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Scatta l’obbligo della patente a crediti per l’edilizia

In cantiere

Diventa operativa la patente a crediti nei cantieri, un provvedimento che coinvolge circa 832.547 imprese, il 14% del totale delle aziende iscritte in Camera di commercio.

Con il decreto Pnrr (19/2024 articolo 29, comma 19), da ottobre diventa obbligatoria la patente a crediti, indispensabile per poter lavorare nei cantieri temporanei o mobili.

L’obiettivo è prevenire e contrastare il lavoro irregolare e aumentare il livello di sicurezza nei lavori edili o di ingegneria civile.

Il settore vasto include chi lavora nella costruzione di opere edili, ma anche chi installa impianti elettrici e idraulici, chi svolge lavori di isolamento termico, acustico o antivibrazioni, opere di ingegneria civile e di pubblica utilità.

Ancora: lavori edili nel privato, anche le opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime, idroelettriche, mentre non coinvolge chi effettua solo forniture o prestazioni di natura intellettuale (cioè i professionisti).

Da ottobre, quindi, le imprese anche in forma individuale, dovranno avere la patente a crediti rilasciata dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro in forma telematica, dopo aver attestato il possesso di una serie di requisiti.

La dotazione iniziale è di 30 crediti, che potranno essere aumentati fino a ulteriori 30 in base all’anzianità dell’impresa e alla mancanza di violazioni in materia di salute e sicurezza, e fino a ulteriori 40 per attività, investimenti o formazione intrapresi dall’azienda per aumentare la sicurezza.

La patente non è necessaria, invece, per le imprese che hanno già l’attestazione di qualificazione Soa «in classifica pari o superiore alla III», che è già obbligatoria per le aziende che vogliono partecipare all’esecuzione di lavori pubblici di importo oltre i 150mila euro, anche per chi esegue lavori legati al superbonus di valore superiore a 516 mila euro: al momento questi soggetti sono circa 30 mila

La patente a crediti è in formato digitale e per ottenerla l’impresa deve avere l’iscrizione alla Camera di commercio, Durc in regola e certificazione di regolarità fiscale (ma è possibile l’autocertificazione).

Non solo: è necessario l’adempimento per tutti gli addetti degli obblighi formativi previsti per legge, oltre al documento di valutazione dei rischi (Dvr), con la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione (Rspp) quando previsto. Per poter lavorare nei cantieri servono almeno 15 crediti.

La patente è revocata quando non sono ottemperati gli obblighi previsti o in caso di grave omissione della formazione obbligatoria.

Il documento sarà sospeso fino a 12 mesi se nel cantiere si verifica un infortunio mortale imputabile al datore di lavoro, e può essere sospeso nel caso di infortuni dai quali derivi l’inabilità permanente di uno o più lavoratori, o una menomazione irreversibile.

di Alessandro Bonvicino

Gruppo Edilcom: tutti gli associati al lavoro sul Pnrr

Luca Passini Presidente Edilcom
Luca Passini | Presidente Edilcom

Luca Passini, presidente del Gruppo Edilcom, spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024.

Quali novità hanno interessato il vostro gruppo nel 2023?

Nuovi ingressi e ricerca di nuovi partner.

E quali iniziative volete intraprendere per il 2024?

Iniziative volte a portare un maggior sostegno al socio che deve essere seguito a 360 gradi.

Come è andato fatturato 2023?

Un leggero aumento.

Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?

Speriamo in un moderato calo.

Come giudicate la redditività del vostro gruppo?

Si attesta nella media dei magazzini nel nord Italia.

avete aggiunto nuovi prodotti o servizi?

Una app per tenere sempre aggiornati in tempo reale i consociati e abbinata a un nuovo supporto informatico.

Avete progetti? 

Sì.

Ci sono tensioni sui prezzi?

Tensioni al ribasso su molti materiali, molto repentine.

Come gestite i listini?

Aggiorniamo in tempo reale.

I bonus si sono ridotti: quale impatto vi attendete?

Un calo consistente, che viene contrastato con l’impatto del Pnrr.

Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr? 

Tutti.

Punti vendita Edilcom Italia
Punti vendita Edilcom Italia
Dettaglio punti vendita Edilcom
Dettaglio punti vendita Edilcom

C’è qualche criticità che vi preoccupa?

La liquidità sulle cessioni in uscita del 110%.

Perché una rivendita dovrebbe scegliere voi?

Trasparenza, efficienza e sostegno.

Quali sono i principali servizi che offrite?

Innanzitutto, gli acquisti, poi una serie di consulenze che riguardano l’intera attività a 360 gradi.

Come siete organizzati con i trasporti?

Ogni socio ha la sua organizzazione autonoma.

Avete una piattaforma e-commerce?

 No.

A che punto è la digitalizzazione del gruppo?

Medio-alta.

Quante ore di formazione dedicate all’anno agli associati?

Quaranta-cinquanta.

Quali argomenti riscuotono più interesse?

Chimica per l’edilizia e finiture.

Identikit

 Nuovi ingressi e nuove aperture dallo Speciale Gruppi e Consorzi di YouTrade 2024

  • Ragione sociale completa: EDILCOM S.C.C.
  • Sede centraleVia Milano 7 – 25030 Roccafranca (Brescia)
  • Tel030.9770840
  • Mailinfo@gruppoedilcom.it
  • Dipendenti (del gruppo/consorzio)254
  • Fornitori partner: Bmi, Kerakoll, Knauf, Mapei, Xella, Morganti-Kapriol, Fischer, Saratoga, Unifix, Fi-ve, Swisspor, Eclisse, Heidelberg, Colacem, Latercom, Laterlite-Gras Calce, Stiferite, Cugini, Ursa, Soprema, Briarwood Landini, Mario Cirino Pomicino, Index, Sika-Technokolla-MBS, Rockwool, Gridiron
  • Fatturato totale: 132.000.000 euro
  • Sito internetwww.gruppoedilcom.it
  • Tipologia di aggregazioneconsorzio
  • Anno di fondazione: 2000
  • Presidente: Luca Passini
  • Responsabile ufficio acquistiRosanna Morghen
  • Fatturazione centralizzatano
  • Aree geografiche serviteLombardia e provincia di Piacenza
  • Numero rivenditori associati:
    202124
    202225
    202325
  • Numero totale punti vendita33
  • Numero totale showroom33

Consorzio Edilgroup: ecco le nuove importanti adesioni per il gruppo

Daniele Marusi Presidente Edilgroup
Daniele Marusi Presidente Edilgroup

Daniele Marusi, presidente del Consorzio Edilgroup, spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024.

Quali novità hanno interessato il vostro gruppo nel 2023?

Il 2023 non è stato segnato da particolari novità nell’ambito della compagine, ma il 2024 si è aperto con l’ingresso nel nostro gruppo di alcune interessanti realtà venete e più precisamente Bellan Edilizia, Gobbo Malvina, Marchesin Alberto e Sudiro Mario, alle quali diamo il nostro caloroso benvenuto, anche sulle pagine della vostra prestigiosa rivista.

E quali iniziative avete già introdotto o volete intraprendere per il 2024?

Il 2024 è un anno dedicato all’analisi delle future criticità dovute al rallentamento del post superbonus 110%, ma anche alle problematiche che arriveranno dal mercato con l’operazione Pnrr.

Come è andato il fatturato 2023?

In leggera flessione rispetto al 2022.

Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?

Il 2024 è iniziato bene, ma le nostre aspettative sono molto legate alla risposta che sarà data nelle aree di nostra competenza al passaggio dell’investimento dal privato (con il superbonus) al pubblico con il Pnrr, che già di partenza è di appannaggio delle imprese di maggiori dimensioni (e già conosciamo i loro canali di approvvigionamento).

Come giudicate la redditività del vostro gruppo?

Buona.

Nel 2023 avete aggiunto nuovi prodotti o servizi?

All’interno delle rivendite ormai è stato inserito l’inseribile. Tutte le rivendite si assomigliano nell’offerta dei prodotti, ma i rivenditori si misurano ogni giorno con il saper creare rapporti con i propri clienti che si concretizzano con servizi ad hoc per le esigenze di ognuno di loro.

Avete investimenti in programma?

Non al momento.

Ci sono ancora tensioni su prezzi o materiali?

Certo. Il calo della domanda ha inevitabilmente creato parecchie tensioni sui prezzi della maggior parte dei prodotti.

Punti vendita Edilgroup Italia
Punti vendita Edilgroup Italia
Dettaglio punti vendita Edilgroup
Dettaglio punti vendita Edilgroup

Come gestite i listini?

Da diversi anni Edilgroup ha creato un sistema di importazione dei listini (e delle fatture) che ci permettono di accorciare notevolmente i tempi di lavorazione e che ha ben resistito allo stress test del 2021-2022, quando molti fornitori cambiavano listino ogni 15 giorni.

Bonus ridotti: che cosa vi attendete?

L’impatto inevitabile è il calo degli investimenti nella casa da parte del privato, che senza la spinta del superbonus (con relativa cessione del credito), deve avere i fondi per poter far fronte alle opere.

Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?

Potenzialmente tutti, ma a oggi i progetti legati al Pnrr sono per la maggior parte sulla carta e molti devono ancora essere appaltati.

C’è qualche criticità che vi preoccupa?

Ancora no, ma il rispetto dei pagamenti da parte dei nostri clienti, sarà sicuramente una delle criticità dei prossimi periodi.

Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro gruppo?

Perché i punti cardine del nostro gruppo sono serietà e concretezza. Questo ci ha permesso di creare forti partnership con i fornitori.

Quali sono i principali servizi che offrite?

Agli aderenti Edilgroup sono forniti tutti quei servizi che permettono di non dover occuparsi di tutta una serie di problematiche che vengono lasciate alla centrale, permettendo loro di dedicarsi solo al lavoro di rivenditore.

Come siete organizzati sul fronte logistico?

Oltre a un polo logistico comune per tutti gli aderenti, ogni punto vendita ha piena autonomia sulla gestione dei trasporti.

Avete una piattaforma e-commerce?

Sono di competenza di ogni singolo aderente.

A che punto è la digitalizzazione del gruppo?

Per quanto concerne la sede centrale, come già detto, da diversi anni si è partiti con un progetto di digitalizzazione, con la creazione di un programma appositamente studiato per le nostre esigenze, che ci permette di automatizzare e integrare dati dei clienti e dei fornitori, ma soprattutto di snellire e velocizzare le diverse procedure, dalla preventivazione alla fatturazione.

Quante ore di formazione dedicate all’anno agli associati?

Ogni punto vendita decide autonomamente quante ore dedicare alla formazione.

Quali argomenti riscuotono più interesse?

I corsi di maggior interessa sono relativi alle finestre da tetto, porte tagliafuoco, fissaggio e prodotti chimici.

Identikit

  • Ragione sociale completaEDILGROUP scpa
  • Sede centralevia Romagnoli 40 – 43056 San Polo di Torrile (Parma)
  • Tel0521.812039
  • Fax0521.315863
  • Mailedilgroup@gmail.com
  • Sito internetwww.edilgroupscpa.it
  • Tipologia di aggregazioneconsorzio
  • Anno di fondazione2000
  • PresidenteDaniele Marusi
  • Responsabile ufficio acquistiGenziana Carpena
  • Fatturazione centralizzata
  • Aree geografiche serviteParma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, RovigoMantova, Treviso, Venezia e Vicenza
  • Numero rivenditori associati:
    2021: 26
    2022: 24
    2023: 24
  • Numero punti vendita: 32
  • Numero showroom3

Gruppo Dec: allo studio un portale, nuove iniziative e le previsioni del 2024

Davide Monari Presidente Dec
Davide Monari Presidente Dec

Davide Monari, presidente del Gruppo Dec, spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024 per crescere ancora di più.

Quali novità hanno interessato il vostro consorzio nel 2023?

Nel 2023 la compagine sociale si è rafforzata, con un saldo netto di nuovi ingressi importante, sia a livello di numerosità dei soci sia per quanto concerne il fatturato complessivo, e il processo sta continuando anche nel corso del 2024.

Non vi sono state operazioni societarie di rilievo, mentre una novità significativa è stata l’assunzione di tre nuovi responsabili d’area, dove per responsabile d’area si intende un vero e proprio tramite tra la centrale consortile, il socio rivenditore e il territorio.

La finalità principale di questa operazione è la volontà di facilitare il flusso di informazioni in entrata e in uscita, e di agevolarne la fruizione, favorendo il lavoro quotidiano del socio rivenditore.

Come? Il responsabile d’area deve visitare il socio, deve fornirgli in pillole le notizie più importanti già accessibili mediante il sito web consortile (promo, prezzi, nuovi fornitori, iniziative, eventi), deve organizzare e presenziare agli incontri zonali tra soci rivenditori, deve trasmettere alla centrale consortile le esigenze del socio e al tempo stesso trasmettere al socio le strategie della centrale, deve operare in prima battuta e direttamente per la risoluzione dei più svariati problemi che possono sorgere in rivendita riguardanti l’operatività del consorzio. È il nostro modo semplice e chiaro di essere vicini ai nostri soci.

Enrico Adinolfi Direttore generale
Enrico Adinolfi, direttore generale Gruppo Dec

E quali iniziative avete per il 2024?

Sicuramente andremo a completare il numero dei responsabili d’area (oggi sono quattro), definendone precisamente le rispettive zone di operatività, e incrementando il calendario degli incontri zonali, in modo da tenerne almeno due all’anno per ogni singola zona.

Prevediamo, inoltre, di continuare a incrementare in modo importante la compagine sociale, anche mediante il sapiente lavoro svolto dai responsabili di area nel territorio.

Continueremo senz’altro a incrementare il numero delle merceologie coperte da accordi commerciali, e continueremo a facilitare con ogni mezzo la fruizione dell’informazione da parte dei nostri consorziati, anche mediante un rafforzamento della struttura commerciale.

Completeremo il tutto con qualche convegno, con molta formazione, una spruzzatina di prodotti a marchio Dec senza esagerare, e una costante attenzione alle esigenze dei nostri consorziati.

Come è andato il fatturato 2023?

A livello di consorzio, il 2023 è stato il secondo migliore anno della nostra storia (dietro l’inarrivabile 2022), con un calo dei fatturati limitato al 5%, e una sostanziale tenuta dei volumi.

Il calo ridotto del nostro fatturato è anche motivato dal fatto che pochi soci si erano buttati a capofitto nella mangiatoia del superbonus, per cui il taglio degli incentivi non ha danneggiato granché il lavoro dei consorziati Dec.

Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?

Ci aspettiamo di ritornare ai livelli di fatturato complessivo consortile del 2022, dato ovviamente influenzato anche dall’incremento significativo della compagine sociale.

Come giudicate la redditività del vostro gruppo?

La nostra redditività è sicuramente molto alta, come da sempre in questi 20 anni. Il consorzio opera con il pragmatismo della propria matrice originaria emiliana, con obiettivi chiari e precisi (prezzi, premi, informazioni, supporto costante del lavoro del socio) e pochi fronzoli.

Potete paragonarci a una compagnia aerea low-cost, ma senza il trucco del costo dei bagagli: paghi poco, viaggi in sicurezza e voli lontano.

Avete progetti e/o investimenti in programma?

Siamo consapevoli delle esigenze fondamentali e prioritarie dei nostri consorziati, che riguardano soprattutto il commerciale. In massima sintesi, il socio rivenditore vuole sapere in primo luogo chi ha il tal prodotto e quanto costa.

Conseguentemente, è dovere di un consorzio fornire una risposta a queste due domande fondamentali, e lo si fa in due modi: con il fattore umano e con il digitale. Il fattore umano è la motivazione alla base della scelta di avere meno persone in ufficio e più persone sul territorio a contatto coi soci. Sul digitale stiamo lavorando.

Il disegno è quello di un portale che comprenda quanto meno il sito web consortile, un video catalogo sul quale il socio possa innestare il proprio e-commerce, un programma mediante il quale il socio possa inviare gli ordini ai fornitori, un gestionale, un comparatore di prezzi. E qualcos’altro che non vi veniamo a raccontare…

Punti vendita Dec Italia
Punti vendita Dec Italia

Rilevate tensioni sui prezzi o su qualche materiale?

Le tensioni sui prezzi ci sono, ma non è una sorpresa. La fine del superbonus, e anche una certa disinflazione riguardante alcuni materiali, hanno determinato un calo dei fatturati che pochi, a fronte delle abbuffate degli ultimi anni, hanno voglia di accettare.

Il minor numero di cantieri fa sì che attorno a ogni opera ci sia un numero rilevante di contendenti, con conseguenti guerre di prezzi e ribassi, a cui contribuiscono anche molti produttori con tanta voglia di vendere (andando direttamente, o offrendo extra sconti importanti al loro rivenditore di riferimento).

L’effetto è quello che gli operatori percepiscono nettamente: volumi di mercato tutto sommato accettabili, per quanto in calo, ma caratterizzati da un assottigliamento delle marginalità.

Come gestite i listini a livello di consorzio?

Se il senso della domanda è come gestiamo eventuali listini in vendita a livello di gruppo, la risposta è che non ne gestiamo in alcun modo.

Se, invece, si intende come gestiamo i listini dei produttori, i listini sono tutti a disposizione dei nostri consorziati all’interno del nostro sito web.

Come altri, stiamo attualmente studiando modalità di acquisizione e gestione tali da facilitare il lavoro del socio, e parliamo sia di soluzioni già presenti sul mercato sia di soluzioni di ideazione Dec.

I bonus si sono ridotti drasticamente: quale impatto vi attendete?

Discorso potenzialmente complesso che vogliamo semplificare al massimo. Con la fine dei bonus l’effetto netto sarà quello di un calo dei volumi e dei fatturati, solo parzialmente compensato nel settore delle rivendite dagli effetti del Pnrr.

Calo ridotto o calo accentuato? Dipenderà dall’ampiezza del moltiplicatore che caratterizzava i bonus, dall’effettivo impatto dei cantieri del Pnrr, e dalla disponibilità dei privati a finanziare lavori diversi da cappotti e facciate.

A bocce ferme, tenendo conto anche del calo demografico, dell’invecchiamento della popolazione e del livello medio dei salari, verrebbe da pensare nel breve-medio periodo a un calo non risibile.

Ma nel medio periodo lo scenario economico può variare drasticamente, anche tenendo presente le direttive europee relative all’efficientamento green. Staremo a vedere, ponendo la più grande attenzione agli sviluppi del cambiamento in corso.

Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?

Numerosi soci sono toccati, direttamente o anche solo marginalmente, dagli effetti dei cantieri del Pnrr.

C’è qualche criticità che vi preoccupa?

La nostra sola preoccupazione è il benessere dei nostri consorziati, ed è questa preoccupazione ad ispirare il lavoro quotidiano del consorzio.

Detto questo, la criticità è data, ovviamente, dal crescente processo di concentrazione della distribuzione edile, lungamente annunciato e sicuramente in corso d’opera.

È difficile opporsi a quanto già successo in altri settori. Per opporsi efficacemente a un processo, se non puoi cancellarlo, occorre diventarne parte: si interagisce con l’acqua imparando a nuotare. Conseguentemente, per opporsi alla grande distribuzione dovremmo (senza snaturare la propria identità) diventare grande distribuzione a nostra volta, con tutto quel che ne consegue.

Se, invece, si preferisce navigare nel breve e a vista, allora una aggregazione deve configurarsi come efficiente struttura di supporto a utilizzo facoltativo da parte del proprio consorziato.

A questo punto dovremmo domandarci se una efficiente struttura di supporto a utilizzo facoltativo sia in grado di traghettare il rivenditore nel lungo periodo.

Ho le mie opinioni in merito, ma poi mi viene in mente quanto diceva Lord Keynes: nel lungo periodo siamo tutti morti, per cui direi di lasciar perdere il lungo periodo e di concentrarsi sul presente.

Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro consorzio?

Perché il consorzio Dec fornisce una risposta pratica e tangibile ai problemi principali che un rivenditore edile incontra ogni giorno, supportando il lavoro del socio rivenditore, e al tempo stesso rispettandone la libertà e l’identità.

Supporto e autonomia sono le parole chiave. Il supporto al socio è incessante, ed è effettuato dal consorzio con ogni mezzo.

L’autonomia è quella del socio rivenditore, che è orgoglioso della propria identità e della propria storia, che vuole spingere il proprio marchio anziché un marchio altrui, e che ama scegliere liberamente sulla base delle varie opzioni proposte dal consorzio.

Il tutto a un costo bassissimo, e con la ciliegina sulla torta di un importante ritorno per il socio.

Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri associati?

Come detto, forniamo una assistenza a tutto tondo. Un sito web che contiene tutte le informazioni relative a oltre 350 fornitori (listini, prezzi, sconti, promo, comunicazioni, contatti, contratti).

Una struttura commerciale di supporto, anche per la cantieristica, più quattro responsabili di area. Formazione con i fornitori organizzata sia centralmente (incontri in sede e webinar) sia localmente (presso la rivendita del socio).

Visibilità della rivendita mediante pubblicità, iniziative di co-marketing, eventi, sito web e social consortili. Comunicazione costante coi soci, anche a mezzo di social e app dedicati.

Il tutto con la massima attenzione ai costi, senza strafare, perché vogliamo destinare il massimo ritorno economico direttamente al nostro consorziato.

Come siete organizzati sul fronte della logistica?

Le condizioni di trasporto sono fissate in molti casi a livello contrattuale. Ma ciascun socio gestisce i trasporti a proprio piacimento.

Avete una piattaforma e-commerce?

Non esiste una piattaforma e-commerce Dec, in quanto il consorzio non vende direttamente. Tuttavia, vogliamo costruire un videocatalogo sul quale il socio possa innestare il proprio e-commerce.

A che punto è la digitalizzazione del gruppo?

Per noi il digitale è una strumentazione, non una finalità. L’obiettivo è quello di riuscire a concretizzare delle buone idee, e la parte difficile del processo è la produzione di buone idee, non l’utilizzo del digitale.

Quante ore di formazione dedicate all’anno agli associati?

Non le ho mai contate, ma sono molte, in quanto il consorzio incoraggia la formazione con tutti gli strumenti e le modalità del caso.

Quali argomenti riscuotono più interesse?

La risposta è univoca: i nostri soci sono attratti sempre e comunque dagli argomenti più strettamente legati alla sfera commerciale, quali marketing, tecniche di vendita, modalità di formazione dei prezzi ecc.

Identikit

  • Ragione sociale completaD.E.C. (Distributori Edili Consorziati) Soc. Coop.
  • Sede centraleVia Emilia Ovest 54/2 – 42048 Rubiera (Reggio Emilia)
  • Tel0522.859738
  • Mailinfo@gruppodec.it
  • Dipendenti (del gruppo/consorzio)12
  • Fornitori partneroltre 350
  • Fatturato totale: oltre 760.000.000 di euro
  • Sito internetwww.gruppodec.it
  • Tipologia di aggregazioneconsorzio
  • Anno di fondazione: 2004
  • PresidenteDavide Monari
  • Direttore GeneraleEnrico Adinolfi
  • Fatturazione centralizzata: 15% del fatturato complessivo negli accordi commerciali
  • Aree geografiche servite: 18 regioni italiane su 20
  • Numero rivenditori associati:
    2021217
    2022211
    2023215
    2024224
  • Numero totale punti vendita259
  • Numero totale showroom120

Soprema lancia Pavatex: la nuova frontiera dell’isolamento sostenibile

Soprema | La nuova gamma Pavatex

Innovazione e sostenibilità si incontrano nella nuova linea di isolanti in fibra di legno, progettata per garantire efficienza energetica, comfort abitativo e rispetto per l’ambiente.

Soprema, leader mondiale nelle soluzioni per l’edilizia nell’impermeabilizzazione e nell’isolamento termico e acustico, è orgogliosa di annunciare il lancio della nuova gamma Pavatex.

Questa moderna linea di isolanti in fibra di legno rappresenta un passo significativo verso l’eccellenza in termini di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica, due pilastri fondamentali per la costruzione del futuro.

La nuova gamma Pavatex

La nuova gamma Pavatex è stata sviluppata per rispondere alle esigenze di un mercato sempre più attento alla sostenibilità. Lo stabilimento di produzione rappresenta un modello di innovazione tecnologica e attenzione all’ambiente.

Soprema | La nuova gamma Pavatex

La produzione si avvale di materie prime provenienti da foreste locali gestite in modo sostenibile, garantendo l’uso responsabile delle risorse naturali. Queste foreste sono curate secondo i più alti standard ambientali, dettati dalla certificazione internazionale Pefc, assicurando che il legno utilizzato sia rinnovabile e la biodiversità sia protetta.

Prestazioni al top

L’approccio di Pavatex non solo riduce l’impatto ecologico dell’azienda, ma assicura anche che i suoi prodotti offrano adeguate prestazioni per un isolamento termico e acustico ottimale, contribuendo a edifici più efficienti e rispettosi dell’ambiente.

Grazie alla loro innovativa capacità di accumulare calore durante il giorno e rilasciarlo gradualmente durante la notte, i pannelli garantiscono un comfort termico efficace, riducendo al contempo le dispersioni di calore e migliorando l’efficienza energetica degli edifici.

Normative ambientali

La nuova gamma Pavatex risponde anche alle normative ambientali più stringenti.

Questi isolanti, infatti, aiutano a ridurre le emissioni di gas serra, rendendo gli edifici più sostenibili e in linea con i Criteri Ambientali Minimi (Cam) richiesti dal mercato italiano.

La gamma è dotata anche di Certificazioni Epd (Dichiarazione Ambientale di Prodotto).

Conducibilità termica e versatilità

Dal punto di vista tecnico, i pannelli Pavatex si distinguono per la loro buona conducibilità termica. Inoltre, la struttura densa e porosa dei pannelli offre un efficace isolamento acustico, proteggendo gli ambienti interni dal rumore esterno.

Soprema | La nuova gamma Pavatex

Queste caratteristiche rendono Pavatex una soluzione ideale non solo per nuove costruzioni, ma anche per interventi di ristrutturazione, garantendo un comfort abitativo superiore e un notevole risparmio energetico.

La facilità di installazione e la versatilità di applicazione della gamma Pavatex, inoltre, la rendono la scelta ideale per architetti, ingegneri e costruttori che cercano di coniugare efficienza energetica, sostenibilità e design innovativo.

I pannelli sono disponibili in una varietà di formati per soddisfare diverse esigenze progettuali, permettendo un’integrazione armoniosa in qualsiasi progetto architettonico.

Winkler, innovazione sostenibile per gli impermeabilizzanti liquidi

Winkler | Le membrane impermeabilizzanti innovative e sostenibili
Winkler | Le membrane impermeabilizzanti innovative e sostenibili

Soluzioni pronte all’uso, altamente performanti con un ottimo rapporto qualità-prezzo. I prodotti impermeabilizzanti Winkler, tutti a base acqua e senza solventi, offrono innovazione e semplicità di utilizzo, ma soprattutto la garanzia di risultati certi e duraturi nel tempo.

Le membrane liquide 2021 e 2021 Fiber

Nella vasta gamma di soluzioni specialistiche per l’impermeabilizzazione create da Winkler, le membrane liquide 2021 e 2021 Fiber occupano un posto di grande rilievo.

Racchiudono infatti tutta la tecnologia dei prodotti Winkler in termini di caratteristiche qualitative e prestazionali con un eccellente rapporto qualità – prezzo che le rende molto apprezzate dai professionisti dell’impermeabilizzazione.

2021

2021 è una membrana liquida elastomerica, colorata, a base acqua, resistente al ristagno per la protezione di superfici dove siano richieste ottime caratteristiche di impermeabilizzazione ma anche un gradevole aspetto estetico.

Protegge e impermeabilizza calcestruzzo, fibrocemento, legno, pietre naturali, manti bituminosi ammalorati, manufatti in calcestruzzo e mattoni.

2021 offre eccezionale resistenza ai raggi UV e alle alte o basse temperature.

È pronto all’uso e garantisce un impatto ambientale pressoché nullo.

2021 Fiber

2021 Fiber è una membrana liquida elastomerica fibrorinforzata a base acquosa, colorata e resistente al ristagno.

Winkler | 2021 Fiber

La versione Fiber rappresenta in sostanza l’evoluzione tecnica della membrana 2021. Le fibre, perfettamente bilanciate con i polimeri speciali, permettono l’impermeabilizzazione di sottofondi scabri e anche soggetti a movimenti, senza la necessità di laboriosi interventi di armatura. Il prodotto è totalmente privo di solventi organici, a tutto vantaggio dell’ambiente e della salute dell’uomo.

2021 Fiber è un prodotto specificatamente formulato per applicazioni anche in mano unica, su superfici che presentano alterazioni che, per essere risolte, richiederebbero numerose applicazioni per realizzare un sufficiente strato impermeabilizzante.

Le sue caratteristiche uniche assicurano un’ottima applicabilità anche ad alto spessore e conferiscono al film una struttura interna perfetta per distribuire in modo omogeneo le tensioni del sottofondo anche nelle condizioni di esercizio più difficili.

Anche il 2021 Fiber è applicabile su tetti in calcestruzzo, lastre in fibrocemento, pannelli di legno, balconi e terrazze non transitabili, tettoie in calcestruzzo, vecchi manti bituminosi e solai.

La tecnologia Winkler Safe

Come tutti i prodotti Winkler, anche le membrane liquide 2021 e 2021 Fiber sono state formulate seguendo i principi della filosofia Winkler-Safe: soluzioni a base acqua senza solventi che hanno a cuore la salute dell’uomo e dell’ambiente.

Soluzioni a basso impatto ambientale che sono apparsi per la prima volta nel mercato nel lontano 1996, permettendo a Winkler di anticipare quelli che sarebbero diventati i principi della transizione ecologica.

Winkler | Membrane innovative e sostenibili

Negli anni Winkler non si è limitata alla realizzazione di questi prodotti, ma è intervenuta anche sulla catena di produzione scegliendo le materie prime più avanzate e investendo in impianti produttivi che permettessero un ciclo produttivo con zero impatto ambientale. I prodotti Winkler sono oggi apprezzati in tutto il mondo anche grazie alla soddisfazione delle più stringenti certificazioni tecniche e ambientali.

Eclisse celebra 35 anni con un evento speciale dedicato ai dipendenti e alle loro famiglie

Eclisse | Festa per i 75 anni di NOI

Lo scorso sabato 5 ottobre Eclisse ha festeggiato 35 anni di attività con un evento esclusivo dedicato ai dipendenti e alle loro famiglie.

Eclisse | Festa per i 75 anni di NOI

Un’occasione speciale che ha visto la partecipazione di oltre 500 persone e ha reso omaggio al contributo dei collaboratori, confermando il legame profondo che unisce l’azienda alla comunità e al territorio.

Porte aperte alle famiglie

L’azienda, specializzata nella produzione di controtelai per porte a scomparsa e filomuro, ha aperto per un giorno le porte di tutti i propri stabilimenti ai dipendenti e alle loro famiglie. Durante la giornata si sono tenuti tour guidati in cui si potevano visitare i reparti produttivi dove nascono tutte le soluzioni d’avanguardia per porte e finestre.

Eclisse | Festa per i 75 anni di NOI

L’evento NOI – Nuovi Orizzonti Insieme – si è concluso in serata con una grande festa presso il nuovo stabilimento di Pieve di Soligo. La serata ha visto la partecipazione di numerosi ospiti con spettacoli e intrattenimenti anche per i più piccoli.

Costruire ogni giorno qualcosa di grande

Daniela De Faveri, Amministratrice Delegata di Eclisse, ha dato inizio alla serata con un discorso di ringraziamento rivolto ai dipendenti:

«Oggi celebriamo un traguardo importante: i 35 anni di Eclisse. Questa festa è un riconoscimento per voi che con il vostro impegno avete reso possibile questo successo. Stiamo progettando il futuro insieme, guardando oltre con fiducia e determinazione. NOI significa scegliere di costruire ogni giorno qualcosa di grande».

Eclisse | Festa per i 75 anni di NOI

Sostegno al territorio e sostenibilità

Durante l’evento, non solo sono stati celebrati i traguardi dell’azienda, ma è stato ribadito l’impegno verso la sostenibilità e il sostegno al territorio.

In linea con questi valori, l’azienda supporta attivamente oltre 70 associazioni sportive e culturali, confermando il suo ruolo come parte integrante della comunità locale.

Eclisse | Festa per i 75 anni di NOI

In occasione di questo evento, Eclisse ha avviato una collaborazione con Vaia, la startup nata in risposta alla devastante tempesta del 2018. L’azienda ha acquistato oltre 200 dispositivi Vaia Cube, amplificatori per smartphone realizzati con il legno recuperato dalle foreste devastate. Ogni dispositivo contribuirà alla riforestazione delle Dolomiti, con la piantumazione di un albero per ogni amplificatore distribuito.

Questa iniziativa fa parte di un percorso più ampio verso un modello di business che permetta non solo il sostentamento dell’impresa nel lungo periodo, ma che sia attento anche all’ambiente e al benessere sociale.

Il nuovo stabilimento

La serata è stata anche l’occasione per presentare il nuovo stabilimento, 12 mila metri quadri di superficie dove nuove idee, progetti e soluzioni prenderanno forma. Non solo un investimento infrastrutturale, ma un complesso che vedrà la nascita di una mensa aziendale di 900 metri quadri e di un’ala per bambini di 300 metri quadri per le attività dopo scuola con un’area verde dedicata.

Eclisse | Festa per i 75 anni di NOI

Oltre alla sede italiana, Eclisse è presente con filiali in Francia, Polonia, Austria, Repubblica Ceca, Spagna, Slovacchia, Brasile, Germania, Romania e Regno Unito. Il gruppo ha chiuso l’esercizio 2023 con un fatturato globale pari a oltre 80 milioni di euro.

Recupero della copertura di Villa Nogarola con Isotec

Villa-Nogarola
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Appartenuta alla famiglia dei conti Nogarola, Villa Nogarola a Castel D’Azzano (Verona) è stata recentemente oggetto di un intervento di ristrutturazione che ha interessato la copertura dell’ala Nord costituita da un’orditura in legno e tavelline in laterizio di epoche diverse.

Villa-Nogarola

In base a un attento studio preliminare si è intervenuti realizzando interventi consolidanti alle capriate e alle strutture principali e secondarie recuperabili, mentre gli elementi lignei compromessi sono stati sostituiti con travi di equiparabile fattura, operando un risanamento conservativo rispettoso della storicità del manufatto.

Eseguita dalla ditta Lavelli Costruzioni di Peschiera del Garda su commissione del Comune di Castel D’Azzano, con la Direzione dei lavori dell’architetto Adolfo Butturini, la ristrutturazione ha visto la sostituzione integrale dell’orditura di travetti su cui poggiano le tavelline in laterizio, che risultavano ammalorate e sottodimensionate per i canoni attuali.

Le tavelle forate di tipo industriale anni ‘70 sono state completamente sostituite da tavelline in cotto tipo “fatte a mano” per ridare dignità al sottotetto, che potrà così essere lasciato a vista per gli utilizzi futuri.

Villa-Nogarola
Il sottotetto prima dell’intervento

Le tavelle storiche in buono stato sono state invece recuperate e riutilizzate in due locali del corpo centrale, ricreando l’effetto antico e privilegiando la coerenza nell’aspetto a vista degli ambienti sottotetto.

Villa-Nogarola

Sulla struttura portante della copertura restaurata, previa stesura del telo traspirante Elytex-N, è stato posato il sistema termoisolante ventilato Isotec di Brianza Plastica, di spessore 80 millimetri e passo 36,5 centimetri, al cui correntino sono stati agganciati bicoppi di canale.

Villa-Nogarola

I bicoppi, abbinati a coppi di coperta anticati, sono stati scelti per la loro maggiore stabilità sia in fase di cantiere – facilitando la pedonabilità – che per la successiva fase in opera, come fermo supporto per i coppi di coperta.

Villa-Nogarola

Il sistema Isotec ha permesso di procedere speditamente nell’esecuzione del pacchetto di copertura poiché, con un unico passaggio di posa, consente di realizzare un impalcato portante, isolante e ventilato, che funge da seconda impermeabilizzazione in caso di rottura accidentale del manto, oltre ad assolvere la funzione di supporto per le tegole.

architetto-bruno-mafezzoli«Il sistema Isotec, posato completamente a secco, con le opportune accortezze inerenti la regolazione dei tirafondi consente di gestire con semplicità la non perfetta planarità delle strutture di coperto, nate per le tavelline e non per un assito, e quindi non perfettamente piane, ottenendo un’opera eseguita a regola d’arte», spiega l’architetto Bruno Maffezzoli, Direttore tecnico per i restauri dell’impresa Lavelli Costruzioni.

«Inoltre consente di lavorare in sicurezza sul piano in tavelline di cotto, perché, partendo con la posa dei pannelli dalla gronda e risalendo verso il colmo, le maestranze possono muoversi sul piano appena posato anziché sul fragile piano in cotto, evitando danni allo stesso e possibili infortuni».

Villa-Nogarola

«Un’altra particolarità dell’opera», continua Maffezzoli» è certamente la presenza del tratto di merlatura sulla testa del corpo costruttivo, che ha richiesto un trattamento particolare per gestire il deflusso delle acque meteoriche, con la realizzazione di una scossalina di lattoneria molto larga e alta, per far sì che la pioggia possa facilmente essere incanalata agli scarichi o, nel caso di intasamento degli stessi, possa tracimare all’esterno della merlatura prima di infiltrarsi sotto i manti impermeabilizzanti. La larga fascia in lattoneria, che ha richiesto l’eliminazione dei correntini dei pannelli per mantenerla sul piano di scolo dell’acqua, facilita future manutenzioni (pulizia guano, etc.) senza che sia necessario il calpestìo dei coppi».

isotec-brianza

Il sistema Isotec, grazie alle sue prestazioni termiche λD=0,022 W/mK, consente di realizzare un performante isolamento termico, coadiuvato dagli effetti benefici della ventilazione sottotegola.

Villa-Nogarola

Per creare il passaggio costante d’aria vengono utilizzati i vari elementi di completamento del sistema, come le staffe portacolmo al vertice delle falde. La ventilazione naturale favorisce la rapida asciugatura degli elementi in laterizio d’inverno e il rapido deflusso di umidità e condensa, mentre d’estate fa scorrere via il calore in eccesso originato dall’irraggiamento solare diretto. Il risultato è un clima abitativo protetto e piacevole negli ambienti sottotetto.

Completa la lavorazione la posa di coppi anticati, che contribuiscono a rendere piacevole e armonico l’effetto finale della copertura.

LA SCHEDA

Tipologia: Edificio storico
Intervento: Intervento di ripristino e efficientamento energetico della copertura
Ubicazione: Castel D’Azzano (VR)
Committenza: Comune di Castel D’Azzano (VR)
Progetto e Direzione lavori: Arch. Adolfo Butturini
Impresa: Lavelli Costruzioni snc, Peschiera del Garda (VR)
Direttore tecnico dell’impresa: Arch Bruno Maffezzoli, Lavelli Costruzioni snc
Isolamento copertura: Isotec di Brianza Plastica – spessore 80 mm – passo 36,5 cm
Rivestimento di copertura: Bicoppo di canale con dentelli e coppi di coperta anticati

Consorzio Deus: 20 anni di attività e un anno dedicato alla formazione

Thomas Kerschbaumer Presidente Deus
Thomas Kerschbaumer | Presidente Deus

Business intelligence attraverso l’implementazione di nuovi strumenti per l’analisi dei dati aziendali. Un progetto ambizioso quello annunciato da Thomas Kerschbaumer, presidente Deus, che festeggia i 20 anni di attività, rivela i segreti del successo e le novità didattiche e formative. Infine spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024.

Quali iniziative avete già introdotto o volete intraprendere per il 2024?

Il 2024 è un anno importante per Deus perché quest’anno il nostro consorzio celebra i suoi 20 anni di attività e guarda già ai prossimi 20 anni consapevole che la crescita e lo sviluppo, primo e costante obiettivo del nostro consorzio, sono possibili solo con la costante formazione, che permette di acquisire sempre nuovi strumenti e competenze.

Per questa ragione nel 2024 Deus ha introdotto una importante novità: un calendario di attività formative dedicato alle rivendite del gruppo.

Come è andato il fatturato 2023?

Anche il 2023, come il 2022, è stato un anno peculiare per il nostro mercato, che ha visto una crescita generale ed un aumento di fatturato.

Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?

Nel 2024 si prevede una generale leggera flessione.

Avete progetti e/o investimenti in programma?

Abbiamo in programma, oltre allo sviluppo della proposta formativa e di nuovi servizi per i nostri soci ed affiliati, anche un importante progetto di business intelligence attraverso l’implementazione di nuovi strumenti per l’analisi dei dati aziendali.

Ci sono tensioni sui prezzi o su qualche materiale?

La fine del 2023 è stata anche la fine del superbonus e, quindi, per questo 2024 ci aspettiamo un calo dei prezzi, ma per smaltire le rimanenze bisognerà diventare ancora più competitivi.

Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?

Il comparto delle costruzioni è il destinatario principale dei fondi del Pnrr, tutto il nostro settore ne ha beneficiato e naturalmente anche molti dei nostri soci e affiliati.

C’è qualche criticità che vi preoccupa?

Una delle principali criticità del nostro settore è trovare personale formato. Le competenze necessarie sono molteplici ed è quindi importante informare e formare.

Anche per questo motivo la formazione è il tema cardine che abbiamo scelto per le attività di comunicazione Deus di quest’anno e con il quale abbiamo messo a disposizione delle nostre rivendite il calendario di attività formative.

Punti vendita Deus Italia
Punti vendita Deus Italia

Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro consorzio?

Deus crede nel valore delle aggregazioni, ma anche nella tutela delle particolarità territoriali e soprattutto nel valore dei rapporti umani.

Deus lavora con coesione e trasparenza alla ricerca della convergenza nella filiera distributiva e verso i distributori soci e affiliati offre servizi di efficienza e coordinamento di accordi di fornitura e si pone anche come riferimento nelle tematiche di innovazione e sviluppo commerciale.

Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri associati?

Deus migliora l’efficienza e l’efficacia delle strutture organizzative dei propri soci e affiliati centralizzando alcune attività primarie come la gestione degli accordi con i fornitori, la ricerca e lo sviluppo dei prodotti, i servizi tecnico-amministrativi e il marketing strategico e operativo.

Avete una piattaforma e-commerce?

No, la gestione e le iniziative di vendita online restano in capo ai singoli gruppi.

A che punto è la digitalizzazione del gruppo?

Deus è consapevole che il futuro delle aziende dipenderà in larga parte dalla capacità di adattarsi alle sfide e alle opportunità del mercato soprattutto in tema di digitalizzazione.

Per questa ragione stiamo lavorando allo sviluppo e alla implementazione di nuovi strumenti informatici e di analisi dei processi ma anche sulla comunicazione e sulla formazione in tema di digitalizzazione.

Quante ore di formazione dedicate all’anno agli associati?

Il calendario formativo Deus 2024 raccoglie le proposte di approfondimenti formativi messi a disposizione, di volta in volta, dai fornitori partner. Ogni settimana Deus aggiorna i propri soci e affiliati sulle novità relative alle proposte formative disponibili a calendario.

Quali argomenti riscuotono più interesse?

Gestione del magazzino, aggiornamenti bonus edili, innovazione digitale, ricambio generazionale.

Identikit

  • Ragione sociale completaD.E.U.S. scpa
  • Sede centraleVia Monte Baldo 10 – 37062 Dossobuono di Villafranca di Verona (Verona)
  • Tel045 8600920
  • Fax045 8617915
  • Mail generale: info@deusitalia.it
  • Dipendenti (del gruppo/consorzio)3
  • Fornitori partner126
  • Sito internetwww.deusitalia.it
  • Tipologia di aggregazionesocietà consortile per azioni
  • Anno di fondazione2004
  • PresidenteThomas Kerschbaumer
  • Responsabile ufficio acquistiPietro Piva
  • Fatturazione centralizzatano
  • Aree geografiche serviteValle D’Aosta, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli, Veneto, Toscana, Marche, Lazio
  • Numero rivenditori associati:
    20218 soci e 4 affiliati
    20228 soci e 4 affiliati
    20238 soci e 4 affiliati
  • Numero totale punti vendita: 134 nel 2024

Beghelli diventa partner della fondazione Cer per la transizione energetica

A sinistra Silvia Chiassai Martini Presidente della Fondazione Cer Italia e sindaco di Montevarchi e, a destra, Luca Beghelli Direttore Marketing e Comunicazione del Gruppo Beghelli
A sinistra Silvia Chiassai Martini Presidente della Fondazione Cer Italia e sindaco di Montevarchi e, a destra, Luca Beghelli Direttore Marketing e Comunicazione del Gruppo Beghelli

 

E’ stato siglato l’accordo tra Beghelli e Fondazione Cer Italia, un concreto impegno comune a sostegno della partecipazione attiva nelle comunità energetiche da parte di enti locali, cittadini e aziende che si uniscono per generare, consumare e condividere localmente energia rinnovabile, perseguendo l’obiettivo di una parziale autosufficienza energetica.

Obiettivo: autosufficienza energetica

La Fondazione Cer Italia, istituita su iniziativa del Comune di Montevarchi ed Energy Montevarchi Srl, a seguito dell’emanazione del decreto Cacer e delle regole del Gse è la prima Cer ad agire a livello nazionale.

Si può aderire da ogni parte d’Italia, come semplici consumatori, beneficiando di un risparmio fino al 30% sulla bolletta energetica, e come prosumer – produttori e consumatori di energia – se si dispone di superfici su tetti o capannoni per l’installazione di un impianto fotovoltaico, riducendo i costi energetici fino al 60%, grazie all’energia prodotta e autoconsumata e a quella immessa nella Cer ed incentivata.

Beghelli fornirà agli aderenti alla Fondazione la possibilità di usufruire dei servizi di progettazione, realizzazione, collaudo e manutenzione ordinaria di impianti fotovoltaici, a condizioni economiche riservate.

Grazie a questo sistema di condivisione, si crea un tessuto comunitario che ottimizza l’utilizzo di energia rinnovabile, producendo un generale beneficio economico, ambientale, culturale e sociale.

Il presidente Cer e il direttore marketing di Beghelli

«Accolgo con grande entusiasmo la partnership con Beghelli. Il protocollo d’intesa che è stato firmato segna un’opportunità significativa nella promozione di una partecipazione attiva di tutti per la produzione, il consumo e lo scambio di energia provenienti da fonti rinnovabili per tutti e su tutto il territorio nazionale», dichiara la Presidente della Fondazione Cer Italia e Sindaca di Montevarchi Silvia Chiassai Martini.

«Un sentito ringraziamento a Beghelli, da sempre al fianco delle necessità dei cittadini per il miglioramento della qualità della vita, che ha saputo riconoscere il valore della nostra Fondazione e ha deciso di offrire un supporto concreto ai membri della nostra Comunità Energetica, aiutandoli nella scelta più adeguata per i loro impianti fotovoltaici».

«È fondamentale continuare a diffondere la cultura della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Supportiamo le Comunità Energetiche e attraverso partner autorevoli come Fondazione Cer Italia confermiamo il nostro impegno attivo per la transizione verso un futuro energetico sostenibile», afferma Luca Beghelli, Direttore Marketing e Comunicazione del Gruppo Beghelli.

«La nostra tecnologia combina gli impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo e domotica. In questo modo si ottimizza la produzione ed il consumo consapevole di energia. Tutto ciò si traduce in autosufficienza energetica, sostenibilità e tutela dell’ambiente».

Per le locazioni l’inflazione c’è ancora

Case a Milano
Case a Milano

Secondo il sito di affari immobiliari Idealista, nel terzo trimestre del 2024, i canoni di locazione in Italia hanno continuato a crescere, seppur con un ritmo più moderato rispetto ai periodi precedenti. L’incremento segnalato è dell’1,1%, con un prezzo medio di 14,3 euro per metro quadratio. Su base annua, l’aumento è stato ancora più significativo, con un balzo del 9,8% rispetto allo stesso trimestre del 2023.

Secondo Vincenzo de Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista, “nonostante un andamento più lineare dei prezzi a livello nazionale nel trimestre estivo, il mercato delle locazioni è ancora in crisi, in particolare nelle aree urbane e turistiche. Qui, la domanda continua a superare l’offerta disponibile, spingendo i prezzi verso livelli spesso insostenibili. Sebbene il dato trimestrale possa suggerire un equilibrio ritrovato tra domanda e offerta, la realtà è che le difficoltà persistono, evidenziando la necessità di adottare misure per incentivare i proprietari a mettere le loro case sul mercato. È fondamentale rendere il rapporto tra proprietari e inquilini più flessibile ed equilibrato, garantendo al contempo maggiore sicurezza giuridica ai proprietari. Solo in questo modo potremo ampliare rapidamente il patrimonio immobiliare in affitto”.

Case a Milano
Case a Milano

Dove costa di pù

Nel terzo trimestre del 2024, il 69% dei 106 capoluoghi italiani ha visto un aumento nei canoni di locazione. Le fluttuazioni di prezzo maggiori verso l’alto si sono registrate a Massa (14,5%), Biella (9,5%) e Piacenza (9%), con altri 43 capoluoghi che hanno riportato aumenti superiori alla media nazionale del periodo (1,1% tra giugno e settembre). All’opposto, gli indici di ribasso più marcati si sono osservati a Potenza (-11,4%), Cuneo (-9,3%), Arezzo e Imperia (-7,1 entrambe) che guidano il gruppo di 22 città con cali dei prezzi dopo i mesi estivi.

Tra i principali mercati, Firenze (6,1%), Palermo (5%), Genova (3,2%), Roma (2,7%) e Bologna (2,1%) hanno registrato ancora significativi aumenti nei canoni di affitto. Torino (1,1%) è in linea con la variazione media italiana del periodo, mentre Napoli (-1,4%), Catania (-0,8%), Milano (-0,4%) e Venezia (-0,3%) hanno mostrato cali nei prezzi.

Nonostante un lieve calo, Milano resta la città più cara d’Italia per gli affitti, con una media di 23 euro per metro quadrato, seguita da Firenze (21,1 euro per metro quadrato), Venezia (19,9), Bologna (17,5) e Roma (16,9). Sul versante opposto, le città più economiche per affittare casa sono Cosenza (6 euro per metro quadrato), Reggio Calabria (5,6) e Caltanissetta, che con 4,9 euro per metro quadrato si conferma la città più conveniente.

La maggior parte delle province monitorate da idealista (63 su 105) ha registrato un aumento dei canoni di affitto rispetto al trimestre precedente. I rialzi più significativi si sono verificati a Rimini (38,9%), Verbano-Cusio-Ossola (19,2%), Caltanissetta (14,9%), Salerno (11,8%) e Como (9,7%), dove le fluttuazioni dei prezzi sono influenzate principalmente dalla domanda turistica o temporanea, come quella generata da lavoratori stagionali o studenti universitari. Questo spiega le variazioni più marcate in queste aree durante questo periodo dell’anno.

Rialzi più moderati si sono registrati nell’hinterland delle principali città metropolitane, con Torino che segna un +2,4%, Roma +2,1%, e Napoli e Milano entrambe a +0,3%.

Al contrario, alcune province hanno visto un forte calo dei canoni, come Arezzo (-21,1%), Teramo (-13,6%) e Gorizia (-10,1%), dove l’alta volatilità dei valori ha fatto scendere sensibilmente i prezzi. In termini di prezzi, Lucca è la provincia con gli affitti più cari d’Italia, con una media di 32,6 euro al metro quadrato, seguita da Belluno (32,1 euro per metro quadrato) e Rimini (29,7). Anche in altre 14 province, i canoni superano la media nazionale di 14,3 euro per metro quadrato, con valori che vanno dai 22,9 euro di Grosseto ai 14,5 di Como. Sul versante opposto, le province più economiche per l’affitto sono Avellino (5,9), Caltanissetta (5,8) ed Enna (5,2).

Regioni 
Trentino-Alto Adige (-0,5%), Abruzzo (-1,8%), Molise (-2,7%) e Marche (-5,9%) sono le uniche a vedere una flessione dei prezzi. Aumenti nel resto delle macroaree con i rialzi maggiori in Basilicata (4,3%), Umbria (4%), Veneto (3,4%), Piemonte (3,2%) ed Emilia-Romagna (3,1%). Nelle altre 12 regioni, le variazioni oscillano tra il 2,2% della Campania e lo 0,3% della Calabria.

Pnrr ed edilizia scolastica: a Tortona riqualificazione con Wienerberger

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Il Pnrr svolge un ruolo importante nel mitigare il calo del settore delle costruzioni, che stanno affrontando un decremento significativo della produzione complessiva: secondo il Cresme gli investimenti in rinnovo residenziale crolleranno del 26,5%, mentre la produzione totale scenderà del 7,7%.

Il Pnrr invece prevede un aumento dell’11,4% degli investimenti in opere pubbliche. Nel 2024, 279,1 miliardi di euro saranno destinati a investimenti, manutenzione ordinaria e impianti per le energie rinnovabili.

Tra i progetti molti coinvolgono l’edilizia scolastica, come quello della costruzione della scuola Salvo D’Acquisto a Tortona un esempio di edilizia sostenibile, reso possibile anche grazie al Pnrr.

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Esterno

Curato dallo studio di architettura Colucci&Partners, il progetto rientra in un ampio intervento di rigenerazione urbana che prevede la demolizione e ricostruzione dell’edificio scolastico preesistente, con l’obiettivo di realizzare una struttura NZEB  con materiali rispondenti alle integrazioni sui Criteri Ambientali Minimi.

Nel progetto intervengono le soluzioni wienerberger per la realizzazione delle pareti perimetrali opache. In particolare sono stati utilizzati i blocchi in laterizio rettificato Porotherm Bio Plan che si è rivelata la soluzione ottimale grazie alla capacità del materiale di coniugare resistenza strutturale e durabilità, garantendo stabilità e sicurezza nel tempo.

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Grazie alle proprietà di isolamento termico e acustico, Porotherm Bio Plan contribuisce a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, riducendo il consumo energetico per il
riscaldamento e il raffreddamento, e a creare ambienti interni più silenziosi e confortevoli, caratteristiche essenziali per un ambiente scolastico.

Inoltre, i blocchi in laterizio rettificato sono progettati per una facile e veloce posa in opera, riducendo i tempi di costruzione e i costi associati. In più sono conformi ai CAM e contribuiscono alla riduzione delle emissioni di CO2.

«La produzione sostenibile dei blocchi in laterizio, legata all’uso di materiali riciclabili, garantisce il rispetto del progetto nei confronti delle tematiche di sostenibilità ambientale, particolarmente sensibili e di grande attualità, rendendoli una scelta ecologica e responsabile anche nei confronti dell’ambiente», conferma l’architetto Matteo Becucci dello Studio di Architettura Colucci&Partners.

Caratteristiche del progetto della scuola Salvo D’Acquisto a Tortona

Il nuovo edificio scolastico Salvo D’Acquisto a Tortona si sviluppa su tre livelli e occupa una superficie coperta di 1.435 mq.

Progettato con un’attenzione particolare all’abbattimento delle barriere architettoniche e al comfort degli spazi, risponde ai più elevati standard di sostenibilità ambientale

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Ingresso

Il progetto include sistemi avanzati per l’efficienza energetica tra cui un impianto di riscaldamento a pannelli radianti, pompe di calore per la climatizzazione e un sistema di recupero dell’acqua piovana.

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Biblioteca

Inoltre, l’edificio è dotato di un impianto di ventilazione dell’aria primaria per garantire un ambiente sano e confortevole per gli studenti e tutto il personale scolastico.

Italiani preoccupati per la direttiva Case Green

Case green
Case green

Il verde è bello, specialmente se è gratis. Secondo  i risultati della ricerca commissionata a SWG3 da Casavo, azienda del settore immobiliare, gli italiani hanno aspettative duplici rispetto alla direttiva Casa Green approvata dal Parlamento europeo: riconoscono l’opportunità per il rinnovo del patrimonio residenziale (64%), ma temono rincari sugli interventi e svalutazione delle classi più basse. Il 73% pensa che sarà più costoso ristrutturare un’abitazione (dato in crescita del 7% rispetto al 2023). Inoltre, il 68% ritiene che le case con una classe energetica tra la E e la G subiranno una forte perdita di valore.

Baugroup: sfide di settore, fatturato e digitalizzazione

Philipp Unterhofer
Philipp Unterhofer

Sfide di settore, di fatturato e anche in merito alla digitalizzazione. Tra Gruppi e Consorzi, Baugroup si staglia nel panorama della filiera con piglio deciso: un direttivo nuovo, composto da giovanissimi, i festeggiamenti dei 25 anni di attività, gestire la tensione sui prezzi per un futuro che si prevede difficile.

Quali novità hanno interessato il gruppo Baugroup nel 2023?

Da ottobre 2023, un nuovo consiglio di amministrazione guida le sorti del Gruppo Baugroup, con Philipp Unterhofer come presidente, Irene Sparber, come vicepresidente e Peter Mahlknecht, come membro effettivo del consiglio di amministrazione.

Il nuovo consiglio di amministrazione, composto da giovani imprenditori, porta una ventata di freschezza al gruppo storico altoatesino, puntando non solo su rapporti a medio-lungo termine con fornitori, ma soprattutto sullo scambio continuo di informazioni tra gli associati e relativa coesione.

Quali sono le iniziative del 2024?

Festeggeremo il 25esimo anniversario del gruppo.

Come è andato il fatturato 2023?

Nel 2023 si è registrato un leggero calo a causa del trend negativo delle quotazioni di materiali da costruzione e della domanda piuttosto debole, particolarmente evidente nel terzo e quarto trimestre.

Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?

A causa della mancanza di investimenti nel settore pubblico e privato, il 2024 non sarà certamente un anno facile.

A un inizio titubante sono seguiti due mesi forti, ma caratterizzati da una dura guerra dei prezzi. L’obiettivo sarà quello di mantenere i fatturati del 2019.

Come giudicate la redditività del vostro gruppo?

La redditività del nostro gruppo aumenta con la crescente cooperazione tra i singoli membri. In effetti, cresce costantemente da diversi anni.

Nel corso del 2023 avete aggiunto nuovi prodotti o servizi?

No.

Avete investimenti in programma?

All’inizio dell’anno abbiamo investito in una soluzione informatica basata sul cloud, che poi è stata implementata nel giro di poche settimane.

Questo ci ha permesso di ottimizzare la sicurezza dei dati, di consentire un accesso esterno sicuro (home office) e di velocizzare i processi interni.

Il collegamento in rete di tutti i membri tramite il cloud sarà implementato prossimamente e ci permetterà di ottimizzare ulteriormente la comunicazione.

Dettaglio dei punti vendita Baugroup
Dettaglio dei punti vendita Baugroup

Rilevate tensioni sui prezzi o su qualche materiale?

Come già accennato, la tensione sui prezzi c’è. È causa della mancanza di investimenti sia nel settore pubblico che in quello privato.

Il superbonus non solo ha fatto esplodere i prezzi di isolanti in maniera esorbitante ma, vista l’estrema domanda, ha anche aperto le porte a produttori stranieri che adesso hanno messo piede sul mercato italiano e non vogliono rinunciare alla loro fetta di torta.

Le poche gare che ci sono perciò sono battaglie all’ultimo centesimo. La crisi in Germania e Austria, poi, contribuisce non di poco, in quanto produttori tedeschi e austriaci si allargano anche sul mercato altoatesino.

Come gestite i listini?

I listini vanno gestiti in autonomia dai singoli associati. L’obiettivo però è quello di centralizzare non solo le condizioni d’acquisto, ma anche i prezzi di vendita.

I bonus si sono ridotti drasticamente: quale impatto vi attendete?

L’impatto si è già rivelato nel secondo semestre del 2023. Il primo quadrimestre è stato caratterizzato da una battaglia per ogni cantiere che secondo noi continuerà almeno fino a metà del 2025.

Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?

Nessuno.

C’è qualche criticità che vi preoccupa?

La paura di investire che si manifesta ormai da mesi comporta una paralisi del mercato. Tassi di interesse troppo elevati, costi della vita aumentati del 20% nel giro di pochi anni, stipendi stagnanti… Vendere materiali di qualità diventa quasi impossibile: decide solo il prezzo.

Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro gruppo?

Perché siamo un gruppo composto da aziende di madrelingua tedesca, caratteristica che ci consente di lavorare direttamente con l’estero e importare prodotti e tecnologie innovative, che potrebbero interessare e fare la differenza rispetto alle proposte italiane.

Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri associati?

I servizi più apprezzati dai nostri associati sono la fatturazione centralizzata, le trattative con i fornitori e la comunicazione in tempo reale di qualsiasi informazione.

Avete una piattaforma e-commerce?

No. A causa della vicinanza e del contatto personale con i nostri clienti, non abbiamo ancora pianificato nulla in merito a una piattaforma e-commerce.

Inoltre, siamo convinti che la consulenza personale in sede sia il modo migliore per fidelizzare i clienti.

A che punto è la digitalizzazione del gruppo?

Diciamo che siamo a un buon punto. I prossimi passi saranno la connessione dei singoli soci al gestionale centrale, che in parte è già stato realizzato.

Quante ore di formazione dedicate all’anno agli associati?

Avendo a che fare con strutture piuttosto snelle, ma assai efficienti la disponibilità da parte degli associati ovvero il tempo che rimane per corsi di formazione è molto ridotto.

C’è però chi organizza in maniera autonoma delle giornate di formazione per progettisti e imprese, in collaborazione con i fornitori.

Quali argomenti riscuotono più interesse?

Gli argomenti che attirano molta attenzione sono prodotti tecnici, anche di nicchia, con potenziale di crescita e di massima marginalità nella vendita.

E poi, ovviamente, la questione della sostenibilità nell’edilizia (e non solo) sta diventando sempre più importante e interessa non solo progettisti e imprese, ma anche privati.

Identikit

  • Ragione socialeBAUGROUP SPA
  • Sede centraleVia Isarco 1 – 39040 Varna (Bolzano)
  • Tel0472.200508
  • Mailinfo@baugroup.com
  • Dipendenti(del gruppo/consorzio): 3
  • Sito internetwww.baugroup.com
  • Tipologia di aggregazioneGruppo d’acquisto
  • Anno di fondazione1999
  • PresidentePhilipp Unterhofer
  • Responsabile ufficio acquistiBoris Longo
  • Fatturazione centralizzata
  • Aree geografiche serviteTrentino Alto Adige
  • Numero rivenditori associati:
    2021: 12
    2022: 13
    2023: 12
  • Numero punti vendita11
  • Numero showroom:3
  • Dipendenti3
  • Fornitori partner150
  • Fatturato totale25.900.000
 

Heidelberg Materials presenta ai rivenditori edili sardi il cemento EvoZero

Heidelberg Materials

Le tavole rotonde di Heidelberg Materials, organizzate da Virginia Gambino Editore, non si fermano: in Sardegna, nell’imponente stabilimento di Samatzai (Sud Sardegna), si è tenuto a inizio ottobre un nuovo incontro.

La Sardegna è una terra che non lavora solo con il turismo, ma anche (e molto) con l’edilizia, un settore che oggi ha la possibilità di introdurre nel proprio Dna il fattore sostenibilità.

Non è solo una filosofia, ma un’esigenza che l’Europa ha previsto espressamente, con il dimezzamento entro il 2030 delle emissioni di CO2 nell’ambiente. C’è ancora tanto su cui lavorare.

Anche i produttori di cemento devono fare la propria parte, ed Heidelberg Materials ha fatto un primo, grande, importante passo per invertire la rotta, investendo su prodotti ecosostenibili e stabilimenti all’avanguardia. Ed è questo uno dei focus su cui si concentrano gli incontri con i distributori.

La tavola rotonda

Alla tavola rotonda di Samatzai erano presenti i rappresentanti del colosso del cemento: Mario Bartolucci, sales area manager con la rete commerciale sarda, Francesca Proietti, marketing analyst, Roberto Crescimbeni, Samatzai plant manager e Luigi Cerci, plant production manager.

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Francesca Proietti, marketing analyst Heidelberg Materials

Per i rivenditori erano presenti Giampiero Dessole, socio I&G Dessole Materiali Edili, Michele Cossu, di Uniedil dei Fratelli Cossu, Giuseppe Ghiani, di Edilteam, Alessandro Falqui Cao, gestore comparto rivendita di Frem Group, Claudio Dessì, socio di Dessì Commerciale, Cesare Manca, titolare della Cesare Manca, e Alessandro Angioni, gestore del punto vendita, e Pier Cadelano, titolare di Cadelano Ferro.

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Tavola rotonda

Accanto a loro Federico Della Puppa, coordinatore del Centro Studi YouTrade, e Virginia Gambino nel ruolo di moderatrice.

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Federico Della Puppa, coordinatore del Centro Studi YouTrade
Virginia Gambino, editore e direttore responsabile di YouTrade

Il programma

Il confronto è stato aperto da Crescimbeni, Bartolucci, Cerci e Proietti, che hanno illustrato la storia della cementeria e sottolineato come Heidelberg Materials si stia impegnando nei propri stabilimenti, Samatzai incluso, per il cambiamento ambientale.

«In questi anni Heidelberg Materials ha attuato diversi miglioramenti a livello aziendale. Siamo passati dallo storico brand di Italcementi ad Heidelberg Materials, un nome forte, un’azienda globale, che vuole crescere, coinvolgere ed essere in prima linea per quanto riguarda i temi di attualità, uno fra tutti la sostenibilità: abbassare le emissioni, ridurre l’inquinamento, rendere l’aria più pulita e riciclare.

Non sono solo slogan, ma una necessità. Per questo abbiamo fortemente voluto un confronto con i clienti del sacco. Come state vivendo questo momento?», ha chiesto Proietti ai riveditori, avviando la discussione.

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Le difficoltà

Subito sono stati evidenziati i principali problemi del territorio: l’inflazione, la difficoltà a smaltire i rifiuti all’interno delle rivendite e lo scarso interesse da parte dei clienti a essere più green. Almeno per il momento.

Alessandro Falqui Cao, direttore generale di Frem Group, ha spiegato che la sua rivendita crede fortemente nella rivoluzione ecosostenibile. 

«La sostenibilità ci interessa, vogliamo intraprendere azioni mirate. Da qualche anno abbiamo chiesto assistenza ai fornitori e ai produttori con più informazioni in merito ai prodotti che commercializziamo, sulle composizioni, sulla provenienza.

Abbiamo cercato di capire anche come smaltirli meglio, sono stati fatti diversi sforzi per ottenere comportamenti più corretti nei confronti dell’ambiente, ma abbiamo notato che l’interesse generale da parte degli attori della filiera sul territorio non è stato pari al nostro.

Abbiamo capito che la sostenibilità è un enorme contenitore, che racchiude ciò che si vuole far sapere, ma anche quello che non si vuol far sapere. Nel nostro intento non demordiamo, dobbiamo lavorare per cambiare la mentalità».

Si sono ritrovati nella medesima situazione anche Alessandro Angioni di Cesare Manca, Giuseppe Ghiani di Edilteam e Michele Cossu, socio Uni Edil F.lli Cossu.

Competitività

«Nella nostra rivendita abbiamo marchi che ci permettono di essere altamente competitivi nel mercato, ma per quanto riguarda la sostenibilità sono scettico», ha aggiunto Ghiani. «Nel nostro territorio, una delle maggiori difficoltà riguarda proprio lo smaltimento dei rifiuti. Dell’argomento si parla tanto, difficile pensare ad altre azioni dato che non riusciamo a ottenere nemmeno i bidoni per il secco. E il cliente, fra tutti questi ostacoli, non recepisce».

 «È vero, non ci sono segni di interesse: forse sarebbe opportuno avviare un servizio pensato ad hoc per i rivenditori», ha chiosato Angioni

«Il periodo storico si presta a profonde riflessioni», ha argomentato Claudio Dessì «L’ecosostenibilità tocca tutti, ma oltre allo smaltimento, è necessario comprendere le dinamiche di prezzo. In Sardegna i nostri clienti stanno vivendo l’inflazione…».

«La nostra azienda esiste dal dopoguerra, il problema dello smaltimento è sentitissimo e noi siamo vicini alla città», ha spiegato Giampiero Dessole.

«Vendiamo i prodotti Heidelberg Materials da sempre, crediamo nel marchio e nella serietà dell’azienda, siamo qui anche per studiare soluzioni e nuove proposte».

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La qualità

Reputazione e qualità dei prodotti sono i cardini principali di qualsiasi azienda, ha fatto notare Virginia Gambino. E Heidelberg Materials è un marchio di garanzia, anche nella sostenibilità.

 «È un punto di riferimento, difficilmente i clienti chiedono altro», hanno convenuto i presenti. 

«Per cambiare rotta ci vorrà del tempo, dobbiamo lavorare per confrontarci, fare rete fra noi, promuovere prodotti all’avanguardia e combattere contro una grande distribuzione organizzata che oggi ha acquisito un atteggiamento d’assalto», hanno concordato Manca, Dessole, Cossu e Falqui Cao.

«Non solo fra di noi, ma anche fra noi e i nostri clienti e poi insieme con il produttore, per studiare, informarci e costruire un futuro dove è possibile lavorare insieme».

L’impatto? Diventa Zero

Roberto Crescimbeni, direttore della cementeria di Samatzai, ha illustrato ai rivenditori la mission di Heidelberg Materials.

Roberto Crescimbeni
Roberto Crescimbeni, direttore della cementeria Heidelberg Materials di Samatzai

«Un’azienda che è diventata una garanzia nei decenni e che non smette di innovare. Nel 2023, da Italcementi, storico marchio che rimane ancora impresso nelle menti dei rivenditori, c’è stata la svolta con il brand Heidelberg Materials: uno dei principali produttori integrati di soluzioni e materiali per le costruzioni al mondo, nel settore del cemento, inerti e calcestruzzo preconfezionato.

Un nuovo nome quindi, seguito dall’annuncio di una nuova mission, poiché l’azienda ha deciso di volgere lo sguardo all’evoluzione tecnologica e, soprattutto, all’impegno verso la sostenibilità.

C’è stata, ed è ancora in corso, una rivoluzione di gamma di prodotti e servizi, con cementi sostenibili studiati per dimezzare le tonnellate di CO2 emesse dall’azienda entro il 2030. L’ambizioso obiettivo è quello di annullarle totalmente nel 2050.

Oltre a promuovere un futuro circolare e resiliente, dove si stanno mettendo in atto azioni per riutilizzare materiali e ridurre l’utilizzo delle risorse naturali, i cambiamenti coinvolgono ogni singolo impianto», ha spiegato il manager.

Fra i fiori all’occhiello di Heidelberg Materials c’è il progetto dell’impianto di Brevik, in Norvegia, con la conseguente produzione del primo cemento net-zero carbon captured al mondo, ovvero evoZero.

Mario Bartolucci, responsabile commerciale della zona tirrenica di Heidelberg Materials, ha sottolineato come a Samatzai l’impegno per il rispetto del territorio e ad abbassare le emissioni sia forte.

Mario Bartolucci
Mario Bartolucci, responsabile commerciale della zona tirrenica di Heidelberg Materials

«Non solo parole, ma soprattutto fatti: Heidelberg Materials si occupa ogni volta, dopo un intervento estrattivo, di effettuare un ripristino dei siti, esigendo un utilizzo responsabile delle acque e delle risorse, nella piena sicurezza dei lavori e della comunità locale.

I valori sono trasmessi specialmente tramite la formazione dei nostri dipendenti e sono alla base delle nostre azioni quotidiane.

I nostri sforzi si combinano per arrivare al net-zero, zero emissioni di CO2, per questo in Norvegia l’azienda ha investito e sta lavorando all’impianto di Brevik, dove l’anidride catturata sarà stoccata in siti dedicati (ex giacimenti di gas esausti). Non si tratta di uno slogan, ma di un reale cambiamento».

Uno stabilimento certificato

La cementeria di Samatzai è tra i più importanti asset industriali della Sardegna, un impianto che ha contribuito alla realizzazione di grandi opere e infrastrutture dell’Isola e che, negli anni, ha offerto occupazione a molte famiglie e imprese locali, sia per il lavoro diretto, sia attraverso l’indotto, ha spiegato Pierluigi Cerci, da 20 anni responsabile di produzione dell’impianto di Samatzai.

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Pierluigi Cerci, responsabile di produzione dell’impianto di Samatzai

La cementeria ha iniziato la produzione nel settembre del 1973, con clinker e prodotti finiti, mentre tre anni dopo ha ricevuto la certificazione di qualità Iso 9002 e nel 2023 la certificazione ambientale Iso 14001.

Nel 2011 l’impianto ha ottenuto l’Autorizzazione Integrata Ambientale e, appunto per la tutela ambientale, nel 2013 Italcementi ha siglato un Protocollo di Intesa con i Sindaci dei Comuni di Samatzai, Serrenti e Nuraminis e i Presidenti delle Province di Cagliari e Sud Sardegna per l’adozione di iniziative congiunte, volte a valorizzare il territorio e promuovere lo sviluppo sostenibile, nell’ottica del costante dialogo e dell’intesa tra l’azienda e le istituzioni territoriali.

A partire dal 2015 la cementeria ha realizzato importanti interventi di ammodernamento, tra cui la costruzione del nuovo capannone per lo stoccaggio di alcuni combustibili, le nuove vasche per il primo trattamento delle acque piovane e una serie di interventi per il contenimento delle emissioni che hanno permesso alla cementeria di adeguarsi alle attuali Bat, ovvero alle migliori tecnologie sul mercato in questo ambito.

All’attività di estrazione nelle cave, una di calcare e una di argilla, si affianca un uso responsabile delle risorse per contribuire alla riduzione degli impatti ambientali attraverso la stesura di piani di recupero in tutte le cave attive, con grande attenzione alla conservazione della biodiversità e degli ecosistemi, ha aggiunto Cerci, con recupero finalizzato a garantire stabilità, sicurezza e qualità dell’ambiente naturale, anche in vista di usi futuri. Ma non solo.

«È stata attivata sul sito del Comune di Samatzai un’area dedicata alla qualità dell’aria, nella quale è possibile consultare tutti i dati di emissione relativi e il monitoraggio in continuo della cementeria.

L’iniziativa fa parte di una serie di azioni finalizzate a informare e a mettere a disposizione documentazione e dati ambientali in un’ottica di trasparenza e comunicazione con la comunità locale», ha precisato il manager.

«La capacità produttiva ammonta a 950 mila tonnellate di cemento all’anno. Per il cemento sfuso i clienti possono accedere direttamente a punti di carico muniti di pesa carrale e controllo automatico del riempimento.

Per il cemento in sacchi sono installati impianti completamente automatizzati. Sono consegnati sacchi da 25 chili su pallet.

La copertura con polietilene dei pallet consente di realizzare bancali sigillati e di garantire di conseguenza una migliore protezione da agenti atmosferici, una maggiore stabilità durante il trasporto e una più facile movimentazione in cantiere. L’evoluzione ecosostenibile dei prodotti è sempre più efficace».

C’è attenzione, insomma, per i lavoratori e per tutte le persone che operano nell’impianto. L’insieme delle iniziative intraprese ha portato, dal 2000, a una riduzione dell’indice di frequenza degli infortuni con assenza dal lavoro di circa l’80%.

Il risultato è frutto di un percorso strutturato che ha visto negli anni numerose azioni nell’implementare un innovativo approccio globale che, attraverso i temi fondamentali della leadership, della motivazione, dell’organizzazione e degli standard per la sicurezza operativa ha coinvolto tutto il personale dell’azienda.

La strada è lunga per la sostenibilità

Giampiero Dessole, I & G.Dessole

L’azienda Dessole nasce a Sassari nel dopoguerra e ad oggi, continua la sua attività in tutto il territorio sardo.

«Oltre ai materiali per l’edilizia da noi si trova di tutto, tra infissi, sanitari, rubinetteria, arredo bagno e tutto quello che occorre per gli ambienti che fanno casa, con marchi d’eccellenza. Siamo molto pronti anche sotto il profilo tecnico, offrendo una puntuale assistenza e consulenza in cantiere. Eravamo preparati al cambio di nome di Italcementi, ormai Heidelberg Materials, ma nella zona si usa ancora la prima denominazione, che rimane sinonimo di marchio di qualità. Siamo stati preparati dall’azienda a spiegare la novità alla nostra clientela. Come prodotto, il loro, rimane leader».

Giampiero Dessole
Giampiero Dessole

Michele Cossu, Uni Edil 

Uni Edil nasce nel 2006, fondata da due fratelli e si occupa di edilizia, commercio al dettaglio, materiali, legnami e sanitari. Tutto quello che serve per l’abitazione lo si trova in provincia di Oristano.

«Commercializziamo maggiormente il cemento in sacchi, gli inerti, la sabbia, i laterizi per la costruzione e serviamo quasi esclusivamente piccole imprese artigiane. La competenza tecnica conta, a mio avviso, moltissimo, tuttavia, non sono in molti che la pensano così: ai corsi ho registrato un calo di partecipazione ed è davvero un peccato. Per quanto riguarda il cemento, in questa materia non c’è bisogno di grande formazione, quanto di un’attenzione ai materiali utilizzati. Noi ci riforniamo da Heidelberg Materials con soddisfazione. Purtroppo, la svolta sostenibile non è apprezzata, anche se noi ci impegniamo in tal senso».

Michele Cossu
Michele Cossu

Giuseppe Ghiani, Edilteam

Edilteam si trova ad Assemini (Cagliari) si occupa di edilizia pesante, noleggio di mezzi e tratta materiali, attrezzature e macchinari per l’edilizia, avendo come unico cliente le imprese.

Un’azienda fortemente strutturata, dove il cliente viene assistito a 360 gradi: dalla vendita, alle tecniche pratiche per la costruzione e per la riparazione, all’assistenza commerciale, fino al servizio di noleggio, molto richiesto.

«Da noi sono richiesti materiali per la costruzione, ci fermiamo prima delle finiture. Il cemento sostenibile non è compreso dal mercato, poiché non è percepito né preso in considerazione. La mentalità oggi è ancora troppo acerba. Noi ci impegniamo per far passare il messaggio, ma il cliente non è interessato. I sacchi di Heidelberg Materials con il nuovo logo non hanno avuto un impatto diverso, l’importante è che non cambi la qualità».

Giuseppe Ghiani
Giuseppe Ghiani

Alessandro Falqui Cao, Frem Group

Dall’armatura alla struttura. Da 40 anni Frem Group, in provincia di Cagliari, e con un’altra sede a Melegnano (Milano) si occupa di materiale edile, quindi edilizia pesante, presagomatura dell’acciaio (controllato e quindi sostenibile) e di un servizio di noleggio a freddo di macchinari e attrezzature.

«Le linee di prodotto di Heidelberg Materials più vendute sono il Duracem 325, il Tecnocem 425, il Plastocem e Aly Easy. Di Heidelberg Materials apprezziamo molto il brand: il nome è la loro garanzia. Ma anche il fatto che l’azienda investa molto nell’edilizia sostenibile, nel divulgare un’etica sostenibile e nel tenere alti i propri valori. Per questo chiediamo loro di supportarci con la tracciabilità dei loro prodotti per lo smaltimento: sono tanti i clienti che ci chiedono come fare per smaltirli correttamente. Tuttavia, la sostenibilità non è poi così importante per i nostri clienti diretti, quanto per quelli indiretti. Ci impegniamo affinché la percezione cambi».

Alessandro Falqui Cao
Alessandro Falqui Cao

Claudio Dessì, Dessì

Dessì, in provincia di Cagliari, è un’azienda che da 50 anni opera in tutta la Sardegna ed è in continua evoluzione: materiali edili, poi brico e tutto quello che serve per la casa e la ristorazione.

«Siamo quattro fratelli, quattro soci, che lavorano in un territorio fortemente turistico. Ci occupiamo di edilizia nelle strutture ricettive e per la ristorazione, fino ai servizi per le seconde case. I clienti non sono ancora molto attenti alle certificazioni di prodotto, proviamo sempre a spiegarlo. Non è semplice far passare il cemento sostenibile come un valore aggiunto. Di Heidelberg Materials è interessante l’approccio alla sostenibilità e gli investimenti nei prodotti, ma nelle nostre zone urge un cambio di mentalità, per sganciarsi dalla logica del prezzo e concentrarsi sulla qualità».

Claudio Dessi
Claudio Dessi

Alessandro Angioni, Cesare Manca

La Cesare e Andrea Manca è un’azienda in provincia di Cagliari che si è ingrandita negli anni, pur mantenendo dinamiche familiari. Acquistano e vendono materiali per l’edilizia. Recente l’acquisizione di tre ulteriori punti vendita. Ha tutto il necessario per abitazioni ed edifici.

«Siamo cresciuti perché abbiamo saputo cogliere le occasioni giuste al momento giusto, nonostante le crisi di mercato che si sono succedute. Acquistiamo e rivendiamo materiale per l’edilizia, cercando di fornire al cliente un servizio ottimale, preciso e veloce, potenziato ovviamente dalla logistica, con mezzi adeguati, consegne puntuali e un magazzino sempre ben fornito.  Per il cemento il brand conta a seconda della posizione del territorio e della rivendita.  Per esempio, per noi Heidelberg Materials è un marchio importante, conosciuto nel cagliaritano e che si identifica bene con il territorio. La sostenibilità ambientale non è ancora ben percepita dalla clientela. A noi interessa poiché abbiamo a cuore determinati aspetti, e ci impegneremo nel far permeare il messaggio».

Alessandro Angioni
Alessandro Angioni

di Alice Fugazza

Mercato edile sardo tra superbonus e Pnrr

Mercato edile sardo

Il mercato edile sardo vale poco meno di 4 miliardi di euro all’anno, con la provincia di Sassari che somma la percentuale maggiore, pari al 35,7%, seguita da Cagliari con il 29,8% e Sud Sardegna con il 15,3%, Nuoro somma l’11,2% e Oristano l’8,0%.

In questo quadro prima il superbonus e il poi il Pnrr rappresentano due eccezionali vettori per lo sviluppo del mercato.

Il superbonus 110%, nei quattro anni di validità, secondo i dati pubblicati il 30 di settembre da Enea, ha prodotto 15.923 asseverazioni per interventi di riqualificazione e rigenerazione energetica, per un totale di quasi 2,9 miliardi di investimenti attivati, dei quali 2,8 ammessi a detrazione.

Si tratta, nella media, di un mercato aggiuntivo di circa 700 milioni di euro all’anno, pari a circa il 20% di incremento medio annuo rispetto al periodo pre-superbonus.

Complessivamente attraverso il superbonus sono stati riqualificati quasi 1.900 condomini, pari al 42,6% degli investimenti totali, oltre 10.800 edifici unifamiliari, per un totale pari al 45,5% degli investimenti, e 3.192 unità immobiliari funzionalmente indipendenti, quasi il 12% degli investimenti.

Condomini e villette sono stati dunque i principali oggetti della spesa, con valori medi di intervento pari a 643 mila euro per singolo intervento in condominio, oltre 120 mila euro per le vilette e case unifamiliari e oltre 107 mila euro per le altre unità immobiliari funzionalmente indipendenti.

Atterraggio morbido

Su questo mercato, che con la fine degli incentivi al 110% certamente subirà una riduzione della consistenza, anche se le detrazioni al 50% rimangono comunque ancora un sistema di defiscalizzazione conveniente ed efficace per il mercato privato, l’impatto dei lavori del Pnrr avrà ulteriori effetti positivi, considerando che dei 6,8 miliardi di euro previsti come spesa complessiva, dei quali 5,1 afferenti effettivamente ai fondi Pnrr e altri 1,7 miliardi relativi ad altri fondi, circa un terzo sono previsti per interventi afferenti al settore dell’edilizia e delle infrastrutture.

Per la Sardegna, a patto che tutti gli interventi vengano effettivamente realizzati, visti i tempi stretti della loro attuazione, si tratta potenzialmente di un mercato aggiuntivo per il 2024-2026 di oltre 2 miliardi di euro, pari a una media di circa 600-700 milioni all’anno.

Dunque, finito il superbonus, il Pnrr potrà garantire una continuità operativa e una sorta di inizio di atterraggio morbido, dopo le forti crescite di fatturato delle imprese che si sono registrate in questi anni di attività straordinaria legata agli incentivi fiscali nel mercato privato.

Certamente il Pnrr cambia le regole del gioco, in quanto si sposta l’ago della bilancia dal privato al pubblico: molti interventi in realtà non riguardano solo infrastrutture, ma anche riqualificazione di edifici in ambiti di proprietà comunale (scuole, asili) o per servizi legati alla sanità.

Per esempio, oltre alla realizzazione di interventi di infrastrutturazione per la mobilità dolce, come le piste ciclabili, tutte attività dove il settore della distribuzione di materiali edili può avere un ruolo importante nel supportare gli interventi.

La nuova stagione

Finita la stagione del superbonus si apre dunque quella del Pnrr, alla quale, non va dimenticato, si associa una ulteriore e interessante prospettiva di intervento e riqualificazione legata al mercato degli alloggi turistici e alla crescita della domanda di alloggi per affitti brevi.

Un mercato difficile da quantificare, ma di estremo interesse nell’evoluzione dell’offerta di alloggi in Sardegna, in particolare legata al nuovo turismo non solo del mare, ma anche della scoperta del territorio interno e delle sue bellezze.

Inoltre, in questa grande crescita di mercato nel mondo del microrinnovo a scopo turistico non dobbiamo dimenticarci del mercato ordinario del futuro, che oggi vede sette abitazioni su dieci aver raggiunto la soglia dei 40 anni di età, con evidenti necessità di intervento al di là delle opportunità degli incentivi fiscali, e delle opportunità di cambiamento epocale nel mercato date dalla forte crescita delle demolizioni e ricostruzioni, con lo sviluppo del mercato del recupero dei materiali da demolizione, favorito dalla recente approvazione del nuovo Regolamento End of waste, composto da nove articoli e tre allegati, che ha abrogato il dm 152/2022.

Una nuova opportunità anche per i rivenditori edili che vorranno attivare presso le proprie sedi attività di recupero, riciclo e riuso dei prodotti da demolizione.

Dal punto di vista delle prospettive future nel lungo periodo, non dimentichiamo infine la direttiva europea Epbd, altrimenti chiamata direttiva Case green, e le potenzialità che verranno dalla sua applicazione a livello nazionale, che vedrà la luce probabilmente nel 2026.

Mercato edile sardo de lellis
Federico Della Puppa, coordinatore del Centro Studi YouTrade

Cagliari e Sassari meglio

Dal punto di vista della dimensione e delle tendenze del mercato edile sardo, analizzando le dinamiche di mercato a livello provinciale, si può osservare come la dinamica negli ultimi vent’anni sia stata particolarmente vivace nelle province di Cagliari e Sassari, che assieme rappresentano oltre il 65% del mercato edile sardo, entrambe sopra la media sarda anche negli ultimi anni, mentre più lente appaiono le altre province, con il caso di Nuoro, quella che nell’arco degli ultimi vent’anni ha presentato le dinamiche di crescita meno consistenti.

In questo quadro complessivo, analizzando il mercato sardo dal punto di vista delle dinamiche di mercato dei rivenditori edili, la base dati delle analisi di bilancio del Centro Studi YouTrade conta dieci aziende analizzate per un totale di 131,7 milioni di euro di fatturato nel 2022, con una crescita del 28,3% rispetto al 2021 e dell’80,7% rispetto al 2020.

Ma se le performance di crescita appaiono migliori di quelle medie nazionali, è negli indicatori di redditività che si notano alcune debolezze del sistema della distribuzione di materiali edili della Sardegna.

Infatti, le dinamiche del fatturato mostrano come a livello nazionale la crescita del 27,6% sia stata superata dal +28,3% del dato sardo. Dinamiche simili anche per il valore della produzione e nel valore aggiunto, che presenta addirittura oltre 6 punti percentuali di scarto positivo rispetto alla media nazionale.

Forti crescite per margini e utili sono segnali certamente positivi, ma analizzando il peso di alcuni indicatori sul fatturato emerge una debolezza sulla quale agire in futuro per migliorare le redditività delle aziende. A fronte di un cash flow sul fatturato pari al 7,7% a livello nazionale, la Sardegna presenta un valore medio del 5,9%.

I margini tra il 2021 e il 2022 sono saliti dal 6,2% al 7,8% rispetto al valore della produzione, ma il gap con le medie nazionali rimane elevato, esattamente come nel caso degli utili sul fatturato, passati dal 3,4% al 4,5% tra il 2021 e il 2022, ma distanti dai valori medi nazionali pari al 4,7% e al 6,1% negli stessi anni.

Mercato edile sardo

Questi indicatori evidenziano una minore capacità delle imprese di distribuzione di materiali edili della Sardegna di avere denaro pronta cassa e una redditività che consenta azioni innovative e di investimento, utili oggi a ridefinire il ruolo, il peso e l’operatività delle aziende nel nuovo quadro di mercato post superbonus, che presenta comunque buone opportunità di consolidamento delle attività nel futuro prossimo.

Una buona base per pianificare lo sviluppo delle aziende da qui ai prossimi anni, quando il mercato subirà una riduzione fisiologica e nel quale la competizione sarà più accesa e dove saranno le aziende più pronte e preparate a poterla affrontare con fiducia e determinazione.

a cura del centro studi YouTrade