Home Blog Pagina 25

Superpan Build, il pannello strutturale in legno sostenibile e versatile

Xt Insulation
Andrea Baldo Direttore commerciale Xt Insulation
Andrea Baldo | Direttore commerciale Xt Insulation

Costruire, ma nel rispetto della natura e con soluzioni innovative. Un obiettivo alla base della scelta da parte di Xt Insulation del pannello strutturale Superpan Build, realizzato in fibre e particelle di legno.

La sua distribuzione sul mercato italiano è stata affidata a partire da gennaio 2024 in esclusiva all’azienda, come racconta Andrea Baldo, direttore commerciale di Xt Insulation.

Avete presentato da qualche mese il pannello Superpan Build. Quali sono le sue principali caratteristiche?

Superpan Build è un pannello strutturale innovativo realizzato in fibre e particelle di legno: ha un ampio elenco di vantaggi, tra i quali la straordinaria tenuta alle viti strutturali e l’elevata resistenza al carico.

Superpan Build è un pannello estremamente versatile, adatto a numerosi impieghi come elemento strutturale controventante o come elemento di rinforzo nella realizzazione degli edifici.

Una delle difficoltà dei rivenditori è capire come presentare un prodotto ai clienti. Quali consigli darebbe a un possibile acquirente?

In questo primo anno di commercializzazione e promozione di Superpan Build sul mercato italiano abbiamo riscontrato che, sicuramente, il miglior modo per far capire le potenzialità e la duttilità del materiale è quello di farlo provare. Testando il prodotto si riescono veramente a comprendere i vantaggi del materiale stesso.

Pannello strutturale

Quali sono le possibili applicazioni del pannello?

Superpan Build si presta a molteplici applicazioni: può essere utilizzato come elemento strutturale controventante nella realizzazione di pareti, solai e coperture, oppure come elemento di rinforzo per pareti a secco, pareti divisorie e controplaccaggi.

Inoltre, si presta a essere abbinato ad altri materiali costruttivi complementari, in primis, gli isolanti e i sistemi costruttivi a secco. La posa del pannello è un ulteriore punto a favore in quanto non richiede particolari abilità ed è molto semplice.

I pannelli si possono sagomare per renderli a misura?

Superpan Build, essendo facilmente lavorabile, si può sagomare senza particolari difficoltà poiché il taglio si può eseguire con utensili comunemente presenti in cantiere.

Inoltre, il pannello è utilizzabile anche in eventuali ritagli perché, anche tagliato, non perde le sue qualità e gli eventuali sfridi possono essere impiegati in diversi frangenti dello stesso cantiere.

Come è composto il processo produttivo del Superpan Build?

Si tratta di un pannello composito formato da cinque strati di materiale derivato da differenti lavorazioni del legno e ricomposto mediante processo di pressatura in continuo.

Le facce esterne sono formate da uno strato di Hdf e gli strati intermedi sono costituiti da particelle fini e grosse di legno.

Il pannello Superpan Build impiegato come rinforzo strutturale per pareti a secco
Il pannello Superpan Build

Come si posiziona questo materiale rispetto al tema della sostenibilità?

Superpan Build di Xt Inuslation è un pannello estremamente sostenibile. La sua produzione richiede poca energia, è realizzato impiegando un’alta percentuale di legno riciclato e per la restante parte utilizza legno locale proveniente da foreste certificate e gestite in maniera responsabile. Inoltre, a fine vita i pannelli sono riciclabili al 100%.

Sono previste delle certificazioni di sistema?

Sì, stiamo lavorando ad alcune certificazioni di sistema e ne abbiamo già ottenuta una.

In particolare, Superpan Build, accoppiato a una comune lastra in cartongesso, ha ottenuto la certificazione di reazione al fuoco di sistema di Euroclasse B-s1,d0.

Siamo molto soddisfatti di questo risultato, poiché è la conferma che il pannello ha un grande potenziale da sviluppare sul mercato.

di Franco Saro

Novacolor svela i Color Trends 2025

novacolor

Novacolor, il brand di San Marco Group dedicato all’arte decorativa, presenta i Color Trends 2025. Presentati in anteprima nello showroom milanese di Novacolor, sono basati sulla ricerca e lo studio del colore del designer e architetto Gian Paolo Venier di OTTO Studio by Paola Navone.

Eclipsia-novacolor

Colore dell’Anno 2025 è Eclipsia, un arancione morbido e vibrante «pura energia e vitalità, capace di trasformare l’atmosfera di un ambiente con una semplice iniezione di colore; perfetto per gli spazi della vita quotidiana, infonde dinamismo e positività, mantenendo sempre un’aura di sorpresa», racconta Gian Paolo Venier.

Gian-Paolo-Venier
Gian Paolo Venier

Ad Eclipsia si aggiungono quattro palette: Penumbra, Zenith, Aura e Supernova, creando connessioni armoniche che aprono inaspettate possibilità di colore, permettendo ad architetti e designer di esplorare nuove possibilità creative adattandosi ad ogni tipo di progetto.

Le pitture MATmotion Novacolor

I Color Trends 2025 si integrano nella linea MATmotion di Novacolor, una collezione di flat paints professionali disponibile in finiture ultra opaca ed eggshell.

«La linea di flat paint professionali MATmotion ha da sempre rappresentato il veicolo naturale per esprimere a pieno le potenzialità delle nostre intuizioni di colore. Pensiamo a nuances versatili, eclettiche e profondamente connesse. I Color Trends Novacolor ridefiniscono gli spazi, offrendo un’esperienza che mette a contatto lo stile con un bisogno crescente di comfort e serenità», Anna Bertaccini, Brand Marketing Manager di Novacolor

La gamma MATmotion è formulata per garantire prestazioni elevate e un rapido riutilizzo degli spazi tinteggiati, grazie alla bassa emissione di VOC, senza formaldeide e plastificanti aggiunti.

I prodotti della linea, come MATmotion Supreme Matt e MATmotion Extra Eggshell, sono certificati secondo lo standard REDcert², che attesta l’uso di materie prime sostenibili.

La certificazione Eurofins Indoor Air Comfort Gold conferma inoltre il rispetto dei più rigidi standard di qualità dell’aria interna, rendendoli ideali per ambienti residenziali e commerciali.

I Novacolor Color Trends 2025

Eclipsia (Colore dell’Anno): MM311

Penumbra (Palette 1)

Evoca la zona di transizione tra luce e ombra. Perfetto per una palette di colori sfumati e delicati

Light Year MM313, Dark Matter MM313, Eclipsia MM311, Ermetic Fobos MM314, Faint Glimmer MM 315, Milky Way MM 316.

penumbra

Zenith (Palette 2)

Riflette il punto più alto del cielo durante l’eclissi, simbolo di massima luminosità e chiarezza. Adatto a una palette vibrante e brillante.

Callisto’s Vibe MM317, Vega’s Return MM318, Eclipsia MM311, Venus’ Caress MM319, Ares’ Passion MM320, Sirius’ Fall MM321.

zenith

Aura (Palette 3)

Un simbolo che evoca un senso di energia, luce e bellezza intrinseca, suggerendo un legame tra la dimensione estetica e quella emotiva.

Ursa Mayor MM322, Ursa Minor MM323, Eclipsia MM311, Aquarius Drop MM324, Pluto Fairy MM325, Moon Beam MM326.

aura

Supernova (Palette 4)

Un’esplosione stellare di straordinaria potenza che illumina il cosmo con una luce intensa, visibile anche a milioni di anni luce di distanza.

Shy Collision MM327, Orion’s Dream MM328, Eclipsia MM311, Dusk’s Serenity MM329, Midnight Whisper MM330, Steel Resolve MM331.

supernova

La rivendita F.lli Trotta riceve l’Aquila di Diamante – Maestri del Commercio

trotta-finale-ligure

Venerdì 22 novembre 2024, alle ore 10, la rivendita F.lli Trotta di Finale Ligure (Gruppo Made) sarà premiato con l’Aquila di Diamante per il compimento di 50 anni di attività.

trotta-finale-ligure

La premiazione, organizzata da 50&Più Savona in collaborazione con la locale Confcommercio, si terrà presso la Sala del Palacrociere a Savona Porto.

Il premio si inserisce nell’ambito dei riconoscimenti “Maestri del Commercio” conferiti dall’associazione 50&Più per premiare gli imprenditori per il loro apporto nella vita sociale ed economica del territorio. L’onorificenza è conferita ai titolari di esercizi commerciali, turistici e di servizi con 25, 40 e 50 anni di attività, che ricevono rispettivamente le Aquile d’Argento, d’Oro e di Diamante. 

La mattinata inizierà con l’intervento dei relatori alle ore 10, a cui seguirà la consegna dei riconoscimenti a partire dalle ore 10.20. Dalle 14.30 la giornata proseguirà con la celebrazione per i 140 anni di Confcommercio Savona.

Pnrr: dove finiscono i fondi europei? L’analisi per regione

pnrr

Facciamo il punto sul Pnrr. Non è interessante monitorare solo quanto (e se) i soldi europei vengono spesi. È istruttivo anche capire come e dove finiscono i miliardi di Bruxelles.

Dai dati resi noti dal Servizio studi della Camera, emerge un aspetto che probabilmente non tutti si attendevano: Lombardia, Lazio e Campania monopolizzano un terzo dei fondi.

La Lombardia vanta 45.690 misure per quasi 16,5 miliardi (il 13% del totale della torta finanziaria), per il 34% concentrati sulla Missione 2: rivoluzione verde e transizione ecologica, una sfida cruciale per il tessuto produttivo. Centro e Sud, cioè Lazio e Campania, impiegano rispettivamente 12,5 e 11,9 miliardi.

In Lazio la parte più grande (2,9 miliardi) è destinata alla Missione 1, tra digitalizzazione, innovazione, cultura e turismo. La Campania punta invece su transizione ecologica e scuola.

La fotografia del Pnrr diviso per regioni accende un faro anche su quella che è la ripartizione dei fondi nelle prime sei Missioni (escluso quella dedicata al RepowerEu).

La Lombardia, per esempio, si aggiudica il 15% delle risorse complessive impegnate per la transizione ecologica (5,6 miliardi su 37,9), ma anche la dote più alta delle Missioni 4 (istruzione e ricerca, 3,8 miliardi), 5 (coesione e inclusione, 1,6 miliardi) e 6 (salute, 2 miliardi).

Al contrario, il Lazio che assorbe il 20% dei fondi dedicati alla digitalizzazione (2,9 miliardi su 14,6), e la Campania è a quota 1,2 miliardi. La rivoluzione verde interessa meno al Centrosud e più al Nord.

Dopo la Lombardia, la transizione green è l’obiettivo di Emilia-Romagna, con progetti per 3,9 miliardi (ben il 47% degli 8,4 miliardi destinati al territorio).

E il Veneto? È al primo posto della Missione 3, infrastrutture per una mobilità sostenibile, con misure per 3,6 miliardi, il 16,5% dei 21,9 miliardi attribuiti al settore e il 34,4% dei fondi nella regione.

A seguire ci sono il Piemonte, con 2,5 miliardi, e la Campania, con 2,2 miliardi. Ma è in Liguria che c’è la maggiore concentrazione di fondi sulle infrastrutture: 2,1 miliardi su 4,9 totali nella regione (il 43,5%). Insomma, un Pnrr in ordine sparso.

di Federico Mombarone

Carenza di manodopera in edilizia: l’integrazione dei lavoratori ghanesi

Carenza di personale
La canicola

In cantiere c’è carenza di manodopera. E questo deficit riguarda anche le mansioni di basso livello, non solo compiti tecnici o di alta specializzazione. Eppure, c’è un esercito di non italiani che potrebbe essere utilizzato nel mondo dell’edilizia.

Lasciamo perdere le polemiche, le dispute e le contrapposizioni della politica. Nei fatti, non deve stupire se ci sono aziende che importano letteralmente manodopera.

Non attraverso l’arruolamento di chi è sbarcato dai gommoni a Lampedusa, ma con una immigrazione regolare e nel rispetto delle regole.

È, per esempio, quanto avvenuto a Bergamo, dove l’azienda di costruzioni e impianti Crs ha assunto operai formati in Ghana.

L’idea è stata tradotta in pratica anche grazie alla presenza in Africa dell’azienda: Crs in Ghana ha realizzato due ospedali, una parte del Parlamento, un campo universitario e ville private.

Tramontati i piani di sviluppo nel Paese africano, l’azienda italiana ha scelto di non rinunciare alla professionalità di addetti che erano già formati.

Anche perché chi ha un’azienda all’estero controllata in Italia, con dipendenti da oltre 24 mesi, può farli immigrare in modo regolare, con un percorso di ulteriore formazione.

Crs, quindi, ha portato in Italia 16 giovani lavoratori, che già in Ghana hanno seguito la prima parte di un percorso di integrazione, tra cui non mancavano gli elementi base dell’italiano.

A Bergamo proseguiranno i due anni di formazione non solo professionale, ma anche linguistica, culturale e sociale.

Gli operai rimarranno a Bergamo per un anno, poi si vedrà chi vuole proseguire. Quello di Bergamo, insomma, sembra un esperimento sociale interessante.

Ma bisogna aggiungere che le coincidenze favorevoli sono abbastanza fuori dall’ordinario: personale già esperto in Africa e possibilità di favorire il processo di integrazione.

Per questo è difficile capire perché un processo di questo tipo non possa essere replicato anche con chi in Italia risiede già: a gennaio 2023 gli stranieri regolari in Italia erano 5,050 milioni, l’8,6% della popolazione totale. E da allora sono aumentati.

di Franco Saro

A EDIT Napoli 2024 con De Marchi Verona

De Marchi Verona a Edit Napoli

All’Archivio di Stato di Napoli artigianato, design d’autore e ricerca d’impresa: è EDIT Napoli, la fiera diretta e curata da Emilia Petruccelli e Domitilla Dardi, giunta quest’anno alla sua sesta edizione.

De Marchi Verona a Edit Napoli

Con oltre 100 espositori e 7 CULT, EDIT Napoli, ha trasformato il capoluogo campano in un itinerario di meraviglie ribadendo il suo ruolo nel palinsesto internazionale degli appuntamenti di settore.

Numen, la raffinata collezione di De Marchi Verona

In questa cornice unica, De Marchi Verona ha presentato l’intenso dialogo tra artigianato e produzione in serie, attualizzando la porcellana, suo materiale eletto, in un percorso di ricerca progettuale sviluppato insieme a Doriana e Massimiliano Fuksas e che ha dato genesi a Numen, una raffinata nuova collezione di superfici da rivestimento in porcellana smaltata per interni ed esterni.

Con un’installazione site specific nell’Atrio dei Marmi dell’Archivio di Stato, De Marchi Verona ha presentato l’eleganza compositiva della collezione Numen: definita da dettagli tridimensionali che richiamano la trama sottile e irregolare delle rocce frastagliate e la bellezza delle pietre erose, Numen è caratterizzata da una meticolosa lavorazione artigianale di altissima qualità della porcellana smaltata.

De Marchi Verona a Edit Napoli

L’idea di Doriana e Massimiliano Fuksas

La collezione Numen è stata ideata da Doriana e Massimiliano Fuksas come una composizione di due diversi elementi che attraverso la loro posa compongono un paesaggio sempre mutevole per texture, colori, finiture e linee sinuose generando inattesi giochi di luci e ombre: un elemento dalla forma quadrata ma non ortogonale e un secondo elemento a croce che crea una dimensione dinamica e tridimensionale, una superficie suggestiva che vuole essere un tributo alla bellezza della natura.

Cadenza di Kejun Li e Maya di Giacomo Totti

In mostra anche Cadenza designata da Kejun Li, in un inedito color bronzo, che unisce precisione matematica e approccio creativo per dare origine a una collezione di rivestimenti in porcellana che omaggia il ritmo musicale.

Cadenza

E Maya superficie in finissima porcellana che si ispira agli stilemi architettonici e ai simboli ancestrali delle civiltà sudamericane, in un gioco di rimandi naturali tra cielo e terra, designata da Giacomo Totti, art director del brand.

Maya

 

Microliving: come rendere vivibile e confortevole una casa di 20 mq

Clei-arredo trasformabile
Dettaglio dell’apertura del Divano Minerva di Clei con sistema trasformabile in letto matrimoniale. Disponibile nella classica versione manuale oppure nella versione con apertura/chiusura motorizzata Power, il movimento automatico è garantito con facilità da una pulsantiera laterale e la sicurezza è assicurata da un rilevamento acustico di ostacoli incassato nel fianco del mobile mediante tecnologia brevettata. Il divano è integrato nella composizione Making Room costituita da due colonne ed elementi sopralzo in finitura laccato Talco. All’apertura, senza rimuovere i cuscini di schienale, la seduta avanza e, con movimento traslatorio, si posiziona sotto al letto. Sulla destra elementi contenitori base in finitura laccato Indio.

I grandi cambiamenti sociali e demografici stanno spingendo soluzioni abitative caratterizzate da metrature sempre più piccole, spesso proposte già arredate in una logica contemporanea e smart. Da qui nasce il concetto di microliving e l’idea di soluzioni d’arredo trasformabili in grado di assicurare la massima praticità e creare spazio dove non c’è.

Un’ulteriore spinta in questa direzione arriva dal recente decreto Salva Casa del 27 luglio 2024, in cui sono stati visionati e riconsiderati alcuni principi delle norme abitative.

Tra le disposizioni, si prevede la possibilità di adattare le normative sulle dimensioni minime delle abitazioni che passano da 28 a 20 metri quadrati per un alloggio monostanza per una persona, mentre il limite scende a 28 metri quadrati per quelle adibite ad uso di due persone.

In questo scenario Clei, azienda nata nel 1963, offre numerose soluzioni di arredo trasformabile. Grazie alle diverse tipologie di sistemi offerti e al sistema d’arredo Making Room, l’azienda crea un universo che alterna funzioni diverse – giorno/notte/ufficio – in modo semplice ed efficace.

Un esempio di ambiente realizzato grazie alle soluzioni trasformabili Clei è un appartamento di 20 metri quadrati realizzato con il sistema di arredo Making Room, che permette di avere un guadagno di metratura percepita di ben 8 metri quadrati, passando così a 28 metri quadrati grazie all’arredo dinamico.

Le proposte di Clei sono rivolte al settore housing, ma non solo e intercettano le esigenze di architetti, interior decorator, contractor, immobiliaristi, imprese edili, nonché di un pubblico privato.

Grazie a prototipazioni e cura dei dettagli e alla cultura di sottoporre ogni prodotto ai processi di certificazione mediante ente preposto, affinché ogni modello sia conforme ai requisiti di sicurezza richiesti dalle norme UNI per i letti a scomparsa, nascono i prodotti distintivi di Clei.

In Polonia la luce naturale è protagonista con i serramenti Fakro

fakro-serramenti

L’architetto Łukasz Weirauch, titolare del brand Luxury House, ha progettato l’abitazione in cui vive come edificio-manifesto della propria attività. Protagonista la luce naturale che, grazie ai serramenti Fakro, può invadere gli ambienti interni per il massimo comfort abitativo.

«Le superfici trasparenti svolgono un ruolo chiave in questo progetto. Quando mia moglie ed io siamo riusciti ad acquistare il terreno dei nostri sogni, ho subito capito che avrei dovuto prevedere numerose aperture vetrate, per godere della bellezza della natura che circonda la casa», spiega l’architetto.

Le grandi porte scorrevoli Fakro Innoview HST rivolte verso il giardino e le finestre verticali Fakro Innoview, distribuite lungo tutte le facciate, aprono costantemente nuove visuali verso il paesaggio e facilitano l’ingresso dei raggi solari.

fakro-serramenti

Anche la copertura è punteggiata da aperture che consentono l’ingresso della luce zenitale: sono infatti state installate le finestre da tetto Fakro FTP-V.

Nelle calde giornate estive, le finestre da tetto Fakro FTP-V possono essere aperte per attivare la ventilazione naturale, permettendo la fuoriuscita dell’aria più calda. Nei periodi più freschi, queste soluzioni consentono invece un ottimale ricambio d’aria.

Le dimensioni e la posizione di tali modelli sono stati accuratamente scelti in modo da poter prolungare sulle falde la scansione delle finestre verticali in facciata.

«Le finestre da tetto FTP-V illuminano la cucina e il corridoio, svolgendo anch’esse un ruolo molto importante per il contenimento dei consumi energetici. Sono infatti esposte verso nord, quindi offrono una notevole illuminazione diffusa durante tutto il giorno, senza che la luce solare penetri direttamente attraverso esse».

fakro-serramenti

I serramenti Fakro

La residenza dell’architetto Weirauch a Młynisko (Polonia) presenta molteplici soluzioni Fakro:

  • diversi modelli di finestre e portefinestre verticali Innoview, con apertura singola e doppia ad anta-ribalta (dimensioni massime 2.500 x 2.500 mm)
  • portefinestre con apertura alzante-scorrevole Innoview HST (5.092 x 2.550 mm)
  • finestre da tetto FTP-V

Finestre e portefinestre Innoview e Innoview HST

fakro-serramentiI telai delle soluzioni Innoview e Innoview HST sono tutti realizzati con legno accuratamente selezionato e trattato per esaltarne le proprietà di resistenza meccanica e all’umidità: essi presentano una superficie perfettamente liscia e senza giunzioni visibili che esalta la luminosità del materiale.

Il rivestimento esterno in alluminio conferisce invece un’ottima durabilità e contribuisce a connotare ulteriormente la personalità contemporanea dell’edificio.

Le grandi dimensioni (fino a 12 metri di larghezza e 2,8 metri di altezza) creano viste panoramiche uniche, favoriscono la penetrazione della luce naturale e facilitano gli spostamenti.

Lo spessore dei profili (92 mm) e le vetrocamere a doppia intercapedine restituiscono prestazioni al top: trasmittanza termica Uw fino a 0,70 W/m2K e insonorizzazione Rw fino a 45 dB.

L’azionamento delle ante avviene senza sforzo ed è estremamente silenzioso. L’impiego di componenti in acciaio di altissima qualità, infine, concorre all’elevata sicurezza antieffrazione (classe RC2 per tutta la struttura del serramento).

Finestre da tetto FTP-V

Fakro FTP-V è invece fra le più classiche finestre da tetto, idonea all’installazione su falde con pendenza compresa fra 15 e 90 gradi.

Le cerniere a metà del battente unico (rotazione 180 gradi) dispongono di un sistema di bloccaggio per agevolare la pulizia della parte esterna dell’anta.

Il telaio è realizzato con legno di pino senza nodi, incollato a strati e impregnato sottovuoto, rifinito con doppia mano di vernice protettiva all’acqua.

fakro-serramenti

Le tecnologie thermoPro (per il contenimento dei consumi energetici) e topSafe (per la sicurezza antieffrazione) sono di serie.

La tenuta agli agenti atmosferici è assicurata da quattro guarnizioni di tenuta, con possibilità di ventilare il locale anche con l’anta completamente chiusa grazie al sistema V40P, che consente un ricambio dell’aria fino a 49 m3/h.

L’impiego della vetrocamera U3 permette alle finestre da tetto FTP-V di raggiungere una trasmittanza termica Uw = 1,3 W/m2K e un isolamento acustico di 32÷35 dB.

 

LA SCHEDA

Tipologia: edificio residenza unifamiliare
Località: Młynisko (Polonia)
Architetto: Łukasz Weirauch
Prodotti: finestre verticali e da tetto Fakro
Modelli: Innoview, Innoview HST, FTP-V
Serramentista: Alando Centrum Okien i Drzwi

I materiali naturali riducono l’impatto ambientale degli edifici

Materiali naturali

È vero che quasi il 40% delle emissioni di Co2 e oltre il 34% dei consumi globali di energia dipendono dagli edifici, ma ci sono anche materiali naturali e sistemi di costruzione che possono invertire lo status quo.

Materiali naturali

Secondo il 2022 Global Status Report for Buildings and Construction dell’Onu, il focus deve essere l’efficienza energetica al ciclo di vita di un edificio, a partire dai materiali con cui è costruito.

E gli esperti che hanno redatto il report indicano anche la strada: l’utilizzo di legno, canapa, scarti e sottoprodotti di filiere alimentari, forestali e tessili, sughero, erba e lana.

Sono questi, cita lo studio, i materiali della nuova edilizia, assieme all’assemblaggio in cantiere o lo stampaggio in 3D direttamente in cantiere.

Materiali naturali green e nuovi metodi di produzione servono per abbassare o cancellare l’impronta ecologica di un immobile.

A partire dalla produzione di Co2, uno degli elementi principali da considerare: materiali di origine naturale o vegetale, estratti o lavorati a bassa intensità di energia, riciclati, meglio se a chilometro zero, sono gli ingredienti di un’edilizia a basso tasso di anidride carbonica.

E non si tratta di un principio generale: per classificare gli edifici è stato introdotto Level(s), un modello di analisi del life cycle assessment, che servirà a dare una pagella agli edifici che ne testimoni la sostenibilità e prestazione energetica.

Si tratta, in sostanza, dei parametri già presenti nella direttiva europea Case green (Epbd IV) e nei Cam (Criteri ambientali minimi) indispensabili in Italia per gli appalti pubblici.

Manca, però, una normativa adeguata o, per meglio dire, orientata in senso green: in Italia l’unico materiale strutturale verde riconosciuto dalla legge al pari calcestruzzo, acciaio o laterizio è il legno.

Considerato ormai comunemente come un materiale sostenibile e perfettamente compatibile con la moderna architettura, deve però ancora trovare un riscontro progettuale adeguato.

Cioè, non ci sono abbastanza architetti e ingegneri capaci di progettare con il legno: errori in fase di ideazione ed esecuzione possono tradursi in problemi costruttivi gravi, specie sulla durabilità.

Inoltre, il legno deve provenire da foreste certificate e da filiere controllate per non diventare esso stesso un elemento di perturbazione dell’ambiente, senza contare che la maggior parte di materia prima è importata da Paesi come Austria, Nord Europa e, fino a un paio di anni fa, dalla Russia.

Un ostacolo da non sottovalutare se aumentasse il numero di case costruite in legno. In ogni caso, esistono marchi come Pefc o Fsc che garantiscono la sostenibilità del materiale.

Il legno, inoltre, secondo gli esperti per concorrere alla realizzazione di un edificio davvero green va abbinato a materiali come fibra di legno, sughero, isolanti vegetali e finiture traspiranti e a base di calce o argilla.

La canapa, per esempio, è usata come isolante o per tamponamenti e tramezzi: si coltiva con poca acqua, assorbe molta Co2, cresce velocemente anche in climi mediterranei, con più raccolti in un anno: è, insomma, un materiale green e perfettamente compatibile con una filiera pienamente sostenibile.

di Paolo Caliari

Vetrate panoramiche scorrevoli senza profili verticali

G71-Sky-bt-glass

G71 Sky è l’evoluzione del sistema tutto vetro scorrevole di BT Glass che consente di avere vetrate panoramiche senza profili verticali e angoli panoramici fissi in vetro con incontro a 90 gradi, per una vista senza limiti.

Posizionato all’esterno della pergola bioclimatica R608 Pergosky, questa soluzione offre per un gradevole effetto “house of glass”. 

Facile e veloce da montare, senza la necessità di opere murarie, consente l’installazione del sistema in vetro con aperture centrali se la pergola è autoportante, o la possibilità di aperture laterali se la pergola è addossata alla parete.

G71-Sky-bt-glass

«Il sistema G71 Sky è stato progettato per rispondere alle esigenze di chi cerca non solo prestazioni elevate, ma anche un design che si integri armoniosamente con ogni tipo di ambiente. Le linee pulite si adattano perfettamente agli spazi abitativi, offrendo una sensazione di ampiezza e leggerezza», commenta Riccardo Leoni, responsabile tecnico di BT Glass.

«In linea con il nostro impegno verso la sostenibilità, il sistema G71 Sky è realizzato con materiali eco-compatibili, rendendo il prodotto non solo una scelta estetica, ma anche ecologicamente consapevole.

Inoltre, la sua progettazione innovativa permette di creare spazi outdoor da vivere tutto l’anno, offrendo comfort e bellezza in ogni stagione e trasformando l’ambiente esterno in un’estensione accogliente e sostenibile della propria casa».

Grazie all’impiego delle più avanzate tecnologie del vetro, il G71 Sky di BT Glass, la struttura permette una gestione ottimale della luce naturale, contribuendo a migliorare il comfort abitativo.

G71 Sky è disponibile in diverse dimensioni e configurazioni, offrendo soluzioni su misura per ogni esigenza. 

Il grafene entra nell’edilizia riducendo anche le bollette

Grafene

Il brevetto della start-up italiana Esananotech consente di realizzare nuovi pannelli radianti grazie al grafene che consumano il 50-60% meno di quelli in circolazione. E il ministero delle Imprese li considera una soluzione per gli appalti pubblici. E non solo.

Perchè il grafene

Paglia, canapa, legno e grafene. Tra le soluzioni green per l’edilizia ne spunta una, a sorpresa, che è un’icona della tecnologia avanzata. Con in più un’impronta tutta italiana.

Tecnicamente il grafene è un allotropo del carbonio costituito da un singolo strato di atomi arrangiati in un reticolo esagonale.

Un allotropo è la caratteristica che indica la proprietà di alcune sostanze chimiche di esistere in diverse forme, ma con atomi che appartengono allo stesso elemento chimico.

La parola grafene è parente di grafite, materiale conosciuto da secoli e utilizzato anche per le mine delle matite.

Nel grafene, però, ogni atomo di carbonio è connesso ai tre contigui in modo diverso. Risultato: quella di grafene è una delle molecole più conduttive conosciute.

Inoltre, ha una resistenza simile a quella del diamante e allo stesso tempo la flessibilità di una plastica.

La prima strada di grafene

Finora il grafene è stato utilizzato per i più svariati impieghi: dall’elettronica alla desalinizzazione, dalle racchette da tennis alla rilevazione delle molecole di gas.

Ma nel 2019 a Bergamo è stata realizzata la prima strada italiana a base di grafene, sfruttando il rifacimento di una carreggiata preesistente.

Il tratto di strada è lungo circa 1 chilometro ed è costituito da un supermodificante a base di grafene, che permette di aumentare notevolmente la vita utile dell’opera, mischiato ad una plastica dura e malleabile.

Grafene

Applicazioni in edilizia

Ora, però, questo materiale entra ufficialmente anche nel mondo dell’edilizia con un passaporto green fornito dal ministero delle Imprese e del made in Italy, che è pronto a inserirlo nel programma degli appalti d’innovazione.

L’aspetto green deriva dal fatto che con il suo utilizzo è stimato un risparmio nell’ordine del 50-60% del consumo energetico, grazie al brevetto di una start-up italiana, Esananotech.

La soluzione è stata sviluppata in partnership tra l’azienda e l’Università di Parma con una serie di sperimentazioni sulla produzione di grafene dal ciclo di recupero delle materie plastiche.

Il risultato ha fatto entrare il grafene nel mondo delle costruzioni, come una delle soluzioni per raggiungere gli obiettivi posti dalla direttiva europea Case green (Epbd, Energy Performance of Building Directive), a cominciare dalla sua applicazione per gli immobili pubblici.

Più precisamente, la soluzione prevede che il grafene possa essere utilizzato per nuovi pannelli radianti a basso consumo: per questo può entrare anche nelle gare pubbliche partendo da Smarter Italy, il programma di appalti d’innovazione attuato dall’Agenzia per l’Italia digitale e finanziato dal governo.

Ma, oltre che per i pannelli radianti, sistemi di riscaldamento che utilizzano il calore proveniente da tubazioni collocate dietro le superfici dell’ambiente da riscaldare, il ministero delle Imprese pensa all’impiego del grafene anche per diminuire le dimensioni o aumentare la potenza delle batterie rispetto a quelle odierne al litio, utilizzate nelle automobili, ma anche in quelle di accumulo utilizzate negli edifici assieme ai pannelli fotovoltaici.

Pannelli radianti

Direttiva case green

In questo modo il brevetto sviluppato da Esananotech in campo immobiliare può essere utilizzato per raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico fissati dalla direttiva europea, che prevede un miglioramento di due classi per il 16% del parco immobiliare italiano più energivoro entro il 2030.

E, secondo i calcoli del Mimit, i pannelli radianti realizzati in grafene e alimentati da energia elettrica, magari prodotta dai raggi solari, possono abbattere la spesa per la bolletta.

Grazie alla tecnologia sviluppata, basta una minima quota di grafene per consentire a un pannello di nuova generazione di riscaldare gli ambienti, e con bassi consumi di energia elettrica, evitando altri interventi infrastrutturali.

I consumi energetici, in base ai primi calcoli, potrebbero scendere nell’ordine del 50-60%: un risultato che supera di gran lunga i parametri della direttiva europea, con un costo per fornitura e posa ridotto di dieci volte, oltre a un risparmio notevole sulla bolletta.

Vantaggi e ostacoli

I pannelli radianti sono un dispositivo che può essere installato a pavimento, a parete o sul soffitto.
 
Sul pavimento funzionano con la circolazione di acqua calda a bassa (30-35 gradi) in un circuito chiuso, che si sviluppa coprendo una superficie radiante molto elevata, oppure con energia elettrica e cavi scaldanti.
 
I pannelli radianti a soffitto, invece, sono in genere costituiti da moduli metallici o in cartongesso di varia forma: sono pannelli a vista al di sopra (o all’interno) dei quali è installato il tubo.
 
La maggior parte dei sistemi a pavimento sono posati con uno strato di massetto sopra per creare una superficie piana e regolare su cui posare il pavimento.
 
Negli impianti senza massetto la serpentina di tubazioni è rivestita di solito con uno speciale foglio di alluminio, che aiuta il calore a propagarsi in maniera più uniforme su tutta la superficie del pavimento.
 
I pannelli radianti vantano, secondo gli esperti, minori costi di esercizio sul funzionamento, rispetto a sistemi tradizionali, non hanno necessità di caldaia o canna fumaria, né di tubazioni e di manutenzione.
 
Resta però il nodo del costo dell’elettricità, oltre a una certa complessità nella progettazione e nella realizzazione dell’impianto.
 
Un sistema a pannelli radianti, inoltre, deve funzionare giorno e notte per raggiungere l’efficienza necessaria e il risparmio energetico si ottiene solo se i locali sono occupati nell’intero arco della giornata, come nel caso di ospedali e case di riposo.
 
L’utilizzo del grafene, che consentirebbe di abbattere il costo del 50-60%, potrebbe però superare questo gap.

di Paolo Caliari

Deus festeggia 20 anni e inaugura il Comitato Sviluppo

deus-20-anni

Il Consorzio Deus compie vent’anni. A festeggiare l’anniversario, in una serata unica nella cornice della Fornace di Sammontana a Montelupo Fiorentino (Firenze), si sono riunite le rivendite del consorzio insieme al presidente Thomas Kerschbaumer, i membri del consiglio di amministrazione e della commissione tecnica, i partner della produzione e dei media.

«Il ventennale Deus non è solo un traguardo ma anche e soprattutto un punto di partenza: progettiamo, giorno dopo giorno, la crescita mettendo in campo tutte le attività necessarie per costruire il nostro futuro», scrivono dal consorzio.

Quella di Montelupo Fiorentino è la prima di una serie di appuntamenti annuali che Deus ha deciso di inaugurare lungo tutto lo Stivale per dare spazio alle varie realtà territoriali che ne compongono l’anima.

«Sono stati vent’anni di lavoro, di esperienza, di discussioni, di compromessi ma soprattutto di successi, di sfide superate e di traguardi raggiunti», ha commentato sul palco dell’evento Thomas Kerschbaumer, presidente del Deus.

 

deus-20-anni

«Il fatto che un rapporto professionale duri vent’anni non è da poco. Non è stato sempre facile, però ci siamo riusciti e sono sicuro che lo faremo anche in futuro. Per far questo ci vogliono tante persone che credono nel progetto, che fanno un lavoro di squadra con una fiducia reciproca».

A seguire è intervenuto Valerio Lermini, componente del Consiglio di Amministrazione, in Deus fin dagli esordi: «Vent’anni fa eravamo un gruppo di pionieri, di gente che sognava. Abbiamo creato questo “gruppo dei gruppi” che molti vedevano con scetticismo.

Valerio-lermini-deus

Noi stessi avevamo dei dubbi perché stavamo creando qualcosa di inedito in Italia. Siamo partiti spinti dall’amicizia, dalla stima reciproca e dalla voglia di creare qualcosa di nuovo, e con un po’ d’orgoglio posso dire che ci siamo riusciti, pur tra mille difficoltà che abbiamo sempre superato brillantemente.

C’è stata la crisi del 2008 che è durata quasi 10 anni, la pandemia, il superbonus; oggi dobbiamo fare i conti con un mercato che si sta assestando, che si sta normalizzando. Credo che la vita di gruppo serva anche a portare qualcosa di proprio perché diventi patrimonio di tutti e viceversa, in gruppo si superano meglio sia le difficoltà sia i momenti belli».

Deus Awards 2024

L’evento è proseguito con la consegna dei premi ai partner storici del consorzio Deus: Eclisse, Fassa Bortolo, Industrie Cotto Possagno, Kerakoll, Laterlite, Aliaxis Redi e Xella. Durante l’evento YouTrade è stata premiata in qualità di media partner.

Riconoscimenti sono stati assegnati anche alla commissione tecnica «il nostro fiore all’occhiello», ha dichiarato Kerschbaumer.

Sul palco sono saliti Pietro Piva, consigliere Deus e coordinatore della commissione tecnica, insieme a Stefano Francucci e Claudia Vallone di Gruppo Area De, Andrea Biagioni, Francesco Gostoli e Damiano Secchiaroli di Edilya Consortile, Genziana Carpena di Edilgroup, Carlo Finarelli del Gruppo Gde, Claudio Tempestini di Gruppo Gef, Martin Barbieri di Tophaus, Antonino Rizzo di Gruppo Uniedil, Martino Novello di Gruppo Stea, Alessia Bernardini di Gruppo Coried Rete d’impresa.

Nasce il Comitato Sviluppo Deus 

Tra le novità annunciate durante la serata l’istituzione all’interno del Deus del Comitato Sviluppo. A spiegarne l’essenza i due consiglieri del Cda, Carmela De Masi e Remo Pieretti.

«L’idea del Comitato Sviluppo è nata quattro anni fa», ha spiegato De Masi. «Deus prima era semplicemente un gruppo di gruppi, poi si è aperto a tutti i punti vendita appartenenti al consorzio. Si è deciso di fare questo grande passaggio proprio per valorizzare quel concetto di imprenditoria diffusa che io credo sia la base della ricchezza italiana».

Secondo la consigliera è dall’imprenditoria diffusa che possono nascere intuizioni e innovazioni, risposte nuove ai bisogni, visioni del futuro. Soprattutto è nel legame tra impresa e territorio che si consolida la ricchezza, che non è semplicemente da considerare in termini monetari, ma anche come relazioni, costruzioni di reti, di cultura comune, di rapporti di solidarietà.

«Nel suo piccolo Deus vuole partire da questa imprenditoria diffusa chiedendo ai rivenditori consigli, pensieri, case history, per individuare nuove procedure e sviluppare nuove intuizioni».

A queste parole, Remo Pieretti ha aggiunto: «Anche nella differenza, la diversità è la nostra forza. Invitiamo tutti coloro che abbiano idee e consigli a scrivere nel form online sul sito del Deus, non solo con proposte per il gruppo d’acquisto ma anche con consigli su servizi utili a tutti».

Progetto Gate Central a Milano realizzato con il sistema costruttivo completo Ytong

Gate Central Milano vista area

Gate Central è un complesso abitativo esclusivo che sorge nel quartiere di Porta Ticinese a Milano, proprio di fronte alle Colonne di San Lorenzo che incorniciano la piazza su cui si affaccia l’omonima Basilica.

Si tratta di contesto urbanistico unico, a pochi passi dal centro di Milano, dove storia e cultura si fondono con il design e uno stile di vita contemporaneo, caratterizzato al tempo stesso dalla vivacità dei locali, dal fascino dei monumenti storici e dalla tranquillità di ampie aree verdi.

Il progetto Gate Central

La palazzina di 4 piani fuori terra e due piani interrati si contraddistingue per la tecnologia costruttiva, l’elevato grado di innovazione e risparmio energetico (Classe energetica A).

I progettisti hanno concepito la facciata affinché si armonizzasse perfettamente con il meraviglioso contesto circostante e le unità abitative, di diverse dimensioni – bilocali, trilocali e plurilocali – puntano decisamente sulla scelta materiali di qualità, impianti di ultima generazione e finiture di pregio, in modo da offrire comfort e bellezza a chi le abiterà.

Per il primo piano interrato e il piano terra è prevista una destinazione commerciale, dal primo al terzo piano gli ambienti abitativi accoglieranno gli spazi residenziali mentre al secondo piano interrato trovano posto le autorimesse a servizio dell’immobile.

Il Sistema Costruttivo di Ytong

Per la realizzazione di Gate Central i progettisti hanno scelto il sistema costruttivo completo Ytong, utilizzato nelle sue declinazioni sia per l’involucro esterno che per le tramezze interne.

Ytong è un materiale da costruzione al tempo stesso leggero e resistente, con naturali proprietà termoisolanti, traspiranti e di resistenza al fuoco (euroclasse A1 incombustibile) che lo rendono unico.

I blocchi e le tavelle Ytong di Xella in calcestruzzo aerato autoclavato sono prodotti con materie prime naturali mediante processi produttivi sostenibili come documentato nel recente Report ESG del Gruppo Xella.

Il sistema Ytong permette di realizzare pareti di tamponamento esterne altamente traspiranti e perfettamente isolate, rispondendo ai requisiti dei più noti protocolli di certificazione di sostenibilità e soddisfacendo elevati parametri di efficienza energetica.

Il sistema costruttivo si completa con il ciclo specifico di malte collanti, intonaci e finiture della gamma Ytong, coerenti per composizione e complementari per caratteristiche, permettendo di ottenere le migliori performance.

“Ci siamo affidati al sistema costruttivo Ytong per il progetto Gate Central – spiega l’arch. Luca Petrone – Founder di Boffa Petrone & Partners – perché crediamo nella sua affidabilità, efficienza e sostenibilità. La sua combinazione di resistenza, isolamento termico e acustico lo rende ideale per garantire la qualità e la durabilità delle nostre costruzioni. 

Ytong è un’ottima scelta anche in ambito cantieristico perché, grazie alla sua struttura porosa, i blocchi offrono un’elevata leggerezza garantendo contemporaneamente un’eccellente solidità e resistenza meccanica. Questo si traduce in un’estrema maneggevolezza e lavorabilità in cantiere, oltre che in una maggiore facilità di taglio. Siamo convinti che con Ytong stiamo realizzando un edificio che soddisferà pienamente le esigenze dei nostri clienti, offrendo loro comfort abitativo e sicurezza a lungo termine.” 


Progetto: Gate Central
Ubicazione: Milano
Committente: Gate Central S.p.A.
Progetto: ACPV ARCHITECTS Antonio Citterio Patricia Viel – Milano
Progettazione architettonica e Direzione Lavori: Boffa Petrone & Partners – Arch. Luca Sabino, Petrone – Torino, Milano
Impresa di costruzione: Building Spa – Torino
Posa murature: Cfm Costruzioni, Varese
Prodotti Xella utilizzati: Blocco Ytong Climagold – Tramezza Ytong Y-Acu

CLIK KIT: la soluzione versatile per montare e smontare strutture in legno

Come semplificare il montaggio e lo smontaggio di piccole e medie strutture in legno come gazebi, pergole e arredi da esterno?

CLIK KIT di HOLZ TECHNIC è la soluzione ideale: con il connettore CLIK, le viti per il fissaggio LBSEVO e il fermo LOCK STOP, hai tutto quello che ti serve. Il set è disponibile in tre versioni, con misure diverse che ben si adattano ai formati standard degli arredi da giardino.

  

Come funziona CLIK KIT

CLIK KIT è un sistema innovativo che semplifica notevolmente il montaggio e lo smontaggio di strutture in legno. Si basa su tre componenti principali:

  • Connettore CLIK: è il cuore del sistema. Permette di unire tra loro le travi di legno in modo rapido e sicuro. Il connettore può essere montato a vista o a scomparsa, a seconda dell’effetto estetico desiderato.
  • Viti LBSEVO: queste viti a testa tonda per piastre servono per fissare il connettore alle travi di legno.
  • Fermo LOCK STOP: garantisce un bloccaggio sicuro del connettore nell’installazione a vista.

L’installazione è semplice e rapida, si raccomanda di seguire le istruzioni indicate nella scheda di montaggio scaricabile dal sito di HOLZ TECHNIC.

I vantaggi di CLIK KIT

  • Facilità di montaggio: l’assemblaggio di piccole e medie strutture è rapido.
  • Versatilità: CLIK KIT può essere utilizzato per realizzare una vasta gamma di strutture, dai gazebo alle pergole, fino a pannelli divisori e fioriere.
  • Resistenza: i materiali utilizzati e il sistema di fissaggio garantiscono una grande resistenza e durata nel tempo.
  • Estetica: il design del connettore permette di ottenere un risultato finale pulito ed elegante.

Applicazioni di Clik Kit

Facili da installare e versatili nell’uso, i kit si prestano a numerose applicazioni:

  1. Gazebo e arredi da esterno: la possibilità di montare il connettore a vista o a scomparsa, con un’unica tipologia di vite, permette un’installazione rapida e un’estetica curata.
  2. Strutture temporanee stagionali: il kit è un ottimo strumento per piccole strutture che devono essere smontate e rimontate con la bella stagione. La semplicità di fissaggio riduce i tempi di lavoro e garantisce sicurezza.
  3. Prefabbricati leggeri: utilizzabile con travi di sezione ridotta, il CLIK KIT offre una soluzione resistente e discreta, ideale per strutture leggere in legno.

Ogni kit contiene viti LBSEVO per esterni, assicurando un montaggio preciso e resistenza agli agenti atmosferici.

Info e contatti su holztechnic.com

Youtrade News: le espansioni ed acquisizioni edili del 2024

Acquisizioni edili ed espansione

YouTrade News è la rubrica sugli aggiornamenti sulle ultime acquisizioni edili e partnership nel settore edile.

Scopri quali aziende stanno unendo le forze per affrontare le sfide del mercato e quali sono le nuove opportunità che si stanno creando.

1Fassi acquisisce Bavaria Fahrzeugbau

Il gruppo internazionale Fassi, che opera in diversi ambiti del trasporto e del sollevamento con diverse aziende, tra cui la controllata Fassi Gru, ha acquistato recentemente Bavaria Fahrzeugbau.

Il gruppo di aziende multinazionale guidato dall’omonimo costruttore italiano di Gru Articolate con sede ad Albino (Bergamo), ha confermato l’intenzione di voler proseguire l’attività dell’azienda situata in Franconia settentrionale (Germania) nel settore della costruzione dei veicoli speciali.

Bavaria Fahrzeugbau nasce dalla fusione delle aziende Albert Fahrzeugbau, Zanner Fahrzeugbau e Nüsslein Michael Fahrzeugaufbauten.

Con circa 130 dipendenti, questa realtà industriale rappresenta uno dei principali fornitori di soluzioni di carrozzeria personalizzate per veicoli commerciali e pesanti, pensate per diversi ambiti: dall’idraulica ai veicoli refrigerati, dai cassoni ribaltabili alle gru articolate per autocarro e non solo.

Giovanni Fassi, amministratore delegato di Fassi Gru, sottolineando la crescita del marchio italiano nel mercato tedesco grazie alla propria rete distributiva, ha evidenziato le affinità che lega il suo gruppo con queste nuove realtà manifatturiere tedesche.

In tutte le aziende l’intero ciclo produttivo, dalla lamiera alla carrozzeria o alla gru finita, è realizzato completamente internamente per garantire la massima qualità del prodotto. L’obiettivo di questo investimento è quello di ottenere una più solida posizione di leadership nel mercato tedesco.

2Mittel acquisisce Ceramica Catalano

Mittel (merchant bank focalizzata su investimenti di maggioranza in piccole e medie imprese italiane) acquisisce Ceramica Catalano e rafforza il suo Italian Bathroom Design (Ibd), che ha il centro produttivo a Civita Castellana (Viterbo).

Il gruppo controlla già Ceramica Cielo, Galassia e Disegno Ceramica. Mittel ha sottoscritto, tramite Ibd, un contratto preliminare vincolante di acquisto del 100% delle quote dell’azienda per 92 milioni di euro.

Ceramica Catalano, attiva nell’arredobagno dal 1967 e con base a Fabrica di Roma (Viterbo), nel 2023 ha fatturato di 48,6 milioni di euro, con un ebitda di circa 13 milioni e un utile di poco inferiore a 8,5 milioni.

È presente in oltre 60 Paesi ed esporta circa il 65% della produzione. Ibd controlla ora avere quattro stabilimenti per una superficie di 200 metri quadrati e una capacità produttiva di 1,1 milioni di pezzi l’anno, a cui si aggiungono i commercializzati.

3Il gruppo Mollo acquisisce Albatros

Il Gruppo Mollo acquisisce Albatros, azienda con sede a Poncarale (Brescia), nata 20 anni fa dall’unione di aziende nel campo del noleggio e dell’assistenza tecnica.

Grazie a questa operazione, il Gruppo piemontese, guidato dai fratelli Mauro e Roberto Mollo, rafforza ulteriormente la propria presenza nel bresciano, un’area in cui è già presente con i centri di Castegnato e Rezzato.

Albatros è radicata nel suo territorio: l’azienda è specializzata nel noleggio di piattaforme professionali per il sollevamento ed eroga sia noleggio a freddo, fornendo cioè la sola attrezzatura, sia a caldo, con operatore abilitato.

«Accogliamo con entusiasmo Albatros e i suoi collaboratori nel nostro gruppo: siamo certi che insieme potremo sviluppare importanti sinergie e incrementare le competenze reciproche, con l’obiettivo di migliorare continuamente il servizio ai nostri clienti e raggiungere traguardi sempre più ambiziosi», commenta Mauro Mollo, presidente del Gruppo Mollo.

Albatros potrà ora contare sulla struttura solida e affidabile di Mollo, e offrire ai suoi clienti una rete capillare di 60 centri noleggio operativi in Italia, una gamma di attrezzature e servizi ampia e di qualità, unitamente a soluzioni digitali di prim’ordine.

Stefano Guerzoni CEO 2High Roberto Brovazzo DG Schüco Italia
Stefano Guerzoni CEO 2High | Roberto Brovazzo DG Schüco Italia

4Schüco Italia acquisisce 2High

Schüco Italia acquisisce l’89,42% delle quote di 2High, società operante nelle manutenzioni e nell’assistenza post-vendita degli involucri degli edifici di grandi dimensioni, con una particolare specializzazione nelle costruzioni che si sviluppano in altezza.

«Siamo molto soddisfatti di poter aggiungere l’esperienza e le capacità di 2High ai nostri asset aziendali, certi che contribuiranno a rafforzare il nostro modello di business e la nostra posizione sul mercato», commenta Roberto Brovazzo, direttore generale di Schüco Italia.

«Grazie alle competenze distintive di 2High, forniremo ai nostri partner un nuovo determinante servizio distintivo che va a completare l’ultimo elemento della catena del valore nel processo di fornitura dei nostri serramenti: dalla prevendita alla progettazione, al supporto nella fase di costruzione e, d’ora in poi, alla fase del post-vendita che rappresenta un punto di debolezza, in quanto non sempre viene garantita in modo soddisfacente».

Da sinistra Marco Masetti, Guido Greco e Mr. Yang
Da sinistra Marco Masetti, Guido Greco e Mr. Yang

5Fervi apre in Cina

Qingdao Fervi International Trading è la nuova società di Fervi Group con sede nell’omonima città portuale cinese, un punto strategico per migliorare logistica e go-to-market puntando sull’internazionalizzazione del Gruppo.

L’azienda ha ampliato la propria rete internazionale inaugurando una nuova sede a Qingdao, una delle città portuali economicamente più rilevanti della Cina, snodo logistico internazionale strategico a cui anche le altre aziende del Gruppo (Rivit, Vogel Germany, Riflex Abrasives, Sitges SL) possono fare riferimento per sviluppare e accelerare le attività quotidiane con tutti i partner del sud-est asiatico.

L’apertura di una società in Cina, controllata al 100% dalla capogruppo Fervi, consolida dunque il processo di internazionalizzazione del Gruppo, aggiungendo una sede cinese ai due uffici esteri di Rivit in India e Marocco, alla sede centrale di Vogel in Germania e alla sede centrale spagnola di Sitges SL, offrendo un punto di riferimento di rilevanza strategica a tutte le attività delle aziende del Gruppo, soprattutto per quanto riguarda la logistica, il controllo qualità, le certificazioni e gli adeguamenti normativi e burocratici prima che i prodotti arrivino sul mercato, migliorando in questo modo tutta la gestione della filiera, dalla progettazione allo scouting fino ad arrivare all’introduzione sul mercato.

«L’apertura della Qingdao Fervi International Trading è per noi un passo necessario e fondamentale che consolida la dimensione internazionale di un Gruppo come il nostro che opera in oltre 50 Paesi.

L’apertura in Cina risulta infatti strategica per velocizzare e facilitare le operazioni di controllo delle merci che partono da questa area, semplificando tutte le procedure doganali e di relazione con il nostro network di partner internazionali.

In questo modo avremo la possibilità di alzare ulteriormente i nostri standard di servizio e qualità della nostra offerta, rendendo ancora più fluido il go-to-market di tutti i prodotti dei nostri marchi, a beneficio della catena commerciale e degli utenti finali», ha commentato Guido Greco, amministratore delegato di Fervi Group.

Celle fotovoltaiche senza griglie frontali Aiko: casi di studio nel mondo

aiko

Nel 2021 AIKO ha introdotto le celle fotovoltaiche al silicio monocristallino ABC (All-Back Contact) senza griglie frontali. Nel 2023 AIKO Zhuhai ha avviato una linea di produzione di celle e moduli ABC da 10 GWp, sancendo il vero ingresso del settore nella produzione su larga scala della tecnologia ABC n-type.

Il modulo ABC è per sua natura progettato per ottenere un’elevata efficienza, con una resa energetica superiore del 6%-10% rispetto al modulo TOPCon a parità di superficie.

Grazie all’ ottimizzazione dell’ombreggiatura parziale, a migliori coefficienti di temperatura e a tassi di degradazione più bassi, la tecnologia ABC garantisce una maggiore resa energetica per Watt.

Con un numero sempre maggiore di installazioni in diversi contesti a livello mondiale, i moduli AIKO ABC dimostrano di offrire prestazioni migliori in termini di potenza, dando un esempio concreto delle loro capacità.

Grazie alla disponibilità di sempre maggiori dati provenienti da test effettuati in tutto il mondo, i moduli ABC di AIKO dimostrano una produzione di energia al top rispetto alle altre soluzioni presenti sul mercato.

Con incrementi di potenza sempre costanti, i moduli AIKO ABC ad alta efficienza continuano a offrire un valore aggiunto e a migliorare significativamente i rendimenti dei clienti durante il ciclo di vita di un impianto fotovoltaico.

Fotovoltaico Aiko: casi di studio reali nel mondo 

Yinchuan, Ningxia (Cina)

aiko

  • Posizione: Longitudine 106°16′ E, Latitudine 38°27′ N
  • Installazione: 12 moduli bifacciali doppio vetro AIKO ABC (630Wp ciascuno) e 14 moduli TOPCon (590Wp ciascuno) installati sul tetto del Ningxia Electric Power Design Institute Co. Le due tipologie di moduli sono state fissate alla stessa angolazione e parzialmente ombreggiate in determinate ore del giorno.
  • Prestazioni: Per un periodo di 84 giorni, i moduli AIKO ABC hanno ottenuto risultati migliori e hanno prodotto il 9,55% in più di elettricità per kilowatt rispetto ai moduli TOPCon.
Tipo ABC TOPCon
Produzione di energia per kWp [kWh] 364,37 332,60
Incremento del rendimento energetico 9,55% riferimento

 

aiko

 

Zhanjiang, Guangdong (Cina)

aiko

  • Posizione: Longitudine 109°40′ E, Latitudine 21°14′ N
  • Clima: Clima monsonico tropicale
  • Installazione: Confronto tra i moduli ABC a doppio vetro da 635Wp e i moduli TOPCon a doppio vetro da 570Wp in condizioni di pieno sole e ombra.
  • Prestazioni: In pieno sole, i moduli ABC hanno ottenuto una produzione di energia per kilowatt superiore dell’1,95% nel periodo in cui è stato effettuato il test.
Tipo ABC doppio vetro 635Wp TOPCon doppio vetro 570Wp Vantaggio
Produzione di energia per kWp [kWh] 34,60 33,94 1,95%
Produzione cumulativa di energia [kWh] 263,64 232,13 13,57%

 

aiko 

Inoltre, in un altro test in cui era presente l’ombreggiatura degli alberi, i moduli ABC hanno dimostrato un notevole incremento del 12,04% nella produzione di energia per kilowatt rispetto ai moduli TOPCon.

 

Tipo ABC doppio vetro 635Wp TOPCon doppio vetro 570Wp Vantaggio
Produzione di energia per kWp [kWh] 10,54 9,41 12,04%
Produzione cumulativa di energia [kWh] 80,33 64,36 24,81%

 

aiko

 

Zhuhai, Guangdong (Cina)

aiko

  • Posizione: Longitudine 113°34′ E, Latitudine 22°16′ N
  • Clima: Clima tropicale monsonico marino
  • Installazione: Sono stati condotti due test

Test 1: Confronto tra i moduli ABC monovetro da 600Wp e i moduli TOPCon monovetro da 580Wp installati con un’inclinazione di 3° e un accumulo di polvere sui bordi corti.

  • Prestazioni 1: i moduli ABC hanno generato il 4,94% in più di elettricità per kilowatt.
Tipo ABC monovetro 600Wp TOPCon monovetro 580Wp Vantaggio
Produzione di energia per kWp [kWh] 46,55 44,35 4,94%
Produzione cumulativa di energia [kWh] 27,93 25,92 7,75%

 

aiko

Test 2: Ė stata messa a confronto la produzione effettiva di energia in condizioni di ombreggiamento dinamico che simulano le ombre dei camini.

  • Prestazioni 2: i moduli ABC hanno mostrato un incredibile aumento del 50,72% nella produzione di energia per kilowatt rispetto ai moduli TOPCon.
Tipo ABC monovetro 600Wp TOPCon monovetro 580Wp Vantaggio
Produzione di energia per kWp [kWh] 45,27 30,03 50,72%
Produzione cumulative di energia [kWh] 27,24 17,53 55,36% 

 

aiko

 

Giappone

aiko

  • Installazione: Test sui moduli ABC a 54 celle confrontati con i moduli TOPCon per un periodo di 72 giorni in un ambiente non ombreggiato.
  • Prestazioni: I moduli ABC hanno ottenuto una produzione di energia per kilowatt superiore del 2,6%.

aiko