Restauro alla marmellata per i muri di Brera a Milano

Mieli e marmellate, quelli biologici dell’azienda Rigoni dell’Altipiano di Asiago, hanno aiuto lo Stato ad avviare e completare i lavori di restauro di uno dei nuclei più antichi del complesso di Brera. Uno dei simboli di Milano nel mondo che ospita la celeberrima Pinacoteca e la biblioteca Braidense.

L’atrio dei Gesuiti al piano terreno era in condizioni estremamente critiche: buona parte del vecchio intonaco originale era stato sostituito con malta cementizia che negli anni ha impedito o limitato la fisiologica traspirazione dei muri; gli elementi in pietra, marmo o granito a causa dell’umidità e di scarsa cura presentavano superfici sfarinate o sfaldate. In pericolo anche le strutture lignee, i ferri, i bassorilievi, le lapidi commemorative, il portale barocco della Chiesa del Santo Sepolcro e il prezioso lapidario di memorie milanesi. Insomma, un disastro. Il restauro, secondo il progetto degli architetti Alessandra Quarto e Angelo Rosi della Soprintendenza milanese, è stato eseguito da Fondaco, società veneziana specializzata nella gestione di interventi di restauro di beni pubblici grazie alla collaborazione con soggetti privati, in questo caso l’azienda Rigoni che ne ha sponsorizzato i lavori. In particolare il rifacimento degli intonaci e dei serramenti, il posizionamento di un impianto elettrico anti piccione, la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione generale di nuova generazione e a risparmio energetico.

L'atrio dei Gesuiti prima del restauto
L’atrio dei Gesuiti prima del restauto
L'atrio dopo il restauro
L’atrio dopo il restauro

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