The Edge: uno degli edifici più sostenibili al mondo

    Verde equivale a intelligente in architettura? The Edge è uno degli edifici più sostenibili al mondo, tanto da aver ottenuto il Breeam (Building Research Establishment Environmental Assessment Methodology) Award 2016 nella categoria uffici di nuova costruzione, premio assegnato con 98,36 punti, un risultato definito eccezionale e mai ottenuto fino a ora da un immobile per uffici. Progettato dallo studio londinese Plp Architeture, vanta soffitti con 28 mila sensori integrati che misurano temperatura, luce, movimento e umidità. L’acqua piovana viene filtrata e usata per i servizi igienici, le scrivanie sono tutte vicino alla finestra, e la palestra, elemento essenziale per il benessere psicofisico degli inquilini (per lo più dipendenti della società di consulenza Deloitte), contribuisce alla fornitura di energia della struttura. Una serie di applicazioni permette a chi vi lavora dentro di controllare la condizione termica, l’apertura delle persiane e l’illuminazione il cui sistema è stato progettato da Phillips con pannelli Led ultra-efficienti che richiedono una piccola quantità di energia elettrica. Il fatto di poter alzare o abbassare di qualche grado il calore interno, non sembra non crei molti problemi ai vicini, visto che le lamentele al riguardo sono state circa un centinaio per una superficie di 40mila metri quadrati.

    The Edge, il palazzo per uffici ad Amsterdam, progettato dallo studio londinese Plp Architeture
    The Edge, il palazzo per uffici ad Amsterdam, progettato dallo studio londinese Plp Architeture

    Le app servono anche per prenotare le sale riunioni, aprire le serrature degli armadi ed eseguire una sorta di log in ai propri documenti direttamente da qualsiasi scrivania. Ma si tratta di una funzione usata solo dall’1% delle persone, perché comporta l’essere spostato a seconda dello spazio disponibile, mentre la gente desidera stare sempre nello stesso posto accanto ai colleghi abituali. Un eccesso di digitalizzazione che ha non riscosso il successo sperato. E anche la prenotazione delle sale riunioni crea qualche problema: si fissano doppi appuntamenti o al contrario ambienti senza l’intenzione di usarli per guadagnare un posto auto in più. Anche gli adesivi con codici Qr collocati tutte le sale riunioni, che consentono agli utenti di connettersi a tutto ciò che si trova all’interno tramite il proprio smartphone, per esempio accendere gli schermi 4K per le presentazioni, controllare le luci e il riscaldamento o abbassare le tende, sembrano essere poco utilizzati. La sicurezza invece è affidata a delle guardie robot, che ingiungono ai sospetti visitatori nelle ore notturne di mostrare il badge aziendale. Cosa possa succedere di fronte a un rifiuto non si sa, probabilmente si attiva un allarme.The_Edge4

    Ma il vero problema sembra sia quello di dare un senso alla mole enorme di dati generata dai sensori. Infatti, nelle dashboard a cui tutti, sia i manutentori dello stabile che i lavoratori, possono accedere, vengono rese note una serie di informazioni: il numero delle persone all’interno dell’edificio, calcolato in tempo reale, visitatori compresi, il consumo di energia e la temperatura. E ci sono anche dei grafici a torta che mostrano quanto caffè, e di quale tipo, viene consumato minuto per minuto. Già perché persino le macchinette del caffè hanno i sensori e sono collegate a Internet e latte macchiato e cappuccino sono le scelte più popolare. Notizia inutile? Mica tanto, perché Deloitte ha chiesto al distributore di bevande di fornire realizzare un nuovo modello su misura, con un vano più grande per il latte. E poiché persino i portasciugamani nei bagni sono connessi, in seguito alla lettura dei dati sono stati cambiati i turni delle pulizie. Insomma, perché l’edificio sia veramente intelligente ci vuole tempo.The_Edge2

    Nessun dubbio invece sulle caratteristiche green: tanto che è una delle mete inserite dall’ufficio turistico di Amsterdam per i turisti cinesi. Insomma, non solo gli addetti ai lavori del mondo delle costruzioni vengono a vedere una gamma di funzioni, tra cui un approccio innovativo per l’energia solare. Infatti, quando gli ingegneri della società di costruzione OVG hanno capito che la superficie del tetto con pannelli solari non sarebbe stata sufficiente a fornire il 100% dell’energia elettrica, si sono rivolti all’Università di Amsterdam per installare altri 4.100 metri quadrati di pannelli solari necessari al fabbisogno. L’atrio inclinato invece drena l’acqua piovana nelle canaline di raccolta per i servizi igienici, mentre il riscaldamento e il raffrescamento radianti a soffitto sono garantiti da un sistema di accumulo di energia termica dalla falda. L’acqua calda viene conservata in pozzi nel terreno durante l’estate per riscaldare l’edificio in inverno e quella fredda necessaria a raffreddare l’edificio nei mesi caldi è conservato allo stesso modo in inverno.

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