Anica punta sull’efficienza

«È tempo di guardare oltre il residenziale: i consumi energetici del comparto commerciale e industriale sono pari 2390 terawattora a livello europeo, ed è lì che va spostato il focus», afferma Jacques Gandini, segretario generale dell’Associazione nazionale industrie caldaie acciaio fondata nel 1981, che dopo decenni di interventi nel settore abitativo, lancia una campagna per il rinnovo degli impianti termici nel settore Commercial & industrial heating.

L’iniziativa di Anica si basa su un ragionamento molto semplice: l’energia incide direttamente sui costi di produzione e alimenta l’aumento dei prezzi e molte fabbriche operano ancora centrali termiche vetuste con rendimenti dell’80%, mentre con le tecnologie moderne possono arrivare a un miglioramento del 107%. In pratica, significa abbattere i costi di esercizio anche fino al 15%, produrre merci più accessibili ed essere più competitivi.

Jacques Gandini, Anica
Jacques Gandini, Anica

Per rendere l’idea dei risultati che si possono ottenere, Gandini porta un esempio molto concreto che arriva da Brescia: il termovalorizzatore cittadino, che già produceva 180 megawatt di energia termica da rifiuti, ha aumentato la potenza a 240 megawatt grazie all’installazione di nove pompe di calore e un set di recuperi termici sul camino. Insomma, con la stessa quantità di rifiuti, l’impianto ha migliorato l’efficienza dal 82% al 98% e ottenuto il 33% in più di energia.

Secondo una ricerca preparata per la Commissione europea, nei prossimi 25 anni la ristrutturazione sarà il fulcro del mercato dell’edilizia, quindi intervenire sugli immobili industriali esistenti chiaramente significa accrescerne il valore, abbattere le emissioni di Co₂ e ottemperare così alle normative ambientali sempre più stringenti. Ma non solo. Diventa anche una leva strategica: molte banche stanno già adottando schemi Esg nei processi di concessione dei mutui aziendali. Così, anche se l’obbligo per le piccole imprese è stato posticipato, le procedure sono pronte e i fondi andranno prima a chi dimostra maggiore sostenibilità.

Infine, l’adeguamento infrastrutturale genera occupazione: la transizione energetica chiama nuove competenze e figure professionali green, indispensabili per affrontare le sfide dei prossimi decenni. Sarà per questo che Anica ha deciso di aggiungere all’acronimo le parole Innovazione comfort ambiente.

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