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Mag: lo showroom che accende un faro su Eclisse

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Una cura speciale nella scelta di materiali e finiture per far risaltare tutta la bellezza delle porte da interno Eclisse. Il lavoro dell’architetto Antonella Trisolini per il nuovo showroom della Mag, rivendita di Noci (Bari), inaugurato da poco più di due mesi, ha consentito ai prodotti di esprimere al massimo le loro potenzialità in una location frutto di un attento progetto di ristrutturazione e allestimento.

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Domanda. Da quanto tempo è aperto questo showroom e qual è il suo obiettivo?
Risposta. Lo showroom è aperto da due mesi e mezzo. Abbiamo pensato di inaugurare una sala mostra da affiancare alla rivendita edile in cui il focus fossero le porte. Abbiamo acquistato questo locale e lo abbiamo rimesso a nuovo, ridando valore anche alla location attraverso un’operazione di ristrutturazione in cui abbiamo riportato alla luce la pietra originaria delle murature. Ho pensato che le porte Eclisse potessero essere l’oggetto adatto su cui focalizzare l’attenzione, il resto dei materiali è poi stato selezionato a complemento, dalle carte da parati alle pitture, dai microcementi e alle resine.

D. Con quali criteri ha scelto i prodotti da esporre in showroom?
R. È stato molto semplice. Abbiamo compiuto una scelta di fondo concentrandoci su pochi marchi di qualità e sposando la filosofia di chi li produce. Con Eclisse abbiamo sposato in primis la qualità dei prodotti, poi tutto il discorso legato al design e alla loro bellezza, visibile oggettivamente.

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D. La sua formazione da architetto le è stata utile per sviluppare questo spazio?
R. Credo sia stata determinante. Sicuramente la passione e l’amore per il mio mestiere mi ha permesso di riuscire a raggiungere il risultato curando al massimo ogni dettaglio. Poi, il fatto di far propri elementi di design, come le porte Eclisse, che risultano vicini al mio stile, ha reso tutto più semplice.

D. Perché ha dunque scelto Eclisse?
R. Quando a novembre 2016 l’agenzia di rappresentanza Candoni, con cui abbiamo un rapporto ormai ventennale, ci ha proposto Eclisse e siamo stati ben felici di poter inserire in rivendita questo marchio in esclusiva per i controtelai. Abbiamo poi deciso di rafforzare ancor di più il legame con l’azienda aprendo due mesi e mezzo fa uno spazio espositivo nel pieno centro di Noci (Bari) focalizzato sulle porte Eclisse. Uno spazio dove i clienti possono vedere e toccare con mano i prodotti e che si presta bene anche per organizzare piccoli eventi formativi, anche dedicati agli installatori.

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D. Una parte importante del lavoro è quella dedicata alla consulenza. Come offrite questo servizio?
R. I prodotti Eclisse sicuramente impressionano a colpo d’occhio. I clienti rimangono affascinati e stupiti, innamorandosi di queste porte per la loro esteticaeleganza e il design minimale. Oltre alla loro bellezza, però, queste porte hanno una forte valenza tecnica, per cui vanno spiegate ai clienti nei dettagli, proprio per farne apprezzare la qualità. Dunque, la consulenza diventa fondamentale sia per la vendita sia per gli installatori, che in zona purtroppo scarseggiano. L’obiettivo nel prossimo futuro è quello di individuare installatori specializzati per offrire al cliente un servizio chiavi in mano, sempre più richiesto.

D. Come vengono presentate le porte Eclisse nel vostro showroom?
R. Il nostro showroom non vuole essere uno spazio prettamente tecnico. Entrando da noi il cliente deve sentirsi ispirato, per questo abbiamo scelto di ricreare delle ambientazioni invece che esporre i prodotti nella maniera tradizionale. Siccome queste porte si prestano a vari tipi di utilizzo e abbinamenti, abbiamo voluto creare un ambiente libero che potesse prestarsi a vari scenari accostando carte da parati, pitture, resine e microcementi con quattro marchi selezionati, di qualità e su cui non abbiamo neanche tanta concorrenza sul mercato zonale.

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D. Quanto gli accessori sono importanti ai fini della vendita?
R. Credo che vada data una scelta al cliente, però anche Eclisse offre la possibilità di variare tra diverse finiture e accessori, come il battiscopa Delta o gli ammortizzatori per le porte in vetro e legno, oltre a prodotti complementari come gli sportelli filomuro per nascondere gli impianti. Quindi, l’azienda è in grado di fornire un sistema completo e armonico a livello di stile. Tutti gli accessori non fanno altro che creare questa armonia d’insieme e rendere l’ambiente ancora più bello.

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D. Ma il cliente si rende conto della qualità di queste soluzioni?
R. Il primo impatto è quello che emoziona. Poi, ci sono alcuni dettagli che vanno spiegati per essere notati e che fanno la differenza, come il battiscopa Eclisse Delta con i profili e terminali a doppia sfaccettatura o a sfaccettatura semplice, oppure come il profilo Mimesi o il controtelaio con cablaggio elettrico incorporato. Mettiamo in luce tanti dettagli che in un primo momento forse non balzano alla vista, ma che una volta spiegati sono apprezzati dai clienti.

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D. Qual è il prodotto Eclisse più richiesto?
R. Tra 2022 e 2023 abbiamo avuto un incremento del 13% dei prodotti Eclisse Syntesis Collection. Chiaramente, l’apertura del nuovo showroom ha inciso positivamente grazie al continuo lavoro che stiamo facendo sullo sviluppo del marchio tra gli architetti, che sono sempre più proiettati verso i sistemi filomuro, anche con finiture particolari. Stiamo notando che anche le imprese stanno mettendo sempre più a capitolato questi prodotti.

D. Gran parte del Pnrr è destinato al Sud Italia: vi aspettate qualche beneficio?
R. Tante imprese si stanno organizzando per ottenere la certificazione Soa necessaria per accedere ai bandi e ai relativi finanziamenti. Ci sono in zona tanti progetti che sono già stati approvati e abbiamo imprese clienti che hanno acquisito lavori di questo tipo, quindi credo ci siano buone opportunità di lavoro.

D. Come si è aperto il primo semestre di quest’anno e quali sono le vostre previsioni per il 2023 e 2024?
R. Il semestre si è aperto benissimo, probabilmente anche sulla scia del 110% che ha dato un grande impulso e sta continuando a darlo. Per ora le nostre previsioni confermano il fatturato dello scorso anno. Per quanto riguarda il futuro proseguiremo in crescita, probabilmente lavorando sui sistemi di ripristino. Chiaramente non ci fermiamo.

DALL’ASSISTENZA GRU ALLE PORTE PER INTERNI

Fondata negli anni Novanta come azienda di servizi per il montaggio e assistenza gru, da cui il nome della società Mag, l’azienda si è trasformata nel 2006 in una srl, acquistando un terreno a Noci (Bari) e aprendo prima un’officina, poi una rivendita di materiali edili.

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«Mio padre Andrea era gruista, mestiere già all’epoca abbastanza raro. Era uno dei pochi in Puglia a montare questi macchinari a mano, quando ancora non c’erano le gru automontati», spiega la figlia e socia dell’azienda, Antonella Trisolini. «Successivamente, la società ha acquistato un terreno di 2.500 metri quadrati, dove adesso si trova la rivendita, anche se inizialmente l’attività era concentrata sull’acquisto, riparazione e rivendita di gru. Nel tempo sono stati implementati i prodotti legati all’edilizia e costruito un deposito».

Così nel 2006 è nata Mag, acronimo di Materiali e Attrezzature Generali per l’edilizia. «Abbiamo adattato il business alle evoluzioni del mercato. Quando le imprese vengono in rivendita vogliono trovare tutto ciò che serve loro, quindi giorno dopo giorno abbiamo inserito sempre più prodotti. Per quanto riguarda la rivendita, oggi il nostro core business è rappresentato sicuramente dai materiali per edilizia, quindi laterizi, prefabbricati, cementi, legno, ferro, materiale elettrico e idraulico. Abbiamo tutto quello che può servire in un cantiere, e proponiamo anche attrezzature e macchine e un servizio di noleggio, oltre alla riparazione e assistenza post-vendita», chiarisce Trisolini. «Con il mio ingresso in azienda, più o meno tre anni fa, abbiamo ampliato l’offerta ai materiali e finiture per gli interni, aprendo anche un piccolo showroom per pavimenti, rivestimenti, rubinetteria, carte da parati».

L’offerta della Mag si è infine ampliato con la nuova sala mostra dedicata alle porte Eclisse e finiture nel centro di Noci (Bari). «A oggi contiamo cinque dipendenti. Nel 2022 abbiamo raggiunto un fatturato di 2,7 milioni. A livello locale, in tutta l’area del sud barese, siamo abbastanza conosciuti. Nel tempo abbiamo affermato la nostra identità, ci siamo creati un nome, e con alcune grosse imprese, che ci hanno scelto per la nostra affidabilità e qualità, abbiamo potuto anche fare delle forniture per cantieri importanti a livello nazionale».

CONVINCENTI CON 18 MILA BUONE RAGIONI

denny-bagarolo-eclisseIn Eclisse dal 2018, Denny Bagarolo è area manager dell’azienda per tutta la dorsale adriatica. «Una delle prime esperienze è stata proprio in Puglia dove si trova la rivendita Mag, una regione vivace, che offre grandi soddisfazioni», racconta a YouTrade. «Ci sono alcuni grandi gruppi di distribuzione, ma le realtà locali hanno ancora un grande forza e la loro dinamicità le rende molto attente e curiose alle soluzioni innovative. Eclisse è partita 30 anni fa con i controtelai e adesso è una azienda che ha un catalogo immenso con più di 18 mila combinazioni di porte e sistemi filomuro».

Domanda. Quali sono le soluzioni Eclisse più richieste nell’area che segue?
Risposta. C’è stato un grosso cambiamento negli ultimi cinque anni. I grossi cantieri stanno scomparendo, mentre cresce il mercato dei piccoli interventi di ristrutturazione. Questo comporta il successo di alcune soluzioni specifiche, come i prodotti filomuro della collezione Syntesis e il telaio Eclisse 40, che stanno conoscendo un grande aumento. Anche i rivenditori che hanno sposato questa tipologia di soluzioni stanno avendo molto successo, come la Mag.

D. Quando è iniziato il rapporto con la rivendita Mag?
R. Praticamente dal mio primo giorno in azienda. Il rapporto si è sviluppato nel tempo ed è diventato sempre più stretto. Ci siamo visti parecchie volte, loro sono molto attivi anche nel partecipare ai corsi, in sede e online, e agli eventi dell’azienda.

D. Che tipo di supporto richiedono i distributori?
R. Al di là del prodotto Eclisse, che è riconosciuto per la sua qualità, i rivenditori chiedono assistenza tecnica pre e post vendita, soprattutto formativa. Il rapporto Eclisse con i distributori non finisce con il catalogo, ma c’è un percorso di crescita che viene coltivato in sinergia. I nostri corsi di formazione non sono mai a senso unico, ma hanno veramente feedback continui: molte delle soluzioni dell’azienda vengono sviluppate e migliorate da questo rapporto costante con i rivenditori.

D. È richiesta assistenza anche nello sviluppo degli showroom?
R. In cinque anni ho notato proprio un cambio di paradigma: siamo passati dall’inserimento dei prodotti in sala mostra alla creazione di ambientazioni per mostrare le soluzioni all’interno di un determinato contesto. Grazie alla preparazione di Antonella Tesolini, per esempio, Mag ha fatto un ottimo lavoro, esprimendo al massimo le potenzialità di una location di dimensioni ridotte e dall’architettura importante, che poteva mettere in difficoltà. Chi entra nello showroom rimane invece affascinato e riesce a capire a colpo d’occhio la filosofia Eclisse per le soluzioni filomuro. Solitamente in base alla zona consigliamo al rivenditore un prodotto invece che un altro, anche in base a strategie di marketing. Presso lo showroom Mag siamo riusciti a posizionare tutti i nostri prodotti, esaltandone sia l’aspetto estetico che i dettagli costruttivi.

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D. Il Bim è uno strumento utilizzato nella zona?
R. C’è ancora tanto da fare. Il nostro è un Paese che ha un gap molto grande rispetto ad altri, dove si parlava di Bim già 15 anni fa. Quello delle costruzioni è un settore un po’ allergico alla digitalizzazione. Eclisse organizza tanti corsi su queste tematiche e alcuni rivenditori stanno iniziando a trarne beneficio, anche a livello gestionale.

D. Ci sono in programma delle iniziative presso i punti vendita nella sua area?
R. Stiamo organizzando tante attività di co-marketing. Per esempio, quando vengono realizzati degli spazi espositivi, si cerca di mettere in campo anche delle campagne formative e open day con tecnici e aziende specializzate, in modo da creare con i rivenditori una vera e propria partnership. Eclisse crede molto nel rapporto di partnership per far funzionare l’intera filiera e credo che questa politica sia assolutamente vincente.

D. Si parla tanto di sostenibilità: che impatto ha questa tematica nella sua area di riferimento?
R. Purtroppo, come per la digitalizzazione, il nostro settore è ancora poco incline a questo concetto però credo che la sostenibilità aiuterà i rivenditori a vendere meglio i propri prodotti, soprattutto in futuro. C’è una generazione che arriverà a costruire casa per cui la sostenibilità è un parametro fondamentale, alla base delle scelte di acquisto. Una sostenibilità che non si declina solo sul tema ambientale, ma anche sociale. È un processo lungo e complesso, ma inesorabile di cui Eclisse è pienamente consapevole.

D. Che messaggio vorrebbe lanciare ai rivenditori?
R. Cogliete le opportunità che Eclisse vi offre. Sono opportunità concrete di vendita e sviluppo del fatturato, come dimostrano le esperienze di tutti i rivenditori che hanno sposato le iniziative dell’azienda. Eclisse ci mette prodotti di qualità, servizio e assistenza, chiediamo ai distributori di crederci.

LA CHIAVE DELLA CONSULENZA

 luigi-candoni-eclisseAgente storico di Eclisse, Luigi Candoni, amministratore di Candoni Rappresentanze, con sede a Bari, incarna lo spirito della rete vendita dell’azienda trevigiana. «Con noi da più di 25 anni, è molto presente sul territorio e svolge un servizio incredibile, apprezzato sia da Eclisse sia dai rivenditori per la sua coerenza e onestà commerciale», dice di lui l’area manager Denny Bagarolo. YouTrade lo ha incontrato per conoscere più da vicino il suo lavoro.

Domanda. Quando ha iniziato a seguire la rivendita Mag e che tipo di rapporto si è creato nel tempo?
Risposta. Mag è uno dei miei clienti storici. Sono circa una ventina di anni che lavoriamo insieme e già da qualche anno abbiamo iniziato a collaborare anche per il marchio Eclisse, su cui abbiamo avuto un ottimo sviluppo. Il rapporto di fiducia reciproca ha permesso di conseguire ottimi risultati.

D. Ha avuto un ruolo nella proposta dell’apertura del punto espositivo Eclisse presso il nuovo showroom Mag?
R. L’iniziativa è partita da entrambi. Mag era propensa a realizzare lo showroom per sviluppare l’offerta commerciale sui prodotti più tecnici di Eclisse. Io, assieme all’azienda, ho dato il giusto supporto sulle varie proposte da inserire.

D. Che tipo di supporto le hanno chiesto?
R. All’inizio ha riguardato la formazione su alcuni prodotti specifici, come le soluzioni Syntesis filomuro, sia battenti che scorrevoli, e la collezione Eclisse 40. Poi c’è stato anche il supporto più tecnico e commerciale.

D. In che zona opera la sua agenzia?
R. Tutta la provincia di Bari e Barletta-Andria-Trani.

D. Quali sono i principali problemi dei rivenditori in questa zona?
R. Grossissime difficoltà non ce ne sono, anche se le due province di Bari e Barletta-Andria-Trani necessitano di essere gestite in maniera diversa per diverse esigenze di mercato. Comunque, le rivendite sono tutte ben strutturate e di buon livello.

D. Come vede il mercato 2023 e 2024?
R. Se devo tirare le somme facendo fede ai primi sei mesi del 2023, devo dire che il lavoro sta andando molto bene, al di sopra delle aspettative. Credo che anche il 2024 andrà bene, soprattutto per un’azienda come Eclisse, che è in continuo aggiornamento e dà modo a noi agenti di presentare ai clienti sempre qualcosa di nuovo.

Paolini: uno showroom per trovare la porta giusta

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Da sinistra, Marco Cosimetti, Luca e Stefano Paolini

Un’atmosfera che affascina: chi si trova a camminare per le vie di Città di Castello, in provincia di Perugia, non può che rimanere conquistato dalla bellezza che traspare a ogni angolo. La stessa atmosfera che si respira nello showroom di oltre mille metri quadrati di Paolini, storica rivendita che si trova proprio nel comune umbro, dove splendide ambientazioni fanno da sfondo a prodotti esteticamente accattivanti e di alta qualità. Tra questi spicca la proposta dei sistemi filomuro Eclisse, allestiti all’interno di grandi pareti continue e messi in risalto usando il colore.

Oltre alla sala mostra, Paolini è specializzata nella fornitura all’ingrosso e al dettaglio di prodotti e materiali per l’edilizia, termoidraulica, sistemi a secco e colore. Ne parliamo con i tre soci dell’azienda, Stefano e Luca Paolini, rispettivamente responsabile del reparto edilizia pesante e finiture, e Marco Cosimetti, responsabile finanziario.

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Da sinistra, Marco Cosimetti, Luca e Stefano Paolini

Domanda. Perché avete deciso di puntare sullo showroom?
Stefano Paolini. Per avvicinare il cliente privato. In più, lo showroom permette di avere una migliore marginalità.

D. Quando avete inserito Eclisse e com’è presente nel punto vendita?
Stefano Paolini. Trattiamo Eclisse circa da una dozzina d’anni. Abbiamo deciso di inserire questo marchio per il livello medio-alto della sua gamma di prodotti. Il controtelaio in sé è un prodotto molto semplice, ma sono i dettagli che fanno la differenza. I prodotti Eclisse hanno molte caratteristiche innovative che sommate ci hanno fatto propendere per l’azienda.

D. Avete di recente inaugurato un nuovo spazio espositivo: quando e con quale obiettivo?
Stefano Paolini. Il nuovo spazio è stato pensato dopo il lancio di Eclisse 40 e realizzato in primavera. Quando abbiamo sviluppato il settore infissi e porte da interno avevamo già inserito in rivendita dei prodotti dell’azienda. Poi, a febbraio di quest’anno abbiamo seguito un corso in Eclisse e abbiamo deciso di rivedere gli spazi. Abbiamo così deciso di mettere in risalto l’esposizione dei sistemi al secondo piano del nostro showroom, dove era presente un allestimento dedicato ai colori e alle resine, scegliendo i sistemi filomuro ed Eclisse 40 con altezze anche importanti, di 2,40 metri. Abbiamo voluto creare uno spazio a servizio nostro e del privato, ma anche dei posatori e cartongessisti, che spesso sfruttano il nostro showroom per portare i loro clienti in modo da mostrare i prodotti.

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D. Quali sono stati i criteri dell’organizzazione di questo spazio?
Stefano Paolini. Partendo dal precedente format abbiamo sfruttato la presenza di pareti continue con grandi formati e proseguito nell’idea creando pareti continue in cui mostrare i prodotti decorativi. A completamento abbiamo inserito le porte Eclisse.

D. Che cosa apprezza il cliente di questa esposizione?
Luca Paolini. Difficilmente un cliente entra in uno showroom di pavimenti e rivestimenti e trova una gamma completa di porte filomuro da 2,40 metri come quella proposta dalla nostra sala mostra. Eclisse ci ha supportato molto nella progettazione e nella scelta dei prodotti da inserire.

D. Il fatto di inserire il prodotto nella sua ipotetica installazione vi sta dando risultati maggiori?
Luca Paolini. Sicuramente. Si parte sempre dalle esigenze del cliente, ma la nostra esposizione offre la possibilità di andare oltre: spiegando i prodotti e incuriosendo i clienti rispetto alle novità spesso si riesce a ottimizzare la vendita, andando oltre le soluzioni standard. Per fare questo è necessaria tanta formazione: la conoscenza del materiale fa la differenza.

D. Il sistema Eclisse è composto anche da un’ampia gamma di accessori: come stanno andando?
Luca Paolini. Quella di Eclisse è una gamma completa e proponiamo anche gli accessori, come il battiscopa Delta. Non sempre si riesce ad abbinare la vendita della porta con l’accessorio, ma non devono per forza essere collegate.

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D. Quindi, perché avete scelto Eclisse?
Luca Paolini. Per l’ampiezza di gamma, l’innovazione e la consulenza. Anche il servizio online Cercafacile, messo a disposizione dall’azienda, è uno strumento molto utile, che consente di scegliere il prodotto in maniera facile e intuitiva e consente di fare un preventivo immediato. Anche le tempistiche nel nostro lavoro contano.

D. Le rivendite di materiali edili stanno vivendo una trasformazione. Quali sono oggi le principali sfide e i principali competitor?
Marco Cosimetti. La grande distribuzione sta togliendo fette di mercato alle rivendite, ma la nostra forza sta nel servizio. Per questo abbiamo dei tecnici specializzati per settori, dai sistemi a secco al materiale pesante, per non limitarci a essere fornitori, ma diventare anche installatori. Immagino questo possa essere il filone da seguire per continuare a sviluppare il fatturato.
Stefano Paolini. Noi siamo in grado di offrire consulenza e professionalità, mentre i grandi distributori hanno tanto materiale, ma poche risposte. Grazie alla nostra consulenza riusciamo a capire il problema dei clienti e trovare il prodotto più adeguato alle loro esigenze.

D. Come si è sviluppata la storia dell’azienda Paolini?
Marco Cosimetti. Nel 2014 abbiamo acquisito la Fratelli Paolini, un’azienda storica che aveva avuto qualche problema finanziario. Abbiamo ridato vita all’azienda e abbiamo proseguito con altre acquisizioni di rivendite che avevano avuto problemi analoghi, principalmente connessi al credito, e incrementato il numero dei punti vendita. Ogni punto vendita ha una storia a sé, non tutte sono gestite direttamente: avvalendoci di altri soci, abbiamo creato questa rete che oggi comprende otto punti vendita tra Toscana, Umbria e Lazio, e che opera sotto marchi diversi. In Umbria siamo i principali operatori come fatturato aggregato, arrivando a quasi 50 milioni di euro di fatturato. Un grande risultato pensando che solo nove anni fa partivamo da un’azienda che fatturava un milione e mezzo di euro.

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D. Qual è il segreto del vostro successo?
Marco Cosimetti. Abbiamo saputo leggere il mercato in un momento di criticità. Adesso lo scenario è diverso: la filiera dell’edilizia viaggia con il vento in poppa e sono convinto che l’ondata dei bonus produrrà i suoi effetti fino a tutto il 2025, a cui si aggiungeranno i lavori connessi al Pnrr. Finalmente, dopo 15 anni di crisi, c’è uno scenario in cui si può pensare a investire nello sviluppo e nella formazione del personale. Siamo in prima linea anche sul fronte del rinnovo di tutte le attrezzature e sistemi di automazione sfruttando gli incentivi dell’Industria 4.0. Abbiamo anche inserito nuovi programmi gestionali e stiamo investendo molto sul personale. Siamo riusciti anche ad acquistare gli immobili su cui insistono le rivendite, che prima erano tutti in locazione. Insomma, abbiamo fatto una serie di investimenti che ci fanno guardare con ottimismo al futuro.

D. Avete altre novità nel cassetto?
Marco Cosimetti. Oltre alla distribuzione di materiali edili, stiamo investendo anche sul servizio chiavi in mano per la ristrutturazione completa dell’immobile. Oltre alle rivendite, del nostro gruppo fanno parte anche cinque società che operano come general contractor e immobiliari. Con queste società andremo ad aggredire il mercato offrendo un servizio ulteriore al consumatore finale, instaurando anche la figura del personal shopper che segue il cliente dall’acquisto dell’immobile fino alla ristrutturazione. Questo potrebbe essere un moltiplicatore interessante del fatturato. Stiamo investendo in un progetto di comunità energetica, che riteniamo sia un’area interessante di business per le rivendite nel prossimo futuro. Abbiamo già le autorizzazioni e partiremo entro la fine dell’anno con la prima installazione sul nostro immobile a Città di Castello. A livello di acquisizioni siamo in una fase di assestamento: ci sono tante attività interessanti da rilevare, ma non è il momento di investire in questo senso. Si rischia di comprare nel momento della massima bolla speculativa, quindi bisogna stare molto attenti.

LA SCHEDA

Il Gruppo opera attraverso le aziende:
Paolini con due sedi nel comune di Città di Castello (Perugia): edilizia, termoidraulica, colore e showroom;
Termoplus nel comune di San Sepolcro (Arezzo): termoidraulica);
Ediltacconi nel comune di Assisi (Perugia): edilizia, termo idraulica, colore e showroom;
Edilbriko a Marino (Roma): edilizia, termoidraulica, colore e showroom;
• ed è socio delle aziede
Edilone a Perugia: termoidraulica e showroom
Ternedil a Terni: edilizia, termoidraulica, colore e showroom.

50 milioni di euro di fatturato aggregato
120 collaboratori
10 mila metri quadrati in media per punto vendita, di cui 2 mila coperti

UN RAPPORTO DAVVERO UNICO

filippo-cibruscola-eclisseFilippo Cibruscola è agente Eclisse per l’Umbria.

Domanda. Da quanto tempo segue Paolini?
Risposta. Quasi 20 anni.

D. Che tipo di rapporto si è creato con l’azienda?
R. Un rapporto di amicizia e professionale con persone molte valide.

D. Ha avuto un ruolo nell’installazione del corner espositivo Eclisse in rivendita?
R. Ho avuto un ruolo nell’indirizzare Paolini sulla scelta dei prodotti. Ho portato i soci in sede per mostrare loro le novità che Eclisse proponeva al mercato. Abbiamo poi cominciato a fare un progetto insieme, naturalmente col supporto dell’azienda.

D. Attualmente in questa zona quali sono i prodotti Eclisse più richiesti?
R. Il tradizionale controtelaio Unico resta il prodotto più richiesto, anche se sta crescendo sempre più la richiesta di prodotti Syntesis filomuro, sia battente che scorrevole, nelle diverse finiture.

D. Quali sono i principali problemi che affronta ogni giorno con i rivenditori della sua zona?
R. Principalmente c’è un problema di formazione. Molte volte i rivenditori non vendono un determinato prodotto perché non lo conoscono bene. Sto cercando in tutti i modi di colmare questo gap e stimolare i distributori a seguire i nostri corsi di formazione.

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Lo staff Paolini con Filippo Cibruscola e Denny Bagarolo di Eclisse

D. Nell’ultimo periodo c’è stato un boom dell’edilizia: a livello di managerialità ha notato dei salti di qualità nelle rivendite?
R. Poco. Purtroppo, i rivenditori nell’ultimo periodo sono stati distratti dall’operatività quotidiana e non hanno fatto grosse considerazioni per il futuro. Chi è andato oltre il 110%, sicuramente ne trarrà dei benefici.

D. Come sta andando questo primo semestre 2023 nella zona che segue e quali sono le aspettative?
R. I primi sei mesi del 2023 sono in linea con l’anno precedente. Le prospettive per il futuro sono positive fino al 2025.

Speciale Laterizi: Danesi, più efficienza con la muratura armata Normablok Più S40 MA 

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Render nuovo edificio residenziale a Ceresara (Mantova)

Efficienza energetica, sicurezza sismica ed economia nella gestione del cantiere: sono i vantaggi offerti dal sistema Normablok Più S40 MA di Danesi per la realizzazione di un nuovo edificio residenziale a Ceresara (Mantova).

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Render nuovo edificio residenziale a Ceresara (Mantova)

In linea con le richieste della committenza, il progetto dell’edificio si sviluppa in quattro volumi: due blocchi principali, con altezza di due piani fuori terra, che costituiscono la zona giorno e la zona notte, e due volumi, con altezza a un piano e coperture piane, occupati dai locali tecnici e dal garage.

L’edificio, caratterizzato da un’architettura moderna, ma contestualizzata con la zona d’intervento, è realizzato con il sistema costruttivo in muratura portante isolata Normablok Più S40 MA posta su fondazioni a platea in calcestruzzo armato. I solai d’interpiano e la copertura sono stati invece realizzati in laterocemento.

La nuova costruzione è inoltre caratterizzata da un impianto di riscaldamento a pannelli radianti a pavimento, una pompa di calore aria-acqua e una caldaia a condensazione. Si è infine realizzato un sistema di ricircolo dell’aria con ventilazione meccanica controllata e un impianto fotovoltaico con potenza complessiva di 4,45 Kw. L’edificio è stato classificato in classe A2 con un valore Ep di 63,09 kWh/m² anno.

Il sistema costruttivo Normablok Più S40 MA è costituito da blocchi Poroton P800 caratterizzati da una particolare conformazione geometrica, che consente l’inserimento delle barre di armatura verticali che, unitamente a quelle longitudinali annegate nei letti di malta, conferiscono a tutta la muratura resistenza a trazione e a taglio, oltre a una aumentata capacità di dissipare energia e una maggiore resistenza alle sollecitazioni sismiche.

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Il sistema offre anche elevate prestazioni di isolamento termico, grazie a polistirene espanso additivato di grafite Neopor di Basf sinterizzato direttamente all’interno dei fori. I blocchi Normablok Più S40 MA, posti in opera con l’apposita malta termica Danesi MTM10, consentono di realizzare pareti che, intonacate tradizionalmente, raggiungono una trasmittanza termica di 0,21 W/m²K, evitando la posa di un cappotto aggiuntivo a lastre. Inoltre, il guscio in laterizio protegge il polistirene contenuto nei fori, garantendone nel tempo le prestazioni.

Con uno spessore complessivo di 43 centimetri, la parete Normablok Più S40 Ma semplicemente intonacata non è soggetta a fenomeni di condensa interstiziale superficiale ed è in grado di assicurare ottime prestazioni di inerzia termica, assicurando quindi comfort e benessere abitativo anche nel periodo estivo.

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Il sistema in muratura armata Normablok Più S40 MA consente di realizzare costruzioni sicure, resilienti e durature in tutte le zone sismiche, in maniera semplice e affidabile, per edifici di qualsiasi forma e distribuzione planimetrica, senza limiti massimi tra l’interasse dei muri, senza dover garantire il metro d’angolo agli incroci delle pareti e contenendo l’area delle pareti resistenti.

Inoltre, consente di inserire all’interno della struttura in muratura portante elementi resistenti ai soli carichi verticali, come pilastri in calcestruzzo armato o in acciaio, e consente di risparmiare sui costi di costruzione e realizzare strutture più semplici da progettare. Infine, realizza un edificio sicuro a livello sismico, termico, acustico e ambientale.

Speciale Laterizi: l’architetto Cino Zucchi sceglie il cappotto Terracoat di Terreal

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Elevate prestazioni energetiche ed estetica si coniugano nel sistema di isolamento a cappotto esterno Terracoat di Terreal Italia, scelto anche dall’architetto Cino Zucchi per il rivestimento d’involucro del nuovo complesso residenziale in fase di completamento in via Valtorta a Milano, composto da tre edifici, rispettivamente di nove, quattro e tre piani, per un’area complessiva di 4.500 metri quadrati. Caratterizzato dalla finitura di mattoni in terracotta faccia a vista a pasta molle, Terracoat è stato selezionato dall’architetto in due tonalità di grigio della Linea Vivo SanMarco. 

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Frutto della ricerca e del know how tecnico di Terreal Italia, Terracoat è il nuovo sistema prefabbricato di cappotto con finitura in terracotta assemblato in ambiente controllato.

Le lastre di Eps bianco o grigio (additivato con grafite) e i listelli in terracotta faccia a vista a pasta molle, dello spessore di 2 centimetri, vengono già uniti in stabilimento. In cantiere arrivano quindi i pannelli piani e gli angolari prefiniti secondo l’abaco sviluppato in fase di progettazione, ottimizzando i tempi di cantiere ed evitando la posa manuale di un listello alla volta.

A una proposta standard costituita dal pannello piano e dall’angolare, che poi l’impresa provvede ad adattare in cantiere, Terracoat è disponibile anche in versione customizzata: l’ufficio tecnico provvede a sviluppare insieme al progettista l’abaco di tutti gli elementi che compongono la facciata e assicura un’assistenza continua in ogni fase del progetto e della posa. Tra i vantaggi la lunga durabilità, l’assenza di manutenzione e la semplicità di posa.

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Il cappotto con finitura in listelli faccia vista Terracoat aumenta la performance di isolamento degli edifici: oltre a mantenere una temperatura ideale in casa, permette anche un risparmio energetico di riscaldamento o raffrescamento e una riduzione delle emissioni di Co2 nell’ambiente.

Sia nella versione con Eps bianco sia grigio, Terracoat è in linea con le più recenti normative, che richiedono di utilizzare materiali che rispettino i Criteri ambientali minimi, ovvero soluzioni progettuali sostenibili e prodotti provenienti da materia prima recuperata, riciclata o rinnovabile.

I pannelli sono realizzati con pettine laterale con estremità arrotondate e sovrapposizione conica dei bordi laterali per offrire una migliore chiusura e isolamento termico in corrispondenza dei bordi, garantendo anche una superiore tenuta all’aria e all’acqua.

I listelli in argilla sono disponibili in diverse tipologie, finiture e colori, nella gamma Facciate SanMarco e Facciate Pica, per un risultato decorativo che consente di raggiungere la stessa resa estetica degli edifici in mattoni faccia a vista, sia nello stile tradizionale sia per architetture contemporanee e futuristiche.

Speciale Laterizi: Wienerberger, le soluzioni Porotherm Bio Plan per una villa a Salzano (Venezia)

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Attorno alla Villa Romanin Jacur a Salzano (Venezia) si trova un vasto parco romantico di 48 mila metri quadrati con canali, rialzate, grotte, sentieri e una fitta vegetazione. A poca distanza è stato realizzato un progetto focalizzato sulla realizzazione della prima unità di un nuovo edificio residenziale bifamiliare.

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L’abitazione si inserisce in un tessuto urbano tipologicamente eterogeneo, situato a poca distanza dal parco, con edifici unifamiliari e bifamiliari a uno o due piani o residenziali plurifamiliari in linea o a blocco. Come si verifica abitualmente nelle zone di nuova edificazione, il linguaggio architettonico suggerisce un’immagine urbana caotica. L’architetto Stefano D’Elia, incaricato del progetto, ha deciso  di puntare invece su geometrie semplici e precise, con l’idea di un dialogo con gli elementi architettonici del passato, ma libero da qualsiasi nostalgia.

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Per la realizzazione dell’edificio il progettista ha puntato sui laterizi Wienerberger. In particolare, per le pareti esterne monostrato non portanti rettificate Wienerberger Porotherm Bio Plan 45 T9 e Bio Plan 30 T9. Per la tramezza rettificata Wienerberger Porotherm Bio Plan nello spessore 8 centimetri, oltre agli architravi precompressi 12×12 sempre di Wienerberger.

«La scelta della muratura monostrato rettificata Wienerberger nasce dalla volontà di utilizzare un sistema costruttivo alla base della tradizione locale realizzato con materie prime naturali e dalle caratteristiche prestazionali compatibili con gli standard contemporanei. Il laterizio porizzato alveolare permette, assieme agli intonaci a base minerale, sia il rispetto dei requisiti di isolamento termico e acustici che l’ottenimento di un corretto comfort termo-igrometrico degli spazi interni», spiega D’Elia.

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La gamma Porotherm Bio Plan di Wienerberger rappresenta una soluzione studiata per la progettazione di edifici massivi sostenibili a elevato comfort estivo. L’elevata massa superficiale consente di raggiungere uno sfasamento dell’onda termica di oltre 24 ore, con conseguenti ricadute positive sul comfort indoor e sui consumi energetici. Anche sul versante dell’efficienza energetica invernale i blocchi monostrato della famiglia Porotherm Bio Plan riescono a raggiungere ottime prestazioni, con trasmittanza U fino a 0,19 W/mK.

Speciale Laterizi: T2D Tris, il sistema con taglio termico continuo lungo tutta la parete

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Dal semplice mattone alla complessa strategia di edifici progettati secondo le tecniche più avanzate: T2D non fornisce solo dei sistemi costruttivi in laterizio, ma vere e proprie soluzioni e risposte all’edilizia.

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I prodotti innovativi dell’azienda, come la linea T2D Specialties, sono sempre accompagnati da un bagaglio di supporto tecnico in formato digitale e soprattutto umano. Il team di tecnici, con a disposizione la più ampia gamma in Italia, porta T2D sulle scrivanie degli studi tecnici e tra le mani dei posatori.

T2D detiene diverse eccellenze e brevetti, ma il fiore all’occhiello dell’azienda è sicuramente il sistema Tris, che coniuga l’efficienza termica del materiale isolante allo sfasamento della parete massiva. Si tratta dell’unico sistema costruttivo in laterizio con taglio termico continuo lungo tutta la parete.

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Il blocco Tris è composto da due elementi massivi in laterizio, che contengono un pannello battentato interposto in Neopor grafitato, saldamente uniti da due ancoraggi meccanico-chimici.

Il blocco è disponibile in un ventaglio di spessori e prestazioni, in versione tamponamento o antisismica, garantisce le prestazioni della tradizionale doppia parete massiva, raggiungendo eccellenti performance acustiche (fino a 59 dB), resistenza al fuoco, prestazione termica (fino a U=0.140 W/m2K), sfasamento, ma anche elevate prestazioni meccaniche, non solo di resistenza a compressione, ma anche di resistenza a strappo tra le due parti in laterizio (fino a 24 mila N/mq).

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La tramezza esterna, rispetto ai sistemi tradizionali a cappotto, garantisce schermo dalle intemperie, protezione dagli urti e dagli effetti del tempo. Il sistema Tris viene messo in opera con malta tradizionale e senza manodopera specializzata, semplificando e velocizzando la gestione di cantiere.

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Il servizio gratuito di assistenza T2D è determinante per la buona riuscita dell’opera, grazie a una collaborazione preliminare in fase di progettazione, tramite conteggi, verifiche, analisi prezzi, particolari costruttivi, dimensionamenti, e soprattutto in fase operativa in cantiere al momento della posa, con la predisposizione dei pezzi speciali.

Speciale Laterizi: i produttori scoprono le loro strategie

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YouTrade ha chiesto a un panel di grandi aziende del settore dei laterizi quali sono le previsioni per il 2023, ma anche le loro sensazioni sul trend per il mercato edilizio. Senza di anticipare le loro mosse per i mesi a venire. Ecco quali sono…

Puntare tutto sulla qualità

ALBERTO LIBERO
Responsabile Vendite Italia di Terreal Italia

alberto-libero-terrealDomanda. Il freno ai bonus deciso dal governo sta influenzando il mercato?
Risposta. Sicuramente gli ultimi due anni sono stati trainati dagli incentivi e abbiamo avuto ancora a inizio anno un proseguimento dei lavori non finiti nel corso del 2022. Oggi si vede un rallentamento, soprattutto nei prodotti di copertura, che nel corso del 2022 erano stati i più richiesti per le ristrutturazioni dei tetti. Riscontriamo, invece, che molti progetti, soprattutto in ambito pubblico, sviluppati con i professionisti negli anni precedenti, negli ultimi mesi hanno avuto un’accelerazione evidentemente collegati agli stanziamenti del Pnrr.
D. Come sta andando il mercato del nuovo e quello della ristrutturazione?
R. È sempre il mercato della ristrutturazione quello che fa da traino. Spero che quello del nuovo riprenda, anche se dubito che riuscirà a compensare il calo fisiologico della ristrutturazione nei prossimi anni.
D. Caratteristiche tecniche e plus dei vostri prodotti o sistemi? 
R. Siamo un’azienda che offre soluzioni tecniche. Dialoghiamo costantemente con i professionisti per individuare la soluzione migliore, sia dal punto di vista tecnico che funzionale per i loro progetti. Nelle coperture spingiamo i nostri clienti a proporre non singoli prodotti, ma soluzione di sistema, dove il pacchetto deve lavorare funzionalmente. Non possiamo tralasciare mai l’aspetto tecnico che deve dare valore all’aspetto estetico. Nel rivestimento di facciate vogliamo valorizzare al massimo la nostra storia per metterla al servizio dei nostri clienti. Sistemi come il Terracoat (sistema prefabbricato di cappotto rivestito in faccia a vista ) o soluzioni come Cotto al Cubo (concetto di involucro in terracotta) confermano questa visione.
D. Avrete novità a breve?
R. Entro la fine dell’anno presenteremo una nuova tegola e alcune colorazioni moderne sulle coperture, nel faccia a vista ogni giorno cerchiamo di soddisfare i nostri clienti con nuove soluzioni. Quest’anno per il nostro Gruppo è un anno particolare in quanto si concluderà la vendita al Gruppo Wienerberger. Siamo ansiosi di iniziare questo nuovo progetto che sono convinto ci darà ancor più slancio verso quei concetti di sicurezza, soddisfazione del cliente e efficienza energetica che il Gruppo ha sempre perseguito.
D. Nonostante il prezzo dell’energia sia in discesa, perché quelli dei laterizi non diminuiscono?
R. Lo shock energetico degli ultimi anni ha avuto due tipi di ripercussioni: una di breve termine, legata al repertino aumento dei costi che ha richiesto un adeguamento dei prezzi di vendita, e una medio-lungo termine, legata alla sostenibilità dei business più energivori. In un mondo che punta alla decarbonizzazione e all’indipendenza dai combustibili fossili occorre investire risorse cospicue per trovare soluzioni alternative. La visione del futuro per le aziende del nostro settore è cambiata profondamente, ed è colma di sfide ancora tutte da giocare. Occorre cogliere questo cambio di prospettiva.
D. Quali sono le vostre previsioni per il 2023 e 2024?
R. Meno quantità più qualità: il mercato è in fase di calo sia per l’anno in corso sia per il 2024. Noi ci vogliamo concentrare nella ricerca di ancora migliore qualità nel servizio ai nostri clienti, nell’offrire soluzioni tecniche ed estetiche, per lavorare in sicurezza negli stabilimenti di produzione ma anche nei cantieri che quotidianamente utilizzano le nostre soluzioni.

Modulo fotovoltaico tra le novità

DARIO MANTOVANELLI
Responsabile commercial excellence di Wienerberger

dario-mantovanelli-wienerbergerDomanda. Il freno ai bonus deciso dal governo sta influenzando il mercato?
Risposta. Dal punto di vista dei prodotti, i materiali che i clienti stanno continuando a chiedere sono in linea con le richieste dell’ultimo biennio, con un trend verso soluzioni innovative e dotate di Certificazioni Ambientali. Su questo ultimo punto i Cam hanno sicuramente generato un circolo virtuoso, che pone sempre maggiore attenzione all’economia circolare in edilizia. Per quanto riguarda più in generale questa fase post-bonus, il cambio repentino delle strategie del Governo nei confronti del settore edile ha destabilizzato un po’ tutta la filiera e ha intaccato negativamente anche la fiducia dei consumatori, già meno incentivati rispetto al passato all’acquisto di nuovi immobili a causa del continuo aumento dei tassi d’interesse dei mutui.
D. Come sta andando il mercato del nuovo e quello della ristrutturazione?
R. L’intero comparto, sia il nuovo che quello delle ristrutturazioni, sta segnando una flessione rispetto allo scorso anno. Ma era normale aspettarselo a valle del contesto davvero particolare del 2022. Sul lato delle nuove costruzioni vediamo comunque molti studi di progettazione attivi nella fase di sviluppo di nuove operazioni immobiliari, che è decisamente un buon segnale. Per quanto riguarda il mercato delle ristrutturazioni, sarebbe auspicabile poter contare quanto prima su un nuovo pacchetto di incentivi fiscali, che garantiscano però continuità su un orizzonte medio-lungo.
D. Quali sono le caratteristiche tecniche e plus dei vostri prodotti-sistemi?
R. L’attenzione posta dai Cam alla sostenibilità ambientale stimola l’acquisto di prodotti come il laterizi Porotherm, accompagnati dalla dichiarazione ambientale Epd. Sul lato dell’innovazione, registriamo un aumento di interesse verso le nostre soluzioni monostrato rettificate Bio Plan che, oltre a garantire ottime prestazioni termiche invernali, consentono all’involucro di raggiungere un’elevata efficienza anche in regime estivo, grazie alla loro elevata massa. Questo elemento sta diventando sempre più importante in fase di progettazione, viste le torride estati che stanno colpendo il nostro Paese anno dopo anno.
D. Ci sono novità a breve?
R. La più grande novità è rappresentata dal processo di acquisizione di Terreal, che è tuttora al vaglio delle autorità Antitrust dei vari Paesi coinvolti. Unendo le forze di Wienerberger e Terreal potremmo presentarci sul mercato come interlocutore unico per l’involucro, dalle coperture alle murature. A proposito di coperture, altra grande novità di quest’anno è il fotovoltaico Wevolt. Il nostro obiettivo è quello, da un lato, di permettere ai progettisti di realizzare edifici energeticamente efficienti con le nostre soluzioni per l’involucro e, dall’altro, di poter fornire un modulo fotovoltaico di design che consenta di ottenere questo fabbisogno da fonti rinnovabili.
D. Nonostante il prezzo dell’energia sia in discesa il costo dei laterizi non diminuisce. Perché?
R. Purtroppo, questa equazione rischia di essere fuorviante: l’energia rappresenta sicuramente un costo importante nella produzione dei laterizi, ma non l’unico. Bisogna tenere in considerazione altri importanti fattori, primo tra tutti la transizione ecologica. L’Europa sta chiedendo ai Paesi membri di puntare sulla decarbonizzazione e nel prossimo futuro saranno sempre più stringenti le normative in tal senso. Per questo motivo la nostra azienda sta affrontando extra costi importanti che, anche se non vengono ancora riconosciuti del tutto dal Mercato, saranno fondamentali per il prossimo futuro. Un esempio: Wienerberger già oggi acquista l’energia elettrica per tutti gli stabilimenti italiani da un fornitore che garantisce il 100% della produzione da fonti rinnovabili. Inoltre, il processo di decarbonizzazione dei nostri impianti produttivi sta richiedendo, e continuerà a richiedere nei prossimi anni, ingenti investimenti in termini di Ricerca & Sviluppo, come mai prima d’ora. Ma c’è dell’altro: non dimentichiamoci che nell’ultimo anno il nostro Paese ha affrontato (e continua ad affrontare) un’inflazione come non si registrava da decenni, con conseguente aumento dei costi a tutti i livelli, dai servizi offerti dai nostri fornitori a quelli per il personale. Ultimo, ma non meno importante, da segnalare le difficoltà nell’adeguare la nostra capacità produttiva tra il picco di richieste del 2022 e l’attuale calo, con conseguenti inefficienze. Insomma, un quadro complesso con molteplici fattori in concomitanza.
D. Quali sono le vostre previsioni per il 2023 e 2024?
R. Davvero difficile fare previsioni per il 2024, anche perché lo storico di cui disponiamo per fare analisi è quanto mai anomalo: dal 2020 abbiamo prima affrontato quasi un biennio di pandemia, a cui si è poi sovrapposto un anno e mezzo di superbonus. Comunque, determinanti per il mercato del 2024 saranno le scelte del Governo: abbiamo uno stock immobiliare tra i più vetusti in Europa, ed è davvero difficile immaginare che possa essere efficientato esclusivamente con investimenti dei singoli privati. Se vogliamo decarbonizzare il nostro Paese e spingere il nostro settore, c’è un forte bisogno di incentivi chiari e stabili nel tempo.

Fiduciosi per il futuro

ALESSANDRO ANDREUCCI
Responsabile marketing di T2D

alessandro-andreucci-t2dDomanda. Il freno ai bonus deciso dal governo sta influenzando il mercato?
Risposta. Il settore dell’edilizia nel 2023 sta registrando una contrazione piuttosto marcata, dovuta principalmente a tre fattori: il freno ai bonus, il rincaro dei materiali da costruzione e, non ultimo, le politiche delle banche centrali e i conseguenti effetti sugli interessi e sui mutui. In questo scenario non positivo dal punto di vista strettamente numerico abbiamo comunque riscontrato un mercato più maturo, sempre più incline a sistemi costruttivi di qualità e dalle elevate performance tecniche.
D. Come sta andando il mercato del nuovo e quello della ristrutturazione?
R. Gli incentivi degli ultimi anni hanno portato a una importante crescita delle ristrutturazioni con consumi ingenti di cappotti termici utili all’ottenimento del risparmio energetico. Allo stesso tempo, però, hanno permesso di operare con demolizione ricostruzione per ottenere non solo una migliore classe energetica, ma soprattutto un edificio sicuro, efficiente e architettonicamente più gradevole. Per quanto riguarda il mercato delle nuove costruzioni, l’asticella si sta alzando sempre più verso una migliore qualità del costruito.
D. Quali sono le caratteristiche tecniche e i plus dei vostri prodotti?
R. Partiamo innanzitutto dalla natura di tutti i nostri prodotti che sono in laterizio, un materiale unico in termini di sicurezza, durabilità, prestazioni e sostenibilità. La linea T2D Specialties è la più completa ed evoluta gamma di sistemi costruttivi in laterizio con elevatissime prestazioni strutturali, termiche e acustiche. Il supporto che forniamo, dalla fase di progettazione fino al termine del cantiere, costituisce la chiave che ne sta decretando il successo.
D. Avrete novità a breve?
R. Le novità non saranno focalizzate solo sulla gamma, ma anche sul fronte dei servizi integrati al prodotto. In più, stiamo lavorando su un sistema parete completo.
D. Perché, se il prezzo dell’energia scende, non cala anche il prezzo dei laterizi?
R. Anche se la tendenza si è invertita rispetto agli ultimi due anni, i costi energetici sono ben lontani da quelli precedenti e gli oneri diretti e sussidiari alla produzione assai più alti di quelli a cui si era abituati. In T2D lavoriamo alla valorizzazione del prodotto, progettando e realizzando sistemi costruttivi migliori rispetto alle soluzioni alternative, più completi, più duraturi, sicuri e prestazionali. Inoltre, il percorso intrapreso verso la massima sostenibilità nel processo produttivo e nel prodotto comporta inevitabilmente dei costi maggiori.
D. Quali previsioni per il 2023 e 2024?
R. In questo periodo storico fare previsioni risulta assai difficile, anche perché gli ultimi anni ci hanno insegnato che gli scenari possono mutare repentinamente nel giro di pochissime settimane. La fiammata legata agli incentivi ha comunque messo in evidenza i limiti di molti prodotti. Pertanto, ci aspettiamo che sistemi costruttivi a valore aggiunto come le Linee T2D Specialties possano continuare il loro trend positivo.

Un nuovo marchio dopo il bollino Epd

MICHELE DESTRO
Head of Research and Development di Stabila

michele-destro-stabilaDomanda. La frenata ai bonus decisa dal governo pesa sul mercato?
Risposta. La situazione che si è determinata dall’accumulo dei diversi bonus e dal forte impatto, in tutti i sensi, del superbonus, andava e va certamente riordinata. Il settore dell’edilizia ha necessità di provvedimenti di lungo respiro, di programmazione e certezze (principi che valgono in generale). Di sicuro, finora la gestione di tali incentivi è stata a dir poco negativa, un continuo affastellarsi di provvedimenti spesso contraddittori fra loro, con scadenze troppo ravvicinate e incoerenti con la capacità di produzione della filiera che hanno contribuito a esasperarne tutti i componenti (dalle quotazioni di materiali e servizi alla manodopera, così come al costo del credito), un avanti-indietro fino allo stop improvviso del cosiddetto 110%, con le ben note conseguenze, tra le altre, dei crediti incagliati. Tutto ciò sta influenzando in maniera negativa il mercato, oltre al resto.
D. Come sta andando il mercato, tra nuovo e ristrutturazione?
R. La nostra azienda opera nel settore dei laterizi strutturali con prodotti e sistemi di costruzione rivolti principalmente al settore del nuovo, dove si registrano forti diminuzioni in particolare nell’avvio di iniziative immobiliari. Il settore paga il sommarsi di effetti negativi quali il forte aumento dei tassi d’interesse, con le inevitabili ricadute sul costo dei mutui e sull’accessibilità ai finanziamenti, e dell’inflazione, mai così alta da molti anni, in aggiunta ai problemi generali dovuti alle tensioni geopolitiche e alla crisi energetica.
D. Quali sono le caratteristiche e plus dei vostri prodotti o sistemi?
R. La sostenibilità del laterizio Stabila è ormai un benchmark per l’intero settore. La mission rivolta alla riduzione dell’impronta ambientale, che è un principio imprescindibile che regola l’intero iter industriale a garanzia di un prodotto non solo di prima categoria, ma di assoluto prim’ordine. L’attenzione ai controlli, sempre puntuali e verificati da enti di controllo esterni, rappresenta un ulteriore plus del laterizio Stabila, che si traduce in attestazioni (in alcuni casi un unicum) e prestazioni certificate per una qualità costruttiva che è un’eccellenza riconosciuta nel mondo delle costruzioni.
D. Avrete novità a breve?
R. Stabila è stato il primo produttore di laterizi strutturali, in Italia, a conseguire la prestigiosa Certificazione Epd (Environmental Product Declaration). Questo importante risultato segna la nostra volontà nel perseguire il concetto di sostenibilità in toto, sia nella gestione delle nostre attività, produzione e non solo, sia nell’approccio alle innovazioni di prodotto. Con soddisfazione, il prossimo mese di settembre vedrà il debutto del nostro nuovo marchio, sintesi del molto lavoro che ha portato all’unione dei due storici consorzi tecnici di qualità presenti in Italia, Poroton e Alveolater. Di conseguenza rinnoveremo la documentazione tecnica, il sito web e il catalogo. D’altro canto, prosegue la partnership commerciale creata dalla nostra divisione commerciale Nuova Laterpoint, con progetti di implementazione che si concretizzeranno il prossimo anno.
D. Quali sono le vostre previsioni per il 2023 e 2024?
R. Il mercato del 2023 segnerà una riduzione significativa. È molto difficile fare previsioni sensate in presenza di criticità così importanti e dopo quanto successo negli ultimi due anni, in particolare nello scorso anno che sarà certamente ricordato come un periodo folle, irripetibile in tutti i sensi, ma che ci ha lasciato in eredità una forte incertezza. Di certo, il settore attende un riordino complessivo e un rilancio stavolta ordinato degli incentivi, in linea con le necessità di rinnovo e riqualificazione del tessuto abitativo.

Speciale Laterizi: il mattone galoppa e diventa d’oro

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Anche per il 2022 sono previsti sostanziosi incrementi di fatturato per le aziende del settore laterizi, dopo i dati largamente positivi dell’anno precedente, con un aumento del 12,1%. A trainare il comparto sono soprattutto le imprese del Nord Est

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Cersaie 2023: le novità Mapei per il mondo della ceramica

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Sede Mapei France_Lyon St Vulbas

Mancano pochi giorni all’appuntamento con il Cersaie 2023, il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, che quest’anno si terrà dal 25 al 29 settembre sempre nella cornice della Fiera di Bologna. 

A Cersaie torna anche Mapei con diverse le novità per il mondo della ceramica presso lo stand A2, nel padiglione 25. Qui i visitatori troveranno le novità dell’azienda e i sistemi di posa completi dedicati a tutti gli operatori della filiera. Presso lo spazio A8, hall 32, insieme a Profilpas, società del Gruppo Mapei, si troveranno invece le soluzioni dedicate all’installazione dei materiali. 

Non solo prodotti, a Cersaie Mapei si presenta anche con due interessanti appuntamenti: 

  • Lunedì 25 settembre alle ore 14,00 (Sala Concerto, Centro Servizi Blocco D 1° piano): Mikaela Decio, corporate environmental sustainability manager di Mapei, partecipa al seminario “Sostenibilità dei prodotti da costruzione: dai nuovi CAM alle normative europee per gli edifici” promosso da Confindustria Ceramica e Federbeton 
  • Martedì 26 settembre alle ore 13:15 al Café della Stampa (Mall 29-30: tavola rotonda dedicata alla necessità di un’azione congiunta per la salvaguardia dell’ambiente partendo da progetti concreti insieme a diversi protagonisti della ceramica e dell’architettura.

Tracciabilità dei prodotti: cosa cambia per i magazzini

Alcuni settori di riferimento come il pharma, il food, l’elettronica e l’automotive sono coinvolti nella gestione di relazioni in cui i prodotti devono essere tracciati.

La tracciabilità, ovvero la capacità di seguire e ricostruire il percorso di un prodotto dalla sua origine fino al punto di uso o consumo, e la rintracciabilità, ovvero la capacità di risalire la filiera dal punto di consumo verso i soggetti posti a monte della filiera, portano a numerosi benefici, come un maggiore controllo del processo, l’eliminazione degli sprechi, l’aumento delle condizioni di sicurezza per i clienti e riduzioni dei costi relativi alla gestione di resi o di richiami di prodotti.

Nei primi cinque mesi del 2023, secondo i dati pubblicati dal ministero della Salute, sono stati più di 160 i casi in cui si è reso necessario richiamare alcuni prodotti per rischio fisico (presenza di corpi estranei), rischio chimico (sostanze tossiche o nocive oltre i limiti di legge), rischio microbiologico (microrganismi patogeni, come la salmonella) oppure per presenza di allergeni.

Negli anni la necessità di tracciare e rintracciare è progressivamente cresciuta coinvolgendo non solo la singola azienda, ma tutti i soggetti appartenenti alla filiera. Gli strumenti che progressivamente sono stati messi a disposizione oggi già ampiamente diffusi vanno dai codici a barre 1D, ai quelli 2D, alle etichette Rfiddispositivi Iot (Internet of Things) fino ad arrivare a processi controllati attraverso la blockchain.

In un prossimo futuro l’esigenza sarà quella di monitorare non più un gruppo di prodotti (leggasi lotto) bensì il singolo prodotto, identificato da un numero seriale. Questo sarà un’ottima prerogativa per aumentare il livello di sostenibilità ambientale. Infatti, potendo monitorare l’articolo, sarà più facile andare a recuperarlo a fine vita per un successivo eventuale riuso, riciclo o per uno smaltimento sicuro.

Il concetto di giacenza verrà superato, la quantità di prodotti nel magazzino verrà sostituita da una lista puntuale dei singoli prodotti stoccati. Per ogni prodotto i sistemi informativi saranno in grado di fornire la presenza o meno del prodotto. La giacenza assumerà così un valore binario, 0/1, disponibile / non disponibile.

L’impatto di questa tendenza sarà un necessario adeguamento dei sistemi informativi, la necessità di rivedere i supporti su cui andare a registrare i dati (etichette), il format delle informazioni, una nuova e diversa gestione dei materiali a magazzino (necessità di identificare e stoccare precisamente il singolo articolo) e più puntuali operazioni di magazzino.

Questa transizione da una gestione ordinaria a una gestione binaria deve essere affrontata da subito avviando progetti di revisione dei processi informativi e operativi aziendali. In un mercato dove la personalizzazione del prodotto finito è crescente, la necessità di monitorare il singolo elemento diventa fondamentale.

di Andrea Payaro, docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico – Ice (da YouTrade n. 141)

Masidef: soluzioni espositive per il fissaggio professionale

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La soluzione espositiva Combi-Pro

Specializzata nell’ideazione e nella vendita di prodotti e sistemi espositivi per ferramenta, utensileria, sistemazione casa, idraulica e giardinaggio, Masidef ha dato vita a una gamma di soluzioni in grado di rispecchiare le esigenze di professionisti e rivenditori.

Con uno studio attento di assortimento e spazio disponibile, che all’interno di un punto vendita può essere ampio o molto ridotto, l’azienda ha progettato tre soluzioni espositive personalizzabili.

Combi-Max è la più completa e ricca delle proposte, e ospita tre ripiani di elementi di fissaggio confezionati in scatola nella parte alta, a cui seguono quattro ripiani sfusi nella parte bassa. Raggiunge l’estensione massima di 13 metri, combinabili a proprio piacimento. 

Per una soluzione intermedia, invece, c’è Combi-Pro che accoglie sette ripiani esclusivamente dedicati al fissaggio in scatola. Come suggerisce il nome, si tratta di una proposta rivolta al professionista che necessita di grandi quantità di prodotto, ed è possibile scegliere qualsiasi metratura fino a un massimo di 6 metri.

Infine, con i suoi due ripiani di scatole e sei di fissaggio venduto a peso, Easy-Fix è la soluzione progettata per la rivendita che desidera un assortimento già impostato per ottenere le migliori performance, senza dover studiare il miglior accostamento di prodotti. Quest’ultima proposta è disponibile nelle metrature fisse da 4, 6 e 9 metri.

Oltre a una gamma estremamente personalizzabile, Masidef offre anche differenti modalità di vendita con particolare attenzione alla sostenibilità: il sacchetto dedicato allo sfuso è biodegradabile e può contenere un cospicuo mix di prodotti, mentre le scatole sono realizzate al 96% con carta riciclata.

Materiali: nel 2023 utilizzo del Pvc in ripresa

pvc

I dati dell’associazione dei produttori europei di materie plastiche registrano un prevedibile aumento di utilizzo di Pvc per il 2023 e oltre, grazie soprattutto alle opere legate al Pnrr. Il 2022, invece, ha segnato una battuta d’arresto a causa dei costi dell’energia

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Con l’app Imer Connect macchine da cantiere più smart e performanti

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Il cantiere diventa sempre più smart e anche le macchine per le costruzioni accolgono nuove tecnologie in grado di rendere il lavoro degli operatori più performante, anche in relazione a eventuali guasti o problematiche manutentive.

È il caso ad esempio della nuova Imer Connect, l’app gratuita sviluppata dall’azienda produttrice di macchine e attrezzature per l’edilizia che consente di facilitare l’utilizzo delle macchine in cantiere e agevolare la risoluzione in autonomia di eventuali problemi e anomalie.

La nuova app è nata in concomitanza con lo sviluppo di Koine Dual, la nuova pompa spruzzatrice e miscelatrice a ciclo continuo monofase/trifase progettata con un sistema digitalmente avanzato che permette un’interazione diretta con lo smartphone o il tablet attraverso la tecnologia Bluetooth.

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L’operatore può così avere accesso in tempo reale a vari dati sul funzionamento della macchina durante l’utilizzo e visualizzare direttamente sul telefono i segnali di errore e anomalie con le indicazioni sulle procedure da svolgere per la risoluzione, con approfondimenti video e animazioni su argomenti specifici. È possibile inoltre avere subito a disposizione il manuale della macchina e altre informazioni importanti per uso e manutenzione.

Nello stesso tempo, l’app permette di rendere più efficiente anche il Servizio Assistenza Imer che potrà vedere le stesse informazioni sulla macchina rilevate dallo smartphone dell’operatore per fornire supporto telefonico in caso di necessità. 

L’avanzamento digitale sulle macchine Imer interesserà gradualmente molti altri prodotti: seguiranno a breve la pompa intonacatrice Step Dual, la nuova linea di autobetoniere, la pompa a pistoni per calcestruzzo Booster 50 e la linea di piattaforme cingolate

Altro aspetto interessante di Imer Connect è la possibilità per l’utente di restare sempre informato sui prodotti di proprio interesse delle Divisioni Equipment, Access e Concrete: l’app invierà infatti una notifica ogni volta che sarà disponibile una notizia riguardante i prodotti preferiti con aggiornamenti dal punto di vista tecnico, nuove versioni, nuovi kit/accessori, consigli pratici per particolari utilizzi e per la manutenzione, disponibilità di nuovi video e tutorial.

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Disponibile su Google Play e su Apple Store, l’app Imer Connect consente di accedere in modo semplice e veloce a tutti i contenuti web Imer:
informazioni, cataloghi e schede di tutti i prodotti delle Divisioni Equipment, Access e Concrete
rete vendita e rete assistenza delle varie divisioni con possibilità di geolocalizzazione
canali per contattare l’azienda
canali social 

Mapei Ultratop Loft: superfici cementizie di design per pareti e pavimenti

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Molto diffuse nelle applicazioni industriali, le superfici cementizie stanno conoscendo un grande successo anche nel rivestimento di pavimenti e pareti in spazi residenziali e commerciali.

L’assenza di fughe e l’elevata resistenza meccanica e all’abrasione rendono queste soluzioni facili da pulire e mantenere, oltre a garantire pregiati risultati estetici grazie ai loro effetti materici e cromatici. Come quelli offerti da Ultratop Loft, il nuovo sistema a base cementizia di Mapei, che unisce l’affidabilità alle elevate caratteristiche prestazionali. 

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Ultratop Loft è un sistema cementizio spatolabile applicabile in ambienti interni, in verticale e in orizzontale, nello spessore di circa 2 millimetri, disponibile in più di 200 tonalità grazie ai pigmenti Ultratop Easycolor, realizzabili con il sistema tintometrico ColorMap.

Le superfici rivestite con Ultratop Loft acquisiscono personalità: conferiscono all’intero ambiente un aspetto contemporaneo, essenziale e di design, permettendo di creare atmosfere uniche, frutto delle scelte estetiche e creative del singolo progettista e della specializzazione dell’applicatore.

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Con questa soluzione è possibile realizzare rivestimenti e pavimentazioni decorative dal forte effetto materico, con effetto spatolato o nuvolato, anche sottoposte a intenso traffico pedonale come in esercizi commerciali, ristoranti, hall di hotel, negozi, abitazioni e musei.

Ispra: recuperato l’80% dei rifiuti da costruzione. Cosa cambia con il nuovo regolamento End of waste

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Il nuovo rapporto Ispra indica nel 47,7% la percentuale di scarti speciali che arriva da materiali da demolizione. Ma l’80% è riutilizzato come inerti per sottofondi o riempimenti. Si può fare di più, ma non andiamo male.

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Sport ed edilizia: intervista doppia a Matteo Camillini (BigMat) e Ferdinando De Giorgi (Fipav)

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Per capire meglio quanto sport ed edilizia abbiano in comune, abbiamo chiesto a Matteo Camillini, direttore di BigMat Italia e International e al coach della Nazionale maschile italiana Ferdinando De Giorgi di raccontarci il loro punto di vista. Nell’intervista doppia, come in un palleggio avvincente, andiamo a scoprire come si costruisce un gruppo ma anche come valorizzare le individualità, come si afferma una leadership e soprattutto qual è il segreto per vincere. 

Pronti? La palla a BigMat e poi alla Fipav per scoprire lo schema di gioco vincente per affrontare qualsiasi competizione, sportiva o aziendale!

Domanda. Come si costruisce lo spirito di squadra? E come si mantiene nel tempo?
M.C. Lo spirito di squadra in un consorzio di aziende si crea attraverso il rispetto della storia, del ruolo e delle esigenze di ciascuno ma soprattutto con grande trasparenza e condivisione di una strategia comune. Gli imprenditori sotto l’insegna BigMat sono stati capaci di costruire un business sano e affidabile; la loro immagine è riconosciuta a livello nazionale e internazionale grazie a campagne, attività di comunicazione e partnership, come quella con Fipav, che hanno sempre valorizzato il marchio. Si tratta di una capitalizzazione di esperienze e visibilità che sono consolidate per coloro che fanno parte del Gruppo da più tempo e disponibili per i nuovi associati. In ogni rivendita BigMat, per quanto autonoma e indipendente, i clienti troveranno sempre competenza tecnica e specializzazione, affidabilità e serietà, esperienza di acquisto professionale e qualificata: questo perché i singoli soci hanno interiorizzato e fatto propri i valori del Gruppo e a loro volta li comunicano al mercato.
F.D.G. Una squadra si costruisce tenendo conto sia delle caratteristiche sportive sia delle varie personalità che vivono all’interno del team con diversi equilibri che si possono creare. C’è quindi un aspetto tecnico, che varia da allenatore ad allenatore, e poi c’è l’altro aspetto che si sofferma sulla conoscenza degli atleti dal punto di vista caratteriale, della loro capacità di giocare e fare squadra insieme agli altri, di adattarsi e di mettersi a disposizione, quest’ultimo è uno degli aspetti più importanti da tenere in considerazione. La possibilità di crescere e il desiderio di continuare a migliorarsi di ciascuno dei componenti, ma anche la cultura del lavoro del singolo e del collettivo, sono considerazioni altrettanto rilevanti nella costruzione di una squadra. Potremmo definire due fasi e due processi essenziali per costruire un team e cementare lo spirito di squadra: valutazione e ideazione del progetto tecnico/sportivocreazione di un’attitudine condivisa verso il lavoro e il gioco di squadra.

D. C’è differenza tra una squadra e un gruppo?
M.C. Certamente, il gruppo rappresenta un insieme di persone che coordinano le loro attività, mentre la squadra ha un obiettivo comune da raggiungere. Se da un punto di vista puramente lessicale BigMat si definisce Gruppo, con il significato di realtà consortile, è nel concetto di squadra che ci riconosciamo pienamente. BigMat, come un team sportivo, ha una struttura organizzativa a diversi livelli con un metodo e un «sistema di gioco» per essere più efficaci nel mercato.
F.D.G. In un gruppo le persone sono insieme, ma non sono interdipendenti. La squadra nasce, invece, quando i singoli diventano interdipendenti uno dall’altro e la pallavolo insegna a farlo con i classici tre passaggi con un senso di reciprocità importantissimo.

D. Qual è la forza di un gruppo?
M.C. La forza di un Gruppo è rispondere insieme alle sfide in campo, allenarsi per ottenere insieme quei risultati che da soli non sarebbero raggiungibili. Far parte di una squadra come la nostra consente a tutti, da Nord a Sud, di beneficiare di opportunità, di servizi e di agevolazioni che da soli sarebbe difficile ottenere. Il valore aggiunto del Gruppo sta infatti anche nelle economie di scala, d’impresa e di esperienza che si vengono a creare.
F.D.G. È forse nei momenti di difficoltà che emerge appieno la forza di un vero gruppo: quando i singoli individui sanno compattarsi e fare fronte unico, e allo stesso tempo aiutare i compagni nel modo più adatto. La forza e il valore di gruppo si vede quando si è sotto attacco, ma si affronta il momento assieme, senza arrendersi o indietreggiare e soprattutto senza dividersi. Nessuno dei sei giocatori arretra di fronte alle difficoltà, e grazie al supporto reciproco e alla condivisione tutti e sei spingono per risolvere la situazione, ed ecco che lì si manifesta e consolida la forza di squadra.

D. Quali sono le difficoltà maggiori nel creare una squadra? 
M.C. Non è facile mettersi a disposizione degli altri per raggiungere un obiettivo comune. L’equilibro tra individualità e aggregazione è a volte sottile, ma va coltivato con un mutuo rispetto dei ruoli, degli obiettivi e delle responsabilità. Pur nell’indipendenza di ciascuno, fondamentale è il passaggio culturale verso l’interdipendenza, che consente di ottimizzare gli interessi di medio periodo delle singole realtà.
F.D.G. Creare una squadra, secondo me, significa creare un’organizzazione nella quale i ruoli sono ben definiti. Capacità e talenti devono essere accolti, ma anche disciplinati da regole e da un forte coinvolgimento che deriva da un senso di appartenenza che bisogna costruire. È un percorso molto lungo e dalle molte sfaccettature: la difficoltà maggiore è probabilmente mettere a sistema tutti questi aspetti e farli ruotare intorno a un obiettivo comune ovvero i risultati da raggiungere e tutti i valori che si devono rappresentare e trasmettere proprio in quanto squadra.

D. Il gioco di squadra è fondamentale o bastano le individualità?
M.C. Chi sceglie di far parte di un team deve consapevolmente assumere un ruolo all’interno dell’aggregazione e deve mettersi a disposizione degli altri, la stessa cosa succede anche nel nostro Gruppo dove i soci fanno gioco di squadra attivando un confronto umano e imprenditoriale che consente di imparare dalle esperienze degli altri e condividere le strategie vincenti, ma anche quelle da migliorare. Certamente è importante per la creazione della squadra vincente, trovare il giusto equilibrio di talenti: nel nostro consorzio, infatti, non si punta alla quantità di punti di vendita fine a sé stessa, ma alla ricerca di imprenditori, punti di riferimento nella loro zona, con l’obiettivo di comporre un team serio e affidabile. Le individualità apportano creatività e input propositivi per progetti o iniziative di cui possono beneficiare tutti. Gioco di squadra e individualità non si escludono a vicenda, ma sono il mix perfetto per una realtà di successo.
F.D.G. Quando si parla di squadra le individualità devono essere sempre messe al servizio del team. L’individualità può aiutare in alcuni frangenti ma nei momenti importanti, quando devi vincere un campionato o un match, è necessario che l’individualità si metta a disposizione della squadra perché per superare i momenti difficili serve la collaborazione e la disponibilità di ogni singolo individuo.

D. In un Paese come l’Italia in cui prevale l’individualismo quali sono le motivazioni per creare un gioco di squadra?
M.C. In BigMat è come se ci fossero 152 giocatori che indossano la stessa maglia: le 152 aziende socie BigMat lavorano insieme e in network per sviluppare ogni giorno un’edilizia di qualità. Il nostro obiettivo è essere protagonisti insieme, confermando ogni anno il ruolo di leader delle aziende associate BigMat, obiettivo conseguibile solo scendendo in campo insieme! Ogni socio condivide i benefici e le responsabilità con gli altri in maniera reciproca, ma è allo stesso tempo autonomo nelle scelte sul territorio e questo è imprescindibile per il contesto del mercato della distribuzione italiana, frammentato e ancora molto legato alla territorialità sia economica sia sociale oltre che a dimensioni di azienda medio piccole. Siamo inoltre convinti che, come nello sport, anche i nostri soci facciano evolvere le loro attività grazie anche al confronto reciproco, non inteso come concorrenzialità tra aziende ma come una motivazione a fare del proprio meglio, uno stimolo che solo lo scambio di idee in un network può alimentare.
F.D.G. La parte egoistica non c’è solo in Italia, è l’animo umano che tende a essere egoista ed è difficile che per natura uno sia altruista. Bisogna quindi trasmettere ai nostri atleti, come a ogni individuo che fa parte di un gruppo, un messaggio semplice, ma potente: soltanto lavorando in squadra, aiutandosi a vicenda e unendo le abilità e competenze, si riescono a raggiungere gli obiettivi prefissati sia da parte del team sia quelli più personali. Non si può fare da soli nessuna delle due cose, la componente egoistica in una squadra va, a mio avviso, sempre combattuta anche se è un aspetto naturale. Nel processo di formazione del cosiddetto team word si cerca proprio questa disponibilità e questa voglia di stare insieme, mettendosi al servizio degli altri e questo spirito va coltivato giornalmente.

D. Qual è il segreto per vincere?
M.C. Non si tratta di un segreto, ma piuttosto di una consapevolezza e di una grande tenacia: il gruppo funziona se sposa un obiettivo comune, dimostrandosi pronto al cambiamento e all’innovazione. Crediamo che parte del nostro successo risieda nel dinamismo che caratterizza BigMat, l’evoluzione e il cambiamento sono un’opportunità per crescere. Sperimentare nuove iniziative e servizi sempre al passo con i tempi, essere pionieri della distribuzione partecipando a progetti nuovi legati, per esempio, al processo di digitalizzazione o all’approccio alla sostenibilità, sono le leve su cui basiamo il nostro successo quotidiano. Ma per farlo servono imprenditori lungimiranti e disposti a mettersi in gioco per perseguire quell’obiettivo comune. La squadra e il gruppo sono fondamentali per affrontare i cambiamenti insieme e per correggere la rotta quando serve.
F.D.G. Non ci sono segreti, in realtà la mentalità vincente nasce in ciascuno di noi quando sviluppiamo il desiderio di migliorarci e affrontiamo tutte le possibili situazioni con un atteggiamento proattivo e propositivo, per fare questo bisogna imparare a conoscere i propri limiti e cercare di superarli: è questa la vera mentalità vincente. Il vincente affronta e lavora sui suoi limiti, e soprattutto aspira sempre a un miglioramento al di là del posizionamento o risultato finale. Non esiste una ricetta per vincere, ma esiste l’impegno e la dedizione, questa è la strada da percorrere se si vuole acquisire il mind-set corretto: nessuna scorciatoia ma solo responsabilità e passione, coraggio per uscire dalle proprie comfort zone e consapevolezza nell’accettare le eventuali sconfitte come opportunità di vera crescita a ogni livello, solo così si può vincere.

D. Quali sono le esperienze del mondo dello sport che possono essere di esempio/ ispirazione al mondo delle imprese e viceversa?
M.C. Credo che dal mondo sportivo si possa apprendere moltissimo, ma in particolare la mentalità da leader. Che si tratti di un leader fuori o dentro al campo ritengo che la pallavolo abbia molte similitudini con il nostro concetto di leadership nella distribuzione. I nostri associati sono leader delle proprie aziende e come capitani in campo si assumono il compito di guidare il loro staff mettendo a servizio la loro esperienza e il loro spirito imprenditoriale in un progetto sia individuale sia di consorzio. Così BigMat è, a sua volta, partner di ognuna di queste imprese sul territorio e un leader a livello nazionale che guida e supporta i singoli punti vendita in un percorso condiviso. I dipendenti e i titolari delle imprese si riconoscono nel Gruppo BigMat e ne avvalorano il ruolo, così come i giocatori in una squadra si riconoscono nel capitano, ma anche nel coach, in una relazione orizzontale e verticale di rispetto e grande fiducia. Leader fuori e dentro al campo, così BigMat vuole essere capofila nel mercato a livello nazionale e territoriale in ogni cantiere d’Italia e d’Europa.
F.D.G. La metafora sportiva è molto immediata ed efficace, soprattutto per le aziende in cui la componente di gruppo e di squadra è predominante e dove i processi sono assimilabili ai nostri tre passaggi. Lo sport trasmette valori e mentalità che si possono facilmente paragonare a quelli di business: in comune abbiamo la passione per quello che facciamo, ma soprattutto l’idea che il progetto sportivo o imprenditoriale per funzionare deve essere condiviso, deve esserci unione di intenti e spirito di squadra all’interno dell’azienda ma anche con i clienti così come nel volley la squadra deve essere presente in campo, ma anche in panchina e sugli spalti.

D. Come si affrontano le sfide?
M.C. Con ottimismo, serietà, perseveranza, migliorando incessantemente le nostre competenze, cercando di anticipare i cambiamenti con mosse innovative. Sembra un approccio scontato, ma non lo è, viviamo in un’epoca che corre a doppia velocità e che quindi ci pone sfide a volte improvvise e per cui non ci sentiamo pronti. È in quel momento che la nostra expertise e la nostra professionalità deve emergere con determinazione, ricordandoci che alle nostre spalle abbiamo una squadra pronta a fornici il supporto necessario per crescere e migliorare. Il Gruppo BigMat non si è mai tirato indietro davanti agli ostacoli e, come nello sport, con tempestività e con un’attitudine a fisarmonica abbiamo affrontato i cambi di schema del mercato (rincari energetici, carenza di materie prime e instabilità) senza mai scendere a compromessi con la qualità; siamo stati pronti a sostenere i punti vendita nel cogliere le opportunità dei bonus e nell’offrire ai clienti servizi puntuali ed efficienti, o ancora durante la pandemia non ci siamo mai fermati e abbiamo svolto un ruolo sociale ed economico rilevante. Il nostro motto per il 2023 è «Pronti a scendere in campo», per fronteggiare tutte le sfide del settore, anche attraverso collaborazioni importanti come quella con le Nazionali italiane di pallavolo.
F.D.G. La parola sfida è già da sola la chiave di volta di tutto: molte esperienze e molti risultati nascono dalla nostra voglia di sfidare e al contempo di sfidarsi. Con determinazione e con la perenne voglia di attraversare i momenti di sfida con tutte le capacità che si hanno per crescere ed evolvere al meglio.