Lezioni di magazzino: attenzione alla logistica

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Andrea Payaro, docente ed esperto dello sviluppo economico (Ice)

Gli anni dopo il 2020 sono stati molto turbolenti e hanno infranto regole e modelli organizzativi che si erano consolidati da anni. Lockdown, crisi energetica, aumento dei costi, difficoltà di reperimento di professionalità o di operatori, cambiamenti geo-politici, mancanza di materiale sono state solo alcune delle variabili che hanno influito sulla gestione delle aziende e dei loro magazzini. Dopo tre anni, quali effetti si sono consolidati nella logistica dei magazzini?

Da uno studio effettuato su un centinaio di aziende dal 2019 al 2023 si possono identificare i seguenti punti:

  • Attenzione allo spazio
    I fenomeni di speculazione negli acquisti oppure l’accumulo di materiale legato o alla contrazione della domanda o ai periodi di incertezza hanno messo in luce che lo spazio a disposizione nei magazzini deve essere gestito al meglio. Nuove soluzioni di stoccaggio, anche automatico, hanno permesso di aumentare la capacità di stoccaggio utilizzando al meglio quello disponibile.
  • Attenzione agli sprechi
    I prezzi di alcuni materiali e materie prime schizzati a livelli mai raggiunti prima hanno portato le aziende a rivedere le loro logiche operative. Si è così  sviluppata l’attenzione a non sprecare le risorse, dall’acqua al cartone utilizzato negli imballi, razionando opportunamente anche il nastro adesivo utilizzato per chiudere gli imballi. Questo atteggiamento sostiene anche il fabbisogno crescente di modelli operativi sostenibili e a basso impatto.
  • Maggiore collaborazione
    Sia con i fornitori sia con le altre aziende del gruppo. I fenomeni di crisi hanno portato le aziende a sviluppare approcci collaborativi con alcuni fornitori al fine di potere meglio regolare il fabbisogno dei materiali. In altri casi, invece, l’eccesso registratosi in alcune aree è diventato risorsa per le aziende del gruppo poste in contesti geografici differenti.
  • Single minute learning
    Le aziende hanno registrato la difficoltà di trovare personale da inserire nel proprio organico. Inoltre, il personale inserito ha bisogno di tempi di apprendimento molto lunghi. La semplificazione dei processi, l’automazione delle attività, oltre a ridurre le probabilità di errore, devono essere tali da ridurre i tempi di apprendimento arrivando ad attività formative di pochi minuti oltre che ad una facile intercambiabilità nelle varie mansioni. La digitalizzazione può sostenere questo cambiamento.
  • La risorsa umana è un asset fondamentale
    Le aziende tendono a valorizzare e preservare nel tempo le competenze acquisite dalle persone, fornendo loro gli strumenti per una formazione continua. Inoltre, considerando l’età media crescente della popolazione operativa per i prossimi anni, si è sviluppata una maggiore attenzione alle condizioni di lavoro andando a sviluppare ambienti di lavoro sempre più a dimensione di persona, eliminando attività ripetitive, usuranti e faticanti.
  • La spinta fornita dal commercio elettronico
    Richiede processi veloci e precisi, e ha dato l’avvio alla revisione di alcune procedure snelle, attraverso la sburocratizzazione delle attività e consolidando relazioni sempre più digitali e in tempo reale. Se i prossimi anni saranno dinamici e imprevedibili come quelli appena trascorsi saranno necessari cambiamenti veloci e capacità di adattamento oltre a un ruolo sempre più prevalente di automazione e digitalizzazione a supporto dell’operatività delle persone.

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