Il capannone più verde è giapponese (ed è stato premiato in Italia)

    La premiazione è stata fissata per il 9 luglio, ma i vincitori del Premio Internazionale Architettura Sostenibile, promosso dall’Università degli Studi di Ferrara e da Fassa Bortolo, si conoscono già. Tra gli oltre 130 studi di architettura di diversi paesi come Stati Uniti, Brasile, Cile, Corea del Sud, Singapore, Scozia, Repubblica Ceca, iscritti all’edizione 2015, l’undicesima, la medaglia d’oro è stata assegnata allo studio giapponese Suppose Design Office Co per il progetto Onomichi U2.

    A dispetto del nome, che ricorda un po’ una band musicale, la motivazione del premio agli architetti Makoto Tanijiri e Ai Yoshida, per la rigenerazione di un capannone industriale, sta nell’aver re-interpretato una tipologia di spazio molto comune nel territorio, declinandolo sui bisogni del tessuto circostante con un utilizzo del suolo molto circoscritto e l’aumento degli spazi verdi. In pratica, un magazzino del 1943 nella cittadina di Onomichi a 45 miglia da Hiroshima e affacciato sul mare interno, è diventato un hotel per ciclisti che possono sostare con il loro mezzo in un’area dove la aree di carico e scarico sono state trasformate in spazi verdi e gli interno sono un prolungamento degli esterni e viceversa. Per la giuria,  composta dal  presidente Thomas Herzog, uno dei pionieri dell’architettura bioclimatica, e dagli architetti Muck Petzet di Monaco di Baviera, Philippe Samyn di Bruxelles, Luca Emanueli e Gianluca Frediani del dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, si tratta di esempio dell’evoluzione del termine sostenibilità come capacità di integrarsi nel contesto, fornendo risposte alle necessità di vita dei fruitori. Insomma, un’idea di architettura che nasce dalla piena conoscenza dei luoghi e del loro funzionamento, nel rispetto della cultura locale.

    Hotel Cycle a Onomichi, progettato dallo studio Suppose Design Office Co
    Hotel Cycle a Onomichi, progettato dallo studio Suppose Design Office Co
    La hall dell'Hotel Cycle
    La hall dell’Hotel Cycle
    Una delle stanze dell'Hotel Cycle
    Una delle stanze dell’Hotel Cycle

    Due medaglie d’argento ex aequo

    Gli altri due progetti premiati sono: la scuola secondaria nel villaggio di Roongin in Cambogia realizzato da Asf (Architetti Senza Frontiere, Italia Onlus), costruita secondo le tecniche e i materiali locali, e di architettura sostenibile, per esempio il calcolo dei flussi e dei movimenti dell’aria e del sole per il corretto soleggiamento e ombreggiamento delle aule nelle ore più calde; la Casa Dcs, riqualificazione di un antico edificio in Ragusa, opera di Giuseppe Gurrieri e Valentina Giampiccolo, che l’hanno trasformato in una palazzina residenziale pienamente auto-sufficiente ed eco-sostenibile, sfruttando le conoscenze vernacolari dell’architettura locale.

    La scuola secondaria a Roongin in Cambogia, progettata da Architetti senza frontiere
    La scuola secondaria a Roongin in Cambogia, progettata da Architetti senza frontiere
    Casa Dcs di Giuseppe Gurrieri e Valentina Giampiccolo a Ragusa
    Casa Dcs di Giuseppe Gurrieri e Valentina Giampiccolo a Ragusa
    Casa Dcs interno
    Casa Dcs interno
    Casa Dcs interno
    Casa Dcs interno

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