Virginia Gambino Editore, in 40 anni siamo cresciuti come l’edilizia

La casa editrice Virginia Gambino Editore di YouTrade e di tante altre testate nella filiera delle costruzioni, ha mosso i primi passi quattro decenni fa conquistato la fiducia del mondo edile offrendo un ampio panorama di informazioni B2B finalizzate all’accrescimento della cultura tecnica e professionale degli operatori.

Giovedì 16 febbraio 1984, Santa Giuliana, vergine e martire. Quel giorno Bettino Craxi, a Vienna, assicurava che «non c’è problema per l’Alto Adige», mentre a Roma i terroristi uccidevano un diplomatico americano.

Altri tempi. Ma la vera notizia di quelle 24 ore, perlomeno per il mondo dell’edilizia, è stata un’altra: il primo passo nell’editoria di quella che sarebbe diventata nel tempo l’azienda leader dell’informazione nel settore della distribuzione di materiali per costruzioni: Virginia Gambino Editore.

Sono passati 40 anni, volati alla velocità di una Ferrari guidata da Michael Schumacher e con la determinazione di una macchina per movimento terra: la casa editrice festeggia nel 2024 i quattro decenni di crescita, di cultura, di informazione, senza intenzione di fermarsi in un parcheggio. Anzi, con il proposito di pigiare ancora di più sul pedale dell’acceleratore.

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Virginia Gambino, fondatrice del Gruppo editoriale VGE

L’idea di partenza di Virginia Gambino Editore

Tutto parte, appunto, da quanto avvenuto il 16 febbraio 1984. Le radici della casa editrice affondano nella sigla Bfb, nome della prima ragione sociale dietro cui c’era l’iniziativa di Benna-Fontana-Branchini.

Quest’ultimo, Bruno Branchini, in particolare, era titolare di Bkv, azienda leader nella distribuzione di martelli elettropneumatici Kango in Italia, mentre Paolo Benna era un agente di vendita nel mondo dell’edilizia.

L’idea di partenza del terzetto era quella di pubblicare un house organ dell’azienda, per comunicare con i clienti distributori di attrezzature.

Un proposito molto semplice che, però, è cambiato in fretta con il coinvolgimento di Virginia Gambino, che per buttarsi a capofitto nell’editoria ha lasciato alle spalle l’attività fieristica, sempre nel settore delle costruzioni, in cui aveva mosso i primi passi.

La formula

Entrata nell’ottica di occuparsi di tutto come coordinatrice per far crescere la nuova testata, Virginia Gambino è diventata in pochi anni prima redattrice e in seguito direttrice del periodico.

Non senza aver rivoluzionato il concept stesso della rivista, estesa a tutti i rivenditori di materiali edili.

Perché, un numero dopo l’altro, l’orizzonte editoriale del periodico si è allargato ad affrontare non solo gli aspetti legati al segmento di attività svolto dall’azienda, quello delle macchine e attrezzature da cantiere, ma anche più in generale a quello dei materiali per costruzioni.

Un proposito agevolato anche dall’ingresso in redazione di Paolo Corticelli e poi di Roberto Anghinoni, con Virginia Gambino concentrata maggiormente sulla raccolta pubblicitaria.

«Impaginazione, foto ritagliate con le forbici, impianti, pellicole, composizione, stampa: il mondo dei giornali era profondamente diverso in quegli anni. Più complicato tecnicamente, ma anche con spazi ancora da conquistare», racconta oggi Virginia Gambino. Spazi che la formula della rivista ha dimostrato di occupare.

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Il simbolo di Virginia Gambino Editore è il camaleonte che rappresenta la capacità dell’impresa di sapersi adattare alle diverse situazioni

La svolta

Avanti veloce: dopo sette anni, la casa editrice, con sede a Milano in via Medardo Rosso, è passata attraverso la prima delle sliding doors. Con la pubblicità e contenuti più trasversali sulla rivista, per ragioni diverse si sono fatti da parte Benna e Branchini, seguiti da Nicola Fontana.

A quel punto con un po’ di fegato e (forse) l’azzardo della gioventù, le quote sono state rilevate da Virginia Gambino, con il 15% controllato da Anghinoni. Una scommessa non facile, ma che è stata affrontata con il consueto cipiglio da Frecciarossa da Virginia Gambino.

La parentesi

Seconda delle sliding doors: nel 1998 a dicembre, Giuseppe Nardella, fondatore di Tecniche Nuove, si è fatto avanti per acquistare il ramo della piccola, ma specializzatissima azienda editoriale.

«Il progetto prospettato era interessante: entrare a far parte di un gruppo più grande, con sinergie e opportunità in un’altra scala», ricorda Virginia Gambino.

Un paradiso terrestre editoriale che, con la cessione del ramo dell’impresa, si è concretizzato. Ma solo in teoria. Come accade spesso, tanto grande è la dimensione, quanto modeste si rivelano l’autonomia, gli stimoli, e perfino l’ambizione aziendale.

Eppure, dieci anni non sono pochi, e all’interno della nuova realtà il peso del settore legato all’edilizia è cresciuto esponenzialmente. Ma non abbastanza da soddisfare gli obiettivi di Virginia Gambino che, nel 2008, ha considerato chiusa quell’esperienza.

L’idea è stata quella di ricominciare da zero, ma con un’agenda piena zeppa di numeri di telefono, una riconosciuta competenza, la consapevolezza di poter fare meglio. E una nuova ragione sociale: Virginia Gambino Editore.

Youtrade
Con i primi numeri YouTrade ha debuttato come rivista di riferimento nel mondo della distribuzione dei materiali edili

Nuova vita

La terza sliding doors ha coinciso, però, con la crisi mondiale dell’economia, il crack della Lehman Brothers, il flop dei subprime, l’edilizia arenata su una spiaggia deserta.

Insomma, non proprio il momento ideale per dare vita a una rivista. Tempi duri. Per farsi largo, ci voleva non solo una formula editoriale stimolante, ricca, utile, ma anche una testata che si facesse ricordare.

«Prima di scegliere il nome della testata ho riunito un pool di addetti ai lavori e ho sottoposto all’esame una serie di nomi per individuare quello che sarebbe stato adatto per la nuova rivista. Nomi classici, con le parole più utilizzate, come distribuzione oppure edilizia. YouTrade, invece, sembrava a tutti troppo strano, inconsueto», rievoca Virginia Gambino.

«Una settimana dopo, però, nessuno ricordava più i nomi più semplici, ma tutti non avevano dimenticato YouTrade. Avevo fatto centro».

Il debutto

Se c’è una cosa che non si può certo rimproverare a Virginia Gambino è quella di perdersi d’animo. Nonostante l’aria pesante del periodo di crisi, l’azienda editoriale ha mosso i primi passi senza fermarsi.

Inizialmente con YouTrade bimestrale, poi con dieci numeri l’anno. La capacità di ascoltare il mercato, del contatto diretto con gli operatori e l’individuazione dei trend hanno messo le ruote alla macchina aziendale. Che, da subito, non è stata una semplice casa editrice.

Già nel 2008 ha esordito il primo Convegno YouTrade nell’ambito del Saie, con il contributo delle analisi del Cresme. «Era organizzato nella sala Minuetto», ricorda divertita Virginia Gambino.

Poi, a dispetto delle pessimistiche previsioni dei concorrenti, l’azienda ha resistito alla crisi del settore, per consolidarsi. «La paura di non farcela c’è stata», ammette oggi la fondatrice dell’azienda.

«Ma le imprese ci hanno dato fiducia e hanno continuato a pianificare. Alla fine, la scelta coraggiosa è stata premiata».

Espansione

Anche perché, invece di ritirarsi in una nicchia in attesa che passasse la tempesta, l’attività della casa editrice si è allargata. Dopo YouTrade, nel 2013 è arrivata la Guida del Condominio giusto in sintonia con la relativa legge di riforma, a cui è seguita la rivista Condominio Sostenibile e Certificato, periodico destinato alla filiera che ruota intorno alla gestione delle abitazioni residenziali.

Nel 2016 un altro debutto: YouBuild, questa volta targettizzato sul cantiere e la progettazione. Infine, Lattoneria, rivista realizzata da Virginia Gambino Editore per conto dell’associazione Pile. Tanto? Eppure, non è tutto.

C’è anche i Bilanci delle Costruzioni, una maxi pubblicazione che contiene l’analisi relativa a migliaia di aziende e che è diventata un must per chi lavora nel settore (spoiler: quest’anno sarà ancora più grande).

Gli eventi

La piccola casa editrice è diventata una grande realtà del mondo nelle costruzioni anche grazie a un’altra attività: gli eventi-extension delle rispettive testate giornalistiche.

Il Convegno YouTrade, giunto alla XVII edizione, è riconosciuto come l’appuntamento principe del settore della distribuzione di materiali e anche della produzione, con gli YouTrade Awards consegnati nell’occasione e ambiti dalle aziende coinvolte.

Ci sono, poi, il Convegno YouBuild, che si svolge ora nel centrale centro congressi Cariplo, a Milano, e i vari road show dedicati al mondo del condominio.

Come se non bastasse, Virginia Gambino Editore ha premuto l’acceleratore sull’informazione web, con i siti figli delle testate cartacee, a cui si aggiungono servizi di databasing (spoiler: ce n’è uno interessante in arrivo) e relativi alla digitalizzazione dei processi aziendali.

E dopo 40 anni? Il covid non ha fermato l’attività, e nel frattempo la sede operativa dell’azienda si è spostata nel centro di Bergamo, lasciando quella legale a Milano. Ma il futuro è lungo.

E, racconta l’imprenditrice, una novità c’è già: «Il logo della casa editrice è stato fin dall’inizio il camaleonte, un animale che sa adattarsi alle più diverse situazioni. E oggi il camaleonte si è tinto con tanti colori, segno che oggi la realtà è fatta di tanti aspetti diversi. E sono tutti interessanti».

di Paolo Caliari

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