L’edilizia resiste ma l’economia rallenta

In Europa la frenata della fiducia delle imprese segnala un trend negativo. Costruzioni italiane in controtendenza.

Segnali contrastanti a ottobre per gli indicatori economici e tendenziali del mercato. A livello europeo si registra una stabilizzazione verso il basso della fiducia delle imprese, con valori pari a -6 punti percentuali per l’Area Euro e -8 punti percentuali per l’Europa a 27.

Mentre a livello nazionale l’indice di fiducia delle imprese di costruzioni è ancora in crescita, con 8,8 punti percentuali in positivo. Si allarga, dunque, il divario già evidenziatosi nei mesi precedenti, che sottolinea ancora una volta la differente dinamica che il nostro Paese sta vivendo nel settore delle costruzioni, con alcuni mesi di superbonus ancora a disposizione e con i primi, tangibili, effetti sul mercato dell’avvio dei cantieri relativi al Pnrr.

PROSEGUE IL RIMBALZO POSITIVO DELLA FIDUCIA DELLE IMPRESE DI COSTRUZIONI ITALIANE A SETTEMBRE, MENTRE SI STABILIZZA IN BASSO A LIVELLO EUROPEO

La stabilità dei tassi di interesse, ribadita dalla Bce nelle ultime settimane, è certamente un fattore positivo rispetto a paventati nuovi innalzamenti, e questa situazione, in una fase ancora espansiva, permette alle imprese italiane di guardare ai prossimi mesi con maggiore fiducia rispetto a quelle europee.

Gli indici

A livello nazionale il confronto tra gli indicatori di fiducia dei vari settori evidenzia come solo il settore delle costruzioni sia in crescita a ottobre, mentre tutti gli altri settori fanno segnare deboli o forti cali.

L’industria evidenzia di fatto un rallentamento pari quasi a una stabilizzazione, dopo mesi di calo costante e continuo, analogamente a quanto fa registrare il settore del commercio, mentre i servizi evidenziano un netto e forte calo dell’indice: è il terzo consecutivo, dunque presenta una fase potenzialmente critica.

COSTRUZIONI IN RIPRESA, INDUSTRIA E COMMERCIO STABILI, IN FLESSIONE SERVIZI. FORTE CALO DELLA FIDUCIA DEI CONSUMATORI

In forte calo l’indice di fiducia dei consumatori, che raggiunge un valore prossimo a -20: il valore più basso registrato negli ultimi 12 mesi, che indica una situazione di incertezza che andrà analizzata nella dinamica dei prossimi mesi per comprenderne a pieno la portata.

Rimangono positive le notizie relative agli ordini e ai piani di costruzione delle imprese a tre mesi, nonostante l’andamento altalenante dell’indicatore, che a settembre aveva fatto segnare un picco massimo e che a ottobre scende, rimanendo comunque sopra la soglia di 8 punti percentuali.

IN LEGGERA FLESSIONE GLI ORDINI MENTRE CRESCE L’OCCUPAZIONE

Buone notizie sul fronte dell’occupazione attesa dalle imprese nei prossimi tre mesi, con l’indice che risale a 10 punti percentuali, dopo due mesi diflessione. Un buon segnale, che vedremo nei prossimimesi quanto potrà consolidarsi.

I prezzi

Ottime notizie sul fronte dell’inflazione. Secondo le stime preliminari, nel mese di ottobre 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento dell’1,8% su base annua, da +5,3% del mese precedente.

LA DISCESA DELL’INFLAZIONE FRENA E L’INDICE IPCA A LIVELLO EUROPEO MOSTRA UN LEGGERO AUMENTO

La consistente decelerazione del tasso di inflazione si deve prevalentemente al forte rallentamento su base tendenziale dei prezzi degli energetici, sia non regolamentati (da +7,6% a -17,7%) sia regolamentati (da -27,9% a -32,7%), e in misura minore al calo degli alimentari non lavorati (da +7,7% a +5,0%) e lavorati (da +8,9% a +7,4%).

Tali effetti risultano solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi dei servizi relativi all’abitazione (da +3,7% a +4,0%) e di quelli relativi ai trasporti (da +3,8% a +4,0%).

Un ulteriore dato positivo è il rallentamento dell’inflazione di fondo, che al netto degli energetici e degli alimentari freschi rallenta anch’essa (da +4,6% a +4,2%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +4,8%, registrato a settembre, a +4,2%).

L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,7% per l’indice generale e a +5,1% per la componente di fondo.

In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,2% su base mensile e dell’1,9% su base annua (in netta decelerazione da +5,6% di settembre).

A cura del Centro Studi YouTrade

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