Carrelli elevatori: elettrici o termici? Risponde Francesco Pampuri

    carrello elevatore

    Anche la scelta delle macchine da movimentazione è una questione di responsabilità ambientale. Quale mezzo scegliere per il proprio magazzino? Sono meglio i carrelli elevatori elettrici o termici?

    La campagna Sicuramente, promossa da Jungheinrich, Linde, OM STILL e Toyota per sensibilizzare le aziende sull’importanza di tenere in sicurezza i carrelli elevatori e gli operatori, fa il punto con Francesco Pampuri, Product Manager CB Trucks in OM Carrelli Elevatori.

    Lo sviluppo delle energie rinnovabili e dell’elettromobilità sta guidando le aziende verso l’utilizzo di macchine alimentate elettricamente, una scelta incentivata anche dall’inasprimento delle norme per le emissioni dei veicoli con motore a combustione interna.

    Secondo le analisi degli sviluppi di mercato “c’è una chiara tendenza verso  la mobilità elettrica – afferma Pampuri  – . Dal 2009 in Europa i carrelli elettrici sono più richiesti rispetto ai carrelli termici. Diversi sono i fattori che hanno svolto negli ultimi anni un ruolo sempre più importante nel condizionare questo andamento. Il prezzo del gasolio in continuo aumento è certamente un motivo del calo nella richiesta di carrelli elevatori a combustione interna. Negli ultimi dieci anni il prezzo medio del gasolio è quasi raddoppiato e questa tendenza avrà in futuro lo stesso andamento perché i combustibili fossili sono una risorsa limitata”.

    Anche se all’inizio l’acquisto di un carrello termico tende ad essere più conveniente, nel lungo termine il carrello elettrico assicura costi energetici e di manutenzione ridotti. “Uno studio, effettuato dalla nostra azienda sulla Total Cost of Ownership (TCO), ha mostrato chiaramente i vantaggi a lungo termine dei carrelli elevatori elettrici: il prezzo iniziale di acquisto più elevato si recupera molto velocemente (in media 2-3 anni) – spiega l’esperto -. Bisogna certamente aggiungere che la tecnologia con mobilità elettrica si è arricchita di recente di nuove soluzioni tecniche e nuovi sistemi di energy storage (Li-ion battery- AGM- Fuel cell). Le performance dei componenti elettronici sono migliorate sensibilmente. In particolare le batterie costano meno e raggiungono fasce più ampie di mercato, ma contemporaneamente migliorano nelle performance e nell‘affidabilità, e possono essere sostituite in modo molto rapido e sicuro”.

    Un ulteriore motivo che ha ridimensionato il mercato dei carrelli termici è legato alle nuove normative (97/68/EC) che impongono una riduzione delle emissioni nocive, di quelle sonore e delle vibrazioni, che ha portato ad una maggiore tassazione delle macchine più inquinanti e ad un aumento dei controlli. “I costruttori hanno affrontato il problema implementando sistemi attivi di riduzione delle emissioni e introducendo di soluzioni tecniche alternative alle tradizionali”, chiosa però Pampuri.

    In generale quindi, è grazie alla nuova normativa, se entrambe le tipologie di carrelli elevatori (elettrici e termici) negli ultimi anni hanno compiuto enormi progressi tecnologici. Il loro concetto di utilizzo è diventato così sempre più indistinto: i carrelli elettrici stanno diventando sempre più potenti e importanti nell’utilizzo esterno, mentre i carrelli termici emettono sempre meno sostante inquinanti e hanno raggiunto una “qualità di guida” prossima ai carrelli elettrici.

    “Mi permetto però di azzardare una previsione – aggiunge il manager -. Nei prossimi anni l’introduzione di norme sull’inquinamento ancora più restrittive comporterà sicuramente un ulteriore incremento della quota di veicoli elettrici rispetto ai termici. E i carrelli termici diverranno presumibilmente macchine sempre più dedicate a specifici utilizzi”.

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