Smart home in Italia: mercato da oltre 1 miliardo nel 2025

mercato smart home Italia

Quanto vale in Italia il mercato della smart home? La risposta arriva dallo studio dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, secondo cui per il 2025 il valore è pari o superiore a 1 miliardo.

Ma ancora più interessante è la percentuale: mentre alcuni settori relativi alla casa potrebbero scontare un anno negativo, per la nota frenata post superbonus e una situazione economica sfavorevole, la home automation nel 2024 ha visto una crescita del +11%, che secondo l’analisi del Polimi potrebbe continuare allo stesso ritmo nei prossimi mesi.

D’altra parte, le cifre che sostengono questa previsione derivano dal trend del giro d’affari. Lo scorso anno il mercato ha raggiunto i 900 milioni contro gli 810 dell’anno precedente e rispetto ad altri mercati europei l’Italia corre quasi il doppio come incremento.

Anche se bisogna aggiungere che si tratta di un boom a scoppio ritardato, visto che in Italia la spesa pro capite è circa la metà con 15,5 euro per abitante rispetto i 32,5 della media Ue. In ogni caso, la crescita c’è.

I prodotti più richiesti nel mercato smart home in Italia, sempre secondo l’analisi dell’Osservatorio, sono quelli per la sicurezza (videocamere, sensori per porte e finestre, serrature connesse), con il 28% della spesa: il settore vale 250 milioni, oltre un quarto del business totale.

Seguono gli elettrodomestici smart (19%), dispositivi per l’efficientamento energetico (termostati, valvole termostatiche e condizionatori connessi) con il 16%, gli assistenti vocali (14%).

Un aspetto sorprendente riguarda, invece, la connessione in rete, che secondo questa analisi è presente nel 60% delle case, ma solo nel 40% i dispositivi sono connessi.

Inutile aggiungere che anche per la casa smart si attendono miracoli dall’intelligenza artificiale, con nuovi servizi e integrazione con soluzioni di Ai.

Uno strumento che servirà anche alle aziende per fidelizzare i propri clienti, per garantire un’esperienza sempre più personalizzata e creando valore grazie ai dati raccolti.

Due sono, invece, gli aspetti tecnici di cui tenere conto: lo standard Matter, il sistema operativo adottato dai big dell’elettronica, che consente a dispositivi di diverse marche di interoperare, e l’arrivo del Data Act, il regolamento Ue applicabile dal prossimo settembre che punta a creare un mercato unico dei dati in Europa: avrà un riflesso anche sugli oggetti smart in casa.

di Giuseppe Rossi

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