Edilmelzi: una crescita a presa rapida, anche grazie a Italcementi

Con tre punti vendita nell’hinterland milanese e un impianto di smaltimento dei rifiuti inerti, Edilmelzi, con base a Concorezzo (Monza-Brianza) rappresenta un buon esempio di azienda familiare che ha saputo cogliere le opportunità di un business in continuo cambiamento.

Dagli esordi del fondatore Giuliano Melzi, che ha gettato le basi dell’impresa nel 1984, l’azienda si è evoluta implementando la vendita di materiali pesanti per l’edilizia con una vasta gamma di soluzioni per interni ed esterni, in mostra negli ampi showroom a servizio dei magazzini. A tutto questo si è aggiunto negli anni un ampio parco macchine, per interventi di scavo o di demolizione altamente specializzati, e l’attività di recupero e riutilizzo di rifiuti inerti provenienti da attività di costruzione, demolizioni e scavi, con un impianto dedicato costruito a pochi passi dalla sede principale.

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Una storia di investimenti di successo, che è fatta anche di partnership storiche con i fornitori, alcune lunghe quasi quarant’anni. Come nel caso di Italcementi, con cui Edilmelzi lavora ininterrottamente fin dalla sua nascita.

«È un sodalizio che dura più di un matrimonio», scherza Roberto Melzi, contitolare dell’azienda insieme ai fratelli Pietro e Gerardo e alla sorella Paola. «Quando abbiamo aperto il magazzino a Monza, mio papà tutte le sere andava a caricare a pochi chilometri di distanza presso l’impianto di Calusco d’Adda di Italcementi. Oggi non c’è più il consumo di puro cemento del passato, ma per noi rappresenta ancora un business importante, da circa 200 mila euro di fatturato. Poi possiamo sempre contare sulla qualità dei prodotti e su un servizio impeccabile, quindi perché cambiare?».

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Da sinistra, Davide Piovanelli (Italcementi), Roberto Melzi (Edilmelzi) e Oscar Barchi (Italcementi)

Domanda. All’inizio quali prodotti trattava Edilmelzi?
Risposta. Edilmelzi è stata fondata da mio papà nel 1984. Siamo partiti con un piccolo magazzino a Monza che trattava materiale pesante, quindi cemento, calce, foratame.

D. Poi, come si è evoluta l’azienda?
R. Inizialmente ci siamo ampliati nella vecchia sede. Poi, circa 25 anni fa, l’azienda si è trasferita a Concorezzo, nella provincia di Monza-Brianza, dove ha acquisito uno spazio più grande con una maggiore disponibilità di magazzino. Una decina di anni fa abbiamo poi aperto altri due punti vendita in provincia di Milano, uno a Gorgonzola e l’altro a Caleppio di Settala, che ci hanno permesso di incrementare ancora di più il business. Nel 2017 abbiamo acquisito un nuovo spazio a Concorezzo da un vecchio stabilimento di produzione di asfalti e calcestruzzi, che abbiamo sistemato e trasformato nella sede attuale. Qui abbiamo uno showroom di ceramiche, un magazzino coperto di circa 4.500 metri quadri e uno spazio scoperto di circa 30 mila metri quadrati, di cui la metà pavimentato. Nella parte restante è ospitato anche la centrale calcestruzzi. Ora stiamo realizzando un nuovo edificio di 500 metri quadrati, che andranno a ospitare altre superfici coperte per il magazzino.

D. Quindi, al momento Edilmelzi com’è composta?
R. Da tre magazzini con due ragioni sociali diverse: la Edilmelzi Concorezzo e la Edilmelzi Gorgonzola con due magazzini, uno a Gorgonzola e l’altro a Caleppio di Settala. In totale siamo 18 dipendenti.

D. Dal 1984 a oggi come si è evoluto il rapporto con Italcementi?
R. Siamo clienti di Italcementi da 38 anni e non abbiamo mai avuto problemi. Oltre a essere un’azienda primaria con prodotti di qualità, Italcementi fornisce anche un ottimo servizio. Si può caricare dalla mattina alla sera tardi, a orario continuato, e la vicinanza della loro sede ci permette anche di ridurre i costi di trasporto che, su un materiale pesante come il cemento, hanno un incidenza non da poco.

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I nuovi sacchi Italcementi nel magazzino Edilmelzi

D. E per quanto riguarda i prodotti premiscelati?
R. Il cemento è un prodotto che non può mai mancare nei magazzini edili. Tuttavia, è un dato di fatto che se ne venda meno rispetto a 30 anni fa. Probabilmente questo è dovuto alla maggiore diffusione di prodotti tecnici a più alto valore aggiunto. Una volta con calce, cemento e sabbia si faceva di tutto, oggi sta cambiando la tipologia di vendita dei materiali, anche perché c’è una minore preparazione delle maestranze, che richiedono prodotti sempre più mirati per utilizzi specifici. Il fatto che il mercato sia orientando sempre di più sui prodotti premiscelati, non credo che rappresenti un problema per Italcementi, in quanto il loro cemento è alla base di moltissimi prodotti, tra cui proprio i premiscelati.

D. Dal 2020 al 2021 avete registrato un incremento di fatturato?
R. Sì, nell’ordine del 20%.

D. Quanto hanno influito bonus e superbonus su questo incremento?
R. Sinceramente fin dall’inizio sono stato un po’ scettico nei confronti del superbonus, infatti abbiamo deciso di non applicare sconti in fattura. Sicuramente bonus e superbonus hanno portato un incremento notevole per l’edilizia, soprattutto per gli isolanti. Tutti i prodotti legati ai bonus hanno avuto un incremento notevole, con tutti i pro e contro. Vedremo cosa succederà nei prossimi anni.

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L’area esterna

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D. Come state gestendo l’attuale momento del mercato dove i prezzi sono alle stelle e c’è scarsità di materiali?
R. Quando abbiamo visto che i materiali cominciavano a scarseggiare, abbiamo fatto un minimo di programmazione per riuscire a soddisfare i nostri clienti fidelizzati. Il materiale in esubero rimane in magazzino. Non andiamo a cercare altre aziende per i materiali, perché non ne abbiamo bisogno.

D. Quali sono i principali prodotti a magazzino?
R. A parte i vari cementi, collanti, malte, abbiamo tutto quello che riguarda l’edilizia pesante, oltre alle ceramiche. Ritengo di avere un’offerta abbastanza completa. Il nostro magazzino di Concorezzo è il nostro punto di forza, è quello più grande, che fa anche un po’ da logistica per gli altri due punti vendita.

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D. Quale tipologia di clienti servite?
R. Al 90% imprese edili di piccola e media dimensione. Il restante 10% privati, ma principalmente per la parte di showroom.

D. Quali servizi offrite ai vostri clienti?
R. Tutti i servizi legati al magazzino, compreso il trasporto. Abbiamo anche un parco di macchine movimento terra, che trattiamo anche con servizio di noleggio a caldo. Infine, possediamo un impianto di frantumazione, autorizzato dalla Provincia di Monza-Brianza, per il recupero delle macerie e smaltimento dei rifiuti inerti.

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D. Quando avete implementato quest’ultima attività e come si svolge?
R. Nel 2005 abbiamo ottenuto l’autorizzazione della provincia di Milano, ora Monza-Brianza, per aprire un impianto di recupero di inerti e macerie. A 300 metri dal magazzino di Concorezzo abbiamo così realizzato un edificio industriale da 1.500 metri quadrati, con un’area di stoccaggio esterna da 10 mila metri quadrati, adibito a impianto di frantumazione. Nell’area di stoccaggio confluisce l’inerte proveniente da attività di costruzione, demolizioni e scavi, mentre nell’impianto si procede con la lavorazione, che consiste nella riduzione granulometrica del calcestruzzo, che viene separato dai ferri e tutti gli altri materiali non inerti. Il materiale viene poi analizzato e restituito come prodotto recuperato, da riutilizzare per la formazione di sottofondi stradali, riempimenti di infrastrutture, sottofondi di piazzali. È un servizio al cliente che genera un risparmio sia in termini di costi, che di impatto ambientale, nel rispetto dei principi dell’economia circolare.

D. C’è maggiore sensibilità verso prodotti green?
R. Le aziende produttrici, come ad esempio Italcementi, stanno facendo da apripista e questa sensibilità sta aumentando, sicuramente tra i clienti privati e gli architetti. Non ancora così tanto tra le imprese edili, il nostro principale target di riferimento. Cerchiamo anche noi di fare la nostra parte. Con l’impianto di frantumazione, vogliamo mettere in pratica un concetto di economia circolare, dove il materiale finito viene recuperato come inerte per tornare a essere calcestruzzo. Ma anche con i magazzini dove, per una maggiore efficienza energetica, abbiamo installato impianti fotovoltaici da 15 kw per i consumi giornalieri di energia elettrica, mentre per il riscaldamento abbiamo optato per impianti a pellet.

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La sala mostra dedicata a ceramiche e rivestimenti

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D. In qualità di rivendita di materiali edili, qual è la vostra principale preoccupazione per il futuro?
R. Non ci sono particolari preoccupazioni. Il rincaro delle materie prime c’è e si sente, anche se c’è sempre modo di ribaltare i costi sul cliente finale. Sul discorso del caro energia ci siamo attrezzati per tempo. Non abbiamo grosse esposizioni, siamo molto attenti sul discorso dei pagamenti, quindi siamo molto tranquilli.

D. Quali sono i prossimi passi?
R. Al momento non abbiamo intenzione di aprire nuovi punti vendita, ma stiamo lavorando a nuovi investimenti con la società immobiliare di cui siamo proprietari, che si occupa di edifici industriali e commerciali. Per adesso il nostro futuro è lì.

 

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