Il restauro di Palazzo Nani a Venezia passa anche dai cablaggi

Intervento di restauro

A Venezia il nuovo Radisson Collection Hotel, ospitato a Palazzo Nani, è stato oggetto di un lungo intervento di restauro, curato dallo Studio Marco Piva per l’interior design e da Venice Plan per l’architettura e la direzione lavori.

L’edificio era di proprietà dell’antica famiglia Nani e poi diventato caserma austriaca, scuola, e ora hotel con 52 tra camere e suite, a cui si aggiungono tre appartamenti privati.

Nel processo di ristrutturazione l’aspetto dei cablaggi è stato affidato ai dispositivi di Vimar con la serie Eikon Exé: sono comandi tradizionali, color grigio antracite, che combinano la finitura del comando a quella della placca.

I dispositivi installati sono perfettamente visibili e disposti in forma ordinata in ogni area dell’hotel, con un’unica combinazione di colore per la placca, in metallo grigio antracite, oppure in bronzo scuro spazzolato nelle colonnine presenti all’interno delle camere affrescate, inserite per preservare l’integrità delle pareti. Anche i sistemi Elvox Videocitofonia di Vimar sono rientrati nelle scelte di design.

 

Sulla porta della facciata esterna è stata posta la targa esterna Patavium, realizzata in ottone, mentre per i Luxury Apartments, è stata scelta la targa alfanumerica Pixel in ardesia a due pulsanti, perfettamente integrata sulla parete in mattoni faccia a vista.

«Con il progetto di Palazzo Nani abbiamo voluto creare a Venezia un luogo speciale in grado di offrire il meglio dell’ospitalità in un contesto attrattivo e osmotico», spiega Marco Piva.

«Un nuovo concetto di lusso che combina in un insieme armonico, storia, arte e design per offrire a ospiti e visitatori l’accoglienza più raffinata in continuità con la migliore tradizione veneziana.

Palazzo Nani, grazie al meticoloso restauro delle sue parti monumentali, dei suoi fregi e dei meravigliosi affreschi è tornato a nuova vita e continuerà a tramandare la sua intrinseca bellezza anche attraverso un interior design non invasivo, ma elegante e leggero.

Un design attento alle scelte formali e materiche, ai cromatismi e alle texture che mira a configurare una nuova sofisticata scenografia, un contributo alla magnificenza della città».

di Stefano Lavori

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