È passato un po’ in sordina, ma c’è il bonus domotica 2025. L’incentivo fiscale ha l’obiettivo di favorire l’acquisto di sistemi e dispositivi legati alla home automation, ovvero tecnologie per la gestione automatica di impianti di climatizzazione e produzione di acqua calda sanitaria.
Lo sconto fiscale, insomma, riguarda i dispositivi che permettono di controllare e gestire, anche da remoto, il riscaldamento e la climatizzazione della casa.
L’idea è che la possibilità di comandare a distanza elettrodomestici o comunque di avere un controllo da remoto di tutti i dispositivi consente un uso consapevole dell’energia e proprio per questo è stato incentivato. Il bonus domotica, tra l’altro, resterà valido fino al 2027.
Come per i bonus che riguardano la ristrutturazione, anche per la home automation c’è una differenzia tra prima e seconda casa. Per gli interventi domotici sull’abitazione il bonus è al 50%, mentre scende al 36% per quelli sulla seconda casa.
Per il futuro, però, lo sconto fiscale scenderà: nel 2026 e 2027 il bonus si ridurrà al 36% per la prima casa e al 30% per la seconda.
L’incentivo comprende l’installazione degli impianti definiti dall’articolo 11 del decreto sull’Efficienza energetica: i dispositivi devono appartenere almeno alla classe B della norma En 15232 (o superiore, come la classe A), consentire la gestione automatica e personalizzata dei sistemi di riscaldamento, la produzione di acqua calda sanitaria e climatizzazione estiva.
L’efficienza è l’aspetto centrale. Gli impianti domotici per accedere agli incentivi devono offrire funzionalità che permettano di visualizzare i consumi energetici tramite canali multimediali, con aggiornamenti periodici anche basati su dati indiretti forniti da altri sistemi di misurazione, monitorare lo stato di funzionamento degli impianti e la temperatura di regolazione e consentire accensione, spegnimento e programmazione settimanale degli impianti da remoto.
L’Agenzia delle Entrate ha precisato che le spese ammissibili per il bonus domotica 2025 includono la fornitura e l’installazione di apparecchiature elettriche, elettroniche e meccaniche, comprese le opere elettriche e murarie necessarie per un’installazione a regola d’arte, ma anche le prestazioni professionali per la produzione di documentazione tecnica adeguata.
Invece niente bonus, ma era scontato, per smartphone, tablet e computer.
Luxury Goods in Showroom è una rubrica di YouTrade dedicata all’eccellenza nel settore delle finiture, mettendo in risalto l’importanza degli showroom come spazi di presentazione e ispirazione.
A febbraio la rubrica offre una panoramica delle soluzioni per l’outdoor disponibili nel mercato delle verande e delle pergole, raccolte in una carrellata di suggestive immagini.
La veranda Akena è realizzata su misura, si adatta facilmente a tutti gli stili architettonici grazie alle molteplici possibilità di personalizzazione. La struttura in alluminio pre-attrezzata permette di aggiungere accessori come tapparelle elettriche o frangisole anche dopo l’installazione.
Le tapparelle consentono, inoltre, di preservare le vetrate dagli agenti esterni e i mobili interni dai raggi Uv, prevenendo lo scolorimento. Akena, inoltre, consiglia anche come arredare le verande: come sala cinema, come spazio per il benessere, il relax e la meditazione.
YouTrade ha intervistato la famiglia Scalco e la famiglia Fantinato, titolari di Epiù Srl, per la rubrica Dossier Multipoint da quattro punti vendita, approfondendo visione strategica e innovazione aziendale. Un confronto utile per capire le sfide e le opportunità nel settore della distribuzione edile.
Come si è chiuso il 2024 e come va il 2025?
Il 2024 si è concluso regalandoci il raggiungimento di un grande traguardo: da azienda siamo diventati un gruppo, diversificando la nostra offerta con la nuova società di noleggio Erental e una seconda di trasporto via mare a Venezia, Tobia: segniamo così il primo miglio di un cammino che ci vedrà impegnati per i prossimi anni.
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GMG Serramenti, divisione di GMG Centro Edile, propone infissi di qualità sia dal punto di vista della sicurezza (obiettivo principale dell’azienda), sia dal punto di vista del design, sempre curato in tutti i dettagli.
All’interno della rivendita si possono trovare infissi in alluminio per costruzioni residenziali, commerciali, pubbliche e industriali: la caratteristica principale di questo materiale è l’affidabilità e la sua durata nel tempo.
Ma GMG propone anche soluzioni in alluminio-legno, per chi non vuole rinunciare alle caratteristiche tecniche e al calore del materiale naturale, installando un infisso di alta qualità, o anche solo in legno, che offre eleganza all’immobile in cui viene installato.
Gli infissi in Pvc offrono invece un elevato isolamento termico e acustico, associato a un alto livello di sicurezza.
GMG Serramenti si propone come un partner altamente qualificato, che ha come obiettivo la piena soddisfazione del cliente, seguito in tutte le fasi del progetto, dalla consulenza iniziale alla posa in opera del manufatto.
L’azienda di Bottanuco (Bergamo) si avvale di collaboratori, professionisti e posatori qualificati con anni di esperienza in modo da garantire anche una puntuale assistenza post vendita, spiega l’amministratore delegato della linea serramenti Guglielmo Lancini.
Guglielmo Lancini, amministratore della GMG serramenti.
Quando avete deciso di inserire gli infissi nella rivendita e perché?
Inizialmente, i serramenti erano in una parte distaccata di GMG Centro Edile. Nel 2018, il titolare della GMG Centro Edile Giorgio Ferrari, ha proposto a me e ai miei fratelli (Alex e Andrea) di costruire la GMG Serramenti, visto l’esperienza maturata con svariati anni di lavoro in questo settore. GMG può così soddisfare tutte le esigenze del mondo dell’edilizia.
Oltre alla vostra produzione, trattate altri brand?
Sì, i nostri partner principali sono Metra (per l’alluminio) e Schüco (per il Pvc). Oltre ad altri brand presenti sul mercato.
Linea di produzione
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Chi sono i principali clienti di questo business?
Serviamo sia privati sia imprese, coprendo abitazioni, edifici commerciali e industriali. Cerchiamo di soddisfare le esigenze dell’intera filiera.
Com’è gestito questo segmento all’interno della rivendita? Come vi distinguete?
Seguiamo il cliente dall’inizio alla fine: ascoltiamo le loro esigenze e consigliamo prodotti e processi adatti. Siamo presenti anche durante la costruzione e la posa, con assistenza in cantiere.
Creiamo le basi del progetto, convalidato da ingegneri esterni, e forniamo le migliori soluzioni. Ci distinguiamo per qualità e serietà.
Il cliente ha sempre un riferimento. Siamo cresciuti grazie al passaparola, un grande attestato di stima. Produciamo serramenti in Pvc e alluminio per tutte le esigenze.
Showroom GMG serramenti
Quali sono le principali esigenze dei clienti?
Cercano qualità nei materiali e assistenza continua. Vogliono finestre durature e con buona tenuta termica.
Durante il periodo del superbonus la domanda era superiore all’offerta: com’è la situazione oggi e che cosa vi aspettate dal 2025?
Abbiamo continuato a lavorare costantemente, grazie alla nostra ampia clientela. Il 2025 si prospetta in crescita, avendo installato una nuova linea di produzione di serramenti in Pvc: la domanda è molto alta per via dei costi più accessibili.
A distanza di un anno, International Hardware Fair Italy, la fiera della ferramenta e fai-da-te, si ripresenta sulla scena bergamasca (8-9 maggio) con una promessa di opportunità ancora più ricca e un orizzonte internazionale che si preannuncia vasto e denso di presenze di spicco.
Tra gradite riconferme della passata edizione e l’entusiasmante debutto di nuovi marchi, la fiera si appresta a diventare un palcoscenico privilegiato per intercettare le dinamiche in continua evoluzione del mercato.
Un focus particolare sarà riservato alle tendenze che stanno plasmando il futuro del settore, dalla digitalizzazione sempre più pervasiva all’irrompere dell’intelligenza artificiale, senza dimenticare il ruolo propulsivo delle associazioni di categoria, oggi più che mai centrali nel definire le strategie e le direzioni del business.
Ne parla a YouTrade Thomas Rosolia, amministratore delegato di Koelnmesse Italia.
Thomas Rosolia
Quali sono le novità di questa edizione della fiera?
Per questa seconda edizione, International Hardware Fair Italy compie un importante salto di qualità. Registriamo un aumento significativo di espositori e visitatori provenienti da tutta Europa, anche grazie alla collaborazione con le principali associazioni italiane ed europee di settore.
In particolare, per l’Italia abbiamo potuto contare sulla collaborazione di Assofermet Ferramenta e Ascom di Bergamo, che ci hanno supportato nel coinvolgimento di visitatori professionali e qualificati, attivi nel mondo delle ferramenta e dalla grande distribuzione.
A livello europeo, il contributo di Edra/Ghin, ha reso possibile il coinvolgimento delle principali realtà distributive europee e la realizzazione dello Store Check, in programma il giorno prima dell’apertura della fiera, un’occasione esclusiva per i principali buyer europei, che il giorno successivo visiteranno la manifestazione.
A questo si affianca un programma di convegni ancora più ricco e di alto profilo, pensato per offrire contenuti di reale valore agli operatori del comparto.
Il nostro programma di Matchmaking vedrà coinvolti un numero crescente di buyer, offrendo nuove e concrete opportunità di networking e lo sviluppo di nuove relazioni commerciali.
Infine, la Test & Demo Area si conferma uno degli spazi più dinamici della fiera, dove gli espositori potranno presentare in anteprima le loro soluzioni attraverso dimostrazioni pratiche e coinvolgenti.
Hardware Fair Italy
Quanti espositori sono coinvolti?
Il numero di espositori supera i 300 espositori. Oltre all’Italia, i Paesi di provenienza sono Belgio, Canada, Cina, Finlandia, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Grecia, Hong Kong, India, Israele, Paesi Bassi, Polonia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Taiwan, Turchia, Uk e Usa, a conferma del carattere internazionale della manifestazione.
Quanti visitatori sono attesi?
Ci aspettiamo oltre 6 mila visitatori, forti anche di un programma incoming significativamente ampliato. Quest’anno abbiamo posto particolare attenzione al coinvolgimento dei principali Paesi europei, ma anche del Nord Africa e dei Paesi dell’Europa dell’Est, su cui si sta ponendo sempre maggiore attenzione per il mercato di ferramenta e fai-da-te. Un impegno che ci consente di garantire una presenza sempre più qualificata e internazionale, a beneficio di espositori e operatori di tutta la filiera.
Su quanti padiglioni si estende la fiera?
La fiera occupa due padiglioni per un totale di 13 mila metri quadrati e include le zone dedicate ai convegni, al matchmaking e alle dimostrazioni, tutte tra loro facilmente accessibili. In generale, la location è estremamente moderna e ben collegata, grazie alla vicinanza all’aeroporto di Bergamo e alla rete autostradale che la rende facilmente raggiungibile da ogni parte d’Italia e d’Europa.
Come sono organizzate le aree espositive?
L’esposizione si articolerà all’interno dei due padiglioni, nella galleria centrale, e nella Test & Demo Area. Completano il percorso le sale del centro congressi, che ospiteranno nei due giorni convegni e workshop dedicati agli operatori del settore.
A supporto dell’esperienza di visita, quest’anno sarà disponibile anche una nuova app ufficiale, che permetterà ai visitatori di rimanere sempre aggiornati su tutte le attività in programma durante i due giorni della fiera, facilitando l’organizzazione del proprio tempo e la partecipazione agli appuntamenti di maggiore interesse.
Quali categorie merceologiche sono rappresentate?
International Hardware Fair Italy si conferma un appuntamento di rilievo per i settori dell’utensileria manuale, antinfortunistica, abrasivi e fornitura industriale, rappresentati ai massimi livelli sia a livello nazionale che internazionale.
Particolarmente degno di nota è il forte incremento, rispetto alla prima edizione, del comparto dedicato all’antinfortunistica e ai sistemi di protezione del lavoro, segno di una crescente attenzione verso la sicurezza sul lavoro e l’innovazione nel settore.
Ci sono prodotti particolarmente innovativi da presentarci in anteprima?
Molte aziende hanno scelto International Hardware novità di prodotto. Per questa ragione abbiamo pensato di valorizzarle al massimo, sia nella Test & Demo Area, dove si effettueranno prove di prodotto e sarà possibile conoscerne le funzionalità direttamente sul posto, sia attraverso il premio prodotto, che nasce proprio con lo scopo di accendere i riflettori su prodotti innovativi e sostenibili. Infine, per conoscere le novità in anteprima, i visitatori potranno scorrere la vetrina Showcase, già presente sul nostro sito.
In fiera sarà premiato il prodotto dell’anno: come viene selezionato? Ci sono già dei prodotti in nomination?
Gli espositori hanno la possibilità di concorrere per il prestigioso Premio, presentando un prodotto lanciato sul mercato tra gennaio 2024 e il 31 marzo 2025. La selezione avviene secondo criteri di originalità, con i prodotti candidati suddivisi in tre categorie principali: design, innovazione e green.
Per la categoria design, vengono premiati i prodotti che si distinguono per un approccio creativo innovativo, focalizzandosi su estetica, ergonomia, funzionalità e facilità d’uso.
Nella categoria innovazione, vengono presi in considerazione i prodotti nuovi che propongono formati inediti o soluzioni originali.
Infine, nella categoria green, si premiano i prodotti che si caratterizzano per un impegno concreto verso l’ecosostenibilità, sia nella scelta dei materiali che nei processi di produzione a basso impatto ambientale.
La selezione dei vincitori è affidata a una Giuria di esperti provenienti da ambiti associativi, accademici, mediatici e distributivi. Quest’anno si sono candidati circa cento prodotti suddivisi tra le tre categorie.
Come le nuove tecnologie e la digitalizzazione stanno trasformando il settore?
La digitalizzazione sarà senza dubbio uno dei temi centrali che tratteremo durante il convegno dell’8 maggio, incentrato sulla trasformazione dei canali distributivi, e nel corso della giornata successiva, il 9 maggio, con un incontro provocatorio dal titolo Guerra all’e-commerce.
Sebbene sia chiaro che contrastare un canale distributivo in continua crescita sia aleatorio, l’obiettivo è porre l’accento sulle opportunità che un rivenditore indipendente può sfruttare. In particolare, come costruire una strategia commerciale che non dipenda esclusivamente dalle vendite online, ma che sappia integrare la tecnologia per favorire il rinnovamento e la diversificazione dell’offerta.
Anche il tema della sostenibilità è sempre più importante per il settore: come sta influenzando aziende, modelli di consumo e prodotti?
La sostenibilità rappresenta uno dei temi principali per le aziende, rispecchiando le esigenze dei consumatori e i paradigmi di responsabilità sociale richiesti dalla contemporaneità. Questo concetto viene integrato non solo nei servizi offerti, ma anche attraverso iniziative che promuovano un utilizzo consapevole dei prodotti.
La sostenibilità sarà uno dei temi affrontati durante le due giornate di convegno, negli interventi in programma, offrendo un’opportunità per approfondire strategie e pratiche che guidano il cambiamento verso un futuro più consapevole ed ecosostenibile.
I format distributivi stanno evolvendo: in che modo? Quali sono le nuove sfide per il retail e per i rivenditori di materiali per edilizia?
L’evoluzione dei format distributivi sarà l’argomento protagonista del convegno inaugurale. In quel contesto abbiamo invitato a partecipare tutte le figure della filiera distributiva del settore home improvement.
I rappresentanti della rivendita di ferramenta con Ascom, i grossisti con Assofermet Ferramenta, la Gds del bricolage con la presenza di Obi e Bricocenter, fino alla rivendita edile con la partecipazione di BigMat.
Non mancherà anche uno sguardo a quanto succede in Europa e nel mondo.
Hardware Fair Italy
Quali eventi collaterali avete organizzato per la due giorni della fiera?
Abbiamo organizzato una serie di eventi collaterali pensati per arricchire l’esperienza dei partecipanti e favorire il networking. Partendo dallo Store Check, che si terrà il giorno prima dell’apertura della fiera, organizzato in collaborazione con Edra/Ghin per visitare una selezione di negozi della filiera tradizionale e della grande distribuzione nell’area della bergamasca.
Si prosegue con il programma Matchmaking, un servizio gratuito per gli espositori con oltre 300 incontri one-to-one programmati per favorire i contatti tra aziende e buyer.
Infine, il programma congressuale, un’importante occasione di formazione e aggiornamento per tutti i professionisti del settore. Nella due giorni di convegni, esperti di settore condivideranno le loro conoscenze e le ultime tendenze, offrendo spunti e approfondimenti utili per affrontare le sfide del mercato e cogliere le opportunità future. Questi momenti di aggiornamento saranno un’opportunità per apprendere e discutere tematiche rilevanti in un contesto stimolante e interattivo.
Che cosa troveranno i visitatori presso la Test & Demo Area?
La Test & Demo Area occupa un’ampia area esterna riservata alle aziende che potranno organizzare dimostrazioni live delle ultime novità e mostrare i prodotti in azione a una platea di visitatori altamente qualificata. L’area sarà arricchita anche da un food court.
Com’è articolata l’iniziativa Store Check? A chi è rivolta e con quale obiettivo?
L’iniziativa Store Check ha coinvolto una selezione di negozi rappresentativi del mercato italiano, tra cui Ferramenta Adda, Obi, Leroy Merlin, Tecnomat e Ferramenta Mora.
La scelta dei punti vendita include diverse tipologie di distribuzione, dalla grande distribuzione al grossista e alle ferramenta tradizionali, con l’obiettivo di offrire ai buyer esteri una panoramica strategica delle realtà italiane.
Grazie al supporto di Edra/Ghin è stato possibile includere importanti realtà distributive di livello europeo. L’iniziativa sta generando grande interesse sia dal mondo produttivo che da quello distributivo.
Come si stanno evolvendo i modelli di distribuzione esteri, con che differenze e come stanno andando?
Questo tema sarà affrontato durante il convegno del 9 maggio. La tendenza in questo specifico momento storico che riguarda l’Italia, ma anche altri paesi come Francia, Spagna e Germania è la creazione di formati di prossimità, di dimensioni più contenute, nonché alcune nuove sperimentazioni nei centri cittadini con punti vendita settoriali. Se si guarda all’estero i grandi formati resistono e la tendenza attuale è un ritorno al franchising.
YouTrade ha intervistato Fabio Aradori, amministratore di Edil 2000, per la rubrica Dossier Multipoint da quattro punti vendita, approfondendo visione strategica e innovazione aziendale. Un confronto utile per capire le sfide e le opportunità nel settore della distribuzione edile.
Come è andato il 2024 e come va il 2025?
Il 2024 si è chiuso con una flessione del fatturato, e purtroppo le previsioni per il 2025 indicano un ulteriore calo, sintomo di una contrazione del volume di lavoro e di una diminuzione degli ordini.
L’esaurimento degli incentivi legati al superbonus 110% ha riportato il mercato a una dinamica più ordinaria, caratterizzata da cantieri di dimensioni maggiori, ma più concentrati, con una conseguente intensificazione della concorrenza sia per le forniture che per i singoli lotti.
Che cosa vi aspettate per fine anno?
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Se lo chiedevano in molti: ma questa storia dei dazi quanto influirà sul business della lattoneria? Le tariffe decise dalla Casa Bianca sono arrivate, poi sono state momentaneamente sospese, ma non quelle per i metalli.
I mercati si interrogano, quindi, sugli sviluppi, su quanto questa buriana influirà sulla congiuntura dell’economia, e hanno già cominciato a reagire. Un argomento che non poteva passare inosservato a Lattoneria, il periodico realizzato da Virginia Gambino Editore per l’associazione Pile.
Il nuovo numero della rivista dedica, quindi, uno spazio a quello che è un rebus per molte aziende. Ma non solo. Sul magazine, come sempre, ci sono molti contenuti interessanti per chi opera nella filiera della lattoneria.
A cominciare da un’inchiesta su uno dei problemi colpevolmente dimenticati: la necessità, sempre più urgente, di rifare migliaia di tetti contaminati dall’uso dell’amianto. Non si tratta di una cosa da poco: secondo le stime, esistono ancora 1,3 miliardi di metri quadrati di copertura da bonificare.
Insomma, non solo un compito che, per legge, andrebbe portato a termine al più presto, ma anche un enorme business per chi i tetti li costruisce o rinnova.
Sul nuovo numero della rivista i lettori potranno trovare anche un’anticipazione sulla nuova edizione di Lamiera, l’evento che si tiene a Fieramilano dal 6 al 9 maggio, con un programma fitto di appuntamenti.
Infine, tra i tanti articoli, con storie, testimoniante e interviste ai protagonisti del mondo della lavorazione del metallo, bisogna segnalare anche lo speciale dedicato a un aspetto fondamentale per gli applicatori della lattoneria: le tecnologie di piegatura e deformazione della lamiera.
In occasione della Fiera Lamiera rendiamo disponibile la lettura della rivista a tutti.
YouTrade ha intervistato Cristina Rotunno, direttore acquisti Centroedile per la rubrica Dossier Multipoint da quattro punti vendita, approfondendo visione strategica e innovazione aziendale. Un confronto utile per capire le sfide e le opportunità nel settore della distribuzione edile.
Come si è chiuso il 2024 e come si è aperto il 2025?
Nonostante un contesto settoriale sfavorevole, accentuato dalla contrazione degli incentivi fiscali e dei bonus edilizi, la nostra azienda ha saputo chiudere il 2024 con fatturato in aumento rispetto al fatturato dell’esercizio precedente.
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Per garantire la massima illuminazione naturale all’interno degli ambienti, Navello ha messo a punto due finestre in legno e alluminio con anta tuttovetro che offrono un ampio sguardo sull’esterno
Le finestre City e City 2.0, disponibili sia nella versione a battente che in quella scorrevole, aumentano la quantità di luce che entra in casa, senza perdere di vista l’efficienza energetica e acustica, grazie alla tripla guarnizione e alla vetrocamera basso emissiva (garantita 10 anni contro la formazione di condensa), posizionata completamente verso la facciata dell’edificio per aumentare l’isolamento.
Sul lato interno l’ampio telaio e il battente sono collegati da cerniere incassate, mentre all’esterno il telaio è completamente inserito nel muro.
L’assenza di contatti diretti tra il rivestimento esterno in alluminio e il legno interno assicura una corretta circolazione dell’aria per evitare condensa e umidità.
Le finestre in legno alluminio City e City 2.0 di Navello sono disponibile in versione a battente, scorrevole complanare a due ante, a tre ante, portafinestra con soglia a taglio termico, bilico orizzontale, scorrevole alzante con soglia a taglio termico (City 2.0).
Tre le finiture metallizzate del legno: argento, ghisa, titanio, oltre alle essenze e colorazioni utilizzate dall’azienda per tutte le linee di prodotto.
YouTrade ha intervistato Luca Berardo, amministratore delegato di Honei per la rubrica Dossier Multipoint da quattro punti vendita, approfondendo visione strategica e innovazione aziendale. Un confronto utile per capire le sfide e le opportunità nel settore della distribuzione edile.
Come si è chiuso il 2024 e come si è aperto il 2025?
L’esercizio 2024 si è chiuso con una leggera flessione del fatturato, ma con un netto miglioramento della redditività di tutte le nostre divisioni trainate da quella legata all’arredamento e delle superfici.
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In Italia c’è un’emergenza abitazione, ma un freno deriva proprio dalla diffusa proprietà degli immobili. L’Italia è un Paese di piccoli proprietari e registra la minore mobilità abitativa e del mercato dell’affitto. Solo il 21,2% delle famiglie vive in un appartamento in affitto, contro il 59% della Svizzera, il 49% della Germania, il 45% dell’Austria. Ma bisogna aggiungere che, per esempio, in Francia il 44% delle abitazioni gode di affitto calmierato, contro il 32% (teorico) dell’Italia. A questo si aggiunge l’abbandono negli anni di una vera politica di edilizia popolare, per un male interpretato liberismo che delega solo al privato la licenza di un’attività di impresa. Giusto come principio generale, ma contradditorio nel caso di emergenze sociali come quella delle abitazioni. Con il conseguente, prolungato, esasperante blocco o la non esecuzione degli sfratti. Si costruisce poco e spesso con progetti non in linea con quelle che sono le esigenze del mercato.
Lavori di ristrutturazione
Secondo la Rur (Rete urbana delle Rappresentanze), un’associazione che raggruppa una decina di imprese e che ha come obiettivo quello di elaborare e sostenere proposte innovative per le trasformazioni della città e del territorio, la soluzione è lanciare un grande progetto di rottamazione e «affitto compatibile» con l’occhio rivolto ai fondi e alle politiche del Next Generation Eu. La soluzione non sono solo i bonus, insomma, perché intervenire unicamente sull’esistente ha il limite di congelare la condizione abitativa come si è venuta a stratificare. La soluzione, secondo Rur, è realizzare abitazioni nuove e sostenibili, con consumi di suolo ed energetici pari a zero. Come? Progettare, accanto alla rigenerazione, anche la rottamazione degli edifici obsoleti. Per esempio, si potrebbe partire con un programmasperimentale per la realizzazione di almeno 20 quartieri sostenibili (uno per regione) nei prossimi cinque anni, destinati prevalentemente alle giovani generazioni, ma in una logica innovativa sia sotto il profilo dell’integrazione generazionale, sia sociale. Rur si è spinta anche a delineare il tipo di intervento: eco-quartieri con la realizzazione di 50 mila nuove abitazioni in cinque anni. E i soldi? L’investimento dovrebbe venire principalmente da fondi e investitori istituzionali, a fronte di una ripartizione degli alloggi fra libero mercato, accesso alla proprietà per giovani under 35 anni con garanzie e incentivi pubblici, locazioni, short term rent, co-living ed edilizia sociale. È un’idea stimolante. Ma ha un difetto: la realizzazione è condizionata dallo spirito di iniziativa della politica.
YouTrade ha intervistato Roberto Battocchio, Fabio Garzotto e Giuseppe Dal Maistro di BigMat Edilklima Group per la rubrica Dossier Multipoint da quattro punti vendita, approfondendo visione strategica e innovazione aziendale. Un confronto utile per capire le sfide e le opportunità nel settore della distribuzione edile.
Come si è aperto il 2024?
Il 2024 si è concluso con risultati positivi, superando le nostre aspettative iniziali. Per quanto riguarda il 2025, nonostante le preoccupazioni legate alle dinamiche globali, l’anno si è aperto in maniera promettente e stiamo riscontrando un andamento positivo.
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YouTrade ha intervistato Alexander Comploj, direttore generale di Bauexpert per il Dossier Multipoint da quattro punti vendita, approfondendo visione strategica e innovazione aziendale. Un confronto utile per capire le sfide e le opportunità nel settore della distribuzione edile.
Come si è chiuso il 2024 e come si è aperto il 2025?
L’anno passato si è chiuso con una leggera flessione, dovuta non tanto a una riduzione dei volumi, quanto piuttosto al calo dei prezzi di acquisto, che abbiamo scelto di trasferire interamente alla nostra clientela.
Per il 2025 siamo fiduciosi, in quanto registriamo un sentiment positivo da parte delle imprese edili: molti operatori stanno già pianificando il 2026.
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YouTrade ha intervistato Rosanna Marcozzi e Alessandro Angelozzi, titolari di BigMat Edil ’83 per la rubrica Dossier Multipoint da quattro punti vendita, approfondendo visione strategica e innovazione aziendale. Un confronto utile per capire le sfide e le opportunità nel settore della distribuzione edile.
Dopo il 2024 come si è aperto il nuovo anno?
Il 2024 si è concluso in linea con le aspettative, ossia in contrazione rispetto all’anno precedente per evidenti ragioni di congiuntura legate a fattori normativi e politiche di spinta fiscale.
Questo trend non ha fatto altro che confermare e stimolare la nostra naturale tendenza a cercare vie alternative e aggiuntive per garantire la sostenibilità nel lungo periodo del nostro business. Questo è proprio quello che abbiamo fatto a fine del 2024.
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Emergenza abitativa e quartieri green
In Italia c’è un’emergenza abitazione, ma un freno deriva proprio dalla diffusa proprietà degli immobili. L’Italia è un Paese di piccoli proprietari e registra la minore mobilità abitativa e del mercato dell’affitto. Solo il 21,2% delle famiglie vive in un appartamento in affitto, contro il 59% della Svizzera, il 49% della Germania, il 45% dell’Austria. Ma bisogna aggiungere che, per esempio, in Francia il 44% delle abitazioni gode di affitto calmierato, contro il 32% (teorico) dell’Italia. A questo si aggiunge l’abbandono negli anni di una vera politica di edilizia popolare, per un male interpretato liberismo che delega solo al privato la licenza di un’attività di impresa. Giusto come principio generale, ma contradditorio nel caso di emergenze sociali come quella delle abitazioni. Con il conseguente, prolungato, esasperante blocco o la non esecuzione degli sfratti. Si costruisce poco e spesso con progetti non in linea con quelle che sono le esigenze del mercato.
Secondo la Rur (Rete urbana delle Rappresentanze), un’associazione che raggruppa una decina di imprese e che ha come obiettivo quello di elaborare e sostenere proposte innovative per le trasformazioni della città e del territorio, la soluzione è lanciare un grande progetto di rottamazione e «affitto compatibile» con l’occhio rivolto ai fondi e alle politiche del Next Generation Eu. La soluzione non sono solo i bonus, insomma, perché intervenire unicamente sull’esistente ha il limite di congelare la condizione abitativa come si è venuta a stratificare. La soluzione, secondo Rur, è realizzare abitazioni nuove e sostenibili, con consumi di suolo ed energetici pari a zero. Come? Progettare, accanto alla rigenerazione, anche la rottamazione degli edifici obsoleti. Per esempio, si potrebbe partire con un programma sperimentale per la realizzazione di almeno 20 quartieri sostenibili (uno per regione) nei prossimi cinque anni, destinati prevalentemente alle giovani generazioni, ma in una logica innovativa sia sotto il profilo dell’integrazione generazionale, sia sociale. Rur si è spinta anche a delineare il tipo di intervento: eco-quartieri con la realizzazione di 50 mila nuove abitazioni in cinque anni. E i soldi? L’investimento dovrebbe venire principalmente da fondi e investitori istituzionali, a fronte di una ripartizione degli alloggi fra libero mercato, accesso alla proprietà per giovani under 35 anni con garanzie e incentivi pubblici, locazioni, short term rent, co-living ed edilizia sociale. È un’idea stimolante. Ma ha un difetto: la realizzazione è condizionata dallo spirito di iniziativa della politica.