Il gruppo della distribuzione Zanutta dispone di un ampio catalogo di finestre ed infissi e gli showroom propongono le soluzioni più efficienti con un occhio per il progettista, ma anche per l’utente finale.
Da Zanutta passione per l’eleganza e funzionalità si fondono per offrire una vasta gamma di infissi di alta qualità. Il distributore offre una collezione accuratamente selezionata, pensata per soddisfare desideri di stile e comfort, con soluzioni diverse per trasformare gli spazi della propria abitazione.
Finestre e infissi sono disponibili sia per l’interno sia per l’esterno. La gamma comprende articoli dei produttori più all’avanguardia del settore, per offrire soluzioni garantite e destinate a durare, ad alta capacità di isolamento e tenuta termica, acustica e di sicurezza, con una grande varietà di modelli e materiali, tra cui legno, Pvc e alluminio.
Il servizio di montaggio e posa in opera qualificata completa l’offerta, per assicurare il massimo risultato estetico e funzionale, spiega Michele Bianco, responsabile del settore serramenti di Zanutta.
Michele Bianco, responsabile del settore serramenti di Zanutta
Quando avete deciso di inserire gli infissi nelle rivendite e perché?
Circa dieci anni fa è nata l’esigenza di incrementare la gamma di soluzioni da offrire al cliente.
All’interno della rivendita, come ètrattato il foro finestra?
Èvalutato e proposto nel suo insieme, dal controtelaio al serramento e agli accessori, con una vasta gamma di soluzioni sia sul fronte tecnico, sia estetico, sempre tenendo alto il livello qualitativo e prestazionale.
Come sono stati scelti i fornitori?
Attente valutazioni e continui monitoraggi sono alla base delle nostre scelte, per individuare possibili collaborazioni e partnership funzionali.
Quali sono i principali brand che trattate?
Sono diversi: DeFaveri, col quale collaboriamo da più di 20 anni, D&V, QR Legno, Griesser, Oikos e Bauxt sono alcuni dei fornitori principali.
Quali sono i motivi che vi hanno spinto a scegliere questi brand?
Sicuramente affidabilità, competenza, attenzione alle esigenze dei rivenditori, qualità e competitività, per noi sono fattori imprescindibili.
Com’è trattato il settore delle finestre all’interno delle rivendite?
Il settore serramenti è presente in diversi punti vendita, all’interno dei quali offriamo una variegata esposizione di prodotti coordinata da personale tecnico specialista, a disposizione sia per i clienti, sia per i colleghi di altre filiali.
Quanto pesa questo business complessivamente?
È un progetto in costante crescita e ha raggiunto obiettivi significativi. È supportato da investimenti importanti e mirati.
Il reparto ha un placement definito in un’azienda che propone di tutto a 360 gradi, lavorando per consegnare al cliente l’abitazione finita, con target molto alti.
La realtà delle finestre e infissi è molto interessante: abbiamo una gamma che parte dal controtelaio alla progettazione fino alle finiture, con un ampio assortimento di materiali.
Abbiamo tutto quello che occorre per soddisfare esigenze tecniche ed estetiche davvero sotto tutti gli aspetti.
Quali sono i servizi che offrite per le finestre e quali sono quelli che offrono i vostri partner?
Offriamo al cliente consulenza, progettazione del foro finestra, vendita, installazione e assistenza post-vendita, supportati anche dai fornitori.
Chi sono i principali clienti di questi materiali?
Abbiamo le giuste soluzioni sia per le imprese, sia per i privati. I clienti professionali richiedono prevalentemente il rispetto per le normative vigenti.
Il cliente finale presta attenzione anche all’aspetto estetico. Il privato vuole il bello, che sia però anche performante. Il professionista cerca l’estetica e l’efficienza, ma a basso costo.
Quali sono le loro principali esigenze?
Ottimizzazione dei costimantenendo alto il valore delle prestazioni, con soluzioni esteticamente gradevoli e personalizzate.
Per quanto riguarda le finestre spopola il Pvc, ma rimane alta la richiesta per materiali come legno e alluminio, specialmente con i progetti del Pnrr, che iniziano a prendere il via.
Nella scelta delle finestre come vi orientate? E il cliente?
Le nostre scelte si basano su parametri qualitativi e di valori tecnici di alto livello per tutti i prodotti, mentre il cliente aggiunge anche richieste estetiche personalizzate.
In alcuni showroom sono esposti sia il prodotto finito a supporto del cliente, sia sezioni pensate per facilitare il lavoro al progettista e al costruttore.
La proposta è completa a 360 gradi: offriamo una consulenzatecnica approfondita dall’inizio del cantiere fino alla fine, seguendo tutte le fasi.
Siamo presenti anche nelle ristrutturazioni, tutto si svolge secondo una progettazione molto mirata.
Durante il periodo del superbonus è stato difficile rispondere alla domanda degli infissi, perché la produzione era inferiore alla domanda: com’è la situazione oggi e che cosa vi aspettate dal 2025?
Oggi la capacità produttiva dei nostri fornitori risulta più che adeguata alla domanda. Per il 2025 si è tornati finalmente a proporre e valorizzare le competenze e il reale valore dei prodotti.
Per tutta la durata del superbonus abbiamo avuto una mole di lavoro impressionante. Il dramma è che spesso mancava il materiale.
Quest’anno la richiesta è maggiore rispetto al passato, ma siamo preparati e organizzati a gestire tutto.
Le collezioni di monoblocchi per infissi DeFaveri Inquadra (filomuro) e Riquadra (centromuro) migliorano l’efficienza energetica, eliminando i ponti termici e garantendo prestazioni ottimali degli infissi nel tempo.
Ponti termici
Nonostante il cappotto termico riduca uniformemente le dispersioni sui prospetti, le maggiori perdite di calore si verificano spesso in corrispondenza degli infissi.
Anche i serramenti più avanzati possono rappresentare un punto critico, specialmente in caso di posa non adeguata, causando non solo una perdita di efficienza energetica, ma anche il deterioramento progressivo dei materiali, incluso il cappotto intorno all’infisso.
Le collezioni di monoblocchi Inquadra (filomuro) e Riquadra (centromuro) di DeFaveri ridefiniscono gli standard di efficienza energetica, eliminando i ponti termici e garantendo prestazioni ottimali degli infissi nel tempo.
Innovazione
Progettati per semplificare la posa e adattarsi con precisione a qualsiasi contesto costruttivo, i monoblocchi per infissiDeFaveri uniscono innovazione tecnologica e personalizzazione.
Queste soluzioni sono costituite da isolante Eps conforme ai Cam e vengono assemblate con appositi collanti e un sistema meccanico di staffe e rinforzi, che ne assicura la tenuta e la solidità.
Sono concepite per la rasatura o intonacatura direttamente in cantiere, una doppia versione che assicura l’uniformità della finitura tra facciata e mazzetta per un risultato anche estetico allineato allo stile delle architetture italiane.
Inquadra per avvolgibile su intonaco
Inquadra per avvolgibile su cappotto
Progettazione su misura
Le collezioni di monoblocchi per infissi DeFaveri Inquadra e Riquadra sono altamente personalizzabili e adatte a ogni contesto di nuova costruzione o ristrutturazione, grazie alla progettazione su misura.
Sono abbinabili ai sistemi di ventilazione meccanicaDfvmc e possono ospitare qualsiasi sistema oscurante.
Frutto di oltre 60 anni di ricerca e know-how, il loro design proviene da un continuo dialogo e confronto con i progettisti e rappresenta una risposta mirata alle esigenze qualitative del cantiere.
I vantaggi
I monoblocchi offrono numerosi vantaggi sia in termini di efficienza energetica che di comfort abitativo.
Questi sistemi integrati, studiati nel dettaglio, sono progettati per eliminare i ponti termici, contribuire all’isolamento acustico e combattere le infiltrazioni.
La loro struttura compatta facilita l’installazione, riducendo i tempi di posa e i costi associati.
Inoltre, l’integrazione di componenti come cassonetti per avvolgibili, zanzariere e sistemi oscuranti all’interno del monoblocco contribuisce a migliorare l’estetica dell’edificio, evitando sporgenze antiestetiche e assicurando una maggiore armonia.
Giunto alla sua terza edizione, il Quaderno Tecnico Laterlite si rinnova con una veste ampliata e ancora più ricca di contenuti. Il documento rappresenta un riferimento per la progettazione dei sistemi di consolidamento e di rinforzo strutturale con l’integrazione sinergica dei tre brand Laterlite – Leca, CentroStorico e RureGold – all’interno di un unico strumento operativo.
Il Quaderno Tecnico si articola in sette sezioni, ciascuna dedicata a un particolare ambito di intervento:
1. Ripristino di strutture in calcestruzzo armato e muratura;
2. Rinforzo di elementi strutturali in calcestruzzo armato con sistemi FRCM, FRP e HPFRC;
3. Rinforzo di elementi strutturali in muratura con sistemi FRCM, CRM e intonaci fibrorinforzati;
4. Rinforzo di solai di piano in calcestruzzo, legno e acciaio con sistemi FRCM, FRP, HPFRC e consolidamento con calcestruzzi leggeri strutturali e connettori;
5. Rinforzo di strutture voltate con sistemi FRCM e riempimenti alleggeriti;
6. Interventi di messa in sicurezza con presidi antiribaltamento e presidi antisfondellamento;
7. Prodotti.
1 di 8
Il documento è scaricabile gratuitamente dal sito RureGold, e vi è inoltre la possibilità di scaricare le singole tavole progettuali in formato DWG e PDF nella sezione dedicata, con dettagli progettuali, costruttivi e applicativi relativi alle soluzioni proposte. Ogni tavola è corredata da immagini e riferimenti ai prodotti impiegati, offrendo un supporto completo ai professionisti del settore.
Il Quaderno Tecnico Laterlite fornisce indicazioni operative specifiche per tecnici e imprese, guidandoli nella scelta delle tecnologie e dei materiali più idonei al conseguimento degli obiettivi di progetto.
Prodotti Laterlite per la sicurezza strutturale e antisismica
Le diverse linee di prodotti Laterlite per la sicurezza strutturale e antisismica comprendono:
materiali per il ripristino e il consolidamento dei supporti;
sistemi compositi FRCM e FRP per il rinforzo delle strutture in muratura e in calcestruzzo,
sistemi CRM – Intonaco Armato;
sistemi per il consolidamento dei solai con i connettori CentroStorico e i calcestruzzi leggeri strutturali e HPFRC;
sottofondi e massetti alleggeriti a base argilla espansa Leca;
presidi antiribaltamento e antisfondellamento dei solai.
Il punto di forza dei sistemi tecnici Laterlite risiede nella costante sperimentazione delle soluzioni costruttive, realizzata in collaborazione con le principali università italiane. Questo approccio garantisce elevati standard qualitativi e un supporto tecnico altamente specializzato, rendendo il Quaderno Tecnico uno strumento imprescindibile per progettisti e imprese impegnati nel consolidamento e nel rinforzo strutturale.
Flir (società di Teledyne Technologies) ha presentato la sua nuova gamma di soluzioni per l’ispezione degli impianti fotovoltaici e per accelerare l’installazione e la manutenzione dei pannelli nei parchi solari, negli edifici commerciali e residenziali.
I tecnici possono così verificare le prestazioni e la sicurezza degli impianti solari installati, monitorare e mantenere impianti fotovoltaici su larga scala e verificare la qualità dei pannelli solari durante la produzione.
A causa della crescita esponenziale della domanda di tecnologia fotovoltaica, oltre ad aumentare la produttività dei test, i tecnici devono verificare la conformità alle più recenti normative di sicurezza, la facilità di documentazione e condivisione dei risultati (anche direttamente dal campo) e l’approvvigionarsi con strumenti robusti e dotati di schermi di facile lettura alla luce diretta del sole.
Per aiutare a superare queste sfide, la nuova gamma di soluzioni Flir comprende:
misuratore a pinza per pannelli solari CM78-PV CAT III 1.500 V DC con termometro IR integrato e connettività METERLiNK
misuratore di irraggiamento e temperatura per pannelli solari PV78 con sensore di inclinazione e connettività METERLiNK
tester per pannelli solari PV48 e tracciatore di curve I-V con funzione di misurazione della temperatura
kit di diagnostica per pannelli solari PV-KIT-1 con pinza, misuratore di irraggiamento e cavi di prova
kit professionale per pannelli solari PV-KIT-2 con pinza, misuratore di irraggiamento, tester per pannelli e termocamera a infrarossi (IR).
«Volevamo offrire a chi svolge attività di collaudo e ispezione un modo più semplice e veloce per verificare le prestazioni dei pannelli solari durante i sopralluoghi, l’installazione dei pannelli e la manutenzione degli impianti fotovoltaici», afferma David Ko, Product Manager di Flir.
«Gli utilizzatori dei nostri nuovi strumenti per pannelli solari possono sfruttare funzionalità che includono la misurazione della potenza e delle prestazioni in corrente continua delle stringhe solari, la localizzazione e l’identificazione sicura dei componenti surriscaldati, la misurazione istantanea per determinare le prestazioni dei pannelli e la misurazione dell’irraggiamento solare e della temperatura dei pannelli, oltre che la direzione dell’array e l’inclinazione».
Qual è il modello di business più efficace per una rivendita di materiali per edilizia? È probabile che la domanda se la siano già posta tanti imprenditori, ma oggi diventa di maggiore attualità a causa del momento indecifrabile che vivono l’economia e l’edilizia. Le turbolenze geopolitiche, la fine del superbonus e il sempre maggiore utilizzo della tecnologia costringono le imprese del commercio a interrogarsi.
Per questa ragione il III ConvegnoYouTrade Sud apre una finestra sui modelli di oltreconfine: conoscere sistemi commerciali di successo è utile e può suggerire idee e soluzioni.
In questa chiave il programma del convegno prevede, tra l’altro, l’intervento di László Bagaméri, direttore commerciale del Gruppo Újház, distributore di materiali per edilizia ungherese, una realtà che ha alle spalle 27 anni di esperienza professionale, con migliaia di case costruite e ristrutturate, 80 negozi, un centro logistico di 8 mila metri quadrati, oltre 2.300 dipendenti, di cui un centinaio nella sede centrale, oltre 245 milioni di euro di fatturato.
Si tratta d un’azienda che opera in un contesto diverso, ma che è cresciuta con un originale modello di business, che punta molto sul servizio. Il gruppo offre ai clienti consulenza professionale, sopralluogo in loco, calcolo del fabbisogno di materiali, progettazione con visualizzazione 3D, gestione completa della ristrutturazione, noleggio di macchinari edili, utensili manuali, recinzione mobile, ascensore, ponteggio, sala riunioni, taglio e piegatura prodotti, miscelazione vernici-intonaco, deposito di materiali edili, consegna a domicilio e servizio gru.
Al Convegno YouTrade Sud a descrivere l’attività del gruppo ungherese sarà László Bagaméri, direttore commerciale Újház. Insomma, un modello «al gulash», che si preannuncia interessante per chi opera nella filiera dell’edilizia.
L’appuntamento è per giovedì 15 maggio con la cena di business alle 19 e il conferimento degli YouTrade Awards Sud, e per venerdì 16 maggio a Lamezia Terme, al centro congressi del T Hotel. Il III Convegno YouTrade Sud è un appuntamento più che mai indispensabile per gli operatori della filiera edile. Non mancate!
Con 13 centri noleggio e una serie di servizi a supporto dell’attività di renting, tra cui anche corsi di formazione specifici per la sicurezza sul lavoro e l’abilitazione degli operatori, BigMat Decos Noleggio è un punto di riferimento nelle provincie di Torino e Asti per il noleggio di macchine e attrezzature per l’edilizia, oltre che di materiali per l’allestimento del cantiere.
Costituita nel 2023 dall’unione delle società Cossa, De Tommasi, Icos e Costruire Santena, tutte associate a BigMat, Decos Noleggio aderisce al programma BigRent, il format del Gruppo dedicato al noleggio professionale, che nel corso degli anni è stato potenziato e strutturato per valorizzare il punto vendita come punto nevralgico e logistico della filiera.
Non un’attività complementare, ma una business unit perfettamente integrata in rivendita, come dimostra la stessa esperienza di Decos Noleggio. YouTrade ha incontrato il presidente Alessandro Cossa.
Alessandro Cossa, presidente BigMat Decos Noleggio
Quando è nata BigMat Decos Noleggio e quali sono le motivazioni alla base della sua costituzione?
Decos Noleggio nasce con l’obiettivo di creare sinergie tra i suoi soci, cioè Cossa, De Tommasi, Icos e Costruire Santena, e mettere in comune il parco mezzi e le competenze di ciascuno, in modo da ottimizzare il lavoro.
Da molto tempo si pensava di creare una società comune. L’idea promotrice è nata in seno a De Tommasi e Icos, poi la costituzione vera e propria dell’azienda è avvenuta a marzo 2023.
Effettivamente siamo andati a regime intorno al mese di settembre 2023, chiudendo l’anno con discrete soddisfazioni. Se in passato ognuno aveva la necessità di avere un escavatore a testa, con Decos Noleggio si riesce a raggiungere lo stesso fatturato con una quantità minore di mezzi, perché le macchine non sono mai ferme.
Quali obiettivi vi siete dati?
Mettere in comune le macchine e il know-how delle quattro realtà che compongono la società, raccogliendo le esperienze di ciascuno e migliorare continuamente.
Quali vantaggi vi aspettate?
Oltre a quanto detto prima, si viene a creare anche una sinergia territoriale. Tutti i soci sono dislocati tra Torino e provincia, con massimo mezz’ora di distanza l’uno dall’altro. Quindi, si riesce a lavorare molto bene anche localmente.
Un altro vantaggio è quello che deriva dalla centralizzazione degli acquisti. In questo ci sta aiutando molto anche il Gruppo BigMat, di cui tutti e quattro facciamo parte.
Oltre a mettere in comune i mezzi di cui ciascuno dispone, lavoriamo in gruppo anche per la valutazione delle macchine da comprare. Non sono le singole aziende a decidere, ma ragioniamo come un’unica impresa.
Questo ci permette di avere molto più potere contrattuale con i fornitori, tanto che per le piattaforme autocarrate riusciamo anche a fare contratti quadri.
Decos Noleggio aderisce infatti al programma BigRent di BigMat: quali sono i vantaggi?
Tutti i soci di Decos Noleggio aderivano già singolarmente al programma BigRent, oltre a far parte del Gruppo BigMat.
De Tommasi, per esempio, è uno dei soci storici del Gruppo; noi di Cossa siamo in BigMat da quasi 20 anni, mentre negli ultimi quattro-cinque anni sono entrati anche Icos e Costruire Santena, portando un grande valore aggiunto.
Il marchio BigRent è gestito dal Gruppo BigMat già da qualche anno, ma il vero sviluppo sta arrivando in questo ultimo periodo. Tra i vantaggi c’è sicuramente il discorso di un unico brand. A questo si aggiungono una comunicazione comune, un sito unico, la condivisione delle informazioni e delle esperienze con gli altri soci BigRent dislocati in Italia.
Il Gruppo ha inserito, per essere sempre più specializzati, un referente che arriva dal mondo del noleggio con una forte esperienza del mercato, che ci sta aiutando a capire quali macchine comprare e come muoverci sul territorio.
Quali sono state le principali difficoltà che avete incontrato nel mettere in piedi l’attività?
Non parlerei di difficoltà, ma di sfide. La chiave è avere le idee chiare e un obiettivo forte che ci traghetti nel futuro, dopodiché le difficoltà ci sono quotidianamente e si affrontano man mano.
La forza di questa società è la sinergia tra i soci. I diversi punti di vista e le differenti strategie sugli acquisti non sono dei limiti, ma delle opportunità di confronto.
Stiamo creando un modo di lavorare comune: facciamo riunioni periodiche per valutare i risultati e capire che cosa si può migliorare, sulla base delle quali prendiamo poi le decisioni. A livello organizzativo abbiamo inserito una persona con una forte esperienza nel settore del noleggio.
Avete intravisto lavori importanti nella zona? Avete già preso qualche commessa importante?
Decos Noleggio non nasce come risposta a una esigenza di mercato immediata, ma come società che guarda al futuro e alle sfide che si prospettano nel medio-lungo periodo.
Nel mercato dell’edilizia e del noleggio si vedono ogni giorno concentrazioni di aziende e l’avvento di grandi player: confrontarsi con loro in futuro non sarà semplice, perché sono strutture molto organizzate e che hanno la possibilità di investire pesantemente in termini di innovazione, tecnologia e risorse.
Il fatto di esserci messi insieme e di essere diventati più grandi, ci permette di affrontare meglio questi nuovi competitor.
Quanti punti di noleggio ha Decos?
In tutti i nostri punti vendita BigMat si può usufruire del servizio noleggio. Abbiamo 13 punti noleggio, di cui 8 più strutturati, dove è possibile usufruire anche del servizio di manutenzione.
Avete un centro di manutenzione interna o vi affidate a officine esterne?
Abbiamo officine interne per le manutenzioni ordinarie.
Tuttavia, non avendo sufficiente tempo e risorse per espletare tutte le operazioni internamente, poiché è difficile trovare e formare meccanici, dobbiamo necessariamente appoggiarci anche a officine esterne.
Ci sono inoltre alcune manutenzioni che devono essere inevitabilmente fatte all’esterno perché richiedono particolari licenze. Disponiamo anche di alcune officine mobili che si recano direttamente in cantiere o presso la sede dell’impresa per la manutenzione ordinaria.
Quando invece la macchina è ferma per un guasto, se non è possibile ripararla, procediamo a una sostituzione, cercando sempre di intervenire con la massima tempestività.
Come si compone il vostro parco macchine?
L’obiettivo del nostro parco macchine è quello di servire i nostri clienti che arrivano dal mondo dell’edilizia e delle infrastrutture. Le famiglie più importanti riguardano il movimento terra, il sollevamento e il trasporto, gruppi elettrogeni e illuminazione, oltre a tutto il mondo dell’attrezzatura da cantiere e gli elettroutensili.
Quali marchi trattate?
Abbiamo accordi con i fornitori leader del mercato anche grazie al supporto del Gruppo BigMat. Negli ultimi anni non abbiamo più focalizzato l’attenzione sul marchio, ma sulla disponibilità del prodotto, data la difficile situazione del mercato produttivo.
Quali sono le macchine più richieste? Quali meno?
Le macchine più richieste sono quelle legate al Pnrr, quindi alla cantieristica stradale e ai maxi cantieri, con mezzi per il movimento terra, il sollevamento, il trasporto. Non ci sono, invece, prodotti che registrano particolari flessioni.
Disponete anche di attrezzatura e utensili da cantiere: che tipo di prodotti offrite?
Anche qui vale il tipo di prodotto. Soprattutto per le piccole macchine, l’affidabilità è la variabile più importante nella scelta del fornitore.
Offriamo attrezzatura per la demolizione, avvitatori, attrezzatura da cantiere, smerigliatrici, macchine per il trattamento delle superfici e per levigare il cemento armato.
Per quanto riguarda il noleggio di piccole attrezzature, invece, dopo un boom iniziale c’è stato un rallentamento sul mercato dovuto anche al fatto che molti artigiani hanno preferito l’acquisto al noleggio.
Quali servizi proponete ai vostri clienti a supporto del noleggio?
Oltre al servizio di officina mobile, offriamo anche il trasporto del mezzo in cantiere. Inoltre, sicuramente da non sottovalutare, la consegna rapida. Nei nostri centri noleggio ci impegniamo per avere macchine sempre disponibili. E poi, non dimentichiamo la formazione, propedeutica al noleggio.
A chi sono rivolti i corsi di formazione e come sono organizzati?
Ci sono alcune tipologie di macchine che non possono essere noleggiate senza una specifica formazione. Ci avvaliamo di enti esterni che provvedono a formare i nostri clienti qualora ne avessero l’esigenza.
I corsi di formazione BigRent Decos Noleggio sono progettati ed erogati per l’abilitazione e per la sicurezza sul lavoro degli operatori di macchine e attrezzature. Al termine dei corsi viene rilasciato il certificato di abilitazione.
Quali sono i corsi più richiesti? Qual è l’età media dei partecipanti?
I corsi più richiesti riguardano le piattaforme di lavoro elevabili, le macchine movimento terra e l’utilizzo di gru.
L’età è abbastanza eterogenea: i patentini richiedono un rinnovo ogni cinque anni, quindi tra i partecipanti troviamo sia i più giovani, che si approcciano per la prima volta al settore, sia coloro che devono rinnovare la certificazione.
Com’è andato il 2024 sul fronte dell’attività di noleggio?
Il 2024 è stato un anno positivo, con una leggera crescita rispetto all’anno precedente. Sicuramente il noleggio segue un trend migliore rispetto a quello della vendita tradizionale dei materiali edili. Questi dati sono confermati dalle associazioni di categoria a livello nazionale.
Anche il 2025 sembra essere partito abbastanza bene, ma resta da capire come si evolverà.
Aderite al Piano di Transizione 5.0?
In parte sì, e in parte no. Precedentemente era molto più semplice aderire alle agevolazioni fiscali, ora la burocrazia necessaria è aumentata in maniera significativa.
Pensate che il Pnrr possa portare nuove opportunità per la vostra attività?
Il Pnrr è una opportunità che però non cambierà di molto quello che già facciamo. Credo che l’anno apice, in termini di volumi, sarà proprio il 2025.
La fine del superbonus e il nuovo assetto dato dal Governo agli incentivi fiscali in ambito edilizio avrà ripercussioni significative sulla vostra attività?
In generale sono stati anni complessi. Passare da un incentivo del 110% a un’agevolazione del 50% per la prima casa e del 36% sulla seconda casa, che dal 2026 sarà estesa anche all’abitazione principale, non è una scelta che ci agevola molto.
Una coda più lunga nella riduzione degli incentivi ci avrebbe certamente favorito. Onestamente non so quanto la soglia del 36% possa portare vantaggi e non vorrei che si creasse di nuovo del sommerso, a svantaggio di tutta la filiera.
Avete nuovi progetti nel cassetto?
Certamente sì e ogni giorno lavoriamo per sviluppare l’idea iniziale alla base della società.
Che consiglio si sentirebbe di dare a un rivenditore che vuole approcciarsi al mondo del noleggio?
Un consiglio, che vale per la vendita ma ancora di più per il mondo del noleggio, è l’utilizzo dei numeri. Noleggiare macchine è come immobilizzare del denaro, con rendimenti e un ritorno sull’investimento: avere un controllo efficace, preciso e immediato dei numeri è indispensabile per gestire questa attività.
Il noleggio è un’opportunità di business per la rivendita, sia in termini di fidelizzazione della clientela, sia in termini economici.
Un secondo consiglio che mi sento di offrire è quello di iniziare a sperimentare il noleggio e imparare giorno dopo giorno, sbagliando e migliorando costantemente. Per iniziare, è sufficiente partire. E se si fa parte di una rete, si ha la possibilità di confrontarsi costantemente, con tutti i vantaggi che questo comporta.
Il vantaggio di essere in Gruppo
L’attività di Decos Noleggio può contare sulla sinergia di BigMat Decos, società per la commercializzazione di materiali per l’edilizia che racchiude le famiglie De Tommasi con l’omonima azienda, Bechis (Costruire Santena) e Colombino (Icos).
«Il vero vantaggio che ci contraddistingue dai big player, che fanno solo noleggio o solo rivendita, è l’unione delle diverse realtà, che ci consente di creare sinergie e diventare un referente unico sul territorio. Da noi il cliente trova i prodotti da acquistare e le macchine per applicarli in cantiere da noleggiare», afferma Alessandro Cossa.
BigMat Decos può contare su due punti vendita a Grugliasco (Torino) e Villanova D’Asti (Asti), che offrono tutti i prodotti per l’edilizia, il colore e la ferramenta.
«I prodotti stanno diventando sempre più tecnologici. La complessità non sta tanto nell’offrire una vasta gamma di materiali, quanto nel garantire un servizio a supporto della vendita inteso come certificazioni per la parte tecnica e per la sicurezza in cantiere, disponibilità dei prodotti, e una logistica efficace per consegnare il più velocemente possibile i materiali ai clienti.
In questo senso, diventa molto importante creare delle forti partnership con i produttori, in modo da concludere accordi che permettano di raggiungere marginalità adeguate per garantire il servizio.
Essere parte del Gruppo BigMat ci aiuta molto in questo e non solo. Infatti, oltre ad accordi quadro sempre più competitivi, il Gruppo offre una formazione per tutti gli addetti ai lavori, una comunicazione online e offline del servizio BigRent, oltre a permettere un confronto continuo con altri rivenditori che credo sia il plus che ci contraddistingue da altri gruppi».
Il nuovo termoarredo Right di Deltacalor rilegge in chiave geometrica le linee classiche degli scaldasalviette, dando vita a un elemento che unisce minimalismo ed eleganza grazie a un armonico alternarsi di pieni e vuoti.
Right si presta a essere collocato nei diversi ambienti domestici, garantendo il massimo comfort grazie alla possibilità di essere configurato sia in versione idraulica sia mista, idraulica ed elettrica.
Al classico sistema ad alimentazione collegato all’impianto di riscaldamento, che
consente di utilizzare lo scaldasalviette durante i mesi più freddi, è infatti possibile aggiungere una resistenza elettrica e un termostato digitale programmabile, così da utilizzare l’elemento tutto l’anno per avere asciugamani e biancheria sempre asciutti, evitando la formazione di umidità.
Il termostato a controllo digitale consente una gestione puntuale di orari di accensione e temperatura, con particolare attenzione al tema del risparmio energetico.
Grazie a un’interfaccia intuitiva dotata di ampio schermo LCD, è infatti possibile impostare un programma di accensioni su base settimanale, impostando il livello di calore desiderato in base ai propri ritmi e alle proprie esigenze. All’occorrenza, è inoltre possibile attivare la modalità di asciugatura Boost 2 ore.
Sempre in un’ottica di attenzione al risparmio energetico, il sistema integra anche la funzione di rilevatore di finestra aperta, che si attiva allo scendere improvviso della temperatura interrompendo il riscaldamento per evitare inutili consumi energetici.
Collocato nella parte bassa dello scaldasalviette, il termostato a controllo digitale è dotato di blocco comando che consente, infine, di evitare che le impostazioni di riscaldamento possano essere inavvertitamente modificate per errore o dai bambini di casa.
Right è conforme agli standard Euronorm EN 442, e in linea con la direttiva europea EcoDesign.
Right è disponibile in tre diverse versioni in rapporto a potenza e dimensioni, e nei vari colori della cartella Deltacalor.
Hörmann partecipa a Intralogistica 2025 (Fieramilano Rho, dal 27 al 30 maggio) con le sue soluzioni più efficienti, sicure e sostenibili, per gli ambienti industriali e il comparto logistico (stand K28 L29, Padiglione 10).
«La partecipazione a Intralogistica Italia rappresenta per noi un’occasione strategica per mostrare a un pubblico internazionale la qualità, il grado elevato di innovazione e la versatilità delle nostre soluzioni, una gamma integrata sviluppata per rispondere alle esigenze più complesse del settore e per rendere più efficienti, sicuri e sostenibili gli ambienti industriali del presente e del futuro», afferma Chiara Covi, Responsabile Marketing di Hörmann Italia.
Alla manifestazione l’azienda esporrà un’ampia gamma di soluzioni studiate per ottimizzare i flussi, l’efficienza energetica e la sicurezza nelle aree produttive e logistiche: dalle porte a scorrimento rapido ai portoni sezionali industriali, dalle porte va e vieni ai sistemi di carico-scarico.
Tra i prodotti, spicca la pedana di carico a spondina telescopica HTL2 ISO ad alta coibentazione termica che, in combinazione con un portone sezionale appositamente adattato, garantisce performance energetiche del 55% superiori ai modelli con spondina telescopica non isolati, assicurando così un minor impatto ambientale e notevoli vantaggi in termini di riduzione dei costi.
Soluzione ideale soprattutto per edifici in cui i punti di carico-scarico siano utilizzati in maniera importante (anche otto o nove ore al giorno), HTL2 ISO è dotata di pannelli isolanti mobili da 50 millimetri di spessore, applicati sotto la piattaforma e il labbro di avanzamento, quasi alla stessa altezza del punto di isolamento del pavimento del capannone.
Tecnologia brevettata dall’azienda, questa pedana riduce le dispersioni energetiche attraverso il corpo di fabbrica e garantisce dunque già in posizione di riposo un isolamento termico efficiente. Quando il labbro di avanzamento si aziona, spingendosi verso l’esterno, viene poi trainato un pannello isolante, che permette di minimizzare le dispersioni energetiche anche durante le operazioni di carico-scarico.
Il modello HTL2 ISO è disponibile anche in combinazione con il sistema DOBO (docking before opening) di Hörmann. Grazie a tale tecnologia, l’autocarro può attraccare al punto di carico-scarico a porte chiuse e aprirle solo dopo che il portone sezionale è stato sollevato per il carico o lo scarico. Ciò riduce ulteriormente lo scambio di temperatura e garantisce il mantenimento della catena del freddo.
Elettrico, efficiente e versatile. È il nuovo Taurus 700 Electric di Imer, minidumper con carico operativo 700 chilogrammi, studiato per movimentare materiale all’interno di luoghi chiusi e in ambienti poco ventilati dove si rende indispensabile lavorare senza gas, fumi e rumori.
Oltre alla massima affidabilità e al rispetto per l’ambiente, Taurus 700 Electric garantisce una riduzione dei costi di gestione, un basso livello di rumore e vibrazioni, e zero emissioni.
La macchina è dotata di tre pacchi batterie litio intercambiabili e smontabili, che ne aumentano l’autonomia. Grazie al circuito di riscaldamento interno, le batterie garantiscono piena operatività anche a temperature molto basse.
Il minidumper opera con tre velocità elettriche e due velocità idrauliche, selezionabili in base al tipo di lavoro da svolgere. Il display sulla console permette di controllare la percentuale di carica delle batterie e i parametri principali della macchina.
La funzione di minimo automatico, disattivabile all’occorrenza, diminuisce i giri del motore nelle condizioni di stallo o di basso carico per ridurre il consumo delle batterie.
In versione elettrica è disponibile anche il modello Taurus 500 con carico operativo da 500 chilogrammi.
Andrea Fabbri è stato nominato presidente, con deleghe specifiche nell’area Amministrazione e Finanza di Abk Group (settore delle ceramiche), mentre Stefano Socci ha assunto la carica di amministratore delegato. Fabbri ricoprirà il ruolo di presidente onorario e, assieme a Michelangelo Fortuna, continuerà a garantire il proprio supporto e la propria visione, contribuendo con competenza e continuità alla nuova fase aziendale. Il nuovo assetto prevede una piena collaborazione tra presidente e ad nell’ottica di un governo più efficace, snello e orientato alla crescita. Siamo convinti che, grazie all’impegno di tutti, potremo affrontare con determinazione le prossime sfide e continuare a costruire, insieme, il futuro del Gruppo”, commenta Andrea Fabbri.
Andrea Fabbri
Il manager, laureato con lode in Finanza Aziendale nel 2009, ha completato il suo Executive Mba presso Bologna Business School. Ha iniziato la carriera in una primaria società di consulenza, specializzandosi in operazioni di M&A, revisione contabile e due diligence finanziaria. È entrato in Abk Group nel 2014 come Credit Manager, dal 2017 ha ricoperto il ruolo di Chief Financial Officer (Cfo). Nel 2020 è stato nominato presidente esecutivo di Gardenia Orchidea, dove ha guidato con successo il rinnovo del contratto di distribuzione esclusiva con la maison Versace.
Stefano Socci
Stefano Socci è ingegnere meccanico con master in Business Administration alla Bocconi. Vanta una trentennale esperienza alla guida di realtà industriali complesse e orientate all’internazionalizzazione, tra cui Nicotra Gebhardt del gruppo Regal Beloit, Faber e Ideal Standard Holding. Specializzato nel supporto del business industriale orientato al miglioramento dei risultati economici, finanziari e di competitività, ha seguito con successo diverse operazioni aziendali volte ad aumentare la redditività nei mercati in rapida evoluzione.
Enchanted Transitions by Cesar Giraldo ph Barbara Francoli
Le superfici Dekton by Cosentino sono state protagoniste al Fuorisalone 2025 nell’ambito del progetto espositivo Next Place Hotel dedicato all’hospitality e curato da Giulio Cappellini.
Nel dettaglio Cosentino ha collaborato con il designer americano César Giraldo all’installazione «Enchanted Transition» per ridefinire i confini tra design e funzionalità nel progetto di ambienti bagno e wellness.
Le superfici Cosentino si combinano con elementi di Grohe SPA, Hering Berlin, Vetsak e Imperfettolab, dando vita a un percorso sensoriale che invita alla scoperta e all’interazione.
Enchanted Transitions by Cesar Giraldo ph Barbara Francoli
1 di 7
L’installazione pone Dekton al centro della narrazione. I toni tenui e minerali di Dekton Albarium e la profondità audace e tattile di Dekton Kelya avvolgono l’ambiente con applicazioni a pavimento e a parete in un total look fluido e sofisticato.
Le superfici Cosentino vengono plasmate da César per creare una vasca da bagno scultorea ed eleganti lavabi freestanding integrati nel piano in soluzione di continuità e utilizzate per rifinire le rubinetterie con un sottile top decorativo su misura.
Dopo un 2024 chiuso con risultati solidi e in crescita, Woodco si prepara a mantenere il posizionamento nel mercato dei pavimenti in legno, ma anche ad ampliare l’offerta esplorando settori complementari, con un’attenzione particolare alla diversificazione e all’innovazione.
Tra i principali driver di sviluppo, infatti, spicca la collezione di pavimenti in polvere di pietra Flow, che ha registrato un incremento del +184% rispetto al 2023.
«Il 2025 rappresenta per noi una fase importante nel percorso di sviluppo strategico poiché presenteremo diverse novità destinate a dare ulteriore slancio alla nostra offerta. Il nostro obiettivo primario è, da sempre, rispondere alle esigenze del pubblico con proposte attente alla qualità dei materiali, al benessere abitativo e al design contemporaneo», afferma Gian Luca Vialardi, Direttore Generale Woodco.
Gian Luca Vialardi, Direttore Generale Woodco
Per questo potenzieremo le nostre collezioni di parquet con nuove proposte dal fascino molto vissuto, ma non solo: rinnoveremo la collezione di rivestimenti per l’outdoor sia dal punto di vista estetico che tecnologico e amplieremo ulteriormente la gamma di pavimenti in polvere di pietra Flow, che ci ha dato e ci sta tuttora dando grandissime soddisfazioni a livello commerciale.
Parquet Woodco in Rovere Naturale, formato Arrow
A rafforzare ulteriormente la nostra offerta c’è anche il rinnovo della storica partnership con BerryAlloc, leader europeo nei pavimenti ad alta pressione e nei pavimenti resistenti all’acqua. Anche su questo fronte, complementare ai parquet e i pavimenti in polvere di pietra, presenteremo delle importanti novità, con tecnologie e colorazioni specificatamente studiate per il mercato italiano, particolarmente attento al design e alle finiture».
Significativi passi avanti sono stati fatti anche sul fronte della sostenibilità: nel 2024 Woodco ha ottenuto importanti certificazioni internazionali, che attestano l’impegno dell’azienda sul fronte della tutela dell’ambiente e della riduzione dell’impatto delle attività produttive, sul fronte della salute e della sicurezza sul lavoro e sul fronte del controllo dei processi di produzione e di erogazione dei servizi.
Progettata per la compartimentazione all’interno degli edifici, la lastra Promatect-100X di Promat assicura elevate prestazioni di protezione passiva dal fuoco rispettando al contempo rigorosi criteri di sostenibilità edilizia.
Promatect-100X è a base di silicati e solfati a matrice minerale ingegnerizzata Promax con nucleo addensato e fibrorinforzato tramite additivi funzionali. La lastra presenta una superficie estremamente liscia su entrambe le facce grazie a uno speciale rivestimento di fibre di vetro di colore blu. I bordi trasversali sono dritti, mentre quelli longitudinali sono dritti o assottigliati rispettivamente per lastre di spessore 20 e 12 millimetri.
Promatect-100X è l’unico prodotto per la protezione passiva antincendio ad avere ottenuto:
la certificazione per il contenuto di riciclato e sottoprodotto, pari al 13%, totalmente conforme al requisito del decreto CAM per lastre non in cartongesso;
la certificazione Cradle to Cradle Certified V4.0 livello Bronze, decisiva per i crediti sui materiali nei protocolli di sostenibilità.
La lastra è inoltre dotata della Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) verificata e certificata; della certificazione Indoor Air Comfort Gold di Eurofins per le ridottissime emissioni VOC (composti chimici volatili); della conformità ai criteri di vaglio tecnico della Tassonomia Europea e per il principio DNSH.
Saint-Gobain Italia presenta Gyproc 4Pro, un’innovativa lastra in gesso rivestito prodotta in Italia, che porta a un livello superiore facilità di utilizzo, versatilità e affidabilità, garantendo una qualità di finitura a prova dei più sofisticati sistemi di illuminotecnica a luce radente. La nuova lastra si inserisce all’interno dell’ampia gamma di prodotti Saint-Gobain Italia a marchio Gyproc, che annovera anche intonaci e finiture a base gesso.
Le soluzioni con Gyproc 4Pro sono ideali sia per la nuova edilizia sia per le ristrutturazioni, grazie alle proprietà di isolamento acustico, di resistenza al fuoco e ai vantaggi applicativi.
Ciò che distingue Gyproc 4Pro è l’innovazione costituita dai quattrobordi assottigliati. Nel raffronto con le tradizionali lastre, la presenza del ribassamento anche sui bordi trasversali evidenzia importanti vantaggi pratici ed estetici.
Nella preparazione dei giunti, i bordi longitudinali e trasversali assottigliati di Gyproc 4Pro sono già pronti ad accogliere lo stucco, senza richiedere operazioni preliminari quali la svasatura. Inoltre, il riempimento del giunto e l’applicazione del nastro di armatura risultano agevoli e veloci, non necessitando di aggiunte di materiale.
Anche la copertura del nastro di armatura diviene un’operazione semplice e rapida perché la planarità del giunto può essere ottenuta già in prima mano, senza i tempi di attesa dovuti alla necessità di applicare più mani di stucco allargando il giunto.
Una finitura totale perfettamente liscia è raggiungibile senza dover intervenire con ulteriori mani di stucco, con un risparmio fino al 15% nel consumo di materiale.
In virtù di queste caratteristiche, Gyproc 4Pro si propone come soluzione intelligente ed evoluta per applicazioni a controsoffitto, pareti divisorie e contropareti, assicurando installazioni veloci, particolarmente resistenti alla cavillatura e con finiture a regola d’arte.
Oltre al grande vantaggio applicativo e all’aspetto estetico di qualità, Gyproc 4Pro completa le soluzioni in cui è utilizzata fornendo ottime prestazioni di isolamento acustico e resistenza al fuoco.
Gyproc 4Pro e gli altri prodotti a marchio Gyproc contribuiscono all’impegno del Gruppo Saint-Gobain a conseguire la neutralità carbonica entro il 2050. Il gesso che costituisce la materia prima delle lastre, infatti, è costituito da roccia estratta da giacimenti esenti da composti nocivi. Durante il processo di trasformazione viene emesso in atmosfera unicamente vapore acqueo e il prodotto finito è privo di emissioni per tutto il suo ciclo di vita.
Dopo un triennio boom anche nel 2024 il settore del noleggio ha messo a segno +6,8%. E sono molti i distributori che intraprendono questa nuova attività. Ma attenzione ai requisiti necessari.
Nuova opportunità di business per i rivenditori di materiali per edilizia: il noleggio si prefigura come un’attività altamente finanziaria e analitica, che ha bisogno di personale specializzato, strumenti informatici ad hoc e regole diverse da quelle che guidano le attività di vendita.
Assodimi Assonolo, l’associazione dei distributori e noleggiatori di beni strumentali, dal 1992 aiuta le imprese a inserirsi in questo settore in maniera professionale e nel rispetto delle normative vigenti.
Il direttore, Marco Prosperi, e il segretario dell’associazione, Lorenzo Moretti, illustrano a YouTrade le opportunità offerte e le prospettive per il futuro.
1 di 2
Marco Prosperi
Lorenzo Moretti
Com’è andato il 2024 per il mondo del noleggio?
Lorenzo Moretti. Anche nel 2024 l’intero comparto del noleggio di beni strumentali ha registrato un’espansione tale da superare i 3 miliardi come volume di affari.
Il comparto è cresciuto del 6,8%, ma è interessante notare che il noleggio italiano arriva da un triennio in cui ha registrato un incremento di +20,9%, +18,3% e +11,8%.
Nel periodo vi sono stati fattori che hanno spinto il noleggio, come superbonus e Pnrr, ma anche forti incentivi alla vendita (in particolare nelle regioni del Sud) che hanno rappresentato un vero e proprio competitor.
A dimostrare quanto il noleggio sia una pratica ormai diventata comune tra le aziende è la spesa media pro-capite, che nel 2024 si è attestata sui 53 euro. Va sottolineato che questo indice nel 2006 si attestava sui 23 euro.
Quali sono i macchinari che sono cresciuti di più? Quali di meno?
Marco Prosperi. Il noleggio è cresciuto in tutte le sue sfaccettature: macchine, servizi, consulenza… I settori che hanno avuto le performance migliori sono stati quelli del movimento terra, pesante grazie alla forza del Pnrr, e il mondo del sollevamento, diventato maturo con i clienti che vedono nel noleggio la principale fonte di approvvigionamento.
Da notare una forte crescita del settore dei sollevatori telescopici, grazie a due importanti fattori: un aumento dell’offerta diversificata e logisticamente bilanciata nel Paese, e di conseguenza l’attivazione di una richiesta latente mai completamente partita nei vari settori merceologici.
Come si è aperto il 2025 e quali sono le principali sfide che il settore deve affrontare nel prossimo futuro?
Lorenzo Moretti. È ancora presto per dare qualche giudizio in quanto il primo mese dell’anno è sempre po’ fiacco: i giorni di riposo e il maltempo spesso mettono in pausa alcuni cantieri. Il sentiment è in raffreddamento rispetto al periodo precedente, con una maggiore attenzione alle tempistiche di pagamento.
Quali opportunità si aprono per il mondo del noleggio con il Pnrr?
Marco Prosperi. Il Pnrr ha permesso sia di mantenere alti alcuni ambiti lavorativi che stavano diminuendo a causa della modifica al superbonus 110%, sia di implementare il lavoro di macchine di alta potenza, come il settore del movimento terra superiore agli 80 quintali.
Il Pnrr non ha ancora esaurito la propria forza, anche se molti cantieri sono già partiti, quindi anche per il 2025 e il 2026 la richiesta di macchine continuerà. A questo si sommano i cantieri del Giubileo a Roma e delle Olimpiadi invernali nel Nord-Est.
Dopo un lavoro durato quattro anni, Assodimi ha firmato il contratto nazionale di lavoro del settore: con quali obiettivi?
Lorenzo Moretti. Il contratto nazionale dei distributori e noleggiatori rappresenta un grande risultato per Assodimi, così come per tutto il settore. Questo nuovo contratto permette alle aziende di noleggio e distribuzione di avere uno strumento flessibile e innovativo che possa identificare quali figure operano in un centro noleggio e quali sono le loro attività, rappresentando così anche un ulteriore passo avanti verso il riconoscimento del settore.
Quali opportunità il contratto nazionale di lavoro apre alle aziende di noleggio e distribuzione?
Lorenzo Moretti. Auspichiamo che il maggior numero possibile di aziende voglia adottare come riferimento questo contratto, perché porterebbe maggior valore alle imprese stesse.
Nel nostro Paese manca ancora una forte cultura del noleggio e questo strumento può rappresentare un elemento in più per diffonderla. Mettere nero su bianco quali sono le figure di un centro noleggio e quali sono le rispettive attività è fondamentale anche in termini di valorizzazione del personale impiegato nel settore.
Il noleggio italiano è alla continua ricerca di nuove risorse per continuare a crescere, questo contratto può dare supporto alle aziende per essere più appetibili e conosciute.
Il noleggio è un’attività altamente finanziaria e analitica. Quali sono i requisiti che un’azienda deve avere per operare con successo in questo mondo?
Marco Prosperi. Il noleggio deve essere gestito da processi e regole diverse dalla pura commercializzazione. La prima domanda che un imprenditore dovrebbe porsi è: «Quale scopo ha il noleggio per la mia azienda»? Il puro prestito potrebbe infatti dare più fastidio che aiuto.
Se la risposta è la creazione di valore, aggiuntivo a quello che la propria realtà sta già creando, allora uno dei primi requisiti è l’identificazione di persone a cui venga data la libertà organizzativa del centro noleggio (comunicazione, processi, contatto con il cliente, parco macchine), a cui si dovrà necessariamente collegare un piano di investimenti che daranno frutti dopo un primo periodo di assestamento organizzativo e comunicativo.
Dopo aver definito l’unità di business del noleggio, l’ulteriore domanda da porsi è capire che cosa può servire ai propri clienti e/o ai nuovi utenti che si vogliono servire, indipendentemente da quello che si è venduto fino a quel momento.
Si può noleggiare di tutto, ma al contempo il noleggio è un servizio che facilmente dovrà vivere dentro l’attività prevalente. Questi equilibri sono importanti e alla lunga tutte le unità di business godranno dell’apporto del noleggio professionale.
In questo settore la raccolta dei dati ha un’importanza strategica. Come siamo messi in Italia e quali strumenti sono a disposizione delle aziende per ovviare a questa necessità?
Marco Prosperi. Il noleggio professionale non può essere gestito di pancia, come spesso viene fatta la vendita, sia perché è un settore abbastanza burocratico per permettere di aumentare la tutela dei proprietari dei beni noleggiati, sia perché l’alto numero dei dati creati (movimentazione macchine, contratti, clienti, preventivo) sono gli unici strumenti per capire l’andamento del settore. Il puro margine è quasi impossibile da anticipare.
Nell’era dell’Iot, avere tutti questi dati senza leggerli e interpretarli sarebbe sbagliato. Il noleggio deve essere gestito da strumenti informatici ad hoc che permettano sia la mera compilazione della modulistica, sia la gestione degli scadenzari, dei registri di controllo e delle manutenzioni, il controllo delle tariffe e di conseguenza avere reportistiche e pannelli di controllo che in tempo reale facciano capire come l’attività sta evolvendo.
In Italia esistono molte soluzioni che forniscono strumenti specialistici: in Assodimi abbiamo varie aziende di software che periodicamente si confrontano con i noleggiatori e frequentano corsi noleggio per essere sempre aggiornati.
Quanti rivenditori di materiali edili sono anche soci Assodimi?
Lorenzo Moretti. Tra i soci Assodimi ci sono diverse rivendite di materiali edili che hanno deciso di inserire il noleggio tra le proprie attività, così come ce ne sono tante altre che stanno iniziando a sondare il terreno relativamente al noleggio poiché hanno compreso che può essere una valida soluzione per il cliente.
Che tipo di risultati stanno ottenendo nella loro attività di noleggio?
Marco Prosperi. Dobbiamo fare una distinzione tra due realtà diverse: le rivendite che hanno inserito il noleggio come servizio accessorio e le rivendite che hanno deciso di spingere e investire nel noleggio.
Le prime hanno messo a disposizione del proprio cliente una soluzione comoda per avere attrezzature professionali, magari utili per lavorare con i materiali edili acquistati. Le rivendite che, invece, hanno spinto sul noleggio, credendo nelle sue potenzialità nel lungo periodo, stanno arrivando a creare una vera e propria business unit all’interno dell’azienda.
Questo, oltre a essere più remunerativo e permettere quindi di crescere in maniera più veloce, consente all’azienda di noleggio (perché come tale va considerata) di rivolgersi a un più ampio ventaglio di clienti, anche molto diversi dal target che viene servito all’interno della rivendita.
Ciò significa quindi differenziare l’offerta di macchine e attrezzature e attrarre nuovi clienti, svincolando l’azienda dall’essere dipendente dall’andamento di un singolo settore.
Quali sono stati i nodi più difficili che hanno dovuto superare nell’impostazione e gestione di questo servizio?
Marco Prosperi. Togliendo la parte di investimento monetario iniziale, tre sono le principali difficoltà: la comunicazione del noleggio, in quanto l’introduzione di questa nuova unità deve essere fatta capire e digerire ai propri clienti; dare tempo al tempo, in quanto il noleggio per sua natura ha bisogno di stabilizzarsi e far crescere i propri indici di rotazione; terzo aspetto, il più importante, è la creazione di una vera e propria organizzazione noleggio fatta di persone, processi e budget.
Quali consigli si sente di offrire a un rivenditore che vuole aprire un’attività di noleggio professionale?
Marco Prosperi. Prendersi del tempo per organizzare l’attività confrontandosi, se necessario, con Assodimi e altri attori del noleggio.
Non avere paura di fare un passo «di lato», in quanto il noleggio ha regole molto diverse dalla vendita, e quindi è importante mettersi in discussione.
Infine, rispolverare la propria indole da imprenditore innovativo che dovrà costruire con i clienti nuovi equilibri, non basati su vecchie metodologie e consuetudini.
Il noleggio in rivendita può essere gestito a più livelli: quali sono i principali modelli organizzativi e che tipo di ritorno possono garantire?
Marco Prosperi. Se il noleggio viene gestito come unità di business organizzata, si può arrivare a fatturare tra il 25% e il 40% dell’investimento del parco noleggio. La forbice è ampia perché dipende da molti aspetti, come la tipologia di macchine e di clientela.
Non dobbiamo però fermarci solo all’aspetto puro del fatturato, che è sicuramente interessante, ma dobbiamo concentrarci anche sul servizio fornito al cliente che sarà incentivato a tornare periodicamente dal noleggiatore.
Quali sono le macchine irrinunciabili che ogni rivenditore che offre un servizio di noleggio dovrebbe avere in punto vendita?
Lorenzo Moretti. Quando si crea un parco macchine bisogna prima di tutto considerare quali macchinari e attrezzature possono essere utili al cliente della rivendita.
Il cliente tipico di una rivendita edile può sicuramente aver necessità di elettroutensili o altre piccole attrezzature, così come chi acquista materiali quali ghiaia o sabbia può aver bisogno di un miniescavatore.
Se si vuole diventare noleggiatori, però, fermarsi alle macchine di cui hanno bisogno i soli clienti attuali della rivendita sarebbe limitativo. Bisogna capire quali altre attività svolge il cliente per poter inserire attrezzature che potrebbero attrarre anche altre tipologie di clientela.
In questo senso, il noleggiatore deve avere una visione molto aperta del mercato, svincolandosi anche da quello che è sempre stato il proprio target di riferimento come rivendita.
In collaborazione con Cuoa Business School, Assodimi organizza un percorso di alta formazione di general managing per il noleggio: di che cosa si tratta e com’è organizzato il corso?
Lorenzo Moretti. Assodimi ha già organizzato due edizioni del percorso manageriale Business Essential in collaborazione con Cuoa Business School e stiamo pianificando la terza edizione.
La risposta alle prime due edizioni è stata eccellente e riflette la volontà delle aziende di noleggio di voler professionalizzare la propria attività anche dal punto di vista della gestione manageriale.
Il percorso va a toccare quattro macro-argomenti: strategia, economics, marketing e leadership. Le lezioni, che si svolgono presso la sede ad Altavilla Vicentina, sono tenute da professori di alto livello perché lo scopo dell’intero percorso è quello di formare figure estremamente professionali.
Crawler crane against blue sky. Real estate industry. Red crawler crane use reel lift up equipment in construction site. Crane for rent at parking lot. Crane dealership for construction business.
Avete altre iniziative di formazione in programma?
Lorenzo Moretti. Assodimi ha sempre creduto nella professionalità del servizio e nella formazione continua degli operatori del noleggio.
Per questo dal 2025 ha ampliato ancora di più la propria offerta formativa che comprende il Corso Noleggio di Livello 1 e di Livello 2, la Guida Legale al Noleggio e il Corso sulla Vendita del Servizio di Noleggio.
Stiamo però lavorando anche alla creazione di workshop che mirano a fornire skill trasversali come il Public Speaking o la Gestione del tempo.
Quali altri servizi offre Assodimi/Assonolo alle aziende di noleggio?
Lorenzo Moretti. Assodimi offre un grande ventaglio di servizi alle aziende di noleggio, con lo scopo di semplificare il proprio lavoro, rendendolo il più efficace e professionale possibile.
All’interno dell’associazione c’è un Comitato Tecnico, composto da esperti in noleggio, aspetti legali, assicurazioni, sicurezza e formazione, che possono supportare i noleggiatori per qualsiasi dubbio o problematica.
I soci possono accedere a una modulistica sempre aggiornata in base alle normative vigenti, agli studi di mercato, a servizi di scambio informazioni tra noleggiatori e a tutta una serie di convenzioni.
Il nuovo volume «Costruzioni» della collana «Le Innovazioni del Prossimo Futuro» di AIRI (Associazione Italiana per la Ricerca Industriale) è dedicato alle nuove tecnologie e i materiali emergenti della filiera del cemento e del calcestruzzo per realizzare costruzioni sicure e sostenibili.
Curato dall’ insieme a Heidelberg Materials e con la collaborazione dell’Università di Brescia, la pubblicazione si interroga sulle sfide che il settore delle costruzioni si preparano ad affrontare nel corso del prossimo decennio.
Come costruire edifici più performanti e durevoli? Quali sono i criteri da seguire e le tecnologie da utilizzare per operare una scelta consapevole dei materiali, che tenga conto del loro intero ciclo di vita? Come ridurre l’impatto ambientale di un intervento edilizio?
«Se il cemento è un materiale ormai conosciuto e consolidato, è l’innovazione tecnologica a garantire il mantenimento della produttività e della competitività del settore, sia a livello nazionale che europeo. Le tecnologie selezionate nel volume disponibili per le imprese di costruzioni, sono orientate al prossimo futuro e sono raggruppate in base alla caratteristica innovativa identificata come prevalente: l’uso delle risorse naturali, le caratteristiche prestazionali, le tecniche costruttive e le regole progettuali», dichiara Andrea Bairati, Presidente di Airi.
Cemento e calcestruzzo sono i materiali più utilizzati nel mondo delle costruzioni. Oggi la filiera rappresenta una forza trainante dell’economia nazionale, con un valore della produzione di 13 miliardi di euro, oltre 2.700 aziende e circa 35.000 addetti nei vari comparti.
«È stato evidenziato come il settore possa contribuire alla sostenibilità, ponendo particolare attenzione su materiali e tecnologie aperti allo sviluppo nel prossimo futuro: sviluppo di soluzioni innovative, come la cattura della CO₂ per cementifici o la carbonatazione del calcestruzzo; utilizzo di idrogenoe combustibili alternativi in sostituzione dei fossili; uso di materiali secondari o riciclati per cemento e calcestruzzo; valutazioni ambientali basate su ciclo di vita», afferma Antonio Princigallo, Direzione Tecnologie e Qualità di Heidelberg Materials Italia, che ha curato la stesura del volume.
«Per uno sviluppo sostenibile delle costruzioni è auspicabile un orientamento congiunto di ricerca, normativa e pratiche industriali, a partire da una comprensione profonda delle proprietà del calcestruzzo. La ricerca sperimentale congiunta a nuove modalità progettuali e computazionali potrà consentire di individuare le soluzioni tecnologiche più adatte e calcestruzzi sempre più sostenibili».
«La sfida che il settore delle costruzioni si prepara ad affrontare nel corso del prossimo decennio è una radicale trasformazione in vista di una riduzione degli impatti sull’ambiente, con particolare riferimento all’impronta carbonica e all’uso delle materie prime. La prosecuzione del successo del calcestruzzo armato nel settore delle costruzioni dipenderà dalla sua capacità di adattarsi a questo mutato contesto», è il commento di Giovanni Plizzari, Professore di Tecnica delle Costruzioni all’Università di Brescia.
Il volume sottolinea, inoltre, anche la necessità di preservare la competitività delle imprese di cemento italiane ed europee rispetto alle importazioni da Paesi extra-UE, che presentano standard ambientali più bassi e, di conseguenza, costi inferiori.
Il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione stabiliti dalla strategia dipende dai recenti sviluppi in politica internazionale e dal superamento di diverse sfide tecnico-normative ed economiche. Queste includono la complessità dei processi autorizzativi, la realizzazione di infrastrutture per l’utilizzo dell’idrogeno e per la cattura, il trasporto e lo stoccaggio della CO₂, nonché i costi elevati necessari per completare la transizione verso un modello low-carbon.
Il volume è scaricabile gratuitamente (previa registrazione) dal sito Airi (www.airi.it) ed è realizzato con il contributo di Federbeton, Ance, Certimac, Cetma, Enea, Politecnico di Milano, Stress – Scarl, Webuild Innovations.