YouTrade maggio 2025
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Stop all’acqua con gli impermeabilizzanti Torggler
Il Centro Sviluppo Prodotto di Torggler ha messo a punto una linea di impermeabilizzanti innovativi per il trattamento protettivo di vari supporti.
A seconda della loro natura chimica gli impermeabilizzanti sono suddivisi in bituminosi, cementizi, epossidici, acrilici, poliuretanici etc.
Un esempio di impermeabilizzante bituminoso è Black Hydro Poly 1K, rivestimento bituminoso a spessore, monocomponente, alleggerito resinato. Soluzione ecologica e pronta all’uso, garantisce un’impermeabilizzazione sicura e duratura di strutture a contatto con il suolo.
Le sfere di polistirolo contribuiscono ad una grande facilità di posa, e la sua flessibilità garantisce un elevato valore di crack bridging. Facile la sua applicazione a spatola, asciuga rapidamente, resiste a gelo ed ai sali disgelanti. Idoneo per fondazioni, solai e pareti di cantine, può essere utilizzato su superfici verticali e orizzontali, su tutti i supporti minerali conosciuti e idonei ad una impermeabilizzazione.
Gli impermeabilizzanti cementizi, invece, sono realizzati con cemento inerti e particolari di additivi, ideali per aumentare il livello di resistenza all’acqua. Flexistar rientra in questa categoria.
Flexistar è una guaina polimero cementizia fibrorinforzata, monocomponente, elastica, ideale per proteggere il calcestruzzo e impermeabilizzare prima della posa di ceramiche, idoneo anche per l’impermeabilizzazione di vasche, piscine o serbatoi di acqua.
Facile da applicare a rullo e pennello anche in verticale, offre un’aderenza perfetta ed un buon valore di crack bridging. Certificata EC 1 per le bassissime emissioni, unisce performance tecniche e rispetto per l’ambiente.
Malta predosata Prontomalt per murature e intonaci
Con un contenuto di riciclato pari al 15%, la malta predosata Prontomalt di Bacchi soddisfa ampiamente i requisiti definiti nei Criteri ambientali minimi, e può quindi concorrere ai bandi della Pubblica amministrazione.
Predosata e pronta all’uso, Prontomalt è una malta per intonaco e murature che nasce per garantire semplicità d’impiego e una resa impeccabile, distinguendosi per praticità, resistenza e facilità di applicazione.
La sua formulazione consente di ottenere superfici lisce e resistenti, per applicazioni sia interne che esterne, garantendo risultati professionali in ogni contesto e assicurando un’ottima lavorabilità e aderenza.
Studiata per assicurare un’elevata resistenza strutturale, Prontomalt è ideale per la posa di murature portanti e non portanti, anche in zone sismiche.
Disponibile come malta pronta, facilita il lavoro degli operatori del settore edile, riducendo i tempi di preparazione e migliorando l’efficienza in cantiere.
Bacchi offre una vasta gamma di malte già pronte, progettate per rispondere alle diverse esigenze del settore edilizio.
Il materiale deriva da inerti selezionati di origine naturale, provenienti da riqualificazione di aree golenali e additivi specifici per l’ottenimento delle migliori prestazioni a seconda delle diverse applicazioni.
La selezione accurata dei materiali che compongono la malta pronta Bacchi è attentamente pensata per garantire all’utilizzatore sicurezza, facilità e rapidità sia nella realizzazione di murature che di intonaci.
di Sara Giusti
Tende da sole esterne Fakro per la scuola sportiva di Sankt Pölten (Austria)
In una delle principali scuole sportive austriache, le tende da sole esterne VMZ di Fakro per finestre verticali proteggono in modo ottimale dalla luce naturale, dal surriscaldamento e dai raggi ultravioletti.
Scuola sportiva di Sankt Pölten
Dal 1997 la scuola sportiva di Sankt Pölten offre a giovani atleti, selezionati dalle associazioni sportive, le migliori condizioni per sostenere allenamenti intensivi ed esercitare gli sport agonistici. La struttura offre l’opportunità di praticare 21 discipline, dal calcio al sollevamento pesi, dal golf al nuoto, fino alle arti marziali e all’atletica.
La scuola sorge a nord dell’abitato, circondata dal verde: oltre a numerosi campi da gioco, piste, piscine, palestre e altre strutture per la pratica sportiva all’aperto e indoor, comprende gli edifici destinati all’insegnamento e la struttura residenziale che può ospitare decine di atleti contemporaneamente, offrendo anche opportunità per la socializzazione e lo svago.
Nelle camere 226 tende da sole VMZ sono installate sulla parte esterna delle finestre, provvedendo all’ottimale schermatura dai raggi solari e creando le ideali condizioni di benessere luminoso e termico.
Grazie alla speciale traforatura, le tende non impediscono la visibilità verso l’esterno, assicurando al contempo privacy. Inoltre permettono un’illuminazione naturale adeguata, per sfruttare pienamente la luce del giorno senza accendere i corpi illuminanti all’interno delle stanze, anche a vantaggio del risparmio energetico.
Quando necessario, le tende garantiscono un’ombreggiatura ottimale, a seconda dell’esposizione solare e delle esigenze degli utilizzatori, schermando in modo selettivo.
Nel periodo estivo, quando la luce naturale è molto forte, i modelli VMZ riducono efficacemente il surriscaldamento interno, con un abbassamento della temperatura fino a 10 gradi centigradi, minimizzando il fabbisogno per il raffrescamento delle camere, anche in questo caso a beneficio dei consumi energetici.
La schermatura rispetto ai raggi ultravioletti tutela in più l’estetica di arredi e altri oggetti che potrebbero essere danneggiati dal sole.
Tutte le tende da sole Fakro in funzione nell’edificio residenziale della scuola sportiva sono controllate da una app dedicata per dispositivi mobili, che offre un’interfaccia intuitiva per l’efficace regolazione del livello di ombreggiatura in ogni singola camera.
Tenda da sole VMZ di Fakro
La tenda da sole VMZ di Fakro è progettata per l’installazione esterna alle finestre verticali ed è in grado di adattarsi a qualsiasi applicazione.
Il suo principale vantaggio consiste nell’ombreggiatura del vetro esterno: questa soluzione consente infatti la migliore illuminazione naturale e visibilità, ma blocca la maggior parte dei raggi solari prima che possano surriscaldare il vetro, a vantaggio del contenimento dei consumi per la climatizzazione.
La tenda è realizzata con un robusto telaio in alluminio nel quale scorre un tessuto estremamente resistente agli agenti atmosferici, mantenuto alla corretta tensione da un sistema a molle.
Disponibili in quattro colori standard (bianco, grigio, nero e marrone), cassonetto e profili a discesa guidata possono essere personalizzati con qualsiasi tonalità della gamma RAL. Le 45 tipologie di tessuti mettono a disposizione diversi gradi di trasparenza.
VMZ è disponibile, infine, nella versione manuale come anche in altre evolute varianti:
- VMZ Electro, alimentata dalla rete elettrica 230V e gestita tramite interruttore a parete;
- VMZ Z-Wave, facilmente azionabile mediante radiocomando a distanza grazie all’impiego del rivoluzionario sistema wireless a radiofrequenza Z-Wave;
- VMZ Solar, dotata di un intelligente sistema di azionamento automatico che la movimenta in base all’intensità dell’irraggiamento solare.
Finestre in legno e alluminio Internorm per case passive
Mauro Postal, addetto tecnico e commerciale di Internorm, spiega le soluzioni scelte per la realizzazione della casa in legno Bautiz ad Ariccia (Roma), premiata con lo nZeb Award a Klimahouse 2025.
Come avete progettato l’installazione della finestra?
Questo lavoro è stato realizzato dal nostro partner Officine Meridionali. Noi siamo i rivenditori per l’Italia di Internorm International e ci avvaliamo di 250 rivenditori su tutta la penisola, dalla Sicilia a Vipiteno (Bolzano).
In questo caso, chi ha eseguito il lavoro dal punto di vista pratico è Isola dei Ghiri di Frosinone, che ha progettato l’installazione in collaborazione con il tecnico, rispettando le esigenze del cliente finale.
La richiesta era quella di ricreare un’architettura molto particolare, con profili minimali e ampie vetrate di pregio, quindi abbiamo installato finestre in legno e alluminio, il nostro sistema di punta, di alta gamma.
Il nostro partner si è rivelato molto preparato, e abbiamo fornito supporto tecnico per tutti i nodi costruttivi che si sono susseguiti durante la fase progettuale e di installazione, durata circa tre-quattro giorni.
Come il tipo di finestra contribuisce all’architettura del prospetto?
Il suo contribuito è quello di valorizzare l’architettura, grazie alle ampie vetrate che massimizzano la luminosità con profili minimali.
Il sistema installato, finestre in legno e alluminio, è un nostro prodotto top di gamma. Abbiamo utilizzato i nostri migliori sistemi sia dal punto di vista estetico che termico, combinando i materiali fino a raggiungere la massima efficienza.
Questo ci permette di soddisfare architetti e committenti esigenti, poiché copriamo una fascia medio-alta del mercato.
Questa villa in stile altoatesino, situata nel Centro Italia, è un esempio di come i nostri prodotti si integrano perfettamente in contesti architettonici di pregio.
Isolamento termico e acustico: quali sono le prestazioni dell’abitazione?
Le prestazioni sono quelle di una casa passiva, con un isolamento termico eccellente. I vetri termoisolanti garantiscono il massimo delle prestazioni ottenibili con un infisso.
Abbiamo fornito il massimo della qualità in tutti i suoi aspetti. I nostri sistemi garantiscono un isolamento performante, sia dal punto di vista termico che acustico.
Quale materiale avete utilizzato?
Finestre in legno e alluminio, il nostro prodotto di alta gamma. Questa combinazione offre un’estetica raffinata e prestazioni eccellenti.
Ci sono altre caratteristiche di carattere tecnico?
Oltre ad aver utilizzato vetri termoisolanti, i profili minimali delle finestre permettono di massimizzare la superficie vetrata, aumentando la luminosità degli ambienti.
La combinazione di legno e alluminio offre un’elevata durabilità e resistenza agli agenti atmosferici.
Inoltre, forniamo supporto tecnico per la risoluzione di eventuali problematiche durante l’installazione.
Nuova guida Cortexa sui benefici dell’isolamento a cappotto anche in estate
Mentre tradizionalmente si è sempre fatto riferimento al cappotto termico come soluzione per proteggere gli edifici dal freddo, Cortexa, con una nuova guida, dimostra come il Sistema di Isolamento Termico a Cappotto di qualità renda gli edifici più confortevoli anche in estate e nei climi caldi.
Estati sempre più calde e consumi in aumento
I segnali del fenomeno del riscaldamento globale sono sempre più evidenti: oltre alle temperature più alte che da qualche anno percepiamo nei mesi estivi, nel 2024 si è registrato ufficialmente un aumento della temperatura media di oltre 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali.
La percentuale di famiglie con aria condizionata, inoltre, potrebbe salire dall’attuale 27% a una quota compresa tra il 33 e il 48% entro il 2050, con una distribuzione molto diversificata in base al reddito e conseguenze importanti sull’incremento dei consumi di elettricità e delle emissioni.
Si tratta di una sfida che richiede azioni concrete, come l’impegno dell’Unione Europea a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 incentivando l’efficienza energetica, anche in edilizia.
La riqualificazione degli edifici rappresenta una leva strategica per raggiungere questi obiettivi e il Sistema a Cappotto è l’alleato per contenere i consumi energetici non solo in inverno e nei climi freddi, ma anche in estate e nei climi caldi.
Come adeguare gli edifici?
Durante l’estate, gli edifici sono soggetti a forti variazioni di temperatura e irraggiamento solare, con conseguente accumulo di calore.
Il comfort termico estivo degli edifici passa attraverso:
- un elevato isolamento termico delle strutture opache in grado di attenuare il calore entrante;
- un’elevata capacità inerziale delle pareti;
- la gestione delle strutture trasparenti per mezzo di schermature per evitare l’ingresso del calore solare;
- un’opportuna ventilazione naturale o meccanica degli ambienti per smaltire i carichi di energia.
«Le pareti di un edificio isolate con Sistema a Cappotto acquisiscono un’elevata capacità termica, che consente loro di mantenere stabile la temperatura interna. Lo strato isolante installato all’estradosso della parete può infatti ridurre efficacemente lo scambio di calore tra la superficie esterna della parete e l’ambiente interno, mantenendo così una temperatura interna inferiore e riducendo il fabbisogno di raffreddamento degli edifici. Questo aspetto è particolarmente importante, considerato l’incremento delle temperature registrato in Italia negli ultimi anni», afferma Fabio Raggiotto, membro della Commissione Tecnica Cortexa e coordinatore del gruppo di lavoro che ha realizzato la guida Cortexa.
All’interno del documento tecnico viene documentata la differenza di prestazioni tra involucri coibentati e non, dimostrando come il Sistema a Cappotto di qualità, ovvero fornito da un unico produttore, dotato di certificato ETA (Valutazione Tecnica Europea) e marcatura CE, progettato e posato a regola d’arte, permetta di rallentare fortemente il flusso di calore entrante in estate e nei climi caldi.
Valutazione del fabbisogno termico di un edificio in estate
La componente opaca della facciata ha un ruolo rilevante per il bilancio energetico e il comfort dell’edificio, anche nella stagione estiva.
In accordo con il quadro legislativo nazionale, un buon approccio al comfort estivo degli edifici deve perseguire l’obiettivo di limitare l’energia entrante e di controllare il bilancio energetico, imponendo delle verifiche riguardanti il contenimento e la riduzione del fabbisogno termico.
In particolare, per le strutture opache è necessaria la verifica di alcuni parametri alternativi:
• fabbisogno energetico di raffrescamento determinato in base ai modelli di calcolo in regime dinamico;
• trasmittanza termica periodica Yie (W/m2K) delle strutture esposte ad irraggiamento solare superiore a 290 W/m2;
• temperatura operante superficiale all’estradosso delle strutture opache.
I benefici dell’isolamento termico a cappotto nei confronti del caldo riguardano anche il livello di comfort degli ambienti abitati.
Secondo un sondaggio svolto nel 2024 dal Centro Studi Cortexa, a cui hanno partecipato circa 700 progettisti, è emerso che il 30% sostiene che i committenti scelgono il Sistema a Cappotto prevaletemene per migliorare il comfort della propria abitazione.
Un segno evidente che l’aumento delle temperature ha evidenziato l’esigenza di proteggere le abitazioni, anche dal caldo, per ottenere comfort abitativo senza un incremento drastico dei costi per il raffrescamento.
Sistemi Riwega e Roofrox per case in legno ad alta efficienza
Claudio Pichler, direttore marketing del gruppo ErgePearl (Riwega, Roofrox e 3Therm) è una figura di spicco nel settore dell’edilizia sostenibile.
Il manager ha una particolare attenzione all’efficienza energetica e ai materiali innovativi: qualche anno fa ha lanciato l’amo ad Amonn, Internorm ed Exrg per creare un gruppo di partner, oggi in sintonia fra loro e attenti all’ambiente.
Gli nZeb Partner, infatti, sono una realtà che promuove e supporta la realizzazione di edifici nZeb (Nearly Zero Energy/Emission Buildings), ovvero edifici ad altissima efficienza energetica e salubrità, mirando a diffondere le migliori pratiche e soluzioni per la costruzione di edifici sostenibili.
Ed è per questo che lo scorso gennaio, nella cornice di una delle fiere più importanti del settore, il Klimahouse, il gruppo ha premiato come esempio l’edificio costruito da Bautiz, azienda specializzata in case in legno, al quale tutti i partner hanno contribuito. Come racconta il manager a YouTrade.
Che tipo di materiali ha utilizzato Riwega per isolare l’abitazione?
In collaborazione con Roofrox abbiamo proposto i materiali di entrambe le aziende. Abbiamo utilizzato Radicsol, un sistema completo a terra per le costruzioni in legno, ed Evalon, una membrana Riwega per tetti piani e tetti verdi.
Radicsol serve come base di appoggio per l’attacco a terra delle strutture in legno, mentre Evalon serve per impermeabilizzare il tetto piano.
Abbiamo anche inserito Enkolan, una guaina liquida per i raccordi tra Evalon e la struttura, e una serie di nastri sigillanti per la tenuta all’aria. La massima qualità ha permesso la buona resa di tutta l’operazione.
Come avete provveduto e in che tempistiche?
Il materiale è stato fornito dopo aver eseguito una consulenza approfondita con stratigrafie e analisi dei nodi critici dell’edificio, in particolare per le situazioni delicate come l’attacco a terra e il tetto piano.
Durante l’analisi e la consulenza abbiamo evidenziato i vantaggi di Radicsol, che mantiene la parete rialzata rispetto ai piani calpestabili interni ed esterni. Questo piano rialzato non tocca mai il basamento, garantendo protezione, evitando ponti termici e condense, e assicurando tenuta strutturale e antisismica.
Evalon, invece, è una membrana che offre in un unico materiale impermeabilità, traspirazione, protezione solare e altissima durabilità nel tempo.
Quali sono i plus dei vostri materiali?
Le prestazioni dei nostri materiali sono elevate. Mantenere asciutti i pacchetti e le strutture è fondamentale per garantire la durabilità e il mantenimento delle prestazioni nel tempo.
Grazie alla collaborazione tra gli nZeb Partner e ErgePearl, questo edificio è stato premiato a Klimahouse 2025.
Abbiamo condiviso materiali tecnici e specifici, rispondendo alle particolari esigenze del committente. La casa è stata costruita in modo eccellente sia dal punto di vista tecnico che estetico, con finiture di altissimo livello.
Voltab, il primo generatore portatile 100% elettrico made in Italy
Voltab è il primo generatore portatile 100% elettrico progettato e prodotto in Italia, alternativa sostenibile ai generatori a combustione.
Compatto, silenzioso, leggero e con 4,2 kW di potenza, eroga 3,1 kWh di energia in soli 19 chilogrammi di peso. È disponibile anche in una versione dedicata alla ricarica diretta dei veicoli elettrici.
Poco più grande di una valigetta (865 x 268 x 90 millimetri), grazie alle due ruote integrate, offre autonomia energetica e mobilità totale. Perfetto da portare ovunque, Voltab ha elevata efficienza e fino ad oltre l’80% di risparmio sui costi operativi rispetto ai generatori a benzina.
Versatile e potente, è progettato per una vasta gamma di utilizzi:
● Professionisti e tecnici: per alimentare utensili, attrezzature o strumenti elettrici direttamente dove necessario, interventi di manutenzione o zone isolate senza rete elettrica; può alimentare un piccolo cantiere per oltre 8 ore;
● Eventi, fiere, installazioni temporanee: per fornire energia pulita senza rumore, fumo ed emissioni ai food truck, durante concerti o il film-making; può alimentare un foodtruck da 3 a 6 ore;
● Camper, digital nomads e outdoor lovers: energia off-grid per i camping, glamping e le avventure in libera in camper, ma anche per chi lavora in mobilità; può garantire totale autonomia a un camper per oltre un giorno e mezzo utilizzando anche gli elettrodomestici;
● Aziende con flotte elettriche: l’unico dispositivo che permette energia e potenza in mobilità che integra direttamente una presa Tipo 2 (la stessa delle colonnine pubbliche) per poter ricaricare veicoli, auto e microcar ovunque, anche dove l’infrastruttura è assente o insufficiente; garantendo fino a 30km di autonomia in funzione del tipo di veicolo;
● Durante i blackout: per avere energia quando cade la rete e durante situazioni di emergenza; può tenere acceso un frigorifero per oltre 20 ore in assenza di rete elettrica.
Voltab è acquistabile sul sito ufficiale in due varianti progettate per rispondere a diverse esigenze: Voltab con doppia presa Schuko per alimentare qualsiasi oggetto, impianto, device o strumento dotato di una presa elettrica, e Voltab EV che aggiunge a una presa Schuko una presa Tipo 2, diventando l’unico mobile power generator sul mercato nativamente in grado di ricaricare veicoli elettrici con lo stesso cavo che si usa per le colonnine pubbliche.
«Voltab è nato da un’idea di Reefilla, dove dal 2022 sviluppiamo soluzioni per l’energia in mobilità. Inizialmente lo abbiamo pensato per rispondere alla richiesta dei nostri clienti di un sistema compatto per ricaricare i veicoli elettrici, ma presto abbiamo capito che il suo potenziale andava ben oltre», racconta Marco Bevilacqua, Ceo di Reefilla, che ha seguito insieme al team lo sviluppo di Voltab.
«Il nostro obiettivo è chiaro: ridefinire gli standard del settore, creando un punto di riferimento per chi cerca soluzioni potenti, eleganti e sostenibili. Abbiamo lavorato con estrema attenzione alla qualità costruttiva e alla percezione del prodotto, oltre che alle sue prestazioni. Coniugare bellezza, energia e potenza in meno di 20 chilogrammi è stata una sfida che abbiamo perseguito con determinazione e che siamo riusciti a raggiungere».
Assemblato a Torino, nel nuovo R-Lab di Reefilla, è costruito con materiali 100% riciclati e prodotti in Italia. Il design è sviluppato in collaborazione con Granstudio, realtà di riferimento nel panorama del design automotive e industriale.
Massima protezione con gli impregnanti per legno a base acqua di Amonn Color
Armin Hofstaetter di Amonn Color, azienda rinomata per impregnanti per legno e la produzione di vernici e rivestimenti protettivi, ha messo un accento particolare sulla protezione del legno.
In qualità di product manager, Hofstaetter è profondamente coinvolto nello sviluppo di soluzioni innovative che coniugano prestazioni elevate e sostenibilità ambientale.
L’impegno di Amonn verso la sostenibilità si manifesta in diversi aspetti, dedicandosi alla ricerca e allo sviluppo di prodotti con un impatto ambientale ridotto, privilegiando materie prime sostenibili e formulazioni a basso contenuto di Voc (composti organici volatili).
L’azienda pone particolare attenzione al ciclo di vita dei propri prodotti, dalla produzione allo smaltimento, promuovendo soluzioni che minimizzano l’impronta ecologica.
Che tipo di vernici avete utilizzato per l’abitazione di Ariccia premiata con l’nZeb Award?
Per questa abitazione è stato scelto Aqua Lignex I nella colorazione ebano, un tono profondo e quasi nero.
La decisione di Bautiz di adottare questa finitura crea un elegante contrasto tra la naturale bellezza del larice e le superfici scure, donando un effetto di grande impatto estetico e design.
Quali sono le principali caratteristiche?
Aqua Lignex I rappresenta il nostro top di gamma tra gli impregnanti per legno ad acqua. È un prodotto ad alto residuo secco che, applicato a più mani, garantisce un’eccellente protezione dagli agenti atmosferici, valorizzando il legno con un raffinato effetto cerato e lasciandolo a poro aperto.
Questo consente intervalli di manutenzione estremamente lunghi e, soprattutto, una manutenzione agevole, poiché il prodotto non sfoglia. La sua caratteristica distintiva è la protezione avanzata contro gli agenti biologici.
Aqua Lignex I è stato sviluppato per contrastare funghi decoloranti e insetti xilofagi, assicurando una protezione efficace e duratura.
A riprova delle sue prestazioni, il prodotto è registrato secondo il Regolamento Biocidi (Bpr, Regulation Eu 528/2012) con numero di registrazione IT/2023/874/Mrp. Questo significa che ha superato tutti i test di efficacia previsti dalla norma En 599, garantendo il massimo livello di sicurezza e performance.
Ottenere questa registrazione è stato un processo lungo, complesso e molto oneroso, durato oltre sei anni, ma rappresenta una garanzia di qualità e affidabilità.
Il prodotto è apprezzato dai nostri clienti da decenni, sin da quando era registrato come presidio medico chirurgico, una classificazione ormai superata.
È un prodotto esente da Voc? Quali altre peculiarità possiede?
Nessun prodotto è completamente esente da Voc, ma Aqua Lignex I, essendo a base acqua, ha un contenuto di composti organici volatili estremamente basso.
Recentemente, abbiamo condotto test anche sulle emissioni, verificando la conformità con i Criteri ambientali minimi e ottenendo riscontri positivi anche secondo la certificazione francese A+. È importante sottolineare che Aqua Lignex I è formulato in particolare per ambienti esterni.
Per applicazioni in interni, data la presenza di biocidi necessari alla protezione del legno, ne consigliamo l’uso solo in caso di effettiva necessità.
Qualora non siano richieste particolari protezioni, suggeriamo la nostra Linea Zero, sviluppata per garantire il massimo comfort abitativo senza l’uso di biocidi.
Quali aspetti tecnici e considerazioni generali ulteriori si possono fare?
Nel trattamento del legno è fondamentale valutare l’esposizione dell’elemento e adottare il ciclo di protezione più adeguato, bilanciando salubrità e durabilità.
Bautiz, che condivide con noi questa filosofia e impiega materiali capaci di garantire longevità, comfort abitativo, benessere e sostenibilità ambientale.
Questo approccio si inserisce perfettamente nella concezione delle costruzioni moderne, dove la scelta di finiture di qualità, abbinate a un’attenta cura per il design, fa la differenza in termini di estetica e prestazioni.
Masterpiece di Lea Ceramiche per la Casa-Studio di RAGarchitettura
Lea Ceramiche è stata scelta per la Casa-Studio di RAGarchitettura, un’abitazione di 150 metri quadrati a Giugliano in Campania, ideata da Giuseppe Raimondo Architetto, nata dalla trasformazione radicale di un fabbricato anni Settanta.
L’abitazione è stata oggetto di un vero progetto del colore, che, grazie a codici precisi e all’uso di gradienti, ha coinvolto ogni elemento.
Le superfici della collezione Masterpiece, firmata da Ferruccio Laviani per Lea Ceramiche, sono state selezionate in quattro nuance per le diverse aree della Casa-Studio, dalla zona notte alla cucina, nel formato 120×120 centimetri, con spessore di 9 millimetri.
La luminosità di Piece Light impreziosisce lo studio e la zona living, mentre il verde intenso e naturale di Piece Alpi dona eleganza alla cucina. Per la zona notte è stata scelta la profondità di Piece Dark, mentre il tono deciso e profondo di Master Coal è stato selezionato per una superficie di circa 20 metri quadrati.
Masterpiece offre soluzioni versatili per ambienti di ogni tipo. La collezione si articola in due superfici: Master, ispirata alla solidità del cemento, e Piece, che reinterpreta il fascino del seminato veneziano.
Una VMC termodinamica per la casa in legno premiata con lo nZeb Award
La casa in legno Bautiz ad Ariccia (Roma), premiata con il nZeb Award a Klimahouse ha visto l’installazione di un innovativo impianto di climatizzazione e ventilazione a tutt’aria, completamente privo di termosifoni o fancoil.
Il sistema si basa su una VMC termodinamica, una macchina compatta che integra riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria, garantendo massimo comfort e risparmio energetico.
Grazie all’utilizzo di tecnologie sostenibili, come il pretemperamento geotermico passivo e la sanificazione dell’aria, l’intero impianto è studiato per ridurre consumi e migliorare la qualità dell’aria indoor.
Ivo Cerboni, amministratore e direttore commerciale di Exrg, spiega le caratteristiche dell’impianto.
Quale tipo di impianti sono stati installati in questa abitazione?
Sono stati installati impianti di climatizzazione e ventilazione controllata termodinamica. Si tratta di un impianto a tutt’aria, non radiante, senza termosifoni o fancoil.
Tutta la climatizzazione dell’abitazione è gestita dalla Vmc termodinamica, una macchina aggregata compatta che riscalda d’inverno, raffresca d’estate e produce acqua calda, tutto in un’unica unità.
È una soluzione sostenibile perché sfrutta la componentistica per la qualità dell’aria e la climatizzazione, riducendo al minimo i consumi di materiali.
Quali tecniche avete utilizzato?
Abbiamo utilizzato tecniche che integrano diverse funzioni in un’unica macchina, sfruttando al massimo le potenzialità dell’impianto di ventilazione.
Questo approccio permette di ridurre la necessità di componenti aggiuntivi, ottimizzando l’efficienza energetica.
Inoltre, abbiamo implementato un sistema di pre-temperamento geotermico passivo, utilizzando serpentine sotto la casa per regolare la temperatura dell’aria in modo naturale.
In che modo si arriva a un risparmio energetico sostenibile?
Il risparmio energetico si attua sfruttando al massimo le potenzialità dell’impianto di ventilazione, integrando diverse funzioni in un’unica macchina.
Inoltre, il sistema di pre-temperamento geotermico passivo utilizza il calore del terreno per regolare la temperatura dell’aria, riducendo ulteriormente i consumi energetici.
Infine, è stato aggiunto un kit di sanificazione dell’aria per garantire la salubrità degli ambienti, contribuendo al benessere degli abitanti.
Come sono state studiate queste soluzioni?
Queste soluzioni sono state studiate su misura per l’abitazione, partendo dall’analisi dei consumi e dal dimensionamento dell’impianto.
L’utilizzo di involucri super performanti ha permesso di ridurre la complessità dell’impianto, ottimizzando le prestazioni. Lo studio è stato rapido e mirato, grazie all’esperienza e alla competenza dei tecnici coinvolti.
Quali altri aspetti di carattere tecnico sono da ricordare?
L’impianto include un sistema di pretemperamento geotermico passivo, che sfrutta il calore del terreno per regolare la temperatura dell’aria, sicuramente è molto all’avanguardia rispetto a molte altre abitazioni, ma per questa sono stati utilizzati tutti i top di gamma.
È stato installato un kit di sanificazione dell’aria per garantire la salubrità degli ambienti.
In aggiunta, è presente un piccolo climatizzatore canalizzato ad aria per fornire ulteriore potenza in caso di necessità.
L’intero sistema è progettato per essere facilmente gestibile e integrato con l’involucro altamente performante dell’abitazione.
Isolmant: l’isolamento acustico è anche rispettoso dell’ambiente
In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2025 (5 giugno), Isolmant promuove una iniziativa, della durata di un mese, che avrà come focus i prodotti Isolmant Underspecial Classic e Isolmant IsolGypsum Special.
Per tutti gli ordini di questi due prodotti durante il periodo dell’iniziativa (5 giugno – 5 luglio 2025) verrà fornita la versione con polietilene Fossil Free al posto delle versioni tradizionali.
IsolGypsum Special Super Geen
L’iniziativa verrà presentata il 29 maggio 2025 all’interno del webinar IsolTips dedicato: «Isolmant | Un mese per la terra: la sostenibilità incontra il comfort acustico. Protocolli ambientali e soluzioni fossil free».
«Vogliamo sottolineare quanto sia importante che ognuno di noi si faccia carico di azioni concrete per contribuire alla salute del nostro pianeta. La sostenibilità richiede l’investimento di molte energie. Attraverso la Ricerca & Sviluppo abbiamo dato vita a materiali bio based che hanno le stesse identiche caratteristiche tecniche e prestazionali dei prodotti tradizionali, ma è chiaro che siano più costosi, e lo saranno fino a quando non saranno veramente diffusi nel mercato. Con questa iniziativa ci facciamo carico per un mese di questo costo, perché il nostro impegno verso la sostenibilità sia ancora più concreto», spiega il Ceo di Tecnasfalti, Eugenio Canni Ferrari.
Isolamento acustico sostenibile
Entro il 2034 il green building registrerà ricavi superiori a 1.000 miliardi nel mondo (fonte Precedence Research 2024) e, secondo il World Green Building Council, le infrastrutture e gli edifici punteranno a dimezzare del 40% le emissioni di carbonio entro il 2030 e del 100% entro il 2050.
La scelta di materiali sostenibili, ecologici e biocompatibili, anche quando si tratta dell’isolamento acustico, è cruciale. Per questo Isolmant da tempo si è dotata del protocollo di sviluppo sostenibile Green Planet.
Green Planet è un codice di condotta interno impattante sulla catena del valore di prodotto e di processo, dalla riduzione dell’impronta ecologica all’etica d’impresa, fino alla responsabilità sociale.
A livello di salubrità, l’azienda è dotata di certificazioni come
- ReMade in Italy, che attesta la quantità di materiale riciclato presente nei prodotti;
- Air Comfort Gold by Eurofin, che certifica che il prodotto soddisfi i requisiti di basse emissioni VOC richiesti dal mercato;
- Blue Angel, ecolabel tedesca tra le più riconosciute a livello europeo, che definisce standard rigorosi per la selezione di prodotti dai requisiti elevati in termini di sostenibilità e performance.
Isolmant ha inoltre introdotto sul mercato una schiuma di polietilene reticolata a base biologica da fonti di derivazione Fossil Free certificata ISCC Plus sulla catena produttiva.
In accordo con quanto previsto dall’Agenda 2030, con questo materiale l’azienda si impegna a offrire il proprio contributo concreto allo sviluppo della bioeconomia nel settore edile, garantendo le stesse qualità tecniche, prestazionali e di durabilità dei prodotti creati a base fossile.
Uniformità e precisione con la nuova levigatrice orbitale Black+Decker
Black+Decker presenta la nuova levigatrice orbitale 1/3 di foglio KA320E-QS, ideale per un utilizzo su superfici verticali come porte e muri, per operazioni di levigatura leggera e media.
Dotata di un motore da 240W e di una funzione a velocità variabile, questa levigatrice permette di adattare la potenza e l’intensità di lavoro al tipo di materiale e al livello di finitura desiderato, offrendo maggiore controllo in ogni fase della lavorazione.
Che si tratti di rimuovere vernici, carteggiare legno grezzo o rifinire mobili e superfici piane, la levigatrice orbitale KA320E-QS garantisce uniformità e precisione, anche per lavori di lunga durata.
La doppia impugnatura ergonomica con inserti gommati e la struttura leggera e maneggevole (solo 1,3 chilogrammi) rendono l’utilizzo confortevole anche per utenti meno esperti o per sessioni prolungate. Inoltre, la presenza di una maniglia frontale migliora la distribuzione della pressione durante l’uso, evitando affaticamenti e assicurando una maggiore stabilità.
Grande attenzione anche alla praticità d’uso: la levigatrice è compatibile sia con abrasivi a velcro che con fogli a graffetta, rendendo il cambio della carta rapido e senza complicazioni.
Il sacchetto raccoglipolvere incluso consente di lavorare in ambienti più puliti, riducendo la dispersione di polveri sottili e facilitando la pulizia post-lavorazione.
Caratteristiche:
• Potenza: 240W
• Velocità a vuoto: 14.000 – 30.000 giri/min
• Dimensioni piastra: 90 x 187 mm
• Formato carta abrasiva: 92 x 230 mm
• Peso: 1,3 kg
• Dotazione: 1 foglio abrasivo, sacchetto raccoglipolvere
• Velocità variabile per massimo controllo
• Doppia impugnatura ergonomica
• Maniglia frontale
• Sistema di raccolta polvere
Case in legno Bautiz tra sostenibilità, sicurezza e comfort
Bautiz, l’azienda vincitrice del premio nZeb, specializzata nella casa in legno, racconta come ha realizzato un’abitazione completamente ecosostenibile, ma anche con un’estetica di design.
Bautiz è un’azienda italiana di Isola del Liri (Frosinone) specializzata nella progettazione e costruzione di edifici in legno, con un focus particolare sulla realizzazione di case che combinano tradizione e innovazione.
L’azienda si distingue per l’approccio artigianale alla lavorazione del legno, materiale che viene trattato con rispetto e cura, e per l’impegno nella ricerca di tecniche costruttive e materiali innovativi.
Pone grande attenzione alla qualità e alla sostenibilità delle proprie costruzioni, mirando a creare edifici durevoli e confortevoli, che promuovano il benessere delle persone e dell’ambiente.
Guidata da Luca Gabriele, dalla moglie Lory e dal fratello Matteo, l’azienda ha realizzato strutture che sembrano uscite da un sogno, proprio come quella che si è aggiudicata il premio nZeb lo scorso gennaio a Klimahouse (ne abbiamo parlato su YouTrade di febbraio): un edificio ad Ariccia (Roma) completamente ecosostenibile, con le protezioni del gruppo ErgePearl, le finestre di Internorm, le pitture Amonn e l’impianto di ventilazione Exrg.
Da oltre 20 anni usate il legno per le costruzioni: qual è il plus di questo materiale?
Sembra veramente ieri quando abbiamo iniziato questa avventura, ma basta mettere in fila un po’ di ricordi per vedere quanta strada abbiamo fatto, dalle prime esperienze fino ai risultati che giornalmente otteniamo.
Oggi si considera tradizionale una costruzione in mattoni e cemento armato, ma in effetti non è così.
Nella storia l’uomo ha sempre costruito in legno e pietra: questi materiali effettivamente sono la storia delle costruzioni, anche perché la tecnologia in cemento armato, nei decenni, ha mostrato tutti i suoi limiti, sia di durata che di affidabilità, per non parlare dell’impatto ambientale.
Le costruzioni in legno devono solo riguadagnare quella fetta di mercato che era loro fino agli ultimi anni dell’Ottocento e i primi del Novecento.
Quali sono i vantaggi?
Il legno permette un elevato livello di efficienza e comfort interno sia in estate, sia in inverno.
Con la nostra tecnologia in Xlam, offriamo una grande sicurezza sismica (non dimentichiamo che praticamente tutta l’Italia è a forte rischio sismico) ed è certamente un materiale sostenibile per eccellenza (le foreste si rigenerano e si rinnovano).
Questo richiedono il presente e il futuro quando si fa riferimento alla sostenibilità.
Teniamo sempre presente che stiamo parlando di costruzioni che non necessariamente devono presentare un aspetto estetico visibile del materiale.
Un’abitazione potrebbe essere in legno anche se all’apparenza vediamo la solita estetica: intonaco colorato, mattoncino, rivestimenti estetici vari. Insomma, dimentichiamo di associare al legno l’aspetto della baita di montagna.
Da nicchia a vera e propria fetta di mercato: è un’espansione, quella del legno, destinata a crescere?
Certamente sì, anche se l’espansione dipende molto dalla coscienza culturale che si sta piano piano formando nelle persone.
Possiamo annotare che i clienti che arrivano da noi con le idee chiare, chiedendoci un progetto per una casa con struttura in legno, di solito sono anche persone che si nutrono in modo abbastanza corretto, vivono coscientemente le innovazioni e le utilizzano in modo più intelligente che modaiolo.
La consapevolezza che vivere in una casa Bautiz è salubre, sicuro e confortevole è il vero passo avanti.
Se dobbiamo dare un voto alle innovazioni, queste effettivamente migliorano la vita delle persone, oltre all’aspetto economico, che in ogni caso ha la sua importanza. I costi di gestione di una casa Bautiz sono davvero concorrenziali.
Una casa in legno è davvero duratura?
Partiamo da un punto: Bautiz garantisce la struttura per 30 anni. Il nostro principale pensiero è che il nostro cliente possa godere di quella costruzione ben oltre la sua vita, e che possa continuare anche per le sue successive generazioni.
Una costruzione ben fatta non teme il tempo né le intemperie: se la maggior parte dei grandi edifici della storia sono in legno o pietra, vorrà dire qualcosa…
Perché scegliere il legno per costruire una nuova abitazione?
Come abbiamo detto, è il materiale sostenibile per eccellenza, e questo il presente ce lo impone. Le foreste si rinnovano e il legno è il materiale più rinnovabile di tutti.
Oltre a questo, come abbiamo detto, la sicurezza è il secondo grande motivo: una casa con struttura in legno ha una massa molto inferiore rispetto a una in cemento armato (e pesa oltre quattro volte meno), ed è certamente molto più efficiente nel difendere i suoi abitanti dal freddo e dal caldo.
Oggi, con i nostri pacchetti, possiamo rinunciare all’installazione dei tradizionali impianti di riscaldamento e raffrescamento a vantaggio di un sistema Vmc (ventilazione meccanica controllata) che ricambia l’aria interna in continuo facendoci respirare sempre aria pulita senza essere obbligati ad aprire le finestre.
In più, la Vmc immette alla temperatura che più desideriamo. Insomma, un solo impianto ci fa vivere al caldo d’inverno, al fresco d’estate e sempre con aria pulita.
Quali sono le tempistiche per realizzare un edificio?
Un altro grande vantaggio sono certamente i tempi di realizzazione. Gran parte del lavoro viene fatto in fase di preparazione in sede, per cui i tempi di montaggio e di completamento della struttura sono abbastanza veloci.
Una casa in legno Bautiz è completata in circa la metà, a volte un terzo, del tempo rispetto a sistemi costruttivi a umido.
Quali sono i vantaggi di una casa Bautiz rispetto alla tradizionale?
È un manufatto al passo con i tempi, legato alla tradizione, ma fortemente innovativo. Il legno è il materiale sostenibile per eccellenza, ma l’insieme è formato da molti altri componenti innovativi che permettono all’edificio di ottenere prestazioni prima irraggiungibili. I vantaggi sono salubrità, sicurezza e comfort.
Per quanto riguarda l’edificio che si è meritato l’nZeb Award, come è nata l’idea?
Ognuno di noi è una persona unica e con le sue caratteristiche: possiamo dire che con il committente ci siamo subito sentiti perfettamente in armonia sulle idee da sviluppare.
Oltretutto, con loro eravamo già alla seconda casa e ci conoscevamo reciprocamente: le loro richieste particolari hanno permesso a tutti di alzare l’asticella, e ovviamente non ci siamo tirati indietro, anzi.
Come è stato predisposto il progetto?
La casa è immersa in una zona a parco incastonata tra due laghi. Siamo partiti da una vecchia baita da demolire per arrivare a un progetto ispirato all’archetipo della casa di montagna, che mantiene il calore del legno, ma lo interpreta in chiave contemporanea.
Un frontale aperto, che lascia respirare in pieno e con tanta luce, e un fronte più chiuso che protegge il retro.
Dal portico si percepisce il giardino, come se permeasse l’interno della casa. Su tutto domina l’eleganza del rivestimento total black in larice invecchiato. La raffinatezza dei dettagli esprime in pieno la personalità dei committenti.
Come si sono svolte le principali fasi di costruzione?
Come al solito, si comincia dal terreno, con una profonda pulizia prima di iniziare dalla platea di fondazione.
Per costruire bene bisogna lavorare in un ambiente ordinato e razionale: va bene essere in cantiere, ma ci si deve muovere in agilità e senza pericoli.
Quali sono state le applicazioni tecniche che avete utilizzato?
Una volta realizzata la platea, è stata montata la struttura portante in Xlam, facendo particolare attenzione all’attacco a terra e utilizzando tecnologie specifiche che permettono il sollevamento del pannello dal piano pavimento.
L’isolamento è in fibra di legno, ovviamente, e la stratigrafia è stata studiata in funzione della zona climatica, come facciamo sempre.
Ovviamente in copertura sono stati utilizzati tutti i materiali che consentono il perfetto isolamento, garantendo al contempo la fuoriuscita del vapore che si genera all’interno. La finitura interna delle pareti è in argilla, che assorbe la CO2.
A quali test finali è stato sottoposto l’edificio?
Bautiz studia le stratigrafie in funzione della zona climatica della costruzione. Negli anni allo studio dei dettagli costruttivi abbiamo abbinato l’uso della termocamera, che ci ha insegnato dove si può migliorare in termini di isolamento e di ulteriore correzione dei ponti termici.
Con il nostro standard costruttivo abituale possiamo fornire un edificio certificabile. Infatti, questa casa è stata certificata Casa Clima Gold.
Fra l’altro, alla prova di tenuta all’aria (blower-door-test), ha raggiunto un risultato veramente notevole: h50=0,16h¯¹ rispetto al valore di 0,60, che è il limite accettabile per la certificazione.
La casa è ecologica ed ecosostenibile al 100%: resiste anche ai climi estremi? Viene trattata per questo in maniera particolare?
La casa, per essere confortevole e durevole, deve avere un tenore di umidità interna ideale del 40-50% circa, e questo si ottiene grazie a una stratigrafia studiata e personalizzata.
Ovviamente, in generale, con tutti i materiali impiegati (teli, isolanti), ma soprattutto grazie alla qualità e alla cura della posa.
In questo caso, su richiesta del committente, l’estetica è stata affidata a un rivestimento in larice, che è stato direttamente trattato e invecchiato per non subire il naturale cambiamento del legno negli anni, raggiungendo immediatamente il colore desiderato.
Avete soddisfatto tutte le richieste del committente?
Eravamo alla seconda realizzazione con questi committenti e le loro richieste hanno permesso a tutti di migliorare: questa casa non ha niente di standard, tutto è stato campionato, dal colore del pavimento a quello dell’argilla alle pareti, fino all’arredamento interno, che è stato anch’esso realizzato da noi su misura e sulle richieste del committente.
Questo è stato possibile perché Bautiz è organizzata per lavorare su misura, essendo autonoma con un ufficio progettazione, un ufficio arredamento e una falegnameria interna.
Qual è la storia dell’azienda?
Io e mia moglie siamo partiti uniti nella vita e in questa avventura, soli e senza nessuno a poterci guidare. Poi, sono arrivati mio fratello Matteo e Tiziano, il primo dipendente, giovanissimo, che purtroppo è venuto a mancare dopo qualche anno.
Proprio in ricordo di Tiziano è nato il nome Bautiz, il resto è storia: quella di un duro lavoro, grandi sacrifici, una grandissima passione per quello che facciamo, ma soprattutto, un cammino di crescita insieme a validissimi collaboratori al nostro fianco.
Quali sono gli obiettivi futuri?
Certamente si guarda avanti con interesse e ambizione. Siamo organizzati in maniera completamente autonoma per non appaltare nulla a nessuno, e certamente questo è un valore altamente aggiunto ma anche altamente impegnativo.
Fra gli obiettivi c’è sicuramente una espansione territoriale, fatta a piccoli passi: siamo partiti da Lazio e Abruzzo, poi abbiamo raggiunto la Toscana, oggi siamo perfettamente attivi anche in Umbria, Marche ed Emilia-Romagna.
Vogliamo anche avviare un consolidamento della struttura interna per soddisfare sempre al meglio i clienti.
Bisogna continuamente studiare, e i nostri collaboratori lo fanno con noi, facendo formazione per impiegare al meglio i materiali sempre più prestazionali.
Noi utilizziamo il top della qualità, facendo attenzione a qualsiasi dettaglio. Tuttavia, questo non è sufficiente. Una casa in legno Bautiz è come il piatto di un grande chef: possiamo dirvi gli ingredienti ma, poi, per realizzarlo bisogna studiare e lavorare, studiare e lavorare…
di Alice Fugazza
Falegnami ad Alta Quota: anche i falegnami sono delle star
La famiglia Curzel, con base in Trentino, da 60 anni lavora con il legno. Una professione che è diventata anche un format televisivo, la loro attività è diventata un programma televisivo, Falegnami ad Alta Quota, in onda su D-Max, che racconta la vita quotidiana e le sfide di questi artigiani delle Dolomiti. Un esempio di tradizione, innovazione e sostenibilità nel settore del legno.
Anche i falegnami sono delle star, specialmente se lavorano ad alta quota. La famiglia Curzel, della Legno House Trentino e Falegnameria Curzel, con base a Cardonazzo, in provincia di Trento, ha rinnovato per la quarta stagione l’impegno con il canale televisivo D-Max, con il programma Falegnami ad Alta Quota, che racconta spaccati della loro attività e della loro famiglia, composta da solidi professionisti.
La storia
L’attività esiste da oltre 60 anni, è ben affermata nella regione del Trentino Alto-Adige grazie a Germano Curzel, «capo supremo», come incoronato nel programma, e capostipite di una generazione di esperti del legno.
Ha fondato proprio lui la falegnameria negli anni Sessanta, passando poi il testimone ai figli Giovanni e Paolo, che hanno preso in mano le redini dell’azienda affiancando il padre, tra lavori, costruzioni, ristrutturazione e ampliamenti.
L’organigramma
A distanza di anni sono entrati nel team il figlio maggiore di Giovanni, Valentino, che ha conseguito il diploma di falegname e Danielle, la figlia di Giovanni, che dopo aver ottenuto il diploma di geometra si sta occupando della parte tecnica e commerciale in ufficio. Dietro le quinte Claudia, la moglie di Giovanni, che sostiene il gruppo.
A fianco di Paolo c’è da sempre la moglie Barbara, che segue prevalentemente la parte amministrativa e commerciale, ma anche l’attività sul campo. Infatti, in ogni possibile occasione segue i ragazzi nei vari cantieri in quota.
Samuel (nato nel 2005) e Martin (nato nel 2007), i figli di Paolo e Barbara, aiutano durante il periodo estivo il padre e lo zio nei vari cantieri.
L’azienda vanta anche professionisti veterani, come Roberto e Oscar, i falegnami storici che si occupano principalmente di arredamenti, rivestimenti, serramenti e quanto necessario per le finiture interne.
Del gruppo fa parte poi Bruno, detto Orso, che non ama la montagna, ma se deve andarci non si tira indietro e si occupa della parte iniziale dei cantieri, allestimenti, fondazioni, murature e pavimentazioni esterne.
L’attività
Nel programma vanno in scena spaccati di vita vera della famiglia, che passa di lavoro in lavoro, ad altezze sempre maggiori, sotto le intemperie più severe.
Un viaggio all’interno del mondo del legno, dove i riflettori vengono accesi e puntati sulle competenze degli artigiani e su un materiale che sta diventando sempre più utilizzato e attuale, come ha sottolineato Paolo Curzel.
«La genuinità del programma è evidente, mostriamo chi siamo veramente: un’azienda con la famiglia al centro dell’attività e l’attività al centro della famiglia. All’inizio eravamo una falegnameria semplice, ma oltremodo efficiente, fino a quando tutto è cambiato, 25 anni fa, quando abbiamo costruito i primi rifugi», racconta.
«Abbiamo iniziato così a specializzarci sull’alta quota. La montagna e il legno hanno sempre fatto parte della nostra vita e della nostra casa: siamo per così dire nati nella segatura, dato che l’azienda di nostro padre era in casa nostra, e siamo cresciuti in mezzo ai monti, quindi abbiamo seguito il nostro istinto, le nostre inclinazioni più naturali. Queste combinazioni hanno fatto scaturire una grande passione.
È necessaria una preparazione fisica, conoscere bene i posti, sapersi muovere correttamente: il nostro team ha parecchia esperienza e prestanza fisica, abbiamo fra noi anche un tecnico di soccorso alpino, esperto per muoversi su rocce e ghiacci.
Tuttavia, la problematica maggiore di costruire ad alta quota rimane sempre e comunque la mancanza d’ossigeno, oltre che l’attenzione maniacale per il trasporto dei materiali, che avviene tramite elicottero.
I viaggi devono essere comunque contenuti, il mezzo può trasportare solo fino a un certo peso e i tempi di lavoro sono dettati dalle stagioni e dalle condizioni meteo».
Sfide in altitudine
I metri in salita da percorrere per le costruzioni, in questi anni, sono stati centinaia, tra spettacolari scenari delle Dolomiti e del Trentino.
Fra le loro opere si annoverano il rifugio al Velo della Madonna a San Martino di Castrozza, a 2.358 metri, il Tuckett/Sella per il Gruppo del Brenta, a 2.272 metri, il rifugio Vioz, a 3.535 metri, il rifugio Brentari, alla cima d’Asta, a 2.473 metri, il rifugio Antermoia, in val Duron/ val di Fassa, a 2.497 metri, il rifugio Marchetti allo Stivo, sul monte Stivo, a 2.012 metri, il rifugio Brentei, in val di Brenta a 2.181 metri e il rifugio Capanna Pizz Fassa, a Boè, a 3.152 metri.
«Ma il cantiere più in alto al quale abbiamo partecipato è stato quello di Capanna Margherita, al confine tra Italia e Svizzera, Piemonte e Valle d’Aosta, a 4.554 metri d’altezza, che oggi si classifica come edificio più in alto d’Europa.
Abbiamo eseguito lavori di manutenzione, sostituendo le balconate in larice e riparando il tetto, prestando anche assistenza a un’altra azienda nel cambio dei serramenti», continua l’imprenditore.
«È stato un cantiere a sbalzo, tra un ghiacciaio e un precipizio. La struttura si era deteriorata nel corso degli anni e siamo stati chiamati per l’intervento: il freddo pungente e la mancanza di ossigeno sono stati difficili da affrontare, abbiamo lavorato molte ore al giorno per una settimana.
La gestione di un cantiere in montagna è una questione di organizzazione e di progettazione architettonica accurata, con attenzione maniacale ai minimi dettagli e agli spostamenti aerei, è necessario avere tutto a portata di mano, non sono ammesse dimenticanze.
Noi ci avvaliamo di progettisti interni alla nostra azienda, ma anche di studi specialistici per le strutture in alta quota, tenendo conto del carico in caso di neve e/o forte vento.
Non si possono realizzare pezzi di prefabbricati troppo grandi, gli elicotteri possono trasportare fino a 10 quintali.
Un’operazione clamorosa di trasporto, per esempio, è stata fatta al rifugio Brentei, dove abbiamo effettuato 1.800 viaggi in elicottero per raggiungere la locazione per costruire la struttura, a 2.200 metri.
È il progetto più grande che abbiamo attualmente realizzato, dove ci siamo concentrati principalmente sulla sostenibilità, attenti a non lasciare traccia nell’ambiente.
Una volta in quota, poi, assembliamo ciò che abbiamo progettato. Il lavoro può essere svolto da fine maggio a settembre-ottobre, quindi è necessario essere veloci».
Il business
Lavori di questo genere, sono sempre più richiesti. «Negli ultimi anni, il legno ha avuto un boom nella costruzione delle case perché, oltre a essere ecologico e sostenibile, è diventato comodo da lavorare e si possono realizzare infiniti progetti.
I committenti sono contenti di costruire una casa salubre e a basse emissioni. Siamo in continua espansione, quella del legno è una cultura che cresce e la nostra missione è proseguire e promuoverla.
Il legno è sempre stato, e sempre sarà, il materiale principe della costruzione: è comodo, duttile, non ha freddo né caldo. Possiamo lavorarlo a tutte le temperature, si presta alla costruzione, è durevole e resistente», conclude Curzel.
«Il nostro core business è in Trentino, ma possiamo andare ovunque ci chiamino. Negli ultimi tempi abbiamo lavorato molto in Toscana e in altre regioni. Che si tratti di una baita o di una casa, con il legno siamo veloci. Recentemente abbiamo terminato la costruzione una bifamiliare in quattro mesi.
I nostri committenti principali sono Sat (Società Alpinisti Tridentini), privati, ma anche aziende. La nostra attività è in crescita, siamo sempre pieni di lavoro. L’entusiasmo e la passione sono le nostre carte vincenti».
di Alice Fugazza