Kerasan lavabo in ceramica The New Yorker versione semi freestanding
Disegnati da Alessandro Paolelli, i lavabi in ceramica e sanitari The New Yorker, Oke e Hako sono la novità che Kerasan propone a Cersaie 2024 (Pad.21, Stand B86). Le proposte comprendono anche strutture e complementi d’arredo per un bagno contemporaneo in linea con i gusti più moderni.
Dallo stile sicuramente più industriale The New Yorker valorizza la ceramica del lavabo ed è disponibile sia in versione freestanding e semi freestanding. Un cilindro di 40 cm di diametro si apre in alto, ampliando il catino di 5 centimetri rispetto all’ingombro della base.
Kerasan lavabo in ceramica The New Yorker versione da appoggio su struttura metallica color nero spazzolato
Le strutture tubolari nere opache o cromate dei complementi possono abbinarsi alla ceramica sanitaria in quattro varianti: dai classici bianco o nero (finitura lucida o matt) al nocciola e verde nelle sole finiture opache. Il wc è disponibile anche con cassetta alta per interni vintage o industrial.
Kerasan coppia di lavabi in ceramica The New Yorker in versione semi-freestanding
I lavabi Oke e Hako (in giapponese “secchio” e “scatola”) si ispirano all’estetica del Sol Levante.
Kerasan lavabo in ceramica Oke in versione tonda freestanding 30 cm
Oke è un lavamani tondo disponibile in versione da appoggio in due misure (Ø30 cm e 40 cm con altezza 15 cm) oppure freestanding (Ø30 cm H74,5 cm), con scarico a terra o a parete.
Hako è il corrispondente quadrato, ingentilito da bordi arrotondati, disponibile in due versioni da appoggio (30×30 cm e 40×40 cm con altezza 15 cm) e freestanding (30×30 cm H 74,5 cm) con colonna in ceramica.
Kerasan lavabi in ceramica da appoggio Hako 40×40 cm
Modulari, abbinabili anche in alternanza tondo/quadro, i lavabi disegnati da Paolelli sono proposti in un’ampia gamma di colori nelle finiture setose/opache: nero, grigio, borgogna, nocciola, bruno, ferro e verde oltre al bianco, disponibile anche in finitura brillante.
Domenico Santarelli, presidente di Peg Penta, spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024.
Quali novità hanno interessato il vostro gruppo nel 2023?
Nel corso del 2023 la struttura del gruppo e la sua operatività sono rimaste invariate.
Avete già introdotto iniziative nel 2024?
Abbiamo previsto interventi di revisione dei rapporti con diversi fornitori, prevedendo elementi di flessibilità per quanto riguarda gli obiettivi e incontri di formazione per gli associati.
Come è andato il fatturato 2023?
È stato un ottimo anno, abbiamo registrato un incremento di fatturato rispetto al 2022 di circa il 18%.
Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?
Ci aspettiamo un mantenimento dei volumi per la prima metà dell’anno, poi anche in considerazione dei drastici tagli sui bonus effettuati dal governo riteniamo che ci sarà una flessione progressiva della richiesta, ma globalmente l’anno si chiuderà comunque su volumi soddisfacenti.
Come giudicate la redditività del gruppo?
Il 2023 è stato il migliore di sempre per quanto riguarda la redditività prodotta per i nostri associati, il tutto legato alla crescita di fatturato e alla gestione dei rapporti con i fornitori partner.
Nel 2023 avete aggiunto nuovi prodotti o servizi?
Stiamo proseguendo con la stessa politica adottata nel 2022.
Avete progetti e/o investimenti in programma?
Non al momento.
Rilevate tensioni sui prezzi o materiali?
Nel corso del 2024 abbiamo riscontrato qualche flessione di prezzo su alcune famiglie di prodotto e riteniamo che il fenomeno possa aumentare e allargarsi se la previsione di calo di domanda si confermerà.
Punti vendita Peg PentaDettaglio punti vendita Peg Penta
Come gestite i listini?
Il consorzio cerca di uniformare il più possibile i listini che i soci applicano nel mercato al fine di non generare concorrenze interne. Si cerca in fase di riunione di concordare aumenti e riduzioni in maniera più armonica possibile.
I bonus si sono ridotti: quale impatto vi attendete?
Ci aspettiamo un progressivo calo a partire dalla metà del 2024, che andrà gestito senza particolari allarmismi e valutando azioni di compensazione con i fornitori di riferimento.
Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?
Un po’ tutti gli associati hanno cantieri Pnrr nella loro zona di riferimento, ma le imprese servibili sono poche, questo è il problema principale. Si tratta infatti nella maggior parte dei casi di imprese non di zona e spesso non solide.
C’è qualche criticità che vi preoccupa?
Il credito, in prospettiva, è l’elemento su cui dobbiamo porre la maggiore attenzione. Crediamo che qualche nodo possa venire al pettine nel breve periodo.
Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro consorzio?
Per il nostro piccolo gruppo si tratta di avere una alta coesione tra soci che condividono ogni aspetto della vita commerciale insieme.
Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri associati?
La formazione e il supporto agli acquisti sono i sevizi principali del nostro gruppo.
Come siete organizzati per i trasporti?
La gestione dei trasporti è lasciata ai singoli associati che hanno rapporti storici con loro partner.
Avete una piattaforma e-commerce?
No, alcuni associati gestiscono loro piattaforme in autonomia.
A che punto è la digitalizzazione del gruppo?
Punto dolente: su questo siamo indietro come ogni anno è un progetto che va portato avanti, ma per il quale ancora non abbiamo investito.
Quante ore di formazione dedicate all’anno agli associati?
Dipende dalle necessità che ci sollecitano gli associati stessi, tra nuovi prodotti e approfondimenti di sistema circa 24 ore annue.
Quali argomenti riscuotono più interesse?
I sistemi di involucro e il secco sono gli argomenti che hanno riscosso maggiore interesse da parte dei nostri associati.
Identikit
Ragione sociale completa: PEG PENTA EDIL GROUP SRL
Sede centrale: Via Trieste 6 – 63827 Pedaso (Fermo)
Tel: 0734.917108
Mail: pegpenta@gmail.com
Dipendenti (del gruppo/consorzio): 2
Fornitori partner: 5
Fatturato totale: 5.000.000 euro
Tipologia di aggregazione: Soc. consortile
Anno di fondazione: 2004
Presidente: Domenico Santarelli
Fatturazione centralizzata: sì
Aree geografiche servite: provincie di Teramo, Ascoli Piceno, Fermo e Macerata
Numero rivenditori associati: 2021: 5 2022: 5 2023: 5
Living realizzato con pavimento Oxide White Rust di FAP Ceramiche
Oxide è la nuova collezione di ceramica effetto metallo che FAP Ceramiche propone in anteprima a Cersaie 2024 (Hall 37, Stand C40 – D39).
Alessandra Carboni, product manager FAP ceramiche
Diverse le proposte che hanno come unico protagonista il fascino del metallo ossidato. Nello spettro più chiaro della palette, popolata da sette colori, White Rust è la nuance più luminosa. Ci sono poi Beige Rust con i suoi caldi riflessi, Corten con il suo effetto ruggine, Grey Rust con sfumature grigio argento. Iron è invece la nuance più scura, caratterizzata da venature ferrose. La superficie ossidata, marezzata e materica di Deco Rust trasforma la materia in decoro; infine, Blue Rust mima la purezza dell’acqua abbinandosi perfettamente a elementi naturali come il legno.
Ambiente bagno realizzato con la collezione Oxide di FAP Ceramiche. In primo piano, a parete e pavimento la finitura Beige Rust. In fondo, a parete e a pavimento è visibile la variante Corten
L’estrema versatilità della collezione Oxide consente di creare facilmente abbinamenti con ogni tipologia d’essenza (legni, marmi, cemento e proposte guidate dal colore) e interessanti possibilità compositive.
Per quanto riguarda i rivestimenti, la serie di ceramica effetto metallo Oxide prevede il grande formato 120×278 (in quattro tonalità) e una linea di wall tiles nei formati 25×75 e 80×160. Completano l’offerta la linea di mosaici 30,5 x30,5 – disponibili in sei nuance – e nel formato 29,5×30,5 nella colorazione Deco Rust.
Per i pavimenti la collezioni Oxide è disponibile nei formati: 30×60, 60×60 e 80×80. Anche in questo caso, una linea di mosaici – formato 30×30 – integra la collezione.
Living realizzato con pavimento Oxide White Rust di FAP Ceramiche
Con questa nuova proposta di FAP Ceramiche l’effetto metallo entra nei progetti d’interior, donando modernità e personalità a spazi contemporanei, sia residenziali che commerciali.
Cerdisa presenta Glomera, una collezione ceramica che non si limita a imitare materiali come cemento e terra, ma crea un universo grafico inedito grazie a pattern astratti e stilizzati.
Le superfici tridimensionali si distinguono per le finiture pop e astratte, visivamente accattivanti e distintive dal punto di vista tattile, rese possibili dalla tecnologia T2D (Touch to Digital). Ogni colore di fondo è arricchito da due decori differenti, offrendo la possibilità di realizzare combinazioni originali e dinamiche tra pavimenti e rivestimenti.
Cerdisa Glomera Tan Sunray Tan Claywood Warm 60x120
Per aree esterne e zone soggette a umidità, Glomera è disponibile anche con finitura Cross in grado di garantire continuità estetica con l’indoor e caratterizzata da eccellente pulibilità, morbidezza al tatto e proprietà antiscivolo.
La collezione Glomera di Cerdisa è disponibile in sei colori, due pattern pop e due effetti cassaforma. La palette cromatica si compone di quattro tonalità neutre (Frost, Dust, Tan e Graphite) a cui si aggiungono i due colori accento Jade e Sienna.
Ideale per chi desidera modernità ed eleganza, Glomera si adatta sia a contesti residenziali che commerciali.
L’obiettivo è quello di dotare l’Italia della prima cementeria decarbonizzata. Per questo Heidelberg Materials, il gruppo che nel 2016 ha acquisito Italcementi, ha avviato lo studio di fattibilità del progetto di decarbonizzazione dell’impianto di Rezzato-Mazzano (Brescia), che diventerebbe il primo in grado di produrre localmente un cemento a impatto zero dal punto di vista della CO2.
Il gruppo ha già in programma un progetto simile nella cementeria di Brevik, in Norvegia, che dovrebbe entrare a regime nel 2025. Quello di Brevik punta a diventare il primo impianto a livello mondiale di produzione del cemento net-zero. Questo è reso possibile da tecnologie all’avanguardia che catturano l’anidride carbonica e la stoccano nelle profondità marine al largo della Norvegia. Oltre all’impianto di Brevik, il Gruppo ha avviato altri percorsi verso la decarbonizzazione di impianti in Europa e Nord America, con i quali entro il 2030 punta a catturare 10 milioni di tonnellate di CO2.
Il cuore del progetto è la tecnologia CCS (Carbon Capture and Storage), nella quale Heidelberg Materials è all’avanguardia sia nello studio che nella sua applicazione in scala industriale. Questa tecnologia prevede la cattura della CO2 proveniente dal processo di produzione e il successivo stoccaggio permanente e sicuro in siti dedicati, come quelli sotto il fondale marino.
Secondo le maggiori organizzazioni internazionali, come IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), IEA (International Energy Agency) e IRENA (International Renewable Energy Agency), la CCS è lo strumento al momento più efficiente ed efficace per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, soprattutto nei settori in cui è più difficile abbattere le emissioni. Tra questi quello della produzione del cemento, dove due terzi delle emissioni di CO2 sono legate alla chimica del processo produttivo.
Cementeria di Rezzato – sala centralizzata
La decarbonizzazione dell’impianto di Rezzato-Mazzano è un progetto sicuramente impegnativo, sia a livello tecnologico che finanziario, ma consentirà di aprire nuove prospettive nella produzione nazionale di materiali per le costruzioni sostenibili a bilancio carbonico neutro. Nell’ambito delle opportunità di stoccaggio, l’avvio della fase 1 del progetto “Ravenna CCS”, realizzato dalla JV paritetica Eni-Snam, offre un’opportunità interessante: a questo proposito, Heidelberg Materials ha avviato interlocuzioni con Eni e Snam, per una valutazione tecnica preliminare delle capacità di trasporto e stoccaggio della CO2 nei giacimenti di gas esauriti al largo di Ravenna.
Sempre nell’ottica di una maggiore sostenibilità nelle costruzioni, Heidelberg Materials ha presentato evoZero, il primo cemento Net zero carbon captured al mondo che raggiunge un’impronta Net zero grazie all’applicazione virtuosa della tecnologia di cattura della CO2.
In occasione di Cersaie 2024 FILA Solutions (Hall 32 / Stand A32-B31) amplia il Sistema Active inserendo ACTIVE 1 e ACTIVE 2 nei nuovi formati da 5 litri.
Prima e dopo l’applicazione di ACTIVE1Prima e dopo l’applicazione di ACTIVE2
ACTIVE 1 è ideato per detergere e igienizzare grandi superfici, eliminando qualsiasi tipo di muffe esistenti e altri microrganismi, e ripristina lo stato delle pareti interne rendendole salubri in breve tempo.
ACTIVE 2 è un trattamento preventivo, a base acqua e totalmente incolore, per proteggere dalla muffa le superfici, le intercapedini (tipo contropareti e controsoffitti interni in cartongesso) e le pareti prima dell’installazione di mobilio. I prodotti sono disponibili anche nel formato tradizionale da 500 ml.
FILA Solutions affianca al sistema Active il Sistema Antivegetativo che ostacola la formazione di alghe, muschi e annerimenti sulle superfici esterne con il detergente rapido ALGAENET e l’idrorepellente ad effetto naturale HYDROREP ECO.
Il Sistema Antivegetativo aumenta la durabilità dei materiali e diminuisce i consumi energetici.
Mapei esplora l’interazione tra l’essere umano e lo spazio architettonico e porta a Cersaie 2024 soluzioni sostenibili per la realizzazione dei principali ambienti domestici (Stand A2, Padiglione 25; Stand A8 Padiglione 32).
Tra le novità le soluzioni per sistemi radianti Planitex, che finalmente approda anche in Italia con due nuovi prodotti autolivellanti a base anidrite: Planitex S e Planitex L, idonei a ricevere pavimentazioni in ceramica, pietre naturali, resilienti, parquet prefinito e pavimentazioni sopraelevate. Debutta inoltre il sistema di riscaldamento elettrico a pavimento Mapeheat System con tecnologia di nVent Raychem, ideale per applicazioni in ambienti commerciali e residenziali. Mapeheat supporta una vasta gamma di finiture per pavimenti, come piastrelle in ceramica, pietra, parquet, pavimenti resilienti e LVT, pavimenti in laminato.
La Linea Zero di Mapei, la gamma di prodotti a CO₂ interamente compensata, si amplia con la malta cementizia monocomponente a presa rapida Monolastic Turbo Zero e la membrana liquida pronta all’uso Mapelastic AquaDefense Zero, presentati a Cersaie 2024. Entrambi i prodotti offrono prestazioni elevate e durabilità, in linea con l’impegno di Mapei verso un’edilizia sempre più sostenibile.
Tra le novità Mapei a Cersaie 2024 si aggiungono i due nuovi prodotti per la finitura e la protezione delle superfici della gamma UltraCare: UltraCare Finish Lucida e UltraCare Finish Opaca per pavimenti in cotto, pietre, marmi non lucidati, marmi ricomposti, graniglie e similari in interni o esterni coperti. Altra novità il nuovo formato da 1,5 kg di Kerapoxy Easy Design, la malta epossidica bicomponente ideale per la stuccatura di piastrelle ceramiche e mosaici vetrosi.
Ampio spazio anche per le novità di Profilpas, azienda del Gruppo Mapei specializzata nella produzione di profili per pavimenti, rivestimenti e complementi per la posa: tra le nuove proposte le finiture speciali Mapei Color per offrire continuità cromatica tra profilo e fughe; i nuovi accessori per la posa della gamma PP level Duo Maxi, supporti regolabili per pavimenti sopraelevati da esterno; le pellicole Alcrom Plus da applicare a rivestimento di battiscopa in PVC e profili in alluminio, ora disponibili con riproduzione di decori in legno, marmo, pietra, ceramica per offrire personalizzazioni estremamente fedeli al motivo originale.
Da non perdere anche gli appuntamenti che Mapei ha pensato per i professionisti. All’interno dello stand A8 nel padiglione 32 è presente uno spazio dove ogni giorno i tecnici Mapei sono a disposizione dei visitatori per illustrare i prodotti e approfondirne l’utilizzo e i vantaggi.
Martedì 24 settembre alle ore 13:00 nello spazio dedicato ai Café della Stampa (padiglione 29-30), Orsina Simona Pierini, Professore ordinario in Composizione Architettonica e Urbana del DAStU del Politecnico di Milano tiene un seminario dal titolo Il ruolo della ceramica nell’architettura moderna milanese. Chiude l’incontro Stefano Ranghieri, Corporate Operational Marketing & Communication Director Mapei, presentando il progetto MapeiPRO rivolto ai progettisti di ogni ambito.
A Cersaie 2024 YouTrade ha incontrato Enrico Cesana, art director Gruppo Artesi, che con i marchi Artesi, Ardeco e Agha (Pad. 21 Stand A63-B62) si pone come un interlocutore unico per l’arredamento completo dell’ambiente bagno. “Abbiamo completamente cambiato la visione di prodotto dando un aspetto più colorato, più allegro, più energico, con un gioco di colori complementari. Vogliamo soddisfare una nuova linea di mercato, che finora non era di nostra competenza, con mobili meno classici in linea con il gusto contemporaneo”.
Enrico Cesana, art Director Gruppo Artesi
Tra le novità la collezione Roller di Agha, un prodotto unico nel panorama delle cabine doccia. “Da tutte le docce presenti sul mercato si distingue per il suo profilo realizzato con un tubo circolare in alluminio tondo, morbido, colorato e continuo che disegna lo spazio”, spiega Cesana. La cabina doccia può essere personalizzata nelle finiture e nei vetri della gamma di Agha. La collezione ha diverse tipologie di aperture e vetro dedicato di spessore 6mm. Alle finiture si aggiungono le due novità Brown Spazzolato e laccato lucido dei profili.
Agha_Roller
Dalla collaborazione con il designer Odo Fioravanti nasce invece Shaker, ispirata alla setta religiosa che ha segnato profondamente l’immaginario del design per l’asciuttezza dei suoi pezzi di arredamento. “La collezione è il racconto di un oggetto archetipo che scompone le varie funzioni e i materiali nella loro essenza e naturalità”. Basandosi su due profili a T in metallo zincato, a cui si fissano i vari elementi, offre infinite possibilità di personalizzazione e funzionalità.
Ardeco_Shaker
Altra novità è rappresentata da Moove di Ardeco, collezione caratterizzata da un design innovativo che combina forme circolari e rettilinee conferendo al bagno un aspetto contemporaneo ed elegante. “Partendo da un lavandino con una forma geometrica pura 20×40 centimetri abbiamo sviluppato una serie di complementi che diventano un piccolo microsistema che permette di decidere la capacità contenitiva semplicemente accostando elementi di diverse dimensioni”. I moduli a 45 gradi folding della collezione Moove permettono di creare giochi di profondità, grazie alle diverse dimensioni”.
Ardeco_Moove
Come sta andando il 2024 e previsioni del 2025? “Per il 2024 l’andamento è sicuramente positivo, non ci sono segni di flessione. Con questi progetti speriamo che il 2025 sia una crescita verso nuovi mercati”.
Del decreto Salva Casa, che sana le irregolarità minori nelle abitazioni, abbiamo già scritto sul numero scorso di YouTrade.
Va aggiunto, però, un aspetto poco sottolineato del provvedimento, che ha un riverbero anche per la filiera dell’edilizia.
L’attuazione del decreto legge 69/2024, infatti, potrebbe riservare qualche problema per i professionisti coinvolti, che devono affiancare gli enti locali nelle regolarizzazioni degli abusi e, allo stesso tempo, offrire la propria consulenza ai privati nella regolarizzazione degli immobili (con le dichiarazioni di stato legittimo).
Il motivo è presto detto: nell’esercizio di questa attività secondo il Codice penale il professionista diventa esercente di un servizio di pubblica necessità.
Un geometra (per esempio) che valuta, disegna o calcola le dimensioni delle irregolarità da sanare contribuisce a generare un provvedimento amministrativo che nel tempo, anche grazie al meccanismo di silenzio-assenso previsto dal decreto, senza contare la difficoltà dei Comuni nel fare fronte ai controlli, riesce a trasformare un immobile che era privo di piena legittimità in un bene che consente di costruire, ristrutturare e trasferire lo stesso.
In presenza di abusi, per legge, un rogito per il cambio di proprietà non è ammesso, mentre con il Salva Casa ottiene il bollino blu.
Nel caso del decreto, il rischio può riguardare le tolleranze da dichiarare, la qualità delle costruzioni in zona sismica, nonché l’epoca e la tipologia delle parziali difformità sanabili.
Così se i professionisti per diversi motivi omettono o trascurano circostanze che potrebbero incidere sulla qualità del bene immobile, non solo rischiano di dichiarare il falso, ma nel caso non inseriscano dettagli rilevanti che impedirebbero la costruzione o la sanatoria, possono finire in tribunale.
Una responsabilità che ha indotto i Consigli nazionali di ingegneri e architetti e Fondazione Inarcassa a lamentare che il decreto scarica sul tecnico pretese a volte «impossibili», come quella di attestare l’esatta data di realizzazione dei manufatti anche se non è conosciuta.
Con cinque prodotti e un’unica palette di 50 colori, la gamma consente di creare molteplici abbinamenti con le forme e i materiali più vari e ottenere coerenza estetica tra applicazioni diverse.
Kerakoll, società Benefit certificata B Corp attiva nel mondo delle Superfici da oltre 15 anni, ridefinisce la funzione estetica e tecnologica di stucchi e sigillanticon Color Fill, il nuovo sistema completo per la finitura decorativa di pavimenti e rivestimenti in ceramiche, pietre naturali e mosaici.
Le fughe sono molto più che un semplice elemento di connessione nelle superfici discontinue. Sono linee che disegnano lo spazio, dettaglio che valorizza scelte di stile e di arredo. Con Color Fill, Kerakoll è in grado di offrire soluzioni idonee per molteplici destinazioni d’uso.
Nata per rispondere alle esigenze estetiche e prestazionali della finitura decorativa, Color Fill comprende due stucchi, Fugabella Color e Fugalite Color, e tre sigillanti, Silicone Color, Neutro Color e Silmat Color, per garantire una proposta integrata di soluzioni in linea con le tendenze dell’interior design e dell’architettura.
Le formulazioni messe a punto da Kerakoll si traducono in una varietà di prodotti in grado di offrire molteplici combinazioni cromatiche, dove l’estetica incontra la performance.
Colori
La palette di Color Fill è pensata per offrire infinite possibilità nella finitura di pavimenti e rivestimenti, dagli accostamenti tono su tono agli abbinamenti a contrasto.
Le 50 tonalità, eleganti e distintive, coprono un ampio spettro che va dalle gradazioni più neutre alle cromie più intense.
Nella Color Chart di Color Fill ogni colore è contrassegnato da un codice, condiviso da tutti i prodotti, che consente di creare continuità ed equilibrio cromatico tra superfici e finiture.
Abbinamenti unici
La corrispondenza cromatica delle tinte di Color Fill con quelle di Color Collection, il sistema completo di pitture e resine decorative di Kerakoll, assicura abbinamenti unici tra stucchi, sigillanti e superfici e offre un’ampia possibilità di combinazioni cromatiche, perfette per soddisfare ogni esigenza.
Prestazioni continue su ogni superficie
La gamma di Color Fill è composta da cinque prodotti che condividono un’unica palette di 50 colori, per creare abbinamenti con le forme e i materiali più vari e ottenere coerenza estetica tra applicazioni diverse.
Tra questi, la finitura omogenea e l’elevata resistenza chimica e meccanica di Fugalite Color garantiscono continuità estetica e funzionale tra fughe e superfici.
Grazie alla sua impermeabilità, è ideale per la stuccatura all’interno di ambienti ad alta concentrazione di umidità, come i bagni.
La formulazione di Neutro Color consente di sigillare ermeticamente piani e superfici porosi, senza danneggiare i materiali, creando così un effetto visivo armonico e bilanciato.
Fugalite Color
Fugalite Color è ceramica liquida, in quanto garantisce prestazioni di resistenza chimica e meccanica, in continuità con qualunque superficie in ceramica, mosaico e pietra naturale.
Le 50 tonalità consentono di ottenere infinite combinazioni per la finitura di pavimenti e rivestimenti, in linea con le tendenze del design contemporaneo.
Fugalite Color possiede caratteristiche di impermeabilità che lo rendono ideale per qualsiasi ambiente, sia interno che esterno, compresi locali umidi, ad alto transito o elevata usura.
I test di durabilità del colore sono stati eseguiti dal laboratorio CATAS – ente certificatore che si occupa di analisi e test sulla qualità delle materie prime e dei prodotti finiti – e hanno attestato la resistenza all’invecchiamento causato dalla luce solare, secondo norma ASTM G 155.
Fugalite Color garantisce continuità prestazionale e funzionale dei rivestimenti ceramici e non favorisce la crescita di microrganismi nelle fughe.
I test ISO 846:2019 Method A/B/C hanno confermato che si tratta di una soluzione ideale per le applicazioni all’interno di ambienti ad alta concentrazione di umidità e favorevoli alla formazione di muffe e batteri, come cucine e bagni.
I ricercatori Kerakoll hanno messo a punto una formulazione in grado di coniugare l’impermeabilità e la resistenza alle macchie di uno stucco in resina con una facilità di lavorazione e pulizia superiore a quella dei tradizionali stucchi epossidici.
Fabio Sani, presidente di Mondoedile, spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024. Obiettivo incentivare la vendita dell’edilizia a secco.
Quali sono state le novità del 2023?
Il 2023, per il nostro Gruppo è stato un anno dove abbiamo consolidato l’ingresso di tutti i nuovi associati e dove l’impegno è stato orientato all’adeguamento della gestione, migliorando la gestione e l’analisi dei fatturati mensili e adeguato la gestione della comunicazione tra il gruppo e gli associati.
E quali iniziative avete introdotto per il 2024?
Incentivare la vendita dei materiali per le costruzioni a secco, implementare la categoria prodotti per pitture, quelli inerenti al trattamento delle acque e ampliare la gamma del servizio noleggio.
Come è andato il fatturato 2023?
Si è rivelato in linea con il fatturato 2022.
Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?
Sono di un anno complicato, dove sarà molto difficile sopperire alle mancate vendite trainate dai cantieri del 110% che intendiamo colmare incentivando le vendite di categorie di prodotti dove negli anni scorsi non abbiamo dato la giusta considerazione.
Come giudicate la redditività del vostro gruppo?
Ha dato buone soddisfazioni agli associati, anche se riteniamo sia necessario un ripensamento del modo in cui ci proponiamo ai fornitori per mantenere la giusta competitività.
Avete aggiunto nuovi prodotti o servizi?
Non abbiamo aggiunto nuove linee di prodotto o servizi nel corso del 2023.
Avete progetti?
In riferimento all’organizzazione del gruppo, stiamo valutando una piattaforma, accessibile a tutti gli associati, per la gestione delle anagrafiche articoli e dei listini dei fornitori.
Ci sono tensioni su prezzi o materiali?
Purtroppo, a differenza degli anni scorsi c’è una grossa incertezza sui prezzi e questo rende molto difficile fare preventivi: sono venuti a mancare i riferimenti sul costo dell’acquisto di tanti materiali.
Come gestite i listini?
Abbiamo un archivio condiviso da tutti i soci dove sono archiviati tutti i listini e i cataloghi dei vari fornitori, con le relative condivisioni, ma stiamo valutando la realizzazione di una piattaforma con la possibilità per i soci di scaricare le anagrafiche articoli e i listini.
Punti vendita MondoedileDettaglio punti vendita Mondoedile
I bonus si sono ridotti drasticamente: quale impatto vi attendete?
Sicuramente la riduzione dei bonus avrà un impatto negativo sui fatturati. Per compensare questa perdita generata dalla mancanza dei benefici per il cliente finale, riteniamo necessario concentrarci sulla promozione di prodotti che soddisfino nuove esigenze da colmare stimolando l’acquirente.
Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?
Quasi tutti hanno cantieri coinvolti con il Pnrr, però solo in pochi riescono a intercettare alcune forniture importanti, gli altri si limitano a fornire le minuterie.
C’è qualche criticità che vi preoccupa?
Argomento di questi giorni che ci sta facendo preoccupare è la retromarcia fatta dal governo sugli incentivi e in particolare l’ipotesi di diminuire le detrazioni dal 50% al 36%.
Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro gruppo?
Il cavallo di battaglia per Mondoedile è la trasparenza e la considerazione del singolo associato.
Sono frequenti i momenti, sia in presenza che in videoconferenza, creati per cercare di condividere con gli associati le azioni e le difficoltà quotidiane e dar modo allo staff del gruppo di orientare gli sforzi dove necessario.
Quali sono i principali servizi che offrite?
Il servizio principale che offriamo è concentrato sui rapporti con i fornitori, che oltre alla stipula degli accordi annuali comprende anche la programmazione durante l’anno delle strategie di co-marketing e della formazione tecnica dei collaboratori.
Lo staff del gruppo ha anche il compito di organizzare l’archivio listini e comunicazioni ricevute dai fornitori e di analizzare statistiche relative ai fatturati.
Come siete organizzati sul fronte logistico e dei trasporti?
Il gruppo si occupa di organizzare anche ordini congiunti con consegne dirette agli associati nel caso sia necessario, per tutto il resto ogni associato si gestisce secondo le sue esigenze.
Avete una piattaforma di e-commerce?
Abbiamo un e-commerce, che non ci dà tante soddisfazioni, sicuramente a causa del fatto che non dedichiamo le giuste risorse.
A che punto è la digitalizzazione del gruppo?
È al centro di tutti i nostri progetti, purtroppo non dà i risultati ipotizzati: è difficile avere lo stesso livello di digitalizzazione da parte di tutti gli associati.
Quante ore di formazione dedicate all’anno?
Durante il 2023 sono state 42.
Quali argomenti riscuotono più interesse?
Sono quelli sulle tecniche di vendita e quelli sull’organizzazione e gestione delle persone.
Identikit
Ragione sociale completa: MONDOEDILE SOC. COOP.
Sede centrale: Via De Chirico 6 – 42019 Chiozza di Scandiano (Reggio- Emilia)
Con il sistema Active 1 e Active 2 di Fila Solutions è possibile prevenire la muffa in casa e i fenomeni di degrado, igienizziare le superfici e le intercapedini e garantire ambienti salubri, puliti e protetti.
Acqua e agenti atmosferici possono concorrere a rendere un ambiente poco salubre e insidiarne la solidità. Per questo è necessario prevenire il degrado delle superfici, oggi messe a dura prova da fenomeni di meteo estremo.
La facciata di un edificio ha un’importante funzione protettiva, oltre che estetica. Il suo stato di conservazione influisce infatti sulle prestazioni dell’edificio stesso e sul conseguente comfort abitativo. L’involucro deve essere protetto dal degrado dovuto all’acqua e alla comparsa di muffe, alghe e annerimenti.
Una protezione preventiva e una manutenzione periodica permettono di prolungare la vita delle superfici, mantenendo nel tempo un elevato comfort abitativo e benessere per le persone che ci vivono.
Stop alla muffa in casa
Per la salubrità degli ambienti interni, Fila Solutions propone una consolidata ricetta: il Sistema Active, efficace nel proteggere da possibili disagi come la muffa, prevenendola o eliminandola.
Il sistema, inoltre, scongiura l’insorgere di ambienti malsani che a lungo andare possono portare problemi respiratori, infiammazioni o allergie.
In occasione di Cersaie 2024 il brand padovano ha deciso di rinforzare e ampliare il Sistema Active inserendo Active 1 e Active 2 nei nuovi formati da 5 litri, concepiti per rispondere alla crescente richiesta di pulizia e protezione di aree interne estese, studiati per interventi murali e cantieri di nuova costruzione.
Rimane disponibile il formato tradizionale da 0,5 litri, dedicato alla risoluzione dei problemi di tutti i giorni negli spazi ridotti.
Il sistema antimuffa Active di Fila Solutions
Active 1
Da 5 litri, è pensato per detergere e igienizzare grandi superfici, eliminando qualsiasi tipo di muffe esistenti e altri microrganismi. Ripristina lo stato delle pareti interne rendendole salubri in breve tempo.
Active 2
Da 5 litri, è un’efficace difesa protettiva a lunga durata per prevenire la formazione di muffa. Il trattamento preventivo, a base acqua e totalmente incolore, è perfetto per proteggere le superfici, anche di difficile accessibilità, le intercapedini (tipo contropareti e controsoffitti interni in cartongesso) e le pareti prima dell’installazione di mobilio. Può essere applicato sia prima che dopo le pitture murali.
Sistema Antivegetativo
Per mantenere intaccato nel tempo l’aspetto estetico di un edificio e la massima efficienza protettiva, Fila Solutions affianca al sistema Active il Sistema Antivegetativo che ostacola la formazione di alghe, muschi e annerimenti sulle superfici esterne.
I due cavalli di battaglia di Fila Solutions a questo riguardo sono: Algaenet e Hydrorep Eco.
Algaenet è il detergente rapido per esterni, che elimina muffe, alghe, licheni da pareti e pavimenti. Rimuove sporco e annerimenti dovuti a polvere, smog, macchie da ristagno di foglie e sanifica le superfici, pulendole a fondo.
Hydrorep Eco, invece, è l’idrorepellente a effetto naturale. Impregna il materiale in profondità, conservandone la traspirabilità. Creato per ostacolare fisicamente la crescita di alghe, muffe e licheni, difende dal degrado causato dagli agenti atmosferici, è l’ideale per la protezione di pareti esterne, dove crea un’efficace barriera fisica anti-vegetativa certificata da test eseguiti secondo il metodo Uni En Iso 846: 1999.
Active 1 e Active 2 per proteggere dalla muffa
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Active 2, un efficace difesa protettiva a lunga durata
Active 2, un efficace difesa protettiva a lunga durata
Active 1, per detergere e igienizzare grandi superfici
Active 1, per detergere e igienizzare grandi superfici
Il Sistema Antivegetativo aumenta la durabilità dei materiali e diminuisce i consumi energetici: le facciate trattate con un idrorepellente come Hydrorep Eco permettono un risparmio energetico che può arrivare a oltre il 36% come evidenziato da uno studio condotto dalla Salford University di Londra.
Protezione e prevenzione delle superfici interne o esterne sono dunque un valido investimento, perché aiutano a limitare il degrado di un edificio, ne aumentano la sicurezza strutturale e riducono la produzione di rifiuti edili, diminuendo le emissioni di CO2, ma soprattutto permettono di tutelare il valore dell’immobile nel tempo.
L’attenzione alla sostenibilità e all’ambiente passa anche dai dettagli. È con questa attenzione in più che Holcim Italia, azienda specializzata nella fornitura di soluzioni per il settore dell’edilizia, ha ideato una tecnologia innovativa che consente di ridurre i rifiuti in cantiere grazie al sacco di cemento degradabile.
Senza l’utilizzo di plastica, il sacco si disgrega in pochi minuti nell’impasto in betoniera mantenendo inalterata la qualità del prodotto, diminuendo l’accumulo di carta di confezionamento in cantiere (da smaltire nei centri di raccolta dedicati) e contribuendo a ridurre l’impatto ambientale delle attività di costruzione.
Inaugurata con la gamma ECOPlanet Prime, il cemento pozzolanico di Holcim prodotto con una riduzione della net emission di CO2 per unità di prodotto pari al 45%, ora la tecnologia del sacco degradabile si estende a tutta la gamma ECOPlanet, che comprende anche il cemento ECOPlanet IIB4.
ECOPlanet IIB4 di Holcim è un cemento Portland composito di tipo II che contiene dal 65% a 79% di clinker, prodotto con una riduzione della net emission di CO2 per unità di prodotto pari al 26%.
Grazie alla tecnologia innovativa del sacco degradabile, Holcim conferma il proprio impegno per un’edilizia più sostenibile.
Dal Cersaie 2024 quattro novità per quanto riguarda la ceramica, dal bagno ai rivestimenti. Tutte le proposte si trovano nella rubrica Luxury goods in showroom di YouTrade Settembre.
Glass Design presenta Prisma, il nuovo e affascinante lavabo freestanding firmato Tonino Lamborghini, che ridefinisce il concetto di eleganza nel bagno.
Con il suo design poliedrico e inconfondibile, Prisma porta nell’ambiente bagno un’estetica geometrica sofisticata e dal forte impatto contemporaneo.
Realizzato in vetrofreddo, materiale composito innovativo che combina l’eleganza del vetro con la resistenza della resina, Prisma riesce a mantenere la complessità della sua forma senza comprometterne l’integrità strutturale.
La superficie liscia e lucida, sorprendente alla vista e altamente resistente, aggiunge un tocco di lusso senza pari.
Dopo il social housing si profila un nuovo modello di edilizia che affronta la mancanza di alloggi e dispone di abitazioni a un prezzo accessibile e flessibile, stiamo parlando dell’affordable housing, Con progettazione modulare, materiali efficienti, costruzione off-site e… Imprese, architetti e costruttori spiegano come affrontare la fame di alloggi.
In un’Italia sempre più divisa, dove la crisi economica acuisce le disparità tra famiglie, giovani professionisti e studenti, le esigenze abitative stanno mutando rapidamente.
Il mercato immobiliare fatica a stare al passo, ma accanto all’edilizia residenziale pubblica (Erp) finanziata dallo Stato, si fa strada il social housing, con un’iniziativa privata che gode di agevolazioni fiscali e urbanistiche.
Parallelamente, sta emergendo l’affordable housing, cioè abitazioni a prezzo accessibile, un concetto ancora privo di una precisa definizione normativa, un prodotto di puro mercato, che ogni operatore può disegnare come ritiene più opportuno per rispondere alla crescente domanda di appartamenti in locazione a canoni accessibili, spinta dall’evoluzione degli stili di vita e delle strutture familiari.
Entrambi rappresentano una risposta concreta alle crescenti difficoltà economiche che molte famiglie e individui affrontano nel mercato immobiliare tradizionale, con precise differenze.
Social Housing e Affordable Housing
L’affordable housing si configura come una soluzione abitativa flessibile, che può essere offerta sia a canoni calmierati che a prezzi di mercato, mirando a soddisfare le esigenze di specifiche fasce di popolazione.
Il social housing, d’altra parte, si distingue per il suo approccio identitario: oltre a fornire alloggi in affitto o in vendita a prezzi accessibili, punta a creare vere e proprie comunità, gestite da figure professionali che si occupano degli spazi comuni e promuovono la coesione sociale.
Sono modelli abitativi che stanno guadagnando terreno soprattutto nelle grandi aree urbane, dove la pressione economica è più intensa perché le città metropolitane stanno assumendo un ruolo sempre più centrale, con una crescente tendenza alla concentrazione: paradossalmente, più basso è il reddito di un individuo, maggiore è la sua necessità di vivere in una grande città, grazie alla ricchezza di servizi, particolarmente preziosi per chi ha risorse limitate. A patto di trovare un’abitazione a un prezzo adeguato.
Desertificazione
Ma non c’è solo la questione di accessibilità economica: l’affordable housing è anche una risposta alla desertificazione di interi quartieri, dove l’alta percentuale di abitazioni vuote, spesso oggetto di speculazione finanziaria o affitti brevi e brevissimi, sta portando a un progressivo declino della vivibilità e dell’attrattività urbana.
La situazione sta raggiungendo livelli critici, con ripercussioni che vanno ben oltre il settore immobiliare: università come la Bocconi e il Politecnico di Milano registrano un calo di iscrizioni, specialmente tra gli studenti provenienti dal Sud Italia proprio per la difficoltà nel trovare una sistemazione.
Allo stesso tempo, imprese e servizi pubblici faticano a trovare personale, poiché i potenziali candidati non riescono a sostenere gli alti costi degli affitti.
Questi segnali indicano che il problema abitativo è già una questione urgente e rischia di trasformarsi in una bomba sociale.
Investimenti e rendimenti
Il social housing ha aperto una strada di successo, attirando investitori istituzionali anche grazie al ruolo di Cassa Depositi e Prestiti come investitore centrale, che ora guarda a nuove declinazioni dell’affordable housing per attrarre capitali, non solo italiani, con rendimenti intorno al 4,5% lordo.
Le mire sul territorio nazionale, soprattutto da parte di fondi di private equity esteri, sono concentrate sul residenziale frazionato per operazioni veloci o sulla locazione a reddito di fascia alta.
Milano è in pole position, ma anche l’asse Parma-Modena-Bologna mostra indicatori estremamente positivi, grazie alla crescita industriale e universitaria della zona.
Province che attirano residenti, italiani e stranieri, con un impatto positivo per chi vende sul mercato immobiliare, specialmente sul fronte delle locazioni, che però contribuiscono all’emergenza abitativa in maniera decisamente sostanziale.
L’adozione di criteri Esg (Environmental, social, governance) da parte dei gestori non è più un’opzione, ma un requisito fondamentale per raccogliere capitali in futuro e se il social housing è stato un precursore in questo senso, puntando su efficientamento energetico e gestione ambientale, ora anche le Sgr non possono farne a meno.
Per esempio, Investire Sgr, società che gestisce circa 7 miliardi di euro attraverso 55 fondi immobiliari e rappresenta oltre 200 investitori istituzionali, ha il 90% del portafoglio in classe energetica A e assieme a Fondazione Cariplo ha fondato Redo Sgr, società che promuove investimenti immobiliari a impatto sociale, come il Fondo Immobiliare di Lombardia per il social housing.
Un altro segmento in crescita, ed è abbastanza prevedibile con una popolazione che invecchia, sono le case per over 70 senza servizi di assistenza, destinate a una popolazione con una capacità di spesa elevata.
Il caso Milano
Anche se dalla cronaca non si direbbe, anzi la percezione della mancanza di alloggi è sconfortante, Milano è in prima linea nella promozione dell’housing sociale: il Comune ha lanciato la terza edizione di Reinventing Cities, competizione globale promossa da C40 Cities Climate Leadership Group.
Da alcuni ritenuta un’iniziativa troppo limitata e debole, punta in ogni caso sull’abitare accessibile a tutti, con l’obiettivo di realizzare 500 appartamenti in locazione a un prezzo non superiore a 500 euro al mese.
Sei le aree selezionate, per un totale di oltre 40 mila metri quadrati, messi a disposizione dal Comune, Metropolitane Milanesi e Aler Milano. Un mix di edilizia residenziale sociale e pubblica, in locazione e vendita a prezzi calmierati che, però, sembra non bastare.
Il ruolo dell’Europa
Un altro aspetto del problema è quello della gentrificazione e della cosiddetta Airbnbizzazione (affitti brevissimi per turismo) che stanno trasformando il volto delle città europee, ne minacciano l’anima e l’identità in un processo che pare inarrestabile, alimentato da prezzi immobiliari alle stelle e politiche di riqualificazione urbana senza controllo.
Il rischio è quello di creare metropoli asettiche e uniformi: Londra, Parigi, Barcellona, Berlino, Milano: ovunque si assiste allo stesso copione, quartieri un tempo popolari e autentici vengono gradualmente colonizzati da una nuova borghesia benestante e le fasce più deboli della popolazione vengono progressivamente escluse.
Con un impatto sociale ancora tutto da valutare, perché quella mescolanza di censo che da sempre caratterizza il tessuto urbano europeo viene erosa, lasciando spazio a enclave di privilegiati.
Così i legami comunitari si dissolvono, i negozi storici chiudono i battenti sostituiti da boutique e locali alla moda, l’anima dei quartieri svanisce nell’omologazione. Che cosa stanno facendo all’estero per affrontare l’emergenza abitativa?
Le iniziative
In Francia, il governo Macron ha varato nel 2022 un ambizioso piano da 9 miliardi di euro per costruire 200 mila alloggi sociali entro il 2026. L’obiettivo è garantire il diritto alla casa per tutti, in particolare per i giovani e le famiglie a basso reddito.
Parigi sta anche sperimentando forme innovative di coabitazione intergenerazionale per favorire la mixité sociale. La Spagna di Sanchez, invece, ha puntato sulla regolamentazione degli affitti brevi, che stavano sottraendo migliaia di appartamenti al mercato residenziale.
La nuova legge, approvata nel 2022, impone limiti stringenti agli affitti turistici nelle aree più sotto pressione, come Barcellona e Madrid. Parallelamente, sono stati stanziati fondi per ristrutturare edifici sfitti da destinare all’edilizia popolare.
A Ibiza, meta prediletta del turismo internazionale, le manifestazioni contro gli eccessi degli affitti brevi sono all’ordine del giorno. I residenti denunciano di essere stati espulsi dal centro storico, trasformato in un parco giochi per facoltosi visitatori.
Nel Regno Unito, il nuovo governo laburista guidato da Keir Starmer ha annunciato un ambizioso piano per l’edilizia abitativa in Gran Bretagna, con l’obiettivo di costruire 1,5 milioni di nuove case in cinque anni, di cui 150 mila all’anno come edilizia popolare.
Inoltre, verranno introdotti affitti calmierati, maggiori tutele per gli inquilini e nuove forme di proprietà condivisa per aiutare i giovani ad acquistare la prima casa.
Cohousing
Ancora: in Germania, il governo Scholz ha varato nel 2023 un piano da 14 miliardi per costruire 400 mila nuovi alloggi sociali entro il 2030.
Berlino, dove gli affitti sono aumentati del 40% in cinque anni, sta anche valutando l’esproprio degli appartamenti sfitti da tempo per destinarli all’edilizia pubblica.
Infine, l’Olanda, dove la carenza di case a prezzi accessibili è drammatica, ha introdotto nel 2022 un tetto agli affitti nelle grandi città: Amsterdam e Rotterdam stanno anche sperimentando forme di autocostruzione e cohousing per ridurre i costi e favorire la partecipazione dei cittadini.
Il governo olandese ha stanziato 2 miliardi di euro per finanziare 50 mila nuovi alloggi sociali entro il 2025.
Proprietà indivisa
Una soluzione pragmatica è quella della cooperativa a proprietà indivisa, ideata per offrire ai lavoratori appartamenti a canoni accessibili, che ha già dimostrato la sua efficacia a Milano, dove esistono circa 10 mila unità di questo tipo.
Peccato che ne servano molte altre e l’espansione di questa formula si scontra con ostacoli economici significativi: l’aumento degli oneri di costruzione e la scarsità di aree edificabili rendono necessario un intervento pubblico per mantenerne la sostenibilità.
Riconosciuti dalla legge come alloggi sociali, queste abitazioni potrebbero beneficiare di tre misure utili: la prima è una garanzia pubblica sui prestiti, che ridurrebbe il rischio per le banche, abbassando i tassi d’interesse e alleggerendo l’onere finanziario per le cooperative, la seconda prevede finanziamenti regionali a lungo termine, di almeno trent’anni per realizzare alloggi con canoni sostenibili.
Infine, e in questo caso i Comuni sono chiamati in causa, si potrebbe concedere proprietà demaniali degradate o inutilizzate da ristrutturare o ricostruire per realizzare proprietà senza consumo di suolo aggiuntivo. Sono, tra l’altro, idee che si ritrovano nell’opinione di imprenditori e professionisti dell’edilizia.
Il gruppo Mapei presenta due novità della linea per la finitura e la cura delle superfici: due cere antiusura, una lucida e una opaca, da applicare a completamento del ciclo di pulizia e protezione delle superfici.
Enrico Geronimi | Corporate Product Manager
Ambienti belli, puliti e salubri? Superfici curate e a portata di mano sono la mission dei prodotti della linea UltraCareMapei, che risponde alle esigenze di pulizia, manutenzione, protezione e ora anche di finitura delle superfici.
UltraCare, spiega Enrico Geronimi, Corporate product manager della linea UltraCare, si pone al fianco delle linee esistenti, rappresentandone il naturale completamento.
Dalle nuove installazioni al ripristino di pavimenti esistenti, è l’alleato ideale di ambienti commerciali, industriali o residenziali, assicura il manager: i prodotti di questa linea hanno un’anima versatile, affidabile e innovativa e raccolgono tutta l’esperienza e la qualità delle soluzioni Mapei, partner di fiducia in grado di soddisfare le esigenze di un mercato in continua evoluzione.
Quando Mapei è entrata nel segmento del trattamento della pulizia delle superfici?
Da molto tempo, dagli anni Settanta, con una linea di prodotti per la detersione dellesuperfici a fine posa.
Successivamente nel 2021 è stata presentata la linea UltraCare, nata originariamente negli States e trasferita poi sul mercato italiano.
Si tratta di una linea strutturata ed adeguata alle esigenze del mercato. Prima i prodotti servivano a complemento dei sistemi, poi è stata presa la decisione di realizzare una gamma ad hoc che potesse fornire soluzioni a 360 gradi, per garantire ai nostri clienti un’esperienza completa, affrontando non solo la detersione, ma anche la manutenzione e la protezione di pavimenti e rivestimenti. La linea UltraCare è disponibile in tutto il mondo.
Che cosa offrite?
Attualmente offriamo una gamma composta da 27 prodotti specifici per la cura delle superfici. L’assortimento è completo e copre tutte le esigenze. Ma non solo.
Mapei garantisce assistenza tecnica direttamente in cantiere e punta molto sulla formazione ai rivenditori, affinché conoscano il prodotto in tutte le sue sfaccettature, prima di venderlo o proporlo ai loro clienti.
Abbiamo un approccio che si avvale molto dell’aiuto della tecnologia: nel nostro sito internet abbiamo inserito il Selettore per i prodotti per la pulizia, manutenzione e protezione delle superfici, che permette di cercare e individuare i prodotti UltraCare in base alle proprie esigenze.
Inoltre, Mapei mette a disposizione sul proprio sito web video tutorial sull’utilizzo delle soluzioni e la scheda tecnica di ogni singolo prodotto.
Di quanti prodotti è composta la vostra gamma e a che tipo di problematiche rispondono?
I prodotti finora erano 25, ma ci presentiamo al Cersaie con due nuovi, quindi, sono 27. In fiera annunceremo, infatti, la quarta sottocategoria della linea UltraCare: oltre a pulizia, protezione e protezione, anche la finitura delle superfici.
I nostri detergenti sono adatti per le superfici dure, come ad esempio ceramica, pietra, mosaico. Ma anche efficaci nella pulizia trasversale, sulla resina, cemento e pvc.
Performanti e adatti nell’ambito professionale, quando avviene la posa del rivestimento, ma anche per la detersione quotidiana. Garantiamo anche la protezione e il mantenimento delle superfici, evitando macchie e infiltrazioni.
Gamma UltraCare Mapei
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Ultracare Grout Protector
Ultracare Grout Protector
Ultracare Fuga Fresca
Ultracare Fuga Fresca
Ultracare Stain Protector W
Ultracare Stain Protector W
Ultracare Stain Protector S
Ultracare Stain Protector S
Ultra Grout Cleaner
Ultra Grout Cleaner
UltraCare Smooth Silicone
UltraCare Smooth Silicone
Quali sono le principali tecniche di pulizia delle superfici?
La pulizia manuale e quella meccanica sono due metodi che differenziano il cliente privato da quello professionale. Si può pulire e detergere tramite delle macchine per ampie superfici, oppure manualmente, attraverso strumenti tradizionali.
Quali sono attualmente i prodotti più richiesti nell’ambito professionale e per il fai-da-te?
La pulizia si divide principalmente in due categorie: la pulizia di fine posa con prodotti a pH acido per l’eliminazione dei residui cementizi ed inorganici e quella con i prodotti alcalini in grado di sgrassare e rimuovere lo sporco organico.
I prodotti per l’impermeabilizzazione dalle infiltrazioni, come UltraCare Rain Protector S per per la protezione temporanea di terrazze, balconi, superfici orizzontali esposte alle intemperie, sono anch’essi molto richiesti.
Nel fai-da-te invece, sono molto utilizzati i pulitori per rimuovere macchie particolari o organiche dai pavimenti. Sono richiesti, in particolare, gli estrattori di macchie, come UltraCare Stain Remover.
Gli interventi di pulizia vengono commissionati in casi particolari, quando la problematica non può essere risolta con la sola applicazione del prodotto.
Sostenibilità: Mapei le dà sempre molta importanza. Con quali azioni?
Con responsabilità e scelte concrete. Ci dedichiamo allo sviluppo di prodotti a ridotto impatto ambientale, garantendo sicurezza e durabilità nel tempo.
La nostra priorità è la salvaguardia dell’ambiente e la salute degli utilizzatori. Fondiamo il nostro impegno su ricerca, sviluppo e sull’esperienza maturata nei principali cantieri globali.
Le soluzioni Mapei sono appositamente studiate per ridurre il consumo energetico e le emissioni di composti organici volatili, promuovendo così una costruzione sostenibile e di qualità.
L’elemento fondamentale è mantenere la durabilità: quindi, un prodotto di alta qualità che possa continuare a performare nel tempo. Nella nostra linea queste caratteristiche sono presenti.
Le nostre soluzioni sono contenute in packaging di plastica riciclata, per sei dei prodotti abbiamo ottenuto il certificato Ec1 Plus, che attesta le bassissime emissioni di sostanze organiche volatili, il che significa che non sono dannosi per l’ambiente e la salute.
Abbiamo poi al momento 7 prodotti della linea le cui emissioni di Co2 sono compensate con l’acquisto di crediti di carbonio certificati per supportare progetti di protezione delle foreste.
Tutti passi molto importanti. L’impegno per la sostenibilità continua ed è in evoluzione, anche perché stiamo continuando a lavorare sulla compensazione dei nostri prodotti, sulla scelta e l’utilizzo delle materie prime meno impattanti e sullo sviluppo dell’energia rinnovabile.
Trattamento e pulizia delle superfici
Attraverso quali canali passano i prodotti: rivendite, Gdo, e-commerce?
Il nostro canale preferenziale sono le rivendite. Ci rivolgiamo poi anche alla grande distribuzione attraverso i negozi di prodotti per l’edilizia.
Parliamo della rivendita: qual è il rapporto con i distributori?
Ottimo, sono partner fondamentali attraverso i quali sviluppiamo il nostro business. Cerchiamo di formarli il più possibile per poterli facilitare nella vendita dei prodotti Mapei e poter trasmettere loro il messaggio di affidabilità e qualità sul quale lavoriamo, senza lasciare che il prezzo possa essere un elemento di distinzione.
Come presentate i prodotti nei punti vendita? E come sono strutturati e seguiti i corner?
Per le rivendite tradizionali ci sono tre impostazioni: il corner dedicato a UltraCare, ovvero l’espositore. È uno scaffale dove è presente tutta la gamma con colori e grafiche apposite, dove abbiamo apposto anche il Qr code, che rimanda al sito in cui è presente ogni prodotto con le sue caratteristiche tecniche.
Ci sono, poi, clienti che non hanno un espositore, ma che si rivolgono direttamente al banco per l’acquisto. E, infine, c’è la linea di vendita libera, dove il proprietario e il banconista ascoltano le esigenze del compratore e lo indirizzano.
Per questo abbiamo una sezione commerciale che organizza il processo. Ovviamente, l’espositore per noi è un canale preferenziale, che permette di dare al brand una visibilità importante.
La linea UltraCare, innovativa e al passo con le esigenze
Offrite un supporto di consulenza o formazione ai vostri clienti?
È fondamentale farlo. Il rivenditore è il partner preferenziale, che ci offre grandi opportunità nel sell-out, che è un processo difficile rispetto al sell-in.
Mapei si è ben strutturata in questa direzione e organizziamo attività e corsi specifici con gli specialisti del settore su tutto il territorio nazionale.
Al momento abbiamo 11 specialisti di linea che offrono consulenza e assistenza sul territorio.
Quest’anno abbiamo investito molto nella formazione attraverso numerose attività formative, sia teoriche che pratiche sui diversi prodotti. Ci rechiamo personalmente dai nostri partner, oppure vengono loro da noi. Restiamo sempre a disposizione per chiarimenti, suggerimenti e istruzioni.
Se il cliente non conosce il prodotto, non può venderlo. È un aspetto al quale prestiamo particolare attenzione.
Qualche informazione in più sulle novità di Cersaie…
In fiera debuttano i due citati prodotti nuovi della linea UltraCare, che inaugureranno il quarto segmento: pulizia, protezione, mantenzione e finitura delle superfici.
UltraCare Finish Lucida e UltraCare Finish Opaca, due cere che vanno a completare il ciclo di pulizia e protezione e si possono utilizzare per migliorare la protezione e la manutenibilità delle superfici, che può essere composta da diverse tipologie di materiale.
Come sta andando il 2024 in termini di fatturato e quali sono le previsioni per il futuro?
Il 2024 sta andando molto bene, ma non abbassiamo la guardia. Abbiamo iniziato con la gamma nel 2021 e abbiamo un enorme margine di crescita. Siamo comunque in linea con il target e con gli obiettivi che ci siamo dati, puntiamo a crescere ancora di più.
Novità e applicazione, due appuntamenti da non perdere
Due appuntamenti con Mapei protagonista, vetrine uniche per scoprire da vicino le ultime innovazioni del mondo della ceramica e della pietra e incontrare i professionisti del settore.
Presente dal 1983 a Cersaie, Mapei allo stand A2, padiglione 25, presenta tutte le novità, i sistemi e le soluzioni sostenibili in grado di rispondere alle nuove esigenze di architetti, progettisti e di tutti i professionisti del settore.
Lo spazio A8, hall 32, sarà invece dedicato interamente all’applicazione dei materiali.
Mapei al Cersaie
Qui Mapei assieme a Profilpas, società del Gruppo, presenterà a posatori ed esperti l’utilizzo e tutti i vantaggi delle proprie soluzioni.
Da non perdere l’appuntamento di martedì 24 settembre alle 13 con la tavola rotonda al Café della Stampa (Mall 29-30) firmata Mapei.
L’azienda rinnova la sua partecipazione anche al Marmomac, la più importante fiera internazionale dedicata alla filiera della produzione litica, nella cornice della città di Verona in programma da martedì 24 a venerdì 27 settembre.
Mapei al Marmomac
Allo stand E2, padiglione 7, l’azienda incontrerà i visitatori per presentare le soluzioni innovative e le novità sostenibili Mapei dedicate alle pavimentazioni architettoniche in pietra e alla loro manutenzione.
L’edizione di quest’anno, dal titolo Stone takes the stage, è un percorso tra architettura, design e innovazione per riflettere sul materiale litico e raccontare nuove sperimentazioni.
Tra le novità, The Plus Theatre: un’area nel padiglione 10 dedicata interamente alla cultura e alla formazione attraverso talk, lectio e workshop.