Villetta a Valverde (Catania). La facciata è realizzata con Röfix Designputz, applicato in modo da ottenere l'effetto Kreativ Stripes
Il carattere distintivo di un edificio, il gusto particolare del committente o la cifra stilistica di un architetto possono manifestarsi nella realizzazione di facciate impeccabili e personalizzabili grazie all’ampia gamma di intonaci decorativi Röfix.
I numerosi materiali ad alto contenuto tecnico, con la possibilità di spaziare tra effetti e texture diversi, rendono la scelta del design in facciata potenzialmente infinita, con combinazioni classiche, moderne, ma anche insolite e artistiche.
Il punto d’incontro sono tridimensionalità e sensazioni tattili che caratterizzano superfici uniche, impreziosite dal carattere materico e decorativo dei prodotti utilizzati. Questo permette di creare edifici e facciate dalla personalità ben definita e ricercata.
Un esempio è il progetto di edilizia residenziale realizzato dall’architetto Giorgio Antonio Potenza in località Valverde, in provincia di Catania.
Per impreziosire la facciata è stato utilizzato l’intonaco Röfix Designputz, applicato in modo da ottenere l’effetto di texture Kreativ Stripes.
Rivestimento minerale speciale a base Nhl, Röfix Designputz è una malta per intonaco fine miscelata in fabbrica secondo En 998-1: idrofobizzato, modellabile, è ideale per realizzare finiture con tecnica di rigatura grossa e fine, effetti a rilievo, fratazzati, spatolati e tante altre tecniche di strutturazione superficiale.
Idoneo per sistemi di isolamento termico per esterni, nonché per facciate e superfici interne, si applica su intonaci di fondo e pannelli pretrattati (per esempio, in cartongesso).
Röfix Kreativ
Röfix Kreativ è una vasta gamma di effetti e finiture decorative per esterni che si adatta alla visione creativa del progettista, con possibilità quasi infinite.
I prodotti Röfix e le diverse modalità di applicazione vengono proposti in combinazioni ad hoc, secondo le specifiche esigenze creative, così da vestire qualsiasi facciata, anche con presenza di sistemi di isolamento termico a cappotto.
Il modulo antiriflesso e ultraleggero Nebular di AIKO è stato selezionato per il programma di incentivi 2024 del Governo Metropolitano di Tokyo “High-Performance Solar Power Systems” per impianti fotovoltaici ad alta efficienza.
Tra i 193 prodotti fotovoltaici certificati, il modulo di AIKO si distingue come l’unico selezionato nella categoria moduli antiriflesso senza vetro, ottenendo il livello massimo di incentivo previsto.
Nell’ambito di questo programma, i progetti di impianti fotovoltaici nel settore residenziale a Tokyo che utilizzano il modulo Nebular possono ricevere un sussidio fino a 80.000 JPY/kW (circa 0,49 EUR/W).
Progettato per rispondere alle specifiche esigenze del mercato fotovoltaico residenziale giapponese, il modulo Nebular di AIKO combina un design ultraleggero, alta efficienza e affidabilità elevata.
Con una superficie inferiore ai 2 metri quadrati e un peso di soli 8,6 kg, risulta più leggero di circa il 60% rispetto ai moduli in vetro tradizionali, riducendo significativamente il carico sulla copertura.
Il modulo mantiene le prestazioni caratteristiche della tecnologia AIKO ABC N-Type, raggiungendo un’efficienza fino al 22,5% e una potenza massima di 450 Wp.
Realizzato con un telaio a doppio profilo e uno specifico design sul retro, il modulo offre una maggiore resistenza alle microfratture e un’efficiente dissipazione del calore, garantendo prestazioni sicure anche in ambienti ad alta temperatura.
La funzione antiriflesso risponde ai requisiti visivi richiesti in contesti sensibili come aeroporti, autostrade e aree urbane ad alta densità edilizia.
Certificato da importanti enti internazionali, tra cui CE (UE), TÜV, MCS (Regno Unito) e JPEA (Giappone), il modulo Nebular soddisfa anche i rigorosi standard giapponesi in termini di prestazioni, sicurezza e installazione. È inoltre pienamente compatibile con i sistemi di montaggio e BOS esistenti, garantendo un’integrazione semplice e immediata, senza necessità di modifiche progettuali.
Da sinistra: Veronica Squinzi, amministratore delegato Mapei, Bassem Moustafa, general manager Mapei Egitto e Simona Giorgetta, membro del consiglio di amministrazione Mapei
Mapei rafforza la sua presenza industriale in Nord Africa, con l’apertura di un nuovo stabilimento produttivo in Egitto, nella Città del decimo Ramadan, a nord ovest del Cairo. Con una superficie totale di 30 mila metri quadrati, la nuova fabbrica produrrà i principali prodotti Mapei per il mercato locale, dagli adesivi per la posa della ceramica alle malte, agli additivi per calcestruzzo ai coadiuvanti di macinazione per la produzione di cemento. Sarà il secondo impianto produttivo del Gruppo in Egitto dopo quello per la produzione di polimeri di Vinavil, attivo a Suez dal 2002, con 150 dipendenti.
Lo stabilimento produttivo in Egitto di Mapei, nella Città del decimo Ramadan
«L’apertura dello stabilimento di Mapei in Egitto costituisce un ulteriore tassello della solidità delle relazioni economico-commerciali bilaterali Italia e Egitto e del forte interesse delle aziende italiane ad investire in questo Paese in settori strategici per il Made in Italy», è il commento dell’ambasciatore d’Italia al Cairo, Michele Quaroni. «L’Egitto è infatti un nostro partner cruciale per la sua posizione geografica, il suo peso economico, politico e demografico nella regione euro-mediterranea e per l’apertura che esso favorisce verso l’intero mercato africano. In linea con lo spirito del Piano Mattei per l’Africa, gli investimenti produttivi, il trasferimento tecnologico e di know-how, e le attività di formazione che verranno portati avanti in Egitto da Mapei, sono salutati con estremo favore dal Governo italiano e dalle Autorità egiziane, in quanto forniranno un contributo molto importante alla crescita economica di questo Paese e al nostro rapporto bilaterale».
Da sinistra: Veronica Squinzi, amministratore delegato Mapei, Bassem Moustafa, general manager Mapei Egitto e Simona Giorgetta, membro del consiglio di amministrazione Mapei
«L’Egitto rappresenta oggi un mercato molto attraente per l’industria delle costruzioni a livello mondiale», aggiunge Veronica Squinzi, amministratore delegato Mapei. «Con oltre 100 milioni di abitanti e un incremento demografico costante, il Paese sta registrando una crescente domanda di edilizia residenziale, sostenuta da robusti piani di investimento governativi in infrastrutture, ospitalità e trasporti. La presenza nell’area di due siti industriali, Mapei e Vinavil, rafforzerà la competitività del Gruppo promuovendo, al tempo stesso, le capacità produttive locali, creando opportunità di lavoro e facilitando il trasferimento tecnologico».
«Il nuovo stabilimento, progettato per produrre un’ampia gamma di prodotti utilizzando tecnologie all’avanguardia, è situato in una posizione strategica dove si trovano i principali hub logistici», aggiunge Marco Squinzi, amministratore delegato Mapei. «La vicinanza al corridoio Cairo-Suez e Cairo-Ain Sokhna consentirà a Mapei di distribuire i propri prodotti in modo efficiente sia all’interno dell’Egitto che nei mercati vicini del Nord Africa e del Medio Oriente. Sarà anche una porta di accesso all’Africa sub-sahariana, grazie agli accordi commerciali in essere e alla crescente integrazione economica tra le nazioni africane. Pensato per soddisfare le esigenze dell’industria edile locale, garantendo vicinanza, tempi di consegna più rapidi e un supporto tecnico su misura, l’impianto è dotato anche di un laboratorio controllo qualità e di uno spazio per i programmi di formazione della Mapei Academy, l’offerta di formazione di Mapei che si sviluppa attraverso eventi gratuiti rivolti ai professionisti e alle imprese, contribuendo allo sviluppo delle competenze locali. Come hub regionale, progettato per essere scalabile, consentirà a Mapei di aumentare la produzione e la capacità di stoccaggio in base alla richiesta e di ampliare l’offerta con linee di produzioni aggiuntive».
A Roma, il congresso Gruppo Made, riunisce 250 imprenditori della distribuzione edile. Obiettivo: guardare al futuro con un nuovo format per gli showroom Livingmade e per le ferramenta professionali. Nuova collaborazione con Assoposa.
Dal piccolo gruppo degli inizi, con meno di una ventina di aderenti, a un network che raggiunge 226 punti vendita distribuiti in 18 Regioni d’Italia. Con una storia di successo costruita nell’arco di vent’anni, Gruppo Made ha saputo innovare e innovarsi, dando vita a una realtà aggregativa capace di valorizzare la storicità e le peculiarità delle aziende di distribuzione presenti sul territorio, testimonianza di quell’imprenditoria fatta di piccole e medie aziende, spesso a carattere famigliare che caratterizzano il tessuto nazionale.
A inizio marzo, a Roma, 250 imprenditori si sono riuniti per il Congresso Nazionale per confrontarsi su strategie, innovazione e sviluppo del settore edile.
Il presidente del Gruppo Made Franco Ferrari
Il valore delle relazioni
«La nostra forza non si misura solo nei risultati economici, ma nel valore delle relazioni che abbiamo saputo creare, nel rispetto reciproco e nella volontà di restare uniti», ha esordito nel saluto introduttivo il presidente Franco Ferrari, lasciando poi la parola al responsabile marketing e comunicazione di Gruppo Made, Simone Daneo, che ha ricordato la mission del gruppo, cioè essere «un network di punti vendita moderni in grado di competere in uno scenario di mercato che è molto complesso e competitivo».
In questo contesto, un elemento imprescindibile resta la formazione: con oltre 8.500 ore di formazione manageriale, professionale e tecnica erogate nel corso del 2024, Gruppo Made continua a puntare sulla crescita delle diverse figure professionali che operano all’interno dei punti vendita, offrendo approfondimenti sulla cultura d’impresa, l’analisi dei bilanci, le strategie di vendita e corsi tecnici in collaborazione con i fornitori partner.
Aiuto alla crescita
Aiutare i punti vendita a crescere per Gruppo Made significa anche mettere a disposizione professionisti specializzati nella progettazione e realizzazione di format espostivi.
A Roma le rivendite aderenti hanno avuto modo di conoscere il nuovo format showroom Livingmade, unitamente al nuovo format dedicato alle ferramenta professionali.
Inoltre, tra le novità presentate durante il Congresso Nazionale, è stata divulgata la nuova collaborazione con Assoposa che attraverso i suoi tecnici offrirà ai rivenditori Made consulenze specifiche, oltre a una formazione dedicata e, in caso di necessità, professionisti certificati.
Prosegue anche nel 2025 l’attività di rebranding delle insegne aderenti, in cui Gruppo Made mette al primo posto il logo della rivendita, affiancato da quello del gruppo: un modo per valorizzare l’identità storica delle varie rivendite, nell’ambito di una più ampia strategia glocal.
Fondamentale, in questo senso, il lavoro degli Area Manager sul territorio e l’attività di comunicazione basata su un ecosistema digitale in grado di mettere in risalto le peculiarità di ogni aderente.
Relatori eccellenti
Come vuole la tradizione dei Congressi Made, anche quest’anno non sono mancati i contributi di ospiti di rilievo, come Cristina Scocchia, ceo di Illy Caffè, e consigliere di amministrazione presso EssilorLuxotica e di Fincantieri, e l’antropologo ed economista Dipak Ray Pant, che hanno condiviso con la platea dei partecipanti il loro pensiero sui temi della leadership e dell’imprenditoria.
«Per guidare le persone dobbiamo imparare a camminare dietro di loro», ha affermato Scocchia. «Si pensa che il leader sia quello che impartisce ordini e rappresenta il potere. Il vero leader è quello che cammina con il gruppo e si fa carico del gruppo».
Come si diventa quindi un buon leader? Per la manager serve mixare quattro ingredienti: il quoziente intellettivo (saper prendere decisioni e realizzare strategie); il quoziente emotivo (la capacità di monitore l’umore dei collaboratori in un clima di empatia); il quoziente politico (intelligenza sociale); il quoziente morale (rispetto degli altri).
L’antropologo ed economista Dipak Ray Pant durante il suo intervento.
Per Dipak Ray Pant i piccoli imprenditori sono accomunati dal radicamento nel territorio e un sistema di relazioni che va al di là delle transazioni economiche, un vero e proprio microsistema di affetti.
«Di che cosa hanno bisogno oggi questi imprenditori? Hanno bisogno di capire in che mondo stanno vivendo, operando, e in che modo stanno facendo impresa.
Quali sono le influenze dirette e quelle indirette. Oggi ci sono cambiamenti rapidi e discontinui, cambiamenti profondi e strutturali e il futuro non si indovina, ma si costruisce», ha commentato l’economista.
I numeri
Dopo il momento di condivisione delle buone pratiche da parte di alcuni rivenditori aderenti, la chiusura del Congresso Made è stata affidata al direttore generale Gian Luca Bellini, che ha presentato anche gli ultimi dati della congiuntura di settore.
Il direttore generale Gian Luca Bellini
«Per quanto riguarda Gruppo Made, i numeri sono decisamente significativi: oltre 800 milioni di fatturato aggregato; oltre 90 mila clienti serviti.
Si tratta, come è evidente, di un mercato enorme. Per raggiungere questi numeri c’è l’apporto di circa 1.500 professionisti che operano, a diversi livelli, all’interno delle rivendite aderenti. Gruppo Made dispone inoltre di quattro centri di logistica, mentre Made Distribuzione ha raggiunto i sette punti vendita diretti», ha dichiarato Bellini.
«Forza, azione e passione caratterizzano l’azione di Gruppo Made sul territorio, ma è anche necessario che aumenti sempre di più la connessione fra le rivendite, lavorando maggiormente insieme, perché il mercato c’è e bisogna andare a prenderlo.
Perché ciò accada, è indispensabile un modello di offerta vincente, che si può ottenere solo miscelando efficienza, qualità e innovazione.
Il mercato della nuova normalità, che nonostante tutto è ancora superiore per valore a quello del 2019, pretende competenza e soprattutto la capacità non solo di conquistare il cliente, ma anche di fidelizzarlo al massimo», ha concluso il manager.
La sala congressi.
I protagonisti del 2025
Come ha sottolineato Sonia Ghaffani, direttore commerciale di Gruppo Made, nei congressi del gruppo c’è la possibilità di conoscere e condividere le attività che gli imprenditori aderenti realizzano nelle loro aziende, con l’obiettivo che queste buone pratiche possano essere replicabili da altri colleghi.
Momento di condivisione delle buone pratiche messe a punto da alcune rivendite aderenti al gruppo.
Ecco i protagonisti dell’edizione di quest’anno.
Francesco Ingoglia di Teving di Trapani. Per diversificare l’offerta nel suo bacino d’utenza, la rivendita ha scelto di offrire ai suoi clienti prodotti innovativi. I risultati migliori li sta ottenendo con le pavimentazioni in resina e la posa in opera di impermeabilizzanti ad alto contenuto tecnico.
Francesco Rivera di F.lli Rivera (Campomorone, Genova). Nel suo mercato, la presenza della Gdo è forte, ma l’azienda ligure ha deciso di puntare sulla qualità del servizio al cliente e un’offerta ad alto valore tecnico.
Massimo Fontana di Fontana (Cetraro, Cosenza). La rivendita mantiene alta la specializzazione della lavorazione delle pietre e dei marmi. Riceve puntualmente supporto da Gruppo Made anche attraverso i corsi di formazione, con l’obiettivo di offrire un servizio completo ai clienti, partendo dal coinvolgimento dei professionisti locali.
Francesco Mazzarella di Gdl (Cerreto Sannita, Benevento). La rivendita ha recentemente trasformato l’attività inserendo domotica e servizi energetici. Mazzarella, consulente certificato di Casa Clima, è esperto in efficientamento energetico e consulente fotovoltaico: una specializzazione che ha dato un forte impulso anche ai fatturati.
Andrea Giani di Made Distribuzione Cambiago (Milano). Il primo punto vendita nativo Made è il banco di prova dei servizi del gruppo, che in seguito vengono erogati a tutti gli aderenti. Lo store propone tutti i nuovi format espositivi per gli showroom Livingmade e la ferramenta professionale e ha messo a punto una squadra di professionisti per ogni settore merceologico. Tra i servizi, la zona capitolati, il centro colore, il noleggio professionale e l’area destinata al recupero delle macerie.
Presentazioni nuovi ingressi nel Gruppo
Con il Fondo Ambientale Italiano a sostegno del patrimonio storico
Gruppo Made ha deciso di migliorare la visibilità del proprio marchio sul territorio nazionale con un investimento a sostegno dell’attività del Fondo Ambientale Italiano (Fai).
«Come è noto, il Fai ha il fine di tutelare il patrimonio artistico, attraverso la ristrutturazione degli edifici storici, e quello paesaggistico del nostro paese», spiega il responsabile della comunicazione e marketing, Simone Daneo.
«Crediamo che sia per noi un bel mondo da condividere e da comunicare, anche perché il Fai, tra l’altro, fa anche molta formazione, incontri nelle scuole. La salvaguardia dei beni storici e la valorizzazione del territorio sono perfettamente in linea con la nostra strategia».
Anche il colore si produce a emissioni compensate. Le pitture professionali Mapei Silancolor Pittura ed Elastocolor Pittura fanno ora parte della Linea Zero, diventando i primi prodotti vernicianti in Italia a CO₂ completamente compensata.
Linea Zero Mapei
Le emissioni di CO₂ misurate lungo il ciclo di vita dei prodotti della Linea Zero per l’anno 2025 tramite la metodologia Lca, verificate e certificate con le Epd, sono compensate con l’acquisto di crediti di carbonio certificati per supportare progetti di protezione delle foreste.
Maggiori dettagli sul calcolo delle emissioni e sui progetti di mitigazione climatica, finanziati tramite i crediti di carbonio certificati, sono disponibili sul sito dell’azienda.
Elastocolor Pittura Zero
Elastocolor Pittura Zero è un prodotto monocomponente a base di resine acriliche elastomeriche in dispersione acquosa. È un filmogeno che, dopo essere diventato asciutto, forma un rivestimento elastico, impermeabile all’acqua e agli agenti aggressivi presenti nell’atmosfera, ma permeabile al passaggio del vapore.
Possiede un’ottima resistenza all’invecchiamento, al gelo e ai sali disgelanti, conferendo alle superfici trattate una bassa ritenzione dello sporco.
Elastocolor Pittura Zero risponde ai principi definiti nella En 1504-9 e En 1504-2 per la protezione e la riparazione delle strutture in calcestruzzo.
Mapei Elastocolor
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Silancolor Pittura Zero
Silancolor Pittura Zero è a base di resina silossanica in dispersione acquosa. La tecnologia Mapei unisce i vantaggi delle tradizionali pitture minerali a quelli delle versioni sintetiche.
Grazie alla particolare formulazione, mantiene inalterata la traspirabilità del supporto e conferisce un’elevata idrorepellenza. Silancolor Pittura Zero, una volta applicata, forma una pellicola microforata, con maglie così strette da impedire l’ingresso dell’acqua, ma sufficientemente larghe da consentire il passaggio del vapore acqueo, mantenendo così il muro asciutto.
Silancolor Pittura Zero aderisce perfettamente su tutti i tipi di intonaci tradizionali e su vecchie pitture ben aderite, ed è particolarmente indicata per la finitura dei cicli deumidificanti.
Tecnologia BioBlock
Entrambi i prodotti sono dotati di tecnologia BioBlock per contrastare lo sviluppo di alghe, muffe e funghi.
Possono essere utilizzati per la pitturazione di pareti già intaccate da questi microrganismi (previa azione preliminare di rimozione e pulizia della superficie) oppure in via preventiva.
Come per tutti i prodotti Zero, le due pitture sono state riformulate con materie prime a basse emissioni.
In questa nuova formulazione, il laboratorio Ricerca & Sviluppo di Mapei è riuscito a ottenere un grande risultato anche in termini di efficienza della formula, permettendo di mantenere le versioni Zero in linea con i prodotti precedenti, con il vantaggio aggiuntivo della protezione antimuffa.
Con l’introduzione di queste due pitture professionali, Mapei completa due cicli composti interamente da prodotti della linea Zero: una proposta competitiva che offre due pitture con protezione antimuffa e anti alga, a CO₂ totalmente compensata. Inoltre, completa i cicli Zero per la protezione del calcestruzzo e il risanamento delle murature.
Bathco presenta la nuova linea Treviso che coniuga materiali come bambù e metallo, in due proposte di lavabi originali, da appoggio o con piedistallo.
Presentata alla fiera ISH di Francoforte, la collezione Treviso unisce materiali naturali e stile industriale, confermando l’approccio a un design sostenibile e alla ricerca innovativa sui materiali
Il lavabo d’appoggio misura 364 x 120 millimetri. Il lavabo in bambù è disponibile senza o con bordatura nei colori oro, bronzo, brushed steel e gun metal.
Il lavabo con piedistallo misura invece 830 x 360 millimetri. Il lavabo è disponibile con bordatura in metallo, nei colori brushed steel e gun metal.
Le bordure di Granulati Zandobbio permettono di delimitare le pavimentazioni e aiuole, consentendo di separare in modo netto ogni decorazione realizzata con ghiaietto, ciottoli o pietrisco; sono bordure da giardino ideali per gli appassionati del fai da te ma dedicate anche ai professionisti più esigenti.
Sono disponibili in diversi materiali, misure e modelli:
ALUBORD
CORTEN
ACCIAIO
ECOBORD
ECOWOOD
DIY FLEX
Alubord, la bordura in alluminio;
Corten, in metallo destinato ad arrugginirsi;
Acciaio, bordure in acciaio zincato;
Ecobord, bordure in plastica riciclata, materiale 100% ecosostenibile, flessibile, duraturo e resistente a corrosione;
Ecowood, la bordura ecologica composta da HDPE 80% riciclato.;
DIY FLEX, in plastica nera e super flessibile.
Le bordure sono particolarmente indicato come profilo di contenimento per la realizzazione di vialetti in ghiaia, con autobloccanti, ciottoli resinati o con altri materiali di riempimento.
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Le bordure possono essere utilizzate in risposta a diverse esigenze: delimitare un’aiuola, un vialetto, recintare degli orti e organizzare gli spazi esterni, dando valore aggiunto alle proprie realizzazioni.
Per rasare e uniformare superfici difficili, un prodotto affidabile e performante può fare la differenza. Rasoplus di Cvr è una rasatura minerale fibrorinforzata, potenziata con polimeri e additivi idrofughi, che assicura elevata adesione anche su supporti scarsamente assorbenti come rivestimenti plastici, piastrelle, mosaici e facciate già tinteggiate.
La granulometria di Rasoplus garantisce copertura uniforme e perfetta omogeneità estetica, rendendo il prodotto efficace su sottofondi irregolari o disomogenei.
Grazie alla speciale formulazione, il prodotto risulta idrorepellente, ma allo stesso tempo mantiene la traspirabilità, assicurando una protezione duratura.
Realizzato con materie prime naturali, Rasoplus offre elevata resistenza meccanica e facilità di applicazione, risultando versatile, affidabile e ad alte prestazioni per facciate e interni.
Un sistema completo in grado di coniugare qualità, materiali esclusivamente naturali e facilità di utilizzo, dalla progettazione alla posa in opera. È Steico Joist, la tecnologia ideata da Nordtex per la realizzazione di pareti perimetrali coibentate.
Oltre a essere usato come isolamento delle murature lato esterno o interno, questo sistema può essere utilizzato per creare solai, tetti e nuove pareti, utilizzando materiali come la canapa o la lana di pecora.
Il sistema portante Nordtex Steico Joist è composto da travi in anima sottile con omologazione tecnica europea Eta 06/0238.
Render parete realizzata con Nordtex Steico Joist
Permette di risolvere situazioni particolari, come il fuori piombo della facciata, per una posa sicura dei serramenti. Inoltre, evita la scrostatura dell’intonaco e consente una posa agevole e veloce delle tubazioni.
Essendo autoportante, il sistema consente di eseguire ampliamenti e soprelevazioni.
Escludendo la rasatura armata, la posa è totalmente a secco. I materiali usati sono traspiranti e il pannello di chiusura è idrofobizzato, proteggendo il sistema dall’umidità e dalle intemperie durante la fase di posa.
Applicazione in cantiere
Nordtex Steico Joist migliora fortemente l’acustica, lo sfasamento termico, e può essere rivestito anche con facciate ventilate, pannelli antigrandine o Rei.
Anit lancia una campagna di sensibilizzazione sulle dichiarazioni delle prestazioni dei materiali isolanti. In un mercato sempre più orientato all’efficienza energetica e alla sostenibilità degli edifici, è fondamentale saper distinguere tra soluzioni di isolamento termico realmente efficaci e proposte non tecnicamente verificate. Il fenomeno dell’isolwashing (analogo a greenwashing) consiste nell’indurre i consumatori a credere che un prodotto offra prestazioni di isolamento superiori a quelle reali. Per aiutare i professionisti e i consumatori a fare scelte consapevoli, Anit ha redatto un manifesto guida per la valutazione dei materiali isolanti basato su criteri oggettivi e verificabili. Il manifesto sarà presentato e approfondito in un webinar in diretta streaming in cui interverranno gli esperti Anit. Il webinar sarà trasmesso su YouTube il giorno 8 maggio 2025 (è necessario iscriversi sul sito web di Anit).
In attesa di questo approfondimento, Anit propone un questionario per introdurre il tema dell’isolwashing e la sua diffusione tra i professionisti del settore, compilabile a questo link.
L’appuntamento è per giovedì 15 maggio con la cena di business alle 19 e il conferimento degli YouTrade Awards Sud, e per venerdì 16 maggio a Lamezia Terme, al centro congressi del T Hotel.
Il III Convegno YouTrade Sud è un momento fondamentale per gli operatori della filiera edile. Uno dei focus del nuovo evento è l’innovazione, motore della competitività. Ma per molte aziende italiane il percorso verso il cambiamento non è sempre lineare. Per questo l’agenda del convegno prevede la relazione di Roberto Macina, laureato in ingegneria informatica e managing director di Next4, società in cui si occupa di investimenti e sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali nell’ambito digitale.
Al centro dell’intervento di Macina saranno le principali tecniche con cui le imprese italiane stanno affrontando l’innovazione, analizzando modelli efficaci e strategie adottate. Un focus particolare sarà dedicato al Venture Building, un approccio che consente di creare nuove realtà imprenditoriali all’interno delle aziende, riducendo il rischio e accelerando il time-to-market. Verranno presentati esempi concreti e case history, con particolare attenzione al settore delle costruzioni, dove l’innovazione sta trasformando materiali, processi e modelli di business.
Il III Convegno YouTrade Sud, inoltre, vedrà la partecipazione di László Bagaméri, direttore commerciale Újház, distributore di materiali per edilizia ungherese con 80 punti vendita, per un confronto tra modelli di business esteri e quelli italiani. Nella scaletta della giornata non manca, inoltre, l’analisi sullo stato dell’economia e dell’edilizia, con le previsioni sul trend dell’anno a cura del Centro Studi YouTrade. Due talk show con i protagonisti della distribuzione e della produzione, assieme agli interventi sulle nuove normative e su come gestire il processo di concentrazione che interessa il mondo della distribuzione edile, fanno dell’evento organizzato da Virginia Gambino Editore un appuntamento da non perdere. I posti sono limitati, meglio affrettare l’iscrizione!
Ad Aosta un condominio ha scelto il sistema di facciata ventilataIsotec Parete di Brianza Plastica per migliorare l’efficienza energetica dell’edificio. La decisone risponde alle esigenze di sostenibilità, comfort abitativo e modernità, nell’ambito di un intervento con il superbonus 110%.
Parte del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, il condominio di sei piani fuori terra e dalla tipica configurazione a stecca, rappresenta una testimonianza dell’urbanizzazione del Dopoguerra.
L’intervento ha permesso anche un rinnovamento estetico, grazie al nuovo rivestimento.
La soluzione Isotec Parete
I pannelli Isotec Parete, posati con orientamento verticale, sono stati scelti nella variante con correntino metallico in colorazione nera, in modo da risultare poco visibile tra le fughe del rivestimento.
La facciata è stata poi terminata con rivestimento in alluminio composito effetto-legno, fissato al correntino mediante rivetti, che ha donato all’edificio un’immagine moderna ed elegante.
La finitura, leggera e resistente agli agenti atmosferici, ha offerto un’alternativa ecocompatibile a materiali tradizionali come il legno, riducendo la necessità di manutenzione.
Gli imbotti dei serramenti e i dettagli metallici, realizzati in profili preverniciati bianchi, completano l’intervento con una finitura essenziale e luminosa.
Spessori contenuti
Con spessori contenuti, grazie proprio alle alte proprietà coibenti del poliuretano che ne costituisce l’anima, Isotec Parete permette di raggiungere elevati valori di isolamento, contribuendo al risparmio energetico dell’edificio sia in regime estivo, sia invernale.
In questo condominio è stato utilizzato il sistema Isotec Parete con uno spessore di 80 millimetri per le facciate ventilate, mentre per le porzioni di facciata in corrispondenza dei balconi è stato realizzato un cappotto tradizionale rasato ad intonaco.
Il condominio di Aosta durante l’intervento di efficientamento energetico delle facciate con Isotec Parete
Termoisolante e ventilato
Il sistema Isotec Parete permette di creare un impalcato portante, termoisolante e ventilato in un unico passaggio di posa, con significativi vantaggi in termini di velocità e semplicità di installazione, come sperimentato nel condominio di Aosta dall’impresa Balliu di Cossato (Biella), che vanta una lunga esperienza di posa di questo sistema, sia a tetto che a parete.
Con Isotec Parete, Brianza Plastica propone quindi una soluzione efficace e versatile per la realizzazione di facciate ventilate ad alta efficienza energetica.
La sua leggerezza, manovrabilità e facilità di installazione lo rendono ideale per interventi su edifici esistenti, consentendo di operare direttamente sull’esistente, senza la necessità di rimuovere il rivestimento precedente, con evidenti risparmi in termini di costi e tempi.
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Prima
Durante
Dopo
Sistema preassemblato ad alte prestazioni
Il sistema Isotec Parete è progettato per rispondere alle esigenze di isolamento termico ed efficienza energetica richieste dall’edilizia contemporanea.
Grazie all’anima in poliuretano ad alte prestazioni (λD pari a 0,022 W/mK) e alla sua configurazione con correntino metallico integrato, che sostiene il rivestimento e permette di creare una camera di ventilazione, Isotec Parete realizza una protezione efficace e performante in tutte le stagioni dell’anno.
La ventilazione naturale, che si attiva all’interno dell’intercapedine tra il rivestimento e l’isolante, svolge un ruolo cruciale nel migliorare il comfort abitativo: in estate, i moti convettivi agevolano la dispersione del calore accumulato dalle superfici esterne irradiate, riducendo il carico termico sull’isolante e migliorando il benessere interno; in inverno, il flusso d’aria aiuta a smaltire rapidamente eventuali condense o umidità, preservando le superfici da muffe e degrado.
Dettaglio: la posa del rivestimento in alluminio effetto-legno fissato ai correntini di Isotec Parete
Il pannello Isotec Parete si installa completamente a secco, ancorandosi direttamente alla struttura portante tramite fissaggi meccanici. La battentatura longitudinale e l’incastro a coda di rondine sui lati corti permettono un accostamento preciso tra i pannelli, eliminando i ponti termici e realizzando un isolamento continuo.
Il sistema si adatta a qualsiasi tipo di struttura portante, sia essa continua o discontinua, e può accogliere qualsiasi tipologia di rivestimento: dai materiali leggeri, come Hpl, doghe in alluminio o legno, a quelli pesanti, come gres porcellanato, pietra naturale o cotto.
Negli ultimi cinque anni la quantità di dati raccolti legati ai progetti edilizi è più che raddoppiata grazie all’adozione della tecnologia da parte delle imprese di costruzioni che hanno intrapreso un percorso di trasformazione digitale su larga scala, contribuendo a un’accelerazione del settore senza precedenti. Tuttavia quasi un terzo dei professionisti del settore edile ritiene di ricevere dati incompleti o inaccurati, fenomeno che causa gravi inefficienze operative e che ostacola la capacità delle imprese di prendere decisioni tempestivamente e in modo informato. Nel 2020 la cattiva qualità dei dati è costata all’economia globale una cifra pari a 1,84 trilioni di dollari, obbligando le imprese di costruzioni a effettuare rilavorazioni in cantiere per un costo complessivo di quasi 90 miliardi di dollari. Secondo PlanRadar, piattaforma digitale SaaS per la documentazione, la comunicazione e la reportistica di progetti edilizi, di facility management e immobiliari, in Italia oltre l’11% del costo totale dei progetti immobiliari è da ricondurre a rilavorazioni dovute a errori di costruzione. Oltre ai problemi operativi, anche la sicurezza dei dati è una sfida. Nell’era digitale, infatti, il settore delle costruzioni non è esente da minacce informatiche. Oltre il 38% delle aziende edili globali ha subito una violazione dei dati, con un costo medio dei danni che ha raggiunto i 3 milioni di dollari e, nonostante ciò, solo il 37% delle stesse ha un piano di sicurezza informatica ben delineato.
Tablet in cantiere
I motivi per cui le imprese edili non hanno ancora adottato una strategia concreta di gestione dei dati consistono nei costi di implementazione e/o le risorse richieste (40%), nella mancanza di supporto organizzativo (36%) e nell’ingombro di tempo che il processo di adozione di soluzioni digitali richiederebbe (36%). La filiera è infatti ancora restia a riconoscere quanto la corretta gestione dei dati e delle informazioni incida sulla realizzazione dei progetti edilizi.
Verticebilaterale dedicato al settore del legno tra Italia-Austria all’HolzBauForum di Lazise (Verona). Una delegazione della Fachverband der Holzindustrie Österreichs, l’Associazione Austriaca dell’Industria del Legno, si è interfacciata con un’analoga delegazione di imprenditori della Federazione Filiera Legno italiana, che oggi rappresenta oltre 400 imprese con circa 21.770 addetti, per un fatturato di circa 6 miliardi di euro. L’incontro ha posto le basi per un dialogo strutturato e continuativo tra le industrie del legno dei due Paesi con l’obiettivo di rafforzare la competitività del comparto, condividere dati statistici di mercato, iniziare un processo che porti a una programmazione industriale sinergica, nonché investire in processi di ricerca e sviluppo, partendo da una visione di mercato di medio termine che tenga di fatto conto anche dei cambiamenti climatici in atto. Entrambi i Paesi riconoscono inoltre l’importanza di garantire materie prime a prezzi accessibili, elemento fondamentale per la competitività dell’industria, e puntano a un posizionamento congiunto che coinvolga i proprietari forestali, le imprese boschive, nonché tutti gli stakeholders interessati alla filiera. Sono 11 milioni gli ettari di boschi in Italia, con sistema Paese Italia che dipende ancora per circa l’80% del legname importato dall’estero.
Edilizia e legno
“Nel futuro delle imprese italiane ed europee ci sono grandi potenzialità grazie a un settore che non smette di offrire nuovi sviluppi”, ha dichiarato Angelo Luigi Marchetti, presidente di Federazione Filiera Legno. “È fondamentale investire nella formazione, per far crescere l’intero settore ed elevarne sempre più il livello qualitativo e valorizzarele nostre maestranze specializzate all’interno di un quadro internazionale. È necessario quindi intraprendere un cammino congiunto a livello Europeo valorizzando il ruolo ambientale, sociale ed economico delle imprese dove il nostro tessuto imprenditoriale è di fatto uno dei primi elementi di tutela del paesaggio forestale”.
Negli ultimi anni, le relazioni commerciali per la filiera del legno tra Italia e Austria hanno raggiunto una cifra significativa, con scambi di segati e legno lamellare pari a 3.117.002 metri cubi. Questo consolida la posizione di entrambi i Paesi sul mercato europeo, in particolar modo nei settori del legno e dell’imballaggio, in cui gli scambi commerciali verso l’Italia rappresentano oggi circa 40% della produzione austriaca. In particolare, l’Austria nel 2024 ha esportato verso l’Italia circa 2.488 milioni di metri cubi di segati di conifera e 668.260 metri cubi di legno lamellare, rendendo l’Italia il principale partner economico a livello europeo.
Orsolini apre un nuovo punto vendita a Roma, in via Tiburtina 1116: uno showroom moderno e innovativo, progettato con un nuovo concept di layout che integra in un unico spazio i reparti Bagni e Pavimenti, Cucine e Arredamento, Porte e Infissi.
Con questa nuova apertura, Orsolini arriva a contare sette showroom nella Capitale, a cui si aggiungono gli altri quattro store professional dedicati al mondo tecnico di Edilizia, Ferramenta e Termoidraulica.
La storia di Orsolini ha inizio alla fine ‘800 a Vignanello (Viterbo) con Pacifico Orsolini, che all’epoca intraprese l’attività di commercio di materiali edili. L’attività è passata di mano di generazione in generazione fino ad arrivare all’assetto attuale che conta 21 showroom e 29 store professional, dislocati tra Lazio, Lombardia, Umbria, Abruzzo, Toscana e Molise.
Oltre a essere una scelta estetica, i colori per facciate esterne di un edificio dialogano con il paesaggio e influenzano la percezione dello spazio.
Per ottenere il massimo impatto visivo e tecnico, il colore deve però essere scelto anche in base al tipo di supporto e alle sue caratteristiche.
I prodotti CAP Arreghini sono studiati per garantire protezione e durata, senza rinunciare alla resa cromatica.
Le tendenze cromatiche per le facciate esterne
Oggi le tendenze cromatiche per le facciate esterne si concentrano su tonalità naturali e raffinate, capaci di evocare armonia e sostenibilità.
Dai beige sabbiosi che sprigionano un senso di calore alle sfumature grigio-verdi ispirate alla vegetazione, fino ai toni freddi dell’ardesia e del cemento, la parola chiave è equilibrio.
Le sfumature più in voga giocano con contrasti delicati: colori neutri, come bianco e grigio chiaro, abbinati a tinte più decise, come terracotta o blu profondo. Questa combinazione consente di valorizzare non solo l’edificio in sé, ma anche i materiali utilizzati, esaltandone texture e dettagli.
Il colore come elemento progettuale strategico: le soluzioni CAP Arreghini
Il colore è un elemento progettuale strategico, in grado di raccontare il carattere di un edificio e il suo rapporto con l’ambiente. Affidarsi a soluzioni tecniche come quelle di CAP Arreghini consente di unire estetica e performance, assicurando un risultato che dura nel tempo.
Applicazione di Sil Matt Active, pittura acril-silossanica riempitiva
Per gli intonaci tradizionali sono perfette tonalità calde e avvolgenti, come beige e ocra. Qui entra in gioco Sil Matt Active, pittura acril-silossanica riempitiva, che assicura traspirabilità e protezione contro muffe e alghe, mantenendo intatti i colori più delicati.
Applicazione dell’idropittura Elasto Active su una facciata
Per le facciate con microfessurazioni sono invece ideali nuance neutre come grigi e verde salvia, che nascondono imperfezioni e donano eleganza. Elasto Active è un’idropittura elastomerica fibrata che, grazie alla sua elasticità, garantisce resistenza alle microfessurazioni su superfici soggette a movimenti e contemporaneamente colori uniformi.
Superficie colorata con l’idropittura per cemento Beton Active
Per calcestruzzo e cemento a vista, che trovano la loro massima espressione in tonalità fredde come grigio o tortora, CAP Arreghini ha invece studiato Beton Active, idropittura anticarbonatazione per cemento, che protegge il supporto dall’azione degli agenti atmosferici, valorizzando al contempo la profondità cromatica.