«Un luogo d’incontro dove andare oltre al tradizionale rapporto fornitore cliente e riflettere sui trend attuali e sugli scenari di sviluppo del settore: è questo lo scopo di Gruppo Boero Academy», afferma Riccardo Carpanese, direttore marketing del gruppo genovese specializzato in produce pitture e vernici per i settori edilizia e yachting in occasione della presentazione dell’hub di formazione presso la sede dell’azienda che si trova nel Parco Scientifico e Tecnologico di Rivalta Scrivia.
Riccardo Carpanese, direttore marketing Gruppo Boero
Già perché la via del Gruppo Boero alla formazione passa da tre concetti: l’acquisizione e la condivisione delle conoscenze tecniche, può accadere che gli applicatori diano degli spunti ai produttori, la creazione di una community che comprenda i fornitori di materie prime, i clienti, ossia i distributori e tutti coloro che in qualche modo partecipano alla filiera, con l’obiettivo di anticipare le richieste e quindi innovare. E, infine, la collaborazione diretta con il mondo scientifico, dalle università ai laboratori di ricerca, alle società di certificazione di prodotto e di processo ricerca.
«Nel mondo dell’edilizia sono in atto profonde trasformazioni. Il nostro Paese si trova di fronte alla necessità di riqualificare buona parte del patrimonio immobiliare per renderlo più efficiente, salubre e sicuro una transizione possibile con soluzioni dalla durabilità, efficacia e sostenibilità certificate e competenze specialistiche nella scelta dei sistemi, nella progettazione e nell’esecuzione degli interventi», sottolinea Carpanese .
Insomma, un luogo di aggregazione dove confrontarsi con distributori e posatori per condividere le esperienze di chi vive il cantiere tutti i giorni, identificare esigenze e sviluppare soluzioni.
Bildex propone tre diverse soluzioni di pannelli isolanti in aerogel per interventi a basso spessore: Soft Felt e Hard Felt a media e alta densità, a cui si aggiunge Magnesium Oxide abbinato a magnesite armata per una maggiore resistenza meccanicae alla compressione.
Impermeabile, idrofobo e traspirante, altamente resistente al fuoco e ai raggi Uv, dotato di elevata resistenza alla compressione e ai carichi (200 Kpa), ottimo come isolante termico e acustico, evita la formazione di condense e funghi: è l’aerogel di silice, materiale all’avanguardia dalle elevate proprietà isolanti che Bildex propone in tre differenti pannelli della linea Thermax, studiati per l’isolamento termico a basso spessore.
Conforme alle norme europee Ce e ai requisiti Cam, l’aerogel è leggero e flessibile, adattandosi alle più diverse forme e applicazioni.
Soft Felt a media densità
Per interventi sotto massetto, intercapedini, applicazioni a cappotto in pareti interne ed esterne, isolamento a soffitto e nell’intradosso di coperture a falde, Bildex ha messo a punto Soft Felt, pannello in aerogel a media densità.
Il pannello è composto da un isolante nanotecnologico in aerogel da 10 millimetri e multipli, e ha una conducibilità termica in opera pari a 0,018 W/mK. Conforme alle norme europee, Soft Felt è impermeabile all’acqua e resistente al fuoco.
Hard Felt ad alta densità
Particolarmente indicato per applicazioni su pareti perimetrali esterne e per contrastare i ponti termici, Hard Felt è invece un pannello ad alta densità composto da aerogel da 12 millimetri e multipli, rivestito da una spalmatura antifiamma ultra-grip.
Hard Felt
La conducibilità termica in opera è pari a 0,018 W/mK. Il feltro di rivestimento lo rende particolarmente adatto alla posa con malta e conferisce al pannello una elevata resistenza meccanica e alla compressione.
Magnesium Oxide
La proposta Bildex si completa con Aerogel Magnesium Oxide, pannello composito ad alta densità composto dal pannello Soft Felt (da 10 millimetri o multipli) abbinato a un pannello rigido di magnesite armata da 12 millimetri che ne aumenta la resistenza meccanica e la resistenza alla compressione fino a 1000KPa.
Pannello Aerogel Magnesium Oxide
L’intervallo di temperatura di impiego sale da 200 gradi a 1.200 gradi, con una conducibilità termica in opera pari a 0,018 W/mK.
La superficie del pannello è adatta alla posa con malta e riduce drasticamente la dispersione delle molecole nanotecnologiche di aerogel.
Oltre a essere abbinato a un pannello rigido di magnesite, su richiesta l’azienda può fornire il prodotto anche accoppiato con una lastra in cartongesso.
Sembra proprio che il Codice Appalti sia una croce che le imprese di costruzione devono abituarsi a portare.
Riformato e presentato con clamore dal ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini (aveva detto: «Il nuovo codice appalti mette al centro il cantiere e non la burocrazia»), si è rivelato complicato, e le imprese hanno chiesto subito modifiche.
Ma senza grandi risultati, come testimonia la lettera scritta direttamente alla premier Giorgia Meloni dalle associazioni aderenti a Confindustria Servizi Hcfs, Anir Confindustria, Uniferr, Anid e Anip, preoccupate per le nuove regole varate con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Per il settore dei lavori i ritocchi normativi partono dalla revisione prezzi. Il compromesso raggiunto tra stazioni appaltanti e imprese comporta che per metà ciascuno si farà carico dei maggiori oneri dei costi dei cantieri.
La soluzione è stata abbassare la franchigia dal 5 al 3% e innalzare la compensazione delle eccedenze dall’80 al 90% dal momento dell’aggiudicazione della gara e non dal bando, come chiedevano i costruttori.
Ma, più in generale, sono le regole per l’edilizia che sembrano indigeste. Un altro fronte riguarda il decreto Milleproroghe, un obbrobrio giuridico che esiste solo in Italia.
Secondo Finco, il nuovo testo chiarisce definitivamente chi è per la qualificazione (e la qualità) e chi ne parla soltanto. Per questo l’associazione chiede un passo indietro all’Esecutivo sul tema della qualificazione attraverso i lavori subappaltati.
Per Finco, i lavori vanno fatti eseguire da chi li sa fare e ci si qualifica alla esecuzione di opere pubbliche con quello che si è effettivamente svolto.
La polemica abbraccia un aspetto di rilievo: i costruttori possono attribuirsi i lavori subappaltati (cioè non eseguiti) in relazione alla cifra d’affari complessiva.
Il problema sollevato riguarda, invece, l’attribuzione dei subappalti, di cui «appropriarsi» in chiave di una successiva partecipazione ai lavori pubblici.
Insomma, chi non ha eseguito un aspetto, specialistico, della realizzazione di un edificio o di una infrastruttura non dovrebbe intestarsi il merito anche di ciò che non è farina del suo sacco.
Confindustria Ceramica – Raggruppamento Laterizi analizza la transizione ecologica nel settore dell’edilizia, ponendo l’attenzione non solo sul ruolo del laterizio, ma anche sulle sfide poste dalla direttiva Epbd. Linee guida che sono state descritte in occasione del Klimahouse, in un evento che ha visto la partecipazione di esperti del settore.
Alfonsina Di Fusco, ingegnere e funzio-nario di Confindustria Ceramica, ha sottolineato la complessità del concetto di sostenibilità, che va ben oltre la semplice riduzione delle emissioni di CO2.
«La sostenibilità è definita attraverso molteplici fattori ed è un tema complesso, così come la transizione ecologica, per arrivare a uno sviluppo sostenibile», ha spiegato. Ma ha anche evidenziato come la direttiva, pur concentrandosi sulla riduzione delle emissioni attraverso interventi sugli edifici con prestazioni peggiori, prevede in questa nuova versione un opportuno approccio olistico.
«L’efficienza energetica degli edifici va ottenuta facendo attenzione ad altri aspetti fondamentali come comfort, salubrità, isolamento, protezione antincendio e sicurezza sismica».
La riqualificazione edilizia è stata identificata come una priorità, considerando che in Italia il 72% degli edifici ha più di 40 anni e non è conforme alle normative sull’efficienza energetica. Difficilmente tali immobili potranno raggiungere i requisiti della direttiva, se non con operazioni di sostituzione edilizia e rigenerazione urbana.
«L’attenzione al tipo di intervento è fondamentale: operare nell’ottica della sostenibilità ci permette quindi di fare scelte migliori», ha aggiunto la professionista.
Tuttavia, va tenuto presente che la decarbonizzazione e l’efficienza energetica rappresentano solo una dimensione della sostenibilità. La sicurezza antincendio, per esempio, è un aspetto cruciale da considerare.
«Quanto successo a inizio 2025 con gli incendi di Los Angeles che hanno ridotto in cenere interi quartieri, ci deve far riflettere sull’importanza delle corrette tecniche costruttive e sulla necessità di porre la dovuta attenzione alle misure di protezione passiva, che senza grandi impegni economici e anche tecnologici, permettono di ridurre i danni, limitare incendi e anche evitare il rilascio di grandi quantità di CO2».
Un altro tema prioritario della direttiva è la prestazione energetica durante il regime estivo. E, poi, c’è un ulteriore elemento cardine, la durabilità, da cui non si può prescindere in un percorso volto alla sostenibilità.
«Il nuovo regolamento per i prodotti da costruzione in vigore da gennaio 2025, specifica che è obbligatorio dichiarare il requisito di sostenibilità e di durabilità. Per questo, il contributo dei prodotti in laterizio nell’economia circolare è fondamentale. Il laterizio è un materiale eterno. L’economica circolare in edilizia è funzionale alla sostenibilità se si riferisce a cicli di vita lunghi, altrimenti non stiamo parlando di sostenibilità», ha concluso Di Fusco.
Laterizi esposti al Klimahouse, presso lo stand di Confindustria Ceramica, insieme a piantine contraddistinte dalle stesse proprietà dei prodotti: durabilità, versatilità, protezione, resilienza, adattabilità e unicità
Il laterizio è stato presentato come un materiale capace di evolvere nel tempo, per rispondere alle nuove esigenze di sostenibilità. Emanuele Serventi, responsabile ufficio tecnico della Fornaci Laterizi Danesi ha sottolineato come l’azienda si impegni a fornire prodotti duraturi e facili da usare, con un valore aggiunto in termini di prestazioni termiche.
«Il Laterizio ha proprio questa caratteristica, di mantenere le proprie prestazioni nel tempo, oltre ad essere un materiale semplice da posare». L’attenzione alla circolarità dei materiali e all’utilizzo di energia in modo sostenibile sono altri aspetti fondamentali per l’azienda. «I materiali utilizzati, come l’argilla, vengono prelevati dalle nostre cave, che sono oasi per la biodiversità», ha spiegato il tecnico.
Secondo Mario Cunial, direttore tecnico di Industrie Cotto Possagno, le soluzioni fotovoltaiche si possono abbinare perfettamente con i tetti in laterizio, garantendo elevate prestazioni energetiche senza compromettere l’estetica e la funzionalità delle coperture.
«Impianti fotovoltaici sì, ma in sinergia con le nostre coperture. Non vogliamo sostituire le coperture con pannelli, ma vogliamo mantenere grandi prestazioni energetiche ed efficienza, oltre a conservare bellezza e fascino estetico. Per u02n tetto che che si integri perfettamente nella costruzione architettonica e nel paesaggio in cui è inserito».
Paolo Zanotti, product manager di wienerberger, ha sottolineato come i criteri Esg (Environmental, Social e Governance) siano ormai fondamentali per valutare le performance delle aziende. L’impegno per l’ambiente si traduce in azioni concrete come la decarbonizzazione, l’economia circolare e la tutela della biodiversità.
«Dovremo raggiungere la riduzione di emissioni del 25%. Già durante questo primo triennio ci siamo attestati intorno al 20%. Quella della decarbonizzazione rappresenta l’ennesima sfida per il laterizio, ma stiamo rispondendo egregiamente direi».
Fibre Net lancia 26 nuove configurazioni dei sistemi FRCM C-MATRIX che rappresentano la frontiera all’avanguardia nel campo del rinforzo strutturale, offrendo una combinazione di efficacia, versatilità e facilità di applicazione.
Cos’è FRCM C-MATRIX?
C-MATRIX rappresenta una gamma innovativa di sistemi FRCM (Fiber Reinforced Cementitious Matrix) progettati per offrire soluzioni efficaci di rinforzo su strutture in muratura (tufo, laterizio e pietra) e calcestruzzo.
I sistemi C-MATRIX sono concepiti per applicazioni per adesione su supporti con diverse caratteristiche e garantiscono elevate prestazioni in qualsiasi contesto applicativo, sia esso storico o moderno.
Combinano reti in fibra di vetro AR o di carbonio, sia secche che impregnate, con matrici inorganiche a base di calce naturale (NHL) o cementizie. Un’ampia gamma di sistemi qualificati consente di individuare la soluzione più indicata in base alle specifiche esigenze di progetto.
L’utilizzo di connettori in fibra di vetro o di carbonio aumenta ulteriormente l’efficacia dell’intervento.
Componenti principali dei sistemi C-MATRIX:
I sistemi C-MATRIX S-M-H rappresentano un’ampia gamma di sistemi qualificati in grado di offrire la soluzione più indicata in base alle specifiche esigenze di ogni progetto.
Rinforzo strutturale e miglioramento sismico di strutture esistenti
Incremento della resistenza e della duttilità strutturale
Prevenzione di collassi locali e/o globali
Rinforzo di archi e volte, anche di ridotto spessore
Confinamento e rinforzo di pilastri
Presidio antiribaltamento e rinforzo di elementi non strutturali
Cordoli di sommità in muratura armata
Perchè scegliere FRCM C-MATRIX
I sistemi FRCM C-MATRIX di Fibre Net rappresentano una soluzione all’avanguardia per il rinforzo strutturale, in grado di soddisfare le esigenze più complesse in modo efficace, duraturo e sostenibile. La versatilità e facilità di applicazione li rendono ideali per una vasta gamma di interventi, sia in ambito civile che storico-artistico.
■ Prestazioni elevate: miglioramento della resistenza a trazione anche in caso di carichi elevati, senza incrementare la rigidezza e la massa della struttura
■ Durabilità e Compatibilità: il sistema rinforzo-matrice offre una compatibilità chimico-fisica ottimale con i supporti, assicurando la durabilità dell’intervento nel tempo
■ Semplicità di applicazione: le reti in fibra di vetro AR o carbonio, leggere, flessibili e maneggevoli, permettono un’applicazione facile e rapida, con la tecnica “fresco su fresco”
■ Sostenibilità ambientale e comfort abitativo: i sistemi C-MATRIX sono ecocompatibili ed a basso impatto ambientale, rispondenti ai criteri CAM e certificati con EPD
■ Soluzione versatile: ideali per edifici storici e strutture moderne in muratura e calcestruzzo, i sistemi C-MATRIX sono rinforzi sottili e non invasivi, adatti per supporti di varia tipologia, anche non piani, come volte, archi e pilastri
■ Reversibilità dell’intervento: conforme ai criteri di reversibilità richiesti per il patrimonio architettonico vincolato, C-MATRIX consente interventi facilmente rimovibili.
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Per maggiori informazioni sui sistemi FRCM C-MATRIX di Fibre Net, non esitare a visitare il nostro sito con tutti i dettagli tecnici o contattarci per richiedere un supporto tecnico e personalizzato per il tuo progetto.
Secondo i dati di Terna del luglio scorso, la produzione nazionale netta di elettricità è stata di 22,9 miliardi di kWh e a giugno le fonti rinnovabili hanno coperto il 52,5% della domanda elettrica italiana (era il 43,8% a giugno 2023). Insomma, oltre la metà della corrente elettrica che arriva nelle case e nelle imprese era generata da solare, idroelettrico, eolico. Perché, allora, a gennaio il prezzo medio all’ingrosso dell’elettricità in Italia è stato di 143 euro al MWh, in crescita rispetto alla media dei mesi precedenti? Basti ricordare che giusto un anno fa la la media mensile era di 99 euro al MWh. L’aumento nel giro di 12 mesi, quindi, è stato del 44%.
Lampadine elettriche
È, purtroppo, la prova che le energie rinnovabili non bastano. L’aumento è legato soprattutto al prezzo del gas, che rimane il principale fattore nella formazione del prezzo dell’elettricità. E, a un inverno meno mite dello scorso anno, si unisce al calo di produzione di solare ed eolico. Secondo alcuni analisi, inoltre, a peggiorare le cose c’è il meccanismo del system marginal pricing: cioè il prezzo di compensazione del mercato elettrico per un determinato periodo di tempo in una posizione specifica. È il prezzo a cui opera il mercato elettrico all’ingrosso per bilanciare la domanda e l’offerta di elettricità in tempo reale. È anche un sistema di cui molti chiedono una riforma. Ma, in ogni caso, al momento il costo dell’energia continua a crescere. In Italia il gas naturale, nonostante rappresenti circa il 40% del mix nella generazione energetica, stabilisce il prezzo dell’elettricità nel 90% delle ore, mentre nella Ue il gas copre il 20% della produzione e determina il 63% delle ore. Per questo il nostro Paese è al primo posto della classifica europea per numero di ore in cui è il gas a fissare il prezzo.
Mentre, insomma, chi installa pannelli fotovoltaici sul tetto può beneficiare di un risparmio (anche se ammortato sul lungo periodo) quando c’è il sole, ma di notte, oppure se nevica o piove può comunque fare affidamento sulla rete nazionale, le imprese e tutti quelli che non possono dipendere dalle energie alternative continuano a essere legati al gas.
Risultato: l’Italia è al primo posto nel costo dell’energia. A gennaio 2025 i valori all’ingrosso erano oltre il 25% in confronto a quelli tedeschi, del 40% rispetto a quelli francesi, del 48% rispetto a quelli spagnoli e addirittura del 226% rispetto a quelli della Scandinavia. Che fare?
Centrale nucleare
La soluzione, per molti, è il ritorno al nucleare. Ma problemi di scorie e sicurezza a parte, per costruire centrali capaci di sopperire almeno in parte al fabbisogno ci vogliono anni e anni. E, tecnicamente, per sostituire completamente il gas il nucleare avrebbe necessità di 20-25 reattori da 850-900 MW (di media potenza). E questo in un paese dove non è ancora stato scelto il sito per depositare le scorie radioattive del passato, che comprendono quelle generate dagli ospedali dove si pratica la Tac. Per costruire nuove centrali occorrerebbe, quindi, individuare i siti, superare le proteste delle popolazioni del territorio e, inoltre, avere a disposizione un sacco di soldi. Basti pensare che in Francia per la costruzione del reattore di Flamanville dopo 17 anni di lavori i costi sono lievitati da 6 a 19,1 miliardi di euro. Insomma, il nucleare va bene, ma ha bisogno di tempi lunghi, tanti soldi e di un largo consenso. E questo mentre dalle Marche alla Sardegna sorgono comitati anti pale eoliche. Perché le energie alternative piacciono, ma se non sono sotto casa.
Il Klimahouse 2025 ha ruotato su un importante cardine: il legno.
Da 20 anni a questa parte Klimahouse non è solo una fiera, ma anche un laboratorio di idee, dove l’edilizia sostenibile prende forma, si evolve e guarda al futuro.
E, in questo futuro, il legno gioca un ruolo da protagonista. Materiale antico, eppure così attuale, rappresenta una risorsa preziosa per costruire edifici efficienti, confortevoli e rispettosi dell’ambiente.
Klimahouse ha intercettato questo trend, dedicando spazi e approfondimenti all’edilizia in legno in tutte le sue forme e applicazioni, tra costruttori e specialisti che hanno preso parte alla manifestazione, fino a convegni e seminari dedicati.
Aumenta l’utilizzo
D’altra parte, il legno pur rimanendo ancora una nicchia nel settore dell’edilizia, una particolarità, riesce a crescere sempre di più.
È sostenibile, rinnovabile, in grado di immagazzinare CO2 durante la crescita degli alberi, e quindi ricopre un ruolo fondamentale anche per l’efficienza energetica.
Crea ambienti caldi, accoglienti e salubri, migliorando la qualità della vita degli abitanti, e comfort e benessere sono i primi nella lista dell’utente finale.
Versatile e di semplice design, il legno si presta a diverse soluzioni costruttive e progettuali, offrendo ampie possibilità creative per architetti e designer, oltre che a essere veloce e facile da assemblare.
Il trend delle case in legno e del suo utilizzo è in forte crescita. Espositori, aziende specializzate nella produzione di strutture in legno, case prefabbricate, materiali e tecnologie per l’edilizia in legno, hanno occupato una buona fetta del palcoscenico del Klimahouse 2025, così come momenti di approfondimento con esperti del settore, per scoprire le ultime novità e tendenze, insieme a workshop e dimostrazioni, occasioni per apprendere tecniche costruttive innovative e toccare con mano la qualità dei materiali.
L’occasione perfetta, insomma, per scoprire una nuova sfaccettatura di un’edilizia sempre più green.
Lo testimonia anche FederlegnoArredo nei suoi report redatti dal centro studi, il cui ultimo report risale a due anni e mezzo fa.
«Sono 3602 le unità abitative in legno costruite nel 2022 in Italia, che si conferma il terzo produttore dopo Germania e Svezia, davanti all’Austria. A conferma della dinamicità di un settore che ha raggiunto i 2,3 miliardi di euro di fatturato (+15,8% sul 2021).
Un risultato figlio della produzione residenziale in legno -866 milioni di euro e +12,7% rispetto al 2021, che corrisponde a un quinto di quella tedesca (4,4 miliardi di euro) e al 7,2% di quella dei 27 Paesi Ue, pari a 12 miliardi complessivi.
Ai risultati dell’edilizia residenziale, va aggiunta la produzione non residenziale in legno, -633 milioni di euro con un +12,2% rispetto al 2021 – e l’edilizia tradizionale – 767 milioni di euro con un +22,9% sul 2021.
Insomma, l’edilizia in legno ha saputo ritagliarsi comunque uno spazio ben definito.
Circa una casa su 13 è costruita in bioedilizia in legno, raggiungendo oggi una percentuale sul complessivo dei permessi di costruire che è superiore al 7,3%».
La ricerca della coerenza
Edilizia sostenibile e nuova economia forestale sono stati uno dei focus dei dibattiti in programma durante la fiera. In particolare, nel convegno intitolato «Legno, edilizia e sostenibilità: alla ricerca della coerenza», organizzato da Pefc Italia.
Se da un lato assistiamo a una preoccupante deforestazione a livello globale, con una perdita di 8 milioni di ettari di foresta all’anno, in Italia il trend è positivo. I nostri boschi crescono, grazie a pratiche di riforestazione e gestione sostenibile.
Un patrimonio che va tutelato e valorizzato, anche attraverso la certificazione forestale, che garantisce la provenienza legale del legno e il rispetto di standard ambientali.
Antonio Brunori, esperto di gestione forestale sostenibile, ha sottolineato l’importanza della certificazione come strumento per contrastare l’illegalità e promuovere filiere di prossimità.
Un approccio etico ed economico che risponde alle richieste dell’Unione Europea di una produzione a basso impatto ambientale. Il legno, infatti, non è solo un materiale da costruzione, ma un alleato dell’ambiente.
Edilizia in legno, un’economia sostenibile
Anche il mercato può trarre il suo vantaggio, come spiegato da Antonio de Rossi, architetto e studioso di rigenerazione della montagna, che vede nell’architettura in legno un’opportunità per valorizzare il materiale localmente, creando così un volano per l’economia locale.
Una nuova architettura alpina che, attraverso l’utilizzo di materiali locali e tecniche innovative, può contribuire a rivitalizzare le aree interne.
E Mauro Frate, architetto dello Iuav di Venezia, sottolinea l’importanza di progettare edifici in legno con un approccio modulare, che consenta l’assemblaggio e il disassemblaggio dei componenti, facilitando il riuso e il riciclo dei materiali.
Nonostante i numerosi vantaggi, il settore del legno in Italia deve ancora affrontare alcune sfide. Innanzitutto, è necessario promuovere una cultura della sostenibilità, incentivando l’utilizzo del materiale certificato e valorizzando i prodotti locali.
Paolo Mottarelli, docente di selvicoltura e gestione dei boschi, evidenzia come l’Italia utilizzi poco legno italiano, importandolo dall’estero.
È necessario, invece, focalizzarsi sulle foreste locali, promuovendo una gestione sostenibile e una pianificazione territoriale che favorisca l’utilizzo del legno nelle costruzioni.
Inoltre, è fondamentale investire in ricerca e sviluppo, per migliorare le tecnologie di lavorazione del legno e sviluppare soluzioni innovative per l’edilizia.
Mentre Mauro Carlino, di Arca Habitec, sottolinea l’importanza di definire standard e protocolli di qualità per le costruzioni in legno, garantendo la durabilità e la sicurezza degli edifici.
Infine, è necessario semplificare le normative e promuovere una pianificazione territoriale che favorisca l’utilizzo del legno nelle costruzioni.
Edilizia in legno: salubrità e durabilità
Unendo alte prestazioni, rispetto per l’ambiente e attenzione alla salute, il legno si candida a diventare il protagonista dell’edilizia del futuro, come evidenziato nella conferenza «Edilizia in legno: comfort, salubrità e durabilità».
L’evento ha offerto un’occasione preziosa per approfondire le sfide legate a durabilità, comfort abitativo e salubrità degli ambienti costruiti con questo materiale, grazie ai contributi di esperti del settore.
Damiano Sanelli, tecnico ambientale in biosicurezza e sanificazione di Home Health & Hi-Tech e Atta, sottolinea come il concetto di comfort nel legno ruoti fra quattro fattori interconnessi: termoigrometria, ovvero l’equilibrio tra temperatura e umidità relativa, l’acustica con il controllo del rumore e la qualità del suono, la salubrità, la qualità dell’aria interna e l’assenza di sostanze nocive e la qualità, quindi la capacità di progettare e verificare ogni singolo elemento per garantire il benessere abitativo.
Sanelli evidenzia anche come ogni elemento vada progettato e verificato, sottolineando l’importanza di un approccio culturale diverso nell’approccio agli edifici in legno, che tenga conto delle specificità del materiale, come la gestione dell’umidità.
Per quanto riguarda la salubrità, Armin Hofstaetter product manager di Amonn Color, ribadisce l’impegno dell’azienda nella protezione del legno attraverso vernicianti naturali, tenendo conto del rispetto dell’ambiente, della protezione che deve durare nel tempo e anche del design, per questioni di estetica, sicurezza e comfort.
È fondamentale gestire i Voc e abbassare l’inquinamento. Amonn si impegna a fondo in questo senso, con un ufficio dedicato che ricerca e ottiene le certificazioni più importanti a livello europeo, comprese quelle relative alla resistenza per garantire che i prodotti siano sicuri dalla culla alla tomba.
Le testimonianze
Ma in quest’ambito, è necessario anche essere coraggiosi, come sottolinea Emanuele Goio di Holzius che lancia una provocazione: «Dobbiamo avere il coraggio di sognare un futuro in cui torniamo agli elementi naturali, altrimenti andiamo alla deriva».
Il legno, per Holzius, è un elemento cardine e l’azienda si impegna a mantenerlo inalterato, creando sistemi costruttivi che non hanno bisogno di altro.
Questo approccio ha permesso loro di ottenere la certificazione Cradle to Cradle, che attesta l’impatto benefico del sistema costruttivo sia per le persone che per l’ambiente, promuovendo un’economia circolare in cui nulla diventa rifiuto.
Infine, Claudia Dei, ingegnere e tecnico commerciale di Rubner, l’azienda utilizza materiali di altissima qualità per costruire case altrettanto sicure, e garantisce benessere e comfort.
Fibre di legno e sughero vengono impiegate come isolanti, mentre il legno proviene da foreste gestite in modo sostenibile dalla proprietà della famiglia Rubner, entrando a far parte di ogni elemento della casa, dalla struttura ai serramenti.
Rubner si impegna a garantire l’origine e il ciclo di vita dei materiali, utilizzando anche gli scarti di lavorazione per aumentare l’efficienza energetica degli edifici.
Dal 12 al 14 febbraio 2025 a Bergamo si è tenuta la prima edizione di CaseItaly Expo, la fiera dedicata all’involucro edilizio e a tutti gli stakeholders che ruotano attorno ai progetti costruttivi come i produttori delle chiusure tecniche e dei serramenti, delle schermature solari, della lattoneria, delle coperture e della maniglieria.
Un occasione per le aziende produttrici, i progettisti, i costruttori, gli installatori, i distributori, le imprese di progettazione e gli operatori del settore per confrontarsi sulle sfide e le opportunità di un mercato in continua evoluzione.
Grazie alla tre giorni organizzata dall’associazione CaseItaly, Promoberg, con il supporto di Finco e delle associazioni partner Acmi, Anfit, Assites e Pile, CaseItaly Expo 2025 si èdistinto come un evento verticale unico, pensato per mettere in luce le innovazioni e i progressi tecnologici nel campo dell’involucro edilizio.
Materiali, attrezzature, chiusure tecniche e serramenti
Il programma, costruito grazie al lavoro di un comitato tecnico, ha affrontato argomenti di grande rilevanza, per rispondere alle esigenze di un settore in continua evoluzione.
Accanto ai convegni, sono stati previsti momenti di networking, per favorire il confronto informale tra aziende, professionisti ed espositori.
CaseItaly Expo, infatti, è stato pensato per offrire una visione approfondita su come le innovazioni tecniche, materiali e attrezzature risolvano concretamente le sfide dell’ambito edilizio, sia per nuove costruzioni, sia per ristrutturazioni.
Le tecniche all’avanguardia, come i sistemi automatizzati e le soluzioni avanzate per l’isolamento sono progettate per affrontare problemi complessi, legati all’efficienza energetica, al comfort e alla sicurezza degli edifici.
I materiali, tra cui soluzioni ecologiche e ad alte prestazioni, rispondono a necessità di sostenibilità e durabilità. Innovazioni, come i materiali compositi e riciclati, così come le nuove formulazioni, offrono risposte concrete alle sfide della gestione energetica e della protezione strutturale.
Le attrezzature, tra cui gli strumenti di misura di precisione, software di progettazione avanzati e sistemi di monitoraggio, sono fondamentali per ottimizzare i processi di costruzione e ristrutturazione.
Queste tecnologie facilitano una progettazione più efficiente, una gestione migliorata dei progetti e un controllo accurato delle prestazioni, contribuendo così a rispondere alle esigenze di qualità e precisione nel settore edilizio.
La mission di CaseItaly Expo
Cinque pilastri essenziali hanno delineato la visione e la missione di CaseItaly Expo. Si parte dalla sostenibilità, il futuro del settore edilizio, che ha messo in risalto come le soluzioni proposte possano contribuire a una gestione più responsabile delle risorse e a una riduzione dell’impatto ambientale.
C’è poi l‘innovazione, con l’accento su tecnologie e metodologie emergenti; il made in Italy, che ha celebrato l’eccellenza del design e della produzione italiana; l’export, esplorando strategie e opportunità per migliorare e ampliare la propria presenza su mercati globali.
Infine, attenzione è stata rivolta anche alla competitività, esaminando le dinamiche del mercato e le modalità per rafforzare la propria posizione, migliorando strumenti e performance nel settore.
Internazionalizzazione
Durante l’evento un focus è stato centrato sull’internazionalizzazione delle imprese italiane, con convegni in collaborazione con Ice-Italian Trade & Investment Agency. Obiettivo: esplorare le opportunità offerte da mercati strategici come Marocco, Egitto, Etiopia, Uganda, Grecia, Albania, Romania, Emirati Arabi e Ungheria.
Questi Paesi, caratterizzati da una forte crescita infrastrutturale, rappresentano importanti sbocchi per le aziende italiane nel settore dell’edilizia.
Acmi, Assocostruttori Chiusure e Meccanismi Italia hanno organizzato un meeting dedicato all’applicazione dei principi Esg e al bilancio di sostenibilità, offrendo una guida pratica alle aziende per integrare criteri ambientali, sociali e di governance nelle loro strategie operative.
Tra gli appuntamenti organizzati da Anfit anche il convegno dedicato alle sfide e alle opportunità che il mondo del vetro sta affrontando in relazione alla sostenibilità.
L’evento si èconcentrato sugli sviluppi richiesti dai Criteri ambientali minimi (Cam), dal Pnrr e dal nuovo Regolamento Prodotti da Costruzione, già in vigore, oltre che sull’imminente direttiva Epdb, meglio nota come Case Green.
Il convegno intitolato «Casa a zero energia: una questione di metodo», invece, ha puntato sui metodi per realizzare edifici a energia zero, con interventi di esperti. Sotto la moderazione dell’architetto Gianpaolo Gritti, sono stati approfonditi clima, impianti, decarbonizzazione e tenuta dell’involucro edilizio.
La pratica con i laboratori
Grande attenzione è statadedicata non solo ai momenti di dibattito, ma anche alle occasioni di interazione e pratica, grazie al CaseItaly Lab Serramenti.
Organizzato in collaborazione con SerramentoBio Academy, il laboratorio ha offerto dimostrazioni interattive per coinvolgere direttamente i partecipanti.
Tra gli appuntamenti, da segnalare quelli intitolati la Posa del controtelaio e del serramento, la posa in opera della tenda tecnica su serramento, l’assemblaggio della persiana e il focus sui materiali, organizzati nel Padiglione B, per approfondire tecniche innovative e confrontarsi con esperti del settore.
I focus dei convegni
Tra i focus principali della manifestazione c’erano anche i temi dell’innovazione tecnologica e della qualità nella posa in opera e della sicurezza.
Per esempio, il convegno intitolato «Prevenzione cadute dall’alto e dello stress da calore in edilizia», organizzato da Ats Bergamo, Edilcassa, Confartigianato e Promoberg, ha avuto l’obiettivo di approfondire temi chiave come la sicurezza nei lavori in quota, l’uso delle piattaforme elevabili e la gestione del rischio da stress da calore.
Esperti e istituzioni hanno offerto strumenti e strategie per migliorare la prevenzione nei cantieri.
Cardinal by Alfercom ha presentato un’innovativa soluzione di tracciabilità digitale per il monitoraggio delle fasi di posa e dei materiali utilizzati, un vero passo avanti verso il futuro della qualità delle chiusure tecniche e serramenti.
Numerosi anche gli incontri tecnici interattivi organizzati da Protocollocasa21 e SerramentoBio Academy in collaborazione con partner come Isolcasa, Resstende, Mungo, Polistamp, SGS e Tecnometal System nell’ambito dei quali sono stati affrontati anche aspetti pratici legati all’assemblaggio di persiane e alla posa di controtelai, serramenti, tende tecniche e pergole bioclimatiche.
Anche le questioni normative hanno avuto un ruolo centrale durante i tre giorni di evento, con oltre dieci appuntamenti dedicati.
Comfort e sicurezza con Finco
Tra gli appuntamenti di CaseItaly Expo va segnalato anche l’incontro promosso dall’associazione Zenital, in collaborazione con Finco, per esplorare soluzioni per migliorare comfort ambientale e sicurezza antincendio grazie a cupole e lucernari di nuova generazione nel contesto europeo.
Finco, inoltre, ha curato il convegno sulla progettazione Bim per esplorarne i vantaggi, con un focus sull’evoluzione della normativa tecnica e della normativa appalti in materia, oltre a partecipare ad un evento sul correttivo per il Codice Appalti, curato da SoaGroup.
Tra gli altri eventi organizzati da Finco, anche un convegno di presentazione del nuovo Regolamento Prodotti da Costruzione (Cpr) con la partecipazione, tra gli altri, di esponenti della Commissione Europea e dei ministeri italiani coinvolti nell’applicazione del Cpr, oltre a un evento di aggiornamento sulla qualifica del manutentore antincendio, con la partecipazione di esponenti dei Vigili del Fuoco e delle principali associazioni di settore.
Comunità energetiche
Infine, nel corso delle giornate dell’evento di Bergamo si è svolto anche il convegno su «Comunità Energetica Rinnovabile – La rivoluzione Gentile» organizzato da Unai.
Il focus è stato ovviamente sull’evoluzione delle comunità energetiche rinnovabili, in particolare sulle Cera (Comunità Energetiche Rinnovabili Autoprodotte), in cui sono state analizzate le opportunità offerte dalla propulsione pubblica, esplorando il ruolo delle istituzioni e delle politiche pubbliche nel favorire la transizione energetica locale e sostenibile.
Gianni Simionato, direttore vendite della business unit Edilizia di Fibre Net
Negli ultimi vent’anni Fibre Net Group si è affermata come leader indiscusso nel settore del rinforzo strutturale grazie al suo approccio innovativo e alla sua capacità di creare valore attraverso materiali fibrorinforzati.
Gianni Simionato, direttore vendite della business unit Edilizia di Fibre Net, descrive l’evoluzione, la crescente domanda di mercato e le politiche di espansione dell’azienda.
Gianni Simionato, direttore vendite della business unit Edilizia di Fibre Net
Qual è la fotografia del gruppo oggi?
Fibre Net Group è una realtà completamente made in Italy protagonista nel settore dei rinforzi strutturali con materiali compositi.
È un gruppo molto dinamico e costantemente alla ricerca dell’eccellenza: i continui investimenti in R&D, lo sviluppo di soluzioni innovative, affidabili e certificate hanno portato Fibre Net a una costante crescita nel mercato italiano ed estero.
Oggi il Gruppo è in grado di offrire una proposizione a 360 gradi nella messa in sicurezza, nel rinforzo e ripristino del patrimonio del costruito. Alla base dei nostri valori ci sono l’attenzione alla qualità, il costante supporto a progettisti e imprese a partire dalla fase di ideazione fino alla assistenza diretta in cantiere nelle fasi di installazione.
Inoltre, poniamo molta attenzione anche all’affiancamento e formazione alla nostra rete di rivenditori. Tutto è garantito da un importante team tecnico e commerciale, che da sempre considera il progettista e il cliente un patrimonio importante da seguire e supportare.
Fibre Net sviluppa il proprio business nel settore dell’edilizia pubblica e privata, delle infrastrutture e dell’industria, offrendo una completa gamma di sistemi sempre in costante sviluppo e aggiornamento.
Il futuro del Gruppo si svilupperà nel segno della coerenza, mantenendo il focus sui rinforzi e ripristini, con un approccio tecnico in linea con la nostra missione aziendale e con sguardo attento verso le sfide di un mercato che continuamente evolve e richiede soluzioni sostenibili ed efficaci.
Stabilimento Fibre Net
Fibre Net è ormai una scelta di riferimento per il mercato. Perché i clienti chiedono le soluzioni dell’azienda?
Il successo di Fibre Net risiede nella capacità di anticipare le esigenze del mercato offrendo soluzioni affidabili, innovative e sostenibili. I clienti ci riconoscono come «Gli specialisti del rinforzo strutturale» in grado di offrire un servizio tecnico e una gamma di sistemi completi che trovano applicazione nelle diverse esigenze di cantiere.
I nostri sistemi CRM (Composite Reinforced Mortar), FRP (Fibre Reinforced Polymer) e FRCM (Fabric Reinforced Cementitious Matrix) sono sinonimo di alta qualità per la realizzazione dei loro progetti.
La nostra attenzione verso la certificazione di prodotti, l’impegno costante nella ricerca di soluzioni innovative, comprese quelle progettate su misura, la formazione continua offerta dalle numerose Academy edilizia, recentemente estese al settore delle infrastrutture, il supporto operativo nelle diverse fasi di cantiere e l’attenzione alla sostenibilità ambientale ci rendono un partner di fiducia per tutta la filiera delle costruzioni.
Academy
La combinazione tra ricerca avanzata, produzione interna e supporto tecnico è ciò che ci differenzia sul mercato; questa flessibilità operativa rappresenta un ulteriore elemento distintivo che fa la differenza per i nostri clienti.
Come risponde Fibre Net alle crescenti esigenze del mercato delle rivendite?
La distribuzione rappresenta per noi un canale strategico. Da anni Fibre Net è presente nelle principali rivendite italiane con i propri sistemi, e puntiamo a rafforzare ulteriormente l’attenzione verso questo segmento, considerato fondamentale per la nostra crescita e per una presenza sempre più capillare sul territorio.
A partire dal 2025, amplieremo la nostra offerta con nuovi prodotti afferenti alle linee CRM, FRCM e FRP. Particolare attenzione verrà data anche alla gamma di malte tecniche e civili, strettamente collegate ai nostri sistemi.
L’obiettivo è offrire ai rivenditori un portafoglio di soluzioni integrate che soddisfino le esigenze di una clientela sempre più attenta a qualità e sostenibilità. Garantiamo, inoltre, l’assistenza tecnica di personale altamente specializzato, pronto a supportare la rivendita in ogni necessità. Fibre Net non è solo prodotto, ma anche servizio e vicinanza al cliente.
Quali sono le novità in arrivo per il 2025?
Siamo particolarmente soddisfatti dell’introduzione delle nuove reti Ri-Struttura Force per il sistema CRM, uniche per prestazioni e affidabilità.
Per il sistema FRCM, le 26 nuove configurazioni di C-Matrix offriranno una versatilità senza precedenti per molteplici applicazioni.
Stiamo, inoltre, sviluppando numerosi progetti da presentare al mercato, con l’obiettivo di offrire una gamma di sistemi sempre più completa e innovativa per il rinforzo strutturale. Continueremo a investire in ricerca e sviluppo per garantire prodotti certificati, sostenibili e di elevata qualità, consolidando ulteriormente la nostra leadership nel settore.
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Produzione
Ri-Struttura Force
Produzione reti Ri-Struttura
Produzione reti C-Matrix
Produzione delle malte tecniche
In termini di sostenibilità, quali sono le iniziative principali di Fibre Net?
La sostenibilità, dicevamo, è un valore centrale per Fibre Net. Utilizziamo energia rinnovabile, tecnologie a basso consumo energetico e materiali compatibili con l’ambiente. Promuoviamo la progettazione circolare, riducendo i rifiuti e valorizzando gli scarti.
Tutte le attività di sostenibilità praticate si concretizzano nell’ottenimento di certificazioni Epd sui diversi prodotti, che sono quindi sviluppati per essere Cam compliant.
Ciò garantisce maggiore sicurezza in un mercato, come quello dell’edilizia, che pone sempre crescente attenzione a questi requisiti, fondamentali anche nel contesto del Pnrr. Questo approccio ci permette di offrire soluzioni innovative che rispondono non solo alle esigenze tecniche, ma anche a quelle ambientali, economiche e sociali.
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Ufficio tecnico
Laboratori
Assistenza in cantiere
Come si è concluso il 2024 per Fibre Net e quali sono le prospettive per il futuro?
Il 2024 è stato un anno complesso, che ha richiesto un impegno significativo da parte di tutta l’organizzazione. Tuttavia, l’avvio di cantieri legati al Pnrr ha rappresentato un segnale positivo, permettendoci di guardare al 2025 con ottimismo.
In un contesto economico sfidante, abbiamo risposto rafforzando i nostri investimenti in innovazione, formazione, sostenibilità e risorse umane, per garantire un servizio di eccellenza.
Questo approccio ci consente di affrontare il 2025 con fiducia, puntando a consolidare ulteriormente la nostra leadership nel settore con un focus costante sul cliente. Siamo pronti ad affrontare le sfide future e a cogliere nuove opportunità di crescita.
Diventata nel 2024 società benefit, Fila Solutions si impegna a rafforzare ulteriormente il suo impegno definendo nuovi obiettivi misurabili e verificabili di sostenibilità e innovazione.
I costanti investimenti in innovazione e le strategie commerciali hanno portato Fila Solutions a una crescita del fatturato a doppia cifra, superando a livello complessivo i 25 milioni.
Tutti i prodotti sono realizzati con tecnologie a basso impatto ambientale, i detergenti contengono ingredienti biodegradabili fino al 98% (in conformità con il regolamento detergenti 648/2004), mentre le formulazioni a base acqua rappresentano l’84% sul totale della produzione, crescendo di un punto percentuale rispetto al 2023.
Per proteggere gli edifici dal degrado provocato dall’acqua e avere ambienti salubri, l’azienda ha rafforzato il Sistema Active, introducendo ACTIVE1 e ACTIVE2 in formato da 5 litri. Prodotti efficaci nel proteggere da possibili disagi come la muffa, prevenendola o eliminandola; scongiura inoltre l’insorgere di ambienti malsani che a lungo andare possono portare problemi respiratori, infiammazioni o allergie.
Per la protezione delle superfici Fila Solutions ha presentato la nuova linea Harder Rock, con la quale anche le pietre più friabili possono essere protette e consolidate in profondità. Questa gamma di prodotti viene impiegata in un processo industriale che utilizza tecniche tradizionali, come l’immersione, adattandosi alle caratteristiche specifiche di ogni tipo di pietra. Una tecnologia che rende i materiali resistenti all’erosione, idrorepellenti e protetti contro agenti contaminanti, mantenendo l’aspetto naturale della pietra e la sua scivolosità originale.
Altra innovazione è la tecnologia antiacido Total Protection, formulata da Fila Tech. Questo trattamento antiacido, idrorepellente e antimacchia non solo preserva la bellezza naturale della pietra, ma migliora anche la sua praticità d’uso. Grazie alla sua formula avanzata, offre una protezione duratura contro gli acidi e mantiene una finitura estetica che non ingiallisce nel tempo. Inoltre, il micro-coating facilita la manutenzione, permettendo alla pietra di adattarsi perfettamente alla quotidianità senza compromettere la sua bellezza e resistenza.
Il mondo Fila Tech offre anche tecnologie tonalizzanti, antimacchia e antibatteriche per migliorare e qualificare le superfici lapidee direttamente in linea produttiva.
Si è tenuta ieri, mercoledì 12 febbraio 2025, presso la Sala Caravaggio negli spazi della Fiera di Bergamo la cerimonia inaugurale di CaseItaly Expo 2025, la fiera internazionale di riferimento per il settore dell’involucro edilizio.
Con oltre 140 espositori, più di 40 convegni e 10 eventi interattivi, la fiera è organizzata dall’Associazione Caseitaly e da Promoberg con il supporto di Finco e delle associazioni partner Acmi, Anfit, Assites e Pile.
Presenti sul palco al momento del taglio del nastro: Roberta Gaggioli, direttore di Assites; Davide Lenarduzzi, amministratore delegato Promoberg; Mattia Angelo Montagnoli, direttore generale di Pile; Fabio Gasparini, presidente Assites; Paolo Franco, Assessore alla Casa e Housing Sociale di Regione Lombardia; Mohamed Lakhal, Console generale del Regno del Marocco in Milano; Carla Tomasi, Presidente Finco; Marco Rossi, presidente Anfit; Maurizio Forte, Direttore Centrale Per i Settori dell’Export di Ice; Mohamed Karim Sbai, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Casablanca – Marocco.
La presenza delle istituzioni
Dopo i saluti istituzionali di Paolo Franco, Assessore alla Casa e Housing Sociale di Regione Lombardia e di Giacomo Angeloni, Assessore sicurezza, protezione civile, innovazione e semplificazione del Comune di Bergamo, ad aprire la manifestazione fieristica il messaggio di benvenuto di Davide Lenarduzzi, Amministratore Delegato di Promoberg.
Davide Lenarduzzi, Amministratore Delegato di Promoberg
«Già alla sua prima edizione, CaseItaly Expo 2025 si è conquistata la qualifica di fiera internazionale, segno dell’eccellenza della filiera rappresentata e della bontà del progetto, che ha il merito di riunire le principali realtà federative e associative del settore dell’involucro edilizio. Un progetto verticale ed efficace, che mette al centro gli operatori che ogni giorno, con tanta passione, competenze e innovazioni, danno un valore aggiunto unico alla filiera delle costruzioni».
Appuntamento annuale per approfondire le innovazioni e le prospettive di mercato nel settore delle costruzioni, con un focus particolare sulle tendenze emergenti e sulle applicazioni innovative nell’involucro edilizio, la manifestazione fieristica permetterà al pubblico di osservare e scoprire le soluzioni più innovative e sostenibili per serramenti, tende tecniche, schermature solari, porte tecniche e portoni, maniglieria e lattoneria.
«CaseItaly Expo 2025 – ha aggiunto Davide Lenarduzzi, Amministratore Delegato di Promoberg – sarà un facilitatore di scambi tra gli operatori, volendo nel contempo sviluppare interesse e attrattività anche tra le nuove generazioni, per alzare ulteriormente il già elevato livello qualitativo e sostenere un opportuno ricambio generazionale. I riscontri ottenuti sin dalla prima presentazione della manifestazione, sono andati oltre le nostre più rosee aspettative, il che ci sprona già da ora a incrementare ulteriormente gli sforzi e le collaborazioni, pensando già agli sviluppi futuri. Alla qualità del progetto, che abbina alla ricca area espositiva un nutrito calendario di eventi collaterali, si somma poi la location ottimale, che unisce Bergamo e la sua Fiera, sia per il collegamento storico che hanno con il settore dell’edilizia in generale (nel quale la filiera dell’involucro edilizio ha un ruolo fondamentale e sempre più innovativo), sia perché consentono di mettere in pratica le nuove modalità d’ingaggio richieste sempre di più dai fruitori delle fiere».
A seguire è stato letto il messaggio di Laura Michelini, Presidente di Caseitaly: «Caseitaly non è solo una fiera, ma il punto d’incontro dove l’innovazione incontra il Made in Italy e la sostenibilità diventa protagonista. Qui, a Bergamo, le eccellenze italiane dell’involucro edilizio si uniscono oggi per dare vita a un evento unico, capace di ispirare, connettere e guidare il settore verso un futuro più ambizioso e responsabile. Siamo pronti a confrontarci sulle sfide e opportunità del futuro!».
La cerimonia inaugurale, moderata dal direttore generale di Finco, Angelo Artale, ha successivamente previsto l’intervento di Francesco Fiorito, professore ordinario di architettura tecnica al Politecnico di Bari, che ha offerto una riflessione sulla transizione green quale percorso prioritario per affrontare i cambiamenti climatici a scala locale e globale. Fiorito ha commentato: «Grazie alle più recenti ricerche, è emersa l’urgenza di contrastare gli effetti negativi di tali fenomeni che influenzano direttamente i consumi energetici degli edifici e possono aggravare la condizione di povertà energetica, nonché la salute della popolazione. In tal senso, la nuova direttiva EPBD – Energy Performance for Buildings Directive (case green) punta a incrementare l’efficienza degli edifici lungo l’intero ciclo di vita, con un’attenzione specifica alla riduzione dell’energia grigia».
Angelo Artale, direttore generale di Finco
Il contenuto dello speech ha messo in luce il ruolo strategico dell’involucro edilizio made in Italy: tecnologie riflettenti a elevata capacità di raffrescamento passivo, involucri adattivi in grado di modulare le prestazioni ottiche e termiche e materiali di nuova generazione rappresentano soluzioni tecnologiche a basso impatto ambientale e ad elevato potere di mitigazione. Tali strategie favoriscono la riduzione dei consumi, migliorano il comfort degli spazi abitati e offrono al contempo un’opportunità di rilancio competitivo e sostenibile per l’intero comparto edilizio italiano. Tutte soluzioni presentate nell’ambito della fiera.
A prendere la parola anche Carla Tomasi, Presidente Fincoche ha commentato: «Questo evento non solo rafforza le nostre imprese nel mercato globale, ma vuole sottolineare anche l’importanza strategica del comparto per la nostra economia, spesso sottovalutata ed alla quale non arride il “cono di luce” del Made in Italy. A CaseItaly Expo 2025 sono presenti Stand-Paese istituzionali come quello del Marocco, un settore con un alto potenziale di crescita dell’export. Basti pensare che in soli cinque anni, dal 2019 al 2023, il valore delle esportazioni in euro è salito da 2.708.326.685 a 3.475.675.223, con una crescita del 28%. Per l’anno 2024 – i cui dati saranno a breve disponibili grazie alla proficua collaborazione tra Finco e Istat – si stima che la crescita sarà ancora più sostenuta, sempre con saldo estremamente attivo. Le 17.000 imprese aderenti alle 40 associazioni federate a FINCO, la Federazione Industrie Prodotti Impianti Servizi e Opere Specialistiche per le Costruzioni, hanno infatti ancora notevoli margini di incremento dell’export. Ciò è vero soprattutto per quanto riguarda il mercato africano, con le connesse esigenze in termini di abitazioni e di logistica».
Carla Tomasi, Presidente FINCO
Il protocollo di collaborazione con Casablanca
Durante la cerimonia inaugurale si è tenuta anche la firma protocollo d’accordo e collaborazione tra l’associazione Caseitaly e l’Ordine degli Architetti di Casablanca per il progetto Espace Caseitaly-Marocco 2025 che prevede la creazione di un hub a Casablanca sia di sviluppo tecnologico, uno showroom commerciale e un centro di formazione professionale per i tecnici marocchini. L’obiettivo è quello di creare una solida presenza commerciale e tecnologica italiana in Marocco, utilizzando il Paese come trampolino di lancio per l’espansione nei mercati centrafricani.
Firma dell’accordo
Maurizio Forte, Direttore Centrale Per i Settori dell’Export di Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha commentato la firma dell’accordo: «Si tratta di un passo importante. Parliamo di internazionalizzazione perché è questo che guida l’Agenzia ICE in ogni intervento. Abbiamo già fatto insieme tante iniziative all’estero e oggi è importante per noi ospitare in Italia le delegazioni e gli operatori esteri nel nostro Paese. CaseItaly Expo è una sfida a cui abbiamo preso parte. In un anno complesso per l’export italiano come quello passato, ci fa molto piacere che questo settore abbia una performance molto positiva che in una manciata di anni è cresciuto del 30%, dimostrazione di come le imprese, le associazioni e anche con il supporto dell’Agenzia Ice stia crescendo nel mondo».
Il protocollo è stato firmato da Mohamed Karim Sbai, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Casablanca – Marocco; Nicola Fornarelli, presidente di ACMI e consigliere incaricato Caseitaly e da Mohamed Lakhal, Console generale del Regno del Marocco in Milano.
Caseitaly Expo 2025, alla sua prima edizione, ha ricevuto il patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, di Regione Lombardia, della Provincia di Bergamo e del Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Bergamo, a conferma del forte supporto istituzionale a livello locale e nazionale. Inoltre, si avvale della collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in particolare con l’Ice-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Presenti in fiera anche gli stand di Simest e dell’Adm – Agenzia dei Monopoli.
Per la «Casa del Made in Italy Lombardia (MIMIT)», in chiusura, ha rivolto un breve saluto il dirigente Ing. Fabrizio Clermont.
Iniziative e tante possibilità
CaseItaly Expo 2025 si basa su quattro pilastri fondamentali: innovazione, sostenibilità, eccellenza manifatturiera e capacità di affrontare le sfide ambientali che ci circondano. È un evento pensato per riunire, in un unico appuntamento B2B, le migliori realtà italiane del settore dei componenti tecnici dell’involucro edilizio, un segmento chiave per il futuro delle costruzioni.
CaseItaly Expo
Il primo giorno di CaseItaly Expo 2025 ha registrato un’affluenza significativa di visitatori, tra cui numerosi opinion leader, operatori del settore e scuole, confermando il forte interesse per le tematiche trattate.
La manifestazione proseguirà con un ricco programma di conferenze, workshop e seminari, offrendo ai partecipanti l’opportunità di approfondire le tendenze emergenti, le normative e le migliori pratiche nell’ambito dell’involucro edilizio. Inoltre, sarà un’occasione unica per scoprire le ultime innovazioni in efficienza energetica, sostenibilità e design. L’appuntamento dura fino a domani, venerdì 14 febbraio 2025.
Altroconsumo lancia il portale www.riscaldaerisparmia.it, dove sarà possibile aderire al gruppo d’acquisto grazie al quale i cittadini potranno acquistare e installare a casa loro una pompa di calore con sistema aria-acqua.
Questa iniziativa rientra nel più ampio progetto europeo Clear-HP, co-finanziato dall’UE, nato per favorire la transizione energetica attraverso la diffusione di soluzioni di riscaldamento più efficienti ed ecologiche.
A partire dal 12 febbraio, i consumatori potranno pre-aderire al gruppo d’acquisto registrandosi gratuitamente e senza alcun vincolo sul portale. Dopo l’iscrizione sarà possibile accedere alla propria area personalizzata e inserire informazioni sulla propria abitazione.
A partire dal momento in cui l’offerta sarà disponibile sulla Piattaforma, ovvero il 25 marzo 2025, l’utente potrà valutarla liberamente e, se di interesse, tramite un click essere reindirizzato sul sito del Partner prescelto per approfondire il prodotto, il suo prezzo e chiedere di essere contattato per un approfondimento, sopralluogo, fattibilità e preventivo finale sul quale verrà applicato lo sconto previsto da Altroconsumo.
Parallelamente, Altroconsumo organizzerà una serie di workshop informativi, con il supporto di tecnici del settore, in programma l’11, 18 e 25 marzo, per fornire ai consumatori strumenti utili a comprendere i benefici della tecnologia e le migliori soluzioni disponibili.
Sfruttando l’energia termica dell’aria esterna per fornire riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria, le pompe di calore rappresentano una soluzione efficace per ridurre i consumi energetici domestici e abbattere le emissioni di CO₂ con risparmi in bolletta fino al 50%.
Il progetto Clear-HP
Il gruppo d’acquisto di Altroconsumo per le pompe di calore è parte del progetto Clear-HP, co-finanziato dall’Unione Europea e portato avanti da un consorzio di organizzazioni di consumatori, attive anche in Belgio, Bulgaria, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna, guidate dal BEUC (Organizzazione Europea dei Consumatori), in collaborazione con l’International Consumer Research & Testing (ICRT).
L’obiettivo è fornire informazioni chiare e affidabili sui benefici delle pompe di calore ai consumatori, migliorare l’accesso agli incentivi disponibili e favorire l’adozione di tecnologie energeticamente efficienti per il riscaldamento domestico.
Il traguardo del progetto è quello di arrivare a più di 40mila consumatori europei con pompe di calore installate e ben funzionanti.
Attraverso il gruppo d’acquisto di Clear-HP, Altroconsumo mira a garantire ai partecipanti l’accesso a pompe di calore rigorosamente testate e a condizioni vantaggiose, oltre a supporto nell’iter di installazione, assistenza personalizzata e un percorso informativo dedicato.
Opinioni e percezioni degli italiani sulle pompe di calore: l’indagine di Altroconsumo
Nonostante le pompe di calore siano un’opzione vantaggiosa per risparmiare e ridurre le emissioni, la diffusione di questa tecnologia in Italia è ancora limitata, principalmente a causa della scarsa conoscenza del prodotto e delle preoccupazioni sui costi iniziali di acquisto e installazione.
Secondo un’indagine condotta da Altroconsumo tramite la piattaforma AC Makers tra il 27 settembre e il 2 ottobre 2024 su un campione di oltre 1.800 italiani distribuiti come la popolazione generale, il 27% degli intervistati utilizza già una pompa di calore, come sistema principale o integrativo.
Tra questi, il 79% si dichiara soddisfatto del proprio impianto, evidenziando come principali punti di forza la facilità d’uso (80%) e l’efficienza nel riscaldare e raffrescare la casa (78%).
I motivi per cui si sceglie di installare una pompa di calore sono principalmente la possibilità di riscaldare e raffrescare casa con un unico sistema (63%) e per una maggiore efficienza energetica con un relativo risparmio in bolletta (54%). Un quarto di chi usa una pompa di calore (25%) è stato invogliato da agevolazioni e incentivi.
Tra coloro che ancora non possiedono una pompa di calore, il 40% sta valutando di installarne una nei prossimi tre anni, principalmente per motivi di efficienza energetica (75%), di praticità nel poter riscaldare e raffrescare casa con un unico sistema (45%), e per ridurre l’impatto ambientale (42%). Il 41% ritiene, inoltre, importante la possibilità di accedere a incentivi e agevolazioni fiscali.
Tuttavia, il 60% ancora non prevede di adottare questa tecnologia a breve, citando tra i principali motivi i costi elevati di acquisto e installazione (30%) e la scarsa conoscenza di questi sistemi (26%).
Con il lancio del portale www.riscaldaerisparmia.it e la creazione del gruppo d’acquisto, Altroconsumo intende rispondere a queste esigenze, offrendo ai consumatori strumenti concreti per approfondire la conoscenza delle pompe di calore, accedere a offerte e usufruire di un supporto qualificato nella scelta e installazione dell’impianto.
Isolmant, azienda milanese all’avanguardia nell’isolamento acustico e nella fonocorrezione, si appresta a festeggiare il suo 50esimo anniversario nel 2026.
Guidata dalla visione imprenditoriale dalla famiglia Canni Ferrari, che da luglio scorso detiene il 100% delle quote societarie, l’azienda ha chiuso il 2024 con risultati oltre le aspettative e guarda al 2025 con obiettivi chiari.
Eugenio Canni Ferrari, ad di Tecnasfalti
«Non è facile preventivare cosa avverrà nel mondo, ma la consapevolezza che il benessere passi anche dal comfort acustico è sempre più diffusa. Il 2024 è stato un anno con evidenti indicatori di miglioramento che hanno riguardato la marginalità, i tempi di credito, il cash flow e l’ebidta. Siamo soddisfatti, l’azienda è in un buon momento ed è saldamente posizionata sul mercato», commenta l’amministratore delegato, Eugenio Canni Ferrari.
La penetrazione dei mercati esteri è tra le priorità 2025, prediligendo quelli più vicini al sistema di costruzione italiano, come quello spagnolo.
Non solo: Isolmant lavora in prospettiva su alcuni paesi come ad esempio Malta, Marocco, Grecia, Serbia, Cipro, Portogallo e Taiwan, in cui sono già presenti distributori o sono comunque già stati avviati alcuni cantieri frutto di collaborazione con player locali importanti.
«La fiera parigina Batimat ci ha ha portato a intercettare una rete internazionale e in due o tre anni desideriamo portare la quota di export dal 10/12% al 20%, soglia che consideriamo propedeutica per sviluppare un nuovo asset oltre confine», continua l’ad.
Altra area in grande sviluppo è la correzione acustica inserita in un contesto di arredamento. Prossima tappa sarà il Salone Mobile, partecipazione che Canni Ferrari conferma almeno fino al 2029, con nuovi prodotti di alto profilo che soddisfino in maniera sempre più performante le tendenze emergenti che coniugano la funzionalità acustica alla gradevolezza estetica.
«L’obiettivo è di arrivare al 30% del budget totale. Abbiamo acquisito un nuovo capannone, di fianco alla sede attuale, che ospiterà magazzino, logistica e uffici commerciali della divisione Isolspace», dichiara Anni Ferrari. Lo stabile è stato acquisito l’8 gennaio 2025 e sono già iniziati i lavori di ristrutturazione.
Isolspace e Isolspace Skin al Salone del Mobile 2024
Isolmant rafforza inoltre l’impegno per favorire la diffusione della cultura acustica, finora appannaggio dei tecnici.
«Continueremo a lavorare sulla comunicazione per fare cultura in tal senso: studi ci dicono che un’acustica approssimativa provoca stress, invecchiamento e malessere. Al contrario, vivere in spazi silenziosi e ben isolati favorisce una buona qualità della vita».
Forte della leadership in alcuni prodotti come i “materassini” per le applicazioni orizzontali, sottopavimento e sottomassetto, il marchio punta a risalire la classifica dei top brand anche per altre soluzioni, come quelle del cartongesso accoppiato per il risanamento a secco e la ristrutturazione.
Isolmant Special 5 mm
Isolmant Special 5 mm
L’azienda affronta queste nuove sfide con la possibilità di ampliare l’organico, oggi composto da una quarantina di risorse, consolidando i prodotti che oggi performano bene come Isoltile, che cresce a doppia cifra, ma anche UnderSpecial e Special 3 e 5 mm, prodotto iconico di Isolmant che ha attraversato i 50 anni dell’azienda senza flessioni. Eccellente anche l’andamento del sistema di lastre accoppiate per cartongesso Isolmant 4you.
I settori più attivi rimangono l’edilizia residenziale orizzontale, con un aumento 10% nel 2024 e, seppur in quota più marginale, il terziario turistico.
Torna il BigMat International Architecture Award (BMIAA), il solo evento di questo genere organizzato da un gruppo di distribuzione di materiali edili.
Giunto alla sua settima edizione, il Premio Internazionale di Architettura si arricchisce quest’anno di un nuovo riconoscimento attribuito a progetti sviluppati in collaborazione tra architetti e imprese locali utilizzando materiali acquistati nelle rivendite BigMat.
Premio di Prossimità
«Nell’edizione 2025 del BMIAA, attraverso l’introduzione del Premio di Prossimità, abbiamo voluto mettere anche l’accento sul dialogo nei territori e valorizzare il grande fermento che caratterizza le nostre province più piccole e i centri di ridotte dimensioni, laddove si trova un patrimonio di bellezza costruttiva, naturale e umana davvero notevole», dichiara Matteo Camillini, Managing Director BigMat Italia e International.
E aggiunge: «Il punto vendita BigMat, l’architetto e il costruttore sviluppano una sinergia operativa e un’expertise imprescindibili per costruire meglio, insieme. L’edilizia di oggi deve creare il patrimonio immobiliare di domani, obiettivo che possiamo centrare solo in un’ottica di profonda collaborazione. Da qui l’idea di un premio che metta in luce il valore di tutti i piccoli e grandi progetti che i punti vendita BigMat seguono e realizzano ogni giorno, in sinergia con imprese e progettisti del territorio».
Per candidarsi al Premio di Prossimità BigMat, l’architetto deve disporre di un codice di registrazione fornito dal punto vendita BigMat dell’area territoriale in cui si trova il progetto realizzato. Tale codice può essere ottenuto dal partner BigMat o dal costruttore che ha collaborato al progetto, a condizione che quest’ultimo abbia acquistato materiali in un punto vendita del Gruppo.
BigMat International Architecture Award
Nelle ultime due edizioni sono stati complessivamente più di 1.700 i progetti candidati al BigMat International Architecture Award, che accanto alle grandi opere di architettura dà risalto anche ai progetti di piccola scala, valorizzando opere sinonimo di innovazione, sostenibilità, benessere abitativo ed efficienza energetica.
Il Premio Internazionale di Architettura BigMat prosegue dunque nel proposito di riconoscere l’eccellenza architettonica nei sette Paesi in cui BigMat è presente con i suoi punti vendita: Belgio, Francia, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna.
Due i Gran Premi assegnati: il Gran Premio per progetti di grande rilevanza nella categoria generale dell’architettura, e il Gran Premio di Prossimità per progetti sviluppati in stretta collaborazione tra architetti e costruttori locali, utilizzando materiali acquistati nelle rivendite BigMat. Da evidenziare, tra i riconoscimenti anche il Premio Giovani, una menzione speciale riservata ad architetti under 40.
La giuria internazionale valuterà le opere candidate, e ciascun giurato nazionale selezionerà per il proprio Paese 20 progetti (12 per il Premio di Architettura e 8 per il Premio di Prossimità). Tra le 140 opere ammesse in concorso verrà selezionata la rosa dei 14 finalisti (7 per ogni categoria).
I premi avranno un valore complessivo di 82.500 euro, il più alto mai raggiunto, e saranno così ripartiti
1 Gran Premio Internazionale da 30.000 euro
6 riconoscimenti nazionali da 1.500 euro ciascuno,
1 Gran Premio Internazionale di Prossimità (20.000 euro all’architetto e 10.000 euro all’impresa di costruzione in voucher per acquisti presso la rivendita BigMat abbinata al progetto)
6 Premi Nazionali (1.000 euro all’architetto e 1.000 euro all’impresa di costruzioni in voucher per acquisti presso la rivendita BigMat abbinata al progetto).
Premio Giovani da 1.500 euro
Il periodo per l’iscrizione e la presentazione della documentazione necessaria a concorrere all’edizione 2025 di BMIAA è compreso tra il 14 febbraio e il 24 aprile. Per ulteriori informazioni: www.architectureaward.bigmat.com
Inizia il count-down per Milano Cortina 2026 e Longarone Fiere Dolomiti si prepara con una serie di appuntamenti per rilanciare il polo fieristico in chiave nazionale e internazionale.
«Abbiamo progetti ambiziosi che porteranno avanti il programma sviluppatosi finora e oltre a ciò amplieranno anche gli obiettivi. A partire dal fatto che oggi organizziamo sei eventi fieristici e nel giro di qualche anno intendiamo arrivare ad almeno una decina» ha detto la neopresidente di Longarone Fiere Dolomiti, Caterina Carrer.
Caterina Carrer presenta il nuovo cda di Longarone Fiere Dolomiti
Insieme a lei è stato nominato il nuovo consiglio d’amministrazione, con il vicepresidente, Franco Conzato, e i consiglieri Michele Dal Farra (past president), Chiara Bortolas e Giovanni De Lorenzi, che è stato individuato anche come amministratore delegato della società.
«Questa non deve essere solo la fiera di Longarone, ma del Veneto e oltre. Deve avere una forte vocazione all’internazionalità, perché il luogo stesso in cui si trova glielo consente: a metà strada tra Venezia e le Dolomiti. E per questo faremo sinergia con altre fiere».
A proposito di Dolomiti, il nuovo cda si è concentrato sulle sfide olimpiche, con Longarone Fiere che avrà un ruolo speciale, di hub logistico.
«Oggi sappiamo che in fiera, per chi sarà diretto verso Cortina, devono arrivare circa 3.000-4.000 macchine, e devono partire 120 pullman. Fondazione Milano Cortina avrà un padiglione per gli uffici logistici. La nostra idea è costruire una logica tipo aeroporto: il turista parcheggia la macchina, e mentre aspetta la navetta per le Olimpiadi entra in fiera e trova una prima hospitality, anche con spazi di promo commercializzazione», ha sottolineato il past president Dal Farra.
Costruire, il sistema casa per la montagna
Prima delle Olimpiadi, però, c’è un anno intero. E c’è un calendario di sei appuntamenti fieristici da qui all’autunno già definito. Si comincia il prossimo fine settimana con Costruire la fiera dedicata al sistema casa per la montagna che avrà cinque giornate (15-16 e 21-22-23 febbraio).
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113 marchi provenienti da 8 regioni italiane e 9 Paesi esteri (Austria, Usa, Finlandia, Germania, Repubblica Ceca, Svizzera, Polonia, Svezia e Cina). E una serie di approfondimenti e focus di alto livello per gli addetti ai lavori. Si parlerà infatti di lavoro in edilizia, di filiera del legno, di impianti di riscaldamento e molto altro.
Attenzione anche alle novità della legge di bilancio 2025 (il 21 febbraio dalle 14.30, a cura di Appia Cna e Comitato Unitario Permanente degli ordini e collegi professionali), riflettori sul welfare in edilizia con l’esperienza della cassa edile (a cura di Ance e Confindustria Belluno, il 22 febbraio a partire dalle 9), e sull’edilizia sostenibile (il 22 febbraio alle 10.30, a cura di Confartigianato Belluno).
All’interno di Costruire si inserisce «Arte in Fiera Dolomiti», alla sua ventesima edizione. Il titolo scelto quest’anno è Le mani perdute, «suggerito da Mauro Corona durante una visita all’edizione dello scorso anno» spiega Franco Fonzo, il curatore della rassegna. «Il filo conduttore sarà quello di invitare giovani e adulti a riflettere su questa dimensione dimenticata del fare, per riscoprire il lavoro delle mani in una società sempre più digitale».
Domani, 12 febbraio 2025, apre le porte Caseitaly Expo, la fiera per il settore dell’involucro edilizio in programma alla Fiera di Bergamo fino al 14 febbraio.
L’inaugurazione ufficiale si terrà alle ore 11:00 nella Sala Caravaggio. Ad aprire i lavori saranno Davide Lenarduzzi, Amministratore Delegato di Promoberg affiancato da Laura Michelini, Presidente di Caseitaly e Paolo Franco, Assessore alla Casa e Housing Sociale di Regione Lombardia.
Seguirà il convegno introduttivo con l’intervento del Professor Francesco Fiorito del Politecnico di Bari, che offrirà una riflessione sulla transizione green e sul ruolo chiave dell’involucro edilizio made in Italy per la sostenibilità.
Alla cerimonia interverranno anche Paolo Agnelli, Presidente di Confimi Industria, Youssef Balla, Ambasciatore del Regno del Marocco, Carla Tomasi, Presidente di FINCO, e Matteo Zoppas*, Presidente di ITA – Italian Trade Agency.
È attesa la presenza di Antonio Tajani*, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Vicepresidente del Consiglio. A moderare l’incontro sarà Angelo Artale, Direttore Generale di FINCO.
Per ulteriori informazioni e per l’acquisto dei biglietti, visitare il sito ufficiale: www.caseitalyexpo.it.
Buyer esteri ed eventi
Questa prima edizione si distingue per una forte vocazione internazionale, grazie alla presenza di buyer provenienti da mercati in espansione come Emirati Arabi Uniti, Qatar, Croazia, Grecia, Kenya, Uganda, Marocco, Slovenia, Corea del Sud, Arabia Saudita, Egitto, Albania, Romania e Ungheria.
La partecipazione di questi operatori è resa possibile grazie al sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
Il fitto programma di incontri B2B, con oltre 500 appuntamenti già fissati, rappresenta un’occasione concreta di networking per gli espositori italiani, offrendo opportunità di espansione sui mercati esteri.
Nel quadro di questa strategia internazionale, il 13 febbraio saranno organizzati seminari di orientamento dedicati agli espositori italiani, con focus su mercati chiave. Gli incontri, ospitati nell’area istituzionale di ICE presso il Padiglione A, vedranno la partecipazione dei responsabili degli uffici ICE esteri, che forniranno analisi e prospettive aggiornate sui paesi più strategici per il settore.
In particolare, si segnala l’appuntamento delle ore 10:00, dedicato al Progetto Espace Caseitaly-Marocco. Questo incontro ha l’obiettivo di creare una solida presenza commerciale e tecnologica italiana in Marocco, utilizzando il Paese come trampolino di lancio per l’espansione nei mercati centrafricani.
Il progetto prevede la costituzione di una società di diritto privato marocchino, incaricata di gestire un centro tecnologico dotato di uno showroom permanente e un centro di formazione professionale. Tale iniziativa, realizzata nell’ambito di un protocollo d’accordo e collaborazione tra l’associazione Caseitaly e l’Ordine degli Architetti del Regno del Marocco, rappresenta una ventata di innovazione per il settore e un concreto strumento di internazionalizzazione delle eccellenze italiane.
Caseitaly Expo si conferma ì un evento centrale per la filiera dell’involucro edilizio, con un programma che affronta le principali sfide del settore: dalla sostenibilità alla decarbonizzazione, dall’efficienza energetica all’innovazione tecnologica.
Il Green Deal europeo impone un ripensamento dell’edilizia in chiave sostenibile, e la manifestazione sarà il luogo per discutere soluzioni all’avanguardia e scoprire materiali e componenti innovativi capaci di coniugare prestazioni tecniche ed estetica architettonica.
Oltre alla dimensione tecnologica e normativa, Caseitaly Expo rappresenta un punto d’incontro per tutti gli attori della filiera: progettisti, costruttori, installatori, distributori e imprese di progettazione. Particolare attenzione sarà rivolta ai cambiamenti in atto nel settore delle opere pubbliche, con un focus sui progetti finanziati dal PNRR e sul rilancio delle ristrutturazioni nel comparto privato.
La manifestazione riunisce le migliori aziende del settore, coprendo un’ampia gamma di comparti: serramenti, schermature solari, porte e portoni, lattoneria e maniglieria. Un panorama completo per aggiornarsi sulle nuove tecnologie e trovare le soluzioni più innovative per il proprio business.
Oltre 140 espositori presenteranno il meglio delle loro proposte, dalle soluzioni più avanzate in termini di sostenibilità ai prodotti pensati per garantire massime prestazioni e durata nel tempo.
Caseitaly Expo non è solo esposizione, ma anche aggiornamento e formazione. Durante i tre giorni di fiera, i visitatori potranno partecipare un palinsesto ricco di convegni, conferenze e dimostrazioni interattive, con il contributo di esperti e aziende leader.
Il puzzle dell’energia
Secondo i dati di Terna del luglio scorso, la produzione nazionale netta di elettricità è stata di 22,9 miliardi di kWh e a giugno le fonti rinnovabili hanno coperto il 52,5% della domanda elettrica italiana (era il 43,8% a giugno 2023). Insomma, oltre la metà della corrente elettrica che arriva nelle case e nelle imprese era generata da solare, idroelettrico, eolico. Perché, allora, a gennaio il prezzo medio all’ingrosso dell’elettricità in Italia è stato di 143 euro al MWh, in crescita rispetto alla media dei mesi precedenti? Basti ricordare che giusto un anno fa la la media mensile era di 99 euro al MWh. L’aumento nel giro di 12 mesi, quindi, è stato del 44%.
È, purtroppo, la prova che le energie rinnovabili non bastano. L’aumento è legato soprattutto al prezzo del gas, che rimane il principale fattore nella formazione del prezzo dell’elettricità. E, a un inverno meno mite dello scorso anno, si unisce al calo di produzione di solare ed eolico. Secondo alcuni analisi, inoltre, a peggiorare le cose c’è il meccanismo del system marginal pricing: cioè il prezzo di compensazione del mercato elettrico per un determinato periodo di tempo in una posizione specifica. È il prezzo a cui opera il mercato elettrico all’ingrosso per bilanciare la domanda e l’offerta di elettricità in tempo reale. È anche un sistema di cui molti chiedono una riforma. Ma, in ogni caso, al momento il costo dell’energia continua a crescere. In Italia il gas naturale, nonostante rappresenti circa il 40% del mix nella generazione energetica, stabilisce il prezzo dell’elettricità nel 90% delle ore, mentre nella Ue il gas copre il 20% della produzione e determina il 63% delle ore. Per questo il nostro Paese è al primo posto della classifica europea per numero di ore in cui è il gas a fissare il prezzo.
Mentre, insomma, chi installa pannelli fotovoltaici sul tetto può beneficiare di un risparmio (anche se ammortato sul lungo periodo) quando c’è il sole, ma di notte, oppure se nevica o piove può comunque fare affidamento sulla rete nazionale, le imprese e tutti quelli che non possono dipendere dalle energie alternative continuano a essere legati al gas.
Risultato: l’Italia è al primo posto nel costo dell’energia. A gennaio 2025 i valori all’ingrosso erano oltre il 25% in confronto a quelli tedeschi, del 40% rispetto a quelli francesi, del 48% rispetto a quelli spagnoli e addirittura del 226% rispetto a quelli della Scandinavia. Che fare?
La soluzione, per molti, è il ritorno al nucleare. Ma problemi di scorie e sicurezza a parte, per costruire centrali capaci di sopperire almeno in parte al fabbisogno ci vogliono anni e anni. E, tecnicamente, per sostituire completamente il gas il nucleare avrebbe necessità di 20-25 reattori da 850-900 MW (di media potenza). E questo in un paese dove non è ancora stato scelto il sito per depositare le scorie radioattive del passato, che comprendono quelle generate dagli ospedali dove si pratica la Tac. Per costruire nuove centrali occorrerebbe, quindi, individuare i siti, superare le proteste delle popolazioni del territorio e, inoltre, avere a disposizione un sacco di soldi. Basti pensare che in Francia per la costruzione del reattore di Flamanville dopo 17 anni di lavori i costi sono lievitati da 6 a 19,1 miliardi di euro. Insomma, il nucleare va bene, ma ha bisogno di tempi lunghi, tanti soldi e di un largo consenso. E questo mentre dalle Marche alla Sardegna sorgono comitati anti pale eoliche. Perché le energie alternative piacciono, ma se non sono sotto casa.