Architettura al volo: il drone porta il mattone

    Droni che portano mattoni e collegano cavi a delle strutture. Si chiama Flight Assembled Architecture, il progetto sperimentale condotto dall’Istituto di Tecnologia (Eth) del Politecnico Federale di Zurigo, considerato uno degli atenei più prestigiosi al mondo e uno dei più importanti centri di ricerca, e dallo studio Gramazio Kohler Architects. Questi mini velivoli senza pilota sono stati programmati per trasportare e impilare 1500 mattoni (di polistirolo) e costruire una torre alta 6 metri. L’esperimento in laboratorio secondo i ricercatori e gli architetti coinvolti, dimostra come sia possibile ipotizzarne un uso concreto nel settore delle costruzioni e ampliare i confini di ciò che è possibile in architettura. Infatti, con questa soluzione è possibile collegare le informazioni contenute nelle progettazioni in 3D, che inevitabilmente si perdono durante lo sviluppo sul campo. Non solo, dotati di cavi possono tessere delle tensostrutture in aria. In pratica, volando attraverso e intorno a pilastri e oggetti persona arrivano dove l’uomo o la gru non riesce. E poiché questo è solo l’inizio della ricerca, l’obiettivo prima di uscire dal laboratorio e fare una prova, magari in un canyon o lungo un fiume, è quello di identificare i metodi di costruzione più adatti o che ne trarrebbero i maggiori benefici. Capire insomma, i migliori ambiti di applicazione.

    Droni al lavoro nell'esperimento Flight Assembled Architecture, condotto da Eth di Zurigo
    Droni al lavoro nell’esperimento Flight Assembled Architecture, condotto da Eth di Zurigo
    Il drone visto dall'alto
    Il drone visto dall’alto

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