Non c’è stato bisogno di un caffè a metà mattinata. Perché il Secondo Convegno YouTrade Sud, organizzato a Lamezia Terme da Virginia Gambino Editore, ha incollato alla sedia i partecipanti (oltre 370 gli iscritti all’evento), che hanno seguito uno dietro l’altro gli interventi dei relatori. Tante informazioni, tanti dati, tante analisi dedicate ai distributori che operano nelle regioni del Meridione e che si trovano oggi nel mezzo di una mutazione genetica della loro attività, sempre più ibridata con la digitalizzazione e i servizi ai clienti. Quale strategia adottare? Quali investimenti programmare? Quanta formazione è necessaria?
Una prima risposta è stata, implicitamente, descritta da due ospiti che operano nella distribuzione a 2.318 chilometri di distanza dalla Calabria, se si considera la capitale della Polonia, Varsavia. Dal grande Paese che si affaccia sul Mar Baltico sono arrivati Stanisław Gzik e Mirosław Gzik, proprietari di Transpal, multipoint europeo che in pochi anni è cresciuto tanto da aprire punti vendita anche in Gran Bretagna. Una storia che, grazie alla traduzione simultanea, è stata seguita con interesse e molta curiosità dal pubblico presente. Dopo la testimonianza dei distributori polacchi, il convegno ha seguito l’agenda in programma, con l’analisi sulla congiuntura economica e del settore costruzioni, il punto sul management della conoscenza e dell’innovazione, le opportunità offerte dalla Zona economica speciale e le strategie necessarie per navigare attraverso i mari della digitalizzazione e della transizione green. Senza dimenticare l’istant poll, che ha tastato il polso dei presenti sui temi caldi della giornata.
Nel pomeriggio, il Secondo Convegno YouTrade Sud si è concentrato, invece, sul rapporto dei distributori con i propri clienti. Prima con un focus sugli strumenti di marketing e customer relationship e poi con due talk centrati anche sulla relazione, non sempre ottimale, tra rivenditori e produttori. Infine, in anteprima, l’evento si è chiuso con un’analisi sulle classifiche dei distributori del Sud curato dal Centro Studi YouTrade. Insomma, un grande successo sia per la partecipazione, sia per la ricca offerta informativa. Senza dimenticare un momento più rilassante: la cena organizzata la sera precedente l’evento, con la consegna degli YouTrade Awards. Cronaca, relazioni, dati, grafici e tante immagini dell’evento saranno pubblicate sul prossimo numero di YouTrade.
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Un consulente gratis per i pannelli solari
Come ormai sanno anche i sassi, il problema numero uno dei prossimi anni sarà il costo dell’energia. Le turbolenze geopolitiche non fanno che rafforzare la necessità di una maggiore indipendenza dalle fonti energetiche: Medio Oriente e Russia sono e rimarranno calderoni di instabilità, a prescindere dalle opinioni riguardo le cause dei conflitti. Basti dire che lo scorso anno si è registrata una ripresa dell’import di gas dalla Russia (+97% sul 2023), anche se rispetto al periodo prima della guerra in Ucraina il volume importato oggi è meno di un quarto. In ogni caso oggi il gas russo rappresenta ancora il 9,1% della domanda nazionale (nel 2021 il 40%). L’Algeria resta il principale fornitore con 21,1 miliardi di metri cubi importati (-8,6% sul 2023), pari al 34% della domanda nazionale (contro circa il 29% toccato nel 2021), mentre è l’Azerbaigian, paese ex Urss e tutt’ora in solidi rapporti con Mosca, il secondo fornitore per l’Italia, con il 16,7% della domanda nazionale. Insomma, i rubinetti dell’energia sono nelle mani di Paesi con alle spalle una storia difficile, un presente di scarsa democrazia e un futuro ignoto.
Purtroppo, al momento, di soluzioni semplici non se ne vedono all’orizzonte: anche se la meta del famoso nucleare pulito, cioè ottenuto con la fusione dell’atomo, fosse raggiunta, ci vorrebbero decenni prima di costruire e mettere in funzione impianti del genere. E anche per il nucleare tradizionale, ora tornato in auge, ci vorranno comunque anni e tanti, tanti soldi. In ogni caso, per ora sono sogni.
L’Italia, però, potrebbe produrre un po’ di più e, allo stesso tempo, consumarne meno dove possibile. Per quanto riguarda il risparmio energetico, non resta che cercare una politica di incentivi, senza gravare sulle casse pubbliche. Come? Con agevolazioni, snellimento delle pratiche burocratiche e consulenza gratuita per chi vuole installare pannelli. Quanti sarebbero disposti a spendere una piccola cifra per ottenere una autonomia energetica ma, invece, non lo fanno perché non sanno (o non hanno voglia) di affrontare le pratiche autorizzative e gli scogli tecnici per mettere in pratica l’obiettivo? Tutor gratuiti che siano i facilitatori di un piano per rendere gli edifici autosufficienti quanto possibile dalle caldaie condominiali potrebbero invece spingere una piccola-grande rivoluzione. Già, ma chi dovrebbe assumersi il compito di rendere più semplice l’installazione di pannelli sul tetto o su uno spicco di prato condominiale? L’incentivo potrebbe riguardare sgravi fiscali per chi opera nel settore. Si tratterebbe di un costo risibile per lo Stato, ma incentivante per i tecnici del settore a fronte di un risultato concreto. Per esempio, incentivi ad personam in base al numero di kilowatt installati grazie alla loro consulenza. Un principio che, naturalmente, dovrebbe essere formulato in modo meno grossolano per tradurre l’esperienza tecnica in un vantaggio per il sistema-paese.