2° edizione Convegno Youtrade sud, perché l’edilizia può crescere se si rinnova

Il dopo superbonus, i fondi del Pnrr, la digitalizzazione delle imprese: la seconda edizione dell’evento organizzato il prossimo marzo da Virginia Gambino Editore a Lamezia metterà a fuoco problemi e risorse della distribuzione nel Mezzogiorno. E non solo.

Riflettori puntati sull’edilizia del Sud

Un Sud a due facce, con un’edilizia che affronta il dopo superbonus e i fondi del Pnrr che finalmente arrivano a destinazione, seppure con qualche variante rispetto ai progetti originari.

E, sullo sfondo, il motore del cambiamento che gira sull’onda del digitale e delle aggregazioni che coinvolgono buona parte della distribuzione di materiali e soluzioni per edilizia. Il 2024, insomma, si è aperto con tanti punti interrogativi e la necessità di impostare il timone della propria azienda sulla rotta giusta.

Per individuarla, un contributo fondamentale arriverà dal II Convegno YouTrade Sud, in programma questo giovedì 21 marzo (con una cena di gala alla Tenuta delle Grazie) e venerdì 22 al T Hotel Lamezia (SS 280 dei Due Mari, 88040 Lamezia Terme, Catanzaro).

Per la seconda edizione, visto il successo dello scorso anno (vedi 1° convegno Youtrade Sud dell’anno scorso), l’evento avrà a disposizione un maggiore spazio nella struttura che ospita l’iniziativa organizzata da Virginia Gambino Editore.

I punti caldi

Il programma è già delineato nelle sue linee principali, con un’agenda in via di definizione. E parte dalla considerazione che, nonostante le revisioni, ci sono ancora 6,7 miliardi di euro di fondi destinati dal Pnrr alle regioni del Mezzogiorno per interventi che riguardano i settori idrico, ambientale ed energetico. Soldi che in buona parte raggiungeranno il settore dell’edilizia e delle costruzioni.

Senza contare il progettato Ponte sullo Stretto che, se procederà nella fase attuativa, coinvolgerà non solo i lavori strettamente legati alla struttura dell’opera, ma anche gli aspetti urbanistici collaterali.

Insomma, per l’edilizia nel Sud si schiude una grande  opportunità. Che, però, le imprese della filiera delle costruzioni, quelle della distribuzione in particolare, devono saper cogliere.

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Congiuntura a previsioni

I temi al centro del convegno saranno tanti: per esempio, la ridefinizione organizzativa delle aziende, che devono seguire l’evoluzione dettata dal settore commerciale nel suo  insieme.

Un traguardo che può essere raggiunto solo attraverso l’implementazione di soluzioni offerte dalla rivoluzione digitale, con il conseguente obbligo di formazione del personale.

Sarà affrontata anche la sfida posta dalle grandi realtà della distribuzione, che impongono modelli non sempre scalabili su realtà di minore dimensione.

Non mancherà neppure uno sguardo alla congiuntura dell’edilizia, curata come sempre dal Centro Studi You-Trade, con le previsioni per la seconda metà dell’anno.

A maggior ragione visto un andamento dell’economia 2023 positivo, ma non troppo. Come ha di recente quantificato il rapporto annuale di Svimez, l’associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno, il Sud convive con voglia di crescita, di riscatto, ma anche con problemi ancora da risolvere.

Per esempio, il peso dell’inflazione che si è riflesso su reddito disponibile e consumi delle famiglie in misura maggiore al Sud. Il risultato è stata la contrazione del reddito disponibile delle famiglie del Mezzogiorno (–2%) doppia rispetto al Centro-Nord.

Inoltre, rimane un divario di crescita da colmare. Sempre secondo l’analisi di Svimez, lo scorso anno il Pil italiano è aumentato in media dello 0,7%, ma solo dello 0,4% nel Mezzogiorno, contro lo 0,8% nel Centro-Nord.

Anno positivo

Le previsioni per i prossimi mesi, però, non sono pessimistiche. Nel 2024 la congiuntura dovrebbe registrare al Mezzogiorno uno sviluppo in sintonia con un aumento del prodotto lordo dello 0,7% a livello nazionale, che al Sud dovrebbe essere praticamente allineato (+0,6%).

Una ripresa che ha un valore ancora maggiore se si considera il livello deficitario del 2023 e che potrebbe influire positivamente sui consumi delle famiglie meridionali.

L’altro driver, come accennato, passa attraverso il Piano di ripresa e resilienza, che può avere un effetto sensibile sulla crescita. Svimez, per esempio, stima in 2,2 punti percentuali l’impatto positivo cumulato sul Pil nazionale nel biennio 2024-2025. E l’incidenza sarà ancora maggiore sul Mezzogiorno, con un aumento del 2,5% contro il 2% nel Centro-Nord.

A patto, naturalmente, che i soldi che arrivano dall’Europa siano effettivamente spesi. E qui qualche punto interrogativo è necessario. Al momento dell’analisi, nel tardo autunno scorso, il valore complessivo dei progetti presenti nella banca dati Regis ammontava a 32 miliardi di euro, per il 45% destinati ai Comuni del Mezzogiorno. Tutto bene?

Nì. Perché se per circa il 50% di questi erano state già avviate le procedure di affidamento, la quota di progetti messi a bando nel Mezzogiorno era solo del 31% rispetto al 60% del Centro-Nord. Così come la capacità di procedere all’aggiudicazione era del 67% al Mezzogiorno contro il 91% al Centro-Nord.

Insomma, una montagna di soldi che fa fatica a essere spesa: anche per questo è necessario mettere a fuoco i colli di bottiglia che possono rallentare la crescita.

E la categoria professionale dei distributori e, più in generale, la filiera dell’edilizia, deve farsi trovare pronta a raggiungere il massimo grado di efficienza per restare competitiva e saper affrontare le sfide del 2024 e oltre. Anche di questo si parlerà al II Convegno YouTrade Sud.

di Paolo Caliari

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