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Draco acquisisce Esincalce e rafforza la presenza sul mercato dei prodotti chimici per l’edilizia

L’ingegner Davide Gabrielli, Ad Draco Italiana Spa, facente parte del Gruppo Comaco Italiana Spa, network di imprese altamente specializzate e general contractor nell’edilizia industriale e nelle grandi opere

Il gruppo Draco ha acquisito Esincalce, azienda marchigiana specializzata nella produzione di malte premiscelate e a base calce, che consentirà l’ampliamento della gamma di soluzioni e di aumentare la capacità produttiva grazie a uno stabilimento di ultima generazione.

Un passo da gigante per il gruppo Draco

L’operazione rappresenta la naturale evoluzione del cammino intrapreso da Draco Spa che così rafforza la propria presenza sul mercato attraverso linee esterne, in primo luogo in direzione di una complementarietà sotto il profilo produttivo: con il controllo di Esincalce, Draco potrà contare su un ulteriore stabilimento di ultima generazione a Serra San Quirico, Ancona, dedicato completamente alla realizzazione di malte, che porterà la produzione complessiva del gruppo a 120mila tonnellate l’anno.

Al tempo stesso, l’integrazione di un’esperienza di circa 30 anni nel mercato delle malte bioecologiche e dei rasanti dell’azienda anconetana permette al gruppo Draco di potenziare ulteriormente la propria gamma di soluzioni per l’edilizia e di porsi come partner d’eccellenza anche nei progetti di recupero e restauro di edifici monumentali e storici, oltre che interlocutore ancora più affidabile nei confronti degli operatori della distribuzione edile.

L’Ad Draco Italiana, ingegner Davide Gabrielli

L’ingegner Davide Gabrielli, Ad Draco Italiana Spa, facente parte del Gruppo Comaco Italiana Spa, network di imprese altamente specializzate e general contractor nell’edilizia industriale e nelle grandi opere

Insieme alla capacità produttiva, il Gruppo rafforza così anche la propria logistica di produzione, acquisendo un presidio nel Centro Italia con cui seguire direttamente e con maggiore efficienza i progetti nel Sud della Penisola, consolidando ulteriormente la propria presenza in tutto il territorio nazionale.

“Grazie alla sinergia con Esincalce integriamo ulteriori e più specifiche competenze all’interno della nostra catena del valore e raggiungiamo alcuni degli obiettivi che ci siamo dati qualche anno fa, ma non abbiamo certo intenzione di fermarci qui – afferma l’ingegner Davide Gabrielli, Ad Draco Italiana Spa, facente parte del Gruppo Comaco Italiana Spa, network di imprese altamente specializzate e general contractor nell’edilizia industriale e nelle grandi opere – Esincalce potrà continuare a crescere all’interno del Gruppo Draco e l’unità produttiva Draco di Milano potrà ulteriormente specializzarsi. Il progetto di affermarci con autorevolezza in tutti i comparti dell’edilizia ha compiuto un ulteriore passo in avanti sempre all’insegna dei prodotti di qualità”.

Player nelle tecnologie speciali per le costruzioni

Per Draco Italiana Spa, che ha headquarter a Milano e sede a Forlì, si aggiunge una seconda sede produttiva ad Ancona e il fatturato complessivo, dopo l’acquisizione, sale a oltre 20 milioni di euro. Il Gruppo si conferma come player di primo piano nelle tecnologie speciali per le costruzioni, capace di unire un forte know how della propria rete commerciale (complice l’intensa attività dell’Academy Draco, impegnata in una continua attività di formazione per il personale Draco oltre che per applicatori specializzati e progettisti) ad un eccellente livello qualitativo della gamma prodotto che gode di oltre 300 certificazioni a livello europeo.

Tantissimi i progetti in cantiere, sia in Italia che all’estero

Numerosi i progetti di rilievo realizzati con i prodotti Draco, sia in Italia che all’estero, tra cui vale la pena menzionare il ripristino della pavimentazione dell’area di movimentazione containers del Porto commerciale di Salonicco per il quale è stato utilizzato l’esclusivo Sistema Dracobit (pavimentazione semi-flessibile bituminoso-cementizia).

Accanto a questo, ricordiamo anche l’intervento di riqualificazione del Viadotto Molise I nella Valle del Biferno, che ha visto l’utilizzo delle malte tecniche e delle resine speciali Draco per il restauro strutturale e l’impermeabilizzazione degli impalcati dove Anas ha scelto la tecnologia Draco per la salvaguardia di uno dei simboli del proprio patrimonio infrastrutturale.

Mapei punta sul Sud con un nuovo sito produttivo

Marco e Veronica Squinzi
Marco e Veronica Squinzi

Mapei investe al Sud. L’azienda specializzata nella produzione di prodotti chimici per l’edilizia, amplia la propria presenza con l’acquisto di un terreno di 20 mila metri quadrati a Modugno, periferia di Bari. Sull’area sorgerà un nuovo stabilimento destinato alla produzione dei principali prodotti di Mapei, dalle colle per la posa della ceramica alle malte, dagli additivi alle pitture. È il primo impianto al Sud dell’azienda, che si affianca ai siti di  Robbiano di Mediglia (Milano), dove si trova il più grande stabilimento del gruppo, e Latina L’investimento conferma la volontà di Mapei di crescere anche in Italia, rafforzando la propria presenza sul territorio nazionale.

Linea di produzione Mapei
Linea di produzione Mapei

L’obiettivo dell’investimento è essere più vicini ai propri clienti e a tutta la filiera, migliorare l’efficienza logistica e diminuire, allo stesso tempo, l’impronta di Co2 dovuta ai trasporti. Modugno si trova, infatti, in un’area di grande sviluppo che occupa una posizione geografica e commerciale strategica per rispondere alle esigenze del mercato del sud Italia e per l’esportazione nei Paesi che si affacciano sull’Adriatico. Il nuovo impianto impiegherà, almeno all’inizio, circa 70 dipendenti, destinati ad aumentare nel tempo.

“Nel corso degli anni abbiamo continuato a credere in noi stessi e a investire per rinnovare gli impianti esistenti e acquisirne di nuovi, in modo da rispondere alle esigenze dei mercati locali. L’apertura di un nuovo stabilimento a Bari ci permette di crescere e diventare più forti nel nostro Paese, con una presenza produttiva anche nel Mezzogiorno dove sono in corso o in programmazione numerosi interventi infrastrutturali e residenziali ai quali speriamo di contribuire con la qualità e innovazione dei nostri prodotti”, commenta  Marco Squinzi, amministratore delegato Mapei.

“Siamo un Gruppo solido, con lo sguardo rivolto sempre al futuro, guidato da una strategia bilanciata di crescita organica e tramite acquisizioni. Oggi Mapei è riconosciuta nel mondo come esempio di impresa moderna, con un’offerta di soluzioni diversificate e innovative, nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza delle persone. Siamo ben felici di portare queste competenze anche nel nuovo stabilimento che sorgerà a Bari, per contribuire alla crescita delle persone e allo sviluppo del territorio”, aggiunge Veronica Squinzi, amministratore delegato Mapei.

Il gruppo con base a Milano ha consolidato negli anni la sua presenza nel Sud Italia grazie a una rete di vendita altamente efficiente e qualificata, ha un legame particolare con la regione Puglia dove, dal 2007, ha aperto una filiale commerciale a Lecce. Dotata di uno showroom dedicato a progettisti e imprese di costruzione e di un’academy diventata punto di riferimento per l’intero territorio per l’offerta formativa grazie alla stretta collaborazione con gli ordini professionali territoriali. A Bari Mapei ha anche contribuito con una sponsorizzazione tecnica al restauro del Teatro Petruzzelli, colpito da un grave incendio, mettendo a disposizione i propri laboratori di ricerca e sviluppo, i propri tecnici e individuando e fornendo i prodotti e le soluzioni più innovative per risolvere le problematiche emerse nelle diverse fasi di restauro.

Emporio Fai Da Noi di Leroy Merlin a Palermo

Emporio Fai Da Noi di Leroy Merlin a Palermo
Emporio Fai Da Noi di Leroy Merlin a Palermo

Nuovo Emporio Fai Da Noi di Leroy Merlin a Palermo. È il frutto della collaborazione con l’Impresa Sociale Incastri Creativi e della direzione scolastica dell’Istituto Comprensivo Giuliana Saladino, all’interno del quale è allestito, in maniera permanente, uno spazio di condivisione e socialità. L’Emporio Fai Da Noi in  via Barisano da Trani 7 è il secondo nel capoluogo siciliano, nasce con il duplice obiettivo di promuovere un impatto positivo sul territorio attraverso la condivisione di beni e di contribuire alla costruzione di una comunità consapevole e inclusiva.

Già diffusi in tutta Italia, gli Empori Fai Da Noi sono luoghi di condivisione di materiale dove le persone o le famiglie in difficoltà che necessitano di effettuare lavori di manutenzione di base, piccole ristrutturazioni o lavori di decorazione possono utilizzare gratuitamente, come presso una biblioteca, gli utensili necessari, oltre a prodotti consumabili (vernice, stucco, lampadine e così via). Quello aperto oggi nel quartiere San Giovanni Apostolo è il secondo Emporio Fai Da Noi che apre nel capoluogo siciliano dopo l’Emporio Albergheria, situato nel quartiere Casalotto, gestito da un’associazione che lavora per la difesa dei diritti, l’integrazione e l’inclusione di rifugiati e richiedenti asilo.

L’Emporio di Palermo si colloca in un contesto di welfare locale complesso nel quartiere San Giovanni Apostolo, noto in precedenza come Cep, che rispecchia le sfide tipiche delle periferie urbane del Sud Italia, caratterizzate da marginalità fisica, economica e sociale. Un’area segnata dal degrado socio-culturale, microcriminalità e disoccupazione, situazione che si è aggravata ulteriormente dalla pandemia. Le istituzioni attive nel quartiere comprendono la scuola, la parrocchia e un’associazione benefica, che rappresentano i punti di riferimento per la comunità. Il quartiere, fondato negli anni Settanta, ha sofferto a lungo la mancanza di servizi di base, ma ha visto anche la nascita di iniziative di auto-organizzazione comunitaria per colmare tali lacune. La scuola svolge un ruolo fondamentale nella lotta all’analfabetismo, tuttavia, la mancanza di interventi istituzionali ha contribuito a mantenere il quartiere in uno stato di abbandono. Il degrado in questo quartiere non si limita alla dimensione economica, ma si estende anche a quella educativa e sociale, con conseguenti impatti anche sul benessere esistenziale e relazionale della popolazione.

“Si tratta di un progetto attraverso il quale rendiamo operativi i principi dell’economia circolare, aumentando il grado di utilizzo dei beni, minimizzando gli sprechi e le perdite attraverso l’economia della condivisione, le attività di rigenerazione e di riutilizzo”, ha spiegato Elisabetta Carollo, Store Leader Leroy Merlin Palermo Forum. “Questa cooperazione è per noi il segno concreto di un rapporto positivo tra la nostra azienda e il territorio. In Leroy Merlin crediamo nell’obiettivo di creare relazioni tra le persone, dove il negozio diventa il punto di incontro capace di attivare processi di rigenerazione del territorio e di sostegno per i cittadini in difficoltà”.

Fakro rivoluziona l’accesso ai tetti piatti con la nuova botola Drl

Fakro | Per un accesso ancora più comodo e sicuro ai tetti piatti, Fakro ha espsto per la prima volta a KlimaHouse 2024 la nuova botola Drl
Fakro | Per un accesso ancora più comodo e sicuro ai tetti piatti, l’azienda ha esposto per la prima volta a KlimaHouse 2024 la nuova botola Drl

Per un accesso ancora più comodo e sicuro ai tetti piatti, Fakro ha esopsto per la prima volta a KlimaHouse 2024 la nuova botola Drl, che può essere abbinata alle scale retrattile dell’azienda, offrendo un accesso ancora più comodo e agevole.

Un serramento innovativo, sicuro e durevole per tetti piatti

Fakro | Per un accesso ancora più comodo e sicuro ai tetti piatti

Si tratta di un serramento per tetti piatti progettato per l’abbinamento con le scale retrattili dell’azienda, in grado di offrire un accesso al tetto ancora più comodo e sicuro.

Presentata ufficialmente durante la kermesse KlimaHouse a Bolzano, Drl è una botola innovativa, studiata per assicurare ottime prestazioni in termini di isolamento e durata nel tempo, oltre che per massimizzare sicurezza e agilità d’uso.

Le caratteristiche del prodotto

Questo prodotto, infatti, è dotato di speciali pistoni a gas in grado non solo di semplificare al massimo le operazioni di apertura e chiusura ma anche di permettere all’anta di bloccarsi in posizione aperta, a 60°.

Al fine di escludere qualsiasi eventualità di chiusura accidentale, è disponibile su richiesta anche il blocco aggiuntivo Zbr, un particolare accessorio in grado di bloccare l’anta aperta ed evitarne lo spostamento (a causa ed esempio di forti raffiche di vento). Alla base del telaio, inoltre, è applicato uno speciale nastro antiscivolo che contribuisce a rendere l’accesso al tetto piatto ancora più agevole.

Caratterizzata da un telaio con profili in Pvc multicamera, riempiti con materiale isolante termico, e dalla presenza di una mirata guarnizione in gomma, la nuova botola garantisce anche eccellenti prestazioni in termini di isolamento termico, assicurando un valore di trasmittanza termica Uw = 0,67 W/m²K.

Fakro presenta la sua nuova botola Del
Fakro | Il prodotto è dotato di speciali pistoni a gas che semplifica le operazioni di apertura e chiusura e che permette all’anta di bloccarsi in posizione aperta, a 60°

Le scale retrattili

Al serramento Drl è possibile abbinare una qualsiasi delle scale retrattili dell’ampia gamma dell’azienda, che propone infatti numerosi modelli, sia in legno che in acciaio: da quelli ad elevate prestazioni termiche (Lwt, Ltd Energy), a quelli ignifughi (Lwf, Lmf) fino anche alle versioni con apertura a forbice (Lst, Led).

Fakro | Al serramento Drl è possibile le scale retrattili, sia in legno che in acciaio

Centri commerciali in ripresa, ma dicembre freddo

centro commerciale

Nel 2023 il trend di ripresa dei centri commerciali, già rilevato nel 2022, si è consolidato ulteriormente, con un miglioramento del 2,4% rispetto all’anno precedente e superiore anche al fatturato 2019 (+1%). I risultati evidenziano un percorso di uscita dal periodo pandemico con segnali positivi per l’anno 2024. Il dato emerge dall’analisi della società di consulenza tra la società di consulenza EY e il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, che analizza mensilmente i trend del settore su un panel di 300 strutture, pari a circa 10 mila punti di vendita.

Dal raffronto del fatturato annuo del 2023 con il 2022 risulta che tutte le categorie merceologiche riportano un andamento in crescita, a esclusione dell’elettronica di consumo, che presenta una flessione del 7,1% e i beni per la casa, con -1,6%. A spingere la crescita è stata certamente l’accelerazione della ristorazione (+15,8%) e della cura della persona e salute (+10,4%), oltre al contribuito positivo dell’attività di servizi (+5,6%), cultura e tempo libero (+3,7%) e l’abbigliamento (+1,9%).

A dicembre 2023, tra i mesi più importanti per l’Industria grazie allo shopping natalizio, l’Osservatorio ha però registrato -0,9% alla voce fatturati, rispetto al 2022, anche se questo risultato è letto come un bilancio positivo, considerando che dicembre 2022 aveva registrato ottime performance e che il dato del 2023 raggiunge gli stessi valori del mese di dicembre 2019 pre-pandemia (-0,1%). Inoltre, il dato fornito dal monitoraggio degli ingressi mostra un +2% rispetto al 2022, mentre resta ancora in negativo (-10,5%) rispetto al 2019.

In ogni caso, si aggiungono i miglioramenti costanti, mese su mese, dell’andamento degli ingressi rispetto al 2022. Il totale 2023 si è chiuso, infatti, con una crescita rispetto al 2022 (+6,8%), che riduce ulteriormente il gap verso il 2019 a -9,2%, e rende possibile prevedere un pieno recupero nel corso del 2024.

Secondo Roberto Zoia, presidente di Cncc «con i dati dei fatturati del 2023 possiamo confermare che i centri commerciali hanno superato la crisi legata alla pandemia, raggiungendo un risultato migliore rispetto al 2019, anno pre-covid. Altro dato altrettanto interessante viene dal raffronto con il 2022, in cui il 2023 segna un ulteriore miglioramento, nonostante l’ultimo trimestre del 2022 avesse registrato dati eccezionali in cui la voglia di ritorno allo shopping era stata più evidente. In generale, nonostante si rilevino risultati diversi tra merceologie, il fatturato 2023 è sicuramente la conferma della validità e dell’apprezzamento da parte dei consumatori del modello centro commerciale. Per quanto riguarda le affluenze, il 2023 è contrassegnato sicuramente da un importante miglioramento, anche se rispetto al 2019 non è ancora stato raggiunto un totale recupero. Alcuni indicatori ci rendono comunque ottimisti per il 2024: per esempio, la ripresa degli ingressi nei cinema, così come la forte performance della ristorazione sono un segnale importante delle nuove tendenze dei visitatori dei centri che contribuiranno sicuramente a raggiungere la frequenza di fruizione di un tempo».

«I segnali incoraggianti sul trend delle vendite dei centri commerciali sono il risultato di una variazione delle abitudini di consumo degli italiani, alla quale i gestori dei centri hanno saputo rispondere, innovando e trasformando il loro prodotto. Nell’ultimo anno è significativa la forte crescita della ristorazione (+15,8%) e della cura della persona (+10,4%), segnale di un consumatore più legato al concetto di benessere, alla ricerca di momenti conviviali e di svago e che trova nel centro commerciale anche una gamma di servizi più ampia e strutturata», aggiunge Marco Daviddi, Strategy & Transactions Managing Partner di EY in Italia.

Cauzioni assicurative in edilizia: tutto per imprese e beneficiari nel 2024

cantieri imprese assicurazioni

Il settore edile, nonostante un previsto rallentamento nel 2024 rispetto alle iniziali attese di crescita, rimane strategico per il Paese, grazie anche alle innovazioni legate ai temi di sostenibilità e transizione energetica.

Proteggere la filiera è fondamentale, e le soluzioni specifiche offerte dal mondo assicurativo sono in grado di restituire una valutazione approfondita e puntuale sul livello di rischio del business di riferimento.

La cauzione assicurativa, pur essendo obbligatoria per gli appalti, offre indubbi vantaggi sia per il contraente che per il beneficiario.

Uno degli aspetti chiave delle cauzioni assicurative è infatti la capacità di gestire i rischi finanziari con maggiore flessibilità rispetto alle tradizionali garanzie bancarie. Le imprese possono utilizzare cauzioni assicurative per proteggersi da perdite o danni derivanti da contratti o transazioni, riducendo al contempo il bisogno di immobilizzare capitali.

Per il beneficiario, la cauzione rappresenta una rassicurazione ulteriore, perché sinonimo di affidabilità finanziaria.

La Compagnia assicurativa, infatti, al fine di rilasciare la cauzione avvia un’approfondita valutazione sul contraente e solo in caso di solidità appurata rilascia la fideiussione.

Negli appalti pubblici, la cauzione provvisoria è necessaria per la partecipazione alla gara, mentre la cauzione definitiva e l’anticipazione garantiscono l’esecuzione del contratto e la prima rata erogata dalla stazione appaltante, per poi concludere con la rata di saldo a lavori ultimati.

Nell’edilizia privata, le cauzioni Legge 210 tutelano invece gli acquirenti che anticipano pagamenti prima della costruzione, consentendo quindi alle imprese di poter beneficiare di anticipi in corso d’opera dagli acquirenti.

In questo contesto affidarsi a una compagnia specializzata come SACE BT consente di abbinare con agilità e velocità di servizio le cauzioni assicurative alle polizze engineering collegate all’appalto di costruzioni o legate alla protezione del cantiere, come la polizza CAR e Postuma decennale che garantiscono la fase costruttiva e quella successiva al termine dei lavori fino a 10 anni dall’ultimazione.cantieri imprese assicurazioni

I 20 anni di UniEdil: per festeggiare ci si allarga verso Nord Ovest

Il presidente di UniEdil | Giuseppe Dellavalle è pronto a festeggiare i 20 anni di attività

Erano quattro amici, proprietari di cinque magazzini, che lavoravano, spesso collaboravano, 20 anni fa all’ombra della Mole Antonelliana.

Ad un certo punto, quasi come naturale evolversi delle cose, hanno deciso di diventare soci in affari e ora sono un consorzio che riunisce 23 distributori con 29 punti vendita: UniEdil. Una scelta che si è dimostrata vincente, perché oggi UniEdil è nel registro dei big della distribuzione edile: una realtà che ha sede a Torino, consolidata non solo in Piemonte, ma punto di riferimento del Nord Ovest, e che negli anni ha sempre puntato a crescere.

Il gruppo ha raggiunto un traguardo importante

I fornitori con cui il consorzio collabora sono prevalentemente produttori di materiali per l’edilizia, ferramenta e, marginalmente, anche aziende del settore del riscaldamento (stufe e pellet) e negli ultimi anni si è registrato un forte sviluppo nel campo delle finiture: ceramiche, parquet ed arredo bagno con importanti investimenti nella realizzazione o nel rinnovamento degli showroom. Insomma, una realtà che mira a essere un punto fermo sia per i produttori di materiali edili sia per gli utenti finali, che intende consolidare i risultati raggiunti puntando su azioni di marketing e commerciali che ne aumentino la visibilità, nonché continuare a erogare a soci e affiliati occasioni di formazione e aggiornamento tecnico-professionale, nonché importanti opportunità di fidelizzazione. La gamma di servizi per la distribuzione edile è ampia e spazia dall’ambito commerciale, gestionale, d’acquisto.

Tagliare un traguardo così importante come il raggiungimento dei 20 anni e una crescita del gruppo così ampia, ha comportato sicuramente impegno e tenacia, alimentati da un fuoco potente: quello della passione per il proprio lavoro, come ha testimoniato il presidente di UniEdil, Giuseppe Dellavalle.

L’intervista al presidente Dellavalle: ecco come è nata UniEdil

Il presidente di UniEdil | Giuseppe Dellavalle è pronto a festeggiare i 20 anni di attività

Domanda. I primi 20 anni sono un grande traguardo: quali sono state le tappe della crescita?

Risposta. Quando abbiamo iniziato eravamo quattro soci con cinque magazzini: Nuova Edilmoderna di Rivoli,  Costruire di Santena e Etercemento e Icos di Torino e Ma Edile di Settimo Torinese.

Tra il 2009 e il 2010 sono entrati come affiliati, e in seguito come soci, altre tre realtà piemontesi molto importanti: i fratelli Marchetti di Rivarolo Canavese, Ediltutto di Bagnolo Piemonte e Edilnol di Biella. Nel 2011 c’è stato un grande passo: UniEdil ha deciso di entrare in Deus, prima come affiliato e, l’anno successivo, proprio per il suo peso e la sua struttura conoscitiva, ne è diventato socio.

UniEdil | La cartina di tutti i punti della distribuzione

Dal 2016 il consiglio di amministrazione UniEdil ha avallato anche una nuova forma di affiliazioni, più snella e meno impegnativa, che ha permesso al gruppo di aumentare la propria compagine, importanza e peso contrattuale. Abbiamo accolto quindi Castaldi Primo di Serravalle Sesia, Eci di Domodossola, Edildora di Villadora, Edilanzo di Lanzo Torinese, Eteretile di Aosta, Cce consorzio del Cunese che conta cinque rivendite, Edilcar di Carrù (Cuneo), Biesse di Sanremo. Nel 2021, Possetti Edilizia di Domodossola, Rebuffo di Ceva, nel 2022 Simpex di Nizza Monferrato, Pirotto di Carcare, Emmetistore di Torino. Per ultimo, da gennaio 2024 Casaletto Edilizia di Volpiano. Siamo un gruppo di 23 partite Iva con 29 punti vendita, con un fatturato in acquisto di 70 milioni di euro realizzato con i fornitori a contratto e il volume d’affare di vendita si aggira attorno ai 200 milioni di euro.

D. Come festeggerete questo anniversario?

R. Con una cena di gala negli spazi della Mole Antonelliana di Torino, simbolo dell’UniEdil, invitando affiliati, soci, rappresentanti e sponsor alla manifestazione. Ci saranno 120 persone, il massimo della capienza possibile. Ci sono tutti i presupposti per una bella serata arricchita dall’esclusività della cornice della mostra dedicata al regista Tim Burton.

La Mole Antonelliana di Torino | UniEdil festeggerà il 20esimo compleanno all’interno della prestigiosa struttura

D. Come vi immaginate da qui a 20 anni?

R. Non so come sarà il mercato, evolve talmente velocemente che è difficile fare previsioni, impossibile al momento prevedere il futuro.

D. Quali sono i vantaggi di far parte del super gruppo Deus?

R. Chiaramente ci ha permesso di avere più respiro a livello nazionale, abbiamo acquisito più forza come gruppo. Oltre che all’esperienza e a spunti per gli affari da apportare nella nostra routine. È stata una grande fortuna, una realtà con la quale condividiamo molto, un’esperienza positiva che ci stimola e a cui cerchiamo di dare il nostro contributo.

D. Parlava di una nuova forma di affiliazione. A che cosa si riferiva?

R. Prima chi entrava lo faceva come socio, adesso i nuovi sono affiliati non hanno diritto di entrare nel cda, che è composto solo dai soci, gli impegni sono inferiori ma i benefici e i vantaggi commerciali sono esattamente gli stessi.

D. La realtà è molto variegata: quali sono stati i principali contributi dei diversi soci che hanno fatto la differenza nel gruppo?

R. Ognuno ha svolto equamente la propria parte: prima eravamo tutti isolati, ognuno nella propria azienda. Studiando le attività di ciascuno, abbiamo portato tutti lo stesso contributo.

D. Attualmente che area coprite? E su quali vorreste espandervi?

R. Abbiamo due punti di rivendita in Liguria, uno in Val d’Aosta e gli altri sparsi in Piemonte. Ovviamente, uno dei nostri principali obiettivi è allargare il numero di affiliati. Il requisito principale però è la serietà e l’affidabilità. Non possiamo permettere che qualcuno mini la credibilità dell’intero Gruppo. Attualmente vorremmo continuare a espanderci nella nostra regione, ma anche in Liguria e Val d’Aosta, dove siamo già presenti. Fondamentale è che non ci siano sovrapposizioni tra i vari componenti del gruppo, proprio per evitare contrasti con cantieri e clienti. Mentre a Torino è già così, nei centri più piccoli cerchiamo di tutelare chi è già affiliato: prima di ammetterne uno nuovo membro chiediamo il permesso dell’affiliato o socio più vicino.

D. Quali aree sono interessanti e appetibili?

R. Tutto quello che è edilizia a noi interessa e lo sviluppo di attività direttamente correlate è uno dei nodi cruciali dello sviluppo delle nostre rivendite.

D. Perché un rivenditore dovrebbe entrare nel vostro gruppo? Quali sono i vantaggi?

R. Ci scambiamo idee, informazioni sulla clientela. L’aggregazione di più magazzini aumenta la quantità degliacquisti e i contratti e i premi vanno in base al fatturato. Essere radicati in Piemonte ci consente di avere unamaggiore conoscenza del territorio. Crediamo fortemente nel mantenimento dell’identità dei nostri affiliati,andando a rafforzarli proprio perché crediamo che una presenza consolidata nella zona sia un valore aggiuntofondamentale. È molto importante che l’affiliato si senta ancora padrone in casa propria e che i suoi clienticontinuino a sentirne la presenza e il supporto di quello che è il loro partner.

D. E poi?

R. Gli altri vantaggi sono l’unità e la trasparenza. Nel nostro consorzio non ci sono filtri: l’affiliato paga una quota annuale e riceve tutti i mesi un report su quanto ritirato, sul premio, e tutto in maniera trasparente. Anche la contrattualistica per noi è fondamentale: tutti devono sapere esattamente quali sono gli accordi con i nostri fornitori. Le nostre riunioni sono sempre aperte a tutte le parti coinvolte: si parla e si discute con tabelle e numeri alla mano. Il coinvolgimento dei nostri affiliati nel lavorare con i fornitori a contratto è una naturale conseguenza del nostro operato. Non c’è nessun vincolo di acquisto, ma tutti hanno sempre incrementato la percentuale di acquisti dei contratti centralizzati, rispetto alla parte contrattualistica individuale. Scambio di informazioni, trasparenza e condivisione sono sempre stati vantaggi da ambo i lati: denotano serietà e fiducia da parte del gruppo verso chi al gruppo si affaccia, dall’altra parte garantiscono le migliori condizioni commerciali che riusciamo ad ottenere.

D. Ci sono molti gruppi che hanno un turn over di associati incredibile: e il vostro?

R. Abbiamo avuto come tutti i gruppi delle uscite, alcune anche importanti, ma abbiamo compensato con ingressi altrettanto consistenti, che ci hanno permesso di mantenere, se non di aumentare, i fatturati globali e il peso del gruppo sul mercato. Chi è uscito l’ha fatto o per progetti indipendenti o per acquisizioni, non sono mai stati dei turn over causati perché non ci si trovava bene. Cerchiamo con tutte le forze di mantenere uno spirito altamente positivo. E tutti, al momento, ce lo riconoscono: il nostro è un ambiente familiare e favorevole.

D. Due pietre miliari sono imprescindibili: digitalizzazione (ordine e listini) e sostenibilità (dell’offerta commerciale), voi che cosa state facendo in questi ambiti?

R. Per quanto riguarda la digitalizzazione: essere in tanti porta ad avere un mix incredibile di sistemi gestionali e amministrativi. Ogni distributore ha il suo e il supporto a livello di gruppo è sempre stato esclusivamente tramite condivisione di esperienze, condivisione di metodologie e di suggerimenti o di referenti. Per la sostenibilità ci ricolleghiamo a quello che ha fatto Deus nel 2023: un convegno incentrato sulla tematica e, quindi, a cascata tutti i vari gruppi affiliati hanno potuto attingere alle varie informazioni e piattaforme presentate durante il convegno. Partendo dai casi di studio, ci siamo resi conto che manca la misurabilità di quello che stiamo facendo, ma stiamo tutti cercando di andare verso questa direzione. Anche perché il mercato lo richiede e, a livello commerciale, stiamo cercando di offrire prodotti ecosostenibili e bio, un’azione automatica. Dai risparmi energetici, all’illuminazione, al recupero delle acque.

D. Come stanno andando le vendite nel periodo post bonus? I materiali isolanti stanno scendendo a livello di volumi e fatturato?

R. L’anno scorso abbiamo lavorato parecchio, nonostante le previsioni non fossero rosee, mantenendoci sui livelli del 2022 come fatturato, pur avendo qualche prezzo in calo. Da gennaio non sono così ottimista: ci sono tutti i sintomi di un calo drastico per quanto riguarda i materiali isolanti inerenti i cappotti, telai, intonaci e pitture.

D. A fronte di un calo del mercato degli isolanti e accessori, il mercato delle costruzioni a secco è in crescita. Ci sono dei segmenti che, invece, mantengono o hanno prospettive di crescita nella vostra zona?

R. Secondo me, no. Le nuove costruzioni, con il prezzo che ha raggiunto il materiale e con il costo dei mutui, andranno in crisi. Noi non possiamo vivere solo sulle ristrutturazioni. Non sono mai stato un pessimista, ma non vedo così bene il futuro.

D. Quali sono i prodotti che stanno andando di più in questo periodo?

R. Dopo il boom degli isolanti ci stiamo facendo tutti questa domanda. Bisogna capire se nel mondo delle finiture c’è una crescita. Questo è sicuramente un tema che tutti stiamo sviluppando e qualcuno sta lavorando bene sui sistemi a secco e anche sulla parte impiantistica e sulle energie rinnovabili, anche se per noi è un altro terreno. Dovrebbe entrare nel gruppo qualcuno che abbia le competenze giuste.

D. Gli showroom sono sempre più importanti: su 29 punti vendita quanti ne avete?

R. Tra piastrelle, parquet e sanitari lo showroom ce l’hanno quasi tutti. Impossibile farne a meno.

D. Come gestite il processo di fatturazione?

R. Non gestiamo un processo di fatturazione centralizzata, ognuno ha la propria.

D. Oltre ai servizi elencati, ne fornite di aggiuntivi? O se pensate di aggiungere qualcosa?

R. Offriamo un supporto tradizionale. Il nostro responsabile stipula contratti con 160 aziende, tra Deus e UniEdil, con cui gli affiliati possono attingere a prezzi interessanti, oltre al raggiungimento del premio. In cantiere, a breve, verrà svolta una formazione per gli associati.

D. Come viene curata la formazione per gli associati?

R. Stiamo sviluppando un calendario di formazione insieme ai nostri partner più importanti, dove verranno istituite delle date esclusive per i vari gruppi appartenenti a Deus. Ogni fornitore ci darà delle date divise per gruppi nelle varie aree geografiche. Questo sarà un bel servizio per riuscire a coinvolgere proprio tutti, specialmente chi fa parte dell’area commerciale, acquisti e gestionale. Non ci sono segmenti sui quali puntiamo di più: saranno trattati argomenti con uno spettro molto ampio con tutti i nostri partner principali. Vogliamo raggruppare le attività che svolgono autonomamente, raccogliere tutte le principali informazioni e metterle a disposizione dei vari associati, svolgendo il ruolo di contenitore, così da riuscire a connettere e aiutare proprio tutti.

D. Che cosa chiedete oggi ai fornitori? Oltre al prezzo, ovviamente.

R. Di rispettare le nostre zone, perché purtroppo parecchi di loro diventano i peggiori concorrenti. Vanno dai nostri clienti, fanno prezzi come i nostri o addirittura più bassi. Tuttavia, cerchiamo sempre di rispettare il fornitore che rispetta noi, che ci da modo di lavorare bene. È un problema antico, che esiste da sempre: solo facendo massa tutti insieme i distributori possono diventare più forti in queste situazioni. Se scontentano un nostro affiliato, di riflesso lo fanno con gli altri 29.

D. Che cosa vi sentite chiedere più spesso dai fornitori?

R. Di solito ci chiedono la quantità, pagamenti puntuali, che però sono scontati e, forse, una maggior conoscenza dei prodotti. Motivo per il quale è importante la formazione. Anche il privato che viene a comprare chiede una scheda dettagliata.

D. Un messaggio ai rivenditori della vostra zona, potenziali ingressi nel vostro gruppo: che cosa desiderate dire loro?

R. Per fortuna ci conoscono, abbiamo la credibilità. Siamo tutte realtà serie: facciamo rete per essere sempre più forti.

Shopping Mapei in Arabia: acquisita Bitumat

Il sito produttivo di Mapei a Dubai
Il sito produttivo di Mapei a Dubai

Shopping di Mapei in Arabia Saudita. Il gruppo italiano ha acquistato il produttore di sistemi impermeabilizzanti Bitumat: una mossa che consente di raddoppiare le proprie dimensioni nell’area mediorientale. Bitumat conta su 220 addetti e ha un fatturato di 70 milioni. L’attività è basata su due siti produttivi, a cui a breve Mapei ne aggiungerà in Arabia Saudita un altro: un impianto di additivi per calcestruzzo. Nell’area mediorientale Mapei è già presente da 15 anni con un impianto a Dubai. Un’operazione importante, quella del gruppo, anche in vista delle tante opere in programma, come The Line, una città lineare di oltre 170 chilometri, oppure gli investimenti turistici tra le montagne dell’area, oppure Oxagon, città industriale galleggiante sul Mar Rosso, una linea ferroviaria di alta velocità, senza contare Expo 2030.

«Il Medio Oriente presenta un forte tasso di crescita e in particolare in Arabia Saudita vediamo nel concreto gli effetti della scelta di diversificare dal mondo degli idrocarburi per realizzare grandi investimenti in opere residenziali e grandi infrastrutture» è il commento di  dell’ad Veronica Squinzi.

L’operazione ha portato gli addetti del gruppo Mapei in Medio Oriente oltre quota 500. L’obiettivo è rafforzarsi in una delle zone a maggior crescita per l’azienda, con un aumento dei ricavi di quasi 40 punti nel 2022 e uno sviluppo quasi doppio rispetto alla media. Sul totale del fatturato del gruppo, però, il business in Medio Oriente pesa ancora poco, circa il 2%: un buon motivo per crescere.

«Questa acquisizione ci consente in effetti di rafforzarci nell’area e partecipare in modo sempre più attivo al programma di sviluppo Vision 2030, che prevede la realizzazione di progetti infrastrutturali, turistici, residenziali e di intrattenimento in tutto il Paese in vista anche dei Giochi invernali asiatici del 2028 e dei mondiali di calcio del 2034», aggiunge Marco Squinzi, amministratore delegato del gruppo.

Con questa acquisizione Mapei supera il centinaio di consociate in 57 Paesi, con 97 siti produttivi. Nei soli primi due mesi del 2024 Mapei ha acquisito anche un sito produttivo in Danimarca e una Pmi (Diaplas) in Canada.

Berner compie mezzo secolo di storia: innovazione e nuovi obiettivi

Berner compie mezzo secolo di storia e festeggia tra innovazione e obiettivi

Berner compie mezzo secolo di storia e ha deciso di festeggiare questi anni operatività tra innovazione e nuovi obiettivi: dal 1974 l’azienda è infatti presente nei settori di artigianato, mobility e industria, riuscendo a consolidare la sua posizione come leader nel settore chimico, specializzata nel B2B in Europa.

Berner compie mezzo secolo di storia e decide di festeggiare tra innovazione e nuovi obiettivi

La missione aziendale si concretizza nella strategia omnicanale che punta sulla centralità assoluta del cliente.

L’azienda promuove un modello di business in cui le competenze professionali vengono completamente dedicate ai clienti, i quali sono al centro di tutte le attività quotidiane della realtà B2B.

Inoltre, l’azienda è certificata Iso 9001:2015 e si impegna costantemente a mantenere gli standard più elevati in termini di qualità, innovazione e soddisfazione.

L’obiettivo primario è rispondere rapidamente e in maniera mirata alle specifiche esigenze, instaurando un rapporto di fiducia solido e duraturo che si basa su differenti punti di contatto: più di 500 consulenti di vendita in tutto il territorio nazionale, un webshop dove poter effettuare i propri acquisti in autonomia con spedizioni veloci, un servizio clienti attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, negozi fisici, un servizio di e-procurement, e un servizio specifico di vendite telefoniche.

I traguardi raggiunti costituiscono l’energia per il futuro, l’onestà e la concretezza della parola data sono fondamentali nelle relazioni con i clienti, il senso di responsabilità spinge l’azienda a creare prodotti innovativi rispettosi dell’ambiente.

La filiale italiana, in armonia con la filosofia di gruppo, si impegna a pensare e ad agire con diligenza, mantenendo una stretta coerenza con i valori che sono alla base della sua storia di successo. Con una squadra di oltre 800 professionisti altamente qualificati, si continua a offrire soluzioni innovative e personalizzate nei settori Artigianato (edilizia, legno, metallo), Mobility (auto, veicoli industriali) e Industria (manutenzione industriale).

Marco Baroni, Amministratore Delegato di Berner e Regional Senior Vice President della Regione Sud-Est del Gruppo Berner

Marco Baroni | Amministratore Delegato Berner e Regional Senior Vice President Regione Sud-Est

«In questo cinquantesimo anniversario ringrazio a nome di Berner Italia tutti i nostri clienti, che ogni giorno ci scelgono e decidono di affidarsi a noi. Un grazie anche ai nostri partner e ai collaboratori che quotidianamente, con un forte senso di responsabilità e un grande spirito di squadra, sostengono con dedizione la crescita e lo sviluppo dell’azienda, garantendo sempre alti standard qualitativi e impegnandosi a soddisfare tutte le esigenze dei nostri clienti».

Leroy Merlin inaugura gli showroom di quartiere: a Trapani tutto per il bagno

Leroy Merlin ha aperto il suo quarto showroom in Sicilia, a Trapani, dove c'è tutto per il bagno

Leroy Merlin ha aperto Showroom Bagno, il suo primo negozio di prossimità a Trapani, in via San Giovanni Bosco: una shopping experience a 360 gradi in un negozio su due livelli di 190 metri quadrati.

Leroy Merlin ha aperto il suo quarto showroom in Sicilia, a Trapani, dove c’è tutto per il bagno

Il nuovo showroom Bagno con il vero Sicilian style

A caratterizzare il nuovo punto vendita, la scelta di proporre un vero Sicilian style, attraverso una gamma di prodotti locali che rappresentano il territorio: piastrelle e rivestimenti che sono un vero e proprio omaggio ai colori e alle forme siciliane.

Con questo nuovo showroom, Leroy Merlin vuole portare nella città siciliana un nuovo format di esposizione e di shopping experience, accompagnando il cliente dall’ideazione del progetto fino alla sua realizzazione finale attraverso la consulenza di esperti e personale qualificato a pochi passi da casa.

All’interno del nuovo store sarà possibile trovare anche ambienti ispirazionali, prodotti in esclusiva e in anteprima per scovare quell’idea che rende unico il suo progetto.

Il corner dedicato ad Arky

Dopo le aperture di Roma, Milano e Firenze, è il quarto store monobisogno, il format cittadino dedicato a singole categorie di prodotto, nello specifico bagno, pavimenti e rivestimenti, che l’azienda ha lanciato dallo scorso giugno.

Anche a Trapani, come negli altri showroom, è presente il corner dedicato ad Arky, il servizio di ristrutturazione che mette a disposizione dei clienti un architetto dedicato per seguire tutte le fasi del progetto, dall’idea alla realizzazione finale. Un vero e proprio punto di incontro tra la figura dell’architetto e il cliente.

Francesco Sanfilippo | Store leader Trapani

«Consulenza personalizzata, capacità di andare incontro alle esigenze di tutti i nostri clienti, servizi chiavi in mano: sono questi i punti di forza del nostro nuovo Showroom Bagno con cui vogliamo offrire ai trapanesi una nuova shopping experience, che ci permetta di essere riconosciuti come il brand di riferimento per il relooking del bagno da tutti i nuovi potenziali clienti. Coinvolgendo i migliori talenti che abbiamo selezionato per lo store, proponiamo una modalità di acquisto basata soprattutto su appuntamento, per far sì che il cliente abbia il giusto tempo per pensare a come realizzare al meglio il suo progetto e, allo stesso tempo, permettere ai nostri esperti di dedicarsi loro in maniera esclusiva».

Mapei guarda al futuro e costruisce grazie a Planitop le prime case… stampate in 3D

Mapei ha giocato un ruolo fondamentale con la sua malta/inchiostro per un progetto molto importante: grazie a Planitop 3D, si è potuto realizzare la costruzione delle prime case stampate in 3D, per Habitat for Humanity

Leader mondiale nei prodotti per l’edilizia, Mapei ha giocato un ruolo fondamentale con la sua malta/inchiostro per un progetto molto importante: grazie a Planitop 3D, si è potuto realizzare la costruzione delle prime case stampate in 3D, per Habitat for Humanity, associazione americana di Newport News, in Virginia, che si occupa di chi ha più bisogno.

Un progetto tecnologicamente avanzato per fare del bene

Mapei ha giocato un ruolo fondamentale con la sua malta/inchiostro per un progetto molto importante: grazie a Planitop 3D, si è potuto realizzare la costruzione delle prime case stampate in 3D, per Habitat for Humanity

L’organizzazione no profit statunitense aiuta le comunità in tutto il mondo a costruire o migliorare le proprie abitazioni, è la promotrice di questo progetto innovativo, realizzato in collaborazione con Alquist 3D e alimentato dalla tecnologia di stampa 3D di Black Buffalo 3D Corporation che ha sviluppato Planitop 3D con Mapei Corporation, la filiale statunitense dell’azienda.

Si tratta di un significativo salto di qualità nell’applicazione di metodologie costruttive innovative.

Una malta/inchiostro all’avanguardia

Planitop 3D, la malta/inchiostro all’avanguardia di Mapei, ha svolto un ruolo centrale nel successo del progetto. Questo materiale avanzato, certificato per le sue prestazioni e adattabilità senza pari, ha facilitato la costruzione efficiente e precisa delle case di Habitat for Humanity.

La conformità di Planitop 3D con l’International Code Council Evaluation Service (ICC-ES) per le pareti strutturali, ICC-ES AC509, dimostra l’attenzione particolare di Mapei alle tecnologie, per continuare a stabilire nuovi standard nel settore delle costruzioni, offrendo il suo contributo allo sviluppo di soluzioni abitative sostenibili ed efficienti.

Presenti anche le vernici Elastocolor

Il completamento delle prime case stampate in 3D a Newport News è un traguardo importante e Mapei si congratula di cuore con le due famiglie che ora iniziano un nuovo capitolo della loro vita all’interno di queste innovative abitazioni.

Il progetto sottolinea l’impegno costante dell’azienda nel sostenere iniziative volte allo sviluppo delle comunità in tutto il mondo.

Per aggiungere un ulteriore livello di protezione e di estetica alle abitazioni, entrambe le strutture sono state rivestite con le vernici Elastocolor di Mapei. Questi rivestimenti di qualità non solo migliorano la resistenza agli agenti atmosferici delle superfici esterne, ma consentono anche di ottenere una finitura personalizzata e di grande impatto visivo.

Mapei ha giocato un ruolo fondamentale con la sua malta/inchiostro per un progetto molto importante: grazie a Planitop 3D, si è potuto realizzare la costruzione delle prime case stampate in 3D, per Habitat for Humanity
La malta/inchiostro Planitop 3D, con la quale si è potuto realizzare la costruzione delle prime case stampate in 3D
La malta/inchiostro Planitop 3D, con la quale si è potuto realizzare la costruzione delle prime case stampate in 3D

Hörmann ThermoCarbon, nuove soluzioni chiusure ma aperte all’ambiente

Hormann
Il portoncino Thermoplan Hybrid esposto a Klimahouse

Hörmann specializzata in chiusure presenterà a Klimahouse soluzioni come ThermoCarbon, che vanta un valore di trasmittanza termica fino a 0,47 W/(m²xK) ed è idonea per le case passive e a bilancio energetico positivo. In mostra anche casette da giardino.

Al Klimahouse 2024 sarà presente anche Hörmann con il suo top di gamma per l’efficienza energetica e con alcune soluzioni per l’outdoor. Far sentire la propria voce sull’importante tema di un’edilizia più sostenibile per l’azienda è diventata una mission a cui non possono rinunciare, tanto che il team di Ricerca & Sviluppo è ogni giorno al lavoro per progettare
soluzioni sempre più avanzate.

Big europeo nel settore delle chiusure, l’impresa presenterà all’imminente edizione di Klimahouse una serie di prodotti particolarmente performanti proprio in termini di isolamento termico e contenimento dei consumi energetici di abitazioni ed edifici in genere.

Il Gruppo Hörmann, infatti, progetta, produce e commercializza porte, porte da garage, chiusure per l’industria e la logistica, tecnologie di carico-scarico, soluzioni antincendio, automazioni soluzioni per il deposito outdoor e sistemi per il controllo veicolare degli accessi.

Fondato nel 1935, il Gruppo è leader di settore in Europa, e la sede è in Italia dal 1990. Tanto è stato fatto e tanto ancora è da fare, come testimonierà la loro presenza all’importante fiera.

Hormann
Una delle cassette da giardino prodotte dall’azienda

Capacità di isolamento

Alla kermesse, che avrà luogo a Bolzano dal 31 gennaio al 3 febbraio, Hörmann esporrà innanzitutto all’interno dell’area dedicata (settore C, stand 18/52) la sua porta d’ingresso top di gamma quanto a coibentazione termica: ThermoCarbon.

Questa chiusura presenta un valore di trasmittanza termica fino a 0,47 W/(m²xK) ed è per questo una soluzione per le case passive e a bilancio energetico positivo che producono più energia di quanta ne utilizzino.

Con ThermoCarbon addirittura, il requisito di 0,8 W/ (m²xK), richiesto alle porte d’ingresso delle case passive, viene superato di quasi il doppio.

Tale prestazione al vertice è resa possibile dal battente in alluminio a filo della superficie spesso 100 millimetri, dotato di un pannello di riempimento in schiuma rigida in poliuretano a piena superficie e di un profilo composito alloggiato all’interno.

A Klimahouse i visitatori potranno inoltre vedere il portoncino ThermoPlan Hybrid, le cui  rilevanti performance tecniche sono state riconosciute anche dal prestigioso Sigillo Prodotto Qualità assegnato dall’Agenzia CasaClima, e la porta da garage Lpu 67 Thermo, con doppia parete, elementi a taglio termico con uno spessore di 67 mm, doppia guarnizione e un valore di isolamento termico pari a 0,92 W/(m²∙K), valorizzata dall’esclusiva finitura Duragrain Individual, che consente un aspetto estetico personalizzato  e di sicuro impatto visivo: tale finitura offre infatti la possibilità di vestire il manto della chiusura in modo assolutamente unico, vale a dire con foto o motivi a piacere.

La linea outdoor

A Bolzano, Hörmann porterà poi alcune soluzioni relative alle due linee outdoor e sistemi di controllo degli accessi.

Per quanto riguarda la prima, saranno esposte le casette da giardino e le legnaie Berry in lamiera d’acciaio zincata a caldo, assieme a una funzionale novità: il cassone, progettato per riporre oggetti di vario tipo, utili negli spazi esterni.

Relativamente ai sistemi di controllo degli accessi, in fiera si potranno infine vedere alcuni nuovi dissuasori automatici, appartenenti alla Security Line proposta dall’azienda e ideali per l’ambito residenziale.

di Alice Fugazza

Su Lattoneria il 2024 dei metalli, il dopo superbonus e il mondo dei coils

Metalli incandescenti, o freddi come l’acciaio? Per chi lavora nel mondo della lattoneria il prezzo della materia prima non è secondario. Ma, attenzione: i metalli non sono tutti uguali e il 2024 si prospetta attraversato da correnti ad alta tensione. Al mercato di rame, alluminio & company, il nuovo numero di Lattoneria dedica un articolo di scenario, per cercare di scrutare attraverso la nebbia delle quotazioni internazionali.

Il periodico dell’associazione Pile realizzato da Virginia Gambino Editore torna agli abbonati anche con un altro articolo interessante: il dopo-superbonus. Il fenomeno deflagrante che ha spinto l’edilizia negli ultimi anni è destinato alla polvere degli archivi? Oppure il processo di riqualificazione iniziato è destinato a ridimensionarsi, ma non a morire? Dall’analisi scaturiscono considerazioni interessanti. Sempre su questo versante, i lettori troveranno stimolanti le considerazioni del Cresme, accreditato centro di ricerca, sull’evoluzione del mercato delle costruzioni.

I lattonieri, come tutto il mondo produttivo, si trovano alle prese con la transizione green. Ma che cosa significa per la professione? La risposta può arrivare anche da eventi come il Klimahouse, dove le tecniche di costruzione sono inquadrate nell’ottica della sostenibilità: Lattoneria, per questo, offre un’anteprima di quello che si può trovare nella Fiera di Bolzano. Ancora: accanto a tanti articoli che percorrono realizzazioni innovative nel campo della lattoneria, la rivista offre su questo numero un focus sulle soluzioni legate all’utilizzo dei coils, una delle specialità per i professionisti del settore. E un motivo in più per non perdere il nuovo numero di Lattoneria.

Lattoneria gennaio 2024

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Xella, sostenibilità e salubrità con i blocchi Ytong

Ytong
Prodotti in calcestruzzo Climagold e Climaplus

Con i blocchi Ytong prodotti in calcestruzzo aerato autoclavato Climagold e Climaplus è possibile realizzare murature esterne di tamponamento a elevate prestazioni energetiche, senza cappotto, ottimizzando tempi e costi.

Xella Italia sarà presente all’edizione 2024 di Klimahouse (Padiglione AB – Stand B06/28) per continuare a diffondere e condividere la cultura dell’edilizia sostenibile che da sempre porta avanti con azioni concrete e soluzioni costruttive uniche.

Oggi Xella è un gruppo industriale di livello mondiale e proprio quest’anno ha celebrato il centenario dell’invenzione del calcestruzzo aerato autoclavato con eventi in tutto il mondo. L’impegno di Xella in ottica di sostenibilità punta sempre a nuovi obiettivi.

Oltre alla sistematizzazione dei processi di recupero e reimmissione nel ciclo produttivo degli scarti di lavorazione, l’azienda sta mettendo a punto un sistema che prevede il ritiro e il riuso degli scarti di posa in cantiere, per spingersi ancora più avanti nel processo di circolarità del prodotto.

Xella
Il blocco Ytong in Caa è stato scelto per la costruzione del nuovo ospedale di Taranto

Assorbe co2

Il blocco Ytong in calcestruzzo aerato autoclavato è prodotto con materie prime naturali e presenta straordinarie proprietà di resistenza, isolamento termico, traspirabilità, l’insensibilità all’umidità e resistenza al fuoco (Euroclasse A1, incombustibile), per un’edilizia sempre più vicina e attenta al benessere dell’uomo e del costruire sostenibile, abbattendo al tempo stesso consumi ed emissioni.

Il calcestruzzo aerato autoclavato è dotato di una capacità meno nota, ma davvero straordinaria: sottrae CO2 all’ambiente nel corso del suo ciclo di vita in opera, catturandola all’interno della sua struttura senza più rilasciarla.

Come dimostrato scientificamente da uno studio specifico del 2022, condotto dal centro di ricerca Xella in Germania, il calcestruzzo aerato autoclavato (Caa), grazie alla sua natura cristallina, è in grado di assorbire e imprigionare anidride carbonica nella sua struttura, fino a 70 chilogrammi per metro cubo, in maniera simile a quanto fa il legno, ma senza rilasciare tali molecole nemmeno a fine vita, dando un originale contributo per contrastare l’effetto serra.

Cappotto superfluo

I blocchi Ytong esprimono in maniera evidente la loro unicità nell’impiego come tamponamento delle facciate, per pareti monostrato perfettamente isolate senza dover prevedere ulteriori interventi di coibentazione.

Con i blocchi Climagold e Climaplus è possibile realizzare murature esterne di tamponamento a elevate prestazioni energetiche, con una lavorazione semplice, rapida e senza ricorrere a molteplici materiali.

Per grandi progetti

Queste proprietà uniche di sostenibilità, contributo all’efficienza energetica, assorbimento della CO2, salubrità e traspirabilità rendono Ytong il sistema costruttivo ideale e apprezzato sia in ambito residenziale, dai piccoli lotti ai grandi progetti, sia per interventi di recupero e rigenerazione urbana dove l’attenzione alla sostenibilità è un elemento prioritario, e ancor più in edifici di comunità come scuole e ospedali, che rientrano nell’ambito degli interventi edilizi finanziabili con i fondi del Pnrr.

Inoltre, in questi ambiti di applicazione, edilizia scolastica, sanitaria, ricettiva e pubblica, le caratteristiche di sicurezza antisismica, la resistenza al fuoco, il comfort ambientale e i ridotti costi di manutenzione degli edifici sono prioritarie e la scelta di Ytong risulta sicuramente vincente.

Xella
Posa dei blocchi Ytong per pareti monostrato isolate per l’ospedale di Taranto

Le novità 2024

Xella presenta a Klimahouse anche l’ampliamento del proprio portafoglio prodotti a completamento della gamma Ytong e Multipor con le soluzioni a marchio Thrakon: una serie completa di impermeabilizzanti, adesivi e prodotti di finitura e pitture di altissima qualità, ideali per essere abbinati con i materiali costruttivi in Caa per edifici efficienti, traspiranti, sostenibili ed esteticamente ricercati.

di Paolo Caliari