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Meeting Federcomated 2025: incentivi e transizione

Meeting Federcomated

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Copertec System, il sistema anticaduta certificato che salva la vita

Sistema anticaduta

Copertec System, il sistema anticaduta di Cavatorta e disponibile in due versioni, è studiato per la protezione permanente nel lavoro su lucernari non calpestabili. È il primo ad aver ottenuto il bollino blu del Cnr.

Il lavoro edile comporta spesso dei rischi che possono essere opportunamente evitati attraverso l’impiego di attrezzature e strumenti dedicati.

Ogni tipologia di intervento si caratterizza per differenti livelli di rischio: la costruzione e la manutenzione delle coperture di edifici industriali, commerciali e agricoli rientrano tra le attività ad alta pericolosità, che meritano misure di sicurezza adeguate.

Per scongiurare infortuni e incidenti Cavatorta ha ideato un sistema ad hoc, il Copertec System.

Coperplax Sistema anticaduta
Rete anticaduta Coperplax

Sicurezza del sistema anticaduta

Azienda specializzata nella produzione di reti metalliche, con export in più di 50 Paesi e un fatturato di gruppo di oltre 140 milioni di euro grazie ai suoi sei stabilimenti produttivi, Cavatorta ha messo a punto Copertec System.

Si tratta di un sistema per la protezione permanente anticaduta per lucernari non calpestabili: è applicabile sia all’interno, sull’orditura portante della copertura, sia all’esterno su pannelli sandwich in doppia lamiera o su lastre metalliche grecate e/o ondulate.

Le reti elettrosaldate in acciaio, correttamente installate, possono sopportare il peso di una persona.

Per rendere il sistema certificabile occorre seguire le indicazioni di posa in opera descritte rilasciato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per le Tecnologie della Costruzione (Itc-Cnr).

Sistema anticaduta
Rotoli Copertec

Acciaio zincato

L’impiego di Copertec System prevede l’utilizzo delle reti anticaduta Copertec o Coperplax.

Copertec è il primo e unico sistema anticaduta permanente ad aver ottenuto la certificazione dell’Istituto per le Tecnologie della Costruzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Itc-Cnr) di San Giuliano Milanese, con Agrement Tecnico n. 650/14 del 29.10.2014.

Questa certificazione, unica nel suo genere, riguarda il sistema di protezione nella sua interezza (rete e posa in opera) e ne attesta la grande affidabilità. Nello specifico, Copertec è una rete elettrosaldata in acciaio zincato con triplo vivagno alle estremità.

L’impiego è finalizzato alla protezione dai rischi di caduta in fase di manutenzione delle lastre in cemento-amianto e dei lucernari zenitali presenti nelle coperture degli edifici a destinazione industriale, agricola e commerciale.

Copertec offre, inoltre, la possibilità di installare un sistema anticaduta a norma che non richiede l’intervento di un tecnico che ne certifichi la conformità.

Rotoli Coperplax
Rotoli Coperplax

Rete plastificata

Coperplax è la versione plastificata di Copertec. Si tratta di una rete elettrosaldata in plasticata con triplo vivagno alle estremità.

I fili trasversali e longitudinali della rete elettrosaldata, entrambi lineari, sono in acciaio zincato.

La plastificazione avviene attraverso un esclusivo processo di sinterizzazione elaborato da Cavatorta (Galvaplax Process) che garantisce grande resistenza nel tempo.

Il filo di base d’acciaio, zincato a caldo, viene immerso in un bagno di primer speciale, elemento fondamentale ai fini di un perfetto ancoraggio del Pvc al metallo.

Segue la plastificazione mediante un processo di fusione a letto fluido, che garantisce una copertura pulita ed omogenea su tutta la superficie della rete.

Installazione in interno

Il sistema Copertec System è posizionato sotto i lucernari in materiale plastico non calpestabili e ancorato direttamente sulla struttura portante della copertura seguendo una tra gli schemi di posa descritti nell’Agrèment Tecnico.

Per l’ancoraggio della rete (Copertec o Coperplax) sono proposte tre opzioni di profili e di viti da scegliere in base al tipo di struttura su cui va eseguito l’ancoraggio.

Installazione in esterno

Nel caso di coperture rivestite con pannelli sandwich in doppia lamiera o lastre metalliche grecate-ondulate, il sistema può essere ancorato direttamente sugli stessi, sopra ai lucernari, seguendo uno tra i due schemi di posa descritti nell’Agrèment Tecnico.

In questo caso, essendo la rete esposta agli agenti atmosferici, occorre necessariamente usare la rete nella sua versione plastificata (Coperplax) ancorandola con appositi accessori (piastra inox con relativa guarnizione Epdm e tre rivetti per piastra).

di Alice Fugazza

Il report del Convegno, la top 50 e il Supplemento antincendio con il nuovo numero di YouTrade

Numeri, grafici, immagini. E la sintesi delle relazioni, dei talk show, delle premiazioni. Tutto quanto è accaduto al XVII Convegno Nazionale YouTrade è riportato per esteso sul nuovo numero della rivista leader nel settore della distribuzione edile.

È una sezione ricca di informazioni, che fornisce una cronaca esaustiva di un evento che ha registrato il record di presenze e che sarà utile per chi non ha potuto partecipare al convegno. Ma, naturalmente, il nuovo numero del magazine realizzato da Virginia Gambino Editore è anche molto altro.

Riporta, per esempio, la classifica esclusiva top 50 dei grandi gruppi della distribuzione di materiali e servizi per edilizia in Europa. Una fotografia che inquadra non soltanto il business, ma anche i modelli adottati per costituire i grandi colossi del settore e che, pertanto, offre spunti di riflessione per chi opera in Italia.

La nuova edizione del periodico ha anche un altro contenuto che lo rende speciale, un supplemento allegato dedicato all’antincendio: soluzioni, materiali e applicazioni sono precedute da un ampia trattazione sulle regole da seguire affidata a uno dei massimi esperti della materia: un comandante dei vigili del fuoco.

Sul nuovo numero di YouTrade, inoltre, sono pubblicati una serie di articoli che analizzano la congiuntura di segmenti importanti del mercato, come l’involucro metallico o i materiali isolanti, anche questi corredati da grafici e tabelle per inquadrare con precisione l’andamento di queste attività.

Da non tralasciare un altro articolo che susciterà interesse e che riguarda l’identità aziendale. Come rafforzarla? Come costituirla, se non è stata definita? L’aspetto è tutt’altro che secondario e sarà utile a chi gestisce un’impresa, ma è troppo occupato nella routine quotidiana.

Ancora: il nuovo numero di YouTrade presenta un’ampia sezione speciale dedicata a quello che non è eccessivo definire un problema capitale: il consolidamento delle strutture degli edifici, in un Paese che ogni anno registra terremoti, alluvioni, crolli. E che, inoltre, oggi ha un patrimonio immobiliare che è messo alla prova dal cambiamento climatico.

Infine, vale la pena di ricordare un approfondimento sull’ambiente bagno, tra design e tecnologia. Non perdete il nuovo numero di YouTrade!

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YouTrade novembre 2024

NUMERO 154 – NOVEMBRE 2024
 
In copertina:
 
XVII Convegno YouTrade: relazioni, numeri, grafici, immagini
Top 50: i big europei della distribuzione edile
Speciale consolidamento: le nuove soluzioni per il rinforzo
Speciale impermeabilizzazione: materiali e applicazioni
YouTrade Casa: le novità per l’ambiente bagno
 
 
Per vedere la versione integrale del numero
 

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Logistica: il kitting spiegato in maniera semplice

Esiste una pratica che prevede una forte relazione tra il magazzino e il reparto produttivo. Tale pratica viene in gergo chiamata kitting e si tratta della preparazione da parte del magazzino di tutto quel materiale che servirà successivamente in una determinata fase del processo di produzione.

Il processo di kitting coinvolge la raccolta di vari componenti o materiali necessari per un particolare prodotto o fase del processo produttivo, raggruppandoli in un unico pacchetto o kit. Questo kit è poi inviato a una stazione di assemblaggio o a un punto specifico della catena di produzione o distribuzione.

Il kitting può essere paragonato alla preparazione degli ingredienti necessari per realizzare una ricetta. Il magazziniere dosa e prepara tutto ciò che serve. Quando è il momento giusto, il magazzino serve alla produzione i componenti preparati affinché la produzione possa assemblare o realizzare quanto previsto.

In un certo senso, tale pratica può essere anche vista come un’applicazione del just in time in linea (fare arrivare ciò che serve quando serve).

I vantaggi del kitting prevedono una maggiore efficienza produttiva e una migliore qualità dell’asservimento, diminuendo i materiali a bordo linea.

Ancora oggi, in alcune realtà, questa pratica non viene realizzata, costringendo spesso l’operatore addetto alla produzione ad andare a prendersi componenti o materiali nel magazzino.

Per fare comprendere il costo operativo del non-kitting di seguito si presenta un caso reale di un’azienda che realizza sistemi oleodinamici. Le postazioni di assemblaggio sono dieci, ciascuna con un proprio operatore addetto al montaggio.

Kitting

Ogni operatore dedica 5 minuti ogni ora di lavoro per andare a prendere quanto serve alla fase di montaggio. Facendo due calcoli: 5 minuti per ora x 8 ore di lavoro x 10 operatori al montaggio = 400 minuti al giorno dedicati all’auto-approvvigionamento del materiale.

Sapendo che il lavoro è ripetitivo e viene fatto tutti i giorni dell’anno (240 giorni lavorativi), il tempo complessivo annuale per il prelievo del materiale è pari a 400 minuti al giorno x 240 giorni lavorativi per anno = 96 mila minuti pari a 1600 ore.

Se un operatore costa 24 euro/ora il costo annuo dell’attività è pari a 24 euro/ora x 1600 ore/anno = 38.400 euro/anno.

La prima conclusione è che il costo del prelevare il materiale da parte dell’operatore della produzione è equivalente al costo di un addetto al magazzino.

In altre parole, il costo sostenuto potrebbe essere destinato all’assunzione di un magazziniere che fa solo la preparazione del kit durante la giornata, permettendo all’operatore alla produzione di recuperare produttività. Sulla produttività emerge il valore del kitting.

L’azienda dell’esempio produce mediamente 15 pezzi per ora per operatore e ogni pezzo viene mediamente venduto a un prezzo di 250 euro. Dai calcoli precedenti, gli operatori alla produzione dedicano in un anno 1.600 ore per prendersi i materiali. In quelle 1.600 ore si sarebbero potuti realizzare ben 15 pezzi all’ora per 1.600 ore per anno = 24 mila pezzi.

Considerando, infine, che ogni prodotto viene venduto a un prezzo di circa 250 euro, il non-kitting ha portato a una perdita potenziale di fatturato pari a 250 euro per pezzo x 24 mila pezzi non fatti = 6 milioni di euro.

Morale: in un’azienda la stretta sinergia tra magazzinieri e operatori alla produzione può comportare sia un miglioramento operativo che un aumento di produttività.

di Andrea Payaro

Decreto Salva Casa, un’arma a doppio taglio per chi ha subito abusi edilizi?

Salva casa

Il cosiddetto decreto Salva casa è entrato in vigore non senza (come spesso avviene) cancellare dubbi interpretativi. Insomma, fatta la legge trovato l’inghippo.

Uno degli interrogativi che si sono posti fin da subito riguarda l’applicabilità di quello che assomiglia a un condono, al pregresso.

Se correggere gli abusi edilizi minori all’interno di un appartamento è, appunto, l’obiettivo della legge e, quindi, è scontato che l’irregolarità sia pregressa, caso diverso è quello delle contestazioni in corso di giudizio o già passate in giudicato. Cioè per quei procedimenti arrivati già in causa giudiziale e che hanno compiuto i primi passi sul cammino della giustizia, oppure hanno registrato una sentenza del tribunale.

Che, però, aveva operato considerando le regole precedenti. Il Consiglio di Stato, per esempio, a settembre si è già pronunciato in merito con una sentenza che chiarisce in parte l’applicazione della legge Salva casa.

Nello specifico, il massimo giudice speciale amministrativo ha esaminato il caso di un cambiamento di destinazione da deposito a residenza multato dal Comune di Napoli nel 2019 con l’aggiunta di una riduzione in pristino, cioè, con l’obbligo di rimozione di quanto costruito volta alla tutela dell’igiene e del decoro dei cittadini.

Il Consiglio di Stato ha stabilito, però, che l’abuso in questione rientra nella sanatoria appena approvata, che prevede di cancellare l’irregolarità con il pagamento di quanto previsto per legge.

Secondo il giudizio espresso, quindi, una sentenza sfavorevole al privato, che sia emessa applicando il regime antecedente la legge 105 (il Salva casa), non impedisce al soggetto in questione di presentare una nuova domanda, che sospenda l’efficacia degli atti impugnati, almeno fino a una nuova pronuncia del Comune che applichi il nuovo provvedimento.

E questo anche se esiste una sentenza pregressa, come nel caso di Napoli, che stabilisce si sia trattato un abuso edilizio.

Ma, attenzione: ora il privato in questione dovrà fare domanda al Comune di poter applicare il Salva casa, sanando l’irregolarità come previsto dalla legge. Tutto a posto?

Non esattamente, perché il Comune di Napoli potrebbe respingere la richiesta e, in questo caso, tornerà efficace l’ingiunzione di ripristino emessa in precedenza.

Con prevedibile successivo ricorso, con gli altrettanto prevedibili tempi lunghi: basti pensare che la sanzione del Comune è di cinque anni fa e la vicenda non è ancora giunta al termine.

Non solo. Più in generale, rimane il problema di chi l’abuso non l’ha commesso, ma l’ha subìto. Per esempio, vicini di casa che possono essere stati danneggiati dalla irregolarità e per questo hanno sporto denuncia.

Ora, con una sanatoria che comprende ciò che è già arrivato in tribunale, si trovano con la prospettiva di vedere allontanarsi l’eliminazione delle opere abusive.

di Alessandro Bonvicino

Aerogel Tech: l’isolamento termico leggero come l’aria

Isolamento termico

Aerogel Tech è un materiale innovativo, composto per il 98% circa da aria e da una minima percentuale di silice amorfa (SiO2), che offre prestazioni isolanti eccezionali.

È stato sviluppato da Biemme e sfrutta le proprietà della silice amorfa per creare una soluzione altamente performante, leggera, versatile e pratica da applicare, perfetta per l’edilizia e l’industria sostenibile.

Aereogel Tech
Aereogel Tech, microcappotto in pasta di Biemme

Isolamento termico: composizione e vantaggi

Aerogel Tech è formato da una matrice di nanoparticelle di silice che intrappolano l’aria, riducendo al minimo il trasferimento di calore. Questo garantisce un isolamento termico superiore con spessori ridotti.

Nonostante la sua leggerezza, l’aerogel è un materiale sorprendentemente resistente, in grado di assorbire urti e vibrazioni anche in condizioni estreme.

Grazie alla sua traspirabilità, previene efficacemente la formazione di condensa e muffe, migliorando la qualità dell’aria negli ambienti in cui è applicato.

Inoltre, è completamente atossico e sicuro per l’uomo e l’ambiente. Essendo ignifugo e riciclabile, rappresenta una scelta sostenibile e risponde perfettamente alle esigenze di un’edilizia più ecologica.

Aerogel Tech microcappotto

Applicazioni

Nel settore edilizio, Aerogel Tech è ideale per l’isolamento di pareti, tetti e soffitti, sia in nuove costruzioni che in ristrutturazioni. Grazie al suo spessore di pochi millimetri, ottimizza gli spazi aumentando l’efficienza termica, risultando perfetto per edifici storici.

Nell’industria, è impiegato in impianti ad alte temperature come tubazioni e serbatoi aerospaziali, grazie alla sua resistenza alle condizioni estreme.

Perché preferire Aerogel Tech ai prodotti già presenti sul mercato? Rispetto ai materiali tradizionali, garantisce spessori ridotti e un’efficienza superiore durante il tempo, facilitando l’installazione anche in spazi difficili.

La sua durabilità lo rende un investimento a lungo termine, riducendo la manutenzione e mantenendo invariate le prestazioni.

Inoltre, contribuisce alla riduzione dei consumi energetici, rendendo questo prodotto una scelta vincente per l’efficienza e la sostenibilità.

di Franco Saro

Friulsider investimenti record per un futuro ancora più brillante

Applicazione angolare ancoraggio Hold Down Htt22E

Non si ferma la crescita di Friulsider, azienda di San Giovanni in Natisone (Udine) del Gruppo Simpson Strong-Tie, specializzata nella progettazione e produzione di fissaggi sicuri ed innovativi, che quest’anno ha avviato la costruzione di nuovi uffici e un centro convegni di oltre 400 metri quadrati.

Le nuove strutture sorgono su un’area adiacente alla sede attuale dell’azienda e includono anche sale riunioni, aree training e uno showroom dedicato ai prodotti, con uno spazio per raccontare storia e valori aziendali.

Applicazione angolare ancoraggio Hold Down Htt22E
Applicazione angolare ancoraggio Hold Down HTT22E

Piano di Investimenti

Lo slancio a questo piano di investimenti è arrivato nel 2022 grazie all’ingresso della società nel Gruppo Simpson Strong-Tie, colosso americano con numerose filiali in Europa conosciuto in tutto il mondo per le sue soluzioni strutturali e tecnologie innovative.

Già lo scorso anno l’acquisizione ha portato un impulso significativo per Friulsider, che ha ampliato lo stabilimento aziendale con una nuova area da 10 mila metri quadrati. Oltre al ricollocamento dei reparti di assemblaggio e confezionamento, l’ampliamento ha visto l’introduzione di due nuove linee di produzione ad alta automazione.

Tutto ciò ha permesso l’ottimizzazione del layout e una maggiore efficienza, che porterà a un incremento della produzione del 30%.

L’ingresso nel Gruppo americano ha inoltre permesso a Friulsider di ampliare notevolmente la sua offerta, espandendosi anche nel mondo dei fissaggi dedicati all’edilizia in legno, settore in cui Simpson Strong-Tie è uno dei principali player a livello mondiale. Per questo sviluppo l’ampliamento del magazzino diventa un elemento centrale.

La sede di Friulsider a San Giovanni In Natisone Udine
La sede di Friulsider a San Giovanni In Natisone Udine

Punto di riferimento per Italia, Spagna e Portogallo

Il piano di investimenti portato avanti a seguito dell’ingresso nel Gruppo è funzionale alla posizione strategica dello stabilimento friulano, che diventerà il polo logistico e distributivo per gli ancoranti del continente europeo.

Inoltre, Friulsider è la sede della Region South del Gruppo e sede operativa del business Simpson per Italia, Spagna e Portogallo.

di Sara Giusti

Makita festeggia 50 anni e guarda al futuro con nuovi elettroutensili

50 anni di Makita

Mezzo secolo e non sentirlo. Archiviati i primi cinquant’anni di presenza in Italia, Makita si avvia ad affrontare un futuro fatto di innovazione continua, attenzione all’ambiente e tecnologia cordless.

Conosciuta sul mercato per i suoi elettroutensili professionali di alta qualità, l’azienda è tra i principali player nei settori dell’edilizia, della carpenteria metallica, della lavorazione del legno e nelle installazioni.

Sede Makita Italia ad Arluno Milano
Sede Makita Italia ad Arluno Milano

Elettroutensili pro

Makita si presenta sul mercato elettroutensili con prodotti che si rivolgono quasi esclusivamente al professionista.

«Il mercato sta subendo una veloce traslazione dal filo-scoppio al batteria. Il web ha sicuramente inciso sulla tipologia di vendita anche di questa tipologia di prodotto, anche se per quanto ci riguarda il contatto diretto con il rivenditore e l’utilizzatore rimane il nostro sistema privilegiato di proposta.

Luca Gilardi Sales manager di Makita Italia
Luca Gilardi, sales manager di Makita Italia

Per il futuro prevediamo un’ulteriore spinta del settore batteria con utensili con capacità maggiori e con impieghi in nuove lavorazioni», spiega Luca Gilardi, sales manager di Makita Italia.

«Abbiamo accordi di gruppo con i player di riferimento del settore delle rivendite di materiali per edilizia, oltre a operare con singoli opinion leader sul territorio. In collaborazione con loro stiamo proponendo ai vari end users tutte le soluzioni di cui necessitano in ambito operativo.

Sempre con i distributori organizziamo corsi formativi presso la nostra sede di Arluno (Milano) per fornire le macchine e gli accessori idonei per ogni tipo di lavorazione. I demo sul campo offrono un aiuto importante facendo testare il prodotto.

Inoltre, la nostra sede con magazzino garantisce una disponibilità elevata sia di macchine sia di accessori e di ricambi. Il servizio spedizione permette la consegna su tutto il territorio nazionale in pochi giorni dalla data dell’ordine.

Allo stesso modo la possibilità di fornire utensili di cortesia, denominati SOS, permette di gestire con le imprese eventuali fermi macchina in attesa di riparazione».

Ricerca e sviluppo

Gli ingegneri Makita si dedicano costantemente alla ricerca e allo sviluppo di tecnologie da applicare ai nuovi prodotti.

L’intera linea di utensili a batteria è in continua espansione e comprende circa 600 articoli suddivisi in tre differenti piattaforme: Cxt (Compact Extreme Technology), Lxt (Lithium Extreme Technology) e la più recente Xgt (neXt Generation Technology) progettata per applicazioni con requisiti di potenza particolarmente elevati.

«La linea Xgt 40Vmax in grado di garantire performance uniche nel settore batterie sta ottenendo ottimi risultati. Questa piattaforma sta crescendo ogni anno per numero di prodotti e fatturato», afferma Gilardi.

Minore impatto

Tra le priorità dell’azienda c’è anche l’attenzione verso l’ambiente, che ha portato allo sviluppo di utensili con minor impatto e rispettosi della salute degli operatori.

Il programma Zero Emission di Makita si basa sull’utilizzo di energia rinnovabile per usi professionali con la proposta di prodotti e kit energy idonei per ogni esigenza.

Le batterie agli ioni di litio consentono di lavorare in assoluta assenza di gas di scarico e pressoché senza produrre rumore.

Fa parte del programma Zero Emission il sistema di prodotti Connector, che comprende zaini Power Pack e utensili come decespugliatori, rasaerba, soffiatori e vibratori per calcestruzzo.

«Credo che da sempre Makita abbia deciso quale sia la sua linea. Gli otto stabilimenti produttivi e le oltre 50 filiali nel mondo stanno a testimoniarlo.

Qualità e innovazione sugli elettroutensili sono e saranno affiancati alla sicurezza e alla sostenibilità, le nostre linee guida anche per il futuro.

La clientela ha ormai individuato nel brand un partner di sicura affidabilità e con prodotti all’avanguardia.

La ricerca e la spinta per inserirsi in nuovi mercati con attrezzature progettate e dedicate stanno a testimoniare questa volontà», sottolinea il sales manager. 

«Investiamo inoltre continuamente in ricerca. La collaborazione con le aziende produttrici più prestigiose e con le università tendono sempre a ricercare nuove soluzioni.

La nostra sede sta già valutando ampliamenti di magazzino e nuovi inserimenti in organico per sostenere la crescita».

Elettroutensili
Demo sul campo degli elettroutensili dell’azienda

Garden e cleaning

«Nonostante la flessione del canale costruzioni dopo la riduzione degli incentivi, l’azienda sta segnando buoni risultati grazie anche a inserimenti in nuovi settori, quali il garden e il cleaning in particolare, e supportata dal lancio di novità, una costante per la nostra azienda», aggiunge Gilardi.

Articoli come i box termici per la conservazione di materiali isolanti o per scaldare o raffreddare vivande, i ventilatori per essiccare più rapidamente pareti stuccate o rinfrescare l’aria in ambienti chiusi o poco arieggiati, sono solo alcuni esempi delle soluzioni con applicazione professionale e per il tempo libero.

Tra le novità il robot aspiratore 18V DRC300Z che ha ottenuto il riconoscimento Product of the Year 2023 Award.

Con filtro Hepa e motore brushless, è ideale per la pulizia di magazzini e showroom fino a 600 metri quadrati ed è progettato con nuova funzione di mappatura ambienti tramite telecamera e radar laser a 360 gradi.

A completamento della gamma ci sono gli oltre cento prodotti del catalogo Makita Utility, suddivisi in cinque categorie: abbigliamento tecnico, livelle e misuratori, sistemi di illuminazione, valigette Makpac System e portautensili Tool Holders.

La storia

Nata a Nagoya City (Giappone) nel 1915, con il nome di Makita Denski Seisakusho, l’azienda inizialmente si è specializzata nella vendita e riparazione di apparecchi di illuminazione, motori e trasformatori.

La competenza nel campo dei motori elettrici è cresciuta tanto da portare nel 1935 la società a esportare i suoi dispositivi in tutto il mondo.

Oggi Makita è una multinazionale presente in oltre 170 Paesi con otto stabilimenti produttivi di proprietà situati in altrettanti Stati.

L’azienda assicura la disponibilità costante di prodotti e ricambi grazie al magazzino situato in Italia, e un servizio consegna veloce abbinato a una rete di assistenza efficiente.

Con una squadra di tecnici specializzati dotati di van allestiti, inoltre, incontra direttamente gli utilizzatori finali permettendo loro di testare sul campo i vantaggi e le peculiarità degli elettroutensili.

Uno show per il compleanno

Presente in Italia dal 1974, Makita ha voluto festeggiare i suoi cinquant’anni di attività con un evento che ha coinvolto la rete commerciale e i clienti, oltre al presidente Makita Italia Tatsuhiko Shichi, il presidente di Makita Messico Yawara Akazawa e il presidente di Makita Europa Kasuhisa Makino.

La giornata, animata dalla conduttrice Francesca Leto, si è aperta presso la sede di Makita Italia ad Arluno (Milano): oltre a mostrare l’innovativa struttura logistica, l’intero complesso è stato allestito per l’occasione con aree tematiche dimostrative dei prodotti e con stand dedicati ad alcuni partner speciali.

I partecipanti hanno potuto visitare la sede con tour guidati attraverso i principali reparti, come l’ampio showroom di 600 metri quadrati, la Demo-room, il vasto polo logistico di 16 mila metri quadrati e il Repair shop.

Al termine della visita guidata gli ospiti hanno potuto assistere allo showcooking dello chef Mario Ferrero che ha cucinato con gli utensili Makita.

Nel pomeriggio si sono svolte una serie di dimostrazioni della gamma dei prodotti cordless dell’azienda suddivisi in aree tematiche (edilizia, carpenteria, cura del verde, pulizia).

L’evento si è concluso con la visita al Museo Storico Alfa Romeo di Arese. La conduttrice Francesca Leto ha ravvivato la cena di gala con un talk show che ha visto la partecipazione della motociclista ambassador Yamaha Francesca D’Alonzo (in arte The Velvet Snake) e sei premiazioni a sorteggio tra i clienti che hanno effettuato le prove pratiche durante l’open day in sede.

di Veronica Monaco

Formazione Riwega: costruire un futuro sostenibile

Riwega formazione

L’azienda sudtirolese Riwega, specializzata in produzione e distribuzione di materiali, ha scelto un programma di learning che si affianca al servizio di consulenza e al supporto tecnico. La formazione Riwega offre un programma formativo completo per professionisti del settore. 

«Il successo sul mercato dipende sempre di più dall’apprendimento. Molte persone, però, non sanno come imparare». È una delle massime di Chris Argyris, teorico della Learning Organization, che già negli anni Settanta sottolineava l’importanza della conoscenza all’interno delle organizzazioni.

È proprio da questo presupposto che Riwega, azienda da oltre 25 anni specializzata nella produzione e distribuzione di materiali all’avanguardia per l’edilizia, ha attivato un fitto programma formativo con relatori d’eccellenza al fine di accrescere la cultura del costruire a basso consumo energetico.

Corso di formazione Riwega
Corso di formazione Riwega

Formazione Riwega con due sale dedicate

«Ogni giorno dobbiamo confrontarci con nuove leggi e direttive sempre più severe rispetto all’efficienza energetica dell’involucro edilizio», commentano gli specialisti di Riwega.

«Pertanto, per poter garantire una perfetta competenza tecnica adeguata alle normative vigenti, è necessario che le conoscenze tecniche siano sempre aggiornate».

Per offrire il massimo supporto al programma di formazione, la sede Riwega di Egna (Bolzano) ha appositamente realizzato due sale, Rbe (Riwega Building Education) e Rtc (Riwega Training Center), oltre a un reparto tecnico dotato di software avanzati per le consulenze al cliente.

Il Riwega training center per l'addestramento delle maestranze alla corretta applicazione dei prodotti
Il Riwega training center per l’addestramento delle maestranze alla corretta applicazione dei prodotti

Aggiornamento continuo

L’aggiornamento continuo si accompagna al supporto tecnico, da sempre altro pilastro fondamentale dell’azienda.

Per elevare gli standard abitativi, e fornire a progettisti e costruttori la possibilità di ideare edifici a basso consumo energetico e ad alto comfort abitativo, è necessario infatti un approccio accurato e consapevole già nelle scelte costruttive iniziali.

Ecco così che Riwega si impegna a informare costantemente architetti, progettisti e costruttori sulle molteplici possibilità e varianti, offrendo la possibilità di consulenze in loco.

Per consulenze tecniche specifiche, analisi di pacchetti e studi di sistemi costruttivi sono disponibili i tecnici esterni di area, mentre per tutte le informazioni tecniche e commerciali sui prodotti i consulenti tecnici di zona sono pronti a rispondere a eventuali richieste.

Ricerca e sviluppo

Qualità, salubrità e sicurezza sono i criteri base che guidano il reparto ricerca e sviluppo di Riwega, interessata ad anticipare le future esigenze del mercato edile e a investire nella formazione, «criterio imprescindibile se si desidera contribuire alla realizzazione di un domani migliore», confermano dall’azienda.

di Veronica Monaco

Fibrograf: lastra metallica modulare per coperture di design

Lastra metallica modulare

Fibrograf, la lastra metallica modulare di Fibrotubi, è stata scelta per la copertura di una nuova villetta di design nel cuore di un quartiere residenziale a Corzano (Brescia).

L’edificio combina funzionalità, estetica e qualità abitativa, per un progetto che, con le sue linee moderne e decise, si integra perfettamente con l’ambiente circostante.

Fibrograf offre una texture di copertura che richiama l'eleganza dei rivestimenti tradizionali di tipo aggraffato
Fibrograf offre una texture di copertura che richiama l’eleganza dei rivestimenti tradizionali di tipo aggraffato

Copertura nero velvet

L’edificio si caratterizza per l’attenzione particolare riservata alla copertura. Le forme geometriche regolari e dinamiche della villetta sfuggono infatti agli angoli retti, optando per un gioco di superfici oblique e orizzontali.

Grazie alle sue caratteristiche estetiche e alla sua praticità d’uso, Fibrograf si è dimostrato il candidato giusto per questo progetto che va oltre i tradizionali concetti di rivestimento.

La facilità di posa immediata e il risultato estetico finale sono stati confermati anche dai professionisti della Millenium Costruzioni di Brescia coinvolti nella realizzazione: gli installatori hanno infatti espresso piena soddisfazione nell’utilizzo di Fibrograf, per la sua combinazione di tecnologia avanzata e design moderno.

Il risultato finale è stato valorizzato anche dalla scelta del colore nero velvet, che conferisce alla copertura un aspetto elegante e contemporaneo.

Fibrograf Copertura

Sistema innovativo

Le caratteristiche tecniche della lastra metallica modulare di Fibrotubi rendono il processo di posa estremamente semplice.

La banda preforata sul lato sinistro della lastra permette un fissaggio rapido e sicuro, mentre le piegature sulla parte superiore e inferiore garantiscono un ancoraggio preciso e stabile.

Questo sistema innovativo offre una texture di copertura che richiama l’eleganza dei rivestimenti tradizionali di tipo aggraffato, combinando i vantaggi della modularità.

Il tetto costruito con Fibrograf permette inoltre di mantenere un’elevata tenuta all’acqua, la massima impermeabilità anche con precipitazioni abbondanti e di realizzare una copertura senza fissaggi a vista.

Lastra metallica modulare
Le due lastre modulari del sistema LS

Il progetto

  • Tipologia: villetta residenziale di nuova costruzione
  • Ubicazione: Corzano (Brescia)
  • Rivenditore Edile: Trenzani Srl (Brescia)
  • Impresa installatrice: Millenium Costruzioni (Brescia)
  • Copertura: Fibrograf, colore nero velvet
  • Superficie totale copertura: circa 270 mq

di Sara Giusti

Anit festeggia 40 anni al Convegno Nazionale con 300 tecnici ed esperti

Anit, l’Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico, ha celebrato il suo 40esimo anniversario nella cornice del VI Convegno Nazionale che si è tenuto venerdì 22 novembre 2024 a Villa Quaranta Tommasi (Ospedaletto di Pescantina, Verona).

L’evento è stato preceduto la sera del 21 novembre da una cena conviviale con tutti i partecipanti, 300 tecnici ed esperti del settore, insieme a relatori di spicco e 33 aziende sponsor. 

Il programma del Congresso ANIT si è articolato in due mezze giornate di lavoro: il 21 novembre si sono tenute sessioni tecniche suddivise in tre sale parallele, durante le quali i partecipanti hanno approfondito temi specifici con esperti e professionisti del settore; il 22 novembre, l’evento ha previsto una sessione plenaria dedicata a talk ispirazionali e tavoli di confronto, che hanno favorito il dialogo tra il mondo professionale e quello industriale.

Efficienza energetica, acustica edilizia, sostenibilità ambientale, sicurezza al fuoco e sismica, oltre al ruolo del Pnrr e dei materiali isolanti nel futuro delle costruzioni, sono stati i temi attorno ai quali si è sviluppato il dibattito.

«Anche in questa edizione, il Congresso Anit si è confermato un’importante occasione di approfondimento e di scambio sui temi cari all’associazione per tutti gli addetti al settore. Siamo molto orgogliosi del lavoro svolto insieme ai nostri associati e un particolare grazie è rivolto anche a tutti coloro che hanno lavorato all’organizzazione “dietro le quinte” di questo evento, ovvero allo staff dell’associazione. Ci auguriamo di poter organizzare ben presto la settima edizione del Congresso», ha dichiarato la presidente Valeria Erba.

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Ragno Tiempo e Tiempo Wall, la nuova collezione in cinque colori

La nuova collezione di Ragno

La nuova collezione Ragno Tiempo trae ispirazione dalla pietra francese Montpellier, nota per la sua ricchezza e stonalizzazione, reinterpretata con un tocco rustico e omogeneo in cinque colori e cinque dimensioni, dalla superficie morbida e piacevole al tatto.

La nuova collezione di Ragno

Il rivestimento in pasta bianca Tiempo Wall, esalta la profondità e la ricchezza dei dettagli con la struttura tridimensionale Saw e il decoro Forest con tecnologia Touch.

La nuova collezione

La collezione si compone di cinque colori in diversi formati, anche in versione strutturata per outdoor, ad eccezione del formato 45×45 cm.

La grafica è estremamente ricca in ogni suo particolare, la superficie è morbida e piacevole al tatto. La nuova collezione Tiempo trae ispirazione dalla pietra francese Montpellier, nota per la sua ricchezza e stonalizzazione, reinterpretata con un tocco rustico e omogeneo in cinque colori e cinque dimensioni, dalla superficie morbida e piacevole al tatto.

Il rivestimento in pasta bianca Tiempo Wall, esalta la profondità e la ricchezza dei dettagli con la struttura tridimensionale Saw e il decoro Forest con tecnologia Touch.

Caratteristiche

Caratteristiche Tiempo
Gres fine porcellanato Indoor / Outdoor
Formati: 100×100 – 60×120 – 60×60 – 30×60
Colori: Bianco, Beige, Taupe, Grigio, Antracite

Caratteristiche Tiempo Wall
Rivestimento in pasta bianca Indoor
Formati: 30×90
Colori: Bianco, Beige, Taupe, Grigio
Decori: Decoro Forest Touch
Strutture: Struttura Saw

50 anni di innovazione nel mercato idrosanitario con i tubi e raccordi Martoni

Martoni Mercato Idrosanitario

Martoni da 50 anni propone soluzioni per il mercato idrosanitario. E, dopo l’espansione all’estero, vuole crescere ancora in Italia. Con prodotti avanzati e formazione per i distributori.

Martoni, un’azienda, un marchio, una garanzia di affidabilità e competenza. Da 50 anni il gruppo con base a San Vito del Tagliamento (Pordenone) e a Sorgues, in Francia, opera nel mercato idrosanitario italiano ed estero delle materie plastiche.

Produce soluzioni per il mercato idrosanitario, settore edile, industriale ed agricolo, mettendo a disposizione dei propri clienti una vasta gamma di articoli in grado di soddisfare anche le richieste più esigenti: tubi e raccordi in Pvc e in polipropilene per edilizia, fognatura e condotte in pressione, valvole e pozzetti di scarico.

Una realtà affermata nel settore, in continua evoluzione e attenta alla sostenibilità, che si impegna nella filiera per un costante miglioramento. Anche perché il mercato dei tubi e dei raccordi in Pvc e polipropilene, specie in Italia, dovrebbe essere più conforme alle normative europee.

Per questo l’azienda sottolinea l’importanza di investire in formazione per i rivenditori e di offrire prodotti innovativi e sostenibili, con un focus sulla sostenibilità e sull’uso di materiali rigenerati.

Martoni ha studiato diverse strategie per espandere la propria offerta e migliorare la distribuzione, con l’obiettivo di accrescere la presenza sul mercato idrosanitario, specialmente in quello italiano, nonostante le sfide che riservano un futuro incerto e una concorrenza serrata, spiega Corrado Martorel, amministratore delegato dell’azienda, che YouTrade ha incontrato insieme a Federico Migotto, marketing manager, e Paolo D’Agostino, direttore vendite per l’Italia.

Federico Migotto, Marketing Manager Martoni
Federico Migotto, Marketing Manager Martoni

Non tutti i prodotti immessi sul mercato italiano rispondono alle normative: che cosa ne pensate?

Purtroppo in Italia, nell’ambito dell’edilizia sono spesso utilizzati prodotti non a norma nel settore degli scarichi, quindi privi di certificazione.

Questo mette in evidenza la scarsa competenza e una mancanza di leadership dal punto di vista delle rivendite e delle imprese, sottolineando come i produttori di tubi non siano stati in grado di far evolvere il mercato stando al passo con l’Europa.

Molti clienti si approvvigionano di prodotti senza certificato di qualità, acquistandoli esclusivamente in funzione del prezzo. Ma non è tutto: capita spesso che i tubi certificati per l’edilizia siano impiegati fuori dal loro campo di destinazione.

Per esempio, succede spesso che in fognatura vengano utilizzati prodotti che invece dovrebbero essere impiegati all’interno dei fabbricati.

E questo perché?

Perché non c’è adeguata conoscenza da parte di una porzione di filiera.

Le problematiche stanno emergendo adesso attraverso i lavori del Pnrr, dove sono richieste diverse certificazioni e dove il materiale impiegato è soggetto a strette verifiche. Questo sta spingendo il mercato a cambiare rotta.

Nel panorama attuale come si pone Martoni?

Martoni è una realtà che esiste da oltre 50 anni, trasforma tubi e raccordi in Pvc e in polipropilene, e ha esperienza su tutti i mercati, italiani ed esteri. Specialmente a livello europeo abbiamo ottenuto le più importanti certificazioni di qualità.

Vogliamo crescere all’interno del mercato italiano, diventare leader e fare in modo che siano adottati prodotti adeguati nei contesti indicati.

Quali sono le caratteristiche di questi tubi di nuova generazione?

La nuova generazione di tubi è a tre strati, in Pvc e Pp. Sono prodotti coestrusi, trasformati quindi attraverso l’utilizzo fino a tre estrusori che simultaneamente producono le pelli interna, esterna e lo strato intermedio.

Una next generation per il mercato italiano che si trova a inserire nuove tubazioni in grado di rivoluzionare i sistemi attuali e che si affiancano alle tradizionali soluzioni monostrato.

A livello di produzione siamo di fronte a un cambiamento importante: si tratta di nuove tecnologie più performanti, che incrementano la qualità con prodotti più sostenibili, leggeri ed economici.

La tematica della sostenibilità è un leitmotiv: l’Europa è povera di materie prime, ma ricca di plastiche trasformate che possono essere riutilizzate e rigenerate, il che contribuisce a ridurre le emissioni e a preservare l’ambiente. La filiera è chiamata a partecipare a questo processo.

Mercato Idrosanitario

Quando avete inserito nel mercato il prodotto a tre strati? Come è nata questa idea?

Martoni è stata la prima realtà italiana a introdurre la tecnologia della co-estrusione nel 1996, spinta dalle necessità del mercato tedesco.

Queste evoluzioni hanno fatto sì che l’azienda potesse penetrare nei vari mercati garantendosi cospicue quote in nazioni importanti, come Germania, Olanda, Paesi dell’Est e non ultimo il mercato francese, molto rilevante.

Nel corso del 2022 abbiamo acquisito il sito produttivo della concorrente Wavin, di Sorgues, a pochi km da Avignone. Un sito produttivo di 18mila metri quadrati di superficie coperta e 30mila metri quadrati scoperta che occupa circa 80 dipendenti.

Martoni France sta diventando una delle più importanti realtà produttrici di tubi co-estrusi in Francia. Con questa mossa abbiamo deciso di avvicinarci al cliente e alla distribuzione francese.

L’espansione continua ancora oggi in modo capillare, legata alle richieste e alla sensibilità della committenza. Molti sanno che i nostri prodotti hanno ottenuto il certificato Cam, sono sostenibili e di qualità: quindi, date le normative, sono anche più ricercati.

Per la formazione, invece, che cosa state facendo?

A gennaio abbiamo in programma l’avvio dell’Academy. Al momento abbiamo confezionato un pacchetto di incontri, che è possibile seguire da remoto, dove toccheremo tematiche differenti per istruire i nostri interlocutori, partner e clienti sulla filosofia Martoni.

I corsi riguarderanno anche il marketing, il magazzino e lo stoccaggio, l’utilizzo dei materiali e i vantaggi che si ottengono da quelli sostenibili. Riteniamo fondamentale conoscere il prodotto in ogni sua sfumatura per poterlo vendere e trasmettere i valori aziendali.

Rimane aperta anche una sezione per il confronto con i corsisti. Svolgiamo inoltre già da tempo attività in presenza presso enti e studi di progettazione, poiché le reti fognarie sono un’esigenza delle infrastrutture e delle grandi imprese. Per quanto riguarda la distribuzione stiamo lavorando per implementare il servizio.

I vostri sistemi toccano diversi segmenti: chi sono i distributori?

La distribuzione dei sistemi di scarico è affidata principalmente a tre soggetti professionali: Rivenditore Idrotermosanitario (scarico sanitario), Rivenditore Edile (fognatura dell’edificio) e Rivenditore Specialista Trattamento Acque (Fognatura stradale).

Negli ultimi trent’anni c’è stato uno stravolgimento tecnico dei sistemi di tubazioni che si sono diversificati nei materiali, nelle applicazioni e aggiornati, specialmente per quanto riguarda i lavori stradali e i fabbricati.

I rivenditori edili, in questa fase, devono migliorare ancora tanto perché in questo segmento il business è davvero florido.

Mercato Idrosanitario

Che cosa dovrebbe fare, quindi, il rivenditore per entrare nel business?

Deve lavorare per implementare le proprie competenze e conoscenze nel settore e rivolgersi ai partner giusti. Al momento si trova fra due fuochi: l’idrotermosanitario e lo specialista del trattamento delle acque, e rischia così di perdere una fetta di business.

Dovrebbe trovare degli alleati che hanno molta competenza nel settore, che conoscono approfonditamente le tecnologie, che hanno uno sguardo rivolto al futuro, all’ambiente e ai prodotti sostenibili.

Noi facciamo sia formazione che informazione, siamo determinati a far capire alla filiera cosa serve. Riteniamo che multipoint e consorzi debbano essere più trasversali, prestando attenzione a tutte le esigenze dei loro territori e non solo a quelle della centrale d’acquisto.

L’approccio di Martoni è diverso rispetto alle realtà già presenti sul mercato?

Dalle esperienze maturate all’estero abbiamo capito che i nostri clienti hanno diverse esigenze. Per quanto riguarda le lunghezze dei tubi, ad esempio, non bastano le metrature standard, da 2, 3, 5 metri, ma mettiamo a disposizione anche prodotti da 0,5 e 1 metro.

Un altro vantaggio è avere produzioni integrate: siamo l’unica realtà in Italia a trasformare i tubi e i raccordi in Pvc-U e Pp-Hm.

Siamo in grado di fornire sia tubi sia raccordi nello stesso momento, il che significa che offriamo un sistema completo in tempi rapidi, e per le consegne dei raccordi usiamo, oltre alle scatole, anche delle ceste metalliche specifiche per lo stoccaggio a magazzino e riutilizzabili, al fine di ridurre gli imballaggi a perdere in cartone e/o legno.

Il nostro sistema favorisce non solo il cliente, ma anche l’ambiente: non inquiniamo.

Paolo D'agostino, direttore vendite Martoni
Paolo D’Agostino, direttore vendite Martoni

Quali servizi offrite ai rivenditori?

Prodotti esclusivi, lunghezze dei tubi diversificate, una gamma completa di raccordi, consegne rapide ed efficienti in pratici contenitori di trasporto, un dialogo continuo fra le parti.

Presentiamo un prodotto poco conosciuto in Italia, ma fortemente consolidato all’estero. Vogliamo impostare delle regole, introducendo una nuova gamma di soluzioni che possano agevolare il lavoro di posatori e utilizzatori.

Martoni ha già investito nel corso degli ultimi anni più di 20 milioni di euro per essere pronta a un’ulteriore implementazione di tubi e raccordi in polipropilene, con classi di rigidità più elevate, con resistenze chimiche maggiori, e di conseguenza accompagnare le rivendite con conoscenze e tecniche approfondite.

Per quanto riguarda il trasporto?

Stiamo implementando il nostro sistema di consegna, di carico e scarico, e quindi del magazzino, impegnandoci a una maggiore celerità.

L’obiettivo è rendere autonomi i trasportatori che potranno programmare il lavoro e ottimizzare i tempi di consegna in 36-48 ore, così da migliorare l’esperienza in tutta Italia.

Quali sono i benefici dei vostri sistemi?

Sono performanti e di facile installazione, agevolano il lavoro di posatori e installatori, che possono lavorare efficacemente in cantiere e senza particolari intoppi.

Proponiamo una gamma di tubi leggeri, sostenibili e al tempo stesso di qualità e performanti, che non inquinano l’ambiente.

Un vantaggio per tutta la filiera e per l’utente finale, dunque. I nostri sistemi apportano diversi benefici a chi li applica, ad esempio, il sistema ad anello è più performante rispetto a quello di incollaggio nel sottosuolo, che pensiamo sparirà a breve nelle applicazioni esterne all’edificio, cioè nell’area definita “U” (Underground).

Quindi prodotti sostenibili…

Oggi la plastica deve avere una seconda vita: siamo stati tra i primi in Italia ad ottenere la Certificazione dall’Iip Psv, Plastica Seconda Vita, permettendoci così di essere conformi ai Cam.

L’Europa ha tanta plastica da riciclare: più si producono queste tipologie di tubazioni, più si aiuta l’ambiente. Cerchiamo di trasmettere valori forti che vengano recepiti dai nostri clienti, specialmente i più giovani.

I vostri clienti percepiscono i plus?

Sì, siamo molto considerati, specialmente per il nostro impegno e la qualità dei nostri prodotti. Siamo all’avanguardia e sempre pronti a fornire soluzioni ottimali e attuali rispetto a chi utilizza e promuove sistemi obsoleti.

Avete investito molto in impianti moderni di produzione?

È per questo che siamo considerati molto anche a livello europeo: investire è fondamentale, significa evolversi, mantenere l’azienda competitiva e prestante.

Oltre ad avere l’intenzione di ampliarci ancora di più, vogliamo focalizzarci sul rafforzamento della nostra presenza sul mercato italiano, continuando a innovare.

La vostra azienda è stata toccata dal cambio generazionale?

Siamo un team giovane, l’età media è di 34 anni e non possiamo che esserne soddisfatti. Si lavora con molta energia, voglia di fare, di dimostrare e di esprimersi con entusiasmo e intraprendenza. Sono anche questi i nostri punti di forza.

Parte del team Martoni
Parte del team Martoni

Registrate un impatto positivo dai lavori del Pnrr?

Assolutamente sì, ed è un business in crescita. La richiesta tassativa di prodotti certificati e sostenibili ci favorisce. Siamo fiduciosi.

Quali sono le vostre aspettative per la fine dell’anno? E quali per il 2025?

Le proiezioni dei volumi per la fine del 2024 è in aumento rispetto al 2023. Ci attendiamo una crescita strutturale per il 2025.

Il superbonus ha inciso sul lavoro?

No, ha distolto l’attenzione dai lavori infrastrutturali e fuori dagli edifici, concentrando l’azione all’interno delle abitazioni.

Adesso prevediamo un aumento dei lavori per quanto riguarda la gestione dell’acqua, e un aumento delle gamme all’interno delle rivendite. Il business è indubbiamente in crescita.

Il suo sogno del cassetto? Da qui a dieci anni avete un obiettivo?

Vedere l’azienda, che sino a pochi anni fa era principalmente presente all’estero, crescere anche in Italia.

Desidero vederla crescere in modo sano nel mercato, colmando i gap presenti, con un approccio più europeo e con una filosofia che si basa su sani principi, di qualità e correttezza, cercando di essere parte del cambiamento. Martoni sarà sicuramente un attore protagonista nel ricambio delle fognature.

di Alice Fugazza

Eclisse e DeFaveri: unione di successo e nuove soluzioni per sistemi a scomparsa

Antonella De Faveri e Daniela De Faveri
Da sinistra, Antonella e Daniela De Faveri

Sinonimo di innovazione ed eccellenza tecnica nei sistemi per porta a scomparsa, Eclisse si propone con un’offerta completa di soluzioni per ogni tipo di chiusura, inclusi vani d’arredo, sportelli e cabine armadio, sperimentando nuove frontiere in cui funzionalità e design si incontrano.

Una storia di successi lunga 35 anni, che a inizio 2024 ha visto la fusione con l’altra azienda di famiglia, De Faveri, specializzata in controtelai monoblocco e sistemi per infissi.

Grazie a valori e obiettivi condivisi, il gruppo Eclisse punta così a consolidare la presenza nel segmento degli infissi e nel settore delle costruzioni, puntando su made in Italy, rispetto per la filiera e spirito d’innovazione.

Ne parliamo con le due dirigenti del gruppo Eclisse Daniela e Antonella De Faveri.

Perché scegliere Eclisse?

Daniela De Faveri. Perché abbiamo sempre cercato di vedere oltre. Questo significa lavorare per anticipare le richieste del privato. Significa essere sempre più vicini ai rivenditori e agli installatori, offrendo soluzioni che semplificano la vendita attraverso strumenti e servizi.

Significa una continua ricerca, sia tecnologica che organizzativa, per fare in modo che tutto il flusso, dal progetto alla posa in opera, sia semplice ed efficace, con benefici per tutti.

Luca Padoin, direttore generale e Daniela De Faveri, amministratrice delegata Eclisse
Luca Padoin, direttore generale e Daniela De Faveri, amministratrice delegata Eclisse

E perché scegliere DeFaveri?

Antonella De Faveri. Perché il nostro impegno è focalizzato a rendere semplice la vendita e la posa in opera dei monoblocchi. Da anni lavoriamo per fare cultura su questi prodotti, che hanno contenuti molto tecnici e devono interloquire con gli altri elementi dell’involucro.

Per questo dobbiamo rendere accessibili e semplici le informazioni a tutta la filiera, dal progettista all’impresa, passando per nostro rivenditore.

Sistemi a scomparsa
Monoblocco DeFaveri per filomuro Inquadra

Parliamo della fusione Eclisse-De Faveri che è avvenuta circa un anno fa: come sta andando?

Daniela. È stata un’occasione di scambio di informazioni. Prima le due aziende erano veramente separate con canali di distribuzione diversi. Da qualche mese, da quando le due aziende sono diventate una, è iniziato uno scambio di informazioni e sinergie commerciali.

La ex DeFaveri, ora Eclisse, ha una bella opportunità perché può sfruttare la nostra grande presenza all’interno del punto vendita edile.

 

C’è un gap di conoscenza tra i clienti tipici di DeFaveri e quelli di Eclisse?

Antonella. Trattando la vendita di un prodotto tecnico, ai clienti DeFaveri è richiesta conoscenza e un approccio più strategico e personalizzato rispetto alla vendita di un prodotto standard, di design o emozionale.

Nel caso di Eclisse la vendita è legata a un discorso emozionale. I nostri venditori tipici riescono a far passare un messaggio di bellezza e di benessere. Direi che sono due approcci diversi.

Quali sono i vantaggi che ha portato la fusione?

Daniela. Siamo in settori che all’apparenza possono sembrare vicinissimi, ma in realtà sono lontani. Tuttavia, se immaginiamo un appartamento in ristrutturazione o in costruzione, possiamo mettere sullo stesso piatto della bilancia i controtelai per fori esterni e quelli per interni.

Questo secondo me è il denominatore comune. Tutto ciò che consente a un infisso di scorrere, aprirsi, proteggere dalle intemperie, dietro ha un’azienda che si chiama Eclisse.

Parlando di sinergie: DeFaveri ha appena lanciato il nuovo configuratore online che si chiama Regolo: di che cosa si tratta?

Antonella. Regolo nasce per facilitare la preventivazione al rivenditore di un prodotto particolarmente complesso. Un monoblocco è un prodotto che collega e unisce due strutture importanti come il muro e il serramento. Le varianti sono tantissime, quindi il rischio di sbagliare è alto.

Ancora una volta dobbiamo lavorare per facilitare la vendita ai nostri venditori, ma anche per ridurre al minimo le possibilità di errore. Se si sbaglia con un prodotto fatto su misura, sono danni per tutti.

Un momento di formazione presso la sede dell'azienda
Un momento di formazione presso la sede dell’azienda

Dopo la fusione è cambiato qualcosa per la formazione?

Antonella. Al momento no, le due metodologie di formazione rimangono separate anche se il minimo comun denominatore rimane aiutare i nostri rivenditori ad accrescere le loro competenze, sia tecniche che di vendita.

Mariavittoria Schincariol, Responsabile formazione Eclisse
Mariavittoria Schincariol, Responsabile formazione Eclisse

Parliamo della vostra attitudine a innovare. È spinta passando e pensando al rivenditore?

Daniela. Per noi innovare non significa per forza creare ogni mese prodotti nuovi, ma far scoprire prodotti che fino a quel momento il rivenditore, per qualche ragione, non ha mai considerato.

Attraverso un’attività di cross selling facciamo scoprire loro questi nuovi prodotti, che per noi si trasformano in fatturato. Il controtelaio è una opportunità di business.

Il nostro canale di vendita è esclusivamente quello della rivendita, che può essere di materiale per edilizia, ferramenta, rivendita di cartongesso o showroom di porte e serramenti. Questo è un punto che dopo 35 anni continuiamo a mantenere fermo.

Il green è un trend, ma anche un costo: è sostenibile?

AntonellaIl green non è solo un trend, è un dovere che ci assumiamo per un futuro sostenibile, per noi, ma soprattutto per i nostri figli.

Sappiamo che non è semplice, perché comporta una serie di sfide e richiede un impegno concreto, sia economico che di risorse umane. Tutti ci dobbiamo impegnare, le aziende in primis.

Eclisse si impegna anche sul fronte della sostenibilità sociale?

DanielaTanto. I valori che sostengono l’azienda non possono allontanarsi dai valori personali di chi l’ha fondata e guidata.

In Eclisse la creazione di valore passa anche attraverso il sostegno delle comunità locali e il riconoscimento del rapporto di reciproco scambio tra l’azienda, il territorio e la sua gente.

 

di Veronica Monaco