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Un grande successo per il Convegno YouTrade Sud

Non c’è stato bisogno di un caffè a metà mattinata. Perché il Secondo Convegno YouTrade Sud, organizzato a Lamezia Terme da Virginia Gambino Editore, ha incollato alla sedia i partecipanti (oltre 370 gli iscritti all’evento), che hanno seguito uno dietro l’altro gli interventi dei relatori. Tante informazioni, tanti dati, tante analisi dedicate ai distributori che operano nelle regioni del Meridione e che si trovano oggi nel mezzo di una mutazione genetica della loro attività, sempre più ibridata con la digitalizzazione e i servizi ai clienti. Quale strategia adottare? Quali investimenti programmare? Quanta formazione è necessaria? 

Una prima risposta è stata, implicitamente, descritta da due ospiti che operano nella distribuzione a 2.318 chilometri di distanza dalla Calabria, se si considera la capitale della Polonia, Varsavia. Dal grande Paese che si affaccia sul Mar Baltico sono arrivati Stanisław Gzik e Mirosław Gzik, proprietari di Transpal, multipoint europeo che in pochi anni è cresciuto tanto da aprire punti vendita anche in Gran Bretagna. Una storia che, grazie alla traduzione simultanea, è stata seguita con interesse e molta curiosità dal pubblico presente. Dopo la testimonianza dei distributori polacchi, il convegno ha seguito l’agenda in programma, con l’analisi sulla congiuntura economica e del settore costruzioni, il punto sul management della conoscenza e dell’innovazione, le opportunità offerte dalla Zona economica speciale e le strategie necessarie per navigare attraverso i mari della digitalizzazione e della transizione green. Senza dimenticare l’istant poll, che ha tastato il polso dei presenti sui temi caldi della giornata. 

Nel pomeriggio, il Secondo Convegno YouTrade Sud si è concentrato, invece, sul rapporto dei distributori con i propri clienti. Prima con un focus sugli strumenti di marketing e customer relationship e poi con due talk centrati anche sulla relazione, non sempre ottimale, tra rivenditori e produttori. Infine, in anteprima, l’evento si è chiuso con un’analisi sulle classifiche dei distributori del Sud curato dal Centro Studi YouTrade. Insomma, un grande successo sia per la partecipazione, sia per la ricca offerta informativa. Senza dimenticare un momento più rilassante: la cena organizzata la sera precedente l’evento, con la consegna degli YouTrade Awards. Cronaca, relazioni, dati, grafici e tante immagini dell’evento saranno pubblicate sul prossimo numero di YouTrade. 

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A Bergamo palestra firmata zintek

La palestra di Bergano realizzata con l’involucro in zintek.
La palestra di Bergano realizzata con l’involucro in zintek.

A Bergamo c’è una nuova palestra che unisce design e funzionalità, realizzata con l’involucro in zintek. Si trova nel quartiere San Tomaso de’ Calvi. Il nuovo centro sportivo comprende una palestra pensata non solo come struttura funzionale, ma anche come luogo di comunità e identità per gli abitanti del quartiere. Il progetto è firmato dallo studio Settanta7 e si inserisce in un più ampio piano di riqualificazione dell’area, che coinvolge anche il vicino Parco Ovest. L’edificio è composto da due volumi complementari e si apre visivamente in direzione del parco con un’ampia vetrata curva, che facilita l’ingresso della luce e amplifica la percezione degli spazi, restituendo un senso di continuità visiva fra gli interni della palestra e il paesaggio esterno.

Il rivestimento in zinco-titanio zintek nella tonalità Blu Mediterraneo
Il rivestimento in zinco-titanio zintek nella tonalità Blu Mediterraneo

Il dinamismo del volume principale, con il suo disegno irregolare, è enfatizzato dal rivestimento in zinco-titanio zintek nella tonalità Blu Mediterraneo: un materiale scelto tanto per le sue qualità tecniche (durabilità, resistenza agli agenti atmosferici e flessibilità di applicazione) quanto per la capacità di interagire con l’ambiente circostante. I riflessi cangianti delle superfici metalliche trasformano l’involucro in un elemento vivo, capace di imprimere un carattere identitario all’intero complesso.

La palestra nel quartiere San Tomaso de’ Calvi di Bergamo
La palestra nel quartiere San Tomaso de’ Calvi di Bergamo

Grazie alla posa a giunti regolari con aggraffatura angolare, lo zintek si è adattato anche ai tratti più articolati della facciata, dando vita a un manto continuo espressivo ed elegante.

L’interno dell’edificio privilegia funzionalità e accessibilità, con percorsi separati per atleti, arbitri e pubblico che garantiscono fluidità e sicurezza di circolazione. Il legno lamellare a vista, elemento distintivo del progetto, dona calore ai locali e contribuisce a creare un’atmosfera accogliente.

La palestra di Bergano realizzata con l’involucro in zintek.
La palestra di Bergano realizzata con l’involucro in zintek.

Condominio S&C luglio 2025

Condominio sostenibile & certificato

n° 63 | luglio 2025


Immobiliare: progetto integrato per la riqualificazione strategica
Professione:
cambiamento profondo promosso da FIAIP
Diritto&Rovescio: come cambia la mediazione per l’amministratore

 
 
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Qualità dell’aria in casa: con Dyson il biossido di azoto non è più un pericolo

qualità dell’aria in casa

Se l’obiettivo è abitare in ambienti più confortevoli, ma anche più sani, perché non occuparsi della qualità dell’aria in casa che si respira nelle abitazioni?

L’isolamento con sistemi a cappotto e finestre impenetrabili agli spifferi ha messo l’accento su soluzioni come la Vmc, con cui l’aria è pilotata meccanicamente a un ricambio forzato. Ma non basta. Un altro nemico è il biossido di azoto.

Mentre l’inquinamento all’esterno degli edifici si disperde per effetto del vento e dei processi atmosferici, all’interno delle case la quantità di NO2 prodotto da fornelli, stufe o camini tende ad accumularsi quotidianamente e concentrarsi.

Non solo: il biossido di azoto è un gas potenzialmente dannoso prodotto anche dai processo di combustione nell’industria e nel traffico urbano e può quindi penetrare nelle abitazioni dall’esterno.

Secondo alcune ricerche indipendenti, i livelli di inquinamento al chiuso nelle case possono essere fino a cinque volte superiori rispetto a quelli esterni.

Il risultato è che alte concentrazioni di biossido di azoto e di particolato, le polveri sottili, possono aggravare i sintomi di eczema e dermatiti, oltre ad accelerare l’invecchiamento della pelle.

Per questo un marchio associato all’innovazione tech come Dyson entra sul mercato con il primo modello della gamma di purificatori dedicati.

Si tratta Dyson Hot+Cool HP2 De-NOx, un nome lungo per indicare un dispositivo di filtraggio.

Il Dyson impiega un nuovo filtro per catturare fino al 50% in più di biossido di azoto NO2 rispetto ai filtri a carbone tradizionali.

Per filtrare il biossido di azoto ed eliminarlo, il filtro K-Carbon di Dyson impiega una combinazione basata sulla cattura fisica dei gas e l’assorbimento chimico.

L’innovazione riguarda un filtro a carbone attivo arricchito con carbonato di potassio: in reazione al biossido di azoto forma nitrato di potassio e anidride carbonica.

In questo modo il nitrato di potassio rimane chimicamente legato al filtro, catturando fino al 50% in più di No2 rispetto ai filtri a carbone tradizionali.

Non solo: i filtri tradizionali possono saturarsi più velocemente e richiedere sostituzioni più frequenti.

di Stefano Lavori

Top 100 imprese cartongesso: bilanci 2023, crescita e redditività

A construction worker hanging drywall on the ceiling, securing the panels into place with screws and ensuring the joints are perfectly aligned and smooth

La classifica delle imprese di cartongessisti relativa ai bilanci 2023 mostra una notevole dinamicità, con risultati economici e finanziari in miglioramento, anche se non per tutti.

Il Centro Studi YouTrade ha messo sotto la lente i bilanci del settore della posa in opera di cartongesso. Comprende imprese che operano anche nel settore della posa in opera di infissi, arredi, controsoffitti, pareti mobili e simili.

È un settore nel quale si contano oltre 6 mila aziende, delle quali poco meno di 800 sono società di capitali, dunque con bilanci depositati presso le Camere di Commercio.

Analogamente alle analisi che il nostro Centro Studi svolge ogni anno per molti settori afferenti alla filiera delle costruzioni, e che vengono pubblicati nei Bilanci delle Costruzioni, in questo articolo presenteremo i risultati delle migliori cento società di capitali del settore in analisi.

In particolare, rispetto al totale di quasi 800 società di capitali presenti negli archivi delle Camere di Commercio, 540 presentano un fatturato superiore a 250 mila euro, 380 un fatturato superiore a 500 mila euro, 220 un fatturato superiore a 1 milione di euro.

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Un consulente gratis per i pannelli solari

Installazione di un pannello fotovoltaico
Installazione di un pannello fotovoltaico

Come ormai sanno anche i sassi, il problema numero uno dei prossimi anni sarà il costo dell’energia. Le turbolenze geopolitiche non fanno che rafforzare la necessità di una maggiore indipendenza dalle fonti energetiche: Medio Oriente e Russia sono e rimarranno calderoni di instabilità, a prescindere dalle opinioni riguardo le cause dei conflitti. Basti dire che lo scorso anno si è registrata una ripresa dell’import di gas dalla Russia (+97% sul 2023), anche se rispetto al periodo prima della guerra in Ucraina il volume importato oggi è meno di un quarto. In ogni caso oggi il gas russo rappresenta ancora il 9,1% della domanda nazionale (nel 2021 il 40%). L’Algeria resta il principale fornitore con 21,1 miliardi di metri cubi importati (-8,6% sul 2023), pari al 34% della domanda nazionale (contro circa il 29% toccato nel 2021), mentre è l’Azerbaigian, paese ex Urss e tutt’ora in solidi rapporti con Mosca, il secondo fornitore per l’Italia, con il 16,7% della domanda nazionale. Insomma, i rubinetti dell’energia sono nelle mani di Paesi con alle spalle una storia difficile, un presente di scarsa democrazia e un futuro ignoto.

Pannelli solari
Pannelli solari

Purtroppo, al momento, di soluzioni semplici non se ne vedono all’orizzonte: anche se la meta del famoso nucleare pulito, cioè ottenuto con la fusione dell’atomo, fosse raggiunta, ci vorrebbero decenni prima di costruire e mettere in funzione impianti del genere. E anche per il nucleare tradizionale, ora tornato in auge, ci vorranno comunque anni e tanti, tanti soldi. In ogni caso, per ora sono sogni.

Pannelli fotovoltaici sul tetto
Pannelli fotovoltaici sul tetto

L’Italia, però, potrebbe produrre un po’ di più e, allo stesso tempo, consumarne meno dove possibile. Per quanto riguarda il risparmio energetico, non resta che cercare una politica di incentivi, senza gravare sulle casse pubbliche. Come? Con agevolazioni, snellimento delle pratiche burocratiche e consulenza gratuita per chi vuole installare pannelli. Quanti sarebbero disposti a spendere una piccola cifra per ottenere una autonomia energetica ma, invece, non lo fanno perché non sanno (o non hanno voglia) di affrontare le pratiche autorizzative e gli scogli tecnici per mettere in pratica l’obiettivo? Tutor gratuiti che siano i facilitatori di un piano per rendere gli edifici autosufficienti quanto possibile dalle caldaie condominiali potrebbero invece spingere una piccola-grande rivoluzione. Già, ma chi dovrebbe assumersi il compito di rendere più semplice l’installazione di pannelli sul tetto o su uno spicco di prato condominiale? L’incentivo potrebbe riguardare sgravi fiscali per chi opera nel settore. Si tratterebbe di un costo risibile per lo Stato, ma incentivante per i tecnici del settore a fronte di un risultato concreto. Per esempio, incentivi ad personam in base al numero di kilowatt installati grazie alla loro consulenza. Un principio che, naturalmente, dovrebbe essere formulato in modo meno grossolano per tradurre l’esperienza tecnica in un vantaggio per il sistema-paese.

Porte a scomparsa Dierre: eleganza e più spazio in casa

Porte a scomparsa Dierre

Ottimizzare lo spazio domestico con originalità e senza l’ingombro delle tradizionali chiusure a battente? È possibile grazie alle porte a scomparsa Dierre che propone in un’ampia gamma di modelli e finiture, disponibili anche versioni in vetro e legno massiccio, a una o due ante, anche contrapposte.

Installabili all’interno o all’esterno della parete, le porte a scomparsa si adattano senza problemi sia alla muratura che al cartongesso, garantendo un elevato grado di personalizzazione grazie alla possibilità di scegliere soluzioni su misura per tutti gli ambienti della casa.

Porte a scomparsa Dierre
La struttura dei casonetti New Space 1280×960.

Dierre produce tutte le componenti delle proprie porte, dall’anta ai meccanismi di chiusura, compresi telaio, controtelaio e cassonetto.

I sistemi a scomparsa Dierre, raggruppati nelle famiglie Space, New Space, New Space Rasomuro, Primato e Duetto, sono realizzati da un montante e un traverso interamente in acciaio e da un cassonetto rinforzato da omega laterali, per evitare deformazioni in fase di intonacatura. Hanno inoltre il fondo del cassonetto estraibile, per recuperare eventuali errori di posa senza dover rifilare il pannello interno.

Porte a scomparsa Dierre
Porta scorrevole a scomparsa con controtelaio New Space in bagno

La guida in acciaio garantisce lo scorrimento fluido e silenzioso dell’anta, ed è comunque estraibile anche a installazione terminata per essere sostituita in ogni momento, senza lavori di muratura o altri interventi particolarmente onerosi.

 

Tra gli accessori disponibili Dierre mette a disposizione anche un kit per l’apertura simultanea delle ante con una sola mano, installabile anche con i cassonetti già murati, così come il sistema per la chiusura automatica delle ante dopo l’apertura manuale, utilizzabile sia sul modello con anta singola che doppia.

È disponibile anche un meccanismo che ammortizza la chiusura dell’anta per non farla rimbalzare sullo stipite.

di Sara Giusti

Rigenerazione urbana: in dirittura di arrivo il progetto BiM – Bicocca incontra Milano

Rigenerazione urbana Bicocca

È in dirittura di arrivo un progetto di riqualificazione molto atteso. BiM, acronimo di Bicocca incontra Milano, è un progetto di rigenerazione urbana che sta trasformando un edificio iconico progettato da Vittorio Gregotti a metà degli anni Ottanta nel quartiere di Milano Bicocca, in un distretto verde, aperto e integrato alla città.

Gli ultimi ritocchi riguardano gli edifici Pirelli 10 e Pavilion del BiM che si trovano nel quartiere milanese della Bicocca.

Le due unità immobiliari, assieme al building Innovazione 3, formano il complesso tra viale Piero e Alberto Pirelli 10 e viale dell’Innovazione 3. Si tratta di due complessi che si presentano con caratteristiche di rilievo. Il primo edificio ha una superficie complessiva di 24 mila metri quadrati per otto piani: è destinato a ospitare 15 aziende che operano in diversi settori (farmaceutico, automotive, finance, tech), alcune già presenti nell’edificio di Innovazione 3. Al primo piano è prevista la sede principale di Altroconsumo, con uffici per oltre 1.900 metri quadrati.

Al centro della piazza di BiM si trova, invece, il nuovo Pavilion, con due piani fuori terra e uno interrato. È uno spazio polifunzionale, che al piano terra ospiterà imprese e professionisti in un ambiente di oltre 360 metri quadrati, una caffetteria-ristorante, spazi flessibili per il lavoro e un’arena aperta al pubblico destinata a ospitare eventi.

Il primo piano è destinato a ospitare l’Innovation Hub dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, promosso dalla neonata Fondazione Bicocca, luogo di collaborazione tra pubblico e privato per lo sviluppo di idee, progetti, start-up e nuovi business. Al piano interrato, un auditorium, una palestra e un parcheggio.

Innovazione 3 è, invece, un edificio che si sviluppo su 26 mila metri quadrati su otto piani, con moduli che variano da 485 metri quadrati a 2.700 metri quadrati per piano.

Il tutto ha una connotazione green: il progetto è firmato dallo studio di architettura Piuarch insieme con il paesaggista Antonio Perazzi.

La riqualificazione comprende una superficie di oltre 50 mila metri quadrati, di cui 43.300 a destinazione direzionale, 3.400 di spazi retail, 800 del Pavilion e 6 mila di verde e giardino.

In aggiunta, gli spazi hanno l’obiettivo di raggiungere i più alti requisiti di Esg e sostenibilità riconosciuti dalle principali certificazioni green (tra cui Leed Platinum, Breeam Excellent, Well Gold e WiredScore enabled).

di Paolo Caliari

Smart home e sicurezza: i produttori di dispositivi devono garantire assistenza

Sicurezza smart home

Se la casa diventa digitale, il proprietario dell’unità abitativa deve digitalizzarsi. Ma non solo: sono soprattutto le imprese che producono dispositivi per la casa che si devono assumere le proprie responsabilità.

Già, perché se l’appartamento si trasforma in una sorta di computer abitabile, un po’ come è avvenuto con il mondo automotive, i produttori devono fornire assistenza e, soprattutto, sicurezza.

Basti pensare alla diffusione delle serrature elettroniche: una negligenza da parte del produttore può facilitare l’ingresso dei nuovi ladri, non più costretti a utilizzare un grimaldello, ma semplicemente uno strumento elettronico per penetrare in un’abitazione.

È un problema serio, soprattutto per quei dispositivi che sono definiti come zombie. Cioè che non sono più supportati con software aggiornato dai produttori.

Negli Usa si parla, per questo, del Connected Consumer Product End of Life Disclosure Act: una normativa che obbligherebbe i produttori a indicare espressamente agli utenti per quanto tempo intendono fornire assistenza tecnica, aggiornamenti e bug fix per software e hardware, al fine di consentire ai prodotti di operare in sicurezza.

Per questo diversi movimenti di consumatori hanno proposto una legge affinché i produttori informino i consumatori quando i dispositivi si avvicinano a fine vita.

In questo caso dovrebbero fornire indicazioni su come gestire il termine del ciclo di utilizzo di un dispositivo.

Il motivo, oltre a quello pratico di garantire la funzionalità di un dispositivo, dovrebbe servire a indicare potenziali vulnerabilità e rischi per la sicurezza che potrebbero sorgere.

Oltre alle serrature elettroniche, per esempio, si può pensare al router o allo switch di casa, che consente il collegamento in rete.

Se la legge passasse, quando un dispositivo arrivasse alla fine del suo ciclo di vita, i fornitori del servizio dovrebbero rimuoverlo e sostituirlo con un nuovo prodotto, un po’ come avviene spesso quando si sottoscrive un abbonamento con un fornitore di rete. Solo che, in questo caso, l’affidamento in uso di un router sarebbe regolato da norme precise.

Secondo un’analisi di Bitdefender e Netgear gli attacchi verso i dispositivi di smart home sono in crescita: nel 2022 erano circa otto ogni 24 ore, nel 2023 sono stati circa dieci ogni 24 ore.

I metodi preferiti dai criminali informatici per bucare i dispositivi sono overflow per il 28,2% (cioè costringere il dispositivo a elaborare più dati di quelli che la memoria consentirebbe), la negazione del servizio (DoS) per il 27,2% e l’esecuzione di codice malefico per il 13,6%.

Secondo le due aziende l’ecosistema IoT diventa sempre più interconnesso e dipendente da componenti e servizi di terze parti, quindi le vulnerabilità della supply chain rappresentano rischi significativi per la sicurezza e la funzionalità dei dispositivi: occorrono valutazioni approfondite dei fornitori, iniziative di trasparenza della catena di fornitura per identificare e mitigare le potenziali minacce durante l’intero ciclo di vita.

di Giuseppe Rossi

Con YouTrade rischio idrogeologico e drenaggio in un fascicolo speciale

È un’Italia che soffre più di altri paesi degli effetti del cambiamento climatico, con distruttive precipitazioni alternate a dannose siccità quella fotografata dalla mappa di Ispra sullo stato di severità idrica nazionale aggiornata lo scorso 16 maggio.

Il risultato non sorprende: i fenomeni di meteo estremo sono entrati a far parte della consapevolezza comune. Quella che, però, non è ancora abbastanza diffusa, è la consapevolezza di quello che si può e si deve fare. 

Un aspetto che è al centro del supplemento Speciale Drenaggio a YouTrade di giugno. Il fascicolo, disponibile per gli abbonati alla rivista leader della distribuzione edile realizzata da Virginia Gambino Editore, approfondisce quelli che sono obiettivi strategici per il paese: il drenaggio e le opere di gestione del territorio. E che sono anche, contemporaneamente, un settore di business sempre più interessante per gli operatori dell’edilizia e della distribuzione. 

La pubblicazione considera tutti gli aspetti legati all’attività di prevenzione e di intervento in un paese dove il 94% dei Comuni italiani è a rischio di frane, alluvioni ed erosioni costiere. In particolare, con il 18,4% classificato con il più alto grado di pericolosità per frane e alluvioni, come in Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Veneto, Lombardia e Liguria.

Per questo lo Speciale Drenaggio riporta i dati sullo stato idrogeologico dell’Italia, ma approfondisce anche le strategie italiane ed europee, i fondi a disposizione e le case history di successo che, per fortuna, non mancano. Così come sono presenti nelle pagine del fascicolo le proposte, i prodotti e le innovazioni dei produttori impegnati nella filiera del trattamento delle acque e del territorio.

La pubblicazione, insomma, è una piccola bibbia per chi lavora sul campo, progetta o commercia prodotti legati alla gestione delle acque e alla prevenzione del rischio idrogeologico. Da non perdere

 

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YouTrade Supplemento drenaggio – giugno 2025

SUPPLEMENTO DRENAGGIO – GIUGNO 2025
 
In copertina:
 

Acqua: le regole per la manutenzione
Rischio idrogeologico: quali sono le nuove frontiere
Drenaggio: le strategie dell’Italia

 
 
Per vedere la versione integrale del numero
 

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Attiva presenta la mazzetta ATS – I Colori degli Esterni con 410 nuove nuance

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Attiva lancia la mazzetta ATS – I Colori degli Esterni con 410 nuove nuance per rispondere a tutte le esigenze di progettazione della facciata.

Cuore del rinnovamento della proposta cromatica del marchio, la mazzetta vanta una ricca gamma di sfumature, che spaziano dai grigi cromatici naturali alle nuance desaturate, fino a quelle più intense.

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Come ATS – I Colori dei Professionisti, la nuova mazzetta Attiva si basa su un sistema  rappresentato da un prisma esagonale, dove le dimensioni di tinta, chiarezza e saturazione si fondono per creare infinite possibilità.

Ogni colore è codificato con la massima cura per garantire una lettura, reperibilità e scelta ottimali. Per facilitare ulteriormente il lavoro dei professionisti, lo strumento è accompagnata da una brochure dedicata, che approfondisce il tema degli abbinamenti in facciata.

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Il lancio della mazzetta è supportato dalla presentazione di una brochure completa sull’offerta dei sistemi di isolamento termico a cappotto Therm.At e sulla riqualificazione energetica degli edifici, e di un listino dedicato alla rinnovata offerta di soluzioni e sistemi per esterni che include soluzioni tecniche per le problematiche più comuni delle facciate.

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Macchine per ceramica in frenata

Piastrelle in ceramica
Piastrelle in ceramica

Dazi amari per il settore dei costruttori di macchine e attrezzature per ceramica. Il comparto ha chiuso il 2024 con un giro d’affari di 1,82 miliardi di euro. Il calo è del 23% rispetto al 2023. La frenata nel ritmo di crescita già registrata nel 2023 si è quindi riverberata nell’anno successivo con performance negative in tutti gli indicatori principali, secondo i dati del Centro Studi Mecs9-Acimac. E la congiuntura è molto sfavorevole: le aspettative degli imprenditori sono per oltre il 40% negative. «L’anno scorso il settore si è ritrovato stretto in una morsa tra una crisi congiunturale e alcuni fattori endogeni, come una certa competizione internazionale spregiudicata e l’innalzamento dei costi di produzione. Ora, questa morsa, se possibile, si è fatta ancora più stretta, visti i dazi americani, i continui dietrofront della presidenza Trump che creano incertezza, e i nuovi fronti di guerra in Medio Oriente», commenta il presidente di Acimac, Paolo Lamberti. Nel generale clima di rallentamento, però, alcune destinazioni geografiche dell’export mantengono una dinamica meno negativa: è il caso dei volumi di vendite destinate all’Africa e all’Est Asia, entrambi in crescita. Anche l’export verso l’Unione Europea diminuisce, ma molto meno della media.

L’export si ferma

Nel 2024 l’export, tradizionalmente il motore del comparto, ha registrato 1,29 miliardi di fatturato, perdendo il -25% rispetto all’anno prima. La percentuale sull’intero fatturato resta preponderante: 70,7%. Le prime tre aree geografiche tra le destinazioni degli impianti italiani sono l’Unione Europea, che assorbe 335,6 milioni di euro con una variazione negativa del -13,4%, l’area sud est asiatica, con 184,4 milioni di euro e un crollo del -37,7%. Infine, sul terzo gradino del podio c’è il Medio Oriente, con 183 milioni di euro e un decremento pari al -22,8%.

Piastrelle in ceramica
Piastrelle in ceramica

Il mercato interno

Sul mercato domestico la frenata è stata del -17,6%, con un fatturato maturato tra le aziende italiane pari a 534,3 milioni di euro.  Il 2024 ha visto anche 135 aziende (tre in meno rispetto al 2023) e 7152 occupati, in lieve calo rispetto a 12 mesi prima (-1,8%).

I settori clienti

Nella suddivisione del fatturato tra i settori clienti la parte del leone come sempre è appannaggio delle piastrelle: 1,52 miliardi il fatturato totale, con una variazione del -24% sul 2023. Seguono i sanitari, che hanno sopravanzato i laterizi, con 101,5 milioni di euro fatturati e un calo del giro d’affari pari al -14%. Chiudono il podio i laterizi appunto, con un volume di 101,4 milioni di euro e una variazione negativa sul 2023 del -24,6%. Seguono refrattari, stoviglieria e ceramica tecnica.

Fatturato per tipologia produttiva

I cambiamenti nelle quote di fatturato realizzato dalle varie tipologie di macchine alterano di poco la classifica rispetto all’anno precedente. Le macchine per la formatura si piazzano in prima posizione con una quota di 332,3 milioni di euro, nonostante il decremento del -18,5%, davanti alle macchine per la preparazione terre con 246,5 milioni di euro (pari a una diminuzione del -41%). Al terzo posto ci sono le macchine ed utensili per la finitura (245,4 milioni di euro) in diminuzione del 9,8%. Seguono le macchine per la cottura, le macchine per la decorazione digitale, le macchine per lo stoccaggio e la movimentazione, gli stampi, le macchine per la smaltatura e decorazione, quelle per scelta, confezionamento e palettizzazione e infine le macchine per l’essiccazione.

Nuove normative e digitalizzazione al centro del GIS Expo di Piacenza

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©GIS Expo

A soli tre mesi dall’apertura, GIS Expo – Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali registra un boom di prenotazioni e conferme per la decima edizione, che si terrà dal 25 al 27 settembre 2025 presso Piacenza Expo.

GIS Expo si presenta come piattaforma europea privilegiata per la presentazione delle ultime novità e innovazioni tecnologiche nel sollevamento di materiali, lavoro in quota, movimentazione industriale e portuale e trasporti eccezionali.

Quest’anno, il settore si trova al centro di una fase di forte evoluzione: la domanda di mezzi elettrici e ibridi è in costante crescita, trainata dalle nuove normative europee su emissioni e sostenibilità. I principali costruttori presenteranno a GIS Expo soluzioni all’avanguardia per rispondere alle esigenze di cantieri e porti sempre più “green”.

Tra i temi chiave dell’edizione 2025, particolare attenzione sarà dedicata alla digitalizzazione e all’automazione: l’adozione di sistemi IoT, intelligenza artificiale e manutenzione predittiva sta rivoluzionando la gestione delle flotte e la sicurezza dei cantieri.

Non mancherà un focus sulla esigenza di reperire e formare nuovi operatori specializzati, tema sempre più sentito dalle associazioni di categoria, che promuovono iniziative di formazione e collaborazione con istituti tecnici.

Infine, saranno approfonditi i grandi investimenti in corso nelle infrastrutture logistiche e portuali italiane, con progetti di ammodernamento e sviluppo dell’intermodalità che stanno cambiando il volto della movimentazione merci nel nostro Paese.

Anche questa decima edizione di GIS Expo gode del patrocinio delle più importanti associazioni di categoria, sia italiane che estere, e di numerosi organismi istituzionali, tra i quali il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero della Difesa, la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Piacenza.

Confermati anche per questa edizione i riconoscimenti alle eccellenze della filiera:

Itala – Italian Terminal And Logistic Awards, che premiano le capacità degli operatori italiani del terminalismo portuale, intermodale e della logistica, riconoscendone le qualità manageriali e l’importanza strategica per l’economia nazionale.

Italplatform, i riconoscimenti all’eccellenza italiana nella costruzione di piattaforme per i lavori aerei e delle imprese che le utilizzano, valorizzandone lo sviluppo tecnologico e la professionalità.

Ilta – Italian Lifting & Transportation Awards, che danno visibilità al lavoro delle imprese italiane e delle personalità che operano nel sollevamento con varie tipologie di gru e nei trasporti eccezionali, riconoscendone la professionalità, lo sviluppo e il ruolo strategico.

Venerdì 26 settembre tornerà inoltre il “GIS by Night”, l’evento serale che offre agli espositori e ai loro clienti un’opportunità di networking in un’atmosfera conviviale, arricchita da proposte eno-gastronomiche.

Novità al vertice di FILA Solutions

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FILA Solutions SB annuncia un aggiornamento significativo nella propria governance. Alessandra Pettenon assume la carica di presidente del CdA, subentrando al padre, Beniamino Pettenon, che diventa Presidente Onorario, affiancato dalla moglie Anna Maria Strolego, in qualità di Vice Presidente Onorario.

«Dopo aver ricoperto con orgoglio e dedizione il ruolo di Presidente  accolgo con piacere la nomina a Presidente Onorario, desideroso di continuare a contribuire, seppur in forma diversa, alla crescita e al successo dell’azienda, affiancando strategicamente la sua evoluzione», afferma Beniamino Pettenon.

Questo passaggio generazionale, accuratamente pianificato, testimonia la capacità di FILA Solutions di rinnovarsi e rafforza anche il suo radicamento nei valori e nella visione che l’hanno contraddistinta per decenni.

Francesco e Alessandra Pettenon, rappresentanti della terza generazione della famiglia, sono figure chiave in questo processo di rinnovamento: Francesco permane con il ruolo di Amministratore Delegato e Alessandra con la nuova carica di presidente, con funzioni esecutive.

Come sottolinea Francesco Pettenon, AD dell’azienda: «L’operazione si colloca all’interno di un percorso accuratamente progettato e condiviso, con l’obiettivo di dare una nuova impronta manageriale all’azienda. È necessario mettersi in gioco per primi se vogliamo che gli altri credano in noi. Il nostro impegno, la nostra determinazione e i nostri valori sono fondamentali per raggiungere i traguardi di oggi e di domani e rimangono pilastri irrinunciabili».

L’evoluzione della governance di FILA Solutions non si limita al cambio di presidenza. Il Consiglio di Amministrazione (CdA) vede un significativo potenziamento delle proprie competenze attraverso nuove nomine e incarichi specifici.

Michele Checchin diventa Consigliere Delegato, apportando la sua decennale esperienza nel campo della chimica regolatoria e della sicurezza dei prodotti chimici. A completare il quadro, Leonardo Luca Etro, Associate Professor of Practice di Corporate Finance e M&A, presso SDA Bocconi School of Management, confermato Consigliere Senza Delega, garantendo una prospettiva esterna e indipendente di alto profilo.