La linea di rivestimenti impermeabili in bitume distillato polimero Xfire vanta resistenza al fuoco, ma anche applicabilità e durabilità. La gamma, che è certificata Broof (t2), si completa con versioni antigrandine e antiradice.
In Italia la prevenzione degli incendi negli edifici ha assunto un ruolo di primaria importanza. Il decreto del ministero dell’Interno del 30 marzo 2022 ha introdotto la Regola Tecnica Verticale 13 come integrazione al Codice di Prevenzione Incendi, concentrandosi sull’involucro degli edifici civili.
Inoltre, in un contesto in cui l’installazione di impianti fotovoltaici è in costante crescita e gli eventi meteorologici estremi rappresentano una minaccia sempre più concreta, la necessità di garantire prestazioni elevate e durabilità nei sistemi di impermeabilizzazione è prioritaria.
Diverse esigenze
Per affrontare le crescenti esigenze di protezione dal fuoco in caso di incendio negli edifici, Polyglass ha sviluppato la linea di membrane impermeabili in bitume distillato polimero Xfire.
Una gamma di prodotti che soddisfano tutte le esigenze di progettazione e applicazione, migliorando le prestazioni dei materiali sia in termini di resistenza al fuoco che di applicabilità e durabilità.
La linea Xfire si adatta a varie esigenze di progettazione, comprese le coperture zavorrate con ghiaia o pavimentazioni galleggianti.
I vantaggi
Tutti i prodotti della linea Xfire sono certificati Broof (t2) per la massima protezione dal fuoco e rientrano nella Classe S secondo i requisiti prestazionali previsti dal Codice di Pratica Iglae.
Le prestazioni antincendio sono migliorate e più efficaci nel contrasto alla propagazione del fuoco esterno rispetto alle membrane antifuoco tradizionali.
In più, i prodotti vantano una migliorata applicabilità e la loro durabilità contribuisce all’allungamento della vita utile della copertura. La gamma si completa anche con versioni antigrandine (secondo la norma Uni En 13583: 2012) e antiradice.
Inaugurazioen stabilimento Rototec a Sant'angelo in Vado
Rototec, specializzata in prodotti in polietilene per depurare gli scarichi e nel recupero e stoccaggio dei fluidi, ha inaugurato un nuovo stabilimento a Sant’Angelo in Vado (Pesaro Urbino). E vuole accelerare sulla sostenibilità.
Specializzata nella realizzazione di prodotti in polietilene per la depurazione delle acque reflue e nel recupero e stoccaggio delle acque, Rototec (System Group) ha recentemente inaugurato un nuovo polo produttivo a Sant’Angelo in Vado (Pesaro Urbino).
Il nuovo stabilimento rappresenta una manifestazione tangibile dell’impegno dell’azienda verso l’innovazione e un investimento strategico nel contesto socioeconomico locale.
Il nuovo stabilimento Rototec a Sant’angelo in Vado
Macchine top
Il nuovo polo produttivo di Sant’Angelo in Vado nasce dalla conversione di uno stabile obsoleto in una struttura all’avanguardia, che ha permesso di creare nuove opportunità lavorative e valorizzare l’eredità industriale locale.
A livello tecnologico lo stabilimento è dotato di nuove macchine di stampaggio rotazionale, tra cui la Shuttle 6500, una delle più grandi presenti in Italia.
Questa macchina permetterà di realizzare monoblocchi di dimensioni considerevoli, come Mega e Maxitank, con diametri pari a 2,5 e 3 metri, e di espandere la capacità produttiva dell’azienda, pronta a ulteriori investimenti nel settore della gestione delle risorse idriche e della protezione ambientale.
Depurazione
Nata 23 anni fa all’interno di System Group, che opera dagli anni Ottanta nella produzione di sistemi completi di canalizzazione e oggi diventato un colosso industriale di cui fanno parte 19 aziende, Rototec rappresenta l’incarnazione della sinergia imprenditoriale tra le famiglie Boscarini e Falconi.
Una collaborazione che ha dato vita a un’entità specializzata, che si distingue per la sua marcata inclinazione verso la sostenibilità ambientale.
«Contribuendo alla depurazione delle acque e al contenimento dei consumi vogliamo garantire un futuro ambientalmente sostenibile» dichiarano dall’azienda che, preservando il bene più prezioso del pianeta, l’acqua, punta a guidare il cambiamento verso modelli di gestione delle risorse più green e responsabile.
Rexpol house è la piattaforma che riunisce prodotti e soluzioni tecniche dell’azienda. Obiettivo: soddisfare tutte le necessità, dalle fondazioni al tetto, con materiali innovativi, come le lastre spideRex K8 e Labyrint e il cappotto sismoresistente sismaRex.
Storica realtà impegnata nel settore dell’edilizia, Rexpol ha sempre prestato particolare attenzione alla sostenibilità ambientale delle proprie soluzioni. A testimonianza di questa dedizione, nel 2015 l’azienda ha ottenuto, tra le prime in Italia, l’etichetta ambientale di prodotto Epd (Dichiarazione Ambientale di Prodotto) per tutti i suoi prodotti.
Un risultato importante, propedeutico al riconoscimento di status di piattaforma autorizzata per il trattamento e il riciclo degli imballaggi postconsumo Peps, che ha permesso di garantire a tutta la sua produzione la conformità al Decreto Criteri Ambientali Minimi (Cam).
I dati tecnici
Nata con lo scopo di riunire le varie soluzioni sviluppate da Rexpol in un unico e completo sistema casa, Rexpol house rappresenta la piattaforma in cui i prodotti e le soluzioni tecniche dell’azienda trovano la loro naturale collocazione.
Il sistema casa Rexpol house mira a soddisfare tutte le necessità applicative di un edificio, partendo dalle fondazioni fino al tetto, dando maggior visibilità ai prodotti innovativi, come le lastre per sistemi a cappotto spideRex K8 e Labyrint.
Le due soluzioni hanno innovato il concetto di isolamento termico a cappotto degli edifici, grazie a caratteristiche prestazionali d’eccellenza: la classificazione di reazione al fuoco B s1 d0, che rappresenta il massimo livello ottenibile dai sistemi a cappotto con isolanti di origine organica, ha superato le severe prove relative alla propagazione del fuoco in facciata effettuate in scala reale; inoltre la resistenza all’impatto (3 J e 10 J) classificata come «categoria d’uso I» è superiore a quanto raggiunto dai sistemi cappotto tradizionali con semplice rasatura, spesso inadatti a fronteggiare le conseguenze dei cambiamenti climatici, come le forti grandinate.
lastre spideRex K8
Per il consolidamento
Lo sviluppo di tecnologie in grado di coniugare contestualmente performance termiche e sismiche rappresenta una necessità alla quale il gruppo industriale di Santa Maria di Sala (Venezia) ha dato risposte differenziate a seconda della tipologia di intervento, ottimizzando le fasi di posa in opera e azzerando i disagi per i residenti.
Conforme allo storico slogan «Un solo prodotto, una sola posa, tanti risultati», Rexpol ha introdotto alcuni accorgimenti tecnici ai sistemi spideRex K8 e Labyrint affinché assolvessero alla funzione di antiribaltamento degli elementi strutturali secondari degli edifici a telaio.
Sempre attenta alle esigenze provenienti dal mercato, l’azienda ha sviluppato inoltre il sistema costruttivo Icf Rexconcrete, costituito da elementi cassero modulari isolanti per la realizzazione di edifici sismoresistenti, che velocizza le principali fasi di cantiere minimizzando lo scarto.
Il sistema Icf Sismarex per la riqualificazione di una scuola
Resistenza sismica
Il cuore del sistema cappotto sismoresistente sismaRex è rappresentato dalla lastra brevettata in polistirene espanso sinterizzato con grafite, a densità differenziata, con rete tridimensionale inglobata nello spessore della stessa che, mediante opportuni fissaggi meccanici, funge da cassero termoisolante monoparete, in grado di fronteggiare le sollecitazioni proprie delle operazioni di riempimento del materiale strutturale colato nell’intercapedine.
Il sistema sismaRex permette l’innalzamento del livello di sicurezza sismica e contemporaneamente il miglioramento delle performance termiche degli edifici in muratura portante, risultando pratico, veloce, sicuro tanto da soddisfare le diverse esigenze progettuali. Nella configurazione Icf sismaRex, il sistema può essere impiegato per migliorare o adeguare sismicamente anche gli edifici esistenti.
L’azienda T2D ha brevettato il sistema Tris, un sandwich di laterizio e materiale isolante Neopor, che può sostituire il tradizionale cappotto, con massime prestazioni in termini di comfort, durabilità e di resistenza al fuoco. E per l’anno prossimo arriva il primo bilancio di sostenibilità.
Laterizi boom. Dopo stagioni di torpore, o peggio ancora di mercato in discesa, negli ultimi anni le vendite di materiale ricavato dalla terracotta sono decollate, con incrementi a due cifre. Ma c’è laterizio e laterizio.
Spesso il grande pubblico, qualche volta anche i rivenditori, tendono a classificare allo stesso modo tutti i materiali che, visti a qualche metro di distanza, si assomigliano. Anche se, in realtà, non sono uguali e neppure equivalenti. Insomma, niente di più errato, come dimostra il caso di quelle imprese che hanno deciso di puntare sull’innovazione del materiale edile più antico del mondo. Come T2D.
Specializzazione
Alberto Colleoni, Ceo T2D
Il gruppo, nato nel 2017 dalla unione di marchi storici come Toppetti, Fornaci di Masserano e Donati Laterizi, ha stabilimenti in tre regioni (Piemonte, Toscana e Umbria) e riesce così a coprire l’intero territorio italiano. Con un obiettivo dichiarato fin dal principio: puntare su qualità e prestazioni dei prodotti piuttosto che su dimensione e capacità produttiva.
Tra l’altro, la diversa dislocazione degli stabilimenti ha favorito una naturale specializzazione delle produzioni in base alle esigenze locali. Per esempio, a Masserano, nel Biellese, la produzione è centrata sulle prestazioni termiche. A Livorno il focus è sulle soluzioni massive per i climi più caldi, mentre a Todi l’attenzione è da sempre sui prodotti antisismici.
Ne scaturiscono sistemi costruttivi come Tris, il monoblocco preassemblato ad elevatissime prestazioni termiche, la Linea Acustica, ideale come divisorio tra unità abitative distinte, o la Muratura Armata 2.0, in grado di garantire la massima sicurezza per le zone ad elevato rischio sismico.
Supporto
Il goal di T2D, però, non è produrre solo materiali, ma proporre interi sistemi costruttivi in laterizio. Come nel caso della linee T2D Specialties, accompagnate da un supporto tecnico in formato digitale, oltre che umano. Perché l’azienda mette a disposizione un team di tecnici per aiutare studi tecnici e posatori nel loro lavoro.
Ovviamente, al centro dell’azienda c’è il prodotto. «Io credo che il laterizio oggi sia davvero innovativo quando svolge il ruolo di protagonista assoluto nell’edificio e nella parete», spiega Alberto Colleoni, Ceo di T2D. «Ossia, quando rispetto agli altri materiali che compongono l’abitazione, il laterizio svolge il ruolo principale dal punto di vista strutturale, di isolamento termico, acustico e sotto l’aspetto idrometrico, cioè nella capacità di assorbire e rilasciare umidità con grandi benefici sul comfort».
Prodotto impacchettato t2d tris
Punta di diamante
L’esempio più lampante del connubio tra tradizione e innovazione è costituito dal sistema Tris. «È la nostra soluzione più innovativa. Il sistema Tris coniuga gli aspetti della prestazione con la facilità di porre in opera. È un sistema che riscuote molto successo tra gli studi tecnici e le imprese. Anche perché è sempre supportato da un’assistenza tecnica, dalla fase di progettazione fino alla chiusura del cantiere», aggiunge Colleoni.
Non è un caso che Tris sia molto gettonato da ingegneri, architetti e geometri: il sistema è brevettato e riesce a coniugare l’efficienza termica del materiale isolante allo sfasamento della parete massiva. È anche l’unico sistema costruttivo in laterizio con taglio termico continuo lungo tutta la parete.
Fase della lavorazione del sistema tris nello stabilimento T2D di PerugiaFase della lavorazione del sistema tris nello stabilimento T2D di Perugia
Dettagli tecnici
Il blocco Tris è preassemblato. È composto da due elementi in laterizio, che contengono un pannello battentato interposto in Neopor, saldamente uniti da due ancoraggi meccanico chimici. Una sorta di sandwich dove il laterizio è all’esterno, con all’interno il materiale isolante. Il blocco è disponibile in un ventaglio di spessori e prestazioni, in versione tamponamento o antisismica.
Garantisce le prestazioni della tradizionale doppia parete massiva, con eccellenti performance acustiche (fino a 59 dB), resistenza al fuoco, prestazione termica (fino a U=0.140 W/m2K), sfasamento, ma anche elevate prestazioni meccaniche, di resistenza a compressione e strappo tra le due parti in laterizio (fino a 24 mila N/mq).
La tramezza esterna è efficace rispetto ai sistemi tradizionali a cappotto, perché garantisce uno schermo dalle intemperie e, inoltre, diventa una protezione dagli urti e dagli effetti del tempo. In breve, riesce a coniugare i benefici del laterizio con le proprietà termiche e acustiche dei materiali isolanti.
La cava T2D
Prezzi speciali
Per una riuscita perfetta sono disponibili anche pezzi speciali, come angolo, mezzo blocco, sottofinestra e copricordolo, che servono a garantire continuità dell’isolamento, risolvere ogni nodo costruttivo e interrompere il ponte termico dovuto ai giunti di malta.
Lo strato di pannelli Neopor battentati consente un taglio termico continuo, che conferisce una bassissima trasmittanza e rende la parete resistente alle temperature invernali. Non solo. Gli elementi in laterizio di Tris rendono il sistema massivo.
E avere elevata massa è sinonimo di protezione dai picchi di calore estivi, grazie a un ottimo sfasamento e a un basso fattore di attenuazione. E poi c’è il comfort: la casa in laterizio è un regolatore termo-igrometrico (effetto spugna) che mette in equilibrio temperatura e umidità e raggiunge neutralità termica.
Tris è protetto da una tramezza resistente che garantisce le prestazioni termiche e meccaniche
La posa
Un altro aspetto chiave riguarda la facilità di utilizzo del blocco. Il sistema Tris è messo in opera con malta tradizionale, senza la necessità di impiegare una manodopera specializzata. Questo semplifica e velocizza la gestione del cantiere.
Come sottolinea Colleoni, T2D unisce al prodotto un servizio gratuito di assistenza utile per la buona riuscita dell’opera, grazie a una collaborazione preliminare in fase di progettazione, tramite conteggi, verifiche, analisi prezzi, particolari costruttivi, dimensionamenti e, soprattutto, in fase operativa in cantiere al momento della posa, con la predisposizione dei pezzi speciali.
Altri particolari tecnici del sistema Tris: sono previsti due ancoraggi per ogni monoblocco preassemblato, 32 al metro quadro, a garanzia della monoliticità degli strati che lo compongono. Per il collegamento tra le due pareti non servono altri interventi da parte del posatore. Con Tris, inoltre, si può realizzare una parete pluristrato con una sola posa, minimizzando tempi, costi e margine di errore. Grazie alla battentatura dell’isolante, prevede anche semplice malta tradizionale.
Un altro aspetto è da sottolineare: rispetto ai sistemi che prevedono rivestimento a cappotto o isolante a contatto con l’esterno, Tris è protetto da una tramezza massiva resistente a garanzia di durabilità del muro, dell’isolante contenuto e, quindi, delle sue prestazioni, termiche e meccaniche. E, a differenza di sistemi a secco, non teme l’ambiente: dal caldo al freddo, dall’acqua alla grandine, dagli urti agli insetti.
Lo stabilimento
Sostenibilità
Infine, per T2D un capitolo a parte riguarda la sostenibilità, concetto ormai fondamentale per tutta l’edilizia. L’argilla, materia prima per la produzione del laterizio ampiamente presente per natura, spiegano in azienda, viene estratta a chilometro zero.
Prodotta, realizzata e vissuta per secoli, può essere totalmente riutilizzata o restituita all’ambiente. «In T2D siamo da sempre molto attenti al tema della sostenibilità dal punto di vista ambientale. In termini di riduzione delle emissioni di Co2 nell’atmosfera abbiamo ridotto di oltre il 70% in dieci anni in valore assoluto l’emissione di anidride carbonica», sottolinea Colleoni.
«Lavoriamo sul tema della riduzione di consumo delle acque e di ripristino ambientale nelle zone di cava. Sostenibilità vuol dire anche trasparenza e per questo dal 2024 pubblicheremo il nostro primo bilancio di sostenibilità. In tema Esg andremo a mettere nero su bianco quello che abbiamo fatto e quello che intendiamo fare dal punto di vista ambientale, sociale e di governance».
L’agenzia lombarda Walter Mattei è da 50 anni specializzata in servizi di rappresentanza e vendita outsourcing destinati ai brand del settore edile e finiture interne. Offre consulenza pre e post vendita, preventivazione e supporto anche in cantiere, grazie a un team affiatato.
Walter Mattei con la figlia Stefania
Saper vendere è un’arte e spesso è una questione di dettagli che si giocano su fattori come capacità di ascolto del cliente e del mercato, perseveranza e capacità di saper anticipare le tendenze e costruire partnership, proprio come da cinquant’anni fa l’agenzia Walter Mattei, specializzata in servizi di rappresentanza e vendita outsourcing destinati ai brand del settore edile e finiture interne.
Focalizzata sul territorio della Lombardia e sulle province limitrofe di Novara, Verbania, Piacenza e Verona, oltre che su tutto il Canton Ticino, Walter Mattei mette l’esclusiva di zona a vantaggio dei clienti, operando ogni giorno per difendere il loro business e acquisire nuove quote di mercato con una rete di collaboratori qualificati, al momento tutta al femminile. A guidare la squadra il fondatore dell’agenzia Walter Mattei e la figlia Stefania.
Siete un’agenzia di rappresentanza specializzata nel settore edile: quali aziende rappresentate attualmente?
Il Gruppo Scrigno, Fitt, Aliaxis (Redi- Isea) e in Svizzera Stabilplastic. Sono indubbiamente le aziende storiche per noi, alle quali negli anni se ne sono aggiunte altre di primaria importanza che hanno contribuito a completare la gamma.
Vogliamo abbracciare sia il settore dell’edilizia, sia quello degli showroom e degli specialisti di settore. Il mercato è cambiato: mentre in passato il cliente finale si rivolgeva principalmente all’impresa, che a sua volta si affidava al rivenditore edile, oggi il privato, appoggiandosi all’architetto e/o indirizzato dalla pubblicità, tende ad essere lui stesso in prima linea nello scegliere i prodotti per la propria casa.
Per cui stiamo assistendo a un fenomeno di evoluzione della vendita in cui gli attori rimangono tutti assolutamente sempre gli stessi e con la medesima importanza, ma è appannaggio del cliente finale scegliere da quale di questi attori acquistare.
Quali servizi offrite ai vostri clienti rivenditori?
Offriamo disponibilità h24, consulenza pre e post vendita, preventivazione e tanto altro. Non ci occupiamo direttamente della logistica, ma gestiamo quella delle aziende. Rappresentiamo marchi primari dove la qualità del prodotto è indubbia. Le aziende ci supportano, ma quello che cerco di far capire quotidianamente alla mie «ragazze» è che la differenza è data dal servizi. Il servizio sono loro, la differenza la fanno le persone.
Oltre all’assistenza, alla gestione degli ordini e consulenza, spesso li affianchiamo con un supporto alla vendita direttamente anche in cantiere. Abbiamo una squadra di sei collaboratrici commerciali interne e sette collaboratori e collaboratrici esterne, e siamo alla ricerca dell’ottava.
Dunque, da chi è formata oggi la vostra squadra?
Oltre che da me e da mio padre, lavora con noi un team fidelizzato da 30, 20, 15 anni che ci supporta e ci sopporta, e che quotidianamente aiuta le nuove risorse a crescere ed evolversi adeguandosi a quella che rimane la filosofia del nostro studio.
Come si raggiungono gli obiettivi di sell out pianificati con le aziende?
Gli obiettivi sono principalmente legati al mercato, ma anche alle scelte dei clienti.
Come già fatto presente, l’incontro tra la domanda e l’offerta è un «luogo» talmente in evoluzione e frastagliato per cui non è sempre facile raggiungere i traguardi prefissati. Per essere più competitivi e creare valore bisogna essere flessibili.
Perché l’outsourcing della forza vendita può essere più efficiente per un’azienda?
L’outsourcing della forza vendita consente alle aziende di monitorare l’andamento economico tramite una gestione diretta, quotidiana, costante sul territorio e di avere una fotografia reale, giornaliera, fedele e coerente del mercato e delle eventuali problematiche. Una mente aperta consente una visione più ampia: l’onda del mare va e viene, ma bisogna guardare il mare e mai soffermarsi solo sull’onda! Inoltre, consente ai rivenditori, magari meno specializzati, di potersi affidare a noi per conoscere i prodotti, le tendenze del mercato, delucidazioni commerciali e tecniche che, per chi si affaccia per la prima volta a una nuova realtà, non sono subito di facile intuizione e gestione. Per i rivenditori storici, con i nostri pregi e difetti, rimaniamo indiscutibilmente un punto di riferimento.
In quali zone operate?
Su tutta la Lombardia e il Canton Ticino, oltre che nelle province di Novara, Verbania, Piacenza e Verona.
Quali sono le richieste più frequenti che vi fanno i clienti?
Dipende dalla filiera. Il personale degli showroom è sicuramente più formato tecnicamente. La rivendita edile, in grande e costante evoluzione, ha bisogno comunque di essere maggiormente accompagnata in quello che è il percorso di vendita, partendo dalla formulazione del preventivo e a seguire con gli altri step.
Quindi, come si sviluppa il rapporto con i vostri clienti?
La nostra presenza è costante e continuativa e, su richiesta, tempestiva. Un servizio non indifferente a livello di costi, che però è indispensabile per creare valore e fidelizzazione. Le nostre collaboratrici sono tutte assunte e si muovono con mezzi messi a disposizione dallo studio.
A seconda degli input ricevuti dalle aziende che rappresentiamo o dalle novità di prodotto, si avviano le trattative commerciali, che si strutturano nella ricerca di nuovi clienti e nel continuo affiancamento a quelli fidelizzati che sanno di potersi fidare di noi non solo per la qualità dei prodotti che proponiamo, ma soprattutto, nonostante la caparbietà e talvolta l’insistenza, per la nostra onestà lavorativa.
Walter, per anni Lei è stato l’organizzatore del Carrel Trophy, gara di abilità alla guida di carrelli elevatori: è in previsione una nuova edizione dell’evento?
Al momento no. Era una iniziativa molto impegnativa e costosa, con un’organizzazione globale di oltre un anno. Qualora un ente fieristico si dimostrasse interessato e si facesse avanti, potrei valutare la ripresa di questo evento. Piaceva molto ai partecipanti e non solo: interfacciava aziende, rivendite e operatori sul campo che difficilmente avevano occasione di interagire tra di loro. Era un momento di grande aggregazione e di festa.
Nel 2023 l’agenzia ha compiuto 50 anni: qual è la storia dell’azienda?
Sono partito da solo nel 1973. All’inizio lo studio occupava tre persone, poi siamo cresciuti, adattandoci lentamente ai cambiamenti del mercato.
Non è stato sempre tutto semplice, né per mio padre allora, né adesso per noi nuove leve. Per affrontare la mutevolezza a 360 gradi del settore in tutti questi anni è servita una enorme capacità camaleontica di adattamento. E questo lo possiamo dire, non è da tutti.
Il Team tutto al femminile di Walter Mattei
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Com’è cambiato il mercato dell’edilizia?
Nel 2008 è arrivata la recessione improvvisa e inaspettata, un po’ come la Wall Street dell’edilizia, che ha causato un crollo del mercato durato dieci anni. Tutto il mondo edile necessariamente si è dovuto adattare e ridimensionare pesantemente, fino all’arrivo, tra il 2018 e il 2019, di una inaspettata e attesa ripresa che ha riportato lavoro, fiducia, guadagni e tanto ottimismo dopo parecchi anni difficili. Un ottimismo che purtroppo l’arrivo del covid-19 ha ridimensionato drasticamente, stravolgendo nuovamente tutto.
Che cos’è cambiato durante e dopo il covid?
Durante la pandemia, pur con estrema difficoltà, siamo stati uno dei settori meno penalizzati perché abbiamo avuto la fortuna di avere restrizioni di chiusura più limitate rispetto ad altre attività commerciali. Durante questo periodo, non nego comunque la difficoltà di dover visitare la vasta zona che rappresentiamo come agenti in una situazione di lockdown totale. Parlo proprio a livello pratico di gestione lavorativa nella sua quotidianità.
Escludendo tutto ciò che di negativo ha portato il covid-19, di cui purtroppo siamo tutti più che consapevoli, e provando a cercarne l’aspetto positivo, questa paradossale condizione ha portato le persone a prestare maggior attenzione alla casa e al comfort degli ambienti domestici.
Questo ha provocato indubbiamente un boom economico post covid, ulteriormente alimentato dal superbonus 110%, che da un lato ha sostanzialmente riportato alti livelli ottimismo, entusiasmo e vendite, dall’altro ha portato a materiali introvabili, listini prezzi in continuo aggiornamento, alcune tipologie di prodotti alle stelle. Non di meno ora, con i cassetti fiscali pieni e i crediti incagliati, ci si ritrova per assurdo davanti a una nuova inflessione del mercato.
Come avete gestito l’aumento dei listini?
È stato molto impegnativo. Abbiamo battuto il territorio in lungo e in largo per tenere aggiornati i clienti, con un occhio sempre attento ai nostri competitor.
A quanto ammonta in media l’attuale flessione del mercato?
La domanda è di difficile risposta. Anche se i prezzi in parte sono calati, a mio parere il delta si aggira tra il 10% e il 30% dei volumi, a seconda dei prodotti analizzati.
Inoltre, stiamo riscontrando la concorrenza aggressiva di molte aziende straniere dell’Est, che vendono a condizioni fuori da ogni logica. Una concorrenza difficile da fronteggiare, che in questo momento fa gola ad alcuni clienti che cavalcano solo il prezzo offerto. Il mercato attualmente non è di facile lettura: l’arrivo dei concorrenti dall’estero e le guerre in atto, sono i fattori da prendere in considerazione.
Fate ricerca di prodotti nuovi, non strettamente legati al settore dell’edilizia, da proporre ai rivenditori?
Sì certo, siamo sempre alla ricerca di prodotti innovativi. L’offerta è talmente ampia da creare talvolta «specchietti per le allodole», facili da afferrare ma che minerebbero una storica credibilità commerciale.
Pur talvolta cadendo in errore, la maggior parte delle aziende vagliate e specialmente le aziende nuove che abbiamo inserito nella nostra struttura, sono state selezionate in maniera oculata per generare sinergie in grado di affiancare la nostra offerta attuale. Mi riferisco ad esempio alla FF Systems, multinazionale tedesca, che offrendo soluzioni sia al cartongessista sia all’edile puro, è un complemento perfetto al modus operandi portato avanti dallo studio fino ad oggi.
Recentemente avete rifatto il vostro sito internet: a che cosa vi siete ispirati?
Ci tengo a sottolineare che non si tratta di autocelebrazione perché, come più volte ricordato anche in questa intervista, abbiamo tutti pregi e difetti, ma abbiamo voluto mettere nero su bianco chi siamo e cosa offriamo, usando la simbologiadellupo per indicare la capacità di lavorare in gruppo.
Ma ancora di più il nostro essere combattive senza mollare mai, perché come cita una nota cantante italiana «È una regola che vale in tutto l’universo chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso». Abbiamo voluto stimolare l’interesse degli utenti a contattarci per saperne di più.
Lei rappresenta la nuova generazione alla guida dell’azienda: ha già in mente un primo traguardo da raggiungere?
Potrei rispondere in questo modo: quando qualcuno ha già fatto un ottimo lavoro prima di te, è difficile non voler emularne la figura. Inizialmente è stato così, ma le copie sono sempre delle copie, per cui alla fine non nascondo che con non poche difficoltà ho preferito essere me stessa.
Non significa migliore o peggiore, semplicemente diversa. Forse sui generis agli occhi di molti, ma leggerezza non è superficialità: è possibilità di vedere un cambiamento in arrivo e cavalcarlo con ottimismo e con un sorriso anziché ostacolarlo.
Qual è il suo sentiment per il 2024 e il 2025?
Ci sarà tanto da fare, bisognerà essere sempre più camaleontici e sapersi adattare. Avere il coraggio di cambiare. Qualcuno lo ha già detto ma rimane un evergreen: «Crederci sempre, arrendersi mai!».
Sotto la lente un campione di 35 aziende, per un fatturato totale di 3,35 miliardi. Risultato: la crescita 2020-2022 è stata del 70,7%, con performance migliori per le imprese collocate nella fascia dimensionale tra 10 e 100 milioni di euro.
Variazione % del fatturato per classi dimensionali delle imprese di consolidamento strutturale anno 2022 su 2021Sicurezza, sicurezza, sicurezza. Sono le parole che costantemente dovremmo ripeterci analizzando e osservando la vetustà del nostro patrimonio immobiliare e le esigenze di tutelarlo dal punto di vista statico rispetto ai grandi rischi che, con sempre maggiore rilevanza, osserviamo frequentemente nel nostro territorio dal punto di vista tellurico.
Ma non c’è solo la sicurezza antisismica: con sempre maggiore frequenza leggiamo sui quotidiani e sui media notizie di distacchi e rotture di parti anche rilevanti di edifici residenziali e non, come cornicioni o altro, soprattutto in città e con riferimento a edifici aggrediti da decenni dagli agenti atmosferici e dallo smog.
Che il nostro patrimonio edilizio sia vetusto non è una novità e ne abbiamo parlato a lungo e con dovizia di approfondimenti su queste pagine ormai da oltre dieci anni. Tuttavia, è solo con l’introduzione dei bonus per la ristrutturazione e il superbonusantisismico che l’attenzione, non solo degli operatori ma soprattutto dei clienti finali, si è fatta finalmente strada.
In assenza da dati statistici relativi ai soli lavori per sismabonus, il totale dei lavori asseverato per il superbonus, dalla sua introduzione a oggi, indica oltre 430 mila edifici coinvolti con investimenti totali superiori a 89 miliardi, dei quali 88,2 ammessi a detrazione e 72,5 miliardi di lavori già conclusi alla data del 30 settembre 2023.
In termini di lavori il 18,2% di interventi sono localizzati in condomini, i quali tuttavia salgono al 56,7% degli investimenti totali, mentre il 30,7% è ascrivibile agli edifici unifamiliari e il restante 12,6% alle unità immobiliari funzionalmente indipendenti.
La dinamica
In questo quadro complessivo di forti investimenti legati alla rigenerazione energetica e strutturale degli edifici, anche il consolidamento strutturale ha giocato un ruolo importante, come testimoniano i dati di bilancio delle principali aziende del settore.
Come Centro Studi YouTrade ne abbiamo scelte 35, in ragione delle caratteristiche produttive legati al mercato del consolidamento strutturale. E i risultati dell’analisi, che presenta anche i valori relativi al fatturato 2022, evidenziano dinamiche molto interessanti e che si prestano a vari approfondimenti.
Il primo dato che commentiamo è quello riferito al totale del giro d’affari generato da questo campione di imprese, pari a oltre 3,35 miliardi di euro, per la maggior parte realizzati da realtà di grande e grandissima dimensione.
La dinamica complessiva del fatturato nel 2022 rispetto all’anno precedente è stata di +25,1%, crescita che è avvenuta dopo +36,5% del 2021, portando complessivamente la dinamica 2020-2022 a +70,7%.
Al di là dei singoli e specifici andamenti delle singole imprese, emerge come le dinamiche migliori nel biennio le abbiano fatte registrare le imprese collocate nella fascia dimensionale tra 10 e 100 milioni di euro, con aumenti superiori al 94% (in pratica, quasi un raddoppio di fatturato), con un ottimo +35,5% delle imprese tra 10 e 30 milioni di euro nel solo 2022 sul 2021.
Ma se le big del settore mettono in evidenza dinamiche meno accentuate, va anche sottolineato che il loro +66,6% in due anni fa riferimento a un aumento in valore assoluto di quasi 1,1 miliardi di euro, con un incremento nel 2022 rispetto all’anno precedente di oltre 524 milioni di euro.
Indicatori a confronto, Variazione % fatturato e utili in % sul fatturato, anno 2022 su 2021
Volano le big
Se dal punto di vista economico le migliori dinamiche le fanno registrare le imprese di media dimensione, da quello anche finanziario i risultati migliori li presentano proprio le big.
Nel 2022 il valore degli utili sul fatturato è stato mediamente pari al 9,8%, a livello complessivo del campione di 35 aziende analizzate, ma se si guarda alle classi dimensionali le più grandi presentano un indicatore pari al 10,4%, mentre questo valore scende al 6,8% per le imprese tra 30 e 100 milioni di euro, per salire all’8,7% di quelle tra 10 e 30 milioni e scendere a solo il 2,8% per le imprese con meno di 10 milioni di euro di fatturato.
È quasi impossibile non notare che il volume di utili netti prodotti dalle imprese della classe dimensionale oltre 100 milioni di euro sia superiore al fatturato del secondo gruppo di aziende per valore degli utili sul fatturato. È di tutta evidenza che la dimensione di impresa, che era già un fattore strategico per le dinamiche di crescita e consolidamento nel passato, in questi ultimi due anni abbia velocizzato ancora di più la sua potenza e la sua efficacia.
Chi corre di più
In questo senso vanno letti i risultati riportati nella tabella generale, dove per ciascuna azienda sono riportate le dinamiche biennali del fatturato e il valore degli utili netti relativi ai bilanci 2022, con il valore degli utili sul fatturato.
Con riferimento alla dinamica biennale, sono 11 le aziende con crescite di fatturato superiori al 100%. In pratica, aziende che hanno più che raddoppiato il fatturato. Si tratta di G & P Intech, T.C.S., Fibre Net, Biemme, Kimia, Laterlite, Roefix, Rapid Mix, Locatelli Intonaci, Miniera San Romedio e Ecosism.
Vi sono, poi, altre otto con crescite superiori al 70%, valore medio del campione: Xella Italia, Ferri, Licata, Cvr, Kerakoll, Cugini, Holcim Aggregati Calcestruzzi e Fassa.
Complessivamente queste 19 aziende hanno fatto registrare un incremento netto di fatturato in due anni di 878 milioni di euro, a fronte di un fatturato complessivo delle stesse aziende nel 2020 di 953 milioni di euro.
A livello di dinamica annuale, il 2022 ha visto incrementi molto consistenti e superiori al 50% per sette imprese: G & P Intech, T.C.S., Kimia, Locatelli Intonaci, Biemme, Fibre Net ed Ecosism.
Sono, tuttavia, complessivamente 19 le imprese con valori di crescita superiori alla media complessiva, al 25,1%, dunque con ottime performance: Xella Italia, Cvr, Rapid Mix, Roefix, Laterlite, Cugini, Ferri, Fornaci Calce Grigolin, Cer.Col, Kerakoll, Fassa e General Admixtures.
L’incremento assoluto in termini di fatturato di queste 19 aziende, rispetto al 2021, è pari 448 milioni di euro, su un fatturato complessivo relativo al 2021 di 1,4 miliardi di euro.
Varziazione % del fatturato a confronto per classi dimensionali delle imprese di consolidamento strutturale
Effetto bonus
Questi dati sono certamente una cartina di tornasole non solo della crescita complessiva del mercato, ma anche di dinamiche proprie dei prodotti per il consolidamento strutturale (e non solo, ovviamente, data la natura poliedrica di alcuni grandi produttori del settore rispetto alla gamma di prodotti e soluzioni offerte) che certamente hanno beneficiato più di altri delle agevolazioni fiscali concesse con il superbonus 110%, e in particolare con il sismabonus. Quanto potrà crescere ancora questo mercato?
Certamente le dinamiche di riassestamento e riorganizzazione post covid del mercato, unite alle nuove esigenze che emergono non solo in campo residenziale, ma anche non residenziale, evidenziano buone prospettive per il futuro, anche nel nuovo regime dei bonus, che dal 2024 ridurrà le aliquote e, stando alle prime indiscrezioni del Governo, anche la possibilità della cessione del credito e dello sconto in fattura.
Quel che è certo è che forti investimenti verranno non solo dal Pnrr, ma dalle ineluttabili esigenze di intervento strutturale sulla rete infrastrutturale nazionale, con particolare riferimento a ponti e viadotti, oggi sotto esame anche per le condizioni di precarietà che molti di essi mostrano, a causa soprattutto degli anni di vita e dell’usura dovuta agli agenti atmosferici e all’uso stesso delle infrastrutture.
Fatturato 2020-2022 e utili 2022 delle aziende operanti nel settore del consolidamento strutturale
Arriva il pnrr
I prodotti per il consolidamento strutturale sono oggi sempre più strategici in un mercato che nella nuova costruzione deve puntare sempre più sulla sicurezza antisismica e nella ristrutturazione deve metter mano a edifici che presentano gradi di vetustà e di scarsa
manutenzione certificati anche dalle statistiche nazionali inserite nei censimenti Istat delle abitazioni.
Fatturato 2020-2022 e utili 2022 per classi dimensionali delle aziende operanti nel settore del consolidamento strutturale
Tutto il patrimonio edificato ha esigenze di consolidamento strutturale, non solo il residenziale, ma anche tutte le strutture pubbliche esistenti, dalle scuole agli ospedali.
Non ultimo, come già ricordato, le infrastrutture, in particolare quelle viarie stradali, con ponti e viadotti in primo piano. Il Pnrr è una occasione importante per intervenire su questi manufatti e sul loro recupero con prodotti e soluzioni adatte.
Non dimentichiamo però che tutto il futuro della nostra edilizia si giocherà sempre più sulla garanzia di condizioni di sicurezza che permettano di garantire non solo che non crollino gli edifici, ma anche che non crollino pezzi di edifici, come purtroppo capita di leggere sempre più spesso nelle cronache nazionali.
Si tratta di una missione che da un lato vede tutti impegnati nel migliorare ciò che abbiamo edificato, con particolare attenzione alle soluzioni in grado di garantire efficienza nel processo ed efficacia dei risultati. I dati di mercato dicono che il consolidamento strutturale sta progredendo nella penetrazione del mercato. Un buon segno, non solo per i bilanci delle imprese, ma per il sistema-Paese nel suo complesso.
I prodotti architettonici decorativi Eleni Decor hanno un'anima in polistirolo espanso (esp) e sono adatti a qualsiasi tipo di struttura
Prodotti architettonici decorativi Eleni Decor per cornici, cornicioni, marcapiani, frontoni, mensole, bugne, profili per finestre, rosoni e griglie di ventilazione, tutti rigorosamente decorati seguendo una logica produttiva e artistica proiettata nel futuro, nel pieno rispetto dell’ambiente e delle buone prassi di costruzione.
Questa l’anima di Eleni Decor, prodotti architettonici decorativi progettati e realizzati da Eleni, azienda di Villafranca Padovana (Padova) in grado di realizzare applicazione di profili con anima in polistirolo espanso (Eps) per qualsiasi tipo di struttura o ambiente esterno.
Eleni Decor ha un’anima di polistirolo
L’attenzione di Eleni si spinge soprattutto verso opere di risanamento e messa a norma in termini di isolamento termico su vecchi edifici.
Infatti, il materiale in polistirolo, che garantisce un isolamento termico totale, viene tagliato e sagomato a seconda del design scelto, per poi essere trattato con un rivestimento a base di resina per l’applicazione in esterni.
L’azienda punta a riscoprire, reinterpretare e applicare in chiave moderna il linguaggio dell’architettura classica, nella consapevolezza che anche le case del futuro possano esprimere un mix di armonia, senso estetico e ottimizzazione economica a livello di rapporto qualità-prezzo.
I prodotti architettonici decorativi Eleni Decor hanno un’anima in polistirolo espanso (esp) e sono adatti a qualsiasi tipo di struttura
Fissaggio per cappotto
Le decorazioni architettoniche per facciate Eleni Decor sono eseguite su misura e su disegno del progettista. Oltre alle decorazioni su misura, Eleni, con la sua linea Eleni Fix completa l’offerta con tutta una serie di innovativi sistemi di fissaggio per cappotto termico per carichi leggeri, medi e pesanti in grado di dare una soluzione semplice ed efficace al problema dei ponti termici tra interno ed esterno.
L’obiettivo di Eleni è dunque quello di offrire all’industria delle costruzioni la possibilità di una scelta funzionale, economica e moderna attraverso un prodotto di ultima generazione, frutto di investimenti in knowhow tecnologico ed esperienze applicative d’avanguardia. Il tutto fondendo piacere estetico, professionalità e praticità.
A Montegrotto Terme (Padova) lo Studio Apostoli ha progettato i Preistoriche Green Lodge: otto suite sostenute da 160 micropali dotate di un sistema di riscaldamento alimentato con acqua termale, con zero emissioni di Co2.
A Montegrotto Terme (Padova), all’interno del complesso Terme Preistoriche Resort & Spa, lo Studio Apostoli di San Giovanni Lupatoto (Verona) firma i Preistoriche Green Lodge, otto suite che declinano il concetto di accoglienza secondo una logica green e a zero emissioni, rispettosa del territorio e delle sue preesistenze.
I nuovi Green Lodge contano sette suite, inserite in quattro volumi a palafitta in legno sostenuti da 160 micropali, che si raccordano tra loro grazie a un sistema sollevato di rampe, passerelle e terrazze accessibili, e una villa storica recuperata.
Prima di procedere con tutte le eventuali ipotesi progettuali, l’architetto Alberto Apostoli ha richiesto una mappatura precisa degli alberi secolari preesistenti negli spazi esterni per capire dove posizionare i lodge e rispettare le piante e le loro radici.
«I lodge sono plasmati sulla morfologia del terreno e sono scavati dai tronchi, visibili al loro interno grazie a sistemi a vetrata», spiega Apostoli, già intervenuto in Terme Preistoriche qualche anno fa per realizzare la Spa Nerò, un centro benessere sensoriale e innovativo.
All’interno della struttura sono inoltre presenti dei patii dove gli alberi possono continuare a crescere in tutta la loro bellezza.
Una delle otto suite sostenute con 160 micropali co riscaldamento ad acqua termale con attenzione agli alberi
Green Lodge con listelli in larice
Oltre alla loro particolare collocazione e al dialogo con la natura circostante, i lodge sono avvolti da un rivestimento in listelli di larice, realizzati mediante un sistema costruttivo in legno e materiali ecocompatibili e dotati di un sistema di riscaldamento alimentato direttamente con acqua termale e a zero emissioni di Co².
All’interno delle suite, ognuna in una nuance diversa, secondo una palette studiata per donare agli ospiti un’esperienza di soggiorno in pieno relax, sono presenti ampie vetrate e terrazze per godere del parco.
«Lo slogan di questa destinazione è make room for nature e diventa un vero e proprio abbraccio alla vegetazione, per dare vita a un’oasi di pace, un inno alla nostra terra, ai suoi ritmi, colori, suoni», commenta l’architetto.
Ambienti fluidi
All’interno delle suite, l’area living, notte e di servizio definiscono ambienti fluidi e rilassanti. All’illuminazione naturale durante le ore diurne se ne aggiunge una morbida e calda per i momenti serali e notturni, con scenari programmati anche negli spazi outdoor a disposizione di ciascun lodge.
La loro dimensione varia da 35 a 80 metri quadrati, su singolo o doppio livello, con pavimentazioni in parquet di tipo industriale da tasselli di scarto. Gli arredi sono in legno.
Imbottiti e tendaggi sono realizzati con filati ecosostenibili, le carte da parati offrono scenografie botaniche e sono realizzate su rivestimenti ecologici, in tessuto-non-tessuto, composto da cellulosa proveniente da coltivazioni Fsc (certificazione internazionale, indipendente e di parte terza, specifica per il settore forestale e i prodotti legnosi).
«Abbiamo riservato un’attenzione minuziosa alla scelta dei materiali o finiture, perché i Green Lodge fossero coerenti in ogni dettaglio», spiega l’architetto.
«Il complesso diventa Net Zero, ma non solo: due delle casette sono prive di barriere architettoniche, completamente accessibili, studiate per garantire la massima semplicità di fruizione da parte di qualsiasi tipologia di utente» riporta sempre l’architetto Apostoli.
Ne è un esempio Green Lodge Ceva, che esalta il motivo benessere con dotazioni private come sauna e doccia emozionale, e Green Villa Bertha, la più ampia delle suite, accessoriata anche con bagno turco e jacuzzi riscaldata sul terrazzo.
Progettazione e divulgazione
Studio Apostoli, con sede a San Giovanni Lupatoto (Verona), è un atelier di architettura, interior design, consulenza e design di prodotto impegnato nella declinazione del concetto di wellness in tutte le opere progettate: hotel, resort, spa, medical spa, centri benessere e fitness.
In oltre 25 anni di attività, ha firmato progetti in quasi tutti i continenti, ottenendo
oltre 60 premi internazionali e centinaia di pubblicazioni.
Nella progettazione di spa, in particolare, è riconosciuto a livello internazionale, contribuendo non solo attraverso opere iconiche ma anche con l’ideazione di prodotti innovativi, ricerca, divulgazione e attività formative.
Alla progettazione, lo studio affianca servizi di consulenza strategica rivolti ai propri clienti in termini di gestione imprenditoriale, posizionamento e comunicazione.
Quanto sono sostenibili gli alberghi? Dipende. In media, se si considera l’insieme dei servizi di pulizia, climatizzazione e utilizzo delle camere non sembra che gli hotel, con le dovute eccezioni, siano particolarmente votati alla sostenibilità. La sensibilità degli utenti, però, sta cambiando.
Secondo il Sustainable Travel Study di Expedia, che ha interrogato 11mila viaggiatori in 11 mercati di riferimento, le persone sono sempre più orientate verso un turismo sostenibile.
Tra gli intervistati disposti a pagare cifre più alte pur di rendere green i propri viaggi, il 51% sceglierebbe soluzioni di alloggio sostenibili e attività ed esperienze eco-friendly.
Così aumenta il numero di strutture di accoglienza che cercano di venire incontro alle esigenze dei clienti, seppure spesso si tratti di green washing.
Perché un vero hotel sostenibile è una struttura che prevede soluzioni nel rispetto dell’ecosistema ambientale, basato su scelte ecologiche, ed è costruito con materiali naturali o ecosostenibili, riscaldato con soluzioni di climatizzazione passiva e in cui tutto, dagli arredi ai servizi offerti agli ospiti, dal cibo alla gestione dei rifiuti, è a ridotto impatto ambientale.
In ogni caso, anche i piccoli segnali non sono da sottovalutare: a volte è il primo passo per comprendere che l’edilizia green e, più in generale, una maggiore sensibilità per l’ambiente può essere implementata senza drammi.
È il caso, per esempio, dell’adozione di key card in legno. D’accordo, è solo un piccolo passo, ma è importante. Tutti gli hotel che non siano vecchie strutture a conduzione familiare utilizzano da tempo le chiavi elettroniche, tessere di plastica con le dimensioni di una carta di credito che servono per l’accesso alle camere e, quasi sempre, per consentire l’accensione delle luci, un ottimo modo per evitare che l’utilizzatore della camera lasci le luci accese in sua assenza.
Le tessere sono, appunto, di plastica. E, visto che i clienti spesso si dimenticano di restituirle oppure le perdono e, comunque, sono oggetto di una veloce obsolescenza, le key card costituiscono anche un rifiuto non riciclabile. E non si tratta di poco: nel 2022 il numero di tessere di plastica utilizzate dagli hotel come chiavi magnetiche è stato di circa 3 miliardi.
Da questa considerazione una sempre più numerosa serie di hotel hanno iniziato a utilizzare chiavi diverse, in legno. L’idea si è diffusa ed è stata adottata anche da grandi catene come Peninsula Hotels, Ritz-Carlton, Four Seasons, Mandarin Oriental, St. Regis Resort, Oberoi. Alberghi di lusso che hanno deciso di cambiare sistema per sostituire la tradizionale key card in plastica, come segno dell’attenzione all’ambiente.
Il cambiamento, da un punto di vista tecnologico, è abbastanza semplice. Le key card in plastica funzionano grazie all’utilizzo di un microchip Rfid, che dialoga con il meccanismo di apertura della porta e il sistema di illuminazione.
Questo microchip può essere facilmente installato anche su un rettangolo di legno, per essere riprogrammato ogni volta che arriva un nuovo cliente. La tessera di legno funziona esattamente come quelle in plastica, quindi non ci sono controindicazioni.
L’unica differenza è che le tessere in legno devono essere utilizzate in modalità contactless, cioè a sfioramento, invece di essere inserite in una feritoia dove spesso è installato il lettore del chip Rfid.
Il sistema di isolamento termico di un edificio dall’esterno, noto come isolamento “a cappotto”, si è notevolmente diffuso negli ultimi anni e oggi è la soluzione più utilizzata in caso di rifacimento di facciate verticali. Questo sistema consiste nell’isolamento esterno delle facciate con lastre o pannelli isolanti, protetto da intonaco opportunamente armato con rete.
Ediltec | Applicazione di isolanti termici
Il polistirene estruso e il poliuretanoespanso sono particolarmente indicati per questa applicazione poiché sono leggeri, hanno ottime proprietà isolanti, non assorbono acqua e aggrappano facilmente alle malte e agli intonaci comunemente impiegate. Per questa specifica applicazione sono indicate le lastre Ediltec: X-Foam Wafer (sp. 20-300mm) e Poliiso Ed, pannello in schiuma Polyiso (sp. 30-160mm).
Ediltec | Lastra X-Foam Wafer
Sistemi di isolamenti termici Ediltec X-foam e Poliiso
I pannelli X-Foam e Poliiso, rispetto a materiali isolanti alternativi, permettono di migliorare le prestazioni e l’economicità dell’intero sistema grazie a vantaggi negli ambiti di performance isolante, leggerezza, stabilità dimensionale, minor impiego di risorse e durata nel tempo.
I pannelli si fissano con una normale malta adesiva e meccanicamente alla muratura tramite classici tasselli da cappotto. Si stende poi il primo strato di rasatura e la rete rinforzante. Si procede quindi alla stesura dei successivi strati protettivi, fino alla finitura esterna generalmente costituita da pittura a base minerale. L’isolamento dall’interno rappresenta la migliore soluzione per coniugare costo dell’intervento, efficienza energetica e comfort degli ambienti interni.
Tra gli esempi più significativi troviamo gli edifici in centri storici o di pregio architettonico, migliorare l’efficienza energetica di singole unità immobiliari in condomini, o ancora tutti gli ambienti occupati in modo discontinuo come uffici, locali commerciali o seconde case, ove esiste la necessità di portare rapidamente gli ambienti alla temperatura desiderata.
Studiati per questo tipo di applicazione sono i pannelli prefabbricati Gibitec Es e Gibitec Plus, costituiti da una lastra di cartongesso accoppiata, rispettivamente, ad una lastra di polistirene estruso X-Foamo ad un pannello di Poliiso Plus.
A parità di prestazioni, con le attuali schiume dei pannelli Poliiso si può guadagnare importante spazio utile negli ambienti; un grande vantaggio se si pensa al valore al metro quadro di un’abitazione.
La Legge di Bilancio conferma la riduzione dell’Iva al 10% sulle compravendite di pellet per i primi due mesi del 2024. Si tratta di una misura chiesta dal settore e che risponde alle esigenze delle famiglie che utilizzano il pellet ma anche a quelle della filiera del riscaldamento a biomassa, che grazie al contenimento dei prezzi può guardare con fiducia ai prossimi mesi.
L’appuntamento con Progetto Fuoco 2024
La filiera intanto si prepara all’appuntamento con Progetto Fuoco, in programma a Veronafiere dal 28 febbraio al 2 marzo 2024. Focus della manifestazione: le fonti energetiche rinnovabili e carbon-neutral e l’innovazione, con 5 startup che presenteranno, nell’ambito dell’Innovation Village, le migliori soluzioni tecnologiche per portare il settore del riscaldamento nel futuro.
Una forte spinta a intervenire sulle aliquote legate alla compravendita del pellet è giunta nelle scorse settimane in particolare da Aiel – Associazione Italiana Energie Agroforestali. L’associazione, partner tecnico di Progetto Fuoco, auspica che la misura diventi ora strutturale, in modo da garantire maggior trasparenza al mercato e certezza agli operatori del settore, oltre a contribuire al processo di decarbonizzazione e di transizione dai combustibili fossili verso fonti di energia rinnovabili.
Progetto Fuoco Innovation Village
Dal pellet composto da fondi di caffè riciclati a nuove soluzioni per produrre syngas a partire da biomasse residuali. Sono 5 le startup, alle quali si aggiunge un progetto speciale, selezionate per l’Innovation Village di Progetto Fuoco, un’area in cui le più significative aziende innovative racconteranno le loro idee e presenteranno i loro prodotti a potenziali partner e investitori.
Le 5 startup presenti all’Innovation Village parteciperanno a «Give Me Fire – Progetto Fuoco Startup Award», il premio – promosso da Progetto Fuoco e Blum, in collaborazione con Aiel – assegnato alla soluzione tecnologica reputata di maggiore impatto da una giuria di esperti.
Lo scopo del premio è aiutare le piccole realtà imprenditoriali innovative a entrare velocemente nel mercato, mettendole in contatto con le grandi aziende del settore del riscaldamento a biomassa. Le startup si sfideranno a colpi di pitch, cioè brevi presentazioni in cui dovranno dimostrare la validità del loro prodotto e rispondere alle domande della giuria e del pubblico in modo rapido e brillante.
Raul Barbieri | Direttore commerciale Veronafiere
«Quello lanciato dalla politica è un segnale positivo di attenzione per il comparto dell’energia dal legno e dalle biomasse, che in Italia vale 4 miliardi di euro e coinvolge 14 mila imprese. L’intera filiera, che va dal bosco al camino, è pronta a ritrovarsi in questa nuova edizione di Progetto Fuoco, che sarà ricca di spunti e contenuti, e che intercetterà tutte le spinte innovative del settore, mettendo al centro le ultime tecnologie e la transizione ecologica del settore».
Annalisa Paniz | Direttrice generale Aiel
«Siamo soddisfatti per la conferma dell’Iva sul pellet al 10% per i primi due mesi del 2024, specialmente perché vanno considerati i ridotti margini finanziari con cui questa Legge di Bilancio ha dovuto fare i conti. Il mantenimento dell’aliquota eviterà di gravare ulteriormente sulla spesa energetica delle famiglie italiane. Inoltre, secondo quanto risulta dalle nostre interlocuzioni con la Guardia di Finanza, con cui manteniamo un’intensa collaborazione nella lotta a evasione, elusione fiscale e frodi carosello, la misura è fondamentale per promuovere l’emersione del mercato sommerso».
Le startup selezionate
BiStems | Startup che sviluppa tecnologia di gassificazione ad ossigeno-vapore che produce syngas di alta qualità a partire da biomasse residuali. Il gas prodotto ha un’elevata concentrazione di idrogeno e una bassissima concentrazione di azoto, che lo rendono ideale per una conversione a biocarburanti o basi chimiche rinnovabili senza processi intensivi di downstream upgrading.
Goojob | Portale che permette all’utente, dopo essersi registrato, di trovare un artigiano o un professionista, tramite il sistema evoluto di filtri e il sistema di geolocalizzazione del proprio immobile, di sceglierlo grazie alle pagine vetrina delle aziende, ai listini e alle recensioni degli altri utenti, e di prenotarlo grazie al calendario.
Iridenergy | Impianto innovativo di poligenerazione: permette di eseguire una decomposizione termochimica di biomasse anche molto umide (sfalci, ramaglie, digestati, fanghi, scarti agroalimentari) superando le tecnologie attualmente più diffuse sul mercato. Supera il concetto di cogenerazione allargandola a poligenerazione (biochar, energia elettrica, calore, idrogeno green).
Rcoffee | Il pellet composto da fondi di caffè riciclati da capsule di plastica e alluminio mescolati con una piccola percentuale di legno riciclato. Il processo di estrazione dei fondi di caffè dalle capsule è brevettato dall’azienda partner WhiteStar, che garantisce il corretto riciclo di tutti gli elementi che compongono la capsula. Il prodotto avrà un potere calorifico superiore a quello dei tradizionali pellet di legno.
Firewell | Realizzato dall’azienda tedesca SiO2 Ventures, è un additivo da aggiungere al processo di combustione che riduce l’inquinamento da particolato, e un’app che, grazie all’integrazione dell’intelligenza artificiale, guida l’utente durante l’intero processo di combustione.
iNEST | Progetto speciale selezionato per l’Innovation Village di Progetto Fuoco: iNEST mira a definire un nuovo paradigma di Ecosistema dell’Innovazione del Nord-Est, basato su: multi-vocazionalità; capacità di generare valore aggiunto tramite un approccio integrato e interconnesso, superando i rischi di frammentazione; creazione di reti, con un approccio basato sulla partnership.
Assofermet vede rosa per il 2024. L’Associazione nazionale degli imprenditori che esercitano l’attività del commercio e della prelavorazione nei settori ferro e acciai, metalli non ferrosi, rottami ferrosi, ferramenta e affini, prevede un anno positivo, dopo un 2023 in bianco e nero. Fra riduzione del fatturato, instabilità e scarsità di domanda, l’anno passato è stato caratterizzato da importanti sfide per i settori rappresentati da Assofermet. Oltre ai fattori strettamente relativi ad andamenti di mercato, come la riduzione di marginalità, negli ultimi 12 mesi fenomeni globali e scelte di natura macroeconomica hanno influenzato l’intero sistema italiano e internazionale. Per il 2024, però, l’associazione si aspetta un miglioramento in termini di fatturato e di risultati economici. La riduzione dei prezzi è stata la tendenza principale del 2023 per chi si occupa di commercio e distribuzione di acciaio. Complessivamente, i cali maggiori si sono verificati a partire dal secondo trimestre, mentre durante gli ultimi tre mesi si è tornati a una stabilizzazione dei prezzi. E, sempre secondo Assofermet, le tendenze indicano da un lato la diminuzione dei consumi nei mercati a valle, che ha favorito il calo dei prezzi, dall’altro i divieti di importazione sul mercato russo e l’aumento dei tassi di interesse da parte della Bce hanno contribuito a generare un eccesso di offerta nell’intera Unione Europea.
È proprio il contesto politico-economico generale, che le previsioni dell’associazione prospettano un progressivo miglioramento e le previsioni ottimistiche per il 2024. Il miglioramento delle condizioni economiche globali e la fine della politica dell’aumento dei tassi di interesse sono solo alcuni degli elementi che spingono a formulare ipotesi positive per l’evoluzione del mercato.
Discorso leggermente diverso per l’acciaio inox, su cui è più difficile essere ottimisti. Tendenze simili si sono riscontrate nel mercato a monte della filiera, quello dei rottami ferrosi: instabilità, riduzione dei volumi e scarsità di domanda a valle hanno caratterizzato un 2023 non particolarmente brillante. Anche in questo caso elementi macroeconomici e trend internazionali hanno influenzato negativamente il comparto. Tra gli altri aspetti va considerata l’importante crisi dell’industria manifatturiera in Germania, uno dei principali mercati di sbocco per le aziende italiane. Anche le restrizioni alla circolazione determinate dalla visione strategica e dalle politiche ambientali dell’Unione Europea sono state determinanti. Se è vero che il 2023 è stato peggiore del 2022, è però altrettanto vero che i risultati hanno superato le previsioni pessimistiche di 12 mesi prima. Per l’inizio del 2024, quindi, Assofermet prospetta evoluzioni non particolarmente brillanti, in linea con quanto visto negli ultimi mesi.
Passando al comparto dei metalli non ferrosi, anche in questo caso il 2023 è stato un anno difficile. Per molte aziende che si occupano di commercio di alluminio gli ultimi 12 mesi sono stati un periodo estremamente sfidante. Sul fronte dei volumi vanno segnalate le forti riduzioni rispetto al 2022 e al 2021: un ritorno alla normalità pre-pandemica, con valori molto simili a quanto si era assistito nel 2019. Calo anche per la marginalità, nettamente in diminuzione nel 2023 rispetto agli anni precedenti. L’anno era iniziato con un importante aumento di stoccaggio a valori di carico elevatissimi e prezzi di vendita in caduta per via della brusca frenata di alluminio. La discesa è poi proseguita per tutto il 2023, determinando perdite significative. Le prospettive del 2024 sono di una domanda piuttosto debole, in linea con quanto registrato negli ultimi mesi: al momento i segnali che arrivano dai clienti non sono incoraggianti. Una panoramica simile si è verificata per i distributori di rame: il 2023 è stato in calo continuo e ci sono aspettative di un primo trimestre in linea con quanto accaduto negli ultimi 12 mesi.
Per quanto riguarda le ferramenta, infine, nell’ultimo anno il settore ha registrato timidi aumenti rispetto al 2022, soprattutto per quanto riguarda il comparto dei grossisti. Nonostante non si siano verificati i grandi successi registrati in periodo pandemico l’andamento complessivo continua a essere positivo. Per il 2024 ci si aspetta ritmi analoghi a quelli a cui si è assistito l’anno scorso e anche per questo settore le tendenze internazionali continueranno a influenzare i ritmi di mercato. Proprio di trend globali e di andamenti economici si parlerà nel corso del Global Diy Summit, l’appuntamento internazionale per chi si occupa di ferramenta e fai da te, che quest’anno si terrà a Roma i prossimi 11, 12 e 13 giugno.
Il Gruppo Made ha chiuso il 2023 con nuovi ingressi nel network. La prima azienda che ha aderito in ordine di tempo è Edilnorma, con sede a Norma (Latina).
Si tratta di un’impresa famigliare, storica nel territorio, che è giunta alla sua terza generazione di imprenditori.
Fondata da Mario Tirocchi nel 1984, nel 2006 diventa una Srl, amministra dal figlio Alessio. L’ingresso in azienda della terza generazione con i figli Letizia e Mario Tirocchi per continuare la tradizione di famiglia hanno spinto Alessio Tirocchi a entrare a far parte di Gruppo Made per usufruire dei Corsi di formazione professionale e di tutti i servizi che il network riserva ai suoi aderenti.
La seconda rivendita è Nuova Edilizia Immobiliare Buscemi, con sede principale in Zona San benedetto a Favara (Agrigento), ma anche una sede a Lodi. Anch’essa è una azienda storica, presente sul mercato dal 1978 e giunta alla seconda generazione di imprenditori.
Fra le caratteristiche di Nuova Edilizia Immobiliare, un importante servizio di noleggio professionale. L’azienda tratta anche il legname, solai prefabbricati, e tutte le tipologie di materiali per l’edilizia. Anche la Centro Edile di Laterza (Taranto) fa ingresso nel Gruppo Made.
Il punto vendita ha un ottimo posizionamento sul territorio, grazie anche alla varietà dell’offerta e alla professionalità dei collaboratori.
L’offerta è composta da materiali edili tradizionali, materiali per pavimentazioni, rivestimenti termoisolanti, oltre a una sezione dedicata alle pitture e ai materiali e sistemi decorativi che è stata completata con un nuovo reparto specializzato in prodotti di colorimetria, un vero e proprio laboratorio del colore che rende il Centro Edile un preciso punto di riferimento per i professionisti del settore.
La storia di Eclisse inizia nel 1989 da un’idea brillante del suo fondatore, Luigi De Faveri, che volle rivoluzionare il tradizionale concetto di porta a battente. L’intuizione fu quella di migliorare i primi prototipi esistenti di porta a scomparsa e produrre in serie una struttura metallica, che poi prenderà il nome di controtelaio, in grado di far scorrere e scomparire una porta all’interno del muro, senza alcun ingombro.
Il prodotto fu talmente apprezzato che in pochi anni il controtelaio per porte a scomparsa divenne conosciuto e venduto in tutto il mondo. Questo grazie all’affiatamento di persone profondamente coinvolte nel progetto e al lavoro svolto all’estero attraverso una capillare rete di consociate e distributori.
L’espansione fuori dal territorio nazionale è iniziata con l’apertura di Eclisse in Francianel 1996, e a cui presto hanno fatto seguito le aperture in Polonia nel 2000, in Repubblica Ceca, Inghilterra e Austria nel 2001, in Repubblica Slovacca nel 2004, in Spagna nel 2006, in Brasile e Germania nel 2008.
Sin dall’inizio l’attività dell’azienda è stata mossa dall’intraprendenza e dall’impegno costante nella ricerca e nell’innovazione. Il successivo ampliamento della gamma di modelli proposti, sempre guidato dalla meticolosa attenzione per i dettagli, ha determinato una rapida espansione.
Tanti sono i brevetti che hanno reso famosi i prodotti Eclisse, il binario estraibile e la rete debordante solo per citarne un paio, fino alle innovazioni più recenti come Eclisse 40, il primo ed unico telaio per porta svasata a 40 gradi.
Oggi, l’azienda festeggia i suoi primi 35 anni di storia e successi, ma questo è solo l’inizio di una nuova avventura.
Unione in famiglia
Dal 1° gennaio 2024 le due aziende della famiglia, Eclisse e DeFaveri, sono diventate un’unica realtà sotto la guida delle figlie Daniela ed Antonella De Faveri. Per raccontare la storia di queste due aziende e i prossimi passi di un nuovo percorso è stato lanciato un nuovo sito istituzionale eclissegroup.com.
Daniela e Antonella De Faveri | Insieme guideranno il gruppo di famiglia
Un orientamento comune e uno sguardo condiviso sono la base per un’opportunità di sinergia unica al fine di occupare una posizione di mercato ancora più solida nel settore delle costruzioni.
L’obiettivo è quello di puntare a traguardi ancora più ambiziosi e consolidare la presenza nel segmento degli infissi, assecondando le esigenze dei consumatori anche in questo comparto.
I festeggiamenti del 35° anniversario e di questo importante risultato continueranno a Milano, dove il 1° febbraio sarà presentata la nuova veste dello showroom di via Molino delle Armi. Un luogo concepito per essere in continua evoluzione, per questa occasione completamente rivoluzionato in un nuovo progetto di restyling.