Sport ed edilizia: intervista doppia a Matteo Camillini (BigMat) e Ferdinando De Giorgi (Fipav)

Per capire meglio quanto sport ed edilizia abbiano in comune, abbiamo chiesto a Matteo Camillini, direttore di BigMat Italia e International e al coach della Nazionale maschile italiana Ferdinando De Giorgi di raccontarci il loro punto di vista. Nell’intervista doppia, come in un palleggio avvincente, andiamo a scoprire come si costruisce un gruppo ma anche come valorizzare le individualità, come si afferma una leadership e soprattutto qual è il segreto per vincere. 

Pronti? La palla a BigMat e poi alla Fipav per scoprire lo schema di gioco vincente per affrontare qualsiasi competizione, sportiva o aziendale!

Domanda. Come si costruisce lo spirito di squadra? E come si mantiene nel tempo?
M.C. Lo spirito di squadra in un consorzio di aziende si crea attraverso il rispetto della storia, del ruolo e delle esigenze di ciascuno ma soprattutto con grande trasparenza e condivisione di una strategia comune. Gli imprenditori sotto l’insegna BigMat sono stati capaci di costruire un business sano e affidabile; la loro immagine è riconosciuta a livello nazionale e internazionale grazie a campagne, attività di comunicazione e partnership, come quella con Fipav, che hanno sempre valorizzato il marchio. Si tratta di una capitalizzazione di esperienze e visibilità che sono consolidate per coloro che fanno parte del Gruppo da più tempo e disponibili per i nuovi associati. In ogni rivendita BigMat, per quanto autonoma e indipendente, i clienti troveranno sempre competenza tecnica e specializzazione, affidabilità e serietà, esperienza di acquisto professionale e qualificata: questo perché i singoli soci hanno interiorizzato e fatto propri i valori del Gruppo e a loro volta li comunicano al mercato.
F.D.G. Una squadra si costruisce tenendo conto sia delle caratteristiche sportive sia delle varie personalità che vivono all’interno del team con diversi equilibri che si possono creare. C’è quindi un aspetto tecnico, che varia da allenatore ad allenatore, e poi c’è l’altro aspetto che si sofferma sulla conoscenza degli atleti dal punto di vista caratteriale, della loro capacità di giocare e fare squadra insieme agli altri, di adattarsi e di mettersi a disposizione, quest’ultimo è uno degli aspetti più importanti da tenere in considerazione. La possibilità di crescere e il desiderio di continuare a migliorarsi di ciascuno dei componenti, ma anche la cultura del lavoro del singolo e del collettivo, sono considerazioni altrettanto rilevanti nella costruzione di una squadra. Potremmo definire due fasi e due processi essenziali per costruire un team e cementare lo spirito di squadra: valutazione e ideazione del progetto tecnico/sportivocreazione di un’attitudine condivisa verso il lavoro e il gioco di squadra.

D. C’è differenza tra una squadra e un gruppo?
M.C. Certamente, il gruppo rappresenta un insieme di persone che coordinano le loro attività, mentre la squadra ha un obiettivo comune da raggiungere. Se da un punto di vista puramente lessicale BigMat si definisce Gruppo, con il significato di realtà consortile, è nel concetto di squadra che ci riconosciamo pienamente. BigMat, come un team sportivo, ha una struttura organizzativa a diversi livelli con un metodo e un «sistema di gioco» per essere più efficaci nel mercato.
F.D.G. In un gruppo le persone sono insieme, ma non sono interdipendenti. La squadra nasce, invece, quando i singoli diventano interdipendenti uno dall’altro e la pallavolo insegna a farlo con i classici tre passaggi con un senso di reciprocità importantissimo.

D. Qual è la forza di un gruppo?
M.C. La forza di un Gruppo è rispondere insieme alle sfide in campo, allenarsi per ottenere insieme quei risultati che da soli non sarebbero raggiungibili. Far parte di una squadra come la nostra consente a tutti, da Nord a Sud, di beneficiare di opportunità, di servizi e di agevolazioni che da soli sarebbe difficile ottenere. Il valore aggiunto del Gruppo sta infatti anche nelle economie di scala, d’impresa e di esperienza che si vengono a creare.
F.D.G. È forse nei momenti di difficoltà che emerge appieno la forza di un vero gruppo: quando i singoli individui sanno compattarsi e fare fronte unico, e allo stesso tempo aiutare i compagni nel modo più adatto. La forza e il valore di gruppo si vede quando si è sotto attacco, ma si affronta il momento assieme, senza arrendersi o indietreggiare e soprattutto senza dividersi. Nessuno dei sei giocatori arretra di fronte alle difficoltà, e grazie al supporto reciproco e alla condivisione tutti e sei spingono per risolvere la situazione, ed ecco che lì si manifesta e consolida la forza di squadra.

D. Quali sono le difficoltà maggiori nel creare una squadra? 
M.C. Non è facile mettersi a disposizione degli altri per raggiungere un obiettivo comune. L’equilibro tra individualità e aggregazione è a volte sottile, ma va coltivato con un mutuo rispetto dei ruoli, degli obiettivi e delle responsabilità. Pur nell’indipendenza di ciascuno, fondamentale è il passaggio culturale verso l’interdipendenza, che consente di ottimizzare gli interessi di medio periodo delle singole realtà.
F.D.G. Creare una squadra, secondo me, significa creare un’organizzazione nella quale i ruoli sono ben definiti. Capacità e talenti devono essere accolti, ma anche disciplinati da regole e da un forte coinvolgimento che deriva da un senso di appartenenza che bisogna costruire. È un percorso molto lungo e dalle molte sfaccettature: la difficoltà maggiore è probabilmente mettere a sistema tutti questi aspetti e farli ruotare intorno a un obiettivo comune ovvero i risultati da raggiungere e tutti i valori che si devono rappresentare e trasmettere proprio in quanto squadra.

D. Il gioco di squadra è fondamentale o bastano le individualità?
M.C. Chi sceglie di far parte di un team deve consapevolmente assumere un ruolo all’interno dell’aggregazione e deve mettersi a disposizione degli altri, la stessa cosa succede anche nel nostro Gruppo dove i soci fanno gioco di squadra attivando un confronto umano e imprenditoriale che consente di imparare dalle esperienze degli altri e condividere le strategie vincenti, ma anche quelle da migliorare. Certamente è importante per la creazione della squadra vincente, trovare il giusto equilibrio di talenti: nel nostro consorzio, infatti, non si punta alla quantità di punti di vendita fine a sé stessa, ma alla ricerca di imprenditori, punti di riferimento nella loro zona, con l’obiettivo di comporre un team serio e affidabile. Le individualità apportano creatività e input propositivi per progetti o iniziative di cui possono beneficiare tutti. Gioco di squadra e individualità non si escludono a vicenda, ma sono il mix perfetto per una realtà di successo.
F.D.G. Quando si parla di squadra le individualità devono essere sempre messe al servizio del team. L’individualità può aiutare in alcuni frangenti ma nei momenti importanti, quando devi vincere un campionato o un match, è necessario che l’individualità si metta a disposizione della squadra perché per superare i momenti difficili serve la collaborazione e la disponibilità di ogni singolo individuo.

D. In un Paese come l’Italia in cui prevale l’individualismo quali sono le motivazioni per creare un gioco di squadra?
M.C. In BigMat è come se ci fossero 152 giocatori che indossano la stessa maglia: le 152 aziende socie BigMat lavorano insieme e in network per sviluppare ogni giorno un’edilizia di qualità. Il nostro obiettivo è essere protagonisti insieme, confermando ogni anno il ruolo di leader delle aziende associate BigMat, obiettivo conseguibile solo scendendo in campo insieme! Ogni socio condivide i benefici e le responsabilità con gli altri in maniera reciproca, ma è allo stesso tempo autonomo nelle scelte sul territorio e questo è imprescindibile per il contesto del mercato della distribuzione italiana, frammentato e ancora molto legato alla territorialità sia economica sia sociale oltre che a dimensioni di azienda medio piccole. Siamo inoltre convinti che, come nello sport, anche i nostri soci facciano evolvere le loro attività grazie anche al confronto reciproco, non inteso come concorrenzialità tra aziende ma come una motivazione a fare del proprio meglio, uno stimolo che solo lo scambio di idee in un network può alimentare.
F.D.G. La parte egoistica non c’è solo in Italia, è l’animo umano che tende a essere egoista ed è difficile che per natura uno sia altruista. Bisogna quindi trasmettere ai nostri atleti, come a ogni individuo che fa parte di un gruppo, un messaggio semplice, ma potente: soltanto lavorando in squadra, aiutandosi a vicenda e unendo le abilità e competenze, si riescono a raggiungere gli obiettivi prefissati sia da parte del team sia quelli più personali. Non si può fare da soli nessuna delle due cose, la componente egoistica in una squadra va, a mio avviso, sempre combattuta anche se è un aspetto naturale. Nel processo di formazione del cosiddetto team word si cerca proprio questa disponibilità e questa voglia di stare insieme, mettendosi al servizio degli altri e questo spirito va coltivato giornalmente.

D. Qual è il segreto per vincere?
M.C. Non si tratta di un segreto, ma piuttosto di una consapevolezza e di una grande tenacia: il gruppo funziona se sposa un obiettivo comune, dimostrandosi pronto al cambiamento e all’innovazione. Crediamo che parte del nostro successo risieda nel dinamismo che caratterizza BigMat, l’evoluzione e il cambiamento sono un’opportunità per crescere. Sperimentare nuove iniziative e servizi sempre al passo con i tempi, essere pionieri della distribuzione partecipando a progetti nuovi legati, per esempio, al processo di digitalizzazione o all’approccio alla sostenibilità, sono le leve su cui basiamo il nostro successo quotidiano. Ma per farlo servono imprenditori lungimiranti e disposti a mettersi in gioco per perseguire quell’obiettivo comune. La squadra e il gruppo sono fondamentali per affrontare i cambiamenti insieme e per correggere la rotta quando serve.
F.D.G. Non ci sono segreti, in realtà la mentalità vincente nasce in ciascuno di noi quando sviluppiamo il desiderio di migliorarci e affrontiamo tutte le possibili situazioni con un atteggiamento proattivo e propositivo, per fare questo bisogna imparare a conoscere i propri limiti e cercare di superarli: è questa la vera mentalità vincente. Il vincente affronta e lavora sui suoi limiti, e soprattutto aspira sempre a un miglioramento al di là del posizionamento o risultato finale. Non esiste una ricetta per vincere, ma esiste l’impegno e la dedizione, questa è la strada da percorrere se si vuole acquisire il mind-set corretto: nessuna scorciatoia ma solo responsabilità e passione, coraggio per uscire dalle proprie comfort zone e consapevolezza nell’accettare le eventuali sconfitte come opportunità di vera crescita a ogni livello, solo così si può vincere.

D. Quali sono le esperienze del mondo dello sport che possono essere di esempio/ ispirazione al mondo delle imprese e viceversa?
M.C. Credo che dal mondo sportivo si possa apprendere moltissimo, ma in particolare la mentalità da leader. Che si tratti di un leader fuori o dentro al campo ritengo che la pallavolo abbia molte similitudini con il nostro concetto di leadership nella distribuzione. I nostri associati sono leader delle proprie aziende e come capitani in campo si assumono il compito di guidare il loro staff mettendo a servizio la loro esperienza e il loro spirito imprenditoriale in un progetto sia individuale sia di consorzio. Così BigMat è, a sua volta, partner di ognuna di queste imprese sul territorio e un leader a livello nazionale che guida e supporta i singoli punti vendita in un percorso condiviso. I dipendenti e i titolari delle imprese si riconoscono nel Gruppo BigMat e ne avvalorano il ruolo, così come i giocatori in una squadra si riconoscono nel capitano, ma anche nel coach, in una relazione orizzontale e verticale di rispetto e grande fiducia. Leader fuori e dentro al campo, così BigMat vuole essere capofila nel mercato a livello nazionale e territoriale in ogni cantiere d’Italia e d’Europa.
F.D.G. La metafora sportiva è molto immediata ed efficace, soprattutto per le aziende in cui la componente di gruppo e di squadra è predominante e dove i processi sono assimilabili ai nostri tre passaggi. Lo sport trasmette valori e mentalità che si possono facilmente paragonare a quelli di business: in comune abbiamo la passione per quello che facciamo, ma soprattutto l’idea che il progetto sportivo o imprenditoriale per funzionare deve essere condiviso, deve esserci unione di intenti e spirito di squadra all’interno dell’azienda ma anche con i clienti così come nel volley la squadra deve essere presente in campo, ma anche in panchina e sugli spalti.

D. Come si affrontano le sfide?
M.C. Con ottimismo, serietà, perseveranza, migliorando incessantemente le nostre competenze, cercando di anticipare i cambiamenti con mosse innovative. Sembra un approccio scontato, ma non lo è, viviamo in un’epoca che corre a doppia velocità e che quindi ci pone sfide a volte improvvise e per cui non ci sentiamo pronti. È in quel momento che la nostra expertise e la nostra professionalità deve emergere con determinazione, ricordandoci che alle nostre spalle abbiamo una squadra pronta a fornici il supporto necessario per crescere e migliorare. Il Gruppo BigMat non si è mai tirato indietro davanti agli ostacoli e, come nello sport, con tempestività e con un’attitudine a fisarmonica abbiamo affrontato i cambi di schema del mercato (rincari energetici, carenza di materie prime e instabilità) senza mai scendere a compromessi con la qualità; siamo stati pronti a sostenere i punti vendita nel cogliere le opportunità dei bonus e nell’offrire ai clienti servizi puntuali ed efficienti, o ancora durante la pandemia non ci siamo mai fermati e abbiamo svolto un ruolo sociale ed economico rilevante. Il nostro motto per il 2023 è «Pronti a scendere in campo», per fronteggiare tutte le sfide del settore, anche attraverso collaborazioni importanti come quella con le Nazionali italiane di pallavolo.
F.D.G. La parola sfida è già da sola la chiave di volta di tutto: molte esperienze e molti risultati nascono dalla nostra voglia di sfidare e al contempo di sfidarsi. Con determinazione e con la perenne voglia di attraversare i momenti di sfida con tutte le capacità che si hanno per crescere ed evolvere al meglio.

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