Rototec: questo business non fa acqua. Intervista ad Alessandro Severini

Si è celebrata a marzo la Giornata Mondiale dell’Acqua, bene prezioso da salvaguardare, protagonista di molti degli obiettivi di sviluppo sostenibili redatti dall’Onu per la nuova Agenda 2030. Anche il Pnrr, il nuovo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha messo di recente a disposizione fondi per finanziare progetti per la riduzione delle perdite idriche da realizzare sull’intero territorio nazionale. Quello delle reti colabrodo è un problema sottolineato anche dall’ultimo rapporto Istat secondo cui oltre un terzo delle risorse idriche immesse nella rete di distribuzione va perduto.

Allo spreco si aggiunge altro spreco se si considera che, quando si parla di acqua, gli italiani non sono maestri di virtù: secondo una ricerca curata da Ipsos e Future Food Institute per il progetto «Acqua nelle nostre mani» di Finish, il consumo medio pro-capite è stimato in 220 litri al giorno, contro una media europea di 165 litri. Insomma: è il caso di dire che siamo con l’acqua alla gola.

Ma per fortuna c’è chi ha fatto della lotta antispreco la propria mission aziendale, come Rototec, azienda che fa parte del gruppo internazionale System Group, specializzata in sistemi per la depurazione delle acque reflue e nel recupero e stoccaggio delle acque piovane.

 

Ne parliamo con il responsabile aziendale Alessandro Severini.

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Alessandro Severini, responsabile aziendale Rototec

Domanda. Il trattamento delle acque si può ancora considerare una nicchia di mercato?
Risposta. Oggi considero il termine nicchia di mercato un punto di forza. Di recente ho letto una bella frase: «Il piccolo è il nuovo grande». Credo che quello del trattamento delle acque sia un mercato circoscritto, soprattutto per quanto riguarda lo specifico prodotto che utilizziamo in Rototec per i nostri manufatti, cioè il polietilene lineare a bassa densità o Lldpe. Devo dire, però, che si sta affermando una crescita di sensibilità sul tema della depurazione e del trattamento delle acque, oltre che un aumento di consapevolezza da parte dei progettisti dei vantaggi dei nostri prodotti e materiali.

D. Quali sono le caratteristiche del sistema di depurazione delle acque?
R. Gli impianti di depurazione hanno lo scopo di depurare le acque reflue: nel nostro caso specifico, parliamo sempre di depurazione di acque di scarico civili o assimilate. È necessario trattare mediante un depuratore, tutte le acque reflue domestiche che vengono scaricate dai bagni, dalle cucine e lavanderie. L’acqua subisce un trattamento che riporta i valori entro i limiti necessari in conformità alle norme vigenti.

D. Quali caratteristiche hanno i depuratori Rototec?
R. I nostri depuratori per acque di scarico utilizzano un sistema di depurazione detto biologico. Il processo di depurazione biologico sfrutta le proprietà di alcuni microorganismi presenti all’interno di uno strato fangoso. Il liquame che entra in questi impianti viene mischiato con i fanghi e arricchito di ossigeno mediante dei sistemi di aerazione, in modo da accelerare e migliorare l’attività di decomposizione biologica che avviene attraverso questi microorganismi aerobi. Per questo motivo questa tipologia di impianti viene definita a fanghi attivi o a ossidazione totale: è infatti attraverso un processo di ossidazione che i microorganismi presenti nei fanghi trasformano le sostanze organiche in acqua e anidride carbonica.

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La chiarificazione delle acque durante le varie fasi di depurazione

D. Qual è la mission di Rototec?
R. La tutela delle risorse idriche e dell’ambiente, contribuendo alla depurazione delle acque e al contenimento dei consumi per garantire un futuro ambientalmente sostenibile. Questa è la mission che ci caratterizza e che caratterizza tutte le scelte all’interno dell’azienda. Siamo specializzati nel trattamento delle acque reflue e nello stoccaggio di acque. Cerchiamo di raggiungere i nostri obiettivi attraverso un’ampia gamma, di prodotti, completata da una forte progettazione che permette di fare customizzazioni progettuali importanti.

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Stabilimento Rototec di Lunano (Pesaro-Urbino)

D. Rototec fa parte di un gruppo attivo in molti ambiti differenti: quali sono i principali?
R. Rototec fa parte di System Group, di cui fanno parte 19 aziende. La prima è la società fondata nel 1979 dall’imprenditore Alvaro Boscarini: Centraltubi, specializzata in tubi in polietilene. Il gruppo si è concretizza to all’inizio degli anni ’90, quando a Centraltubi si sono affiancate in serie altre cinque importanti realtà: Sa.Mi Plastic nel settore del tubo in polietilene liscio e tubi multistrato per impianti idrotermosanitari, Sab nel campo dei raccordi a delle manichette per irrigazione, Italiana Corrugati per la produzione di tubi in polietilene corrugati e Rototec nel campo dello della depurazione e stampaggio rotazionale. Oggi il gruppo conta in totale 19 diverse realtà e ha assunto un carattere fortemente internazionale, pur mantenendo solidi radici italiane. Operiamo principalmente nei settori dell’edilizia, della termoidraulica, dell’irrigazione oltre a essere presenti nelle maggiori aziende di progettazione e costruzione per la realizzazione delle più importanti infrastrutture a livello nazionale e internazionale. Inoltre all’interno di System Group è presente una società, Uniline, che segue in maniera integrata tutta la parte di logistica, di gruppo, e un’altra, MecSystem, che si occupa della ingegnerizzazione dei macchinari.

D. Come si fa a gestire attività così diverse?
R. Attraverso un grande gruppo di persone. Siamo una multinazionale a misura d’uomo. Le persone non sono numeri, ma sono al centro di tutti processi aziendali. Inoltre abbiamo manager di grande valore che lavorano in azienda da tanti anni: un’esperienza che ha permesso loro di sviluppare da un lato competenze di settore molto verticali, dall’altro, tramite un sistema di formazione continua, di sviluppare competenze trasversali per essere flessibili e intercambiabili nella gestione delle varie aziende del gruppo.

D. Quali sinergie si realizzano tra le varie società del gruppo?
R. Spaziano da quelle più visibili come il commerciale, che con la nostra rete vendita si muove all’unisono su tutti i prodotti System Group, alle sinergie di marketing, con particolare focus nel digitale, dove utilizziamo una strategia condivisa gestita dalla base che poi viene declinata e specializzata per singola realtà. Da non dimenticare le sinergie logistiche, attraverso SGLogistic, che permette di ottimizzare tempi e costi dei trasporti e offrire un servizio più completo al cliente. Non sono da sottovalutare infine le sinergie organizzative: da diversi anni nel gruppo facciamo riunioni settimanali per condividere le best practice di ogni azienda e sfruttare la collaborazione come punto nodale e strategico di miglioramento continuo. Il sistema informatico permette inoltre una condivisione di strumenti, competenze ed esperienze che nessuna azienda singola potrà mai raggiungere.

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Ampliamento del nuovo stabile di Sant’Angelo in Vado (Pesaro-Urbino)

D. Quanto è importante la logistica?
R. Negli ultimi dieci anni la logistica è diventata, al pari del prodotto, un elemento strategico per l’acquirente. Tutti cercano di ottimizzare la catena di fornitura quindi avere una consegna in pochi giorni e determinare un minor impatto finanziario per il cliente. Abbiamo ogni giorno circa 130-140 camion che viaggiano per System Group in tutta Italia e all’estero. Abbiamo anche delle sedi consociate a Potenza e Udine, che ci permettono di essere ancora più vicini ai clienti del Sud e Nord Italia. Al momento il parco mezzi è al 30% di proprietà del gruppo e al 70% terzista, ma lavoriamo anche con corrieri per consegne di piccoli tagli. Stiamo inoltre investendo sull’acquisto di nuovi camion.

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Trasporto eccezionale

D. Quali sono le tappe fondamentali che hanno scandito la crescita di Rototec?
R. Rototec è stata fondata nel 1999 da Mario Falconi. Un paio di anni dopo, nel 2001, è entrata in System Group e questo ha portato immediatamente l’azienda a una crescita importante. Nel 2016 ha raggiunto l’obiettivo di fatturato di 20 milioni di euro, mentre l’anno scorso abbiamo raggiunto l’obiettivo dei 30 milioni di euro. Nel 2009 Rototec, inoltre, ha lanciato sul mercato un prodotto vitale per l’azienda, i serbatoi Infinitank. Sono prodotti modulabili che hanno scandito il passaggio dalla vecchia azienda basata su proposte standard a una nuova realtà concentrata su oggetti più customizzati. Adesso siamo in un rapporto 70-30 tra prodotti standard e customizzati, ma notiamo che la crescita è soprattutto su questi ultimi.

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Magazzino testate Infinitank

D. Come sviluppate i vostri prodotti?
R. Partiamo da una attenta analisi del mercato, sfruttando soprattutto i meeting con gli ordini professionali. Ogni anno organizziamo oltre venti meeting in cui, oltre a formare i professionisti, raccogliamo informazioni e ascoltiamo i loro consigli. Dal mercato abbiamo una visione di breve periodo, mentre dai professionisti riceviamo una visione di medio-lungo periodo sugli sviluppi e le esigenze future. Poi, grazie al nostro ufficio tecnico e alla collaborazione con consulenti tecnici e Università, sia sul territorio regionale che nazionale, sviluppiamo nuovi prodotti allineati alla mission. Adesso stiamo lavorando su diverse novità sia nel campo della depurazione che dello stoccaggio delle acque piovane, che lanceremo sul mercato, entro il 2022. Il processo di sviluppo, una volta concluso, viene accompagnato da un percorso di marketing che ci permette di far conoscere le novità principalmente attraverso il profilo Linkedin di Rototec e il sito aziendale.

D. Che peso ha la ricerca nella vostra attività?
R. Se parliamo di numeri, gli investimenti in ricerca si aggirano di media attorno a un 1,5% annuo sul fatturato. Tuttavia è un valore che non tiene conto di tutte le attività funzionali che non consideriamo ricerca pura e che coinvolgono l’apparato commerciale, la promozione e il marketing. La ricerca è un’attività strategica non solo nella ricerca di materiali sempre più performanti, ma anche, ad esempio, nell’implementazione di macchinari meno energivori in produzione. Tutte le nostre idee hanno come obiettivo la sostenibilità ambientale, quindi dobbiamo avere un’attenzione a 360 gradi per migliorare il mercato della gestione delle acque. A questo proposito, in collaborazione con il Politecnico di Milano, abbiamo attivato il progetto Water Management per ottimizzare la gestione delle acque, offrendo suggerimenti anche regolamentari.

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D. Quando è iniziato questo progetto?
R. A fine 2021. Al momento siamo in una fase di analisi e stiamo lavorando assieme ad alcuni gestori delle acque per valutare eventuali sinergie nel management delle acque, per esempio per quanto riguarda il consumo idrico degli ospedali. Con una gestione più corretta potremmo salvaguardare la risorsa idrica, preziosa e strategica per l’ambiente.

D. Quale sarà lo scenario in Italia sotto il profilo del trattamento delle acque?
R. Il tema è molto caldo. Vedo uno scenario di miglioramento e di crescita. Lo dimostra la direzione che sta prendendo l’Europa con il Pnrr, che punta sempre di più alla sostenibilità ambientale, e di certo l’acqua è un fattore chiave. Ritengo che si andrà nella direzione di un utilizzo più consapevole sia dal punto di vista dell’utilizzo delle acque, in termini di stoccaggio, sia di una regolamentazione sempre più stringente in tema di depurazione.

D. Quali sono i prodotti su cui puntate di più?
R. Rototec lavora su tre categorie di prodotti. Sicuramente il comparto depurazione è quello di maggior sviluppo e crescita. Offriamo impianti di prima pioggia, i depuratori monoblocco Depurblock molto performanti, e la linea Depuro certificata, una fascia di prodotti certificata da un ente terzo tedesco che raggiunge performance molto efficaci, al passo con una regolamentazione sempre più stringente. Utilizziamo vasche da piccoli litraggi, fino a due abitanti equivalenti, a Infinitank modulabili e flessibili che vanno oltre i 200 mila litri e possono gestire anche più di 300 abitanti equivalenti. La seconda categoria di prodotti è quella per lo stoccaggio, con i contenitori blu per acqua potabile sia da interro che da esterno. Anche qui stiamo lavorando per aumentare le capacità delle nostre vasche monolitiche. Infine, la terza categoria è quella del comparto edilizia, dove spiccano i bagni chimici che dopo il covid hanno avuto una forte crescita. Credo che anche i nostri principali clienti, le rivendite edili, stanno puntando su questo articolo: la richiesta è in costante crescita da aprile 2020.

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Magazzino verticale

D. Qual è il settore o la categoria di prodotto con i margini migliori?
R. Come azienda cerchiamo di lavorare investendo sulla gamma e sulla qualità dei prodotti e servizio. Detto ciò le marginalità sono equilibrate tra le varie macro categorie di prodotto. In questo momento realizziamo marginalità più alte su tutti i prodotti fortemente customizzati che richiedono una parte di progettazione molto importante. La tecnologia associata alle competenze progettuali è fondamentale per la buona riuscita dell’impianto. Abbiamo un ufficio dedicato che progetta e realizza impianti per valutare la soluzione migliore a ogni esigenza.

D. Nel corso degli anni è cambiata la tipologia di prodotto dedicata allo smaltimento?
R. Negli ultimi dieci anni si è passato da non avere impianti di depurazione a implementare impianti sempre più tecnologici e performanti, grazie soprattutto a una regolamentazione più stringente. Il nostro prodotto si basa su vasche in Lldpe che hanno una durata di oltre 20 anni e sono riciclabili. Da qualche anno siamo associati con il consorzio Polieco per garantire il futuro recupero del materiale che arriva a fine vita.

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Modalità di assemblaggio della gamma Infinitank

D. Il rincaro dei materiali ha colpito tutti: qual è la situazione?
R. La situazione è molto preoccupante. L’acquisto delle materie prime ha visto aumenti anche del 100%, sono numeri che non si vedono forse da 60 anni. Ci troviamo in una situazione anomala e come tale dobbiamo affrontarla, con la massima flessibilità. Anche noi abbiamo dovuto aggiornare i listini e credo che in futuro ci saranno molte fluttuazioni nella domanda perché l’incertezza è totale. Dobbiamo essere bravi a navigare, cercando di proiettarci in avanti ma mantenendo una certa flessibilità nel medio periodo.

D. Che tipo di rapporto avete con i distributori di materiali per edilizia?
R. I distributori sono i nostri principali partner. Con alcuni lavoriamo anche da 15-20 anni e abbiamo un rapporto molto stretto e continuativo, non solo dal punto di vista commerciale ma anche tecnico. Sempre più spesso i distributori hanno bisogno di consulenza tecnica, e questo è il nostro focus di sviluppo. Da tre anni stiamo inoltre sviluppando un sistema di marketing digitale che ci permetta di intercettare le esigenze sul territorio attraverso il web e condividerle con i distributori per aumentare ulteriormente la sinergia.

D. Quali tipi di servizi offrite ai distributori?
R. Il servizio a maggior valore aggiunto è la progettazione del nostro ufficio tecnico. Penso sia fondamentale essere un punto di riferimento tecnico per i nostri clienti, anche in considerazione del fatto che quello della depurazione delle acque è un mondo poco conosciuto, dovuto alle differenti interpretazioni dei regolamenti regionali e a volte comunali. Inoltre, offriamo un servizio di logistica che ci permette di consegnare in tutta Italia e all’estero in pochi giorni: un’esigenza per tutti i nostri clienti che tendono a fare un magazzino minimo così da evitare grossi investimenti finanziari. Infine stiamo sviluppando sempre di più i servizi di post vendita. Siamo sempre attenti a intervenire a fianco dei clienti e questo ci permette di fare anche attività di miglioramento continuo all’interno dell’azienda.

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Stampaggio rotazionale

D. Quanto sono importanti le certificazioni?
R. Nel business plan di quest’anno abbiamo come focus proprio le certificazioni. Sono importanti sia quelle di processo, come la Iso9001, per cui Rototec è certificata, ma anche quelle di prodotto. Penso che attraverso le certificazioni dobbiamo offrire un livello sempre più alto di professionalità e di garanzia. In merito abbiamo un progetto di sviluppo per aumentare ulteriormente la gamma di prodotti certificata, e già da anni stiamo promuovendo la linea Depuro con certificazione tedesca Pia.

D. Quali sono le vostre previsioni per il 2022?
R. Il 2022 ci ha già regalato diversi scenari, sia positivi che negativ. Siamo partiti molto bene sopra le aspettative, sulla scia del 2021, ma l’impatto del post-covid, il rincaro dell’energia, la situazione geopolitica rendono la situazione ancora incerta. Detto ciò, il nostro obiettivo è di mantenere il trend di crescita medio degli ultimi cinque anni con un aumento del 5% in termini di volumi. L’obiettivo è chiudere l’anno con un fatturato a 35 milioni di euro. Come amava dire Alvaro Boscarini, che ci ha lasciato questo gennaio, «il segreto del successo è la perseveranza verso l’obiettivo», e così faremo per il 2022 e per i prossimi anni.

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