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A Cagnano Amiterno Heidelberg Materials e distribuzione a confronto

Il gruppo di rivenditori e manager di Heidelberg Materials nel sito produttivo di Cagnano (l'Aquila)
Il gruppo di rivenditori e manager di Heidelberg Materials nel sito produttivo di Cagnano (l'Aquila)

Un produttore di cemento e tanti rivenditori per una partnership capace di rinnovarsi. Al centro: lo stabilimento di Cagnano Amiterno (l’Aquila) di Heidelberg Materials ma, soprattutto, le prospettive dell’edilizia del Centro-Sud Italia.

Il gruppo di rivenditori e manager di Heidelberg Materials nel sito produttivo di Cagnano (l'Aquila)
Il gruppo di rivenditori e manager di Heidelberg Materials nel sito produttivo di Cagnano (l’Aquila)

Il grande gruppo ha scelto la via del roadshow, organizzato da Virginia Gambino Editore, per confrontarsi con la distribuzione dopo il rebranding che ha sostituito lo storico marchio Italcementi.

L'incontro a Cagnano con i rivenditori
Tavola rotonda Heidelberg Materials | L’incontro a Cagnano con i rivenditori

Ma non solo. Perché accanto alla nuova veste sociale il gruppo ha voluto spiegare le nuove strategie in materia di sostenibilità: un aspetto molto importante per un’attività energivora come i cementifici. E per farlo la strada migliore è quella di offrire informazione e formazione, continuando sulla strada della qualità e del servizio che da sempre contraddistingue l’azienda, i veri ingredienti capaci di offrire valore aggiunto all’attività di distributore di materiali edili. Come è avvenuto nell’incontro tra manager di Heidelberg Materials e un panel di distributori a Cagnano.

Tavola rotonda | Da sinistra il coordinatore del Centro Studi YouTrade Federico Della Puppa, Fabio Di Fabio, Sales Area Manager Adriatico ed Emanuele Rossetti di Ediltutto

I partecipanti

Tavola rotonda | Rabih Moukhtar El Omeiri, direttore dell’impianto Cagnano Amiterno, Plant Manager Heidelberg Materials

Attorno a un tavolo, a raccontare le loro esperienze, si sono ritrovati Ugo ed Emanuele Rossetti (Ediltutto), Diego Bonari e Gianfranco Graziani (Bad), Luca Pellegrini e Luca Traficante (Ciesse Intermediazioni), Domenico Menna (Menna Camillo), Dante Cianciosi (Cianciosi), Alessandro e Federica Angelozzi (Edil ’83) e tutta le rete commerciale dell’area Adriatico di Heidelberg Materials. Le strategie del sito produttivo sono state affrontate da Rabih Moukhtar El Omeiri, direttore dell’impianto Cagnano Amiterno Plant manager Heidelberg Materials, mentre le strategie del gruppo sono state illustrate da Francesca Proietti, Marketing analyst Heidelberg Materials e da Fabio Di Fabio, Sales area manager Adriatico.

Sostenibilità

Francesca Proietti, Marketing Analyst Heidelberg Materials, insieme a Rabih Moukhtar El Omeiri, direttore dell’impianto Cagnano Amiterno, Plant Manager Heidelberg Materials

Fabio Di Fabio, Sales Area Manager Adriatico Heidelberg Materials, ha sottolineato la specificità del sito produttivo abruzzese: «Attualmente i prodotti sostenibili rappresentano il 42% della produzione di Cagnano Amiterno: cemento in sacchi 32,5 II/B -LL a basso contenuto di CO2, cemento Termocem 42,5 Cem III sfuso a basso contenuto di CO2 e con elevato contenuto di materiale riciclato (40%). Utilizziamo tecnologia e soluzioni per produrre cemento con ridotte emissioni, come l’utilizzo dei combustibili alternativi. Inoltre, il punto di distribuzione di Chieti ci permette di essere vicini al cliente per rispondere in tempi rapidi a ogni loro esigenza. Un servizio e approvvigionamenti sostenibili per la clientela più distante dallo stabilimento», ha spiegato. Anche Paolo Donnarumma, Sales representative – Sales area Adriatico, è intervenuto sulla soluzione i.idro DRAIN per pavimentazioni drenanti.

Le prospettive

Un confronto che è stato arricchito dall’analisi del coordinatore del Centro Studi YouTrade Federico Della Puppa, che ha focalizzato tabelle e grafici sui risultati e sulle prospettive del mercato nel dopo-superbonus. Con un’edilizia che, nonostante il freno imposto dal governo, rimane ancora vivace, seppure in contrazione dopo il boom dei due anni precedenti. Anche perché un nuovo impulso è legato ai fondi europei del Pnrr, con oltre 32 miliardi destinati a opere legate a lavori di costruzioni ed edilizia civile. L’analisi si è poi focalizzata sul mercato della distribuzione in Lazio, Abruzzo e Molise, in particolare sulle aree che sono state colpite dal terremoto, dove si concentrano ancora circa 2,5 miliardi destinati alla ricostruzione.

Visita allo stabilimento | Il cemento drenante prodotto all’interno degli stabilimenti Heidelberg Materials

A conclusione dell’incontro è stata organizzata una visita allo stabilimento di Cagnano Amiterno, per osservare da vicino il processo produttivo del sito di Heidelberg Materials Cemento.

Il centro di controllo del sito produttivo Heidelberg di Cagnano
Visita all’interno del sito | Il centro di controllo del sito produttivo Heidelberg Materials di Cagnano Amiterno

Rinnovare e rendere più efficiente il patrimonio edilizio? Wienerberger c’è

Wienerberger e le nuove soluzioni per la sostenibilità

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è lo strumento strategico avviato dal Governo per la riqualificazione e il rilancio dell’economia italiana. Tra le priorità rientrano certamente la promozione di progetti di efficienza energetica, la riqualificazione architettonica e la messa in sicurezza degli edifici pubblici. Un’opportunità unica per il rinnovo dell’intero patrimonio edilizio italiano, insomma, con particolare attenzione agli aspetti legati all’efficienza energetica degli edifici pubblici e alla sostenibilità ambientale. Questi due aspetti, efficientamento energetico e sostenibilità ambientale, sono strettamente correlati nell’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, abbreviato Lea) di un edificio.

Il metodo Lca

Il metodo Lca permette di valutare oggettivamente gli impatti energetici e ambientali nell’intero ciclo di vita del “prodotto edilizio”, considerando tutte le fasi del processo produttivo come correlate e dipendenti. Proprio questo approccio innovativo in riferimento a diverse scale (materie prime, soluzione progettuale, edificio, contesto urbano, posizione geografica), rappresenta uno strumento completo a disposizione di tutti gli attori coinvolti (progettisti, produttori, pubbliche amministrazioni) per una progettazione e una costruzione consapevoli e più sostenibili.

In ambito di edilizia pubblica, il focus è posto indubbiamente sulle strategie di progettazione che, attraverso la valutazione Lca, possono e devono attenersi ai principi della sostenibilità applicati alla durabilità dei materiali e al loro uso. Prestazioni energetiche, utilizzo delle risorse, tempo. Ciò che emerge in questo ambito è che la progettazione temporale degli edifici pubblici sia una condizione necessaria (seppur non sufficiente) per la sostenibilità, e che la durabilità dei materiali costruttivi sia l’elemento che maggiormente condiziona la resilienza del patrimonio edilizio pubblico.

Lca, Cam e Pubblica Amministrazione

Ma in che modo una Pubblica Amministrazione può avvalersi della valutazione Lca per individuare le strategie di azione più efficaci da promuovere allinterno dei piani e delle politiche urbanistiche? Per facilitare l’uso di informazioni ambientali verificate e verificabili, i Cam (Criteri Ambientali Minimi) relativi allaffidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici (approvato con DM 11 ottobre 2017, in G.U. Serie Generale n. 259 del 6 novembre 2017) incentivano lutilizzo di etichette ambientali, le quali permettono alle stazioni appaltanti di accertare facilmente la rispondenza del progetto. L’obiettivo dei Criteri Ambientali Minimi è dunque quello di incentivare la produzione di prodotti/servizi a ridotto impatto grazie all’inclusione di criteri ambientali nel processo di acquisto delle pubbliche amministrazioni. In ambito edile, viene richiesto che una percentuale minima di materie prime contenute nei prodotti da costruzione provenga da percorsi di riciclo o recupero.

La soluzione Wienerberger

Wienerberger | La soluzione che si coniuga con la sostenibilità

Questo fattore, oltre ad un approccio da sempre orientato alla sostenibilità ambientale, all’efficienza energetica, al massimo comfort indoor e alla durabilità dell’edificio, è alla base dell’analisi Lca che wienerberger ha sviluppato in merito ai propri prodotti e all’intero processo produttivo.

Nell’attuale contesto di normative e certificazioni per la valutazione della sostenibilità dei materiali da costruzione, è importante per ogni azienda che opera nel settore edilizio, manifesti le proprie intenzioni nei confronti dell’ambiente; per questo, wienerberger ha scelto le dichiarazioni ambientali di prodotto di tipo III (in inglese Epd – Environmental Product Declaration), riconosciute come strumento affidabile (verificato da ente terzo), obiettivo e trasparente per valutare le prestazioni ambientali dei propri prodotti in modo tecnico, ma al tempo stesso standardizzato e completo: questo grazie agli standard (Iso 14025 e En 15804) e alla metodologia Lca (definita in Isa 14040-44) che sono alla base della Epd stessa. Il vantaggio dell’Epd è che l’informazione ambientale è oggettiva e viene comunicata in maniera trasparente (non è un rating o un marchio, ma è un documento contenente dati ambientali).

Le Epd

Le Epd sono etichette ambientali volontarie che permettono a wienerberger di rispondere ai Cam e comunicare in maniera oggettiva le informazioni ambientali (Lca e Cam) dei propri laterizi durante tutte le fasi del ciclo di vita. I dati contenuti in un EPD possono essere utilizzati dai professionisti per rispondere a richieste di sostenibilità ambientale di appalti pubblici e privati. La certificazione Epd dei laterizi wienerberger è la dimostrazione dell’attenzione e della sensibilità alle tematiche ambientali da parte dell’azienda leader nella fornitura di soluzioni per l’involucro edilizio, e orienta il mercato verso nuove caratteristiche di sostenibilità dei prodotti.

Le scelte progettuali in ambito pubblico, infatti, sono guidate in maniera sempre più costante dal principio Dnsh (acronimo di Do No Significant Harm), che prevede che gli interventi previsti dal Pnrr nazionale non arrechino nessun danno significativo allambiente: questo principio è fondamentale per accedere ai finanziamenti del Rrf (Dispositivo europeo per la Ripresa e la Resilienza, in inglese Recovery and Resilience Facility). Inoltre, i piani devono includere interventi che concorrano per il 37% delle risorse alla transizione ecologica.

Sensibilità, ma anche incentivo economico

È evidente quindi che l’incentivo economico, oltre alla sensibilità dei committenti, guidi la scelta dei materiali da costruzione verso aziende, come wienerberger, che dimostrano con i fatti la propria attenzione nei confronti delle tematiche ambientali.

L’impulso positivo del principio Dnsh non si limita alla promozione della durabilità degli edifici, ma si estende all’implementazione di processi produttivi virtuosi in termini di impatto ambientale: le aziende produttrici mirano a gestire le risorse in modo più efficiente, aumentando la produttività nei processi di produzione e consumo; riducendo gli sprechi; mantenendo il più possibile il valore dei prodotti e dei materiali; evitando di dismetterli prima della fine d’uso; recuperandoli e reintroducendoli nel sistema economico.

L’essenza dell’economia circolare di Wienerberger

Questi aspetti costituiscono lessenza delleconomia circolare messa in atto da wienerberger, che intende, attraverso l’innovazione tecnologica e una migliore gestione, rendere le attività economiche più efficienti e meno impattanti per l’ambiente, nell’ambito delle strategie Esg (Ambiente, Sociale, Governance). In questo labirinto di sigle e acronimi (Pnrr, Rrf, Dnsh, Lca, Esg, Epd, Cam, ecc…) l’obiettivo da centrare è un futuro più sostenibile per il pianeta e per le prossime generazioni.

Il tema della sostenibilità, in particolare, è un pilastro che guida quotidianamente le decisioni aziendali all’interno di wienerberger Italia, riflettendosi sia nell’ottimizzazione dei processi produttivi, attraverso strategie di decarbonizzazione ed economia circolare, che nello sviluppo di soluzioni costruttive sempre più performanti, caratterizzate da elevata durabilità (meno rifiuti prodotti nel tempo) e ottime prestazioni termiche, per la realizzazione di edifici energeticamente efficienti (meno CO2 emessa in fase di esercizio). In termini di prodotto, questo significa offrire un laterizio che abbia una tracciabilità ambientale del proprio processo produttivo, grazie alla certificazione Epd che garantisce la conformità dei prodotti ai Criteri Ambientali Minimi.

Holz Technic: sigillanti, nastri e profili

Holz-Technic

Un buon serramento non basta

Gli infissi sono elementi fondamentali nell’edilizia, contribuiscono al comfort abitativo e all’efficienza energetica di un edificio solo se vengono posati in modo corretto e con i giusti sigillanti. Quali sono i tre livelli di tenuta che fanno la differenza? Ecco le soluzioni Holz Technic agli aspetti più critici.

Tenuta al vento

Il primo livello di tenuta di un serramento è la barriera contro gli agenti atmosferici.
I serramenti devono essere posati e sigillati in modo tale da resistere al vento, evitando infiltrazioni d’acqua, anche in caso di condizioni avverse.

Nastri ad elevata adesione come Cementa Out di Holz Technic sono indispensabili per garantire la tenuta al vento e come regolatori della traspirabilità. Oltre ad aderire perfettamente a qualsiasi materiale, Cementa Out è intonacabile e garantisce un risultato estetico appagante.

CementaO-ut
Cementa Out

Isolamento termo-acustico

Al livello intermedio, c’è l’isolamento termo-acustico, che garantisce due elementi fondamentali del comfort e fornisce un fissaggio meccanico stabile.

In questo caso, un’installazione che eviti la presenza di ponti termici non è affatto scontata, soprattutto nell’edilizia in muratura. 

In questo caso, a seconda della fessura da isolare, è possibile utilizzare i nastri sigillanti autoespandenti Window Band o Frame Band.

Il primo sigilla fughe tra i 6 e 15 mm di porte e finestre mantenendo le proprietà termoacustiche su tutta la profondità.

Il secondo sigilla efficacemente ogni tipo di fessura tra i 2 e 10 mm ed evita possibili ponti acustici nella giunzione struttura-serramento.

Tenuta all’aria

Si tratta del livello più interno e per nulla scontato da ottenere. Assicurare una tenuta all’aria impeccabile, evitando perdite energetiche ma garantendo, allo stesso tempo, la traspirazione del vapore dall’interno della struttura verso l’esterno è compito di Cementa In.

Questo nastro speciale ad elevata adesione è intonacabile e dotato di un liner in PP a rimozione facilitata che permette una posa agevole e rapida.

Holz-Technic
Cementa In

Nastri, sigillanti e membrane sono i nostri principali alleati per garantire una corretta installazione dei serramenti. Per questo la durabilità dei loro materiali è essenziale.

Raggi Uv, temperature elevate e inquinamento influenzano la durata dei nastri e delle membrane ed è importante scegliere i prodotti con il corretto rapporto costo-performance per ogni progetto e applicazione. Scegliere i prodotti giusti per la tua zona climatica e il tuo sistema costruttivo è cruciale.

Visita il sito Holz Technic.

 

Il Salone del Mobile 2024 apre le porte: valore, esperienza e sinestesia

Si è aperta l'edizione 2024 del Salone del Mobile
Ingressi al Salone del Mobile

Il Salone del Mobile 2024 ha aperto le porte e le parole d’ordine sono valore, esperienza e sinestesia, per creare circuiti culturali a disposizione di tutti.

Obiettivo della 62ª edizione del Salone del Mobile.Milano infatti è: produrre valore durevole per chi espone, creare esperienze di qualità e generare sinestesia e circuiti culturali per tutti.

Alla conferenza stampa di apertura i saluti della politica: dal sindaco di Milano al presidente della Regione, dal ministro del Turismo a quello del Made in Italy sono stati unanimi nel definire l’evento un’eccellenza italiana nel mondo che affonda le sue radici nel lavoro dei milanesi. E gli organizzatori non li hanno smentiti, anzi.

Un po’ di numeri per esprimerne il #Valore

174.457 mq monoplanari, oltre 1.950 espositori da 35 Paesi, 185 brand tra debutti e ritorni. Un focus di altissima qualità sul #design della #cucina e del #bagno; 25 anni di #SaloneSatellite e un biglietto speciale per gli studenti a 15 euro; una proposta culturale diffusa in tutti i padiglioni per innescare nuove riflessioni sul futuro. Il Salone del Mobile.Milano riaccende i #riflettoriinternazionali su un ecosistema unico al mondo. Parola chiave: #evoluzione.

Manifestazione 2024, numero 62: approccio sistemico e responsabile

Da oggi e per sei giorni, presso Fiera Milano Rho, si svolge la nuova edizione della manifestazione, che conferma il cambio di passo avviato nel 2021 grazie a un percorso di evoluzione e rinnovamento – senza precedenti per il settore fieristico – volto a rispondere, con un approccio sistemico e responsabile, ai nuovi bisogni del mercato dell’arredo e alle aspettative di una community internazionale del progetto attesa da 180 Paesi.

People first

La tappa numero 62 – che vede coinvolti oltre 1.950 espositori da 35 Paesi su una superficie monoplanare di 174.457 mq – segna un ulteriore scatto in avanti: confermati validità e successo dell’approccio progettuale dell’edizione 2023, il Salone ha scelto il supporto pioneristico delle neuroscienze e l’egida di una filosofia “people first”, per rinnovare la disposizione delle aziende all’interno della maglia espositiva in modo da creare gruppi di espositori affini per contenuto e target di visitatori e generare poli di senso omogenei, amplificando il valore dell’esperienza di visita. Poi, traducendo le esigenze di categorie merceologiche di riferimento, ha rimodulato i percorsi del Salone Internazionale del Bagno e di EuroCucina, che accoglie anche i protagonisti di FTK, Technology For the Kitchen.

La nuova urbanistica dei padiglioni è finalizzata a ottenere significativi benefici: risparmio d’energia (fisica e di pensiero) ai visitatori, maggior chiarezza dei percorsi, equilibrata visibilità e riconoscibilità per tutti gli espositori. Ma è anche volta a creare le condizioni migliori per dare forma a contenuti speciali, che possano ricalibrare e rallentare il ritmo serrato con cui si affronta una kermesse fieristica, grazie a spazi di approfondimento culturale e luoghi di riposo.

Installazioni e conversazioni

E, infatti, la terza novità di questa edizione è una proposta culturale diffusa in tutta la manifestazione, fatta di installazioni – intime e raccolte come “Interiors by David Lynch. A Thinking Room” o fuori scala come “Under the Surface” di Salotto.NYC – Accurat, Design Group Italia e Emiliano Ponzi, o ancora in costante divenire come “All You Have Ever Wanted to Know About Food Design in Six Performances” – ma anche di incontri e conversazioni – “Drafting Futures. Conversations about Next Perspectives” – che vedono alternarsi, sul palcoscenico dell’omonima Arena rigenerata da Formafantasma, i più interessanti protagonisti nell’ambito dell’architettura e dei linguaggi del contemporaneo, dal premio Pritzker Francis Kéré a Hans Ulrich Obrist.

Maria Porro | Presidente Salone del Mobile.Milano

«Negli scorsi mesi abbiamo raccontato il Salone del Mobile di Milano, incontrando giornalisti, architetti e interior designer da tutti i continenti. Il Salone 2024 ha preso forma, grazie al lavoro di oltre 1.950 espositori, impegnati per oltre venti giorni negli allestimenti dei meravigliosi mondi che ci attendono nei Padiglioni della 62a edizione della manifestazione. Un’edizione sempre più sostenibile, grazie alla condivisione di nuove Linee Guida Verdi per gli allestimenti, un ulteriore passo in avanti nell’ambito della politica di sostenibilità della manifestazione, certificata Iso20121. Ma anche un Salone sempre più aperto alla sperimentazione. Dalle neuroscienze, applicate al redesign dei layout e dei percorsi di visita al programma culturale 2024, in grado di innescare sinestesia e cortocircuiti aperti a tutti. Questa sfida è stata accolta da chi ogni anno rinnova la fiducia nel Salone, ma anche da 185 new entry tra brand che hanno scelto per la prima volta (o nuovamente) di prendere parte alla manifestazione. Il 2024 è anche il compleanno del SaloneSatellite, straordinaria “fabbrica” di connessioni per oltre 14.000 giovani talenti internazionali: 25 anni che celebreremo con una grande mostra in Triennale. Milano – Universo Satellite. E con una nuova iniziativa speciale dedicata agli studenti italiani e stranieri: la possibilità di visitare il Salone – dal venerdì alla domenica – con un biglietto alla tariffa speciale di 15 euro. È un invito a immergersi nell’esperienza della manifestazione, a esplorare e connettersi con la cultura del progetto e del prodotto. Ma anche una risposta ai bisogni di un settore sempre più alla ricerca di una nuova biodiversità professionale che acceleri l’evoluzione. Quello slancio verso il futuro che speriamo di dare anche con i nuovi Progetti Speciali 2024, a partire dallo spazio intimo delle “Thinking Room di David Lynch” per arrivare alle tante occasioni di ascolto e incontro diretto, offerte dai Talk e delle Tavole Rotonde ma anche nel Design Kiosk, la nostra nuova edicola del design in Piazza della Scala. Dove il verbo progettare è già un faccia a faccia, grazie a una serie di conversazioni con la città. Chi vedremo al Kiosk? Stefano Boeri, Cino Zucchi, Parasite 2.0, Luca Nichetto… Ma soprattutto, spero, una nuova generazione di costruttori di futuro».

Claudio Feltrin | Presidente di FederlegnoArredo

«L’appuntamento con il Salone del Mobile.Milano, il più importante momento di business del legno-arredo mi piace pensarlo come ‘il Capodanno’ del settore. Un momento speciale, irripetibile e unico che dà il via all’anno del design. Nei Padiglioni di Fiera Milano Rho il meglio del Made in Italy si presenta con orgoglio al mondo con prodotti progettati e sapientemente realizzati sul nostro territorio, con una qualità che ha nella ricerca dei materiali, nella tecnologia e nella sostenibilità i suoi punti di forza. Il Salone, come sempre, aiuterà le imprese anche a individuare nuovi mercati e nuovi target di pubblico, a partire dalle giovani generazioni che hanno imposto un cambio di prospettiva grazie ai loro criteri di acquisto. Avere una fiera internazionale come il Salone del Mobile.Milano rappresenta una certezza e un valore irrinunciabile per l’intera filiera e le va dato il merito di aver saputo, in questi 62 anni, evolvere mantenendo intatte le radici. Il momento estremamente complesso che il sistema produttivo sta vivendo, complici i conflitti in corso, l’inflazione che non scende e i tassi di interesse ancora troppo elevati per imprese e famiglie, ci pone di fronte a sfide sempre più complicate che la Federazione è chiamata ad affrontare con uno sguardo di sistema. La filiera si presenta all’appuntamento di aprile con un fatturato di 52,7 miliardi di euro, un saldo commerciale di oltre 8 miliardi di euro (+16,7%) rappresentando circa 300mila addetti e poco più di 66mila imprese. I Consuntivi 2023 realizzati dal nostro Centro Studi parlano di una contrazione della filiera sul 2022 del 7,8%, che non ci ha comunque sorpresi, arrivando da due anni eccellenti con performance oltre ogni attesa. Mercato italiano (32,8 miliardi di euro) ed export (quasi 20 miliardi di euro) si mantengono comunque sopra i livelli pre-pandemici del 2019. Facendo un focus sul macrosistema arredamento (circa 28 miliardi di euro) il settore arretra solo del 3,8%, ma resta ancora sopra i livelli pre-covid. Le esportazioni, che pesano il 53% del totale, toccano i 15 miliardi di euro, mentre il mercato italiano a quota 13 miliardi registra un -3,7% dovuto in gran parte alle modifiche sui bonus edilizi. Estremamente positivo il saldo commerciale che sfiora i 10 miliardi di euro, a dimostrazione di come il nostro Made in Italy sia ancora attrattivo, e il Salone di Milano è il modo migliore per rinsaldare e ampliare questo rapporto con i mercati internazionali».

Mapei e il nuovo progetto Topotek e Mdt-Tex al Fuori Salone

Grazia Signori, Mapei, dialoga con Martin Rein–Cano, architetto paesaggista fondatore dello studio Topotek 1

Caldo, freddo, sole, vento: al di là di qualsiasi tempo atmosferico, Sit Together rimane un saldo punto di incontro. Come sfidare la crisi ecologica? La risposta è stata la creazione di una nuova gamma di arredi urbani che si adattano al cambiamento del clima.

È fresca di ieri la conferenza stampa di presentazione del progetto FuoriSalone 2024 (Milano, 15-28 aprile), e Mapei ha accolto la stampa alla Statale di Milano per illustrare il progetto di Topotek 1 e MDT-Tex all’interno della mostra-evento “interni cross vision” che supporta come media partner.

Un progetto che nasce da una riflessione sulle nuove esigenze e comportamenti sociali imposti dai cambiamenti climatici ed è l’emblema di un approccio architettonico capace di guardare contemporaneamente al passato, traendo ispirazione, al presente, considerando i problemi del nostro tempo, e al futuro, proponendo un nuovo modello di arredo urbano.

Sit Together

Il prototipo, collocato nel Cortile d’Onore dell’Università degli Studi di Milano, unisce la classica seduta europea alla torre del vento della tradizione persiana per ridisegnare la concezione di socialità e inclusione.

Il risultato è una panchina in grado di accogliere ospiti in ogni momento del giorno e dell’anno, grazie all’alternanza di un lato caldo più scuro e uno fresco più chiaro.

La torre protegge dal sole e, per le stagioni più torride, dei nebulizzatori posti sulla sua sommità raffreddano l’aria dirigendola verso il basso, creando una leggera brezza che fluisce dai fori posti sopra la base. Per l’inverno, invece, la superficie scura assorbe e trattiene il calore del sole.

I prodotti Mapei

Per la posa dei rivestimenti sulla struttura realizzata in legno sono stati impiegati anche prodotti Mapei: la membrana Mapeguard UM 35; l’adesivo durevole e a bassissima emissione di sostanze organiche volatili (Voc) Ultrabond Eco PU 2K; la fuga colorata Ultracolor Plus, ideale per gli ambienti a traffico intenso e il sigillante Mapesil LM.

Martin Rein–Cano | Architetto paesaggista fondatore dello studio Topotek 1

«Sit Together esalta il significato sociale e valorizza la qualità dei nostri spazi pubblici, incoraggiando le persone a riunirsi a fronte di condizioni climatiche sempre più aspre».

Simona Giorgetta | Architetto e membro del consiglio d’amministrazione Mapei

«Rinnoviamo la nostra partecipazione al FuoriSalone, un evento così ricco di spunti di riflessione per il mondo dell’architettura, del design e della progettazione. Anche quest’anno abbiamo deciso di sostenere un progetto innovativo, che coglie a pieno lo spirito della manifestazione proponendo un modo nuovo di vivere gli spazi aperti, mettendosi in relazione con le problematiche e i cambiamenti del nostro secolo».

Il sistema Crm Ri-struttura di Fibre Net ottiene la certificazione Epd

Il sistema Crm Ri-Struttura di Fibre Net ha ottenuto l’Environmental Product Declaration (Epd), un riconoscimento che premia l’impegno su sostenibilità e innovazione profuso ogni giorno nei loro stabilimenti.

L’azienda friulana traccia la rotta verso scenari che valorizzano la compliance dei materiali compositi per rinforzo strutturale verso i Criteri minimi ambientali (Cam), soddisfacendo obiettivi di sostenibilità e responsabilità ambientale, a beneficio dell’intera filiera delle costruzioni.

Passi da gigante nell’ottica

Per le stazioni appaltanti, i progettisti e le imprese partner, la certificazione Epd rappresenta uno strumento di verifica del rispetto dei requisiti ambientali previsti, facilita il controllo e promuove l’utilizzo green di materiali innovativi.

Grazie alle proprie competenze e tecnologie, Fibre Net ottiene un traguardo che si inserisce nel percorso del Gruppo volto al miglioramento dei propri sistemi di consolidamento strutturale, sia sul fronte della selezione delle materie prime sia in relazione ai processi produttivi, in ottica «zero waste».

Il sistema Ri-Struttura

Ri-Struttura, primo sistema ad aver ottenuto la marcatura Ce e sviluppato secondo la tecnica dell’intonaco armato Crm, si compone di reti, angolari e connettori preformati in fibra di vetro Ar e resine termoindurenti (Gfrp – Glass fiber reinforced polymer) e si completa con malte strutturali.

L’intervento di rinforzo garantisce un miglioramento strutturale omogeneo e diffuso, con elevate caratteristiche meccaniche, di resistenza e duttilità e un modesto incremento di rigidezza della struttura.

Con il Salone del Mobile ecco i numeri della filiera

Il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin
Il presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin

Parte la 62esima edizione del Salone del Mobile.Milano (martedì 16 aprile 2024 – domenica 21 aprile 2024). Gli occhi sono puntati sulle novità, ma anche sul business, in un momento così delicato dal punto di vista della geopolitica e dell’export. I consuntivi 2023 realizzati dal Centro Studi di Federlegno Arredo indicano una contrazione della filiera sul 2022 del 7,8%, ma dopo due anni eccellenti con performance oltre ogni attesa. Mercato italiano (32,8 miliardi di euro) ed export (quasi 20 miliardi di euro) si mantengono comunque sopra i livelli pre-pandemici del 2019.

“L’appuntamento con il Salone del Mobile.Milano, il più importante momento di business del legno-arredo mi piace pensarlo come il Capodanno del settore”, commenta Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo. “Un momento speciale, irripetibile e unico che dà il via all’anno del design. Nei Padiglioni di Rho Fiera il meglio del Made in Italy si presenta con orgoglio al mondo con prodotti progettati e sapientemente realizzati sul nostro territorio, con una qualità che ha nella ricerca dei materiali, nella tecnologia e nella sostenibilità i suoi punti di forza. Il Salone, come sempre, aiuterà le imprese anche a individuare nuovi mercati e nuovi target di pubblico, a partire dalle giovani generazioni che hanno imposto un cambio di prospettiva grazie ai loro criteri di acquisto. Avere una fiera internazionale come il Salone del Mobile.Milano rappresenta una certezza e un valore irrinunciabile per l’intera filiera e le va dato il merito di aver saputo, in questi 62 anni, evolvere mantenendo intatte le radici”.
La filiera, ricorda l’associazione, si presenta all’appuntamento di aprile con un fatturato di 52,7 miliardi di euro, un saldo commerciale di oltre 8 miliardi di euro (+16,7%) rappresentando circa 300 mila addetti e poco più di 66 mila imprese.

Facendo un focus sul macrosistema arredamento (circa 28 miliardi di euro) il settore arretra solo del 3,8%, ma resta ancora sopra i livelli pre-covid. Le esportazioni, che pesano il 53% del totale, toccano i 15 miliardi di euro, mentre il mercato italiano a quota 13 miliardi registra -3,7% dovuto in gran parte alle modifiche sui bonus edilizi. “Estremamente positivo il saldo commerciale, che sfiora i 10 miliardi di euro, a dimostrazione di come il nostro Made in Italy sia ancora attrattivo, e il Salone di Milano è il modo migliore per rinsaldare e ampliare questo rapporto con i mercati internazionali”, aggiunge Feltrin.

Cilindro RX di Cisa: sicurezza globale e accessibile localmente

Cisa
Red expert e cilindro modulare

Nel panorama attuale della sicurezza domestica, l’efficienza e la personalizzazione sono diventate requisiti essenziali. Con il cilindro RX, Cisa inaugura una nuova era nella sicurezza che pone l’utente al centro di un sistema, offrendo massima protezione e comodità grazie ai partner fidati della rete dei Red eXpert in grado di fornire in loco tutti i servizi richiesti dai clienti.

Cisa
chiave personalizzata

Il cilindro RX combina massima sicurezza e personalizzazione con un servizio di duplicazione chiavi istantaneo, offerto esclusivamente dai centri Red eXpert direttamente su cifratura Cisa, presentando la tessera Securicard.

Il cilindro certificato SKG*** si avvale della tecnologia Radial System, un sofisticato sistema di cifratura con 5 file e 16 perni in acciaio carbonitrurato, posizionati radialmente per massimizzare la resistenza contro i tentativi di effrazione.

La chiave è invece protetta da brevetti meccanici contro clonazione e duplicazione fraudolente.

Cisa
cilindro radiale

A questa protezione si aggiunge quella della piattaforma Securicard, che consente il controllo digitale tramite notifiche in caso di richieste dupliche e la verifica opzionale in due passaggi al momento della richiesta duplica.

Ogni account conserva inoltre lo storico delle operazioni effettuate, per conoscere sempre il numero di chiavi in circolazione.

Cisa
duplica protetta con Securicard

L’innovazione non si limita alla protezione fisica e digitale. Grazie al suo sistema modulare brevettato, i centri autorizzati Red eXpert possono creare cilindri su misura da 30-30 a 100-100 mm, con incrementi di 5 mm, offrendo così soluzioni rapide e personalizzate per rispondere a ogni necessità.

Scopri di più su www.Cisa.com

A Febbraio 2024 segnali di rallentamento

Secondo i dati del centro studi Youtrade l’industria rallenta, ma l’edilizia resiste in territorio positivo grazie ai lavori residui dei bonus e al Pnrr.

Segnali di rallentamento a febbraio per gli indicatori economici e tendenziali del mercato, che confermano i dati contrastanti del mese precedente e peggiorano le attese del mercato dopo i dati positivi di dicembre.

A livello europeo, ma anche nazionale, si registra un rallentamento della fiducia delle imprese, un’inversione di rotta ormai delineatasi in modo abbastanza chiaro, con valori pari a -5,4 punti percentuali per l’Area Euro (erano -4,6 a gennaio) e -7,7 per l’Europa a 27 (erano -7,1 il mese precedente), mentre a livello nazionale l’indice di fiducia delle imprese di costruzioni a livello nazionale scende a 2,0 punti percentuali, dai 5,3 del mese precedente e dal picco di 8,7 di dicembre, mantenendo comunque uno scarto ancora ampio con i valori europei, pari a oltre 7 punti rispetto all’Area Euro.

Lo scarto tuttavia si va riducendo ed è un segnale anticipatorio di una probabile uniformazione al basso, che nel nostro Paese continua comunque a rimanere sopra lo zero, grazie anche al proseguire, anche se in forma minore, degli in incentivi fiscali per le ristrutturazioni e per l’avvio della spesa per il Pnrr.

Un po’ meno fiducia

A livello nazionale il confronto tra gli indicatori relativi alla fiducia dei vari settori economici presenta tutti i settori, eccetto la fiducia dei consumatori, in flessione, chi con percentuali maggiori, come per il settore delle costruzioni, per quello del commercio e quello dei servizi, mentre l’industria, dopo un tentativo di debole rimbalzo nel mese di gennaio, a febbraio fa segnare un leggero rallentamento.

Rimane sostanzialmente stabile l’indice di fiducia dei consumatori, pareggiando il valore di -16 relativo al mese precedente: evidenzia un attendismo dovuto anche alla verifica dell’andamento dell’inflazione che, come vedremo, a febbraio è rimasta stabile a valori molto contenuti.

Il segnale potenzialmente preoccupante è quello degli ordini e dell’occupazione a tre mesi, ovvero per i due indicatori previsionali del mercato di breve periodo. A febbraio 2024 la previsione dell’occupazione nei prossimi tre mesi è in calo, dopo il rimbalzo positivo di dicembre e gennaio, mentre gli ordini a tre mesi proseguono nel trend negativo degli ultimi due mesi.

Unico dato positivo è che in entrambi i casi gli indicatori rimangono positivi, ovvero sopra la soglia dello zero, facendo intravvedere comunque una parziale e seppure minima positività in uno scenario comunque in rallentamento.

Ma l’inflazione frena

Proseguono anche a febbraio le buone notizie sul fronte dell’inflazione, con le stime preliminari che vedono l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registrare un aumento dello 0,8% su base annua, esattamente come nel mese precedente.

Questa stabilizzazione è dovuta ad andamenti contrapposti nei diversi aggregati di spesa: in rallentamento risultano i prezzi degli alimentari non lavorati (da +7,5% a +4,5%) e lavorati (da +4,5% a+3,8%), degli altri beni (da +1,7% a +1,3%) dei servizi relativi ai trasporti (da +4,2% a +3,8%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,3% a +3,2%) e di quelli relativi all’abitazione (da+2,8% a +2,6%); per contro, si attenua la flessione dei prezzi degli energetici non regolamentati (da -20,4% a -17,2%) e regolamentati (da -20,6% a -18,6%) e accelerano quelli dei tabacchi (da +2,2% a +2,6%) e dei servizi relativi alle comunicazioni (da +0,2% a +0,7%).

L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,5% per l’indice generale e a +1,1% per la componente di fondo. In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta di 0,1% su base mensile e dello 0,9% su base annua (stabile rispetto al mese precedente).

A Cura del Centro Studi YouTrade

 

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Il pannello modulare Defender di Geoplast protegge dall’umidità

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Applicazione pannello modulare Defender

Defender è un pannello modulare in polipropilene riciclato che protegge dall’umidità le pareti a contatto con il terreno. Crea una intercapedine ventilata che impedisce il contatto diretto tra terreno e struttura, adatto anche per grandi superfici.

Chi ha una casa immersa nel verde, magari con locali al di sotto del piano campagna, deve preoccuparsi delle problematiche che possono insorgere nel tempo per il contatto tra il terreno e i muri controterra. Il pannello modulare Defender è la soluzione Geoplast che consente di creare una barriera protettiva per prevenire qualsiasi inconveniente.

Solidità del pannello modulare Defender

La mission del prodotto è semplice: garantire massima protezione alla parete interrata. Come già si capisce dal nome, Defender crea una difesa per la guaina impermeabilizzante fin dalla fase di rinterro.

La sua funzione è quella di creare un’intercapedine d’aria di 7 centimetri, riducendo i problemi di umidità e l’effetto parete fredda. Defender garantisce anche la solidità necessaria per il rinterro solidale al muro con il materiale di riporto derivato dallo scavo.

Il pannello modulare garantisce inoltre un’elevatissima resistenza. Uno dei vantaggi del sistema di Geoplast consiste nel sistema di aggancio dei pannelli: in questo modo si evita il trascinamento verso il basso dovuto all’aggiunta del terreno fresco e, di conseguenza, si conserva l’efficacia nel tempo del sistema di impermeabilizzazione.

Con una corretta posa si raggiunge la garanzia di evitare il contatto diretto tra l’umidità presente del terreno e la guaina impermeabile a protezione del muro.

In sintesi Defender unisce i vantaggi della guaina bugnata e della ghiaia in un un unico prodotto e protegge l’impermeabilizzazione del muro interrato grazie alla ventilazione. I pannelli sono modulari e facilmente stoccabili in bancali.

Adattabilità

Un altro punto a favore è la riduzione dei costi rispetto ai sistemi tradizionali, anche grazie alla facilità di posa e di movimentazione in cantiere che riducono i tempi di lavorazione: Defender può essere tagliato con smerigliatrici angolari o seghe circolari per far combaciare i bordi e la parte superiore delle pareti.

L’installazione è semplice: si compie da destra verso sinistra e dal basso verso l’alto seguendo le frecce. Il fissaggio degli elementi superiori avviene con l’utilizzo di chiodi in acciaio e tasselli in plastica. Un foglio di cartone ondulato plastico viene posizionato sul piano con una sovrapposizione di 200 millimetri e fissato con adesivi.

I punti a favore del pannello modulare

Tra i vantaggi di Defender, Geoplast ne sottolinea alcuni:

  • Eliminazione della tradizionale ghiaia e membrana bugnata con un risparmio del 15-20% circa.
  • Ventilazione ottimale grazie all’intercapedine che si viene a creare tra il muro e Defender, con eliminazione dell’umidità di risalita, diminuzione dell’effetto parete fredda a beneficio della vivibilità interna.
  • Buona impermeabilizzazione grazie al particolare sistema di bloccaggio sovrapposto.
  • Efficace protezione impermeabilizzante dagli urti durante le operazioni di riporto, ottime prestazioni meccaniche sulla spinta orizzontale del terreno contro la struttura ed efficace sistema antiradice che dura nel tempo, preservando l’impermeabilizzazione da pericolosi danneggiamenti.
  • Spazio ridotto tra il Defender e l’impermeabilizzazione e migliore protezione di quest’ultimo grazie ai piedini arrotondati.
  • Adatto per grandi aree anche con pochi elementi grazie alla dimensione del Defender (80×60). Il peso e l’ingombro ridotti del singolo pannello facilitano e velocizzano la movimentazione e l’installazione degli elementi.
  • Defender può essere facilmente tagliato in prossimità dei bordi. Per sigillare i bordi e la parte superiore dei pannelli viene utilizzato un foglio di cartone ondulato in materiale + plastico con una sovrapposizione di 200 millimetri.

di Franco Saro

Umidità di risalita: cause e soluzioni

umidità risalita

La presenza di umidità di risalita, derivante da risalita capillare, costituisce ancora oggi un problema particolarmente insidioso. Una questione che pone seri motivi di riflessione per il deterioramento dei materiali e per la salubrità degli ambienti interni e quindi per il benessere abitativo.

Per comprendere il fenomeno occorre fare alcune considerazioni preliminari sulle cause di infiltrazione e assorbimento d’acqua, dipendenti da situazioni meteorologiche e ambientali, e sugli effetti dei materiali da costruzione soggetti a deterioramento.

Procedendo per ordine, dobbiamo considerare l’acqua come elemento causale degli effetti che tendono a manifestarsi nelle strutture per la presenza di umidità e condense, riconoscibili nel tempo con la formazione di efflorescenze, muffe e spore. Una condizione che non interessa solo i vecchi edifici, ma anche quelli di più recente costruzione, perché il contatto con acqua è inevitabile sia per i fenomeni metereologici sia per le condizioni ambientali.

Nel primo caso ci riferiamo ad acqua caduta dall’alto, quindi per infiltrazione e assorbimento nelle strutture murarie, nel terreno e nelle fondazioni.

Nel secondo, per risalita dal basso, ovvero per assorbimento e capillarità delle fondazioni, o ancora per la combinazione di entrambe le condizioni. Per comprendere meglio il meccanismo a cui sono sottoposte le strutture a contatto con acqua è opportuno richiamare alcuni principi sullo stato fisico dell’acqua e sulla porosità caratteristica dei materiali da costruzione.

muro umido

Tre stati in natura

L’acqua in natura è riconoscibile in uno dei tre stati tipici in relazione alla temperatura alla quale sono sottoposte le molecole che la compongono: liquido, solido o gassoso. È il passaggio da uno stato fisico all’altro che determina il cambiamento, e il fenomeno dell’umidità è una delle conseguenze.

Quando dallo stato liquido l’acqua evapora, per innalzamento della temperatura, si ha una risalita capillare nelle strutture murarie a contatto con il terreno. Quando da aeriforme l’acqua passa allo stato liquido, per diminuzione della temperatura, si ha la formazione di condense superficiali sulla parte interna delle murature.

L’identificazione di questi passaggi permette di riconoscere l’origine del fenomeno e compiere un primo passo per intervenire sulle cause e non sugli effetti.

Nel primo caso il fenomeno è visibile per la presenza di umidità nei muri e la conseguente formazione di efflorescenze saline, con il deterioramento degli strati superficiali e nei casi estremi anche con danni strutturali.

Nel secondo, si avverte un aumento dell’umidità relativa presente nell’aria dei locali interni, con la presenza di condense sulle superfici murarie e sui vetri in corrispondenza dei ponti termici (condensa superficiale) o negli strati anche più interni della muratura (condensa interstiziale) e la conseguente formazione di muffe e spore incompatibili con il benessere fisico.

Entrambe le condizioni, pur con origini opposte sullo stato fisico dell’acqua, determinano un problema che riproduce effetti simili per la formazione di umidità. L’acqua, uno dei beni preziosi dell’umanità, nel mondo delle costruzioni può diventare un problema per i manufatti costruiti e per la salute e il benessere abitativo più in generale.

La risalita capillare

Per comprendere meglio i meccanismi che determinano la risalita capillare è utile considerare la presenza nel sottosuolo di acqua meteorica, che si distribuisce per assorbimento, impregnando per contatto sia il terreno che le fondazioni.

L’acqua si mantiene allo statoMuro esterno umido liquido a una temperatura minima di 4 gradi, ma con l’innalzamento della temperatura si innesca il processo di risalita capillare (stato di evaporazione) che dalle fondazioni, se non adeguatamente isolate, raggiunge la struttura muraria.

La risalita può proseguire oltre la quota del pavimento per un’altezza variabile secondo l’assorbimento, impregnando l’intonaco e la finitura superficiale, generalmente con effetti visibili di esfoliazione che evidenziano il processo di degenerazione interno. Un effetto che prosegue nel tempo e può diventare irreversibile in assenza di interventi di risanamento e di eliminazione delle cause se possibile.

La compromissione degli strati profondi dell’intonaco può provocare deterioramento anche della malta di allettamento che lega il manufatto murario e, nei casi estremi, determinare anche potenziali danni strutturali. Se lo strato superficiale è impermeabile o scarsamente traspirante (pittura idrorepellente o rivestimento plastico), il fenomeno di esfoliazione nasconde un problema ben più grave che risiede negli strati interni già deteriorati.

Alcuni materiali di finitura non traspiranti (strato impermeabile) sono incompatibili con le caratteristiche di porosità della struttura muraria (supporto permeabile) e impediscono il passaggio del vapore acqueo, che resta confinato negli strati interni causandone la decoesione.

Tecnologie e materiali

Il cambiamento dei materiali e le nuove tecnologie hanno trasformato il settore delle costruzioni anche nella manutenzione e nel recupero dei manufatti storici. Ma il problema dell’umidità nelle murature è ancora presente e insidioso. Proviamo allora ad analizzare alcuni aspetti importanti per comprendere meglio cause ed effetti della risalita capillare:

  1. L’introduzione storica del cemento in sostituzione della calce, soprattutto per gli intonaci, ha innescato reazioni diverse nei manufatti a contatto con acqua
  2. I materiali componenti le strutture murarie presentano normalmente alta porosità, generalmente superiore a quella degli intonaci e soprattutto delle finiture superficiali spesso impermeabili, con il risultato che all’assorbimento capillare non corrisponde una corretta evaporazione
  3. I sali minerali idrosolubili presenti nel terreno, in prossimità delle fondazioni, nella fase di risalita capillare si combinano con quelli già presenti nei materiali e nei leganti idraulici aumentando il processo di deterioramento

Calce o cemento

Nel settore edilizio è frequente il dilemma tra cemento o calce. Si tratta di due materiali diversi, pur avendo la medesima origine. In realtà si prestano per usi differenti anche se spesso coincidono.

Parliamo di leganti idraulici, ovvero quelli che fanno presa con acqua anche in assenza di ossigeno. Entrambi i leganti provengono dalla cottura di rocce calcaree ad alto contenuto di carbonato di calcio, ma si differenziano per il grado di cottura. Le calci sin dall’antichità erano cotte nelle calchere a circa 900 gradi, mentre i cementi si ottengono con cotture a temperature molto più elevate di circa 1250-1500 gradi, dove avviene la completa fusione con la trasformazione in clinker. Ma questo procedimento si è reso disponibile solo con le nuove tecnologie degli altoforni nell’Ottocento.

La differente temperatura di cottura, semplificando, determina nei cementi maggiore coesione delle particelle e quindi minore porosità mentre, al contrario, le calci risultano più porose e meno tenaci. Anche la resistenza meccanica è diversa, maggiore nei cementi e
minore nelle calci. Questo non deve far pensare che i prodotti a base calce siano meno indicati di quelli contenenti cemento: dipende dalle caratteristiche dei manufatti e degli interventi.

In linea di principio, per impieghi strutturali i cementi risultano più idonei al confezionamento di materiali resistenti come calcestruzzi e cementi armati, mentre le calci possono essere preferibili per la realizzazione di intonaci e stabiliture in particolare su manufatti storici, data la maggiore porosità. Le calci idrauliche, proprio perché naturali (Nhl), sono dotate di una porosità caratteristica molto efficace e una bassa reazione salina.

Inoltre, risultano prodotti sostenibili idonei per opere di bioedilizia. Questo vale in termini generali senza dimenticare che le malte idrauliche per allettamento e intonaco a base di calce sono utilizzate da secoli e molte opere sono ancora esistenti.

Porosità dei materiali

È importante conoscere la struttura igroscopica, ovvero la porosità di un materiale, per comprenderne il grado di assorbimento. La porosità caratteristica è l’insieme degli spazi vuoti rispetto al volume totale o meglio l’insieme dei pori che possono essere riempiti dall’acqua ed essere permeabili all’aria. Pori di grandi dimensioni rendono il materiale meno coeso e più permeabile facilitando il passaggio dell’acqua. Al contrario, pori molto piccoli ne impediscono il passaggio.

I pori possono essere classificati per dimensione in micropori (con diametro fino a 0,002 millimetri), mesopori (con diametro tra 0,002 e 0,05 millimetri) e macropori (con diametro
superiore a 0,05 millimetri). Questa distinzione permette di valutare l’altezza di risalita dell’umidità nel passaggio dell’acqua dallo stato liquido ad aeriforme.

L’altezza di risalita capillare dipende infatti dal tipo di materiale e dalla dimensione dei suoi pori. Materiali caratterizzati da micropori subiscono maggiore altezza di risalita con minore velocità, mentre materiali con pori di dimensione superiore presentano altezze di risalita minori con maggiore velocità. Quindi, è la porosità caratteristica di un materiale che determina velocità e intensità di imbibizione e quindi di altezza della risalita capillare.

Sali idrosolubili

I materiali contenenti cemento (malte e intonaci) in presenza di forte umidità e a basse temperature, soprattutto in fase di presa, tendono a rilasciare una quantità di calce libera in parte solubile in acqua.

L’evaporazione dell’acqua favorisce la reazione della calce con l’anidride carbonica presente nell’aria determinando il deposito di sali nei pori e iniziando un’azione corrosiva. Un fenomeno che si verifica nei materiali da costruzione in fase di asciugatura e maturazione e
anche successivamente se esposti all’acqua meteorica senza protezione superficiale. A ciò si deve aggiungere l’acqua presente nel terreno a contatto con le fondazioni che in fase di risalita capillare esercita un’ulteriore azione corrosiva.

L’acqua di per sé non è corrosiva, ma la combinazione con i sali minerali presenti nel terreno in forma idrosolubile, nella risalita per capillarità, si accumulano nei pori del materiale. Con l’innalzamento della temperatura si verifica la fase di evaporazione, un aumento della pressione e del volume dei sali e la conseguente rottura dei pori e, quindi, il deterioramento del materiale. L’effetto finale è l’espulsione dei sali sotto forma di cristalli verso gli strati più esposti. Sono le cosiddette efflorescenze, ovvero i cristalli di sale responsabili della rovina dei materiali.

Nella maggior parte dei casi possiamo affermare che i cristalli sono prevalentemente costituiti da carbonato di calcio, ma a volte anche da cloruri, solfati o nitrati. Meno frequenti sono, invece, i cristalli di nitrato di potassio, comunemente conosciuti con il termine di salnitro, che si manifestano in condizioni particolari con una concentrazione di ammoniaca ossidabile derivante da sostanze azotate in decomposizione.

Le causeMuro scrostato

Il problema della risalita capillare, con il deterioramento degli strati di intonaco e delle finiture superficiali, rappresenta una questione da non sottovalutare e possibilmente da affrontare prima di una compromissione irreversibile.

Ogni caso deve essere valutato con estrema attenzione prima di adottare qualunque soluzione. Maggiori sono le informazioni sulle caratteristiche delle fondazioni, delle murature, dei materiali e del terreno e più accurate e dettagliate possono essere le valutazioni per la ricerca della migliore soluzione tecnologica.

In linea di principio possiamo considerare opportune la seguente procedura:

  • La prima indagine può essere visiva con l’osservazione delle aree più interessate dai fenomeni di umidità per efflorescenze saline ed esfoliazioni superficiali
  • La successiva valutazione può essere eseguita con procedimento meccanico per campionare e analizzare la stratigrafia della muratura, identificando i materiali della struttura (mattoni, pietra, calcestruzzo), degli intonaci (a base di calce o cemento) e dei prodotti di finitura superficiale (rivestimenti polimerizzati, idropitture, elastomeri)
  • La verifica delle fondazioni è importante per sapere se risultano isolate rispetto alla struttura muraria e in quale stato di conservazione o se, invece, non sia presente alcuna opera di difesa impermeabile contro la risalita capillare
  • La conoscenza delle caratteristiche del terreno può essere utile per valutare la qualità e la quantità dei sali presenti da confrontare con quelli contenuti nelle efflorescenze

I test diagnostici disponibili possono essere molto efficaci con l’ausilio di strumenti specifici come igrometri a contatto per calcolare la percentuale di imbibizione dei materiali, termometri a infrarossi per misurare la temperatura della superficie muraria, igrometri ambientali per valutare la percentuale di umidità relativa nell’aria interna dei locali, termocamere a infrarossi per analizzare le aree di maggiore umidità e i ponti termici, tester per evidenziare la composizione chimica dei sali idrosolubili.

Ulteriori indagini scientifiche diventano eccessive e dispendiose in edilizia convenzionale, mentre risultano importanti negli interventi di restauro su murature storiche con affreschi pittorici di rilevante importanza artistica, laddove la perfetta conoscenza di ogni dettaglio diventa importante se non indispensabile.

Le soluzioni

Negli interventi di edilizia civile si possono riprendere alcune tipologie di intervento più o meno invasive per limitare il fenomeno della risalita capillare, ricordando che non esiste una soluzione unica per tutti i mali.

Taglio della muratura

È un intervento meccanico particolarmente invasivo che mira a isolare la fondazione, ma è difficile calcolare con precisione la possibile compromissione statica della struttura. Una pratica utilizzata in passato0 ma oggi caduta in disuso e in contrasto con le norme vigenti in materia di sicurezza e stabilità antisismica.

Barriera chimica

È un intervento chimico, non particolarmente invasivo, per realizzare uno sbarramento orizzontale della muratura e isolare la fondazione, attraverso una serie di iniezioni con prodotti idroespansivi di derivazione silossanica. Efficace, ma difficile assicurare con estrema precisione la totale occlusione per numero, sequenza e profondità dei fori di iniezione.

Deumidificazione elettrofisica

È un intervento basato su tecnologia elettronica mediante installazione di apparecchiature, generalmente di modeste dimensioni, a impulsi mono o multifrequenza in grado di generare
un campo elettromagnetico interno alla muratura, per ostacolare il movimento delle molecole d’acqua responsabili della risalita capillare.

Elettrosmosi attiva

È un intervento piuttosto complicato basato sul principio della elettroforesi mediante installazione nelle murature di due cavi orizzontali a quota differenziata alimentati a corrente continua, dotati di elettrodi a carica negativa (catodo) posizionato in basso e positiva (anodo) in alto. La differenza di quota permette di generare un campo di opposizione in grado di spingere le particelle d’acqua verso il polo negativo (in basso) limitando quindi la risalita. Il sistema ha una funzione limitata in quanto agisce esclusivamente con materiali contenenti silicio.

Il risanamento

Calce cemento

L’intervento di risanamento degli intonaci è quasi sempre necessario in affiancamento, ma anche in assenza, di altre opere di controllo dell’umidità di risalita. Il risanamento degli strati compromessi e deteriorati, con il rifacimento completo degli intonaci, contribuisce comunque a limitare la formazione di umidità, anche senza modificare le cause, ma controllandone gli effetti.

Il principio è quello di assorbimento rapido delle molecole d’acqua e di rilascio graduale del vapore acqueo. Una questione fisica basata sull’allontanamento del cosiddetto punto di condensa, che deve risultare esterno alla sezione muraria.

Il calcolo preventivo mediante diagramma di Glaser permette di prevedere lo spessore dei materiali da risanamento considerando il luogo climatico dell’intervento, la stagionalità, la stratigrafia della struttura muraria e la porosità specifica dei materiali da impiegare. Senza entrare nel merito delle metodologie di calcolo riprendiamo le fasi di intervento.

Asportazione degli strati deteriorati. La preparazione del supporto è indispensabile per il risanamento degli strati di materiale compromesso dalla risalita capillare ed inizia con l’asportazione del materiale di finitura e degli strati di intonaco, fino al raggiungimento della struttura muraria sana (mattoni, pietra o calcestruzzo), verificando anche la stabilità della
malta di allettamento.

Risanamento degli intonaci di calce

Nel rifacimento di vecchi manufatti in pietra o mattone pieno, con malta di allettamento a base di calce idraulica, è bene utilizzare intonaci e finiture compatibili della medesima
natura, ovvero calce idraulica naturale (Nhl) secondo il ciclo previsto con granulometrie e alta porosità nei primi strati e finiture colorate di superficie traspiranti, come pitture a calce o rivestimenti minerali ai silicati, evitando prodotti a elevato contenuto di polimeri sintetici che possano alterare il passaggio di vapore per traspirabilità.

Risanamento degli intonaci di cemento

Nel rifacimento di murature di più recente costruzione (blocchi in calcestruzzo, cemento armato, prefabbricati) possono essere efficaci gli intonaci micromacroporosi a base di cemento, in grado di assorbire acqua ed essere permeabili all’aria. Anche la finitura superficiale deve essere compatibile con l’intonaco.

Quindi, sufficientemente permeabile all’aria per permettere il passaggio di vapore dall’interno della muratura e in grado di frenare la molecola dell’acqua meteorica dall’esterno per contribuire all’effetto risanante.

È importante precisare che gli interventi di risanamento sarebbe opportuno eseguirli prima che gli effetti del deterioramento possano interessare tutti gli strati, dalla finitura agli intonaci, e arrivare a compromettere anche la parte strutturale della muratura.

È buona norma, quindi, non sottovalutare i primi segnali di rigonfiamento e/o esfoliazione della finitura superficiale per evitare interventi più invasivi e costosi.

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È l’ora di prepararsi alla bella stagione, novità per l’outdoor

Outdoor

Giardini, terrazzi, balconi: è già l’ora di prepararsi alla bella stagione con nuove soluzioni per rendere gli ambienti esterni piacevoli e resistenti anche alle pazzie del meteo. Dal pavimento all’arredo: ecco le proposte delle aziende del settore per l’outdoor

Manca poco alla fine dell’inverno e i preparativi per riorganizzare balconi, terrazzi e giardini sono letteralmente alle porte, con tante sfumature di green.

Già, perché non è stato solo il 2020 (che ci ha tenuti rinchiusi fra quattro mura a doppia mandata) che ha fatto riconsiderare il privilegio di possedere uno spazio esterno dove respirare ma, anche e soprattutto, i cambiamenti climatici e la necessità di adottare uno stile di vita più sostenibile hanno fatto riscoprire l’importanza dello stare a contatto con la natura.

L’outdoor, il nostro spazio esterno, deve essere quindi un’oasi verde che sia però l’estensione della casa. Un altro locale, una comfort-zone, dove si respira ossigeno.

E dove stare in mezzo al verde, anche in città e circondati dal cemento. Un global trend che sarà ancora il protagonista di questo 2024.

Il trend

Il trend della esigenza di ammodernamento per gli esterni è stato graduale dall’anno della pandemia ed è in continua crescita, tanto da diventare uno dei main theme del Salone del mobile 2024, che si svolgerà in aprile: l’arredamento di giardini, terrazze, balconi e patio hanno subito un’importante rivoluzione. Così come tutta la filiera che gravita attorno all’outdoor.

Il che significa più lavoro per tutti gli esperti dei tanti settori: dai produttori di materiali, ai costruttori, agli architetti, ai designer, agli artigiani che hanno dovuto adattarsi in fretta alla crescita di una nuova domanda, diventata via via più insistente e soprattutto esigente e variegata sotto diversi punti di vista.

Anche grazie al bonus giardini e terrazzi promosso negli scorsi anni per incentivare il verde soprattutto nei condomini, i consumatori hanno alzato la posta, magari con la ricerca del pavimento giusto, non solo esteticamente bello e in abbinamento con l’interno, ma di un materiale particolare, resistente ai cambiamenti climatici degli ultimi anni così intensi. Un arredamento bello e versatile per passare all’esterno momenti di svago e puro relax, ma che sia duraturo nel tempo e facile da spostare.

Luci a led o illuminazione alimentata da pannelli solari, per un’atmosfera suggestiva, senza sprechi di energie.

Outdoor
La proposta di Keope

Urban gardening

Il protagonista assoluto di quest’anno sarà il verde: urban gardening è già diventata la parola d’ordine.

Non solo nei giardini, dove è ovvio che ci sia la libertà di scatenare la fantasia, ma anche balconi e terrazzi che, nonostante abbiano spazi limitati e niente terreno, riservano un potenziale pressoché infinito per diventare angoli di paradiso per fornire benessere e, soprattutto, ossigeno. Un fiorire graduale quindi, per sbocciare in primavera. E si inizia proprio adesso.

Estensione dell’indoor

Un’altra stanza della casa: ecco qual è la nuova destinazione per portici, balconi e terrazzi. L’esterno deve essere un prosieguo, una continuazione dell’arredamento interno, in tutto e per tutto, con stili adatti a qualsiasi esigenza.

A partire da tavoli e divani, per creare un’atmosfera rilassata, dove si potranno godere momenti di spensieratezza: pranzi, cene e aperitivi, seduti comodamente, vivendo un arredamento di comfort come se fosse quello del proprio salotto. Colori naturali o pastello il trend del 2024, per rilassare sguardo e mente, complici insieme a un’illuminazione suggestiva, per avere l’atmosfera giusta.

E cascate di verde, per respirare un’aria nuova: piante, essenze, fioriere che possono diventare piccoli orticasa celli, così da avere letteralmente a chilometro zero gli ingredienti necessari per completare un ottimo pasto da consumare all’aperto e creare una barriera fra la propria casa e lo smog della vita quotidiana, soprattutto per chi abita in città.

I materiali

Pavimento e arredamento devono avere caratteristiche particolari: essere resistenti, ma anche amici dell’ambiente. Una scelta timeless è quella del gres porcellanato, Ma si può optare anche per listelli in legno (che può essere anche riciclato), oppure laminati, piastrelle in cotto e in pvc, a patto però che siano resistenti, specialmente all’acqua e all’umidità, possibilmente composti da materiali drenanti.

E robusti, per non essere scalfiti dalle intemperie, che a oggi diventano sempre più intense e di conseguenza dannose, basti pensare alle bombe d’acqua e alle violenti grandinate dell’estate appena passata.

Outdoor
Quello che offre ragno

I pavimenti

Tante le aziende che si occupano della superficie calpestabile: come Mapei, con le sue alternative di isolamento e resistenza d’eccellenza.

Ma anche Granulati Zandobbio, punto di riferimento della produzione di prodotti legati al mondo dell’architettura del paesaggio per pavimentazioni in pietra sinterizzata, gres porcellanato e pietra naturale, rivestimenti, monoliti e prodotti decorativi per l’arredo del giardino e degli spazi esterni.

Bellamoli Granulati da oltre 90 fornisce pavimentazioni dal sapore antico, ma resistente, con pietre plasmate per ogni esigenza.

Così come Dakota, azienda specializzata nei pavimenti drenanti, Eterno Ivica, Ipm Italia, con la produzione di resine particolari e Pontarolo con pavimentazioni in materiali particolari e componibili.

Il materiale lapideo va però utilizzato senza dimenticare l’impatto dei raggi Uv del Sole, e dell’aumento delle temperature.

Il legno di felli

Felli, propone soluzioni che rispondono alle esigenze dell’architettura attuale, sia come tipologie applicative sia come prodotti, legati alla natura e al profondo rispetto per l’ambiente. Il legno, ricavato da scarti di lavorazione, è utilizzato come rivestimento verticale, oppure come superficie calpestabile per pedane, terrazze o bordo piscina.

Decking, facciate ventilate, frangisole ed elementi di confine sono solo alcune delle applicazioni possibili con i prodotti che crea per l’outdoor. I pavimenti, tutti realizzati con materiale eco friendly in Wpc (Wood Plastic Composite) sono inoltre adatti a ogni stagione.

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Il prodotto Alganet di Fila

Ceramiche keope anni cinquanta

Ceramiche Keope ha presentato District, la nuova collezione effetto cemento che attinge a piene mani dai canoni estetici del brutalismo anni Cinquanta, rivisitandoli per rispondere all’esigenza moderna di ricongiungersi con la natura. Un perfetto pavimento per l’outdoor.

Essenziale e versatile, grazie alla sua forte plasticità, il cemento in questa serie rivela le sue potenzialità espressive, vivificando il rapporto tra spazio, materia e luce.

La collezione vede questo materiale protagonista indiscusso, valorizzandone la portata estetica. Da crudo e grezzo il cemento di District si fa morbido, adatto ad ambienti domestici: per un nuovo modo d’interpretare e vivere lo spazio.

Inedito ragno

Avorio, nocciola, cannella e cenere: quattro colorazioni naturali perfette per valorizzare contesti di recupero o di nuova costruzione, da arredare con finiture di tendenza.

Inedito è il nome di una collezione di Ragno pensata per l’outdoor, realizzata con superficie naturale e strutturata nei formati rettificati 25×150 e 20×120 centimetri e nel formato 40×120 centimetri e spessore 20 millimetri. Diverse soluzioni di posa suggeriscono calore e personalità ad ambientazioni dallo spirito contemporaneo.

Pulizie con fila

La pulizia degli ambienti esterni non va dimenticata: deve essere semplice, con prodotti efficaci e di qualità, facili da reperire sul mercato.

È il business di Fila, azienda che produce soluzioni a basso impatto ambientale, ma comunque efficaci su tanti tipi di materiali per outdoor. Ma anche di Lg Italia, con soluzioni per eliminare macchie dovute alle intemperie.

Arredamento multifunzionale

Per l’esterno sono necessari mobili facilmente componibili e scomponibili in ogni occorrenza, di materiale leggero, ma che possa durare se non per sempre, almeno quasi. I più richiesti sono tavoli, sedie, fioriere e panchine.

Divani e poltrone devono avere una struttura robusta, ma i cuscini devono essere soffici e comodi, rivestiti da tessuti impermeabili per essere adatti a qualsiasi stagione.

Uno dei materiali quasi indistruttibile e leggero è la plastica, meglio se riciclata, ma sono utilizzati anche rattan, legno, polipropilene e poliestere, must ricercati per un investimento a tempo indeterminato.

Senza dimenticare fioriere e divisori: elementi per poter adattare qualsiasi spazio, anche in pochi metri quadri, che devono essere sia garanti della privacy e dell’intimità, sia del benessere: più piante, più ossigeno.

Qualità di unopiù

In un mercato per l’outdoor fiorente, un’alternativa si può trovare nella gamma di Unopiù: i divani da esterno sono realizzati con materiali di alta qualità che resistono alle intemperie, assicurando resistenza alla luce solare, pioggia e umidità.

L’azienda propone una vasta scelta di stili, colori e design, dal Liberty all’orientale, dalle linee pulite e asettiche: ce ne sono proprio per tutti i gusti e accessibili per tutti i portafogli. Ampie sedute, basse sedute, con cuscini sfoderabili e resistenti all’acqua e alle intemperie. Un connubio perfetto per stare comodi all’aperto.

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Unopiù Synthess

L’etica di ethimo

Dal Mediterraneo alle Dolomiti, nelle residenze private come nelle situazioni dedicate all’ospitalità e al benessere, le collezioni di Ethimo esprimono uno stile raffinato e naturale, in sintonia con i colori, i materiali, le emozioni di scenari unici.

Sintesi di bellezza, funzionalità e sostenibilità, il design creato in collaborazione con i protagonisti della cultura internazionale del progetto si fonde con l’architettura e il paesaggio, suscitando emozioni.

Le soluzioni d’arredo offrono un significato alla parola outdoor. L’importanza di proteggere e salvaguardare l’ambiente naturale, unita alla consapevolezza del benessere fisico e mentale generato dal contatto con la natura, caratterizza ogni progetto dell’azienda.

Il ciclo vita dei prodotti è scandito da passaggi  progettuali e scelte produttive che rendono ogni elemento d’arredo durevole e quindi sostenibile, cercando di minimizzare il più possibile l’impatto sulla natura.

Varaschin e il glamping

Glamping è un neologismo inglese che unisce la parola camping e glamour. È utilizzato per descrivere un campeggio un po’ diverso: strutture che offrono infatti servizi e comodità luxury dalla spa, alle cucine attrezzate, oltre a essere a tutti gli effetti un’alternativa sostenibile alla classica vacanza in hotel.

Con comodità e design, i prodotti Varaschin per l’arredamento esterno hanno tutto quello che serve per ricreare un campeggio di lusso sul proprio balcone, in terrazzo oppure, ancora meglio, in giardino. Fra i leader del settore outdoor c’è anche Bagattini, che produce pavimenti adatti a ogni evenienza e che fornisce anche consulenze per chi ha bisogno di spunti.

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Il salotto Glam di Varaschin

Innovazione e illuminazione

Luci soffuse, ma ad alto risparmio energetico: è la regola. Che siano a Led e con un sensore per non sprecare energia, le luci devono rispettare canoni e dettami della legge, specialmente nei condomini, ma anche dell’estetica.

Non devono essere troppo invadenti, ma abbastanza per illuminare lo spazio all’aperto e regolabili per creare atmosfera. Si parla anche di questo quando ci si riferisce all’outdoor e c’è chi ne ha fatto un vero e proprio cavallo di battaglia.

Il pavimento fotoluminescente di senini

Senini ha messo a punto una soluzione per poter illuminare uno spazio senza accendere la luce, grazie a pavimenti fotoluminescenti.

La soluzione prevede cordoli e ciottolati che possono essere verniciati con un segnale di forma personalizzata, che assorbe la luce durante il giorno e lo rende luminoso e visibile anche in piena oscurità, e senza utilizzare corrente elettrica. Un’innovazione dell’azienda molto originale e già molto richiesta.

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Il pavimento luminescente di Senini

Giardino verticale carlo civera

Carlo Civera, azienda di Brescia, progetta, realizza e installa giardini verticali artificiali e pareti vegetali piane o curve di qualsiasi dimensione, per ambienti interni ed esterni (con protezione Uv).

In termini di bellezza e floridezza sono identici a quelli veri, senza richiedere costante cura e attenzione, raggiungono inoltre una profondità da 15 a 50 centimetri circa, in modo da offrire un effetto tridimensionale realistico anche se osservati da lontano.

Una alternativa possono essere le pareti in lichene stabilizzato o artificiale, utilizzati per decorare ambienti privati, ristoranti, hotel, uffici, negozi e vetrine.

Nell’orto, con die3design

Die3Design, azienda trentina specializzata in outdoor, nella sua vasta gamma di prodotti ha ideato anche Azalea, linea di fioriere dove è possibile realizzare il proprio orto o giardino verticale personalizzato con facilità.

La base solida di questo sistema di supporti, pannelli da installare sul proprio balcone, è pensata per ospitare fioriere progettate per contenere vasi di dimensioni standard.

La soluzione sfrutta al massimo lo spazio sui muri inutilizzati e sui balconi più stretti, e grazie a questa soluzione verticale si può arredare e abbellire qualsiasi ambiente esterno.

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Il giardino verticale di Die3

Modularità minimal di ipot

iPot è un progetto di Supercake, azienda di architettura e design, con sede a Milano. Il progetto iPot è basato sulla modularità: ogni componente è stato ottimizzato a livello statico ed estetico, minimizzando lo spreco di materiale in fase di produzione, e riducendo lo spazio d’ingombro in fase di stoccaggio e trasporto.

iPot è un prodotto con un ciclo di vita lungo grazie alle infinite possibilità di riconfigurazione e riutilizzo. Arredare portando la natura in ambienti domestici, di lavoro e di svago è un altro importante tratto distintivo del progetto iPot, che risolve il crescente bisogno di verde ovunque, soprattutto nei contesti metropolitani.

La struttura modulare di iPot è freestanding, leggera e riconfigurabile all’infinito. Il semplice assemblaggio avviene attraverso l’incastro di due tipi di elementi: tubi quadri in alluminio e snodi in nylon.

Il modulo base misura circa 20 x 20 x 20 centimetri e può essere ampliato e sviluppato in ogni direzione ortogonale per multipli delle stesse dimensioni. Ogni modulo può sostenere un carico di 5 chilogrammi.

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Modularità minimal di Ipot

Gli elementi tubolari sono verniciati a polvere e sono disponibili in bianco o nero. La struttura di iPot è adatta all’uso in interni o esterni. Alla struttura è possibile agganciare,  incastrare, appoggiare e appendere diversi accessori: sacchetti per contenere le piante, ripiani, scatole aperte o con sportello, teche trasparenti e acquari, disponibili in vari materiali e finiture.

Dopo un’accurata fase di prototipazione e selezione dei fornitori, lo studio di design Supercake ha attivato e consolidato negli anni una sua rete di produzione locale, unendo gli aspetti industriali alla cura artigianale dei dettagli.

La distribuzione del prodotto si avvale soprattutto dei canali di vendita online. Il team di Supercake mette a disposizione dei clienti tutta la sua professionalità e competenza assistendoli gratuitamente durante la fase di progettazione e fornendo loro istruzioni di montaggio dettagliate.

Alla base dell’azienda c’è uno studio di architettura e design in grado di gestire agevolmente piccoli e grandi progetti, e i relativi appalti.

Agricoltura idroponica di serrashop

L’agricoltura idroponica consiste in un sistema di coltivazione che utilizza contenitori con soluzioni nutrienti invece di terreno per far crescere le piante. Questo metodo è stato sviluppato per fornire un ambiente controllato e controllabile, per la coltivazione di piante  che può essere utilizzato sia in ambienti interni che esterni.

La coltivazione idroponica offre molti vantaggi: maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse, una maggiore produzione di piante e un minor rischio per i vegetali di contrarre parassiti.

Serrashop ha sviluppato la tecnica e vende torri idroponiche apposite per balconi, dove fare l’orto e coltivare essenze non è mai stato così facile.

Le green box di wagner

Che siano in legno o in laminato i green box sono tavoli da coltura: di diverse dimensioni, impermeabilizzati, per affondare le mani nella terra e coltivare.

L’azienda italotedesca Wagner ha la sua soluzione outdoor con i suoi green box: sviluppati sull’onda del trend dell’urban gardening, per terrazze e balconi. Sono così flessibili da poterli usare anche nei piccoli spazi, anche all’interno di casa. Grazie al legno trattato con materiali particolari e resistenti alle intemperie, l’azienda fornisce standard di resistenza, qualità e durabilità nel tempo.

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La green box di Wagner

Vasi per tutti i gusti

Vasi, sottovasi e fioriere, sono la base, il must have. Per questo Plastecnic ne produce a centinaia, elementi adatti a tutti i tipi di arredamento.

Professionali, dai lineamenti semplici, oppure classici ed elaborati, con intere collezioni composte totalmente made in Italy e, soprattutto, all’insegna della sostenibilità.

Il ciclo produttivo e logistico è stato pensato per disperdere meno Co2 nell’ambiente, per risparmiare energia e recuperare acqua, con prodotti performanti composti da materie prime, a ridotto impatto ambientale e riciclabili.

Coltivare su terrazzi e balconi

Per chi ha il pollice verde, la scelta è vasta. Piante da vaso, piante grasse, rampicanti, ma anche un’esplosione di tanti fiori colorati: gerani, petunie, margherite, lavanda, campanelle.

Per gli appassionati dell’orto si può pensare alle essenze: dai classici salvia, basilico, rosmarino e timo fino a pomodorini, limoni e insalata.

Ma per un verde curato servono gli attrezzi del mestiere: Husqvarna Italia, branch del gruppo svedese, da oltre 300 anni produce questi utensili. Cesoie, decespugliatori,
tagliaerba.

Di tutto, per tutti e per tutte le esigenze. Dal piccolo al grande.

di Alice Fugazza

Sistemi cappotto sicuro con i Eleni Fix

Sistemi-fix
Ercole Angolare

Eleni presenta la sua storica linea di sistemi cappotto per fissaggio Eleni Fix, che mantengono l’efficienza del cappotto ed eliminano definitivamente i ponti termici.

Grazie ai materiali con cui sono realizzati e alla speciale tecnica costruttiva, tutti i prodotti della gamma sono efficienti, duratori e performanti nel tempo, con una resistenza testata e certificata.

Questa linea comprende diverse soluzioni secondo le esigenze del cliente:

  • Sistemi-fix
    Ercole Angolare

    Ercole Angolare. È un sistema di fissaggio e ancoraggio su cappotto termico che permette il montaggio di cardini di serramenti e infissi, come persiane, scuri, tende da sole o pompeiane, su pareti interessate da isolamento a cappotto termico. Ogni elemento garantisce una portata di 35 chilogrammi ed è quindi utilizzato per i carichi più pesanti.

  • Ercole Lineare. Permette il montaggio di tende da sole verticali (non a braccio) su pareti interessate da isolamento a cappotto termico. Anche questo elemento garantisce una portata di 35 chilogrammi a modulo.
  • sistemi-fix
    Tap

    Tip o Tap. È un elemento di fissaggio quadrato (100 x 100 millimetri) o tondo (Ø 70 millimetri) studiati per carichi più leggeri, come il fermo battente delle imposte, per sostenere apparecchi di videosorveglianza e lampade da esterno posizionate su facciata o per il fissaggio dello scarico grondaia.

  • Zeus. È un innovativo sistema di ancoraggio che consente di installare nel cappotto termico scatole elettriche e di derivazione completamente isolate termicamente e in sicurezza, agevolando il lavoro dell’elettricista. L’elemento è conforme per l’ottenimento della
    sistemi-fix
    Zeus

    certificazione finale del cappotto, è realizzato su misura e corredato di scatola elettrica come da richiesta del cliente (come Vimar, Bticino).

Isolamento termico a cappotto Thermix

Cugini, storica azienda bergamasca, presenta Thermix, sistema di isolamento termico a cappotto che ha superato anche i test più severi. Cugini si è affermata come punto di riferimento per il settore delle malte premiscelate.

L’azienda ha raggiunto un elevato grado di specializzazione nella produzione di adesivi rasanti per sistemi di isolamento termico a cappotto, per realizzare nuovi edifici a basso consumo energetico e per l’efficientamento di immobili in fase di ristrutturazione.

Il sistema Thermix ha ottenuto, inoltre, il certificato di conformità del controllo di produzione di fabbrica 0970-cpr-0159/ce/fpc22, che permette la marcatura Ce dell’intero kit a garanzia di elevate prestazioni.

La soluzione è certificata da Itc Cnr con classe di reazione al fuoco B-s1-d0, in accordo all’Uni En 13501-1 ed è quindi conforme ai requisiti per la sicurezza antincendio delle facciate.

Ademix P200, adesivo e rasante e base del sistema Thermix, si fregia anche del prestigioso marchio di qualità rilasciato da Itc Cnr, dopo averne accertata la sua conformità alle prestazioni richieste dalle norme Ead 040083-00-0404.

Biodämm: il nuovo blocco per tamponamenti

Vibrapac-Geo

Vibrapac Geo ha creato Biodämm, il nuovo blocco per tamponamenti. Elementi per muratura con elevate proprietà di isolamento termico e costi fino al 30% inferiori rispetto ai laterizi. Elevato Contenuto Ambientale Minimo (Cam).

Vibrapac Geo ha ideato e creato il «prodotto giusto» che costituisce una concreta alternativa ai tradizionali laterizi, per i tamponamenti in edilizia (residenziale, commerciale e terziario).

Vibrapac-Geo
BiodämmT10
Vibrapac-Geo
BiodämmT12

«Il prodotto è ottenuto mediante la consolidata tecnologia della vibropressatura, con un processo “a freddo” a basso consumo energetico e minimo impatto ambientale. Pesa poco, ma è resistente. Ha performances adeguate a consentire la sostituzione dei laterizi, con un Contenuto Ambientale Minimo (Cam) del 25%. E costa meno dei laterizi».

Parola di Mauro Colombo, responsabile commerciale di Vibrapac Geo, azienda nata per raccogliere e sviluppare l’esperienza maturata da una azienda storica, leader in Italia esperta in blocco per tamponamenti e nella produzione di manufatti con la tecnologia della vibropressatura, Vibrapac spa nata nel 1958 e prima azienda a produrre in Italia con detta tecnologia.

L’azienda ha sede a Solaro, in provincia di Milano. La novità è già arrivata sul mercato: si tratta di un nuovo tipo di materiale per la realizzazione delle murature di tamponamento in alternativa ai laterizi.

«Assieme allo staff di agenti disposti sul territorio del Nord Italia presentiamo una rilevante innovazione nell’ambito dei dei blocchi per murature di tamponamento. I prodotti sono caratterizzati da ottime proprietà isolanti, termiche e acustiche, adeguata resistenza ed elevato contenuto ambientale minimo (Cam), abbracciando appieno la visione dell’economia circolare», spiega Colombo.

«Questa innovazione è stata possibile grazie ad una evoluzione e messa a punto della tecnologia produttiva che ha permesso lo sfruttamento di speciali aggregati leggeri con proprietà geopolimeriche. E’ stato possibile produrre manufatti significativamente più leggeri rispetto ai tradizionali in calcestruzzo pressovibrato (20%-25% in meno).

E’ così possibile proporre un prodotto in grado di sostituire i laterizi, avendo performances del tutto comparabili ai medesimi ai fini dell’applicazione. Inoltre, i nostri blocchi hanno un contenuto di oltre il 25% di riciclato e ciò è certificato in conformità alla Uni/PdR 88:2020. Uno standard quindi superiore alla concorrenza e molto competitivo».

Biodämm
Dettagli prodotto Biodämm

Tradizione, innovazione e rispetto dell’ambiente

Quindi tradizione: la tecnologia di vibropressatura non è nuova ed è giunta in Italia (proveniente dagli Stati Uniti) nel lontano 1958 proprio grazie a Vibrapac. Quindi innovazione nell’evoluzione e sviluppo di detta tecnologia che ha reso possibile lo sfruttamento di speciali aggregati leggeri con proprietà geopolimeriche.

Quindi rispetto dell’ambiente grazie a un processo a freddo, poco energivoro. Ciò assume particolare rilevanza se si considera che i prodotti che si mira a sostituire sono i tradizionali laterizi per produrre i quali sono necessari processi termici a 800-900°C (con uso di combustibili fossili ed emissioni di CO2).

Inoltre, il contenuto di riciclato è di oltre il 25% consentendo un significativo risparmio di materie prime vergini.

«Abbiamo investito tanto in ricerca. Quella cui siamo giunti è una importantissima innovazione nel mondo dell’edilizia oltre che costituire un nuovo punto di riferimento in termini di contenuto di riciclato e di rispetto dell’ambiente», aggiunge l’imprenditore. I blocco per tamponamenti o muratura di Vibrapac Geo sono ottenuti grazie all’uso di specifici aggregati leggeri, con proprietà geopolimeriche, che danno luogo alla formazione di composti estremamente stabili e durabili, molto simili a quelli dei cementi romani, le cui straordinarie proprietà sono ancora oggi oggetto di studio. “Una ricetta molto efficace. È ovvio che dobbiamo usare i cementi come legante”. Questi prodotti si caratterizzano, inoltre, per avere ottime proprietà di isolamento termico (su muratura di 25cm di spessore conducibilità termica equivalente λ10 dry unit 0.179 W/mK), elevata resistenza al fuoco e isolamento acustico dai 49 ai 55 decibel. Sono blocchi ad elevata traspirabilità, grazie all’elevata porosità (≥ 35%), il che determina il 20% – 25% in meno di peso rispetto ai tradizionali blocchi in calcestruzzo. «Oggi, con Biodämm possiamo sostituire interamente il tradizionale laterizio, offrendo tutte le caratteristiche che il progettista richiede: prestazioni, leggerezza, isolamento termico e acustico e … prezzi».

Nuovi servizi

L’azienda è intenzionata a proporre questo nuovo prodotto per la realizzazione di murature o blocco per tamponamenti in edilizia (residenziale, commerciale e terziario) mercato fino ad oggi coperto per oltre il 90% da laterizi e perlopiù precluso ai manufatti cementizi prodotti per vibropressatura, principalmente per ragioni di peso eccessivo e di scarse performances termiche.

Vibrapac Geo ha ben chiaro quali servizi dare per il sell out al rivenditore e dell’impresa, «Ciò che serve è sempre pronto all’occorrenza, sono garantite le consegne in tempi brevi e sempre disponibili per consulenze a 360 gradi. Il rivenditore sa che da noi può sempre trovare la presenza di materiale, con consegna nell’arco di pochissimi giorni, visto che la  nostra produzione è quotidiana, con qualsiasi tipo di misura che il mercato richiede oggi: a intonaco, facciavista, impermeabile, con resistenza Ei/Rei. Insomma, soluzioni per ogni esigenza. Oggi vogliamo spingerci soprattutto sull’edilizia tradizionale nel residenziale, commerciale e terziario, proprio per dare un’alternativa al mercato con un prodotto che reputiamo molto vantaggioso, rispetto ai laterizi, in termini di rapporto qualità/prezzo. Come detto i nostri blocchi costano fino al 30% in meno rispetto ai tradizionali laterizi».

Vibrapac-Geo

Consulenza

Colombo anticipa anche i servizi che saranno offerti al cliente. «Consulenza ad personam, in cantiere, più la produzione di certificazioni tecniche per professionisti, ingegneri e architetti. Prestazioni che sono molto richieste per sviluppare i progetti necessari».

Vibrapac Geo conta su referenze molto importanti: Esselunga, per citare solamente uno dei big. Ma anche Tigros, lavori e costruzioni in case e appartamenti residenziali, specialmente a Milano, con i cantieri in zona Bisceglie, a Cascina Merlata e in tutto l’hinterland. Ora lo sguardo è volto al 2024.

«C’è la voglia di crescere, c’è l’impegno e la costanza. C’è chi ci crede nel progetto (e non sono in pochi) e ci avvaliamo della storicità dell’azienda. Nata nel 1958, con un ripristino globale nel 2019, Vibrapac Geo ha tutte le migliori carte sul tavolo da poter giocare».