici (HWF) di tutte le superfici esterne, che soddisfa gli standard Qualicoat Classe 2 e GSB International Master, consente agli infissi di mantenere a lungo la loro qualità.

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Le caratteristiche costruttive rendono inoltre AluConnect perfetto per realizzare elementi di grandi dimensioni: i modelli sono predisposti per l’utilizzo delle più performanti tipologie di vetratura disponibili sul mercato e, grazie alla sua elevata stabilità, non sono necessari rinforzi in acciaio nell’anta, garantendo sempre la massima funzionalità a lungo termine, la migliore solidità statica e una grande resistenza alle effrazioni.

La gamma di colori Veka AluConnect comprende 26 tonalità accuratamente selezionate, ma è tecnicamente possibile realizzare quasi tutte le cromie della gamma RAL e diverse varianti di finiture superficiali.

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Infine, in linea con l’impegno Veka per la sostenibilità, AluConnect è prodotto in impianti alimentati da fonti rinnovabili e secondo i principi dell’economia circolare.

L’irrigazione del giardino cambia volto con l’avvolgitubo interrato RollUp M

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L’avvolgitubo interrato RollUp M di Gardena permette di riporre e utilizzare il tubo da giardino in modo estremamente pratico e invisibile.

A differenza degli avvolgitubo tradizionali, infatti, il RollUp M viene installato completamente sottoterra: in superficie rimane visibile solo il coperchio brevettato, progettato per aprirsi facilmente e chiudersi in modo sicuro grazie al meccanismo di bloccaggio integrato.

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Pensato per l’uso all’esterno durante tutto l’anno, l’avvolgitubo interrato RollUp M è resistente ai raggi UV e al gelo, ed è costruito con materiali di alta qualità per garantire la massima durata anche in condizioni climatiche variabili.

Il coperchio, oltre a proteggere l’alloggiamento dagli agenti esterni, rappresenta anche una soluzione funzionale dal punto di vista estetico.

RollUp M può essere installato in diversi punti del giardino, a seconda delle necessità: in un’aiuola, accanto a una terrazza o in una zona defilata, e offre tre modalità di collegamento:

  • direttamente al rubinetto esterno tramite il tubo di collegamento da 1,5 metri incluso;
  • attraverso un tubo da giardino già presente;
  • oppure integrato nel sistema di irrigazione interrato GARDENA Pipeline, per un’installazione ancora più invisibile e permanente.

Grazie al design modulare, può essere sollevato o rimosso completamente, permettendo l’estrazione del modulo del tubo per operazioni di manutenzione, pulizia o rimessaggio stagionale. 

Il cuore tecnico del sistema è il meccanismo di riavvolgimento automatico RollControl, che consente di ritirare il tubo con un semplice gesto, senza sforzo e soprattutto senza incorrere in grovigli, pieghe o nodi.

Il tubo da 20 metri in dotazione, del diametro di 11 millimetri, si srotola fluidamente e si blocca automaticamente in più punti intermedi durante l’estrazione, adattandosi alle esigenze di utilizzo.

Set RollUp M

Il set RollUp M comprende tutto il necessario per un utilizzo immediato:

  • 1 tubo Gardena da 20 m di alta qualità (Ø 11 mm);
  • 1 avvolgitubo removibile e alloggiamento interrato con coperchio brevettato;
  • 1 tubo di collegamento da 1,5 m;
  • 1 lancia a spruzzo Gardena;
  • 3 raccordi per rubinetto e tubo, compatibili con l’Original Gardena System
  • 1 connettore per l’integrazione al sistema Pipeline.

Kaeser Compressori celebra 40 anni di attività in Italia

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Kaeser Compressori, filiale italiana del gruppo tedesco Kaeser Kompressoren, celebra i suoi primi 40 anni di attività nel nostro Paese.

Fondata nel 1985 e con sede a Cernusco sul Naviglio (Milano), Kaeser Compressori è specializzata nella produzione di sistemi ad aria compressa professionale. Con un fatturato superiore a 80 milioni di euro nel 2024 e un organico stabile di 160 dipendenti, l’azienda ha registrato negli ultimi dieci anni una crescita media annua del 10% (CAGR). 

Attualmente, la presenza di Kaeser Compressori in Italia si sviluppa su una presenza capillare di filiali locali dirette (Kaeser Center), una rete di distributori esclusivi (Kaeser Point) e centinaia di dealer.

«Il nostro anniversario rappresenta non solo un traguardo importante, ma anche una conferma della solidità di un orientamento strategico di lungo periodo. Guardiamo al futuro con ambizione, puntando sull’efficienza energetica, l’ampliamento della rete di distribuzione e una sempre maggiore attenzione alla formazione tecnica e alla digitalizzazione. Kaeser Compressori continua a crescere affidandosi a un modello d’impresa che coniuga innovazione tecnologica e responsabilità ambientale», dichiara Giovanni Micaglio, amministratore delegato di Kaeser Compressori.

Ampliamento dell’offerta dei sistemi ad aria compressa 

Il piano di sviluppo di Kaeser Compressori si focalizza sull’innovazione dei servizi e su un programma strategico di ampliamento dell’offerta dei sistemi ad aria compressa professionale per rispondere in modo mirato alle esigenze di aziende di ogni dimensione, per ciascun segmento produttivo.

Nei contesti artigianali e manifatturieri di piccole dimensioni, l’aria compressa è elemento integrante dei processi produttivi: dalla carpenteria metallica alle carrozzerie, dai caseifici ai panifici, fino a falegnamerie e officine meccaniche, dove è essenziale per utensili pneumatici, verniciatura e pulizia.

Le imprese di media dimensione, invece, impiegano l’aria compressa in modo più articolato: nei settori tessile, plastico, farmaceutico e metalmeccanico, viene utilizzata per automatizzare processi, garantire la movimentazione sicura dei materiali e mantenere elevati standard qualitativi. Anche le industrie ceramiche, cartarie e del vetro fanno ampio uso di sistemi pneumatici per la produzione e il controllo.

Infine, le grandi corporation rappresentano i maggiori utilizzatori, con impianti centralizzati e infrastrutture complesse. Dall’automotive alla siderurgia, dalla chimica alla grande industria alimentare e farmaceutica, l’aria compressa è impiegata in un’ampia gamma di applicazioni: dal confezionamento al controllo qualità, dalla movimentazione al raffreddamento industriale.

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Monitoraggio in tempo reale dei consumi

L’azienda sta investendo da un lato nell’introduzione di tecnologie digitali avanzate per il monitoraggio in tempo reale dei consumi energetici, con l’obiettivo di ridurre i costi operativi dei clienti, dall’altro nello sviluppo di percorsi formativi finalizzati a potenziare le competenze tecniche degli operatori del settore e a consolidare il know-how professionale.

A supporto di questa visione, Kaeser Compressori ha implementato il controller SAM 4.0, una piattaforma intelligente che consente di monitorare e ottimizzare in tempo reale le prestazioni degli impianti, finalizzato alla massima performance e a una gestione più sostenibile e ad alta efficienza dell’aria compressa.

Kaeser Compressori e la sostenibilità

La sostenibilità rappresenta un pilastro nella linea di indirizzo di Kaeser Compressori, che si impegna concretamente nella transizione verso un modello industriale a basso impatto ambientale.

L’azienda orienta le proprie attività verso il risparmio energetico, la neutralità climatica e la tutela dell’ambiente, in coerenza con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

In questo contesto si inserisce l’adozione di un Sistema di Gestione Integrato (IMS) conforme agli standard internazionali ISO 9001, 14001, 50001 e 45001, a garanzia della qualità, dell’efficienza energetica e della sicurezza sul lavoro.

Disponibile il nuovo Catalogo GrasCalce 2025

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È disponibile il nuovo Catalogo GrasCalce 2025, completo di tutti i prodotti dell’azienda. Pronti all’uso, facili da applicare, versatili e puliti nell’impiego, sicuri nelle prestazioni, i prodotti GrasCalce consentono di costruire e ristrutturare in modo consapevole, sicuro e performante.

All’affermata gamma di predosati tradizionali si affiancano nuovi prodotti dall’alto contenuto tecnico, ma facili e sicuri da usare, progettati per rispondere in modo ancora più efficace alle nuove esigenze del cantiere.

GrasCalce: dai predosati alle formulazioni più evolute

Fondata nel 1967, GrasCalce  ha inventato i predosati nel 1984 e li ha via via sviluppati sino ad oggi su più linee produttive e gamme prodotti, diventando un punto di riferimento nel settore delle malte, massetti e calcestruzzi.

Oggi GrasCalce, brand di Laterlite, si pone sul mercato edile della ristrutturazione e della piccola manutenzione quotidiana, oltre che stradale, con l’obiettivo di produrre predosati e premiscelati per la posa a mano, con lavorabilità superiore «sulla cazzuola», sia quando si impasta il prodotto che quando lo si applica.

I predosati GrasCalce, confezionati nel classico bisacco, sono composti da due scomparti: aggregati umidi da una parte e leganti cementizi dall’altra.

Grazie all’impiego di sabbie di elevata qualità e leganti selezionati, basta impastare con acqua per ottenere un prodotto che ha la stessa modalità di posa e resa finale di un impasto tradizionale confezionato in cantiere.

Le sabbie umide assicurano ridotti tempi di miscelazione, sia in betoniera che a mano. E in più le malte, i massetti e i calcestruzzi sono resistenti agli attacchi acidi e durevoli nel tempo. 

Nel Catalogo GrasCalce 2025 i prodotti di sempre convivono con formulazioni più evolute, sviluppate per garantire alte prestazioni senza rinunciare alla facilità d’uso, alla sicurezza e alla sostenibilità.

L’obiettivo è offrire a progettisti, imprese e applicatori un supporto concreto per affrontare le sfide quotidiane del lavoro in cantiere, con soluzioni affidabili e compatibili con i più aggiornati requisiti normativi e ambientali.

L’impegno di GrasCalce per la sostenibilità

GrasCalce conferma anche per il 2025 la centralità della qualità, proponendo malte, intonaci, rasanti e sistemi specifici per l’edilizia storica e contemporanea, con un’attenzione costante all’impatto ambientale e alla durabilità delle opere.

Dal nuovo catalogo GrasCalce 2025 emerge anche l’impegno dell’azienda nei confronti della sostenibilità, con riduzione dei consumi energetici nei propri impianti produttivi di Trezzo sull’Adda (MI) e Rubbiano di Fornovo (PR) e con l’autoproduzione e utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili. .

L’attenzione all’impegno si traduce anche nella ricerca di formulazioni di prodotti indicati per impieghi in progetti e realizzazioni in linea con i requisiti indicati dai Criteri Ambientali Minimi (CAM): la linea EcoPiù, UltraBeton 45 Fibrato, Super Sabbia e Cemento Fibrorinforzata sono prodotti Certificati per i CAM con contenuto di materiale recuperato, riciclato, sottoprodotto ≥ 5%.

Wiśniowski estende la gamma di serramenti e chiusure con tecnologia Connected

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Wiśniowski estende la gamma di cancelli, portoni, porte d’ingresso e tapparelle disponibili con tecnologia Connected, per un controllo totale da remoto. Al sistema si aggiungono cancelli scorrevoli da giardino, porte d’ingresso della serie Nova U-line e tapparelle per finestre, tutti dotati di modulo Wi-Fi di serie.

«Vogliamo portare il comfort e la sicurezza della tecnologia a tutte le famiglie, senza compromessi. Con l’estensione dell’offerta Connected, Wiśniowski segna un traguardo unico in Europa nella categoria di cancelli, porte e tapparelle, offrendo un’esperienza smart home davvero plug-and-play», afferma Luca Colombo, ingegnere e distributore Wiśniowski.

WISNIOWSKI-Connected

Wiśniowski Connected

Tramite un’unica app per smartphone (Wiśniowski Connected), protetta da una password individuale, e senza dispositivi aggiuntivi, è possibile gestire ogni accesso della casa in modo semplice, intuitivo e sicuro. 

L’app, disponibile gratuitamente per Android, iOS e in versione web, si configura semplicemente e in pochi minuti e trasforma il telefono in un vero e proprio centro di comando: con pochi comandi si aprono cancelli, si sbloccano porte e si regola la luminosità esterna, anche a distanza.

Il sistema offre la possibilità di gestire più abitazioni con un unico account: la casa principale, la casa al mare o in montagna, tutto sempre sotto controllo e in un’unica app.

Grazie a un sistema nativamente integrato nei prodotti, la smart home diventa accessibile a tutti, senza complessità tecniche.

Il sistema integrato consente non solo di controllare da remoto tutti i dispositivi domestici connessi e la proprietà nel complesso, ma anche di aprire e chiudere il cancello d’ingresso o il portone del garage da remoto, controllare tutte le soluzioni di chiusura/apertura in caso di temporali, monitorare l’erogazione della luce e risparmiare sul riscaldamento o sul condizionamento.

«Con Wiśniowski Connected rendiamo finalmente la smart home accessibile a tutti, senza centraline o installazioni complesse. Bastano il Wi-Fi di casa e lo smartphone», conclude  Colombo.

Prodotti Wiśniowski Connected

I prodotti intelligenti con Wiśniowski Connected (Wi-Fi integrato) includono:

Portoni da garage sezionali: UniPro, UniTherm, Prime con motore Spark
Portoni da garage basculanti: con motore SPARK
Cancelli scorrevoli: con motore AWso 2025 Pro o AWso 2025 Pro Fast
Porte d’ingresso: modello Nova U Line
Tapparelle: Protecta con controllo Wi-Fi integrato

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Accessi personalizzati e sicurezza sotto controllo

Wiśniowski Connected rappresenta un alleato prezioso per la sicurezza. L’app consente, infatti, di concedere permessi temporanei o programmati a familiari, ospiti, collaboratori domestici o fornitori, stabilendo durata e limiti di utilizzo.

Permette inoltre di creare scenari personalizzati, grazie ai sistemi di programmazione giornaliera o temporizzata, in cui un solo comando apre o chiude più dispositivi, molto utile, ad esempio, se si è impegnati in giardino e si desidera entrare e uscire liberamente da casa senza che la porta si blocchi automaticamente ogni volta.

Inoltre, ogni utilizzo viene registrato: grazie alla cronologia integrata, che resta in memoria 30 giorni, l’utente può sapere chi ha aperto un cancello o una porta e in quale momento. Mentre notifiche push avvertono in tempo reale di un cancello lasciato aperto o un ostacolo che ne impedisce la chiusura.

Oltre alle funzionalità avanzate, l’app permette di personalizzare l’esperienza utente in ogni dettaglio, anche estetico: dalla scelta del tema grafico ai colori, dall’assegnazione di icone e nomi personalizzati per ogni dispositivo all’aggiunta di immagini o avatar personalizzate per ogni abitazione o profilo.

Nelle porte d’ingresso della serie Nova è disponibile anche l’opzione di illuminazione Led intelligente che retroillumina il maniglione. L’illuminazione può funzionare secondo un orario programmato o in base al ciclo giorno-notte, ad esempio accendendosi dopo il tramonto. Quest’ultima opzione è più pratica, perché si attiva solo quando è buio e si spegne automaticamente dopo un tempo prestabilito.

Tutte queste funzionalità possono essere integrate in uno scenario che si attiva ogni giorno o solo nei giorni selezionati.

Nuova piattaforma My Gibus per gli Atelier, con servizi innovativi e funzionali

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Nell’ottica di sostenere al meglio il proprio network di rivenditori autorizzati e selezionati (Gibus Atelier), Gibus presenta una nuova piattaforma riservata, sviluppata per garantire ai partner sul territorio ancor più efficienza e immediatezza operativa.

La piattaforma, che si chiama My Gibus, prevede un unico spazio digitale semplice e intuitivo, con servizi innovativi e funzionali per lavorare al meglio con l’azienda e per una gestione rapida e integrata delle attività quotidiane.

Accessibile direttamente dal sito www.gibus.com tramite credenziali personali, My Gibus è strutturata in cinque diverse sezioni, contraddistinte anche da una differente identificazione cromatica: Clienti, Ordini, Offerte Maker, Preventivi e Reclami.

Nella prima area, i Gibus Atelier avranno la possibilità di creare schede dedicate per ciascun cliente con più progetti associabili; una pratica rubrica clienti consente qui anche la gestione puntuale e veloce dei contatti, catalogabili in privati e business.

Nella sezione Ordini, i rivenditori potranno invece verificare lo stato e l’avanzamento degli ordini tramessi all’azienda, mentre la voce di menu Offerte Maker consentirà loro di accedere al configuratore, progettare la schermatura solare e generare la relativa offerta.

Infine, nell’area Preventivi da Gibus sarà possibile richiedere una consulenza ad hoc a Gibus, nel caso di interventi e progetti peculiari, mentre cliccando su Reclami si potranno esporre casistiche che richiedano una rapida presa in carico, assistenza dedicata o interventi specifici da parte dell’azienda.

Il servizio My Gibus include una vetrina online che i rivenditori potranno completare con nome del punto vendita, orari e descrizione dell’attività, per accrescere la propria visibilità: tutti questi dati risultano visibili sul sito web di Gibus, consultando la sezione dedicata alla ricerca dei punti vendita.

Completano l’offerta ulteriori servizi aggiuntivi, a sostegno dei Gibus Atelier: da My Gibus si può accedere infatti alle aree Social Hub, strumento con cui l’azienda affianca la rete anche dal punto di vista della comunicazione sui social network, e Red School, piattaforma web ideata da Gibus per erogare corsi di formazione.

Infine, è disponibile l’accesso diretto al portale Bim Object e all’area Documenti, in cui effettuare il download di materiali tecnici e marketing Gibus, dai listini ai moduli d’ordine, dai manuali di installazione e manutenzione fino ai video.

Nuovo negozio Würth Italia ad Andria con oltre 5 mila prodotti in pronta consegna

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Würth Italia ha inaugurato il nuovo Würth Store ad Andria, in Via Trani 172, con oltre 5 mila prodotti in pronta consegna e tanti servizi pensati per artigiani e professionisti della provincia di Barletta-Andria-Trani.

Con questa nuova apertura, Würth continua a rafforzare la propria presenza sul territorio nazionale, in linea con il proprio piano di sviluppo ed espansione, che proseguirà fino alla fine dell’anno 2025.

Il nuovo Würth Store si estende su una superficie di circa 400 metri quadrati e mette a disposizione più di 5.000 prodotti in pronta consegna tra utensili elettrici e a mano, prodotti chimici tecnici, minuteria, tasselli, prodotti per l’edilizia, materiali per l’installazione elettrica, prodotti antinfortunistici e DPI, attrezzatura ed abbigliamento da lavoro e molto altro.

Wurth-Italia-Andria

Presso lo Store è inoltre possibile usufruire dei diversi servizi offerti da Würth, come il servizio Click&Collect, con cui ordinare la merce tramite Würth Online-Shop o Würth APP e ritirarli in negozio in appena 60 minuti, e la possibilità di usufruire della consulenza tecnica e specializzata del personale in negozio, oltre alle offerte disponibili.

Il negozio di Andria è presente su Facebook, come tutti gli altri Würth Store, con foto delle fasi di allestimento del negozio e tutti i dettagli delle offerte in vigore.

Dalla Corea del Sud alla Cina, Berti Parquet guarda con decisione all’Asia

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Pavimenti in legno Bangbae-Dong ©Berti Parquet

Simbolo del made in Italy nel settore dei pavimenti in legno, Berti Parquet guarda con decisione all’Asia, uno dei mercati più in espansione a livello globale.

Nel 2024, l’export dei prodotti italiani di alta gamma verso i mercati asiatici ha superato i 160 miliardi di euro, con una crescita prevista di oltre 50 miliardi nei prossimi cinque anni.

In questo contesto, Berti Parquet si distingue per la sua proposta di pavimenti in legno di pregio che uniscono estetica, funzionalità e sostenibilità.

Berti Parquet in Asia

Entrare nei mercati asiatici richiede visione e adattabilità. Berti ha risposto con investimenti in formazione, packaging localizzato, customer care multilingua, oltre all’utilizzo di strumenti digitali come la realtà aumentata per la visualizzazione dei progetti. Le collezioni sono personalizzate anche a livello cromatico per rispondere ai gusti locali, senza mai tradire l’identità italiana.

Tra i progetti più rilevanti per l’azienda in quest’area geografica c’è la collaborazione con Hyundai nella realizzazione di un grande complesso residenziale a Bangbae-dong, a Seul, in Corea del Sud. Il contratto prevede la fornitura di 150 mila metri quadrati di parquet (l’equivalente di oltre venti campi da calcio). 

Hyundai_Berti_Pavimenti_Progetto_Bangbae-dong
Bangbae-Dong ©Berti Parquet

Durante la missione in Corea del Sud, il team di Berti ha avuto l’opportunità di presentare l’azienda a Samsung, aprendo la strada a collaborazioni future in progetti di interior design su larga scala.

Berti approda anche in Cina con l’apertura del primo concept store Diesel Living with Berti a Foshan. Lo showroom, frutto della collaborazione tra due marchi iconici, offre un’esperienza immersiva in cui il parquet italiano diventa protagonista.

Berti Parquet, tra innovazione e sostenibilità

Tutti i prodotti Berti Parquet sono realizzati con legno proveniente da foreste certificate FSC, finiture a base d’acqua prive di solventi tossici e processi produttivi a basso impatto ambientale.

A ciò si affianca l’utilizzo di tecnologie avanzate per il controllo qualità, la tracciabilità delle materie prime e lo sviluppo di trattamenti superficiali resistenti, naturali e durevoli.

Scegliere un pavimento in legno Berti significa anche investire in bellezza, funzionalità e durabilità. Ogni tavola può essere restaurata, levigata, rigenerata.

In Asia, dove il gusto minimalista si sposa con l’amore per i materiali naturali, il parquet Berti si inserisce perfettamente: resiste al tempo, segue l’evoluzione degli stili e si adatta con eleganza ai cambiamenti progettuali.

Toscana e Sardegna al top per le case di lusso

Palau, Sardegna
Palau, Sardegna

Toscana e Sardegna sono le regioni più ambite per le case di lusso. Lo conferma una ricerca della piattaforma immobiliare eXp Italy, secondo cui anche se le case di lusso rappresentano solo l’1,7% di tutti gli immobili residenziali in vendita, questa percentuale sale notevolmente in alcune delle regioni più ambite del Paese, tra cui la Toscana e la Sardegna. A livello nazionale, gli immobili di lusso rimangono un segmento relativamente di nicchia, con solo 13.145 annunci su un totale di 788.318 (1,7%) che rientrano nella categoria di lusso. Tuttavia, alcune zone continuano a superare di gran lunga la media nazionale, evidenziando sacche di domanda costante nel segmento di fascia alta.

Firenze, Toscana
Firenze, Toscana

La Toscana è la regione più ambita a livello nazionale, con il 4,8% di tutte le case in vendita che rientrano nella categoria di lusso, ovvero 4.776 su poco più di 99 mila case sul mercato. Seguono la Sardegna, dove il 3,0% degli annunci è considerato di lusso, e l’Umbria, con il 2,8%. All’altra estremità della scala, le regioni meridionali come la Calabria (0,1%), l’Abruzzo (0,2%) e la Basilicata (0,3%) registrano un numero molto inferiore di case di lusso immesse sul mercato, riflettendo la diversa domanda degli acquirenti e le variazioni di prezzo a livello regionale.

Palau, Sardegna
Palau, Sardegna

Allarme contaminazioni ambientali per le imprese

Inquinamento ambientale
Inquinamento ambientale

Ogni anno in Italia si verificano circa 1.000-1.500 nuovi casi di contaminazione ambientale, di questi 700-1.200 sono causati da imprese. Circa 500-900 sono quindi i casi dovuti a imprese regolari, escludendo reati ambientali e condotte criminali. Eppure il numero totale dei siti potenzialmente contaminati è molto più alto: 41 mila sono i siti potenzialmente contaminati, 12 mila sono quelli già classificati come contaminati e 42 sono i Siti di Interesse Nazionale (Sin) che richiedono interventi complessi. Visto che meno dell’1% delle imprese è dotato di una copertura per i danni all’ambiente, mediamente nel 99% di questi casi non è presente una polizza a copertura delle spese di bonifica e ripristino dei danni. L’opportunità più decisiva resta comunque la sottoscrizione di una polizza assicurativa, che oggi ha solo lo 0,64% delle imprese italiane, secondo Roberto Ferrari, responsabile sinistri di Pool Ambiente.

Fumi industriali
Fumi industriali

Le aziende coinvolte in incidenti ambientali si trovano quindi ad affrontare ingenti spese, che possono arrivare anche a diversi milioni di euro e che in genere non sono state previste a budget. Un esborso imprevisto che può mettere in difficoltà la liquidità dell’azienda e minarne la solidità. È acclarato inoltre che il fallimento dell’impresa ha pesanti ricadute sui posti di lavoro e sul tessuto economico e sociale del territorio, oltre che sulla spesa pubblica, dal momento che in tutti questi casi gli interventi necessari di ripristino e bonifica sono finanziati dallo Stato.

Secondo la società assicuratrice tra il 5% e il 10% delle aziende fallite in settori industriali e ambientali potrebbero aver avuto la bonifica come fattore determinante. Dal 2006 al 2023 sono fallite oltre 200 mila imprese italiane in tutti i settori, tra cui, industria chimica e metallurgica, costruzioni, immobiliare e gestione rifiuti. In base a questo numero si stimano tra 10 mila e 20 mila imprese fallite a causa dei costi di bonifica.

Inquinamento ambientale
Inquinamento ambientale

StabiliI i volumi di Pvc riciclato in Europa e Italia, il 40,7% riutilizzato in finestre e profili

opened white plastic pvc window

Nonostante le sfide economiche affrontate nel 2024 i volumi di Pvc riciclato in Europa e in Italia rimangono stabili. Sale l’impiego di Pvc riciclato in nuove applicazioni d’uso.

Il riciclo del PVC in Europa

Nell’ambito di VinylPlus, l’Impegno per la sostenibilità dell’industria europea del PVC, nel 2024 sono state riciclate complessivamente, dalle diverse applicazioni, 724.638 tonnellate di Pvc in linea con i volumi del 2023.

Di queste, il 61,4% è costituito da rifiuti pre-consumo, il rimanente 38,6% dal post-consumo. La maggior parte dei volumi provengono da profili finestra, seguiti da pavimenti e cavi.

PVC-Riciclato-2024

Dal 2000, partendo praticamente da zero, l’industria europea del Pvc è stata in grado di riciclare un totale di 9,5 milioni di tonnellate di materiale, che hanno consentito un risparmio di 19,1 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti. Inoltre, sono stati generati circa 1.500 nuovi posti di lavoro in impianti di riciclo.

L’utilizzo del Pvc riciclato in nuove applicazioni d’uso, così come registrato da Recotrace, è aumentato del 4,3% rispetto al 2023. I principali sbocchi di riutilizzo sono finestre e profili, pavimenti e prodotti per la gestione del traffico.

Utilizzo-PVCr-2024

Riciclo Pvc in Italia: i dati Recovinyl

Per quanto riguarda la domanda di Pvc riciclato in Italia, il riferimento per la verifica dei volumi è Recovinyl, iniziativa di VinylPlus nata con l’obiettivo di monitorare, verificare e certificare le quantità di Pvc riciclato sia a livello europeo che per singolo Paese.

Nel 2024 in Italia sono state riciclate circa 85.000 tonnellate di Pvc riciclato in maggioranza proveniente dal pre-consumo.

Le problematiche legate al riutilizzo del Pvc sono dovute a diversi fattori come i prezzi in certi momenti non competitivi rispetto al vergine, le incertezze normative e la discontinuità nelle forniture.

Per incrementare il riciclo del Pvc sarebbe inoltre auspicabile un ulteriore miglioramento del sistema di raccolta, separazione e conferimento.

Il futuro del riciclo di Pvc

Oltre al tradizionale riciclo meccanico del Pvc, negli ultimi anni VinylPlus sta concentrando i propri sforzi nello sviluppo di innovative tecnologie di riciclo in grado di lavorare anche flussi di rifiuti più difficili da trattare, come la dissoluzione (riciclo fisico) e progetti legati al riciclo chimico come la pirolisi.

Sono inoltre in fase di sviluppo diversi progetti per migliorare identificazione e separazione sia del Pvc da altre materie plastiche che dei legacy additives all’interno del Pvc, accrescendo la qualità dell’upgrading del riciclato.

Che cosa succede a Milano?

Milano, piazza Gae Aulenti
Milano, piazza Gae Aulenti

Che cosa sta succedendo a Milano? Se lo chiedono non solo i magistrati, che si sono già dati una risposta, ma anche cittadini e imprese. La città ha conosciuto uno sviluppo immobiliare impetuoso negli ultimi dieci anni, spinta dal successo dell’Expo nel 2015: circa 35 miliardi di euro di investimenti immobiliari. Sono sorti grattacieli e nuovi edifici in classe A, sono state demolite vecchie case rimpiazzate da palazzi più alti ed efficienti. Il nuovo volto di Milano, alimentato da un effervescente numero di week (design, moda, arte, green, cultura) ha attirato anche un turismo fino qualche anno fa inimmaginabile, con beneficio per tutto l’indotto. E tanti nuovi cittadini dall’estero, in grazie anche all’agevolazione fiscale italiana per i super ricchi

Veduta aerea di Milano
Veduta aerea di Milano

Tutti motivi che hanno aumentato anche la fame di case. Certo, il boom della capitale economica d’Italia ha anche i suoi lati negativi. Il prezzo degli immobili è salito alle stelle e se questo beneficia chi vende un appartamento, rende inavvicinabile l’acquisto per chi ha uno stipendio nella media. Inoltre, quartieri un tempo popolari ora sono popolari soprattutto per i frequentatori della movida, mentre un gran numero di alloggi è trasformato in locali per affitti brevi.

Ma non è di questo che si è occupata la magistratura con le sue due iniziative. La prima, di un paio di anni fa, ha riguardato l’interpretazione dei permessi per costruire o, meglio, ricostruire. La Procura ritiene che l’intervento e le procedure di approvazione del titolo abilitativo (Scia) per diversi edifici abbiano diversi profili di illegittimità e che l’intervento di ricostruzione avrebbe dovuto essere subordinato a un Piano Particolareggiato, (strumento urbanistico di maggior dettaglio rispetto al Pgt), che avrebbe comportato maggiori obblighi economici del costruttore nei confronti del Comune. Insomma, il Comune avrebbe agevolato la costruzione a un prezzo più basso del dovuto. Palazzo Marino ha risposto che la legge urbanistica dello Stato a cui si riferisce l’indagine è del 1942 e ha avuto nel tempo numerose e sostanziali modifiche e integrazioni. L’ultima legge urbanistica regionale del 2005 è composta di 104 articoli e ha subito circa 60 varianti. Le leggi regionali dovrebbero sviluppare e integrare quelle nazionali. In realtà le incoerenze sono rilevanti. La Lombardia con l’articolo 103 della sua legge urbanistica ha addirittura stabilito che nel territorio lombardo alcune norme statali non si applicano. Il Governo non ha eccepito alcunché. Insomma, il rito ambrosiano rivendicato dal Comune nel concedere i permessi sarebbe organico alle regole stabilite dalla Regione. E così è stato per anni senza che nessuno avesse nulla da eccepire.

Al centro, la torre Aria, a Milano
Al centro, la torre Aria, a Milano

Per ovviare all’interpretazione della magistratura, che ha visto nella prassi milanese un via libera incondizionato alle imprese di costruzione, il Comune ha rivisto i criteri e i costi di urbanizzazione, e contemporaneamente è scesa in campo la politica con il decreto cosiddetto Salvamilano, approvato alla Camera, ma bloccato dal Senato. Anche perché qualche mese fa i sostituti procuratori (sono in tre) che conducono le indagini hanno fatto lievitare nell’aria un profumo di mazzette a carico di un funzionario di Palazzo Marino. Un inciampo che ha convinto un’ampia base di parlamentari a bloccare il Salvamilano. Risultato: cantieri sotto sequestro da due anni, cittadini che hanno già acquistato gli appartamenti in costruzione che hanno visto congelare i loro risparmi, e non si tratta di pochi euro.

L’altro caso, sempre per iniziativa degli stessi magistrati, è quello di cui riportano in questi giorni le cronache. In sostanza, da quanto si capisce, alcuni membri della Commissione paesaggio del Comune di Milano, organismo tecnico e non politico (ormai disciolto) che doveva dare un parere sulla fattibilità delle opere, e l’assessore competente avrebbero percepito anche incarichi dalle imprese che hanno presentato i progetti. Imprese di cui sono indagati con l’accusa di corruzione manager eccellenti e soci. Se l’accusa sarà confermata, si tratta di un evidente conflitto di interessi. Che il sindaco fosse a conoscenza e partecipe di questo conflitto, però, al momento non risulta.

Milano, piazza Gae Aulenti
Milano, piazza Gae Aulenti

Difficile capire se nel giudizio finale saranno individuate responsabilità perseguibili a norma di legge oppure si risolverà tutto, tra dieci anni visti i tempi della giustizia, in una bolla di sapone. Ma di sicuro qualche sentenza è già stata emessa: quella dello stigma mediatico, innanzitutto. Ma anche una condanna all’immobilità di un’intera metropoli, che ha investito sulla riqualificazione di intere aree della città. Se un permesso di costruire agevolato da amicizie e consulenze ben pagate non è certo una pratica commendevole, realizzare edifici residenziali in una città che vive una evidente emergenza abitativa è, al contrario, quasi un dovere. Certo, a costruire i costruttori ci guadagnano. E dovrebbero forse rimetterci?

La maxi inchiesta milanese, al di là delle responsabilità che possono essere accertate, rappresenta già diverse condanne, prima ancora che sia istituito un processo. Una condanna per le imprese, che ora sono bloccate e licenzieranno presumibilmente le maestranze impegnate nelle opere. Una condanna per le aziende come quelle di vendita di materiali, che hanno puntato sullo sviluppo di Milano. Una condanna per i progettisti, gli studi di architettura, gli ingegneri, per le agenzie immobiliari, per i venditori di arredi. Tutte condanne già eseguite, prima ancora della sentenza della giustizia.