Tecfi, azienda italiana specializzata nella progettazione, produzione e nella commercializzazione di sistemi di fissaggio presente in 56 Paesi nel mondo, partecipa anche quest’anno al Klimahouse di Bolzano con le diverse soluzioni del suo catalogo all’avanguardia nel campo dell’edilizia e della sostenibilità ambientale.
Tecfi ha una ricca storia di responsabilità ambientale. Aver conseguito sin dal 2004 la certificazione ambientale Iso 14001 testimonia l’attenzione dell’azienda nell’utilizzo di processi aziendali ecocompatibili.
Tecfi è stata, tra l’altro, una delle prime aziende italiane del settore che ha deciso di abbandonare l’utilizzo del cromo esavalente (considerato uno dei più importanti e pericolosi inquinanti ambientali) per tutte le finiture, in conformità alla Direttiva RoHs 2002/95/Ce, poi sostituita dalla Direttiva RoHs 2011/65/Ue.
Nonostante il settore dell’edilizia non fosse coinvolto nell’applicazione di tali restrizioni, Tecfi ha deciso di anticipare i tempi eliminando totalmente il trattamento delle superfici metalliche con triossido di cromo e acido cromico ed introducendo una variante della zincatura con passivazione gialla: la finitura di tipo Gold-Esente da CrVI, un giallo brillante e intenso, molto apprezzato dalla clientela e totalmente conforme alla normativa vigente.
Tecfi ancora oggi è fortemente impegnata per uno sviluppo aziendale ecosostenibile, attraverso un progetto di impianto di 126 alberi d’olivo trasferiti da aree dismesse e ricollocati accanto agli stabilimenti aziendali di Pastorano (Caserta).
126 alberi d’olivo collocati accanto agli stabilimenti aziendali di Pastorano (Caserta)
L’olivo è infatti la pianta da frutto con la maggiore capacità di assorbimento di CO2: è in grado di assorbire all’anno oltre 150 chilogrammi di anidride carbonica.
Il progetto è un contributo tangibile al riscaldamento e l’inquinamento ambientale, migliorando la qualità dell’ambiente con l’assorbimento all’anno di 19 tonnellate di CO2 per i 126 alberi piantati. «Un piccolo gesto per contribuire a lasciare un mondo migliore e più pulito alle generazioni future», commenta Antonio Guarino, presidente e co-fondatore di Tecfi.
Klimahouse 2024, l’evento in programma dal 31 gennaio al 3 febbraio a Bolzano, prende spunto dal recente accordo europeo sulla riqualificazione degli edifici. Spazio tutto esaurito, con 400 aziende tra cui 17 start-up. E tante occasioni di formazione.
Il Parlamento di Strasburgo ha fatto un grande regalo di Natale all’edilizia europea: dopo una logorante trattativa con i governi dei 27 Paesi della Ue, il 7 dicembre è arrivato l’accordo che prevede l’obbligo di riqualificazione degli edifici (vedi articolo a pagina XXX).
E da questa storica decisione prende spunto la nuova edizione di Klimahouse, la fiera della edilizia sostenibile programmata dal 31 gennaio al 3 febbraio. (guarda Klimahouse 2023)
La manifestazione quest’anno conterà oltre cento appuntamenti, con circa 400 aziende partecipanti, e tutto esaurito già nello spazio espositivo, in cui ci saranno anche 17 start-up, che rappresentano una nuova leva dell’ecosistema.
Tornano anche il fuorisalone per le strade di Bolzano e un B2B match, che amplificherà le occasioni di networking. Come sempre anche questa edizione di Klimahouse è aperta a tutti, architetti, progettisti e professionisti dell’universo building, che possono confrontarsi e scoprire le ultime novità metodologiche e tecnologiche, e anche ai privati, che hanno un’occasione per comprendere come efficienza energetica ed edilizia green rappresentino il futuro della modalità di abitare.
Presentazione Klimahouse 2024
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Presentazione del format Klimahouse 2024
Presentazione del format Klimahouse 2024
Presentazione format e team Klimahouse 2024
Presentazione format e team Klimahouse 2024
Costuire, vivere
Il titolo dell’evento, aperto anche al pubblico, per la verità, rimane sulle generali: Costruire bene, vivere bene. D’accordo. A questo si aggiungono però gli obiettivi collaterali. A partire dalla necessità di una rigenerazione urbana che sia verde, ma anche non in rosso, cioè che rispetti anche l’equilibrio economico e sociale.
Perché l’ambiente e l’edilizia devono essere sostenibili anche per il portafogli. Tutti temi che non solo sono riflessi nelle proposte delle aziende presenti, ma che percorrono trasversalmente la manifestazione alla Fiera Bolzano che, secondo gli organizzatori, «si distingue come un laboratorio di innovazione, dove la sostenibilità energetica e l’edilizia responsabile rappresentano il cuore pulsante di una società orientata al futuro».
La mission
«Vogliamo contribuire a salvaguardare il nostro pianeta, questa è da sempre la nostra mission. Klimahouse è diventata una piattaforma che opera tutti i giorni e su tutti i canali, online e offline, per favorire l’innovazione, mettere in connessione gli attori del settore, promuovere la sostenibilità in edilizia in tutto il territorio non si ferma e continuerà nella sua mission con l’impegno e la passione che da sempre la contraddistingue e con l’aiuto di tutti coloro che vorranno unirsi al suo progetto», ha commentato Armin Hilpold, presidente di Fiera Bolzano durante la presentazione dell’edizione 2024 Klimahouse.
L’impegno ideale, che travalica il business, è testimoniato anche dal conferimento a Klimahouse del Premio Miglior Valorizzazione Forestale, deciso da PefcItalia e Legambiente durante la quinta edizione dell’iniziativa Comunità Forestali Sostenibili.
Tra i meriti riconosciuti alla manifestazione, quello di aver cambiato la percezione dell’edilizia, promuovendo soluzioni innovative per sostenere e rilanciare le buone pratiche di gestione forestale nelle aree interne del Paese.
Quattro temi
Klimahouse è articolato su quattro focus tematici: legno, energia, materiali e innovazione in edilizia. Attorno a questi concept ruota l’offerta delle aziende presenti, con le soluzioni che riguardano, per esempio, l’isolamento termico, l’impiantistica avanzata per la climatizzazione e la qualità dell’aria indoor, le soluzioni tecnologiche digitali per una gestione smart degli edifici, fino a quelle ideate dalle startup presenti al Klimahouse Future Hub.
«Il futuro non esiste, perché ci sarà solo domani, quando si sarà realizzato. Per scegliere i futuri possibili bisogna imparare a immaginarli concretamente», è la chiosa di Fabio Millevoi, direttore Ance Friuli-Venezia Giulia.
«Il futuro non è un prodotto, ma è un processo, non è ciò che ci succederà, ma è ciò che stiamo facendo. Il viaggio non è importante tanto per la meta, ma per le occasioni che offre di mettersi in gioco. Il viaggio un’esperienza dove è molto importante la compagnia, la condivisione. Traslando questo concetto, nel viaggio verso i prossimi futuri, vanno costruite sinergie, la competizione si deve fare tra ecosistemi e non tra imprese, e avranno successo quelli che attueranno la collaborazione non solo come una sfida etica, ma come uno strumento per costruire il domani».
Transazione energetica
Transizione energetica
L’emergenza clima si collega anche con il tema della transizione energetica. Le tensioni geopolitiche, assieme alla conseguente decisione dell’Europa di cercare un equilibrio meno precario nell’approvvigionamento senza perdere di vista la sostenibilità, sono argomenti che si riflettono negli appuntamenti previsti nel Klimahouse Congress.
L’incontro in programma l’1 e il 2 febbraio al Meeting & Event Center di Bolzano è incentrato sul tema delle energie e materiali rinnovabili. La prima parte sarà dedicata all’Inspiration, con un’agenda tutta al femminile assoluta novità di quest’anno.
La seconda, incentrata sull’Innovation, ha una direzione più tecnico-formativa. La circolarità sarà il concept chiave con esempi di progetti virtuosi, excursus storici e focus su nuovi materiali, approcci inediti e schemi di pensiero innovativi.
Un altro focus riguarda l’eco compatibilità e l’impatto ambientale dei materiali. Non sorprende che anche quest’anno un’attenzione particolare è rivolta al legno e al suo utilizzo come elemento strutturale, una delle sfide ingegneristiche più attuali.
Il premio
Nel programma spicca anche la premiazione dei vincitori del secondo Wood Architecture Prize 2024, il premio che celebra il valore architettonico e sostenibile delle opere italiane in legno, istituito con la partnership scientifica del Politecnico di Torino, dell’Università Iuav di Venezia e in collaborazione con Pefc Italia, no profit che promuove una gestione forestale sostenibile e che costituisce l’organo di governo nazionale del sistema di certificazione Pefc.
Come negli anni scorsi, infine, sono previsti anche i Klimahouse Tours, visite guidate alla scoperta dei segreti degli edifici ad alta efficienza, architetture virtuose e stabili all’avanguardia, che hanno già visto la luce sul territorio.
Premiazione dei vincitori del secondo Wood Architecture Prize 2024
Quota rosa sempre più verde
Il programma della prima giornata del KlimahouseCongress, con il tema Build the Future (2 febbraio, Meeting & Event Center di Bolzano) è dedicato alle voci di professioniste dell’architettura impegnate nel sostenere il cambiamento per una progettazione più pulita e consapevole.
Tra gli architetti italiani, quasi la metà sono donne e nel settore il loro ruolo ha da sempre risonanza, contribuendo in modo fondamentale all’evoluzione della creatività, con prospettive uniche e soluzioni innovative tra estetica, esperienza umana e funzionalità pratica.
Dei 153.692 architetti italiani il 42,5%, ovvero circa 65 mila, è composto da donne, 6,5 punti percentuali in più rispetto alla situazione del 2005 (quando era il 35,9%).
Tra il 2010 e il 2020, le iscritte all’albo sono cresciute del 13,9%, cioè 8 mila in più e, a oggi, negli atenei universitari le studentesse iscritte ad architettura superano numericamente i colleghi uomini.
La sensibilità femminile nel settore si manifesta in progetti che pongono al centro la sostenibilità, la connessione con la comunità e la valorizzazione degli ambienti circostanti.
Questo approccio ha dimostrato la sua efficacia in numerosi contesti, con esempi virtuosi di progettazione che vanno dalla riduzione del consumo energetico a iniziative di riqualificazione di spazi pubblici, fino a edifici pioneristici, come iniziative di rigenerazione urbana, trasformando aree dismesse in parchi pubblici e creando quartieri residenziali innovativi con un forte focus sulla comunità.
L’evento organizzato da Klimahouse in collaborazione con l’Agenzia CasaClima ha coinvolto dieci personalità del mondo dell’architettura e dell’innovazione come Samia Henni, Francesca Galeazzi, Benedetta Tagliabue e Christine Pfeifer, Walter Angonese, Roger Boltshauser, Konrad Graser, Dirk Hebel e Marthijn Pool, ma anche scrittrici come Melania Mazzucco.
Mario Bartolucci (nella foto), sales area manager Tirreno Commercial Department di Heidelberg Materials.
Quali aree segue per Heidelberg Materials in Italia?
Lazio, Toscana e Sardegna. L’azienda possiede due impianti a ciclo completo a Colleferro (Roma) per la parte continentale e a Samatzai (Cagliari) in Sardegna. Abbiamo inoltre due depositi per il sacco a Livorno, in prossimità del porto, e a Sassari.
Che tipo di clientela è presente nella sua area di riferimento?
Tutti i destinatari del nostro cemento. Per lo sfuso ci rivolgiamo ad aziende di premiscelazione e prefabbricazione industriale, impianti di calcestruzzo e imprese impegnate in grandi lavori. Per il sacco ai rivenditori di materiali edili e produttori di piccoli manufatti.
Come avete organizzato l’entrata in scena del nuovo brand?
Il rebranding è il frutto di un grosso impegno che ha riguardato tutte le divisioni Italcementi: un lavoro di squadra che ha coinvolto sia la parte produttiva per la messa a punto dei nuovi sacchi e il rinnovo degli impianti, sia la divisione di comunicazione e marketing, che la direzione commerciale.
Quest’ultima credo sia stata quella più sollecitata sul fronte del rebranding al fine di minimizzare l’impatto presso la clientela: sostituire un marchio storico come Italcementi, che ha 160 anni di storia alle spalle, non è certo un’operazione semplice.
La collezione ThermocolorSettef è in grado di creare una barriera contro le aggressioni del sole e di ridurre la temperatura superficiale dell’edificio. Così la vita dell’involucro aumenta e diminuiscono i costi energetici.
Facendo tesoro dell’attività di ricerca in ambito industriale, Settef ha messo a punto una innovativa tecnologia che consente di migliorare sensibilmente l’impatto a livello di temperatura dell’edificio ed ampliare i toni scuri possibili in facciata.
La nuova collezione si chiama Thermocolor. I nostri colori esterni e comprende tinte intense in grado di respingere l’irradiazione solare e mantenere intatta l’estetica della facciata.
Progettisti, applicatori e committenti possono così concepire, realizzare e vivere edifici più protetti, confortevoli e duraturi senza limiti di colore.
I raggi solari
I raggi solari si distinguono tra ultravioletti, cosiddetti raggi visibili e infrarossi. Questi ultimi rappresentano la prima causa di degrado della facciata: le tinte sature e scure, a base di pigmenti tradizionali, immagazzinano l’infrarosso provocando un notevole riscaldamento del film superficiale.
L’alternanza tra le alte temperature diurne e il raffreddamento del supporto durante la notte causa uno shock termico che degrada prematuramente l’aspetto e il colore della finitura.
La collezione Thermocolor, invece, è in grado di creare una barriera contro le aggressioni del sole e di ridurre la temperatura superficiale dell’edificio. Al riparo da shock termici, la vita della facciata aumenta e diminuiscono i costi energetici di raffreddamento del periodo estivo.
I vantaggi della tecnologia
L’innovativa tecnologia Thermocolor si caratterizza per l’incremento del valore di Tsr, ovvero la capacità di riflettere l’energia solare. L’incremento del valore di Tsr si traduce in benefici concreti per la facciata, quale un minor stress per le facciate che sono protette dallo shock termico fonte di degrado fisico.
Questo si traduce in maggiore durata dell’estetica e della protezione della facciata. La riduzione della temperatura superficiale porta a minori costi di raffreddamento nel periodo estivo e di conseguenza a un risparmio energetico.
Rebuild system è una soluzione innovativa, che ottimizza il processo di recupero dei rivestimenti Etics ammalorati. Composto di fondo e finitura elastomerici e antialga, è «alleggerito», perché materiale non cementizio, e non grava sulla struttura sottostante.
Ard Raccanello propone un sistema studiato per l’edilizia di ripristino: Rebuild system rappresenta una soluzione innovativa e sostenibile che ottimizza il processo di recupero dei rivestimenti Etics ammalorati. Il sistema, insomma, è stato pensato soprattutto per il restauro di cappotti termici preesistenti.
Composto di fondo e finitura elastomerici e antialga, rebuild fondo L e rebuild intonaclima L, il sistema è «alleggerito» in quanto di natura non cementizia. Grazie a questa caratteristica tecnica i prodotti applicati non gravano sulla struttura sottostante, perché il peso specifico si riduce fino al 25%. Questo rende più semplice maneggiarli, un valore aggiunto non banale per il professionista.
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Prima l'applicazione di Rebuild System
Dopo l'applicazione di Rebuild System
Applicazione veloce
Il fondo accorcia i tempi di lavorazione, perché rispetto ai prodotti tradizionali permette di ridurre l’attesa a un giorno dopo la sua applicazione.
La finitura contiene la tecnologia Hals (Hindered Amine Light Stabilizer) a tutela del degrado causato dai raggi solari e dalle intemperie, garantendo una migliore resistenza dell’applicazione eseguita.
La tecnologia Rebuild, inoltre, protegge maggiormente le facciate da eventi metereologici straordinari (per esempio, la grandine), grazie a una resistenza agli urti molto alta (fino a 30J). Un aspetto importante per una tutela a lungo termine dei rivestimenti appena ripristinati.
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Prima
Dopo
Microsfere di vetro
La nuova proposta conferma l’impegno di Ard verso la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse: entrambi i prodotti Rebuild nascono da un progetto di ricerca concepito sull’impiego di microsfere in vetro riciclato, non più utilizzabile per la produzione di nuove bottiglie e bicchieri. Un’operazione virtuosa nella selezione della materia prima.
Il nuovo sistema alleggerito, green e resistente agli urti, è in grado di ridurre i tempi di lavorazione a beneficio del professionista, e aumentare la qualità del ripristino.
Colorazioni Baumit, una estesa palette per le facciate, con otto sfumature aggiuntive e 12 scelte di bianco. Più espressività con la serie LifeColor, mentre la tecnologia Cool Pigments raffredda la superficie e Drypor Effect la rende idrorepellente.
Grazie a una palette di oltre millecolorazioniBaumit Life contribuisce a rendere uniche le facciate. Il cuore del sistema è composto da 114 toni principali, ciascuno con otto sfumature aggiuntive.
Il sistema è completato da 12 tonalità di bianco selezionate e 30 finiture in mosaico Mosaiktop. Inoltre, per il 2023 l’azienda ha incluso altri 180 colori di tendenza, oltre alle tecniche Creativtop e le tonalità Lasur, Glitter e Metallic.
Naturale con un tocco verdastro, ombroso con sfumature grigiastre, terroso con toni brunastri: queste le combinazioni di colori del sistema Baumit LifeColor scelte per esprimere le tendenze 2023.
Ogni nuova striscia è composta da 20 nuove serie di colori e nove diverse sfumature: le tonalità inserite sono state incorporate anche a livello numerico e non disturbano l’ordine preesistente. I vecchi codici colore rimangono validi.
Esterni come interni
Grazie alla nuova serie LifeColor anche le facciate possono così beneficiare di un look espressivo, parimenti al design degli interni. Le tendenze dominanti scelte da Baumit portano quattro nomi suggestivi e richiedono specifiche tonalità di colore e sfumature: Hygge, Boho, Metallic e Concrete.
Baumit | Stile Concrete
Ispirata all’accogliente tendenza dell’arredamento minimalista scandinavo, Hygge combina colori chiari e piacevoli con diverse tonalità di bianco e legno sulla facciata.
Colori naturali forti, come oro, ocra, ruggine e legno, disegnano anche gli esterni dell’edificio secondo la tendenza dell’arredo Boho che sta conquistando anche le facciate.
Baumit | Stile Hygge
Come suggerisce il nome, Metallic porta invece verso l’esterno un altro stile di interior design, con superfici metalliche che producono diversi effetti di luce. Infine, Concrete, semplice e moderno, ispirato al cemento che unisce
colori freddi e caldi.
Baumit | Facciata con effetto metallico
Colori scuri in facciata
Baumit | Rivestimenti a tecnologia avanzata StarTop
Le colorazioni del sistema colore Baumit Life consentono di personalizzare cromaticamente rivestimenti che dal punto di vista tecnologico presentano diversi vantaggi.
L’innovativa tecnologia Cool Pigments, applicata a StarTop, StarColor, PuraTop e PuraColor, grazie a pigmenti speciali che raffreddano le superfici fino a 10 gradi centigradi, consente ad esempio di contrastare il surriscaldamento delle superfici delle facciate esterne.
I cool pigments riflettono un’alta percentuale della luce solare, riducendo così la temperatura della facciata e rendendo possibile l’applicazione di colori scuri sull’intera superficie di un sistema di isolamento termico a cappotto.
Inoltre, le superfici più fredde contribuiscono alla stabilità e alla durata del colore. Il pigmento è direttamente aggiunto a rivestimenti e pitture durante la produzione.
Autopulente
Baumit | Rivestimenti a tecnologia avanzata PuraTop
Altra tecnologia firmata Baumit è l’esclusiva formulazione Drypor Effect che rende la superficie idrorepellente impedendo alle gocce di pioggia di depositarsi sulla facciata.
L’acqua scivolando via raccoglie e porta via con sé le particelle di sporco, per una efficace azione autopulente.
Il nuovo filler con proprietà autopulenti ed elevatissimo punto di bianco, ancora più semplice da lavorare, è protagonista della nuova generazione di rivestimenti Baumit StarTop a base di resine silossaniche.
La superficie di Baumit StarTop è composta da tantissimi pori, che consentono una veloce distribuzione delle particelle di acqua che entrano a contatto con la facciata, velocizzandone l’asciugatura. E la sua microstruttura, che analizzata al microscopio richiama la forma del corallo, permette di offrire un’elevata resistenza agli agenti atmosferici e una migliore resa cromatica.
Si chiama BiG Technology Center il nuovo complesso di edifici all’interno del campus di Kilometro Rosso di Dalmine (Bergamo). All’interno del centro si trovano laboratori in cui le aziende potranno svolgere attività di ricerca, prototipazione e anche piccole produzioni: in tutto si tratta di 40 unità da 280 metri quadri. L’iniziativa comprende tre edifici: BiG One, BiG Two e BiG Blue, che comporranno una grande infrastruttura di livello internazionale per la ricerca deep tech industriale. Nel Kilometro rosso il campus che comprende oltre 80 realtà, più di 2.500 persone e decine di progetti di R&D finanziati tramite fondi comunitari e centinaia di eventi l’anno dedicati all’innovazione tecnologica.
Nello specifico, nell’area di Dalmine si trovano 31 laboratori, 54 progetti di ricerca e formazione finanziati tramite bandi pubblici per oltre 180 milioni di euro. Il risultato sono 835 brevetti depositati, più di 200 eventi all’anno per promuovere l’innovazione tecnologica con oltre 18 mila partecipanti e più di 500 mila ingressi registrati all’anno.
Gruppo Made | Un’azienda di rivendita edile con una storia importante alle spalle, che ha deciso di affrontare una “piccola rivoluzione commerciale” entrando a far parte del Gruppo Made
Later House ha deciso di diventare più forte e per farlo ha aderito al Gruppo Made. Later House è una rivendita edile con una storia importante alle spalle, che la sta portando ad affrontare una “piccola rivoluzione commerciale”.
Una storia che dura da tre generazioni
Con sede a Sassano, in provincia di Salerno, l’azienda ha sempre mantenuto il suo carattere familiare: un’impresa giunta alla terza generazione di imprenditori, che è oggi condotta dai fratelli Alessandro e Giuseppe Santarsiere, che dopo gli studi e un periodo di tempo lavorativo trascorso all’estero, hanno deciso di ritornare in patria per prendere in mano le redini dell’azienda di famiglia.
Il nome, Later House, lascia facilmente intendere le origini di questa società: una fornace, che risale al 1950, allora guidata dal nonno Giuseppe. La trasformazione in rivendita di materiali edili pesanti avvenne nel 1984 a opera del padre Carlo.
In tempi più recenti, l’ulteriore trasformazione, con una distribuzione maggiormente orientata alla diversificazione dell’offerta.
L’ingresso nel Gruppo Made
Per affrontare nel modo migliore quella che Alessandro Santarsiere ha definito la loro piccola “rivoluzione commerciale”, Later House ha scelto di entrare a far parte di Gruppo Made con l’obiettivo di poter usufruire della consulenza e dei servizi che Gruppo Made riserva ai suoi aderenti, utili anche per abbracciare nuovi settori commerciali come l’edilizia leggera, le finiture con il programma Livingmade, la ferramenta per edilizia, e farlo in modo organizzato e strutturato.
Un altro motivo della scelta di Gruppo Made è quello di potersi confrontare con tanti colleghi di ogni parte d’Italia, perché anche l’esperienza è un valore da conquistare. Quindi anche i corsi di formazione periodicamente organizzati dal Gruppo diventano una vera e propria occasione di crescita.
Una scelta sempre più varia, tecnica e professionale
Con queste premesse Later House intende differenziare la sua offerta, rendendola sempre più varia, tecnica e professionale. Ne ha bisogno anche il mercato locale, decisamente orientato alla ristrutturazione finalizzata al risparmio energetico.
Gruppo Made | Later House è una rivendita edile con una storia importante alle spalle che ha deciso di affrontare una “piccola rivoluzione commerciale” entrando a far parte del Gruppo Made
Tra i protagonisti dell’edizione di Klimahouse 2024, ci sarà anche Boero, con tutte le sue innovazioni: a calcare la scena i sistemi di isolamento termico a cappotto Boerotherm e il sistema di isolamento termoacustico a secco con caratterizzazione antisismica Isolareflex.
Un’opportunità da non perdere assolutamente, poiché l’evento di spicco dedicato all’efficientamento energetico e all’edilizia responsabile, è un ottimo trampolino di lancio per esplorare le più recenti innovazioni nel campo dell’abitare sostenibile e rispondere alle sfide attuali per la tutela del patrimonio ecologico.
L’azienda, che lavora nel campo da più di due secoli, sarà presente dal 31 gennaio al 3 febbraio presso lo stand A05/18 settore AB all’interno dell’Area Anit, in quanto partner tecnico dell’Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico che mira a promuovere lo sviluppo della corretta informazione scientifica in questo ambito.
La Partnership con l’Agenzia per l’Energia Alto Adige – CasaClima
In questa occasione, sarà annunciato l’avvio della partnership con l’Agenzia per l’Energia Alto Adige – CasaClima, centro di competenza per l’efficienza energetica e la sostenibilità in edilizia, sia per le nuove costruzioni che per la riqualificazione di quelli esistenti, riconosciuto non solo in Italia, ma sempre più anche a livello internazionale, con l’obiettivo di assicurare la qualità dei vari piani di lavoro e di accompagnare un progetto edile dalla A alla Z, mirando a un alto livello di progettazione e di esecuzione.
I prodotti in mostra
Per quanto riguarda i prodotti in mostra, saranno presentati i sistemi di isolamento termico a cappotto Boerotherm, efficaci nel contenere, bilanciare e ottimizzare la dispersione del calore dagli edifici, una soluzione alle sempre più sentite necessità di risparmio energetico, efficienza termica e comfort abitativo del costruito.
Inoltre, si parlerà di Isolareflex, il sistema d’isolamento termico interamente a secco in grado di garantire un complessivo miglioramento del comfort abitativo. Una soluzione con caratterizzazione antisismica per l’efficientamento energetico che assicura importanti vantaggi sia nella velocità e flessibilità della posa in opera, sia in termini tecnici e prestazionali.
Brevettato in Italia e in Europa e sottoposto a severi test, il sistema ha ottenuto la certificazione Eta, la marcatura Ce, risponde ai criteri ambientali minimi Cam ed è conforme ai Requisiti di sicurezza antincendio.
Le caratteristiche di Isolareflex
In occasione della fiera Klimahouse 2024 saranno presentate alcune importanti caratteristiche del sistema Isolareflex.
Resistenza agli urti accidentali e agli agenti atmosferici: il sistema è stato testato presso il laboratorio dell’Itc del Cnr che lo ha sottoposto alla prova di impatto del corpo molle e del corpo duro secondo l’Ead di riferimento n°0901 19-00-0404. Il sistema sottoposto ad entrambe le prove non ha subito nessuna deformazione o fessurazione.
Resistenza per l’impatto da corpo duro: Con sfera da 500g, 3000g, 1000g e 50g: Categoria d’Uso I
Applicazione sui cappotti esistenti: Isolareflex può essere applicato per la riqualificazione energetica e la manutenzione di sistemi a cappotto esistenti, consentendo un rinnovo estetico dell’edificio senza dover affrontare gli oneri di rimozione, trasporto e smaltimento del cappotto preesistente.
Caratterizzazione antisismica: Il sistema Isolareflex permette una riduzione del rischio sismico, evitando il meccanismo di collasso legato al ribaltamento della tamponatura esterna attraverso una soluzione progettuale dotata di requisiti di rigidezza, resistenza e massa necessari a contribuire all’aumento delle capacità degli elementi costruttivi non strutturali di resistere alle azioni sismiche degli edifici esistenti in c.a., quali le tamponature esterne.
Elevata resistenza a carichi distribuiti: il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi del Sannio (Benevento), ha esaminato le prestazioni statiche del sistema Isolareflex per definire il massimo carico statico uniforme sopportabile dalla doppia orditura di sostegno in acciaio del sistema Isolareflex, prima del collasso. Il test ha evidenziato che la massima resistenza a carico statico verticale è pari a: 0,625 kN/m² (con montante C15); 0,375 kN/ m² (con montante C27).
Il webinar
I sistemi e le novità Boero saranno raccontati anche al pubblico non presente in fiera durante il webinar “Riqualificazione edilizia e risparmio energetico. Normative, aspetti tecnici e nuove opportunità” che si terrà il giorno 1 febbraio alle 10 e organizzato in collaborazione con il portale dell’edilizia online Infobuild.
È possibile trovare il link per iscriversi al webinar nella sezione blog del sito dell’azienda.
Boero | Isolareflex può essere applicato per la riqualificazione energetica e la manutenzione di sistemi a cappotto esistentiBoero | Isolareflex in cantiereBoero | Boerotherm in cantiere
I lavori di ripristino del Padiglione S per il New Waterfront di Levante disegnato da Renzo Piano utilizzano le soluzioni dell’azienda pavese, con l’impiego del BetonFluid per tutti i pilastri circolari delle strutture verticali del palazzetto.
Concepito da Renzo Piano come un omaggio e una restituzione del mare ai concittadini genovesi, il New Waterfront di Levante rappresenta una delle opere di rigenerazione urbana più importanti attualmente in corso in Italia, anche per l’alto valore simbolico di alcuni degli edifici interessati.
Tra i manufatti preesistenti, il più rappresentativo è quello contraddistinto come padiglione S, ovvero lo storico Palasport in cemento armato progettato da Leo Finzi negli anni Sessanta, caratterizzato da una struttura coperta a pianta circolare.
L’edificio è interessato da un profondo intervento di riqualificazione che, dopo anni di dismissione, lo porterà a ospitare nuovamente attività sportive indoor. Vaga, azienda di Costa de’ Nobili (Pavia) specializzata in malte, massetti, betoncini e sabbie, ha offerto il proprio contributo per l’adeguamento strutturale dello storico edificio, in collaborazione con l’impresa Cds Costruzioni, offrendo non solo un prodotto adatto alle esigenze del progetto, il calcestruzzo Rck 40 BEtonFLuid, ma anche consulenza tecnica e assistenza alla direzione lavori.
Assistenza tecnica
Per l’ampliamento di sezione delle colonne preesistenti del padiglione S le opere di consolidamento strutturale hanno avuto inizio in estate: tra fase preparatoria, getto e disarmo, il ritmo di completamento è stato di circa sei colonne ogni due giorni.
«A seguito di alcune prove e grazie all’assistenza tecnica di Vaga, abbiamo adottato una metodologia che si è rivelata ottimale per ottenere una superficie regolare, ovvero eseguire il getto dall’alto in un unico cassero metallico di forma cilindrica», spiegano dall’impresa Cds Costruzioni. «L’esigenza era infatti quella di ottenere delle colonne in calcestruzzo faccia a vista che rispondessero ai requisiti di progetto anche in termini di resa estetica».
All’impiego del BEtonFLuid per tutti i pilastri circolari che componevano le strutture verticali del palazzetto si è affiancata dunque la consulenza on-site di Enrico Parmini, responsabile tecnico sviluppo prodotti Vaga
Autocompattante
Per il cantiere del padiglione S sono stati forniti complessivamente circa 520 tonnellate di calcestruzzo autocompattante BetonFluid.
«Quello del BetonFluid è il tipico esempio di prodotto Vaga che nasce da entrambi gli input: tecnico e commerciale. Non si propone di sostituire il calcestruzzo da betoniera, ma di rispondere alle esigenze di un’impresa che deve posare pochi metri cubi al giorno», spiega Parmini.
«Se impiegata in un contesto simile, una betoniera dovrebbe quindi scaricare fino a 3-4 metri cubi e poi ritornare alla base, senza la possibilità di un secondo scarico in tempi brevi. Con i sacchi, invece, diamo modo al cliente di organizzarsi al meglio evitando sfridi, e di scongiurare in partenza tutte le difficoltà di accesso legate ai cantieri in aree urbane».
Trattandosi di un ambiente molto aggressivo per la presenza di attacchi solfatici, chimici e soprattutto salini, il betoncino BetonFluid è inoltre in grado di garantire una durabilità molto elevata grazie alla sua massima resistenza a questi agenti.
Un’altra caratteristica fondamentale è la sua fluidità, in special modo in un’applicazione come quella del padiglione S che ha previsto l’allestimento del cassero attorno alla colonna esistente e il successivo getto dall’alto. Oltre che rappresentare una garanzia a livello tecnico, la fluidità ha semplificato e reso più agile il lavoro dell’impresa nelle operazioni di posa.
Miglioramenti
«Il BetonFluid è sul mercato da oltre dieci anni, ma proprio il confronto continuo con l’esperienza di cantiere ha permesso di migliorarne la performance», afferma il responsabile tecnico di Vaga.
«La ricerca che portiamo avanti nel laboratorio Vaga su prodotti già in commercio è volta soprattutto a ridurre gli effetti di un possibile errore applicativo del posatore, quello che giustamente chiamiamo errore umano. Ma le caratteristiche tecniche rimangono quelle di partenza e sono di alto profilo».
Inoltre, l’assistenza tecnica è parte integrante del prodotto. «Le imprese richiedono la nostra consulenza anche per decidere la migliore modalità di posa ideale del prodotto, per cui abbiamo suggerito il tipo di pompa e di applicazione migliori per ridurre i tempi, evitando il rischio di far compiere troppi passaggi al prodotto».
In arrivo soluzioni Cam e Leed
L’anno appena iniziato prevede grandi novità per la gamma di prodotti Vaga. «Siamo impegnati in maniera molto serrata nella formulazione di nuovi prodotti con contenuto di riciclato, che formalmente non sia considerato rifiuto. Questo comporta anche il vantaggio di una costanza assoluta di performance e di composizione, che è il risultato più difficoltoso da ottenere in presenza di riciclato. Grazie all’affidabilità e alla qualità dei nostri fornitori di materiali, saremo in grado invece di presentarci a breve sul mercato con prodotti ecocompatibili conformi alla legislazione Cam e Leed», commenta Enrico Parmini.
Blu System è composto con barre in materiale composito, con vantaggi significativi rispetto a quelle metalliche, come la capacità di elevata resistenza alla corrosione, l’amagnetismo e la non conducibilità elettrica e termica.
Blu System è l’innovativo sistema con reti e barre in Gfrp di Biemme. Le barre in materiale composito Gfrp presentano una serie di vantaggi significativi rispetto alle barre metalliche, in primis la capacità di elevata resistenza alla corrosione.
Le barre in vetroresina non sono soggette alla corrosione, il che le rende ideali per applicazioni in ambienti corrosivi come ponti esposti a cloruri, canali per lo scolo delle acque e strutture in prossimità del mare, massetti drenanti e qualsiasi struttura in cemento armato esposto ad ambienti aggressivi.
Leggerezza
Altra caratteristica rilevante del sistema Blu System è l’amagnetismo, la non conducibilità elettrica e termica. Non avendo proprietà magnetiche, i prodotti in Gfrp sono adatti per applicazioni in cui la presenza di campi magnetici o correnti vaganti può portare all’insorgere di importanti problematiche.
La natura dielettrica degli elementi in Gfrp li rende idonei alle infrastrutture ferroviarie e manufatti esposti alle correnti vaganti. Le barre in vetroresina sono inoltre molto leggere, pesano circa un quarto rispetto all’acciaio.
Questa leggerezza facilita il trasporto e la posa in opera sul cantiere, rendendo il processo più veloce ed efficiente. Tutte queste proprietà fanno delle barre in vetroresina una scelta ideale e innovativa per molte applicazioni strutturali e non, in cui è necessaria resistenza, durabilità e protezione da agenti corrosivi o ambienti aggressivi.
Le caratteristiche
• Elevata resistenza alla corrosione in ambiente acido, alcali e altri elementi aggressivi
• Eccellente resistenza alla trazione
• Elevate caratteristiche meccaniche
• Durabilità
• Facile e veloce da applicare
• Facilità, comodità e leggerezza rispetto all’acciaio durante il trasporto
CalceLife è la nuova linea studiata per la prevenzione del rischio tellurico: comprende malta per iniezioni, intonaco, una M10, due M15 (grana fine e grossa), il rasante. Oltre al termo-intonaco traspirante e deumidificante CalceComfort Abita.
L’Italia è un Paese ad elevato rischio sismico: rappresenta le conseguenze che si verificano a seguito di un terremoto, sia in termini di perdite di vite umane, sia di costo economico, dovuto in particolare ai danni alle costruzioni e al blocco delle attività produttive.
L’impossibilità di prevedere il momento e il luogo esatto in cui un eventuale terremoto si verificherà rende necessaria un’attività di prevenzione volta a mitigarne gli effetti e i possibili danni, in particolare nelle aree a maggior rischio potenziale.
Gli interventi
Dal punto di vista del consolidamento strutturale è possibile realizzare tre tipi di interventi: quelli di adeguamento sismico, volti ad aumentare la sicurezza strutturale dell’opera, conseguendo i livelli di sicurezza prefissati dalle norme, quelli di miglioramento sismico, per aumentare la sicurezza, ma senza la necessità di raggiungere i livelli previsti per l’adeguamento, ed infine, gli interventi locali, che interessano singoli elementi strutturali e non modificano il comportamento globale della struttura.
Per rispondere alle diverse esigenze di messa in sicurezza del patrimonio edilizio, Colmef propone una innovativa linea di prodotti a base di calce idraulica naturale, CalceLife, che completa una gamma già ricca di soluzioni altamente performanti per il mondo dell’edilizia.
La linea CalceLife comprende una malta per iniezioni, un intonaco, una malta M10, due malte M15 (grana fine e grana grossa) e un rasante. La proposta si completa con l’innovativo termo-intonaco traspirante e deumidificante CalceComfort Abita.
Adeguamento e restauro
Una linea pensata per l’adeguamento sismico e per il restauro storico, compatibile fisicamente e chimicamente con i componenti originari della muratura, grazie a una miscela molto fluida con basso rapporto acqua/legante e a un elevato potere di penetrazione.
CalceLife migliora la sicurezza degli edifici e si presta a essere utilizzata per tutti i tipi di interventi di consolidamento strutturale, oltre che per il recupero e rincoccio di murature portanti e di tamponamento, e per interventi di finitura superficiale di intonaci civili.
Alla divisione Leca, LecaSistemi, Gras Calce e Ruregold si aggiunge la siciliana Premix. Così si allarga l’offerta integrata di prodotti per l’isolamento termico e acustico, assieme ai sistemi per il rinforzo strutturale e il consolidamento antisismico.
Fondata nel 1964, Laterlite ha portato in Italia la tecnologia di produzione dell’argilla espansa Leca. Dopo quasi 60 anni, forte anche delle importanti acquisizioni di Ruregold nel 2019 e Gras Calce nel 2021, e della più recente Premix lo scorso luglio, oggi l’azienda è tra i principali produttori di materiali e soluzioni tecniche per sottofondi, massetti, calcestruzzi, malte e intonaci, sistemi per il rinforzo strutturale e il consolidamento antisismico di solai e strutture in muratura e calcestruzzo, murature tecniche per il mercato della nuova costruzione e della ristrutturazione edilizia, oltre che per le infrastrutture e il settore del verde.
YouTrade ha incontrato Luca Beligni, direttore marketing, assistenza tecnica e Ricerca & Sviluppo di Laterlite, per approfondire la proposta del Gruppo all’insegna della massima integrazione.
Sistema Crm Intonaco armato Ruregold
Laterlite in pochi anni ha costituito un gruppo integrato nell’edilizia assieme ai marchi Gras Calce, Ruregold e Leca. Quali sono i campi applicazione dei vostri prodotti?
Laterlite oggi presenta un’offerta molto allargata e integrata di prodotti per rispondere a numerose soluzioni nel campo edile: dall’isolamento termico e acustico dell’involucro fino alle coperture verdi, ma anche murature ad alte prestazioni termiche per tamponamenti esterni, oltre a una gamma molto ampia di sottofondi, massetti, calcestruzzi leggeri.
Questi ultimi sono particolarmente importanti nelle applicazioni di consolidamento strutturale dei solai, unitamente ai connettori della gamma Centro Storico. Con Ruregold abbiamo sviluppato molteplici soluzioni per il consolidamento strutturale e rinforzo antisismico degli edifici sia in calcestruzzo che in muratura.
Sistema Crm Ruregold
Come si compone il portafoglio di soluzioni Laterlite?
Oggi Laterlite offre soluzioni nel campo del consolidamento strutturale e antisismico che, con l’avvento del superbonus, hanno sensibilmente aumentato il loro peso specifico grazie all’integrazione delle soluzioni della divisione Ruregold con quelle della divisione Leca.
Laterlite, con la divisione Leca, rimane leader in tutto il segmento relativo alle applicazioni di sottofondi e massetti, quindi per strati orizzontali, sia nella nuova costruzione che nella ristrutturazione degli edifici esistenti, applicazioni quotidiane di piccola manutenzione edile con con una gamma molto ampia di malte, massetti e calcestruzzi, e con la divisione Leca Sistemi per murature termoisolanti, acustiche e di protezione al fuoco.
Quali sono i prodotti più richiesti in questo periodo?
Riguardano il consolidamento strutturale e le soluzioni per la sicurezza antisismica, alle quali Laterlite offre risposte sia per quanto riguarda i solai che per quanto riguarda l’intero edificio con interventi sulle parti strutturali degli edifici in calcestruzzo (nodi, pilastri e travi) e per gli edifici in muratura.
Quali sono le soluzioni tecniche della proposta Laterlite?
Le soluzioni tecniche riguardano il consolidamento strutturale con i sistemi Frcm con le fibre in Pbo di Ruregold per edifici in calcestruzzo e in muratura, soluzioni con i sistemi Crm, l’intonaco armato, sempre di Ruregold impiegati per il consolidamento e la messa in sicurezza di edifici in muratura.
Poi, soluzioni di Laterlite, divisione Leca, per quanto riguarda i solai esistenti in legno, acciaio, calcestruzzo con l’abbinamento dei calcestruzzi leggeri strutturali in argilla espansa e i connettori della gamma Centro-Storico.
Offriamo poi soluzioni anche nell’ambito murature con i LecaBlocco e per la manutenzione ordinaria con i prodotti Gras Calce: malta bastarda, Super sabbia e cemento, e Calcestruzzo, con una gamma molto ampia in funzione delle esigenze.
Ruregold Microcalcestruzzo
Oltre ai prodotti proponete a un servizio ai clienti?
Laterlite da sempre crede nel valore del servizio aggiunto al mercato. Oggi questo servizio è composto da un ufficio tecnico con un team di ingegneri strutturisti per offrire soluzioni studiate ad hoc nel campo del consolidamento strutturale e antisismico (divisioni Leca e Ruregold) e più in generale una proposta che affianca la parte strutturale di calcolo a quella del supporto tecnico in cantiere con il customer service.
Che tipo di formazione tecnica potete proporre ai rivenditori?
Ai clienti rivenditori, per tutte le divisioni di Laterlite, offriamo un servizio completo per formarli sui prodotti e i sistemi tecnici: crediamo nel valore della formazione tecnica, per poter offrire risposte alle reali esigenze del cantiere e della progettazione.
Facciamo inoltre attività sempre sul punto vendita, che chiamiamo tavole rotonde con la rivendita edile, allargate ai clienti dei rivenditori: generalmente sono svolte nel pomeriggio-sera con attività teoriche di spiegazione sui prodotti.
Sempre sul punto vendita organizziamo quelle che chiamiamo oasi tecniche, dove al mattino, al pomeriggio o anche tutto il giorno, l’assistenza tecnica promuove i prodotti con applicazioni mirate per i clienti di rivenditori, in modo da mostrare i prodotti a chi li applica in cantiere.
La proposta per noi più importante, inoltre, è poter ospitare i rivenditori edili direttamente nel nostro Centro di Formazione Laterlite di Trezzo sull’Adda, oltre che negli altri stabilimenti produttivi di Rubbiano-Lentella ed Enna dove è possibile visitare il forno di produzione dell’argilla espansa.
Qual è il rapporto ottimale che volete instaurare con i rivenditori?
Vogliamo instaurare un rapporto di reciproca collaborazione nella quale Laterlite offre competenza, formazione e supporto tecnico integrato a favore dei loro clienti, oltre che sopralluoghi mirati in cantiere, qualora i clienti dei rivenditori ne avessero bisogno.
Un supporto tecnico e anche commerciale molto capillare con una rete di agenzie su tutto il territorio italiano che rappresentano Laterlite con le sue varie divisioni.
E in cantiere?
In cantiere Laterlite supporta il mercato con il customer service tecnico dove funzionari qualificati, con esperienza anche nel campo della posa in opera, suggeriscono la migliore soluzione tecnica in relazione alle condizioni di cantiere.
Questi funzionari hanno grande esperienza anche nell’ambito delle attrezzature di messa in opera dei prodotti e, quindi, sono realmente un partner per l’impresa e il piccolo artigiano.
Il customer service tecnico è un servizio di prevendita, per cui durante i sopralluoghi i funzionari suggeriscono la migliore soluzione tecnica, ma può essere anche svolto all’avvio dei lavori o qualora l’impresa o il piccolo artigiano richieda un supporto operativo di supervisione nella fase di messa in opera, e di post vendita, a supporto di tutte quelle che possono essere le esigenze a conclusione dei lavori.
Al fianco del customer service tecnico abbiamo la tradizionale assistenza tecnica che può svolgere il suo lavoro mirato sul territorio in funzione delle esigenze e richieste del cliente stesso.
Ruregold microcalcestruzzo per incamiciatura dei pilastri
È previsto un supporto tecnico in fase progettuale?
Laterlite assiste i propri clienti, studi tecnici, progettisti e clienti dei rivenditori edili, attraverso un team interno di ingegneri strutturisti per quanto riguarda le soluzioni nel comparto del consolidamento strutturale e antisismico.
Offriamo un servizio ad alto valore tecnico, nel senso che per i progetti vengono svolte vere e proprie relazioni di calcolo supportate da disegni Autocad che illustrano la soluzione e addirittura il posizionamento dei sistemi di consolidamento, che poi il cliente potrà utilizzare per il deposito del progetto stesso.
A questo affianchiamo anche l’ufficio tecnico, non di calcolo, in cui svolgiamo relazioni per quanto riguarda il comparto di isolamento termico sia per Leca, quindi soluzioni orizzontali, sia per Leca Sistemi, ovvero murature, e anche per la parte acustica, con entrambe le divisioni.
Che cosa è cambiato dopo l’acquisto di Gras Calce?
Grazie all’acquisto di Gras Calce abbiamo avuto accesso all’importantissimo mercato della manutenzione edilizia ordinaria, fatta da piccoli interventi quotidiani e da numerose applicazioni che prima Laterlite, con le divisioni Leca e Leca Sistemi, da sola non riusciva a raggiungere.
Abbiamo poi acquisito un sito produttivo molto importante in termini di capacità produttiva e vicinanza al capoluogo lombardo, che ci ha permesso negli ultimi anni di investire in una nuova torre di premiscelazione, favorendo la proposta tecnica e di prodotto integrata sul mercato.
Come si sono integrati i prodotti con l’offerta di Laterlite?
Le acquisizioni di Laterlite sono fondate sulla possibilità di integrare l’offerta dei prodotti delle aziende acquisite al fine di poter offrire al mercato soluzioni sempre più qualificate e complete.
Quindi, la divisione Leca con il consolidamento strutturale e antisismico dei solai si è integrata al meglio con Ruregold, per il consolidamento di tutto il contesto edilizio. Oggi le divisioni Leca e Ruregold si integrano per offrire una soluzione a 360 gradi.
Ma sono solo: Gras Calce e Leca si integrano al meglio per offrire sullo stesso cantiere, sia di nuova costruzione che di ristrutturazione, soluzioni mirate: per esempio, oltre al rifacimento di intonaci, vengono offerte anche soluzioni per il rifacimento dei massetti e dei sottofondi, sia leggeri che tradizionali in funzione delle esigenze di cantiere.
Inoltre, con l’acquisizione della società Premix con sede a Melilli (Siracusa) offriamo delle soluzioni integrate per quanto riguarda le pareti e le murature in Leca Blocco con i sistemi a cappotto, al fine di sviluppare la migliore soluzione tecnica e prestazionale, oltre a rasature e finiture premiscelate.
Sistema crm ruregold connettore acciaio-lega
Ruregold, un altro brand del gruppo, è specializzato in rinforzi strutturali e antisismici. C’è richiesta di queste soluzioni nelle rivendite edili?
Oggi la rivendita edile, grazie allo sviluppo offerto dal superbonus, è riuscita ad allargare i propri campi di applicazione in modo importante in questo settore. Ruregold, grazie all’integrazione con le soluzioni Laterlite, in particolare la divisione Leca, si è inserita al meglio sul mercato dei rivenditori edili per offrire soluzioni complete.
Il rivenditore edile sfrutta i servizi dell’ufficio tecnico interno Laterlite per poter veicolare le soluzioni Ruregold al cliente finale, semplificando al massimo la proposta tecnica.
Quindi la complessità di trovare una soluzione nel comparto del consolidamento viene risolta da Laterlite offrendo relazioni tecniche o disegni di cantiere in cui il cliente finale della rivendita ha già indicazione su quali prodotti acquistare e come metterli in opera.
Come si consolidano i solai?
I solai si consolidano con le soluzioni offerte dalla divisione Leca, ovvero con la migliore integrazione tra la gamma di connettori CentroStorico e la famiglia dei calcestruzzi leggeri strutturali Leca.
In particolare, offriamo soluzioni per solai in legno con una gamma di tre connettori in funzione delle esigenze del solaio stesso, soluzioni per solai in acciaio, sempre con tre soluzioni Saldato, Avvitato e Incollato, e soluzioni per solai in calcestruzzo con una proposta sia di connettori meccanici che di connessione chimica, la più veloce e prestazionale che ha incontrato il favore del mercato grazie alla facilità e versatilità di messa in opera.
Le soluzioni si allargano anche al settore dei microcalcestruzzi, con una proposta sia della divisione Leca che Ruregold, per intervenire in basso spessore in soli due centimetri sui solai in latero-cemento. In questo modo offriamo una soluzione anche nei cantieri di ristrutturazione, dove lo spessore rimane il driver per la scelta del prodotto stesso.
E le strutture portanti?
Sulle strutture portanti Laterlite offre soluzioni tecniche ad alto valore con la divisione Ruregold. In particolare, proponiamo sistemi Frcm con fibre in Pbo per interventi localizzati e a basso spessore entro un centimetro sulle strutture in calcestruzzo, quindi, nodi, travi e pilastri, e soluzioni Frcm a basso spessore anche sulle murature portanti degli edifici.
Abbiamo inoltre soluzioni anche per l’antiribaltamento dei tamponamenti esterni nelle strutture intelaiate. La proposta si integra con le soluzioni di intonaco armato, ovvero Crm, con reti in fibra di vetro per creare un rinforzo dell’involucro dell’edificio stesso in muratura, con benefici anche dal punto di vista antisismico.
I progettisti italiani sono sufficientemente preparati sugli aspetti del consolidamento?
I progettisti si appoggiano volentieri ai nostri servizi tecnici in quanto riconoscono il valore della nostra specializzazione in termini di ingegneria strutturale.
Sempre più i progettisti vogliono crescere nelle competenze e quindi partecipano con grande entusiasmo sia alle sessioni di formazione interna che svolgiamo nelle nostre sedi produttive, che agli smart webinar organizzati dai nostri ingegneri strutturisti.
Sistema crm Ruregold connettore acciaio-lega presso palazzo Zappala a Catania
Di recente potete segnalare qualche utilizzo particolarmente significativo delle soluzioni Ruregold o Laterlite?
Palazzo Zappalà Tornabene, edificio settecentesco situato in una delle vie più antiche del centro storico di Catania, è stato recentemente oggetto di importanti lavori per la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza.
Il consolidamento strutturale e antisismico è stato effettuato grazie all’intonaco armato Crm Ruregold e ai sistemi di consolidamento dei solai CentroStorico Leca.
Per il rinforzo della muratura è stato utilizzato il sistema Intonaco Armato Crm, che consente di incrementare i parametri di resistenza e duttilità, ed è costituito dalla rete G-Mesh 490 abbinata al sistema di connessione G-Mesh Connettore, ai GMesh Fazzoletto per la ripartizione delle concentrazioni di sforzo, all’elemento angolare G-Mesh Angolare e alla malta Mx-Cp Calce.
Per gli interventi di consolidamento e rinforzo leggero dei solai è stato impiegato il Connettore Centro Storico Acciaio Incollato Leca, mentre nell’intervento di riqualificazione, per la realizzazione di getti di rinforzo e solette collaboranti, sono stati utilizzati i calcestruzzi leggeri strutturali premiscelati in sacco Leca Cls 1400 e Leca Cls 1600. Le soluzioni ad alto valore tecnico di Ruregold e Leca hanno permesso di coniugare bene la forte identità architettonica del palazzo storico e le attuali normative.
Il Pnrr è un’opportunità per voi?
È sicuramente un’opportunità importante per Laterlite, relativamente agli investimenti nelle infrastrutture dove la divisione Ruregold è molto presente insieme a quella Leca, ma anche nel comparto dell’edilizia nei termini della manutenzione straordinaria, ad esempio per l’edilizia scolastica.
Quindi c’è grande attenzione da parte di Laterlite nello sviluppo di soluzioni particolarmente indicate e specializzate nel campo nel Pnrr, anche con una proposta tecnica qualificata con materiali con prodotti Cam.
Quali sono le vostre previsioni per il 2024?
Difficile fare previsioni in un momento in cui il mercato è ancora positivo. Crediamo che l’anno prossimo ci sarà una flessione della domanda: confidiamo che il ridimensionamento, almeno per quanto riguarda i settori di applicazione di Laterlite, potrà non essere drastico permettendo all’intero comparto di sostenere le iniziative di ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente.
Avete qualche novità in arrivo?
Laterlite ha recentemente acquisito Premix, una realtà presente sul mercato siciliano da 30 anni.
Stiamo lavorando per offrire soluzioni integrate con le divisioni Leca, Ruregold, Gras Calce e Leca Sistemi, sia per quanto riguarda le finiture e i cappotti che i sistemi di impermeabilizzazione e le malte tecniche da rispristino, così da poter allargare ulteriormente la proposta tecnica del Gruppo al servizio del cliente finale che sempre più richiede sistemi tecnici qualificati e completi.
Stiamo lavorando per portare sul mercato l’anno prossimo numerose novità che vi racconteremo a breve.
Avete investito anche sulla logistica?
Il tema della logistica è sicuramente centrale. Grazie all’acquisizione di Gras Calce e alla costruzione delle nuova torre di premiscelazione, a Trezzo sull’Adda abbiamo un polo logistico strategico per servire il nord Italia con i prodotti di tutte e quattro le divisioni.
In Sicilia, a casa Premix, ci stiamo attivando per produrre premiscelati Leca e Ruregold e creare un deposito per servire la Sicilia e la Calabria con tutti i prodotti Laterlite.
Quindi, stiamo lavorando per una logistica ottimizzata e concentrata al fine di permettere ai nostri clienti rivenditori di trovare la maggior parte della proposta Laterlite.
Si parla molto di impatto ambientale. Che significa per voi?
Laterlite ha iniziato un percorso di investimenti per l’installazione di impianti fotovoltaici. Già nel 2023 il 25% dell’energia utilizzata da Laterlite sarà prodotta da fonti rinnovabili, per poi salire al 70% circa nel 2024-2025.
Da sempre impegnato nella ricerca e valorizzazione delle soluzioni leggere e isolanti per l’edilizia, il Gruppo fonda i criteri dello sviluppo sostenibile su tre pilastri fondamentali: il rispetto dell’ambiente, degli aspetti sociali ed economici.
Da anni Laterlite ha intrapreso un percorso di sostenibilitàglobale, con la progressiva sostituzione di combustibili non rinnovabili (metano, gasolio, carbone) con quelli alternativi non più rigenerabili, dotati di potere calorifico residuo che può e deve essere riutilizzato.
In questa responsabile direzione si inserisce l’utilizzo delle energie rinnovabili: produrre dalla terra e dal sole, per ridurre al minimo il fabbisogno di combustibili fossili, per bilanciare le emissioni globali di Co2 e per dare il proprio contributo al bilancio energetico nazionale.
C’è ancora tensione sui prezzi delle materie prime?
Oggi assistiamo ancora a una certa tensione sui prezzi delle materie prime, in particolare nel comparto degli energetici, con potenziali ripercussioni su altri prodotti. I livelli di attenzione permangono. La speranza è di poter mantenere una certa stabilità nei listini l’anno prossimo.
Fibre Net sviluppa soluzioni e sistemi innovativi certificati in grado di rispondere alle specifiche esigenze di ogni progetto per garantire resistenza, massima affidabilità e durabilità degli interventi sulle strutture anche in zone ad alto rischio sismico.
Il territorio italiano è ciclicamente esposto al rischio sismico, quindi prepararsi ad affrontare il terremoto è fondamentale. Non solo. Anche l’obsolescenza degli edifici concorre al rischio di crolli o di inabitabilità dei volumi.
La sicurezza, insomma, dipende soprattutto dalla casa in cui si abita. Se è costruita in modo da resistere a un terremoto, non subirà gravi danni. Per questo le aziende specializzate in soluzioni per il rinforzo strutturale e la messa in sicurezza di edifici esistenti svolgono un ruolo fondamentale.
Ed è questa l’attività di Fibre Net: messa in sicurezza e rinforzo strutturale dell’edilizia esistente, con un know-how ingegneristico, sviluppo di soluzioni e sistemi innovativi certificati, formazione e assistenza tecnica al servizio della filiera delle costruzioni.
Competenza
Fibre Net offre una profonda competenza nel campo dell’ingegneria strutturale e sismica a un know-how avanzato nella ricerca e sviluppo, e produzione di materiali fibro rinforzati, malte civili e dispositivi antisismici.
Sviluppa soluzioni e sistemi innovativi certificati in grado di rispondere a specifiche esigenze di ogni progetto per garantire sicurezza, resistenza, massima affidabilità e durabilità degli interventi sulle strutture anche in zone ad alto rischio sismico.
L’ufficio tecnico dell’azienda supporta i progettisti, consigliando le soluzioni e i materiali più performanti sulla base delle specifiche esigenze, fino all’esecuzione in cantiere, fornendo assistenza alle fasi di accettazione dei materiali e all’esecuzione degli interventi.
Le soluzioni di rinforzo strutturale prevedono l’utilizzo di sistemi in materiali compositi fibro-rinforzati (Crm, Frp, Frcm) per migliorare la resistenza, la sicurezza e la durabilità di edifici esistenti. Questi materiali innovativi sono caratterizzati da elevata resistenza meccanica, leggerezza e flessibilità, permettendo interventi di rinforzo non invasivi e reversibili. Fibre Net offre, inoltre, soluzioni di rinforzo di alta qualità e sicurezza certificata.
L’intento sono interventi di consolidamento e rinforzo strutturale poco invasivi, compatibili e rispettosi delle specifiche storiche e architettoniche del manufatto. I sistemi Fibre Net intervengono anche sui problemi legati al naturale degrado o ai danni da eventi sismici di murature faccia a vista, in pietra, laterizio o materiali misti.
Gli elementi quali partizioni e tamponamenti, spesso, sono esclusi da interventi di rinforzo strutturale. Con un contributo fondamentale alla resistenza all’azione sismica, è opportuno invece che siano considerati durante la progettazione strutturale.
Messa in sicurezza
I sistemi di messa in sicurezza di Fibre Net permettono di realizzare consolidamenti efficaci, non invasivi e reversibili, apportando alla muratura miglioramenti della resistenza meccanica, caratteristiche di duttilità e prevenzione dai fenomeni di ribaltamento e sfondellamento.
Negli edifici di costruzione moderna tamponamenti, tramezzature e divisori in laterizio, spesso non risultano opportunamente collegati alla struttura principale. Tali elementi, pur non essendo strutturali, possono essere estremamente critici, soprattutto in caso di evento sismico.
Inoltre, i sistemi Fibre Net consentono consolidamenti efficaci, non invasivi e reversibili, apportando alla muratura miglioramenti della resistenza meccanica, caratteristiche di duttilità e prevenzione dai fenomeni di ribaltamento.
Uno dei fenomeni di degrado caratteristici negli edifici esistenti è il cosiddetto sfondellamento, che consiste nel distacco all’intradosso dei solai di elementi di laterizio.
Per la messa in sicurezza della struttura, Fibre Net propone il sistema Life+, con l’applicazione all’intradosso di reti preformate in fibra di vetro, opportunamente collegate ai travetti attraverso sistemi di fissaggio, ed eventualmente intonacate.
Sistema ri-struttura
È la tecnica di rinforzo strutturale attraverso l’utilizzo di reti, connettori ed accessori preformati in fibra di vetro e resine termoindurenti, abbinati a malte preferibilmente a base di calce. Gli intonaci armati collaboranti migliorano le resistenze al taglio, alla flessione e alla compressione della muratura.
Sistema Betonex
È un sistema Frp composto da tessuti e nastri in fibra di carbonio e resine epossidiche per interventi di confinamento di pilastri, rinforzo a taglio e flessione di travi, confinamento di nodi, rinforzo flessionale e/o taglio di solai. Consente di migliorare le resistenze meccaniche e la duttilità della struttura in maniera puntuale e poco invasiva.