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Case in legno: un trend in continua crescita

Case in legno

Aumenta l’incidenza delle case in legno (+33%). E cresce anche l’interesse della distribuzione. Non solo baite e rifugi alpini: una costruzione su 13 è realizzata con il materiale base più naturale che c’è.

L’edilizia in legno vive un momento di trasformazione, di crescita in Italia, posizionando il nostro Paese tra i protagonisti di rilievo nel panorama europeo.

Secondo i dati del 7° Rapporto Edilizia in Legno del 2022, del Centro Studi FederlegnoArredo, l’Italia si è piazzata sul podio, al terzo posto, come produttore di soluzioni abitative in legno in Europa, superata solo da Germania e Svezia.

Questo risultato è il frutto di un settore dinamico e in costante evoluzione, che nel 2021 ha registrato un fatturato di 1,8 miliardi di euro, con un incremento del 33% rispetto all’anno precedente.

Un dato, quello raccolto dall’associazione di settore, che testimonia la crescente fiducia dei consumatori nelle tecnologie costruttive in legno, in grado di offrire soluzioni abitative efficienti, sostenibili e di elevata qualità.

Rapporto Federlegnoarredo

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Eternoo cresce nel piacentino con due nuovi store

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Il multipoint Eternoo accoglie due nuovi store in provincia di Piacenza, grazie all’acquisizione dei punti vendita M&M – Masera Edilizia situati a San Giorgio Piacentino e Piacenza.

Queste sedi si affiancano alla storica filiale di Piacenza della ex Zeppi Cav. Franco & Figli srl, oggi parte del gruppo.

Eternoo oggi conta 73 store, in 27 province di 11 regioni italiane. L’obiettivo è offrire un servizio sempre più rapido, capillare ed efficiente a imprese, artigiani e professionisti.

La nuova malta strutturale di Mapei a emissioni di CO₂ compensate

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La gamma Planitop Rasa&Ripara di Mapei si amplia con una nuova soluzione: Planitop Rasa&Ripara R4 Extra Zero, per il ripristino e la rasatura del calcestruzzo, a emissioni di CO2 interamente compensate.

Planitop Rasa&Ripara R4 Extra Zero è una malta cementizia tissotropica fibrorinforzata a presa semi-rapida e ritiro compensato. Si applica con facilità, offre un’ottima adesione al calcestruzzo e indurisce senza subire ritiri, garantendo così risultati stabili e duraturi anche su superfici estese.

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Grazie alla sua formulazione, la malta offre un’elevata resistenza alle fessurazioni garantendo una maggiore durabilità degli interventi. La presa semi-rapida permette tempi di lavorazione più lunghi, rendendola ideale anche per applicazioni durante le stagioni calde. Inoltre, assicura una finitura liscia e uniforme, pronta per essere pitturata senza bisogno di ulteriori lavorazioni.

Planitop Rasa&Ripara R4 Extra Zero garantisce la tutela della salute di operatori e utilizzatori finali perché contiene bassissime emissioni di VOC ed è certificato EC1 Plus. Il suo impiego contribuisce all’ottenimento di crediti LEED in ambito edilizio.

Con Planitop Rasa&Ripara R4 Extra Zero, Mapei arricchisce così l’offerta della linea Zero: oltre 200 prodotti le cui emissioni di CO₂ sono interamente compensate tramite l’acquisto di crediti di carbonio certificati per supportare progetti di protezione delle foreste. 

Cresce la fiducia nei private label

Enzo Frasio, amministratore delegato di Niq Italia
Enzo Frasio, amministratore delegato di Niq Italia

Oltre la metà (53%) dei consumatori a livello globale acquista sempre più prodotti a marca del distributore, i private label. In Italia questa tendenza si rafforza ulteriormente, con un incremento di +3% e raggiungendo il 56%. Parallelamente, i dieci principali brand a livello mondiale hanno registrato una ripresa delle vendite nel 2024, segnale che la competizione tra retailer e produttori nel settore del largo consumo resta vivace. La sfida per conquistare l’attenzione dei consumatori si gioca sempre più sugli scaffali, dove la capacità di differenziarsi e creare valore diventa cruciale. È quanto emerge dal nuovo report Finding Harmony on the Shelf: 2025 Global Outlook on Private Label & Branded Products, studio di NielsenIq, società specializzata in ricerche di mercato. Il report analizza le tendenze che stanno guidando la crescita globale del settore, offrendo una panoramica dettagliata su 25 mercati, inclusa l’Italia.

Lo studio non si limita a fotografare il cambiamento nell’atteggiamento degli acquirenti verso i prodotti a marca del distributore e di marca, ma approfondisce anche le dinamiche che influenzano le scelte di consumo. A completare il quadro, il report fornisce indicazioni strategiche per retailer e produttori che intendono intercettare efficacemente i bisogni dei consumatori in un contesto macroeconomico in continua evoluzione.

Dallo studio emerge inoltre un’evoluzione significativa nella percezione della qualità dei prodotti a marchio del distributore, in particolare, in Italia. Il 69% dei consumatori italiani li considera ormai una valida alternativa ai prodotti di marca, mentre il 46% li ritiene di pari o superiore qualità rispetto ai brand tradizionali (a fronte del 51% a livello globale). Quasi due terzi (60%) dei consumatori globali si fida delle marche del distributore, trend valido anche in Italia (61%). Tuttavia, la disponibilità a pagare un prezzo più elevato per i prodotti private label resta contenuta: solo il 28% degli italiani si dichiara disposto a farlo.

Enzo Frasio, amministratore delegato di Niq Italia
Enzo Frasio, amministratore delegato di Niq Italia

«Il successo nell’attuale panorama della distribuzione non è un gioco a somma zero, ciò significa che vi è spazio di crescita per tutti gli attori del mercato. Infatti, le private label e i prodotti di marca possono non solo coesistere, ma anche crescere insieme, dando vita a uno sviluppo ulteriore che si riflette sulla tipologia di prodotto e sulla spesa generazionale. In Italia, dove gli acquirenti sono sempre più aperti a esplorare entrambi i tipi di marchio nelle varie categorie, l’opportunità è visibile. La strada più efficace è quella della collaborazione: quando retailer e produttori uniscono le forze, possono sfruttare i punti di forza complementari e rispondere all’evoluzione delle esigenze dei consumatori, costruendo un futuro di crescita condivisa e sostenibile», commenta Enzo Frasio, amministratore delegato di Niq Italia.

Secondo la ricerca, iI 47% degli italiani afferma di comprare prodotti di marca preferendoli alle alternative più economiche. Sopra la media i Millennial con il 53%, leggermente sotto media i Boomer (46%) e la GenZ (45%). Emerge dunque un atteggiamento positivo dei consumatori verso i prodotti di marca, sentimento confermato dai dati di vendita a livello mondiale. Secondo il tracking Niq Retail Measurement Services, le vendite dei 10 principali marchi globali sono cresciute del +4,8%, superando leggermente la crescita annuale delle vendite dei prodotti private label (+4,3%)

Progetto Green Evolution per scuole verdi

Portare il green dentro le scuole e trasformare gli edifici scolastici in luoghi salubri, intelligenti, sostenibili e capaci di ispirare le nuove generazioni. Un sogno? Forse. Ma è l’obiettivo del Progetto Green Evolution promosso da Casa Green Evolution in collaborazione con Città Metropolitana di Roma Capitale e con il patrocinio di Confimi Industria e presentato nella Capitale. L’idea è quella di rilanciare questo settore sfruttando i Fondi del Giubileo 2025 e del Pnrr. Due gli strumenti ideati: Casa Green, un sistema integrato per la riqualificazione sostenibile e Green Evolution Academy, programma formativo che punta alla creazione di nuove professionalità come l’Osbe (Operaio Smart Bioedilizia). I principi chiave sono la progettazione basata sull’analisi del ciclo di vita, l’impiego di materiali Cam certificati, la cultura del benessere indoor, l’educazione alla responsabilità ecologica e l’uso di strumenti digitali per la gestione centralizzata dei cantieri.

La presentazione del Progetto Green Evolution a Palazzo Valentini, a Roma
La presentazione del Progetto Green Evolution a Palazzo Valentini, a Roma

Una festa monumentale per i 25 anni di Edilgroup

 

Festeggiare un successo lungo 25 anni non capita tutti i giorni. Così sabato 24 maggio, nel Complesso Monumentale della Pilotta, a Parma, Edilgroup ha organizzato un grande evento per celebrare l’avvenimento. Presenti i 26 aderenti a un gruppo che è diventato un’eccellenza nella distribuzione di materiali per edilizia e numerose aziende che con Edilgroup hanno stretto una partnership.

Non è stata solo una festa celebrativa, ma anche un momento per stringere ancora di più i rapporti solidali tra i soci, che annoverano insegne come Bellan Edilizia, Bonfante, Botti Paolo, Ceramiche Tiberini, Edilizia Barbieri, Edil Catellani, Edil Catellani Servizi, Edil Pesci, Edilizia Piemme, Edilgroup San Polo, Edilpark 1976, Edilpark 3, Giemme, Gobbo Malvina, Gruppo Idea, Lodi Edilizia, Marchesin, Marusi, Minarelli, Notari Sergio, Stievano, Sudiro Mario, Tino Leoni, Zeta Costruzioni, Zini Dino, Zonta.

«Nel tempo siamo riusciti a crescere insieme, sviluppando, ciascuno a modo proprio, le proprie potenzialità. In questi 25 anni abbiamo acquisito competenze, ci siamo adattati ai cambiamenti come camaleonti, cercando di essere un punto di riferimento per i nostri clienti e un partner solido e affidabile per i nostri fornitori», è stato il commento del presidente del network, Daniele Marusi. «Siamo diventati più consapevoli, più preparati, più attenti ai cambiamenti del settore. Abbiamo imparato a lavorare insieme, senza perdere l’identità di ciascuna realtà territoriale. Anzi, rispettandola».

«La nostra forza sta nella concretezza, nel senso pratico che caratterizza ogni realtà del gruppo. In questi anni ho avuto la fortuna di lavorare con imprenditori competenti, appassionati e lucidamente orientati al risultato, ma sempre con una forte attenzione alla dimensione umana e relazionale», ha aggiunto Genziana Carpena, che al ruolo di responsabile acquisti presso Edilgroup aggiunge quello di vera cementatrice del gruppo attivo tra Emilia e Veneto.

La storia di Edilgroup è ora sintetizzata anche nella pubblicazione realizzata da Virginia Gambino Editore, con interviste e immagini delle realtà sociali che compongono il gruppo. E proprio per l’affiatamento dei partecipanti la festa non poteva andare meglio.

Dopo la visita al Complesso Monumentale della Pilotta, uno dei maggiori d’Italia, è stato il momento dell’aperitivo e della cena conviviale, con la consegna dei riconoscimenti ai soci fondatori e a quelli che si sono uniti durante gli anni. Il taglio della torta e la musica hanno concluso la serata.

Alpac inaugura a Parigi la nuova sede operativa della branch francese

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Nuova sede Alpac a Parigi

Alpac, azienda italiana specializzata in soluzioni evolute per la gestione del foro finestra, inaugura una nuova sede operativa nel cuore di Parigi, consolidando un percorso che ha mosso i primi passi nel 2012.

La sede di Alpac France, situata nel quartiere Levallois-Perret, è concepita per essere molto più di un semplice spazio espositivo. Nasce come hub dedicato al confronto tecnico, al supporto diretto e alla consulenza su misura per progettisti, prescrittori e operatori del settore. 

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«L’apertura della nuova sede di Parigi segna un passaggio simbolico e al tempo stesso sostanziale: con il taglio del nastro si scrive una nuova pagina nel percorso di collaborazione con il mercato francese. Una tappa importante che testimonia sia la fiducia di Alpac in un contesto in costante evoluzione, sia il forte impegno dell’azienda a investire in una presenza solida, strutturata e vicina ai professionisti locali, per poter dare loro un supporto tecnico specializzato e aiutarli a trovare risposte concrete alle sfide di una progettazione sempre più tecnologica ed efficiente», commenta Luciano Dalla Via, Presidente del Gruppo Alpac.

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Luciano Dalla Via, Presidente del Gruppo Alpac

La nuova sede operativa è stata concepita per facilitare un’interazione diretta e continua tra il team di Alpac France e il mondo della progettazione locale.

alpac-parigi

«Crediamo fermamente che attraverso un dialogo continuo e una collaborazione strutturata lungo tutto l’iter di cantiere sia possibile costruire un’edilizia più efficiente, evoluta e sostenibile. Un’edilizia in cui la prefabbricazione e la progettazione integrata diventano leve strategiche per ridurre errori, ottimizzare le performance e massimizzare il valore delle risorse investite», conclude Dalla Via.

Arlia, soluzioni per l’edilizia in legno in Calabria

Edilizia in legno Arlia

Arlia, azienda di Longobardi (Cosenza), ha creato il brand Legno Edilizia, che coniuga le costruzioni in legno all’assortimento di prodotti per rivestimenti, termoidraulica e ferramenta.

Arlia Soluzioni per l’edilizia è nata nel 1975, quando il suo titolare e fondatore, Giuseppe Arlia, ha deciso di dar vita a un’azienda giovane e dinamica con il preciso intento di diventare nel giro di pochi anni un riferimento per il settore in Calabria.

Il successo dell’attività è stato immediato e veloce, così come l’espansione in diversi settori, fra i quali anche il legno, all’inizio degli anni Novanta.

L’intuizione è stata più che azzeccata con la creazione del brand Legno Edilizia, con deposito (12 mila metri quadrati), uffici e ferramenta e termoidraulica (800 metri quadrati) e showroom (1.600 metri quadrati) nei cui due piani viene presentato il meglio della produzione nazionale e internazionale.

L’azienda offre a clienti privati e imprese un vasto assortimento delle migliori marche di pavimenti e rivestimenti, arredo bagno e sanitari, in esposizioni ampie ed eleganti; il tutto coniugato con le costruzioni in legno, per percorrere la strada verso un’edilizia più sostenibile. La base si trova a Longobardi, in provincia di Cosenza.

A sinistra Marino Arlia e a destra Alessandro Arlia
A sinistra Marino Arlia e a destra Alessandro Arlia

La trasformazione

«L’azienda Arlia, con radici profonde nel settore edile, ha intrapreso un percorso di innovazione e specializzazione nel campo delle costruzioni in legno, diventando un punto di riferimento in Calabria e Basilicata», spiega Alessandro Arlia.

«La storia di questa trasformazione inizia negli anni Novanta, quando l’azienda, allora focalizzata sulle ristrutturazioni, entra in contatto con la tecnologia di Holzbau e le travi in legno lamellare per volontà di mio padre, che voleva ampliare la nostra struttura.

Avevamo dato il via a una ristrutturazione e fatto realizzare un patio in legno all’esterno, che ha segnato l’inizio di un interesse crescente per le potenzialità del materiale.

Nel 2012, l’azienda ha lanciato il marchio Legno Edilizia, dedicato esclusivamente alle costruzioni in legno. Realizziamo principalmente case per i privati e ampliamenti di edifici, dal piccolo al grande, interfacciandoci con il cliente privato e con le imprese. Personalmente sin da subito ho creduto molto nelle potenzialità del settore».

Edilizia in legno Arlia
I progetti realizzati dall’azienda

La formazione

Alessandro Arlia si è rivelato una figura chiave in questa evoluzione, intraprendendo un percorso di formazione approfondito, partecipando a corsi di progettazione e carpenteria in legno con i massimi esperti del settore, recandosi anche in Trentino per meglio apprendere le tecniche pratiche.

«Sono stato a Bressanone, alla Dietrichs, a stretto contatto con Hans Peter Prantner, un vero guru per il mondo del legno, che mi ha insegnato non solo a utilizzare e gestire programmi all’avanguardia, ma anche a capire la carpenteria. Ho partecipato ai suoi corsi di tracciamento e di taglio.

Questo bagaglio di conoscenze ha permesso all’azienda di passare dalla realizzazione di semplici tettoie e coperture alla progettazione e costruzione di abitazioni, dalle fondamenta a pacchetti di copertura sempre più completi e isolanti, ecologici e naturali. La prima struttura è stata realizzata nel 2013».

Al mare o in montagna

La Calabria, con la sua varietà di climi, non rappresenta un ostacolo per le costruzioni in legno di Arlia. L’azienda ha realizzato progetti sia in zone costiere che in alta montagna, dimostrando la versatilità e l’efficienza di questa tecnologia.

Grazie a una progettazione accurata e all’utilizzo di materiali isolanti di alta qualità, le strutture in legno garantiscono prestazioni elevate sia in estate che in inverno.

«Offriamo un servizio completo, dalla progettazione alla realizzazione, curando ogni dettaglio e avvalendoci di un ingegnere strutturista del legno interno.

L’azienda è in grado di coprire l’intera filiera, dalle finiture all’arredamento, garantendo un approccio sostenibile e una consulenza a 360 gradi, con i plus della sostenibilità.

Tra i nostri clienti figurano privati e grandi costruttori, che hanno apprezzato la qualità e i vantaggi delle case in legno.

L’azienda ha inoltre realizzato importanti progetti per enti pubblici, come scuole e passerelle per l’abbattimento delle barriere architettoniche, dimostrando la propria competenza anche nel settore delle opere pubbliche e inserendosi in importanti progettazioni riguardanti il Pnrr».

Filiera locale

L’azienda è certificata e dispone di un centro di taglio all’avanguardia, Essetre Techno Fast, che le consente di realizzare progetti complessi e multipiano.

Arlia utilizza legno lamellare di abete austriaco, ma sta collaborando con l’Università della Calabria per sviluppare una filiera di legno locale, in un’ottica di maggiore sostenibilità, supportati dall’ingegnere Davide Giovinazzo.

«Con un fatturato in crescita e numerose commesse in corso, ci stiamo proiettando verso il futuro, con l’obiettivo di espandere la propria attività anche al di fuori della Calabria e della Basilicata.

Puntiamo a consolidare la nostra posizione di leader nel settore delle costruzioni in legno, offrendo soluzioni innovative e sostenibili per ogni esigenza, sempre tramite strumenti e processi all’avanguardia, avvalendoci della tecnologia 4.0».

di Alice Fugazza

wienerberger Italia amplia la propria offerta per l’involucro edilizio con le nuove tegole in cemento

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wienerberger Italia amplia la propria offerta con le nuove tegole in cemento. Questo lancio rappresenta un passaggio strategico nell’evoluzione dell’azienda, che si conferma sempre più orientata alla realizzazione di sistemi integrati per l’intero involucro edilizio.

Le tegole in cemento wienerberger si distinguono per l’elevata durabilità e resistenza al gelo garantita da una miscela ottimizzata di cemento, acqua e sabbie selezionate. Tecnologie avanzate di pigmentazione impediscono lo scolorimento dovuto all’esposizione agli agenti atmosferici, per una resa estetica di lunga durata.

Inoltre, il trattamento di superficie rende le tegole più lisce e riflettenti ai raggi solari, prevenendo la formazione di muschi e contribuendo al miglioramento del comfort
termico degli edifici.

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La geometria delle tegole presenta un sistema di incastro innovativo con diversi punti di aggancio e bordi in rilievo per evitare le infiltrazioni. Questi dettagli sono progettati per garantire una posa precisa e sicura, con elevate prestazioni in termini di tenuta all’acqua, stabilità e ventilazione.

Le dimensioni ottimizzate (330 x 420 millimetri con una sovrapposizione variabile) permettono una flessibilità nella progettazione e una velocità di posa eccellente in cantiere, con un impiego medio di circa 10 tegole per metro quadrato.

Disponibili in vari colori, studiati per armonizzarsi con i diversi contesti architettonici italiani dal rosso mattone tradizionale al testa di moro, fino ai più moderni nero, titan e grigio, le tegole in cemento wienerberger uniscono estetica e funzionalità.

 tegole-in-cemento-wienerberger

Ogni modello è compatibile con un sistema completo di accessori tecnici e di finitura (mezze tegole, fermaneve metallici, aeratori con griglie incorporate e piastre di base multifunzione per diversi utilizzi) permettendo di realizzare coperture efficienti, ventilate e durevoli, in linea con le normative di settore e le esigenze della progettazione
sostenibile.

La nuova membrana Riwega, sostenibile e traspirante, per l’impermeabilizzazione sottotegola

Usb Classic 220 Green

Riwega ha messo a punto la nuova membrana Usb Classic 220 Green: altamente traspirante, è caratterizzata dal primo film funzionale che contiene fino al 50% di TPU riciclato pre-consumo, una peculiarità che lo rende una combinazione ottimale tra qualità e sostenibilità.

I ritagli di materiale ottenuti dalla fase di assemblaggio sono recuperati e restituiti al sistema, rendendo il processo di produzione ecosostenibile e riducendo notevolmente le quantità di rifiuti industriali.

L’azienda altoatesina Riwega, da oltre 25 anni, lavora per elevare gli standard abitativi, fornendo a progettisti e costruttori la possibilità di realizzare abitazioni sicure, salubri e confortevoli, nel pieno rispetto dell’ambiente.

In questa direzione si inserisce anche la nuova membrana Usb Classic 220 Green, una soluzione all’avanguardia e garantita per l’impermeabilizzazione sottotegola e per la perfetta tenuta al vento delle coperture in legno, e non solo.

La funzione principale della nuova membrana Riwega è la protezione dell’edificio e di tutti gli strati ad essa sottostanti da eventuali intemperie, che possono presentarsi durante la fase di completamento del cantiere, e da possibili infiltrazioni dal manto di copertura del tetto o dal rivestimento di facciata.

Usb Classic 220 Green fa parte di Riwega eternitycomfort, la linea di prodotti caratterizzata da sottocolmi, schermi e membrane traspiranti per tetto e parete, accessori per la ventilazione e materiali per l’impermeabilizzazione.

Malte da ripristino webertec per elementi in calcestruzzo armato

Malte da ripristino

La gamma di malte da ripristino webertec è studiata per interventi strutturali, o riparare e proteggere elementi in calcestruzzo armato, anche in tempi rapidi.

Riferimento mondiale nel settore dell’edilizia leggera e sostenibile, in particolare per quanto concerne i ripristini e la decorazione del calcestruzzo, Saint-Gobain offre soluzioni tecnologicamente aggiornate grazie alla costante ricerca dei laboratori dell’azienda, che garantiscono interventi duraturi nel tempo e in linea con le normative vigenti.

La gamma di malte da ripristino webertec è composta da soluzioni a presa normale, medio-rapide e rapide, fibrate, con differenti granulometrie, per usi interni o esterni. Possono essere posate a mano o macchina, e sono marcate Ce En1504.

La gamma si completa con lemalte passivanti, le finiture anti-carbonatati e i decorativi colorati elastomerici.

 

webertec ripara ultra

Tra le soluzioni spicca la malta da ripristino webertec ripara ultra in classe R4 idonea per interventi strutturali.

Caratterizzata da una granulometria fine idonea per la finitura estetica, questa malta si distingue per i tempi medio rapidi (per interventi anche ad alte temperature ambientali), ottima lavorabilità e adesione per applicazioni anche sovra-testa (travetti del solaio e travi).

webertec ripararapido ultra

Di recente è stata anche lanciata anche la malta tixotropica R4 webertec ripararapido ultra.

Si tratta di una malta a presa rapida per ripristinare, riparare e proteggere elementi in calcestruzzo armato.

Il prodotto non necessita di passivazione del ferro, ha un’ottima lavorabilità anche per applicazioni sopra-testa, senza fenomeni di spanciamento, colature, distacco.

È ideale anche per applicazioni con cestello mobile grazie alla veloce messa in esercizio.

Una cura contro il degrado del cemento armato

Tutte le strutture in cemento armato, in ambito residenziale o infrastrutturale come le pile dei ponti o gli impalcati, le travi, i pilastri, i balconcini, sono naturalmente soggette a possibili processi di degrado dovuti a innumerevoli cause.

Gli ammaloramenti possono essere determinati da fattori di tipo fisico, come gli agenti atmosferici inquinanti, i cicli di gelo-disgelo, le piogge acide, di tipo chimico come l’attacco dei cloruri o la carbonatazione, oppure essere connessi a cause meccaniche dovute a scarsa qualità dei materiali, errori di posa in opera, urti o incendi.

Il danneggiamento può coinvolgere la parte più superficiale e arrivare fino in profondità manifestandosi con distacco del copriferro o di volumi maggiori fino all’interno dell’elemento; armatura arrugginita; perdita di prestazione dell’elemento.

Situazioni di questo genere possono essere risolte in maniera agevole con l’uso di materiali specifici, come la gamma di malte da ripristino webertec di Saint-Gobain.

di Veronica Monaco

Robot in magazzino: come valutare il livello di meccanizzabilità

Robot in magazzino

L’impiego crescente di robot in magazzino sta ridefinendo i confini della logistica moderna.

Nei magazzini è sempre maggiore il ruolo delle tecnologie e delle automazioni. Il crescente fabbisogno di velocità, continuità operativa e precisione portano le aziende e gli operatori logistici a implementare soluzioni in cui l’automazione ha un ruolo primario.

Nei magazzini oggi sempre più si trovano soluzioni a shuttle, trasloelevatori, robot (per esempio gli Amr, Autonomous Mobile Robot) che trasportano in modo indipendente i materiali da un luogo all’altro, stoccando, prelevando, confezionando e distribuendo prodotti.

Non tutti i beni, però, sono adatti a essere gestiti tramite sistemi automatici: le loro dimensioni, i loro pesi o le loro forme non consentono di arrivare a soluzioni tecnologiche.

Per questo motivo è necessario riuscire a valutare il livello di meccanizzabilità del bene, ovvero quel parametro che è in grado di determinare se il prodotto è idoneo ad essere trattato meccanicamente oppure è necessario ancora l’intervento dell’uomo.

Come esempio si consideri un robot in magazzino antropomorfo in grado di realizzare l’accatastamento di prodotti differenti su un pallet.

I prodotti che vengono posizionati negli strati inferiori dovranno essere quelli con un peso maggiore, una buona stabilità, non devono essere schiacciabili, devono potere rappresentare una base resistente per prodotti che verranno impilati successivamente.

La giusta posizione su un pallet è il risultato di algoritmi in cui si considera il livello di meccanizzabilità, una funzione che dipende dai seguenti parametri:

  • Forma: vi sono alcune forme che non consentono l’accatastamento, si consideri per esempio un prodotto piramidale o conico
  • Peso: i pesi maggiori è buona norma posizionarli negli strati inferiori sia per evitare che possano schiacciare altri prodotti che per garantire una maggiore stabilità del pallet stesso, abbassandone così il baricentro
  • Manipolabilità del bene: se il prodotto è delicato (vetro, componenti elettronici), potrebbe essere necessario un picking manuale, mentre se ha una superficie facilmente manipolabile da pinze o ventose robotiche allora è più meccanizzabile
  • Schiacciabilità: rappresenta il peso massimo che si può mettere sopra a un prodotto senza rischiare di danneggiarlo
  • Non capovolgibilità: materiali con dimensioni di base inferiori alla dimensione dell’altezza potrebbero capovolgersi se movimentati con convogliatori o sistemi automatici di movimento. In questo caso è preferibile gestire a mano questi prodotti

Anche se oggi la realizzazione di pallet multiprodotto con robot antropomorfi si basa su un mix di visione artificiale, algoritmi di ottimizzazione, sensori intelligenti e software di gestione logistica per esigenze di marketing (forme dei packaging) e di contenimento dei costi (riduzione della solidità dei pack) la percentuale di prodotti gestibili da sistemi automatici si aggira sul 50%.

Diversamente sarà necessario usare dei contenitori standard (cassette rigide) in cui inserire i vari prodotti abbassando così l’efficienza del trasporto (meno merce per unità di viaggio).

di Andrea Payaro

Il rebus italiano dell’energia

Pannelli fotovoltaici
Pannelli fotovoltaici

A tre anni dall’invasione russa dell’Ucraina il problema numero uno della nostra economia rimane il costo dell’energia. La guerra scatenata da Valdimir Putin ha ridotto e, in prospettiva, azzerato le forniture di gas russo. Ma prima ancora che avvenisse l’attacco alla popolazione ucraina non è che l’energia in Italia costasse poco. In ogni caso, gli italiani pagano le bollette elettriche più care d’Europa. I dati appena pubblicati dal Gestore Mercati Energetici sono impietosi. Anche se lo scorso anno, rispetto al 2023, il costo medio per megawattora è sceso a 108,52 euro (-15%), rimane sempre abnorme rispetto a quello di altri paesi europei. In Francia si paga 58,02 euro per megawattora, quasi la metà. Senza parlare dei paesi scandinavi, dove l’elettricità costa solo 38,06 euro per megawattora, quasi un terzo di quanto paghiamo noi. Ma anche senza paragonarci alla Scandinavia, dove eolico e nucleare danno il maggiore contributo, in Spagna siamo sui 63,04 euro, in Austria il costo è di 76,05 euro e in Germania 81,54 euro. E se in Italia nei 12 mesi passati abbiamo potuto contare su un relativo ribasso, negli altri paesi lo sconto è stato di gran lunga maggiore; -40,1% in Francia, -36,2% nei paesi nordici.

Centrale nucleare francese
Centrale nucleare francese

Che fare? Il governo ha riesumato il nucleare bandito anni fa da uno sciagurato referendum, ma per costruire le centrali ci vogliono anni, tanti soldi e, soprattutto, il consenso dei cittadini accanto ai quali sorgeranno. Quale comune italiano darà il benestare alla costruzione di un impianto nucleare nel suo territorio? Quanti comitati di cittadini si formeranno per impedire i cantieri? Quello che avviene per le energie alternative è un esempio. L’aumento della produzione di energia da eolico e fotovoltaico deve sempre fare i conti con il fenomeno nimby, sigla anglosassone che sta per not in my backyard, cioè non nel mio cortile: state alla larga da dove abito. A nessuno, in effetti, piace abitare di fronte a una pala eolica, senza dimenticare che il panorama del territorio italiano è anche una fonte di introiti dal turismo. Il risultato è noto: i progetti per costruire nuove centrali elettriche alimentate dal sole e dal vento hanno superato i 180 mila megawatt e vanno verso i 200 mila megawatt. Ma non tutto fila liscio: buona parte dei progetti è rimasta bloccata.

Pannelli fotovoltaici
Pannelli fotovoltaici

Ci sarebbe anche qualche risorsa tradizionale da sfruttare, ma anche quelle incontrano ostacoli: il petrolio della Basilicata è quello che è, e comunque i progetti di ricerca sono bloccati per i timori di danni ambientali. Oltre al fotovoltaico, che però va gestito (chiedere alla Spagna se è facile), resta solo il gas dell’Adriatico. Il metano, però, lo abbiamo lasciato alla Croazia, che trivella allegramente in mezzo al mare, mentre in Italia è stato indetto un referendum (era il 2016, sembra un secolo fa) contro lo sfruttamento dei bacini. Anche se in quell’occasione ha votato soltanto il 31,19% degli elettori, con palese disinteresse di quasi il 70% degli italiani, in Parlamento è stato come se avesse vinto il partito no-triv. Intanto la bolletta sale.

Gli 80 anni di FederlegnoArredo e le prospettive del settore

Claudio Feltrin
Claudio Feltrin

FederlegnoArredo ha celebrato i suoi 80 anni durante l’assemblea annuale sull’isola di San Servolo, vicino a Venezia. Occasione anche per un bilancio del settore: il 2024 si è chiuso con un fatturato complessivo di circa 52 miliardi di euro, di cui quasi 20 legati all’export, che registra tuttavia un lieve calo del 2,1%. Un dato che riflette le difficoltà di alcuni mercati chiave, ma anche la capacità di un settore in costante evoluzione che, almeno nel 2024, ha saputo performare meglio di altri. Dopo un inizio d’anno promettente, però, l’export della filiera ha registrato a febbraio un calo del 4,8%, portando il dato cumulato del primo bimestre a -0,7%, per un valore di quasi 3 miliardi di euro. Le flessioni maggiori si sono registrate in Francia (-3,3%) e Germania (-3,2%). Stabili gli Stati Uniti (-0,1%), mentre Spagna (+6,6%) e Polonia (+11,5%) si distinguono per il segno positivo secondo i dati del Centro Studi FederlegnoArred).

L'assemblea di FederlegnoArredo
L’assemblea di FederlegnoArredo

“Ottant’anni non sono solo un traguardo, ma una testimonianza di visione. In un’Italia ancora segnata dalla guerra, gli imprenditori ebbero il coraggio di credere nell’associazionismo come strumento per costruire insieme il futuro. Oggi quell’eredità è più attuale che mai, e ne conserva il valore fondante”, ha commentato il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin.

Claudio Feltrin
Claudio Feltrin

Grande riconoscimento al lavoro svolto dalla Federazione in 80 questi anni e all’importanza della filiera legno-arredo è arrivato per l’occasione anche dalle istituzioni, dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, oltre al presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, già alla guida della Federazione dal 2017 al 2020: “Tanti auguri per questo ottantesimo alla Federazione, la casa comune degli associati che conosco bene: è veramente un piacere salutarvi riuniti a Venezia, per celebrare in un luogo simbolico la storia di FederlegnoArredo, ma anche del nostro sistema produttivo. Sappiamo quanto i prodotti del settore siano un’eccellenza del Made in Italy, e rappresentino una risorsa importante per l’export del nostro Paese. Oggi le tensioni per tutti i comparti industriali sono altissime. Siamo quindi chiamati a cercare nuovi mercati e sostenere le imprese nel mantenere la loro competitività, salvaguardando le filiere di eccellenza come quella che FederlegnoArredo rappresenta”, ha detto Orsini.

L'evento sull'isola di San Servolo
L’evento sull’isola di San Servolo

Tra gli ospiti dell’evento Mario Cucinella, Architect & Founder di MCA, e Simone Cason, amministratore unico della San Servolo. “Venezia è un luogo storicamente di mercati e scambi», ha spiegato Feltrin, sottolineando come San Servolo sia un luogo simbolico e perfetto per l’occasione. “Abbiamo voluto che questo anniversario parlasse di apertura, dialogo e visione globale. Con i Green Design Days abbiamo ribadito che la nostra filiera è fatta di imprese che producono beni durevoli, sostenibili, e che innovano non solo nel prodotto ma anche nel processo, per rispondere ai nuovi modelli di consumo e a una responsabilità estesa che ci chiama a ripensare il ciclo di vita dei nostri prodotti. Le nostre aziende, riunite in tre giorni di confronti e costruzione di valore, hanno mostrato come la sostenibilità sia oggi parte strutturale del loro modello industriale: una scelta strategica, consapevole, in sintonia con i mercati più evoluti”.

I Green Design Days hanno rappresentato un momento centrale di sperimentazione e confronto. Workshop interdisciplinari hanno esplorato il dialogo tra manifattura e digitale. La presenza di studenti, tra cui quelli della Scuola Italiana Design di Padova, ha rafforzato il ponte tra industria e nuove generazioni. Centrale anche la testimonianza diretta delle imprese associate che hanno raccontato progetti concreti verso la sostenibilità: rigenerazione dei materiali, processi a basso impatto ambientale, strumenti di Life Cycle Assessment, co-progettazione con designer e R&D. Il messaggio condiviso è chiaro: sostenibilità e competitività sono oggi inscindibili.

MADE Sustainable Prize, il nuovo premio dedicato all’architettura sostenibile a MADE Expo 2025

L’edizione 2025 di MADE Expo, in programma dal 19 al 22 novembre a Fiera Milano, segna un ulteriore passo avanti nella promozione dell’innovazione e della sostenibilità nel settore delle costruzioni e dell’architettura.

Tra le principali novità di quest’anno spicca il lancio del MADE Sustainable Prize, un prestigioso riconoscimento ideato grazie alla collaborazione col Politecnico di Milano, in esclusiva per MADE Expo per premiare le aziende espositrici che si distinguono nella progettazione e realizzazione di soluzioni innovative e sostenibili.

MADE Sustainable Prize, nasce in linea con i principi del New European Bauhaus (NEB), l’iniziativa della Commissione Europea che promuove una nuova visione dell’ambiente costruito basata su Sostenibilità, Bellezza e Inclusività.

Con l’obiettivo di valorizzare le aziende che stanno plasmando l’architettura del futuro, il premio sarà assegnato a prodotti e servizi esposti a MADE Expo 2025 che incarneranno al meglio questi tre pilastri, contribuendo concretamente alla transizione ecologica, all’innovazione tecnologica e alla qualità della vita negli spazi urbani e architettonici.

Il valore scientifico e culturale del MADE Sustainable Prize

MADE Sustainable Prize non è solo un riconoscimento per le migliori innovazioni sostenibili, ma rappresenta anche un’importante iniziativa scientifica e culturale. Grazie al coordinamento del Politecnico di Milano, il premio si pone come strumento di valutazione e analisi per monitorare e incentivare le trasformazioni del settore delle costruzioni, dando concreto riconoscimento ai contributi alla transizione ecologica offerti dalle soluzioni proposte dagli espositori.

Il premio si articola in tre categorie principali, corrispondenti ai pilastri del NEB:

  1. Sostenibilità, riconoscimento per prodotti e servizi che favoriscono l’efficienza energetica, la riduzione delle emissioni, l’uso di materiali riciclati e soluzioni innovative per il cambiamento climatico;
  2. Bellezza, premiati i progetti che migliorano la qualità estetica, costruttiva e funzionale degli edifici, aumentando il benessere e la fruibilità degli spazi;
  3. Inclusività, focus su prodotti e servizi che promuovono l’accessibilità, l’eliminazione delle barriere architettoniche e il coinvolgimento delle comunità nel processo di progettazione.

A queste tre categorie si aggiunge un Premio Speciale della Giuria, assegnato all’azienda che più di tutte avrà incarnato lo spirito del MADE Sustainable Prize, nel contesto attuale.

La selezione delle candidature, che dovranno essere inviate entro il 12 settembre 2025, sarà affidata a una giuria di esperti coordinata dal Politecnico di Milano e composta da autorevoli professionisti dell’architettura sostenibile.

Dopo un’attenta analisi, la giuria individuerà una rosa di tre finalisti per ogni categoria e la premiazione avverrà a MADE Expo in Fiera Milano, venerdì 21 novembre 2025.

Per valorizzare ulteriormente le innovazioni presentate, il Politecnico di Milano organizzerà visite guidate agli stand dei semifinalisti del concorso per un numero selezionato di professionisti.

Un’iniziativa pensata per favorire il dialogo tra ricerca accademica e settore produttivo, promuovendo una condivisione di conoscenze utile sia ai professionisti che alle nuove generazioni di progettisti.

Con MADE Sustainable Prize, MADE Expo 2025 si conferma ancora una volta un punto di riferimento per l’innovazione e la sostenibilità nel settore delle costruzioni e dell’architettura, offrendo un’opportunità unica per valorizzare le eccellenze e anticipare le sfide future del settore.

Edilgroup festeggia a Parma i suoi primi 25 anni

Festeggiare i primi 25 anni. Ma anche pensare al futuro puntando sul valore più grande che un gruppo può vantare: il team. Edilgroup taglia il traguardo di un quarto di secolo con una squadra di 26 soci pronta a continuare la corsa.

E l’occasione per celebrare quanto raggiunto è quella di sabato 24 maggio, con un evento ospitato nello storico Complesso Monumentale della Pilotta, a Parma: si tratta di un imponente palazzo simbolo del potere ducale dei Farnese, che riunisce il Teatro Farnese, la Galleria Nazionale di Parma, il Museo Archeologico Nazionale, la Biblioteca Palatina e il Museo Bodoniano.

Insomma, una delle maggiori testimonianze di arte e cultura d’Italia, un luogo perfetto per accogliere i partecipanti, soprattutto per un gruppo che ha fatto della concretezza e del senso pratico la sua filosofiaArte e capacità imprenditoriale, insomma, si riuniscono per l’occasione. E agli ospiti, se lo desiderano, è riservata una visita guidata esclusiva negli ambienti del Complesso Monumentale.

La giornata di festeggiamenti, che partirà dalle 16,30 con la registrazione degli ospiti, prevede anche un momento celebrativo nello spazio dei Voltoni del Guazzatoio, all’interno dello storico palazzo, prima della serata all’insegna di convivialità, gastronomia e musica.

Ma l’appuntamento di sabato sarà anche l’occasione per presentare il fascicolo dedicato a Edilgroup e realizzato da Virginia Gambino Editore: pagine che raccontano, attraverso interviste e immagini, la storia, le ambizioni e gli ostacoli superati da tutti i soci nel percorso di questi 25 anni. In vista del prossimo traguardo.