Con 208.992 visitatori da 150 Paesi, 3.383 espositori da 20 Paesi disposti su 260 mila metri quadrati in 26 padiglioni si è conclusa ain Cina la 29esima edizione della Guangzhou International Lighting Exhibition (Gile). L’edizione 2024 della fiera è stata una delle più importanti.
Secondo Lucia Wong, direttore generale di Messe Frankfurt Hong Kong, organizzatrice dell’evento, «Nell’era di Light +, l’industria dell’illuminazione è pronta ad espandere i propri orizzonti con una serie di nuove applicazioni. Il tema di quest’anno, Luce-Il potere dell’infinito, simboleggia le infinite possibilità della luce, che comprendono AIoT, comunicazione ottica, big data, assistenza sanitaria, stile di vita, soluzioni a basse emissioni di carbonio e nuove energie, acquacoltura. È in eventi come Gile che tutto ciò può diventare realtà, e l’enorme numero di partecipanti alla fiera di quest’anno, insieme al feedback incredibilmente positivo che abbiamo ricevuto, dimostra che stiamo effettivamente riuscendo in questo sforzo. Vorrei quindi estendere i miei più sentiti ringraziamenti all’industria per il loro inestimabile contributo nel rendere possibile Gile e nell’aiutare lo spettacolo a raggiungere nuovi traguardi»
«Credo che Gile sia uno degli eventi più significativi nel settore dell’illuminazione. Ha la responsabilità di promuovere la sostenibilità a causa della sua ampia influenza. Far parte di questa piattaforma è fondamentale per noi per comunicare il nostro impegno per la sostenibilità a tutti i nostri partner del settore, clienti e fornitori. La fiera di quest’anno è enorme in termini di numero di visitatori e senza eguali nella qualità dei visitatori. Siamo qui perché crediamo fermamente nel mercato locale cinese, che si sta evolvendo in modo da allinearsi agli interessi di Vossloh-Schwabe. Ecco perché continuiamo a investire in questa mostra ogni anno» è il commento di Kenji HP Lau, direttore generale, Vossloh-Schwabe Hong Kong.
«Lavoro con l’azienda da poco più di un decennio e durante questo periodo veniamo ogni anno. All’inizio partecipavamo alla fiera per avere una presenza più forte nel mercato cinese, ma ora è diventata una delle più grandi fiere internazionali per l’illuminazione. L’affluenza è stata molto buona quest’anno, con persone provenienti da tutto il mondo e da tutti i diversi tipi di applicazioni di illuminazione che sono arrivate e hanno visitato il nostro stand. Ci rivolgiamo ai nostri clienti diretti, molti dei quali hanno uno stand qui, ma anche ai committenti e ai lighting designer, vogliamo che sappiano chi siamo e cosa abbiamo da offrire», ha aggiunto Tom Jory, VP Power Device Marketing di Luminus Devices.
Le prossime edizioni della Guangzhou International Lighting Exhibition e della Guangzhou Electrical Building Technology si terranno dal 9 al 12 giugno 2025. Entrambe le manifestazioni fanno parte delle fiere Light + Building Technology di Messe Frankfurt guidate dall’evento biennale Light + Building. La prossima edizione si terrà dall’8 al 13 marzo 2026 a Francoforte, in Germania.
Dopo una cavalcata che ha portato il mercato da 130 a 200 miliardi, con un aumento post covid del 29,6, il settore vive l’inevitabile assestamento anche dopo lo stop al superbonus. Una buona ragione per migliorare la performance aziendale.
Nel postsuperbonus ci sono incubi oppure speranze? Ci sono ancora tante Scia che spingono il mercato, oppure siamo in una fase di declino? Sono le domande che si pone il mercato, ma sono difficilissime le previsioni: non siamo più in tempi in cui è poi così facile pensare al futuro prossimo e avere in mano certezze, dato quello che sta accadendo non solo in Italia, ma anche in Europa e nel mondo. E specialmente nel mercato dell’edilizia, dove ci sono dinamiche e valori differenti, ancor di più nell’area dell’euro. Ma il Sud Italia corre più veloce degli altri.
Federico Della Puppa, coordinatore del Centro Studi YouTrade, ha disegnato grafici, dato vita a calcoli e studiato, studiato e ancora studiato, per prevedere, partendo dai dati, che cosa potrebbe succedere nel Mezzogiorno, con il riflesso di quanto accade ora in Europa, anche se in questo periodo non ci si può permettere di vivere alla giornata: al massimo si può prevedere la successiva mezz’ora.
Convegno Youtrade Sud
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T-Hotel convegno Youtrade Sud
T-Hotel convegno Youtrade Sud
Convegno Youtrade sud
Il sud che va
Guerre che rendono difficili gli scambi e la cooperazione, inflazione in agguato, tassi in impennata, prezzi dei materiali a volte fuori controllo.
Il mercato europeo è (ancora) in crescita, nonostante lo scenario mondiale sia in continuo e costante mutamento. Nonostante le previsioni per l’edilizia in Italia presentino un segno meno, davanti alla percentuale per quest’anno e per il prossimo a venire non è un mercato in assestamento che bisogna guardare, secondo Della Puppa, ma quanto si vuole migliorare.
In particolare, per il Sud, che per alcuni aspetti va meglio del resto del Paese. «Il Sud per alcuni aspetti corre più del resto dell’Italia, lo testimoniano i numeri: ci sono delle dinamiche migliori, una crescita repentina, con un segno più in tutte le percentuali. Dal periodo del covid tutto è cambiato e in questi anni nel Mezzogiorno c’è stata un’impennata. Specialmente per quanto riguarda il 2023. Anche i distributori di materiali edili della zona fanno la loro parte: nelle nostre classifiche la media del valore aggiunto ha registrato +31,6% e la crescita della redditività +63,9%», ha argomentato l’esperto.
«Nell’ultimo anno abbiamo avuto le imprese medio grandi in forte crescita. Tutto questo cosa significa? Che nel Mezzogiorno è iniziato un percorso di rafforzamento e crescita dimensionale delle imprese, un cambio epocale che va verso il miglioramento. Tuttavia, mentre il Sud è cresciuto fino all’8,5%, il resto dell’Italia viaggia al 10,3%. Per questo migliorare deve essere la parola d’ordine».
La platea al convegno Youtrade Sud
Effetto pnrr
Che fare, quindi? «Si stanno già compiendo grandi passi avanti: lo dimostrano i cash flow delle aziende, che stanno cambiando mentalità. E non bisogna farsi sfuggire nessuna opportunità, come quelle del 110% e del Pnrr: ci sono ancora dei soldi da spendere, 53 miliardi di potenzialità sul piatto». Inoltre, bisogna pensare a delle strategie.
«C’è una situazione di eccezionalità che prosegue: dove prima spendevano i privati ora i soldi li mette lo Stato. Piuttosto che chiedersi come andrà la gestione del mercato è necessario capire come gestire al meglio l’impresa. Porsi le classiche domande: chi sono i nostri clienti? Come operiamo? Come siamo organizzati? Come produciamo valore (tra consegne, qualità dei materiali e dei servizi offerti)? Come lo comunichiamo? Possiamo essere efficaci ed efficienti? Stiamo innovando?», si è chiesto Della Puppa.
Il mercato è cieco
Ragionamenti che al Sud hanno già preso piede da un pezzo e che sono in continua evoluzione. Secondo il coordinatore del Centro Studi YouTrade, non è l’andamento del mercato il fattore da tenere in considerazione.
«Non abbiamo più un’economia lineare: dal covid in poi tutto è cambiato, dobbiamo lavorare sul breve periodo, le aziende devono capire che cosa cambia mese per mese, gli eventi globali hanno e stanno stravolgendo tutti gli equilibri, specialmente quelli della logistica e della gestione dell’impresa. Dopo la pandemia stiamo tornando a come eravamo prima, anche se in Europa le costruzioni nell’ultimo anno non hanno andamenti lineari: un mese si corre, l’altro si frena.
In Italia la situazione è completamente diversa: il 2021 è andato benissimo, il 2022 un po’ meno. Nel 2023 gli investimenti nelle costruzioni indicano –3,2%, per quest’anno la previsione è di –2,6%. Ma abbiamo veramente paura? L’edilizia è cresciuta del 29,6% e dell’11,3% negli ultimi anni: quindi, perché preoccuparsi? Dal 2019 al 2023 il mercato è passato da 130 miliardi a 200.
Il problema non è il mercato che sale o scende, ma mantenere il livello. William ThomsonKelvin, che ha individuato lo zero assoluto della temperatura, era uno scienziato e un economista che diceva che se non puoi misurare, non puoi migliorare.
Oggi dobbiamo migliorare le nostre performance per capire le nostre potenzialità. È dentro di noi che troviamo la risposta, non fuori», ha concluso Della Puppa.
Nella foto da sinistra Stefano Gallini, Amministratore Delegato di Heidelberg Materials Italia e Francesco Freri, Presidente del Consorzio Rec
Nella foto da sinistra Stefano Gallini, Amministratore Delegato di Heidelberg Materials Italia e Francesco Freri, Presidente del Consorzio Rec
All’insegna della circolarità e della sostenibilità, sempre. Questo il motto di Heidelberg Materials, che ha deciso di fare un ulteriore passo verso l’economia circolare.
Heidelberg Materials aderisce al consorzio Rec
Heidelberg Materials ha deciso di aderire al Consorzio Rec (Recupero Edilizia Circolare).
L’iniziativa, che ha suscitato interesse da parte di tutti gli attori della filiera delle costruzioni, offre possibilità ai punti vendita di materiali edili associati di poter ritirare i rifiuti da costruzione e demolizione all’interno dei propri store.
In questo modo gli artigiani e le piccole imprese hanno a disposizione molti punti, distribuiti sul territorio, a cui conferire gli scarti delle attività di demolizione e costruzione.
Dopo una attenta valutazione e un opportuno trattamento, questi materiali possono essere riutilizzati da Heidelberg Materials come materie prime seconde nel ciclo di produzione del cemento o del calcestruzzo, attivando così un processo virtuoso di economia circolare.
A Lamezia Terme il 21 e 22 marzo 2024 si è tenuta la seconda edizione del convegno Youtrade sud dedicato ai distributori del Mezzogiorno è stata un successo: 360 iscritti, tanti contenuti e grande attenzione per le analisi sulle strategie da seguire, tra green e digitalizzazione.
Il Sud cresce, ma ha bisogno di attenzione. Di più: agli imprenditori che lavorano nelle regioni del Mezzogiorno va prestata la stessa quantità di informazioni che ricevono di quelli del Centro e del Nord.
Il convegno Youtrade sud
Con questo comandamento in mente Lamezia Terme è stata per un giorno la capitale del mondo della distribuzione di materiali e, più in generale, dell’edilizia. Il II Convegno YouTrade Sud è stato un successo senza se e senza ma. E non c’è stato neppure il tempo di un caffè a metà mattinata. Perché l’evento organizzato da Virginia Gambino Editore ha incollato alla sedia i partecipanti (erano oltre 360 gli iscritti all’evento), che hanno seguito uno dietro l’altro gli interventi dei relatori.
L’affluenza è stata tale che si è reso necessario allestire una sala supplementare con maxi schermo per consentire a tutti i partecipanti di seguire i lavori.
Sono state tante le informazioni fornite dai relatori, con tanti dati e tante analisi dedicate ai distributori che operano nelle regioni del Meridione e che si trovano oggi nel mezzo di una mutazione genetica della loro attività, sempre più ibridata con la digitalizzazione e i servizi ai clienti.
Quale strategia adottare? Quali investimenti programmare? Quanta formazione è necessaria? Troverete tutto nelle pagine seguenti.
Convegno Youtrade Sud
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Convegno Youtrade sud
Convegno Youtrade sud
Le transizioni
Una prima risposta è stata, implicitamente, descritta da due ospiti che operano nella distribuzione a 2.318 chilometri di distanza dalla Calabria, se si considera la capitale della Polonia, Varsavia.
Dal grande Paese che si affaccia sul Mar Baltico sono arrivati Stanisław Gzik e Mirosław Gzik, proprietari di Transpal, multipoint europeo che in pochi anni è cresciuto tanto da aprire punti vendita anche in Gran Bretagna. Una storia che, grazie alla traduzione simultanea, è stata seguita con interesse e molta curiosità dal pubblico presente.
Dopo la testimonianza dei distributori polacchi, il convegno ha seguito l’agenda
in programma, con l’analisi sulla congiuntura economica e del settore costruzioni, il punto sul management della conoscenza e dell’innovazione, le opportunità offerte dalla Zona economica speciale e le strategie necessarie per navigare attraverso i mari della digitalizzazione delle imprese e della transizione green. Senza dimenticare l’istant poll, che ha tastato il polso dei presenti sui temi caldi della giornata.
Le voci
Nel pomeriggio, il II Convegno YouTrade Sud si è concentrato, invece, sul rapporto dei distributori con i propri clienti. Prima con un focus sugli strumenti di marketing e customer relationship e poi con due talk centrati anche sulla relazione, non sempre ottimale, tra rivenditori e produttori.
Infine, in anteprima, l’evento si è chiuso con un’analisi sulle classifiche dei distributori del Sud curato dal Centro Studi YouTrade.
Insomma, un grande successo sia per la partecipazione, sia per la ricca offerta informativa.
Senza dimenticare un momento più rilassante: la cena organizzata la sera precedente l’evento, con la consegna degli YouTrade Awards. Trovate cronaca, relazioni, dati, grafici e tante immagini dell’evento in queste pagine.
Dai punti vendita in Polonia fino ad aprire due store in Gran Bretagna: è la storia del multipoint Trans-Pal raccontata in prima persona dai fondatori, padre e figlio. Che per riuscirci hanno utilizzato la tecnologia.
Il Mezzogiorno e le sue prospettive, la digitalizzazione, la transizione green e una testimonianza di quanto si può crescere che arriva da lontano, dalla Polonia hanno animato il Convegno YouTrade Sud.
La Polonia è un Paese che cresce impetuosamente, come testimoniano i dati degli ultimi anni: nel 2018 aveva un Pil di 521 miliardi di euro, l’anno scorso è arrivata a 750 miliardi e per quest’anno la previsione è di 789. Per questo, è stato interessante ascoltare
la testimonianza di due distributori di materiali del Paese: gli ospiti d’eccezione sono stati i rappresentanti della famiglia Gzik, Miroslaw e Stanislaw, di TransPal, multipoint europeo.
Trans Pal
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Trans Pal
Trans Pal
Convegno Youtrade Sud
Convegno Youtrade Sud
Espansione
Una storia di espansione, la loro, nata in un periodo davvero difficile, nel 1989, appena dopo la caduta del comunismo. Il capitalismo non cresceva, mancavano merci e forniture, difficile ottenere finanziamenti: eppure la famiglia Gzik non ha perso tempo e, mattone su mattone, ha iniziato a costruire il proprio impero.
La prima pietra è stata una stazione di servizio per la vendita di combustibili, poi un nuovo ramo nel 1995, sviluppando i trasporti, facendo circolare la merce su territorio internazionale. Infine, sono arrivati anche i punti vendita di materiali edili all’ingrosso, fino ad arrivare ad aprirne cinque.
Le tappe di Trans-Pal
«Nel 2003 abbiamo preso una decisione strategica: entrare nel gruppo Psb per le ottime condizioni commerciali offerte, per il riconoscimento del marchio, un ampio portafoglio di fornitori. Abbiamo così sviluppato ampiamente la nostra rete di vendita.
Oggi sono 420 i partner del gruppo, 721 i negozi divisi in canali tradizionali e moderni, 78 i negozi con riconoscibilità in diversi marchi delle reti dell’edilizia, con prodotti per casa, giardino e attrezzi, ma anche materiale tradizionale di chimica per edilizia, pareti e sottotetti», hanno raccontato padre e figlio.
«Dopo otto anni abbiamo osservato lo sviluppo di mercato, specialmente nel settore del moderno bricolage: questo ci ha spinto ad aprire un altro negozio, poi un altro ancora, fino ad arrivare a cinque punti vendita in Polonia di grosse dimensioni».
Convegno Youtrade Sud
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Anche produzione
Una crescita che non si è fermata alla Polonia. «Nel 2016 ci siamo espansi anche in Gran Bretagna, prima vendendo online, poi basandoci sul knowhow acquisito nella nostra terra, e abbiamo aperto altri due negozi.
Volendo assicurare un futuro alla nostra azienda abbiamo deciso di aggiungere anche un’attività di produzione: realizziamo materiale per l’accensione di barbecue, spruzzatori, utensili per la cucina, per i caminetti e tutto quello che serve per il giardino, anche materiale di decoro in pietra.
Ci avvaliamo delle attrezzature più avanzate e siamo diventati i maggiori produttori di ecopallets in molti Paesi europei, Italia compresa», ha spiegato Stanislaw Gzik. Una produzione ampia, ma bastata su analisi del mercato molto accurate.
La gestione
«Riceviamo circa 12 mila ordini l’anno. Per poter crescere abbiamo studiato a fondo il merchandising, la gestione delle categorie e delle offerte.
Ci siamo dotati anche di un software di business intelligence, che ci permette di analizzare la situazione prima e dopo la decisione presa dal cliente, mappando gli scaffali in maniera da intercettare immediatamente quali sono i prodotti di maggior interesse, rendendo in ogni punto il percorso più facile e intuitivo. Dal 2020 il nostro margine d’utile è cresciuto fino al 6% grazie all’implementazione.
Trans-Spal dal 2009 fino al 2023 ha fatturato pari circa a 25 milioni di euro». Una soddisfazione di famiglia, insomma. La conclusione dell’intervento è stata una citazione di Sam Walton, fondatore del colosso americano Walmart: «Esiste solo un capo supremo, il cliente. Può licenziare tutti nella sua azienda, dal presidente in giù, semplicemente spendendo i suoi soldi da un’altra parte».
L’evento organizzato alla Tenuta delle Grazie, con cena di business e consegna degli attestati ai distributori edili sud Italia selezionati dal Centro Studi YouTrade, ha preceduto il convegno di Lamezia Terme.
Non una cena di gala, non un party o una cerimonia, ma una cena di business l’evento organizzato da Virginia Gambino Editore nella suggestiva cornice della Tenuta delle Grazie, a Lamezia Terme.
Una location esclusiva che ha ospitato centinaia di professionisti del settore delle rivendite, non solo del Sud, ma provenienti anche da tutta Italia, dove oltre al buon cibo e a momenti di convivialità, non è mancata l’occasione per stringere contatti e allacciare relazioni professionali.
L’obiettivo, quindi, è stato pienamente raggiunto con un networking fra i professionisti, amicizie e collaborazioni che si sono rinsaldate e rinnovate. È stata una serata magica quella che si è tenuta la sera del 22 marzo, che ha preceduto il II Convegno YouTrade Sud, l’evento più importante per i distributori di materiali per edilizia del Mezzogiorno.
La location e Virginia Gambino
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La location del convegno
La location del convegno
Virginia Gambino al convegno Youtrade Sud
Virginia Gambino al convegno Youtrade Sud
Musica e food
Virginia Gambino Editore ha scelto per il secondo anno la Calabria come punto nevralgico, crocevia di scambi e incontri. E tutti hanno potuto toccare con mano una solida realtà, per vedere che è proprio vero, che l’edilizia del Sud sta diventando davvero più grande.
Un aperitivo nel meraviglioso outdoor della Tenuta, una passeggiata fra gli antichi uliveti, illuminati da luci soffuse e dalla luna, sul bordo piscina con un buon bicchiere di vino, ascoltando la musica live della band che ha intrattenuto per tutta la serata. Per passare poi all’interno della tenuta, per una cena stellata all’interno del ristorante.
Convegno Youtrade sud
Iter di Ruggeri Srl
Raffaele Spa
Sardares Spa
Ettore Maglio Srl
Sky.Edilagro Srl
Altomare Srl
D’amore Srl
Palumbo & Quaranta Srl
D’amore Srl
Bfep Srls
Tecnova Group Srl
Edilflagello Due Srl
Edil Piras Srl
I vincitori
Gli sforzi e la crescita del Sud sono stati riconosciuti, a fine serata, dagli YouTrade Awards, attestati assegnati ai rivenditori che non hanno mai fatto mancare il proprio impegno, quelli che a crescere e a diventare più grandi, ce l’hanno fatta. Lo testimoniano i dati, frutto di studi e di ricerche svolte dal Centro Studi YouTrade. Ecco i premiati.
Best Revenue
Ad aggiudicarsi il primo posto per la Best Revenue è stato il gruppo Raffaele. Il premio è stato consegnato da Gianfranco Ielapi, socio e amministratore del Gruppo Ielapi e ritirato da Francesco Sgromo.
Al secondo posto Sardaress: in questo caso a ritirare il premio è stato Giancarlo De Muro Giovanni Tedeschi, funzionario commerciale Dec, e a consegnare l’attestato Stefano Grandicelli, amministratore di Starplast.
Sul terzo gradino del podio Iter di Ruggeri, a ritirare il premio per Davide Ruggeri, Simone Daneo, direttore marketing e servizi Gruppo Made, e a consegnare l’attestato Pasquale Macrì, responsabile marketing e comunicazione Soprema Italia.
Best Performance
I top della classifica Best Performace sono (in ordine) Bfep, che ha ottenuto una crescita del 188,4% passando da 391.024 euro a 1.127.871. A ritirare il premio Francesco Blandi e Gianluca Forte, soci, mentre a consegnarlo Filippo Pini, responsabile commerciale rivendite Italia di System Group.
A seguire, Someca, con +182,7%, passata da 1.238.881 euro a 3.502.353 euro. A ritirare l’attestato l’amministratore unico Dino Nolé, a consegnarlo Francesco Borzumati, direttore commerciale Europrofil.
Al terzo posto D’Amore, con +111,8% passata da 881.880 euro a 1.719.605 euro. Il premio è stato consegnato da Salvatore Palazzo, head of sales department at Heidelberg Materials Italia, e ritirato da Vito D’Amore, responsabile del punto vendita.
Al quarto posto, con un incremento di fatturato 2022-2021 superiore al 100%, la Palumbo & Quaranta, con +104,3%, passata da 3.118.585 euro a 6.372.096 euro. A ritirare il premio Enzo Quaranta, a consegnarlo Pietro Perrone, territory manager Unifix.
Best Double Performance
I top tre selezionati sono stati la D’Amore, sul primo gradino del podio, con +421,0% passata da 330.061 euro a 1.719.605 euro. Il premio è stato ritirato da Vito D’Amore, responsabile del punto vendita, e consegnato da Rocco Briglia, area manager Sicilia Mapei.
Al secondo posto Bfep con unico socio, con +382,7% passata da 233.659 euro a 1.127.871 euro. A ritirare il premio Francesco Blandi, consegnato da Alfredo Greco, direttore commerciale Montini. Al terzo posto Tecnova Group, con +367,6% passata da 925.969 euro a 4.329.675 euro.
A ritirare il premio Emanuela Varsallona, amministratore unico, a consegnarlo Giuseppe Capello, key account manager Masidef. La quarta azienda classificata, ma con maggior incremento biennale di fatturato 2022 su 2020 superiore al 300%, EdilFlagiello Due, con +320,0%, passata da 3.062.820 euro a 12.865.170 euro. A ritirare il premio Filippo Flagiello, amministratore unico, a consegnarlo Nicola Conforto, Cso Italy Geoplast.
Per la categoria Best Roe, migliore ritorno sul capitale proprio investito, si è distinta la Sky.Edilagro: a ritirare il premio Alessandro Califano, responsabile commerciale, a consegnarlo Pietro Perrone, territory manager Unifix.
Per la categoria Best Rot, migliore rotazione del capitale investito ha primeggiato Altomare, a ritirare il premio Matteo Altomare, amministratore unico, a consegnarlo Nicola Straudi, amministratore.
Per il Best Cash Flow in rapporto al fatturato, ha trionfato Coprem con Canio Nolé che ha vinto il premio (anche se non presente quella sera), a consegnarlo Giuseppe Capello, Key account manager Masidef.
Per la categoria Best Roa-Rod (migliore leva finanziaria) Edil Piras ha primeggiato: a ritirare il premio per Severino Piras, Enrico Adinolfi, direttore generale Dec.
A consegnare Giuseppe Calzettoni, vice presidente di Cv. Il Best Iif (migliore indice di indipendenza finanziaria) è stato consegnato a Ettore Maglio, della Ettore Maglio Srl (che non era presente), a consegnare l’attestato Giuseppe Calzettoni, vicepresidente Cvr.
Ultimo, ma assolutamente non meno importante, il Best credit management (miglior ciclo commerciale), è stato assegnato ai Fratelli Costantino: a ritirare il premio Luigi Costantino, a consegnarlo Fabrizio Zaccaron, responsabile commerciale Italia Eclisse. L’appuntamento con gli YouTrade Awards è già riconfermato per il prossimo anno.
Re-Evolution. Il Summit 2024 dei Serramentisti Schüco Premium Partner unisce innovazione e collaborazione, per un futuro di successo nel mercato del serramento in alluminio di qualità.
Presso il campus H-Farm di Roncade, in provincia di Treviso, giovedì 6 giugno 2024 si è svolto il Summit dei serramentisti Schüco Premium Partner: 253 ospiti presenti tra imprenditori e manager, rappresentanti 123 aziende provenienti da tutta Italia.
La giornata, dal titolo «Re-Evolution», è stata intensa e motivante: i momenti di dialogo in aula, con la partecipazione del fondatore di H-Farm Riccardo Donandon, i contributi di alcuni docenti di H-Farm Business School e delle figure apicali di Schüco Italia, sono stati seguiti in serata dal gran galà conviviale, di networking e divertimento.
Il fil rouge dell’incontro
Fil rouge dell’incontro, la volontà di Schüco Italia di lanciare un messaggio impattante, forte e «rivoluzionario»: il bisogno di evolversi in maniera compatta come Network per approcciare il business senza perdere nessuna delle opportunità che si possono presentare in questo particolare momento di mercato.
L’edilizia, infatti, negli ultimi cinque anni ha subito profondi cambiamenti, dallo stop del primo semestre 2020, seguito da un caotico rush dovuto agli incentivi governativi contingenti, sfociato quindi in una prima parte del 2024 permeata dall’incertezza.
«Professionalità, passione e spirito di squadra sono stati tra i fattori determinanti dei risultati positivi registrati da Schüco Italia in un contesto così complesso e in divenire – dichiara Francesco Benvin, Direttore Marketing – Ora non basta più. È necessario un ulteriore passo avanti, una vera e propria evoluzione culturale, un cambiamento di pelle concreto per riuscire a rimanere competitivi e vincenti in un mercato che cambia più velocemente di quanto cambiamo noi».
Punti di vista differenti
Un obiettivo ambizioso, che si riflette nei contributi di autorevoli docenti della Business School di H-Farm che i serramentisti Schüco Premium Partner hanno avuto l’opportunità di ascoltare. I loro speech si sono focalizzati sull’importanza del saper cambiare per crescere, del farsi portatori e capofila di innovazione, mai gregari. Due i punti di vista, diversi e complementari: quello ispirazionale e quello pragmatico.
Il Prof. Pierluigi Fasano, Direttore Scientifico del Master Executive Global Operational Excellence with AI and Emerging Technologies, Chief learning Architect presso H-FARM Education, ha tenuto un intervento dal titolo «Il futuro dell’inimmaginabile è l’obiettivo & i sei cambiamenti aziendali».
Un racconto di ampia visione sull’imminente futuro, un’analisi di quali potrebbero essere le conseguenze di una digitalizzazione preponderante in tutti i settori e di un impiego diffuso dell’AI, di come si determineranno le nuove tendenze e di quale sarà la direzione del mercato globale da adesso in poi.
Il Prof. Gabriele Carbone, autore di Best Seller, che lavora con il prof. Philip Kotler – padre del marketing moderno – e che vanta più di 12 anni di esperienza nella strategia di marketing digitale, ha coinvolto la platea presente sull’argomento «Metamorfosi: l’evoluzione verso l’impact marketing».
Un intervento centrato su case history virtuose: esempi di realtà capaci di trasmettere affidabilità agli occhi degli utenti, attraverso un processo di vendita codificato in tutte le sue fasi; per passare poi al ruolo fondamentale ricoperto dal retail e dai punti vendita fisici, che devono essere immediatamente identificabili e coerenti con l’esperienza di acquisto che si vuole offrire al cliente, a partire da un pricing trasparente.
Una rete di serramentisti
Spunti perfetti, colti da Schüco Italia per farsi portavoce di uno scopo chiaro: rinsaldare il concetto di Partnership per dar vita a una rete di serramentisti ancora più unita e coesa, dove le identità locali di ciascuno si connettono in una capillarità sinergica, fondamentale per preservare il modello di business di successo, che vede nella produzione artigianale il proprio pilastro, ma abbinata a eccellenti livelli di servizio e attenzione per il cliente, usando la tecnologia e la digitalizzazione per essere più rapidi nella creazione dei preventivi e più efficaci nella cura dell’esperienza del cliente.
Riuscire a stare al passo con l’innovazione digitale e tecnologica, aggiornare le modalità di interazione tra azienda e utente finale, non più solo convincere ma anche essere in grado di “evocare” una percezione sono elementi fondamentali in un processo di vendita evoluto. Pratiche virtuose e sfidanti che un’Azienda come Schüco può e vuole assolvere grazie a una notorietà e reputazione consolidate e a un’identità di marca capace di durare nel tempo.
Sottolineare il ruolo chiave dei serramentisti Schüco Premium Partner in questo processo e «chiamarli all’azione», per essere i protagonisti di una rivoluzione che determinerà il futuro del comparto, sono stati i punti focali dell’intervento dell’Ing. Roberto Brovazzo, Direttore Generale di Schüco Italia.
«Insieme, possiamo creare un fronte comune più forte per distinguerci – ha dichiarato l’Ing. Brovazzo –. Schüco Italia continuerà a mettere a disposizione strumenti, competenze e un supporto costante per eccellere. È altrettanto importante che ciascun Premium Partner sia disposto a credere in una strategia comune, per valorizzare la sua unicità e al contempo usare la forza del brand Schüco come strumento di valore aggiunto per generare fiducia nel consumatore».
Schüco Italia, che comprende la necessità di una solida presenza capillare sul territorio per il consolidamento del proprio network, ha voluto trasferire ai serramentisti Premium Partner la piena consapevolezza che la singola presenza, fondamentale per la vicinanza al cliente finale, acquisisce ancora più forza se inserita in un disegno più ampio di networking ben coordinato.
La chiave del successo
L’Azienda ha così espresso la propria convinzione nella forza del gruppo. La chiave del successo? Aderire tutti con entusiasmo a questo progetto, con un marketing mix ponderato e coerente che vede nella potenza e nella forza Schüco un veicolo di affidabilità.
«Ogni SchücoPremium Partner ha la propria storia e i propri punti di forza – ha concluso l’Ing. Brovazzo –. Dobbiamo presidiare il territorio con intelligenza e interpretare le esigenze degli utenti con risposte “su misura”, mantenendo ogni volta una comunicazione, un’immagine e un posizionamento in linea con i valori del Marchio Schüco».
Muoversi all’unisono come un unico organismo e agire in maniera strutturata sono azioni imprescindibili per ovviare il rischio di cedere quote di mercato a modelli di produzione industriale, che potrebbero mettere davvero a repentaglio il modello di business dell’Azienda e dei suoi clienti.
Ecco perché essere guidati da valori comuni fa la differenza. Una Partnership, quella con Schüco, che vuole superare il concetto di collaborazione e diventare una relazione di fiducia, connotata dalla reciprocità. In quest’ottica, eccellenti competenze tecniche, commerciali e manageriali e la costante proattività devono continuare ad essere il carburante per uno sviluppo condiviso, con l’intento comune di mettersi in gioco, per migliorare.
Il Summit è terminato così, con un forte messaggio di positività e fiducia nel domani: «Siamo pronti a conquistare nuove vette e a consolidare la nostra leadership – ha concluso il Direttore Marketing Francesco Benvin –. Insieme, affronteremouna rivoluzione e un’evoluzione necessarie durante le quali Schüco sarà sempre al fianco dei propri Premium Partner. Non intendiamo rallentare: vogliamo diventare sempre più reattivi alle esigenze dei clienti, guidati dalla propensione all’innovazione che ci contraddistingue da sempre. Il nostro sguardo è rivolto al futuro, ai prossimi passi da fare, ai nuovi traguardi da raggiungere».
Industrie Cotto Possagno scalda i motori, in previsione dell’Evento Progettisti dal tema Innovazione, Sostenibilità e Design Creativo a Misano, il prossimo 20 giugno.
Sempre più punto di riferimento per i progettisti, Industrie Cotto Possagno si “racconterà”, presso il prestigioso World Circuit Marco Simoncelli di Misano, il 20 giugno prossimo, durante l’Evento dal tema Innovazione, Sostenibilità e Design Creativo.
Evento Progettisti dal tema innovazione
L’incontro, che vedrà la partecipazione di oltre 200 architetti e progettisti della zona di Rimini e delle Marche, si preannuncia un’occasione unica per rapportarsi con un target interessante e interessato. Una giornata ricca di spunti, che prevede anche un tour personalizzato dell’Autodromo, con la presenza come sponsor di prestigiose aziende italiane. Cotto Possagno, con un corner dedicato, avrà la possibilità di mostrare alcuni prodotti di punta e di intrattenere la platea dei presenti con uno speechrelativo alla progettazione e alla realizzazione di soluzioni con tetti fotovoltaici, con un accenno alla rispondenza delle soluzioni ai vincoli normativi delle sopraintendenze.
La presenza del fotovoltaico sul tetto
La presenza del fotovoltaico sul tetto non è più percepita come un fattore di disturbo visivo ma come un’evoluzione dello stile costruttivo, accettata dalla sensibilità collettiva.
L’attenzione sarà quindi focalizzata sulle modalità con cui i pannelli fotovoltaici sul tetto sono inseriti negli edifici che li ospitano e nel paesaggio circostante.
Cotto Possagno unisce la qualità di un coppo e di una tegola in cotto all’efficienza di un impianto fotovoltaico, mantenendo pressoché immutato l’aspetto estetico delle coperture in cotto, che da secoli caratterizzano i paesaggi del nostro Paese. Tali sistemi assumono particolare interesse in caso di vincoli di natura storico monumentale o paesaggistica. Non solo un fotovoltaico ma un sistema tetto ventilato con tutti i plus di una costruzione “a secco”.
L’evoluzione della tecnologia ha portato a sistemi ancora più integrati che integrano nel coppo o nella tegola un pannello in silicio monocristallino di colore “coppo”, completamente a scomparsa. Utile in contesti di vincoli di natura storica e monumentale particolarmente stringenti.
Dierre | Porta blindata D180 con rivestimento liscio
Dierre | D180 la porta blindata antiscasso
Serratura a prova di scasso, isolamento termo-acustico e accessori hi-tech, il tutto racchiuso in un design minimale che facilita l’installazione in ogni contesto architettonico: sono le caratteristiche che contraddistinguono la porta blindata filotelaio D180 Dierre.
Frutto della ricerca della prima azienda italiana di porte di sicurezza, D-180 è equipaggiata con cerniere a scomparsa di nuova concezione che consentono un’apertura a 180° e una doppia battuta di chiusura che, in combinazione con il kit soglia mobile, impedisce l’ingresso a spifferi e rumori. Anche molti anni dopo la posa, le cerniere possono essere regolate sui 3 assi per far aderire perfettamente porta e telaio.
Un prodotto che racchiude 50 anni di competenza
L’anta racchiude la summa delle competenze sviluppate da Dierre in quasi 50 anni di attività. A partire dalla scocca a doppia lamiera in acciaio zincato a freddo, che unita allo speciale “sandwich” isolante ideato dai ricercatori Dierre forma un monoblocco a elevate prestazioni. Il risultato, in soli 7,7 cm di spessore, è una trasmittanza termica di serie di 1,3 W/(m2 x K), che può scendere a 1,0 W/(m2 x K), mentre l’abbattimento acustico è di 38 dB, che diventano 42 dB grazie a un kit dedicato. I rinforzi omega sono invece sostituiti da una nuova miscela di materiali super resistenti.
Dierre | Porta blindata D180
La trappola per topi d’appartamento
Anche la serratura a 3 catenacci della porta blindata D180 nasce dal lavoro del reparto ricerca&sviluppo Dierre. Monta un cilindrodella linea New Power, con piastra antitrapano e sistema Lock Blocking System: una trappola per topi d’appartamento che blocca irreversibilmente la serratura quando si tenta di forzarla con la cosiddetta “tecnica del tubo”, chiamata così perché il ladro utilizza appunto un tubo per staccare il defender della serratura e aprire la porta. Al posto dei classici pistoncini il cilindro New Power utilizza un sistema di lamelle laterali che lo rendono particolarmente resistente a ogni tipo di effrazione. Anche a quelli di tipo distruttivo.
Porta tecnologica
D180 può montarne uno solo, ma è anche disponibile nella versione con doppio cilindro (New Power e cilindro di servizio) e nella speciale configurazione con serratura motorizzata Hibry 4.0. L’abbinamento con lo spioncino digitale D-Eye – sviluppato in collaborazione con Ezviz – trasforma D180 in una porta blindata smart, che si apre dall’esterno con chiavi elettroniche e dall’interno semplicemente premendo un display touch screen. Quando qualcuno suona il campanello o si presenta davanti alla porta le notifiche arrivano direttamente sullo smartphone, ed è possibile dialogare a distanza con i visitatori o dissuadere i malintenzionati. Un vero sistema di videosorveglianza tascabile.
Completano le dotazioni di sicurezza, rostri dedicati D180 e un deviatore di tipo Hook in acciaio, oltre a un’asta superiore per ancorare l’anta al telaio. Su richiesta è disponibile il limitatore Open View, evoluzione della vecchia catenella, completamente riprogettata dai tecnici Dierre per essere ancora più resistente e lasciare libera la visuale anche quando è in funzione. Di serie il pannello di rivestimento nei colori bianco o grigio 7040 e la maniglieria argento New Creta.
La porta blindata D180 raggiunge di serie la Classe 3 antieffrazione ma può arrivare fino alla Classe 4.
Laterlite lancia il nuovo Betonroad per riparare le pavimentazioni
Il nuovo Betonroad grigio di Laterlite è la soluzione ideale per riparare i pavimenti in calcestruzzo e il fissaggio rapido di chiusini stradali. Il betoncino predosato di Gras Calce è ora disponibile in nero e in grigio, specifico per pavimentazioni bituminose e in calcestruzzo. La scelta ideale per lavori che richiedono alta resistenza e durabilità, in conformità ai requisiti della norma Uni/Tr 11256.
Gli utilizzi
È un prodotto versatile e può essere utilizzato per:
Fissaggio, livellamento e finitura (anche in pendenza) di chiusini, caditoie, griglie, bocche di lupo, pozzetti, botole, canalette di scolo, griglie sul lato strada.
Ripristino di porzioni di pavimentazioni stradali e industriali in calcestruzzo, in interni ed esterni, anche soggetti a traffico intenso e carichi pesanti.
Fissaggio di cartelli stradali, pubblicitari, pali di linee elettriche e telefoniche, arredi urbani in genere.
Recinzioni, guard-rail, barriere di protezione, opere stradali in genere.
La sua formulazione e la presenza delle fibre, assicurano un ritiro compensato ed elevata lavorabilità. La doppia colorazione grigio scuro/nero si integra perfettamente con l’asfalto e la pavimentazione in calcestruzzo, fornendo un risultato estetico ideale.
Betonroad grazie alla doppia lavorabilità, tissotropica e fluida, si adatta al meglio alle diverse applicazioni. È utilizzabile anche in pendenza, rendendolo ideale per applicazioni complesse. Inoltre, è confezionato in sacchi ermetici, facilitando il trasporto e lo stoccaggio, e progettato specificamente per resistere al transito stradale intenso.
Hegra Conservation Project, le analisi nei laboratori di Mapei
Hegra Conservation Project | Analisi nei laboratori di Mapei
Nei laboratori Mapei di Milano sono in corso le analisi scientifiche dei materiali raccolti in Arabia Saudita da Estia.
Prosegue con una seconda fase di ricerca presso i laboratori Mapei di Milano il progetto per la conservazione del sito archeologico di Hegra in Arabia Saudita, lanciato da Royal Commission for AlUla (RCU) in collaborazione con Estia, società italiana con oltre trent’anni di esperienza nel campo del restauro dei beni culturali. Un intervento significativo volto a valorizzare la bellezza di un sito patrimonio mondiale dell’Unesco, fulcro del commercio e della cultura nell’antichità.
Al via la seconda fase di ricerca
Dopo un primo studio sul campo dello stato di conservazione delle tombe monumentali nabatee scavate nella roccia, il gruppo di lavoro è attualmente impegnato nella seconda fase di ricerca incentrata sull’analisi diagnostica dei campioni raccolti in loco.
Attraverso le tecnologie e gli strumenti all’avanguardia messi a disposizione dalla multinazionale italiana, la squadra multidisciplinare di Estia può effettuare studi specifici e innovativi con l’obiettivo di analizzare, formulare e sviluppare nuove soluzioni compatibili dal punto di vista chimico-fisico con le caratteristiche dei materiali impiegati originariamente nella costruzione dell’intero complesso. Oltre al sito archeologico di Hegra, il lavoro di analisi presso i laboratori Mapei risulta utile e indispensabile anche per lo sviluppo di nuove tecnologie in grado di soddisfare le esigenze di futuri restauri.
Hegra Conservation Project | Analisi nei laboratori di Mapei
L’architetto e il Group Leader
Paolo Pecorelli | Hegra Conservation Project
«Ci troviamo in un contesto che crea un forte degrado in materiali lapidei non conosciuti e non studiati in precedenza. Da qui la necessità di approcciare uno studio scientifico nuovo. Per questo è stata richiesta anche la collaborazione preziosa di Mapei che, con il suo bagaglio di esperienze su materiali particolari, è abituata a fare ricerca per fornire soluzioni a problemi che via via si pongono a noi progettisti. Mapei ci assiste su tutte le fasi fino alla messa a punto delle soluzioni finali e sarà quindi una presenza costante lungo tutta l’attività di ricerca. Trattandosi di attività molto particolari su materiali poco conosciuti, l’assistenza in corso d’opera con verifiche strumentali durante i lavori è sempre necessaria. Pertanto, quella con Mapei è una partnership che non si esaurisce nell’immediato, ma proseguirà nel tempo», dichiara l’architetto Paolo Pecorelli, amministratore unico di Estia.
«Il laboratorio analisi centrale Mapei ha colto con entusiasmo ed interesse la possibilità di affiancare il gruppo di esperti coinvolti da Estia nel progetto per la conservazione del sito archeologico di Hegra in Arabia Saudita. Un’occasione per mettere a frutto l’esperienza pluridecennale dei laboratori Mapei nell’utilizzo di strumentazioni tecnologicamente all’avanguardia per lo studio dei materiali geologici e antropici. Lavorare al fianco di professionisti nel campo del restauro e cimentarsi con loro nello studio chimico-mineralogico di materiali lontani nel tempo e nello spazio, permette alla Ricerca & Sviluppo Mapei di acquisire nuove conoscenze, utili allo sviluppo futuro di formulazioni, all’ampliamento della gamma di prodotti per il restauro e non solo».
Una collaborazione, quella tra Estia e Mapei, basata sull’importanza della ricerca e della specializzazione, nel pieno rispetto della tradizione italiana del restauro. La partecipazione di Mapei al progetto conferma l’impegno diretto dell’azienda nella valorizzazione della cultura al fine di formulare nuove soluzioni per il recupero e la conservazione del patrimonio archeologico mondiale.
Continua il trend di crescita del Gruppo Mollo, che in pochi anni ha portato l’azienda a risultati straordinari: gli obiettivi per il 2024 sono di arrivare ad avere 65 centri noleggio in Italia, e un fatturato di 150 milioni di euro, con un ambizioso piano di investimenti.
La sede del Gruppo Mollo ad Alba (Cuneo)
Lo ha ricordato Mauro Mollo ad Alba in occasione della 13esima convention del Gruppo, ripercorrendo le tappe significative della storia aziendale: “La storia del Gruppo Mollo inizia nel 1971 quando i nostri genitori, Renato e Maria Sandra, aprirono una ferramenta. Nel 1986 io e mio fratello Roberto abbiamo rilevato l’azienda e, nel 1995, abbiamo avviato la prima società di noleggio, la Mollogru, specializzata nel noleggio e vendita di gru per edilizia. Nel 2000 è iniziata l’attività di nolo di piattaforme aeree: ricordo che nel primo anno il fatturato fu pari a 75 mila euro (all’epoca ancora in lire). Nel 2009 abbiamo aperto la decima filiale di noleggio ed è del 2010 il primo evento aziendale. Nel 2013 è nata la Mollo Academy e nel 2018 il Centro Assistenza e Logistica ad Alba, in località Vaccheria, evento che ha segnato una vera e propria svolta. Altre pietre miliari della storia del Gruppo sono state, nel 2020, l’aver ricevuto il premio Era come migliore società di noleggio dell’anno in Europa; nel 2022 abbiamo raggiunto i 100 milioni di fatturato e nel 2023 i 57 centri operativi di noleggio”.
Un momento della convention del Gruppo Mollo
La crescita negli ultimi due anni è avvenuta anche grazie a diverse acquisizioni di aziende. La prima è stata Monia Noleggi a Forlì, poi Parmiani Noleggi in Valtellina, la PMP a Udine, Manetta Noleggi a Teramo, Edilservice a Siena e, ultima in ordine cronologico, Tecnostrutture a Lodi. Oggi il noleggio è una soluzione adottata da tante tipologie di aziende, operative nel settore dell’edilizia e delle costruzioni, ma non solo: manutenzioni e ristrutturazioni, infrastrutture, manutenzione del verde, scavi e demolizioni, industria e logistica, eventi e manifestazioni. “Abbiamo un ventaglio d’offerta a 360 gradi” conferma Mollo, ricordando che il Gruppo Mollo oggi offre il noleggio con operatore e a freddo, il noleggio dei bagni mobili, la Academy formativa (che nel 2023 ha rilasciato ben 6.600 patentini, aggiudicandosi il premio Italplatform come miglior centro di formazione italiano)
Alla convention del Gruppo Mollo hanno partecipato collaboratori, istituzioni, in primis il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e il sindaco di Alba, Carlo Bo, giornalisti, consulenti, associazioni, imprenditori del territorio: in tanti sono giunti nella cittadina piemontese per partecipare all’evento.
Aprendo la convention, il primo ringraziamento di Mauro Mollo, Presidente del Gruppo, è stato rivolto a tutti i collaboratori presenti, provenienti da Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto: 518 collaboratori (+75 rispetto all’anno precedente), 57 centri noleggio operativi (nove in più rispetto al 2022) dislocati in nove regioni e 36 province italiane, 85 mila contratti di noleggio (+12.300 rispetto al 2022). Il fatturato è stato pari a 127 milioni di euro (in crescita del 22% rispetto all’anno precedente), generato esclusivamente da attività di noleggio e non di vendita.
Per quanto riguarda i progetti più a lungo termine, l’azienda continuerà a incrementare e rinnovare la propria flotta di mezzi (oggi composta da più di 13 mila unità tra piattaforme aeree, mezzi per il sollevamento, gru edili, veicoli commerciali, macchine movimento terra, macchine e attrezzature edili, monoblocchi, container, bagni mobili) selezionandoli come sempre tra i costruttori più affidabili e innovativi sul mercato mondiale. Nel biennio 2024-2025 il Gruppo Mollo investirà 120 milioni di euro in nuovi mezzi, puntando in particolare su soluzioni green e tecnologie elettriche e ibride. A tale scopo Mollo Noleggio punta sul rafforzamento del marchio Blue & Green, con l’obiettivo di ridurre i consumi, le emissioni e la rumorosità.
Dipendenti e collaboratori alla convention 2024
Gli investimenti nel 2024 non riguarderanno solo il parco mezzi e i centri nolo. Il Gruppo Mollo continuerà a investire anche in welfare con attività a sostegno dei propri collaboratori, tra cui: buoni carburante; contributo alle spese sostenute dai dipendenti in ambito medico, sociale, ricreativo; contributo alle spese relative all’educazione e istruzione per i propri figli; borse di studio ai figli dei lavoratori che hanno ottenuto risultati scolastici di rilievo. Per incrementare il benessere dei collaboratori proseguirà inoltre il restyling degli ambienti di lavoro, per renderli sempre più accoglienti dotandoli di aree di relax e networking, di arredi moderni e acustica ottimizzata.
La Convention si è conclusa con due momenti importanti. Il primo è stato la tradizionale cerimonia di premiazione delle anzianità lavorative, ovvero dei collaboratori in azienda da 10-15-20-25-35 anni, un momento all’insegna della convivialità e, ancora una volta, un riconoscimento alla forza del team e un inno allo spirito di gruppo e al lavoro di squadra. Il secondo è stato la premiazione dei figli dei collaboratori che, al termine del loro percorso di studi, hanno superato l’esame di scuola media e superiore con un’importante media voti.
Domo Connexa, porte digitali che consentono l’apertura dell’accesso via smartphone, telecomando o tastiera bluetooth, il rilevamento automatico di chi si avvicina, l’apertura automatica, la generazione di credenziali personalizzate e il registro storico dell’utilizzo.
Sicurezza e automazione: un’abbinata sempre più richiesta dagli italiani per gli accessi di
casa. Per soddisfare questa esigenza, Cisa propone Domo Connexa, una soluzione avanzata che ridefinisce il concetto di smart door.
Questa porta di nuova generazione si distingue per la sua capacità di essere controllata a distanza, offrendo un’esperienza di smart living senza precedenti attraverso l’integrazione con sistemi di domotica e assistenti vocali.
Con un design all’avanguardia dotato di motore e componentistica elettronica, DomoConnexa è la soluzione studiata per chi cerca la massima flessibilità, permettendo il monitoraggio costante e la gestione da ogni luogo attraverso smartphone o piattaforma web.
La sicurezza è rafforzata dalla crittografia end-to-end, assicurando che l’accesso alla porta sia sicuro e personalizzabile, grazie anche alla possibilità di creare e condividere credenziali digitali con parenti o collaboratori per consentirne l’accesso da remoto.
Interfaccia semplice
In collaborazione con Nuki, azienda innovativa nel settore delle serrature intelligenti, Cisa ha sviluppato un sistema che unisce l’affidabilità dell’azienda a una gestione intuitiva.
Le caratteristiche chiave di Domo Connexa includono l’apertura della porta via smartphone, telecomando o tastiera bluetooth, il rilevamento automatico dell’avvicinamento alla porta e l’apertura automatica, la generazione di credenziali personalizzate e il registro storico degli accessi.
A queste caratteristiche Cisa aggiunge le notifiche push per aggiornamenti in tempo reale, la modalità notturna durante il sonno, la verifica del livello batterie, la compatibilità con assistenti vocali e Iftt per automatizzare scenari di vita quotidiana e una facile integrazione con piattaforme come Airbnb.
Il pulsante Cisa Button trasforma la tradizionale porta motorizzata in una smart door, eliminando la necessità di chiavi fisiche e permettendo un accesso contactless sia dall’interno sia dall’esterno (attivando la licenza per il servizio di accesso remote) grazie al bluetooth low energy 5.0. Il suo design minimalista si fonde perfettamente con qualsiasi ambiente moderno, offrendo un’installazione semplice e una discrezione totale.
Porte digitali
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Porte digitali cisa
Porte digitsli
Cisa casa digitale
Cisa
Controllo via app
L’applicazione dedicata trasforma lo smartphone in una chiave universale per la smart door, consentendo di gestire apertura, chiusura, monitoraggio dello stato della porta, creazione di credenziali e impostazioni personalizzate da qualsiasi luogo.
La connessione sicura tramite Nuki Bridge tra la smart door e il router wi-fi di casa facilita una configurazione veloce e una gestione intuitiva.
Accesso con finger print
Per chi non volesse utilizzare codici o smartphone (o in caso la batteria del telefono sia scarica), il nuovo tastierino numerico da incasso Nuki Keypad2 Pro offre una soluzione pratica e sicura, consentendo l’apertura facile e veloce della porta tramite impronta digitale o codice (fino a 20 impronte digitali e 200 codici di accesso), senza dispositivi elettronici.
Casi di interventi per il comfort acustico e per limitare l’inquinamento acustico nell’edilizia civile: dall’appartamento proprio sopra un locale pubblico, alle abitazioni confinanti, fino a muri da isolare, contro pareti da aggiungere, controsoffitti necessari.
Con l’incremento dei ritmi della nostra esistenza quotidiana, sempre più portati verso il limite della frenesia, un momento di relax e riposo al termine di una lunga e stressante giornata lavorativa è tra le necessità più incombenti dei nostri tempi. Il comfort acustico e la tutela della privacy all’interno delle nostre abitazioni, è da considerarsi una tra le caratteristiche salienti che un edificio deve essere in grado di garantire ai potenziali acquirenti.
La legge
A livello legislativo nazionale è in vigore un decreto che stabilisce i livelli di comfort acustico minimo che ogni abitazione dovrebbe essere in grado di fornire come forma di protezione degli inquilini dai rumori provenienti sia dall’interno dell’edificio che dall’esterno. Tale legge non chiede di limitare il discomfort quanto basta per garantire un livello minimo di qualità acustica nelle costruzioni.
A oggi il panorama nazionale in materia di edifici acusticamente efficienti ed efficaci è ancora troppo scarno e la sua applicazione sul territorio potrebbe essere limitata a una percentuale del costruito che non possiamo ancora ritenere sufficiente. l’obiettivo del raggiungimento di un minimo comfort acustico dunque non è ancora definitivamente entrato a far parte dello standard delle costruzioni.
Esistono quindi un’enormità di edifici sprovvisti di requisiti acustici minimi e una percentuale legata alle difficoltà progettuali, esecutive e derivanti da vincoli architettonici, paesaggistici oltre all’indifferenza ed alla scarsa sensibilità al problema di qualche attore del processo di edificazione.
Non dobbiamo però gettare la spugna, infatti grazie alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni
volte a limitare il problema rumore è oggi possibile scegliere tra molteplici opportunità in grado di limitare fino a eliminare i disturbi da rumore, intervenendo sui vari elementi del fabbricato in base alle necessità e alle disponibilità operative oltre che economiche.
Le tipologie di interventi
Dopo aver identificato con certezza quale sia il tipo di rumore disturbante sarà possibile procedere con la ricerca della soluzione più adatta per limitare l’inquinamento acustico, quando ad esempio il rumore è provocato dai vicini di casa solitamente si sfrutta la controparete, ovvero costruire un ulteriore parete addossata alla parete esistente.
Le possibilità esecutive sono molte e dipendono dalle tipologie di materiali prescelti e dalla destinazione d’uso dei locali oggetto d’intervento. Potremmo suddividere le modalità d’intervento in due categorie:
contropareti pesanti in laterizio
contropareti leggere in gesso rivestito (anche detto cartongesso)
Partendo dalla parete esistente si procederà alla posa in opera dei pannelli di materiale adibito ad assorbimento acustico per poi erigere una nuova parete in laterizio di spessore a piacere (solitamente 8 centimetri o massimo 12 centimetri) addossata ai pannelli precedentemente posati e nuovamente rivestita di intonaco civile.
Per quanto riguarda i materiali si suggerisce di procedere con tipologie di laterizio alveolato, cioè dotati di una percentuale di foratura del blocco non superiore al 45%. Per i pannelli la scelta dovrà essere effettuata privilegiando materiali aventi costituzione spaziale di tipo fibroso.
Saranno quindi idonei i materiali tipo:
pannelli di fibra di vetro con densità 50 kg/m3
pannelli in lana di roccia con densità 70 kg/m3
pannelli in fibra di poliestere con densità 20 kg/m3
Partendo sempre dalla parete esistente, verrà posata la struttura metallica di sostegno della contro-parete leggera, disponibile negli spessori 50 millimetri, 75 millimetri o 100 millimetri, avendo cura di mantenere staccata la struttura dalla parete esistente (bastano 5 millimetri o 1 centimetro) per evitare il trasferimento delle vibrazioni dal telaio.
la soluzione leggera a secco in lastre di gesso rivestito montate su struttura metallica, è decisamente migliore rispetto alla soluzione pesante in laterizio, sia sotto il profilo della prestazione, che sotto l’aspetto del peso e delle tempistiche esecutive. La soluzione leggera è sempre da preferirsi rispetto all’alternativa in laterizio.
La soluzione in cartongesso risulta vincente sotto il profilo del minore peso, che esclude problematiche di sovraccarico sui solai, della maggiore velocità di esecuzione, dovuta alla tecnica costruttiva a secco e della prestazione isolante acustica, doppia rispetto alla versione in laterizio.
Controsoffitto
Quando il disturbo da rumore proviene dal piano superiore all’alloggio le tecniche d’intervento si differenziano in base alla tipologia di rumore: se sono di tipo aereo (vociare, radio, Tv) si procederà all’edificazione di un controsoffitto (aderente all’esistente o pendente in base alla disponibilità di spessore ed ai limiti imposti dall’altezza minima interna).
Mentre, nel caso in cui i rumori provenienti dai vicini siano dovuti a percussione o calpestio la tecnica del controsoffitto può non essere sufficiente a fornire il corretto livello di confort. Questo dipende dalla tipologia delle pareti che sostengono il solaio, per parete molto massicce sarà necessario prevedere ulteriori interventi direttamente da eseguirsi sul piano di calpestio del solaio soprastante.
Per quanto riguarda la tecnica esecutiva del controsoffitto i materiali saranno molto simili a quelli usati per le contropareti leggere. Si sfrutterà quindi una struttura metallica addossata o pendente dal soffitto, la cui intercapedine verrà riempita di pannelli fibrosi a base minerale, naturale o sintetica e placcata con due lastre di gesso rivestito tradizionali.
La bonifica
Operativamente i passi da seguire saranno dapprima il fissaggio meccanico dei pendini e delle guide a soffitto che sosterranno il telaio creando l’orditura primaria atta a limitare
il possibile passaggio di vibrazioni attraverso la struttura.
Il secondo passaggio riguarda il fissaggio dell’orditura secondaria con passo pari a 60 centimetri, come precedentemente eseguito per la controparete.
Terminato il riempimento dell’intercapedine del controsoffitto si procederà alla posa delle lastre di gesso rivestito (o gesso-fibra) sempre procedendo con la modalità di posa a giunti sfalsati come precedentemente riportato.
Nel caso lo spessore disponibile per l’intervento sia molto elevato (30 centimetri, per esempio, per le abitazioni dei primi del Novecento) sarà possibile procedere alla medesima operazione, sfruttando un maggior spessore dell’intercapedine grazie alla posa di pendini dotati di molla (o gomma).
A livello prestazionale il guadagno ottenibile con un controsoffitto leggero in lastre di gesso rivestito su struttura metallica riempita di pannelli fibrosi è approssimativamente di 10÷20 dB a seconda degli spessori impiegati e dei materiali impiagati.
I materiali
Per sfruttare al massimo la grande capacità isolante delle lastre in gesso
rivestito è stato ideato un controsoffitto speciale, che si potrebbe definire a doppia membrana, interponendo un ulteriore strato di lastre tra l’intradosso del soffitto esistente e le lastre di chiusura sottostanti.
Nel caso di ristrutturazione la tecnica di bonifica che sta dando maggiori risultati come isolamento dai rumori di percussione o calpestio si basa nell’inserimento di un materiale poco deformabile a compressione e di basso spessore (2÷4 millimetri) direttamente al di sotto del nuovo pavimento.
Tale tecnica è applicabile nel caso sia prevista la demolizione e il rifacimento del pavimento esistente o nel caso si debba procedere in sovrapposizione al pavimento esistente.
Tutti amano l’ambiente, ma la transizione green da un’economia basata sul consumo di fossili (carbone, petrolio) a un sistema che ricava l’energia da sole, vento e acqua non è facile.
La transizione green più che una passeggiata, in effetti, sembra più simile a un viaggio-avventura. Senza nulla togliere a chi spinge per l’utilizzo di rinnovabili, non vanno neppure nascoste le insidie di un cambiamento epocale.
L’eolico, per esempio, si è rivelata una fonte di energia meno semplice da gestire di quanto i commenti degli amanti del green sui social, a base di cuoricini, facciano pensare.
Anche se l’energia eolica, cresciuta dell’18%, ha superato il gas. Eppure il maggiore sviluppatore di campi offshore per l’energia eolica, la multinazionale danese Ørsted posseduta per il 50,1% dal governo, ha deciso il taglio di 800 posti di lavoro e il ritiro dai mercati di Spagna, Portogallo e Norvegia.
Motivo: costi in crescita, problemi tecnologici di gestione delle pale, ricavi in calo. L’azienda ha anche ridotto il suo obiettivo di installare una capacità energetica di 50 gigawatt entro il 2030 a 35-38.
E non è solo l’azienda danese a essere in difficoltà: secondo i dati di WindEurope, lobby Ue del settore, gli investimenti in nuovi parchi eolici nel Vecchio continente si sono fermati a 17 miliardi di euro, il livello più basso dal 2009.
Costi alti, regolamentazione e redditività scarsa sono alla base della crisi del vento, che pure contribuisce per il 14% alla produzione di energia in Europa. Senza contare la crisi legata alla realizzazione industriale della turbine, che vede l’Europa competere con la Cina per la leadership globale.
A proposito di Cina: neppure il solare sembra esente da problemi. In Europa solo il 3% dei pannelli solari installati l’anno scorso sono stati prodotti da aziende Ue, mentre oltre l’80% del mercato è controllato da produttori cinesi che li vendono a un prezzo che è la metà di quello delle aziende europee.
Secondo la Ue, i costi dei pannelli cinesi sono tenuti artificialmente bassi grazie ai sussidi dello Stato e all’uso di lavoro nello Xinjiang, dove sono stati documentati casi di abusi dei diritti umani.
L’utilizzo di energia solare, insomma, è un ostaggio di Xi Jinping, che da Pechino può manovrare le leve del mercato dei pannelli fotovoltaici in Europa. E siamo solo alla prima tappa del viaggio-avventura.
Non basta costruire edifici che consumano meno energia, è importante anche salvaguardare la salute di chi li abita. Per questo, accanto al bollino blu di edificio risparmioso con una delle tante certificazioni, per esempio Leed, si fanno strada gli attestati di salubrità degli ambienti (vedi la classifica a pagina 226), come UI Solutions
Un esempio è quello che arriva da Ui Solutions, grande gruppo che si occupa di sicurezza con sede a Northbrook, Illinois (Usa).
L’azienda è una delle numerose realtà abilitate per eseguire test di sicurezza dall’agenzia federale statunitense Occupational Safety and Health Administration.
Tra tutte, Ul Solutions è l’organizzazione di sicurezza e certificazione dei prodotti più conosciuta a livello globale. Ora l’azienda ha lanciato un nuovo marchio: Ul Verified Healthy Building, destinato alle nuove costruzioni.
Il servizio di verifica consente ai professionisti del settore edile di differenziare i loro nuovi progetti di costruzione e supportare la salute e il benessere dei futuri occupanti o, perlomeno, di garantire la vendita di immobili che non abbiano difetti o siano nocivi. Naturalmente, il servizio aggiungerà valore all’immobile, più di quanto costi la certificazione.
Il nuovo certificato è disponibile per vari progetti di nuova costruzione, riqualificazione o miglioramento, per edifici residenziali commerciali, industriali e villette plurifamiliari.
Ul Solutions incoraggia i professionisti dell’edilizia a fare scelte chiave per ottimizzare la salute e il benessere dell’ambiente interno all’edificio fin dalle prime fasi di un progetto.
In questo modo si possono evitare modifiche più costose e dispendiose in termini di tempo dopo aver completato la costruzione o attraverso la necessità di ristrutturazioni.
Chi vuole ottenere il certificato può scegliere tra quattro opzioni: Edificio sano verificato Ul per nucleo e involucro esterno di nuova costruzione, oppure Edificio sano certificato Ul per l’aria, per aria interna e acqua, o per nuove costruzioni residenziali.
Il processo di verifica incorpora misurazioni in loco e ispezioni visive con un approccio scientifico e guidato da esperti alla qualità dell’ambiente interno.