Non c’è stato bisogno di un caffè a metà mattinata. Perché il Secondo Convegno YouTrade Sud, organizzato a Lamezia Terme da Virginia Gambino Editore, ha incollato alla sedia i partecipanti (oltre 370 gli iscritti all’evento), che hanno seguito uno dietro l’altro gli interventi dei relatori. Tante informazioni, tanti dati, tante analisi dedicate ai distributori che operano nelle regioni del Meridione e che si trovano oggi nel mezzo di una mutazione genetica della loro attività, sempre più ibridata con la digitalizzazione e i servizi ai clienti. Quale strategia adottare? Quali investimenti programmare? Quanta formazione è necessaria?
Una prima risposta è stata, implicitamente, descritta da due ospiti che operano nella distribuzione a 2.318 chilometri di distanza dalla Calabria, se si considera la capitale della Polonia, Varsavia. Dal grande Paese che si affaccia sul Mar Baltico sono arrivati Stanisław Gzik e Mirosław Gzik, proprietari di Transpal, multipoint europeo che in pochi anni è cresciuto tanto da aprire punti vendita anche in Gran Bretagna. Una storia che, grazie alla traduzione simultanea, è stata seguita con interesse e molta curiosità dal pubblico presente. Dopo la testimonianza dei distributori polacchi, il convegno ha seguito l’agenda in programma, con l’analisi sulla congiuntura economica e del settore costruzioni, il punto sul management della conoscenza e dell’innovazione, le opportunità offerte dalla Zona economica speciale e le strategie necessarie per navigare attraverso i mari della digitalizzazione e della transizione green. Senza dimenticare l’istant poll, che ha tastato il polso dei presenti sui temi caldi della giornata.
Nel pomeriggio, il Secondo Convegno YouTrade Sud si è concentrato, invece, sul rapporto dei distributori con i propri clienti. Prima con un focus sugli strumenti di marketing e customer relationship e poi con due talk centrati anche sulla relazione, non sempre ottimale, tra rivenditori e produttori. Infine, in anteprima, l’evento si è chiuso con un’analisi sulle classifiche dei distributori del Sud curato dal Centro Studi YouTrade. Insomma, un grande successo sia per la partecipazione, sia per la ricca offerta informativa. Senza dimenticare un momento più rilassante: la cena organizzata la sera precedente l’evento, con la consegna degli YouTrade Awards. Cronaca, relazioni, dati, grafici e tante immagini dell’evento saranno pubblicate sul prossimo numero di YouTrade.
Guarda le immagini della esclusiva serata di business alla Tenuta delle Grazie
Francesco Pettenon, Ceo e general manger di Fila Solutions
Fila Solutions ha registrato nel 2024 una crescita da record, con un incremento del 16,4% rispetto all’anno precedente, superando a livello consolidato i 25 milioni. Risultato il cui merito, secondo Francesco Pettenon, Ceo e general manger dell’azienda di San Martino di Lupari (Padova), è frutto anche dell’acquisizione di Euganea Service, specializzata nel servizio di applicazione dei prodotti Fila. Ma attenzione, l’incremento non è frutto di un singolo fattore, perché i primi dieci prodotti hanno superato tutti il 10% di crescita, confermando la solidità della strategia in un mercato piuttosto incerto e segnato da tensioni.
Prodotti Fila
Ed è proprio la sinergia tra innovazione di materiali, servizi applicativi, formazione e collaborazione con i produttori, la ragione del successo. Qualche dato: consulenza tecnica con 6.375 casi tracciati e 77 corsi svolti nel 2024, che hanno coinvolto 1.100 persone in diversi paesi, le partnership con Italcer, come formatore ufficiale nelle academy dedicate alla rete commerciale e ai clienti, e Margraf, eccellenza italiana nel marmo che ha scelto l’azienda come referente per la protezione delle superfici e la manutenzione post-vendita. E, ancora, non è mancata la ricerca su nuovi materiali come il Glass Fiber Reinforced Concrete (Gfrc), un calcestruzzo rinforzato con fibre di vetro, leggero e flessibile, ma delicato a livello superficiale poiché soggetto a segni già al semplice contatto epidermico, e il Wood Plastic Composite (Wpc), composto da fibre di legno, talvolta bambù, e polimeri plastici, apprezzato per la stabilità ma vulnerabile agli assorbimenti che ne compromettono la finitura.
Francesco Pettenon
Nel settore del marmo sono state sviluppate diverse innovazioni per risolvere problemi specifici. Una tra tutte riguarda la non resistenza alle sostanze acide, e la versione aggiornata del prodotto Total Protection, oltre a proteggere dalle macchie, amplia l’efficacia dell’azione repellente contro elementi come limone o aceto. Non solo, il miglioramento è anche estetico perché permette una finitura opaca, invisibile e impercettibile al tatto: lo strato di prodotto, applicabile solo in modo semi-industriale, è di circa 30 micrometri. Premiante è stata anche la scelta di sperimentare un diverso canale di vendita, Amazon, per Roboshine, il detergente concentrato specifico per robot e lavapavimenti, che ha avuto un tale successo sulla piattaforma digitale da essere richiesto anche dai canali di distribuzione tradizionali.
Due sale gremite, posti in piedi e tanta attenzione hanno accompagnato il III Convegno YouTrade Sud venerdì 16, preceduto da una cena alla Tenuta delle Grazie con la consegna degli ambiti YouTrade Awards dedicati ai distributori di materiali edilizi del Mezzogiorno.
L’evento organizzato da Virginia Gambino Editore è cresciuto anno dopo anno fino a diventare un momento atteso dalla filiera delle costruzioni che opera nelle regioni del Sud, quast’anno con un boom di circa 500 iscritti.
E c’è un motivo: come è emerso durante il convegno, che aveva al centro i temi di innovazione, qualità e partnership, sono proprio le regioni meridionali quelle che negli ultimi hanno hanno mostrato un maggiore incremento e, nel contempo, conservano ancora la possibilità di migliorare ulteriormente il proprio business.
Già, ma come arrivarci? È stato proprio questo il filo conduttore dei lavori, seguiti con attenzione dai partecipanti, anche grazie al mix di contenuti proposti dal programma: una analisi sui trend globali affidata a Gerd Miribung, business innovation manager IXL Center, la testimonianza sulle strategie per fare gruppo portata da László Bagaméri, direttore commerciale del grande gruppo ungherese Újház, la congiuntura e le prospettive dell’edilizia analizzate da Federico Della Puppa, coordinatore del Centro Studi YouTrade, i nuovi paletti normativi illustrati da Anna Danzi, vice direttore di Finco e le strada per una corretta gestione delle imprese nell’era delle aggregazioni affrontata da Alberto Bubbio, professore associato di Economia Aziendale e responsabile del corso dell’Università Cattaneo-Liuc, oltre che coordinatore scientifico della YouTrade Education.
Non solo: durante la giornata di lavori sono stati molto seguiti i due talk show che hanno coinvolto una dozzina tra produttori e distributori, oltre al consueto sondaggio istantaneo sui temi al centro dell’incontro.
La sintesi delle relazioni, con le immagini del convegno saranno disponibili su youtradeweb.com e sul prossimo numero di YouTrade.
Per gli abbonati che non hanno potuto partecipare la registrazione del convegno sarà presto accessibile su YouTube.
Xella Group, fornitore di soluzioni sostenibili, efficienti e accessibili per l’edilizia, pubblica il Report di Sostenibilità 2024 in cui si evidenzia il posizionamento rispetto agli obiettivi di sostenibilità prefissati per il 2030.
In questo ultimo anno, il Gruppo ha compiuto notevoli progressi nella riduzione delle emissioni di CO2, nell’economia circolare e nella sicurezza sul lavoro.
«La sostenibilità è al centro di ciò che facciamo. I nostri sforzi per ridurre la CO₂, migliorare l’economia circolare e garantire un ambiente di lavoro sicuro stanno dimostrando di dare i loro frutti. Questo progresso non sarebbe possibile senza la dedizione dei nostri dipendenti, fornitori e partner: li ringrazio per il loro impegno e i risultati raggiunti. Stiamo costruendo un mondo sostenibile», ha dichiarato Christophe Clemente, Chief Executive Officer di Xella Group.
Christophe Clemente, Chief Executive Officer di Xella Group
L’impegno di Xella per la sostenibilità è stato riconosciuto da esperti ESG esterni. Il Gruppo ha ricevuto un nuovo rating da S&P Global Ratings a gennaio 2025, con un punteggio di 52 nella categoria dei materiali da costruzione, rispetto a un punteggio medio di 37 per il settore edile. Ciò colloca Xella tra il 22% delle migliori aziende in questo settore.
Riduzione delle emissioni di CO₂
Le emissioni di CO₂ di Xella in ambito 1 e 2 sono diminuite del 6,6%, grazie all’impatto dei progetti di efficienza energetica iniziati nel 2023 e alle misure implementate nel 2024, mentre la produzione lorda è rimasta stabile.
Come importante traguardo, Xella ha definitivamente eliminato l’uso del carbone con l’installazione di tre caldaie a gas “a prova di futuro”, attualmente funzionanti a gas e GPL ma in grado di utilizzare anche idrogeno.
Nel complesso, alla fine dello scorso anno Xella ha già raggiunto circa il 30% degli obiettivi di riduzione di emissioni di ambito 1 e 2 fissati per il 2030. Ciò è perfettamente in linea con gli obiettivi climatici approvati esternamente dalla Science Based Targets Initiative (SBTi).
Economia circolare
Il Gruppo ha inoltre raggiunto un traguardo importante nel suo percorso verso la circolarità.
Xella si è posta l’obiettivo “zero scarti in discarica” entro il 2030. Nell’ultimo anno, le quantità di scarto dei prodotti edili in calcestruzzo aerato autoclavato (CAA) e unità di silicato di calcio (CSU) mandate in discarica sono diminuite del 46% rispetto al 2023.
Per promuovere la circolarità dei propri prodotti, Xella continua a lavorare sulle formulazioni, riducendo l’uso di materie prime vergini, e a ottimizzare la sua catena del valore, acquistando materie prime seconde dalle aziende di riciclo.
Tra le azioni a supporto di questo obiettivo, l’azienda sta investendo in modo significativo sugli impianti chiave in grado di gestire e processare gli scarti, sviluppando nuovi prodotti basati sul recupero di CAA macinato.
Sicurezza sul lavoro
Xella ha perseguito con determinazione e coerenza la trasformazione della propria cultura sulla sicurezza, registrando un’ulteriore riduzione del 20% degli infortuni LTI rispetto all’anno precedente.
Come parte di questa trasformazione, Xella ha aumentato e migliorato i programmi di formazione per garantire un ambiente di lavoro sicuro ed è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di aumentare le ore di formazione del 58% entro il 2030.
Le politiche di sostenibilità Xella in Italia
Xella Italia, anche nel 2024, ha perseguito e apportato il proprio importante contributo nella direzione del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità del Gruppo.
Sono proseguiti infatti anche sugli impianti italiani i programmi di investimento mirati a ottimizzare i processi produttivi, per ridurre al minimo le emissioni di CO2, i consumi, gli sprechi e i conferimenti in discarica, facendo seguito alla realizzazione nei due poli produttivi di Pontenure e Atella di impianti fotovoltaici che alimentano con energia proveniente da fonte solare la produzione industriale dei blocchi e dei prodotti in polvere della gamma Ytong e Multipor.
Stabilimento AtellaStabilimento Pontenure
Nella stessa direzione va anche l’impegno del reparto di ricerca e sviluppo nel miglioramento costante delle formulazioni dell’intera gamma di prodotti da costruzione, che vede sempre maggiore ricorso a materie prime secondarie e riciclate sia nelle formulazioni dei blocchi che in quelle delle malte.
Infine notevole impegno da parte di Xella Italia è dedicato nell’implementazione delle tecnologie per il recupero degli scarti di produzione in CAA, un’azione di sviluppo continuo della circolarità all’interno del processo produttivo che consente di ridurre il consumo di materie prime, ridurre i conferimenti in discarica e le emissioni di CO2 nell’ambiente.
Sacchi Elettroforniture, distributore di materiale elettrico e rinnovabili del nord Italia, ha fatto della responsabilità sociale un impegno concreto che va oltre i confini nazionali.
Dal 2003 l’azienda sostiene AVSI, realtà del terzo settore che sviluppa progetti umanitari nel mondo, con la quale ha avviato un percorso di sostegno ai giovani nei Paesi più fragili.
Oggi l’azienda è impegnata in iniziative di formazione tecnica, per accompagnare i giovani nel loro ingresso nel mondo del lavoro e contribuire allo sviluppo sociale ed economico delle comunità locali.
Di recente recente un gruppo di collaboratori e collaboratrici Sacchi hanno vissuto un’esperienza di solidarietà e formazione insieme agli studenti dell’istituto St. Kizito in Kenya.
Con le classi del primo anno, si è affrontato il tema della sicurezza sul lavoro, analizzando i principali rischi connessi agli impianti elettrici, con l’obiettivo di promuovere comportamenti responsabili e sicuri.
Gli studenti e le studentesse del secondo anno hanno approfondito il mondo dell’illuminazione e dell’illuminotecnica, con un taglio pratico e orientato all’applicazione concreta dei concetti.
Il programma si è completato con una lezione sugli impianti solari ed è stato affrontato il tema dei guasti a terra e dei relativi sistemi di protezione, introducendo infine la gestione del PLC, per offrire una panoramica completa su alcuni dei temi più attuali della formazione tecnica.
Accanto all’impegno educativo, i collaboratori e le collaboratrici di Sacchi hanno avuto l’occasione di instaurare una profonda connessione umana con la comunità del luogo, visitando le strutture di accoglienza, le scuole e gli orfanotrofi, dove hanno condiviso momenti di gioco con i bambini e le bambine della Little Prince Primary School e dell’Ushirika Centre nella baraccopoli di Kibera.
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«La collaborazione con AVSI rappresenta una parte importante delle nostre attività di responsabilità sociale d’impresa che prendono il nome di Sacchi per il Sociale. Vogliamo essere promotori di una cultura del fare, che si traduce in dedizione, passione e spirito di iniziativa, e con questi progetti vogliamo trasferire le nostre conoscenze e i nostri valori per aiutare i tanti giovani che desiderano istruzione qualificata contribuendo in modo concreto alla costruzione di un futuro migliore per loro», ha commentato Marco Valera, VP Human Resourse di Sacchi Elettroforniture.
L’impegno di Sacchi prosegue anche in Italia, con iniziative rivolte all’inclusione e alla formazione di migranti e rifugiati. È il caso del progetto Ricominciare, che prevede percorsi di inserimento lavorativo e accompagnamento sociale.
Nell’ambito di questa iniziativa, 30 persone hanno avuto l’opportunità di visitare il Centro Logistico di Desio e conoscere da vicino le attività e i processi di una logistica avanzata.
ARD Raccanello, azienda specializzata in sistemi vernicianti per l’edilizia, rafforza il proprio impegno verso la sostenibilità ambientale presentando due nuove soluzioni: Ard Fill e Tema Wood Pro.
Ard Fill è una finitura riempitiva acrilossanica antialga, dotata di certificazione EPD (Dichiarazione Ambientale di Prodotto). Caratterizzato da un’eccellente resistenza agli alcali, alle intemperie ed agli agenti atmosferici, Ard Fill ha un’ottima aderenza al supporto, elevata permeabilità al vapore acqueo e buona idrorepellenza con basso assorbimento d’acqua capillare.
Tema Wood Pro è un impregnante protettivo cerato specificamente formulato per la protezione e la finitura del legno. Questa linea contribuisce a promuovere l’utilizzo del legno in edilizia in modo responsabile, valorizzandone le caratteristiche di sostenibilità e riducendo l’impatto ambientale complessivo delle costruzioni.
Tema Wood Pro offre una protezione efficace contro i principali agenti di degrado del legno, quali l’umidità, i raggi UV e gli agenti atmosferici. Le formulazioni includono principi attivi specifici e resine performanti che penetrano in profondità nelle fibre del legno, creando una barriera protettiva duratura.
La formulazione di Tema Wood Pro è studiata per non occludere la naturale traspirabilità del legno, consentendo il passaggio del vapore acqueo e prevenendo la formazione di condensa e l’insorgere di problematiche legate all’umidità. Il prodotto è appositamente studiato per una facile applicazione e per una manutenzione semplice e periodica, garantendo la durabilità nel tempo delle superfici trattate.
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ARD Fill
ARD Fill
Tema Wood Pro
Tema Wood Pro
Sistema Rebuild per il recupero edilizio sostenibile
ARD Raccanello continua a investire in ricerca e sviluppo per offrire soluzioni che coniugano elevate prestazioni tecniche con un ridotto impatto ambientale, per affrontare le sfide del recupero e della riqualificazione edilizia.
Grazie a un’innovativa tecnologia sostenibile, Rebuild consente il ripristino e la manutenzione di sistemi di isolamento termico a cappotto ammalorati, senza l’utilizzo di prodotti cementizi.
Il Sistema Rebuild System si basa su una filosofia progettuale che mira a ridurre le demolizioni e la produzione di scarti, migliorare l’efficienza energetica, consolidare e rinforzare strutture e valorizzare l’estetica e l’architettura esistente.
Per ottenere risultati più performanti, il Sistema ARD Raccanello si compone di Rebuild Intonaclima L, un rivestimento acrilisilossanico elastomerico a grana 1,5 millimetri, e Rebuild Fondo L, un fondo rasante elastomerico in pasta.
Entrambi i prodotti sono realizzati con una particolare tecnologia green a base di microsfere di vetro totalmente riciclato, proveniente da frazioni non più utilizzabili per la produzione di bottiglie e bicchieri: sono pertanto alleggeriti, garantendo un peso in parete ridotto fino al 25% rispetto ad un tradizionale prodotto a pari granulometria.
Il Sistema Rebuild garantisce un’elevata protezione contro muffe e alghe e la finitura è caratterizzata da tecnologia HALS (Hindered Amine Light Stabilizer) per una massima protezione al degrado del sole e alle intemperie. Protegge, inoltre, maggiormente le facciate da eventi metereologici straordinari (come la grandine), grazie a una resistenza agli urti molto elevata (fino a 30J).
La settimana T2D, iniziativa itinerante ospitata dalle principali rivendite italiane, è partita dal 5 al 9 maggio da Icos BigMat a Torino, realtà di riferimento per il settore edile con una superficie di 80 mila metri quadrati dove è possibile trovare tutto ciò che serve per costruire.
Al centro, Marco Barletta, area Manager T2D per il Piemonte
In questo contesto si sono svolti gli incontri nel punto vendita dedicati esclusivamente a T2D, azienda di riferimento nel settore dei laterizi. Da qui l’idea di organizzare degli open day durante i quali clienti, tecnici, imprese e progettisti possano conoscere da vicino le diverse referenze e confrontarsi con l’esperienza e con i valori legati al mondo T2D. «L’interesse è stato alto, i riscontri positivi, sono nate nuove collaborazioni e si è consolidata la percezione del valore tecnico dell’offerta», ha raccontato Marco Barletta, area Manager T2D per il Piemonte, che ha inaugurato questo ciclo di incontri tematici nella zona di sua competenza. Che ha aggiunto: «Oggi la partnership tra produttore e distributore locale non si esaurisce nella fornitura di un prodotto qualificato e ben gestito dal punto di vista logistico, ma deve comprendere le fasi di prevendita e post vendita». Così le giornate tecniche diventano un’occasione utile per presentare laterizi a valore aggiunto, come Tris, che coniuga l’efficienza termica del materiale isolante allo sfasamento della parete massiva, l’unico sistema costruttivo in laterizio con taglio termico continuo lungo tutta la parete. Ed è una delle diverse referenze della gamma T2D Specialties, frutto di anni di ricerca e sviluppo, per cui i prodotti da soli o combinati con materiali complementari inclusi nel blocco, danno origine a un sistema muro in grado di soddisfare requisiti precisi in termini di prestazioni strutturali, termiche e acustiche. Un approccio coerente con la visione di T2D, racchiusa nel suo claim: abitare meglio.
Progettata specificamente per proteggere gli impianti fotovoltaici dagli effetti indesiderati della presenza dei volatili in copertura, Ausilio è la gamma di pettini antintrusione di Officine Rasera dal design innovativo e altamente funzionale.
Il pettine Ausilio offre una protezione efficace, prevenendo danni ai pannelli e mantenendo l’efficienza dell’impianto. Il prodotto è disponibile in kit da 20 pezzi, ciascuno lungo 50 centimetri, per una copertura ottimale delle superfici esposte.
La linea Ausilio è dotata di clip a molla, che ne facilitano l’installazione senza necessità di interventi invasivi. Le clip sono dimensionate per adattarsi perfettamente agli spessori dei pannelli fotovoltaici, garantendo una perfetta aderenza e durabilità nel tempo.
Il pettine antintrusione Ausilio
La protezione contro gli uccelli non solo aiuta a mantenere pulito l’impianto, ma previene anche il rischio di danneggiare i cablaggi e di compromettere l’efficienza del sistema fotovoltaico.
Con Ausilio, Officine Rasera offre una soluzione pratica, efficace e di qualità per tutti gli installatori e i proprietari di impianti fotovoltaici che desiderano preservare la funzionalità e la longevità delle loro installazioni.
Niederstätter, specializzata in servizi relativi alla vendita e al noleggio di macchine edili, presenta alla Biennale di Architettura di Venezia il progetto artcontainer con l’installazione «I WISH YOU…» dell’artista Wil-ma Kammerer.
Realizzata su commissione dell’azienda altoatesina, sarà infatti esposta per tutta la durata della Biennale Architettura nello spazio Thetis, all’Arsenale nord, fino al 23 novembre 2025. L’opera è composta da container neri impilati, su cui si stagliano motivi di nuvole bianche e punti, simboli del passaggio dall’indeterminato al concreto.
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L’iniziativa artcontainer nasce dalla collaborazione diretta tra Niederstätter e artiste e artisti visivi per realizzare interventi artistici destinati a edifici modulari, pensati sia per l’uso pubblico che privato. Nel tempo, il progetto artcontainer ha portato a trasformare le classiche strutture modulari industriali in suggestive installazioni e spazi esperienziali mobili.
«Siamo orgogliosi e anche molto emozionati di essere presenti in una cornice prestigiosa e di respiro internazionale come la Biennale Architettura di Venezia con quello che per noi è un progetto simbolo, che testimonia un lungo impegno nel campo dell’arte e della cultura», afferma Daniela Niederstätter, membro del Consiglio di amministrazione.
L’artcontainer «I WISH YOU…» verrà presentato allo Spazio Thetis il 30 maggio 2025, alle ore 11. All’evento interverranno l’artista Wil-ma Kammerer, la curatrice Sabine Gamper e le imprenditrici Hilde e Daniela Niederstätter. Modera l’architetto Adriano Oggiano.
La presentazione a Venezia offre inoltre a Niederstätter l’occasione di lanciare un nuovo sito web trilingue (in italiano, tedesco e inglese) interamente dedicato agli artcontainer. (https://artcontainer.niederstaetter.it/).
Il sito illustra inoltre gli oltre trenta concetti artistici per i container realizzati negli anni per diverse finalità, da spazi esperienziali e di abitazione a uffici, scuole e asili, da strutture per spogliatoi sportivi alle press e vip lounge fino ai servizi igienici mobili.
Dalle malte da intonaco e muratura, con resistenze adeguate a ogni tipo di applicazione, a quelle colorate per mattoni e blocchi faccia a vista, Bernardelli offre soluzioni di qualità per facilitare il lavoro degli operatori in cantiere.
Tra le soluzioni spiccano le malte premiscelateMB5Dry e CT25Dry, due prodotti versatili, duraturi e facili da applicare, che offrono risposte avanzate per applicazioni su murature e pavimentazioni.
MB5Dry
CT25Dry
MB5Dry è una malta fibrata premiscelata ideale per intonaci e murature, caratterizzata da una composizione che include aggregati silico-calcarei, cemento Portland, calce idraulica e fibre in polipropilene.
Questi componenti garantiscono una maggiore lavorabilità, resistenza e riduzione delle microfessurazioni, anche in applicazioni con spessori superiori ai 20 millimetri.
Inoltre, la malta è conforme alle normative europee En 998-1 ed En 998-2, e rientra nei parametri delle norme tecniche per le costruzioni (decreto ministeriale 17/01/2018), garantendo elevati standard di qualità e sicurezza.
Muratura con malta MB5Dry.
CT25Dry è un massetto cementizio premiscelato pronto all’uso, pensato per la realizzazione di pavimentazioni interne ed esterne.
Grazie agli specifici additivi e agli aggregati silico-calcarei, il prodotto riduce i tempi di asciugatura e il ritiro idraulico, consentendo una posa rapida e una pronta fruibilità.
Il massetto è ideale per pavimentazioni riscaldate, può essere pedonabile dopo dieci ore e ricevere rivestimenti ceramici, cotto o pietra naturale dopo 48 ore. Il prodotto è conforme alle normative En 13813, Uni 11371 e Uni 11493.
Per un tetto ventilato dalle alte prestazioni tecniche, Industrie Cotto Possagno offre sistemi di copertura completi per ogni esigenza progettuale.
Grazie al vasto range di tipologie di coperture e finiture è possibile soddisfare anche le richieste dei clienti più esigenti, che possono spaziare da uno stile più classico a uno più moderno.
Il tetto ventilato Grafix Compact permette, inoltre, di massimizzare l’efficienza energetica e di garantire il miglior comfort indoor.
Le soluzioni Industrie Cotto Possagno hanno contribuito alla copertura di nuova villa in costruzione a Lazise (Verona), prospicente al lago di Garda.
Il committente esigeva una soluzione in cotto e un interlocutore specializzato nella realizzazione di coperture tecnologiche, in grado di gestire tutte le fasi realizzative, dal progetto alla posa in opera.
Per questa realizzazione è stato scelto il pacchetto tettoGrafix Compact, composto da un sistema con pannello isolante in Eps additivato grafite, tegola Unicoppo Winter Serenissima, listelli Jolly Metal Universale e Inox Wind Coppi. La membrana superiore è realizzata con Jolly Air Plus, traspirante a giunti vulcanizzabili. Il tutto è stato fornito e posato anche con sistema anticaduta «Pro.vita».
Con due punti vendita a Cavezzo e San Felice sul Panaro, Lodi Edilizia (EdilGroup) è una realtà storica della provincia di Modena nata con la produzione di manufatti in cemento negli anni Sessanta e convertita in rivendita di materiali per edilizia all’inizio degli anni Ottanta.
Guidata dalla seconda generazione della famiglia Lodi, con i fratelli Rossano, Luca e Claudia, l’azienda è stata fortemente colpita dal sisma dell’Emilia del 2012 ma, grazie al supporto di EdilGroup e dei suoi soci, è stata in grado di ripartire in pochi giorni senza ripercussioni sul business. Ne parliamo con l’amministratore Rossano Lodi.
Che azienda è Lodi Edilizia?
Lodi Edilizia è stata fondata da mio padre negli anni Sessanta come attività di produzione di piccoli manufatti in cemento. Quando siamo entrati in azienda io, mia moglie e mia sorella Claudia all’inizio degli anni Ottanta abbiamo deciso di cambiare direzione.
Il mercato dei manufatti in cemento stava subendo un deterioramento a causa della ipercompetitività e necessitava di investimenti adeguati per crescere: per questi motivi abbiamo scelto di avviare gradualmente l’attività di commercializzazione di materiali edili.
All’inizio abbiamo introdotto i prodotti base dell’edilizia come colle, cemento, calce, sabbia, laterizi, che ci hanno dato l’opportunità di crescere e affrontare la prima crisi degli anni Ottanta.
Il piazzale esterno con laterizi, inerti, prodotti per l'outdoor e le pavimentazioni
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Quali prodotti avete introdotto successivamente?
Dalle polveri e materiali pesanti abbiamo cominciato ad affiancare il vasellame e l’arredamento da giardino per avere un po’ di liquidità. In seguito, abbiamo abbandonato l’arredamento da giardino e incrementato prodotti quali isolanti, consolidanti, massetti, premiscelati e predosati, puntando dunque sull’involucro.
Con i premiscelati evitiamo tante problematiche in cantiere, dove la manodopera è sempre meno specializzata e la facilità di posa dei prodotti è sempre più importante. Per questo ci affidiamo a Kerakoll, uno dei nostri partner più importanti per quanto riguarda prodotti chimici e pitture.
Poi, prima della crisi del 2008, abbiamo introdotto le finiture, cogliendo le opportunità del mercato della ristrutturazione.
Abbiamo inserito Kerakoll Color Collection, la proposta di colori e superfici per la decorazione d’interni e finiture di pregio dell’azienda, e questo ci ha dato l’opportunità di incontrare tanti tecnici, architetti e interior designer, un mondo molto distante dalla rivendita ma che garantisce un bel valore aggiunto.
Area dedicata alla Kerakoll Color Collection con il tintometro.Il tintometro
L’edilizia non è fatta di concorrenza sui prezzi, ma di alta qualità. Specializzarsi è l’unico modo per distinguersi dalla grande distribuzione e dai grandi multipoint, che oggi stanno prendendo sempre più piede sul mercato.
Qual è l’identikit di Lodi Edilizia oggi?
Lodi Edilizia è una rivendita di materiali edili nella provincia di Modena, stabile sul territorio con due punti vendita a Cavezzo e San Felice sul Panaro, riconosciuta per la sua grande serietà e professionalità.
Abbiamo cercato di portare il mondo dell’edilizia verso una maggiore qualificazione dei prodotti e l’innovazione, incontrando lungo la strada tanti tecnici che ci hanno apprezzato.
Nel magazzino di San Felice sul Panaro abbiamo, inoltre, un servizio di noleggio di piccole macchine da cantiere.
Il magazzino
Come scegliete i fornitori?
È una gara molto dura, perché sul territorio nazionale ci sono tanti produttori. La selezione viene fatta gradualmente in modo da evitare sovrapposizioni con la Gdo: noi dobbiamo offrire prodotti di alta qualità, senza cadere nella tentazione del prezzo. Pertanto, la nostra ricerca si costruisce sulla base di tanti incontri con le aziende, anche nuove, per capire le loro intenzioni commerciali e di partnership.
Che cosa significa essere partner di un produttore?
Significa valutare attentamente le proposte del produttore e mettere alla prova i prodotti proposti: la critica costruttiva è fondamentale per crescere insieme. Una partnership che funziona significa avere gli stessi obiettivi sul mercato.
Quando siete entrati in EdilGroup e perché?
Siamo entrati in EdilGroup nel 2005, con mia profonda soddisfazione.
In precedenza, avevo provato senza successo a creare una specie di multipoint nella bassa modenese. Avevo capito che i grandi gruppi che si stavano creando avrebbero monopolizzato l’edilizia nel territorio, quindi era importante dar vita a un punto di aggregazione grazie al quale difenderci.
Dopo il fallimento di questo progetto, mi è stato prospettato di entrare in EdilGroup. Fin dal primo incontro, mi sono trovato in sintonia con le loro idee e strategie.
L'area di libero servizio
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Che vantaggi ha riscontrato dopo l’ingresso nel gruppo?
Oltre agli acquisti centralizzati, altri vantaggi che abbiamo appurato fin da subito sono stati lo scambio continuo di idee e informazioni e la collaborazione tra i soci, anche sugli approvvigionamenti.
Una vera prova di chi è EdilGroup l’ho sperimentata in prima persona in occasione del sisma del 2012. Non avrei mai pensato che il gruppo potesse mettere in atto un piano di intervento nei miei confronti.
Che cosa è accaduto?
Il nostro magazzino è andato distrutto e, appena due giorni dopo il sisma, EdilGroup si è attrezzata per montare presso il nostro punto vendita una tensostruttura. Il giorno dopo abbiamo potuto riprendere a lavorare, e i soci si sono prodigati per approvvigionarci del materiale che ci serviva. Dopo il terremoto, non saremmo ancora qui se non fosse stato per EdilGroup.
Qual è il punto di forza che vi consente di fidelizzare i clienti?
Il nostro punto di forza è la formazione del personale che ci permette di offrire una consulenza tecnica di alto livello. Pretendo che i miei collaboratori siano formati e che abbiano la capacità di gestire e seguire i clienti.
Ci sono progetti che metterete in atto a breve-medio termine?
Stiamo preparando l’azienda perché possa continuare con le proprie gambe, senza la mia presenza. I miei due figli si occupano di altre attività. In particolare, mio figlio presiede un’altra azienda di famiglia che si occupa di servizi. Grazie a questa realtà, che svolge attività di general contractor, siamo in grado di seguire il cantiere dall’inizio alla fine con un servizio chiavi in mano.
È un modo per difendersi dalla grande distribuzione, puntando sul servizio e sulla consulenza tecnica specializzata.
In cantiere abbiamo anche un progetto dedicato all‘apertura di uno showroom.
Quale sarà la sfida più importante che dovrà affrontare con la sua attività nei prossimi anni?
Difendersi dai grandi multipoint che stanno avanzando prepotentemente.
La Gdo, invece, non ci fa paura, perché finora non è strutturata per offrire consulenza. Anzi, ritengo che la Gdo abbia aiutato le rivendite sul fronte dei pagamenti ed eliminato tutta una fascia di clientela di bassa qualità.
Com’è andato il 2024 e che cosa si aspetta dal 2025?
Dopo un momento di euforia del mercato, che a mio avviso ha creato più disturbi che vantaggi, nel 2024 abbiamo diminuito il fatturato intorno al 10%. È stato un calo fisiologico, che non ci preoccupa.
Ritengo che i primi sei mesi del 2025 saranno di assestamento ma, se ci focalizziamo sulla ristrutturazione, non dovremmo soffrire più di tanto. La volontà dell’Europa va nella direzione del ricondizionamento degli edifici in disuso e della riqualificazione, quindi penso che in futuro il mercato ci darà ragione.
Lodi Edilizia a San Felice Sul Panaro
«Il punto vendita Lodi Edilizia di San Felice Sul Panaro offre materiale da finitura e materiale pesante anche per i cantieri più strutturati, oltre alla ferramenta e al noleggio di piccola attrezzatura, come carotatrici, betoniere o martelli pneumatici», spiega Luca Lodi, socio dell’azienda, assieme ai fratelli Rossano e Claudia.
Luca Lodi a sinistra con il team dell’azienda
«Rispetto a Cavezzo, più vicino alla città di Carpi, la mentalità della nostra clientela è più tradizionale. Cerchiamo comunque sempre di inserire prodotti nuovi che possano essere utili ai nostri clienti.
Il punto vendita di Lodi Edilizia a San Felice sul Panaro
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Tra i progetti abbiamo in serbo di ampliare la parte dedicata agli uffici, aprendo uno spazio riservato alla bollettazione. Lo spazio che c’è attualmente sarà invece dedicato alle pubbliche relazioni con i clienti e i fornitori e alle riunioni».
Ogni tanto anche chi è concentrato sul proprio lavoro di nicchia, per esempio la distribuzione di materiali per edilizia, fa bene ad alzare la testa e guardare più in là. Bisogna, insomma, trasformarsi per qualche minuto in aquila e guardare il mondo dall’alto, nel suo insieme. La visione aerea può riservare qualche sorpresa, non del tutto positiva.
Perché nel globo visto dall’alto, l’andamento del proprio settore di riferimento conta poco. L’edilizia in Italia sconta il contro-boom post 110%, ma c’è il Pnrr a dare una mano e, insomma, non va così male. Ma è l’economia mondiale che cammina su un sentiero tanto sottile che assomiglia a una corda tesa tra due grattacieli. E il braccio di ferro sui dazi ingaggiato dal presidente americano Donald Trump testimonia quanto sia fragile l’equilibrio. Per rendersi conto della precarietà del sistema su cui si basano gli scambi, da cui in ultima analisi dipende l’economia dei singoli paesi, a cui a loro volta sono legati i diversi settori produttivi, basta osservare un dato: a fine marzo scorso il debito mondiale è salito al record di 324 mila miliardi di dollari. Una cifra talmente grande che difficilmente si riesce a percepire razionalmente. Questo debito è stato contratto in diversa misura da governi, famiglie, imprese e banche.
Economia globale
Secondo i dati raccolti dall’Institute of International Finance attraverso il Global Debt Monitor c’è stato un balzo di 7.500 miliardi in soli tre mesi, quattro volte superiore alla media trimestrale da fine 2022. Ma sotto la lente degli analisti c’è soprattutto il debito degli Stati Uniti, che da anni consumano più di quanto producono (altro che Europa scroccona). Le ultime stime indicano per quest’anno un maxi-disavanzo americano del 7% del prodotto interno lordo nel 2025. In confronto l’Italia, con il suo 3,3%, sembra uno dei paesi frugali. I tagli di Elon Musk e della sua Doge pare non siano stati così efficaci, visto che il deficit è salito di 243 miliardi di dollari rispetto allo stesso periodo di un anno fa (dati ufficiali del Tesoro Usa). Un altro problema per gli Stati Uniti è anche la debolezza del dollaro, figlia dei pazzi 100 giorni dell’amministrazione Trump. Con un dollaro debole sarà ancora più difficile convincere gli altri paesi, strapazzati dai dazi, a sottoscrivere i buoni del Tesoro americano, che servono a tappare il buco o, meglio, la voragine del debito Usa, che ammontava (a gennaio) a 36,2 milioni di milioni di dollari. Riuscite sono a immaginare un numero del genere?
Diciamolo: non è che tutti i problemi mondiali siano colpa degli Stati Uniti. E non va dimenticato che se gli Usa sono sopravvissuti con un debito così alto, con uno stile di vita e di spesa pubblica superiore a quanto producono, è anche perché alla base c’è un’economia solida, forte, anche se ormai sul filo (questa è la verità) di quella della Cina. Ma, certo, se si inquadra il debito pubblico americano nel contesto di quello mondiale, qualche brivido corre legittimamente per la schiena.
Le tegole Evertile, distribuite in Italia da Bildex, sono realizzate con lamiere in acciaio protette da uno strato in Aluzinc ad alta percentuale di alluminio (56%), una caratteristica che garantisce elevata resistenza alla corrosione e una durata fino a 50 anni una volta installate.
I prodotti raggiungono una resistenza alla corrosione e una durata utile sei volte più lunga rispetto alle lamiere zincate a caldo utilizzate nelle altre coperture.
Economiche, leggere e facili da maneggiare e installare sul tetto, le tegole Evertile rappresentano un’alternativa alle tegole tradizionali o alle coperture in gres, nonché alle scandole bituminose o alle finte tegole in plastica.
Tegole Evertile
I prodotti Evertile si distinguono per le soluzioni tecniche innovative e per l’aspetto estetico, offrendo una soluzione sicura e duratura anche in aree geografiche soggette a terremoti occasionali, uragani, forti gelate, grandine e incendi, e garantendo elevate prestazioni per le coperture dei tetti in ceramica, alleggeriti e in acciaio.
Per la coibentazione della copertura piana di un Itis in Abruzzo è stato scelto il sistema basato sull’utilizzo di Xps X-Foam e Pir Poliiso Sb, altamente performante in termini di efficienza.
Negli ultimi anni, il tema della sostenibilità e dell’efficienza energetica ha assunto un ruolo centrale nelle politiche pubbliche italiane, con particolare attenzione agli edifici scolastici, che rappresentano una componente significativa del patrimonio edilizio nazionale.
Un esempio concreto di questo impegno è rappresentato dal progetto di riqualificazione energetica dell’Istituto tecnico Amedeo d’Aosta di Colle Sapone, recentemente approvato dalla Provincia dell’Aquila.
L’intervento, dal valore di 2,5 milioni di euro, prevede l’adeguamento dell’impianto elettrico e l’installazione di pannelli fotovoltaici, e rientra in un più ampio programma di manutenzione straordinaria e di efficientamento energetico delle scuole superiori provinciali.
Il pannello pre-accoppiato composto da XPS X-Foam e schiuma poliuretanica PIR Poliiso di Ediltec.
Attività e obiettivi
L’obiettivo del progetto non è soltanto la ristrutturazione dell’edificio, ma anche la creazione di un ambiente scolastico più sicuro e sostenibile, in linea con le direttive del Green Deal europeo.
L’aggiornamento dell’impianto elettrico e l’introduzione di pannelli fotovoltaici rappresentano passi significativi verso una gestione energetica più efficiente, con effetti positivi sia sulla riduzione dei costi di gestione che sul miglioramento della classe energetica dell’edificio.
In un contesto di crescente incertezza sui prezzi delle materie prime e dei combustibili, tali interventi risultano strategici per garantire stabilità e sostenibilità nel lungo termine. Il finanziamento dell’opera è stato pianificato attraverso risorse proprie della Provincia e fondi del Pnrr.
L’intervento di isolamento presso l’ITIS Amedeo D’Aosta.
Le soluzioni costruttive
Per l’isolamento della copertura piana di 1.100 metri quadrati è stato scelto il sistema pendenzato (cioè che comprende una inclinazione) Ediltec, basato sull’utilizzo di XPS X-Foam e PIR Poliiso SB, materiali altamente performanti in termini di efficienza termica.
La tecnica del tetto caldo, che prevede la posa dell’isolante sopra la struttura portante, consente di migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio e di proteggere i materiali isolanti dalle escursioni termiche.
Il sistema utilizza un pannello pre-accoppiato, composto da Xps X-Foam e schiuma poliuretanica Pir Poliiso. Il pannello in polistirene estruso ha uno spessore variabile con un valore medio di 100 millimetri, mentre il pannello in poliuretano rigido presenta uno spessore costante di 80 millimetri.
Questa soluzione non solo assicura un’elevata efficienza termica, ma facilita anche il deflusso delle acque meteoriche, evitando ristagni e migliorando la durabilità dell’intero sistema.
Rispetto ad alternative tradizionali, come il massetto in cemento, l’adozione di questa tecnologia offre numerosi vantaggi: un peso inferiore, che riduce il carico sulla struttura, e un migliore isolamento termico, che incide positivamente sui consumi energetici e sul comfort interno.
Sicurezza sismica
Data la vulnerabilità sismica del territorio, la sicurezza degli edifici scolastici rappresenta una priorità assoluta.
In questa prospettiva, la Provincia dell’Aquila ha affidato l’incarico per la progettazione della messa in sicurezza sismica del complesso che ospita gli istituti superiori Bafile, Muzi e Colecchi.
Tale decisione, motivata dall’età dell’edificio, costruito negli anni Settanta, evidenzia l’impegno dell’ente nel garantire ambienti sicuri per oltre 2 mila studenti.
Per la progettazione di fattibilità tecnico-economica, sono stati stanziati 120 mila euro, un investimento che conferma la serietà con cui la Provincia affronta il tema della sicurezza strutturale.
Innovazione e crescita
Fondato nel 1909 per rispondere alla crescente domanda di tecnici qualificati nel settore industriale, l’Itis Amedeo d’Aosta è una delle istituzioni scolastiche più prestigiose dell’Aquila.
Mentre originariamente si trovava nei pressi del convento dei Salesiani, l’istituto ha cambiato più volte sede fino all’attuale struttura, realizzata nel 1968 su progetto dell’architetto Paolo Portoghesi.
La sua storia testimonia l’evoluzione del sistema educativo locale e la capacità dell’istituto di adattarsi alle nuove esigenze del mercato del lavoro.
Il recente intervento di riqualificazione si inserisce in questo percorso, mirando a garantire agli studenti un ambiente didattico moderno e all’avanguardia.
Da 25 anni le membrane Adeso di Polyglass sono sinonimo di sicurezza, velocità e versatilità nell’impermeabilizzazione. La tecnologia brevettata combina due mescole bituminose, App o Sbs, nella parte superiore e una autoadesiva nella parte inferiore, per un’applicazione a freddo senza fiamma, più sostenibile ed efficiente.
La gamma Adeso include prodotti come Elastoflex SA P, Spider P SA, Adesoguard SA, Polystick SA TU Plus V, Polyvap SA P-Al, Adesoshield SA P ed Elastoflex SA AF P con resistenza al fuoco esterno broof (t2).
Queste membrane sono indicate per coperture piane o inclinate in legno, strutture cementizie, pannelli isolanti e muri contro-terra.
Adeso di Polyglass
Le membrane Adeso di Polyglass offrono massime prestazioni tecniche e ambientali, garantendo maggiore sicurezza attraverso l’applicazione senza fiamma, adatta anche a spazi chiusi o a rischio incendio.
I film monosiliconati asportabili e dall’allineamento preciso, favoriscono la massima facilità di posa con sovrapposizioni affidabili, grazie alla tecnologia Seallap per giunzioni perfette.
La posa a freddo, ideale per membrane ardesiate chiare, permette di raggiungere un risultato estetico superiore.
Le membrane Adeso sono caratterizzate da un’estrema versatilità e possono essere utilizzate su superfici cementizie, metalliche, lignee e isolanti.
L’adesione è efficace anche a basse temperature e l’assenza di fumi, odori e rumori durante l’applicazione rende gli interventi più sostenibili ed efficienti, riducendo costi e tempi di realizzazione.
L’impiego del pannello Superpan Build nelle coperture offre numerosi vantaggi rispetto ai materiali tradizionali.
La sua composizione avanzata combina la resistenza dell’Hdf (High Density Fiber) con la versatilità di pannelli a particelle, offrendo una struttura solida, stabile e resistente agli urti e ai carichi di esercizio.
Composto da fibre e particelle di legno, in cinque strati, Superpan Build è brevettato da Finsa e distribuito in esclusiva da XT Insulation.
Applicazione su tetto curvo in lamiera.
Superpan Build: quando si usa
Superpan Build trova un impiego ottimale come elemento strutturale in aderenza alla travatura in legno, come strato intermedio o finale.
Il pannello costituisce un ancoraggio per viti e staffe strutturali, offrendo il supporto ideale per il fissaggio di listelli e per l’installazione di sistemi aggiuntivi, come impianti fotovoltaici, senza necessità di individuare le travi portanti.
Il materiale risulta particolarmente adatto per la realizzazione di coperture ventilate, poiché rende molto semplice il fissaggio della sottostruttura di travetti in legno o correntini in metallo, su cui poi vanno a fissarsi gli elementi di rivestimento.
Applicazione su tetto a falda in legno.
Punti di forza
Uno dei punti di forza di Superpan Build è la sua estrema versatilità. Può essere impiegato in coperture a falda, piane o curve, sempre presentando eccellenti proprietà strutturali.
Risulta di facile movimentazione in cantiere, riducendo i tempi di posa e semplificando il lavoro degli operatori.
Il prodotto è conforme ai requisiti per l’edilizia sostenibile ed è certificato Pefc e Fsc, a testimonianza della sua produzione a basso impatto ambientale.
La sua riciclabilità al 100% e la possibilità di smaltirlo come legno naturale lo rendono un’opzione sostenibile e conforme ai Cam, sempre più richiesti nei progetti edilizi contemporanei.
I pannelli Superpan Build in vari spessori.
Performance
Con un perfetto equilibrio tra resistenza, sostenibilità e praticità di installazione, Superpan Build si conferma una soluzione per progettisti e imprese che cercano un prodotto performante, affidabile e rispettoso dell’ambiente.
Disponibile in vari spessori e formati, il pannello è pensato per adattarsi a qualsiasi esigenza costruttiva, con una qualità costante garantita dal processo di pressatura continua.
Un’economia mondiale da brivido
Ogni tanto anche chi è concentrato sul proprio lavoro di nicchia, per esempio la distribuzione di materiali per edilizia, fa bene ad alzare la testa e guardare più in là. Bisogna, insomma, trasformarsi per qualche minuto in aquila e guardare il mondo dall’alto, nel suo insieme. La visione aerea può riservare qualche sorpresa, non del tutto positiva.
Perché nel globo visto dall’alto, l’andamento del proprio settore di riferimento conta poco. L’edilizia in Italia sconta il contro-boom post 110%, ma c’è il Pnrr a dare una mano e, insomma, non va così male. Ma è l’economia mondiale che cammina su un sentiero tanto sottile che assomiglia a una corda tesa tra due grattacieli. E il braccio di ferro sui dazi ingaggiato dal presidente americano Donald Trump testimonia quanto sia fragile l’equilibrio. Per rendersi conto della precarietà del sistema su cui si basano gli scambi, da cui in ultima analisi dipende l’economia dei singoli paesi, a cui a loro volta sono legati i diversi settori produttivi, basta osservare un dato: a fine marzo scorso il debito mondiale è salito al record di 324 mila miliardi di dollari. Una cifra talmente grande che difficilmente si riesce a percepire razionalmente. Questo debito è stato contratto in diversa misura da governi, famiglie, imprese e banche.
Secondo i dati raccolti dall’Institute of International Finance attraverso il Global Debt Monitor c’è stato un balzo di 7.500 miliardi in soli tre mesi, quattro volte superiore alla media trimestrale da fine 2022. Ma sotto la lente degli analisti c’è soprattutto il debito degli Stati Uniti, che da anni consumano più di quanto producono (altro che Europa scroccona). Le ultime stime indicano per quest’anno un maxi-disavanzo americano del 7% del prodotto interno lordo nel 2025. In confronto l’Italia, con il suo 3,3%, sembra uno dei paesi frugali. I tagli di Elon Musk e della sua Doge pare non siano stati così efficaci, visto che il deficit è salito di 243 miliardi di dollari rispetto allo stesso periodo di un anno fa (dati ufficiali del Tesoro Usa). Un altro problema per gli Stati Uniti è anche la debolezza del dollaro, figlia dei pazzi 100 giorni dell’amministrazione Trump. Con un dollaro debole sarà ancora più difficile convincere gli altri paesi, strapazzati dai dazi, a sottoscrivere i buoni del Tesoro americano, che servono a tappare il buco o, meglio, la voragine del debito Usa, che ammontava (a gennaio) a 36,2 milioni di milioni di dollari. Riuscite sono a immaginare un numero del genere?
Diciamolo: non è che tutti i problemi mondiali siano colpa degli Stati Uniti. E non va dimenticato che se gli Usa sono sopravvissuti con un debito così alto, con uno stile di vita e di spesa pubblica superiore a quanto producono, è anche perché alla base c’è un’economia solida, forte, anche se ormai sul filo (questa è la verità) di quella della Cina. Ma, certo, se si inquadra il debito pubblico americano nel contesto di quello mondiale, qualche brivido corre legittimamente per la schiena.