Alcuni settori di riferimento come il pharma, il food, l’elettronica e l’automotive sono coinvolti nella gestione di relazioni in cui i prodotti devono essere tracciati.
La tracciabilità, ovvero la capacità di seguire e ricostruire il percorso di un prodotto dalla sua origine fino al punto di uso o consumo, e la rintracciabilità, ovvero la capacità di risalire la filiera dal punto di consumo verso i soggetti posti a monte della filiera, portano a numerosi benefici, come un maggiore controllo del processo, l’eliminazione degli sprechi, l’aumento delle condizioni di sicurezza per i clienti e riduzioni dei costi relativi alla gestione di resi o di richiami di prodotti.
Nei primi cinque mesi del 2023, secondo i dati pubblicati dal ministero della Salute, sono stati più di 160 i casi in cui si è reso necessario richiamare alcuni prodotti per rischio fisico (presenza di corpi estranei), rischio chimico (sostanze tossiche o nocive oltre i limiti di legge), rischio microbiologico (microrganismi patogeni, come la salmonella) oppure per presenza di allergeni.
Negli anni la necessità di tracciare e rintracciare è progressivamente cresciuta coinvolgendo non solo la singola azienda, ma tutti i soggetti appartenenti alla filiera. Gli strumenti che progressivamente sono stati messi a disposizione oggi già ampiamente diffusi vanno dai codici a barre 1D, ai quelli 2D, alle etichette Rfid, dispositivi Iot (Internet of Things) fino ad arrivare a processi controllati attraverso la blockchain.
In un prossimo futuro l’esigenza sarà quella di monitorare non più un gruppo di prodotti (leggasi lotto) bensì il singolo prodotto, identificato da un numero seriale. Questo sarà un’ottima prerogativa per aumentare il livello di sostenibilità ambientale. Infatti, potendo monitorare l’articolo, sarà più facile andare a recuperarlo a fine vita per un successivo eventuale riuso, riciclo o per uno smaltimento sicuro.
Il concetto di giacenza verrà superato, la quantità di prodotti nel magazzino verrà sostituita da una lista puntuale dei singoli prodotti stoccati. Per ogni prodotto i sistemi informativi saranno in grado di fornire la presenza o meno del prodotto. La giacenza assumerà così un valore binario, 0/1, disponibile / non disponibile.
L’impatto di questa tendenza sarà un necessario adeguamento dei sistemi informativi, la necessità di rivedere i supporti su cui andare a registrare i dati (etichette), il format delle informazioni, una nuova e diversa gestione dei materiali a magazzino (necessità di identificare e stoccare precisamente il singolo articolo) e più puntuali operazioni di magazzino.
Questa transizione da una gestione ordinaria a una gestione binaria deve essere affrontata da subito avviando progetti di revisione dei processi informativi e operativi aziendali. In un mercato dove la personalizzazione del prodotto finito è crescente, la necessità di monitorare il singolo elemento diventa fondamentale.
di Andrea Payaro, docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico – Ice (da YouTrade n. 141)