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Dazi e ceramica italiana: concorrenza sleale e sfide globali

dazi USA legno arredo

I dazi non sono uguali per tutti. Questo, almeno, è chiaro. Soprattutto per un settore chiave come la ceramica, come è stato rilevato a Coverings, la più importante fiera per la ceramica mondiale tenuta a Orlando (Florida) dal 29 aprile al 2 maggio 2025. Un evento che, tra i 1.100 espositori da 40 Paesi, ha visto le imprese italiane in prima fila, con qualche maldipancia.

Oltre alle preoccupazioni per il futuro dopo i dazi americani (momentaneamente sospesi), le imprese italiane si sono prese anche lo schiaffo deciso dalla amministrazione americana, che ha chiuso senza misure antidumping l’indagine sulle importazioni di piastrelle indiane, prodotte a un costo medio di 5 euro l’una, contro i 20 di quelle italiane.

Ora, riflettono in Confindustria Ceramica, si rischia che l’India, già primo esportatore mondiale per volumi, diventi ancora più aggressiva.

La soluzione? Una vera politica anti-dumping: il Wto, insomma, dovrebbe iniziare a considerare anche aspetti ambientali e sociali che minano la leale concorrenza tra i Paesi.

Perché un paese come l’India produce a basso costo perché sostanzialmente le imprese locali se ne fregano di consumi energetici, inquinamento e rispetto delle norme di sicurezza, senza parlare dei livelli retributivi.

Che fare, quindi? Secondo l’associazione delle imprese del settore, del problema dovrebbe prendersi carico l’Europa, a partire dall’eliminazione o riduzione del balzello green degli Ets.

Anche questa strada, però, non è semplice perché ripudia l’obiettivo di riduzione dei consumi energetici. Resta l’arma dei dazi, anche se è una politica che si sa come inizia, ma non si sa come vada a finire.

Certo, gli Stati Uniti hanno imposto tariffe fra il 195% e il 356% contro la ceramica cinese (oltre ai dazi compensativi del 103%) e il risultato è che hanno fatto sparire il prodotto di Pechino dal mercato Usa. Ma ci sono riusciti anche perché gli Stati Uniti di piastrelle in Cina ne esportano poche.

Altri paesi, come l’Italia, hanno invece persino aperto punti vendita nel paese di mezzo (anni fa, per esempio, ci aveva provato Graniti Fiandre a Shanghai).

La competizione con i dazi, insomma, non è un toccasana: chiude le porte sia in entrata sia in uscita.

di Franco Saro

Impermeabilizzazione a freddo con le membrane Adeso di Polyglass

Membrane Adeso Polyglass

Da 25 anni le membrane Adeso di Polyglass sono sinonimo di sicurezza, velocità e versatilità nell’impermeabilizzazione. La tecnologia brevettata combina due mescole bituminose, App o Sbs, nella parte superiore e una autoadesiva nella parte inferiore, per un’applicazione a freddo senza fiamma, più sostenibile ed efficiente.

La gamma Adeso include prodotti come Elastoflex SA P, Spider P SA, Adesoguard SA, Polystick SA TU Plus V, Polyvap SA P-Al, Adesoshield SA P ed Elastoflex SA AF P con resistenza al fuoco esterno broof (t2).

Queste membrane sono indicate per coperture piane o inclinate in legno, strutture cementizie, pannelli isolanti e muri contro-terra.

Membrane Adeso Polyglass
Adeso di Polyglass

Le membrane Adeso di Polyglass offrono massime prestazioni tecniche e ambientali, garantendo maggiore sicurezza attraverso l’applicazione senza fiamma, adatta anche a spazi chiusi o a rischio incendio.

I film monosiliconati asportabili e dall’allineamento preciso, favoriscono la massima facilità di posa con sovrapposizioni affidabili, grazie alla tecnologia Seallap per giunzioni perfette.

La posa a freddo, ideale per membrane ardesiate chiare, permette di raggiungere un risultato estetico superiore.

Le membrane Adeso sono caratterizzate da un’estrema versatilità e possono essere utilizzate su superfici cementizie, metalliche, lignee e isolanti.

L’adesione è efficace anche a basse temperature e l’assenza di fumi, odori e rumori durante l’applicazione rende gli interventi più sostenibili ed efficienti, riducendo costi e tempi di realizzazione.

di Sara Giusti

Superpan Build: il pannello versatile e resistente per tutti i tipi di copertura

superpan build pannello strutturale

L’impiego del pannello Superpan Build nelle coperture offre numerosi vantaggi rispetto ai materiali tradizionali.

La sua composizione avanzata combina la resistenza dell’Hdf (High Density Fiber) con la versatilità di pannelli a particelle, offrendo una struttura solida, stabile e resistente agli urti e ai carichi di esercizio.

Composto da fibre e particelle di legno, in cinque strati, Superpan Build è brevettato da Finsa e distribuito in esclusiva da XT Insulation.

Applicazione su tetto curvo in lamiera
Applicazione su tetto curvo in lamiera.

Superpan Build: quando si usa

Superpan Build trova un impiego ottimale come elemento strutturale in aderenza alla travatura in legno, come strato intermedio o finale.

Il pannello costituisce un ancoraggio per viti e staffe strutturali, offrendo il supporto ideale per il fissaggio di listelli e per l’installazione di sistemi aggiuntivi, come impianti fotovoltaici, senza necessità di individuare le travi portanti.

Il materiale risulta particolarmente adatto per la realizzazione di coperture ventilate, poiché rende molto semplice il fissaggio della sottostruttura di travetti in legno o correntini in metallo, su cui poi vanno a fissarsi gli elementi di rivestimento.

superpan build pannello strutturale
Applicazione su tetto a falda in legno.

Punti di forza

Uno dei punti di forza di Superpan Build è la sua estrema versatilità. Può essere impiegato in coperture a falda, piane o curve, sempre presentando eccellenti proprietà strutturali.

Risulta di facile movimentazione in cantiere, riducendo i tempi di posa e semplificando il lavoro degli operatori.

Il prodotto è conforme ai requisiti per l’edilizia sostenibile ed è certificato Pefc e Fsc, a testimonianza della sua produzione a basso impatto ambientale.

La sua riciclabilità al 100% e la possibilità di smaltirlo come legno naturale lo rendono un’opzione sostenibile e conforme ai Cam, sempre più richiesti nei progetti edilizi contemporanei.

superpan build pannello strutturale
I pannelli Superpan Build in vari spessori.

Performance

Con un perfetto equilibrio tra resistenza, sostenibilità e praticità di installazione, Superpan Build si conferma una soluzione per progettisti e imprese che cercano un prodotto performante, affidabile e rispettoso dell’ambiente.

Disponibile in vari spessori e formati, il pannello è pensato per adattarsi a qualsiasi esigenza costruttiva, con una qualità costante garantita dal processo di pressatura continua.

di Veronica Monaco

Riqualificazione tetto condominio: isolamento termico ventilato con Isotec a Sirmione

Riqualificazione tetto condominio
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Nel cuore di Sirmione, affacciato sulle sponde del Lago di Garda, il sistema Isotec è stato protagonista un importante intervento di riqualificazione del tetto di un condominio degli anni Ottanta.

Per migliorare l’efficienza energetica e sismica dell’edificio, i progettisti hanno scelto il sistema Brianza Plastica, una soluzione innovativa per l’isolamento termico ventilato del tetto.

Il sistema Isotec di Brianza Plastica per la riqualificazione del tetto di un condominio a Sirmione (Brescia)
Il sistema Isotec di Brianza Plastica per la riqualificazione del tetto di un condominio a Sirmione (Brescia).

Riqualificazione tetto condominio: fissaggio meccanico

L’intervento ha interessato l’intero involucro edilizio, con particolare attenzione alla copertura realizzata in tavelloni, garantendo un salto di ben tre classi energetiche.

La riqualificazione, curata dallo Studio Perretti di Grottaferrata (Roma), ha coinvolto tutto l’involucro con isolamento a cappotto in facciata e isolamento termico ventilato per le coperture, con particolare attenzione al nodo di collegamento tra parete e soletta aggettante del tetto.

Per l’isolamento della copertura, articolata in numerose falde, i progettisti hanno scelto l’isolamento ventilato realizzato con il Sistema Isotec di Brianza Plastica.

Realizzato con una struttura portante a muricci e tavelloni, il tetto del condominio risultava totalmente privo di isolamento e di impermeabilizzazione, con le tegole in cemento fissate con malta in aderenza ai tavelloni.

L’intervento di ristrutturazione, eseguito dall’impresa Imprecom di Monza, ha preso avvio dalla rimozione delle tegole esistenti, fino alla ripulitura della superficie di appoggio.

Con i tavelloni in cotto non era possibile ancorare i pannelli isolanti con fissaggi meccanici passanti, poiché la foratura ne avrebbe causato la rottura.

I progettisti hanno, perciò, previsto il fissaggio meccanico del nuovo sistema isolante in corrispondenza delle fughe tra i tavelloni, senza necessità di interventi preliminari e senza intaccare la struttura esistente.

L’impresa ha poi proseguito con la regolarizzazione della superficie di posa dei tavelloni nudi con malta cementizia e con la successiva stesura della guaina impermeabilizzante.

Riqualificazione tetto condominio

La posa del sistema Isotec

In corrispondenza della gronda è stato fissato il listello di partenza in legno di abete dello stesso spessore dell’isolante, a cui è stato accostato il primo corso del sistema Isotec nello spessore di 100 millimetri, completato con l’inserimento del pettine antintrusione sopra il listello. 

La posa è proseguita con i pannelli Isotec, perfettamente accostati l’uno all’altro, grazie agli incastri a battenti contrapposti sui lati lunghi e a coda di rondine sui lati corti, per offrire un isolamento continuo privo di ponti termici.

I pannelli, fissati mediante tasselli alla struttura senza forare i tavelloni sfruttando la corrispondenza delle fughe, sono stati posati per corsi successivi a giunti sfalsati, procedendo dal basso verso l’alto. Alla cima della falda il tetto si completa con la staffa e gli elementi per il colmo ventilato.

Riqualificazione tetto condominio

Composto da molte falde, con diversi compluvi e displuvi, e numerosi comignoli, il tetto necessitava di un’attenzione particolare per il corretto trattamento dei punti di discontinuità.

Per questo Imprecom si è avvalsa degli accorgimenti di posa e degli accessori studiati per il completamento del sistema Isotec, oltre che della consulenza tecnica in situ (servizio messo a disposizione dall’azienda per i propri clienti) da parte dell’ingegnere Michele Toffanin, funzionario tecnico commerciale di Brianza Plastica.

Pur essendo alla prima esperienza di posa con Isotec, l’impresa non ha avuto difficoltà grazie alla semplicità del sistema, che risulta pratico da movimentare e da tagliare anche in quota. I battenti contrapposti del pannello agevolano infatti l’accostamento dei pannelli, minimizzando la possibilità di errore.

Sistema Isotec
Il sistema Isotec è dotato di un correntino metallico integrato nel pannello per accogliere e sostenere qualsiasi tipo di rivestimento.

Resistenza termica

In questa realizzazione, con un aumento minimo del pacchetto di copertura da 32 a 45 millimetri, la resistenza termica della stratigrafia del tetto è passata da 0,73 m2K/W a 5,32 m2K/W.

Un risultato a cui ha contribuito il pannello Isotec, selezionato dai progettisti per la sua prestazione termica elevata a fronte di spessori contenuti e per la durata e costanza delle prestazioni nel tempo. Inoltre, Isotec è conforme ai requisiti Cam ed è dotato di mappatura Leed V.4.

Per completare l’intervento di efficientamento, oltra al cappotto in facciata, sono stati sostituiti gli infissi esterni, le schermature solari e le chiusure oscuranti, tutti gli impianti di climatizzazione e produzione di acqua calda sanitaria, e realizzati interventi antisismici rientranti nel sismabonus.

L’intera riqualificazione ha comportato un miglioramento delle prestazioni dell’edificio, con un salto di ben tre classi energetiche, passando dall’iniziale Classe E alla Classe B.

Sistema Isotec

Con anima in poliuretano espanso, protetto sulle due facce da una lamina di alluminio goffrato che funge da seconda impermeabilizzazione, il Sistema Isotec è dotato di un correntino metallico integrato nel pannello per accogliere e sostenere qualsiasi tipo di rivestimento (tegole, coppi o lastre continue).

Il correntino è inoltre funzionale alla creazione di una camera d’aria sottotegola per garantire la ventilazione naturale del tetto, agevolando la rapida asciugatura dell’umidità e delle condense in inverno e accelerare la dispersione del calore dovuto all’irraggiamento diretto nelle stagioni calde.

Con un unico prodotto e un unico passaggio di posa, il Sistema Isotec consente di realizzare un pacchetto di copertura già pronto ad accogliere le tegole senza necessità di effettuare ulteriori passaggi.

La scheda

  • Tipologia: edificio residenziale – condominio
  • Intervento: efficientamento sismico ed energetico con superbonus 110%
  • Località: Sirmione (Brescia)
  • Progetto: Studio Perretti – Società di Ingegneria – Grottaferrata (Roma)
  • Coordinamento e progettazione architettonica: ingegnere Roberto Perretti – geometra Dario Radaelli
  • Progettazione strutturale: ingegnere Roberto Perretti – ingegnere Valerio Orlandi
  • Impresa: Imprecom – Monza (Monza Brianza)
  • Isolamento copertura: Isotec di Brianza Plastica – spessore 100 millimetri, passo 330 millimetri
  • Rivestimento di copertura: tegole in cemento

di Sara Giusti

Finestra per tetto Fakro: doppia apertura per mansarde luminose

Finestra Fakro

Per chi desidera vivere gli spazi mansardati senza rinunciare ad ambienti luminosi e confortevoli, Fakro ha messo a punto la nuova finestra per tetto FPP-V U5 preSelect Max che, oltre alla tradizionale apertura a bilico, permette di inclinare l’anta da 0 a 45 gradi attivando la funzione a vasistas.

Il passaggio tra le due modalità è semplice e intuitivo grazie al selettore preSelect, posizionato nella parte inferiore del telaio. Entrambe le modalità sono supportate da un innovativo sistema di cerniere brevettate, che assicura una stabilità perfetta del battente.

La finestra da tetto FPPV U5 PRESELECT MAX, con doppi apertura a bilico e a vasistas.
La finestra Fakro da tetto FPPV U5 PRESELECT MAX, con doppi apertura a bilico e a vasistas.

Grazie all’impiego del vetro termoisolante U5, questa finestra Fakro è contraddistinta da una trasmittanza termica di 1,0 W/m²K ed è quindi ideale per chi vuole garantire alla propria mansarda un’ottimale efficienza energetica, a vantaggio di un comfort più elevato, di una riduzione di consumi e costi in bolletta.

Il modello FPP-V U5 preSelect Max è dotato infine di ventilazione automatica V40P, che assicura un ottimale ricambio d’aria, e del sistema topSafe, che aumenta la resistenza delle finestre contro i tentativi di effrazione.

Questa finestra è disponibile anche in dimensioni molto ampie: fino a 134×160 centimetri, per una superficie vetrata che può raggiungere gli 1,63 metri quadrati.

Finestra Fakro disponibile fino a 134x160 centimetri
Finestra Fakro disponibile fino a 134×160 centimetri

di Sara Giusti

Con Bauder, l’isolamento termico del tetto è anche sostenibile

Isolamento termico sostenibile

In un contesto edilizio sempre più attento all’efficienza energetica, Bauder si distingue con una gamma completa di pannelli per l’isolamento termico del tetto, come BauderPir e BauderEco, pensati per combinare alte prestazioni termiche e sostenibilità.

Grazie alla schiuma rigida in poliuretano e all’utilizzo di materiali riciclati, l’azienda tedesca offre soluzioni innovative per tetti piani e a falde, con una riduzione significativa della conducibilità termica e dell’impatto ambientale.

Soluzioni Bauder per l’isolamento termico del tetto

In un’epoca in cui sostenibilità ed efficienza energetica sono priorità fondamentali, Bauder offre soluzioni all’avanguardia per l’isolamento termico.

Forte di oltre 165 anni di esperienza, l’azienda tedesca è tra i principali player in Europa nei sistemi per tetti piani, a falde e tetti verdi. Il suo sistema integrato offre un’unica soluzione che va dal primer fino al tetto verde con fotovoltaico, per rispondere alle sfide della costruzione sostenibile.

Nel 2004, a supporto della sede principale in Germania, è stata fondata la filiale italiana come punto di riferimento nel panorama edile per quanto riguarda il sistema tetto.

La gamma di pannelli per lisolamento BauderPir, con schiuma rigida in poliuretano a elevata resistenza termica e meccanica, garantisce prestazioni elevate con spessori ridotti e una conducibilità termica tra le più basse del settore.

Ma l’innovazione sostenibile arriva con BauderEco, un isolante ecologico per tetti piani (BauderEco FF) e a falde (BauderEco S).

Isolamento termico sostenibile
BauderEco S per tetti a falde.
bauder Eco FF per tetti piani
BauderEco FF per tetti piani

Composto per l’80% da biomasse e materiali riciclati e inorganici (ossigeno e azoto) secondo il metodo di bilancio di massa, BauderEco riduce l’impatto ambientale senza compromessi sulle performance.

Materie prime come residui vegetali, residui da taglio e calcare conchilifero ne fanno un prodotto unico e innovativo.

Con BauderEco, l’isolamento termico si traduce in un maggiore comfort abitativo, nella riduzione dei costi energetici e nella tutela dell’ambiente, offrendo un valido contributo per un’edilizia sostenibile.

di Sara Giusti

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n° 62 | maggio 2025


Anaci Bergamo: evoluzione tecnologica e traino delle professioni
Aggiornamento:
nullità della nomina per mancata formazione
Spese condominiali: obblighi di pagamento nella compravendita immobiliare

 
 
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Silla: una nuova divisione noleggio per fidelizzare i clienti

YouTrade ha intervistato Fabio Mattei, titolare di Silla, per la rubrica Dossier Multipoint da quattro punti vendita, approfondendo visione strategica e innovazione aziendale. Un confronto utile per capire le sfide e le opportunità nel settore della distribuzione edile.

Dopo il 2024 come si è aperto il 2025? 

Il 2024 si è concluso con un prevedibile calo nei fatturati rispetto al 2023, in linea con le previsioni di inizio anno. Le difficoltà sono aumentate, ma può considerarsi comunque un anno positivo. Il 2025 è partito abbastanza bene, ma in un clima di forte incertezza.

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BMI Wierer: sistemi tetto innovativi e resistenti a sisma, grandine e caldo

Sistemi tetto BMI Wierer
Copertura realizzata presso una villa a Castegio (Pavia).

BMI Wierer dal 1969 propone sistemi tetto e coperture capaci di offrire sicurezza assieme al comfort. La gamma è completa di sistema sismico e di sistema grandine testato.

Un tetto ben coibentato permette di mantenere il comfort abitativo e di risparmiare sulle bollette. E dal 1969 BMI Wierer rappresenta un made in Italy di eccellenza nella produzione di tegole e soluzioni per il tetto.

L’azienda si è consolidata come il punto di riferimento nel mercato italiano delle coperture. Con una produzione annua di circa 100 milioni di tegole e oltre 4 miliardi realizzate nella sua storia, BMI Wierer ha contribuito alla protezione e al comfort di 1,6 milioni di tetti in tutta Italia.

Mappa degli stabilimenti BMI Wierer
Mappa degli stabilimenti BMI Wierer

BMI Wierer si distingue per la costante ricerca dell’innovazione, combinando tecnologia, estetica e sostenibilità, sempre con l’attenzione al territorio, per offrire sistemi tetto all’avanguardia.

Grazie a un know-how consolidato e a una rete di professionisti qualificati, BMI Wierer garantisce soluzioni affidabili, durevoli e capaci di rispondere alle esigenze architettoniche e climatiche del nostro territorio.

I sistemi tetto BMI Wierer sono pensati per ogni esigenza, sintesi tra funzionalità e design. Assicurano protezione, efficienza energetica e comfort abitativo, con l’attenzione al risparmio.

Sistemi tetto BMI Wierer

Inoltre, BMI Wierer offre servizi gratuiti che supportano il cliente dalla creazione del fascicolo con BMI Expert alla posa con BMI RoofPro.

Tra le principali soluzioni proposte dall’azienda si distinguono:

  • Sistema Sismico. È testato in Italia e ha lo scopo di prevenire gli effetti del sisma sulla copertura. Bmi Wierer per il sistema sismico ha depositato la richiesta di brevetto. Compatibile con vincoli paesaggistici.
  • Sistema Grandine. Un approccio integrato che combina tegole in cemento testate per la grandine, accessori e membrane impermeabilizzanti per assicurare massima protezione dagli agenti atmosferici.
  • Sistema Caldo. La soluzione in grado di contrastare il calore eccessivo e mantenere il corretto comfort abitativo. Fresco d’estate e caldo d’inverno.

di Paolo Caliari

Piano Casa urgente per tutta l’economia

Piano casa Italia

Il decreto per la sicurezza sul lavoro è il più recente. Ma nel mese scorso (come recita il sito web del governo), l’esecutivo si è occupato per decreto anche dell’istituzione della banca dati nazionale del Dna, di modifiche in materia di amministrazione e contabilità degli organismi della difesa, di nomine ai vertici di alcune aziende pubbliche, della nota metodologica relativa all’aggiornamento e alla revisione della metodologia per i fabbisogni standard dei comuni per il 2024 e di tante altre impellenti faccende.

Tranne una: il Piano Casa. Ma perché mai il governo dovrebbe occuparsi di incentivare la riallocazione di immobili, dell’efficientamento di edifici e di fronteggiare l’emergenza abitativa?

La risposta è contenuta nella legge di Bilancio 2025 proposta dallo stesso esecutivo e approvata dal Parlamento a fine dicembre.

Nel testo della legge compare l’indicazione di un Piano Casa «per individuare le strategie di medio e lungo periodo, con l’obiettivo di fornire risposte ai nuovi fabbisogni abitativi».

Rimettere in moto il settore dell’edilizia residenziale, azzoppato dall’eutanasia sul superbonus, sembrerebbe in effetti piuttosto urgente: un obiettivo degno di un decreto.

Tra l’altro, l’urgenza dell’emergenza abitativa, affrontata in un articolo sul numero di marzo di YouTrade, non si riverbera solo sul settore dell’edilizia. Gli affitti alle stelle nelle grandi città sono un freno per la stessa economia.

Molte aziende non riescono ad assumere personale perché chi non possiede casa a Milano, Torino o Roma non si può permettere di affittare un appartamento.

Tanto che alcune imprese municipali, come Atm, Amsa, Unareti e A2A, si sono mosse per ristrutturare e mettere a disposizione dei dipendenti in possesso di determinati requisiti soggettivi (tra cui un Isee sotto i 26 mila euro) immobili ristrutturati a loro spese.

Si tratta, però, di poche decine di unità immobiliari, che non sanano l’emergenza, che sta trasformando le grandi metropoli in parchi a tema.

L’Italia rischia, insomma, di trasformare le città in Milanoland, Romaworld, Firenzefantasy: enormi alberghi diffusi grazie al fenomeno degli affitti brevi, ma senza abitanti.

Lo conferma l’Istat, secondo cui a febbraio sono tornati a diminuire su base mensile sia l’indice destagionalizzato del fatturato dell’industria sia quello dei servizi.

Per questi ultimi, la flessione è estesa a tutti i settori, «con la sola eccezione dei servizi di alloggio e ristorazione». Un Piano Casa, insomma, è più che mai urgente: chissà se arriverà per decreto.

Superbonus e incentivi fiscali: i documenti da esibire all’Agenzia delle Entrate in caso di verifica

Incentivi fiscali edilizi

Superbonus utenti, state attenti. La rima non è casuale: per chi ha usufruito del superbonus, ma anche degli altri incentivi fiscali, il pericolo è quello di essere giudicati non in regola e, quindi, di dover restituire allo Stato quello che sembrava un regalo fiscale del 110% o, a scalare, dell’80%, 75%, 65% e 50%. Insomma, le diverse categorie di bonus offerte ai cittadini per riqualificare il patrimonio immobiliare.

La trappola sta nella possibile verifica a posteriori da parte del fisco della regolarità dell’operazione, perché il corretto accesso ai bonus fiscali è oggetto di controllo a parte dell’Agenzia delle Entrate.

Lo Stato, insomma, vuole verificare che tutto si sia svolto secondo le regole. Non è un principio sbagliato, ma il problema è che ad anni di distanza il contribuente che ha avuto il via libera dall’Enea per lo sconto fiscale deve garantire la corretta documentazione di riferimento.

In teoria, nulla di strano, ma per piccole imprese e comuni cittadini questo può trasformarsi in un labirinto.

Chi ha utilizzato uno degli incentivi fiscali edilizi è tenuto a conservare e, se richiesto, a esibire un corposo dossier di documenti: tutte le fatture, le ricevute fiscali, le ricevute dei bonifici parlanti, i titoli edilizi, la domanda di accatastamento, le delibere assembleari nel caso di condomini, la comunicazione alla Asl e, per alcuni sconti, la comunicazione all’Enea.

Il proprietario dell’immobile oggetto dell’incentivo fiscale o l’azienda, insomma, è tenuto all’obbligo di curare la raccolta e la conservazione dei documenti rilevanti, idonei a dimostrare la corretta fruizione dei benefici goduti.

Un obbligo che deriva dalla giurisprudenza, secondo cui compete sempre al contribuente che intenda far valere un regime o trattamento fiscale di favore, di provare, in caso di contestazione, i presupposti che giustificano l’applicazione delle norme legittimanti la riduzione della tassazione.

Un dovere che, appunto, coinvolge i contribuenti che hanno fruito dei bonus nella dichiarazione dei redditi a titolo di detrazione, ma anche con le modalità alternative della cessione del credito o dello sconto in fattura.

Riepilogando: sono necessarie le fatture e le ricevute fiscali per le spese sostenute, le ricevute dei bonifici di pagamento, le abilitazioni amministrative in linea con le norme vigenti per tipologia di lavori. E, se questi rientrano nell’edilizia libera, ci vuole una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà.

È necessaria, inoltre, la domanda di accatastamento per gli immobili non ancora censiti, la delibera dell’assemblea condominiale circa l’approvazione dei lavori sulle parti comuni e la tabella millesimale di ripartizione spese, la comunicazione preventiva all’Asl se è obbligatoria per le norme sulla sicurezza dei cantieri, il consenso del proprietario all’esecuzione dei lavori, nel caso siano pagati dal locatario o comodatario dell’immobile. Finito? No.

Sono necessari anche i documenti richiesti dalle normative ecobonus e sismabonus, che possono attestare le performance di efficientamento energetico oppure di sicurezza antisismica degli interventi.

Senza dimenticare la comunicazione all’Enea, perché per il fisco è requisito imprescindibile ai fini della spettanza del bonus.

di Alessandro Bonvicino

Design e funzionalità sul tetto con le tegole in cotto SanMarco

tegole-cotto-sanmarco

SanMarco, entrato recentemente a far parte dell’azienda wienerberger, propone tegole in cotto che coniugano estetica e funzionalità, con una gamma completa di soluzioni pensate per ogni tipo di copertura. Prodotti di alta qualità con elevate prestazioni per rispondere alle esigenze delle rivendite edili più innovative.

Le tegole in cotto SanMarco sono disponibili in diverse tonalità per rispondere a ogni esigenza progettuale
Le tegole SanMarco sono disponibili in diverse tonalità per rispondere a ogni esigenza progettuale.

Studiate per rispondere a esigenze architettoniche sia tradizionali che moderne, il punto di forza dei prodotti SanMarco risiede nella varietà di forme e colori.

Le tegole sono disponibili nelle tonalità naturali dei rossi e rosati, nelle colorazioni tradizionali per tetti storici o rustici, fino alle nuance più contemporanee come il grigio e il nero, perfette per progetti dal design innovativo.

 

Oltre al fattore estetico, le tegole in cotto SanMarco garantiscono facilità di posa grazie a incastri studiati per assicurare precisione e velocità di montaggio.

Accessori come il Kit Colmo Ventilato migliorano la microventilazione e la durabilità del tetto, offrendo anche una posa più ordinata ed efficace.

Completa il Sistema Tetto SanMarco una serie di accessori funzionali, nati per completare gli strati costruttivi di un’abitazione, ottimizzandone le performance in termini di isolamento termico, resistenza alle condizioni meteo e rispetto dei più severi standard di sicurezza.

di Sara Giusti

Orsolini: l’espansione non è finita

YouTrade ha intervistato Marco Orsolini, direttore commerciale di Orsolini Amedeo Spa,per la rubrica Dossier Multipoint da quattro punti vendita, approfondendo visione strategica e innovazione aziendale. Un confronto utile per capire le sfide e le opportunità nel settore della distribuzione edile.

Come si è chiuso il 2024 e come va il 2025? 

La prima parte del 2024 è andata molto bene, mentre la seconda metà dell’anno è stata leggermente in flessione, è stato registrato un calo. Il 2025 ha preso il via con un mercato molto più stazionario, registrando -5%. A marzo abbiamo notato una ripresa.

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Fibrotubi per la ristrutturazione del tetto nello storico Castello di Montaldo (Torino)

Ristrutturazione tetto storico

La ristrutturazione del tetto del castello di Montaldo (Torino) è stata fatta rispettando i vincoli architettonici grazie alle sottocoperture Fibrotek Plus e Sottocoppo Metallico, che hanno consentito di migliorare le prestazioni energetiche.

Inserito nell’Area Protetta del Po e della Collina Torinese, il Castello di Montaldo (Torino) è stato oggetto di un intervento di ristrutturazione delle coperture.

Per preservare il valore storico e paesaggistico del complesso, l’operazione doveva rispettare vincoli architettonici mantenendo il coppo a vista.

Grazie all’intervento di Fibrotubi, che ha fornito due soluzioni di sottocopertura in grado di integrare anche i coppi esistenti, è stato possibile mantenere intatta la storicità del luogo e migliorare le prestazioni energetiche e strutturali del tetto.

Doppio correntino

Per il Castello di Montaldo Fibrotubi ha garantito elevate prestazioni di isolamento e resistenza grazie alle soluzioni di sottocopertura Fibrotek Plus e Sottocoppo Metallico.

Fibrotek Plus è stato utilizzato nelle aree con maggiore necessità di isolamento: scelto con un elevato spessore di coibentazione da 120 millimetri, il pannello ha consentito di raggiungere alte prestazioni energetiche.

Sottocopertura coibentata in Fibrotek Plus
Sottocopertura coibentata con Fibrotek Plus

La tipologia del pannello, a doppio correntino per l’appoggio della copertura primaria, riduce del 50% i sormonti, aumentando così la continuità dell’isolante, migliorando l’efficienza energetica, la ventilazione e riducendo i rischi di infiltrazioni accidentali.

Ancoraggio duraturo

Nato per lo stabile e duraturo ancoraggio del coppo, Sottocoppo Metallico di Fibrotubi si avvale di correntini posizionati sulla greca alta della lastra.

Questi profili metallici superiori permettono di fissare in sicurezza i coppi, prevenendone lo scivolamento, problema comune nelle vecchie coperture.

Ristrutturazione tetto storico
Applicazione coppi antichi su Sottocoppo Metallico

I coppi vengono fissati saldamente grazie ai ganci ancorati ai pre-fori del profilo superiore, garantendo così una tenuta impeccabile anche in condizioni climatiche avverse.

Al Castello di Montaldo Sottocoppo Metallico è stato inoltre utilizzato con l’accessoristica dedicata all’inserimento di pannelli fotovoltaici, per garantire energia pulita all’interno della struttura.

 

di Sara Giusti

Terrazze e balconi protetti dalle piogge di stagione con Progress Profiles

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La primavera incoraggia a godersi terrazzi e balconi, mettendoli, nello stesso tempo, a dura prova a causa di intemperie e sbalzi di temperatura..

Con l’aumento delle precipitazioni e un volume totale annuo stimato dall’ISPRA* in circa 319 miliardi di metri cubi per il 2024, infatti, assistiamo a un incremento dei danni causati dalle piogge intense agli ambienti esterni.

Progress Profiles risponde alla sfida con Prodeso Drain 8 System e Proterrace Double Drip che insieme compongono un sistema in grado di evitare il deterioramento delle pavimentazioni e la formazione di efflorescenze e infiltrazioni, facendo risparmiare su costosi interventi di ripristino.

Prodeso Drain 8 System

Prodeso Drain 8 System è una membrana ultrasottile studiata appositamente per la posa in esterno. Dotata di 5 strati e con uno spessore di soli 8 millimetri, è ideale per impermeabilizzare, drenare e desolidarizzare le pavimentazioni esterne, incluse quelle di grande formato, e assicura lo sfogo di vapore anche in caso di supporti non perfettamente stagionati.

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Si distingue inoltre perché al di sotto della pavimentazione si crea una camera d’aria che favorisce una microventilazione. Quest’ultima, a sua volta, consente una rapida e uniforme asciugatura dell’adesivo, riducendo drasticamente la risalita dei triacetati presenti e la comparsa di efflorescenze nelle fughe.

Pratica e veloce da installare, si completa con una bandella in polietilene e polipropilene elastico e con un adesivo bicomponente impermeabile, che permette una corretta impermeabilizzazione e riduce la migrazione di resine in superficie.

Proterrace Double Drip

Proterrace Double Drip è un profilo perimetrale con doppio gocciolatoio che permette il corretto deflusso dell’acqua, preservando al meglio terrazzi e balconi.

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Dotato di una parete verticale che protegge la parte terminale delle piastrelle, e di una seconda parte che preserva il perimetro degli spazi esterni, il profilo ha un distanziatore che ne garantisce il corretto posizionamento, mentre la striscia adesiva impedisce al silicone di ostruire i fori di drenaggio.

Questa soluzione non è solo funzionale, ma si propone come un elemento decorativo che completa e rifinisce le aree outdoor.

Proterrace Double Drip rientra nella linea Kaleidos di Progress Profiles, che attraverso inedite nuance si amalgama con le più moderne tendenze del design e dell’arredo.