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Dalla Corea del Sud alla Cina, Berti Parquet guarda con decisione all’Asia

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Pavimenti in legno Bangbae-Dong ©Berti Parquet

Simbolo del made in Italy nel settore dei pavimenti in legno, Berti Parquet guarda con decisione all’Asia, uno dei mercati più in espansione a livello globale.

Nel 2024, l’export dei prodotti italiani di alta gamma verso i mercati asiatici ha superato i 160 miliardi di euro, con una crescita prevista di oltre 50 miliardi nei prossimi cinque anni.

In questo contesto, Berti Parquet si distingue per la sua proposta di pavimenti in legno di pregio che uniscono estetica, funzionalità e sostenibilità.

Berti Parquet in Asia

Entrare nei mercati asiatici richiede visione e adattabilità. Berti ha risposto con investimenti in formazione, packaging localizzato, customer care multilingua, oltre all’utilizzo di strumenti digitali come la realtà aumentata per la visualizzazione dei progetti. Le collezioni sono personalizzate anche a livello cromatico per rispondere ai gusti locali, senza mai tradire l’identità italiana.

Tra i progetti più rilevanti per l’azienda in quest’area geografica c’è la collaborazione con Hyundai nella realizzazione di un grande complesso residenziale a Bangbae-dong, a Seul, in Corea del Sud. Il contratto prevede la fornitura di 150 mila metri quadrati di parquet (l’equivalente di oltre venti campi da calcio). 

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Bangbae-Dong ©Berti Parquet

Durante la missione in Corea del Sud, il team di Berti ha avuto l’opportunità di presentare l’azienda a Samsung, aprendo la strada a collaborazioni future in progetti di interior design su larga scala.

Berti approda anche in Cina con l’apertura del primo concept store Diesel Living with Berti a Foshan. Lo showroom, frutto della collaborazione tra due marchi iconici, offre un’esperienza immersiva in cui il parquet italiano diventa protagonista.

Berti Parquet, tra innovazione e sostenibilità

Tutti i prodotti Berti Parquet sono realizzati con legno proveniente da foreste certificate FSC, finiture a base d’acqua prive di solventi tossici e processi produttivi a basso impatto ambientale.

A ciò si affianca l’utilizzo di tecnologie avanzate per il controllo qualità, la tracciabilità delle materie prime e lo sviluppo di trattamenti superficiali resistenti, naturali e durevoli.

Scegliere un pavimento in legno Berti significa anche investire in bellezza, funzionalità e durabilità. Ogni tavola può essere restaurata, levigata, rigenerata.

In Asia, dove il gusto minimalista si sposa con l’amore per i materiali naturali, il parquet Berti si inserisce perfettamente: resiste al tempo, segue l’evoluzione degli stili e si adatta con eleganza ai cambiamenti progettuali.

Toscana e Sardegna al top per le case di lusso

Palau, Sardegna
Palau, Sardegna

Toscana e Sardegna sono le regioni più ambite per le case di lusso. Lo conferma una ricerca della piattaforma immobiliare eXp Italy, secondo cui anche se le case di lusso rappresentano solo l’1,7% di tutti gli immobili residenziali in vendita, questa percentuale sale notevolmente in alcune delle regioni più ambite del Paese, tra cui la Toscana e la Sardegna. A livello nazionale, gli immobili di lusso rimangono un segmento relativamente di nicchia, con solo 13.145 annunci su un totale di 788.318 (1,7%) che rientrano nella categoria di lusso. Tuttavia, alcune zone continuano a superare di gran lunga la media nazionale, evidenziando sacche di domanda costante nel segmento di fascia alta.

Firenze, Toscana
Firenze, Toscana

La Toscana è la regione più ambita a livello nazionale, con il 4,8% di tutte le case in vendita che rientrano nella categoria di lusso, ovvero 4.776 su poco più di 99 mila case sul mercato. Seguono la Sardegna, dove il 3,0% degli annunci è considerato di lusso, e l’Umbria, con il 2,8%. All’altra estremità della scala, le regioni meridionali come la Calabria (0,1%), l’Abruzzo (0,2%) e la Basilicata (0,3%) registrano un numero molto inferiore di case di lusso immesse sul mercato, riflettendo la diversa domanda degli acquirenti e le variazioni di prezzo a livello regionale.

Palau, Sardegna
Palau, Sardegna

Allarme contaminazioni ambientali per le imprese

Inquinamento ambientale
Inquinamento ambientale

Ogni anno in Italia si verificano circa 1.000-1.500 nuovi casi di contaminazione ambientale, di questi 700-1.200 sono causati da imprese. Circa 500-900 sono quindi i casi dovuti a imprese regolari, escludendo reati ambientali e condotte criminali. Eppure il numero totale dei siti potenzialmente contaminati è molto più alto: 41 mila sono i siti potenzialmente contaminati, 12 mila sono quelli già classificati come contaminati e 42 sono i Siti di Interesse Nazionale (Sin) che richiedono interventi complessi. Visto che meno dell’1% delle imprese è dotato di una copertura per i danni all’ambiente, mediamente nel 99% di questi casi non è presente una polizza a copertura delle spese di bonifica e ripristino dei danni. L’opportunità più decisiva resta comunque la sottoscrizione di una polizza assicurativa, che oggi ha solo lo 0,64% delle imprese italiane, secondo Roberto Ferrari, responsabile sinistri di Pool Ambiente.

Fumi industriali
Fumi industriali

Le aziende coinvolte in incidenti ambientali si trovano quindi ad affrontare ingenti spese, che possono arrivare anche a diversi milioni di euro e che in genere non sono state previste a budget. Un esborso imprevisto che può mettere in difficoltà la liquidità dell’azienda e minarne la solidità. È acclarato inoltre che il fallimento dell’impresa ha pesanti ricadute sui posti di lavoro e sul tessuto economico e sociale del territorio, oltre che sulla spesa pubblica, dal momento che in tutti questi casi gli interventi necessari di ripristino e bonifica sono finanziati dallo Stato.

Secondo la società assicuratrice tra il 5% e il 10% delle aziende fallite in settori industriali e ambientali potrebbero aver avuto la bonifica come fattore determinante. Dal 2006 al 2023 sono fallite oltre 200 mila imprese italiane in tutti i settori, tra cui, industria chimica e metallurgica, costruzioni, immobiliare e gestione rifiuti. In base a questo numero si stimano tra 10 mila e 20 mila imprese fallite a causa dei costi di bonifica.

Inquinamento ambientale
Inquinamento ambientale

StabiliI i volumi di Pvc riciclato in Europa e Italia, il 40,7% riutilizzato in finestre e profili

opened white plastic pvc window

Nonostante le sfide economiche affrontate nel 2024 i volumi di Pvc riciclato in Europa e in Italia rimangono stabili. Sale l’impiego di Pvc riciclato in nuove applicazioni d’uso.

Il riciclo del PVC in Europa

Nell’ambito di VinylPlus, l’Impegno per la sostenibilità dell’industria europea del PVC, nel 2024 sono state riciclate complessivamente, dalle diverse applicazioni, 724.638 tonnellate di Pvc in linea con i volumi del 2023.

Di queste, il 61,4% è costituito da rifiuti pre-consumo, il rimanente 38,6% dal post-consumo. La maggior parte dei volumi provengono da profili finestra, seguiti da pavimenti e cavi.

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Dal 2000, partendo praticamente da zero, l’industria europea del Pvc è stata in grado di riciclare un totale di 9,5 milioni di tonnellate di materiale, che hanno consentito un risparmio di 19,1 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti. Inoltre, sono stati generati circa 1.500 nuovi posti di lavoro in impianti di riciclo.

L’utilizzo del Pvc riciclato in nuove applicazioni d’uso, così come registrato da Recotrace, è aumentato del 4,3% rispetto al 2023. I principali sbocchi di riutilizzo sono finestre e profili, pavimenti e prodotti per la gestione del traffico.

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Riciclo Pvc in Italia: i dati Recovinyl

Per quanto riguarda la domanda di Pvc riciclato in Italia, il riferimento per la verifica dei volumi è Recovinyl, iniziativa di VinylPlus nata con l’obiettivo di monitorare, verificare e certificare le quantità di Pvc riciclato sia a livello europeo che per singolo Paese.

Nel 2024 in Italia sono state riciclate circa 85.000 tonnellate di Pvc riciclato in maggioranza proveniente dal pre-consumo.

Le problematiche legate al riutilizzo del Pvc sono dovute a diversi fattori come i prezzi in certi momenti non competitivi rispetto al vergine, le incertezze normative e la discontinuità nelle forniture.

Per incrementare il riciclo del Pvc sarebbe inoltre auspicabile un ulteriore miglioramento del sistema di raccolta, separazione e conferimento.

Il futuro del riciclo di Pvc

Oltre al tradizionale riciclo meccanico del Pvc, negli ultimi anni VinylPlus sta concentrando i propri sforzi nello sviluppo di innovative tecnologie di riciclo in grado di lavorare anche flussi di rifiuti più difficili da trattare, come la dissoluzione (riciclo fisico) e progetti legati al riciclo chimico come la pirolisi.

Sono inoltre in fase di sviluppo diversi progetti per migliorare identificazione e separazione sia del Pvc da altre materie plastiche che dei legacy additives all’interno del Pvc, accrescendo la qualità dell’upgrading del riciclato.

Che cosa succede a Milano?

Milano, piazza Gae Aulenti
Milano, piazza Gae Aulenti

Che cosa sta succedendo a Milano? Se lo chiedono non solo i magistrati, che si sono già dati una risposta, ma anche cittadini e imprese. La città ha conosciuto uno sviluppo immobiliare impetuoso negli ultimi dieci anni, spinta dal successo dell’Expo nel 2015: circa 35 miliardi di euro di investimenti immobiliari. Sono sorti grattacieli e nuovi edifici in classe A, sono state demolite vecchie case rimpiazzate da palazzi più alti ed efficienti. Il nuovo volto di Milano, alimentato da un effervescente numero di week (design, moda, arte, green, cultura) ha attirato anche un turismo fino qualche anno fa inimmaginabile, con beneficio per tutto l’indotto. E tanti nuovi cittadini dall’estero, in grazie anche all’agevolazione fiscale italiana per i super ricchi

Veduta aerea di Milano
Veduta aerea di Milano

Tutti motivi che hanno aumentato anche la fame di case. Certo, il boom della capitale economica d’Italia ha anche i suoi lati negativi. Il prezzo degli immobili è salito alle stelle e se questo beneficia chi vende un appartamento, rende inavvicinabile l’acquisto per chi ha uno stipendio nella media. Inoltre, quartieri un tempo popolari ora sono popolari soprattutto per i frequentatori della movida, mentre un gran numero di alloggi è trasformato in locali per affitti brevi.

Ma non è di questo che si è occupata la magistratura con le sue due iniziative. La prima, di un paio di anni fa, ha riguardato l’interpretazione dei permessi per costruire o, meglio, ricostruire. La Procura ritiene che l’intervento e le procedure di approvazione del titolo abilitativo (Scia) per diversi edifici abbiano diversi profili di illegittimità e che l’intervento di ricostruzione avrebbe dovuto essere subordinato a un Piano Particolareggiato, (strumento urbanistico di maggior dettaglio rispetto al Pgt), che avrebbe comportato maggiori obblighi economici del costruttore nei confronti del Comune. Insomma, il Comune avrebbe agevolato la costruzione a un prezzo più basso del dovuto. Palazzo Marino ha risposto che la legge urbanistica dello Stato a cui si riferisce l’indagine è del 1942 e ha avuto nel tempo numerose e sostanziali modifiche e integrazioni. L’ultima legge urbanistica regionale del 2005 è composta di 104 articoli e ha subito circa 60 varianti. Le leggi regionali dovrebbero sviluppare e integrare quelle nazionali. In realtà le incoerenze sono rilevanti. La Lombardia con l’articolo 103 della sua legge urbanistica ha addirittura stabilito che nel territorio lombardo alcune norme statali non si applicano. Il Governo non ha eccepito alcunché. Insomma, il rito ambrosiano rivendicato dal Comune nel concedere i permessi sarebbe organico alle regole stabilite dalla Regione. E così è stato per anni senza che nessuno avesse nulla da eccepire.

Al centro, la torre Aria, a Milano
Al centro, la torre Aria, a Milano

Per ovviare all’interpretazione della magistratura, che ha visto nella prassi milanese un via libera incondizionato alle imprese di costruzione, il Comune ha rivisto i criteri e i costi di urbanizzazione, e contemporaneamente è scesa in campo la politica con il decreto cosiddetto Salvamilano, approvato alla Camera, ma bloccato dal Senato. Anche perché qualche mese fa i sostituti procuratori (sono in tre) che conducono le indagini hanno fatto lievitare nell’aria un profumo di mazzette a carico di un funzionario di Palazzo Marino. Un inciampo che ha convinto un’ampia base di parlamentari a bloccare il Salvamilano. Risultato: cantieri sotto sequestro da due anni, cittadini che hanno già acquistato gli appartamenti in costruzione che hanno visto congelare i loro risparmi, e non si tratta di pochi euro.

L’altro caso, sempre per iniziativa degli stessi magistrati, è quello di cui riportano in questi giorni le cronache. In sostanza, da quanto si capisce, alcuni membri della Commissione paesaggio del Comune di Milano, organismo tecnico e non politico (ormai disciolto) che doveva dare un parere sulla fattibilità delle opere, e l’assessore competente avrebbero percepito anche incarichi dalle imprese che hanno presentato i progetti. Imprese di cui sono indagati con l’accusa di corruzione manager eccellenti e soci. Se l’accusa sarà confermata, si tratta di un evidente conflitto di interessi. Che il sindaco fosse a conoscenza e partecipe di questo conflitto, però, al momento non risulta.

Milano, piazza Gae Aulenti
Milano, piazza Gae Aulenti

Difficile capire se nel giudizio finale saranno individuate responsabilità perseguibili a norma di legge oppure si risolverà tutto, tra dieci anni visti i tempi della giustizia, in una bolla di sapone. Ma di sicuro qualche sentenza è già stata emessa: quella dello stigma mediatico, innanzitutto. Ma anche una condanna all’immobilità di un’intera metropoli, che ha investito sulla riqualificazione di intere aree della città. Se un permesso di costruire agevolato da amicizie e consulenze ben pagate non è certo una pratica commendevole, realizzare edifici residenziali in una città che vive una evidente emergenza abitativa è, al contrario, quasi un dovere. Certo, a costruire i costruttori ci guadagnano. E dovrebbero forse rimetterci?

La maxi inchiesta milanese, al di là delle responsabilità che possono essere accertate, rappresenta già diverse condanne, prima ancora che sia istituito un processo. Una condanna per le imprese, che ora sono bloccate e licenzieranno presumibilmente le maestranze impegnate nelle opere. Una condanna per le aziende come quelle di vendita di materiali, che hanno puntato sullo sviluppo di Milano. Una condanna per i progettisti, gli studi di architettura, gli ingegneri, per le agenzie immobiliari, per i venditori di arredi. Tutte condanne già eseguite, prima ancora della sentenza della giustizia.

Le carte da parati Inkiostro Bianco per La Casa Moderna

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Floral

Le carte da parati pensate in esclusiva da Inkiostro Bianco per La Casa Moderna trasformano le pareti costruendo atmosfere e scenari di emozione e design.

La Casa Moderna è un progetto sviluppato da arreda.net, gruppo d’acquisto italiano e oltre confine, in Costa Azzurra. L’unicità della sua formula si articola attraverso negozi e catalogo. 

Tutte le carte proposte da Inkiostro Bianco per La Casa Moderna hanno elevate prestazioni tecniche anche nella versione di base, vinilica: senza formaldeide, inodore e inassorbente, ignifuga e resistente agli UV, lavabile e di facile posa e rimozione, utilizzabile anche per rivestire arredi a cui rifare il look.

Tra le proposte di carte da parati per La Casa Moderna c’è la leggerezza delle fantasie Floral, dove petali e foglie nelle diverse interpretazioni – come in Architettura e Blues – trasformano la parete in un respiro vegetale.

Chi ama l’equilibrio trova nei motivi Geometric trame precise e volumi definiti con cura, dove i colori accentuano i tratti del disegno, come in Geometric Figure.

Chi invece ha un lato più esuberante potrà perdersi tra le suggestioni di Jungle, dove la natura si fa selva, colore, ritmo con Alive Forest animali e piante si animano lungo la superficie.

Per i bambini, le proposte Kids aprono mondi fantastici: piccoli universi su misura, dove ogni parete diventa uno sfondo per immaginare, crescere, giocare. Sottoforma diventa un’esplosione di colori, forme e figure.

A chi predilige le materie alla fantasia parlano invece le carte Materic, fatte di texture profonde e vibrazioni tattili, come se il muro trattenesse tracce di pietra, legno, sabbia. Proprio Cemento restituisce tutta la matericità di una finitura.

E poi ci sono i Pattern, che scandiscono lo spazio con un ritmo visivo deciso, senza mai essere ripetitivi. Come Blackboard e Lignes che connotano la stanza armonizzandosi con l’arredo. Un modo per rendere le pareti protagoniste, con grazia e carattere.

Fotovoltaico: perché andare oltre l’argento nei pannelli solari? La risposta (in rame) di Aiko

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Da decenni l’argento è il metallo più impiegato per la metallizzazione delle celle solari, ma non è privo di criticità.

Il settore fotovoltaico assorbe già circa il 20% della domanda globale di argento: affidarsi sempre più a questa risorsa rara e costosa comporta rischi concreti per l’intera filiera. La volatilità dei prezzi, le limitazioni nella disponibilità e le crescenti preoccupazioni in materia di sostenibilità stanno già spingendo i produttori più lungimiranti a ripensare materiali e progettazione.

Tra questi c’è Aiko che ha scelto di sviluppare una tecnologia di interconnessione in rame che potenzia le prestazioni e la durata dei moduli ABC (All Back Contact) di nuova generazione.

Prestazioni del rame

L’interconnessione in rame sviluppata da Aiko garantisce una conduttività superiore:

  • La resistività del rame puro è di appena 1,7 μΩ·cm, nettamente inferiore rispetto ai circa 5 μΩ·cm tipici delle paste d’argento (che contengono anche vetro e leganti).
  • Una resistenza più bassa consente una raccolta di corrente più efficiente e migliori prestazioni energetiche, soprattutto in condizioni di elevata irradiazione o temperature elevate.
  • A differenza della pasta d’argento, il processo di placcatura elettrolitica del rame non richiede trattamenti termici ad alta temperatura, evitando così stress termici e la diffusione di impurità all’interno del wafer di silicio. Il risultato è una cella più pulita, stabile e performante, con un’efficienza iniziale più alta e una durata operativa più lunga.

La durabilità è sempre più al centro dell’attenzione, soprattutto per installazioni esposte a condizioni ambientali estreme, dai tetti alpini agli impianti fotovoltaici galleggianti.

L’interconnessione in rame di Aiko offre una resistenza eccezionale che si traduce in una migliore resistenza a stress meccanici, urti e, fattore cruciale, alle microfratture, principale causa di perdita energetica nel lungo termine.

Test recenti dimostrano infatti che i moduli Aiko ABC con interconnessione in rame registrano perdite di potenza significativamente inferiori rispetto ai moduli TOPCon nelle stesse condizioni di impatto.

Il modulo Stellar ABC, la soluzione Aiko per applicazioni fotovoltaiche galleggianti, è attualmente l’unico modulo doppio vetro sul mercato con interconnessione in rame, elevata resistenza a trazione e comprovata resistenza alle microfratture.

I vantaggi dei moduli con interconnessione in rame

Per gli EPC (Engineering, Procurement and Construction) e i proprietari degli impianti, i moduli ABC con interconnessione in rame significano:

• Maggiore produzione di energia a lungo termine
• Costi di manutenzione ridotti grazie a una migliore tolleranza alle ombreggiature
• Minore rischio di incendio grazie a un comportamento termico superiore
• Ritorno sull’investimento più solido, favorito da un’operatività continua e una maggiore stabilità dell’energia

Il tutto utilizzando un materiale più sostenibile e dal costo stabile, in linea con gli obiettivi di filiera a lungo termine.

Maggiore sostenibilità

L’interconnessione in rame di Aiko non è solo un’innovazione produttiva: è il segnale di visione strategica a lungo termine che rafforza la posizione dell’azienda come pioniere nella tecnologia BC e come partner affidabile per i professionisti del fotovoltaico alla ricerca di nuovi standard di prestazioni.

Affrontando con efficacia sia le sfide ambientali che quelle ingegneristiche, questa innovazione rappresenta una scelta più intelligente per il futuro del fotovoltaico e per il futuro a zero emissioni di carbonio che contribuisce a realizzare.

Nuovo Catalogo Ruregold 2025 per il rinforzo strutturale nell’edilizia e nelle infrastrutture

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È disponibile il nuovo Catalogo Generale Ruregold 2025, una pubblicazione tecnica di oltre 140 pagine per ingegneri, progettisti, imprese e tecnici impegnati nel consolidamento strutturale degli edifici e delle infrastrutture.

Il catalogo si articola in sette macro-sezioni, dedicate ai principali ambiti applicativi:

  1. rinforzi strutturali FRCM (Fiber Reinforced Cementitious Matrix), in cui Ruregold ha raggiunto importanti traguardi. La gamma FRCM, per prima al mondo, ha ottenuto la certificazione di validazione a livello internazionale e ha già dimostrato, con referenze provate, la propria validità antisismica e l’incremento della sicurezza nei rinforzi delle strutture. I sistemi FRCM, a base di fibre ad alte prestazioni (PBO, carbonio) abbinate a matrici inorganiche, garantiscono un’elevata efficacia strutturale anche in condizioni critiche, come umidità, alte temperature o azioni sismiche. L’impiego di una matrice minerale consente inoltre di ottenere un comportamento pseudo-duttile, compatibilità con supporti storici e grande durabilità.
  2. rinforzi strutturali FRP,
  3. intonaci armati (Sistema CRM) con reti in fibra di vetro, sono particolarmente indicati per il consolidamento di murature storiche, anche soggette a vincoli architettonici. Le malte speciali, compatibili con i supporti in laterizio, pietra e tufo, permettono di preservare la traspirabilità e l’integrità del patrimonio edilizio esistente.
  4. microcalcestruzzi HPFRC (High Performance Fiber Reinforced Concrete) descrive prodotti fibrorinforzati ad alte prestazioni per il rinforzo di travi, pilastri, solai e nodi strutturali. Questi materiali, altamente resistenti e versatili, permettono interventi localizzati ed efficaci con spessori contenuti.
  5. presidi antisfondellamento: sistemi come Safenet, Stucanet e Armanet sono progettati per la protezione dei solai da distacchi pericolosi
  6. elementi di rinforzo per murature,
  7. presidi antiribaltamento: soluzioni con reti in PBO, acciaio o fibra di basalto contribuiscono a migliorare la risposta sismica delle tamponature.

L’intero documento è arricchito da schede tecniche, tabelle di prestazioni, dettagli applicativi e riferimenti normativi aggiornati, offrendo al progettista una vera e propria guida pratica e normativa per la scelta e l’applicazione dei sistemi di rinforzo Ruregold.

Il catalogo è completato da QR code interattivi che rimandano a video esplicativi, casi studio e approfondimenti tecnici.

Gruppo Romani: le novità a Cersaie 2025, tra rebranding e nuove collezioni

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Serenissima Palazzo Calacatta Green

A partire dal rebranding dei loghi, Gruppo Romani presenta a Cersaie 2025 (22-26 settembre) le nuove mappe creative dei suoi brand: Serenissima, Cir, Cercom, Cerasarda, Verde 1999 e Isla Tiles.

Serenissima

Lo storico logo del Gruppo Romani, Serenissima, cambia e si fa interprete di un racconto che prosegue nel tempo: se da un lato ne conferma l’identità e le origini, dall’altro le rivede in una luce moderna che ringiovanisce e attualizza. Evoluzione, modernità, eleganza sono le parole chiave per definire il nuovo corso. 

Tra le nuove collezioni in gres porcellanato, Palazzo rilegge sei varietà di marmo, celebri per la loro bellezza e versatilità, dalle grandi architetture prestigiose agli spazi privati, ideali per una progettualità classica e al tempo stesso contemporanea.

Cir

I colori caratteristici del logo Cir rivisitato richiamano l’energia e la matericità della ceramica. Forever Color rappresenta questo concetto: la collezione mette al centro i colori e li trasfigura in elementi vitali per l’interior design, grazie alla loro capacità di modificare gli spazi abitativi e di abbinarsi a differenti superfici.

Cercom

Cercom mantiene i colori del logo, ma sceglie un mood più moderno, chiaro ed essenziale. I segmenti di mercato cui si rivolge il brand restano quelli della progettazione di alto livello, contract, hôtellerie e residenziale su tutti.

Le nuove collezioni in arrivo a Cersaie mantengono il format del “contenitore di materie” declinato attraverso soluzioni tecniche che riassumono nel gres porcellanato il presente e il futuro dell’architettura.

Cerasarda

“Arte del lusso” è il nuovo payoff di Cerasarda, abbinato a un’identità visiva più ariosa e sorprendente che rispecchia l’autenticità e la raffinatezza delle nuove collezioni.

L’azienda, conosciuta come “la ceramica della Costa Smeralda”, si identifica completamente con l’alta qualità dei materiali proposti, l’attenzione ai dettagli e la ricerca stilistica posizionandosi come punto di riferimento per le superfici ceramiche dedicate al luxury design.

Verde 1999

A Cersaie 2025 saranno presentate anche le nuove soluzioni firmate da Verde 1999 che prosegue la sua narrazione che parla di spazi abitativi eleganti, curati nei dettagli eppure estremamente pratici. Uno stile orientato al mercato nordamericano che si esprime nell’originalità delle nuove collezioni Dakota e Checkerboard Inspirations.

Dakota Grigio
Dakota Grigio
Checkboard Inspiration
Checkboard Inspiration

Isla Tiles

Infine, Isla Tiles, con le sue superfici dalla creatività eclettica e versatile, aperte alla contaminazione stilistica e a un gusto raffinato. In preview a Cersaie le nuove collezione Portofino, Salento e Roma.

Soluzioni personalizzate per lo spazio lavanderia con Arcom

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La lavanderia è uno spazio che può essere valorizzato con soluzioni personalizzate e salvaspazio, in perfetta armonia estetica con il resto dell’abitazione.

È questa la filosofia che sa dietro I_Wash di Arcom, il sistema lavanderia che unisce funzionalità e design, fornendo  numerose varianti per adattare al meglio lo spazio all’interno della lavanderia.

lavanderia-Arcom_I_Wash

Le strutture come lavatrice e asciugatrice possono inserirsi sia in una configurazione in nicchia, coperte da ante con incasso a parete, sia a vista, complete di scaffale.

La presenza inoltre di un piano di lavoro a penisola, con top di spessore e ante con maniglie a gola J dona ulteriore spazio al sistema, per facilitare la suddivisione degli strumenti da lavoro all’interno della stanza.

lavanderia-Arcom_I_Wash

Il sistema I_Wash include inoltre un lavabo che funge anche da lavatoio, con stendibiancheria e tavoletta per lavare i vestiti.

Gli appendiabiti in metallo, da applicare alle colonne portaoggetti sono complementari alle ceste portabiancheria, fornite di ruote in metallo bianco.

Vasca freestanding Calida di Treesse, anche in versioni bicolore

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La vasca freestanding Calida di Treesse coniuga estetica essenziale, performance avanzata e benessere sensoriale. 

Realizzata in acrilico, materiale estremamente versatile, la vasca Calida è disponibile in versioni bicolore, che presentano l’interno in bianco lucido o opaco, l’esterno in una delle nuove varianti colore, oppure nelle versioni monocolore bianco opaco o bianco lucido.

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Con il suo design avvolgente, caratterizzato da linee morbide e una forma originale, Calida è una vasca che si adatta tanto agli spazi contemporanei quanto a quelli dal gusto più tradizionale.

vasca-freestanding-calida-treesse

Posizionabile a centro stanza, rappresenta un elemento d’arredo versatile e raffinato, ideale per valorizzare l’ambiente in cui si trova. Lo stile elegante e la lunghezza contenuta, la rendono perfetta anche per sale da bagno di metrature contenute.

Dimensioni: 155 X 80 X H 58 cm

Presentato da Sportium il progetto di riqualificazione dello Stadio Ceravolo di Catanzaro

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Sportium firma il progetto per la riqualificazione dello Stadio Ceravolo di Catanzaro.

La società del Gruppo Progetto CMR International specializzata nell’ideazione progettazione e sviluppo di impianti sportivi di ultima generazione, dopo aver presentato lo studio di fattibilità, ha concepito il progetto di riqualificazione con un intervento articolato in due macro-fasi.

Riqualificazione dello Stadio Ceravolo di Catanzaro: prima fase 

La prima fase del progetto di riqualificazione dello Stadio Ceravolo di Catanzaro prevede la demolizione e ricostruzione della Curva Ovest, settore tradizionalmente dedicato ai tifosi locali e fulcro del tifo organizzato.

La nuova Curva Ovest, totalmente ripensata per offrire un’esperienza immersiva, sarà avvicinata il più possibile al campo da gioco garantendo una visuale privilegiata e un coinvolgimento emotivo senza precedenti.

L’aspetto sarà quello di un blocco compatto e unitario, libero da interruzioni visive come i corselli, per favorire un colpo d’occhio imponente e un tifo coeso. La capienza sarà aumentata fino a 4.700 posti a sedere.

Inoltre, un accesso dedicato ai mezzi agevolerà la gestione degli eventi, mentre al di sotto della struttura troveranno spazio tutti i servizi fondamentali: servizi igienici dimensionati secondo gli standard UEFA, aree Food & Beverage e primo soccorso.

La facciata sarà valorizzata esteticamente: un basamento solido in pannelli sandwich si combinerà con una parte superiore in materiale tessile, conferendo alla curva un’immagine raffinata.

Riqualificazione dello Stadio Ceravolo di Catanzaro: seconda fase 

L’intervento principale della seconda fase della riqualificazione dello Stadio Ceravolo di Catanzaro sarà il rifacimento della copertura della Tribuna Nord: operazione indispensabile per risolvere la presenza attuale di pilastri che ostacolano la visuale agli spettatori.

La nuova copertura sarà realizzata in carpenteria metallica, rivestita esternamente per proteggere dalle intemperie e priva di elementi verticali che interrompono la visuale. La struttura portante sarà infatti posizionata all’esterno della tribuna, garantendo una vista libera.

I pilastri della copertura sono progettati per agevolare una futura costruzione di skybox con vista campo, che potranno essere sorretti dalla medesima struttura. La copertura sarà inoltre estesa fino al primo gradone della tribuna, a ridosso del campo da gioco, ampliando la superficie coperta e offrendo un maggior riparo agli spettatori.

In un’ottica di sostenibilità e innovazione, una porzione dell’estradosso della copertura ospiterà un impianto fotovoltaico, contribuendo all’ottimizzazione del consumo energetico dell’intero stadio.

Inoltre, l’illuminazione integrativa per il campo da gioco, recentemente installata all’intradosso della vecchia copertura, verrà recuperata e riposizionata, assicurando il rispetto dei requisiti illuminotecnici per la pratica sportiva e le riprese televisive, secondo gli standard della Lega di Serie B.

Obiettivi

Tutti gli interventi sono stati progettati da Sportium in ottica di possibili ulteriori implementazioni dello Stadio Ceravolo in modo tale da poter arrivare al completo rifacimento dell’impianto sportivo esistente in modo omogeneo ed unitario.

L’operazione mira a trasformare lo Stadio in una struttura all’avanguardia, capace di ospitare eventi di alto livello, in conformità con le normative statali e sportive delle principali realtà come CONI, UEFA e FIGC.

«Abbiamo lavorato per immaginare un rinnovamento complessivo del Ceravolo, per restituire alla Città una struttura all’avanguardia, funzionale e accogliente. Il nostro obiettivo come progettisti, che lavorano in sinergia grazie alla galassia di competenze verticali e complementari del Gruppo Progetto CMR International, è contribuire a creare la visione di un intervento che porterà valore al quartiere, nel segno della passione per lo sport come positivo vettore di aggregazione sociale», dichiara Massimo Roj, Architetto e Presidente di Sportium.

Un midi escavatore Yanmar SV100-7 per Fidenza Macchine

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Fidenza Macchine, azienda emiliana specializzata nel noleggio di macchine per il movimento terra e il sollevamento, ha recentemente acquistato un midi escavatore Yanmar SV100-7, configurato con braccio triplice.

«Abbiamo acquistato l’SV100-7 per alzare l’asticella in termini di peso della nostra flotta di escavatori destinati al settore del noleggio. Sul mercato ci sono molte macchine leggermente più piccole’ ad esempio da 8 e 8,5 tonnellate, ma questo midi escavatore è unico nel suo genere e non ha davvero concorrenza sul mercato», afferma Mauro Copercini, titolare di Fidenza Macchine, che conta un parco mezzi di oltre 90 unità.

Tra le caratteristiche del midi escavatore SV100-7 più apprezzate da Copercini spicca l’equilibrio tra compattezza e potenza. Merito anche del sistema VICTAS brevettato da Yanmar che, a parità di larghezza massima della macchina, aumenta la carreggiata spostando all’esterno l’asse di ribaltamento laterale mediante l’utilizzo di cingoli asimmetrici.

Una soluzione che, unita all’utilizzo di un contrappeso posteriore maggiorato, garantisce un’elevata stabilità, paragonabile, o perfino superiore, a macchine della stessa classe di peso.

«La sua compattezza, particolarmente evidente durante la rotazione, e la sua capacità di rimanere sempre all’interno della carreggiata rappresenta certamente un suo fiore all’occhiello di questa macchina, ma in generale devo dire che la nostra maggiore soddisfazione deriva dal fatto di essere riusciti a creare insieme a RMC un prodotto studiato su misura per le nostre esigenze. Non è da tutti i concessionari mettersi a disposizione del cliente in modo così efficace, dialogando e cercando di offrire una soluzione realmente personalizzata, senza limitarsi a proporre soltanto i modelli già disponibili in stock per la vendita».

L’SV100-7 in configurazione braccio triplice appena acquistato da Fidenza Macchine, infatti, si caratterizza per la presenza di numerosi equipaggiamenti opzionali appositamente richiesti dalla società, come ad esempio i cingoli in acciaio da 485 millimetri, il kit di sovrapattini imbullonati YCE da utilizzare in caso di necessità per lavorazioni specifiche e l’impianto d’ingrassaggio automatico.

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«Ci poniamo come un partner affidabile nelle aree di Piacenza, Parma, Pavia, Lodi e Cremona. I midi escavatori come l’SV100-7 di Yanmar rappresentano una soluzione ideale per una varietà di applicazioni di scavo e movimento terra, offrendo un equilibrio ottimale tra potenza, manovrabilità e versatilità. Presso la nostra sede di Piacenza sono disponibili modelli dai più compatti e maneggevoli a quelli più potenti e versatili. Fidenza Macchine ha trovato nel midi escavatore SV100-7 la soluzione ideale per le sue esigenze specifiche», conferma Filippo Gardella, Sales Department di RMC.

L’obiettivo di Fidenza Macchine nel breve-medio termine è di incrementare la presenza all’interno della flotta di noleggio di escavatori forniti dal costruttore giapponese Yanmar.

«L’evoluzione del mercato ci ha portato a selezionare con molta cura i nostri fornitori e Yanmar ci offre una qualità molto alta, sia in termini di prodotto che di assistenza, tramite i suoi concessionari. Questo è il motivo per cui abbiamo deciso di scegliere questo marchio per sostituire tutti i nostri mezzi destinati al noleggio. Dopo l’acquisto dell’SV100-7, infatti, abbiamo già trovato un accordo con RMC per l’acquisto di un modello più piccolo da 5,7 tonnellate. La nostra partnership non finisce qui, anzi è appena iniziata», chiosa Copercini.

Profine acquista la bulgara Profilink

A sinistra nella foto, Peter A. Mrosik, proprietario e Ceo di Profine
A sinistra nella foto, Peter A. Mrosik, proprietario e Ceo di Profine

Profine, tra i principali attori mondiali nella produzione di sistemi per finestre e porte, ha acquisito Profilink, azienda con sede a Plovdiv, in Bulgaria. L’operazione riguarda tutte le attività di Profilink nei settori dell’alluminio e del Pvc, inclusi i marchi di sistema e i team delle aree marketing, vendite e ingegneria. L’azienda acquisita continuerà a operare all’interno del gruppo profine sotto il marchio Kömmerling. L’ acquisizione si inserisce nella strategia di crescita di Profine, che punta a rafforzare in modo deciso la propria presenza nel mercato dei sistemi in alluminio per finestre, porte e scorrevoli. Il portafoglio prodotti di Profilink arricchisce e completa l’offerta di soluzioni in alluminio già sviluppate internamente, integrandosi anche con le competenze acquisite da profine grazie all’acquisizione di EFP Facades nell’ottobre 2024. Secondo Peter A. Mrosik, proprietario e Ceo di Profine, «L’acquisizione di Profilink rappresenta un ulteriore passo concreto nel nostro impegno a espandere il business dell’alluminio in tutta Europa. Ampliamo la nostra gamma e rafforziamo le nostre competenze sia sull’alluminio che sul Pvc, offrendo ai clienti un portafoglio di sistemi ancora più ampio ed efficiente da un unico fornitore».

A sinistra nella foto, Peter A. Mrosik, proprietario e Ceo di Profine
A sinistra nella foto, Peter A. Mrosik, proprietario e Ceo di Profine

Cortexa: nuovo corso online gratuito su Sistema a Cappotto e Direttiva Case Green

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Cortexa presenta il nuovo corso online on demand «Sistema a Cappotto, il principale alleato dell’efficienza energetica e della sostenibilità in edilizia».

Il corso, gratuito e rivolto a tutti gli operatori della filiera, approfondisce il contributo del Sistema a Cappotto di qualità nella riqualificazione energetica degli edifici, in linea ai punti interessati al tema degli obiettivi della Direttiva europea EPBD Case Green, che prevede una riduzione progressiva del consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali, almeno del 16% entro il 2030 e almeno del 20-22% entro il 2035.

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Diego Marcucci, coordinatore gruppo di lavoro sostenibilità Cortexa

«Da qui nasce l’esigenza del nuovo corso formativo di Cortexa che dimostra come il Sistema a Cappotto di qualità rappresenti il principale alleato dell’efficienza energetica e della sostenibilità in edilizia», afferma Diego Marcucci, Coordinatore del Gruppo di Lavoro Sostenibilità di Cortexa.

«Il corso, messo a disposizione di tutti gli attori della filiera in modalità online e on demand, in modo da consentirne la massima fruizione, si inserisce all’interno di un più ampio progetto di Cortexa, ETICS FOR -55%, un “contenitore” finalizzato a dare maggiore visibilità a tutte le iniziative di Cortexa che contribuiscono a incrementare la sostenibilità in edilizia». 

I temi del corso Sistema a Cappotto, il principale alleato dell’efficienza energetica e della sostenibilità in edilizia

La prima parte del corso illustra i principali benefici del Sistema a Cappotto: 

  1. Ambientali: ridurre le emissioni di CO2, i consumi energetici e i costi in bolletta. Durante il corso viene presentato un calcolo stimato della riduzione ottenibile per ogni metro quadro di cappotto installato, pari a circa 20kg di CO2 .
  2. Economici: creazione di un indotto su tutta la filiera e l’aumento del valore degli immobili.
  3. Sociali: miglioramento estetico degli edifici, rinnovamento di quartieri degradati e creazione di un impatto positivo su salubrità e comfort abitativo.

La seconda parte del corso propone un approfondimento tecnico che illustra il contributo del Sistema a Cappotto nel raggiungimento degli obiettivi previsti dalla Direttiva europea EPBD, purché vengano rispettati i tre rigorosi criteri di qualità:

  • impiegare solo Sistemi a Cappotto forniti come “kit” da un unico produttore, certificati ETA e dotati di marcatura CE.
  •  progettato a cura di professionisti qualificati che conoscano e applichino i contenuti del Manuale Cortexa e della norma UNI/TR 117:2018
  • e posato a regola d’arte da applicatori con competenze certificate secondo la norma UNI 11716:2018 e Manuale Cortexa.

L’intero ciclo formativo di Cortexa

Il percorso formativo Cortexa, fruibile online, on demand, a titolo completamente gratuito, si compone di ulteriori sei corsi:

  1. La progettazione generale del Sistema a Cappotto
  2. La progettazione dei dettagli del Sistema a Cappotto
  3. La corretta posa del Sistema a Cappotto
  4. La manutenzione del Sistema a Cappotto
  5. Finiture per il Sistema a Cappotto
  6. Restauro energetico di edifici storici con Sistema a Cappotto

Calo demografico: i rischi per il mercato immobiliare italiano

Calo demografico

L’addio al superbonus e l’eutanasia per i restanti incentivi per fortuna non ha provocato, almeno per ora, quel crollo del mercato che tutti temevano e qualcuno (Ance, parliamo di te) pronosticava. Il settore edilizio italiano si trova a fare i conti con un fenomeno più profondo e strutturale: il calo demografico.

Ma, certo, la pacchia è finita. Le nubi che si addensano all’orizzonte, però, non sono legate solo allo sboom del dopo-ebbrezza fiscale. E, a ben vedere, neppure alla nefasta guerra dei dazi che, comunque, bene non fa.

Chi si occupa di edilizia, chi costruisce o vende materiali e servizi, dovrebbe essere più preoccupato di quello che succede nelle case degli italiani. O, più correttamente, quello che non succede tra le lenzuola.

Perché non si riflette abbastanza su un dato: gli italiani fanno sempre meno figli. D’accordo, è un fenomeno noto, di cui abbiamo già parlato. Ma questo dovrebbe preoccupare ancora di più, visto che nulla è cambiato.

Certo, i vari esecutivi hanno disposto qualche aiuto per chi fa figli, ma gli incentivi di qualche migliaio di euro, come sa chi deve pagare la retta mensile di un asilo, si vaporizzano in breve tempo e non convincono ad affollare le culle.

Insomma, il fenomeno, che per la verità non è solo italiano, è un dato preoccupante non solo per motivi patriottico-culturali, ma per la stessa economia. Meno popolazione significa meno consumi e meno costruzioni nel residenziale.

C’è poco da scherzare: per il 2024 l’Istat ha registrato una popolazione residente in Italia di 58,93 milioni di persone, 37 mila in meno rispetto all’anno precedente.

Qualche migliaio di abitanti su tutto il paese non cambia gli equilibri, ma il problema è che il calo demografico prosegue ininterrottamente dal 2014.

Un altro dato che fa riflettere la filiera dell’edilizia è che la tendenza non è uniforme sul territorio. Al Nord la popolazione è risultata in lieve crescita (+1,6 per mille), mentre il Centro (-0,6 per mille) e soprattutto il Mezzogiorno (-3,8 per mille) hanno registrato un calo. Un dato che si riverbererà inevitabilmente sul mercato immobiliare, anche se sul lungo periodo.

Nello specifico, gli aumenti maggiori delle nascite sono concentrati in Trentino-Alto Adige e Emilia-Romagna (+3,1 per mille) e Lombardia (+2,3 per mille). Alla sera, invece, impazza la televisione in Basilicata (-6,3 per mille) e Sardegna (-5,8 per mille).

di Federico Mombarone