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Decarbonizzazione: un traguardo lontano

Angaisa

Nonostante gli sforzi, il traguardo della decarbonizzazione al 55% entro il 2030 rimane lontano. Un motivo in più, sostiene Vittorio Chiesa, direttore Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, per focalizzarsi sul tema.

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Previsioni Cresme, dopo il banchetto l’edilizia si mette a dieta

Cresme
Lorenzo Bellicini | Direttore del Cresme

Le previsioni del centro di ricerca del Cresme indicano un calo dei fatturati legati allo stop al superbonus, mentre le opere previste dal Pnrr scontano qualche rallentamento. Fattori che devono spingere le aziende a ripensare al proprio modello di business.

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Primo bilancio di sostenibilità del Gruppo Boero

Laboratorio Boero
Laboratorio Boero

Primo Bilancio di Sostenibilità per il Gruppo Boero, specializzato in soluzioni vernicianti per l’edilizia e il mondo yachting. Il Bilancio di Sostenibilità è stato redatto in conformità ai Global Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards, che descrive le iniziative e i principali risultati in ambito economico, sociale e ambientale raggiunti dal Gruppo nel corso del 2022 e definisce le azioni strategiche che, in maniera progressiva per i prossimi tre anni, verranno realizzate. Un atto volontario che rappresenta, dopo il documento di Smart Report, il primo passo di rendicontazione verso un modello di business in cui i principi di sostenibilità guidano il modo di fare impresa, realizzato con il supporto di Nativa, società B Corp in grado di guidare le aziende che intendono percorrere il cammino verso una maggiore sostenibilità, e anticipatamente rispetto agli obblighi normativi che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2026.

Stabilimento produttivo Boero
Stabilimento produttivo Boero

Nel 2022 il Gruppo nato a Genova ha generato e distribuito un valore economico pari a 115.148.190 euro a beneficio di dipendenti, finanziatori, pubblica amministrazione, comunità e azionisti. Il risultato, che segna un incremento del 23% rispetto all’esercizio precedente, è stato realizzato grazie alla professionalità ed esperienza di 400 collaboratori, tra interni ed esterni, che operano ogni giorno per servire 5 mila clienti in circa 50 paesi, con oltre 20 milioni di litri di prodotti vernicianti erogati e un fatturato di 110 milioni di euro per il 2022.

Il Gruppo Boero, conscio degli importanti effetti che il settore dei prodotti vernicianti ha sulla vita del pianeta, ha deciso di rendere concreta e misurabile la propria strategia di responsabilità sociale, iniziando a lavorare su un percorso di trasformazione verso un business rigenerativo. In quest’ottica, la sostenibilità è un impegno a più dimensioni che ha sempre avuto un ruolo importante e che oggi è parte di un percorso che l’azienda intende portare avanti con determinazione, nella convinzione che sia una scelta necessaria per continuare a “generare bellezza ora e in futuro”.

Palette di colori Boero
Palette di colori Boero

Il Global Reporting Initiative Sustainability specifica come l’azienda si sia allineata all’Agenda per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite individuando sette obiettivi di sviluppo sostenibile prioritari, tra i 17 definiti, al cui raggiungimento Gruppo Boero può contribuire in modo significativo grazie alle proprie attività e ai propri servizi:

Obiettivo n. 3 – Salute e benessere

Obiettivo n. 8 – Lavoro dignitoso e crescita economica

Obiettivo n. 11 – Città e comunità sostenibili

Obiettivo n. 12 – Consumo e produzione responsabili

Obiettivo n. 13 – Agire per il clima

Obiettivo n. 14 – La vita sott’acqua

Obiettivo n. 17 – Partnerships for the goals

“Oggi riconosciamo davanti a noi la più grande sfida che l’essere umano abbia mai dovuto affrontare: salvaguardare il proprio benessere e massimizzarlo, garantendo alle prossime generazioni lo stesso diritto. Come Gruppo Boero intendiamo partecipare a questa importante trasformazione, pronti a guardare al futuro mettendo al centro la sostenibilità. Il nostro primo Bilancio di sostenibilità racconta i nostri progressi, gli impatti e gli obiettivi che perseguiremo per il mondo e che ci consentirà di monitorare in modo costante le nostre performance, mantenendo un dialogo continuo e costruttivo con tutti i nostri stakeholder su queste tematiche. La nostra visione di impresa è di andare oltre il profitto, generando un impatto positivo sulle persone, l’ambiente ed il territorio in cui viviamo e lavoriamo, portando valore attraverso le nostre azioni concrete”, commenta Giampaolo Iacone, direttore generale e Cfo Gruppo Boero.

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Evento Federcomated, voce alle imprese ma ci vogliono delle nuove parole

Federcomated
Giuseppe Freri | Presidente di Federcomated

Il tema della comunicazione è stato al centro dell’evento Federcomated, Federazione dei commercianti edili. Con un focus sul cambiamento di paradigma nel rapporto tra aziende e consumatori, tra tecnologia e desiderio di sostenibilità.

Oggi comunicazione e rappresentazione sono state inglobate dall’intelligenza artificiale e questo fa riflettere. La generazione Z, i 20enni di oggi, quelli che entreranno nelle nostre vite e nelle nostre aziende, sceglieranno i valori che li rappresenteranno: marche, associazioni e imprese, che vogliono portare nelle loro vite. E sono proprio questi che contano di più: i sondaggi parlano chiaro, questo è il futuro». Parola di Paolo Iabichino, copy, direttore creativo, fondatore dell’Osservatorio Civic brand con Ipsos.

Iabichino è intervenuto durante il 40esimo meeting associativo di Federcomated, a Milano, che aveva come filo conduttore il tema Comunicare è rappresentare. Titolo, che durante l’incontro, si è trasformato più volte in domande alle quali i relatori hanno cercato di dare risposte.

Freri e gaber

Il meeting è stato un momento importante di confronto delle diverse realtà che compongono l’associazione, per fare il punto sull’andamento delle attività, specialmente dopo la pandemia. E per capire che cosa fare per migliorare, in un futuro che viaggia velocissimo in costante evoluzione, specialmente in termini di tecnologia e di sostenibilità.

Come hanno sottolineato il presidente di Federcomated, Giuseppe Freri, e il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. «Giorgio Gaber in una sua famosa canzone diceva che libertà è partecipazione. Una frase che mi appartiene e che invito a fare vostra», ha esordito Freri.

«Da oltre 40 anni sono orgoglioso di essere un uomo di associazione: la partecipazione è una bandiera di partenza, una culla per la cultura. Per credere di trasmettere qualcosa di grande dobbiamo investire in grande: il pensiero comune, idee,  sogni e prospettive. La cultura la fanno persone che partecipano, senza trasmissione non esiste. La fanno le generazioni che si incontrano, esperienze e nuovi modelli, apertura, ascolto e confronto. La partecipazione significa comunicazione. E, quindi, comunicare significa suggerire un senso di visione ai propri associati, comunità e fiducia, con una responsabilità collettiva al mercato. Rispetto a 20 anni fa, quando è stato organizzato il primo convegno dal titolo Insieme alla meta, il mondo è cambiato: se eravamo tutti uguali  ora le aziende sono strutturate, digitalizzate e hanno implementato gestione e semplificazione dei processi. La nostra responsabilità è riportare al centro l’uomo. E fare comunità fa e farà la differenza, è importante capirlo e impegnarsi in questo senso».

Federcomated
La tavola rotonda per la comunicazione

Convincere

«La nostra assemblea tradizionale ha scelto un tema attuale: la comunicazione», ha chiosato Sangalli. «Uno strumento fondamentale per la reputazione, anche per il reale valore delle imprese e delle persone che le amano. Quella dell’edilizia è una filiera lunga, in costante innovazione e dà un valore aggiunto al Paese. Per questo il lavoro delle nostre associazioni che cooperano unite è fondamentale. Mettendo insieme esperienze e impegno, si costruiscono laboratori di comunità e le comunità sono i luoghi dove si diffonde più efficacemente la comunicazione. Bisogna essere non solo rappresentanti, ma anche testimoni. Dovremmo pensare non a vincere, ma a convincere e poi a vincere insieme, la missione delle nostre associazioni è questa. Il futuro si può immaginare sempre e solo con coraggio, iniziativa, voglia di imparare, con la testa, con il cuore, con gli altri. Confcommercio, che rappresento, e che c’è sempre stata e che ci sarà, lavora proprio in questo senso».

Federcomated
Paolo Iabichinom | fondatore dell’osservatorio Civic Brand con Ipsos

Il parere tecnico

Paolo Iabichino ha trasformato il titolo del meeting in una domanda: comunicare è rappresentare?

«Se nell’Italia degli anni Cinquanta c’era una forma di economia civile, dove la persona che lavorava nelle aziende veniva messa al centro sotto ogni aspetto, la voracità del boom economico degli anni successivi è stata crudele, specialmente nel vostro settore, e ha annullato tutto: ora si rincorre la comunicazione del valore», ha incalzato il professionista.

«Non è tardi per recuperare, ma sicuramente bisogna rimboccarsi le maniche: oggi comunicazione e rappresentazione sono state inglobate dall’intelligenza artificiale e questo fa riflettere. La generazione Z, i ventenni di oggi, quelli che entreranno nelle nostre vite e nelle nostre aziende, sceglieranno i valori che li rappresenteranno: marche, associazioni e imprese, che vogliono portare nelle loro vite. E sono proprio questi che contano di più: i sondaggi parlano chiaro, questo è il futuro».

L’attenzione poi è stata spostata all’elefante nella stanza: la sostenibilità. «Tutti a parole sono sostenibili, ma nei fatti? Bisogna porsi domande sulle proprie scelte di consumo e come si è disposti a investire in questo senso. Voi come imprenditori, ad esempio, in quale maniera state partecipando attivamente chi state incentivando?», ha concluso l’esperto di comunicazione.

I produttori

All’evento di Federcomated si è svolta anche una tavola rotonda a cui hanno partecipato Mikaela Decio, corporate Environmental Sustainability Group Leader di Mapei, Damiano Spagnuolo, responsabile marketing e prodotti Knauf, Fabiana De Luca, marketing and communication manager di Eclisse, Dante Parisi, eco brand manager di Heidelberg Materials, Stefano Morganti responsabile Trade marketing e Paola Ruzzon, architetto interior design di Kapriol.

Come è possibile coniugare obiettivi di accrescimento sul mercato e obiettivi di sviluppo sostenibile? «Per Mapei la sostenibilità è fondamentale Abbiamo dato il via a uno studio su come coniugare la crescita del mercato e lo sviluppo sostenibile», ha spiegato Decio.

«È fondamentale fare rete con tutti gli attori in gioco, per questo l’anno scorso abbiamo aderito al consorzio Rec (Recupero edilizia circolare) e nella pratica abbiamo messo in campo diverse azioni. In tutta Europa c’è grande fermento per discutere su come adottare linee chiare per considerare tutte le fasi di vita di un prodotto per misurarne la sostenibilità, ma attraverso un metodo scientifico, che va al di là delle parole».

«Nella nostra azienda abbiamo deciso di porci domande e di valutare le risposte con grande onestà, quello è stato lo start: il punto di vista per avere la consapevolezza del problema», ha aggiunto Spagnuolo.

«Esiste nella nostra azienda un gender gap? Cercando appunto delle risposte abbiamo deciso di ripartire da un punto fondamentale: il linguaggio. Abbiamo deciso sottolineare e lavorare sui valori di inclusività, identità e rispetto della diversità. Il plus è stato il creare un comitato interno all’azienda per poterci confrontare consapevolmente e capire ogni giorno che le parole influenzano la qualità dei pensieri».

Federcomated
Il pubblico al convegno di Federcomated, in prima fila i presidenti Carlo Sangalli e Giuseppe Freri

Il caso

Comunicare e rappresentare la propria autenticità è una sfida, specialmente quando il prodotto non si vede: come riesce Eclisse a comunicarla? «Produciamo un prodotto che non si vede: controtelai a scomparsa per le porte, che vengono rivestiti e rimangono invisibili all’occhio, ma ovviamente sono fondamentali per l’intero ingranaggio», ha risposto De Luca.

«Come facciamo a pubblicizzarlo? Io sono arrivata in Eclisse 17 anni fa e ho avuto l’opportunità di sviluppare la comunicazione da zero, in un’azienda storica e a conduzione familiare. Questa parte era gestita interamente dal titolare, che mi ha trasmesso tutta la sua passione e spiegato ogni singolo meccanismo di lavorazione, nodo fondamentale.

Da lì la scintilla. Poi, la magia: questo mi ha permesso di incanalare tutta l’autenticità dell’azienda e del prodotto in un efficace metodo comunicativo. Una passione che viene trasmessa non solo nella lavorazione, ma anche al team di lavoro intero, mettendo sempre la persona al centro con inclusione.

Da 34 anni il nostro partner strategico è una cooperativa che si chiama Rosa Canina, che si occupa di inserire ragazzi disabili nel mondo del lavoro: loro assemblano scatole di ferramenta e non esce mai dall’azienda nessun controtelaio che non abbia con sé anche un loro prodotto.

Comunichiamo perché fa parte della buona riuscita dell’azienda, è necessario raccontare quello che si sa fare. La responsabilità di noi comunicatori è saper raccogliere e riformulare tutto questo in modo competente, come un direttore d’orchestra».

Ecofriendly

Heidelberg e la comunicazione verso i giovani. Formare per comunicare e comunicare per formare? «Sì, è così: sostenibilità e comunicazione sono i nostri due pilastri fondamentali», ha risposto Parisi.

«Ma come riusciamo a soddisfare appieno queste richieste? Inizialmente con la necessaria preparazione interna e continua di tutti i dipendenti dell’azienda. Con oltre 150 anni di attività sulle spalle e l’evoluzione costante, tutti i nostri dipendenti devono sapere tutto e stare al passo coi tempi.

Ovviamente, la nostra realtà è improntata alla sostenibilità e sugli investimenti in questo senso: le nostre produzioni di cemento sono a bilancio zero di Co2 ed è cosa ormai affermata. Abbiamo inoltre stanziato dei fondi da capitalizzare sul fronte di start-up che hanno un’impronta ecofriendly, ideate e create da giovani: uno sguardo sul futuro. Giovani che sono il nostro futuro».

Secondo Morganti e Ruzzon, infine, bisogna porre attenzione al significato di comunicare congiuntamente, sia in maniera verbale che visiva, poiché anche l’occhio vuole la sua parte.

«Bisogna cercare di trasmettere valori, entrare in armonia con tutti gli interlocutori: per questo abbiamo deciso di porre al centro il nostro cliente, il consumatore finale e l’ultimo anello della filiera. Si tratta della figura del muratore, personaggio che purtroppo viene spesso bistrattato. Ma ci dimentichiamo che è la persona che lavora il prodotto finale.

È per questo che per noi è importante mettere in risalto il valore del suo lavoro ed è quello che  continueremo a fare», ha affermato Morganti. Un altro aspetto della comunicazione per Ruzzon, invece, è quella estetica: vedere e soprattutto, guardare e osservare il bello, è importante.

«La nostra azienda, da diversi anni investe moltissimo nella forma: è necessario aiutare i propri clienti migliorando i prodotti da un punto di vista estetico, curandone la forma. Le esigenze sono cambiate, vedere e trasmettere attraverso uno dei nostri cinque sensi in maniera impattante e positiva è importante: dietro c’è uno studio molto approfondito, continueremo a remare nella stessa direzione».

Casa green: una villa Nzeb nel Parco dei Nebrodi con Isotec

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Nzeb, ovvero Nearly Zero Energy Building, cioè edificio a energia quasi zero. Introdotto dalla direttiva Epbd 2010/31 dell’Unione Europea, recepita in Italia dal decreto legge 63/2013, questo concetto identifica gli «edifici ad altissima prestazione energetica in cui il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta in situ».

Un obiettivo ambizioso, ma non irrealizzabile, come dimostra la villetta progettata dagli ingegneri Andrea Pettinato e Antonino Virgillito dello Studio Kairos a Troina (Enna), nel suggestivo Parco dei Nebrodi.

La villa Nzeb realizzata a Troina (Enna) si articola su due livelli, con uno sviluppo prevalentemente orizzontale. Il lato dell’ingresso, protetto da una struttura a loggiato presenta due aperture rotonde e crea una variazione alle forme lineari che danno carattere all’insieme. Anche la grande copertura segue lo stesso linguaggio, con una superficie ampia e regolare a una sola falda.

L’edificio, frutto di un intervento di demolizione e ricostruzione di un edificio preesistente, riserva particolare attenzione agli aspetti di efficienza e risparmio energetico, scegliendo la tecnologia dell’isolamento termico ventilato per l’intero involucro. Il tutto abbinato a impianti performanti, infissi a taglio termico e un impianto fotovoltaico per la produzione di energia, posizionato sulla grande falda di copertura.

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Per raggiungere l’elevato standard di efficienza energetica richiesto da un edificio Nzeb i progettisti hanno scelto di realizzare una costruzione totalmente a secco, con struttura portante in acciaio e sistema di isolamento termico Isotec Parete, la soluzione di Brianza Plastica per la realizzazione di facciate ventilate. 

Il pannello Isotec Parete presenta un’anima in poliuretano espanso rigido a elevate prestazioni (λD= 0,022 W/ mK) rivestita con una lamina di alluminio goffrato impermeabile, ed è dotato di un correntino metallico asolato, che svolge la doppia funzione di creazione della camera di ventilazione e di supporto universale per qualsiasi tipologia di rivestimento.

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In questo caso, sulla muratura di tamponamento è stata fissata una sottostruttura metallica per uniformare le quote, portando il piano di posa a filo con lo spessore della struttura portante in acciaio. Infine, ai pannelli Isotec Parete sono state fissate, con le apposite viti, le lastre in fibrocemento Elycem, sempre di Brianza Plastica, ideali per realizzare una tradizionale rasatura a intonaco delle facciate, in un elegante contrasto con il marrone scuro dell’alluminio che riveste il dettaglio dell’ingresso e la copertura. All’interno, una controparete in laterizio ha consentito l’alloggiamento degli impianti.

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Fondamentale per il conseguimento dello status di edificio Nzeb è risultata anche la progettazione della stratigrafia del tetto, per il quale è stata invece prevista la posa, sulla struttura portante discontinua in acciaio, dei pannelli Isotec, nello spessore di 120 millimetri, funzionali a realizzare un isolamento ventilato performante e continuo. Sui correntini metallici di Isotec sono stati poi posizionati e fissati i pannelli in Osb (Oriented Strand Board, cioè formato da lamelle di legno), necessari alla posa del rivestimento metallico in tegole di alluminio.

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Tutte le opere di lattoneria di rivestimento di tetto e facciata, così come i raccordi, la terminazione laterale della copertura e la fasciatura del bordo della terrazza, sono stati realizzati con prodotti in alluminio di alta qualità e coordinati nella stessa colorazione marrone bruno.

Il sistema Isotec, posato a giunti sfalsati, crea una protezione continua e ventilata dalla gronda al colmo, assicurando il passaggio dell’aria fra lo strato coibente e il rivestimento. L’accostamento dei pannelli è facilitato dalla loro conformazione perimetrale, con finitura battentata sui lati lunghi e a coda di rondine sui lati corti. Infine, i punti di giunzione sono stati sigillati con nastro butilico per evitare infiltrazioni d’acqua.

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La posa del pacchetto isolante e del rivestimento con pannelli Isotec ha coinvolto una superficie complessiva di 360 metri quadrati e ha richiesto dieci giorni lavorativi da parte degli addetti dell’azienda LaMeTro di Troina. «Di questo sistema che ormai conosciamo e posiamo da tantissimi anni apprezziamo ogni volta la semplicità e la velocità di posa. I pannelli Isotec, che possono essere forniti con passo su misura, si prestano a essere lavorati e sagomati in cantiere con comuni attrezzi e questo ci dà la possibilità di trattare e risolvere anche geometrie e dettagli complessi senza difficoltà particolari», spiega Giovanni Carmeni, titolare dell’impresa posatrice. Tutti i prodotti della gamma Isotec sono conformi ai Cam e contribuiscono ai punteggi Leed essendo dotati della mappatura Leed V.4.

L’impiego sia in copertura sia in facciata dei sistemi isolanti di Brianza Plastica ha permesso di proteggere in maniera uniforme, continua e coerente l’intero involucro della villa, unendo le prestazioni coibenti del poliuretano ai vantaggi della ventilazione. Durante il periodo invernale, la facciata ventilata agevola infatti lo smaltimento dell’umidità, mentre nel periodo estivo, consente di far defluire l’aria calda in eccesso contribuendo ad alleggerire il carico termico sull’isolante, che non risulta a contatto diretto con le superfici irraggiate dalla luce solare.

Infrastrutture verdi per migliorare la resilienza delle città ai cambiamenti climatici

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La crescente enfasi sulla resilienza delle città ai cambiamenti climatici è un aspetto sempre più centrale nella pianificazione urbana, soprattutto in Europa e, di conseguenza, nelle nostre città. Questa tendenza continuerà a guadagnare importanza, sia in considerazione dell’aumento della popolazione sia a causa dell’aggravarsi degli effetti dei cambiamenti climatici.

Diventa quindi imperativo che le città si evolvano verso una maggiore sostenibilità. Tra le diverse strategie adottabili, l’inverdimento urbano e le relative infrastrutture verdi rivestono un ruolo chiave, applicabili attraverso veri e propri sistemi, concepiti per integrare elementi naturali come piante, alberi, arbusti e vegetazione, all’interno o all’esterno delle strutture degli edifici stessi.

Tali infrastrutture sono progettate per svolgere diverse funzioni positive, sia per l’ambiente che per la qualità della vita nelle aree urbane. Tra le principali infrastrutture verdi sugli edifici si includono i tetti verdi, le facciate green, i giardini pensili, i sistemi di recupero delle acque piovane, le pareti viventi, i sistemi fotovoltaici integrati, i sistemi di compostaggio e persino gli alveari urbani.

Queste infrastrutture non solo contribuiscono a migliorare la sostenibilità ambientale degli edifici e delle aree urbane, ma offrono anche benefici significativi per il benessere degli abitanti, favorendo peraltro la «bellezza delle città». Ai distributori di materiali per l’edilizia spetta il compito cruciale di fungere da promotori, guidare le scelte e fornire la tecnologia più adatta per la realizzazione di questi sistemi.

Durante la stagione estiva, le infrastrutture verdi possono generare un effetto di raffrescamento, riducendo la temperatura superficiale dell’involucro dell’edificio e la temperatura nell’ambiente circostante e all’interno degli spazi adiacenti. 

Sempre in questa stagione, le coperture vegetali posizionate sugli edifici svolgono un ruolo importante nel contrastare l’effetto delle isole di calore urbane, grazie all’evapotraspirazione delle piante, che incrementa l’umidità relativa dell’aria circostante. Inoltre, tali coperture, fungendo da barriera protettiva contro la radiazione solare diretta e offrendo un efficace ombreggiamento, contribuiscono alla riduzione della quantità di radiazione riflessa nell’atmosfera.

Durante la stagione invernale invece, a seconda della localizzazione geografica, delle variazioni microclimatiche e dell’orientamento delle superfici con copertura vegetale, queste infrastrutture possono contribuire a migliorare l’isolamento termico dell’edificio, riducendo le perdite di calore verso l’esterno.

Da evidenziare, come le coperture vegetali possono incrementare l’efficienza nella generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili, mediante sistemi fotovoltaici, grazie al mantenimento delle temperature superficiali del tetto al di sotto dei 30-35 gradi.
La diminuzione del consumo di energia porta a una riduzione delle emissioni di Co2 nell’atmosfera, contribuendo così a mitigare i cambiamenti climatici. Inoltre, le piante, grazie al processo di fotosintesi clorofilliana, assorbono la Co2 presente nell’aria e rilasciano ossigeno, contribuendo in tal modo alla mitigazione dell’inquinamento dell’aria nell’ambiente.

Oltre a ridurre le emissioni di Co2, esse hanno la capacità di assorbire e trasformare in modo biologico diversi composti inquinanti. Contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria negli spazi interni e il comfort abitativo, avendo un impatto positivo sul benessere termico, igrometrico e sulla percezione olfattivo-respiratoria.

Portano la natura nei contesti urbani, contribuendo ad arricchire la biodiversità. Offrono una soluzione per il drenaggio sostenibile nelle aree urbane, semplificando la gestione delle acque piovane. In aggiunta, possono contribuire al risparmio idrico, consentendo la raccolta delle acque piovane per l’irrigazione o per altri scopi.

di Roberto Bolici – Professore associato in Tecnologia dell’Architettura, Politecnico di Milano (da YouTrade n. 143)

Quando e come integrare i fornitori

Integrare i fornitori significa creare una relazione continua tra due aziende, che implica un impegno per un medio-lungo periodo di tempo e una condivisione reciproca di informazioni, rischi e benefici della relazione.

La mancanza di integrazione comporta notevoli criticità, tra cui scorte eccessive, bassi livelli di servizio al cliente, pianificazione della capacità imprecisa e intempestiva, mancato guadagno, aumento dei costi di trasporto e programmazione della produzione inefficace.

A livello aziendale diventa necessario comprendere quali possano essere i fornitori che hanno le caratteristiche idonee per una successiva integrazione.

Il modello proposto prevede la realizzazione di una matrice in cui si mettono in relazione il livello di spesa sostenuto verso il fornitore (attraverso la classificazione di Pareto su tre livelli Abc: classe A composta da quei fornitori la cui spesa rappresenta l’80% del totale; classe B composta da fornitori la cui spesa complessiva è del 15%; classe C composta da fornitori con una spesa cumulata del 5% sul totale) e il livello di rating espresso da un indice calcolato valutando parametri come la puntualità, i tempi di approvvigionamento, la qualità della merce consegnata, la presenza di certificazioni e le condizioni di pagamento.

Nella matrice emergono quattro settori:

Alto livello di spesa (classe A) e alto valore di rating, in altre parole sono fornitori sui quali l’azienda sta investendo una considerevole spesa ed hanno un livello di rating totale alto (ottimi fornitori). Le aziende appartenenti a questo gruppo sono le più adatte per avviare relazioni di integrazione, come just in time, kanban, vendor managed inventory, consignment stock.

Medio-basso livello di spesa (B, C) e alto valore di rating. Dal momento che sono buoni fornitori c’è da valutare se è possibile aumentare il livello di spesa nei loro confronti (Upgradable).

Elevato livello di spesa e basso valore di rating. Questi sono fornitori critici in quanto le loro scarse prestazioni potrebbero creare problemi. Probabilmente sono difficili da sostituire, ma l’azienda dovrà valutare la possibilità di cambiarli (Critical).

Basso livello di spesa (B, C), basso valore di rating. Fornitori non strategici candidati ad essere sostituiti con altri aventi valori di rating più elevato (Replaceable).

Questo confronto si basa su parametri quantitativi e non qualitativi per cui diventa uno strumento oggettivo per comprendere il tipo di relazioni in essere.

di Andrea Payaro, docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico – Ice (da YouTrade n. 143)

Made Expo, quante novità per chi fa le case

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Made Expo

Alla rassegna Made expo 701 imprese del settore edile hanno presentato una raffica di soluzioni dedicate a chi costruisce. Un’occasione anche per presentare le previsioni di sviluppo per il 2024.

Fiera Milano ha calato il suo poker d’assi a metà novembre lanciando per la prima volta Miba-Milan International Building Alliance, evento espositivo che ha riunito ben quattro manifestazioni dedicate al comparto delle costruzioni e degli spazi abitativi (Gee–Global Elevator Exhibition Me-Made expo, Sicurezza e Smart Building Expo).

Con un focus particolare su involucro e costruzioni a destare l’interesse degli operatori è stato sicuramente il Made expo, a cui hanno partecipato 701 aziende da 29 Paesi, con le maggiori provenienze estere da Austria, Cina, Francia, Germania, Olanda, Spagna, Svizzera, Turchia e Usa, e che ha visto l’organizzazione di oltre un centinaio tra convegni, workshop e lectio magistralis. Prossimo appuntamento da segnare in agenda fra due anni, dal 19 al 22 novembre 2025.

Convegni e forum

Ad aprire la manifestazione Made expo 2023 il Building Innovation Forum, conferenza dedicata all’impatto dell’innovazione sull’industria delle costruzioni con esperti internazionali, esponenti delle istituzioni e attori chiave del mercato.

Guarda Me-Made Expo 2023

Al centro del dibattito il futuro degli edifici e delle città, con particolare attenzione all’innovazione, alla qualità della vita, alla sostenibilità e al tema del partenariato pubblico privato.

Tra gli interventi particolare interesse quello di Lorenzo Bellicini, direttore generale del Cresme, che ha fatto il punto sullo scenario futuro, segnato dall’instabilità del contesto internazionale e da un progressivo calo della domanda immobiliare, e i nuovi trend del settore che si muovono sui binari dell’innovazione e della sostenibilità.

Il quadro delineato dal Centro di ricerche ha messo subito in chiaro la necessità di migliorare in modo sostanziale l’efficienza dell’intero settore delle costruzioni e delle attività correlate.

La filiera, frammentata e lunghissima, è infatti ancora tarata da mille criticità nella gestione dei processi: scarsa qualità nella posa in opera, difficoltà nella definizione delle tempistiche, elevati costi di errore, spreco di materiale, alti costi di smaltimento e complessa gestione dei rischi.

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A Made Expo hanno partecipato 701 aziende da 29 paesi

L’analisi del cresme

Basti pensare che nel 2022, il valore aggiunto per ora lavorata nel settore delle costruzioni è stato di 26 euro, superiore solo a quello del comparto turistico e molto inferiore alla media nazionale di 36,5 euro.

Tuttavia, qualcosa si è mosso: confrontando infatti i dati 2022 con la media del triennio pre-crisi (2017-2019), il Cresme ha evidenziato una crescita del 9,2% della produttività oraria, a confronto di quella dell’intera economia, che si ferma a 2,8%.

Questa evoluzione può essere letta da diverse prospettive: come un effetto correlato all’aumento dei prezzi, per effetto dell’espansione del mercato della ristrutturazione incentivata, come conseguenza della crescita delle infrastrutture (+14,9% nell’incremento del valore della produzione tra il 2022 e il 2019), e come aumento dell’importanza della componente impiantistica (che oggi rappresenta il 35% della produzione settoriale, il dato più alto in Europa, rispetto al 27% di dieci anni fa). Infine, come conseguenza dello sviluppo della digitalizzazione dei processi.

Il trend di crescita della produttività nel settore delle costruzioni non si è limitato però al triennio post pandemico: dal 2017 il settore ha infatti sperimentato una crescita media annua della produttività del +1,5% e negli ultimi cinque anni, l’Italia è stato l’unico tra i quattro principali Paesi europei in cui le costruzioni hanno mostrato una crescita media annua della produttività oraria del 2%, a differenza di Germania, Spagna e Francia, rispettivamente in diminuzione dello 0,8%, del 4,5% e dell’1%.

Questi dati suggeriscono una tendenza positiva a lungo termine per il settore delle costruzioni che, operando in modo ottimale, secondo il Cresme potrebbe aumentare il proprio valore aggiunto del 62%. Dunque, largo a investimenti in processi produttivi, tecnologia, organizzazione e modelli gestionali, con un occhio puntato alla digitalizzazione.

Prodotti nuovi

Oltre a fare da palcoscenico per analizzare attraverso i dati il futuro delle costruzioni, Miba ha rappresentato un’interessante vetrina per prodotti e soluzioni che stanno cambiando il modo di concepire edifici e città.

Oltre a materiali innovativi e nuovi processi di produzione a basse emissioni, le aziende espositrici hanno dato largo spazio nelle loro proposte alla sostenibilità, all’economia circolare e al riciclo, all’impatto estetico unito a prestazioni avanzate.

Anche l’involucro ha acquisito funzioni integrate in termini di sicurezza e design, a partire dai serramenti illuminati per garantire la sicurezza notturna fino alle porte a levitazione magnetica da aprire con un tocco e quelle in acciaio e vetro trasparente dotate di sistemi antiproiettile e anti deflagrazione.

L’innovazione coinvolge anche i temi della mobilità e accessibilità, con ascensori accoglienti e interattivi che si arricchiscono di schermi multimediali, app che consentono la manutenzione predittiva e da remoto, robot intelligenti in grado di effettuare trasporti e consegne all’interno degli edifici in totale indipendenza; sistemi di controllo accessi e video citofonia che dialogano con gli ascensori, per consentire di entrare e uscire in modo automatico, rapido e sicuro.

Quelli della digitalizzazione e personalizzazione dei servizi sono fenomeni in continuo sviluppo, che in ambito residenziale vedono soluzioni sempre più modulari e integrabili, che permettono un continuo upgrade delle centraline, il continuo controllo e monitoraggio via wi-fi dei consumi e dell’accessibilità, interventi da remoto e risparmi energetici notevoli.

Tuttavia, la vera sfida è non solo il risparmio, ma la trasformazione dell’edificio da consumer a prosumer, grazie anche ai pannelli fotovoltaici o  allo sviluppo di comunità energetiche rinnovabili e gruppi di autoconsumo collettivo.

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Oltre a materiali innovativi e nuovi processi di produzione a basse emissioni le aziende hanno dato spazio alle loro proposte di sostenibilità

Chi ha vinto il contest

Un premio all’eccellenza e all’innovazione nel settore delle costruzioni, con un’attenzione speciale per le novità sostenibili. Questo è Made Awards, che quest’anno ha visto la premiazione di nove aziende, compresa una start up.

I riconoscimenti sono stati assegnati da una giuria tecnica composta dal presidente, l’architetto Luca Molinari, professore ordinario di Teoria e Progettazione architettonica presso l’Università della Campania Luigi Vanvitelli, Paolo Rigone, direttore tecnico Unicmi e docente di progettazione dell’involucro al Politecnico di Milano, e Olga Munini, giornalista e responsabile editoriale Nuova Finestra – DBInformation per il settore Involucro, mentre per il settore Costruzioni Laura Daglio, docente presso il Dipartimento Abc/Architecture, Built Environment and Construction engineering del Politecnico di Milano e Silvia Ricci, consigliere Delegato del contractor Ricci.

I vincitori salone costruzioni

Digi Corp (Pordenone) per la categoria progettazione, Bim, software e servizi: l’azienda ha sviluppato Join, un software Bim basato sullo standard Ifc, un formato di file aperto, interscambiabile e collaborativo.

Join permette di gestire tutte le informazioni Bim del modello 3D di un’opera, integrando dati di tipo economico, tecnico, temporale e gestionale, associando infiniti attributi agli elementi. Grazie alla sincronia dei dati, le informazioni sono sempre aggiornate e coerenti tra loro durante tutto il ciclo di vita dell’opera.

Ecosism (Battaglia Terme, Padova) per la categoria strutture e sistemi costruttivi: grazie al cappotto armato prefabbricato a misura Karma è possibile in un’unica lavorazione ottenere sia l’isolamento termico dell’involucro edilizio che scongiurare il ribaltamento alle azioni sismiche dei tamponamenti degli edifici a telaio, sia verso l’esterno che verso l’interno del fabbricato.

Coprimuro (Coriano, Rimini) per la categoria riqualificazione energetica, isolamento e confort, integrazione edificio impianto: con Termoimbotte è possibile riqualificare la parte  interna del foro finestra, rendendolo completamente isolato.

Permette di essere posato sovrapponendosi al muro preesistente utilizzando membrane termoacustiche con spessori minimi di 8-10 millimetri impendendo la creazione del ponte termico e quindi di condensa o muffa negli ambienti.

Cover App (Verona) per la categoria rivestimenti e finiture per interni ed esterni: l’innovativo davanzale interno coibentato consente di ridurre il ponte termico tra il radiatore e l’infisso esterno grazie all’isolamento integrato.

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I vincitori salone involucro

Pilkington (Venezia) per la categoria involucro, facciate e coperture, vetro: l’azienda ha sviluppato Nsg Tec, un vetro bassoemissivo trasparente con caratteristiche elettro conduttive, perfetto per scaldare un’abitazione, andando ad affiancare o sostituire l’impianto di riscaldamento tradizionale. La resistività superficiale può essere sfruttata anche con funzione anticondensa o di scioglimento della neve.

Giovanardi (Villimpenta, Mantova) per la categoria outdoor, schermature solari e anti insetto: il tessuto termo-riflettente per la protezione solare Opatex Cool consente una maggiore riflessione del calore radiante del sole, aumentando il comfort e il risparmio energetico

Eku Sistemi (Segrate, Milano) per la categoria serramenti, finestre e porte; chiusure, oscuramenti, automazioni): il serramento in alluminio Perfektion AL6005 utilizza per la prima volta per il profilo a taglio termico la lega EN AW- 6005A che assicura una resistenza meccanica maggiore del 40%), un’elevata resistenza alla corrosione e una grande lavorabilità.

Il design essenziale associato alla ferramenta a scomparsa, all’isolamento termico, acustico, di resistenza ai fattori ambientali, di sicurezza all’effrazione, soddisfano tutte le esigenze dell’edilizia moderna.

Cipierre (Tivoli Terme, Roma) per la categoria componenti, accessori e ferramenta: la cerniera in acciaio Cipierre Bunkerlocks per porte antiscasso è dotata di un sistema brevettato che consente l’apertura fino a oltre 180 gradi su due assi in sequenza.

Il premio Start up è stato assegnato a Snaptech de L’Aquila, azienda dedicata alla produzione di nanoparticelle mediante processi di sintesi innovativi, a basso impatto ambientale e ridotti consumi di energia.

Detiene in modo esclusivo il brevetto europeo per la produzione di nanocalci di nuova generazione, formulate ad hoc per le diverse esigenze applicative (prodotti Nanolaq).

di Veronica Monaco

Soprema Point: tutti in rete in rivendita per trovare l’efficienza

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 michelangelo-maiorano-soprema«Digitalizzarsi è certamente la sfida del futuro anche per il mondo della distribuzione dei materiali edili. Per ogni struttura e per qualsiasi format dimensionale, colmare questo divario sarà determinante per competere e soddisfare a breve le esigenze del mercato», afferma Michelangelo Maiorano, direttore vendite di Soprema Italia, azienda specializzata in soluzioni per l’impermeabilizzazione e l’isolamento, che punta a ridefinire il panorama dell’edilizia attraverso la creazione di un sistema di vendita e consulenza che integra apprendimento e innovazione.

I Soprema Point sono il cuore pulsante di questa trasformazione. Si tratta di una rete che nasce attraverso partner strategici nella distribuzione edile in Italia, dove si condividono e si spiegano i sistemi Soprema e le soluzioni più avanzate per la protezione e l’efficientamento energetico dell’involucro edilizio.

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«La formazione e il trasferimento di competenze al canale distributivo rappresentano per Soprema la parte core nel rapporto di partnership», spiega Maiorano. «La nostra azienda è infatti impegnata a spostare l’attenzione dal singolo prodotto al concetto di sistema». Gli spazi dei rivenditori non sono quindi solo un’area di commercio e consulenza, ma anche un luogo in cui i professionisti possono trovare l’esperienza tecnica necessaria per affrontare le sfide più complesse e rimanere sempre aggiornati sulle ultime novità, sia di prodotto che tecnico-normative.

«Gli obiettivi di breve termine riguardano il presidio geografico dei Soprema Point», continua il direttore vendite. Da Nord a Sud «la selezione delle candidature destinate a incrementare sul territorio ci consentirà di raggiungere tutti gli attori coinvolti nel nostro comparto dedicando ai nostri partner un programma tecnico-formativo che possa essere riconosciuto in ogni area come un appuntamento di aggiornamento tecnico per tutti i professionisti che intervengono sulle tematiche relative all’efficienza e alla protezione delle nostre strutture».

In futuro è prevista l’espansione di questa rete affinché sempre più professionisti possano beneficiare di formazione e supporto tecnico molto specializzato, con l’obiettivo di offrire un supporto prezioso per l’edilizia italiana e rafforzare la partnership con i distributori.

Heidelberg Materials: green e brand, la nuova vita di Italcementi

Sede di Heidelberg Materials in Germania

Italcementi è un nome storico dell’industria italiana, delle costruzioni e dell’edilizia. Ora, dopo 159 anni, cambia ragione sociale. Ma senza mutare la sua mission: produrre materiali sempre più performanti e sostenibili con un’attenzione particolare alla digitalizzazione. In termine tecnico, insomma, si tratta di rebranding, un vestito che si indossa sullo stesso corpo di prima. Anche se nell’occasione l’azienda bergamasca ne approfitta per riorganizzare le attività.

Il nuovo nome assunto è quello della casa madre tedesca, che controlla la società italiana ceduta anni fa dal gruppo Italmobiliare dei Pesenti. Il tempo passa, il mondo cambia, e nel settembre 2022 HeidelbergCement ha mutato nome in Heidelberg Materials. Ora, a cascata è la volta delle controllate, tra cui Italcementi.

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Sede di Heidelberg Materials in Germania

Heidelberg Materials è uno dei principali produttori integrati di soluzioni e materiali per le costruzioni al mondo, nei settori cemento, inerti e calcestruzzo preconfezionato. E il cambiamento, spiegano in azienda, non sta solo nel nome, ma nella natura stessa del business.

Perché l’edilizia evolve verso un futuro più sostenibile e digitale. Assieme a questo cambiamento, anche la gamma dei prodotti e dei servizi di Heidelberg Materials, anche in Italia, evolve. Il nuovo marchio serve, quindi, a dare un volto e un punto di riferimento alla trasformazione.

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Come accennato, la sostenibilità è uno dei pilastri, ovviamente di cemento, della strategia aziendale. La rapidità di adattamento al cambiamento, notano nella ex Italcementi, sarà essenziale per avere successo. Riguardo la carbon neutrality, per esempio, l’obiettivo è riuscire a essere prima nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica, essere all’avanguardia nell’economia circolare nelle costruzioni e creare nuovi vantaggi per i clienti attraverso la digitalizzazione.

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Già da tempo, in effetti, Italcementi proponeva sul mercato prodotti e soluzioni sostenibili. Da un paio d’anni l’azienda ha promosso l’eco.build club, che raccoglie circa 200 clienti del cemento sfuso che comprano prevalentemente prodotti della gamma sostenibile eco.build, mentre i.idro drain, soluzione per pavimentazioni continue, rispetta il ciclo naturale dell’acqua ed è ormai un prodotto riconosciuto e apprezzato dai progettisti del verde. Riduce l’impermeabilizzazione e la temperatura del suolo e contrasta l’effetto isola di calore, che in ambiente urbano è sinonimo di innalzamento dei consumi energetici e delle emissioni. A questo si aggiunge il calcestruzzo fotocatalitico Tx Active che, sfruttando il processo naturale della fotocatalisi, è in grado di favorire una più rapida decomposizione degli inquinanti.

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Un altro esempio sul fronte della sostenibilità è dato dal calcestruzzo a basso calore di idratazione studiato per getti massivi al fine di contrastare il rischio di fessurazioni, garantendo elevata durabilità. Una volta gettato, infatti, il calcestruzzo indurisce grazie alla reazione di idratazione del cemento. Tale processo produce una certa quantità di calore. Nel caso delle strutture massive come le fondazioni, il calore prodotto è elevato e c’è un aumento del rischio di fessurazione del calcestruzzo, con conseguenze negative sulla struttura stessa. È per questo che in tali situazioni si utilizza un cemento in grado di sviluppare poco calore e quindi di evitare il rischio di fessurazione del calcestruzzo. Si tratta di un prodotto che coniuga efficienza nella realizzazione, qualità e sicurezza del risultato con un ridotto impatto ambientale, grazie al basso contenuto di clinker.

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Ponte Genova © Caccuri Agenzia Contrasto Per Italcementi

Il nuovo brand è stato l’occasione anche per un cambio della sede. Il nuovo headquarters della controllata italiana, con gli uffici, si sposta a Milano. La nuova sede è nell’Innovation Campus di Peschiera Borromeo, una struttura adeguata e innovativa in cui poter continuare a crescere. 

 

Il futuro delle costruzioni nei due saloni di Made expo

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A FieraMilano Rho torna l’appuntamento con l’evento che raccoglie i protagonisti della filiera. Che quest’anno sono distribuiti attorno alle aree dedicate a Involucro e Costruzioni e guidati dalle parole d’ordine sostenibilità e innovazione.

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Röfix PF 828 Professional, nuovo stucco per cartongesso con formula migliorata

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Forte di una gamma di materiali modellabili per facciate decorative esterne e per murature interne dalle texture più svariate, Röfix presenta uno stucco per cartongesso migliorato con resina sintetica e rinforzato con fibre, per una più facile lavorabilità. La nuova soluzione si chiama Röfix PF 828 Professional e può essere utilizzata anche come finitura di livello da Q1 a Q4, rispondendo ai più elevati requisiti di omogeneità della superficie e perfezione della lisciatura.

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Nell’ambito dell’edilizia la ricerca e lo sviluppo di nuovi materiali giocano un ruolo cruciale nel garantire la qualità e la durabilità delle costruzioni, ma anche una libertà progettuale estesa che non ponga confini alla creatività del progettista e dell’applicatore specializzato. Con Röfix PF 828 Professional tutto questo è possibile grazie all’estrema facilità con cui può essere levigato e lavorato (per 60 minuti), con una consistenza omogenea e un elevato potere di riempimento.

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La resina sintetica utilizzata nella formulazione di questo stucco conferisce una maggiore resistenza e durabilità alle superfici in cartongesso: pareti e i soffitti rivestiti con il nuovo stucco di Röfix sono in grado di sopportare meglio l’usura, riducendo la necessità di frequenti riparazioni e manutenzione. Le fibre sintetiche assicurano maggiore stabilità strutturale, prevenendo crepe e danni e migliorando la sicurezza. 

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Röfix PF 828 Professional è idoneo per lisciare e intonacare internamente muratura grezza, calcestruzzo, calcestruzzo cellulare, pannelli per l’isolamento termico e acustico ed edili in materiale leggero, prima dell’applicazione di pittura o carta da parati. Può inoltre essere utilizzato per il riempimento di cavità estese in pareti e soffitti, così come crepe, fori, fessure e fughe tra pannelli in cartongesso e altri pannelli adiacenti. È adatto anche per la chiusura delle fughe di soffitti prefabbricati in calcestruzzo e per rasare pareti costituite da pietre ed elementi piani in arenaria calcarea.

Rental Academy 2024: tre master per chi lavora nel noleggio industriale

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Il volume d’affari del noleggio industriale italiano ha ormai superato i 3 miliardi. Recentemente Assodimi – la principale associazione di distributori e noleggiatori di macchine ed attrezzature industriali e per il cantiere – ha evidenziato una crescita media dei volumi del 22% nel 2022, con una proiezione a fine 2023 attorno al 14%. Le previsioni dei noleggiatori per il 2024 concordano su una ulteriore crescita, ma non oltre il 7%.

Abbandonata la corsa all’acquisto delle macchine, i noleggiatori hanno ora bisogno di guardare alla propria organizzazione, innalzando la qualità dei servizi, difendendo i margini e consolidando le competenze del personale. Una maggiore efficienza può essere garantita da un investimento più deciso sui processi, sulla tecnologia digitale e sulla reportistica, e da  una maggiore consapevolezza da parte di tutti i collaboratori circa le dinamiche organizzative, reddituali e di marketing tipiche del noleggio.

La cronica mancanza di personale qualificato e adeguatamente formato è un punto delicato anche per i noleggiatori, che hanno un estremo bisogno di inserire nel proprio organico nuove figure o di potenziare le competenze dei propri collaboratori con una formazione professionale in grado di agire nel contesto del noleggio moderno, caratterizzato da una domanda più matura.

Per questo motivo prosegue il percorso di Rental Academy che per il 2024 mette a disposizione del mercato tre diversi percorsi formativi:

Master in Noleggio: pensato per offrire una panoramica completa, approfondita e pragmatica delle competenze necessarie per lavorare nel settore in qualsiasi posizione organizzativa (dal management al personale tecnico e commerciale)

–  Master in Comunicazione e Marketing nel Noleggio: progettato per chi svolge queste attività nelle aziende di noleggio e per il personale delle agenzie digitali che lavora con i noleggiatori. Il corso ha lo scopo di conferire ai partecipanti una consapevolezza completa dei contenuti e delle dinamiche specifiche del marketing nel noleggio e della gestione della comunicazione efficace, linguaggio compreso, con un focus sulla relazione digitale con il cliente e diverse applicazioni pratiche.

Master in Vendita del Noleggio: dedicato in modo specifico al personale commerciale e di contatto che lavora nelle società di noleggio. L’obiettivo di questo percorso è dare nuovi contenuti, una struttura più solida e proattiva e nuove metodologie per migliorare l’efficacia della relazione commerciale a tutti i livelli, anche per chi semplicemente ha contatti operativi con la clientela, come il front office o gli addetti all’assistenza.

I tre percorsi si sviluppano ognuno in sei incontri online e una giornata in presenza a Milano. Alcune date prevedono la presenza congiunta dei tre gruppi per facilitare un maggior scambio di contenuti. 

La formazione Rental Academy è rivolta prevalentemente al personale delle aziende che noleggiano, di qualsiasi dimensione e struttura organizzativa (noleggiatori, dealer di macchine e attrezzature, distributori di materiali e accessori, aziende miste di noleggio e vendita, produttori di macchine e attrezzature), alle agenzie di comunicazione che collaborano con i noleggiatori e a chi è in cerca di lavoro all’interno del settore. 

Le tematiche e le metodologie sono adatte a soddisfare gli obiettivi di chi professionalmente servizi di noleggio a breve e medio termine nei settori: edilizia, costruzioni, movimento terra; manutenzioni industriali; sollevamento; movimentazione, logistica e trasporti; cleaning e pulizia professionale.

I partecipanti ai corsi di Rental Academy 2024 saranno invitati, nel corso dell’anno, a partecipare gratuitamente ad altri webinar e workshop sia online che offline, dedicati a tematiche specifiche che saranno organizzate di volta in volta.

Micheletto Original Brick, il mattone che diventa un decoro

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Specializzata nella produzione di pavimenti per esterni, per l’arredo urbano e per il giardino, Micheletto presenta una novità che porta una ventata di innovazione nel mercato dei rivestimenti verticali interni ed esterni.

La nuova soluzione si chiama Mob (Micheletto Original Brick), una linea di mattoni realizzati interamente in calcestruzzo, che possono essere applicati come rivestimento per pareti di edifici, per muri come arredo di giardini, di showroom, di spazi espositivi, di studi.

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«Ancora oggi la domanda di mattone è in tendenza, anche nelle ristrutturazioni», spiega Luca Parpaiola, responsabile marketing di Micheletto «continuando a rappresentare una soluzione estetica sia per esterno che per interno, adattabile a ogni stile richiesto».

A che cosa vi siete ispirati per progettare questo prodotto?

Da sempre ci dedichiamo alla realizzazione di un modello di lavoro che punta all’innovazione, all’accurata selezione delle materie prime, alla ricerca di nuovi modelli eleganti e in linea con la sostenibilità. Materiale nobile e senza tempo, il mattone è presente nel nostro tessuto costruttivo e nel settore dell’edilizia da sempre. Utilizzato in tutte le culture, il mattone in laterizio ancor oggi rappresenta una delle principali soluzioni nell’arte del costruire. Pur cambiando tecniche e stili, le pareti degli edifici, i muri e le colonne sono quasi sempre realizzati o finiti da mattoni faccia a vista.

Quali caratteristiche possiede Mob?

Mob, ovvero Micheletto Original Brick, è il nuovo mattone faccia a vista, che offre molteplici finalità d’uso. L’obiettivo di questo progetto è quello di rinnovare un prodotto classico, aumentando la gamma colori del prodotto tradizionale, produrlo in varie finiture e ampliare la destinazione d’uso. Ulteriori vantaggi poi si aggiungono grazie al processo di produzione: è un mattone uniforme, regolare e omogeneo in quanto prodotto tramite pressa su stampo, e con un ridotto impatto ambientale rispetto al mattone di argilla cotta, in quanto non è prodotto a temperature elevatissime tramite forni. Mob, essendo in calcestruzzo, possiede anche una maggiore quantità di tonalità raggiungibili rispetto a un prodotto tradizionale e permette di fare colori molto particolari. Tra le varie destinazioni d’uso ci sono il metodo faccia vista classico, quindi per murature verticali di grandi dimensioni, assieme a destinazioni per giardini come pozzi, cornici, muretti e piccoli terrazzamenti, oltre alla produzione di frangisole, che lascia spazio a grande creatività e giochi sia di forme che colori, dando pieno sfogo alla creatività di progettisti, ingegneri e architetti. La versatilità del mattone faccia a vista è indubbia. Giocando con colori e forme è possibile creare l’ambiente che più ci rispecchia. La parete in mattoni faccia a vista infatti trasmette forza e carattere a un lounge moderno. Oppure è possibile ricreare l’atmosfera di un casale di campagna o dare quel tocco post industriale a open space.

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Come riuscite a mantenere un elevato standard qualitativo?

L’elevato standard qualitativo dei prodotti Micheletto è assicurato da costanti verifiche dei materiali, dei trattamenti e delle lavorazioni, al fine di garantire durata, resistenza e conformità alle norme di riferimento. Il nostro laboratorio interno assicura un controllo della qualità globale, dalle materie prime al prodotto finito. Il reparto Ricerca & Sviluppo è impegnato in nuovi progetti per far fronte alle crescenti richieste del mercato nel rispetto delle normative vigenti e della qualità che ci contraddistingue, creando prodotti con ottime caratteristiche tecniche e risultati estetici. Negli ultimi anni lavora per quantificare il nostro impatto ambientale e l’Lca (Life Cycle Assessment) è stato un ulteriore passo verso la certificazione del nostro lavoro per un prodotto più sostenibile.

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Che cosa vi contraddistingue dai vostri competitor?

Da 60 anni ci dedichiamo alla costruzione di un modello di lavoro che punta all’innovazione, all’accurata selezione delle materie prime, alla ricerca costante di nuovi modelli e mescole di colori, all’eleganza e originalità dei prodotti. La continua innovazione creativa, i trattamenti esclusivi e un approccio al lavoro in team sono i tratti caratteristici del nostro modus operandi. Parte integrante del nostro successo è dovuto al nostro team altamente specializzato e affiatato, che lavora in modo coeso, nonostante le competenze di stinte e le diverse esperienze. Professionalità distinte che nel tempo si sono consolidate in un’unica squadra, che oggi realizza strategie e progetti a supporto dei clienti e risponde tempestivamente alle imprese e ai professionisti che si rivolgono a noi. L’attitudine alla personalizzazione del servizio è una delle nostre peculiarità e si fonda sulla collaborazione e la condivisione delle informazioni con i nostri clienti. A ogni richiesta rispondiamo con soluzioni studiate in base alle esigenze specifiche del progetto. Non offriamo solo un prodotto di qualità e una gamma di finiture adatte a più contesti, ma abbiamo strutturato una rete commerciale specializzata e un modello di logistica tecnologica efficiente e sostenibile. Un’organizzazione professionale che si integra facilmente nelle diverse fasi progettuali ed è presente direttamente sul territorio, per mantenere alto il profilo del servizio offerto da Micheletto. Micheletto è un’azienda che ormai da anni percorre questa strada cercando soluzioni innovative in grado di rispondere all’esigenza green, contrastando il cambiamento climatico, e prestando attenzione all’economia circolare.

Offrite supporto alla progettazione?

Il nostro ufficio tecnico affianca ingegneri, architetti e altri professionisti del settore pubblico e privato nella ricerca della soluzione più adatta al progetto da realizzare. Oltre alle informazioni dettagliate sulle caratteristiche di ciascun prodotto, il cliente potrà chiedere schede tecniche e dichiarazioni di prestazione, l’esecuzione di specifiche prove di laboratorio, una valutazione degli elaborati di progetto e i disegni relativi ad alcuni dettagli tecnici. Inoltre, nel caso di esigenze progettuali particolari, è possibile studiare la personalizzazione dei prodotti a catalogo, scegliendo i materiali, i formati e le finiture più adatti alla destinazione d’uso.