Piano Casa urgente per tutta l’economia

Piano casa Italia

Il decreto per la sicurezza sul lavoro è il più recente. Ma nel mese scorso (come recita il sito web del governo), l’esecutivo si è occupato per decreto anche dell’istituzione della banca dati nazionale del Dna, di modifiche in materia di amministrazione e contabilità degli organismi della difesa, di nomine ai vertici di alcune aziende pubbliche, della nota metodologica relativa all’aggiornamento e alla revisione della metodologia per i fabbisogni standard dei comuni per il 2024 e di tante altre impellenti faccende.

Tranne una: il Piano Casa. Ma perché mai il governo dovrebbe occuparsi di incentivare la riallocazione di immobili, dell’efficientamento di edifici e di fronteggiare l’emergenza abitativa?

La risposta è contenuta nella legge di Bilancio 2025 proposta dallo stesso esecutivo e approvata dal Parlamento a fine dicembre.

Nel testo della legge compare l’indicazione di un Piano Casa «per individuare le strategie di medio e lungo periodo, con l’obiettivo di fornire risposte ai nuovi fabbisogni abitativi».

Rimettere in moto il settore dell’edilizia residenziale, azzoppato dall’eutanasia sul superbonus, sembrerebbe in effetti piuttosto urgente: un obiettivo degno di un decreto.

Tra l’altro, l’urgenza dell’emergenza abitativa, affrontata in un articolo sul numero di marzo di YouTrade, non si riverbera solo sul settore dell’edilizia. Gli affitti alle stelle nelle grandi città sono un freno per la stessa economia.

Molte aziende non riescono ad assumere personale perché chi non possiede casa a Milano, Torino o Roma non si può permettere di affittare un appartamento.

Tanto che alcune imprese municipali, come Atm, Amsa, Unareti e A2A, si sono mosse per ristrutturare e mettere a disposizione dei dipendenti in possesso di determinati requisiti soggettivi (tra cui un Isee sotto i 26 mila euro) immobili ristrutturati a loro spese.

Si tratta, però, di poche decine di unità immobiliari, che non sanano l’emergenza, che sta trasformando le grandi metropoli in parchi a tema.

L’Italia rischia, insomma, di trasformare le città in Milanoland, Romaworld, Firenzefantasy: enormi alberghi diffusi grazie al fenomeno degli affitti brevi, ma senza abitanti.

Lo conferma l’Istat, secondo cui a febbraio sono tornati a diminuire su base mensile sia l’indice destagionalizzato del fatturato dell’industria sia quello dei servizi.

Per questi ultimi, la flessione è estesa a tutti i settori, «con la sola eccezione dei servizi di alloggio e ristorazione». Un Piano Casa, insomma, è più che mai urgente: chissà se arriverà per decreto.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome qui