Confindustria: stanno per ripartire anche i cantieri

    Secondo Confindustria riparte anche l’edilizia. Le previsioni del Centro studi sono ottimistiche: fatturato, ordini, produzione industriale e costruzioni, vendite di auto, export, occupazione, fiducia hanno tutte il segno più. La sequenza di statistiche uscite nell’ultimo mese contiene molte sorprese finalmente positive per l’economia italiana e convalida le attese di un aumento del Pil nel 2015 superiore alle previsioni rilasciate a dicembre (+0,5% e +1,1% nel 2015-16). La partenza «da fermo» limita la performance in media d’anno, ma la crescita acquisterà velocità nel secondo semestre, lasciando una buona eredità al 2016. Affinché il ritmo si consolidi, evidenzia il Csc, «è necessario che, al rinnovato slancio dell’export e al timido recupero dei consumi, si affianchi il contributo degli investimenti, cruciali sia per la domanda sia per la ricostituzione di potenziale produttivo». Anche al netto delle costruzioni, nel 2014 gli acquisti di macchinari e impianti hanno mancato l’appuntamento con la ripresa. Finora non ci sono segnali di cambio di passo e gli investimenti stentano a ripartire in molti paesi avanzati, a causa dell’incertezza generata dalla crisi. Alla quale in Italia si sommano specifici gravi ostacoli, che un po’ si attenueranno: i margini ai minimi storici beneficeranno dei minori costi degli input; la morsa del credito si allenta e i tassi scendono; la fiducia migliora; la domanda interna ed estera salirà, aumentando il basso utilizzo degli impianti; gli incentivi aiutano, sebbene non siano tutti già attuati e siano dotati di poche risorse e resi meno efficaci da meccanismi complessi e gravi storture. Le condizioni esterne sono favorevoli: la crescita americana è robusta; gli emergenti, pur rallentando, forniscono un forte apporto all’espansione globale; nell’Eurozona si moltiplicano i segnali di accelerazione. Il cambio dell’euro potrebbe ulteriormente deprezzarsi. I prezzi delle materie prime sono più contenuti. cantiere6666

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