Sacchi Elettroforniture, distributore di materiale elettrico e rinnovabili del nord Italia, ha fatto della responsabilità sociale un impegno concreto che va oltre i confini nazionali.
Dal 2003 l’azienda sostiene AVSI, realtà del terzo settore che sviluppa progetti umanitari nel mondo, con la quale ha avviato un percorso di sostegno ai giovani nei Paesi più fragili.
Oggi l’azienda è impegnata in iniziative di formazione tecnica, per accompagnare i giovani nel loro ingresso nel mondo del lavoro e contribuire allo sviluppo sociale ed economico delle comunità locali.
Di recente recente un gruppo di collaboratori e collaboratrici Sacchi hanno vissuto un’esperienza di solidarietà e formazione insieme agli studenti dell’istituto St. Kizito in Kenya.
Con le classi del primo anno, si è affrontato il tema della sicurezza sul lavoro, analizzando i principali rischi connessi agli impianti elettrici, con l’obiettivo di promuovere comportamenti responsabili e sicuri.
Gli studenti e le studentesse del secondo anno hanno approfondito il mondo dell’illuminazione e dell’illuminotecnica, con un taglio pratico e orientato all’applicazione concreta dei concetti.
Il programma si è completato con una lezione sugli impianti solari ed è stato affrontato il tema dei guasti a terra e dei relativi sistemi di protezione, introducendo infine la gestione del PLC, per offrire una panoramica completa su alcuni dei temi più attuali della formazione tecnica.
Accanto all’impegno educativo, i collaboratori e le collaboratrici di Sacchi hanno avuto l’occasione di instaurare una profonda connessione umana con la comunità del luogo, visitando le strutture di accoglienza, le scuole e gli orfanotrofi, dove hanno condiviso momenti di gioco con i bambini e le bambine della Little Prince Primary School e dell’Ushirika Centre nella baraccopoli di Kibera.
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«La collaborazione con AVSI rappresenta una parte importante delle nostre attività di responsabilità sociale d’impresa che prendono il nome di Sacchi per il Sociale. Vogliamo essere promotori di una cultura del fare, che si traduce in dedizione, passione e spirito di iniziativa, e con questi progetti vogliamo trasferire le nostre conoscenze e i nostri valori per aiutare i tanti giovani che desiderano istruzione qualificata contribuendo in modo concreto alla costruzione di un futuro migliore per loro», ha commentato Marco Valera, VP Human Resourse di Sacchi Elettroforniture.
L’impegno di Sacchi prosegue anche in Italia, con iniziative rivolte all’inclusione e alla formazione di migranti e rifugiati. È il caso del progetto Ricominciare, che prevede percorsi di inserimento lavorativo e accompagnamento sociale.
Nell’ambito di questa iniziativa, 30 persone hanno avuto l’opportunità di visitare il Centro Logistico di Desio e conoscere da vicino le attività e i processi di una logistica avanzata.
Laterlite annuncia l’acquisizione del 100% del capitale di Nord Resine, specializzata in soluzioni per impermeabilizzazione, resine per interni e pavimenti industriali e della sua controllata Sicema, specializzata nella produzione di premiscelati.
L’operazione si inserisce nella strategia di diversificazione e crescita di Laterlite, processo avviato da diversi anni con le acquisizioni di RureGold (2019), GrasCalce (2021), PreMix (2023) e la fusione delle stesse nell’unica società Laterlite.
Nord Resine rimane società autonoma e la famiglia Caregnato, già azionista di riferimento dell’azienda sin dalla sua fondazione nel 1987, rimane in posizioni di rilievo per assicurare la continuità di gestione e contribuire alla progressiva integrazione col gruppo Laterlite.
Verranno sviluppate sinergie a livello industriale, logistico e marketing-commerciale per rafforzare la proposta aziendale in modo sempre più integrato e qualificato, preservando l’autonomia delle reti di vendita, favorendone la collaborazione sul mercato.
ARD Raccanello, azienda specializzata in sistemi vernicianti per l’edilizia, rafforza il proprio impegno verso la sostenibilità ambientale presentando due nuove soluzioni: Ard Fill e Tema Wood Pro.
Ard Fill è una finitura riempitiva acrilossanica antialga, dotata di certificazione EPD (Dichiarazione Ambientale di Prodotto). Caratterizzato da un’eccellente resistenza agli alcali, alle intemperie ed agli agenti atmosferici, Ard Fill ha un’ottima aderenza al supporto, elevata permeabilità al vapore acqueo e buona idrorepellenza con basso assorbimento d’acqua capillare.
Tema Wood Pro è un impregnante protettivo cerato specificamente formulato per la protezione e la finitura del legno. Questa linea contribuisce a promuovere l’utilizzo del legno in edilizia in modo responsabile, valorizzandone le caratteristiche di sostenibilità e riducendo l’impatto ambientale complessivo delle costruzioni.
Tema Wood Pro offre una protezione efficace contro i principali agenti di degrado del legno, quali l’umidità, i raggi UV e gli agenti atmosferici. Le formulazioni includono principi attivi specifici e resine performanti che penetrano in profondità nelle fibre del legno, creando una barriera protettiva duratura.
La formulazione di Tema Wood Pro è studiata per non occludere la naturale traspirabilità del legno, consentendo il passaggio del vapore acqueo e prevenendo la formazione di condensa e l’insorgere di problematiche legate all’umidità. Il prodotto è appositamente studiato per una facile applicazione e per una manutenzione semplice e periodica, garantendo la durabilità nel tempo delle superfici trattate.
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ARD Fill
ARD Fill
Tema Wood Pro
Tema Wood Pro
Sistema Rebuild per il recupero edilizio sostenibile
ARD Raccanello continua a investire in ricerca e sviluppo per offrire soluzioni che coniugano elevate prestazioni tecniche con un ridotto impatto ambientale, per affrontare le sfide del recupero e della riqualificazione edilizia.
Grazie a un’innovativa tecnologia sostenibile, Rebuild consente il ripristino e la manutenzione di sistemi di isolamento termico a cappotto ammalorati, senza l’utilizzo di prodotti cementizi.
Il Sistema Rebuild System si basa su una filosofia progettuale che mira a ridurre le demolizioni e la produzione di scarti, migliorare l’efficienza energetica, consolidare e rinforzare strutture e valorizzare l’estetica e l’architettura esistente.
Per ottenere risultati più performanti, il Sistema ARD Raccanello si compone di Rebuild Intonaclima L, un rivestimento acrilisilossanico elastomerico a grana 1,5 millimetri, e Rebuild Fondo L, un fondo rasante elastomerico in pasta.
Entrambi i prodotti sono realizzati con una particolare tecnologia green a base di microsfere di vetro totalmente riciclato, proveniente da frazioni non più utilizzabili per la produzione di bottiglie e bicchieri: sono pertanto alleggeriti, garantendo un peso in parete ridotto fino al 25% rispetto ad un tradizionale prodotto a pari granulometria.
Il Sistema Rebuild garantisce un’elevata protezione contro muffe e alghe e la finitura è caratterizzata da tecnologia HALS (Hindered Amine Light Stabilizer) per una massima protezione al degrado del sole e alle intemperie. Protegge, inoltre, maggiormente le facciate da eventi metereologici straordinari (come la grandine), grazie a una resistenza agli urti molto elevata (fino a 30J).
La settimana T2D, iniziativa itinerante ospitata dalle principali rivendite italiane, è partita dal 5 al 9 maggio da Icos BigMat a Torino, realtà di riferimento per il settore edile con una superficie di 80 mila metri quadrati dove è possibile trovare tutto ciò che serve per costruire.
Al centro, Marco Barletta, area Manager T2D per il Piemonte
In questo contesto si sono svolti gli incontri nel punto vendita dedicati esclusivamente a T2D, azienda di riferimento nel settore dei laterizi. Da qui l’idea di organizzare degli open day durante i quali clienti, tecnici, imprese e progettisti possano conoscere da vicino le diverse referenze e confrontarsi con l’esperienza e con i valori legati al mondo T2D. «L’interesse è stato alto, i riscontri positivi, sono nate nuove collaborazioni e si è consolidata la percezione del valore tecnico dell’offerta», ha raccontato Marco Barletta, area Manager T2D per il Piemonte, che ha inaugurato questo ciclo di incontri tematici nella zona di sua competenza. Che ha aggiunto: «Oggi la partnership tra produttore e distributore locale non si esaurisce nella fornitura di un prodotto qualificato e ben gestito dal punto di vista logistico, ma deve comprendere le fasi di prevendita e post vendita». Così le giornate tecniche diventano un’occasione utile per presentare laterizi a valore aggiunto, come Tris, che coniuga l’efficienza termica del materiale isolante allo sfasamento della parete massiva, l’unico sistema costruttivo in laterizio con taglio termico continuo lungo tutta la parete. Ed è una delle diverse referenze della gamma T2D Specialties, frutto di anni di ricerca e sviluppo, per cui i prodotti da soli o combinati con materiali complementari inclusi nel blocco, danno origine a un sistema muro in grado di soddisfare requisiti precisi in termini di prestazioni strutturali, termiche e acustiche. Un approccio coerente con la visione di T2D, racchiusa nel suo claim: abitare meglio.
Progettata specificamente per proteggere gli impianti fotovoltaici dagli effetti indesiderati della presenza dei volatili in copertura, Ausilio è la gamma di pettini antintrusione di Officine Rasera dal design innovativo e altamente funzionale.
Il pettine Ausilio offre una protezione efficace, prevenendo danni ai pannelli e mantenendo l’efficienza dell’impianto. Il prodotto è disponibile in kit da 20 pezzi, ciascuno lungo 50 centimetri, per una copertura ottimale delle superfici esposte.
La linea Ausilio è dotata di clip a molla, che ne facilitano l’installazione senza necessità di interventi invasivi. Le clip sono dimensionate per adattarsi perfettamente agli spessori dei pannelli fotovoltaici, garantendo una perfetta aderenza e durabilità nel tempo.
Il pettine antintrusione Ausilio
La protezione contro gli uccelli non solo aiuta a mantenere pulito l’impianto, ma previene anche il rischio di danneggiare i cablaggi e di compromettere l’efficienza del sistema fotovoltaico.
Con Ausilio, Officine Rasera offre una soluzione pratica, efficace e di qualità per tutti gli installatori e i proprietari di impianti fotovoltaici che desiderano preservare la funzionalità e la longevità delle loro installazioni.
Niederstätter, specializzata in servizi relativi alla vendita e al noleggio di macchine edili, presenta alla Biennale di Architettura di Venezia il progetto artcontainer con l’installazione «I WISH YOU…» dell’artista Wil-ma Kammerer.
Realizzata su commissione dell’azienda altoatesina, sarà infatti esposta per tutta la durata della Biennale Architettura nello spazio Thetis, all’Arsenale nord, fino al 23 novembre 2025. L’opera è composta da container neri impilati, su cui si stagliano motivi di nuvole bianche e punti, simboli del passaggio dall’indeterminato al concreto.
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L’iniziativa artcontainer nasce dalla collaborazione diretta tra Niederstätter e artiste e artisti visivi per realizzare interventi artistici destinati a edifici modulari, pensati sia per l’uso pubblico che privato. Nel tempo, il progetto artcontainer ha portato a trasformare le classiche strutture modulari industriali in suggestive installazioni e spazi esperienziali mobili.
«Siamo orgogliosi e anche molto emozionati di essere presenti in una cornice prestigiosa e di respiro internazionale come la Biennale Architettura di Venezia con quello che per noi è un progetto simbolo, che testimonia un lungo impegno nel campo dell’arte e della cultura», afferma Daniela Niederstätter, membro del Consiglio di amministrazione.
L’artcontainer «I WISH YOU…» verrà presentato allo Spazio Thetis il 30 maggio 2025, alle ore 11. All’evento interverranno l’artista Wil-ma Kammerer, la curatrice Sabine Gamper e le imprenditrici Hilde e Daniela Niederstätter. Modera l’architetto Adriano Oggiano.
La presentazione a Venezia offre inoltre a Niederstätter l’occasione di lanciare un nuovo sito web trilingue (in italiano, tedesco e inglese) interamente dedicato agli artcontainer. (https://artcontainer.niederstaetter.it/).
Il sito illustra inoltre gli oltre trenta concetti artistici per i container realizzati negli anni per diverse finalità, da spazi esperienziali e di abitazione a uffici, scuole e asili, da strutture per spogliatoi sportivi alle press e vip lounge fino ai servizi igienici mobili.
Dalle malte da intonaco e muratura, con resistenze adeguate a ogni tipo di applicazione, a quelle colorate per mattoni e blocchi faccia a vista, Bernardelli offre soluzioni di qualità per facilitare il lavoro degli operatori in cantiere.
Tra le soluzioni spiccano le malte premiscelateMB5Dry e CT25Dry, due prodotti versatili, duraturi e facili da applicare, che offrono risposte avanzate per applicazioni su murature e pavimentazioni.
MB5Dry
CT25Dry
MB5Dry è una malta fibrata premiscelata ideale per intonaci e murature, caratterizzata da una composizione che include aggregati silico-calcarei, cemento Portland, calce idraulica e fibre in polipropilene.
Questi componenti garantiscono una maggiore lavorabilità, resistenza e riduzione delle microfessurazioni, anche in applicazioni con spessori superiori ai 20 millimetri.
Inoltre, la malta è conforme alle normative europee En 998-1 ed En 998-2, e rientra nei parametri delle norme tecniche per le costruzioni (decreto ministeriale 17/01/2018), garantendo elevati standard di qualità e sicurezza.
Muratura con malta MB5Dry.
CT25Dry è un massetto cementizio premiscelato pronto all’uso, pensato per la realizzazione di pavimentazioni interne ed esterne.
Grazie agli specifici additivi e agli aggregati silico-calcarei, il prodotto riduce i tempi di asciugatura e il ritiro idraulico, consentendo una posa rapida e una pronta fruibilità.
Il massetto è ideale per pavimentazioni riscaldate, può essere pedonabile dopo dieci ore e ricevere rivestimenti ceramici, cotto o pietra naturale dopo 48 ore. Il prodotto è conforme alle normative En 13813, Uni 11371 e Uni 11493.
YouTrade ha intervistato Gianluca e Vincenzo Zanutta, amministratori delegati di Zanutta Spa, per la rubrica Dossier Multipoint da quattro punti vendita, approfondendo visione strategica e innovazione aziendale. Un confronto utile per capire le sfide e le opportunità nel settore della distribuzione edile.
Come si è chiuso il 2024 e come si è aperto il 2025?
Il 2024 si è chiuso con un colpo di coda dei bonus, con un buon ultimo trimestre che ha permesso di raddrizzare la china.
Il 2025 è iniziato in sordina con un mercato ancora da decifrare, dove a farla da padrone sono le grandi opere finanziate dal Pnrr, la manutenzione è pressoché bloccata e anche il nuovo non è ancora ripartito.
Si è ricominciato a progettare, ma l’inizio del 2025 non lascia intravedere ancora la ripartenza dei cantieri immobiliari.
A fine anno che fatturato vi aspettate?
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Per un tetto ventilato dalle alte prestazioni tecniche, Industrie Cotto Possagno offre sistemi di copertura completi per ogni esigenza progettuale.
Grazie al vasto range di tipologie di coperture e finiture è possibile soddisfare anche le richieste dei clienti più esigenti, che possono spaziare da uno stile più classico a uno più moderno.
Il tetto ventilato Grafix Compact permette, inoltre, di massimizzare l’efficienza energetica e di garantire il miglior comfort indoor.
Le soluzioni Industrie Cotto Possagno hanno contribuito alla copertura di nuova villa in costruzione a Lazise (Verona), prospicente al lago di Garda.
Il committente esigeva una soluzione in cotto e un interlocutore specializzato nella realizzazione di coperture tecnologiche, in grado di gestire tutte le fasi realizzative, dal progetto alla posa in opera.
Per questa realizzazione è stato scelto il pacchetto tettoGrafix Compact, composto da un sistema con pannello isolante in Eps additivato grafite, tegola Unicoppo Winter Serenissima, listelli Jolly Metal Universale e Inox Wind Coppi. La membrana superiore è realizzata con Jolly Air Plus, traspirante a giunti vulcanizzabili. Il tutto è stato fornito e posato anche con sistema anticaduta «Pro.vita».
Con due punti vendita a Cavezzo e San Felice sul Panaro, Lodi Edilizia (EdilGroup) è una realtà storica della provincia di Modena nata con la produzione di manufatti in cemento negli anni Sessanta e convertita in rivendita di materiali per edilizia all’inizio degli anni Ottanta.
Guidata dalla seconda generazione della famiglia Lodi, con i fratelli Rossano, Luca e Claudia, l’azienda è stata fortemente colpita dal sisma dell’Emilia del 2012 ma, grazie al supporto di EdilGroup e dei suoi soci, è stata in grado di ripartire in pochi giorni senza ripercussioni sul business. Ne parliamo con l’amministratore Rossano Lodi.
Che azienda è Lodi Edilizia?
Lodi Edilizia è stata fondata da mio padre negli anni Sessanta come attività di produzione di piccoli manufatti in cemento. Quando siamo entrati in azienda io, mia moglie e mia sorella Claudia all’inizio degli anni Ottanta abbiamo deciso di cambiare direzione.
Il mercato dei manufatti in cemento stava subendo un deterioramento a causa della ipercompetitività e necessitava di investimenti adeguati per crescere: per questi motivi abbiamo scelto di avviare gradualmente l’attività di commercializzazione di materiali edili.
All’inizio abbiamo introdotto i prodotti base dell’edilizia come colle, cemento, calce, sabbia, laterizi, che ci hanno dato l’opportunità di crescere e affrontare la prima crisi degli anni Ottanta.
Il piazzale esterno con laterizi, inerti, prodotti per l'outdoor e le pavimentazioni
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Quali prodotti avete introdotto successivamente?
Dalle polveri e materiali pesanti abbiamo cominciato ad affiancare il vasellame e l’arredamento da giardino per avere un po’ di liquidità. In seguito, abbiamo abbandonato l’arredamento da giardino e incrementato prodotti quali isolanti, consolidanti, massetti, premiscelati e predosati, puntando dunque sull’involucro.
Con i premiscelati evitiamo tante problematiche in cantiere, dove la manodopera è sempre meno specializzata e la facilità di posa dei prodotti è sempre più importante. Per questo ci affidiamo a Kerakoll, uno dei nostri partner più importanti per quanto riguarda prodotti chimici e pitture.
Poi, prima della crisi del 2008, abbiamo introdotto le finiture, cogliendo le opportunità del mercato della ristrutturazione.
Abbiamo inserito Kerakoll Color Collection, la proposta di colori e superfici per la decorazione d’interni e finiture di pregio dell’azienda, e questo ci ha dato l’opportunità di incontrare tanti tecnici, architetti e interior designer, un mondo molto distante dalla rivendita ma che garantisce un bel valore aggiunto.
Area dedicata alla Kerakoll Color Collection con il tintometro.Il tintometro
L’edilizia non è fatta di concorrenza sui prezzi, ma di alta qualità. Specializzarsi è l’unico modo per distinguersi dalla grande distribuzione e dai grandi multipoint, che oggi stanno prendendo sempre più piede sul mercato.
Qual è l’identikit di Lodi Edilizia oggi?
Lodi Edilizia è una rivendita di materiali edili nella provincia di Modena, stabile sul territorio con due punti vendita a Cavezzo e San Felice sul Panaro, riconosciuta per la sua grande serietà e professionalità.
Abbiamo cercato di portare il mondo dell’edilizia verso una maggiore qualificazione dei prodotti e l’innovazione, incontrando lungo la strada tanti tecnici che ci hanno apprezzato.
Nel magazzino di San Felice sul Panaro abbiamo, inoltre, un servizio di noleggio di piccole macchine da cantiere.
Il magazzino
Come scegliete i fornitori?
È una gara molto dura, perché sul territorio nazionale ci sono tanti produttori. La selezione viene fatta gradualmente in modo da evitare sovrapposizioni con la Gdo: noi dobbiamo offrire prodotti di alta qualità, senza cadere nella tentazione del prezzo. Pertanto, la nostra ricerca si costruisce sulla base di tanti incontri con le aziende, anche nuove, per capire le loro intenzioni commerciali e di partnership.
Che cosa significa essere partner di un produttore?
Significa valutare attentamente le proposte del produttore e mettere alla prova i prodotti proposti: la critica costruttiva è fondamentale per crescere insieme. Una partnership che funziona significa avere gli stessi obiettivi sul mercato.
Quando siete entrati in EdilGroup e perché?
Siamo entrati in EdilGroup nel 2005, con mia profonda soddisfazione.
In precedenza, avevo provato senza successo a creare una specie di multipoint nella bassa modenese. Avevo capito che i grandi gruppi che si stavano creando avrebbero monopolizzato l’edilizia nel territorio, quindi era importante dar vita a un punto di aggregazione grazie al quale difenderci.
Dopo il fallimento di questo progetto, mi è stato prospettato di entrare in EdilGroup. Fin dal primo incontro, mi sono trovato in sintonia con le loro idee e strategie.
L'area di libero servizio
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Che vantaggi ha riscontrato dopo l’ingresso nel gruppo?
Oltre agli acquisti centralizzati, altri vantaggi che abbiamo appurato fin da subito sono stati lo scambio continuo di idee e informazioni e la collaborazione tra i soci, anche sugli approvvigionamenti.
Una vera prova di chi è EdilGroup l’ho sperimentata in prima persona in occasione del sisma del 2012. Non avrei mai pensato che il gruppo potesse mettere in atto un piano di intervento nei miei confronti.
Che cosa è accaduto?
Il nostro magazzino è andato distrutto e, appena due giorni dopo il sisma, EdilGroup si è attrezzata per montare presso il nostro punto vendita una tensostruttura. Il giorno dopo abbiamo potuto riprendere a lavorare, e i soci si sono prodigati per approvvigionarci del materiale che ci serviva. Dopo il terremoto, non saremmo ancora qui se non fosse stato per EdilGroup.
Qual è il punto di forza che vi consente di fidelizzare i clienti?
Il nostro punto di forza è la formazione del personale che ci permette di offrire una consulenza tecnica di alto livello. Pretendo che i miei collaboratori siano formati e che abbiano la capacità di gestire e seguire i clienti.
Ci sono progetti che metterete in atto a breve-medio termine?
Stiamo preparando l’azienda perché possa continuare con le proprie gambe, senza la mia presenza. I miei due figli si occupano di altre attività. In particolare, mio figlio presiede un’altra azienda di famiglia che si occupa di servizi. Grazie a questa realtà, che svolge attività di general contractor, siamo in grado di seguire il cantiere dall’inizio alla fine con un servizio chiavi in mano.
È un modo per difendersi dalla grande distribuzione, puntando sul servizio e sulla consulenza tecnica specializzata.
In cantiere abbiamo anche un progetto dedicato all‘apertura di uno showroom.
Quale sarà la sfida più importante che dovrà affrontare con la sua attività nei prossimi anni?
Difendersi dai grandi multipoint che stanno avanzando prepotentemente.
La Gdo, invece, non ci fa paura, perché finora non è strutturata per offrire consulenza. Anzi, ritengo che la Gdo abbia aiutato le rivendite sul fronte dei pagamenti ed eliminato tutta una fascia di clientela di bassa qualità.
Com’è andato il 2024 e che cosa si aspetta dal 2025?
Dopo un momento di euforia del mercato, che a mio avviso ha creato più disturbi che vantaggi, nel 2024 abbiamo diminuito il fatturato intorno al 10%. È stato un calo fisiologico, che non ci preoccupa.
Ritengo che i primi sei mesi del 2025 saranno di assestamento ma, se ci focalizziamo sulla ristrutturazione, non dovremmo soffrire più di tanto. La volontà dell’Europa va nella direzione del ricondizionamento degli edifici in disuso e della riqualificazione, quindi penso che in futuro il mercato ci darà ragione.
Lodi Edilizia a San Felice Sul Panaro
«Il punto vendita Lodi Edilizia di San Felice Sul Panaro offre materiale da finitura e materiale pesante anche per i cantieri più strutturati, oltre alla ferramenta e al noleggio di piccola attrezzatura, come carotatrici, betoniere o martelli pneumatici», spiega Luca Lodi, socio dell’azienda, assieme ai fratelli Rossano e Claudia.
Luca Lodi a sinistra con il team dell’azienda
«Rispetto a Cavezzo, più vicino alla città di Carpi, la mentalità della nostra clientela è più tradizionale. Cerchiamo comunque sempre di inserire prodotti nuovi che possano essere utili ai nostri clienti.
Il punto vendita di Lodi Edilizia a San Felice sul Panaro
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Tra i progetti abbiamo in serbo di ampliare la parte dedicata agli uffici, aprendo uno spazio riservato alla bollettazione. Lo spazio che c’è attualmente sarà invece dedicato alle pubbliche relazioni con i clienti e i fornitori e alle riunioni».
Michele Labellottini, amministratore delegato Vida
YouTrade ha intervistato Michele Labellottini, amministratore delegato di Vida, per la rubrica Dossier Multipoint da quattro punti vendita, approfondendo visione strategica e innovazione aziendale. Un confronto utile per capire le sfide e le opportunità nel settore della distribuzione edile.
Come si è chiuso il 2024 e come si è aperto il 2025?
Il 2024 si è concluso con un andamento positivo, in linea con il fatturato registrato nel 2023. Anche l’avvio del 2025 è stato positivo e in linea con le aspettative, sebbene si sia osservata una flessione tra la fine di marzo e la fine di aprile.
Per fine anno che vi aspettate?
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Ogni tanto anche chi è concentrato sul proprio lavoro di nicchia, per esempio la distribuzione di materiali per edilizia, fa bene ad alzare la testa e guardare più in là. Bisogna, insomma, trasformarsi per qualche minuto in aquila e guardare il mondo dall’alto, nel suo insieme. La visione aerea può riservare qualche sorpresa, non del tutto positiva.
Perché nel globo visto dall’alto, l’andamento del proprio settore di riferimento conta poco. L’edilizia in Italia sconta il contro-boom post 110%, ma c’è il Pnrr a dare una mano e, insomma, non va così male. Ma è l’economia mondiale che cammina su un sentiero tanto sottile che assomiglia a una corda tesa tra due grattacieli. E il braccio di ferro sui dazi ingaggiato dal presidente americano Donald Trump testimonia quanto sia fragile l’equilibrio. Per rendersi conto della precarietà del sistema su cui si basano gli scambi, da cui in ultima analisi dipende l’economia dei singoli paesi, a cui a loro volta sono legati i diversi settori produttivi, basta osservare un dato: a fine marzo scorso il debito mondiale è salito al record di 324 mila miliardi di dollari. Una cifra talmente grande che difficilmente si riesce a percepire razionalmente. Questo debito è stato contratto in diversa misura da governi, famiglie, imprese e banche.
Economia globale
Secondo i dati raccolti dall’Institute of International Finance attraverso il Global Debt Monitor c’è stato un balzo di 7.500 miliardi in soli tre mesi, quattro volte superiore alla media trimestrale da fine 2022. Ma sotto la lente degli analisti c’è soprattutto il debito degli Stati Uniti, che da anni consumano più di quanto producono (altro che Europa scroccona). Le ultime stime indicano per quest’anno un maxi-disavanzo americano del 7% del prodotto interno lordo nel 2025. In confronto l’Italia, con il suo 3,3%, sembra uno dei paesi frugali. I tagli di Elon Musk e della sua Doge pare non siano stati così efficaci, visto che il deficit è salito di 243 miliardi di dollari rispetto allo stesso periodo di un anno fa (dati ufficiali del Tesoro Usa). Un altro problema per gli Stati Uniti è anche la debolezza del dollaro, figlia dei pazzi 100 giorni dell’amministrazione Trump. Con un dollaro debole sarà ancora più difficile convincere gli altri paesi, strapazzati dai dazi, a sottoscrivere i buoni del Tesoro americano, che servono a tappare il buco o, meglio, la voragine del debito Usa, che ammontava (a gennaio) a 36,2 milioni di milioni di dollari. Riuscite sono a immaginare un numero del genere?
Diciamolo: non è che tutti i problemi mondiali siano colpa degli Stati Uniti. E non va dimenticato che se gli Usa sono sopravvissuti con un debito così alto, con uno stile di vita e di spesa pubblica superiore a quanto producono, è anche perché alla base c’è un’economia solida, forte, anche se ormai sul filo (questa è la verità) di quella della Cina. Ma, certo, se si inquadra il debito pubblico americano nel contesto di quello mondiale, qualche brivido corre legittimamente per la schiena.
YouTrade ha intervistato Thomas Kerschbaumer, presidente di TopHaus,per la rubrica Dossier Multipoint da quattro punti vendita, approfondendo visione strategica e innovazione aziendale. Un confronto utile per capire le sfide e le opportunità nel settore della distribuzione edile.
Come si è chiuso il 2024 e come va il 2025?
Il 2024 è stato un anno di consolidamento. Il mercato delle abitazioni civili è in calo; abbiamo visto una maggiore pressione sui margini. Il 2025 si è aperto abbastanza bene e siamo fiduciosi.
Vi aspettate un fatturato maggiore, minore o uguale a quello dello scorso anno?
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Le tegole Evertile, distribuite in Italia da Bildex, sono realizzate con lamiere in acciaio protette da uno strato in Aluzinc ad alta percentuale di alluminio (56%), una caratteristica che garantisce elevata resistenza alla corrosione e una durata fino a 50 anni una volta installate.
I prodotti raggiungono una resistenza alla corrosione e una durata utile sei volte più lunga rispetto alle lamiere zincate a caldo utilizzate nelle altre coperture.
Economiche, leggere e facili da maneggiare e installare sul tetto, le tegole Evertile rappresentano un’alternativa alle tegole tradizionali o alle coperture in gres, nonché alle scandole bituminose o alle finte tegole in plastica.
Tegole Evertile
I prodotti Evertile si distinguono per le soluzioni tecniche innovative e per l’aspetto estetico, offrendo una soluzione sicura e duratura anche in aree geografiche soggette a terremoti occasionali, uragani, forti gelate, grandine e incendi, e garantendo elevate prestazioni per le coperture dei tetti in ceramica, alleggeriti e in acciaio.
Per la coibentazione della copertura piana di un Itis in Abruzzo è stato scelto il sistema basato sull’utilizzo di Xps X-Foam e Pir Poliiso Sb, altamente performante in termini di efficienza.
Negli ultimi anni, il tema della sostenibilità e dell’efficienza energetica ha assunto un ruolo centrale nelle politiche pubbliche italiane, con particolare attenzione agli edifici scolastici, che rappresentano una componente significativa del patrimonio edilizio nazionale.
Un esempio concreto di questo impegno è rappresentato dal progetto di riqualificazione energetica dell’Istituto tecnico Amedeo d’Aosta di Colle Sapone, recentemente approvato dalla Provincia dell’Aquila.
L’intervento, dal valore di 2,5 milioni di euro, prevede l’adeguamento dell’impianto elettrico e l’installazione di pannelli fotovoltaici, e rientra in un più ampio programma di manutenzione straordinaria e di efficientamento energetico delle scuole superiori provinciali.
Il pannello pre-accoppiato composto da XPS X-Foam e schiuma poliuretanica PIR Poliiso di Ediltec.
Attività e obiettivi
L’obiettivo del progetto non è soltanto la ristrutturazione dell’edificio, ma anche la creazione di un ambiente scolastico più sicuro e sostenibile, in linea con le direttive del Green Deal europeo.
L’aggiornamento dell’impianto elettrico e l’introduzione di pannelli fotovoltaici rappresentano passi significativi verso una gestione energetica più efficiente, con effetti positivi sia sulla riduzione dei costi di gestione che sul miglioramento della classe energetica dell’edificio.
In un contesto di crescente incertezza sui prezzi delle materie prime e dei combustibili, tali interventi risultano strategici per garantire stabilità e sostenibilità nel lungo termine. Il finanziamento dell’opera è stato pianificato attraverso risorse proprie della Provincia e fondi del Pnrr.
L’intervento di isolamento presso l’ITIS Amedeo D’Aosta.
Le soluzioni costruttive
Per l’isolamento della copertura piana di 1.100 metri quadrati è stato scelto il sistema pendenzato (cioè che comprende una inclinazione) Ediltec, basato sull’utilizzo di XPS X-Foam e PIR Poliiso SB, materiali altamente performanti in termini di efficienza termica.
La tecnica del tetto caldo, che prevede la posa dell’isolante sopra la struttura portante, consente di migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio e di proteggere i materiali isolanti dalle escursioni termiche.
Il sistema utilizza un pannello pre-accoppiato, composto da Xps X-Foam e schiuma poliuretanica Pir Poliiso. Il pannello in polistirene estruso ha uno spessore variabile con un valore medio di 100 millimetri, mentre il pannello in poliuretano rigido presenta uno spessore costante di 80 millimetri.
Questa soluzione non solo assicura un’elevata efficienza termica, ma facilita anche il deflusso delle acque meteoriche, evitando ristagni e migliorando la durabilità dell’intero sistema.
Rispetto ad alternative tradizionali, come il massetto in cemento, l’adozione di questa tecnologia offre numerosi vantaggi: un peso inferiore, che riduce il carico sulla struttura, e un migliore isolamento termico, che incide positivamente sui consumi energetici e sul comfort interno.
Sicurezza sismica
Data la vulnerabilità sismica del territorio, la sicurezza degli edifici scolastici rappresenta una priorità assoluta.
In questa prospettiva, la Provincia dell’Aquila ha affidato l’incarico per la progettazione della messa in sicurezza sismica del complesso che ospita gli istituti superiori Bafile, Muzi e Colecchi.
Tale decisione, motivata dall’età dell’edificio, costruito negli anni Settanta, evidenzia l’impegno dell’ente nel garantire ambienti sicuri per oltre 2 mila studenti.
Per la progettazione di fattibilità tecnico-economica, sono stati stanziati 120 mila euro, un investimento che conferma la serietà con cui la Provincia affronta il tema della sicurezza strutturale.
Innovazione e crescita
Fondato nel 1909 per rispondere alla crescente domanda di tecnici qualificati nel settore industriale, l’Itis Amedeo d’Aosta è una delle istituzioni scolastiche più prestigiose dell’Aquila.
Mentre originariamente si trovava nei pressi del convento dei Salesiani, l’istituto ha cambiato più volte sede fino all’attuale struttura, realizzata nel 1968 su progetto dell’architetto Paolo Portoghesi.
La sua storia testimonia l’evoluzione del sistema educativo locale e la capacità dell’istituto di adattarsi alle nuove esigenze del mercato del lavoro.
Il recente intervento di riqualificazione si inserisce in questo percorso, mirando a garantire agli studenti un ambiente didattico moderno e all’avanguardia.
YouTrade ha intervistato Erico Chisté, responsabile ufficio acquisti di Steldo,per la rubrica Dossier Multipoint da quattro punti vendita, approfondendo visione strategica e innovazione aziendale. Un confronto utile per capire le sfide e le opportunità nel settore della distribuzione edile.
Come si è chiuso il 2024 e come si è aperto il 2025?
Il 2024 si è concluso inlinea con le aspettative, mentre l’inizio del 2025 è stato positivo, sebbene caratterizzato da una certa incertezza nel mercato, sia per quanto concerne la quotazione dei prezzi che per i lavori in corso. Se il 2024 ha seguito un andamento lineare, il 2025 si presenta più instabile.
Ci aspettiamo un anno impegnativo, poiché la tipologia di lavoro è mutata e la linearità non è più la stessa, ma manteniamo un atteggiamento resiliente.
A fine anno vi aspettate un fatturato maggiore, minore o uguale a quello dello scorso anno?
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Un’economia mondiale da brivido
Ogni tanto anche chi è concentrato sul proprio lavoro di nicchia, per esempio la distribuzione di materiali per edilizia, fa bene ad alzare la testa e guardare più in là. Bisogna, insomma, trasformarsi per qualche minuto in aquila e guardare il mondo dall’alto, nel suo insieme. La visione aerea può riservare qualche sorpresa, non del tutto positiva.
Perché nel globo visto dall’alto, l’andamento del proprio settore di riferimento conta poco. L’edilizia in Italia sconta il contro-boom post 110%, ma c’è il Pnrr a dare una mano e, insomma, non va così male. Ma è l’economia mondiale che cammina su un sentiero tanto sottile che assomiglia a una corda tesa tra due grattacieli. E il braccio di ferro sui dazi ingaggiato dal presidente americano Donald Trump testimonia quanto sia fragile l’equilibrio. Per rendersi conto della precarietà del sistema su cui si basano gli scambi, da cui in ultima analisi dipende l’economia dei singoli paesi, a cui a loro volta sono legati i diversi settori produttivi, basta osservare un dato: a fine marzo scorso il debito mondiale è salito al record di 324 mila miliardi di dollari. Una cifra talmente grande che difficilmente si riesce a percepire razionalmente. Questo debito è stato contratto in diversa misura da governi, famiglie, imprese e banche.
Secondo i dati raccolti dall’Institute of International Finance attraverso il Global Debt Monitor c’è stato un balzo di 7.500 miliardi in soli tre mesi, quattro volte superiore alla media trimestrale da fine 2022. Ma sotto la lente degli analisti c’è soprattutto il debito degli Stati Uniti, che da anni consumano più di quanto producono (altro che Europa scroccona). Le ultime stime indicano per quest’anno un maxi-disavanzo americano del 7% del prodotto interno lordo nel 2025. In confronto l’Italia, con il suo 3,3%, sembra uno dei paesi frugali. I tagli di Elon Musk e della sua Doge pare non siano stati così efficaci, visto che il deficit è salito di 243 miliardi di dollari rispetto allo stesso periodo di un anno fa (dati ufficiali del Tesoro Usa). Un altro problema per gli Stati Uniti è anche la debolezza del dollaro, figlia dei pazzi 100 giorni dell’amministrazione Trump. Con un dollaro debole sarà ancora più difficile convincere gli altri paesi, strapazzati dai dazi, a sottoscrivere i buoni del Tesoro americano, che servono a tappare il buco o, meglio, la voragine del debito Usa, che ammontava (a gennaio) a 36,2 milioni di milioni di dollari. Riuscite sono a immaginare un numero del genere?
Diciamolo: non è che tutti i problemi mondiali siano colpa degli Stati Uniti. E non va dimenticato che se gli Usa sono sopravvissuti con un debito così alto, con uno stile di vita e di spesa pubblica superiore a quanto producono, è anche perché alla base c’è un’economia solida, forte, anche se ormai sul filo (questa è la verità) di quella della Cina. Ma, certo, se si inquadra il debito pubblico americano nel contesto di quello mondiale, qualche brivido corre legittimamente per la schiena.