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Gli 80 anni di FederlegnoArredo e le prospettive del settore

Claudio Feltrin
Claudio Feltrin

FederlegnoArredo ha celebrato i suoi 80 anni durante l’assemblea annuale sull’isola di San Servolo, vicino a Venezia. Occasione anche per un bilancio del settore: il 2024 si è chiuso con un fatturato complessivo di circa 52 miliardi di euro, di cui quasi 20 legati all’export, che registra tuttavia un lieve calo del 2,1%. Un dato che riflette le difficoltà di alcuni mercati chiave, ma anche la capacità di un settore in costante evoluzione che, almeno nel 2024, ha saputo performare meglio di altri. Dopo un inizio d’anno promettente, però, l’export della filiera ha registrato a febbraio un calo del 4,8%, portando il dato cumulato del primo bimestre a -0,7%, per un valore di quasi 3 miliardi di euro. Le flessioni maggiori si sono registrate in Francia (-3,3%) e Germania (-3,2%). Stabili gli Stati Uniti (-0,1%), mentre Spagna (+6,6%) e Polonia (+11,5%) si distinguono per il segno positivo secondo i dati del Centro Studi FederlegnoArred).

L'assemblea di FederlegnoArredo
L’assemblea di FederlegnoArredo

“Ottant’anni non sono solo un traguardo, ma una testimonianza di visione. In un’Italia ancora segnata dalla guerra, gli imprenditori ebbero il coraggio di credere nell’associazionismo come strumento per costruire insieme il futuro. Oggi quell’eredità è più attuale che mai, e ne conserva il valore fondante”, ha commentato il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin.

Claudio Feltrin
Claudio Feltrin

Grande riconoscimento al lavoro svolto dalla Federazione in 80 questi anni e all’importanza della filiera legno-arredo è arrivato per l’occasione anche dalle istituzioni, dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, oltre al presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, già alla guida della Federazione dal 2017 al 2020: “Tanti auguri per questo ottantesimo alla Federazione, la casa comune degli associati che conosco bene: è veramente un piacere salutarvi riuniti a Venezia, per celebrare in un luogo simbolico la storia di FederlegnoArredo, ma anche del nostro sistema produttivo. Sappiamo quanto i prodotti del settore siano un’eccellenza del Made in Italy, e rappresentino una risorsa importante per l’export del nostro Paese. Oggi le tensioni per tutti i comparti industriali sono altissime. Siamo quindi chiamati a cercare nuovi mercati e sostenere le imprese nel mantenere la loro competitività, salvaguardando le filiere di eccellenza come quella che FederlegnoArredo rappresenta”, ha detto Orsini.

L'evento sull'isola di San Servolo
L’evento sull’isola di San Servolo

Tra gli ospiti dell’evento Mario Cucinella, Architect & Founder di MCA, e Simone Cason, amministratore unico della San Servolo. “Venezia è un luogo storicamente di mercati e scambi», ha spiegato Feltrin, sottolineando come San Servolo sia un luogo simbolico e perfetto per l’occasione. “Abbiamo voluto che questo anniversario parlasse di apertura, dialogo e visione globale. Con i Green Design Days abbiamo ribadito che la nostra filiera è fatta di imprese che producono beni durevoli, sostenibili, e che innovano non solo nel prodotto ma anche nel processo, per rispondere ai nuovi modelli di consumo e a una responsabilità estesa che ci chiama a ripensare il ciclo di vita dei nostri prodotti. Le nostre aziende, riunite in tre giorni di confronti e costruzione di valore, hanno mostrato come la sostenibilità sia oggi parte strutturale del loro modello industriale: una scelta strategica, consapevole, in sintonia con i mercati più evoluti”.

I Green Design Days hanno rappresentato un momento centrale di sperimentazione e confronto. Workshop interdisciplinari hanno esplorato il dialogo tra manifattura e digitale. La presenza di studenti, tra cui quelli della Scuola Italiana Design di Padova, ha rafforzato il ponte tra industria e nuove generazioni. Centrale anche la testimonianza diretta delle imprese associate che hanno raccontato progetti concreti verso la sostenibilità: rigenerazione dei materiali, processi a basso impatto ambientale, strumenti di Life Cycle Assessment, co-progettazione con designer e R&D. Il messaggio condiviso è chiaro: sostenibilità e competitività sono oggi inscindibili.

MADE Sustainable Prize, il nuovo premio dedicato all’architettura sostenibile a MADE Expo 2025

L’edizione 2025 di MADE Expo, in programma dal 19 al 22 novembre a Fiera Milano, segna un ulteriore passo avanti nella promozione dell’innovazione e della sostenibilità nel settore delle costruzioni e dell’architettura.

Tra le principali novità di quest’anno spicca il lancio del MADE Sustainable Prize, un prestigioso riconoscimento ideato grazie alla collaborazione col Politecnico di Milano, in esclusiva per MADE Expo per premiare le aziende espositrici che si distinguono nella progettazione e realizzazione di soluzioni innovative e sostenibili.

MADE Sustainable Prize, nasce in linea con i principi del New European Bauhaus (NEB), l’iniziativa della Commissione Europea che promuove una nuova visione dell’ambiente costruito basata su Sostenibilità, Bellezza e Inclusività.

Con l’obiettivo di valorizzare le aziende che stanno plasmando l’architettura del futuro, il premio sarà assegnato a prodotti e servizi esposti a MADE Expo 2025 che incarneranno al meglio questi tre pilastri, contribuendo concretamente alla transizione ecologica, all’innovazione tecnologica e alla qualità della vita negli spazi urbani e architettonici.

Il valore scientifico e culturale del MADE Sustainable Prize

MADE Sustainable Prize non è solo un riconoscimento per le migliori innovazioni sostenibili, ma rappresenta anche un’importante iniziativa scientifica e culturale. Grazie al coordinamento del Politecnico di Milano, il premio si pone come strumento di valutazione e analisi per monitorare e incentivare le trasformazioni del settore delle costruzioni, dando concreto riconoscimento ai contributi alla transizione ecologica offerti dalle soluzioni proposte dagli espositori.

Il premio si articola in tre categorie principali, corrispondenti ai pilastri del NEB:

  1. Sostenibilità, riconoscimento per prodotti e servizi che favoriscono l’efficienza energetica, la riduzione delle emissioni, l’uso di materiali riciclati e soluzioni innovative per il cambiamento climatico;
  2. Bellezza, premiati i progetti che migliorano la qualità estetica, costruttiva e funzionale degli edifici, aumentando il benessere e la fruibilità degli spazi;
  3. Inclusività, focus su prodotti e servizi che promuovono l’accessibilità, l’eliminazione delle barriere architettoniche e il coinvolgimento delle comunità nel processo di progettazione.

A queste tre categorie si aggiunge un Premio Speciale della Giuria, assegnato all’azienda che più di tutte avrà incarnato lo spirito del MADE Sustainable Prize, nel contesto attuale.

La selezione delle candidature, che dovranno essere inviate entro il 12 settembre 2025, sarà affidata a una giuria di esperti coordinata dal Politecnico di Milano e composta da autorevoli professionisti dell’architettura sostenibile.

Dopo un’attenta analisi, la giuria individuerà una rosa di tre finalisti per ogni categoria e la premiazione avverrà a MADE Expo in Fiera Milano, venerdì 21 novembre 2025.

Per valorizzare ulteriormente le innovazioni presentate, il Politecnico di Milano organizzerà visite guidate agli stand dei semifinalisti del concorso per un numero selezionato di professionisti.

Un’iniziativa pensata per favorire il dialogo tra ricerca accademica e settore produttivo, promuovendo una condivisione di conoscenze utile sia ai professionisti che alle nuove generazioni di progettisti.

Con MADE Sustainable Prize, MADE Expo 2025 si conferma ancora una volta un punto di riferimento per l’innovazione e la sostenibilità nel settore delle costruzioni e dell’architettura, offrendo un’opportunità unica per valorizzare le eccellenze e anticipare le sfide future del settore.

Edilgroup festeggia a Parma i suoi primi 25 anni

Festeggiare i primi 25 anni. Ma anche pensare al futuro puntando sul valore più grande che un gruppo può vantare: il team. Edilgroup taglia il traguardo di un quarto di secolo con una squadra di 26 soci pronta a continuare la corsa.

E l’occasione per celebrare quanto raggiunto è quella di sabato 24 maggio, con un evento ospitato nello storico Complesso Monumentale della Pilotta, a Parma: si tratta di un imponente palazzo simbolo del potere ducale dei Farnese, che riunisce il Teatro Farnese, la Galleria Nazionale di Parma, il Museo Archeologico Nazionale, la Biblioteca Palatina e il Museo Bodoniano.

Insomma, una delle maggiori testimonianze di arte e cultura d’Italia, un luogo perfetto per accogliere i partecipanti, soprattutto per un gruppo che ha fatto della concretezza e del senso pratico la sua filosofiaArte e capacità imprenditoriale, insomma, si riuniscono per l’occasione. E agli ospiti, se lo desiderano, è riservata una visita guidata esclusiva negli ambienti del Complesso Monumentale.

La giornata di festeggiamenti, che partirà dalle 16,30 con la registrazione degli ospiti, prevede anche un momento celebrativo nello spazio dei Voltoni del Guazzatoio, all’interno dello storico palazzo, prima della serata all’insegna di convivialità, gastronomia e musica.

Ma l’appuntamento di sabato sarà anche l’occasione per presentare il fascicolo dedicato a Edilgroup e realizzato da Virginia Gambino Editore: pagine che raccontano, attraverso interviste e immagini, la storia, le ambizioni e gli ostacoli superati da tutti i soci nel percorso di questi 25 anni. In vista del prossimo traguardo.

Digitalizzazione al centro del futuro della distribuzione edile: focus al convegno Deus

«La digitalizzazione non è una commodity, ma una necessità strategica per affrontare le incertezze del mercato e costruire il futuro». Una dichiarazione netta quella di Thomas Kerschbaumer, presidente del consorzio Deus, in occasione del convegno 2025 tenuto a Verona.

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Thomas Kerschbaumer, presidente del consorzio Deus

Margini ridotti, maggiore competizione, difficoltà di reperire personale qualificato far fronte all’avvicendamento di chi è prossimo alla pensione, migliorare l’esperienza del cliente e rafforzare le azioni di marketing e vendita: «È evidente dove si vuole arrivare, ma i modi per raggiungerlo sono diversi e non sempre del tutto chiari» ha sottolineato Kerschbaumer.

Già perché quello dell’informatizzazione dei processi aziendali è un tema che in qualche modo allarma: un po’ perché richiede investimenti rilevanti e soprattutto perché impone una revisione del modo di lavorare non semplice da individuare, anche in termini di tempo.

Ma, poiché il consorzio Deus è stato fondato 21 anni fa proprio per affrontare le sfide del settore insieme, ecco che l’appuntamento annuale ha coinvolto operatori della distribuzione edile, aziende produttrici e partner tecnologici con esempi pratici, tra soluzioni informatiche di catalogazione e schede prodotti, di implementazioni di software estremamente verticali progettati per comparto edile e non una generica Gdo.

Insomma, l’Erp o la gestione del magazino (Warehouse Management System) deve avere funzionalità specifiche per chi vende referenze articolate come i sistemi a secco o si occupa della trasformazione del ferro.

E i casi reali presentati hanno dimostrato come l’integrazione di soluzioni digitali possa incidere positivamente sull’efficienza, sull’accessibilità al dato e sulla qualità della relazione commerciale.

Obbiettivo della giornata tecnica? Creare valore tutti insieme, secondo Alberto Barletta. Risultato raggiunto? Portare a casa nuove ispirazioni per il proprio lavoro, grazie all’effervescente partecipazione degli associati e al contributo di Industrie Cotto Possagno, Kerakoll e Progress Profiles.

Community Smart Building: 7 proposte per la transizione sostenibile del parco immobiliare italiano

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Sette proposte declinate in tre ambiti tra competenze, incentivi e finanziamenti e consapevolezza. L’obiettivo? Uno: accelerare la transizione sostenibile del parco immobiliare italiano. Questo il focus del Rapporto Strategico 2025 elaborato dalla Community Smart Building, il primo think tank privato e indipendente in Italia, organizzato da The European House – Ambrosetti (TEHA Group) con i partner Abb, Ance Lombardia, BTicino, Irsap, Kone, MczGroup e Principe Ares.

Il punto di partenza è noto: il patrimonio immobiliare italiano è tra i più obsoleti d’Europa, con il 79% degli edifici classificato in categorie energetiche inferiori alla D.

Certo, qualche progresso c’è stato grazie un aumento degli edifici in classe energetica A dal 2,9% al 3,8% tra il 2018 e il 2025, ma il miglioramento dell’efficienza energetica resta insufficiente con un impatto sulla spesa delle famiglie, che ha visto un aumento del 31% nelle bollette energetiche dal 2015 a oggi.

Cambiare rotta potrebbe portare a una riduzione del 29% dei consumi energetici e del 5% di quelli idrici, con un risparmio complessivo stimato tra i 17 e i 19 miliardi di euro.

Per ottenere questi risultati occorre tra le altre cose, puntare sulla la formazione. Per esempio, potenziare i programmi di aggiornamento e riqualificazione professionale, con percorsi formativi e qualifiche professionali riconosciute a livello nazionale ed europeo che coinvolgano tutti gli attori della filiera, dai progettisti agli installatori.

Un ruolo chiave è quello svolto dalle Its Academy, che da anni formano professionisti con competenze green e smart, in stretta collaborazione con il mondo dell’impresa. Così, tra il 2015 e il 2024 hanno formato oltre 46 mila studenti e collaborato con oltre 2.400 imprese, con un tasso di occupazione dell’87% entro un anno dal diploma.

E, ancora, riformare gli incentivi e agevolare i finanziamenti green proporzionati ai risparmi energetici, introdurre un “Libretto della casa” che certifichi gli interventi di riqualificazione.

Queste sono solo alcune delle idee suggerite e analizzate nel rapporto che verrà presentato il 28 maggio a Roma, presso gli Horti Sallustiani in occasione del Forum Smart Building. Il tema centrale rimane lo stesso lungo tutto la filiera: la crescita e la modernizzazione del Paese.

Pompe di calore e transizione energetica: formazione tecnica con CNA Milano

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Si è svolto il 21 maggio 2025 presso il Point – Polo per l’Innovazione Tecnologica di Dalmine il convegno «Transizione energetica e pompe di calore: l’esperienza di CNA Milano».

L’incontro ha rappresentato il momento conclusivo di un progetto formativo che ha coinvolto 80 impiantisti lombardi, preparandoli ad affrontare le sfide tecniche e culturali della transizione energetica attraverso l’uso delle pompe di calore.

Parte dell’iniziativa nazionale «CNA 2024: energy transition in buildings», il programma ha incluso un ciclo di webinar tematici (oltre 700 partecipazioni complessive) e attività in presenza presso l’Accademia Impiantisti, permettendo ai partecipanti di confrontarsi con le problematiche reali dell’installazione e manutenzione delle pompe di calore.

«Il progetto è stato rilevante dal punto di vista culturale, contribuendo a superare il preconcetto legato all’impresa termoidraulica tradizionale, storicamente focalizzata su gas e biomassa. Ha spinto gli operatori a comprendere l’importanza di installare correttamente le pompe di calore, che richiedono condizioni molto precise, legate sia all’edificio che al contesto territoriale. Una scarsa conoscenza del loro funzionamento può infatti causare problemi significativi.

La formazione è stata cruciale, come confermato dalle recensioni degli installatori, che hanno iniziato a ragionare su una tecnologia basata sul trasferimento di energia e sulla possibilità di invertire il ciclo per ottenere sia riscaldamento che raffrescamento.

Restano alcune criticità, legate all’approvvigionamento energetico, alla questione dei PFAS con potenziali impatti sull’industria dei componenti all’introduzione di nuovi gas e ai numerosi ostacoli burocratici che pesano sulle microimprese» , ha spiegato Gualtiero Fiorina, referente CNA Installazione Impianti Lombardia.

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Gualtiero Fiorina, referente CNA Installazione Impianti Lombardia

Durante l’incontro, si è discusso delle difficoltà operative che il settore incontra, dai costi iniziali alla complessità tecnica, passando per la necessità di migliorare la comunicazione verso l’utente finale, e del ruolo chiave della formazione per superarle.

«Regione Lombardia affronta da anni il tema della transizione energetica. Nel 2022 ha approvato il programma Energia Ambiente Clima, che individua le sfide chiave e le evoluzioni tecnologiche attese. Tra i principi guida, ribadiamo la neutralità tecnologica, sia per la transizione energetica che per la qualità dell’aria.

Le pompe di calore sono centrali nel nostro piano, ma presentano criticità legate all’installazione, alla rete elettrica e alle opportunità territoriali. L’aumento della domanda elettrica può infatti creare difficoltà infrastrutturali. Nel prossimo incontro del tavolo tecnico, avvieremo un confronto anche con i gestori della distribuzione elettrica», ha affermato Alice Tura, Direzione Ambiente Clima nell’Unità Clima, Emissioni e Agenti Fisici.

Dai questionari raccolti a conclusione del percorso formativo emerge una forte soddisfazione da parte dei partecipanti, accompagnata dalla richiesta di ulteriori approfondimenti su aspetti tecnici, normativi e gestionali, come l’evoluzione della normativa “Case Green”, la selezione dei refrigeranti ecologici e il rapporto con il cliente.

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Matteo Reale, Presidente CNA Milano

«Questo progetto è importante perché aiuta gli installatori a crescere nella transizione energetica. Le tecnologie sono diventate più complesse, quindi è fondamentale accompagnare gli installatori con formazione teorica e pratica. Anche l’Accademia degli Impiantisti è essenziale, poiché l’installatore agisce direttamente sull’impianto.

Per le pompe di calore, le azioni da intraprendere includono incentivi statali, come il Conto Termico 3.0, per supportare utenti finali e aziende, che devono affrontare costi di formazione e attrezzatura. Gli installatori devono formarsi e prepararsi a queste nuove tecnologie», ha dichiarato Davide Corradini, Presidente Frigoristi CNA Nazionale.

RÖFIX continua e rafforza il suo impegno per rispondere alle sfide ambientali future

RÖFIX we are

Il secondo step della campagna We Are 2025 rafforza il messaggio chiave di RÖFIX: essere un partner affidabile, innovativo e vicino alle esigenze di chi costruisce e progetta il futuro. In un contesto in cui il settore edilizio è chiamato a rispondere con urgenza alle sfide ambientali, economiche e sociali, RÖFIX si propone con una gamma completa di soluzioni orientate al green building e al benessere abitativo.

Al centro di questa nuova fase c’è la volontà di promuovere un’edilizia che metta al primo posto la sostenibilità, puntando su materiali naturali, tecnologie ad alta efficienza e sistemi di risanamento innovativi.

Dai prodotti ecologici a base di calce privi di cemento e ad alta traspirabilità, fino ai sistemi deumidificanti e ai termointonaci minerali, ogni soluzione firmata RÖFIX mira a garantire ambienti sani, duraturi e a basso impatto ambientale.

Grande attenzione viene posta anche all’efficienza energetica, attraverso sistemi di isolamento termico a cappotto affidabili e certificati, pensati tanto per le nuove costruzioni quanto per il recupero dell’esistente. Una scelta consapevole che coniuga comfort, riduzione delle emissioni di CO₂ e rispetto del patrimonio architettonico.

Per chi desidera approfondire i temi legati al risanamento energetico e scoprire nel dettaglio i vantaggi dei sistemi di isolamento termico RÖFIX, è in arrivo anche un webinar dedicato: per maggiori informazioni consulta la piattaforma RÖFIX Ekademie.

Malte fluide alleggerite LecaInject, ideali anche per applicazioni strutturali

Malte fluide LecaInject

Elevate prestazioni in interventi di riempimento e saturazione di cavità e vuoti con la nuova linea di malte fluide alleggerite LecaInject in argilla espansa di Laterlite, in grado di offrire una risposta concreta a chi opera in contesti complessi, dove leggerezza, resistenza e semplicità di applicazione rappresentano fattori determinanti per il successo dell’intervento.

Malte fluide LecaInject
Le malte fluide alleggerite in argilla espansa Lecainject di Laterlite sono ideali per applicazioni in ambito.

Le caratteristiche delle malte fluide LecaInject

La linea di malte alleggerite LecaInject si articola in tre varianti, ciascuna con caratteristiche specifiche.

LecaInject-L rappresenta la soluzione più leggera, con una massa volumica di 800 kg/m3, ed è particolarmente indicata per riempimenti di cavità sotterranee e per iniezioni in intercapedini murarie. La sua struttura permette di adattarsi perfettamente a spazi ristretti, garantendo un’efficace distribuzione del materiale.

LecaInject-R ha invece una massa volumica di 1.100 kg/m3 e una resistenza a compressione fino a 22 N/mm2 a 28 giorni: è la scelta ideale per interventi in cui è necessario un rapido sviluppo delle resistenze meccaniche, assicurando stabilità strutturale immediata.

Infine, LecaInject-S, con una massa volumica di 1.500 kg/m3 e una resistenza a compressione fino a 34 N/mm2 a 28 giorni, è progettata per il ripristino strutturale di elementi in calcestruzzo e per la ricostruzione leggera ad alto spessore di parti degradate.

 

Applicazioni

Ideali anche per applicazioni strutturali, le malte fluide alleggerite LecaInject si distinguono per la combinazione di leggerezza e resistenza meccanica.

La presenza dell’argilla espansa Leca conferisce al prodotto un peso ridotto senza comprometterne le prestazioni, assicurando al contempo facilità di applicazione grazie alla sua consistenza fluida, che consente di pompare o iniettare la malta anche in contesti di difficile accessibilità.

In ambito infrastrutturale, le malte LecaInject trovano impiego nella saturazione di cavità in galleria e nel riempimento di cavità naturali in terra o roccia, contribuendo alla stabilizzazione e al consolidamento del terreno, particolarmente importante in contesti sotterranei o in aree in cui il mantenimento della stabilità strutturale è essenziale.

Nel settore edile, queste soluzioni sono utilizzate per l’iniezione in intercapedini murarie, per la realizzazione di strati di riempimento e alleggerimento di sottofondi e per la compensazione di volumi, garantendo un intervento sicuro e duraturo.

La loro versatilità consente di impiegarle in molteplici applicazioni, migliorando la qualità costruttiva e agevolando le operazioni di posa.

di Sara Giusti

YouBuild Maggio 2025

YouBuild n° 36

Maggio 2025

 

IN COPERTINA

Involucro: facciata adattiva ispirata alla natura
Roma|Porta dei leoni: riqualificazione urbana contemporanea
Bergamo|Porta dipinta: autorimesse interrate, restauro e valorizzazione

 
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San Marco Group acquisisce la tedesca Volimea

volimea

San Marco Group ha finalizzato l’acquisizione di Volimea, azienda tedesca con 20 anni di esperienza, specializzata in rivestimenti decorativi per pareti e pavimenti e attiva con cinque brand di riferimento. L’acquisizione segna la nascita di San Marco Coatings Deutschland.

«Questa operazione si inserisce pienamente nella nostra strategia di crescita organica e acquisitiva, sempre orientata alla creazione di valore per tutti gli stakeholder», sottolinea il Presidente e AD, Pietro Geremia.

«Le prossime attività del Gruppo in Germania mireranno a potenziare le vendite e ad accelerare la penetrazione dei nostri marchi sul mercato locale in modo rapido e strutturato», evidenzia Marta Geremia, amministratore delegato di San Marco Coatings Deutschland.

La Germania rappresenta oggi uno degli scenari più promettenti in Europa per il segmento delle pitture decorative a effetto e dei sistemi per pavimentazioni di alta gamma, con trend in forte espansione soprattutto nel settore hospitality.

San Marco punta a valorizzare l’esperienza di Volimea, ampliando la propria offerta con soluzioni ad alto valore aggiunto e una logistica snella, in grado di rispondere con efficacia al mercato locale.

Fila Solutions cresce e allarga l’offerta

Francesco Pettenon, Ceo e general manger di Fila Solutions
Francesco Pettenon, Ceo e general manger di Fila Solutions

Fila Solutions ha registrato nel 2024 una crescita da record, con un incremento del 16,4% rispetto all’anno precedente, superando a livello consolidato i 25 milioni. Risultato il cui merito, secondo Francesco Pettenon, Ceo e general manger dell’azienda di San Martino di Lupari (Padova), è frutto anche dell’acquisizione di Euganea Service, specializzata nel servizio di applicazione dei prodotti Fila. Ma attenzione, l’incremento non è frutto di un singolo fattore, perché i primi dieci prodotti hanno superato tutti il 10% di crescita, confermando la solidità della strategia in un mercato piuttosto incerto e segnato da tensioni.

Prodotti Fila
Prodotti Fila

Ed è proprio la sinergia tra innovazione di materiali, servizi applicativi, formazione e collaborazione con i produttori, la ragione del successo. Qualche dato: consulenza tecnica con 6.375 casi tracciati e 77 corsi svolti nel 2024, che hanno coinvolto 1.100 persone in diversi paesi, le partnership con Italcer, come formatore ufficiale nelle academy dedicate alla rete commerciale e ai clienti, e Margraf, eccellenza italiana nel marmo che ha scelto l’azienda come referente per la protezione delle superfici e la manutenzione post-vendita. E, ancora, non è mancata la ricerca su nuovi materiali come il Glass Fiber Reinforced Concrete (Gfrc), un calcestruzzo rinforzato con fibre di vetro, leggero e flessibile, ma delicato a livello superficiale poiché soggetto a segni già al semplice contatto epidermico, e il Wood Plastic Composite (Wpc), composto da fibre di legno, talvolta bambù, e polimeri plastici, apprezzato per la stabilità ma vulnerabile agli assorbimenti che ne compromettono la finitura.

Francesco Pettenon
Francesco Pettenon

Nel settore del marmo sono state sviluppate diverse innovazioni per risolvere problemi specifici. Una tra tutte riguarda la non resistenza alle sostanze acide, e la versione aggiornata del prodotto Total Protection, oltre a proteggere dalle macchie, amplia l’efficacia dell’azione repellente contro elementi come limone o aceto. Non solo, il miglioramento è anche estetico perché permette una finitura opaca, invisibile e impercettibile al tatto: lo strato di prodotto, applicabile solo in modo semi-industriale, è di circa 30 micrometri. Premiante è stata anche la scelta di sperimentare un diverso canale di vendita, Amazon, per Roboshine, il detergente concentrato specifico per robot e lavapavimenti, che ha avuto un tale successo sulla piattaforma digitale da essere richiesto anche dai canali di distribuzione tradizionali.

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Congiuntura edilizia: meno incentivi, più qualità nella distribuzione

Congiuntura edilizia
La congiuntura secondo Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme

I dati del Cresme che saranno presentati nel prossimo mese di luglio confermano il trend della congiuntura delle costruzioni paventata ormai da mesi.

La brusca frenata del settore della ristrutturazione apre a nuovi scenari, primo fra tutti l’idea di una certa stabilità che, di per sé, non è un elemento negativo.

«Le opere pubbliche continueranno a tirare il mercato delle costruzioni ben oltre il 2026, anche se dopo il 2026 o, meglio il 2027, inizierà una nuova fase.

La riqualificazione del patrimonio edilizio segna evidentemente il passo e ancor più lo farà nel 2026 e nel 2027, quando gli incentivi scenderanno dal 50% al 36% per gli interventi nelle prime case e dal 36% al 30% per gli interventi nelle seconde case.

Le scelte del governo in termini di politica fiscale hanno fatto sì che nel 2021 gli incentivi per l’efficientamento energetico delle abitazioni salissero a 16 miliardi di euro, contro i 4 miliardi del 2019, e poi ai 46 miliardi del 2022, per scendere ai 42 miliardi del 2023 e ai 16,6 miliardi del 2024. Nel 2025 resterà ben poco.

Nel frattempo gli incentivi tradizionali hanno visto crescere i lavori dai 28 miliardi del 2019 ai 38,4 del 2021, ai 54,4 del 2022, per scendere a 51,5 del 2023 e ai 47 del 2024».

Con queste righe di anticipazioni, il Cresme si appresta a presentare il suo XXXVIII Rapporto Congiuturale Previsionale il 9 luglio, con la web conference dalla sede del Cresme a Roma. 

I numeri qui sopra sono purtroppo chiari, anche se il mercato non smette mai di fare sorprese.

Ma la strada è tracciata, da troppo tempo tutti gli indicatori sono d’accordo che la frenata sia iniziata e possiamo prepararci a scendere dall’ottovolante della congiuntura di settore che, negli ultimi anni, ha raggiunto parabole ascensionali da brivido.

Non so quante briciole cadranno nei prossimi mesi o anni dal tavolo dei Lavori Pubblici che vengono dati in grande salute, così come non so quanto le annunciate spese militari andranno a condizionare gli investimenti nelle infrastrutture, così come in tutti gli altri settori della nostra economia, per non parlare dei servizi sociali, in primo luogo la sanità, che ormai è diventata una barzelletta che però fa piangere.

In un mondo sempre più muscolare, dove quindi l’unica parte del corpo umano non utilizzata è il cervello, c’è da aspettarsi di tutto.

Voci di corridoio mi dicono anche che il problema del credito è tutto tranne che risolto, ma a questo insieme di cose ormai siamo abituati, stiamo anche perdendo la facoltà di indignarci, presi come siamo nell’opera di digitalizzazione delle emozioni. In ogni caso, la distribuzione edile rallenta ma non arranca.

I numeri che si prospettano sono quelli del mercato reale, e un tuffo nella realtà può fare solo bene, perché se non altro sappiamo che non ci saranno particolari sorprese e sarà quindi più facile pianificare la nostra attività, i nostri investimenti e vedere con chiarezza le prospettive realmente raggiungibili.

Per la distribuzione «di qualità» queste prospettive continuano a essere interessanti. È vero che il settore della manutenzione mostrerà percentuali di decrescita anche importanti, ma gli investimenti nella casa, con i costi che comportano, un po’ di qualità la pretendono.

Piuttosto, se possibile, ovvero se non è crollato il tetto o ha la casa allagata, uno rinuncia in attesa di tempi migliori.

Le rivendite che stanno avendo maggiori soddisfazioni sono quelle che sono riuscite a organizzare al meglio la zona dell’accoglienza, soprattutto quando per il cliente, in particolar modo il privato, ha la possibilità di toccare con mano la qualità dei materiali, e magari può anche vedere a video le fasi della ristrutturazione.

La differenza fra entrare in un punto vendita organizzato o in un bazar oggi è davvero sostanziale.

Il discorso vale anche per il libero servizio, in particolar modo se accanto ai prodotti ci sono anche tutte le indicazioni possibili sulle sue proprietà e le informazioni sul suo utilizzo.

Si potrebbe riassumere il concetto affermando che le rivendite stanno diventando sempre più negozi e sempre meno magazzini, e anche questo, negli anni perché non è certo una evoluzione recente, è un processo di trasformazione che ha una sua continuità, supportata dal miglioramento delle vendite.

I dati del Cresme anticipano che questa situazione congiunturale rimarrà più o meno tale fino al 2027, poi gli scenari cambieranno.

In un paio di anni la distribuzione edile ha tutti gli elementi per ritagliarsi un ruolo sempre più importante all’interno della filiera. Purtroppo, non dipende tutto da noi (ma un po’ sì, vero?).

di Roberto Anghinoni

Straordinario successo per il III Convegno YouTrade Sud

Due sale gremite, posti in piedi e tanta attenzione hanno accompagnato il III Convegno YouTrade Sud venerdì 16, preceduto da una cena alla Tenuta delle Grazie con la consegna degli ambiti YouTrade Awards dedicati ai distributori di materiali edilizi del Mezzogiorno.

L’evento organizzato da Virginia Gambino Editore è cresciuto anno dopo anno fino a diventare un momento atteso dalla filiera delle costruzioni che opera nelle regioni del Sud, quast’anno con un boom di circa 500 iscritti.

E c’è un motivo: come è emerso durante il convegno, che aveva al centro i temi di innovazione, qualità e partnership, sono proprio le regioni meridionali quelle che negli ultimi hanno hanno mostrato un maggiore incremento e, nel contempo, conservano ancora la possibilità di migliorare ulteriormente il proprio business. 

Già, ma come arrivarci? È stato proprio questo il filo conduttore dei lavori, seguiti con attenzione dai partecipanti, anche grazie al mix di contenuti proposti dal programma: una analisi sui trend globali affidata a Gerd Miribung, business innovation manager IXL Center, la testimonianza sulle strategie per fare gruppo portata da László Bagaméri, direttore commerciale del grande gruppo ungherese Újház, la congiuntura e le prospettive dell’edilizia analizzate da Federico Della Puppa, coordinatore del Centro Studi YouTrade, i nuovi paletti normativi illustrati da Anna Danzi, vice direttore di Finco e le strada per una corretta gestione delle imprese nell’era delle aggregazioni affrontata da Alberto Bubbio, professore associato di Economia Aziendale e responsabile del corso dell’Università Cattaneo-Liuc, oltre che coordinatore scientifico della YouTrade Education.

Non solo: durante la giornata di lavori sono stati molto seguiti i due talk show che hanno coinvolto una dozzina tra produttori e distributori, oltre al consueto sondaggio istantaneo sui temi al centro dell’incontro. 

La sintesi delle relazioni, con le immagini del convegno saranno disponibili su youtradeweb.com e sul prossimo numero di YouTrade.

Per gli abbonati che non hanno potuto partecipare la registrazione del convegno sarà presto accessibile su YouTube.

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Pubblicato il Report di Sostenibilità 2024 del Gruppo Xella

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Xella Group, fornitore di soluzioni sostenibili, efficienti e accessibili per l’edilizia, pubblica il Report di Sostenibilità 2024 in cui si evidenzia il posizionamento rispetto agli obiettivi di sostenibilità prefissati per il 2030.

In questo ultimo anno, il Gruppo ha compiuto notevoli progressi nella riduzione delle emissioni di CO2, nell’economia circolare e nella sicurezza sul lavoro.

«La sostenibilità è al centro di ciò che facciamo. I nostri sforzi per ridurre la CO₂, migliorare l’economia circolare e garantire un ambiente di lavoro sicuro stanno dimostrando di dare i loro frutti. Questo progresso non sarebbe possibile senza la dedizione dei nostri dipendenti, fornitori e partner: li ringrazio per il loro impegno e i risultati raggiunti. Stiamo costruendo un mondo sostenibile», ha dichiarato Christophe Clemente, Chief Executive Officer di Xella Group.

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Christophe Clemente, Chief Executive Officer di Xella Group

L’impegno di Xella per la sostenibilità è stato riconosciuto da esperti ESG esterni. Il Gruppo ha ricevuto un nuovo rating da S&P Global Ratings a gennaio 2025, con un punteggio di 52 nella categoria dei materiali da costruzione, rispetto a un punteggio medio di 37 per il settore edile. Ciò colloca Xella tra il 22% delle migliori aziende in questo settore.

Riduzione delle emissioni di CO₂

Le emissioni di CO₂ di Xella in ambito 1 e 2 sono diminuite del 6,6%, grazie all’impatto dei progetti di efficienza energetica iniziati nel 2023 e alle misure implementate nel 2024, mentre la produzione lorda è rimasta stabile.

Come importante traguardo, Xella ha definitivamente eliminato l’uso del carbone con l’installazione di tre caldaie a gas “a prova di futuro”, attualmente funzionanti a gas e GPL ma in grado di utilizzare anche idrogeno.

Nel complesso, alla fine dello scorso anno Xella ha già raggiunto circa il 30% degli obiettivi di riduzione di emissioni di ambito 1 e 2 fissati per il 2030. Ciò è perfettamente in linea con gli obiettivi climatici approvati esternamente dalla Science Based Targets Initiative (SBTi).

Economia circolare

Il Gruppo ha inoltre raggiunto un traguardo importante nel suo percorso verso la circolarità.

Xella si è posta l’obiettivo “zero scarti in discarica” entro il 2030. Nell’ultimo anno, le quantità di scarto dei prodotti edili in calcestruzzo aerato autoclavato (CAA) e unità di silicato di calcio (CSU) mandate in discarica sono diminuite del 46% rispetto al 2023.

Per promuovere la circolarità dei propri prodotti, Xella continua a lavorare sulle formulazioni, riducendo l’uso di materie prime vergini, e a ottimizzare la sua catena del valore, acquistando materie prime seconde dalle aziende di riciclo.

Tra le azioni a supporto di questo obiettivo, l’azienda sta investendo in modo significativo sugli impianti chiave in grado di gestire e processare gli scarti, sviluppando nuovi prodotti basati sul recupero di CAA macinato.

Sicurezza sul lavoro

Xella ha perseguito con determinazione e coerenza la trasformazione della propria cultura sulla sicurezza, registrando un’ulteriore riduzione del 20% degli infortuni LTI rispetto all’anno precedente.

Come parte di questa trasformazione, Xella ha aumentato e migliorato i programmi di formazione per garantire un ambiente di lavoro sicuro ed è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di aumentare le ore di formazione del 58% entro il 2030.

Le politiche di sostenibilità Xella in Italia

Xella Italia, anche nel 2024, ha perseguito e apportato il proprio importante contributo nella direzione del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità del Gruppo.

Sono proseguiti infatti anche sugli impianti italiani i programmi di investimento mirati a ottimizzare i processi produttivi, per ridurre al minimo le emissioni di CO2, i consumi, gli sprechi e i conferimenti in discarica, facendo seguito alla realizzazione nei due poli produttivi di Pontenure e Atella di impianti fotovoltaici che alimentano con energia proveniente da fonte solare la produzione industriale dei blocchi e dei prodotti in polvere della gamma Ytong e Multipor.

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Stabilimento Atella
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Stabilimento Pontenure

Nella stessa direzione va anche l’impegno del reparto di ricerca e sviluppo nel miglioramento costante delle formulazioni dell’intera gamma di prodotti da costruzione, che vede sempre maggiore ricorso a materie prime secondarie e riciclate sia nelle formulazioni dei blocchi che in quelle delle malte.

Infine notevole impegno da parte di Xella Italia è dedicato nell’implementazione delle tecnologie per il recupero degli scarti di produzione in CAA, un’azione di sviluppo continuo della circolarità all’interno del processo produttivo che consente di ridurre il consumo di materie prime, ridurre i conferimenti in discarica e le emissioni di CO2 nell’ambiente.

AVSI e Sacchi in Kenya per formare i futuri esperti del settore elettrico

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Sacchi Elettroforniture, distributore di materiale elettrico e rinnovabili del nord Italia, ha fatto della responsabilità sociale un impegno concreto che va oltre i confini nazionali.

Dal 2003 l’azienda sostiene AVSI, realtà del terzo settore che sviluppa progetti umanitari nel mondo, con la quale ha avviato un percorso di sostegno ai giovani nei Paesi più fragili.

Oggi l’azienda è impegnata in iniziative di formazione tecnica, per accompagnare i giovani nel loro ingresso nel mondo del lavoro e contribuire allo sviluppo sociale ed economico delle comunità locali.

Di recente recente un gruppo di collaboratori e collaboratrici Sacchi hanno vissuto un’esperienza di solidarietà e formazione insieme agli studenti dell’istituto St. Kizito in Kenya.

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Con le classi del primo anno, si è affrontato il tema della sicurezza sul lavoro, analizzando i principali rischi connessi agli impianti elettrici, con l’obiettivo di promuovere comportamenti responsabili e sicuri.

Gli studenti e le studentesse del secondo anno hanno approfondito il mondo dell’illuminazione e dell’illuminotecnica, con un taglio pratico e orientato all’applicazione concreta dei concetti.

Il programma si è completato con una lezione sugli impianti solari ed è stato affrontato il tema dei guasti a terra e dei relativi sistemi di protezione, introducendo infine la gestione del PLC, per offrire una panoramica completa su alcuni dei temi più attuali della formazione tecnica.

Accanto all’impegno educativo, i collaboratori e le collaboratrici di Sacchi hanno avuto l’occasione di instaurare una profonda connessione umana con la comunità del luogo, visitando le strutture di accoglienza, le scuole e gli orfanotrofi, dove hanno condiviso momenti di gioco con i bambini e le bambine della Little Prince Primary School e dell’Ushirika Centre nella baraccopoli di Kibera.

«La collaborazione con AVSI rappresenta una parte importante delle nostre attività di responsabilità sociale d’impresa che prendono il nome di Sacchi per il Sociale. Vogliamo essere promotori di una cultura del fare, che si traduce in dedizione, passione e spirito di iniziativa, e con questi progetti vogliamo trasferire le nostre conoscenze e i nostri valori per aiutare i tanti giovani che desiderano istruzione qualificata contribuendo in modo concreto alla costruzione di un futuro migliore per loro», ha commentato Marco Valera, VP Human Resourse di Sacchi Elettroforniture.

L’impegno di Sacchi prosegue anche in Italia, con iniziative rivolte all’inclusione e alla formazione di migranti e rifugiati. È il caso del progetto Ricominciare, che prevede percorsi di inserimento lavorativo e accompagnamento sociale.

Nell’ambito di questa iniziativa, 30 persone hanno avuto l’opportunità di visitare il Centro Logistico di Desio e conoscere da vicino le attività e i processi di una logistica avanzata.