
“Anie sognava da tempo un piano nazionale energetico come quello messo in campo dal Governo – ha proseguito Gemme – e ne condivide e sostiene con convinzione gli ambiziosi obiettivi. Ma i condivisibili principi della SEN non possono da soli risolvere i problemi di un’industria che oggi ha come necessità primaria quella di rimanere viva. Il manifatturiero italiano è un comparto all’avanguardia e competitivo, ma in questa fase rischia di rimanere soffocato dalla tenaglia del costo del lavoro da un lato e del costo dell’energia dall’altro. La nostra proposta è quanto mai concreta e subito attuabile: sostituire il parco elettrico esistente, sia in ambito industriale che nel building. Basti pensare a quanto lavoro ci sarebbe da fare sugli impianti elettrici, di illuminazione, di domotica e sugli apparecchi domestici. L’efficienza energetica è un’opportunità per l’industria nazionale, che sul tema può assumere una leadership anche al di là dei confini nazionali”. “Nel piano di manutenzione e innovazione del sistema – ha concluso Gemme – rientra a nostro avviso anche la grande partita dello stoccaggio dell’energia e delle reti smart.”
“È necessario inquadrare i sistemi di accumulo nell’ambito di un piano nazionale di sviluppo infrastrutturale – ha dichiarato in audizione Nicola Cosciani, responsabile del gruppo Sistemi di accumulo di Anie – È una tecnologia dalle grandi potenzialità, che può affiancare i sistemi già noti per ampliare la gamma di soluzioni.”
Durante l’audizione Anie ha evidenziato il ruolo strategico che i sistemi di accumulo giocheranno in futuro. Si attende ora un piano di sperimentazione in cui la filiera italiana potrà dimostrare la propria eccellenza.



