I materiali e le soluzioni per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano

I cambiamenti climatici sono al centro dell’attenzione scientifica e mediatica per il crescente impatto di fenomeni meteorologici estremi. La comunità scientifica internazionale riconosce come ai ciclici mutamenti naturali dei sistemi ambientali si sia sovrapposto il contributo determinante dell’attività antropica.

Le attività umane rientrano tra le principali cause dell’aumento della temperatura, dello scompiglio del regime delle precipitazioni, dell’innalzamento del livello dei mari e dell’incremento della frequenza e dell’intensità di eventi estremi, accrescendo in tal modo una molteplicità di rischi per territori e città.

Due sono le strategie indicate dalla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici: la mitigazione delle sue cause e l’adattamento ai suoi effetti ambientali.

Tra le due, la Direzione per il Clima, l’Energia e l’Aria (Clea) del ministero della Transizione Ecologica ha optato per l’adattamento. È quanto emerge dal Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano, di recente pubblicazione, che stanzia 80 milioni di euro destinati ai Comuni con popolazione uguale o superiore ai 60 mila abitanti.

Il programma è finalizzato ad aumentare la resilienza dei centri urbani sottoposti ai rischi generati dai cambiamenti climatici, con particolare riferimento alle ondate di calore e ai fenomeni di precipitazioni estreme e siccità.

Conoscenza, competenza e disponibilità di prodotti/sistemi idonei saranno le armi vincenti per un distributore di materiali per l’edilizia, all’avanguardia e consapevole che questi temi acquisiranno sempre più forza, anche in ambito privato.

– Materiali minerali/vegetali. Per suoli e pavimentazioni da adottare negli spazi pubblici. Fondamentali saranno le proprietà (ottiche, termiche, fisiche e di permeabilità) che maggiormente influenzeranno il microclima urbano.

– Acqua. Per mitigare la temperatura e aumentare il comfort termico degli spazi urbani.

– Alberi e infrastruttura verde urbana. Per l’ombreggiamento degli spazi aperti, il miglioramento del comfort termico delle persone e la mitigazione dell’inquinamento per migliorare la vivibilità.

– Gestione sostenibile delle acque pluviali urbane. Per coniugare la riduzione del ruscellamento e la creazione di spazi verdi multifunzionali, la permeabilità dei suoli, il miglioramento del microclima e la riduzione degli inquinanti.

– Attrattività degli spazi pubblici. Per rendere accoglienti e confortevoli gli spazi pubblici attrezzati e multifunzionali, attraverso elementi per l’ombra, arredi urbani e sedute.

Grande attenzione sarà dunque da rivolgere: 

– alle diverse tipologie di prato, alle terre battute e il calcestre, al legno (largamente impiegato nel settore dell’arredo urbano e nella realizzazione dei percorsi e delle attrezzature, permanenti e temporanee della citta ),

– alle pavimentazioni drenanti in calcestruzzo, al verde pensile orizzontale e al verde verticale (rampicanti e giardini verticali),

– all’asfalto (in particolare a quello colorato per dare rilievo a zone urbane e spazi pubblici e a quello luminoso per ottenere effetti decorativi o per aumentare la sicurezza),

– al calcestruzzo in opera (per aree destinate alla sosta e alla viabilità lenta),

– al calcestruzzo in lastre (per zone urbane caratterizzate da un mix di flussi veicolari e pedonali),

– alle pavimentazioni fotocatalitiche (in bitume-cemento, rivestite con malta cementizia fotocatalitica o in masselli autobloccanti ecoattivi),

– al laterizio (piazze, cortili e spazi raccolti, nei percorsi pedonali o di traffico leggero e limitato),

– ai materiali lapidei (per pavimentare gli spazi esterni) e 

– ai pavimenti anti-trauma per luoghi pubblici dove e  prevista la presenza di attrezzature per il gioco dei bambini.

di Roberto Bolici, professore associato in Tecnologia dell’Architettura, Politecnico di Milano (da YouTrade n.121)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome qui