Il futuro dell’edilizia è nell’energia e nella generazione distribuita

L’energia rappresenta il principale settore di innovazione per l’edilizia. La generazione distribuita gestita attraverso le smart grids è una frontiera verso la quale muoversi per stare al passo con le innovazioni tecnologiche e con le esigenze del mercato e della bilancia dei pagamenti

L’Italia era in ritardo alcuni anni fa, molto in ritardo rispetto allo sviluppo e all’uso delle tecnologie legate al risparmio energetico e alla sostenibilità. Grazie agli incentivi del Governo e ai vari “conti energia” il gap con l’Europa è stato quasi colmato e oggi una percentuale significativa della nostra bolletta energetica viene prodotta in Italia da fonti rinnovabili. Ma fino ad oggi l’attenzione è stata posta alla produzione energetica da grandi superfici, grazie soprattutto agli incentivi legati al conto energia, che premiavano gli impianti di medio grande dimensione. La prova è l’elevato numero di impianti fotovoltaici a terra installati in tutte le regioni italiane, ma in particolare in alcune come la Puglia, dove questi impianti di grande dimensione hanno soppiantato di fatto non solo e non tanto alcune produzioni agricole estensive, ma anche essenze pregiate come gli ulivi. Quasi una contraddizione, come se la produzione di energia fosse concorrenziale e non integrabile a quella agricola legata al terreno. Ma la stagione dei grandi impianti e delle grandi installazioni speculative, basate su incentivi tariffari, è ormai finita e oggi si deve guardare alle nuove opportunità e alle innovazioni che nel settore viaggiano velocissime, con costi sempre più ridotti e abbordabili anche in assenza di incentivi. In questo ambito la cogenerazione distribuita è certamente uno dei settori sui quali porre l’attenzione, in quanto piccole unità di autoproduzione, disperse e localizzate in vari ambiti territoriali, possono contribuire a diffondere sempre più una politica di contenimento energetico e di autoproduzione da fonti rinnovabili, sfruttando le opportunità che il territorio fornisce. Ma allo stesso modo si può ipotizzare che la cogenerazione distribuita possa essere un ottimo veicolo per sviluppare e promuovere innovazioni di microgenerazione energetica, dove le singole unita produttive sono integrate tra loro e gestite da smart grids e dove la produzione avviene anche con microimpianti ad alta efficienza ma di piccola e piccolissima dimensione. Il vantaggio della cogenerazione distribuita, che somma assieme diverse fonti di approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili, è che non serve un grande investimento per fare una grande produzione, ma possono essere sufficienti decine di piccoli investimenti diffusi che, integrati da una gestione “intelligente”, smart appunto, possono rappresentare grossi volumi energetici prodotti e quindi di grande impatto. L’unione fa la forza, si potrebbe dire. La produzione energetica distribuita, regolata e gestita da smart grids, si può avvalere di diverse fonti energetiche, dagli impianti solari fotovoltaici a quelli eolici, dagli impianti a biomassa a quelli alimentati dai rifiuti, ma anche dall’integrazione del gas natuale o di altre fonti rinnovabili, come ad esempio le miniturbine idroelettriche. Ma un aspetto importante sul quale concentrare l’attenzione è che oggi la tecnologia dei prodotti per l’edilizia promuove sempre più anche singoli prodotti in grado di trasformare l’energia, immettendola in rete o accumulandola, e rendendo dunque conveniente tale produzione se associata ad altre sinergiche fonti di approvvigionamento. Si pensi a tutti i nuovi prodotti che oggi integrano piccole unità produttrive di energia, ad esempio da solare fotovoltaico, dalle tegole in cotto alle finestre, dalle pensiline fino al futuro prossimo venturo, nel quale le stesse pitture esterne degli edifici saranno composte da materiale fotovoltaico in grado di produrre energia. Ma il punto di forza di queste tecnologie non è tanto nell’innovazione di prodotto, quanto in quella di processo, ovvero dell’integrazione delle diverse fonti che permette di giungere ad una produzione complessiva di notevole entità. Non servono più tanti metri quadrati monofunzionali, ma per produrre l’energia sufficiente ad una famiglia per far funzionare i propri elettrodomestici e illuminare la propria abitazione si possono usare diverse fonti integrate. Il che permette anche di promuovere e proporre prodotti e soluzioni diverse anche in tempi diversi, avvicinando le esigenze del cliente soprattutto in termini di vincolo di bilancio. Altro punto di forza della generazione distribuita è nella capacità di produrre energia in bassa tensione, rendendola immediatamente distribuibile e utilizzabile, in qualunque posto e in qualunque ambito, con investimenti di piccola dimensione. La generazione distribuita può oggi usufruire e sfruttare pienamente il regime di mercato libero dell’energia, che investendo non solo le grandi aziende ma anche le singole famiglie, in pratica allarga in modo quasi infinito la platea di potenziali produttori. Qual è il fattore chiave di questa politica di sviluppo? Che servono smart grids e sistemi di gestione alamente efficienti ed intelligenti per ottimizzare produzione e consumo. In un sistema di generazione distribuita i piccoli impianti sono posti vicino, ma per lo più coincidono, ai luoghi di utilizzo e dunque si rende molto più efficiente l’uso delle reti e dell’energia stessa. In pratica la generazione distribuita è una produzione energetica a km zero, che non ha costi di distribuzione ed è dunque molto più conveniente rispetto alla distribuzione energetica classica, basata su grandi distanze coperte dalle reti in alta tensione. Per interventi di riqualificazione energetica e urbana nelle città, la generazione distribuita rappresenta un settore di indubbio interesse, in virtù della possibilità di adeguare gli impianti esistenti utilizzando un mix di risorse energetiche che possono integrarsi a livello anche di singolo edificio, se non di quartiere, dalla produzione solare fotovoltaica al minieolico, fino alle mini e microturbine idroelettriche. L’innovazione nei prodotti non è alle porte, è già entrata prepotentemente sui nostri mercati ma fino ad oggi abbiamo sfruttato molto poco l’innovazione e le opportunità della generazione distribuita. Ma lo scenario attuale impone di innovarsi e di avviarsi verso l’uso di tecnologie sempre più adatte ad affrontare le sfide del futuro, che si giocano su sostenibilità e convenienza. La generazione distribuita è sostenibile e conveniente e rappresenta un settore al quale guardare per il futuro delle costruzioni, un futuro nel quale l’involucro edilizio sarà importante per il contenimento energetico, ma al pari dei sistemi di produzione integrata di energia, per soddisfare le esigenze di consumo delle famiglie e delle imprese. Il futuro è già qui, basta saperlo cogliere.

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