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RDZ Reflair, il nuovo modello per la ventilazione meccanica controllata in anteprima a ISH

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RDZ ha partecipato a ISH di Francoforte presentando in anteprima esclusiva alcune novità di prodotto, tra cui il nuovo modello della macchina per la ventilazione meccanica Reflair.

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Reflair è un’unità di VMC con recuperatore di calore ad alta efficienza, in classe energetica A e studiata per l’installazione a soffitto o parete. Il telaio, realizzato in polipropilene espanso e acciaio, rende l’unità leggera, compatta, maneggevole e molto ben isolata dal punto di vista termico.

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Disponibile in duplice versione, con recuperatore standard oppure entalpico (mod. ERV), questa macchina è caratterizzata da connessioni orientabili e ventilatori girevoli, che semplificano l’installazione e in particolare i collegamenti alla distribuzione. La nuova versione presentata quest’anno aggiunge due ulteriori taglie alla gamma, rispettivamente da 320 mc/h e da 400 mc/h.

Oltre a Reflair, esposta a parete, per offrire una visione dettagliata delle sue caratteristiche innovative, lo stand RDZ ha ospitato nella parte posteriore lunità di trattamento dell’aria UC 360 V1, posizionata strategicamente in un apposito corner.

I deumidificatori della serie RNW sono invece unità pensate per l’abbinamento con gli impianti radianti di raffrescamento a pavimento o a soffitto, progettate per offrire un funzionamento corretto e ottimale dell’intero impianto.

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La nuova versione RNW 200 S e SI presenta alcune sostanziali novità rispetto ai modelli precedenti, pur riconfermandosi la scelta perfetta in termini di prestazioni e affidabilità.

Il nuovo modulo di deumidificazione DWF250, progettato per l’abbinamento in controsoffitto a un’unità di ventilazione meccanica controllata con adeguata portata d’aria, è stato aggiornato per essere più sostenibile, grazie all’impiego del gas R290, e per facilitare ulteriormente l’installazione e la manutenzione.

«Quest’anno, alla Fiera di Francoforte, abbiamo percepito un’atmosfera completamente diversa rispetto al 2023. La posizione del nostro stand, collocato in un punto particolarmente strategico e al centro di importanti flussi di visitatori, ha giocato un ruolo fondamentale.

Questo, insieme alle numerose innovazioni di prodotto e al forte interesse del pubblico per il mondo della ventilazione, ci ha portato risultati e una mole di contatti davvero significativi.

Sicuramente ha fatto la differenza anche l’allestimento dello stand, che si è rivelato una scelta vincente: più spazio per le persone, una disposizione funzionale dei prodotti, un ambiente fresco e in movimento.

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Adesso è il momento di consolidare e di tessere importanti relazioni con i tanti potenziali clienti che sono passati da ISH, fiera che consideriamo non come una destinazione ma come un fondamentale punto di partenza», ha affermato Luca Buiatti, Sales & Marketing Director di RDZ.

Centro Formazione e Ricerca Merlo: fare training? È sempre più un investimento

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La formazione rappresenta il cuore pulsante di un approccio lungimirante e proattivo, in cui si sceglie di investire nelle persone e nel loro contributo alla crescita aziendale e sociale, trasformando competenza e qualità in un vantaggio competitivo duraturo. Esempio concreto di questa filosofia è il Centro Formazione e Ricerca Merlo, un punto di riferimento per l’addestramento operativo e la sicurezza.

Con i suoi 50 mila metri quadrati di aree dedicate alle esercitazioni pratiche e i 900 metri quadrati di aule e laboratori, e grazie ai suoi istruttori altamente qualificati, il centro forma migliaia di professionisti ogni anno, offrendo corsi su svariate tipologie di macchinari, dalle macchine operatrici ai trattori agricoli, dalle gru ai mezzi da cantiere.

Ogni percorso si conclude con un attestato professionale «che rappresenta molto più di un obbligo burocratico, ma è il segno tangibile di una formazione di alta qualità», afferma il direttore Paolo Peretti.

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Paolo Peretti

«La formazione è fondamentale per accrescere le competenze, garantire la sicurezza e promuovere l’innovazione. Attraverso un percorso formativo continuo e di qualità è possibile costruire la fiducia dei clienti e affrontare con efficacia le sfide professionali. Perché la formazione non solo sviluppa le abilità tecniche, ma favorisce la specializzazione e potenzia la capacità di proporre soluzioni di qualità e di adattarsi ai contesti di mercato che cambiano e alle tecnologie in evoluzione. Solo così si può guardare al futuro con fiducia».

Nel corso dell’ultimo anno avete attivato nuovi corsi di formazione?

Negli anni la nostra offerta formativa si è progressivamente ampliata, includendo corsi su macchine da cantiere, agricole e forestali, mezzi per l’igiene urbana e la manutenzione del verde, sistemi di sollevamento, macchine speciali e sgombraneve.

Questo continuo aggiornamento ci ha permesso di rispondere alle esigenze sempre più diversificate del mercato. Recentemente abbiamo introdotto un corso dedicato agli addetti all’imbragatura di carichi, una figura professionale fondamentale per garantire la sicurezza nelle operazioni di movimentazione.

Può sembrare un tema di secondaria importanza, ma le statistiche dimostrano il contrario: molti incidenti sul lavoro, soprattutto durante l’uso di ganci di sollevamento, sono causati da errori nell’imbragatura. La caduta di un carico rappresenta non solo un grave rischio per la sicurezza delle persone, ma può anche comportare danni alle attrezzature e ritardi nelle operazioni.

Queste attività, tanto delicate quanto cruciali, devono essere affidate a professionisti adeguatamente formati e competenti. Con questo nuovo corso puntiamo a ridurre il rischio di incidenti e a promuovere una cultura della sicurezza, integrandola profondamente nelle pratiche quotidiane delle aziende del settore.

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Operatori durante il corso di formazione per l’imbragatura dei carichi

Quanti sono stati i partecipanti ai vostri corsi nel 2024?

Le nostre strutture (aule, laboratori e aree esterne di addestramento) sono rimaste operative per tutto l’anno. Nel 2024 abbiamo formato 2391 partecipanti, suddivisi in gruppi con una media di cinque persone per sessione.

Abbiamo scelto di mantenere i gruppi ristretti, accogliendo partecipanti da tutta Italia e anche dall’estero, per garantire un apprendimento efficace e un dialogo diretto e costruttivo con i nostri docenti e istruttori.

La carenza di manodopera specializzata è ancora un problema?

Sì, è un problema trasversale che colpisce tutti i settori, le specializzazioni e i contesti geografici.

Da un lato cresce la domanda di profili qualificati, ma dall’altro si assiste a un aumento di manodopera generica, spesso priva delle competenze necessarie. A nostro avviso, l’unica soluzione praticabile consiste nell’implementare programmi di formazione e inserimento lavorativo seri e strutturati. Questi devono puntare a far crescere professionalmente chi è privo di esperienza, favorendone l’integrazione nelle aziende.

Nel Gruppo Merlo adottiamo quotidianamente questo approccio. Sebbene molti dei nostri nuovi dipendenti fossero inizialmente privi delle competenze adeguate, attraverso percorsi di formazione teorico-pratica mirati, sono riusciti ad acquisire le abilità necessarie. Questo metodo ci ha permesso di trasformare una sfida in un’opportunità di crescita, integrando efficacemente i nuovi arrivati e rafforzando il nostro team.

La sicurezza nell’ambiente di lavoro è spesso sottovalutata: come si dovrebbe procedere per una corretta valutazione dei rischi?

Il fattore più importante, ma anche il più complesso da gestire, è quello umano: una variabile di rischio difficile da quantificare e controllare.

Da un lato, molti imprenditori si limitano a ottenere un documento che certifichi la conformità legale di un processo o di una situazione. Dall’altro, i lavoratori possono essere demotivati, disattenti o privi delle competenze necessarie per operare in sicurezza.

In entrambe le situazioni, la formazione è la chiave. Non deve essere vista come un semplice obbligo normativo, ma come uno strumento per rendere le attività lavorative più sicure, specialmente nell’utilizzo di macchinari e attrezzature. Solo personale consapevole, adeguatamente formato e addestrato può garantire standard di sicurezza elevati.

Per questo in estate il Cfrm ha ricevuto la Menzione al Premio Eccellenza?

Il Premio Eccellenza Formazione Aif è una delle iniziative più prestigiose nel campo dell’apprendimento e dello sviluppo organizzativo. La menzione del Presidente della Giuria assegnata al Cfrm è un riconoscimento di grande valore.

Questo premio sottolinea il nostro impegno nel progettare percorsi di formazione che coinvolgano emotivamente i giovani, rendendoli consapevoli delle dinamiche e delle opportunità del mondo del lavoro. È una motivazione ulteriore per continuare a investire nelle nuove generazioni e nel loro futuro professionale.

Collaborate ancora con il Politecnico di Torino per la formazione?

Sì, il nostro obiettivo comune è fornire ai giovani ingegneri neolaureati le competenze necessarie per progettare una nuova generazione di macchine più efficienti, con consumi ridotti e minore impatto ambientale. Questo approccio consente di promuovere soluzioni innovative e sostenibili, generando benefici sia per le aziende, sia per l’ambiente.

Avete nuovi progetti per il 2025?

Sì, abbiamo progetti ambiziosi. Oltre ai nostri obiettivi di crescita, siamo consapevoli dell’importanza strategica della formazione, che non deve più essere percepita come un costo, ma come un investimento. La formazione deve essere sviluppata in una prospettiva integrata: politica, finanziaria, economica, organizzativa, operativa e, soprattutto, umana.

Per il Gruppo Merlo questo significa continuare a investire al massimo. Tuttavia, saranno le persone a fare la differenza: la loro competenza, passione e dedizione saranno fondamentali per compiere le scelte migliori e orientare il futuro. Nulla di più semplice… o di più complesso.

di Veronica Monaco

Salone del Mobile 2025, successo globale tra design e AI

La Design Week di Milano 2025 ha riconfermato il suo primato internazionale con numeri imponenti, contenuti di alta qualità e una partecipazione estera sempre più rilevante. Nonostante le tensioni globali e alcune defezioni di marchi storici, il Salone del Mobile 2025 ha dimostrato la capacità del design italiano di reinventarsi, dialogare con le nuove tecnologie e anticipare le tendenze.

Dal Fuorisalone urbano alle installazioni immersive, la settimana milanese ha offerto un’esperienza completa che va oltre la semplice esposizione di prodotti. Buyer, architetti, artisti e professionisti del settore si sono ritrovati in una piattaforma di confronto globale dove creatività, sostenibilità e innovazione sono stati i temi dominanti.

Tra AI applicata all’arredo, nuove colorazioni e incursioni dell’automotive e della moda, l’evento ha mostrato una vitalità sorprendente. L’Italia, ancora una volta, si conferma leader in Europa nel design, grazie a un tessuto imprenditoriale resiliente e capace di adattarsi alle nuove sfide.

Nonostante le tensioni della vigilia, tra defezioni di alcuni marchi storici come Molteni&C, Cassina e Zanotta, che hanno preferito presentare le nuove collezioni nei propri showroom in centro città, e l’incognita dei dazi, il Salone del Mobile ha confermato, ancora una volta, di essere l’appuntamento dove il design italiano ritrova la sua voce, mostra la sua forza e rinnova la sua identità.

Il Salone del Mobile 2025 tra numeri e innovazione

Un luogo dove si capta lo spirito del tempo, si percepiscono le tendenze in arrivo, s’intrecciano relazioni, si condividono idee e visioni e si costruisce cultura, tra installazioni immersive, talk visionari e progetti che parlano di futuro.

Dai padiglioni della fiera al Fuorisalone, che ha coinvolto i visitatori con un’energia tutta urbana, le due anime diverse, ma complementari della Design week milanese, insieme hanno tenuto salda la reputazione internazionale del comparto, che trova riscontro anche nei numeri: 302.548 presenze quest’anno, in linea con l’edizione del 2023 e una quota record del 68% di visitatori esteri provenienti da 151 Paesi con la Cina in testa, sebbene in calo rispetto agli anni precedenti, seguita da Germania, Spagna, Polonia e altri mercati consolidati come Francia, Stati Uniti, India e Svizzera.

Secondo Maria Porro, presidente del Salone, l’edizione ha rafforzato la centralità di Milano nel panorama del design, offrendo uno spazio di connessione tra oltre 2.100 espositori provenienti da 37 Paesi.

Una tesi in parte confermata anche da uno studio di Intesa Sanpaolo, da cui emerge che il nostro Paese è leader in Europa nel settore del design specializzato, con un fatturato di 6,3 miliardi di euro, pari al 16,4% del totale Ue. A questo si aggiungono circa 70 mila addetti, che rappresentano quasi un quinto dell’intera forza lavoro europea del settore.

Le previsioni

Sebbene lo scenario internazionale sia tutt’altro che stabile, le previsioni dell’istituto bancario parlano di una ripresa dei consumi a partire dalla seconda metà dell’anno, destinata a intensificarsi nel 2026 e 2027.

Grazie anche, dicono gli analisti, alla capacità delle imprese italiane di adattarsi con agilità ai cambiamenti, e persino le realtà medio-piccole, spesso sottovalutate, hanno dimostrato una sorprendente prontezza di risposta rispetto ai concorrenti europei nel reggere l’urto dei mercati spingendosi verso nuove geografie.

Bastava girare nei padiglioni della fiera, per vedere buyer, architetti e clienti mediorientali, arabi, qualche cinese e coreano, molti dell’Est Europa. Persino alcuni russi, nonostante l’embargo, si aggiravano tra gli stand.

Molti oggi guardano con speranza al contract che sembra dare buoni segnali: c’è la convinzione di poter ancora lavorare bene in Europa, con gli stessi grandi gruppi americani dell’hotellerie e con gli sviluppatori residenziali. Ma se questo incremento della presenza di visitatori e operatori stranieri si tradurrà in ordini è presto per dirlo.

Intanto, le aspettative sono positive, almeno per aziende come la veneta Lago, che dei circa 30 mila accessi al proprio stand ritiene che almeno un terzo possa essere realmente significativo in termini di opportunità commerciali.

Anche per realtà come Frigerio e Lema la fiera rappresenta ancora una piattaforma insostituibile per la visibilità e il confronto internazionale, tema questo di scottante attualità in un momento in cui alcune importanti manifestazioni internazionali del settore vivono una crisi tale per cui l’Imm Cologne ha addirittura annullato l’edizione di quest’anno. Una congiuntura che va affrontata, insomma.

Il Fuorisalone, l’anima urbana del desing

Di sicuro il Fuorisalone ha ormai una forza attrattiva superlativa con i suoi oltre mille eventi. Per citarne due: l’Università Statale, teatro degli eventi di Interni, ha registrato 250 mila ingressi, mentre l’Orto Botanico ha replicato i 50 mila visitatori del 2024.

E il suo indotto, secondo le stime di Confcommercio pari a 278 milioni di euro, colloca l’evento in una posizione molto rilevante per mantenere la forza internazionale del sistema design, che in Italia può contare sulla filiera del legno-arredo che nel 2024 ha generato 51,7 miliardi di euro di fatturato.

Così, il tema scelto dagli organizzatori della Design Week per quest’anno, Mondi Connessi, con l’obiettivo di esplorare nuove forme di progettazione partecipata, di approcci generativi, di dialogo tra tecnologia e creatività mediata dall’intelligenza artificiale, si può leggere anche in chiave sinergica. Dal centro alle periferie, ecco come è stato interpretato.

Un’edizione molto fashion

La presenza dei grandi marchi come Loewe, Gucci, Hermès, Louis Vuitton, Armani Casa, Valextra, Issey Miyake, molti dei quali hanno delle collaborazioni consolidate sia con studi di architettura e interior sia con artisti, scultori e artigiani non è certo una novità.

Inedita, semmai, la presenza così numerosa di installazioni e mostre: sembra che ci sia stata la volontà di proporre una percezione dei marchi che vada oltre la camicia o l’accessorio.

E le code infinite per entrare nello showroom di Loro Piana sono un esempio di come si possa mettere in secondo piano i brand di design vero. Viene da pensare che sia anche una strategia per contrastare la crisi che ha colpito il settore dell’abbigliamento.

Comunque sia, ormai è una consuetudine delle storiche maison guardare alle proprie radici riaprendo gli archivi, questa tendenza si applica anche al tessile d’arredamento: Dedar ha creato dei tessuti con cinque dei disegni di Anni Albers dagli anni Trenta agli anni Settanta, bozzetti mai esposti.

Vale anche per oggetti pensati e mai realizzati: Saint Laurent per questo appuntamento ha messo in produzione quattro progetti della designer e architetta Charlotte Perriand a partire da prototipi e schizzi risalenti al periodo tra 1943 e 1967.

I nuovi colori

I colori dalle tonalità pastello erano ovunque: dal rosa cipria al verde salvia, all’azzurro polvere è il trionfo della leggerezza.

Persino un designer dall’estetica decisa come Philippe Starck ha scelto questa gamma per la nuova versione della sua mini lampada Bon Jour firmata Flos, rivisitata in occasione del decennale.

Proiettato sul futuro, invece, Loewe ha commissionato a 25 artisti e designer provenienti da tutto il mondo la loro interpretazione di una teiera: il risultato è una serie di sculture in miniatura presentate a Palazzo Citterio nella mostra Teapots.

Prada ha puntato sulla cultura condivisa organizzando giornate di discussioni nel Padiglione Reale della Stazione Centrale sul tema della mobilità e delle infrastrutture e a bordo del Treno Arlecchino progettato negli anni Cinquanta da Giò Ponti e Giulio Minoletti.

Tra tecnologia all’avanguardia, design ricercato e visioni del futuro, anche l’automotive con nomi come Bmw, Cupra, Denza per la prima volta al Fuorisalone, Lamborghini, Lexus, Lotus, Maserati, Omoda, Skoda si è lanciato nelle installazioni immersive.

Tra queste l’Audi House of Progress, allestita presso Portrait, l’hotel della famiglia Ferragamo, ha contato 150mila presenze, in aumento rispetto ai 140mila dell’anno precedente.

L’AI entra in casa

Progettare un ambiente può iniziare con una descrizione e una fotografia, oppure da un semplice foglio bianco.

Da qui parte il lavoro di Mia, un’intelligenza artificiale sviluppata da Metaverso, società del gruppo Horsa, per Dexelance, holding che riunisce 14 marchi del design italiano tra cui Turri, Gervasoni, Meridiani e Binova.

La piattaforma pensata come supporto ai professionisti del settore, architetti, interior designer e rivenditori, nella fase iniziale del progetto, aiuta a ridurre i tempi di sviluppo e facilita la comunicazione con il cliente.

Infatti, una volta inseriti i parametri, Mia genera una proposta in linea con lo stile richiesto che può essere modificata aggiungendo o togliendo elementi, per proporre soluzioni alternative attingendo ai prodotti del catalogo Meridiani.

Il sistema, ancora in fase di addestramento, sarà completato a settembre per essere disponibile nei negozi monomarca Meridiani, e successivamente su tutta la gamma Dexelance.

Nel frattempo, Metaverso sta già lavorando all’espansione della tecnologia, con l’obiettivo di introdurla in maniera più ampia all’interno del settore del design.

Code poco intelligenti

Enormi, lunghe anche centinaia di metri soprattutto in centro città, a volte inconsapevoli di quanto avrebbero visto o spesso alla ricerca di un gadget.

Magari quello suggerito da un account social dall’azzeccatissimo nome Milano da scrocco, che con tempismo implacabile ha segnalato i luoghi dove trovare piccoli regali.

C’è anche chi ha cercato di monetizzare con altrettanta rapidità la snervante attesa in fila rivendendoli su eBay.

Insomma, una guida al Fuorisalone atipica, divertente per chi la usa, ma che rischia di svuotare di significato questi eventi se non conta l’esperienza, ma riuscire ad avere un oggetto firmato.

Una riflessione: poiché è probabile siano i marchi stessi a comunicare le iniziative, inutile poi lamentarsi della troppa folla che impedisce agli addetti ai lavori di accedere.

Perché accanto alle consuete polemiche legate agli affitti e ai costi proibitivi tipici di ogni manifestazione, si è aggiunta l’esasperazione verso una folla che, in alcuni casi, ha reso impraticabili strade e marciapiedi.

Forse una kermesse non tanto sostenibile sotto il profilo della qualità di fruizione, ma davvero aperta a tutti, inclusiva, tanto per usare un altro concetto ormai irrinunciabile per qualsiasi progetto o prodotto che si voglia lanciare sul mercato.

Eppure, sembra che in questa Design Week l’esclusività delle proposte, dalla ricerca artistica alle soluzioni creative, abbia vinto su tutto.

Euroluce per guardare lontano

L’edizione del Salone del Mobile 2025 ha riportato in calendario Euroluce e Workplace3.0, seguendo l’alternanza biennale che lo scorso anno aveva dato spazio a EuroCucina, e la partecipazione di aziende italiane con una marcata vocazione internazionale, capaci di generare oltre l’80% del proprio fatturato all’estero, mentre il 45% degli espositori è stato straniero. Segno che il settore si muove all’interno di un contesto sempre più globale.

In fiera hanno riscontrato un buon bilanciamento tra quantità di visitatori e qualità dei contatti, evidenziato anche dal successo del primo Euroluce International Lighting Forum, che ha coinvolto circa 1.500 partecipanti tra masterclass e tavole rotonde.

Le installazioni

Il tema della luce ha avuto tantissimo spazio anche nel circuito del Fuorisalone e uno dei lavori più apprezzati dal pubblico è stata l’installazione The Library of Light ideata da Es Devlin per rendere omaggio alla conoscenza, allestita nel Cortile d’onore della Pinacoteca di Brera, che ha attirato 95.300 visitatori, con una media di 15 mila ingressi al giorno.

Molte le esposizioni che hanno lavorato sul contrasto tra luce e buio, dualità ripresa anche in The Night Before, spettacolo di Bob Wilson in scena alla Scala per l’inaugurazione del Salone.

Michael Anastassiades ha presentato la sua nuova collezione di lampade nella sede della Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese, in un allestimento che metteva in dialogo le sue creazioni con piccole sculture degli anni Cinquanta di Bruno Munari.

Nel Chiostro e nella Sacrestia del Bramante in Santa Maria delle Grazie, Graffito di luce di Luca Trazzi ha mostrato una lettura poetica e minimale della luce, ispirata a un motivo floreale inciso sulle architetture del luogo.

Anche il mondo della nautica ha partecipato con un linguaggio visivo legato alla luce: Cranchi Yachts ha portato il mare a Palazzo Clerici con l’installazione Immersio Temporis, evocando riflessi e trasparenze marine all’interno di una corte settecentesca.

di Monica Battistoni

I primi effetti del valzer dei dazi

Abramo Lincoln su una banconota Usa
Abramo Lincoln su una banconota Usa

Il viaggio negli Usa della premier Giorgia Meloni non ha portato novità nell’uovo di Pasqua, perlomeno sul fronte dei dazi. Ma non era nemmeno ipotizzabile, visto che la trattativa passa dal confronto tra Europa e amministrazione americana. In compenso l’altalena delle tariffe annunciate, applicate, revocate, reintrodotte e poi sospese da Donald Trump hanno già fatto venire il mal di mare all’economia. Così, perlomeno, la pensa il Centro studi di Confindustria, che nell’uovo pasquale come sorpresa ha messo notizie non proprio brillanti. Intendiamoci, probabilmente non è tutto frutto dell’incertezza provocata dagli editti e dalle dichiarazioni dell’imberbe vegliardo ospite della Casa Bianca. Ma fatto sta che l’associazione delle imprese scrive nero su bianco che con i dazi c’è il rischio di una crisi strutturale del sistema italiano.

Euro

Il Centro Studi Confindustria, di solito piuttosto preciso nelle analisi, traccia un quadro che assomiglia molto al tempo metereologico vissuto in questa settimana pasquale. Riassumendo: gli economisti del Centro Studi notano che a causa delle tensioni internazionali a marzo si è deteriorato il clima di fiducia, sceso sotto la media del 2024. A frenare gli investimenti è, comprensibilmente, l’aumento dell’incertezza politica e economica. È ovvio: se temi che la congiuntura volga al peggio tiri i remi in barca. I giudizi sulle condizioni per investire nel primo trimestre 2025, sostiene ancora il Centro Studi di Confindustria, peggiorano rispetto a fine 2024 sia nei servizi sia nelle costruzioni, mentre restano quasi invariati nell’industria. I dazi, nello specifico, saranno negativi come previsto in particolare per chi esporta, cioè sul comparto manifatturiero.

L’industria, per fortuna, segna una pausa dopo quasi due anni di calo: nel primo trimestre l’indicatore registra un aumento dello 0,4%. C’è, però, la dinamica del volume di attività basato sul fatturato delle imprese, che Confindustria sintetizza nell’indice Rtt. Questo indica un profondo calo del fatturato: con la fiducia che peggiora e anche l’indice Pmi in flessione. Infine, tra i dati poco brillanti va notata la frenata dei consumi: nel quarto trimestre 2024, spiega la nota di Confindustria, si è avuta una correzione al ribasso del reddito reale delle famiglie (-0,6%), limitando l’espansione annua a +1,2%. Insomma, il tragico valzer dei dazi non ha fatto certamente bene alla nostra economia.

Morale: come diceva Carlo Levi, le parole sono pietre. Specialmente se a pronunciarle è chi governa un paese (o comanda buona parte del mondo).

Abramo Lincoln su una banconota Usa
Abramo Lincoln su una banconota Usa

Acquisire una rivendita o essere acquisiti? Lo svela il III Convegno YouTrade Sud

Tutti gli abbonati alla rivista YouTrade non mancano mai di leggere la rubrica Rivendite News. Sono le pagine in cui, su ogni numero, sono riportate le immancabili acquisizioni, o le adesioni ai network della distribuzione. Perché da qualche anno il trend di concentrazione delle rivendite di materiali edili si è fatto più pressante.

Difficoltà nel ricambio generazionale, necessità di unire le forze per ottenere una massa critica sufficiente e obbligo nella gestione delle nuove tecnologie sono tra le cause del sempre maggiore numero di accordi o cessioni dell’attività. E proprio questo argomento sarà tra i focus del III Convegno YouTrade Sud in programma a Lamezia Terme.

L’appuntamento è per giovedì 15 maggio con la cena di business alle 19 e il conferimento degli YouTrade Awards Sud, e per venerdì 16 maggio al centro congressi del T Hotel. 

Ad approfondire i temi relativi alla concentrazione del mercato della distribuzione sarà Alberto Bubbio, professore associato di Economia Aziendale, Università Cattaneo-Liuc.

La sua relazione sarà un’utile vademecum su come muoversi in questo momento, in cui le evoluzioni i settori economici vivono momenti di ristrutturazione nei quali si moltiplicano le operazioni di fusioni e acquisizione. In questi contesti, insomma, le imprese si trovano di fronte ad un bivio: mangiare o essere mangiati.

La scelta non è sempre semplice. Si tratta di valutare le implicazioni strategiche, organizzative ed economico-finanziarie di queste operazioni. Certo, il loro inquadramento va fatto analizzandone i presupposti strategici. Una volta deciso di dar seguito a una di queste operazioni è necessario di effettuare alcuni passaggi, da cui dipende l’efficacia dell’operazione.

Infine, l’aspetto economico è importante, ma non è l’unico da considerare. Il III Convegno YouTrade Sud è un appuntamento più che mai indispensabile per gli operatori della filiera edile. Non mancate! 

PARTECIPA

Rubinetterie Treemme e Poli.design: ecco il vincitore del workshop Ad Aquam 25

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In occasione della Milano Design Week 2025, all’interno dell’ADI Design Museum, è stato reso noto il progetto vincitore di Ad Aquam 25, il workshop promosso da Rubinetterie Treemme con POLI.design.

I concept sviluppati dagli studenti sono stati esaminati da una giuria, composta da esperti del settore, che ha selezionato «Col Pensiero +» di Bianca Furtunescu, Chanidapa Savangvarorose, Estelle Van de Winckel, Federico Thiele, Milica Vukovic.

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Progetto Col Pensiero +

Il rubinetto «Col Pensiero +» è un modulo che può essere aggiunto ai prodotti di Rubinetterie Treemme esistenti, per incentivare un consumo d’acqua più consapevole attraverso indicazioni grafiche e numeriche. 

Sfruttando i principi del design comportamentale, ridefinisce l’interazione tra l’utente e il rubinetto. Questo adattamento del sistema di prodotto si basa su un display E-ink che unisce il vantaggio del basso consumo energetico a un’estetica analogica, perfettamente in sintonia con il linguaggio del prodotto.

Inoltre, il sistema E-ink offre una versatilità dimensionale che ne consente un’integrazione armoniosa. In questo modo, il prodotto può essere declinato per adattarsi alle diverse collezioni dell’azienda.

COL-PENSIERO

Le altre proposte

Oltre al progetto vincitore, anche le altre proposte si sono distinte per la loro qualità progettuale, dimostrando un alto livello di innovazione, ricerca, originalità e cura del design.

Ogni gruppo ha saputo interpretare in modo personale e consapevole le sfide legate alla sostenibilità, proponendo soluzioni concrete e creative. I progetti sviluppati nel corso del workshop sono:

Aqua Sync di Jahnavi Patil, Amogh Mohite, Siddh Tejani

È un sistema di controllo doccia di nuova generazione che migliora l’interazione dell’utente e favorisce la gestione sostenibile dell’acqua favorendo un risparmio idrico. Dispone di regolazioni intuitive per il flusso e la temperatura, con un display edge-to-edge per un feedback in tempo reale.

I promemoria sul display incoraggiano un consumo più consapevole dell’acqua senza compromettere il comfort. Progettato per spazi moderni, Aqua Sync bilancia sostenibilità con un’esperienza doccia senza soluzione di continuità.

ACQUA-SYNC

Push Timer di Davide Callegari, Oscar De Valroger, Anastasia Filias Tanira, Léo Kélékis

Reinventa il tradizionale rubinetto con timer a pulsante ma in modo più funzionale e secondo un’esperienza più incentrata sulle esigenze dell’utente nel contesto della cucina domestica.

Il design del rubinetto è composto da tre componenti distinte: una manopola di controllo del flusso dell’acqua, una manopola per il controllo della temperatura ed il corpo principale.

Una semplice pressione attiva l’acqua per una durata limitata, grazie alla cartuccia timer integrata. Per un flusso continuo, gli utenti possono premere e ruotare la manopola. Ruotando la manopola ulteriormente verso destra si aumenta il flusso d’acqua. Il design prevede elementi in rilievo che guidano intuitivamente gli utenti a ruotare la manopola per il blocco e le regolazioni del flusso.

 PUSH-TIMER

Rivus di Abril Muré, Fotini Mentzou, Gianmarco Biondo, Matteo Vicentini

È un sistema di acque grigie progettato per ridurre significativamente i rifiuti di acqua dolce riutilizzando l’acqua del lavandino per lo scarico dei servizi igienici, in conformità con le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per il riutilizzo delle acque grigie.

Rivus utilizza un sistema di filtrazione a più stadi che include un filtro per sedimenti, un filtro per ultrafiltrazione e una purificazione con luce ultravioletta per garantire uno scarico sicuro ed efficace.

L’obiettivo dell’approccio progettuale è migliorare l’efficienza idrica domestica, integrando perfettamente la sostenibilità con una fruibilità intuitiva. Sebbene inizialmente progettato per uso residenziale, Rivus è concepito per adattarsi alle infrastrutture pubbliche e commerciali, stabilendo un nuovo punto di riferimento per il riutilizzo sostenibile dell’acqua attraverso un design mirato e ad alte prestazioni.

RIVUS

Spray-Head di Davide Callegari, Oscar De Valroger, Anastasia Filias Tanira, Léo Kélékis

È un rubinetto da cucina progettato per ridurre il consumo di acqua e avere movimenti precisi durante tutte le attività.

Il terminale estraibile consente una facile manovrabilità e permette un uso più consapevole dell’acqua poiché la pulizia diventa più efficace. Interfacce utente con funzioni separate e intuitive.

I regolatori inferiori sono utilizzati per il controllo preciso della temperatura e del flusso dell’acqua, mentre il terminale estraibile è caratterizzato da una leva a pulsante, con opzione di bloccaggio, per un’attivazione “on demand” del flusso d’acqua.

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Poliiso FB, pannello versatile e affidabile per le facciate ventilate

Il pannello Poliiso FB di Ediltec non solo migliora l’efficienza energetica degli edifici, ma contribuisce anche alla sicurezza, offrendo una soluzione versatile e affidabile per le facciate ventilate moderne.

Soluzione moderna ed efficace per migliorare le prestazioni termiche ed estetiche degli edifici, la facciata ventilata sfrutta un principio naturale per ottimizzare l’isolamento termico e limitare il flusso di calore verso l’interno degli ambienti. Inoltre, consente un’ampia personalizzazione estetica, adattandosi a diversi stili ed esigenze progettuali.

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Poliiso FB è realizzato con schiuma polyiso rigida a celle chiuse: questo materiale è espanso senza l’impiego di CFC o HCFC, caratteristica che lo rende ecologico e altamente performante.

Il pannello è composto da due supporti: uno in velovetro addizionato con fibre minerali sulla faccia superiore, ideale per la protezione contro i rischi di incendio, e uno in velovetro saturato sulla faccia inferiore.

Grazie alla eccellente reazione al fuoco, con una classificazione Euroclasse B s1 d0, Poliiso Fb è particolarmente indicato per facciate ventilate ed edifici che necessitano di misure avanzate di prevenzione incendi.

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Le prestazioni termiche si riflettono in un valore di λD che varia da 0,027 W/mK a 0,025 W/mK, a seconda dello spessore.

Il pannello è disponibile in dimensioni standard di 600 x 1200 millimetri e in spessori che vanno da 30 a 160 millimetri, offrendo una vasta gamma di opzioni per ogni esigenza progettuale.

di Sara Giusti

Winplan Pro, il massetto premiscelato cementizio che non assorbe l’acqua

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Winkler ha messo a punto Winplan Pro, uno speciale massetto premiscelato cementizio, a rapida asciugatura, formulato per garantire un alto potere idrofobico (in sostanza l’assorbimento di acqua è praticamente irrilevante), senza ostacolarne nel contempo la traspirabilità al vapore acqueo.

Winplan Pro è costituito da leganti idraulici, cariche minerali e inerti selezionati in perfetta curva granulometrica, formulata nei laboratori Winkler. Permette la realizzazione di massetti in aderenza con spessori da 1 a 3 centimetri e massetti galleggianti da 3 a 8 centimetri, in una sola mano, senza ripresa.

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Grazie alle sue proprietà, e a una lavorabilità superiore alla media (il prodotto è pronto all’uso a ritiro controllato e a rapida idratazione), Winplan Pro è particolarmente indicato per le superfici esterne, quindi a contatto con le più diverse condizioni atmosferiche.

Si può applicare su solette vecchie e nuove, balconi, terrazze, uffici, ambienti residenziali, pavimentazioni ad alto traffico come centri commerciali, pavimenti industriali.

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Può essere rivestito con ceramica, materiali resilienti, pietre naturali, parquet, legno o qualsiasi altro rivestimento dove sia richiesta una rapida asciugatura.

Fra le caratteristiche di Winplan Pro, la Resistenza a compressione – Resistenza a flessione secondo la Norma EN 13892-2; Conducibilità Termica in linea con la UNI EN ISO 10456 e la Permeabilità all’acqua secondo la UNI EN 1062-3.

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Winplan Pro è specificamente formulato per la successiva posa, con adesivi cementizi, di materiale lapideo, rivestimenti ceramici e di tutti gli impermeabilizzanti della gamma Winkler, prodotti a base acqua, senza solventi che rispettano l’uomo e l’ambiente.

Business effervescente per i parchi a tema

Intrattenitori a Leolandia

Il settore dei parchi a tema si conferma in forte espansione, con investimenti record pari a 220 milioni di euro per la sola stagione 2025, di cui 40 milioni dedicati all’efficientamento energetico, attraverso l’ampliamento dei parchi fotovoltaici e la realizzazione di nuovi impianti per ottimizzare il consumo di risorse idriche. Ma il forte incremento dei costi energetici rischia di mettere sotto pressione la sostenibilità degli operatori, nonostante gli ingenti sforzi in chiave di efficienza. Per questo motivo l’Associazione Parchi Permanenti Italiani, che rappresenta il comparto in Confindustria, ha chiesto un contributo al ministero del Turismo e al ministero delle Imprese e del Made in Italy, affinché venga ridotto l’impatto negativo dei costi dell’energia sui margini, sulla scia di quanto già avvenuto nel comparto delle piscine, tutelando così il positivo andamento della stagione.

Luciano Pareschi
Luciano Pareschi

Nonostante queste criticità, il settore continua a dimostrare una straordinaria capacità di crescita e resilienza, allineandosi sempre di più alla traiettoria tracciata dai mercati più maturi, come Stati Uniti, Giappone e, in Europa, Francia e Germania. In totale, gli investimenti sono in aumento del 47% rispetto al 2024: in linea con questo trend le aspettative superano le previsioni del piano strategico 24/26, proiettando il settore verso il traguardo dei 500 milioni di euro di investimenti entro il 2027. “Il comparto sta vivendo una fase di grande slancio, con investimenti che superano le previsioni e un forte impegno nella diversificazione dell’offerta e nella sostenibilità”, sostiene Luciano Pareschi, presidente dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani. “Se da un lato i grandi operatori continuano a trainare il mercato, diventando delle vere e proprie destinazioni turistiche, dall’altro osserviamo una significativa propensione al rinnovamento anche tra le realtà più piccole, che rafforzano la loro competitività attraverso nuove attrazioni e interventi strutturali, confermandosi attori sempre più influenti nei relativi territori di appartenenza, anche in chiave di attrattività turistica”.

Visitatori a Leolandia
Visitatori a Leolandia

Nei parchi a tema, come Gardaland, Mirabilandia e Leolandia, gli interventi principali comprendono ampliamenti, aperture di aree tematiche e nuove attrazioni pronte ad offrire esperienze inedite, sempre più immersive e totalizzanti, ideali anche per i turisti stranieri che, sempre più frequentemente, visitano i parchi durante i loro viaggi in Italia.

Nei parchi acquatici, come Caribe Bay e Caneva World Resort, l’aggiunta di attrazioni si affianca agli ampliamenti e alle operazioni di tematizzazione, volte a trasformare scivoli e piscine in ambienti immersivi, spesso ispirati ai paradisi tropicali, dove la dimensione del divertimento si sposa con il relax e il benessere.

Grande fermento anche nell’ambito dei parchi faunistici, come il Bio Parco Zoom Torino e l’Acquario di Genova, con importanti operazioni di acquisizione, volte a ottimizzare le risorse e diversificare l’offerta con format sempre più immersivi e didattici, che si accompagnano ad ambiziosi progetti di conservazione della biodiversità e di protezione delle specie a rischio.

Intrattenitori a Leolandia
Intrattenitori a Leolandia

“Il settore che secondo i dati Siae nel 2023 ha generato 350 milioni di euro di fatturato e 20 milioni di presenze, crea un indotto del valore di 2 miliardi di euro, configurandosi sempre più anche come motore di sviluppo economico e occupazionale”, aggiunge Pareschi. “Ogni anno impiega direttamente 30 mila addetti, tra dipendenti fissi e stagionali, a cui si sommano i lavoratori dell’indotto, per un totale di circa 60 mila persone. I progetti in corso, inoltre, alimentano la domanda di competenze specializzate, offrendo interessanti prospettive professionali ai giovani: esperti di sicurezza e sostenibilità, ingegneri, architetti, progettisti, e creativi, il cui ruolo diventa cruciale nella creazione di esperienze immersive, spettacoli e nell’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate. Questo dinamismo rafforza l’attrattività del comparto, posizionandolo come un ecosistema in continua evoluzione, capace di coniugare crescita economica, innovazione e valorizzazione del capitale umano”.

4Bild e Diversity Lab per un’edilizia inclusiva, accessibile e sostenibile

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4BILD, rivenditore multispecializzato di materiali edili e finiture per la casa in Lombardia, ha organizzato una giornata di formazione e confronto aperta a tutta la filiera, in collaborazione con Diversity Lab, divisione consulenziale della fondazione Diversity che si propone di accelerare l’innovazione e il business in modo etico, grazie alla valorizzazione dell’inclusione interna ed esterna.

L’evento, dal titolo «Pensa nuovo» ha mostrato una panoramica di tendenze ed insight per l’edilizia del futuro. All’incontro hanno partecipato:

Chiara Freri, Partner e Direttrice Marketing 4Bild
Francesca Vecchioni e Gabriella Crafa, Presidente e Vicepresidente di Diversity Lab
Dajana Gioffrè, Chief Visionary Officer di Accessiway
Maria Grazia Cilenti, Designer Director di Sketchin
Petru Capatina, Founder e CEO di WeGlad
Umberto Andreoletti, Director of Operations Autodromo di Monza

Durante l’incontro sono state mostrate le opportunità di sviluppo competitivo offerte da un’edilizia inclusiva, accessibile e sostenibile.

Entro il 2050, in Italia, sarà necessario realizzare 3,65 milioni di nuove abitazioni: la flessibilità e l’adattabilità degli spazi sarà una delle sfide. Aumenterà la domanda di spazi e tipologie abitative come il microliving, il co-living e l’housing fondamentali per il target dei giovani, professionisti e universitari.

Allo stesso tempo nel 2050 le persone over 65 potrebbero rappresentare il 34,5% della popolazione in Italia. E ancora, in Italia il 24% della popolazione è composta persone con disabilità (permanenti o temporanee), ma nel 2022 solo il 6% delle case in vendita (su Idealista) rispetta i principali criteri di accessibilità.

Anche l’impatto ambientale ridotto, la tecnologie e la digitalizzazione segnano la strada per l’edilizia del domani: il 60% della Gen Z in Italia è disposto a pagare di più per un prodotto sostenibile, mentre il mercato italiano della Smart Home è già in forte crescita: vale 900 milioni di euro nel 2024, con una crescita dell’11%. 

Insomma la casa del futuro richiederà sempre più attenzione alle tematiche DEIA (Diversity, Equity, Inclusion, and Accessibility). Il tema dell’accessibilità si traduce anche nell’importanza del concetto di universal design per la progettazione e la realizzazione di edifici accessibili a tutte le persone, che portano in ogni caso benefici a tutta la collettività.

Giusto per fare qualche esempio, le rampe pensate per le sedie a rotelle, sono utili per passeggini, valigie, biciclette, mentre i dispositivi di smart home a comando vocale come Siri o Alexa non portano benefici solo a persone con disabilità motorie o visive ma a tutte le persone.

Anche le grandi opere di costruzione possono puntare sull’innovazione attraverso iniziative di grande impatto e valore per tutta la popolazione. L’Autodromo di Monza, ad esempio, è il primo autodromo a livello internazionale ad aver investito sulla mappatura dell’accessibilità. 

L’incontro, aperto a tutta la filiera, è stato preceduto da una sessione di approfondimento dedicata alle persone di 4Bild e aperta da Francesca Vecchioni, Presidente di Diversity Lab e Fondazione Diversity.

Tra i molti temi affrontati, quello della parità di genere nel settore edile e del potenziale di innovazione. Un tema molto caro a 4BILD, che ha recentemente ricevuto la Certificazione per la Parità di Genere UNI PDR 125:2022, rilasciata da Bureau Veritas diventando il primo rivenditore multispecializzato in Italia ad aver raggiunto questo traguardo.

Certificato di Valutazione Tecnica per i sistemi FRP Tassullo

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I sistemi FRP Tassullo Carbonio, Alta Resistenza e Quadriassale hanno ottenuto il Certificato di Valutazione Tecnica a conferma dell’idoneità a uso strutturale, ai massimi livelli di affidabilità e sicurezza.

Il rinforzo delle strutture in calcestruzzo richiede l’uso di materiali in grado di migliorare la resistenza della struttura senza appesantirla. I tessuti di ultima generazione Armis Carbon della linea Tassullo Armis sono realizzati in fibra di carbonio a 24K e sono ideali per interventi ad alta precisione, leggeri e facilmente impregnabili in situ.

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I tessuti sono disponibili in tre varianti:
  • Armis Carbon 300: tessuto unidirezionale in fibra di carbonio ad alta resistenza con massa 322 g/m2
  • Armis Carbon 600: tessuto unidirezionale in fibra di carbonio ad alta resistenza con massa 606 g/m2
  • Armis Carbon Quad: tessuto quadriassiale in fibra di carbonio ad alta resistenza con massa 390 g/m2

Completano i sistemi Tassullo FRP Carbonio, Alta Resistenza e Quadriassale il primer epossidico bicomponente Carbon Fix e la resina epossidica bicomponente Carbon Epox.

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Vantaggi dei sistemi FRP Tassullo

  • Elevata resistenza meccanica
  • Limitati incrementi di peso
  • Flessibilità applicativa
  • Facilità di posa
  • Interventi di precisione

Speciale Macchine per costruzioni: un colpo di freno per la meccanica nel cantiere

cantiere

Il 2023 per il settore delle macchine per costruzioni si era chiuso con un aumento del 6,8%. Ma secondo i primi dati relativi allo scorso anno, lo stop ai bonus ha causato un segno meno per i ricavi settore. Ripristinare Industria 4.0 potrebbe essere la mossa giusta.

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di Paolo Caliari

Pietra piasentina e lolla di riso per un cemento a basso impatto ambientale

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Nell’ambito del progetto europeo Sitar del programma Interreg Italia-Austria, il Dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura dell’Università di Udine, guidato da Giuliana Somma, e il Laboratorio Qualità di Alpacem Cementi Italia, diretto da Elvis Rosset, hanno condotto una ricerca sull’utilizzo di materiali di scarto a chilometro zero che, opportunamente trattati, possono sostituire componenti ad alto impatto ambientale come il clinker, la cui produzione rappresenta da sola circa il 6% delle emissioni globali di gas serra.

I due materiali al centro della sperimentazione sono la pietra piasentina, una roccia sedimentaria calcarea tipica del Friuli Venezia Giulia, e la cenere di lolla di riso, derivata dalla combustione del rivestimento esterno del chicco di riso.

Gli scarti di lavorazione della pietra piasentina, oltre il 50% del peso, si sono dimostrati idonei a sostituire parzialmente il calcare nel cemento grazie a un contenuto di carbonato di calcio (CaCO2) superiore al 95%.

Le prove meccaniche condotte hanno confermato che è possibile raggiungere la resistenza richiesta (classe C30/37) a fronte di un’importante riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2).

La cenere di lolla di riso, portata a 600 gradi, sviluppa proprietà simili a quelle dei fumi di silice, con una percentuale di silice (SiO2) superiore al 90%.

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I test hanno mostrato che i calcestruzzi prodotti con cenere di lolla raggiungono e superano le performance richieste nel lungo periodo, a conferma del suo valore tecnico e ambientale.

«Il progetto ha l’obiettivo di accelerare la transizione del mondo delle costruzioni verso l’utilizzo di materiali più rispettosi del clima: con tali calcestruzzi infatti si vuole ridurre l’impatto della produzione di CO2 dando nuova vita a materiali di scarto, mantenendo però inalterate le performance strutturali», spiega la professoressa Giuliana Somma, docente di tecnica delle costruzioni dell’Università di Udine.

Per Elvis Rosset, Responsabile Laboratorio Qualità R&D di Alpacem Cementi Italia, «questi studi dimostrano quanto la ricerca possa essere strumento concreto per un’industria più responsabile. L’integrazione di materiali alternativi non solo riduce l’impatto ambientale della produzione di cemento, ma valorizza anche le risorse del nostro territorio».

Il progetto Sitar

La sperimentazione si svolge all’interno del progetto europeo Sitar del programma Interreg Italia-Austria.

Il progetto, con sette partner pubblici e privati, ha una durata biennale, un valore di quasi un milione e 200mila euro ed è stato finanziato dalla Commissione europea con quasi 875mila euro.

L’iniziativa mira ad accelerare il trasferimento al settore delle costruzioni di tecnologie avanzate e di approcci moderni di costruzione rispettosi del clima ed efficienti dal punto di vista delle risorse. Il comparto infatti causa direttamente e indirettamente più di un terzo delle emissioni di CO2 a livello mondiale.

Il progetto Sitar intende quindi fornire strumenti adeguati per sostenere lo European Green Deal. Si concentra, in particolare, sulla regione alpina centro–sud-orientale e analizza le opportunità offerte dalle moderne tecnologie e dagli approcci avanzati per la progettazione, la costruzione e la ristrutturazione degli edifici da un punto di vista ambientale.

A Sitar partecipano: la Carinthia University of Applied Sciences (capofila), l’Università di Udine, l’Istituto tecnologia materiali edili Alto Adige (Isb) e le aziende Bergmeister, Friul Julia Appalti, Antonio Basso e Alpacem Cementi.

Gruppo Made – Assoposa: formazione, assistenza e consulenza tecnica ai soci

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Gruppo Made ha siglato una partnership con Assoposa (Associazione dei posatori) per garantire alle rivendite aderenti al network assistenza e consulenza ai soci, in merito a problemi sia generali che specifici, legati alla professione (ad esempio: assistenza tecnica, assistenza legale, proposte di polizze assicurative, e così via), oltre a ulteriore visibilità. 

La filosofia di Assoposa è perfettamente in linea con quella di Gruppo Made, perché vuole promuovere lo sviluppo e l’innovazione dei prodotti e delle tecnologie, in questo caso collegati alla posa e alla professione del posatore piastrellista.

Le rivendite aderenti al network Made possono contare su consulenze tecniche telefoniche gratuite dai tecnici di Assoposa, ma anche vere e proprie assistenze tecniche a prezzi calmierati da parte dei posatori professionisti sul territorio, formati e certificati da Assoposa. Tutto ciò con l’obiettivo di offrire ai clienti un servizio «chiavi in mano», dalla progettazione alla posa in opera.

Ancora, in caso di controversie o di problemi di posa riscontrati in cantiere è possibile richiedere l’assistenza tecnica di Assoposa che risponderà attraverso i suoi tecnici specializzati.

Tutti i punti vendita con showroom aderenti al Gruppo hanno anche i vantaggi della visibilità sul sito Assoposa, l’assistenza tecnica, la reperibilità posatori, oltre alla formazione tecnica per personale interno e ai Seminari per progettisti sulla Norma UNI 11493.

Inoltre, con questo accordo tutti i punti vendita vengono inseriti nella funzione di “Ricerca” presente nel sito internet dell’Associazione. Questo efficace mezzo pubblicitario permette a chiunque di poter cercare nella zona di interesse tutti gli show-room aderenti a Gruppo Made, aumentando le possibilità di trovare nuovi clienti.

L’importanza di questo accordo è anche sottolineata dall’ingresso, all’interno del Consiglio direttivo di Assoposa, nella sezione rivenditori, di Gian Luca Bellini, direttore generale di Gruppo Made, e di Emanuele Loperfido della rivendita Edil Loperfido di Matera, fra i soci fondatori del Gruppo.

L’elezione si è svolta lo scorso 31 marzo in occasione dell’Assemblea nazionale di Assoposa presso l’Auditorium di Confindustria Ceramica:  come da statuto, si è votato per il rinnovo delle cariche del consiglio del direttivo, della presidenza e della revisione dei conti.

Oltre a Bellini e Loperfido, nella sezione rivenditori, sono stati eletti Paolo Colombo, Gigi Succurto, Gianluca Zanutta.

Il pannello in lana di vetro che unisce isolamento e sicurezza antincendio

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Le facciate ventilate giocano un ruolo cruciale nel migliorare l’efficienza energetica degli edifici e la scelta del materiale isolante rappresenta uno degli elementi fondamentali per il raggiungimento di questo obiettivo.

Tra i prodotti isolanti proposti da Xt Insulation, il pannello Rotaflex Super FD02 si distingue per le sue proprietà nell’isolamento termico e acustico, oltre a garantire un aumento della sicurezza in caso di incendio e la possibilità di interventi senza disturbare gli occupanti.

Realizzato in lana minerale di vetro e rivestito su un lato con un velo di vetro nero, il pannello Rotaflex Super FD02 vanta una conducibilità termica di λ=0,032 W(m K).

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L’isolamento termico aiuta a contenere la dispersione di calore durante l’inverno e a limitare il surriscaldamento in estate, contribuendo a mantenere una temperatura interna confortevole e stabile.

La ventilazione naturale tra la parete e il materiale isolante previene la formazione di umidità, evitando danni strutturali e prolungando la vita dell’edificio.

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Render facciata ventilata

Inoltre, Rotaflex Super FD02 rispetta le normative antincendio per le facciate degli edifici stabilite dalla circolare dei Vigili del fuoco e soddisfa i requisiti Cam.

di Sara Giusti

Residence in classe A+++ con le soluzioni di SCF System (Sicilferro)

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Il Greenhouse Residence Bed&Bike Rome Galeria Antica è un esclusivo residence situato tra Roma e il Lago di Bracciano. La struttura è stata pensata non solo per chi desidera trascorrere un periodo di relax nella campagna romana, ma anche per il cicloturismo: offre cinque percorsi per ciclisti, tra cui quello della storica Via Francigena.

Il concept progettuale si distingue per il suo impegno verso il rispetto dell’ambiente e l’efficienza energetica, grazie all’utilizzo di impianti fotovoltaici di ultima generazione che riducono l’impatto ambientale.

Ogni appartamento è dotato di un servizio esclusivo di ricarica per veicoli elettrici, inclusi ebike e auto. L’attenzione alla mobilità elettrica ha fatto in modo che il progetto prevedesse la realizzazione di un’area con appositi punti di approvvigionamento di energia anche per chi non è ospite della struttura. Una sorta di distributore di energia pulita per chi ne ha bisogno.

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Il progetto Greenhouse Residence Bed&Bike Rome Galeria Antica

Il progetto Greenhouse Residence Bed&Bike Rome Galeria Antica, affidato allo studio dell’architetto Antonio Lorenzetti, è stato realizzato in una zona vincolata e sismica, rispettando norme paesaggistiche e garantendo sicurezza antisismica e una classe energetica A+++.

Il residence comprende 2.300 metri cubi di spazio, suddivisi in appartamenti autonomi energeticamente grazie all’uso di pannelli solari e soluzioni per ottimizzare l’efficienza energetica, come il sistema di accumulo di energia e colonnine per la ricarica di ebike e auto elettriche.

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Le fasi di costruzione sono state rapide. Il progetto è stato completato in 130 giorni grazie all’uso di tecnologie innovative come il sistema H2Wall per le pareti e il Plastbau Metal per i solai, che migliorano la sicurezza sismica e l’isolamento termico.

Il progetto ha anche integrato elementi ecologici, come l’uso di piante con alto assorbimento di Co2.

L’attenzione alla sostenibilità e l’efficienza energetica, combinata con soluzioni costruttive moderne e veloci, ha permesso di completare il Greenhouse Residence con un notevole risparmio energetico e nel ri-spetto dei tempi e delle normative di sicurezza.

Le fasi costruttive con i sistemi SCF System

Il progetto ha previsto la demolizione della struttura esistente e la costruzione della nuova, con il supporto tecnico e dei materiali SCF System (gruppo Sicilferro) per soddisfare le esigenze progettuali e di cantiere.

Cassero H2Wall

Per le pareti portanti, è stato utilizzato il sistema H2Wall, un cassero modulare in Eps con trasmittanza termica migliorata, che offre isolamento termico e resistenza sismica. Questo sistema consente di costruire edifici con pareti in calce-struzzo armato sismo-resistenti, migliorando le prestazioni energetiche.

La parete finale, con uno spessore di 35,6 centimetri, offre una resistenza termica di 5,27 m²K/W e uno sfasamento termico superiore a otto ore.

Solai Plastbau Metal

I solai sono stati realizzati con la tecnologia Plastbau Metal, che garantisce resistenza e riduzione del peso del 30%, migliorando la risposta sismica e la sicurezza dell’edificio.

Il sistema ha permesso di realizzare un solaio ogni sette giorni, grazie all’integrazione perfetta di tutti i componenti e a una progettazione precisa.

Le travi reticolari tipo Ser, progettate su misura, hanno migliorato la struttura sismica e reso più rapida l’installazione. Queste travi, assieme al solaio Plastbau, hanno ottimizzato il consumo di materiale e ridotto i tempi di montaggio.

Pannelli divisori Plastbau

Per le partizioni interne sono stati utilizzati i pannelli divisori Plastbau, leggeri e facili da manovrare. Questi pannelli, realizzati in Eps con grafite e rinforzati con lamiere in acciaio.

Offrono resistenza e isolamento termico e acustico, contribuendo al comfort e all’efficienza energetica dell’edificio.

Scf System, in collaborazione con il progettista, ha gestito con successo tutte le fasi, offrendo un sistema che ha combinato prestazioni sismiche eccellenti, massima efficienza energetica e velocità costruttiva.

di Paolo Caliari