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Special Evolve, l’evoluzione dei basamenti regolabili per pavimentazioni esterne

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Italprofili, azienda di Torre di Mosto (Venezia), produce soluzioni innovative per l’architettura e accessori per l’edilizia. Nata nel 1976, da sempre è impegnata nella ricerca e sviluppo di soluzioni per realizzare pavimentazioni esterne durevoli e di alta qualità, aiutando architetti e professionisti a realizzare costruzioni impeccabili dal punto di vista tecnico ed estetico. 

Con i basamenti regolabili della linea Special Evolve, Italprofili vuole fornire un sostegno robusto e autolivellante alle pavimentazioni sopraelevate da esterno. Sono adatti soprattutto nelle nuove costruzioni o negli interventi di ristrutturazione dove è richiesta massima flessibilità progettuale e facilità d’ispezione dell’impermeabilizzazione e degli impianti a terra.

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Funzionali, versatili e modulari, i basamenti regolabili della linea Special Evolve possono essere impiegati con diverse tipologie di pavimentazioni quali piastre prefabbricate, piastrelle in gres porcellanato, marmo, pietra, legno, legno composito. Sono dotati di un innovativo sistema di autolivellamento, che permette una maggiore stabilità nella posa delle pavimentazioni. Inoltre sono semplici e veloci da regolare, grazie alla chiave di regolazione o alla rotazione della base grazie al nuovo sistema Locking Head.

Il materiale utilizzato per la realizzazione dei basamenti regolabili Special Evolve è polipropilene opportunamente additivato per garantire lunga durata nel tempo e aumentare la resistenza di portata.

Perché scegliere i basamenti regolabili Special Evolve di Italprofili?

● Disponibili con altezze da 20 a 1030 millimetri
● Innovativi sistema di auto livellamento fino al 5% di pendenza
Semplici e veloci da regolare con chiave di regolazione o tramite sistema Locking Head
Maggiore stabilità di autolivellamento
Modulari, per adattarsi a diverse tipologie di applicazione
● Prodotti con materiali di qualità, riciclabili e non inquinanti

XT Insulation: accordo con Finsa per il nuovo pannello Superpan Build

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Il pannello Superpan Build

Non sono frequenti le novità di primo piano nel mondo dell’edilizia. Ma quando si registrano, vanno sottolineate. È il caso della nuova mossa di XT Insulation, una delle maggiori realtà nazionali nella distribuzione di isolanti in lana di roccia e in lana di vetro per l’isolamento termico e acustico, che ora annuncia un accordo che incrementa notevolmente la sua offerta commerciale, come anticipa a YouTrade Andrea Menozzi, presidente dell’azienda di Bibbiano (Reggio Emilia).

Quali sono le novità in casa XT Insulation?

La novità che possiamo comunicare quest’anno è tutt’altro che comune. Abbiamo concretizzato un accordo di esclusiva per tutto il mercato edile e industriale con la multinazionale spagnola Finsa, una delle principali aziende di produzione di pannelli in legno ricomposto. L’accordo prevede lo sviluppo tecnico-commerciale di un particolare pannello strutturale, composto da fibre e particelle di legno, destinato a molteplici utilizzi edili ed industriali, denominato Superpan Build.

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Il pannello Superpan Build

Quali sono i plus?

Si tratta di materiale con un’alta percentuale di materia prima riciclata e selezionata, coperto da brevetto internazionale, dalle validissime caratteristiche tecniche generali.

E quali sono le caratteristiche tecniche del materiale?

Superpan Build è un pannello polifunzionale impiegabile sia come elemento strutturale che come elemento di servizio. Grazie alle sue elevatissime doti di resistenza meccanica è interessante la sua applicazione in svariati utilizzi.

Per quali applicazioni si utilizza?

Nasce, innanzitutto, come elemento controventante per struttura a telaio, ma il suo utilizzo risulta essere vantaggioso anche in molte altre applicazioni edili e industriali, come il consolidamento di solai, nei tetti, nelle applicazioni in sistemi a secco (pavimenti e pareti).

Si integra alla vostra tradizionale offerta?

Abbiamo predisposto un’operatività dedicata, in stretto contatto con la divisione tecnica di Finsa in modo da rappresentare al meglio le capacità di ricerca, sviluppo e produttiva dell’azienda, da sempre orientata al cliente.

Finsa
Finsa

Chi saranno i distributori sul territorio?

Ci rivolgeremo al mercato attraverso la rete distributiva tradizionale, qualificando e supportando adeguatamente quelli che saranno i nostri partner ufficiali.

Quando avete concluso l’accordo?

L’accordo si è concretizzato di recente dopo un’attenta valutazione, che ci ha permesso di studiare con attenzione tutti i dettagli necessari per il corretto sviluppo del progetto.

Hanno delle certificazioni?

Per sua natura Finsa dedica a questo aspetto particolare attenzione: sono moltissime le certificazioni disponibili assieme a una consistente documentazione tecnica per le specifiche applicazioni.

È in esclusiva per il mercato italiano?

Non si tratta semplicemente di un’esclusiva, ma di un vero e proprio rapporto di partnership, che ci permette di presentarci al mercato direttamente come produttori.

Come si è organizzata l’azienda?

Gli investimenti per la realizzazione di questo progetto sono importanti e dedicati principalmente all’inserimento di risorse umane con alto grado di competenza specifica, oltre a un nutrito programma di sviluppo marketing e comunicazione.

Quali sono i vantaggi per i clienti?

Un unico prodotto polifunzionale darà l’opportunità alla nostra clientela di ottimizzare spazi e costi servendo i propri clienti con un materiale altamente performante e dalle caratteristiche uniche.

Quando è previsto il lancio?

È stato programmato all’inizio del prossimo anno come data di partenza ufficiale in concomitanza con Klimahouse 2024. Per tale data avremmo predisposto quanto necessario per servire al meglio i nostri clienti.

Com’è nata l’idea dell’accordo?

Era un sogno nel cassetto di mio fratello Gianluca, che io e i miei collaboratori avremo il piacere e l’onore di concretizzare. Negli ultimi mesi si sono concatenati una serie di eventi favorevoli dove persone e idee hanno permesso alle nostre società di trovare il giusto accordo. Xt Insulation è fiera di rappresentare in Italia Finsa, partner internazionale di alto livello.

Più sicurezza ed efficacia con il sistema antisfondellamento Soltec System

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Lo sfondellamento è un fenomeno connesso alla rottura e al distacco dei setti verticali e del fondello delle pignatte che compongono i solai latero-cementizi. Il fenomeno spesso causa un crollo inaspettato, senza alcun segnale premonitore, di porzioni significative dell’intradosso del solaio che può mettere in grave rischio l’incolumità delle persone e degli oggetti che si trovano nei locali sottostanti.

Lo sfondellamento risulta più frequente nei fabbricati datati, edificati fra i primi anni Cinquanta e gli anni Settanta del secolo scorso, quando la progettazione si limitava a verificare la loro resistenza, mediante il solo soddisfacimento delle tensioni ammissibili nei materiali, senza alcun controllo sulla loro deformazione e della loro durabilità.

Soltec System è la soluzione proposta da Cavatorta per evitare crolli e danni. Il sistema antisfondellamento di Cavatorta è costituito da una rete in acciaio zincato o in acciaio inox e da rondelle in acciaio e in materiale polimerico da accoppiare tra loro.

Cavatorta, che opera a livello mondiale nella produzione di rete zincata, ha studiato e ingegnerizzato Soltec System in modo che consenta sia a livello preventivo, sia in fase di lavori di ripristino, di contenere i crolli dovuti allo sfondellamento delle pignatte di solai, al distacco di intonaco e al distacco di copriferro di superfici in cemento armato, grazie all’applicazione rapida ed efficace delle proprie reti all’intradosso degli stessi.

Il sistema, le cui sperimentazioni sono state effettuate presso l’università di Parma, prevede il posizionamento di una delle reti elettrosaldate della gamma Soltec all’intradosso delle superfici da mettere in sicurezza, collegandole alla struttura sovrastante con fissaggi e rondelle specificatamente studiati e sperimentati.

Soltec System è costituito da una rete in acciaio zincato (zincatura standard o zincatura forte) o in acciaio inox (su richiesta) e da rondelle in acciaio e rondelle in materiale polimerico Sbr (da usare accoppiate).

Le reti Soltec Esa 16 e Soltec Esa 25, pur realizzate con lo stesso procedimento della rete Soltec 25, si differenziano per le lavorazioni subite: sono soggette anche dopo la saldatura all’esclusivo Galvafort Process (zincatura forte e a caldo) perfezionato nei laboratori Cavatorta. Il processo è in grado di assicurare una maggiore resistenza alla corrosione.

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Il sistema è corredato da un software di calcolo pensato per la valutazione della resistenza di una rete antisfondellamento soggetto a carico di progetto, in combinazione eccezionale o stato limite ultimo, e la valutazione delle sollecitazioni assiali e taglianti agenti sui tasselli in tre differenti posizioni.

Per assolvere alla propria funzione di evitare danni conseguenti allo sfondellamento, Soltec System può essere mantenuto a vista, senza bisogno di alcun rivestimento. È possibile per esigenze estetiche realizzare sopra allo stesso uno strato di finitura in intonaco o di cartongesso.

Cavatorta ha anche testato a titolo esemplificativo l’impiego di una malta strutturale M15 (En 998- 2), che ha portato a un miglioramento delle prestazioni del 38% e che può essere coperta con apposita rasatura di rinforzo.

Unifix: così il digitale mette il turbo alle vendite

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Ci sono parole che entrano spesso nelle nostre conversazioni e una di queste è indubbiamente digitalizzazione. Se ne sente parlare, a volte con entusiasmo a volte con titubanza, perché questo argomento, per quanto trattato, risulta per alcuni ancora abbastanza ostico. Ma che cosa vuol dire oggi affrontare un vero processo di digitalizzazione? Lo abbiamo chiesto a Gernot Seebacher, Ceo di Unifix, azienda altoatesina leader nel mondo delle rivendite di edilizia, ferramenta specializzata, carpenterie legno, del settore elettrico e Its.

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Gernot Seebacher, Ceo di Unifix

«L’essere umano è, per sua natura, restio ai cambiamenti e tende a riproporre gli stessi modelli di comportamento in nome della tradizione e del principio secondo cui ciò che ha funzionato ieri, funziona oggi e lo farà anche domani. Accettare questo assunto significa non aver compreso che è l’innovazione l’unico vero motore in grado di guidarci verso le sfide del domani in maniera strategica e, quel che più conta, efficace», spiega il manager.

Non c’è però il rischio che si entri in uno scenario in cui le scelte delle persone siano affidate esclusivamente a schemi prefissati?

Al contrario. Digitalizzare non vuol dire standardizzare e appiattire i processi, ma semmai sfruttare la tecnologia disponibile per renderli a misura delle esigenze di ogni singola realtà lavorativa per la struttura organizzativa, l’equilibrio dell’impiego delle risorse, le modalità di comunicazione e molto altro, con l’obiettivo ultimo di ottenere migliori servizi per il cliente e soddisfazione per i propri dipendenti.

E la sua azienda come ha affrontato questa delicata fase di transizione?

La tensione verso il cambiamento e la ricerca di un miglioramento costante, fanno parte del Dna di Unifix. Siamo convinti, e lo dimostrano i feedback positivi di molti dei nostri oltre 5 mila clienti, che la digitalizzazione abbia prodotto nella nostra azienda almeno otto benefici sostanziali: crescita della produttività, riduzione dei costi, miglioramento dell’esperienza del cliente, aumento del controllo qualità, affinamento del processo decisionale, riduzione degli sprechi, ottimizzazione delle procedure e, non ultimo, facilitazione dei processi di interazione all’interno dei team.

Ma quali sono, concretamente, i passaggi chiave di questo cambiamento all’interno della vostra azienda?

Oltre alla naturale implementazione degli elementi di gestione software, in Unifix abbiamo affrontato questo cambiamento tecnologico ponendo la massima attenzione non solo agli aspetti digitali, ma anche a quelli umani. Per questo motivo sono stati realizzati, nella nostra sede centrale, due spazi fisici, ConsuLive e Virtual studio, dotati delle più aggiornate attrezzature, che consentono ai nostri clienti, con tutta le comodità di un’esperienza virtuale, di mantenere una relazione diretta e proattiva con l’azienda.

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ConsuLive
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Virtual Studio

E riguardo alla formazione?

Per rispondere a una clientela costituita in gran parte da persone che appartengono alla generazione Z e, quindi, molto attratte dall’innovazione (il famoso effetto wow!), abbiamo realizzato un programma di augmented reality, cioè la realtà aumentata, che consente un’esperienza immersiva all’interno del nostro  sistema espositivo Uniformat, visualizzandolo direttamente nel proprio punto vendita.

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Augmented Reality

Questo processo riguarda anche il sell out?

L’ultima novità di casa Unifix, nata per rispondere alla sempre maggior richiesta di servizi ad alto valore aggiunto, è la creazione di Unifix Shop System, che attraverso lo sviluppo di un’app personalizzata e di un sistema di locker installati presso la sede dei partner, consente loro di offrire ai propri clienti un servizio efficiente e h24, senza il bisogno dell’impiego di personale aggiuntivo.

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Unifix Shop System

Quindi, sintetizzando, possiamo dire che oggi la digitalizzazione, può essere una grande opportunità di crescita per le aziende?

Indubbiamente sì. Anzi, vorrei spingermi oltre: più che di opportunità, sarebbe corretto parlare di necessità. La digitalizzazione non deve essere vista come un’innovazione fine a sé stessa, quanto come un mezzo dalle incredibili potenzialità che, se ben utilizzato, ci permetterà di essere ancora più vicini alle esigenze del cliente.

Dierre Emporium apre una porta alla distribuzione

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Le porte si tengono chiuse per non far entrare i malintenzionati. Ma si aprono anche, per invitare gli amici. Oppure i clienti. Così Dierre, grande gruppo specializzato in porte, ha deciso di aprirne una nuova. L’obiettivo di Dierre Emporium è coinvolgere la distribuzione e, naturalmente, chi è interessato all’acquisto di una nuova soluzione, anticipa Laura De Robertis, responsabile marketing dell’azienda di Villanova d’Asti.

laura-de-robertis-dierreDierre apre una nuova porta, ma questa volta a un modello di business: Dierre Emporium. Di che si tratta?

Dierre si distingue sul mercato da sempre per l’ampiezza della sua gamma con ben sette stabilimenti produttivi, che realizzano tutte le chiusure per l’edilizia, residenziale e non. Abbiamo un team di tecnici specializzati in ogni famiglia di prodotto, e nelle rispettive normative. Ecco perché ci piace definirci un partner unico per la casa e per tutti i progetti. Tutte queste competenze, fino a oggi, erano dedicate essenzialmente a progettisti e clienti finali. Con Dierre Emporium scriviamo un altro capitolo della nostra storia: nasce un brand nuovo, con un’identità ben precisa, dedicato alle rivendite di materiali edili. Un progetto rivolto a chi si occupa di costruzioni a 360 gradi, destinato ad arricchirsi nel tempo di servizi e vantaggi e con un team di riferimento dedicato.

Come è nata l’idea di allargare l’attività?

Volevamo migliorare la conoscenza dei prodotti Dierre in un canale di mercato importante, che abbiamo sempre presidiato con alcuni verticali, ma senza quella completezza di gamma riservata agli showroom. Da questa scelta è derivata l’esigenza di ridefinire il posizionamento del nostro marketing mix in modo da rispondere con più efficacia ai bisogni delle rivendite edili. In sostanza, potremmo dire che il prodotto c’era già, ma si trattava di farlo conoscere a un pubblico nuovo, portatore di richieste specifiche. Di qui anche il nome Emporium, che richiama appunto la natura di un centro dove si commerciano prodotti anche molto diversi tra loro. Il logo che caratterizza questa nuova iniziativa vede sulla lettera «m» finale di Emporium due simboliche porte aperte. Un invito a entrare nel mondo Dierre rivolto a un pubblico sempre più ampio. Per noi è anche un modo per potenziare quell’attività di ascolto e dialogo del pubblico che da sempre è nel Dna della nostra azienda.

Ci sono stati segnali da parte del mercato di una necessità di questo tipo?

Riteniamo di sì, anche perché i distributori di materiali edili hanno vissuto una grandissima evoluzione negli ultimi anni. Sono cresciuti sotto il profilo della qualità dell’esposizione, hanno allargato competenze e gamma di prodotti spingendosi anche nell’interior, negli infissi e alcuni si sono specializzati nell’idrotermosanitario. Hanno investito molto dopo la grande crisi. Certamente i piccolini si sono ridotti notevolmente e c’è stato anche un grosso fenomeno di aggregazione nei consorzi. Noi proponiamo anche una sorta di aggregazione al nostro Dierre Emporium.

Che cosa comporta da un punto di vista organizzativo per Dierre?

Garantire velocità di consegna e una comunicazione efficace tra diversi centri produttivi richiede una grande efficienza logistica. Comanda il prodotto più richiesto chiaramente. Per noi significa anche creare e formare un team di persone capaci di fornire un servizio specifico su chiusure per l’edilizia con caratteristiche ben specifiche e un livello di personalizzazione di base. Per fornire maggiore personalizzazione e servizio in cantiere entra in gioco la nostra grandissima rete vendita, composta da una settantina di professionisti tecnico-commerciali su tutto il territorio nazionale che sono il nostro valore aggiunto perché forniscono consulenza e rilievo misure in cantiere dove necessario usufruendo di un database aggiornatissimo dei cantieri e progetti attivi su tutta l’Italia, che il nostro ufficio marketing aggiorna mensilmente.

In concreto, che tipo di prodotti proporrà Dierre Emporium?

Porte da cantina, porte tagliafuoco reversibili e non, porte multifunzione, portoni basculanti, controtelai per porte scorrevoli a scomparsa, porte filomuro, porte interne, e una selezione specifica di porte blindate. I modelli saranno chiaramente specificati nel catalogo dedicato e stiamo preparando una brochure con i dieci buoni motivi per affiliarsi a Dierre Emporium.

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Porta interna Freestyle con controtelaio New Space Raso Muro

Qual è il target di clienti?

Distributori al dettaglio e grossisti di materiali da costruzione, idrotermosanitario, ceramiche e piastrelle.

Che tipo di servizio offrirà?

Consulenza tecnico-commerciale sul territorio grazie alla rete vendita capillare Dierre, ma anche corner espositivi dedicati, semplici e veloci da installare, una presenza online Dierre Emporium con un nuovo store locator e area riservata dedicata e una consulenza marketing, strumenti e materiali e pianificazione condivisa di azioni di marketing annuali. Insomma, un unico interlocutore per molti prodotti che sosterrà la distribuzione anche tramite una costante formazione della rete vendita e attraverso un capillare servizio post vendita. Senza dimenticare la rete delle ferramenta autorizzate Dierre distribuita in tutta Italia che garantisce una presenza di ricambistica e duplicazione chiavi al cliente finale.

La vostra sarà una realtà indipendente da altri soggetti?

Sarà identificata in modo ben separato dal resto. Differenziando gli showroom degli affiliati Dierre Emporium rispetto agli altri rivenditori Dierre. In questo modo ci sarà una chiara distinzione agli occhi del consumatore finale sui servizi e prodotti offerti in base alle esigenze, diciamo soprattutto per artigiani e imprese che si rivolgono ai materiali edili per le chiusure tecniche per l’edilizia.

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Porta multifunzione Twin

Quando sarà presentata la vostra iniziativa?

Ufficialmente a tutta la rete vendita con tutti gli strumenti necessari a partire da fine ottobre-novembre.

Come pensate di comunicare la vostra offerta?

Stiamo definendo un piano media per il 2024 che coinvolga diversi canali, sarà comunque una comunicazione B2B soprattutto. Ci piacerebbe anche creare un tour a livello nazionale nelle principali province. Ma questo penso a metà 2024. Inoltre, pensiamo anche a un magazine dedicato.

Più in generale, in che modo Dierre si propone come fornitore di un servizio? Qual è la prossima frontiera per il mondo delle porte?

Difficile a dirsi. Sicuramente l’e-commerce è una frontiera ancora lontana, ma alla quale ci avvicineremo nel prossimo futuro. Sarà importante quindi cercare di governare questo processo per tutelare la filiera e il capitale costituito dalle sale mostra e dalla professionalità dei nostri rivenditori.

Per quanto riguarda i prodotti avete novità in programma per i prossimi mesi?

Abbiamo in serbo moltissime novità di prodotto. Sono anni dinamici questi per Dierre. Ci saranno novità sia per le porte interne, sia per le tagliafuoco in legno per alberghi, che per le blindate. Siamo sempre al passo coi tempi! Ma non possiamo ancora svelare cosa bolle in pentola.

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Porte multifunzione Polilux

Ci sono novità per quanto riguarda il design?

È tutto sotto il segno del design. Basta leggere il nostro nuovo DierreMag, soprattutto l’ultimo uscito. Ritorno alla luce, alla natura, al legno. Noi stiamo lanciando finiture nuove sia nel mondo dei pannelli per porte blindate sia nel mondo delle porte interne, abbinando materiali e colori nuovi che sono di tendenza nel design da un anno ormai. Certo non sono per tutti. Sono quelle linee speciali che donano carattere alla nostra collezione e rispecchiano il nostro livello di artigianalità combinato con l’elevata industrializzazione.

Le serrature elettroniche sono destinare a sostituire del tutto quelle meccaniche?

Direi proprio di no. Si tratta di una soluzione rivolta a una clientela differente, con esigenze particolari e, soprattutto, già propensa a utilizzare la domotica sia semplice che complessa, non timorosa di questa tecnologia. Certo, non nego che queste case e queste esigenze sono in aumento rispetto a prima. E il valore di un immobile con domotica cresce ovviamente rispetto a un immobile senza. Esattamente come la sostenibilità ambientale. Prevediamo che la richiesta di queste serrature sia destinata ad aumentare anche per via della crescita di Airbnb o di sistemi piattaforme simili nel mondo del turismo e della locazione, che portano con sé l’esigenza di controllare con maggiore efficacia e anche a distanza la porta d’ingresso di un edificio.

Gli strumenti Mapei per un cappotto sostenibile

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Mapetherm X2 System

L’efficienza energetica degli edifici è al primo posto nella graduatoria delle politiche europee. Fissati dal pacchetto Fit for 55, con cui si prevede di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030, il piano mette in campo numerose azioni per rendere gli edifici più efficienti sotto il profilo energetico. In particolare, tutti gli edifici nuovi dovrebbero essere a emissioni zero entro il 2030 e gli edifici esistenti dovrebbero diventare a emissioni zero entro il 2050. Ogni stato membro della Unione Europea potrà deliberare autonomamente per raggiungere tali risultati, ma sarà un obbligo giuridico al quale non potrà sottrarsi.

Oggi in Italia solo il 22% degli edifici rispetta i requisiti previsti: gli interventi di efficientamento dovranno pertanto riguardare un cospicuo numero di immobili e in questo contesto il sistema a cappotto rimarrà una tecnologia trainante per il mondo dell’edilizia.

Mapei promuove la cultura del sistema a cappotto come veicolo per ottenere gli obiettivi energetici fissati dall’Unione Europea. Oltre a organizzare corsi di formazione per tecnici e applicatori in base alla norma Uni/Tr 11715, il Gruppo prevede anche corsi per l’ottenimento del patentino per la qualifica di posatore specializzato di sistemi a cappotto, in base alla norma Uni 11716.

Assieme alla qualità dei materiali, una corretta posa è, infatti, alla base della garanzia di prestazione e durata di un sistema a cappotto, garantita anche dalla promozione sul mercato di kit certificati Eta e dotati di marcature Ce. Perché solo ciò che è durabile può definirsi realmente sostenibile. 

L’attenzione di Mapei alla sostenibilità si esplica anche nell’utilizzo di materie prime riciclate o a basso impatto ambientale e nello sviluppo di prodotti certificati con Epd (Dichiarazione ambientale di prodotto di tipo III in conformità alla Iso 14025).

Per Mapei il cappotto termico come driver per la sostenibilità passa anche dallo sviluppo di tecnologie che permettano di risanare i vecchi sistemi a cappotto mediante l’attenta analisi dell’esistente da parte dei suoi tecnici specializzati e all’utilizzo di prodotti pluri-performanti, come Mapetherm Flex RP.

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Il fondo rasante elastico Mapetherm Flex RP

Tra le soluzioni innovative c’è anche Mapetherm X2 System, il sistema Mapei in grado di raddoppiare i vecchi cappotti esistenti, che permette di eliminare le lavorazioni e i costi di smontaggio e smaltimento del vecchio sistema. Il nuovo cappotto, assicurabile con polizza decennale, ha inoltre spessori ridotti e utilizza moderni isolanti derivati da materie prime riciclate o certificati per bioedilizia, riducendo le emissioni di sostanze climalteranti.

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Mapetherm X2 System

Per quanto riguarda gli adesivi e i rasanti Mapei garantisce soluzioni a basso modulo elastico, in grado di conferire adesione almeno quattro volte superiore ai minimi previsti dalle norme, e di realizzare uno strato rasante al tempo stesso plastico e monolitico, per contrastare le sollecitazioni provenienti dal sottofondo e non fessurare.

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La malta cementizia Mapetherm Ar1 Maxi FG

Non da ultimo, il Gruppo si impegna nello sviluppo di sistemi a elevata e certificata resistenza meccanica, in grado di resistere alle sempre più frequenti grandinate o di realizzare singole porzioni particolarmente esposte agli urti, come zoccolature di scuole, loggiati, lati esposti verso la strada.

Mapei propone anche rivestimenti di finitura altamente idrorepellenti (classe W3 in base a En 1062-3), plastici, resistenti al degrado della tinta ed efficaci contro il proliferare di muffe e alghe (efficacia testata in base alle norme europee En 15457 e 15458). Il sottile strato esterno di un rivestimento a cappotto, applicato generalmente nell’esiguo spessore di 1,2 – 1,5 millimetri, deve infatti garantire una serie di prestazioni fondamentali per la durata dell’intero sistema.

Un tecnico attento dovrebbe sempre riportare nei suoi capitolati le norme europee di riferimento per le prestazioni contro muffe e alghe e il basso grado di assorbimento d’acqua (W3). Lo stesso può dirsi per un posatore attento che voglia abbassare il proprio rischio d’impresa utilizzando materiali di qualità che garantiscano la durabilità della propria opera.

Le membrane Polyglass al MADE expo 2023 tra innovazione e sostenibilità

Dal 15 al 18 novembre, Polyglass è al MADE expo 2023 di Rho Fiera Milano (Pad. 2P – Stand B13 C14) con i suoi prodotti che combinano innovazione e sostenibilità, per un’industria delle impermeabilizzazioni più verde. L’azienda presenta le sue soluzioni attraverso i quattro elementi naturali chiave: aria, fuoco, acqua e terra.

Aria: membrane ultra-leggere Reoxthene

Polyglass presenta il rilancio della sua linea di membrane ultra-leggere Reoxthene. Queste membrane in bitume distillato polimero Reoxthene Technology presentano elevate prestazioni in termini di durabilità, sostenibilità e sicurezza. Il loro nuovo compound ad alto tenore di polimeri e basso peso specifico consente di ottenere rotoli più leggeri rispetto alle membrane tradizionali, migliorando l’efficienza in cantiere, la velocità di posa e la sicurezza degli applicatori. Inoltre, le membrane Reoxthene sono state le prime del loro genere ad ottenere la certificazione ambientale EPD (Environmental Product Declaration).

Fuoco: membrane antincendio XFIRE

Polyglass risponde alla crescente necessità di protezione antincendio negli edifici con le membrane anti-fuoco XFIRE certificate BROOF (t2). Queste nuove membrane impermeabili in bitume polimero modificato offrono prestazioni superiori in termini di resistenza al fuoco esterno, applicabilità e durabilità degli edifici e sono disponibili anche in versione cool roof con colorazione bianca riflettente. La gamma con cinque tipologie di membrane si compone di una versione Antiradice e di membrane con certificazione antigrandine; disponibili anche versioni conformi alla Classe S secondo il codice di pratica IGLAE.

Acqua: manti sintetici di alta qualità Mapeplan 

Mapeplan è la linea di manti sintetici per impermeabilizzazioni che si distingue per le sue elevate prestazioni e durabilità. Grazie alla tecnologia di “multi-extrusion coating”, Mapeplan offre manti in FPO/TPO e PVC-P ideali sia per nuove realizzazioni che per rifacimenti. Una delle caratteristiche fondamentali dei manti Mapeplan è l’eccellente lavorabilità e saldabilità. La saldatura termica crea una vera e propria fusione e unione tra le catene molecolari, resistente al battente idraulico e alle sollecitazioni meccaniche. Con i sistemi impermeabili Mapeplan è possibile realizzare impermeabilizzazioni “continue” totalmente ermetiche di coperture e opere di ingegneria civile. Inoltre, la versione “Smart White” di Mapeplan riduce la temperatura superficiale del tetto e contribuisce a mantenere una temperatura interna costante, promuovendo il comfort all’interno degli edifici. La gamma Mapeplan è completa e comprende diversi prodotti con certificazione BROOF.

Terra: membrane autoadesive Adeso

Polyglass presenta anche le membrane autoadesive Adeso, una soluzione versatile per l’impermeabilizzazione, che non necessitano di utilizzo di fiamma per l’applicazione. Queste membrane consentono la stratificazione di più mescole bituminose, permettendo la realizzazione di membrane di vari spessori con caratteristiche uniche di autoadesività. Gli applicatori apprezzano le prestazioni eccezionali di Adeso in diversi campi di applicazione e anche in caso di pendenze estreme.

Servizi di progettazione certificata

Oltre a prodotti di alta qualità, Polyglass  fornisce anche supporto ai professionisti nella progettazione di sistemi impermeabili certificati, in conformità alle normative UNI e al Codice di Pratica IGLAE. I tecnici dell’azienda sono a disposizione dei visitatori di MADE expo 2023 per fornire assistenza nella progettazione di sistemi a regola d’arte certificati Bureau Veritas Italia.

Rivendita estera: Gruppo 3W, colosso polacco da 430 milioni di euro

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La sede di 3W a Ruda Śląska

L’azienda polacca 3W opera in uno dei mercati più dinamici dell’Unione Europea con una strategia che prevede l’acquisizione di altre realtà della distribuzione di materiali per l’edilizia. Risultato: vendite lievitate a 430 milioni di euro

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Fibrotubi: Sottocoppo Metallico Coibentato, tetto perfetto se il metallo sposa il laterizio

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Sottocoppo Metallico Coibentato con coppi nuovi

Alle prese con il meteo che cambia, il tetto è una delle parti più sensibili dell’involucro. Se non correttamente impermeabilizzato, può lasciare entrare infiltrazioni d’acqua con danni alle strutture sottostanti, mentre un corretto isolamento e una sistema di ventilazione possono fare la differenza sul comfort percepito all’interno degli ambienti domestici. Per non parlare della sicurezza, garantita da sistemi di fissaggio sempre più affidabili e linee vita per assicurare il lavoro degli operatori incaricati della corretta manutenzione della copertura.

Per far fronte a tutte queste esigenze, Fibrotubi propone Sottocoppo Metallico Coibentato, il sistema di sottocopertura impermeabile leggero per coppi realizzato in acciaio preverniciato in color rosso coppo per integrarsi al meglio con la copertura.

Evoluzione della versione metallica base, Sottocoppo Metallico Coibentato è composto da una lastra abbinata a uno strato isolante di 13 millimetri in poliuretano espanso. La lastra abbinata al profilo superiore «correntino» è brevettata per lo stabile e duraturo ancoraggio dei coppi, è ideale sia quelli antichi da riqualificare che per quelli di nuova produzione.

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Sottocoppo Metallico Coibentato con coppi nuovi

La presenza dello strato di poliuretano all’intradosso riduce la trasmissione del calore della lastra all’interno, incrementando e potenziando le prestazioni dell’isolante. Il materiale è certificato Cam (Criteri ambientali minimi): utilizza materiali isolanti a componente riciclata ed è inquadrabile nella normativa per il superbonus, l’agevolazione fiscale per specifici interventi in ambito di efficienza energetica.

DETTAGLI ALLEGATO Salvato. sottocoppo-metallico-coibentatoLe prestazioni del Sottocoppo Metallico Coibentato sono elevate alla massima potenza grazie ad accessori dedicati, che Fibrotubi mette a disposizione. Oltre ai ganci fermacoppo di partenza e intermedio per l’ancoraggio del coppo, è disponibile anche un correntino fermaneve da ancorare al sistema lastra-coppo. L’azienda propone anche il sottocolmo ventilato in acciaio inox con bandelle plissettate con adesivo per potersi adattare alla forma di qualsiasi tetto. Tra gli accessori figurano anche il profilo per fotovolaico First in barre di alluminio, per l’applicazione sopra la greca alta della lastra al posto del correntino, e i morsetti intermedio e terminale per il fissaggio del pannello fotovoltaico. Infine, terminali e comignoli linea Eterinox di Fibrotubi per lo scarico fumi in quota, utilizzabili insieme alla conversa in alluminio e butile.

DETTAGLI ALLEGATO Salvato. sottocoppo-metallico-coibentato
Sistema brevettato di aggancio con coppi antichi
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Sottocoppo Metallico Coibentato con coppi nuovi e fotovoltaico

In sintesi, Sottocoppo Metallico Coibentato presenta una serie di vantaggi per un tetto ad alte prestazioni: oltre a essere più leggero rispetto ai classici sottocoppi in commercio, è brevettato impermeabile anche a bassa pendenza (con un minimo per installazione del 15%) e consente l’ancoraggio sicuro dei coppi grazie ai correntini. Inoltre, è pedonabile e resistente senza rischi di rottura, sopporta l’aumento dei carichi ammissibili, ha una trasmittanza termica migliorata e consente una riduzione del rumore e dell’effetto condensa. Il sistema prevede la possibilità di inserire nelle greche della lastra le staffe per installazione del fotovoltaico e consente il riutilizzo di coppi vecchi.

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Inchiesta: che tetto che fa, così il meteo cambia le coperture

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Clima pazzo, che sorprende, che  provoca danni. E la porzione di edificio più colpita è la copertura, che si deve adeguare non solo agli standard di isolamento e salubrità,  ma anche alle prove di resistenza a vento, grandine e tempeste di acqua. Ecco come 

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Leggi le interviste:

Cotto Possagno – Così il laterizio si adegua al cambiamento

Terreal Italia – Primo effetto: aumenta la domanda

BMI Wierer – Novità a prova di effetto island

Pile – La corretta posa inizia dalla conoscenza

Zanutta – C’è più metallo, ma meno manodopera

Mazzonetto – La parola chiave? Integrazione

Wienerberger – Il fotovoltaico che si integra nella superficie

Mazzonetto: tetto e cambiamenti climatici. La parola chiave? Integrazione

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Come adeguarsi ai cambiamenti climatici? Secondo l’architetto Jacopo Mazzonetto nel settore edile questo non era un problema veramente sentito dalla maggior parte degli operatori, perlomeno fino al 19 luglio 2023. Jacopo Mazzonetto fa parte della divisione The Skin di Mazzonetto, azienda specializzata in coperture e rivestimenti in metallo, che si occupa di supportare il progettista e l’installatore dalla fase di ideazione a quella della messa in opera. «C’è un prima e un dopo questa data spartiacque, che ha scardinato sia i tetti che le certezze dei modi di costruire: il manto di copertura non è più un semplice elemento impermeabilizzante a chiusura dell’edificio. Oggi infatti, il tetto deve garantire una tenuta agli agenti atmosferici attraverso una resistenza meccanica determinata da precise caratteristiche tecniche».

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Pile: tetti metallici, la corretta posa inizia dalla conoscenza

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Leggeri, rapidi di montare, convenienti, si adattano a qualsiasi geometria e, soprattutto, sono resistenti alle sollecitazioni esterne: è boom di tetti metallici? Secondo Fabio Montagnoli, presidente dei Pile (Produttori e Installatori di Lattoneria Edile), è proprio così: «Gli studi di progettazione ultimamente sono alla ricerca di novità, anche grazie ai produttori che stanno facendo un ottimo lavoro e spingono verso nuove tecnologie come l’aggraffatura, le scandole metalliche, le tegole metalliche. Non solo, ogni anno presentano nuovi colori, addirittura l’ampiezza dell’assortimento assomiglia alla gamma delle pitture da interni. Ma l’impulso maggiore viene dal tema della resistenza agli eventi atmosferici estremi che, chiaramente, è parecchio sentito. Tanto da rendere il tetto metallico una reale alternativa al laterizio laddove non ci siano vincoli paesaggistici».

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Cotto Possagno: così il tetto in laterizio si adegua al cambiamento climatico

«Adeguarsi al clima è senz’altro un’esigenza avvertita dal mercato e il sistema tetto deve aumentare la sua resilienza, con prodotti che possano resistere a fenomeni atmosferici sempre più violenti e frequenti. Ma, attenzione, non mi riferisco alle grandinate con chicchi di oltre 10 centimetri di diametro, che fortunatamente sono molto più rare dei terremoti», spiega Mario Cunial, direttore Ricerca e Sviluppo di Industrie Cotto Possagno e presidente del Gruppo Prodotti da Costruzione di Assindustria Venetocentro. 

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Terreal Italia: con il clima estremo aumenta la domanda di soluzioni per tetti in laterizio

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Viene prima la posa corretta o il materiale, nel sistema tetto? Se la domanda sembra capziosa, non la pensa così l’architetto Simona Scomparin, product manager di Terreal Italia: «Il cambiamento climatico sta condizionando il modo di costruire e di progettare un tetto. Quindi, per la nostra azienda, come produttori di laterizio, l’applicazione delle regole basi indicate dalle normative per la corretta posa dei tetti, ha una rilevanza fondamentale. E mi riferisco alla micro ventilazione, alla ventilazione del sottomanto, all’uso di accessori e pezzi speciali come aeratori o ferma neve, che affiancano il fissaggio stesso delle tegole».

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Wienerberger: il fotovoltaico che si integra nella superficie del tetto

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La grandine flagella i tetti green? Niente paura: il mercato offre pannelli molto resistenti collaudati in laboratorio con lanci di proiettili di ghiaccio di varie dimensioni. Quello che conta per l’utente finale è imparare a distinguere i prodotti o chiedere a un esperto. «Sapere che cosa cercare in una scheda tecnica è indispensabile per proteggere il proprio investimento, magari ci si limita al rendimento e al prezzo, senza approfondire i dettagli sulle resistenze agli agenti atmosferici perché anche il materiale conta», afferma Dario Mantovanelli, responsabile Commercial Excellence di Wienerberger, azienda che ai laterizi affianca anche soluzioni di pannelli fotovoltaici integrati in vetro temperato come le referenze X-Roof.

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Zanutta: sul tetto c’è più metallo, ma meno manodopera

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Vincenzo Zanutta

Garanzia e durevolezza vincono sull’estetica: chi deve fare un nuovo tetto o sostituire una copertura a volte si orienta verso scelte diverse dal sistema classico. Anche un big della distribuzione come Vincenzo Zanutta, dell’omonimo gruppo friulano presente in tutto il Nord Italia, conferma questo trend: «Il cemento e la lamiera stanno erodendo una quota di mercato dei laterizi, specialmente per chi ha avuto dei danni dai recenti eventi catastrofici. Ma, oggettivamente, si è trattato di fenomeni che avrebbero ammaccato qualsiasi tipo di materiale. Non solo: i tetti in coppo distrutti dalle grandinate erano stati costruiti da più di 30 anni, quindi hanno fatto il loro lavoro. Il concetto di casa per la vita sta, molto lentamente, cambiando: la durabilità non è più eterna, la casa è un bene che si consuma e anche le assicurazioni stanno applicando questo tipo di valutazione nelle loro polizze in previsioni di una clima poco rassicurante».

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