Senza le costruzioni il Pil calerà ancora

Le cose non si mettono bene. Ma potrebbero andare peggio: allo stato attuale il calo del Pil è determinato da fattori che possono essere corretti. Basta darsi da fare. Se nel primo trimestre l’andamento del Prodotto interno lordo è stato in calo, infatti, in buona parte è dovuto a due settori: energia e costruzioni. Come spiega l’Istat, i servizi sono rimasti fermi, né bene né male. L’agricoltura ha fatto segnare un aumento. Male, invece, il comparto industriale in cui, appunto, sono inclusi energia e costruzioni. Per la prima, si scontano i minori consumi, dovuti anche alle rinnovabili e a elementi meteo stagionali, ma in parte questo si traduce anche in un beneficio sulla bilancia commerciale. Per quanto riguarda le costruzioni, è evidente che il boom delle ristrutturazioni incentivate dai bonus non basta. Ci vuole il ritorno delle grandi opere, ma gli appalti pubblici sono in gran parte bloccati. Questo è il vero nodo da sciogliere. Ricordiamo che, secondo l’Ance, nonostante la crisi dell’edilizia le costruzioni forniscono un contributo all’economia valutato in circa il 10% degli impieghi del Pil. «Il settore delle costruzioni è, inoltre, in grado di attivare impulsi che si riflettono e si amplificano all’interno del sistema economico su moltissimi settori. Basti pensare che le costruzioni effettuano acquisti di beni e servizi da ben l’80% dell’insieme dei settori economici. Inoltre, una domanda aggiuntiva di 1 miliardo di euro nel settore delle costruzioni genera una ricaduta complessiva nell’intero sistema economico di 3,374 miliardi di euro ed un aumento di 17mila occupati, di cui circa 11mila nel settore delle costruzioni e 6mila  negli altri settori». Ok, ammettiamo che forse, oggi, questi numeri potrebbero essere sovradimensionati del 10-15%. Ma si tratta, non sfugge a nessuno, di un’area chiave delle attività produttive che determina un andamento positivo o negativo dell’economia. A questo si aggiunge che se il Pil dell’Italia non torna a crescere vanno a gambe all’aria i conti pubblici, con lo spettro di un ritorno a politiche restrittive. Occorre, in fretta, trovare la chiave per rimettere le betoniere in strada. cantiere-expo

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