Allarme dissesto idrogeologico: accordo tra Anac e governo

    Dissesto idrologico? La riqualificazione del territorio, dell’edilizia e la riduzione del rischio è il vero business del futuro e di oggi. Parola di Erasmo D’Angelis, coordinatore di Italia Sicura, la struttura di missione istituita dal Governo per sbloccare fondi e cantieri al fine di sanare i problemi creati dal dissesto idrogeologico su tutto il territorio italiano. La buona notizia è che Palazzo Chigi investirà circa 9 miliardi di euro nei prossimi 7 anni, per 7. 153 opere in tutte le Regioni, vietando i nuovi progetti edilizi che restringerebbero il letto dei fiumi. E saranno proprio i corsi d’acqua oggetto di numerosi interventi per la messa in sicurezza.

    Di male in peggio

    La cattiva notizia è che il consumo di suolo, ossia la perdita di aree agricole o naturali non si arresta, ma anzi è cresciuto del 7% nel 2014, che la popolazione residente esposta al rischio di danni è pari a circa un milione di italiani, ma con picchi in Sicilia, in Lombardia, nelle Marche e in Campania e che gli aventi franosi l’anno scorso hanno coinvolto il 7% della penisola. Un quadro preoccupante, registrato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) nell’edizione 2015 del suo annuale rapporto. Eppure le cause non sono solo da ricercarsi nella cementificazione senza limiti, sull’abusivismo nelle zone costiere: perché Ispra individua 6.180 punti di criticità lungo autostrade, superstrade, strade statali, tangenziali e raccordi, sebbene su alcuni tracciati i lavori di intervento, consolidamento e bonifica dei versanti siano già stati eseguiti nel tempo. Insomma, è la solita storia e anche laddove non può parlare di malafede c’è l’incuria o l’incompetenza.

    Accordo con il governo

    Per questo è stato siglato un protocollo d’intesa tra presidenza del Consiglio, ministeri delle Infrastrutture e dell’Ambiente e Anac per la trasparenza delle opere e il controllo sulle procedure di affidamento dei lavori. Non solo, i dati sui cantieri contro frane e alluvioni e le informazioni sulle emergenze idrogeologiche in Italia, sono disponibili per tutti i cittadini in una nuova sezione del sito italiasicura.governo.it: una sorta di database con le informazioni sugli interventi in atto, l’importo, lo stato di progettazione e di avanzamento, la mappa dei lavori in corso e delle emergenze. Perché l’Italia, secondo il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, ha bisogno di ripartire ma nel pieno rispetto della legalità, e i controlli se fatti bene non rallentano le opere, ma anzi le rafforzano senza renderle più difficili da realizzare. L’idea è quella di intervenire prima che avvengano i fatti corruttivi. Ecco perché gli open data, ossia i dati a disposizione di tutti non sono solo un simbolo. Ma perché qualcosa cambi c’è bisogno anche di buon marketing per dirla con le parole di D’Angelis, per esempio da un lato far conoscere meglio gli ecobonus e dall’altro sviluppare la coscienza del rischio: come si fa costruire in zone dove la toponomastica è già un segnale di pericolo? Da via della Frana che porta alla località La Frana oppure via Affogalasino, Bagnoletto, Punta Maledetta. E l’elenco potrebbe continuare, senza contare i 7.5 milioni di edifici esposti a rischio sismico. Monica Battistoni

    Erasmo D'Angelis
    Erasmo D’Angelis
    Frana su strada
    Frana su strada

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