Home Blog Pagina 7

Mister Mac apre nelle Marche e punta anche sul rinforzo strutturale, in partnership con Fibre Net

Da sinistra Luca Macarra, amministratore, Eleonora Macarra, responsabile del punto vendita di Tolentino e Gabriele Rogari, sales manager area centro Fibre Net.
Da sinistra Luca Macarra, amministratore, Eleonora Macarra, responsabile del punto vendita di Tolentino e Gabriele Rogari, sales manager area centro Fibre Net.

Il distributore romano Mister Mac apre un nuovo punto vendita a Tolentino, nelle Marche con prodotti ad hoc. Come quelli proposti con la partnership di Fibre Net, destinati al consolidamento strutturale.

Un percorso controcorrente quello di Pio Macarra, che dal mondo dell’edilizia leggera, con il marchio Mister Mac, si è di recente aperto anche alla commercializzazione dei materiali da costruzione tradizionali.

Oltre a vernici e pitture, isolanti, cartongesso e costruzioni a secco e ferramenta, la rivendita ha inserito nel nuovo punto vendita nelle Marche (inaugurato a marzo 2024 e che si aggiunge ai quattro nel Lazio) anche prodotti «pesanti» proprio per rispondere alle specifiche esigenze del territorio.

Senza mai dimenticare l’attenzione all’innovazione e la partnership con aziende specializzate, come Fibre Net per il settore dei rinforzi strutturali.

Ne parliamo con Luca Macarra, amministratore di Pio Macarra, titolare del marchio Mister Mac.

Da sinistra Luca Macarra, amministratore, Eleonora Macarra, responsabile del punto vendita di Tolentino e Gabriele Rogari, sales manager area centro Fibre Net.
Da sinistra Luca Macarra, amministratore, Eleonora Macarra, responsabile del punto vendita di Tolentino e Gabriele Rogari, sales manager area centro Fibre Net.

Nel 2025 Mister Mac compie 60 anni. Avete festeggiamenti in programma?

Abbiamo in programma una serie di attività. La più importante sarà il 24 maggio 2025: stiamo organizzando un open day con una festa dedicata ai 60 anni dell’azienda.

L’azienda è stata fondata da mio padre, Pio Macarra, di professione imbianchino, che nel 1965 ha deciso di aprire una rivendita di vernici e carte da parati.

Per tanti anni l’azienda ha mantenuto questo assetto. Poi, con il mio ingresso in azienda intorno agli anni Novanta, abbiamo deciso di incrementare le categorie merceologiche, introducendo malte legate al mondo delle pitture e nel 2004 il cartongesso, in concomitanza con il cambio della sede.

L'esterno del punto vendita Mister Mac a San Cesareo Roma
L’esterno del punto vendita Mister Mac a San Cesareo (Roma)

Dove vi siete spostati?

La nostra sede storica è sempre stata a Palestrina (Roma). Nel 2004 ci siamo spostati a San Cesareo, un passo importante per l’azienda.

La vicinanza con l’uscita autostradale rendeva il punto vendita di San Cesareo logisticamente più competitivo, coniugando gli spazi di cui avevamo bisogno con la vicinanza a Roma.

Abbiamo comprato una prima struttura, che all’epoca ci sembrava enorme, e dopo quattro-cinque anni ci siamo spostati in quella attuale di quasi 7 mila metri quadrati. In questi anni abbiamo anche iniziato a espanderci aprendo altri punti vendita.

Quindi, oggi quanti punti vendita avete?

Oltre San Cesareo, nella fascia intorno a Roma abbiamo due punti vendita a Ladispoli e Palestrina. Poi abbiamo aperto nella zona dei Castelli Romani, a Velletri. E, infine, a marzo 2024 abbiamo deciso di inserirci nel mercato delle Marche con l’inaugurazione del punto vendita di Tolentino (Macerata).

Mister Mac
Interno del punto vendita di San Cesareo

Quindi, in totale disponiamo di cinque punti vendita.

Come siete organizzati?

Il nostro punto di forza è la rete tecnico-commerciale. Disponiamo di dieci agenti esterni, che vanno in cantiere e insieme alle imprese sviluppano i capitolati e le vendite. Questa è la nostra forza e quello che ci contraddistingue nel Lazio.

Stiamo seguendo lo stesso modello nelle Marche e i risultati stanno confermando la validità di questo modello di business.

Nel Lazio e nelle Marche quale sentite come principale concorrente?

Sicuramente nel Lazio le insegne della Gdo sono molto presenti. Le nostre imprese si rivolgono regolarmente a loro quando hanno bisogno di materiale urgente.

Tuttavia, la tipologia di prodotti che offriamo e la nostra proposta commerciale ci permettono di non sentire questa concorrenza in maniera così significativa: il cliente si affida alla nostra esperienza e alla nostra competenza.

Teniamo molto alla preparazione dei nostri commerciali, la vera arma per fare la differenza.

Fare battaglia alla grande distribuzione organizzata sarebbe una follia: hanno mezzi e potenzialità assolutamente diversi dai nostri.

Tuttavia, come Davide contro Golia, dobbiamo guadagnarci il nostro spazio e sfruttare le loro mancanze, che tipicamente riguardano la consulenza tecnica.

Quindi che cosa è Mister Mac oggi?

È un’azienda che punta tutto sulla qualità e la proposizione dei prodotti. Vendiamo materiali per edilizia, cercando però sempre delle nicchie di mercato che ci permettano di differenziarci dalla concorrenza.

Cerchiamo di sviluppare il nostro mercato e la nostra offerta commerciale trovando prodotti o nicchie di mercato in cui il valore aggiunto derivato dall’esperienza e della competenza rimane fondamentale.

Puntate molto sull’innovazione?

Assolutamente sì. Cerchiamo sempre prodotti innovativi che ci permettano di fare la differenza.

Come affrontate il tema della sostenibilità? I vostri clienti richiedono prodotti sostenibili?

La sostenibilità è un argomento che affrontiamo in maniera costante, ma spesso le imprese lo tengono in scarsa considerazione.

Diciamo che dipende dalla tipologia di cantiere in cui le imprese si trovano a operare: se il progetto risponde a monte a criteri di sostenibilità, noi veniamo coinvolti nella ricerca dei prodotti. Offriamo materiali in linea con tutti i requisiti Cam e le certificazioni necessarie.

Per forza di cose questi prodotti hanno prezzi leggermente superiori ai materiali tradizionali e quindi, se non sono esplicitamente richiesti dal progetto, non vengono inseriti. Sono accantonati dalla dura legge del mercato.

Discorso diverso sarebbe se la legislazione obbligasse a costruire o manutenere le strutture con prodotti che rispondano a caratteristiche di sostenibilità.

Qual è il vostro fatturato?

Per noi l’anno top è stato il 2023, in cui grazie al superbonus abbiamo superato i 25 milioni di euro, la cifra più importante mai raggiunta.

Siamo un’azienda che storicamente ha sempre venduto cappotti, per cui i bonus ci hanno assolutamente favorito. Abbiamo riscosso molto successo anche con i prodotti per i rinforzi strutturali.

Nel 2024 abbiamo segnato una leggera flessione, perdendo circa il 12% sull’anno precedente, ma possiamo ritenerci comunque soddisfatti. 

In due anni abbiamo raddoppiato il fatturato e siamo molto fiduciosi dalle prospettive aperte dal nuovo punto vendita nelle Marche.

Solo nel primo mese di gennaio abbiamo portato a casa gli stessi numeri registrati durante tutto lo scorso anno, quindi direi che il 2025 è partito bene.

Com’è strutturato il punto vendita delle Marche?

Il punto vendita di Tolentino, in provincia di Macerata, dispone di 2 mila metri quadrati di area coperta e 5 mila di area esterna.

Mentre nel Lazio siamo conosciuti come specialisti nell’edilizia leggera, con vernici, cartongesso, malte, rinforzi strutturali e attrezzistica, con l’apertura di Tolentino abbiamo spostato il focus anche sull’edilizia pesante.

Una decisone figlia delle richieste del mercato locale, che ci ha portato, a gennaio 2025, a entrare nel Gruppo BigMat.

Perché avete deciso di entrare nel Gruppo BigMat?

Ci sentiamo meno preparati nell’edilizia pesante e l’entrata in BigMat può aiutarci a colmare questa lacuna.

Stiamo facendo un percorso un po’ al contrario: di solito le altre rivendite si stanno indirizzando verso un’edilizia più specializzata; noi, pur non volendo perdere di vista i prodotti specializzati, stiamo incrementando i materiali pesanti.

Stiamo inoltre introducendo il comparto delle ceramiche.

In che modo state entrando nel mercato delle ceramiche?

Ci sono tanti prodotti sul mercato, quello che manca sono le persone. Nelle Marche abbiamo trovato un addetto molto preparato, e stiamo reclutando altre due figure con cui sviluppare il settore.

Sicuramente ci avvaleremo anche dell’esperienza di BigMat con il format HABIMAT per la realizzazione dello showroom di San Cesareo.

Quali sono i settori merceologici su cui state puntando di più?

Cerchiamo di rispondere a 360 gradi alle richieste dei clienti. Ogni categoria merceologica che introduciamo ha un responsabile di linea.

La rete commerciale è composta da dieci agenti che ogni giorno fanno attività sui cantieri, poi abbiamo vari specialisti.

Stiamo puntando moltissimo sulla prevenzione e compartimentazione antincendio, sulle facciate ventilate, sui rinforzi strutturali, su pitture e cappotti.

Quali sono i segmenti di mercato che vi stanno dando più soddisfazione a livello di business?

Siamo riconosciuti sul mercato come rivenditori di pitture e vernici. Da sempre siamo i principali rivenditori per Caparol e tra i primi con Boero. Negli ultimi anni siamo cresciuti tantissimo nel mondo dei sistemi a secco.

Per Knauf, per esempio, siamo un riferimento importante: insieme stiamo sviluppando tanti cantieri, e proprio in questi giorni abbiamo chiuso una commessa per la fornitura del loro materiale in uno dei più grossi cantieri di Roma.

Non ultimo, un altro comparto che per noi è molto importante sono le polveri, dalla colla ai massetti, fino alle malte tecniche. Vendiamo anche prodotti per le manutenzioni di ponti e viadotti, con una persona dedicata.

Come è nata la partnership con Fibre Net?

La partnership con Fibre Net è nata quattro-cinque anni fa. All’inizio vedevamo i loro prodotti con un po’ di scetticismo, poi con l’accelerazione dovuta all’introduzione del sismabonus abbiamo iniziato ad approfondire i rapporti con l’azienda, la conoscenza dei prodotti e dei vari cicli applicativi.

Un ulteriore passo avanti è stato compiuto con l’apertura del punto vendita delle Marche, un mercato dove c’è grande richiesta di prodotti per il rinforzo strutturale.

Abbiamo così stretto una forte collaborazione con Fibre Net e insieme lavoriamo per sviluppare progetti e fornire prodotti.

Mister Mac

 

Da quali prodotti siete partiti?

Abbiamo inserito tutti i cicli Fibre Net, dagli intonaci armati ai placcaggi, e ultimamente stiamo utilizzando molto anche le malte.

Perché avete scelto proprio Fibre Net?

Fibre Net è una specialista del settore, una delle aziende più complete del comparto. Noi amiamo avere rapporti con gli specialisti e instaurare un rapporto di collaborazione per fare proposizioni tecniche.

Dei servizi che offre l’azienda, quale apprezzate di più?

Sicuramente il servizio di consulenza e l’assistenza tecnica che offrono sia in azienda, sia attraverso i loro tecnici sul territorio, molto preparati.

Fibre Net è molto competente nei sistemi di rinforzo strutturale, e ultimamente è ancora più competitiva sul fronte del rapporto qualità-prezzo.

Che cos’è cambiato nell’ultimo anno di partnership?

Il rapporto con i tecnici è diventato giornaliero al fine di sviluppare le richieste che ci arrivano dai nostri clienti. Anche loro a volte ci propongono dei progetti.

Nelle Marche, inoltre, c’è spesso un problema di logistica perché i cantieri si trovano in zone poco accessibili.

Con i nostri mezzi e il nostro personale consegniamo anche dove è più complicato arrivare, una peculiarità che ci differenzia dalla concorrenza.

Oltre ad avere i prodotti, è fondamentale rispondere in tempo reale alle esigenze delle imprese. E Fibre Net sceglie noi anche per questa possibilità. È un rapporto win-win.

Com’è organizzata la vostra rete commerciale di agenti monomandatari in cantiere?

Abbiamo dieci agenti monomandatari, che rispondono a un responsabile commerciale. Facciamo riunioni ogni 15 giorni per confrontarci su opportunità e novità.

Avendo ricoperto in passato il ruolo di commerciale, conosco le esigenze di chi sta in prima linea nelle vendite e faccio di tutto per supportare il loro lavoro.

Per questo motivo due anni fa ho deciso di aprire un ufficio tecnico-commerciale che coadiuva il lavoro degli agenti, sviluppando per loro le offerte in tempo reale.

La vendita è un gioco di squadra, e questa organizzazione ci sta permettendo di confermare i fatturati post bonus.

Avete più lavori legati al Pnrr o al Giubileo?

I lavori per il Giubileo sono già stati eseguiti l’anno scorso, comunque non sono stati moltissimi. Più significativo è invece il business portato dal Pnrr.

Stiamo avendo molto lavoro anche con la ristrutturazione e costruzione di alberghi, in cui sono ampiamente utilizzati i sistemi a secco.

Uno dei temi su cui si gioca la competitività delle aziende è la digitalizzazione: che cosa state facendo in tal senso?

Stiamo investendo tantissimo. Abbiamo un sistema informatico che giornalmente adeguiamo alle nostre esigenze e un responsabile It che lavora costantemente al miglioramento della parte informatica dell’azienda.

Inoltre, a breve è in programma il lancio di una app dedicata ai nostri clienti che offre l’accesso agli ordini online.

Sono rimasto molto colpito dall’intervento sugli strumenti digitali di Vit Kutnar del gruppo Dek al Convegno YouTrade del 2023.

Già da tempo il mio obiettivo è offrire ai miei clienti uno strumento che permetta loro di inserire gli ordini mentre raggiungono il punto vendita e, nel tempo di un caffè, caricare sui loro mezzi il materiale di cui hanno bisogno.

Un altro servizio che stiamo implementando è quello della vendita online. Anche se nel settore dell’edilizia non è così facile impostare un e-commerce nel canale B2C, credo ci sarà un grandissimo sviluppo nel canale B2B: l’impresa avrà sempre di più uffici tecnici dedicati che non si interfacceranno più con i referenti commerciali, ma navigheranno sui vari siti per trovare i prodotti, i listini e gli sconti riservati. Abbiamo già un sito online, ma al momento è ancora poco utilizzato.

Qual è il servizio più apprezzato dai suoi clienti?

Al primo posto la logistica e la consulenza tecnica. Nel 2021 abbiamo acquistato una struttura logistica da dove partono i prodotti, nell’arco di 24 ore siamo in grado di consegnare in tutta Roma.

Nell’ultimo anno abbiamo inoltre investito in una società di consulenza che collabora con noi proprio per migliorare il servizio di logistica.

Un altro settore che stiamo sviluppando, anche grazie all’ingresso nel Gruppo BigMat, è quello del noleggio.

Abbiamo un’officina con due persone che gestiscono il noleggio e la manutenzione degli elettroutensili.

È un servizio che ci porta tanta clientela, chiudendo il cerchio dei servizi a supporto della vendita.

Vi occupate anche di recupero di materiali da demolizione?

È un progetto che abbiamo nel cassetto. Ci stiamo lavorando: il recupero dei materiali da costruzione, sia tradizionali che a secco, rappresenterà uno sviluppo importante per la nostra azienda

Qual è il suo sogno nel cassetto?

Ci sono progetti a breve termine e progetti più a lunga scadenza. Ci stiamo strutturando per aprire a Roma. Ci siamo resi conto che abbiamo bisogno di una base logistica nella Capitale, con l’apertura di nuovi punti vendita.

Una interior designer per lanciare Tolentino

«Abbiamo aperto il nuovo punto vendita di Tolentino (Macerata) a marzo 2024. Mi sono trasferita nelle Marche per seguire direttamente lo store. Mi sono laureata in interior design nel 2019 e sono entrata in azienda, svolgendo varie mansioni, fino ad essere impiegata dopo il covid nell’ufficio acquisti.

Inizialmente ero un po’ restia al trasferimento, non volevo uscire dalla mia zona di comfort; adesso sono fermamente convinta della scelta che mi ha permesso di approfondire la conoscenza dell’azienda a 360 gradi», racconta Eleonora Macarra, figlia del titolare Luca Macarra e responsabile del punto vendita marchigiano.

«Appena abbiamo aperto mi sono occupata di tutto, dal magazzino alle bolle. Il magazzino era vuoto e grazie all’esperienza maturata in precedenza nell’ufficio acquisti ho iniziato a ordinare i materiali.

Il nostro agente sul territorio ha iniziato a portare la clientela e pian piano il lavoro è cresciuto in maniera esponenziale. Adesso il punto vendita impiega nove persone: due agenti esterni, tre autisti e due magazzinieri».

E prosegue: «Ho trovato il mio posto. Stiamo ancora cercando di organizzarci al meglio. Vedere il magazzino pieno e i clienti contenti mi rende molto fiera del mio lavoro.

Sarò pienamente soddisfatta quando il magazzino sarà ristrutturato e reso esteticamente più accattivante.

Il mio progetto sarà rendere Tolentino il punto di riferimento nel territorio marchigiano e, una volta rientrata in sede, vorrei sviluppare i canali social dell’azienda».

Innovazione e ricerca

Da oltre 20 anni Fibre Net è specializzata nello sviluppo, nell’ingegnerizzazione e nella produzione di sistemi e materiali compositi per il rinforzo strutturale e miglioramento sismico, oltre che di malte e prodotti tecnici per ripristino e manutenzione delle grandi opere.

La storia dell’azienda inizia nel 2001 con lo sviluppo di una rete in Gfrp (Glass Fibre Reinforced Polimer), un prodotto all’epoca del tutto nuovo sul mercato: nasce così Ri-Struttura, risposta evoluta alla classica rete elettrosaldata.

La sfida è continuata poi con l’ideazione e lo sviluppo di altri sistemi di consolidamento, sviluppati e ingegnerizzati per il miglioramento e l’adeguamento sismico di infrastrutture ed edifici storici.

I costanti investimenti in ricerca e sviluppo, l’alto livello di competitività e la crescita costante in termini di conoscenza e produttività consentono all’azienda di sviluppare prodotti e sistemi tecnologicamente avanzati, come il sistema Betontex per il placcaggio fibrorinforzato Frp, il sistema Reticola per la ristilatura armata, il sistema C-Matrix per il placcaggio fibrorinforzato Frcm o il sistema Life+ per l’antisfondellamento, oltre a una serie di malte civili e prodotti per il ripristino del calcestruzzo e murature.

Oggi Fibre Net gestisce principalmente il suo ciclo produttivo presso i suoi siti di produzione a Pavia di Udine.

Oltre ai siti produttivi e alle aree utilizzate per attività di tipo direzionale, commerciale, amministrativo, un ampio spazio è dedicato ai laboratori di ricerca e verifiche tecniche di tipo chimico e meccanico e alle attività di formazione.

di Veronica Monaco

Il produttore di pannelli isolanti Lattonedil si espande in Romania

Lattonedil

Con l’obiettivo di cogliere le opportunità di crescita nel settore dei pannelli isolanti nei mercati dell’Est Europa, il Gruppo Lattonedil, specializzato nella produzione e commercializzazione di pannelli isolanti, annuncia una partnership strategica con Proinvest Group, realtà rumena specializzata nella progettazione e produzione di componenti in acciaio, sistemi costruttivi ed industriali.

L’accordo prevede la costituzione di una nuova entità in Romania in cui sarà conferito il ramo d’azienda relativo alla divisione pannelli isolanti di Proinvest Group. La capogruppo Lattonedil controllerà il 75% della nuova entità, mentre Proinvest Group deterrà il restante 25%.

La nuova società sarà operativa dal mese di luglio e disporrà dello stabilimento di Stolniceni-Prajescu, nel nord est della Romania, che include due linee produttive dedicate ai pannelli isolanti in poliuretano e lana minerale con una capacità produttiva annua di oltre 3 milioni di metri quadrati. 

 

«Grazie a questo accordo, il nostro Gruppo ha la possibilità di posizionarsi in breve tempo in un’area geografica strategica per cogliere le opportunità di crescita che arriveranno sia del mercato rumeno e sia dal potenziale di sviluppo derivante dalla ricostruzione e ripresa dell’Ucraina, che noi tutti ci auguriamo possa avvenire il prima possibile», commenta Sergio Bettio, amministratore delegato di Lattonedil.

Il Gruppo Lattonedil, 100% in mano alla famiglia Bettio e con un fatturato consolidato di oltre 400 milioni di euro, potenzia il proprio percorso di internazionalizzazione dopo la presenza in Spagna, Germania, Francia e Bosnia e le ultime iniziative condotte in Italia.

«Siamo entusiasti di poter collaborare con un partner come Lattonedil, uno dei leader europei nel settore dei pannelli isolanti. Il Gruppo nato in Italia vanta più di 50 anni di storia e potrà trasferirci un know how consolidato e l’impronta innovatrice che lo ha sempre contraddistinto. Sono sicuro che l’unione delle nostre forze darà ulteriore impulso al business grazie anche all’ottimizzazione della qualità delle produzioni», afferma Vasile Sandu, amministratore Delegato di Proinvest Group.

Fondata nel 2000 in Romania, Proinvest opera su 8 stabilimenti produttivi con 369 collaboratori con un fatturato di circa 50 milioni di euro.

F.lli Paolelli: la rivendita, con 120 anni di storia, amplia la struttura di Nepi (Viterbo)

F.lli Paolelli

La rivendita F.lli Paolelli, attiva nel Viterbese, amplia la struttura a Nepi. E punta su qualità e partnership solide, come quella con Heidelberg Materials.

Con una storia centenaria alle spalle, la rivendita F.lli Paolelli di Civita Castellana (Viterbo) ha affrontato le evoluzioni del mercato dell’edilizia con grande determinazione.

La stessa che l’ha traghettata dal campo dei costruttori edili di fine Ottocento alla società attuale di distribuzione di prodotti da costruzione, con tre filiali che servono l’alto Lazio, dalla zona sud di Viterbo fino alle porte di Roma Nord. Ne parliamo con il responsabile commerciale Stefano Paolelli.

La vostra azienda ha oltre 120 anni di storia. Qual è il segreto di questa longevità?

La nostra azienda si basa su tre pilastri principali: la passione, la determinazione e la serietà, caratteristiche per le quali i clienti ci conoscono dal 1900.

Continuiamo l’attività di famiglia basandoci su questi tre fondamenti, coprendo un territorio che va dalla zona sud di Viterbo alle porte di Roma Nord.

Oltre alla sede storica di Civita Castellana, che è anche la sede amministrativa, abbiamo due filiali: una a Fabrica di Roma e l’altra a Nepi (Viterbo).

Quali sono stati i momenti più importanti che hanno scandito la crescita dell’azienda?

L’apertura delle due filiali è stato un momento importante. Fabrica di Roma è stata aperta negli anni Sessanta, mentre la filiale di Nepi negli anni Ottanta.

Nel 2018 abbiamo realizzato un punto colore a Civita Castellana, un investimento importante, che ci ha portato notorietà a livello provinciale. Abbiamo poi aperto il colorificio anche presso le due filiali, riproponendo gli stessi marchi che sono il top della qualità, elemento per noi molto importante.

Inoltre, quest’anno stiamo realizzando l’investimento più importante nella storia della F.lli Paolelli, poiché in primavera apriremo a Nepi una nuova struttura di 2.500 metri quadrati coperti e 20 mila scoperti, proprio di fronte agli uffici in cui ci troviamo oggi. Questa struttura, per la quale acquisiremo nuovo personale, sostituirà l’attuale punto vendita e ospiterà uno showroom con arredobagno e nuovi prodotti.

Quali sono i brand che avete nel punto colore?

Il brand principale è Ard Raccanello. Trattiamo anche Novacolor per prodotti più specifici e abbiamo Area51, una gamma di prodotti di fascia media, dedicata alle imprese che vogliono contenere i costi.

Diciamo che attualmente il 60-70% dei prodotti venduti riguarda soluzioni per gli ambienti interni, mentre il 30-40% prodotti per l’esterno. Sulla scia dell’ecobonus continuiamo a lavorare molto con l’intonachino.

Che strada vi ha aperto il mondo del colore e su quale tipo di clientela?

Per tradizione abbiamo sempre lavorato con l’edilizia pesante. Con il colorificio e il superbonus si è aperto il mondo dell’edilizia leggera, quindi cartongesso, finiture, carte da parati, e abbiamo acquisito nuovi clienti.

Come si è trasformata l’azienda negli ultimi anni a livello di business?

Prima del covid abbiamo inserito i settori dell’isolamento e dei prodotti per la ristrutturazione strutturale, che continuiamo a vendere con successo, soprattutto dopo l’introduzione del sismabonus e dell’ecobonus per quanto riguarda gli isolanti termici.

Abbiamo sempre lavorato con prodotti certificati Cam, che adesso si vendono anche con più facilità, si è creata cultura in questo senso. Purtroppo, il post-covid ha frenato un po’ questo entusiasmo.

Quali sono le caratteristiche del mercato edile nell’Alto Lazio?

Spaziando dalla zona sud del viterbese alle porte di Roma, notiamo diverse dinamiche. Mentre nel viterbese c’è ancora tanta richiesta per le costruzioni tradizionali, con prodotti come cemento e solai in laterocemento, nella zona di Roma le costruzioni a secco cominciano a diffondersi, così come i tetti in lamellare. C’è una conoscenza maggiore dei prodotti più innovativi ed ecosostenibili.

Oggi l’azienda come è organizzata?

Disponiamo di una divisione amministrativa, un’area commerciale e una tecnica. Restiamo un’azienda famigliare: ognuno di noi fa la sua parte con dedizione, premiando il merito.

Avete agenti commerciali che vanno in cantiere?

No, non abbiamo agenti. In passato abbiamo fatto questa esperienza, ma poi abbiamo chiuso questa attività.

Com’è organizzato il servizio di progettazione?

Per la progettazione collaboriamo con consulenti esterni.

Avete uno showroom?

Abbiamo un piccolo showroom a Nepi e in primavera apriremo una sala mostra nella nuova sede di Nepi.

Che cosa state facendo sul fronte della digitalizzazione?

Internamente abbiamo implementato archivi telematici dedicati alla parte amministrativa. Abbiamo ridotto l’utilizzo della carta, e anche i listini sono fruibili in maniera digitale. Ai clienti inviamo informative mensili e le schede tecniche dei prodotti che proponiamo.

Abbiamo, inoltre, macchinari di ultima generazione controllabili anche da remoto, in modo da monitorare come e dove lavorano, oltre ai consumi. Le macchine sono tutte di nostra proprietà, abbiamo gru fino a 26 metri, e consentono la consegna merci in cantiere, dai centri storici agli spazi aperti.

Quindi, ricapitolando, quali sono gli ambiti del vostro business?

Edilizia pesante e leggera, ferramenta, termoidraulica e materiale elettrico. Inoltre, trovandoci a Civita Castellana, dove sorge il polo più importante d’Europa per la produzione di sanitari, siamo agenti con deposito di alcune materie prime, tipo gessi ceramici, argille, distaccanti destinati alle industrie ceramiche. Sono prodotti molto costosi e particolari, per i quali abbiamo l’esclusiva.

Fate anche riciclo e riuso delle tegole?

Sì, è una passione che ci è stata trasmessa da mio padre, un lavoro che facciamo più per dedizione che per business. Con i nostri automezzi recuperiamo vecchie tegole e coppi, che vengono poi utilizzate nel ripristino degli ambienti storici.

È un lavoro certosino, bisogna fare molta attenzione perché si tratta di materiali molto fragili. Questa attività ci ha consentito di essere referenti per alcuni interventi molto prestigiosi, in Vaticano e in Campidoglio.

Abbiamo inoltre partecipato al restauro della chiesa San Giorgio al Velabro, nel centro storico di Roma, e attualmente stiamo fornendo il cantiere dell’Ospedale di Civita Castellana con 300 metri quadrati di queste tegole, praticamente introvabili.

Un altro servizio riguarda il recupero degli inerti: com’è organizzato?

È un servizio che offriamo ai nostri clienti per il recupero di materiali inerti, piastrelle, forati derivanti dalle attività di demolizione.

Raccogliamo questo materiale in un deposito e poi lo trasferiamo in una discarica autorizzata.

Nelle due filiali il servizio è attivo da circa dieci anni, mentre ci stiamo attivando ora presso la sede centrale. Abbiamo tutte le autorizzazioni, stiamo solo cercando il luogo dove stoccare gli inerti.

Grazie a questo servizio, fidelizziamo il cliente che torna da noi per comprare altri materiali.

Proponete anche servizi dedicati a professionisti della posa: di che cosa si tratta?

Proponiamo a noleggio macchine dedicate, per esempio intonacatrici per chi posa il cemento o macchinari per chi realizza i massetti.

In più collaboriamo con delle squadre esterne, grazie alle quali possiamo proporre al cliente finale un pacchetto completo che include la posa dei materiali. Proponiamo due o tre aziende, tutte molto serie, poi la scelta finale ricade sul cliente.

Tra i vostri fornitori storici c’è Heidelberg Materials: quando è nato questo rapporto?

Con Heidelberg Materials c’è un sodalizio storico. Saranno almeno 30-40 anni che lavoriamo con loro. Collaboriamo con l’azienda seguendo i consigli dei rappresentanti e della società e promuovendo i loro prodotti, anche con giornate dedicate.

Quali sono i prodotti che vendete di più?

Il cemento grigio 32,5 Portland, anche se stiamo cercando di indirizzare i nostri clienti verso il cemento pozzolanico, più sostenibile. A seguire ci sono il cemento bianco e il cemento a pronta presa.

F.lli Paolelli ha partecipato alla tavola rotonda organizzata da Heidelberg Materials nella cementeria di Colleferro: che cosa avete portato a casa da quell’incontro?

Mi ha molto colpito l’impegno da parte di Heidelberg Materials verso una maggiore ecosostenibilità, con il progetto di recupero e stoccaggio dell’anidride carbonica che l’azienda sta realizzando a Brevik.

Oltre a conoscere e vedere i processi produttivi, che sono sempre interessanti, è stato molto formativo e interessante anche il confronto con gli altri rivenditori presenti.

Come giudica la svolta sostenibile del cemento?

Sicuramente il cemento non è un prodotto verde per antonomasia, ma quello che Heidelberg Materials sta facendo nell’ambito del recupero della C02 è sicuramente molto importante. L’azienda sta facendo passi da gigante.

Il prezzo è ancora discriminante nella scelta dei prodotti, o conta di più la qualità?

F.lli Paolelli ha sempre prediletto marchi importanti e di qualità, come Heidelberg Materials. Ovviamente, negli ultimi anni molte imprese storiche sono venute meno e si sono diffuse imprese straniere, più piccole. Abbiamo dunque mediato tra le varie esigenze, affiancando ai prodotti di fascia alta, anche prodotti più economici.

Come scegliete i vostri fornitori?

In base alla qualità dei prodotti che ci vengono proposti e all’ecosostenibilità. Le direttive dall’Unione Europea sono dettate e dobbiamo correre in quella direzione: entro il 2050 tutti gli edifici dovranno essere a emissioni zero, quindi noi, insieme ai nostri fornitori, dobbiamo cercare di tracciare la stessa strada.

Parliamo di concorrenza: quali sono i competitor che vi danno più fastidio?

La concorrenza più sleale è quella dell’e-commerce. Diciamo che trattandosi di materiali pesanti e quindi difficili da trasportare, non ne risentiamo in maniera significativa.

Alcune imprese ci fanno invece notare la presenza della Gdo, con i suoi prezzi a ricarichi minimi. Con gli altri rivenditori c’è invece un buon rapporto, nel rispetto delle zone di competenza.

Con la fine del superbonus 110%, riuscite a mantenere delle buone quote?

La crisi del 2008 ha portato a una scrematura importante, e credo che altrettanto succederà nel post 110%. Le imprese sono troppe, e nonostante il Pnrr, molti artigiani sono in difficoltà in un mercato dove c’è poco lavoro e i prezzi tendono ad aumentare.

Quindi che cosa vi aspettate dal 2025?

Spero che il 2025 replichi i risultati dell’anno scorso. Sono positivo.

Il Giubileo vi tocca in qualche modo?

Le imprese nostre clienti non sono particolarmente coinvolte. Vediamo invece qualche privato che vuole ristrutturare il proprio ambiente e ricollocarlo sotto forma di b&b.

E per quanto riguarda il Pnrr?

Anche lì c’è un po’ di movimento, ma è difficile servire le imprese coinvolte.

Oltre la nuova sede, avete qualche altro nuovo progetto nel cassetto?

Abbiamo da poco aderito alla piattaforma di marketplace Tuttidea e stiamo realizzando un sito e-commerce. Infine, ci siano affidati a tecnici specializzati che ci cureranno le pagine social.

Heidelberg Materials: conoscere il prodotto fa la differenza

Intervista a Roberto Benella, area sales Tirreno Heidelberg Materials.

Quali sono i prodotti di Heidelberg Materials più richiesti in questo periodo?

I prodotti che rispondono maggiormente all’economia circolare, quindi i pozzolanici e i cementi d’alto forno. Per quanto riguarda le rivendite, i cementi portland e pozzolanici, affiancati dal Paviforte e i cementi rapidi, oltre al cemento bianco.

Quali sono le richieste più frequenti dei distributori?

I clienti cercano risposte veloci alle loro esigenze, soluzioni innovative, servizio efficiente e competitività sul mercato di riferimento.

Che rapporto avete con la F.lli Paolelli?

Il rapporto con F.lli Paolelli è ormai storico. Sono sicuramente oltre 30 anni che la rivendita acquista i nostri prodotti. La trasparenza, il confronto e la correttezza nelle pratiche commerciali sono le basi che ci hanno portato fino a qui.

Che tipo di cemento vendono di più?

I cementi Portland 32,5 e 42,5 sono quelli maggiormente richiesti, poi il cemento bianco e i cementi rapidi nel formato da 5 chilogrammi.

Quanto conta offrire informazione ai distributori, oltre che il prodotto?

L’informazione è alla base del nostro lavoro. Essere consapevoli della dimensione in cui ci troviamo spesso fa la differenza nel prendere decisioni.

Che impatto ha la sostenibilità sul mercato del cemento?

La sostenibilità sta iniziando a influire in modo significativo sulla domanda di cementi a minor impatto ambientale, portando le aziende a investire nell’innovazione tecnologica per implementare pratiche che riducano l’impronta carbonica. Sul mercato a valle ciò si traduce in maggiori costi di produzione e prezzi di vendita.

I clienti sono ricettivi alla svolta sostenibile?

Le rivendite di materiali edili mostrano un crescente interesse verso la sostenibilità, spinte da una maggiore consapevolezza dei consumatori e dalle stringenti normative.

Per i clienti che operano in altri settori come grandi lavori, opere pubbliche in genere, premiscelatori, prefabbricatori e centrali di calcestruzzo, la sensibilità è cresciuta molto in questo ultimo anno.

Quali sono gli ostacoli da superare?

I fattori sono molteplici. Serve lavorare su una maggiore consapevolezza e competenza sulle pratiche sostenibili, cercando al tempo stesso di fornire standard di normative più chiare e comprensibili a tutta la filiera.

C’è necessità di una maggiore disponibilità di materiali riciclati certificati nelle varie aree geografiche.

Oggi la sensibilità ambientale è maggiore rispetto al recente passato, ma ci sono ancora spazi di crescita.

Occorre pertanto un lavoro di informazione e formazione costante che attraversi tutti gli operatori della filiera, a partire dalle istituzioni per arrivare al cliente finale.

Tra Viterbo e Roma

La famiglia Paolelli opera a Civita Castellana (Viterbo) sin dalla metà dell’Ottocento. Dopo Mastro Domenico Paolelli, che si occupò della ricostruzione del ponte Clementino, costruito nel 1709 dall’architetto Barigioni per incarico di Papa Clemente XI e semidistrutto da un’alluvione nell’ottobre del 1861, la società diventa rivendita di materiali edili nei primi del Novecento a opera di Alezario Paolelli.

Nel 1922 la generazione successiva vede Ulderico Paolelli spostare la società dal centro storico al periferico Campo della Fiera, ancora oggi sede dell’attività.

A questa si sono aggiunte, tra gli anni Sessanta e Ottanta, due filiali a Fabrica di Roma e Nepi (Viterbo).

Dopo 120 anni e quattro generazioni, F.lli Paolelli è considerata un punto di riferimento per la commercializzazione di materiali edili nell’alto Lazio grazie all’offerta di prodotti di qualità e di una gamma completa di servizi, dalla progettazione al recupero degli inerti.

di Veronica Monaco

Segnali contrastanti per le costruzioni in Svizzera: indici 2024 e previsioni

Costruzioni in Svizzera

Dopo un anno in leggera flessione, per le costruzioni in Svizzera le previsioni indicano una possibile ripresa, ma con punti critici da superare e una maggiore concorrenza sui prezzi.

Dopo la fase di rallentamento del 2023, il settore delle costruzioni in Canton Ticino nel 2024 ha fatto registrare segnali da un certo punto di vista contrastanti, ma per alcuni versi anche incoraggianti.

Nel terzo trimestre 2024 si registra un rallentamento delle domande di costruzione, con una flessione dell’11,2%, lo sguardo all’interno anno evidenzia un leggera flessione, pari a -0,4%. Tuttavia, l’edilizia abitativa mostra un valore di leggera crescita, pari a +0,7%.

Grafico 3. Fonte Ufficio Federale di Statistica
Grafico 3. Fonte Ufficio Federale di Statistica.

Questo contenuto è riservato agli ABBONATI

Un Giorno
Solo 1 €

Accesso completo a tutti i contenuti premium di Youtrade Web per un giorno!

Un Mese
3,99 €

Accesso completo a tutti i contenuti premium di Youtrade Web per un mese!

Sei già abbonato? Fai il login qui sotto!

I rivenditori del Canton Ticino intervistati da YouTrade:

Dillena: il rivenditore del Canton Ticino conferma la crescita dei sistemi a secco

Gypsol: cartongesso e intonaci in Canton Ticino. E per le porte, una partnership con Eclisse

Gehri Rivestimenti: finiture in Canton Ticino, tra pietra naturale e ceramiche fotocatalitiche

Canton Ticino: il rivenditore edile Somazzi avvia un polo per la lavorazione del legno

Rezzonico – Gruppo iRezz: nel nuovo showroom di Mendrisio anche le porte Eclisse

 

Rinforzo strutturale: Fibre Net e Mister Mac insieme per la sicurezza nell’area sismica

Rinforzo strutturale

Fibre Net, azienda specializzata nei sistemi di rinforzo strutturale, insieme al distributore Mister Mac, ha contribuito alla realizzazione dell’outlet di Castel Romano (Roma), oltre a servire con le sue soluzioni il territorio del cratere sismico attraverso il punto vendita Mister Mac di Tolentino (Macerata).

Intervista a Gabriele Rogari, sales Manager Area Centro.

Rinforzo strutturale

Quando è nato il rapporto con Mister Mac?

Sono già quattro anni che collaboriamo e stiamo intensificando ancora di più la nostra presenza sul territorio grazie alla loro forza vendita e distribuzione.

Quali sono le soluzioni più richieste dalla rivendita?

In generale le richieste delle rivendite si concentrano sui sistemi di rinforzo strutturale che spaziano dal CRM, agli FRP alle nuove configurazioni degli FRCM fino alle malte civili e tecniche. Un altro sistema che viene richiesto è quello per la messa in sicurezza di solai.

Quali sono i prodotti più richiesti nel Centro Italia?

Al netto delle malte non parlerei di prodotti ma di sistemi e quindi il focus sulla mia area, ancora interessata dalla ricostruzione post sisma, è forte sul rinforzo strutturale Frp, Crm e Frcm.

Quali sono i servizi che Mister Mac vi richiede di più?

La formazione tecnica della rete vendita interna ed esterna è stata determinante già dall’inizio della nostra partnership.

Si tratta di un elemento che non si è esaurito, ma che continua e gioca un ruolo essenziale per una crescita condivisa.

Naturalmente l’assistenza tecnica che forniamo, sia in fase progettuale che in cantiere, è un altro tema sostanziale per garantire l’operatività quotidiana.

C’è un progetto particolarmente significativo nel quale avete collaborato di recente?

Ci siamo trovati a collaborare nel cantiere di un famoso outlet della zona. In fase progettuale erano emerse delle problematiche di ribaltamento delle murature. Insieme a Mister Mac siamo riusciti a rispondere alle esigenze della progettazione e fornire i materiali.

Si è trattato di un intervento molto importante per il quale Fibre Net ha fornito a Mister Mac un servizio di supporto tecnico iniziale e il sistema CRM Ri-Struttura con reti in fibra di vetro, abbinate a una malta a base calce.

L’intervento di consolidamento strutturale è stato realizzato in un tempo decisamente limitato per consentire la rapida apertura del centro commerciale.

Il sistema Crm Ristruttura con reti in fibra di vetro di Fibre Net per l'outlet di Castel Romano (Roma)
Il sistema Crm Ristruttura con reti in fibra di vetro di Fibre Net per l’outlet di Castel Romano (Roma).

Quali sono le caratteristiche delle vostre malte?

Come ho detto disponiamo di un’ampia gamma, sia di malte civili per l’edilizia che di malte tecniche, più spesso utilizzate per l’infrastruttura; fattor comune è l’impegno di Fibre Net nello sviluppare prodotti che rispettino anche i requisiti Cam richiesti anche dal Pnrr.

Pensando proprio al Pnrr mi vengono in mente i tanti cantieri in cui abbiamo fornito, oltre alle malte per ripristino e finitura, anche sistemi per inforzo strutturale e messa in sicurezza, anch’essi Cam compliant.

Mister Mac

Perché scegliere i prodotti Fibre Net?

Da 25 anni Fibre Net è riconosciuta da tutta la filiera delle costruzioni come l’azienda specialista del rinforzo strutturale.

L’elevata competenza ingegneristica, sostanziata da una intensa attività di ricerca e sviluppo, ci consentono un approccio serio e professionale quando andiamo a sviluppare e certificare nuovi prodotti e sistemi, che spesso anticipano anche le richieste del mercato.

Dalla prima rete, tutt’ora in commercio, è nato il Sistema CRM Ri-Struttura, di cui quest’anno abbiamo lanciato una importante evoluzione, ovvero Ri-Struttura Force: una gamma composta da cinque reti talmente prestazionali da non avere competitor sul mercato.

Nell’arco degli anni la proposizione commerciale si è arricchita con rinforzi in fibra di carbonio per placcaggi fibrorinforzati FRP, e proprio nel 2025 con ben 26 sistemi FRCM.

Da non dimenticare i prodotti per la ristilatura armata, con il sistema Reticola, e l’antisfondellamento, oltre alle malte tecniche inserite negli ultimi anni.

Non da ultimo anche tutti i servizi tecnici a supporto di progettisti, imprese e rivendite fanno la differenza.

Le richieste di Pio Macarra-Mister Mac coincidono con quelle del territorio?

Certamente, un’azienda con questa storicità sul territorio non può che intercettare e rispondere ai bisogni dello stesso.

Ora il punto vendita di Tolentino ha dato un impulso importante anche alle richieste che pervengono dal territorio del cratere sismico.

Quali problematiche riscontra nelle rivendite di materiali edili nella sua area di riferimento?

Non parlerei di problemi, piuttosto di una migliorabile conoscenza dei prodotti di rinforzo strutturale con materiali composti a cui stiamo supplendo con una serie di attività di formazione.

Il 2025 è un anno di grandi prospettive nella mia area, quindi continuerò nel segno di quanto portato avanti finora, ovvero una presenza forte e capillare sulle rivendite per garantire a tutti i clienti, nuovi e storici, il massimo supporto.

Come sono organizzati i corsi di formazione?

I corsi in rivendita comprendono una parte teorica dedicata ai sistemi Fibre Net e una parte pratica in cui i partecipanti, sotto la nostra supervisione, hanno anche la possibilità di applicare i prodotti.

A questi educational partecipano rivenditori, progettisti, direttori lavori, maestranze delle imprese.

Parallelamente, Fibre Net offre anche proposte di alta formazione sviluppate per i progettisti e le rivendite partner; con due giorni di Academy nel nostro headquarter di Udine affrontiamo tematiche decisamente più tecniche oltre naturalmente a visitare i nostri laboratori e la produzione.

A fine Academy i corsisti ricevono un nostro attestato di partecipazione e i crediti professionali rilasciati da enti accreditati per la formazione.

In ogni caso, il nostro ufficio tecnico rimane sempre a disposizione per qualsiasi necessità formativa in azienda, in studio e on site.

Il Pnrr ha impattato sul business di Fibre Net in quest’area?

Sì, il Pnrr ha aiutato molto. È anche vero che nel 2024 si sono aperti moltissimi cantieri, chiusi nello stesso anno, per il Giubileo.

Quali sono le sue previsioni per i prossimi mesi?

Il mercato dei rinforzi strutturali è in crescita. C’è tanto lavoro e, come ho detto, ci sono spazi di sviluppo legati alla cultura del rinforzo strutturale.

Il superbonus ha portato in evidenza alcune lacune, a cui stiamo andando a sopperire con la competenza che contraddistingue Fibre Net sul mercato.

di Veronica Monaco

Recensioni online: il giudizio positivo moltiplica il fatturato, anche per i rivenditori edili

Recensioni online

La competizione tra rivendite si svolge anche in rete: l’arma in più sono le recensioni degli utenti del servizio fornito dal distributore o sui prodotti acquistati. Perché il giudizio positivo moltiplica il fatturato.

Ci sono due generi di aziende: quelle che tengono conto dell’opinione dei loro clienti e quelle che non lo fanno. Le prime guardano al futuro e incrementano il business, le seconde rischiano un prematuro declino.

Perché è ovvio: conoscere quello che pensa chi acquista un prodotto o usufruisce di un servizio, per esempio la distribuzione di un materiale o una consulenza, è fondamentale per correggere eventuali errori e migliorare l’esperienza utente. Oggi ottenere un feedback è più semplice, ma è anche un’arma a doppio taglio.

Può essere un moltiplicatore di successo, ma anche rivelarsi una trappola. Tutto dipende da una parola temuta e allo stesso tempo agognata: recensione.

Perché i clienti non sono più un soggetto passivo, ma tendono a interagire e a giudicare il servizio ricevuto. E la concorrenza si sposta anche sul mercato digitale.

Moltiplicatore

Quando un cliente offre pubblicamente un parere sul prodotto o servizio acquistato l’effetto è logaritmico: le vendite si moltiplicano se l’opinione espressa è positiva, ma si arenano se arriva una bocciatura.

Tutto sta a come gestire questa potente arma di marketing, che può mettere il turbo al fatturato.

Il presupposto, naturalmente, è che l’azienda sia affacciata sul web oppure abbia un account attivo sui social network.

Il meccanismo è semplice: chi acquista si fida di più del parere di un cliente qualunque come lui, che ha già provato un prodotto o un servizio, piuttosto di quello che è manifestamente una pubblicità che sottolinea gli aspetti positivi ed evita quelli negativi.

Le recensioni dei clienti sono considerate più veritiere e possono condizionare la scelta. Gli acquirenti possono scrivere recensioni per suggerire modi per migliorare l’esperienza di acquisto e di shopping complessiva o i servizi forniti dall’azienda.

Ma anche suggerire una rivendita piuttosto che un’altra in base all’esperienza di acquisto vissuta.

Feedback

È un feedback che consente di comprendere meglio che cosa vogliono i clienti e individuare i modi in cui creare un’esperienza più piacevole.

Insomma, ottenere recensioni è spesso il modo più utile per migliorare la propria attività, soprattutto grazie ai commenti dei clienti abituali, che hanno effettuato più acquisti o visitato il negozio più volte. I contenuti creati dagli utenti sono utili per interagire con loro e sviluppare relazioni migliori.

È importante, da questo punto di vista, che non manchino le interazioni che possono influenzare positivamente le relazioni.

Insomma, una critica o un complimento, se sono articolati e non solo un semplice aggettivo o un’emoji, possono aprire una porta direttamente al cuore del cliente, se provocano una risposta da parte dell’azienda.

Secondo Customer Alliance, società di software con sede a Berlino che offre una piattaforma basata su cloud per la gestione e l’analisi delle recensioni dei clienti e del feedback, il 79% delle persone è influenzato dalle recensioni online nella scelta di un’attività locale.

«Raccogliere feedback continuo e consistente è la base per aumentare il valore della relazione con il cliente. Implementare questo su una vasta scala in diversi punti di contatto del percorso del cliente può essere fatto solo tramite l’automazione dei sistemi di gestione del feedback con i sistemi Pms (Product management service) e Crm (Customer relationship management)», ripete il Ceo Steffen Schmickler.

Arma segreta

Per questo motivo colossi della distribuzione come Amazon sono cresciuti anche grazie al meccanismo delle recensioni online che, tra l’altro, sono anche un sistema di selezione darwiniana delle proposte in commercio.

Questo processo è cresciuto fino a spingere la nascita di siti che raccolgono i resoconti dei clienti: il caso più famoso è quello di TripAdvisor, sito specializzato in recensioni di ristoranti e hotel. Il 91% dei suoi utenti legge le recensioni online almeno una volta al mese.

Quello che è stato definito come mondo degli Ugc (User Generated Content, cioè i commenti degli utenti a post pubblicati sui social oppure le recensioni ai prodotti acquistati) continua a crescere rapidamente, se si contano i contributi su Facebook, LinkedIn o Instagram.

Ma, tra le diverse tipologie di contenuti, sono le recensioni dei clienti, raccolte e pubblicate da operatori certificati, a svolgere un ruolo sempre più rilevante nelle decisioni d’acquisto dei consumatori.

Le recensioni, per esempio, sono utilizzate da Google per il motore di ricerca, abbinate ai risultati web sotto forma di stelline che indicano un punteggio medio e la valutazione. In questo modo orientano il cliente nel suo percorso d’acquisto o di scelta del venditore.

È uno dei motivi per cui le recensioni rappresentano un’opportunità per le aziende: chi vende online ottiene più click e la vendita dei propri prodotti o servizi se ha un rating più alto.

Ma anche chi utilizza un sistema di vendite tradizionale ottiene un beneficio, in primo luogo per la propria awareness aziendale, la conoscenza del marchio e la reputazione del proprio servizio.

Credibilità

Questi benefici, però, devono superare uno scoglio: quello della credibilità. Proprio perché il meccanismo delle recensioni è così incentivante per le aziende, non sono tardate le recensioni false, a volte promosse dalle stesse aziende.

Un problema che ha inficiato la credibilità dei commenti pubblicati online, anche se, nonostante tutto, le recensioni hanno continuato a essere consultate. È raro che chi acquista un prodotto online non dia prima un’occhiata al parere di chi l’ha preceduto. Nel caso di commenti negativi a subire le conseguenze delle false recensioni sono le aziende.

Non sono mancati i casi di ricatti, con la minaccia di pubblicare recensioni false, soprattutto ad albergatori e ristoratori, ma non solo. La minaccia di una recensione negativa basta, a volte, per convincere le aziende a concedere beni o servizi a titolo gratuito.

A dicembre, per esempio, sono scesi in campo i ristoratori ferraresi: «Il cliente ci deve mettere la faccia come facciamo noi. Se ti recensisce con una stellina viene condizionato il giudizio complessivo sul tuo locale. Quindi si deve assumere la responsabilità di quello che ha scritto», hanno detto.

Disegno di legge

Per contrastare il fenomeno delle recensioni fasulle, positive o negative, il governo sul finire del 2024 ha messo a punto un disegno di legge (che dovrà poi quindi essere approvato dal Parlamento) con l’obiettivo di una regolamentazione delle valutazioni online.

Secondo questo progetto, solo i consumatori che dimostreranno la propria identità e l’effettivo utilizzo di un servizio o prodotto potranno rilasciare una recensione.

Non solo: le recensioni dovranno essere dettagliate e pertinenti e pubblicate entro 15 giorni dall’utilizzo del servizio o dall’acquisto del prodotto.

Il disegno di legge prevede anche che le aziende recensite abbiano il diritto di replicare e di richiedere la cancellazione di quelle false, ingannevoli, non veritiere o eccessive, o di quelle non più attuali (oltre due anni) o relative a situazioni modificate.

Inoltre, il Ddl vieta l’acquisto e la vendita di recensioni, anche tra imprenditori e intermediari, l’attribuzione di recensioni a prodotti o servizi diversi da quelli effettivamente valutati, e la promozione o il condizionamento delle recensioni tramite incentivi.

Perché, attorno al sistema delle recensioni è nato un business con società specializzate, nel bene e nel male.

Codici di condotta

In base al disegno di legge l’Autorità per le Comunicazioni (Agcom) dovrà definire i codici di condotta per i gestori delle piattaforme online e i soggetti attivi nella diffusione di recensioni, per garantire l’identità degli autori, l’autenticità delle recensioni, la trasparenza e l’imparzialità nella gestione e dettagli utili per il contraddittorio.

L’Antitrust, invece, dovrebbe vigilare sul rispetto delle norme e potrà sanzionare le violazioni.

Le nuove disposizioni non saranno applicate, però, alle recensioni già pubblicate prima dell’entrata in vigore della legge.

Tutto bene, quindi? Forse. Le buone intenzioni si scontreranno presto con la realtà, perché non è facile stabilire se le identità di migliaia di recensori sono autentiche oppure no.

Inoltre, le recensioni non sempre sono concentrate in servizi come quelli di Amazon o TripAdvisor, ma sono distribuite su migliaia di siti. E un’azienda non sempre se ne accorge in tempo utile.

In ogni caso, il disegno di legge segnala comunque la volontà di tenere d’occhio il fenomeno delle recensioni false.

Certificazione

L’arma migliore, però, rimane la certificazione veritiera dei commenti dei clienti. Per questa ragione sono nate società di recensioni verificate, che aiutano le aziende a ottimizzare la raccolta di contenuti pubblicati dai clienti e assicurano che siano autentiche.

Un bollino blu, insomma, che garantisce che la recensione pubblicata è di un vero cliente.

Un esempio: con le recensioni verificate da una società esterna, Italo ha deciso di raccogliere i feedback dei consumatori basandosi su metriche come il prezzo, la disponibilità dei treni, gli orari e la facilità di acquisto online tramite il sito italotreno.com e l’app.

I risultati sono stati poi condivisi sulle pagine web dell’azienda, in particolare su quelle relative alle singole tratte.

L’operazione ha avuto un riscontro positivo sia sul mercato italiano, dove il brand è già assestato, sia sul mercato internazionale, dove un alto rating può contribuire a guadagnare la fiducia di nuovi clienti.

I vantaggi

Secondo Customer Alliance, il 46% delle persone è disposto a pagare di più per un servizio presso un’attività locale che ha ricevuto recensioni online positive.

Una forte strategia di recensioni può garantire un buon ritorno sull’investimento: il 52% dei partecipanti si aspetta un punteggio minimo di 4 su 5 prima di considerare un servizio.

Questa aspettativa imposta un livello di competizione alto per le aziende, sottolineando l’importanza non solo di raccogliere recensioni, ma di ottenere valutazioni elevate. Con il feedback online dei clienti, insomma, la competizione tra soggetti che operano nello stesso segmento di mercato, si è allargata parecchio.

di Giuseppe Rossi

Condominio S&C febbraio/marzo 2025

Condominio sostenibile & certificato

n° 61 | febbraio/marzo 2025


Tetto condominiale: chi risponde di patologie e danni
Registro sulla sicurezza:
pilastro della gestione responsabile
Patrimonio: Amministratore legittimato a sporgere querela

 
 
Per vedere la versione integrale del numero e ricevere tutti i numeri
 

Condominio S&C febbraio/marzo 2025 (abbonati)

L’edizione integrale della rivista è disponibile per gli abbonati a Condominio Sostenibile & Certificato.

Se hai un abbonamento attivo accedi

Hai perso la password? Inserisci qui la tua email di registrazione e ti invieremo un link per reimpostarla.

Se non hai un abbonamento a Condominio Sostenibile & Certificato

ABBONATI

Una giustizia sprint per far ripartire il Pil

La durata stimata dei processi ordinari in primo grado supera i mille giorni
La durata stimata dei processi ordinari in primo grado supera i mille giorni

Al momento l’attenzione è concentrata su dazi e guerre (speriamo arrivi presto un dopo). Ma, nel frattempo, i problemi che frenano lo sviluppo dell’economia italiana non sono scomparsi. Uno di questi riguarda la macchinosa, inefficiente, irritante giustizia civile. Secondo le parole, ahinoi inascoltate, pronunciate da Mario Draghi quando era governatore di Bankitalia, anche senza considerare l’intasamento da liti condominiali, un processo civile rapido ed efficiente potrebbe liberare 18 miliardi l’anno e far crescere l’occupazione del 3%. Sono passati 15 anni da quando Draghi ha pungolato la classe politica: «Va affrontato alla radice il problema di efficienza della giustizia civile: la durata stimata dei processi ordinari in primo grado supera i mille giorni e colloca l’Italia al 157esimo posto su 183 Paesi nelle graduatorie stilate dalla Banca Mondiale». Investire sulla macchina della giustizia (investire non con un camion come vorrebbero alcuni, ma con mezzi finanziari) può portare a un’efficienza che, sempre secondo la relazione dell’allora governatore, può liberare fino all’1% sul Pil. Sarebbe un bel risultato, visto che da due anni la produzione industriale arretra e l’export delle aziende, come quelle della ceramica e dell’arredamento, è falcidiato dai dazi americani.

La dea bendata, immagine simbolica della giustizia
La dea bendata, immagine simbolica della giustizia

Crediti, appalti o abusi veri e presunti portati sui banchi dei tribunali sono invece una palla al piede. Anni fa un’analisi della Banca Mondiale aveva stimato che in Italia servono in media 1.120 giorni per recuperare un credito commerciale. Un freno a mano che colloca l’Italia al 111esimo posto su 190. Nel frattempo la statistica potrebbe essere anche migliorata. Ma di quanto?

Senza entrare nella polemica tra chi è impegnato a separare le carriere dei giudici da chi difende l’assetto attuale, non sarebbe invece una priorità velocizzare, eliminare le farraginosità e gli espedienti giuridici escogitati per non arrivare a sentenza e allungare il tempo dei procedimenti? E la causa della lentezza non è data dal diritto romano alle fondamenta del nostro diritto. Per esempio, in Spagna, con un sistema analogo a quello italiano, una sentenza civile arriva dopo 510 giorni e in Germania 499. Insomma, durano la metà rispetto a quelli nostrani. Va detto, per amore di verità, che sui tempi della giustizia ci sono anche stime diverse. La Commissione europea per l’efficienza della giustizia (Cepej), per esempio, ha accorciato tutto, riducendo a 514 giorni la durata di un processo civile di primo grado in Italia, ma che resta comunque più lunga rispetto ai 282 giorni della Spagna e i 196 giorni della Germania. Insomma, la nostra (in)giustizia impiega il doppio del tempo. E, sempre per amore di verità, la colpa non è solo della politica, ma anche del comportamento dei cittadini. Nel 2015, a Napoli le iscrizioni presso i giudici di pace delle cause di «risarcimento danni da circolazione» rappresentavano il 44% di tutte le iscrizioni nazionali.

La durata stimata dei processi ordinari in primo grado supera i mille giorni
La durata stimata dei processi ordinari in primo grado supera i mille giorni

Paolelli Garden: manufatti per arredo giardino, così è germogliato il business per l’outdoor

Manufatti artistici da giardino
Roberto Paolelli, amministratore Paolelli Garden

Nel 1950 la famiglia Paolelli inizia a collaborare con alcuni mastri artigiani esperti nella realizzazione di manufatti artistici da giardino modellati a mano. Grazie a questa collaborazione viene fondata Italgarden, che nel 2005 si trasforma in Paolelli Garden, con sede a Fabrica di Roma (Viterbo).

Collegata alla F.lli Paolelli, che ricopre il ruolo di capogruppo, la società è specializzata in manufatti per arredo giardino e si rivolge a garden center, studi di architettura e strutture ricettive di fascia medio-alta, oltre a produrre anche conto terzi.

«L’attività di produzione di manufatti in cemento nasce nel 1950 ad opera di mio padre. All’epoca la società si occupava di prodotti legati all’edilizia come imbotti per finestre e soglie.

Intorno al 1960 la produzione si è orientata all’arredamento da giardino con la realizzazione di vasi, fontane e statue. Una trasformazione del business dettata dall’aumento significativo della domanda che iniziava a registrarsi in quegli anni», spiega l’amministratore della società, Roberto Paolelli.

«Attualmente serviamo tutta Italia e l’Europa occidentale, in particolare Francia, Svizzera e Germania. I nostri prodotti sono realizzati rigorosamente a mano con cemento bianco mescolato a resine o altri inerti. Abbiamo anche brevettato Cement Eco, una resina ecologica che, mescolata al cemento, permette di realizzare prodotti estremamente leggeri ma robusti.

Oltre all’originalità e alla qualità del materiale impiegato, offriamo anche ottime garanzie di durabilità. Ancora oggi esistono giardini italiani che accolgono i nostri manufatti prodotti negli anni Sessanta».

Manufatti artistici da giardino

Oggi l’attività della Paolelli Garden è dedicata al 90% alla produzione di vasi per piante e fiori.

«Vorremmo esplorare sempre più la collaborazione con studi di architettura dedicati allo studio del paesaggio.

Il settore del garden ha conosciuto un grande sviluppo dopo il covid. Non è stato un fuoco di paglia limitato alla pandemia, ma una crescita che sta perdurando da più di due anni.

Il business è cresciuto quasi a due cifre e abbiamo inserito tantissimi nuovi articoli, legati sia al mondo del cemento che delle resine. Il connubio tra leggerezza e resistenza sta dando i suoi risultati».

Grazie alla collaborazione con architetti specializzati e garden designer, Paolelli Garden è riuscita a dare vita a prodotti sempre innovativi.

«La difficoltà maggiore è trovare manodopera. È diventato sempre più difficoltoso reclutare e mantenere il personale. I giovani oggi difficilmente apprezzano lavori così artigianali.

L’aumento del costo dell’energia incide invece in minima parte perché, essendo i nostri prodotti fatti a mano e a essiccazione naturale, non abbiamo bisogno di forni o attrezzature particolari per la loro lavorazione».

Che cosa vogliono i clienti? Un’inchiesta sul nuovo numero di YouTrade

Che cosa vogliono, davvero, i clienti dei distributori di materiali per edilizia? Molti rivenditori sono convinti di conoscere bene la risposta. Ma, forse, si sbagliano. Perché le esigenze dei clienti, cioè delle imprese di costruzione, nel tempo si sono evolute, di pari passo con la progettazione e la stessa edilizia. Vale la pena, quindi, di ascoltare direttamente quali sono le vere esigenze di chi fa acquisti in rivendita.

Le opinioni raccolte sono al centro di una densa inchiesta pubblicata sul nuovo numero di YouTrade. La rivista leader nel mondo della distribuzione edile ha interpellato imprenditori e progettisti in tutta Italia per registrare gli umori e, qualche volta, le insoddisfazioni dei clienti delle rivendite.

Un altro argomento caldo affrontato dalle pagine di YouTrade riguarda l’impatto dei dazi, per esempio su ceramica o arredamento, decisi dalla nuova amministrazione americana. Quanto peseranno sul business delle imprese italiane?

E che cosa significa per il mondo dell’edilizia? Sono domande che si pongono tutti gli operatori della filiera delle costruzioni. Ancora: la rivista fa il punto anche sull’introduzione (e sui costi) delle polizze catastrofali, obbligatorie per tutti gli iscritti al Registro delle imprese e previste a partire dal 31 marzo: il rinvio di qualche mese richiesto dalle aziende non cambia la necessità di informarsi e valutare quale tipologia di polizza sottoscrivere.

La nuova edizione del periodico, inoltre, comprende un servizio sulla recente fiera Edil 2025 di Bergamo, che ha riunito un buon numero di imprese dell’edilizia, con foto e interviste ai protagonisti. 

Infine, da citare una sezione speciale con una serie di approfondimenti che vanno al punto del business dei distributori. Su questo numero YouTrade ospita focus su tetto, malte, case in legno, fissaggio, cartongesso. Tanti argomenti, tante informazioni utili: non perdete il nuovo numero di YouTrade.

 

SFOGLIA LA RIVISTA

YouTrade marzo 2025

NUMERO 157 – MARZO 2025
 
In copertina:
 
Inchiesta: che cosa vogliono (davvero) i clienti
Mercato: quanto peseranno i dazi per le costruzioni
BigMarket: l’evento per la distribuzione e i produttori
Fissaggio: focus sul mercato e la classifica dei top
Speciali: tetto, malte, case in legno, cartongesso
 
 
Per leggere la versione integrale del numero
 

YouTrade marzo 2025 (abbonati)

L’edizione integrale della rivista è disponibile per gli abbonati a YouTrade.

Se hai un abbonamento attivo accedi

Hai perso la password? Inserisci qui la tua email di registrazione e ti invieremo un link per reimpostarla.

Se non hai un abbonamento a YouTrade

ABBONATI

Compravendite immobiliari: l’8% è effettuata da pensionati

pensionati-casa

Secondo una indagine Tecnocasa, l’8% delle compravendite immobiliari del 2024 è stata effettuata da pensionati, in leggero calo rispetto al dato 2023 (8,7%).

La quota di pensionati che acquista accendendo un mutuo è bassa (9,3%), in aumento rispetto al 2023, quando si era registrato un minimo del 6,6% a causa dell’aumento dei tassi sui mutui.

Tecnocasa-pensionati-e-mutui
©Tecnocasa

Ma cosa cercano i pensionati quando decidono di acquistare casa? Il 36,4% compra soprattutto trilocali, mentre cresce l’interesse per le soluzioni indipendenti e semindipendenti dotate di spazi esterni (che passano dal 12,7% del 2019 al 15,3% del 2024). I bilocali evidenziano una quota di acquisti intorno al 28%, in leggera crescita rispetto agli anni precedenti.

Tecnocasa-ipologie-acquistate-pensionati
©Tecnocasa

I pensionati che hanno comprato casa nel 2024 lo hanno fatto per viverci nel 65,7% dei casi (abitazione principale), per investimento il 22,1% (quota superata solo nel 2019 quando si attestava al 23,8%) e per l’acquisto della casa vacanza nel 12,2% dei casi (in calo rispetto al 2023, quando la percentuale era al 13,2%, ma comunque cresciuta rispetto al periodo precovid).

Tecnocasa- motivo-acquisto-pensionati
©Tecnocasa
 

L’analisi delle operazioni effettuate nel 2024 attraverso le agenzie del Gruppo Tecnocasa evidenzia che i pensionati hanno acquistato nel 79,1% dei casi, mentre hanno optato per l’affitto nel 20,9% dei casi.

Tecnocasa-acquisto-affitto-pensionati
©Tecnocasa

Rispetto agli anni precedenti aumenta in gap tra acquisti e affitti, i primi non avevano mai superato il 75% sul totale delle operazioni e i secondi non erano mai scesi sotto il 24-25%.

L’ancorante metallico fischer FAZ II Plus è certificato Epd

faz-II-plus-fischer

FAZ II Plus, l’ancorante metallico per carichi pesanti di fischer, è certificato Epd (Environmental Product Declaration).

Il documento Epd descrive l’impatto ambientale legato alla produzione di un prodotto ed è molto importante nell’ambito delle regole e conformità per le gare d’appalto, in adempimento ai Cam disciplinati nel Codice dei Contratti Pubblici e per accedere ai fondi del PNRR.

La certificazione Epd aiuta infine ad ottenere crediti per le certificazioni dei sistemi orientati all’efficienza energetica e al controllo dell’impronta ecologica degli edifici come Leed, Breeam, Dgnb.

Caratteristiche ancorante metallico FAZ II Plus

Versione evoluta del fissaggio FAZ , il nuovo FAZ II Plus, a battere e a espansione ad alte prestazioni, è certificato per carichi statici su calcestruzzo fessurato e per applicazioni sismiche e dinamiche.

Con la collaudata fascetta di espansione e nuovi acciai più resistenti, FAZ II Plus garantisce il trasferimento sicuro nel calcestruzzo di carichi a trazione e taglio elevati, sia per carichi statici che in caso di applicazioni sismiche, con o senza l’uso della rondella di riempimento FFD – kit sismico e sollecitazioni dinamiche cicliche di fatica, dove invece è obbligatorio l’utilizzo del Dynamic Set.

Nelle versioni da M8 a M24 l’installazione è ancora più rapida e non necessita della pulizia del foro, come attestato dal Rapporto Esperto ufficiale rilasciato da IEA di Stoccarda.

L’impiego di acciai ad alta resistenza garantisce anche valori di trazione e taglio più elevati.
FAZ II Plus è certificato per categoria di prestazione sismica C1 e C2 per i diametri da M10 a M24 e resiste alle elevate sollecitazioni sismiche con e senza l’uso della rondella di riempimento FFD. L’ETA 20/0897 certifica il FAZ II Plus per carichi dinamici per i diametri M16-M20-M24 con l’impiego del Dynamic Set.

 fischer-FAZ-II-PLUS

La valutazione tecnica indipendente rilasciata da FAST3 di Stoccarda attesta per FAZ II Plus (M10-M12-M16) una vita utile di servizio fino a 120 anni, garantendo la sicurezza per le costruzioni che richiedono una lunga durata.

In presenza di azioni sismiche, l’utilizzo della rondella di riempimento FFD – kit sismico garantisce il corretto riempimento dello spazio anulare tra l’ancorante FAZ II Plus ed elemento da fissare, massimizzando la resistenza sismica C2 a taglio.

In presenza di azione dinamica ciclica di fatica, è obbligatorio usare il “Dynamic Set”, riempendo lo spazio anulare con resina con resistenza a compressione ≥ 50 N/mm² (come. FIS V Plus, FIS EM Plus, FIS HB e FIS SB).

Applicazioni e materiali di supporto

FAZ II Plus è disponibile nelle versioni in acciaio zincato, acciaio inossidabile R, acciaio con alta resistenza alla corrosione HCR.

FAZ II Plus in acciaio zincato è ideale per l’ancoraggio- in ambienti interni e asciutti – di carpenterie pesanti in acciaio e legno, ringhiere, cancelli e balaustre, passerelle e mensole portacavi, applicazioni in presenza di carichi dinamici come nel caso di ascensori, piattaforme elevatrici, nastri trasportatori, macchinari e pompe.

È approvato per calcestruzzo fessurato e non fessurato da C20/25 a C50/60.
Idoneo per calcestruzzo C12/15; calcestruzzo C80/95; calcestruzzo con fibre di acciaio; mattone pieno in silicato di calcio

FAZ II Plus è idoneo per installazione passante, non passante e per installazione distanziata grazie alla lunga filettatura. L’ancorante è installato correttamente una volta raggiunta la coppia di installazione prestabilita.

4Bild inaugura un nuovo punto vendita a Basiano (Milano)

4bild-basiano

4BILD rafforza la propria presenza in Lombardia con l’apertura di un nuovo punto vendita a Basiano (Milano), in via Delle Industrie 2.

Il nuovo spazio è dedicato alle imprese di costruzione, agli artigiani e ai professionisti del settore, con un’ampia offerta di materiali edili, attrezzature e prodotti tecnici per l’edilizia.

Oltre alla fornitura di materiali edili e finiture, il nuovo punto vendita offre un servizio di noleggio attrezzature con oltre 700 tipologie di strumenti disponibili, grazie alla partnership con il marchio leader nei noleggi HSS.

I clienti possono inoltre usufruire del servizio di assistenza tecnica specializzata con esperti in cantiere, offerte personalizzate e un referente dedicato, soluzioni su misura.

Con 24 punti vendita e una gamma di oltre 50.000 articoli in catalogo, 4BILD si conferma il partner di riferimento per chi opera nel mondo delle costruzioni.