Le esportazioni italiane dovrebbero accelerare nei prossimi due anni e le aziende dovrebbero a guardare ai Big Data come a un modo per mitigare i rischi associati al commercio internazionale. È quanto emerge dall’ultima ricerca commissionata da QBE, gruppo australiano di assicurazioni e riassicurazioni. Secono una analisi della società, in Italia nel 2022 il valore dello scambio di beni materiali è stato circa cinque volte superiore a quello dei servizi. In totale le importazioni italiane di beni e servizi hanno raggiunto i 740 miliardi di euro, mentre le esportazioni ammontano a 710 miliardi di euro. L’Italia ha esportato 592 miliardi di euro nel corso dello scorso anno, pari a circa il 31% del Pil, mentre le importazioni sono state leggermente superiori, a 613 miliardi di euro.
“L’Italia ha una storica propensione verso il commercio internazionale, con eccellenze in grado di competere ai più alti livelli di qualità. Le sfide odierne però risultano particolarmente complesse e necessitano una preparazione adeguata. Queste nuove sfide e rischi spingono noi assicuratori verso l’innovazione, con soluzioni e prodotti aggiornati e a misura dei clienti”, secondo Angela Rebecchi, General Manager di QBE Italia.
Quali sono le sfide che le imprese italiane devono affrontare?
L’Istituto Nazionale di Statistica ha evidenziato alcune delle più importanti sfide che i produttori italiani affrontano ogni giorno legate alle esportazioni. È emerso che, nel biennio 2020-2021, le aziende che hanno avuto problemi nelle esportazioni sono raddoppiate rispetto al periodo 2017-2019. Questa situazione non è solamente riconducibile agli effetti della pandemia, ma il covid ha evidenziato anche i notevoli problemi della catena di fornitura che hanno colpito le aziende a livello globale. In particolare emerge che ben il 38% delle imprese manifatturiere ha segnalato problemi in questo ambito nei primi due semestri del 2023, un dato superiore del 68% rispetto alla media 2017-2019. Sempre nel corso del 2023, le aree di maggior criticità segnalate dalle aziende sono state quelle relative all’aumento dei costi e dei prezzi (18%) e quelle legate ai tempi di consegna (8%).
La seconda grande sfida riguarda l’affidabilità che esportatori e importatori di beni italiani ripongono nei loro partner commerciali e il contesto geopolitico nei rispettivi Paesi. L’Italia esporta e importa solo una percentuale relativamente piccola (1,2% e 3,3%) dei suoi beni in Paesi che presentano alti livelli di fragilità istituzionale e sociale o che sono coinvolti in conflitti violenti (secondo la catalogazione della Banca Mondiale). Attualmente, la Libia è il Paese verso cui l’Italia è più esposta, con lo 0,3% delle esportazioni e l’1,5% delle importazioni nel 2022, valori comunque modesti.
Secondo lo studio, il bilancio 2023 delle importazioni italiane di beni registrerà una leggera contrazione, attorno all’1,8%. Tuttavia, a partire dal 2024, ci si aspetta un ritorno alla crescita, con aumenti del 3,9% nel 2024 e del 3,5% nel 2025, un forte segnale per un’ottimistica ripresa delle importazioni.
Parallelamente, è atteso che le esportazioni italiane crescano a un ritmo più sostenuto rispetto alle importazioni, contribuendo a riequilibrare i flussi commerciali. Le previsioni indicano un incremento delle esportazioni complessivo dello 0,6% nel 2023, seguito da ulteriori aumenti del 3,3% nel 2024 e del 4% nel 2025. Esportazioni e importazioni potrebbero subire però scenari macroeconomici negativi. In caso di crollo dei prezzi degli asset, le esportazioni del 2025 saranno inferiori del 5% rispetto alla previsione di base, mentre le importazioni subiranno una riduzione del 6,7%. In un contesto caratterizzato da restrizioni delle condizioni di credito, le previsioni indicano che sia le esportazioni che le importazioni nel 2025 saranno inferiori rispetto alla previsione di base, con una contrazione dell’1,6% per le esportazioni e del 2,3% per le importazioni.
La platea del XVI Convegno YouTrade è risultata stracolma. Ma chi non è riuscito a partecipare all’evento organizzato da Virginia Gambino Editore a Villa Quaranta (Verona) può recuperare l’essenziale attraverso il nuovo numero di YouTrade. La rivista di riferimento del mondo delle rivendite, e non solo, pubblica sul nuovo numero il resoconto delle relazioni, dei quattro talk show, dell’instant poll, assieme ai grafici, alle tabelle e alle foto che traducono in immagini l’evento. Ce n’è abbastanza per suscitare interesse per il numero novembrino della rivista.
Ma sul periodico c’è molto di più. A cominciare dalla esclusiva Top 50 della distribuzione europea. Un lavoro in questi termini mai visto prima, che è stato curato dal Centro Studi YouTrade mettendo a confronto i risultati dei maggiori gruppi del settore, non solo per il totale fatturato, ma anche secondo la redditività per addetto o per metro quadrato di superficie commerciale. Il risultato è stuzzicante e, allo stesso tempo, stimolante per i rivenditori nostrani.
Ancora: il ricco nuovo numero di YouTrade pubblica un’anteprima di ciò che offre la nuova edizione del MADE expo. E, sempre per l’attualità, offre ai lettori un’inchiesta su un aspetto molto sentito nella filiera delle costruzioni: la difficoltà ad assumere personale, perlomeno quello con la qualificazione necessaria. Un altro approfondimento riguarda, invece, il processo di transizione verso un’edilizia sostenibile. Traguardo giusto, ma con molte insidie e un percorso accidentato a livello europeo.
Gli articoli di grande interesse sono ancora molti, come quello che fa il punto sulle mission del Pnrr. Ma vale la pena di citare altri due punti forti di YouTrade novembre: uno speciale dedicato al consolidamento strutturale e un focus sul colore per le facciate. Ma l’elenco completo dei contenuti della rivista è ancora molto lungo: non perdere il nuovo numero di YouTrade. Abbonati ora!
1973 – 2023 per Eurocassonetto non sono numeri e date di poco conto, ma rappresentano l’inizio, il presente e il futuro di un’azienda nata cinquant’anni fa, che ha vissuto grandi cambiamenti e il susseguirsi di due generazioni.
L’azienda Fratelli Marotta nasce nel 1973 a Favara, in provincia di Agrigento, per mano di Andrea Marotta e suo fratello, i quali decisero di sfruttare la conoscenza appresa nelle industrie siderurgiche tedesche e dare vita alla loro azienda in Sicilia. L’azienda sin da subito si impose a livello regionale nel settore degli infissi zincati e in alluminio, divenendo una vera e propria fucina per le future maestranze e punto di riferimento nella distribuzione di semilavorati e prodotti finiti.
Il 1999 è l’anno della nascita di Eurocassonetto. I primissimi anni Duemila sono fatti di test, prove, fallimenti e successi: manovre essenziali prima di trovare la strada giusta. I primi tentativi erano rivolti sempre a una commercializzazione che non andava oltre la regione Sicilia, poi nel 2007 la svolta con i fratelli Salvatore e Antonio Marotta che decidono di prendere le redini dell’azienda di famiglia e di trasformarla ancora una volta.
Automatic
Dal 2007 in poi talento, sacrificio, resilienza e anche un pizzico di fortuna hanno portato l’azienda fino all’importante traguardo dei cinquant’anni di attività. Per migliorarsi e lanciarsi ancora di più verso il futuro l’azienda si è concessa un regalo: la trasformazione da industria tradizionale ad industria 4.0. Attraverso finanziamenti promossi dal MISE, il 2023 è stato infatti l’anno dell’inserimento definitivo di macchinari di ultimissima generazione in grado di stravolgere la produzione aziendale.
Per Eurocassonetto puntare sull’industria 4.0 significa avere un’azienda più efficace ed efficiente, con una produzione più veloce e una conseguente riduzione dei costi produttivi. Con la nuova gestione della produzione tramite la digitalizzazione dell’azienda, l’obiettivo sarà quello di ridurre al minimo tutti i fattori di costo superfluo, che possono indebolire il ciclo produttivo e le performance, per poter avere una marginalità da impiegare in nuovi investimenti e puntare anche a nuove fette di mercato.
Tra gli obiettivi di Eurocassonetto c’è anche quello di implementare ulteriormente la digitalizzazione del lavoro, andando a inserire nuovi macchinari che consentiranno la robotizzazione totale dei sistemi di assemblaggio e imballaggio della produzione, ma anche puntare a un futuro più green per l’azienda, orientandosi sempre di più verso la sostenibilità e seguendo il percorso di una corretta transizione ecologica.
Raffaello
Nel percorso di Eurocassonetto fondamentali anche le azioni comunicazione aziendale e di marketing e co-marketing tramite cui l’azienda è stato in grado di crescere e farsi conoscere nel panorama internazionale.
L’internazionalizzazione è un altro aspetto fondamentale su cui si Eurocassonetto ha sempre puntato dal 2007 in poi. La diffusione del marchio come sinonimo di eccellenza Made in Italy ha permesso di identificare l’azienda come esempio di prodotto italiano di alta qualità in Europa e nei Paesi extra UE come gli Emirati Arabi dove, attraverso un progetto intrapreso con la Camera di Commercio Italiana, l’azienda sta promuovendo il proprio marchio e il concetto di sistema scorrevole a scomparsa.
Leonardo
I propositi per il 2024 – e per gli anni a venire – per Eurocassonetto e i fratelli Marotta sono molteplici, ma sicuramente un pilastro fondamentale sarà rafforzare e migliorare la reputazione aziendale tramite i progetti in programma e poter far sì che i prodotti di possano crescere, progredire e diventare tra le migliori eccellenze del settore.
Il processo di riqualificazione degli edifici è inevitabile.E per le imprese diventare sostenibili è un imperativo categorico. Ma non è facile. Perché costruire con prodotti e pratiche davvero verdiè costoso. A volte troppo. Così, per laterizi e ceramica…
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Anche l’acqua è un’emergenza. Anche perché se ne spreca il 40%. È quanto ha sostenuto Paolo Taglioli di Assoidroelettrica in occasione di uno dei Green & Blue talk Rcs. Secondo il manager, ci sono però grossi problemi di intervento. In ogni caso, bisogna fare presto perché l’acqua grezza, come quella alle falde o alle dighe, non ha un valore univoco. E questo ne complica la gestione per i cittadini che si trovano a valle o a monte di un bacino. E secondo Renato Mazzoncini di A2a, bisogna efficientare il ciclo idrico: «In Italia recuperiamo solo l’11% delle acque meteoriche contro una media europea del 25% e oltre il 40% dell’acqua distribuita viene dispersa dalle reti».
Dal 15 al 18 novembre 2023 Faraone partecipa al MADE expo 2023 presso la Fiera Milano Rho con le sue applicazioni tecniche per parapetti in vetro e nuove tecnologie per l’architettura (Padiglione 3P – Stand T01 T05).
Nel 2019 l’azienda ha festeggiato 50 anni e quest’anno la fiera rappresenta un’occasione per scoprire soluzioni avanzate legate ai parapetti in vetro, discutere progetti e connettersi con gli esperti.
Parapetto in vetro e alluminio Ninfa
Durante le quattro giornate Faraone organizza anche seminari tecnici specifici della durata di circa 30 minuti, riservati a gruppi di massimo 20 persone.
Presso lo stand Faraone i visitatori troveranno anche un prezioso strumento per i professionisti: la Guida alla progettazione dei parapetti in vetro, un documento di 144 pagine che incorpora l’intero know-how tecnico dell’azienda, link per scaricare DWG, contenuti sviluppati in collaborazione con cinque aziende leader come Hilti, Index, Dosteba, Arredil, Malagrida.
Le lancette corrono veloci verso la nuova edizione di ME-MADE expo, la fiera dedicata all’edilizia e al futuro delle costruzioni, in programma presso Fiera Milano Rho dal 15 al 18 novembre 2023.
In attesa di verificare come si svilupperà l’evento e verificarne il successo in termini di presenze, i numeri annunciati sono già di tutto rispetto. Sono 500 le aziende espositrici rappresentative di tutta la filiera, i cui stand si dipaneranno nei quattro padiglioni della manifestazione fieristica che quest’anno si presenta con due differenti saloni espositivi: Involucro e Costruzioni.
In più ad arricchire l’evento più di cento appuntamenti tra convegni, workshop e mostre, che offriranno momenti di aggiornamento e confronto sui temi di maggiore attualità per i professionisti del settore. Novità di questa edizione: il ticket di ingresso alla fiera permetterà di visitare anche le altre tre manifestazioni di MIBA (Milan International Building Alliance) che si svolgono in contemporanea, cioè GEE – Global Elevator Exhibition, dedicata a mobilità orizzontale e verticale, Sicurezza, tra le principali manifestazioni europee per sicurezza e antincendio, e Smart Building Expo, rivolta all’integrazione tecnologica.
Nel Salone Costruzioni, collocato nei padiglioni 2 e 4, i visitatori possono trovare prodotti e soluzioni per costruire e riqualificare: software e tecnologie per la progettazione, Building Information Modeling (Bim), Construction Chemical, sistemi costruttivi per strutture e infrastrutture, soluzioni antisismiche, attrezzature per la sicurezza e il cantiere, proposte per la riqualificazione energetica, l’isolamento termico e il comfort; materiali e finiture per l’architettura d’interni; soluzioni per l’integrazione tra edificio e impianto.
Inoltre, sono disposte alcune aree speciali in collaborazione con primarie realtà del settore. Per esempio, in partnership con Assorestauro, è prevista una Agorà Restauro con un ricco palinsesto di eventi, mentre con ISI, Ingegneria Sismica Italiana sarà allestita l’area Focus Sismica, dedicata alla sicurezza del patrimonio edilizio e infrastrutturale. Anche in questo caso il programma è molto ricco, con interventi tecnici e incontri istituzionali che avranno come focus i temi della sicurezza delle strutture e infrastrutture degli edifici, le nuove tecnologie, le normative e le prospettive.
Tra le novità di questa edizione di ME-MADE expo non possiamo non citare la compresenza dell’ottava edizione di FEL, Festival edilizia leggera dedicata agli operatori dei settori pitture, colori ed edilizia leggera, che ospiterà anche dimostrazioni pratiche, speech formativi e workshop. Infine, Federbeton è invece presente per testimoniare l’impegno ruolo della filiera del cemento e del calcestruzzo per un futuro delle costruzioni sempre più sostenibile.
Nei padiglioni 1 e 3 della fiera, invece, il Salone Involucro consentirà ai visitatori di aggiornarsi sui prodotti e le soluzioni in grado di coniugare il valore estetico dell’architettura con l’efficienza energetica e il comfort, per rispondere in modo sempre più efficiente alle sfide climatiche più estreme e alle ultime esigenze sul piano costruttivo e progettuale. Spazio dunque a serramenti, finestre e porte; facciate e coperture; componenti e accessori; macchine per la produzione di serramenti, vetro; chiusure e soluzioni per l’oscuramento e l’automazione, outdoor, protezioni solari e anti-insetto.
Tra le associazioni presenti c’è Fondazione Promozione Acciaio, che nei suoi spazi organizza eventi culturali di rilievo, tra cui la lectio magistralis dell’architetto Patricia Viel sulle soluzioni architettoniche innovative per l’acciaio, e ACMI, Assocostruttori Chiusure & Meccanismi Italia, con convegni e incontri sui temi caldi del momento.
GLI ALTRI APPUNTAMENTI
A integrare ulteriormente l’offerta di ME-MADE expo, sono previsti diversi altri appuntamenti di interesse:
• The Place To Build, percorso multidisciplinare composto da diversi incontri che si svilupperà a partire dal tema «Governare la complessità della transizione energetica in edilizia»
• Il progetto Design for circularity – Call for Challenges, realizzato in collaborazione con la Scuola di Architettura, Urbanistica ed Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano
• Unbuilt – Unrealized Projects, in collaborazione con Platform, per dare visibilità all’architettura del non costruito
• Re-Regeneration Real Estate, ciclo di episodi dove si esploreranno le tematiche più stringenti legate alla rigenerazione urbana
• Relive 2023. UrbE-Scape, workshop che vedrà al centro attività di progettazione per proporre nuovi approcci e modelli per la rigenerazione dello spazio pubblico
• La premiazione ME Awards
• La Start Up Zone
• Archibox con Carlo Ratti e Winy Maas, ambassador ufficiali di Me-Made expo 2023
Mentre gli operatori del settore attendono qualche indicazione in più relativamente a ciò che accadrà il prossimo anno, si lavora. Unica certezza, la coda dell’effetto bonus sta svanendo, con le recriminazioni e le polemiche che certamente non possono mancare anche se, prima o poi, un mercato eccezionalmente drogato com’è stato quello degli ultimi due anni, e ammettiamolo, per certi versi anche poco serio, non poteva che fare una brutta fine.
In ogni caso, i primi dati post vacanze confermano in sostanza i numeri dello scorso anno, anche se la prima parte del 2023 è stata certamente più interessante dell’inizio della seconda. Ma, anche tenendo conto di queste considerazioni, le percentuali di decrescita sono, al momento, più che controllabili, intorno al 2–3%. Considerando gli incrementi degli ultimi due anni, tutto sommato le nostre rivendite non stanno perdendo l’ottimismo e contano di chiudere questo 2023 in modo ancora soddisfacente.
Si lavora, scrivevo più sopra, e quelli che stanno meglio sono coloro i quali poco o niente hanno avuto a che fare con i bonus. Molte imprese, oggi, stanno cercando di vendere i loro crediti ai migliori offerenti, certamente non guadagnandoci, più che altro per
cercare di non chiudere, come è purtroppo capitato a molti.
I prezzi, scandalosamente aumentati, anche senza particolari motivazioni, si stanno un po’ ridimensionando, così come la disponibilità dei prodotti non è più un problema. Anzi, per certe tipologie di prodotti, riassortiti in modo compulsivo, sono già da tempo partite le inevitabili promozioni.
Un ritorno alla normalità? Speriamo, perché ce n’è un grande bisogno: l’evoluzione del mercato porterà presumibilmente a nuove sfide e a nuovi obiettivi: un po’ di antico (ristrutturazioni, e così via) e un po’ di futuristico, dettato dalle nuove attese della committenza.
Infatti, fra i temi che, giorno dopo giorno, stanno diventando sempre più pressanti ne segnalo un paio: recupero e riciclo dei materiali e gestione delle acque reflue di cantiere. Tutto ciò se le bellissime intenzioni palesate da ogni dove hanno una base di serietà, o se ci si sta semplicemente sciacquando la bocca con il collutorio di una apparente sensibilità ambientale.
Vorrei anche aggiungere la messa in sicurezza del territorio, anche se può sembrare un settore lontano dalla distribuzione edile. In realtà, non è così, e lo possono per esempio testimoniare i punti vendita che, nella loro offerta, hanno anche inserito il noleggio delle piccole macchine da cantiere.
Tutto ciò per dire che il tradizionale mercato della distribuzione edile, che sempre esisterà, è solo una delle numerose opportunità che possono coinvolgere chi ha spirito imprenditoriale. Il noleggio, il recupero e il riciclo dei materiali e delle acque reflue non sono ovviamente prodotti, sono servizi. Poterli offrire a cliente vecchi e presumibilmente anche nuovi farà un mare di differenza. Poterli offrire, ovviamente in modo serio e professionale, significa avvicinare al proprio punto vendita operatori competenti che questi servizi iniziano a cercarli in modo convinto. E questo mercato è tutto da costruire.
In attesa che i lodevoli intendimenti si materializzino, distributori edili, artigiani e piccole e medie imprese attendono anche gli effetti del Pnrr. Dopo la sbornia dei bonus, mi sembra che l’attesa sia piuttosto non dico fredda, ma certamente non trepidante. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sarà forse una opportunità in più, ma per il momento non è il caso di contarci troppo. Potrà certamente favorire gli interventi nell’edilizia scolastica, nel recupero dei centri storici, nelle infrastrutture e corroborare questi mercati che però già esistono.
Piuttosto, fari costantemente accesi sul settore pagamenti. Ormai, per quasi tutti la tolleranza è uguale a zero. La prudenza, in questo particolare momento congiunturale, è quanto mai opportuna, perché le condizioni di mercato possono cambiare rapidamente.
E ancora non si sa come.
di Roberto Anghinoni, giornalista (dalla rubrica «I fatti nostri» su YouTrade n. 143)
Tecfi, sempre vicino ai rivenditori e ai professionisti del settore, ha progettato e prodotto in Italia presso i propri stabilimenti, il nuovo tassello universale in nylon Handyplug-RX.
Nato dall’esperienza e dall’evoluzione degli ancoranti in nylon Tecfi già affermati sul mercato, il design di Handyplug-RX, grazie alle alette ad alta portanza e alla particolare forma della testa, garantisce fissaggi pratici e sicuri anche a soffitto ed eccellenti performance su tutti i materiali di base.
La particolare svasatura delle ali permette un inserimento facilitato anche nei materiali più compatti, mentre le elevate superfici di tenuta garantiscono un efficace effetto anti-rotazione nei materiali più friabili.
La gamma Handyplug-RX offre soluzioni per tutte le esigenze, dalle applicazioni leggere a quelle più pesanti grazie all’abbinamento con diverse tipologie di viti (con testa svasata sia in versione zincata che in acciaio inox A2, con vite testa cilindrica o con vite testa esagonale) consentendo di scegliere la soluzione più adatta per ogni specifica.
Inoltre, il lancio del nuovo Handyplug-RX prevede un totale rinnovamento delle confezioni sia nelle dimensioni che nei materiali utilizzati sia per la versione in scatola che per quella in secchiello.
Antonella De Faveri è alla guida dell’omonima azienda veneta fondata nel 1961, che dieci anni dopo si è specializzata nella produzione di controtelai e soluzioni d’avanguardia per il sistema finestra.
Antonella De Faveri, amministratrice delegata DeFaveri
Domanda. DeFaveri produce principalmente controtelai monoblocco. Che cosa sono e che vantaggi danno? Risposta. Il controtelaio monoblocco raccorda la muratura al serramento e definisce precisamente il foro finestra. In questo campo DeFaveri è pioniera: più di 40 anni fa mio padre Luigi ideò il primo controtelaio a taglio termico. Il controtelaio monoblocco è diventato un elemento essenziale che risponde alle esigenze generate sia dagli interventi di riqualificazione che di nuova costruzione.
Antonella e Luigi De Faveri
D. Come supportate l’attività di vendita dei vostri rivenditori? R. A noi piace chiamarli partner e non solo rivenditori. Per loro recentemente abbiamo sviluppato Regolo, un preventivatore che li guida passo passo nella creazione dell’ordine. Regolo è uno strumento molto potente, che fa della velocità e della semplicità d’uso i suoi punti di forza: in pochi minuti si può ottenere una quantificazione economica e il relativo disegno tecnico. Attualmente è in fase di test, ma molto presto sarà disponibile a tutti i nostri partner.
D. Quali sono le opportunità di vendita che offrono i prodotti DeFaveri? R. L’offerta di DeFaveri è ampia e comprende linee di prodotto eterogenee. Ci rivolgiamo a diversi canali: serramentisti, ferramenta tecnica, rivenditori e magazzini edili. Attualmente le linee principali sono due: il controtelaio monoblocco in abbinamento a diversi sistemi oscuranti e la linea di prodotti Expert che si rivolge principalmente ai professionisti ed è subito disponibile in confezioni.
Monoblocco centro muro DeFaveri
D. Disponete di sistemi di rintracciabilità? R. Abbiamo adottato sistemi di tracciabilità facili da utilizzare: i nostri monoblocchi escono dalla produzione dotati di etichettatura che li identifica in modo univoco, oltre ad avere altri riferimenti utili per il cantiere che ne facilitano il montaggio. Assieme all’etichettatura in ogni fornitura è presente un Qr-code, che permette di consultare le istruzioni dettagliate di montaggio in formato pdf o video. Tutti questi strumenti, che si trovano direttamente sul prodotto, sono fondamentali per garantire una corretta installazione.
Soluzioni DeFaveri per la riqualificazione
D. La corretta posa del monoblocco è un’operazione critica che influisce sul risultato finale. Quali sono le accortezze che dedicate ai vostri installatori? R. Poniamo particolare attenzione ai dettagli che aiutano gli installatori a posare il monoblocco più facilmente e sempre a regola d’arte. Una corretta installazione è fondamentale per mantenere le prestazioni termiche, acustiche e di tenuta all’acqua e all’aria. Esperienza, innovazione e prove di laboratorio ci hanno permesso di realizzare istruzioni di montaggio molto dettagliate che creano di fatto una metodologia di installazione. Per formare al meglio tutti i nostri installatori organizziamo periodicamente corsi di formazione.
D. Vista la complessità dell’argomento, come fate a garantire che i vostri clienti siano in grado di proporre correttamente il vostro prodotto? R. Il controtelaio monoblocco per sua natura non è un prodotto standard. Al contrario, è un prodotto «sartoriale» che deve tener conto di moltissime varianti. A tal fine organizziamo corsi di formazione rivolti a progettisti e rivenditori e forniamo loro strumenti necessari per proporre le soluzioni più adatte a ogni cantiere. Una consulenza professionale che tiene conto delle specifiche necessità del cliente fa sempre la differenza.
D. Passiamo a un argomento molto attuale: oggi si parla di sostenibilità sotto molti aspetti, che cosa sta facendo DeFaveri su questo tema? R. Utilizziamo materie prime riciclateo provenienti da piantagioni certificate (Fsc). Recentemente due dei nostri prodotti «linea Expert» hanno ricevuto la certificazione ReMade in Italy. Il fabbisogno di elettricità è interamente garantito da un impianto fotovoltaico da 250 Kw e la produzione è stata riorganizzata per ridurre il più possibile gli sprechi. Stiamo lavorando attivamente con i nostri fornitori per raggiungere standard ecologici sempre maggiori.
D. Recentemente De Faveri si è ampliata: vorrebbe parlarcene? R. Nel 2019 abbiamo iniziato la costruzione degli ampliamenti che oggi contengono logistica e uffici. Nel realizzare questi nuovi spazi abbiamo pensato non solo alle necessità di crescita dell’azienda, ma anche al benessere delle persone che li avrebbero utilizzati. Formazione continua, crescita professionale e un ambiente a misura d’uomo sono aspetti a cui poniamo sempre grande attenzione. I nostri collaboratori da sempre sono il centro dell’azienda.
Monoblocchi DeFaveri in cantiere
D. Prima ha citato la linea Expert, può spiegarci che cos’è? R. Expert è una linea di prodotti dedicati ai professionisti. L’offerta si compone di quattro articoli subito disponibili: C1 super è un profilo in pvc prodotto in barre che consente di realizzare un controtelaio; Blokko è il nostro sistema per l’installazione degli scuri su cappotto; ci sono poi Isolatutto e Kutt, dedicati al cassonetto per avvolgibile e al sottobancale, entrambi in Eps riciclato certificato ReMade.
D. Com’è andato il 2022? E qual è il trend degli ultimi anni? R. Il 2022 è stato un anno fruttuoso: tre anni fa è iniziato un progetto che allo stato attuale ha triplicato la capacità produttiva, la rete vendita e le risorse umane. Abbiamo ribattezzato il progetto «DeFaveri al Cubo», perché l’obiettivo era quello di triplicare alcuni gli aspetti della DeFaveri. Riguardo il trend degli ultimi anni, reperibilità e costo delle materie prime, bonus edilizi e geopolitica hanno creato di certo instabilità. Nonostante questo, DeFaveri è cresciuta sia come organico sia come fatturato. La solidità che ci contraddistingue da tempo e gli investimenti fatti ci proiettano nel prossimo futuro.
D. Che novità ha in serbo DeFaveri? R. I controtelai monoblocco sono per natura prodotti fatti su misura, sono disponibili in moltissime varianti per tener conto di ogni specifica richiesta del cliente. A novembre in occasione della fiera MADE Expo di Milano presenteremo una versione inedita dei nostri controtelai monoblocco, che ci consentirà di renderli ancora più universali. Non posso dire di più altrimenti rovinerei la sorpresa.
D. Questa versione specifica è un’esclusiva di DeFaveri ? R.Sì, è una caratteristica coperta da brevetto.
D. Che cosa vi attendete dal MADE expo? R. Quest’anno con il MADE Expo vogliamo cogliere l’occasione per prendere contatto con tutti gli attori del mercato. Abbiamo concluso un rinnovamento aziendale che non è stato solo produttivo, ma anche e soprattutto di immagine e mission aziendale. Nei nostri monoblocchi prestazioni, durabilità, flessibilità e semplicità si percepiscono per davvero. Questo ci ha portato a creare il nostro nuovo payoff «oltretutto semplice» che riassume tutto questo.
La casa è un oggetto sempre più complesso, che deve adattarsi a esigenze diverse e in continua evoluzione. Anche porte e aperture interne sono diventate un tema cruciale nell’arredo.
In sintonia con le ultime tendenze che puntano alla massima versatilità e personalizzazione degli spazi domestici, Eclisse propone una linea di prodotti filomuro
e combinabili in grado di adeguarsi alle finiture e ai materiali di pareti e pavimenti.
Una collezione completa dedicata al filomuro, che spazia dalle soluzioni per porte scorrevoli, battente, cabine armadio, sportelli fino al battiscopa. Prodotti diversi che rispondono a esigenze d’arredo differenti, ma accomunati dall’essere completamente integrabili nell’ambiente con la possibilità di pitturarli nei colori desiderati. L’effetto camouflage è assicurato anche nell’ipotesi in cui si scelga di rivestire i prodotti con la carta da parati.
Soluzioni Eclisse per chiusure filomuro
Per il rivenditore questa è un’ottima opportunità di cross-selling, perché oltre alla vendita del solo controtelaio può proporre una serie di prodotti aggiuntivi e correlati, aumentando in maniera significativa il proprio guadagno.
Il progetto, denominato CasaEclisse è composto da soluzioni combinabili, facili da proporre e pensate per ridurre al minimo i problemi di installazione e post-vendita. Una proposta concreta per aumentare il margine di guadagno, fornendo allo stesso tempo un progetto completo e il valore di un servizio su misura.
Corsi di formazione
Per assistere il rivenditore in questo articolato processo di consulenza e vendita, Eclisse propone corsi pratici di vendita, che forniscono le risposte alle domande più comuni di progettisti, installatori e privati. Una consulenza professionale e personalizzata può fare la differenza nel processo d’acquisto. L’obiettivo è potenziare la professionalità dei rivenditori aiutandoli a trasmettere il valore dell’offerta (ampia linea di prodotti esclusivi, dettagli costruttivi brevettati, posa semplificata e a zero rischio di errori, serenità d’uso) per accompagnare i loro clienti nella scelta migliore.
I corsi formativi non sono dunque esclusivamente approfondimenti sulla gamma prodotti, ma offrono validi strumenti e strategie di vendita. Per offrire la massima flessibilità sono previste diverse modalità di partecipazione: in sede, presso lo showroom più vicino, direttamente presso il punto vendita e online nella nuova piattaforma di e-learning Academy.
La piattaforma di e-learning Eclisse Academy
I corsi in sede danno la possibilità di coinvolgere anche un posatore di fiducia che nella
stessa giornata potrà dedicarsi a un approfondimento sulla posa in opera.
Corsi di formazione nella sede Eclisse
Configuratore Cercafacile
Oltre ai corsi formativi, l’azienda offre strumenti a supporto dell’attività di vendita come il configuratore Cercafacile, che permette di fare preventivi rapidamente, effettuare ordini senza errori, accedere a report e statistiche.
Sale mostra presso il punto vendita
Sempre con l’obiettivo di facilitare il processo di vendita, Eclisse supporta i propri partner nell’organizzazione del punto vendita, fornendo assistenza nella progettazione di nuovi corner espostivi dedicati o nel rinnovo degli spazi.
Showroom Eclisse Pieve di soligo
Showroom
Tutti gli spazi espostivi aziendali (Treviso, Milano, Napoli, Perugia, Pescara e Cuneo, appena inaugurato lo scorso 28 settembre) sono a completa disposizione del rivenditore. In questo ambiente ognuno potrà accogliere i propri clienti, ricevere supporto tecnico e commerciale e vedere con i propri occhi i dettagli esclusivi che fanno la differenza.
Antonella e Daniela De Faveri sono due sorelle che fondano la loro determinazione su una grande passione per quello che fanno, una capacità che consente loro di superare le tante difficoltà che si presentano in un settore prevalentemente al maschile. Ognuna, secondo le logiche specifiche della propria realtà aziendale, opera con particolare interesse per l’innovazione, sulle orme di un percorso tracciato dal padre e iniziato ormai più fa.
Da sinistra, Antonella e Daniela De Faveri
Due storie simili perché hanno molto in comune. Antonella è alla guida di DeFaveri, una realtà che si occupa di monoblocchi isolanti la cui attività è iniziata nel 1961 a Refrontolo (Treviso). Daniela, invece, è oggi l’amministratrice delegata di Eclisse, azienda specializzata nella produzione di controtelai per porte scorrevoli a scomparsa e porte filomuro.
Soluzioni Eclisse per chiusure filomuro
Domanda. Come si coniugano la guida di due aziende distinte, ma così unite e la realtà di essere sorelle? Antonella.Le due aziende sono state create dalla stessa famiglia, quindi fin dalle origini hanno camminato su binari paralleli, se non anche comuni, condividendo visione e obiettivi. Noi sorelle ora ne siamo ai vertici e continuiamo a esplorare nuove opportunità, cercando di scrivere ogni giorno una nuova pagina del successo che i nostri genitori sono stati in grado di raggiungere. Ci accomuna molto, ma ognuna di noi mantiene le proprie attitudini e le proprie motivazioni specifiche. Daniela. Io ho iniziato a lavorare in Eclisse alla fine degli anni Novanta, quando l’azienda era agli inizi ed eravamo davvero in pochi. Io stessa mi occupavo di assemblare i controtelai. Da allora per l’azienda è stata una rapida ascesa e abbiamo cambiato sede ormai più volte per assecondarne la crescita, ma senza mai allontanarci dalle nostre radici. Posso dire di essere cresciuta insieme all’azienda e oggi sento che averne preso le redini è un po’ il naturale proseguimento del mio percorso. Antonella. Per me è stato lo stesso, anche se il mio percorso è iniziato prima e in DeFaveri. Siamo partite dalla gavetta, come si dice, e questo ci ha permesso di conoscere veramente sia le nostre aziende che i settori in cui operano.
Antonella De Faveri, amministratrice delegata DeFaveri
D. Quanto ha contato il ruolo dei vostri genitori nella crescita vostra e delle imprese? Antonella. Non saremmo qui se nostro padre non avesse creduto nelle sue idee e non avesse avuto in ogni momento il fondamentale supporto, morale e pratico, di nostra madre. Entrambi si sono dedicati interamente al proprio lavoro e hanno saputo mettere insieme la dedizione e la disciplina che richiede il duro lavoro con una visione più ampia. Per loro l’azienda, la famiglia e la comunità sono realtà legate indissolubilmente e lo sviluppo e il benessere di ciascuna vanno di pari passo con le altre. Daniela.Nostro padre è sempre stato il genio creativo e il motore di tutto questo. Quando ha fondato Eclisse voleva produrre un controtelaio perfetto: facile da installare e che durasse per sempre. Non si è accontentato di crearlo, ma ha continuato a migliorarne le prestazioni perché voleva soddisfare tutti: da chi lo vende a chi lo usa, senza mai dimenticare chi lo installa. Antonella.Dobbiamo molto ai nostri genitori, da loro abbiamo imparato a mettere le persone al centro di un progetto condiviso, senza porre limiti allo scambio di idee. I risultati raggiunti sono il frutto di un gran lavoro di squadra. Abbiamo sicuramente imparato anche che per avere successo bisogna lavorare sodo e investire continuamente, in sé stessi, nell’azienda e nelle persone che ne fanno parte. Non ci sono limiti alla volontà di migliorarsi sempre. Daniela. Io posso dire davvero che ci hanno insegnato a «vedere oltre».
Daniela De Faveri, amministratrice delegata di EclisseEclisse: composizione coordinata alluminio tobacco, vetri bronzo e bronzo reflex
D. Figlia di questa spinta a migliorarsi sempre, l’innovazione fa parte del vostro Dna. Come si innova un prodotto dopo così tanti anni? Daniela.Sì, la spinta a innovare è sicuramente la scintilla alla base del nostro business. Continuiamo a investire in ricerca e sviluppo, su tutti i livelli, per rendere la nostra gamma prodotti sempre più completa e i prodotti stessi sempre più performanti e facili da installare. In Eclisse abbiamo anche da poco messo a frutto un ambizioso piano di investimenti che ci ha permesso di migliorare notevolmente la precisione e la costanza applicativa dell’intero processo di produzione. L’obiettivo è duplice: migliorare le condizioni di lavoro per i nostri dipendenti e ridurre l’impatto ambientale della nostra attività. Il notevole incremento della produttività che ne è derivato ci ha poi permesso di mantenere un alto livello di competitività sul mercato. Antonella. In DeFaveri abbiamo lo stesso spirito e proprio quest’anno siamo in chiusura con un progetto molto ambizioso che abbiamo chiamato DeFaveri al Cubo e che ci ha portati a triplicare in tre anni gli spazi fisici della produzione, i partner della nostra rete commerciale e le risorse umane impiegate. È stato un progetto impegnativo e rappresenta tutta la nostra fiducia nella bontà del nostro lavoro.
Monoblocco centro muro DeFaveri
D. Abbiamo detto che quelle di DeFaveri ed Eclisse sono due storie profondamente connesse, ma si tratta sempre di due aziende distinte con il proprio percorso. Come si integrano questi due bagagli di esperienza e risorse per uno sviluppo comune? Antonella.Le storie di DeFaveri ed Eclisse sono strettamente legate alla nostra famiglia. Lavorativamente ci siamo sempre concentrati sulla complementarità delle nostre competenze. Ogni giorno mi impegno a condurre l’azienda con successo, puntando a raggiungere traguardi sempre più ambiziosi, cercando di tenere forte e viva l’ambizione dei miei genitori e le motivazioni condivise con mia sorella. Il nostro è un assetto basato su solidi valori familiari. Daniela.La chiave è stata la trasparenza e la comunicazione aperta tra di noi e tra tutte le persone coinvolte. Tutto questo ci ha permesso fino ad adesso di ottenere risultati positivi e di crescere insieme in modo armonioso. Non siamo interessati ad alcun cambiamento di strategia e non ci sono prospettive di cedere le aziende. Eclisse e DeFaveri continueranno a essere due realtà Made in Veneto.
La gamma CISA Mito per porte tagliafuoco si è recentemente ampliata con l’introduzione di Mito Sensor, la nuova serratura elettronica certificata che consente di abilitare la maniglia esterna per l’apertura da remoto e garantire l’accesso istantaneo alle persone autorizzate ad aree riservate quali uffici, locali tecnici, laboratori.
Certificata CE e testata a 200.000 cicli secondo le norme di riferimento, è installabile su porte tagliafuoco a una o due ante e in abbinamento ai maniglioni antipanico CISA. Inoltre può essere installata su ante destre e sinistre, con alimentazione sia in corrente continua sia in corrente alternata.
La serratura elettronica CISA Mito Sensor gestisce la maniglia esterna della porta tagliafuoco, attivandola o disattivandola tramite l’invio di un segnale. Per facilitare e velocizzare l’accesso degli utenti, è possibile abbinare un LED che segnala con il colore rosso l’impossibilità di accedere e col colore verde la possibilità di aprire la porta e quindi il via libera all’entrata.
«Il sistema è estremamente flessibile e, grazie al contatto pulito, consente l’apertura da remoto della porta tramite le più comuni soluzioni d’accesso presenti sul mercato (badge, pin, transponder, finger print etc.) L’apertura può anche essere temporizzata, scegliendo un tempo da 3 a 30 secondi, dopodiché la maniglia non è più in presa», spiega Chiara Ciardetti, CISA Product Platform Specialist.
L’open house Alpemac negli ultimi anni è diventato un appuntamento autunnale di rigore per i clienti e la stampa di settore. L’occasione è preziosa per presentare le novità e far conoscere lo stato dell’arte tecnologico che, attraverso i suoi partner, l’azienda è in grado di proporre.
Il claim scelto per l’edizione di quest’anno è “Metal Revolution for an efficient production” a sancire, in maniera inequivocabile, che Alpemac Group, è stato, è e continuerà a essere, con le sue soluzioni e i suoi macchinari, protagonista assoluto della rivoluzione tecnologica che la digitalizzazione ha imposto al sistema produttivo del Paese.
Ricordiamo che Alpemac Group è un riferimento nel mercato italiano della macchina utensile, per ogni necessità di trasformazione di un foglio di lamiera in particolari finiti. Alpemac propone una gamma di prodotto sempre più completa fatta di macchine e tecnologie dei migliori costruttori del mercato europeo di cui è official dealer: Ras, Adira, Thalmann ed Evobend per il comparto piegatura, Nukon per tutto ciò che concerne i sistemi di taglio laser, Promotec spa per il taglio termico, Boschert per le punzonatrici e combinate laser, Pivatic per le linee di lavorazione da coil e, infine, Timesavers per le levigatrici e la finitura dei particolari. Alpemac Rigenera, infine, fa parte del gruppo e si occupa di ricondizionare e rivendere macchinari usati per conto di Alpemac che quindi è in grado di accompagnare il cliente nel suo iter evolutivo non solo con macchinari nuovi; non un mero distributore, ma un partner tecnologico accreditato che mette a disposizione la propria professionalità e competenza a 360° nel campo della lavorazione lamiera.
E ora la parola ai protagonisti aziendali, a partire dal fondatore, che hanno illustrato alla stampa, in occasione dell’evento “Metal Revolution” svoltosi presso la sede di Calcinato (in provincia di Brescia), l’evoluzione tecnologica dell’azienda, che avanza a passi spediti verso la digitalizzazione, la crescita economica e le partnership strategiche che le consentono di giocare a tutto campo qualunque sia la richiesta dei clienti.
Dieter Niederfriniger | Founder e general manager Alpemac
Dieter Niederfriniger | Founder e general manager Alpemac
«Quella che stiamo vivendo è una nuova rivoluzione industriale che ci vede protagonisti e non comprimari. Protagonisti del mercato perché attraverso le soluzioni dei nostri partner riusciamo a dare risposte puntuali e a soddisfare ogni possibile esigenza di lavorazione, dal taglio alla finitura dei pezzi, alla saldatura delle carpenterie. Tra i partner rientra anche Promotec che, pur essendo parte integrante del nostro Gruppo, sul mercato italiano è presente attraverso la rete commerciale Alpemac. Protagonisti perché per il terzo anno consecutivo dell’epoca post covid chiuderemo l’anno con un fatturato in crescita nonostante sia innegabile un certo rallentamento, conseguente a molteplici fattori, tra cui il ridimensionamento degli incentivi, l’aumento dei tassi di interesse, la guerra in Ucraina e uno scenario internazionale certamente poco favorevole agli investimenti. Noi però guardiamo al futuro con fiducia, consapevoli del nostro ruolo e del fatto che il prossimo decennio sarà fondamentale per la svolta green del nostro Paese, in generale, e del nostro sistema produttivo in particolare. Quella della sostenibilità sarà una partita importante che ci vedrà in prima fila e che già oggi, con le numerosissime macchine ad azionamento elettrico che abbiamo in gamma, ci vede quotidianamente impegnati. Per fare ciò, con il preciso intento di essere a fianco della clientela in modo sempre più professionale e puntuale, Alpemac sta crescendo e si sta strutturando al meglio, sia a livello di gruppo che di dipendenti che ormai superano le quaranta unità, dipendenti diretti di Alpemac Rigenera compresi. Proprio quella che noi ormai chiamiamo per comodità “Rigenera” merita una particolare menzione poiché è la testimonianza diretta della nostra capacità di essere protagonisti di un mercato che, come preventivato, nel momento di rallentamento del “nuovo”, vede crescere in modo importante la vendita di macchinari di seconda mano ricondizionati, in Italia ma anche, forse soprattutto, all’estero con particolare menzione dei mercati inglese e statunitense».
Flavio Baietti | Direttore Commerciale Alpemac
«Quanto raccontato da Dieter trova un’assoluta conferma nei numeri che ci riguardano con un fatturato complessivo di Gruppo che si aggirerà intorno ai 37 milioni di euro, cui ognuna delle quattro entità che lo compongono ha dato il proprio contributo: Alpemac con circa 28 milioni di euro di fatturato, seguita da Alpemac Rigenera con i suoi 4,5 milioni di euro – a conferma della scelta lungimirante di creare quella che, a tutti gli effetti, è un’azienda a sé dedita al recupero e alla rivendita di macchinari di seconda mano – Alpemac Maschinen con 2,5 milioni di euro che, a piccoli passi, prosegue la sua crescita e Promotec spa la quale, con i suoi 2 milioni di euro, rappresenta un’altra scommessa vinta se si considera che la sua creazione e apertura ufficiale risale all’aprile di quest’anno. Ci sono altri numeri che sanciscono il nostro ruolo sul mercato e che ci inorgogliscono forse più dei risultati economici, che poi sono una diretta conseguenza. Mi riferisco al riscontro e alla partecipazione che tipicamente raccogliamo nei nostri eventi che organizziamo presso la nostra showroom o presso agenti partner come accaduto lo scorso mese di settembre in occasione dell’open house organizzata presso Agency srl in provincia di Avellino, in cui sono intervenute da tutto il Centro Sud, oltre 120 aziende per un totale di quasi 200 persone, per l’esattezza 192, in cui sono state vendute macchine e raccolto l’interesse di molti per le soluzioni proposte. A questi numeri fanno eco quelli registrati la scorsa settimana in occasione di “Metal Revolution”, il nostro grande evento autunnale organizzato a Calcinato. Anche in questo caso, nonostante il mercato non sia così effervescente come lo scorso anno, abbiamo avuto ben 136 aziende partecipanti per un totale di 255 visitatori presenti, raccogliendo un buon risultato in termini di macchine vendute e di prospettive di vendita per il 2024. Dietro ai numeri vi è ovviamente tanta tecnologia innovativa e una politica di partnership strategiche importanti che ci consentono di andare a completare in maniera ancor più articolata la nostra gamma di prodotto. Una su tutte è quella con Rolleri Robotic che ci vede rivenditori esclusivi per la Lombardia delle loro celle di saldatura e pulitura robotizzate e che, nel prossimo futuro, potrebbe estendersi anche ad altre zone d’Italia. Insomma, Alpemac negli ultimi otto anni è cresciuta in maniera quasi esponenziale ed ha in programma di continuare a farlo. Siamo una realtà solida e consolidata, con pochi eguali in Europa e nessuna in Italia, che però è in continua evoluzione. Mi piace pensare al concetto del cantiere, ma non certo in lento movimento come si legge di frequente in autostrada».
Luca Gelli | Responsabile Taglio Termico Alpemac
«Con la nascita ufficiale di Promotec spa abbiamo, di fatto, iniziato a rilanciare un marchio storico tra i più affermati nel campo del taglio termico che aveva solo bisogno di certezze dal punto di vista della solidità economica e della struttura organizzativa cui abbiamo aggiunto quel bagaglio di conoscenza ed esperienza diretta maturata sul campo da Alpemac già prima dell’acquisizione. Non bisogna, infatti, dimenticarsi che è dallo scorso anno che tocchiamo con mano, e nei numeri, l’importanza e la potenzialità che possono avere le tecnologie di taglio. Oltre a importare un marchio blasonato come Nukon ci siamo presentati sul mercato con dei sistemi di taglio plasma innovativi prodotti su nostra precisa specifica tecnica, vendendo poco meno di venticinque sistemi quasi tutti equipaggiati con la miglior dotazione tecnologica possibile, in modo da essere allineati a quelle caratteristiche tecniche che costituiscono lo stato dell’arte in questo ambito tecnologico. Orgogliosamente, dico che, quest’anno, la Divisione Taglio Termico ha contribuito per un fatturato complessivo di 4,5 milioni di euro; ai due di Promotec vanno infatti sommati altri due milioni e mezzo di euro che abbiamo maturato prima dell’acquisizione e che hanno contribuito al raggiungimento dei 28 milioni di euro targati Alpemac. La nascita di Promotec spa ha quindi rafforzato un progetto che, nella realtà dei fatti, era già avviato da tempo e ben strutturato. È innegabile però che l’essere identificati fin da subito con un nome storico e così blasonato costituisca senza dubbio un vantaggio importante in Italia ma anche all’estero, dove inizieremo a proporci in maniera diretta dall’anno prossimo e dove Promotec vanta oltre 800 macchine installate di cui siamo l’unico referente per il service e i consumabili. Promotec costituisce, da sempre, il riferimento tecnologico in fatto di innovazione, qualità, performance e affidabilità delle macchine da taglio. Un ruolo confermato dai riscontri di vendita avuti in occasione delle due open house menzionate in precedenza, dove abbiamo presentato una macchina di taglio laser fibra specificatamente pensata per il lavoro dei canalisti e di chiunque operi nell’ambito dell’aeraulica, dell’aspirazione e del condizionamento. Si tratta infatti di un comparto che conosciamo molto bene e di cui sappiamo per certo operi tuttora con dei sistemi di taglio plasma piuttosto datati. È una situazione che abbiamo constatato andando a proporre il nostro sistema plasma entry level K-Fly e che ha suggerito e alimentato la voglia di sviluppare un sistema laser capace di rivoluzionare le abitudini e lo stato dell’arte in essere in questo ambito sotto l’aspetto delle qualità di taglio e della produttività. Abbiamo quindi messo a punto un sistema di taglio laser affidabile ma allo stesso tempo a basso costo da non considerare come il modello entry level di una gamma laser Promotec, bensì come un sistema compatto (3.000 x 1.500 mm) ed essenziale con tutte le caratteristiche specifiche tipicamente richieste da chi opera in questo comparto, pur avendo un prezzo competitivo. Mi riferisco per esempio all’uso di una sorgente laser fibra da 2 kW, al portale scorrevole su un sistema di movimentazione pignone e cremagliera a denti elicoidali e all’integrazione con il Cn Ecp 1000 e il software Cut Expert Hvac di Eurosoft, ideali per il settore cui ci stiamo rivolgendo. Quando dico ideale mi riferisco, per esempio, al fatto che integrata nel software vi è una libreria composta da oltre 180 figure parametriche dedicate alla canalistica. Dal riscontro avuto nelle due recenti open house direi senza ombra di dubbio che siamo sulla strada giusta per rilanciare il marchio Promotec una volta per tutte».