Nuovi alloggi e trasporti: facciamo come Londra

Londra è una delle due capitali mondiali della finanza, assieme a New York. Dalla City esce ed entra un fiume di denaro, sotto forma di azioni, contratti sui derivati, polizze, contrattazioni di materie prime. Ma è anche una grande città che guarda al futuro. E i politici inglesi sanno che, per mantenere la leadership nel terziario, cioè nei servizi, occorre che le infrastrutture funzionino, siano adeguate. Insomma: per avere una grande città capace di attrarre uffici e società finanziarie non bastano dei grattacieli in vetrocemento, ci vogliono anche trasporti e alloggi per chi lavora.

Con questa premessa governo britannico e municipalità di Londra hanno annunciato un mega piano di investimenti per i prossimi cinque anni. D’accordo, in Gran Bretagna siamo in periodo pre elettorale e il governo del conservatore David Cameron non  si lascia scappare l’occasione di farsi pubblicità gratis (tutto il mondo è paese). Ma, a differenza di quanto accade in Italia, di solito nel paese di Albione alle buone intenzioni seguono i fatti. Il piano di investimenti da 13,5 miliardi di euro dovrebbe portare 500mila posti di lavoro. Sono previsti una linea di metropolitana veloce, con wi-fi anche sui vagoni, servizi di metro che funzioneranno 24 ore su 24, 200 nuovi bus, nuovi collegamenti pubblici di superficie, lavori stradali e percorsi per le biciclette. E poi un piano di edilizia residenziale: a Londra trovare casa è faccenda da sceicchi. Il governo ha quindi promesso 400mila nuove abitazioni e la creazione di 20 zone  in periferia, che verranno in buona parte ricostruite. Cioè saranno abbattuti edific vecchi per ricostruirne di nuovi. Con un’efficienza che in Italia non si sogna neppure Matteo Renzi, gli inglesi hanno già pianificato tutto: le zone da ricostruire sono nove, e sono già state individuate. Nei prossimi anni saranno costruite 30mila abitazioni, oltre ad altre 8.500 poco fuori Londra. Non è finita: nel mega piano della super Lodnra, ci sarà spazio anche per una nuova sala concerti, un nuovo istituto di ricerca biomedica, una nuova «cittadina della conoscenza», un centro culturale.

Insomma, se non saranno solo promesse elettorali, per Londra si preparano anni di gru e scavatrici, mattoni e travi d’acciaio. Perché senza una città moderna non può funzionare lo sviluppo.

Londra
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