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Sistemi Zero Mapei: prodotti a CO2 compensata per un’edilizia più sostenibile

Mapei, forte del suo ruolo di riferimento nel settore e del suo impegno per un’edilizia sempre più sostenibile, offre sul mercato i Sistemi Zero*: un insieme di soluzioni a CO2 compensata, pensate per rispondere alle diverse esigenze del mercato, nel pieno rispetto dell’ambiente.

L’obiettivo di questi sistemi, e di tutta la linea Zero di Mapei, è quello di compensare le emissioni residue di CO₂ generate durante la produzione dei prodotti, attraverso l’acquisto di crediti di carbonio certificati per sostenere progetti di riforestazione e conservazione della biodiversità.

I Sistemi Zero si caratterizzano per la loro capacità di offrire risposte specifiche e complete alle esigenze di costruzione e ristrutturazione. Ogni sistema è progettato per affrontare le sfide quotidiane del settore edilizio combinando durabilità, qualità ed elevate prestazioni con un ridotto impatto sull’ambiente.

Tra i principali sistemi proposti da Mapei, troviamo soluzioni per diverse tipologie di intervento:

  • Sistema per l’impermeabilizzazione e la posa di ceramica in bagni e locali umidi: questa soluzione, studiata per ambienti di nuova costruzione e ristrutturazione ad alta umidità, garantisce la protezione dalle infiltrazioni d’acqua mantenendo elevate le performance tecniche.
  • Sistema per la posa di ceramica su pavimentazione esistente o di nuova costruzione anche di grande formato performante, sicura e duratura.
  • Sistema per il ripristino rapido e la protezione di frontalini di balcone ed elementi in calcestruzzo armato: si tratta di un tipo di intervento mirato per la protezione di superfici esistenti esposte agli agenti atmosferici, che combina sostenibilità e durabilità.
  • Sistema per il risanamento di murature interessate dall’umidità di risalita con intonaco deumidificante macroporoso a base di calce idraulica naturale, esente da cemento e con finitura traspirante ai silossani: una soluzione completa e innovativa che rispetta l’ambiente grazie all’uso di intonaci naturali, esenti da cemento, e a una finitura traspirante che favorisce la salubrità delle murature.
  • Sistema per l’impermeabilizzazione e la posa di ceramica su balconi e terrazze esistenti o di nuova costruzione: progettato per assicurare un’efficace protezione di balconi e terrazzi dagli agenti atmosferici.
  • Sistema CRM per il consolidamento di murature meccanicamente deboli, con intonaco strutturale “armato” a base di calce idraulica naturale e finitura silossanica traspirante: CRM System – Mapenet EMR è l’unico sistema di rinforzo con intonaco armato certificato CVT e EPD progettato con formule ottimizzate per ridurre l’impatto sull’ambiente. Adatto sia per murature interne che esterne.

Il benessere degli individui al centro

La scelta di sviluppare questi sistemi risponde alla crescente domanda di edifici sempre più sicuri, salubri e rispettosi dell’ambiente. Con i Sistemi Zero ogni aspetto della costruzione è progettato per ridurre l’impatto ambientale, utilizzando materiali che, pur offrendo alte prestazioni, sono concepiti per garantire spazi salubri, sicuri e sostenibili per chi li vive.

Mapei, con il suo impegno costante verso l’ambiente e il benessere degli individui, propone oggi un’edilizia che guarda al futuro, dove ogni scelta progettuale contribuisce in modo tangibile alla salvaguardia del nostro pianeta e alla qualità della vita delle persone.

 *Questi prodotti fanno parte della Linea Zero di Mapei. Le emissioni di CO₂ misurate lungo il ciclo di vita dei prodotti della linea Zero per l’anno 2024 tramite la metodologia LCA, verificate e certificate con le EPD, sono compensate con l’acquisto di crediti di carbonio certificati per supportare progetti di protezione delle foreste. Un impegno per il pianeta, le persone e la biodiversità. Per maggiori dettagli sul calcolo delle emissioni e sui progetti di mitigazione climatica, finanziati tramite i crediti di carbonio certificati, visita la pagina zero.mapei.it

Il Gruppo Made cresce in Sicilia e Campania

Patrizia Pesce, Vincenzo e Romina Marotta di MaPe di Policastro Bussentin
Patrizia Pesce, Vincenzo e Romina Marotta di MaPe di Policastro Bussentin

Nuove adesioni al Gruppo Made. In Sicilia oggi le rivendite sono 30, con 31 punti vendita: l’ultimo ingresso è quello della Visobloc di Belmonte Mezzagno (Palermo). Si tratta di una società presente sul mercato dal 1978 (all’inizio anche come produttrice di blocchi in cemento) che negli anni si è saputa strutturare in modo sempre più completo per essere oggi una realtà che fa della diversificazione della sua offerta un’arma vincente. Il punto vendita gestito dal titolare, Nirko Barrale, è in grado di soddisfare le esigenze dei clienti dalle fondamenta alle finiture interne: edilizia tradizionale, leggera, colore, resine, ceramiche e rubinetterie con una showroom dedicata, materiale elettrico e per la termoidraulica. Fra i servizi più apprezzati c’è la consulenza professionale e tecnica, dove ogni settore è presidiato da un collaboratore esperto e specializzato.

I motivi della scelta di entrare in Gruppo Made da parte di Visobloc ricalcano molto quelli degli altri colleghi siciliani: la possibilità di condividere un’insegna comune nel pieno rispetto della storicità della rivendita, una maggiore visibilità all’interno del mercato insulare, la possibilità di far parte di un Gruppo nazionale che mette a disposizione delle rivendite aderenti la varietà e la qualità dei suoi servizi, certamente non ultimo quello che riguarda la formazione professionale, uno dei fiori all’occhiello di Gruppo Made.

Un altro valore molto apprezzato è la possibilità di interfacciarsi non solo con i colleghi siciliani, ma anche con quelli di altre regioni d’Italia per la condivisione delle esperienze e per sentirsi, una volta di più, parte di un grande Gruppo.

Il trend di crescita di Made nel Sud Italia è confermato anche dal recente ingresso della rivendita MaPe di Policastro Bussentino (Salerno) una rivendita a carattere familiare presente sul mercato da circa 40 anni, e giunta alla seconda generazione di imprenditori. Conosciuta e apprezzata nel territorio per la sua specializzazione nel settore del legno, negli anni ha ampliato la sua offerta con i materiali per l’edilzia tradizionale, oltre a una show-room di porte da interno. Vincenzo e Romina Marotta hanno scelto Gruppo Made, un’idea accarezzata da tempo, per rafforzare la loro presenza sul mercato, affiancando il loro nome a quello del Gruppo, oltre che per utilizzare i servizi con l’obiettivo di crescere.

Carte da parati: cinque proposte tra materiali pregiati e tecnologie avanzate

Carte da parati di lusso
Giverny

La decorazione d’interni si fa sempre più sofisticata grazie alle nuove collezioni di carte da parati presentate nella rubrica Luxury Goods in Showroom della rivista YouTrade.

Brand come WallPepper, Inkiostro Bianco, Ambientha, Tecnografica e Aldo Verdi offrono soluzioni artistiche, personalizzate e realizzate con materiali pregiati e tecnologie avanzate.

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5. Aldo Verdi

Nel negozio di carta da parati di Aldo Verdi a Milano è possibile trovare le migliori collezioni made in Italy, affiancate dalle produzioni inglesi e dalle classiche linee francesi, fino agli attualissimi prodotti spagnoli, svedesi e americani.

In fibre vegetali di sisal, bamboo, lino, cotone, foglie di banano, conchiglie e addirittura corteccia d’albero.

Grazie al servizio di personalizzazione, è possibile scegliere l’immagine preferita e farla divenire una vera e propria scenografia: una carta da parati stampata in digitale, che veste la casa con estro, bellezza e design.

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Torre Aura Maris (Salerno): 19 piani con i sistemi a secco Siniat

Solidtex Wall System

Alta 72 metri per un totale di 19 piani, Torre Aura Maris è un edificio residenziale che si erge nell’ultimo tratto del lungomare di Salerno. L’intera struttura è stata progettata e realizzata mediante i sistemi costruttivi a secco solidtex wall system di Siniat, utilizzati sia per le pareti di tamponatura esterna, sia per i divisori interni.

Una scelta progettuale guidata dall’attenzione al comfort abitativo degli spazi e da motivazioni di natura strutturale.

Torre Aura Maris
Vista dalla torre Aura Maris.

Il progetto

Progettata dall’architetto Roberta Pastore e dall’ingegnere Michele Lubritto, la struttura è stata realizzata dalla Costruzioni Allegretti, azienda di Castel San Giorgio (Salerno).

Gli appartamenti sono organizzati per fornire una vista panoramica sull’intero golfo e poter vivere gli spazi esterni grazie ad ampie terrazze, disposte su ogni piano dell’edificio attraverso un sapiente gioco di rientranze e sbalzi architettonici.

Meno materiale con solidtex wall system

Grazie a solidtex wall system di Siniat è stato possibile ridurre il quantitativo di materiale necessario per la realizzazione delle pareti interne rispetto alla muratura tradizionale, garantendone al contempo la stessa solidità e robustezza.

La lastra solidtex indoor in particolare, grazie alla sua elevata densità, ha permesso agli inquilini di arredare e personalizzare l’appartamento a proprio piacimento senza pensieri, grazie alla sua eccellente resistenza ai carichi sospesi (per il fissaggio di pensili, mensole, armadietti) in qualsiasi punto della parete.

Solidità e isolamento

Realizzare edifici a grandi altezze comporta l’adozione di scelte costruttive innovative, in particolare per ridurre i carichi permanenti della struttura e per resistere alle sollecitazioni sismiche, condizioni ampiamente gestite con i sistemi certificati Siniat.

Un ulteriore vantaggio dei sistemi a secco è il minore quantitativo di materiale necessario per la realizzazione delle pareti: grazie alla gamma di prodotti solidtex di Siniat è stato possibile realizzare murature con un elevato grado di solidità e durabilità.

L’impiego dei sistemi a secco Siniat ha inoltre consentito ai progettisti di definire soluzioni a elevate prestazioni acustiche e termoisolanti, contribuendo alla certificazione degli alloggi in classe energetica A+.

Tutto questo senza perdere di vista la sostenibilità ambientale dell’intervento, grazie all’impiego di lastre al 100% riciclabili e dall’elevato contenuto di riciclato, maggiore del 15% per ogni prodotto.

Inoltre, l’attivazione del servizio PregyGreenService di Siniat ha consentito di recuperare oltre 40 tonnellate di rifiuti da lavorazione di pannelli a base gesso, da poter reimmettere nel ciclo produttivo di nuove lastre.

La scheda

Torre Aura Maris
LocalitàSalerno
Settoreresidenziale
Appaltatore o ImpresaCostruzioni Allegretti dei Fratelli Allegretti (Castel San Giorgio, Salerno)
Studio di progettazioneArch. Roberta Pastore, Ing. Michele Lubritto
Breve Descrizionetorre residenziale di 19 piani e 72 metri di altezza, con locali commerciali al piano terra e attici in copertura

di Sara Giusti

Bagattini acquisisce Rcl

Da sinistra, da Sx Filippo, Guido, Lorella e Andrea Bagattini
Da sinistra, da Sx Filippo, Guido, Lorella e Andrea Bagattini

Bagattini acquisisce la divisione masselli e blocchi della Rcl, azienda di Gorlago (Bergamo). Rcl è un’azienda attiva in ambito edile lombardo, con un’esperienza pluriennale consolidata nei servizi di fornitura e posa di pavimentazioni e murature in calcestruzzo. L’acquisizione di Rcl si inserisce in un ampio programma pluriennale di incremento sia della capacità produttiva che dei servizi alla clientela che Bagattini prevede di proseguire anche nei prossimi anni.

Con questa importante acquisizione, la Bagattini di Zandobbio (Bergamo), gruppo specializzato nella produzione di pavimentazioni per esterni in calcestruzzo, amplia ulteriormente l’offerta di servizi diretti alla propria clientela per quanto riguarda la realizzazione diretta dei lavori in opera delle pavimentazioni per esterni e si inserisce con decisione e professionalità anche nella fornitura in opera delle murature in calcestruzzo.

Filippo, Guido, Lorella e Andrea Bagattini
Filippo, Guido, Lorella e Andrea Bagattini

«Ringrazio Massimo e Federico Azzolin, insieme a tutto il personale Rcl, per l’ottimo lavoro svolto finora», commenta il Ceo dell’azienda, Guido Bagattini. «La scelta aziendale di puntare su qualità e innovazione, sia dal punto di vista produttivo che nei servizi offerti alla clientela a 360 gradi è risultata vincente; un significativo incremento di quote di mercato per il nostro marchio, che, grazie alla decisa crescita degli ultimi anni, ci ha portati a divenire il punto di riferimento nel settore delle pavimentazioni per esterni».

I controtelai per cartongesso Eclisse Unico per una dimora ottocentesca

Controtelai per cartongesso Eclisse
Porte scorrevoli a scomparsa in legno di noce massello

Curata dall’architetto Giansilvio Girardi, che ha valorizzato la struttura ottocentesca nel rispetto della storia e del territorio, Casa Pilat a Miane (Treviso) si distingue per il suo restauro che fonde tradizione e modernità. I varchi in legno di noce massello, verniciati di bianco, sono stati installati con i controtelai per cartongesso Eclisse Unico.

Il progetto Casa Pilat 

Immersa tra le colline venete, la residenza Casa Pilat è caratterizzata da dettagli originali, come le travi in castagno di 200 anni e i mobili antichi restaurati, che si integrano armoniosamente con soluzioni innovative.

Controtelai per cartongesso Eclisse
Casa Pilat Living Room.

Le porte scorrevoli a scomparsa in legno di noce massello, verniciate di bianco, testimoniano come gli elementi recuperati possano adattarsi alle esigenze contemporanee. Installate con i controtelai per cartongesso Eclisse Unico, queste porte ottimizzano gli spazi e assicurano continuità estetica, rispettando al contempo l’anima artigianale della casa.

Casa Pilat Cantiere
Cantiere con dettaglio sui controtelai Eclisse Unico.

Ogni ambiente di Casa Pilat racconta una storia unica, combinando materiali tradizionali come la pietra d’Istria con tecnologie moderne, tra cui riscaldamento a pavimento, domotica e un impianto fotovoltaico. Questo equilibrio tra passato e futuro rende l’abitazione un esempio di eccellenza nell’architettura sostenibile.

Controtelaio Eclisse Unico

Il controtelaio Eclisse Unico permette di alloggiare una porta a scomparsa ad anta singola.

Adatto a tutti gli ambienti della casa, è particolarmente indicato per bagni e ripostigli, ma anche per cabine armadio o disimpegni perché ottimizza i volumi disponibili, anche quando le metrature sono limitate.

Per murature in cartongesso il controtelaio è disponibile con traversine preforate, un brevetto esclusivo di Eclisse studiato con l’intento di facilitare il lavoro dell’installatore. L’innovativa preforatura della lamiera consente alla vite di penetrare più facilmente nel metallo, velocizzando il fissaggio delle lastre di cartongesso.

Inoltre, la profilatura a coda di rondine e l’incremento della larghezza della traversina migliorano le prestazioni in termini di solidità dell’intera struttura.

La scheda

Casa Pilat
Località: Miane (Treviso)
ProgettoRistrutturazione
StudioGiansilvio Girardi – ITS Architettura
Superficie: 230 mq
Realizzazione: 2023

Fissaggio hold down antisismico per le costruzioni in legno

hold-down-sismico-SHD

Per garantire la massima sicurezza nelle costruzioni in legno situate in zone sismiche, Friulsider (parte del Gruppo Simpson Strong-Tie) ha messo a punto Hold Down Sismico SHD, un sistema di fissaggio innovativo, frutto di un approfondito studio ingegneristico.

Questo prodotto rappresenta una soluzione all’avanguardia per la protezione strutturale contro gli eventi sismici, declinata su un nuovo approccio alla resistenza sismica che si basa sull’interazione tra hold down, ancoranti e viti.

Hold Down Sismico SHD
Hold Down Sismico SHD

Hold Down SHD non è un semplice elemento di fissaggio, ma un componente attivo del sistema strutturale: deve deformarsi in modo controllato e collaborare con gli altri elementi per assorbire le sollecitazioni sismiche ed evitare cedimenti improvvisi.

Il cuore di SHD è la sua sezione a deformazione plastica controllata, che ne garantisce l’elevata duttilità.

Grazie alla sua stretch length controllata, il connettore è in grado di allungarsi fino al 30% prima di rompersi, dissipando così una grande quantità di energia sismica e riducendo lo stress sulla struttura.

Disponibile in tre diverse dimensioni, Hold Down Sismico SHD è studiato nei minimi dettagli per offrire elevati livelli di resistenza.

La finitura con rivestimento in polvere nera garantisce inoltre un’eccellente protezione contro la corrosione, assicurando una lunga durata del prodotto anche in ambienti critici.

Questo hold down è spesso utilizzato in combinazione con l’ancorante metallico ATS Evo e il tassello passante FM-753 Crack, entrambi certificati per la resistenza sismica, creando così un sistema di fissaggio completo e altamente performante.

di Sara Giusti

Mercato dei sistemi di fissaggio: fatturati e utili in aumento

Mercato dei sistemi di fissaggio

Il settore dei sistemi di fissaggio continua a crescere grazie all’evoluzione dei sistemi di costruzione e alla ripresa dell’edilizia. Aumentano i fatturati, e anche la redditività. Ecco la classifica.

Con la crescita dei sistemi di costruzione a secco prosegue l’incremento anche dei prodotti e delle tecnologie costruttive legate a questo comparto. Il settore dei sistemi di fissaggio è uno di questi e beneficia in questi anni dell’aumento della domanda legata alle tecnologie costruttive relative all’efficientamento energetico, ai sistemi a cappotto e all’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti, nei quali il fissaggio è sempre più al centro e di supporto a queste dinamiche di cambiamento strutturale del mercato.

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Sotto il sole prepararsi alla pioggia

Allagamento in città
Allagamento in città

Arriva la stagione delle vacanze al mare, della spiaggia, delle passeggiate in montagna. Quindi, chi mai ha voglia di ricordare quello che è successo in autunno? Pochi. Eppure, sarebbe bene pensare a quello che succederà di nuovo a novembre o anche prima, vista la maggiore intensità dei fenomeni atmosferici. Perché è quando c’è il sole chi bisogna prepararsi alla pioggia. Intendiamoci: nessuno vuole portare jella. È che immaginare i disastri idrogeologici come un fenomeno sfortunato, che può fatalmente capitare (leggi: succederà a un altro, non a me), è proprio sbagliato. L’Italia ha un magnifico territorio colabrodo che si sgretola e farebbe bene a investire più risorse per prevenire alluvioni e frane che, comunque arriveranno puntuali come le tasse. Ma ci si pensa sempre a disastro avvenuto.

Il 93,9% dei comuni italiani (7.423) è a rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera
Il 93,9% dei comuni italiani (7.423) è a rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera

Eppure, basterebbe riguardare il film degli anni scorsi con le alluvioni in Emilia o le frane che hanno travolto Ischia (altro disastro già passato nel dimenticatoio), le esondazioni che hanno affogato la Toscana. Eppure l’Ispra ha messo a disposizione di tutti la mappa aggiornata del pericolo. In breve: il 93,9% dei comuni italiani (7.423) è a rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera. Circa 1,3 milioni di abitanti possono essere coinvolti in frane e 6,8 milioni di abitanti a rischio alluvioni. Le regioni con i valori più elevati di popolazione a rischio frane e alluvioni sono Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Veneto, Lombardia, e Liguria. Le famiglie a in potenziale pericolo sono quasi 548 mila per frane e oltre 2,9 milioni per alluvioni. Su un totale di oltre 14,5 milioni di edifici, quelli che si trovano in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata sono oltre 565 mila (3,9%), quelli in aree inondabili nello scenario medio sono oltre 1,5 milioni. E si parla di danni diretti alle popolazioni. Ma vogliamo aggiungere anche quelli alle imprese e al patrimonio culturale che, anche a essere insensibili all’arte, è quello che attrae turismo, quindi business?

Allagamento in città
Allagamento in città

Decisori pubblici, distributori, imprese di costruzione e tutti gli stakeholder sanno che si può migliorare. Eliminare la conformazione geologica dell’Italia, insidiata maggiormente dal cambiamento climatico, è impossibile. Ma ridurre i danni è, o dovrebbe essere, obbligatorio. E questo passa anche, occorre ricordarlo, attraverso una migliore capacità di spesa delle Regioni e dello Stato. Autonomia non significa non essere responsabili davanti a un Paese della propria amministrazione. I fondi non impiegati per incapacità di progettare, di appaltare, di prevedere, non sono ammissibili. Le opere di prevenzione del dissesto sono opere speciali perché servono a prevenire danni speciali. Non possono essere dimenticate per convenienza o incapacità. Il supplemento dedicato al drenaggio serve anche a ricordare questo.

Report del Convegno YouTrade Sud, mercato immobiliare e Ai alla prova sul nuovo numero di YouTrade

C’è chi non ha partecipato e c’è chi c’era, ma vuole approfondire gli argomenti trattati al III Convegno YouTrade Sud: il nuovo numero della rivista leader nel mondo della distribuzione edile colma queste esigenze.

YouTrade pubblica tante immagini, sintesi delle relazioni e cronaca dei talk show di quanto accaduto a Lamezia Terme, dove si è svolto l’evento organizzato da Virginia Gambino Editore.

Un successo preannunciato dal numero di iscritti, seguito da una grande partecipazione dei presenti. Il focus dell’evento, sull’edilizia nel Mezzogiorno, sulle prospettive del settore e sulle strategie da intraprendere per affrontare il futuro, costituisce una corposa sezione della rivista. 

Ma sul periodico trovate molto altro. A cominciare da un focus sullo stato del Pnrr, una ciambella di salvataggio per l’edilizia dopo la fine del superbonus. Il Piano prevede la realizzazione di grandi opere, ma anche lavori che riguardano edifici di carattere locale e che, quindi, passano in buona parte attraverso i punti vendita della distribuzione edile.

Il nuovo numero della rivista contiene anche altri argomenti interessanti. Come una fotografia del mercato immobiliare, che è strettamente legato a quello dell’edilizia, perlomeno per quanto riguarda le ristrutturazioni.

Dopo la pausa dell’anno scorso il real estate sembra presentare elementi di vivacità, anche grazie alla politica di tassi bassi della Banca centrale europea. Un altro articolo che incuriosirà molti abbonati è quello che riguarda l’intelligenza artificiale.

Non si tratta, però, dell’ennesimo panegirico di quanto sia utile. Al contrario, abbiamo messo alla prova l’intelligenza artificiale con due semplici compiti a ChatGpt e a Perplexity. Le due relazioni scaturite, completamente diverse, offrono uno sguardo su quello che possono offrire le due piattaforme. Spoiler: non è andato tutto per il verso giusto. 

Infine, come sempre YouTrade offre uno sguardo su materiali e tecniche del settore edile con approfondimenti mirati. Su questo numero gli speciali riguardano i nuovi sistemi costruttivi: sismica, isolamento, pareti esterne, oltre a un focus sull’illuminazione. Non perdetevi il nuovo numero di YouTrade

SFOGLIA LA RIVISTA

Più finiture, tre nuovi vetri e altezza fino a 245 centimetri per il box doccia Samo

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Samo annuncia una serie di novità che arricchiscono l’offerta del box doccia Open. Oggi la proposta si arricchisce infatti con l’introduzione di nuove cromie della collezione Atelier e con l’intera palette della collezione DolceVita, offrendo così ai clienti ancor più spazio per la personalizzazione dell’ambiente bagno.

Tra le novità anche tre nuovi pannelli in vetro temperato: con effetto cannettato (disponibile in esclusiva sul modello Open 6), con vetro sfumato Nuvola (su Open 8) e in versione Extrachiaro su tutte le versioni. Tutte e tre le varianti sono dotate di uno speciale trattamento anticalcare che facilita la pulizia quotidiana.

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Il box doccia Open di Samo vanta elementi strutturali ridotti al minimo, che garantiscono massima stabilità e durevolezza. La sua struttura è facilmente coordinabile con vari elementi e stili, sia in ambito residenziale che contract, grazie all’ampia gamma di finiture disponibili.

Inoltre, l’altezza del box doccia può essere calibrata, su richiesta, fino a 245 centimetri. Un’integrazione strutturale pensata per soddisfare anche i progetti più esigenti, in contesti sia domestici che hospitality.

Újház al III Convegno YouTrade Sud: franchising e servizi per la vendita di materiali edili

László Bagaméri, direttore commerciale Újház

Come i distributori esteri di materiali edili stanno affrontando il mercato? Certo, ogni nazione ha le sue peculiarità, ma osservare come si comportano i top player europei della distribuzione oltreconfine può portare anche spunti interessanti per indirizzare il proprio business.

Tra questi c’è Újház, realtà ungherese da oltre 245 milioni di euro di fatturato, con più di 80 punti vendita e un centro logistico di 8 mila metri quadrati, che dà lavoro a 2.600 dipendenti.

A raccontare l’attività del gruppo e le sue strategie è intervenuto al III Convegno YouTrade Sud il direttore commerciale László Bagaméri.

La fotografia

L’intervento si è aperto con la proiezione di un breve video di presentazione di Újház, il franchising più grande dell’Ungheria specializzato da 26 anni nella distribuzione di materiali per edilizia.

Di recente la società si è anche rifatta il look con un progetto di rebranding che ne potesse riflettere meglio l’identità aziendale, e ha arricchito il proprio portfolio di prodotti.

L’innovazione si è concentrata anche sulla formazione interna (nel 2024 si è registrato il numero record di 600 esami online) e sull’implementazione di nuove tecnologie, come un’app digitale che permette ai professionisti dell’edilizia di accedere ai dati online, 24 ore su 24.

Újház

Quota del 20%

Újház, che in ungherese significa «casa nuova» negli ultimi 13 anni è risultata l’impresa di maggior successo del Paese.

«Le persone in Ungheria desiderano abbracciare la modernità, vivere una nuova vita in case nuove. Siamo i leader nel settore dei materiali per edilizia, con una quota di mercato di circa il 20%. Abbiamo 80 punti vendita in tutto il Paese e un volume di affari di 200 milioni di euro. La crescita è stata costante: nel 2022 abbiamo raggiunto l’apice del fatturato, poi da un paio il volume d’affari è sceso di circa il 20%, ma speriamo nel 2025 di riuscire a doppiare il risultato del 2022», ha raccontato Bagaméri.

«Negli ultimi due anni in Újház abbiamo cambiato forma mentis, chiedendoci come poter mostrare meglio l’assortimento di prodotti ai clienti e come assisterli nel processo di acquisto.

Nei nostri punti vendita, il più esteso dei quali misura 20 mila metri quadrati, non solo esponiamo i prodotti, ma proponiamo diversi servizi professionali ai clienti, dai calcoli del fabbisogno dei materiali alla progettazione degli ambienti, dalla consegna a domicilio ai cataloghi e manuali informativi.

Questo cambiamento è legato alla consapevolezza del nostro marchio, alla brand awareness, desideriamo fortemente cambiare e innovare».

Due anni fa Újház ha messo a punto anche un evento dedicato al giardino e all’innovazione. «L’anno scorso la nostra expo ha coinvolto più di 200 fornitori e 200 mila visitatori. Il giardino è un elemento fondamentale nella costruzione di quella che vuole essere una nuova casa, una nuova vita, e rientra assolutamente nel nostro progetto di innovazione».

Fornitori e magazzini

Di proprietà 100% ungherese, Újház opera come franchising: «Abbiamo molti fornitori e facciamo da centro tra le aziende e i magazzini. Abbiamo più di 80 magazzini, che vuol dire circa 60 franchisee.

Sosteniamo i nostri franchisee con l’assortimento dei prodotti e sosteniamo i partner commerciali, assistendoli per far sì che possano concludere i migliori affari», ha illustrato Bagaméri.

Quali sono i servizi centrali del franchising? «Újház si propone come service provider. Oltre alla nostra app, in cui sfruttiamo l’intelligenza artificiale per il business, abbiamo un sistema di formazione di alto livello: sul nostro sito web sono disponibili tantissimi moduli formativi.

Ovviamente la nostra azienda non è tra le prime in Europa ad aver lanciato questa app, però di certo è la prima in Ungheria. Di recente abbiamo inoltre aggiunto nuovi spazi per immagazzinare un numero record di 20.000 pallet.

Dai nostri magazzini partono in maniera assistita le forniture per i nostri clienti che possono ordinare dal negozio online. Abbiamo anche prodotti a marchio, con cui concorriamo soprattutto con i prodotti provenienti dalla Cina».

Forte brand

Conosciuto dal 98% degli ungheresi, il marchio Újház negli anni ha accresciuto la propria brand awareness. «Sulla base dei rilevamenti del tasso di consapevolezza del marchio in Ungheria, negli ultimi anni siamo cresciuti. Crediamo molto nella raccolta dei dati e nell’utilizzo dei Trend Monitoring Index che includono diversi indicatori del mercato.

Dal 2022 l’indice di fiducia degli ungheresi rispetto al futuro è crollato. Nel giugno 2023 si è raggiunto il punto più basso, le persone non investivano più nella casa.

Da dicembre dell’anno scorso i dati sembrano essere migliorati e la speranza è che il livello di fiducia in Ungheria cresca, con benefici anche per il volume d’affari e l’economia», ha chiosato il manager, invitando in ultimo i fornitori italiani interessati a collaborare con Újház a mettersi in contatto.

di Veronica Monaco

YouTrade maggio 2025

NUMERO 159 – MAGGIO 2025
 
In copertina:
 
Convegno YouTrade Sud: immagini e contenuti dell’evento
Pnrr: a che punto siamo con il Piano
Immobiliare: il trend del 2025
Hi-Tech: intelligenza artificiale alla prova dell’edilizia
Speciali: nuovi sistemi costruttivi
 
 
Per leggere la versione integrale del numero
 

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III Convegno YouTrade Sud: superbonus, crescita record e nuove sfide per il Mezzogiorno

Superbonus Sud

Le regioni del Sud (con in testa la Sicilia) hanno corso di più rispetto al Nord, merito soprattutto dell’effetto superbonus. Ora però sono alle prese con un delicato processo di riorganizzazione.

Recitava Lorenzo il Magnifico: «Quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia: chi vuol essere lieto, sia, del doman non v’è certezza».

Mai parole tanto conosciute, e spesso erroneamente attribuite a Dante, rappresentano oggi un’interpretazione della situazione economica internazionale e nazionale.

Il superbonus se n’è fuggito via, una stagione di giovinezza, nel senso di vigore, per le costruzioni neppure paragonabile a quella vissuta nei migliori periodi del boom economico.

Certamente negli ultimi quattro anni in Italia nel nostro settore chi voleva essere lieto ha avuto tutte le opportunità per farlo, ma oggi di fronte allo scenario internazionale, destabilizzato dai tanti conflitti ancora non risolti (Ucraina, Palestina, Golfo Persico, per citarne alcuni) e soprattutto reso sempre più incerto dalle politiche protezionistiche degli Stati Uniti e della nuova amministrazione Trump, non possiamo non convenire con le ultime parole del famoso versetto, perché del doman non c’è certezza. Nessuna, potremmo aggiungere.

La situazione

Eppure, a ben guardare, lo scenario nazionale fornisce molti segnali di certezza o, comunque, di moderata positività, primo fra tutti l’andamento dell’inflazione, ormai sotto controllo dopo anni difficili, dovuti all’innalzamento delle materie prime avvenuto a causa dell’invasione russa dell’Ucraina e della successiva speculazione internazionale.

I tassi di interesse sono in calo e la fiducia delle imprese di costruzioni in Italia è positiva e più elevata di quella europea, segno di uno stato di salute del settore ancora buono.

La produzione nelle costruzioni ha raggiunto +43 punti percentuali rispetto al valore medio pari a 100 del 2021.

Certamente lo scenario economico nazionale sconta il nostro ritardo in molti ambiti, come per molti investimenti, e la rendicontazione del Pnrr lo conferma, che rendono il nostro Paese più lento ai cambiamenti.

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Sondaggio al III Convegno YouTrade Sud: cosa pensano i distributori edili?

Il sondaggio YouTrade proposto durante il III Convegno Youtrade Sud di Lamezia Terme fotografa obiettivi e strategie dei distributori di materiali edili: fiducia nell’hi-tech, voglia di aggregazione e timori per le tensioni.

Partnership, digitalizzazione, qualità: il filo conduttore del III Convegno YouTrade Sud ha coinvolto relatori e partecipanti ai due talk show.

Ma che cosa ne pensano i distributori di materiali per edilizia? Quali sono le prospettive che si attendono? E quali sono le mosse che vogliono attuare per raggiungere gli obiettivi? Domande a cui hanno risposto direttamente i partecipanti al convegno, grazie allo strumento dell’instant poll.

Un sondaggio YouTrade in tempo reale cha ha avuto lo scopo di focalizzare quali sono le istanze reali del popolo dell’edilizia, al di là di quelle che possono essere le supposizioni e perfino le indicazioni degli esperti.

Lo scenario

Il primo quesito proposto dal sondaggio YouTrade ha riguardato lo scenario globale con cui, volenti o nolenti, tutte le imprese hanno a che fare: accanto alla propria nicchia di mercato, insomma, ci sono i macrotrend e anche, questo il tema della domanda, le tensioni geopolitiche.

Inutile entrare nei dettagli: tra le guerre commerciali e quelle combattute con le armi, è l’intera economia mondiale a patirne le conseguenze.

L’opinione dei partecipanti al sondaggio è stata netta: oltre il 58% è preoccupato per le tensioni internazionali, dall’Ucraina a Gaza, senza elencare i focolai minori, ma pur sempre pronti a divampare.

Una quota consistente del 24%, inoltre, pensa che il caos dei dazi innescato dalla Casa Bianca influirà negativamente sull’economia. Due fattori che, invece, non preoccupano una minoranza di ottimisti del 15%.

Partnership

Le altre domande del sondaggio hanno riguardato, invece, la specificità delle imprese della distribuzione. Nel secondo quesito il tema è stato quello delle aggregazioni e delle strategie di crescita.

Non è un aspetto secondario: qual è la dimensione immaginata dagli imprenditori per la propria azienda e, soprattutto, da che cosa può essere determinata? Forse un po’ a sorpresa i partecipanti al sondaggio hanno risposto in netta maggioranza che prevedono un’aggregazione con altre aziende.

Oltre il 55% dei distributori di materiali per edilizia, insomma, immaginano il loro futuro prossimo assieme ad altre realtà.

Una risposta che risulta ancora più netta se si considera che solo poco più del 5% ritiene che non sia il momento di crescere, ma di consolidarsi. Non trascurabile, però, chi ritiene di crescere, ma in autonomia: quasi il 30% pensa di percorrere la strada da soli.

Quasi trascurabile, meno del 10%, chi al contrario si accontenta della dimensione attuale e non vede all’orizzonte cambiamenti a questo equilibrio.

Intelligenza artificiale

Un altro punto caldo del convegno è stato quello della tecnologia. Interessante, quindi, scoprire quali sono quelle considerate più importanti per l’attività professionale dei distributori. Rispondendo a questa domanda i partecipanti si sono divisi in parti più equilibrate.

La maggioranza relativa, oltre il 39%, ha indicato i sistemi di Crm (acronimo di Customer relationship management), cioè il software per la gestione dei clienti, il contributo più importante.

Ma oltre il 28% ha scelto come obiettivo l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, nuova frontiera dell’hi-tech, che può offrire un contributo ancora tutto da scoprire. E gettonati alla pari con il 16% delle preferenze sono risultati i software gestionali e per le funzionalità del magazzino.

Qualità cercasi

L’ultimo quesito ha riguardato, invece, il tema dalla qualità. Che cosa bisogna fare per migliorare quella della propria azienda? Con un plebiscito di oltre il 64% dei voti è emerso che l’obiettivo per i distributori di soluzioni per l’edilizia è aggiungere nuove aree di business.

Fotovoltaico? Noleggio? Nuovi materiali? Il sondaggio non specificava un’area precisa, ma di sicuro la risposta è risultata netta.

Un altro 20% ha invece indicato che la qualità è legata alla dimensione aziendale, in sintonia con il quesito precedente. Infine, qualcuno ha indicato l’aumento del fatturato e l’omnicanalità come il traguardo da raggiungere.

di Paolo Caliari