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Casa green: una villa Nzeb nel Parco dei Nebrodi con Isotec

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Nzeb, ovvero Nearly Zero Energy Building, cioè edificio a energia quasi zero. Introdotto dalla direttiva Epbd 2010/31 dell’Unione Europea, recepita in Italia dal decreto legge 63/2013, questo concetto identifica gli «edifici ad altissima prestazione energetica in cui il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta in situ».

Un obiettivo ambizioso, ma non irrealizzabile, come dimostra la villetta progettata dagli ingegneri Andrea Pettinato e Antonino Virgillito dello Studio Kairos a Troina (Enna), nel suggestivo Parco dei Nebrodi.

La villa Nzeb realizzata a Troina (Enna) si articola su due livelli, con uno sviluppo prevalentemente orizzontale. Il lato dell’ingresso, protetto da una struttura a loggiato presenta due aperture rotonde e crea una variazione alle forme lineari che danno carattere all’insieme. Anche la grande copertura segue lo stesso linguaggio, con una superficie ampia e regolare a una sola falda.

L’edificio, frutto di un intervento di demolizione e ricostruzione di un edificio preesistente, riserva particolare attenzione agli aspetti di efficienza e risparmio energetico, scegliendo la tecnologia dell’isolamento termico ventilato per l’intero involucro. Il tutto abbinato a impianti performanti, infissi a taglio termico e un impianto fotovoltaico per la produzione di energia, posizionato sulla grande falda di copertura.

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Per raggiungere l’elevato standard di efficienza energetica richiesto da un edificio Nzeb i progettisti hanno scelto di realizzare una costruzione totalmente a secco, con struttura portante in acciaio e sistema di isolamento termico Isotec Parete, la soluzione di Brianza Plastica per la realizzazione di facciate ventilate. 

Il pannello Isotec Parete presenta un’anima in poliuretano espanso rigido a elevate prestazioni (λD= 0,022 W/ mK) rivestita con una lamina di alluminio goffrato impermeabile, ed è dotato di un correntino metallico asolato, che svolge la doppia funzione di creazione della camera di ventilazione e di supporto universale per qualsiasi tipologia di rivestimento.

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In questo caso, sulla muratura di tamponamento è stata fissata una sottostruttura metallica per uniformare le quote, portando il piano di posa a filo con lo spessore della struttura portante in acciaio. Infine, ai pannelli Isotec Parete sono state fissate, con le apposite viti, le lastre in fibrocemento Elycem, sempre di Brianza Plastica, ideali per realizzare una tradizionale rasatura a intonaco delle facciate, in un elegante contrasto con il marrone scuro dell’alluminio che riveste il dettaglio dell’ingresso e la copertura. All’interno, una controparete in laterizio ha consentito l’alloggiamento degli impianti.

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Fondamentale per il conseguimento dello status di edificio Nzeb è risultata anche la progettazione della stratigrafia del tetto, per il quale è stata invece prevista la posa, sulla struttura portante discontinua in acciaio, dei pannelli Isotec, nello spessore di 120 millimetri, funzionali a realizzare un isolamento ventilato performante e continuo. Sui correntini metallici di Isotec sono stati poi posizionati e fissati i pannelli in Osb (Oriented Strand Board, cioè formato da lamelle di legno), necessari alla posa del rivestimento metallico in tegole di alluminio.

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Tutte le opere di lattoneria di rivestimento di tetto e facciata, così come i raccordi, la terminazione laterale della copertura e la fasciatura del bordo della terrazza, sono stati realizzati con prodotti in alluminio di alta qualità e coordinati nella stessa colorazione marrone bruno.

Il sistema Isotec, posato a giunti sfalsati, crea una protezione continua e ventilata dalla gronda al colmo, assicurando il passaggio dell’aria fra lo strato coibente e il rivestimento. L’accostamento dei pannelli è facilitato dalla loro conformazione perimetrale, con finitura battentata sui lati lunghi e a coda di rondine sui lati corti. Infine, i punti di giunzione sono stati sigillati con nastro butilico per evitare infiltrazioni d’acqua.

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La posa del pacchetto isolante e del rivestimento con pannelli Isotec ha coinvolto una superficie complessiva di 360 metri quadrati e ha richiesto dieci giorni lavorativi da parte degli addetti dell’azienda LaMeTro di Troina. «Di questo sistema che ormai conosciamo e posiamo da tantissimi anni apprezziamo ogni volta la semplicità e la velocità di posa. I pannelli Isotec, che possono essere forniti con passo su misura, si prestano a essere lavorati e sagomati in cantiere con comuni attrezzi e questo ci dà la possibilità di trattare e risolvere anche geometrie e dettagli complessi senza difficoltà particolari», spiega Giovanni Carmeni, titolare dell’impresa posatrice. Tutti i prodotti della gamma Isotec sono conformi ai Cam e contribuiscono ai punteggi Leed essendo dotati della mappatura Leed V.4.

L’impiego sia in copertura sia in facciata dei sistemi isolanti di Brianza Plastica ha permesso di proteggere in maniera uniforme, continua e coerente l’intero involucro della villa, unendo le prestazioni coibenti del poliuretano ai vantaggi della ventilazione. Durante il periodo invernale, la facciata ventilata agevola infatti lo smaltimento dell’umidità, mentre nel periodo estivo, consente di far defluire l’aria calda in eccesso contribuendo ad alleggerire il carico termico sull’isolante, che non risulta a contatto diretto con le superfici irraggiate dalla luce solare.

Infrastrutture verdi per migliorare la resilienza delle città ai cambiamenti climatici

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La crescente enfasi sulla resilienza delle città ai cambiamenti climatici è un aspetto sempre più centrale nella pianificazione urbana, soprattutto in Europa e, di conseguenza, nelle nostre città. Questa tendenza continuerà a guadagnare importanza, sia in considerazione dell’aumento della popolazione sia a causa dell’aggravarsi degli effetti dei cambiamenti climatici.

Diventa quindi imperativo che le città si evolvano verso una maggiore sostenibilità. Tra le diverse strategie adottabili, l’inverdimento urbano e le relative infrastrutture verdi rivestono un ruolo chiave, applicabili attraverso veri e propri sistemi, concepiti per integrare elementi naturali come piante, alberi, arbusti e vegetazione, all’interno o all’esterno delle strutture degli edifici stessi.

Tali infrastrutture sono progettate per svolgere diverse funzioni positive, sia per l’ambiente che per la qualità della vita nelle aree urbane. Tra le principali infrastrutture verdi sugli edifici si includono i tetti verdi, le facciate green, i giardini pensili, i sistemi di recupero delle acque piovane, le pareti viventi, i sistemi fotovoltaici integrati, i sistemi di compostaggio e persino gli alveari urbani.

Queste infrastrutture non solo contribuiscono a migliorare la sostenibilità ambientale degli edifici e delle aree urbane, ma offrono anche benefici significativi per il benessere degli abitanti, favorendo peraltro la «bellezza delle città». Ai distributori di materiali per l’edilizia spetta il compito cruciale di fungere da promotori, guidare le scelte e fornire la tecnologia più adatta per la realizzazione di questi sistemi.

Durante la stagione estiva, le infrastrutture verdi possono generare un effetto di raffrescamento, riducendo la temperatura superficiale dell’involucro dell’edificio e la temperatura nell’ambiente circostante e all’interno degli spazi adiacenti. 

Sempre in questa stagione, le coperture vegetali posizionate sugli edifici svolgono un ruolo importante nel contrastare l’effetto delle isole di calore urbane, grazie all’evapotraspirazione delle piante, che incrementa l’umidità relativa dell’aria circostante. Inoltre, tali coperture, fungendo da barriera protettiva contro la radiazione solare diretta e offrendo un efficace ombreggiamento, contribuiscono alla riduzione della quantità di radiazione riflessa nell’atmosfera.

Durante la stagione invernale invece, a seconda della localizzazione geografica, delle variazioni microclimatiche e dell’orientamento delle superfici con copertura vegetale, queste infrastrutture possono contribuire a migliorare l’isolamento termico dell’edificio, riducendo le perdite di calore verso l’esterno.

Da evidenziare, come le coperture vegetali possono incrementare l’efficienza nella generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili, mediante sistemi fotovoltaici, grazie al mantenimento delle temperature superficiali del tetto al di sotto dei 30-35 gradi.
La diminuzione del consumo di energia porta a una riduzione delle emissioni di Co2 nell’atmosfera, contribuendo così a mitigare i cambiamenti climatici. Inoltre, le piante, grazie al processo di fotosintesi clorofilliana, assorbono la Co2 presente nell’aria e rilasciano ossigeno, contribuendo in tal modo alla mitigazione dell’inquinamento dell’aria nell’ambiente.

Oltre a ridurre le emissioni di Co2, esse hanno la capacità di assorbire e trasformare in modo biologico diversi composti inquinanti. Contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria negli spazi interni e il comfort abitativo, avendo un impatto positivo sul benessere termico, igrometrico e sulla percezione olfattivo-respiratoria.

Portano la natura nei contesti urbani, contribuendo ad arricchire la biodiversità. Offrono una soluzione per il drenaggio sostenibile nelle aree urbane, semplificando la gestione delle acque piovane. In aggiunta, possono contribuire al risparmio idrico, consentendo la raccolta delle acque piovane per l’irrigazione o per altri scopi.

di Roberto Bolici – Professore associato in Tecnologia dell’Architettura, Politecnico di Milano (da YouTrade n. 143)

Quando e come integrare i fornitori

Integrare i fornitori significa creare una relazione continua tra due aziende, che implica un impegno per un medio-lungo periodo di tempo e una condivisione reciproca di informazioni, rischi e benefici della relazione.

La mancanza di integrazione comporta notevoli criticità, tra cui scorte eccessive, bassi livelli di servizio al cliente, pianificazione della capacità imprecisa e intempestiva, mancato guadagno, aumento dei costi di trasporto e programmazione della produzione inefficace.

A livello aziendale diventa necessario comprendere quali possano essere i fornitori che hanno le caratteristiche idonee per una successiva integrazione.

Il modello proposto prevede la realizzazione di una matrice in cui si mettono in relazione il livello di spesa sostenuto verso il fornitore (attraverso la classificazione di Pareto su tre livelli Abc: classe A composta da quei fornitori la cui spesa rappresenta l’80% del totale; classe B composta da fornitori la cui spesa complessiva è del 15%; classe C composta da fornitori con una spesa cumulata del 5% sul totale) e il livello di rating espresso da un indice calcolato valutando parametri come la puntualità, i tempi di approvvigionamento, la qualità della merce consegnata, la presenza di certificazioni e le condizioni di pagamento.

Nella matrice emergono quattro settori:

Alto livello di spesa (classe A) e alto valore di rating, in altre parole sono fornitori sui quali l’azienda sta investendo una considerevole spesa ed hanno un livello di rating totale alto (ottimi fornitori). Le aziende appartenenti a questo gruppo sono le più adatte per avviare relazioni di integrazione, come just in time, kanban, vendor managed inventory, consignment stock.

Medio-basso livello di spesa (B, C) e alto valore di rating. Dal momento che sono buoni fornitori c’è da valutare se è possibile aumentare il livello di spesa nei loro confronti (Upgradable).

Elevato livello di spesa e basso valore di rating. Questi sono fornitori critici in quanto le loro scarse prestazioni potrebbero creare problemi. Probabilmente sono difficili da sostituire, ma l’azienda dovrà valutare la possibilità di cambiarli (Critical).

Basso livello di spesa (B, C), basso valore di rating. Fornitori non strategici candidati ad essere sostituiti con altri aventi valori di rating più elevato (Replaceable).

Questo confronto si basa su parametri quantitativi e non qualitativi per cui diventa uno strumento oggettivo per comprendere il tipo di relazioni in essere.

di Andrea Payaro, docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico – Ice (da YouTrade n. 143)

Made Expo, quante novità per chi fa le case

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Made Expo

Alla rassegna Made expo 701 imprese del settore edile hanno presentato una raffica di soluzioni dedicate a chi costruisce. Un’occasione anche per presentare le previsioni di sviluppo per il 2024.

Fiera Milano ha calato il suo poker d’assi a metà novembre lanciando per la prima volta Miba-Milan International Building Alliance, evento espositivo che ha riunito ben quattro manifestazioni dedicate al comparto delle costruzioni e degli spazi abitativi (Gee–Global Elevator Exhibition Me-Made expo, Sicurezza e Smart Building Expo).

Con un focus particolare su involucro e costruzioni a destare l’interesse degli operatori è stato sicuramente il Made expo, a cui hanno partecipato 701 aziende da 29 Paesi, con le maggiori provenienze estere da Austria, Cina, Francia, Germania, Olanda, Spagna, Svizzera, Turchia e Usa, e che ha visto l’organizzazione di oltre un centinaio tra convegni, workshop e lectio magistralis. Prossimo appuntamento da segnare in agenda fra due anni, dal 19 al 22 novembre 2025.

Convegni e forum

Ad aprire la manifestazione Made expo 2023 il Building Innovation Forum, conferenza dedicata all’impatto dell’innovazione sull’industria delle costruzioni con esperti internazionali, esponenti delle istituzioni e attori chiave del mercato.

Guarda Me-Made Expo 2023

Al centro del dibattito il futuro degli edifici e delle città, con particolare attenzione all’innovazione, alla qualità della vita, alla sostenibilità e al tema del partenariato pubblico privato.

Tra gli interventi particolare interesse quello di Lorenzo Bellicini, direttore generale del Cresme, che ha fatto il punto sullo scenario futuro, segnato dall’instabilità del contesto internazionale e da un progressivo calo della domanda immobiliare, e i nuovi trend del settore che si muovono sui binari dell’innovazione e della sostenibilità.

Il quadro delineato dal Centro di ricerche ha messo subito in chiaro la necessità di migliorare in modo sostanziale l’efficienza dell’intero settore delle costruzioni e delle attività correlate.

La filiera, frammentata e lunghissima, è infatti ancora tarata da mille criticità nella gestione dei processi: scarsa qualità nella posa in opera, difficoltà nella definizione delle tempistiche, elevati costi di errore, spreco di materiale, alti costi di smaltimento e complessa gestione dei rischi.

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A Made Expo hanno partecipato 701 aziende da 29 paesi

L’analisi del cresme

Basti pensare che nel 2022, il valore aggiunto per ora lavorata nel settore delle costruzioni è stato di 26 euro, superiore solo a quello del comparto turistico e molto inferiore alla media nazionale di 36,5 euro.

Tuttavia, qualcosa si è mosso: confrontando infatti i dati 2022 con la media del triennio pre-crisi (2017-2019), il Cresme ha evidenziato una crescita del 9,2% della produttività oraria, a confronto di quella dell’intera economia, che si ferma a 2,8%.

Questa evoluzione può essere letta da diverse prospettive: come un effetto correlato all’aumento dei prezzi, per effetto dell’espansione del mercato della ristrutturazione incentivata, come conseguenza della crescita delle infrastrutture (+14,9% nell’incremento del valore della produzione tra il 2022 e il 2019), e come aumento dell’importanza della componente impiantistica (che oggi rappresenta il 35% della produzione settoriale, il dato più alto in Europa, rispetto al 27% di dieci anni fa). Infine, come conseguenza dello sviluppo della digitalizzazione dei processi.

Il trend di crescita della produttività nel settore delle costruzioni non si è limitato però al triennio post pandemico: dal 2017 il settore ha infatti sperimentato una crescita media annua della produttività del +1,5% e negli ultimi cinque anni, l’Italia è stato l’unico tra i quattro principali Paesi europei in cui le costruzioni hanno mostrato una crescita media annua della produttività oraria del 2%, a differenza di Germania, Spagna e Francia, rispettivamente in diminuzione dello 0,8%, del 4,5% e dell’1%.

Questi dati suggeriscono una tendenza positiva a lungo termine per il settore delle costruzioni che, operando in modo ottimale, secondo il Cresme potrebbe aumentare il proprio valore aggiunto del 62%. Dunque, largo a investimenti in processi produttivi, tecnologia, organizzazione e modelli gestionali, con un occhio puntato alla digitalizzazione.

Prodotti nuovi

Oltre a fare da palcoscenico per analizzare attraverso i dati il futuro delle costruzioni, Miba ha rappresentato un’interessante vetrina per prodotti e soluzioni che stanno cambiando il modo di concepire edifici e città.

Oltre a materiali innovativi e nuovi processi di produzione a basse emissioni, le aziende espositrici hanno dato largo spazio nelle loro proposte alla sostenibilità, all’economia circolare e al riciclo, all’impatto estetico unito a prestazioni avanzate.

Anche l’involucro ha acquisito funzioni integrate in termini di sicurezza e design, a partire dai serramenti illuminati per garantire la sicurezza notturna fino alle porte a levitazione magnetica da aprire con un tocco e quelle in acciaio e vetro trasparente dotate di sistemi antiproiettile e anti deflagrazione.

L’innovazione coinvolge anche i temi della mobilità e accessibilità, con ascensori accoglienti e interattivi che si arricchiscono di schermi multimediali, app che consentono la manutenzione predittiva e da remoto, robot intelligenti in grado di effettuare trasporti e consegne all’interno degli edifici in totale indipendenza; sistemi di controllo accessi e video citofonia che dialogano con gli ascensori, per consentire di entrare e uscire in modo automatico, rapido e sicuro.

Quelli della digitalizzazione e personalizzazione dei servizi sono fenomeni in continuo sviluppo, che in ambito residenziale vedono soluzioni sempre più modulari e integrabili, che permettono un continuo upgrade delle centraline, il continuo controllo e monitoraggio via wi-fi dei consumi e dell’accessibilità, interventi da remoto e risparmi energetici notevoli.

Tuttavia, la vera sfida è non solo il risparmio, ma la trasformazione dell’edificio da consumer a prosumer, grazie anche ai pannelli fotovoltaici o  allo sviluppo di comunità energetiche rinnovabili e gruppi di autoconsumo collettivo.

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Oltre a materiali innovativi e nuovi processi di produzione a basse emissioni le aziende hanno dato spazio alle loro proposte di sostenibilità

Chi ha vinto il contest

Un premio all’eccellenza e all’innovazione nel settore delle costruzioni, con un’attenzione speciale per le novità sostenibili. Questo è Made Awards, che quest’anno ha visto la premiazione di nove aziende, compresa una start up.

I riconoscimenti sono stati assegnati da una giuria tecnica composta dal presidente, l’architetto Luca Molinari, professore ordinario di Teoria e Progettazione architettonica presso l’Università della Campania Luigi Vanvitelli, Paolo Rigone, direttore tecnico Unicmi e docente di progettazione dell’involucro al Politecnico di Milano, e Olga Munini, giornalista e responsabile editoriale Nuova Finestra – DBInformation per il settore Involucro, mentre per il settore Costruzioni Laura Daglio, docente presso il Dipartimento Abc/Architecture, Built Environment and Construction engineering del Politecnico di Milano e Silvia Ricci, consigliere Delegato del contractor Ricci.

I vincitori salone costruzioni

Digi Corp (Pordenone) per la categoria progettazione, Bim, software e servizi: l’azienda ha sviluppato Join, un software Bim basato sullo standard Ifc, un formato di file aperto, interscambiabile e collaborativo.

Join permette di gestire tutte le informazioni Bim del modello 3D di un’opera, integrando dati di tipo economico, tecnico, temporale e gestionale, associando infiniti attributi agli elementi. Grazie alla sincronia dei dati, le informazioni sono sempre aggiornate e coerenti tra loro durante tutto il ciclo di vita dell’opera.

Ecosism (Battaglia Terme, Padova) per la categoria strutture e sistemi costruttivi: grazie al cappotto armato prefabbricato a misura Karma è possibile in un’unica lavorazione ottenere sia l’isolamento termico dell’involucro edilizio che scongiurare il ribaltamento alle azioni sismiche dei tamponamenti degli edifici a telaio, sia verso l’esterno che verso l’interno del fabbricato.

Coprimuro (Coriano, Rimini) per la categoria riqualificazione energetica, isolamento e confort, integrazione edificio impianto: con Termoimbotte è possibile riqualificare la parte  interna del foro finestra, rendendolo completamente isolato.

Permette di essere posato sovrapponendosi al muro preesistente utilizzando membrane termoacustiche con spessori minimi di 8-10 millimetri impendendo la creazione del ponte termico e quindi di condensa o muffa negli ambienti.

Cover App (Verona) per la categoria rivestimenti e finiture per interni ed esterni: l’innovativo davanzale interno coibentato consente di ridurre il ponte termico tra il radiatore e l’infisso esterno grazie all’isolamento integrato.

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I vincitori salone involucro

Pilkington (Venezia) per la categoria involucro, facciate e coperture, vetro: l’azienda ha sviluppato Nsg Tec, un vetro bassoemissivo trasparente con caratteristiche elettro conduttive, perfetto per scaldare un’abitazione, andando ad affiancare o sostituire l’impianto di riscaldamento tradizionale. La resistività superficiale può essere sfruttata anche con funzione anticondensa o di scioglimento della neve.

Giovanardi (Villimpenta, Mantova) per la categoria outdoor, schermature solari e anti insetto: il tessuto termo-riflettente per la protezione solare Opatex Cool consente una maggiore riflessione del calore radiante del sole, aumentando il comfort e il risparmio energetico

Eku Sistemi (Segrate, Milano) per la categoria serramenti, finestre e porte; chiusure, oscuramenti, automazioni): il serramento in alluminio Perfektion AL6005 utilizza per la prima volta per il profilo a taglio termico la lega EN AW- 6005A che assicura una resistenza meccanica maggiore del 40%), un’elevata resistenza alla corrosione e una grande lavorabilità.

Il design essenziale associato alla ferramenta a scomparsa, all’isolamento termico, acustico, di resistenza ai fattori ambientali, di sicurezza all’effrazione, soddisfano tutte le esigenze dell’edilizia moderna.

Cipierre (Tivoli Terme, Roma) per la categoria componenti, accessori e ferramenta: la cerniera in acciaio Cipierre Bunkerlocks per porte antiscasso è dotata di un sistema brevettato che consente l’apertura fino a oltre 180 gradi su due assi in sequenza.

Il premio Start up è stato assegnato a Snaptech de L’Aquila, azienda dedicata alla produzione di nanoparticelle mediante processi di sintesi innovativi, a basso impatto ambientale e ridotti consumi di energia.

Detiene in modo esclusivo il brevetto europeo per la produzione di nanocalci di nuova generazione, formulate ad hoc per le diverse esigenze applicative (prodotti Nanolaq).

di Veronica Monaco

Soprema Point: tutti in rete in rivendita per trovare l’efficienza

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 michelangelo-maiorano-soprema«Digitalizzarsi è certamente la sfida del futuro anche per il mondo della distribuzione dei materiali edili. Per ogni struttura e per qualsiasi format dimensionale, colmare questo divario sarà determinante per competere e soddisfare a breve le esigenze del mercato», afferma Michelangelo Maiorano, direttore vendite di Soprema Italia, azienda specializzata in soluzioni per l’impermeabilizzazione e l’isolamento, che punta a ridefinire il panorama dell’edilizia attraverso la creazione di un sistema di vendita e consulenza che integra apprendimento e innovazione.

I Soprema Point sono il cuore pulsante di questa trasformazione. Si tratta di una rete che nasce attraverso partner strategici nella distribuzione edile in Italia, dove si condividono e si spiegano i sistemi Soprema e le soluzioni più avanzate per la protezione e l’efficientamento energetico dell’involucro edilizio.

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«La formazione e il trasferimento di competenze al canale distributivo rappresentano per Soprema la parte core nel rapporto di partnership», spiega Maiorano. «La nostra azienda è infatti impegnata a spostare l’attenzione dal singolo prodotto al concetto di sistema». Gli spazi dei rivenditori non sono quindi solo un’area di commercio e consulenza, ma anche un luogo in cui i professionisti possono trovare l’esperienza tecnica necessaria per affrontare le sfide più complesse e rimanere sempre aggiornati sulle ultime novità, sia di prodotto che tecnico-normative.

«Gli obiettivi di breve termine riguardano il presidio geografico dei Soprema Point», continua il direttore vendite. Da Nord a Sud «la selezione delle candidature destinate a incrementare sul territorio ci consentirà di raggiungere tutti gli attori coinvolti nel nostro comparto dedicando ai nostri partner un programma tecnico-formativo che possa essere riconosciuto in ogni area come un appuntamento di aggiornamento tecnico per tutti i professionisti che intervengono sulle tematiche relative all’efficienza e alla protezione delle nostre strutture».

In futuro è prevista l’espansione di questa rete affinché sempre più professionisti possano beneficiare di formazione e supporto tecnico molto specializzato, con l’obiettivo di offrire un supporto prezioso per l’edilizia italiana e rafforzare la partnership con i distributori.

Heidelberg Materials: green e brand, la nuova vita di Italcementi

Sede di Heidelberg Materials in Germania

Italcementi è un nome storico dell’industria italiana, delle costruzioni e dell’edilizia. Ora, dopo 159 anni, cambia ragione sociale. Ma senza mutare la sua mission: produrre materiali sempre più performanti e sostenibili con un’attenzione particolare alla digitalizzazione. In termine tecnico, insomma, si tratta di rebranding, un vestito che si indossa sullo stesso corpo di prima. Anche se nell’occasione l’azienda bergamasca ne approfitta per riorganizzare le attività.

Il nuovo nome assunto è quello della casa madre tedesca, che controlla la società italiana ceduta anni fa dal gruppo Italmobiliare dei Pesenti. Il tempo passa, il mondo cambia, e nel settembre 2022 HeidelbergCement ha mutato nome in Heidelberg Materials. Ora, a cascata è la volta delle controllate, tra cui Italcementi.

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Sede di Heidelberg Materials in Germania

Heidelberg Materials è uno dei principali produttori integrati di soluzioni e materiali per le costruzioni al mondo, nei settori cemento, inerti e calcestruzzo preconfezionato. E il cambiamento, spiegano in azienda, non sta solo nel nome, ma nella natura stessa del business.

Perché l’edilizia evolve verso un futuro più sostenibile e digitale. Assieme a questo cambiamento, anche la gamma dei prodotti e dei servizi di Heidelberg Materials, anche in Italia, evolve. Il nuovo marchio serve, quindi, a dare un volto e un punto di riferimento alla trasformazione.

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Come accennato, la sostenibilità è uno dei pilastri, ovviamente di cemento, della strategia aziendale. La rapidità di adattamento al cambiamento, notano nella ex Italcementi, sarà essenziale per avere successo. Riguardo la carbon neutrality, per esempio, l’obiettivo è riuscire a essere prima nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica, essere all’avanguardia nell’economia circolare nelle costruzioni e creare nuovi vantaggi per i clienti attraverso la digitalizzazione.

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Già da tempo, in effetti, Italcementi proponeva sul mercato prodotti e soluzioni sostenibili. Da un paio d’anni l’azienda ha promosso l’eco.build club, che raccoglie circa 200 clienti del cemento sfuso che comprano prevalentemente prodotti della gamma sostenibile eco.build, mentre i.idro drain, soluzione per pavimentazioni continue, rispetta il ciclo naturale dell’acqua ed è ormai un prodotto riconosciuto e apprezzato dai progettisti del verde. Riduce l’impermeabilizzazione e la temperatura del suolo e contrasta l’effetto isola di calore, che in ambiente urbano è sinonimo di innalzamento dei consumi energetici e delle emissioni. A questo si aggiunge il calcestruzzo fotocatalitico Tx Active che, sfruttando il processo naturale della fotocatalisi, è in grado di favorire una più rapida decomposizione degli inquinanti.

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Un altro esempio sul fronte della sostenibilità è dato dal calcestruzzo a basso calore di idratazione studiato per getti massivi al fine di contrastare il rischio di fessurazioni, garantendo elevata durabilità. Una volta gettato, infatti, il calcestruzzo indurisce grazie alla reazione di idratazione del cemento. Tale processo produce una certa quantità di calore. Nel caso delle strutture massive come le fondazioni, il calore prodotto è elevato e c’è un aumento del rischio di fessurazione del calcestruzzo, con conseguenze negative sulla struttura stessa. È per questo che in tali situazioni si utilizza un cemento in grado di sviluppare poco calore e quindi di evitare il rischio di fessurazione del calcestruzzo. Si tratta di un prodotto che coniuga efficienza nella realizzazione, qualità e sicurezza del risultato con un ridotto impatto ambientale, grazie al basso contenuto di clinker.

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Ponte Genova © Caccuri Agenzia Contrasto Per Italcementi

Il nuovo brand è stato l’occasione anche per un cambio della sede. Il nuovo headquarters della controllata italiana, con gli uffici, si sposta a Milano. La nuova sede è nell’Innovation Campus di Peschiera Borromeo, una struttura adeguata e innovativa in cui poter continuare a crescere. 

 

Il futuro delle costruzioni nei due saloni di Made expo

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A FieraMilano Rho torna l’appuntamento con l’evento che raccoglie i protagonisti della filiera. Che quest’anno sono distribuiti attorno alle aree dedicate a Involucro e Costruzioni e guidati dalle parole d’ordine sostenibilità e innovazione.

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Röfix PF 828 Professional, nuovo stucco per cartongesso con formula migliorata

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Forte di una gamma di materiali modellabili per facciate decorative esterne e per murature interne dalle texture più svariate, Röfix presenta uno stucco per cartongesso migliorato con resina sintetica e rinforzato con fibre, per una più facile lavorabilità. La nuova soluzione si chiama Röfix PF 828 Professional e può essere utilizzata anche come finitura di livello da Q1 a Q4, rispondendo ai più elevati requisiti di omogeneità della superficie e perfezione della lisciatura.

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Nell’ambito dell’edilizia la ricerca e lo sviluppo di nuovi materiali giocano un ruolo cruciale nel garantire la qualità e la durabilità delle costruzioni, ma anche una libertà progettuale estesa che non ponga confini alla creatività del progettista e dell’applicatore specializzato. Con Röfix PF 828 Professional tutto questo è possibile grazie all’estrema facilità con cui può essere levigato e lavorato (per 60 minuti), con una consistenza omogenea e un elevato potere di riempimento.

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La resina sintetica utilizzata nella formulazione di questo stucco conferisce una maggiore resistenza e durabilità alle superfici in cartongesso: pareti e i soffitti rivestiti con il nuovo stucco di Röfix sono in grado di sopportare meglio l’usura, riducendo la necessità di frequenti riparazioni e manutenzione. Le fibre sintetiche assicurano maggiore stabilità strutturale, prevenendo crepe e danni e migliorando la sicurezza. 

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Röfix PF 828 Professional è idoneo per lisciare e intonacare internamente muratura grezza, calcestruzzo, calcestruzzo cellulare, pannelli per l’isolamento termico e acustico ed edili in materiale leggero, prima dell’applicazione di pittura o carta da parati. Può inoltre essere utilizzato per il riempimento di cavità estese in pareti e soffitti, così come crepe, fori, fessure e fughe tra pannelli in cartongesso e altri pannelli adiacenti. È adatto anche per la chiusura delle fughe di soffitti prefabbricati in calcestruzzo e per rasare pareti costituite da pietre ed elementi piani in arenaria calcarea.

Rental Academy 2024: tre master per chi lavora nel noleggio industriale

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Il volume d’affari del noleggio industriale italiano ha ormai superato i 3 miliardi. Recentemente Assodimi – la principale associazione di distributori e noleggiatori di macchine ed attrezzature industriali e per il cantiere – ha evidenziato una crescita media dei volumi del 22% nel 2022, con una proiezione a fine 2023 attorno al 14%. Le previsioni dei noleggiatori per il 2024 concordano su una ulteriore crescita, ma non oltre il 7%.

Abbandonata la corsa all’acquisto delle macchine, i noleggiatori hanno ora bisogno di guardare alla propria organizzazione, innalzando la qualità dei servizi, difendendo i margini e consolidando le competenze del personale. Una maggiore efficienza può essere garantita da un investimento più deciso sui processi, sulla tecnologia digitale e sulla reportistica, e da  una maggiore consapevolezza da parte di tutti i collaboratori circa le dinamiche organizzative, reddituali e di marketing tipiche del noleggio.

La cronica mancanza di personale qualificato e adeguatamente formato è un punto delicato anche per i noleggiatori, che hanno un estremo bisogno di inserire nel proprio organico nuove figure o di potenziare le competenze dei propri collaboratori con una formazione professionale in grado di agire nel contesto del noleggio moderno, caratterizzato da una domanda più matura.

Per questo motivo prosegue il percorso di Rental Academy che per il 2024 mette a disposizione del mercato tre diversi percorsi formativi:

Master in Noleggio: pensato per offrire una panoramica completa, approfondita e pragmatica delle competenze necessarie per lavorare nel settore in qualsiasi posizione organizzativa (dal management al personale tecnico e commerciale)

–  Master in Comunicazione e Marketing nel Noleggio: progettato per chi svolge queste attività nelle aziende di noleggio e per il personale delle agenzie digitali che lavora con i noleggiatori. Il corso ha lo scopo di conferire ai partecipanti una consapevolezza completa dei contenuti e delle dinamiche specifiche del marketing nel noleggio e della gestione della comunicazione efficace, linguaggio compreso, con un focus sulla relazione digitale con il cliente e diverse applicazioni pratiche.

Master in Vendita del Noleggio: dedicato in modo specifico al personale commerciale e di contatto che lavora nelle società di noleggio. L’obiettivo di questo percorso è dare nuovi contenuti, una struttura più solida e proattiva e nuove metodologie per migliorare l’efficacia della relazione commerciale a tutti i livelli, anche per chi semplicemente ha contatti operativi con la clientela, come il front office o gli addetti all’assistenza.

I tre percorsi si sviluppano ognuno in sei incontri online e una giornata in presenza a Milano. Alcune date prevedono la presenza congiunta dei tre gruppi per facilitare un maggior scambio di contenuti. 

La formazione Rental Academy è rivolta prevalentemente al personale delle aziende che noleggiano, di qualsiasi dimensione e struttura organizzativa (noleggiatori, dealer di macchine e attrezzature, distributori di materiali e accessori, aziende miste di noleggio e vendita, produttori di macchine e attrezzature), alle agenzie di comunicazione che collaborano con i noleggiatori e a chi è in cerca di lavoro all’interno del settore. 

Le tematiche e le metodologie sono adatte a soddisfare gli obiettivi di chi professionalmente servizi di noleggio a breve e medio termine nei settori: edilizia, costruzioni, movimento terra; manutenzioni industriali; sollevamento; movimentazione, logistica e trasporti; cleaning e pulizia professionale.

I partecipanti ai corsi di Rental Academy 2024 saranno invitati, nel corso dell’anno, a partecipare gratuitamente ad altri webinar e workshop sia online che offline, dedicati a tematiche specifiche che saranno organizzate di volta in volta.

Micheletto Original Brick, il mattone che diventa un decoro

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Specializzata nella produzione di pavimenti per esterni, per l’arredo urbano e per il giardino, Micheletto presenta una novità che porta una ventata di innovazione nel mercato dei rivestimenti verticali interni ed esterni.

La nuova soluzione si chiama Mob (Micheletto Original Brick), una linea di mattoni realizzati interamente in calcestruzzo, che possono essere applicati come rivestimento per pareti di edifici, per muri come arredo di giardini, di showroom, di spazi espositivi, di studi.

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«Ancora oggi la domanda di mattone è in tendenza, anche nelle ristrutturazioni», spiega Luca Parpaiola, responsabile marketing di Micheletto «continuando a rappresentare una soluzione estetica sia per esterno che per interno, adattabile a ogni stile richiesto».

A che cosa vi siete ispirati per progettare questo prodotto?

Da sempre ci dedichiamo alla realizzazione di un modello di lavoro che punta all’innovazione, all’accurata selezione delle materie prime, alla ricerca di nuovi modelli eleganti e in linea con la sostenibilità. Materiale nobile e senza tempo, il mattone è presente nel nostro tessuto costruttivo e nel settore dell’edilizia da sempre. Utilizzato in tutte le culture, il mattone in laterizio ancor oggi rappresenta una delle principali soluzioni nell’arte del costruire. Pur cambiando tecniche e stili, le pareti degli edifici, i muri e le colonne sono quasi sempre realizzati o finiti da mattoni faccia a vista.

Quali caratteristiche possiede Mob?

Mob, ovvero Micheletto Original Brick, è il nuovo mattone faccia a vista, che offre molteplici finalità d’uso. L’obiettivo di questo progetto è quello di rinnovare un prodotto classico, aumentando la gamma colori del prodotto tradizionale, produrlo in varie finiture e ampliare la destinazione d’uso. Ulteriori vantaggi poi si aggiungono grazie al processo di produzione: è un mattone uniforme, regolare e omogeneo in quanto prodotto tramite pressa su stampo, e con un ridotto impatto ambientale rispetto al mattone di argilla cotta, in quanto non è prodotto a temperature elevatissime tramite forni. Mob, essendo in calcestruzzo, possiede anche una maggiore quantità di tonalità raggiungibili rispetto a un prodotto tradizionale e permette di fare colori molto particolari. Tra le varie destinazioni d’uso ci sono il metodo faccia vista classico, quindi per murature verticali di grandi dimensioni, assieme a destinazioni per giardini come pozzi, cornici, muretti e piccoli terrazzamenti, oltre alla produzione di frangisole, che lascia spazio a grande creatività e giochi sia di forme che colori, dando pieno sfogo alla creatività di progettisti, ingegneri e architetti. La versatilità del mattone faccia a vista è indubbia. Giocando con colori e forme è possibile creare l’ambiente che più ci rispecchia. La parete in mattoni faccia a vista infatti trasmette forza e carattere a un lounge moderno. Oppure è possibile ricreare l’atmosfera di un casale di campagna o dare quel tocco post industriale a open space.

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Come riuscite a mantenere un elevato standard qualitativo?

L’elevato standard qualitativo dei prodotti Micheletto è assicurato da costanti verifiche dei materiali, dei trattamenti e delle lavorazioni, al fine di garantire durata, resistenza e conformità alle norme di riferimento. Il nostro laboratorio interno assicura un controllo della qualità globale, dalle materie prime al prodotto finito. Il reparto Ricerca & Sviluppo è impegnato in nuovi progetti per far fronte alle crescenti richieste del mercato nel rispetto delle normative vigenti e della qualità che ci contraddistingue, creando prodotti con ottime caratteristiche tecniche e risultati estetici. Negli ultimi anni lavora per quantificare il nostro impatto ambientale e l’Lca (Life Cycle Assessment) è stato un ulteriore passo verso la certificazione del nostro lavoro per un prodotto più sostenibile.

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Che cosa vi contraddistingue dai vostri competitor?

Da 60 anni ci dedichiamo alla costruzione di un modello di lavoro che punta all’innovazione, all’accurata selezione delle materie prime, alla ricerca costante di nuovi modelli e mescole di colori, all’eleganza e originalità dei prodotti. La continua innovazione creativa, i trattamenti esclusivi e un approccio al lavoro in team sono i tratti caratteristici del nostro modus operandi. Parte integrante del nostro successo è dovuto al nostro team altamente specializzato e affiatato, che lavora in modo coeso, nonostante le competenze di stinte e le diverse esperienze. Professionalità distinte che nel tempo si sono consolidate in un’unica squadra, che oggi realizza strategie e progetti a supporto dei clienti e risponde tempestivamente alle imprese e ai professionisti che si rivolgono a noi. L’attitudine alla personalizzazione del servizio è una delle nostre peculiarità e si fonda sulla collaborazione e la condivisione delle informazioni con i nostri clienti. A ogni richiesta rispondiamo con soluzioni studiate in base alle esigenze specifiche del progetto. Non offriamo solo un prodotto di qualità e una gamma di finiture adatte a più contesti, ma abbiamo strutturato una rete commerciale specializzata e un modello di logistica tecnologica efficiente e sostenibile. Un’organizzazione professionale che si integra facilmente nelle diverse fasi progettuali ed è presente direttamente sul territorio, per mantenere alto il profilo del servizio offerto da Micheletto. Micheletto è un’azienda che ormai da anni percorre questa strada cercando soluzioni innovative in grado di rispondere all’esigenza green, contrastando il cambiamento climatico, e prestando attenzione all’economia circolare.

Offrite supporto alla progettazione?

Il nostro ufficio tecnico affianca ingegneri, architetti e altri professionisti del settore pubblico e privato nella ricerca della soluzione più adatta al progetto da realizzare. Oltre alle informazioni dettagliate sulle caratteristiche di ciascun prodotto, il cliente potrà chiedere schede tecniche e dichiarazioni di prestazione, l’esecuzione di specifiche prove di laboratorio, una valutazione degli elaborati di progetto e i disegni relativi ad alcuni dettagli tecnici. Inoltre, nel caso di esigenze progettuali particolari, è possibile studiare la personalizzazione dei prodotti a catalogo, scegliendo i materiali, i formati e le finiture più adatti alla destinazione d’uso.

Special Evolve, l’evoluzione dei basamenti regolabili per pavimentazioni esterne

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Italprofili, azienda di Torre di Mosto (Venezia), produce soluzioni innovative per l’architettura e accessori per l’edilizia. Nata nel 1976, da sempre è impegnata nella ricerca e sviluppo di soluzioni per realizzare pavimentazioni esterne durevoli e di alta qualità, aiutando architetti e professionisti a realizzare costruzioni impeccabili dal punto di vista tecnico ed estetico. 

Con i basamenti regolabili della linea Special Evolve, Italprofili vuole fornire un sostegno robusto e autolivellante alle pavimentazioni sopraelevate da esterno. Sono adatti soprattutto nelle nuove costruzioni o negli interventi di ristrutturazione dove è richiesta massima flessibilità progettuale e facilità d’ispezione dell’impermeabilizzazione e degli impianti a terra.

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Funzionali, versatili e modulari, i basamenti regolabili della linea Special Evolve possono essere impiegati con diverse tipologie di pavimentazioni quali piastre prefabbricate, piastrelle in gres porcellanato, marmo, pietra, legno, legno composito. Sono dotati di un innovativo sistema di autolivellamento, che permette una maggiore stabilità nella posa delle pavimentazioni. Inoltre sono semplici e veloci da regolare, grazie alla chiave di regolazione o alla rotazione della base grazie al nuovo sistema Locking Head.

Il materiale utilizzato per la realizzazione dei basamenti regolabili Special Evolve è polipropilene opportunamente additivato per garantire lunga durata nel tempo e aumentare la resistenza di portata.

Perché scegliere i basamenti regolabili Special Evolve di Italprofili?

● Disponibili con altezze da 20 a 1030 millimetri
● Innovativi sistema di auto livellamento fino al 5% di pendenza
Semplici e veloci da regolare con chiave di regolazione o tramite sistema Locking Head
Maggiore stabilità di autolivellamento
Modulari, per adattarsi a diverse tipologie di applicazione
● Prodotti con materiali di qualità, riciclabili e non inquinanti

XT Insulation: accordo con Finsa per il nuovo pannello Superpan Build

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Il pannello Superpan Build

Non sono frequenti le novità di primo piano nel mondo dell’edilizia. Ma quando si registrano, vanno sottolineate. È il caso della nuova mossa di XT Insulation, una delle maggiori realtà nazionali nella distribuzione di isolanti in lana di roccia e in lana di vetro per l’isolamento termico e acustico, che ora annuncia un accordo che incrementa notevolmente la sua offerta commerciale, come anticipa a YouTrade Andrea Menozzi, presidente dell’azienda di Bibbiano (Reggio Emilia).

Quali sono le novità in casa XT Insulation?

La novità che possiamo comunicare quest’anno è tutt’altro che comune. Abbiamo concretizzato un accordo di esclusiva per tutto il mercato edile e industriale con la multinazionale spagnola Finsa, una delle principali aziende di produzione di pannelli in legno ricomposto. L’accordo prevede lo sviluppo tecnico-commerciale di un particolare pannello strutturale, composto da fibre e particelle di legno, destinato a molteplici utilizzi edili ed industriali, denominato Superpan Build.

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Il pannello Superpan Build

Quali sono i plus?

Si tratta di materiale con un’alta percentuale di materia prima riciclata e selezionata, coperto da brevetto internazionale, dalle validissime caratteristiche tecniche generali.

E quali sono le caratteristiche tecniche del materiale?

Superpan Build è un pannello polifunzionale impiegabile sia come elemento strutturale che come elemento di servizio. Grazie alle sue elevatissime doti di resistenza meccanica è interessante la sua applicazione in svariati utilizzi.

Per quali applicazioni si utilizza?

Nasce, innanzitutto, come elemento controventante per struttura a telaio, ma il suo utilizzo risulta essere vantaggioso anche in molte altre applicazioni edili e industriali, come il consolidamento di solai, nei tetti, nelle applicazioni in sistemi a secco (pavimenti e pareti).

Si integra alla vostra tradizionale offerta?

Abbiamo predisposto un’operatività dedicata, in stretto contatto con la divisione tecnica di Finsa in modo da rappresentare al meglio le capacità di ricerca, sviluppo e produttiva dell’azienda, da sempre orientata al cliente.

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Finsa

Chi saranno i distributori sul territorio?

Ci rivolgeremo al mercato attraverso la rete distributiva tradizionale, qualificando e supportando adeguatamente quelli che saranno i nostri partner ufficiali.

Quando avete concluso l’accordo?

L’accordo si è concretizzato di recente dopo un’attenta valutazione, che ci ha permesso di studiare con attenzione tutti i dettagli necessari per il corretto sviluppo del progetto.

Hanno delle certificazioni?

Per sua natura Finsa dedica a questo aspetto particolare attenzione: sono moltissime le certificazioni disponibili assieme a una consistente documentazione tecnica per le specifiche applicazioni.

È in esclusiva per il mercato italiano?

Non si tratta semplicemente di un’esclusiva, ma di un vero e proprio rapporto di partnership, che ci permette di presentarci al mercato direttamente come produttori.

Come si è organizzata l’azienda?

Gli investimenti per la realizzazione di questo progetto sono importanti e dedicati principalmente all’inserimento di risorse umane con alto grado di competenza specifica, oltre a un nutrito programma di sviluppo marketing e comunicazione.

Quali sono i vantaggi per i clienti?

Un unico prodotto polifunzionale darà l’opportunità alla nostra clientela di ottimizzare spazi e costi servendo i propri clienti con un materiale altamente performante e dalle caratteristiche uniche.

Quando è previsto il lancio?

È stato programmato all’inizio del prossimo anno come data di partenza ufficiale in concomitanza con Klimahouse 2024. Per tale data avremmo predisposto quanto necessario per servire al meglio i nostri clienti.

Com’è nata l’idea dell’accordo?

Era un sogno nel cassetto di mio fratello Gianluca, che io e i miei collaboratori avremo il piacere e l’onore di concretizzare. Negli ultimi mesi si sono concatenati una serie di eventi favorevoli dove persone e idee hanno permesso alle nostre società di trovare il giusto accordo. Xt Insulation è fiera di rappresentare in Italia Finsa, partner internazionale di alto livello.

Più sicurezza ed efficacia con il sistema antisfondellamento Soltec System

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Lo sfondellamento è un fenomeno connesso alla rottura e al distacco dei setti verticali e del fondello delle pignatte che compongono i solai latero-cementizi. Il fenomeno spesso causa un crollo inaspettato, senza alcun segnale premonitore, di porzioni significative dell’intradosso del solaio che può mettere in grave rischio l’incolumità delle persone e degli oggetti che si trovano nei locali sottostanti.

Lo sfondellamento risulta più frequente nei fabbricati datati, edificati fra i primi anni Cinquanta e gli anni Settanta del secolo scorso, quando la progettazione si limitava a verificare la loro resistenza, mediante il solo soddisfacimento delle tensioni ammissibili nei materiali, senza alcun controllo sulla loro deformazione e della loro durabilità.

Soltec System è la soluzione proposta da Cavatorta per evitare crolli e danni. Il sistema antisfondellamento di Cavatorta è costituito da una rete in acciaio zincato o in acciaio inox e da rondelle in acciaio e in materiale polimerico da accoppiare tra loro.

Cavatorta, che opera a livello mondiale nella produzione di rete zincata, ha studiato e ingegnerizzato Soltec System in modo che consenta sia a livello preventivo, sia in fase di lavori di ripristino, di contenere i crolli dovuti allo sfondellamento delle pignatte di solai, al distacco di intonaco e al distacco di copriferro di superfici in cemento armato, grazie all’applicazione rapida ed efficace delle proprie reti all’intradosso degli stessi.

Il sistema, le cui sperimentazioni sono state effettuate presso l’università di Parma, prevede il posizionamento di una delle reti elettrosaldate della gamma Soltec all’intradosso delle superfici da mettere in sicurezza, collegandole alla struttura sovrastante con fissaggi e rondelle specificatamente studiati e sperimentati.

Soltec System è costituito da una rete in acciaio zincato (zincatura standard o zincatura forte) o in acciaio inox (su richiesta) e da rondelle in acciaio e rondelle in materiale polimerico Sbr (da usare accoppiate).

Le reti Soltec Esa 16 e Soltec Esa 25, pur realizzate con lo stesso procedimento della rete Soltec 25, si differenziano per le lavorazioni subite: sono soggette anche dopo la saldatura all’esclusivo Galvafort Process (zincatura forte e a caldo) perfezionato nei laboratori Cavatorta. Il processo è in grado di assicurare una maggiore resistenza alla corrosione.

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Il sistema è corredato da un software di calcolo pensato per la valutazione della resistenza di una rete antisfondellamento soggetto a carico di progetto, in combinazione eccezionale o stato limite ultimo, e la valutazione delle sollecitazioni assiali e taglianti agenti sui tasselli in tre differenti posizioni.

Per assolvere alla propria funzione di evitare danni conseguenti allo sfondellamento, Soltec System può essere mantenuto a vista, senza bisogno di alcun rivestimento. È possibile per esigenze estetiche realizzare sopra allo stesso uno strato di finitura in intonaco o di cartongesso.

Cavatorta ha anche testato a titolo esemplificativo l’impiego di una malta strutturale M15 (En 998- 2), che ha portato a un miglioramento delle prestazioni del 38% e che può essere coperta con apposita rasatura di rinforzo.

Unifix: così il digitale mette il turbo alle vendite

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Ci sono parole che entrano spesso nelle nostre conversazioni e una di queste è indubbiamente digitalizzazione. Se ne sente parlare, a volte con entusiasmo a volte con titubanza, perché questo argomento, per quanto trattato, risulta per alcuni ancora abbastanza ostico. Ma che cosa vuol dire oggi affrontare un vero processo di digitalizzazione? Lo abbiamo chiesto a Gernot Seebacher, Ceo di Unifix, azienda altoatesina leader nel mondo delle rivendite di edilizia, ferramenta specializzata, carpenterie legno, del settore elettrico e Its.

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Gernot Seebacher, Ceo di Unifix

«L’essere umano è, per sua natura, restio ai cambiamenti e tende a riproporre gli stessi modelli di comportamento in nome della tradizione e del principio secondo cui ciò che ha funzionato ieri, funziona oggi e lo farà anche domani. Accettare questo assunto significa non aver compreso che è l’innovazione l’unico vero motore in grado di guidarci verso le sfide del domani in maniera strategica e, quel che più conta, efficace», spiega il manager.

Non c’è però il rischio che si entri in uno scenario in cui le scelte delle persone siano affidate esclusivamente a schemi prefissati?

Al contrario. Digitalizzare non vuol dire standardizzare e appiattire i processi, ma semmai sfruttare la tecnologia disponibile per renderli a misura delle esigenze di ogni singola realtà lavorativa per la struttura organizzativa, l’equilibrio dell’impiego delle risorse, le modalità di comunicazione e molto altro, con l’obiettivo ultimo di ottenere migliori servizi per il cliente e soddisfazione per i propri dipendenti.

E la sua azienda come ha affrontato questa delicata fase di transizione?

La tensione verso il cambiamento e la ricerca di un miglioramento costante, fanno parte del Dna di Unifix. Siamo convinti, e lo dimostrano i feedback positivi di molti dei nostri oltre 5 mila clienti, che la digitalizzazione abbia prodotto nella nostra azienda almeno otto benefici sostanziali: crescita della produttività, riduzione dei costi, miglioramento dell’esperienza del cliente, aumento del controllo qualità, affinamento del processo decisionale, riduzione degli sprechi, ottimizzazione delle procedure e, non ultimo, facilitazione dei processi di interazione all’interno dei team.

Ma quali sono, concretamente, i passaggi chiave di questo cambiamento all’interno della vostra azienda?

Oltre alla naturale implementazione degli elementi di gestione software, in Unifix abbiamo affrontato questo cambiamento tecnologico ponendo la massima attenzione non solo agli aspetti digitali, ma anche a quelli umani. Per questo motivo sono stati realizzati, nella nostra sede centrale, due spazi fisici, ConsuLive e Virtual studio, dotati delle più aggiornate attrezzature, che consentono ai nostri clienti, con tutta le comodità di un’esperienza virtuale, di mantenere una relazione diretta e proattiva con l’azienda.

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ConsuLive
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Virtual Studio

E riguardo alla formazione?

Per rispondere a una clientela costituita in gran parte da persone che appartengono alla generazione Z e, quindi, molto attratte dall’innovazione (il famoso effetto wow!), abbiamo realizzato un programma di augmented reality, cioè la realtà aumentata, che consente un’esperienza immersiva all’interno del nostro  sistema espositivo Uniformat, visualizzandolo direttamente nel proprio punto vendita.

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Augmented Reality

Questo processo riguarda anche il sell out?

L’ultima novità di casa Unifix, nata per rispondere alla sempre maggior richiesta di servizi ad alto valore aggiunto, è la creazione di Unifix Shop System, che attraverso lo sviluppo di un’app personalizzata e di un sistema di locker installati presso la sede dei partner, consente loro di offrire ai propri clienti un servizio efficiente e h24, senza il bisogno dell’impiego di personale aggiuntivo.

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Unifix Shop System

Quindi, sintetizzando, possiamo dire che oggi la digitalizzazione, può essere una grande opportunità di crescita per le aziende?

Indubbiamente sì. Anzi, vorrei spingermi oltre: più che di opportunità, sarebbe corretto parlare di necessità. La digitalizzazione non deve essere vista come un’innovazione fine a sé stessa, quanto come un mezzo dalle incredibili potenzialità che, se ben utilizzato, ci permetterà di essere ancora più vicini alle esigenze del cliente.

Dierre Emporium apre una porta alla distribuzione

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Le porte si tengono chiuse per non far entrare i malintenzionati. Ma si aprono anche, per invitare gli amici. Oppure i clienti. Così Dierre, grande gruppo specializzato in porte, ha deciso di aprirne una nuova. L’obiettivo di Dierre Emporium è coinvolgere la distribuzione e, naturalmente, chi è interessato all’acquisto di una nuova soluzione, anticipa Laura De Robertis, responsabile marketing dell’azienda di Villanova d’Asti.

laura-de-robertis-dierreDierre apre una nuova porta, ma questa volta a un modello di business: Dierre Emporium. Di che si tratta?

Dierre si distingue sul mercato da sempre per l’ampiezza della sua gamma con ben sette stabilimenti produttivi, che realizzano tutte le chiusure per l’edilizia, residenziale e non. Abbiamo un team di tecnici specializzati in ogni famiglia di prodotto, e nelle rispettive normative. Ecco perché ci piace definirci un partner unico per la casa e per tutti i progetti. Tutte queste competenze, fino a oggi, erano dedicate essenzialmente a progettisti e clienti finali. Con Dierre Emporium scriviamo un altro capitolo della nostra storia: nasce un brand nuovo, con un’identità ben precisa, dedicato alle rivendite di materiali edili. Un progetto rivolto a chi si occupa di costruzioni a 360 gradi, destinato ad arricchirsi nel tempo di servizi e vantaggi e con un team di riferimento dedicato.

Come è nata l’idea di allargare l’attività?

Volevamo migliorare la conoscenza dei prodotti Dierre in un canale di mercato importante, che abbiamo sempre presidiato con alcuni verticali, ma senza quella completezza di gamma riservata agli showroom. Da questa scelta è derivata l’esigenza di ridefinire il posizionamento del nostro marketing mix in modo da rispondere con più efficacia ai bisogni delle rivendite edili. In sostanza, potremmo dire che il prodotto c’era già, ma si trattava di farlo conoscere a un pubblico nuovo, portatore di richieste specifiche. Di qui anche il nome Emporium, che richiama appunto la natura di un centro dove si commerciano prodotti anche molto diversi tra loro. Il logo che caratterizza questa nuova iniziativa vede sulla lettera «m» finale di Emporium due simboliche porte aperte. Un invito a entrare nel mondo Dierre rivolto a un pubblico sempre più ampio. Per noi è anche un modo per potenziare quell’attività di ascolto e dialogo del pubblico che da sempre è nel Dna della nostra azienda.

Ci sono stati segnali da parte del mercato di una necessità di questo tipo?

Riteniamo di sì, anche perché i distributori di materiali edili hanno vissuto una grandissima evoluzione negli ultimi anni. Sono cresciuti sotto il profilo della qualità dell’esposizione, hanno allargato competenze e gamma di prodotti spingendosi anche nell’interior, negli infissi e alcuni si sono specializzati nell’idrotermosanitario. Hanno investito molto dopo la grande crisi. Certamente i piccolini si sono ridotti notevolmente e c’è stato anche un grosso fenomeno di aggregazione nei consorzi. Noi proponiamo anche una sorta di aggregazione al nostro Dierre Emporium.

Che cosa comporta da un punto di vista organizzativo per Dierre?

Garantire velocità di consegna e una comunicazione efficace tra diversi centri produttivi richiede una grande efficienza logistica. Comanda il prodotto più richiesto chiaramente. Per noi significa anche creare e formare un team di persone capaci di fornire un servizio specifico su chiusure per l’edilizia con caratteristiche ben specifiche e un livello di personalizzazione di base. Per fornire maggiore personalizzazione e servizio in cantiere entra in gioco la nostra grandissima rete vendita, composta da una settantina di professionisti tecnico-commerciali su tutto il territorio nazionale che sono il nostro valore aggiunto perché forniscono consulenza e rilievo misure in cantiere dove necessario usufruendo di un database aggiornatissimo dei cantieri e progetti attivi su tutta l’Italia, che il nostro ufficio marketing aggiorna mensilmente.

In concreto, che tipo di prodotti proporrà Dierre Emporium?

Porte da cantina, porte tagliafuoco reversibili e non, porte multifunzione, portoni basculanti, controtelai per porte scorrevoli a scomparsa, porte filomuro, porte interne, e una selezione specifica di porte blindate. I modelli saranno chiaramente specificati nel catalogo dedicato e stiamo preparando una brochure con i dieci buoni motivi per affiliarsi a Dierre Emporium.

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Porta interna Freestyle con controtelaio New Space Raso Muro

Qual è il target di clienti?

Distributori al dettaglio e grossisti di materiali da costruzione, idrotermosanitario, ceramiche e piastrelle.

Che tipo di servizio offrirà?

Consulenza tecnico-commerciale sul territorio grazie alla rete vendita capillare Dierre, ma anche corner espositivi dedicati, semplici e veloci da installare, una presenza online Dierre Emporium con un nuovo store locator e area riservata dedicata e una consulenza marketing, strumenti e materiali e pianificazione condivisa di azioni di marketing annuali. Insomma, un unico interlocutore per molti prodotti che sosterrà la distribuzione anche tramite una costante formazione della rete vendita e attraverso un capillare servizio post vendita. Senza dimenticare la rete delle ferramenta autorizzate Dierre distribuita in tutta Italia che garantisce una presenza di ricambistica e duplicazione chiavi al cliente finale.

La vostra sarà una realtà indipendente da altri soggetti?

Sarà identificata in modo ben separato dal resto. Differenziando gli showroom degli affiliati Dierre Emporium rispetto agli altri rivenditori Dierre. In questo modo ci sarà una chiara distinzione agli occhi del consumatore finale sui servizi e prodotti offerti in base alle esigenze, diciamo soprattutto per artigiani e imprese che si rivolgono ai materiali edili per le chiusure tecniche per l’edilizia.

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Porta multifunzione Twin

Quando sarà presentata la vostra iniziativa?

Ufficialmente a tutta la rete vendita con tutti gli strumenti necessari a partire da fine ottobre-novembre.

Come pensate di comunicare la vostra offerta?

Stiamo definendo un piano media per il 2024 che coinvolga diversi canali, sarà comunque una comunicazione B2B soprattutto. Ci piacerebbe anche creare un tour a livello nazionale nelle principali province. Ma questo penso a metà 2024. Inoltre, pensiamo anche a un magazine dedicato.

Più in generale, in che modo Dierre si propone come fornitore di un servizio? Qual è la prossima frontiera per il mondo delle porte?

Difficile a dirsi. Sicuramente l’e-commerce è una frontiera ancora lontana, ma alla quale ci avvicineremo nel prossimo futuro. Sarà importante quindi cercare di governare questo processo per tutelare la filiera e il capitale costituito dalle sale mostra e dalla professionalità dei nostri rivenditori.

Per quanto riguarda i prodotti avete novità in programma per i prossimi mesi?

Abbiamo in serbo moltissime novità di prodotto. Sono anni dinamici questi per Dierre. Ci saranno novità sia per le porte interne, sia per le tagliafuoco in legno per alberghi, che per le blindate. Siamo sempre al passo coi tempi! Ma non possiamo ancora svelare cosa bolle in pentola.

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Porte multifunzione Polilux

Ci sono novità per quanto riguarda il design?

È tutto sotto il segno del design. Basta leggere il nostro nuovo DierreMag, soprattutto l’ultimo uscito. Ritorno alla luce, alla natura, al legno. Noi stiamo lanciando finiture nuove sia nel mondo dei pannelli per porte blindate sia nel mondo delle porte interne, abbinando materiali e colori nuovi che sono di tendenza nel design da un anno ormai. Certo non sono per tutti. Sono quelle linee speciali che donano carattere alla nostra collezione e rispecchiano il nostro livello di artigianalità combinato con l’elevata industrializzazione.

Le serrature elettroniche sono destinare a sostituire del tutto quelle meccaniche?

Direi proprio di no. Si tratta di una soluzione rivolta a una clientela differente, con esigenze particolari e, soprattutto, già propensa a utilizzare la domotica sia semplice che complessa, non timorosa di questa tecnologia. Certo, non nego che queste case e queste esigenze sono in aumento rispetto a prima. E il valore di un immobile con domotica cresce ovviamente rispetto a un immobile senza. Esattamente come la sostenibilità ambientale. Prevediamo che la richiesta di queste serrature sia destinata ad aumentare anche per via della crescita di Airbnb o di sistemi piattaforme simili nel mondo del turismo e della locazione, che portano con sé l’esigenza di controllare con maggiore efficacia e anche a distanza la porta d’ingresso di un edificio.

Gli strumenti Mapei per un cappotto sostenibile

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Mapetherm X2 System

L’efficienza energetica degli edifici è al primo posto nella graduatoria delle politiche europee. Fissati dal pacchetto Fit for 55, con cui si prevede di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030, il piano mette in campo numerose azioni per rendere gli edifici più efficienti sotto il profilo energetico. In particolare, tutti gli edifici nuovi dovrebbero essere a emissioni zero entro il 2030 e gli edifici esistenti dovrebbero diventare a emissioni zero entro il 2050. Ogni stato membro della Unione Europea potrà deliberare autonomamente per raggiungere tali risultati, ma sarà un obbligo giuridico al quale non potrà sottrarsi.

Oggi in Italia solo il 22% degli edifici rispetta i requisiti previsti: gli interventi di efficientamento dovranno pertanto riguardare un cospicuo numero di immobili e in questo contesto il sistema a cappotto rimarrà una tecnologia trainante per il mondo dell’edilizia.

Mapei promuove la cultura del sistema a cappotto come veicolo per ottenere gli obiettivi energetici fissati dall’Unione Europea. Oltre a organizzare corsi di formazione per tecnici e applicatori in base alla norma Uni/Tr 11715, il Gruppo prevede anche corsi per l’ottenimento del patentino per la qualifica di posatore specializzato di sistemi a cappotto, in base alla norma Uni 11716.

Assieme alla qualità dei materiali, una corretta posa è, infatti, alla base della garanzia di prestazione e durata di un sistema a cappotto, garantita anche dalla promozione sul mercato di kit certificati Eta e dotati di marcature Ce. Perché solo ciò che è durabile può definirsi realmente sostenibile. 

L’attenzione di Mapei alla sostenibilità si esplica anche nell’utilizzo di materie prime riciclate o a basso impatto ambientale e nello sviluppo di prodotti certificati con Epd (Dichiarazione ambientale di prodotto di tipo III in conformità alla Iso 14025).

Per Mapei il cappotto termico come driver per la sostenibilità passa anche dallo sviluppo di tecnologie che permettano di risanare i vecchi sistemi a cappotto mediante l’attenta analisi dell’esistente da parte dei suoi tecnici specializzati e all’utilizzo di prodotti pluri-performanti, come Mapetherm Flex RP.

Mapetherm-Flex-RP
Il fondo rasante elastico Mapetherm Flex RP

Tra le soluzioni innovative c’è anche Mapetherm X2 System, il sistema Mapei in grado di raddoppiare i vecchi cappotti esistenti, che permette di eliminare le lavorazioni e i costi di smontaggio e smaltimento del vecchio sistema. Il nuovo cappotto, assicurabile con polizza decennale, ha inoltre spessori ridotti e utilizza moderni isolanti derivati da materie prime riciclate o certificati per bioedilizia, riducendo le emissioni di sostanze climalteranti.

Mapetherm-X2-System
Mapetherm X2 System

Per quanto riguarda gli adesivi e i rasanti Mapei garantisce soluzioni a basso modulo elastico, in grado di conferire adesione almeno quattro volte superiore ai minimi previsti dalle norme, e di realizzare uno strato rasante al tempo stesso plastico e monolitico, per contrastare le sollecitazioni provenienti dal sottofondo e non fessurare.

Mapetherm-Ar1-Maxi-FG
La malta cementizia Mapetherm Ar1 Maxi FG

Non da ultimo, il Gruppo si impegna nello sviluppo di sistemi a elevata e certificata resistenza meccanica, in grado di resistere alle sempre più frequenti grandinate o di realizzare singole porzioni particolarmente esposte agli urti, come zoccolature di scuole, loggiati, lati esposti verso la strada.

Mapei propone anche rivestimenti di finitura altamente idrorepellenti (classe W3 in base a En 1062-3), plastici, resistenti al degrado della tinta ed efficaci contro il proliferare di muffe e alghe (efficacia testata in base alle norme europee En 15457 e 15458). Il sottile strato esterno di un rivestimento a cappotto, applicato generalmente nell’esiguo spessore di 1,2 – 1,5 millimetri, deve infatti garantire una serie di prestazioni fondamentali per la durata dell’intero sistema.

Un tecnico attento dovrebbe sempre riportare nei suoi capitolati le norme europee di riferimento per le prestazioni contro muffe e alghe e il basso grado di assorbimento d’acqua (W3). Lo stesso può dirsi per un posatore attento che voglia abbassare il proprio rischio d’impresa utilizzando materiali di qualità che garantiscano la durabilità della propria opera.